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nr. 265 FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri Domenica 5 luglio 2020 In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Quello che mi incanta è Gesù che si stupisce del Padre. Una cosa bellissima: il Maestro di Nazaret che è sorpreso da un Dio sempre più fantasioso e inventivo nelle sue trovate, che spiazza tutti, perfino suo Figlio. Cosa è accaduto? Il Vangelo ha appena riferito un periodo di insuccessi, tira una brutta aria: Giovanni è arrestato, Gesù è contestato duramente dai rappresentanti del tempio, i villaggi attorno al lago, dopo la prima ondata di entusiasmo e di miracoli, si sono allontanati. Ed ecco che, in quell'aria di sconfitta, si apre davanti a Gesù uno squarcio inatteso, un capovolgimento improvviso che lo riempie di gioia: Padre, ti benedico, ti rendo lode, ti ringrazio, perché ti sei rivelato ai piccoli. Il posto vuoto dei grandi lo riempiono i piccoli: pescatori, poveri, malati, vedove, bambini, pubblicani, i preferiti da Dio. Gesù non se l'aspettava e si stupisce della novità; la meraviglia lo invade e lo senti felice. Scopre l'agire di Dio, come prima sapeva scoprire, nel fondo di ogni persona, angosce e speranze, e per loro sapeva inventare come risposta parole e gesti di vita, quelli che l'amore ci fa chiamare “miracoli”. Hai rivelato queste cose ai piccoli... di quali cose si tratta? Un piccolo, un bambino capisce subito l'essenziale: se gli vuoi bene o no. In fondo è questo il segreto semplice della vita. Non ce n'è un altro, più profondo. I piccoli, i peccatori, gli ultimi della fila, le periferie del mondo hanno capito che Gesù è venuto a portare la rivoluzione della tenerezza: voi valete più di molti passeri, ha detto l'altra domenica, voi avete il nido nelle sue mani. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Non è difficile Dio: sta al fianco di chi non ce la fa, porta quel pane d'amore di cui ha bisogno ogni cuore umano stanco... E ogni cuore è stanco. Venite, vi darò ristoro. E non già vi presenterò un nuovo catechismo, regole superiori, ma il conforto del vivere. Due mani su cui appoggiare la vita stanca e riprendere il fiato del coraggio. Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero: parole che sono musica, buona notizia. Gesù è venuto a cancellare la vecchia immagine di Dio. Non più un dito accusatore puntato contro di noi, ma due braccia aperte. È venuto a rendere leggera e fresca la religione, a toglierci di dosso pesi e a darci le ali di una fede che libera. Gesù è un liberatore di energie creative e perciò è amato dai piccoli e dagli oppressi della terra. Imparate da me che sono mite e umile di cuore, cioè imparate dal mio cuore, dal mio modo di amare delicato e indomito. Da lui apprendiamo l'alfabeto della vita; alla scuola del cuore, la sapienza del vivere. ( di Ermes Ronchi ) Come liberarsi dall’ansia di controllare tutto. Capire, o illudermi di capire, mi aiuta a controllare le situazioni. Forse è per questo che mostriamo sempre di sapere già in anticipo cosa pensa l’altro. Chissà perché pensiamo di avere sempre ragione, raramente ci mettiamo in discussione. Ogni volta che c’è spazio per il dubbio e l’incertezza andiamo in crisi. Pretendere di capire ci dà l’illusione di possedere la vita, l’altro e, perché no, anche Dio. Questa è la presunzione di quelli che Gesù chiama “sapienti e dotti”. Sono i falsi consiglieri che pretendono di spiegare agli altri la volontà di Dio, come se loro la possedessero o come se Dio si lasciasse possedere. Proprio questi sapienti e dotti sono ignoranti perché non arrivano mai a incontrare la gratuità di Dio. Dio si lascia intuire, ne sentiamo la brezza leggera, ma non arriviamo mai a possederlo. Chi è umile, invece, sa aspettare che sia la vita a donargli il senso delle cose. È il vero sapiente. Colui che ha compreso che non possediamo mai niente. Tutto ci viene donato, il senso viene donato a “colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. Quando facciamo fatica ad accettare di non capire, pur di controllare la nostra ansia, ci accolliamo spiegazioni preconfezionate, cerchiamo di semplificare la realtà. Mettiamo etichette sugli altri e sulle situazioni per poterle controllare. Crediamo così di essere sapienti e invece ci precludiamo la scoperta della verità. Perciò i falsi sapienti sono violenti, perché pretendono sempre di imporre un nome alle cose. Le spiegazioni facili sono un giogo pesante perché a lungo andare ci stancano: dobbiamo difenderle strenuamente anche se vediamo che non funzionano. Diventano un giogo da portare al collo. Nella tradizione rabbinica, il giogo era il simbolo della Legge: come il giogo permette al bue di tracciare un solco regolare, così la Legge ci impedisce di uscire dal solco che Dio ha tracciato per noi. Gesù ribalta questa convinzione e ci propone un giogo leggero. Alla spiegazione, Gesù sostituisce la relazione. Piuttosto che cercare di darci spiegazioni, Gesù ci invita a stare nella relazione con lui. È lì che possiamo cercare il senso della cose, il senso delle parole dell’altro, il senso di un’esperienza, il valore delle persone. È nella relazione con Gesù che scopriamo una direzione da seguire. Se la nostra vita spirituale è pesante, forse vuol dire che non la stiamo vivendo nella relazione con Gesù, ma nella ricerca esasperata di una spiegazione. A fare i sapienti ci si stanca! Se siamo umili invece viviamo nella leggerezza di chi si sente affidato a un Altro. Da G.Piccolo, www.cajetanusparvus.com, 07/07/2017. La comunione con Dio, Gesù, non è una conquista a colpi di volontà, e neppure qualcosa che si raggiunge con lo studio, grazie a un reiterato impegno intellettuale. È un dono e, proprio per questo, ne restano tagliati fuori tutti i prepotenti e gli arroganti, tutti i pretenziosi e i saccenti. A riceverlo, invece, sono coloro che hanno un cuore di povero, che sono disposti a rinunciare ad accaparrarsi avidamente qualcosa, a pretendere di raffigurarti a loro uso e consumo. Lo ricevono quelli che sono pronti a lasciarsi ammaestrare da Dio. Sì, Gesù, perché conoscere Dio non ha niente a che fare con nozioni da mettere le une accanto alle altre e non è frutto di erudizione e neppure un esercizio di intelligenza. Dio si rivela solo a coloro che lo amano intensamente con tutto il cuore e con tutta l’anima. Ecco perché i piccoli, coloro che non contano su se stessi, sulle proprie risorse, sulle proprie doti, sono i primi destinatari di una relazione che non nasce sui libri, ma diventa abbandono fiducioso. Ed è per questa scelta che tu benedici e ringrazi il Padre, che si manifesta a questi figli. Roberto Laurita DOMENICA XIV DEL TEMPO ORDINARIO Anno A (Matteo 1, 25-30)

