Materiali La PIETRA BLU del Belgio - alessandrovilla.it · anche alla facile lavorabilità manuale...

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La PIETRA BLU del Belgio: attualità di un materiale tradizionale ME 38 Materiali La “pierre bleue” è una roccia calcarea di notevole qualità e resistenza, già utilizzata da molti secoli nell’architettura regionale belga. Come altri materiali lapidei che abbiamo trattato in questa rivista (ardesia brasiliana ME 73, quarzite norvegese ME 75), anche la Pietra Blu del Belgio è una tipica risorsa locale che ha ottenuto una notorietà internazionale grazie ad alcune realizzazioni di elevata qualità nel campo dell’architettura e dell’interior design. Ottime prestazioni ne permettono l’impiego in ogni condizione climatica e tipologia d’interni, grazie anche alla facile lavorabilità manuale e a macchina. Oggi viene commercializzata anche in Italia n Belgio la Pietra Blu è molto diffusa, consi- derata quasi una “pietra nazionale”. Ne troviamo frequenti applicazioni soprattutto nei piccoli edifici e negli interni, sempre impiega- ta con la sobrietà tipica dell’architettura di que- sto Paese. I giacimenti si trovano esclusivamente nel sottosuolo belga, nella regione di Soignes, da cui si estendono fino alla Manica. Gli strati inferio- ri contengono notevoli quantità di materiale e si prevede una disponibilità abbondante ancora per molti decenni. Unica per composizione e caratte- ristiche, la Pietra Blu non è da confondere con al- tre pietre di origine asiatica. Le cave più impor- tanti sono nella provincia vallone di Hainaut e il maggiore produttore è la compagnia Carrières du Hainout, attiva dal 1888. Oggi la compagnia impiega quasi 500 addetti e produce un fatturato di 50 milioni di euro. Il sito estrattivo principale si estende per una superficie di 200 ettari ed è la più grande cava di pietre ornamentali in Europa. I La Pietra Blu prende il nome dalla sfumatura grigio-blu che solo alcune lavorazioni met- tono in evidenza. Essa è dovuta alla presenza di materiale organico nella composizione. Coralli e conchiglie sono visibili come punti più chiari.

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La PIETRA BLU del Belgio:attualità di un materiale tradizionale

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La “pierre bleue” è una roccia calcarea di notevole qualità e resistenza, giàutilizzata da molti secoli nell’architettura regionale belga. Come altri materialilapidei che abbiamo trattato in questa rivista (ardesia brasiliana ME 73, quarzite norvegese ME 75), anche la Pietra Blu del Belgio è una tipica risorsa locale che haottenuto una notorietà internazionale grazie ad alcune realizzazioni di elevataqualità nel campo dell’architettura e dell’interior design. Ottime prestazioni nepermettono l’impiego in ogni condizione climatica e tipologia d’interni, grazieanche alla facile lavorabilità manuale e a macchina. Oggi viene commercializzataanche in Italia

n Belgio la Pietra Blu è molto diffusa, consi-derata quasi una “pietra nazionale”. Netroviamo frequenti applicazioni soprattutto

nei piccoli edifici e negli interni, sempre impiega-ta con la sobrietà tipica dell’architettura di que-sto Paese. I giacimenti si trovano esclusivamentenel sottosuolo belga, nella regione di Soignes, dacui si estendono fino alla Manica. Gli strati inferio-ri contengono notevoli quantità di materiale e siprevede una disponibilità abbondante ancora per

molti decenni. Unica per composizione e caratte-ristiche, la Pietra Blu non è da confondere con al-tre pietre di origine asiatica. Le cave più impor-tanti sono nella provincia vallone di Hainaut e ilmaggiore produttore è la compagnia Carrièresdu Hainout, attiva dal 1888. Oggi la compagniaimpiega quasi 500 addetti e produce un fatturatodi 50 milioni di euro. Il sito estrattivo principale siestende per una superficie di 200 ettari ed è lapiù grande cava di pietre ornamentali in Europa.

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La Pietra Blu prende ilnome dalla sfumatura

grigio-blu che soloalcune lavorazioni met-

tono in evidenza. Essaè dovuta alla presenza

di materiale organiconella composizione.Coralli e conchiglie

sono visibili come puntipiù chiari.

