(Matteo 26, 14-27,66) - Collaborazione Pastorale di ... · di vivere secondo il tuo stile, senza...

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FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri Signore Gesù, quel giorno, a Gerusalemme, tu hai accolto con gioia le acclamazioni dei poveri che ti riconoscevano come Messia perché sentivano che le promesse fatte ai padri stavano finalmente per compiersi. Ma erano in grado di accogliere quello che di lì a poco sarebbe accaduto? Oppure erano entusiaste perché si illudevano che tu avresti sbaragliato ogni nemico con la forza e il potere che vengono da Dio? Eppure tu non avevi fatto a meno di lanciare un segnale senza equivoci: la tua cavalcatura mostrava subito quale Messia volevi essere: non l’Inviato di Dio che stravince e riduce in polvere ogni avversario, ogni nemico, ma il Servo che soffre, che viene condannato e giustiziato, che dona la sua vita e non chiede quella dei suoi, che accetta la fragilità di un uomo in balìa dei suoi nemici, di un profeta nelle mani dei suoi avversari. Sì, tu sei il Figlio di Dio, ma hai scelto di farti piccolo e povero, non per calcolo, ma per amore, subendo ogni conseguenza provocata dalla decisione che il Padre ti ha chiesto. Signore Gesù, dona anche ai tuoi discepoli di vivere secondo il tuo stile, senza pretendere gloria e rivalse, disarmati e disarmanti come devono essere coloro che amano come te, in ogni frangente. Roberto Laurita In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla. Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. (...) Si aprono, con la lettura della Passione del Signore, i giorni supremi, quelli da cui deriva e a cui conduce tutta la nostra fede. E quelli che fanno ancora innamorare. Volete sapere qualcosa di voi e di me? – dice il Signore – Vi dò un appuntamento: un uomo in croce. La croce è l'immagine più pura e più alta che Dio ha dato di se stesso. E tuttavia domanda perennemente aperta. «A stento il nulla» di David Maria Turoldo: No, credere a Pasqua non è / Giusta fede: / troppo bello sei a Pasqua! / Fede vera / È al venerdì santo / Quando tu non c'eri lassù / Quando non una eco risponde / Al suo alto grido / E a stento il Nulla / Dà forma / Alla tua assenza. E prima ancora l'appuntamento di Gesù è stato un altro: uno che è posto in basso. Che cinge un asciugamano e si china a lavare i piedi ai suoi. Chi è Dio? Il mio lavapiedi. In ginocchio davanti a me. Le sue mani sui miei piedi. Davvero, come Pietro, vorrei dire: lascia, smetti, non fare così, è troppo. E Lui: sono come lo schiavo che ti aspetta, e al tuo ritorno ti lava i piedi. Ha ragione Paolo: il cristianesimo è scandalo e follia. Dio è così: è bacio a chi lo tradisce, non spezza nessuno, spezza se stesso. Non versa il sangue di nessuno, versa il proprio sangue. Non chiede più sacrifici, sacrifica se stesso. Ne esce capovolta ogni immagine, ogni paura di Dio. Ed è ciò che ci permette di tornare ad amarlo da innamorati e non da sottomessi. La suprema bellezza della storia è quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina, dove il Figlio di Dio si lascia inchiodare, povero e nudo, a un legno per morirvi d’amore. Pietra angolare della fede cristiana è la cosa più bella del mondo: bello è chi ama, bellissimo chi ama fino alla fine. L'ha colto per primo non un discepolo ma un estraneo, il centurione pagano: davvero costui era figlio di Dio. Non da un sepolcro che si apre, non da uno sfolgorare di luce, ma nella nudità di quel venerdì, vedendo quell'uomo sulla croce, sul patibolo, sul trono dell'infamia, un verme nel vento, un soldato esperto di morte dice: davvero costui era figlio di Dio. Ha visto qualcuno morire d'amore, ha capito che è cosa da Dio. C'erano là molte donne che stavano ad osservare da lontano. In quello sguardo, lucente d'amore e di lacrime, in quell'aggrapparsi con gli occhi alla croce, è nata la Chiesa. E rinasce ogni giorno in chi ha verso Cristo, ancora crocifisso nei suoi fratelli, lo stesso sguardo di amore e di dolore. Che circola nelle vene del mondo come una possente energia di pasqua. «Dalla fine» di Jan Twardowski: Inizia dalla Risurrezione / Dal sepolcro vuoto / Da Nostra Signora della Gioia / Allora perfino la croce allieterà.../ Non fate di me una piagnucolona / Dice Nostra Signora / Una volta era così / Ora è diverso / Inizia dal sepolcro vuoto / Dal sole / Il vangelo si legge come le lettere ebraiche / Dalla fine. ( di Ermes Ronchi ) nr. 96 Domenica 9 aprile 2017 (Matteo 26, 14-27,66) DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE Anno A Lettera sul Cammino Sinodale -quinta parte- Vorrei richiamare alcune richieste, contenute nella Evangelii Gaudium, che risultano particolarmente interessanti per il cammino della nostra Chiesa. Anzitutto la gioia del Vangelo. È l’incipit del documento: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia». Abbiamo bisogno di far risuonare con maggior consapevolezza la “bella notizia” che è Gesù: superando così il rischio di «una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata». La comunità cristiana deve perciò assaporare la gioia di evangelizzare. Ciò significa annunciare Cristo: «la sua ricchezza e la sua bellezza sono inesauribili. (...) Egli sempre può, con la sua novità, rinnovare la nostra vita e la nostra comunità, e anche se attraversa epoche oscure e debolezze ecclesiali, la proposta cristiana non invecchia mai. Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina. Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale». Trovo in queste parole la ragione decisiva di ogni sforzo di rinnovamento della nostra Chiesa e di ogni nostra comunità. La gioia incontenibile dell’incontro con Cristo induce la Chiesa ad uscire, poiché «la gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria». Si tratta di «passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria». “Chiesa in uscita” è diventata una delle espressioni più ripetute con il pontificato di Francesco. Ma non è un facile slogan, bensì un impegno esigente: chiede di osare, di non rimanere seduti aspettando che gli altri vengano, ma di raggiungerli nelle “periferie umane”. Il che «non vuol dire - osserva il Papa sapientemente - correre verso il mondo senza una direzione e senza senso. Molte volte è meglio rallentare il passo, mettere da parte l’ansietà per guardare negli occhi e ascoltare. A volte è come il padre del figlio prodigo, che rimane con le porte aperte perché quando ritornerà possa entrare senza difficoltà». Da G.A.Gardin Discepoli di Gesù per un nuovo stile di Chiesa, Lettera sul cammino Sinodale, Treviso 2017.