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Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri

Domenica 5 luglio 2020

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Quello che mi incanta è Gesù che si stupisce del Padre. Una cosa bellissima: il Maestro di Nazaret che è sorpreso da un Dio sempre più fantasioso e inventivo nelle sue trovate, che spiazza tutti, perfino suo Figlio. Cosa è accaduto? Il Vangelo ha appena riferito un periodo di insuccessi, tira una brutta aria: Giovanni è arrestato, Gesù è contestato duramente dai rappresentanti del tempio, i villaggi attorno al lago, dopo la prima ondata di entusiasmo e di miracoli, si sono allontanati. Ed ecco che, in quell'aria di sconfitta, si apre davanti a Gesù uno squarcio inatteso, un capovolgimento improvviso che lo riempie di gioia: Padre, ti benedico, ti rendo lode, ti ringrazio, perché ti sei rivelato ai piccoli. Il posto vuoto dei grandi lo riempiono i piccoli: pescatori, poveri, malati, vedove, bambini, pubblicani, i preferiti da Dio. Gesù non se l'aspettava e si stupisce della novità; la meraviglia lo invade e lo senti felice. Scopre l'agire di Dio, come prima sapeva scoprire, nel fondo di ogni persona, angosce e speranze, e per loro sapeva inventare come risposta parole e gesti di vita, quelli che l'amore ci fa chiamare “miracoli”. Hai rivelato queste cose ai piccoli... di quali cose si tratta? Un piccolo, un bambino capisce subito l'essenziale: se gli vuoi bene o no. In fondo è questo il segreto semplice della vita. Non ce n'è un