Struttura e composizioneLa “Pietra Blu” appartiene ai lapidei calcareied è un materiale di origine sedimentaria. Ilcaratteristico pattern superficiale deriva dal-l’aggregazione di fossili (articoli di Crinoidi),agglomerati in una massa di calcite microcri-stallina circa 345 milioni di anni fa.Di natura molto compatta, la Pietra Blu è de-nominata in petrografia come “calcare pack-stone”, o “grainstone”, a seconda delle di-verse classificazioni. La composizione mediacontiene il 96-99% di calcite e tracce di dolo-mite, quarzi e pirite. Appena tagliata, la pre-senza di fossili produce un effetto scintillantealla luce. Coralli e conchiglie spiccano chiarisullo sfondo che varia dal grigio al nero. Lesfumature dal grigio-blu al blu-nero sono do-vute proprio alla materia organica presente trai cristalli di calcite. È importante ricordare chenel tempo la pietra tende a schiarire. La Pietra Blu è nota anche come “Petit granit”per la similitudine di impiego e per i requisititecnici simili al granito fine. Malgrado la denominazione, non si tratta peròdi un granito, da cui si differenzia per originegeologica e per la patina che si crea conl’esposizione agli agenti esterni. La patina deltempo è una caratteristica intrinseca che valo-rizza questo materiale.

Caratteristiche e lavorazioniIl nome evocativo potrebbe trarre in inganno.La Pietra blu del Belgio è un materiale di colo-re grigio, disponibile in una grande varietà ditonalità che dipendono soprattutto dal tipo dilavorazione superficiale. Il nome, in effetti, ri-chiama la sfumatura blu che solo alcune fini-ture mettono in evidenza. Come sappiamo itoni del grigio non si descrivono solo comedosaggio del bianco e del nero, ma possonoassumere infiniti riflessi che dipendono moltodalla luce e dagli accostamenti di colore. LaPietra Blu viene commercializzata in una solascelta con caratteristiche pressoché costanti.Le numerose denominazioni che troviamo neicataloghi dei produttori si riferiscono alle fini-ture e ai colori che si ottengono successiva-mente con le lavorazioni. La grande disponibi-lità consente di destinare all’uso ornamenta-le solo una percentuale di pietra, ovvero il ma-teriale estratto più in profondità, che la mag-giore pressione durante il processo sedimen-tario ha reso compatto. In ogni caso, è consi-

gliabile realizzare i lavori con lastre prove-nienti dal medesimo blocco per evitare varia-zioni di tono, normali tra un punto e l’altrodella cava; comunque, le variazioni di colorenon influenzano le prestazioni del materiale,che ha ottenuto la certificazione di qualità se-condo importanti standard (ISO 9002,U.B.A.t.c. Technical Approval).Una delle migliori caratteristiche della PietraBlu è la possibilità di applicare numerose la-vorazioni su un vasto range di formati, dimen-sioni e spessori. Accanto all’impiego di mac-chinari avanzati, alcune fasi della lavorazionevengono ancora eseguite a mano da esperti M

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illaLa struttura compatta

della Pietra Blu la rendeindicata per i pavimenti

e per i piani cucina; èmolto resistente e di

facile pulizia.

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artigiani. L’aspetto finale può anche essere ilrisultato della combinazione di più operazioniche permettono di giocare sui contrasti di co-lore, esaltando o abbassando il tono cromati-co della superficie; per esempio, nella decora-zione di pavimenti, scale, ecc.La levigatura è una delle lavorazioni che mag-giormente esalta il colore. Con essa si otten-gono due tinte, chiara e scura, entrambe dallasuperficie liscia e uniforme, quasi satinata. È consigliata nelle zone di passaggio per la

patina che assume nel tempo. La lucidaturaaccentua e scurisce molto il colore; il fondonero mette in risalto i fossili sotto forma dipuntini bianchi.La finitura fiammata è ottenuta passando lasuperficie con un getto ad alta temperaturache la rende leggermente ruvida e di coloreomogeneo. Anche la bocciardatura, fine ogrossa, uniforma il colore sui toni del grigio,composto dalla fitta trama di punti bianchi inrilievo su un fondo più scuro.Vi sono poi un gran numero di lavorazioni mec-caniche che prevedono l’incisione della super-ficie con rigature di vario tipo e misura, segniirregolari più o meno profondi. Queste sono in-dicate per la posa all’esterno. La Pietra Blu vie-ne commercializzata, oltre che in lastre, inun’ampia serie di prodotti finiti per innumere-voli applicazioni (blocchetti a spacco per pavi-mentazioni, soglie, davanzali, mattoni, ecc.).