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FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it

Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri

Signore Gesù, quel giorno, a Gerusalemme, tu hai accolto con gioia le acclamazioni dei poveri che ti riconoscevano come Messia perché sentivano che le promesse fatte ai padri stavano finalmente per compiersi. Ma erano in grado di accogliere quello che di lì a poco sarebbe accaduto? Oppure erano entusiaste perché si illudevano che tu avresti sbaragliato ogni nemico con la forza e il potere che vengono da Dio? Eppure tu non avevi fatto a meno di lanciare un segnale senza equivoci: la tua cavalcatura mostrava subito quale Messia volevi essere: non l’Inviato di Dio che stravince e riduce in polvere ogni avversario, ogni nemico, ma il Servo che soffre, che viene condannato e giustiziato, che dona la sua vita e non chiede quella dei suoi, che accetta la fragilità di un uomo in balìa dei suoi nemici, di un profeta nelle mani dei suoi avversari. Sì, tu sei il Figlio di Dio, ma hai scelto di farti piccolo e povero, non per calcolo, ma per amore, subendo ogni conseguenza provocata dalla decisione che il Padre ti ha chiesto. Signore Gesù, dona anche ai tuoi discepoli di vivere secondo il tuo stile, senza pretendere gloria e rivalse, disarmati e disarmanti come devono essere coloro che amano come te, in ogni frangente. Roberto Laurita

In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla. Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. (...)

