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    di primo livello

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    9 7 8 8 8 9 5 4 0 3 2 1 2

    e 4,50

    ISBN 978 88 95403 21 2

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    Indice

    1 Gli esami? Un’occasione

    3 Vivere il Gosho, capire la vita

    13 Programma d’esame:

    15 Il tamburo alla Porta del tuono

    31 Il prolungamento della vita

    45 Il significato dell’offerta

    49 Le basi della fede

    49 Il daimoku51 Il Gohonzon53 Shakubuku: la pratica per rendere felici tutte

    le persone56 La non dualità di maestro-discepolo ( shitei-funi) e

    l’unità tra praticanti (itai doshin)

    61 La visione buddista della vita62 I Dieci mondi66 Il mutuo possesso dei Dieci mondi67 Il karma e la trasformazione del karma

    73 Profilo storico del Buddismo di Nichiren Daishonin73 Le origini74 Il Sutra del Loto

    75 La vita di Nichiren Daishonin81 Storia della Soka Gakkai: i tre presidenti

    86 Per approfondire

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    © esperia edizioniCreacommercio s.r.l.Sede legale: via Roncaglia 14, MilanoUffici e magazzino: via Einaudi 4/10,Peschiera Borromeo (Mi)Tutti i diritti riservatiProgetto grafico: Massimo Pitis

    Testi a cura del Dipartimento di studio dell’Istituto BuddistaItaliano Soka Gakkai

    Prima edizione: luglio 2008

     www.esperiaedizioni.it

    ISBN 978 88 95403 21 2

    Le edizioni Esperia utilizzano carte prodotte secondo le normepreviste dal sistema di certificazione ISO 14001, predisposto dal-le industrie cartarie per garantire la salvaguardia delle risorse edell’ambiente in ogni fase dei processi produttivi.

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    Finito di stampare

    nel mese di luglio 2008presso Everprint SrlCarugate (Mi)

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    Programma d’esame

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    Gli esami? Un’occasionedi Tamotsu Nakajima

     A novembre si terranno gli esami di primo livello del Dipartimen-

    to di studio, secondo una tradizione che la Soka Gakkai portaavanti in tutto il mondo. Ovviamente non è obbligatorio prenderparte all’esame ma – dal momento che le basi del Buddismo del

    Daishonin sono “fede, pratica e studio” – possiamo considerare

    la nostra partecipazione come un’opportunità per approfondirela conoscenza dell’insegnamento e, soprattutto, per rinnovare la

    decisione di metterla in pratica ogni giorno. “Usare il Buddismonella vita quotidiana” è una frase chiave per noi discepoli di Ni-chiren Daishonin. Scrive il presidente Ikeda a questo proposito:

    «I membri di tutto il mondo hanno approfondito la loro compren-sione della fede, della pratica e dello studio, hanno rinvigorito ilproprio coraggio e hanno vinto le loro battaglie per kosen rufu

    aprendo le pagine del Gosho – cioè gli scritti di Nichiren Daisho-nin – con lo spirito di ricevere consigli e istruzioni direttamentedallo stesso Nichiren. Se avanziamo con il Gosho come nostrofondamento non ci troveremo mai a un punto morto».

     Avvicinarsi allo studio del Buddismo con un atteggiamentosolo intellettuale, per accumulare dati, conoscenze, citazioni equant’altro, avrà come conseguenza ultima quella di aumentare

    la tendenza a diventare arroganti. Scrive il Daishonin: «Fra i mieidiscepoli quelli che credono di conoscere bene il Buddismo so-no quelli che sbagliano». Senz’altro è importante leggere e cono-

    scere, ma è più importante mettere in pratica ciò che si studia,confermarlo con la nostra vita: il Buddismo, fin dalle sue origini,è sempre stato una religione strettamente collegata alla realtà. Il

    presidente Ikeda dice che gli scritti che studiamo sono il risulta-to della continua lotta del Daishonin per salvare le persone at-

    traverso centinaia di lettere e migliaia di dialoghi. Allo stessotempo è fondamentale avere lo “spirito di ricerca” e l’umiltà diascoltare – come se fosse sempre la prima volta – le parole delBudda originale e del maestro.