altro, più profondo. I piccoli, i peccatori, gli ultimi della fila, le periferie del mondo hanno capito che Gesù è venuto a portare la rivoluzione della tenerezza: voi valete più di molti passeri, ha detto l'altra domenica, voi avete il nido nelle sue mani. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Non è difficile Dio: sta al fianco di chi non ce la fa, porta quel pane d'amore di cui ha bisogno ogni cuore umano stanco... E ogni cuore è stanco. Venite, vi darò ristoro. E non già vi presenterò un nuovo catechismo, regole superiori, ma il conforto del vivere. Due mani su cui appoggiare la vita stanca e riprendere il fiato del coraggio. Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero: parole che sono musica, buona notizia. Gesù è venuto a cancellare la vecchia immagine di Dio. Non più un dito accusatore puntato contro di noi, ma due braccia aperte. È venuto a rendere leggera e fresca la religione, a toglierci di dosso pesi e a darci le ali di una fede che libera. Gesù è un liberatore di energie creative e perciò è amato dai piccoli e dagli oppressi della terra. Imparate da me che sono mite e umile di cuore, cioè imparate dal mio cuore, dal mio modo di amare delicato e indomito. Da lui apprendiamo l'alfabeto della vita; alla scuola del cuore, la sapienza del vivere. (di Ermes Ronchi )

Come liberarsi dall’ansia di controllare tutto. Capire, o illudermi di capire, mi aiuta a controllare le situazioni. Forse è per questo che mostriamo sempre di sapere già in anticipo cosa pensa l’altro. Chissà perché pensiamo di avere sempre ragione, raramente ci mettiamo in discussione. Ogni volta che c’è spazio per il dubbio e l’incertezza andiamo in crisi. Pretendere di capire ci dà l’illusione di possedere la vita, l’altro e, perché no, anche Dio. Questa è la presunzione di quelli che Gesù chiama “sapienti e dotti”. Sono i falsi consiglieri che pretendono di spiegare agli altri la volontà di Dio, come se loro la possedessero o come se Dio si lasciasse possedere. Proprio questi sapienti e dotti sono ignoranti perché non arrivano mai a incontrare la gratuità di Dio. Dio si lascia intuire, ne sentiamo la brezza leggera, ma non arriviamo mai a possederlo. Chi è umile, invece, sa aspettare che sia la vita a donargli il senso delle cose. È il vero sapiente. Colui che ha compreso che non possediamo mai niente. Tutto ci viene donato, il senso viene donato a “colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. Quando facciamo fatica ad accettare di non capire, pur di controllare la nostra ansia, ci accolliamo spiegazioni preconfezionate, cerchiamo di semplificare la realtà. Mettiamo etichette sugli altri e sulle situazioni per poterle controllare. Crediamo così di essere sapienti e invece ci precludiamo la scoperta della verità. Perciò i falsi sapienti sono violenti, perché pretendono sempre di imporre un nome alle cose. Le spiegazioni facili sono un giogo pesante perché a lungo andare ci stancano: dobbiamo difenderle strenuamente anche se vediamo che non funzionano. Diventano un giogo da portare al collo. Nella tradizione rabbinica, il giogo era il simbolo della Legge: come il giogo permette al bue di tracciare un solco regolare, così la Legge ci impedisce di uscire dal solco che Dio ha tracciato per noi. Gesù ribalta questa convinzione e ci propone un giogo leggero. Alla spiegazione, Gesù sostituisce la relazione. Piuttosto che cercare di darci spiegazioni, Gesù ci invita a stare nella relazione con lui. È lì che possiamo cercare il senso della cose, il senso delle parole dell’altro, il senso di un’esperienza, il valore delle persone. È nella relazione con Gesù che scopriamo una direzione da seguire. Se la nostra vita spirituale è pesante, forse vuol dire che non la stiamo vivendo nella relazione con Gesù, ma nella ricerca esasperata di una spiegazione. A fare i sapienti ci si stanca! Se siamo umili invece viviamo nella leggerezza di chi si sente affidato a un Altro. Da G.Piccolo, www.cajetanusparvus.com, 07/07/2017.