Si aprono, con la lettura della Passione del Signore, i giorni supremi, quelli da cui deriva e a cui conduce tutta la nostra fede. E quelli che fanno ancora innamorare. Volete sapere qualcosa di voi e di me? – dice il Signore – Vi dò un appuntamento: un uomo in croce. La croce è l'immagine più pura e più alta che Dio ha dato di se stesso. E tuttavia domanda perennemente aperta. «A stento il nulla» di David Maria Turoldo: No, credere a Pasqua non è / Giusta fede: / troppo bello sei a Pasqua! / Fede vera / È al venerdì santo / Quando tu non c'eri lassù / Quando non una eco risponde / Al suo alto grido / E a stento il Nulla / Dà forma / Alla tua assenza. E prima ancora l'appuntamento di Gesù è stato un altro: uno che è posto in basso. Che cinge un asciugamano e si china a lavare i piedi ai suoi. Chi è Dio? Il mio lavapiedi. In ginocchio davanti a me. Le sue mani sui miei piedi. Davvero, come Pietro, vorrei dire: lascia, smetti, non fare così, è troppo. E Lui: sono come lo schiavo che ti aspetta, e al tuo ritorno ti lava i piedi. Ha ragione Paolo: il cristianesimo è scandalo e follia. Dio è così: è bacio a chi lo tradisce, non spezza nessuno, spezza se stesso. Non versa il sangue di nessuno, versa il proprio sangue. Non chiede più sacrifici, sacrifica se stesso. Ne esce capovolta ogni immagine, ogni paura di Dio. Ed è ciò che ci permette di tornare ad amarlo da innamorati e non da sottomessi. La suprema bellezza della

storia è quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina, dove il Figlio di Dio si lascia inchiodare, povero e nudo, a un legno per morirvi d’amore. Pietra angolare della fede cristiana è la cosa più bella del mondo: bello è chi ama, bellissimo chi ama fino alla fine. L'ha colto per primo non un discepolo ma un estraneo, il centurione pagano: davvero costui era figlio di Dio. Non da un sepolcro che si apre, non da uno sfolgorare di luce, ma nella nudità di quel venerdì, vedendo quell'uomo sulla croce, sul patibolo, sul trono dell'infamia, un verme nel vento, un soldato esperto di morte dice: davvero costui era figlio di Dio. Ha visto qualcuno morire d'amore, ha capito che è cosa da Dio. C'erano là molte donne che stavano ad osservare da lontano. In quello sguardo, lucente d'amore e di lacrime, in quell'aggrapparsi con gli occhi alla croce, è nata la Chiesa. E rinasce ogni giorno in chi ha verso Cristo, ancora crocifisso nei suoi fratelli, lo stesso sguardo di amore e di dolore. Che circola nelle vene del mondo come una possente energia di pasqua. «Dalla fine» di Jan Twardowski: Inizia dalla Risurrezione / Dal sepolcro vuoto / Da Nostra Signora della Gioia / Allora perfino la croce allieterà.../ Non fate di me una piagnucolona / Dice Nostra Signora / Una volta era così / Ora è diverso / Inizia dal sepolcro vuoto / Dal sole / Il vangelo si legge come le lettere ebraiche / Dalla fine.

( di Ermes Ronchi )

nr. 96 Domenica 9 aprile 2017

(Matteo 26, 14-27,66)