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    Un famosissimo passaggio del Vero aspetto di tutti i fenomeniafferma: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio.Senza pratica e studio non può esservi Buddismo». Questa frasesignifica che il Buddismo non vive nei templi o nei sutra, ma

    nel cuore e negli sforzi di quanti lo studiano e lo praticano: «IlBuddismo» spiega Ikeda commentando questo brano «esiste e simanifesta nella vita di ogni persona che studia il Gosho e prati-

    ca la sua fede seguendo esattamente gli insegnamenti del Dai-shonin».

    Partendo da queste premesse fondamentali – studiare e met-

    tere in pratica – la decisione di partecipare all’esame è già di per

    sé una grande vittoria, a prescindere da quale sarà il risultato fi-nale. Lo sforzo che faremo fino a novembre (che spero conti-

    nuerà poi per tutta la vita) comporterà come beneficio quello diapprofondire la fede e di essere più felici.

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     Vivere il Gosho, capire la vitadi Shin’ichi Yamamoto (pseudonimo di Daisaku Ikeda)

    Il filosofo americano Ralph Waldo Emerson (1803-82) scrisseche «Il pensiero è una luce sacra / più splendente dell’oro e del-le gemme, immortale». Sono parole che amo da quando ero gio-

     vane.Il Gosho rivela l’essenza della filosofia buddista, una filosofia

    che permette a chiunque di percepire e manifestare all’internodella propria vita lo stato vitale più alto, quello della Buddità. Èun insegnamento che ci permette di spezzare la catena dellesofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte, e di ele-

     vare la nostra vita indirizzandola eternamente sul sentiero di“eternità, felicità, vero io e purezza”. Coloro che sostengono epraticano una filosofia così grande sono vincitori nella vita, in-credibilmente ricchi.

    Darsi con gioia a pratica e studioper far crescere persone di valorein questo nuovo secolo:queste le fondamentadi una cittadella indistruttibile.

     A novembre si terranno in tutto il Giappone gli esami di am-missione al Dipartimento di studio. Io e mia moglie preghiamocon tutto il cuore affinché gli esami siano un successo, si svol-gano senza incidenti e i candidati facciano del loro meglio. Ni-chiren Daishonin esorta: «Impegnati nelle due vie della pratica edello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddi-smo».(1) Nikko Shonin, suo successore e discepolo diretto, ci la-sciò questo ammonimento: «I seguaci di questa scuola dovreb-

    bero incidere nella loro vita gli insegnamenti del Gosho,ereditando così i princìpi fondamentali esposti dal nostro mae-stro [Nichiren Daishonin]».(2)

    Il movimento di studio della Soka Gakkai si basa proprio su

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    questa affermazione e solo se studiamo in questo modo otterre-mo la felicità assoluta. Lo studio possiede anche la funzione diforza motrice della nostra lotta spirituale, e rafforza l’affermazio-ne dei princìpi filosofici di giustizia e pace per farne le colonneportanti nella nostra società attuale.

    Dal cuore di coloro che danno importanza allo studio delBuddismo sorge un’infinita speranza che abbraccia vasti oriz-zonti, mentre coloro che lo trascurano si rinchiudono nel buiodi un’egocentrica arroganza e rinunciano alla gioia della vita, al-la condizione vitale della felicità: questa è la realtà.

    Nei suoi ultimi anni Lev Tolstoj (1828-1910), gigante dello

    spirito, scriveva così nel suo diario: «La forza della riflessione èinvisibile, come il germoglio da cui cresce un grande albero. Maè da quella che ha origine un cambiamento visibile nella vita[degli esseri umani]».

    Chi sostiene gli esami di studio ha talvolta solo il tempo di ri-passare gli scritti del Daishonin ritagliandosi qualche momentodagli impegni di lavoro, scolastici o familiari, combattendo spes-so contro la stanchezza. Tuttavia questa azione, modesta ma ri-

    petuta, racchiude una grande “forza della riflessione” che daràorigine al “grande albero” della rivoluzione umana, al di là diquanto possiamo immaginare.

     Anche i membri più anziani nella fede, che incoraggiano esostengono col cuore i partecipanti all’esame, sono estrema-mente preziosi. Come scrive Nichiren Daishonin: «Così tutti i va-ri insegnamenti del Budda vengono diffusi da persone. [...]Quindi, se la Legge che una persona abbraccia è suprema, neconsegue che la persona che l’abbraccia deve essere la primatra tutte le altre».(3) Chi studia e propaga la più alta filosofia delmondo è il tesoro più importante, perché contribuisce alla felici-tà del genere umano.