La comunione con Dio, Gesù, non è una conquista a colpi di volontà, e neppure qualcosa che si raggiunge con lo studio, grazie a un reiterato impegno intellettuale. È un dono e, proprio per questo, ne restano tagliati fuori tutti i prepotenti e gli arroganti, tutti i pretenziosi e i saccenti. A riceverlo, invece, sono coloro che hanno un cuore di povero, che sono disposti a rinunciare ad accaparrarsi avidamente qualcosa, a pretendere di raffigurarti a loro uso e consumo. Lo ricevono quelli che sono pronti a lasciarsi ammaestrare da Dio. Sì, Gesù, perché conoscere Dio non ha niente a che fare con nozioni da mettere le une accanto alle altre e non è frutto di erudizione e neppure un esercizio di intelligenza. Dio si rivela solo a coloro che lo amano intensamente con tutto il cuore e con tutta l’anima. Ecco perché i piccoli, coloro che non contano su se stessi, sulle proprie risorse, sulle proprie doti, sono i primi destinatari di una relazione che non nasce sui libri, ma diventa abbandono fiducioso. Ed è per questa scelta che tu benedici e ringrazi il Padre, che si manifesta a questi figli.

Roberto Laurita

DOMENICA XIV DEL TEMPO ORDINARIO

Anno A

(Matteo 1, 25-30)

Page 2: (Matteo 1, 25-30) · 2020-07-04 · In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le

Domenica 5 Zc 9,9-10; Sal 144; Rm 8,9.11-13; Mt 11,25-30.

Lunedì 6 S. Maria Goretti Os 2,16.17b-18.21-22; Mt 9,18-26.

Martedì 7 B.Benedetto XI Os 8,4-7.11-13; Mt 9,32-38.

LITURGIA delle ORE: II Settimana Mercoledì 8 Os 10,1-3.7-8.12; Mt 10,1-7. Giovedì 9 Os 11,1-4.8c-9; Mt 10,7-15.

Venerdì 10 Os 14,2-10; Mt 10,16-23. Sabato 11 S.Benedetto Pr 2,1-9; Sal 33; Mt 19,27-29.

presso Centro Pastorale orario 11 - 13

dal lunedì al venerdì Tel. 041 5900375

Cellulare 334 2590290 Fax 041 4566339

E-mail: [email protected]

Al momento resta sospesa

Al momento resta sospesa

Domenica 5 S.Messe ore 9 Giovanni Scattolin e fam. Gino Marcon; Mirella Sartore e Maria Munaretto; ore 19 per il popolo. Lunedì 6 S.Messa ore 8,30 Gino Guerretta. Martedì 7 S.Messa ore 8,30 per il popolo. Mercoledì 8 S.Messa ore 8,30 Agostino. Giovedì 9 S.Messa ore 8,30 per il popolo. Venerdì 10 S.Messa ore 8,30 per il popolo. Sabato 11 S.Messa ore 19 Danilo Marton; Carlotta ed Egidio; fam. Novello Attilio. Domenica 12 S.Messe ore 9 Giuseppe Boccitto; Luigi e Gilda; ore 19 Giancarlo Simeoni.Il SABATO

9-11,30 chiesa San Marco 16-18 duomo S. Maria Assunta

Il sabato don Samuele è presente a:

San Marco ore 9,30-11,30 Santa Maria Assunta ore 16-18

in chiesa o in canonica

Continua la possibilità di seguire in streaming dalla pagina Facebook della Collaborazione, la celebrazione della S.Messa la domenica alle ore 9.