DOMENICA DELLE PALME E DELLA

PASSIONE DEL SIGNORE Anno A

Lettera sul Cammino Sinodale -quinta parte- Vorrei richiamare alcune richieste, contenute nella Evangelii Gaudium, che risultano particolarmente interessanti per il cammino della nostra Chiesa. Anzitutto la gioia del Vangelo. È l’incipit del documento: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia». Abbiamo bisogno di far risuonare con maggior consapevolezza la “bella notizia” che è Gesù: superando così il rischio di «una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata». La comunità cristiana deve perciò assaporare la gioia di evangelizzare. Ciò significa annunciare Cristo: «la sua ricchezza e la sua bellezza sono inesauribili. (...) Egli sempre può, con la sua novità, rinnovare la nostra vita e la nostra comunità, e anche se attraversa epoche oscure e debolezze ecclesiali, la proposta cristiana non invecchia mai. Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina. Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale». Trovo in queste parole la ragione decisiva di ogni sforzo di rinnovamento della nostra Chiesa e di ogni nostra comunità. La gioia incontenibile dell’incontro con Cristo induce la Chiesa ad uscire, poiché «la gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria». Si tratta di «passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria». “Chiesa in uscita” è diventata una delle espressioni più ripetute con il pontificato di Francesco. Ma non è un facile slogan, bensì un impegno esigente: chiede di osare, di non rimanere seduti aspettando che gli altri vengano, ma di raggiungerli nelle “periferie umane”. Il che «non vuol dire - osserva il Papa sapientemente - correre verso il mondo senza una direzione e senza senso. Molte volte è meglio rallentare il passo, mettere da parte l’ansietà per guardare negli occhi e ascoltare. A volte è come il padre del figlio prodigo, che rimane con le porte aperte perché quando ritornerà possa entrare senza difficoltà». Da G.A.Gardin Discepoli di Gesù per un nuovo stile di Chiesa, Lettera sul cammino Sinodale, Treviso 2017.

Domenica 9 S.Messa ore 10 Carla e Carolina; Elia Serena; Giorgio e Carla Fardin; Stella Bellio. Lunedì 10 S.Messa ore 18,30 per il popolo. Martedì 11 S.Messa ore 18,30 per il popolo. Mercoledì 12 S.Messa ore 18,30 Gino Tozzato. Giovedì 13 S.Messa ore 20,30 per il popolo. Sabato 15 S.Messa ore 20,30 per il popolo. Domenica 16 S.Messa ore 10 Lidia Zaffalon; Emanuele e Maria Carmela Caccamo.

Domenica 9 Domenica delle palme e della Passione Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mt 26,14. Lunedì 10 Lunedì Santo Is 42,1-7; Sal 26; Gv 12,1-11 Martedì 11 Martedì Santo Is 49,1-6; Sal 70; Gv 13,21-33.36-38.

Domenica 9 S.Messe ore 9 Rina, Antonio, Oreste; Maria Teresa; Gigi e Angelina; Giovanni e Loredana; Fausto e Gianni; Caterina Pin; ore 11 Irene, Pietro, Erminia, Bruno, Marisa, Tiziano, Adele e Luciano; Yuris Del Negro; Renzo Ferraresso; Franco e Federica p.v.; ore 19 Paolo. Lunedì 10 S.Messe ore 8,30 Fausto Paglia; Maddalena Pavan; intenzioni dell’offerente; ore 18,30 per il popolo. Martedì 11 S.Messe ore 8,30 Mara Dametto; ore 18,30 Ettore e Dina Zanin; Giancarlo Baradel. Mercoledì 12 S.Messe ore 8,30 Olindo Giusto, Antonio Pavan, Olga Vian; Walter Mazzucato e fam Doldi Nicoli; Gelindo Zanon; Roger Babassi; ore 18,30 per il popolo Giovedì 13 S.Messa ore 20,30 per il popolo. Sabato 15 S.Messa ore 20,30 per il popolo Domenica 16 S.Messe ore 9 per il popolo; ore 11 per il popolo; ore 19 per il popolo.

presso Centro Pastorale orario 11 - 13

dal lunedì al venerdì Tel. 041 5900375

Cellulare 334 2590290 Fax 041 4566339

E-mail: [email protected]

SABATO: 9-11 in canonica di Zerman 9-11,30 chiesa San Marco

16-18 duomo S. Maria Assunta DOMENICA (prima delle messe)

a S. Maria Assunta 8,30-9 e 10,30-11

dal lunedì al venerdì ore 18,00 a S. Carlo

lunedì ore 21,00 a S. Maria Assunta (in abbazia)

Giovedì ore 18,00 a S. Marco

LITURGIA delle ORE: II Settimana Mercoledì 12 Mercoledì Santo Is 50,4-9a; Sal 68; Mt 26,14-25. Giovedì 13 Giovedì Santo Es 12,1-8.11-14; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15. Venerdì 14 Venerdì Santo Is 52,13-53,12; Eb 4,14-16; 5,7-9; Gv 18,1-19,42. Sabato 15 Sabato Santo At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4 ; Gv 20,1-9.