    Il 2008 è stato intitolato dalla Soka Gakkai “Anno delle per-sone di valore e dell’espansione”: gli esami del Dipartimento di

    studio sono la palestra in cui crescono queste persone di valoree si consolidano le basi per lo sviluppo. Come osservava il filo-sofo francese Joseph Joubert (1754-1824), «Insegnare è impararedue volte». Uno degli scritti del Daishonin, Lettera da Sado, si

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    chiude con il postscriptum: «Vorrei che tutti i credenti sinceri siriunissero e si incoraggiassero leggendo insieme questa lette-ra».(4) Il Daishonin esprime chiaramente il desiderio che i suoi di-scepoli si riuniscano per leggere i suoi scritti. Creare un movi-mento per far crescere persone di valore leggendo il Goshoinsieme, indipendentemente dagli anni di pratica, riflette l’at-teggiamento che si accorda totalmente con il desiderio del Dai-shonin.

    Lo scrittore austriaco Stefan Zweig (1881-1942) ha scritto: «Ènell’azione che un pensiero diventa veramente vivo, e la fede

    prende vita per la prima volta solo quando viene proclamatapubblicamente». Nella Gakkai, l’anima dello studio del Buddi-smo risiede nel metterlo in pratica.

    La Divisione giovani uomini venne fondata l’11 luglio del1951 e quattro giorni dopo, seguendo le istruzioni del mio mae-stro, Josei Toda, mi recai nella regione di Tohoku per partecipa-re alle varie riunioni del capitolo Sendai. Attraverso le lezioni sualcuni Gosho, come Lettera da Sado e Risposta alla monaca laica

     Nichigon, studiammo e discutemmo insieme le verità del Buddi-smo. Uno dei più piacevoli “ricordi della mia vita presente inquesto mondo umano”(5) fu che molti degli ospiti presenti aquelle riunioni decisero allora di cominciare a praticare il Bud-dismo del Daishonin e aderirono alla Soka Gakkai.

     Avevo ventitré anni ed ero un semplice responsabile di grup-po della Divisione giovani uomini, ma in mezzo a quei giovanimi lanciai a dire con fervore: «Proprio l’altro giorno, a Tokyo, èstata fondata la Divisione giovani uomini. Finalmente è arrivatoper noi giovani il momento di alzarci!».

    Nel settembre 1951, solamente due mesi dopo, venni incari-cato dal Dipartimento di studio, di cui ero entrato a far parte, ditenere lezioni sul Gosho. Ogni vittoria che condivisi col miomaestro, Josei Toda, durante il primo atto di kosen rufu, fu rea-lizzata basandoci sul Gosho. Oggi sono determinato a onorare

    anche il “secondo atto di kosen rufu”, l’epoca in cui tutti i mem-bri condurranno vite sempre vittoriose, illuminate dalla gioia diapprofondire lo studio del Gosho.

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    Lottando con lo spiritodi non risparmiare la nostra vitacome il Daishonin insegnadiverremo dei Budda:nessuno mai sarà lasciato indietro.

    «Vivere senza una filosofia è come vivere a occhi chiusi sen-za mai avere l’idea di aprirli». Questo è il severo monito delgrande filosofo francese Cartesio (1596-1650).

    Studiavo il Gosho tutti i giorni sotto la guida meticolosa diToda e nella mia vita resta incisa in modo indelebile la profon-

    dità dei suoi commenti sul brano tratto da L’eredità della Legge fondamentale della vita: «Adesso è l’ultimo momento della sua vi-ta».(6) «Quel che soprattutto ci insegna» diceva «è che dovremmosforzarci nella fede in modo da arrivare a sentirci sicuri di con-seguire la Buddità, in qualsiasi momento possa sopraggiungerela morte».

    E poi aggiungeva: «Lo scopo della pratica buddista è ottenerela Buddità in questa esistenza. Se ci riusciamo o no dipende da

    cosa abbiamo pensato in ogni singolo istante, e da quali azioniabbiamo o non abbiamo compiuto. È la somma di tutto questoche determina se riusciamo o meno a conseguire la Buddità. Lafede non consiste nell’osservare formalità particolari, ma nel vi-

     vere pienamente ogni momento».Toda aggiungeva: «Questo passo va letto come “adesso è l’ul-

    timo momento della vita del Budda”. Il Budda non rimane in vi-ta per sempre. Per questo occorre avere un sincero spirito di ri-cerca, in modo da non avere rimpianti quando non ci sarà piùdata la possibilità di incontrarlo direttamente. La vostra praticabuddista deve essere pervasa dalla consapevolezza solenne che“ora è l’ultimo momento della sua vita”».