Pietre naturali dal BelgioL’industria estrattiva belga ha sempre avutoun ruolo importante nell’economia delPaese. L’esaurimento dei giacimenti minera-ri e la chiusura delle miniere di carbone ha ri-portato al centro dell’interesse l’estrazionedelle pietre ornamentali con una produzionedi 950.000 tonnellate. Il Belgio è attualmenteil quarto Paese esportatore europeo. InVallonia, in particolare, vengono estratti 17diversi tipi di roccia da circa 40 cave, tra lequali la Pietra Blu è la più importante. Le ro-vine del periodo romano e gli edifici medievaline testimoniano l’antica tradizione, ma èsolo dalla metà dell’Ottocento che la PietraBlu trova un impiego esteso nel campo dellecostruzioni in seguito a due fattori: le indagi-ni del sottosuolo che ne rilevano la presenzain quasi tutto il territorio e lo sviluppo del tra-sporto su rotaia che ne facilità la diffusione. A partire dalla fine dell’800 viene esportatain tutto il mondo ed è stata impiegata in im-portanti realizzazioni. Tra queste ricordiamola Banca d’Inghilterra e il ParlamentoAustraliano. Anche Victor Horta e PaulHankar, maestri dell’Art Nouveau, utilizza-rono la Pietra Blu e ne misero in evidenza lapossibilità di essere lavorata in modo sculto-reo e ornamentale. Ancora oggi viene sceltadagli artisti per le opere di scultura.

Dall’alto: Veduta aereadel sito estrattivo di

Hainaut.Alcune lavorazioni ven-gono ancora oggi ese-

guite a mano da espertiartigiani.

La perfetta sedimenta-zione ha prodotto un

materiale dalla strutturacompatta e omogenea,impermeabile ai liquidi.Nella pagina seguente:

L’aspetto esteticofinale della Pietra Bludipende dalle lavora-

zioni, che sono moltis-sime. Ne presentiamo

qui una selezione dellepiù utilizzate.

Applicazioni e manutenzioneLa sedimentazione esemplare ha prodotto unmateriale dalla struttura compatta e omoge-nea, al livello di molti graniti, resistente al ge-lo in quanto non soggetta a infiltrazioni. Perquesto motivo la Pietra Blu viene impiegataper la pavimentazione e l’arredo dei centriurbani, dove è resistente allo stress ambien-tale, all’inquinamento ed è impenetrabile daigraffiti. Inoltre, è indicata per i rivestimenti difacciata e per i dettagli architettonici in gene-re, come i basamenti o il profilo delle finestre.In prossimità e sul bordo delle piscine, si rea-lizzano superfici eleganti e al tempo stessoantiscivolo. Negli interni la Pietra Blu è idealeper i pavimenti, scale e rivestimenti di ogni ti-po. La scarsa porosità rende il materiale adat-to in particolare ai piani cucina perché nonassorbe ed è di facile pulizia, con una sempli-ce spugna.In bagno le finiture leggermente ruvide sonoindicate per le zone in cui si richiedono super-fici antiscivolo. La Pietra Blu è naturalmenteimpermeabile e spesso viene impiegata per la-vabi, piatti doccia e vasche scavati diretta-mente nei blocchi. Sebbene non sia un mate-riale refrattario in senso stretto, la Pietra Blupuò essere impiegata nei camini, vicino al ca-lore, purché non a diretto contatto con lafiamma. Secondo alcuni produttori, la PietraBlu non richiede i classici trattamenti antimac-chia che vengono ormai applicati alla maggio-ranza dei materiali lapidei. Infatti, molti pro-dotti in commercio, soprattutto quelli ad ac-qua, non sono in grado di penetrarne i pori erischiano di essere inefficaci. Se, tuttavia, sidesidera un trattamento protettivo è consi-gliabile verificare con il fornitore la compatibi-lità del prodotto.I pavimenti dopo la posa richiedono un tempodi 3-6 mesi per l’asciugatura durante il qualesi puliscono con lo straccio bagnato. Una voltascomparse le tracce di umidità, la pulizia or-dinaria si esegue con prodotti neutri in piccolequantità e diluiti con acqua per non formareun film poco gradevole. Sono da evitare pro-dotti acidi troppo aggressivi.In Belgio è diffusa l’abitudine di trattare lasuperficie dei piani cucina con oli, che però larendono più scura, effetto non sempre desi-derabile. In questi casi sono preferibili i pro-dotti repellenti specifici per la pietra, in gene-re suggeriti dal fornitore. M