Tutti i sabati don Samuele è presente a:

San Marco ore 9,30-11,30 Santa Maria Assunta ore 16-18

in chiesa o in canonica.

dal lunedì al venerdì (LODI) ore 8,00 a S. Maria Assunta

sabato ore 8,30 S.Marco

1° Lunedì del mese: 20,30 - 21,30 a San Carlo 2° Lunedì del mese: 20,30-21,30 a S.Antonio Tutti i giovedì: 18,30 - 22,00

a S. Maria Assunta, in abbazia Tutti i sabati: ore 8,30 - 11,30 a S. Marco, in chiesa

Ancora qualche giorno per iscriversi presso la Segreteria delle parrocchie al viaggio parrocchiale in Normandia, Mont St. Michel, Lisieux: dal 10 al 14

giugno. AFFRETTATEVI!!!

Dal 2 al 4 giugno: Pellegrinaggio ad Assisi. Info: don Elio o Segreteria delle parrocchie.

Dal 9 al 18 agosto Scuola di formazione Teologica Istituto Superiore di Scienze Religiose propongono: Viaggio studio in Turchia, Terra Santa della Chiesa. Info: Seminario Vescovile Treviso. 0422324835, [email protected].

Ore 16,30 chiesa S.Maria Assunta, l’Associazione Amici della musica organizza il concerto pasquale: i Corali della Passione di J.S.Bach.

DOM 9

Ore 21 chiesa S.Maria Assunta confessioni comunitarie per adulti in preparazione alla Pasqua.

LUN 10

MER

12

ORARI CELEBRAZIONI PER LA SETTIMANA SANTA

Lunedì-martedì-mercoledì: ore16-18 adorazione eucaristica; ore 18 Vespri; ore 18,30 S.Messa. Giovedì Santo: ore 20,30 S.Messa in coena Domini con il rito della Lavanda dei piedi. Venerdì Santo: ore 20,30 ritrovo in chiesa per la Via Crucis cittadina. Sabato Santo: ore 20,30 Veglia pasquale.

ORARI CELEBRAZIONI PER LA SETTIMANA SANTA

Lunedì-martedì-mercoledì: ore 8 Lodi; ore 8,30 S.Messa; ore 9-12; 16-18 adorazione eucaristica; ore 18 Vespri; ore 18,30 S.Messa. Giovedì Santo: ore 20,30 S.Messa in coena Domini con il rito della Lavanda dei piedi; a seguire adorazione eucaristica notturna. Venerdì Santo: ore 8 Lodi; ore 15 celebrazione della Passione; ore 16,30 Via Crucis per i ragazzi; ore 20,30 Via Crucis cittadina. Sabato Santo: ore 8 Lodi; ore 20,30 Veglia pasquale.

S.Maria Assunta lunedì: 9-12; 16-18 martedì: 9-12; 16-18; 21-23 mercoledì: 9-12; 16-18 venerdì-sabato: 9-12

ORARI DELLE CONFESSIONI durante la SETTIMANA SANTA

S.Marco lunedì: 16-18 martedì: 16-18 mercoledì : 16-18 venerdì-sabato : 9-12

Chiesa Collegio Astori giovedì: 15,30 -18 venerdì-sabato: 8,30 -12; 15,30-18

Ore 21 chiesa S.Maria Assunta confessioni comunitarie per i giovani delle parrocchie in preparazione alla Pasqua.

DOM 9

Oggi si celebra in Diocesi la Giornata mondiale della gioventù dal tema: “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”.