    Con severità ci diceva anche: «Se pensate di poter avere sem-pre l’opportunità di ascoltare gli insegnamenti del vostro mae-stro, vi sbagliate di grosso!»

     Ascoltavo queste sue parole in preda a una fortissima emo-zione e sentivo contemporaneamente un grande onore e l’enor-me responsabilità di sostenere Toda con impegno e dedizioneassoluti. E ancora oggi, portando avanti il mio dialogo interiore

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    con lui, continuo a impegnarmi nelle due vie della pratica e del-lo studio per kosen rufu.

    Toda affermava spesso, con profonda convinzione: «Puòsembrare strano, ma se approfondite il Gosho troverete facileleggere qualsiasi altro scritto e diverrete capaci di discernere lecose con chiarezza anche nella vita quotidiana. È per questoche noi, nella nostra vita, non giungiamo mai a un punto mor-to». Aveva perfettamente ragione.

    Il Buddismo ci offre gli strumenti per realizzare una vittoriaassoluta. È l’insegnamento che permette di cambiare il proprio

    karma, trasformando il veleno in medicina. È una filosofia disperanza basata sul concetto di rivoluzione umana. Questa è laconclusione a cui sono giunto come discepolo diretto di Toda,un discepolo che nel corso di sessant’anni di pratica è uscito vit-torioso da innumerevoli grandi prove e difficoltà.

    Il filosofo svizzero Carl Hilty (1833-909) ha scritto: «Tutte lefilosofie veramente feconde che appartengono all’eredità spiri-tuale eterna dell’umanità sono state generate nell’avversità».

    Come insegna il Daishoninl’apparire deitre potenti nemicidimostra che la nostra pratica è correttae che certamente conseguiremo la Buddità.

    È meraviglioso leggere e mettere in pratica gli scritti di Nichi-ren, molti dei quali videro la luce mentre lui stava subendo per-secuzioni che mettevano a repentaglio la sua vita. Essi risveglia-no nei nostri cuori lo spirito intrepido e invincibile del re leone,e siamo tutt’uno con il Daishonin, il Budda dell’Ultimo Giornodella Legge.

    In Lettera da Sado, egli scrive: «Solo sconfiggendo un potentenemico si può dimostrare la propria forza. Quando un gover-

    nante malvagio si allea con preti eretici che sostengono insegna-menti errati, per distruggere l’insegnamento corretto e liberarsidi un uomo sapiente, chi ha un cuore di leone conseguirà sicu-ramente la Buddità».(7)

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    La lettura di ogni singola parola di questo passo fa scaturiredentro di noi il coraggio di andare avanti nella lotta, insieme auna forza vitale potente. Come è possibile che individui buoni eonesti che praticano il corretto insegnamento del Buddismo sia-no tempestati da critiche e ingiurie, e vengano perseguitati dachi detiene il potere? La causa di tutto questo, così come il mec-canismo che sta alla base di tali persecuzioni, viene chiarito ne-gli scritti del Daishonin.

     Ad esempio, nelle Spade del bene e del male, il Daishonin usaalcune metafore che rendono il tutto facilmente comprensibile:«Certe pietre vengono spaccate per le gemme che racchiudono,

    i cervi vengono uccisi per prenderne la pelle e la carne, i pesci vengono pescati per il loro sapore, il martin pescatore viene uc-ciso per le sue splendide penne e una bella donna è sempre in-

     vidiata. Lo stesso accade a me. Poiché sono il devoto del Sutradel Loto, ho subìto ogni genere di persecuzioni a opera dei trepotenti nemici. È una cosa meravigliosa che nonostante questotu sia diventato discepolo e sostenitore di una persona simile!».(8)

    Dietro a questo tipo di persecuzioni si cela un vortice torbi-

    do d’invidia verso le persone di straordinaria integrità e caratte-re che sostengono la causa della verità e della giustizia.