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Casa VDD a Dendermonde di Vincent van DuysenLa residenza VDD di Vincent Van Duysenè un progetto che presenta una gammacompleta di possibili applicazioni dellaPietra Blu, e soprattutto ne mette in luceil carattere ruvido e al tempo stesso raffi-nato. La pietra è stata qui abbinata a po-chi materiali e usata sia all’esterno siaall’interno: per le pavimentazioni, per lacucina e per tutti i rivestimenti del bagno,uniformati nell’elegante monocromia delgrigio. Il progetto conferma i principi diriduzione formale e semplicità tipici del-l’architetto belga, principi che pongonole qualità tattili e cromatiche dei mate-riali in grande evidenza. A essi è dovutala sensazione di fisicità dello spazio. È interessante notare come un progettotanto rigoroso, possa in definitiva gene-rare ambienti molto stimolanti sotto ilprofilo sensoriale, grazie anche alle am-pie finestre che permettono alla luce ab-bondante di penetrare gli spazi e acca-rezzare la superficie dolcemente scabradella Pietra Blu fiammata. Questa abita-zione, come altri lavori di Van Duysen, è

L’architetto belgaVincent Van Duysen ha

scelto la stessa qualità diPietra Blu per tutti gli

ambienti di questa abita-zione, anche per il giardi-

no e la piscina. Grandisuperfici vetrate tendonoad annullare la distinzio-

ne interno-esterno emettono in risalto la con-

tinuità del pavimento inpietra. Il bagno principaleè interamente rivestito in

Pietra Blu fiammata.Le foto riportate

in questa pagina e in quella seguente

sono state gentilmenteconcesse da

Alberto Piovano e Karel Moortgat.

rappresentativa delle potenzialitàespressive della pietra naturale, inseritain un’architettura dal linguaggio aggior-nato. “Architettura di pietra”, èun’espressione molto usata per descri-vere il nuovo interesse per un materialeantico. È vero che oggi la pietra viene uti-lizzata soprattutto come rivestimento.Questo, tuttavia, non significa contrap-porre la funzione strutturale dei blocchimassicci del passato al nuovo ruolo di“pelle” del presente. L’evoluzione dellatecnica costruttiva concepisce semprepiù spesso l’edificio come insieme distruttura e involucro, anche per facilitarel’integrazione degli impianti. Una con-suetudine che di certo non ostacola la ri-cerca di nuovi modi di costruire con lapietra. Si pensi agli archi in “pietra ar-mata” della chiesa di Padre Pio, progettodi Renzo Piano, o ai grandi blocchi infor-mi della scuola di musica di AntònGarcìa Abril, espressione pura del pesodei corpi. Questi progetti, come pure lenumerose realizzazioni di Van Duysen,comunicano con linguaggi e tecniche dif-ferenti che le precipue qualità della pie-tra, peso, massa e durata, non apparten-gono solo al passato e alla memoria.

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Cave e lavorazioneCarrières du HainautS.C.A.Rue de Cognebeau 245B-7060 SoigniesBelgiqueTel +32 (0)67 34 78 00Fax +32 (0)67 33 00 59

Associazione Pietre eMarmi della ValloniaPierres & MarbresWallonieRues des Piedsd’Alouette 11B-5100 NaninneBelgiqueTel +32 81 83 48 11Fax +32 496 31 05 95

Distributore italianoSolemur sncdi Alessandro Farina & C.P.zza S. Pietro in Cield’Oro 2127100 PaviaTel 348 4102345Fax 0382 22712