Stiamo organizzando il canale della Collaborazione Pastorale su YouTube, per future dirette live. Per fare questo abbiamo bisogno che

almeno 1000 di voi si iscrivano al canale. Iscrivetevi e fate pubblicità! www.youtube.com/channel/UCtVNUED7EbBR3CM9eaXQRqA.

Domenica 5 S.Messa ore 10 Carla Gastaldo; Amerigo Gandin; Antonio, Chiara, Alessandro, Fortunata e Adelia; Lorenzo. Sabato 11 S.Messa ore 19 per il popolo. Domenica 12 S.Messa ore 10 per il popolo.

Le parrocchie della Collaborazione con il prezioso aiuto della Comunità Salesiana di Mogliano sono felici di poter dare il

via ad Aperto P.E.R. ferie: sei settimane di attività estive per bambini e ragazzi che seguono le indicazioni

nazionali per la sicurezza ma non tralasciano l’educazione e soprattutto il divertimento.

La navata centrale della chiesa di S.Maria Assunta subirà un intervento di restauro e messa in sicurezza. Giovedì 25 giugno è iniziato il montaggio

delle impalcature e la chiesa è chiusa. Le Sante Messe nei giorni feriali saranno celebrate in centro pastorale sempre alle ore 8.30, fino a venerdì 10

luglio compreso. A partire da sabato 11 luglio si valuterà la possibilità di celebrare le Sante Messe festive in chiesa con gli orari stabiliti (sabato ore19;

domenica ore 9 e 19). Qualora ciò non fosse possibile saranno celebrate ancora nel nel cortile dell’oratorio.

La nostra chiesa è chiusa. Le Sante Messe nei giorni feriali saranno celebrate in centro pastorale sempre alle ore 8.30, fino a venerdì 10 luglio compreso. A partire da sabato 11 luglio si valuterà la

possibilità di celebrare le Sante Messe festive in chiesa con gli orari stabiliti. Qualora ciò non fosse possibile saranno celebrate ancora nel cortile dell’oratorio.

DOM

5Ore 12 Battesimo di Fabris Anna.

Sabato 4 prima della S.Messa e domenica 5 dopo la S.Messa si raccolgono le quote mensili e le nuove adesioni per l'affido a distanza. Chi lo desidera può versare il suo contributo:

durante la settimana in segreteria parrocchiale o con bonifico bancario: Caritas Moglianese IBAN IT91G0306967684510763304471.

DOM

5Ore 16 Treviso S.Nicolò, si allarga la famiglia delle Cooperatrici

Pastorali Diocesane con la consacrazione di Maria Sfriso, originaria di Roncade. La accompagniamo con la preghiera.

Al momento resta sospesa la recita comunitaria

LUN

6

DOM

12Ore 12 Battesimo di Polles Diego.

Sabato 11 e domenica 12 si raccolgono le quote mensili e le nuove adesioni per le adozioni a vicinanza. adozione a vicinanza

un aiuto concreto alle famiglie moglianesi in difficoltà

Parrocchia di San MarcoMogliano Veneto

2013

cartolina_Layout 1 20/11/13 08.06 Pagina 1

La Caritas ricorda a tutti la raccolta di generi alimentari per le famiglie in difficoltà. Il primo fine settimana di ogni

mese in abbazia a Santa Maria Assunta e ogni secondo fine settimana in chiesa a San Marco. Chi volesse fare una

donazione alla. Caritas moglianese può utilizzare questo iban IT66Z0306909606100000167308.

Ricordiamo a chi interessato che è sempre possibile acquistare giornali e riviste (Famiglia Cristiana, Vita del popolo ecc.) in abbazia prima e dopo le S.Messe .