    In Risposta a Sairen-bo, il Daishonin mette in guardia dallefunzioni negative che cercano di ostacolare la diffusione delcorretto insegnamento del Buddismo in tutta la società: «il re de-mone del sesto cielo ha cercato di impossessarsi del mio corpo,ma poiché per diverso tempo ho prestato grande attenzionenon gli ho permesso di avvicinarsi. Poiché il potere del demoneceleste non ha alcun effetto su di me, egli si impossessa del go-

     vernante, degli alti funzionari o di preti stupidi come Ryokan,inducendoli a odiarmi».(9)

    Sforzarsi nella pratica e nello studio e accumulare esperienzepersonali sul potere della fede ci permette di vedere con chiarez-za tutti i fenomeni come illuminati dallo “specchio limpido” delGosho, di approfondire la nostra convinzione nella fede, e di

    usare qualsiasi cosa ci accada come fonte di crescita. Leggendo ilGosho con la nostra vita, vale a dire mettendo in pratica i suoiinsegnamenti, possiamo costruire dentro di noi un carattere riso-luto, una felicità durevole e uno stato vitale forte e indistruttibile.

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    Lo scrittore e statista giapponese Yukio Ozaki (1859-1954),che diede un contributo significativo alla costituzione del siste-ma di governo parlamentare in Giappone, e che scriveva con lopseudonimo di Gakudo Ozaki, dichiarò: «Quando la filosofiaprogredisce, una nazione, automaticamente, prospera, mentrequando essa viene meno, si avvia verso la rovina».

    È per questo che il nostro scopo di «instaurare il corretto in-segnamento per la pace nel paese» è così determinante. La suarealizzazione dipende dalla presenza di persone che sostengonoil corretto insegnamento del Buddismo di Nichiren. Kosen rufurappresenta la comparsa, in Giappone e nel mondo, di persone

    di straordinario valore, che fanno di questa grande filosofia bud-dista il fondamento della propria vita.

     A voi, donne vittoriose,che dedicate la vitaa un grande voto,immensi ed eterni beneficicome è scritto nel Gosho.

    Il grande scrittore russo Fëdor Dostojevskj (1821-81) affermò:«Un ideale nobile [...] ha sempre costituito una motivazione per“vivere la vita”, che non sia solo quella intellettuale e teorica,ma quella in grado di darci energia e gioia».

    Recentemente ho avuto l’occasione di parlare con alcunimembri giapponesi. Verso la fine dell’incontro, una giovanedonna ha affermato con voce vibrante: «A noi giovani donnepiace moltissimo studiare il Gosho. Faremo della nostra zona laregione trainante per lo studio in Giappone». Io e mia mogliesiamo stati davvero felici di sentire queste parole, che esprimo-no perfettamente le speranze di Toda per la Divisione giovanidonne. Egli desiderava infatti che tutte, senza eccezione, diven-tassero felici, e le esortava dicendo: «Giovani donne, fate delGosho le vostre fondamenta!». E questo perché lo studio buddi-

    sta è fonte di ispirazione e forza, e ci permette di diffondere lafelicità.Una giovane donna che si basa seriamente sugli insegna-

    menti del Buddismo del Daishonin può far sorgere una speran-

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    za luminosa per la sua famiglia, per i suoi amici, il suo ambientee il suo luogo di lavoro, proprio come un faro che squarcial’oscurità. Così le ho risposto: «Se leggi e studi il Gosho, divente-rai saggia, svilupperai un cuore bellissimo e avrai una famigliameravigliosa. Se reciti daimoku, fortuna e saggezza risplende-ranno nella tua vita come le stelle scintillanti nel cielo, e tu sicu-ramente sarai vittoriosa in tutte le sfide».

    Il Daishonin scriveva così alla seguace Nichinyo, una donnadi salda fede che faceva grande affidamento sui suoi insegna-menti, studiando e praticando con tutto il cuore: «Nel capitoloTorre preziosa si radunarono il Tathagata Molti Tesori e Shakya-

    muni, i Budda delle dieci direzioni e tutti i bodhisattva. Quandorifletto sul luogo ove si trovi ora questo capitolo Torre preziosa, vedo che si trova nel fiore di loto a otto petali del cuore dentroil petto della signora Nichinyo. È come il seme del loto che con-tiene in sé il fiore».(10)

    Questo magnifico regno buddista, che potrebbe sembraretroppo bello per essere vero, in effetti non si trova in qualchestrano luogo remoto, ma vive nel cuore di una donna che si im-

    pegna nelle due vie di pratica e studio, che brilla della lucesplendida della saggezza e abbraccia con essa tutte le personeche fanno parte della sua vita.

    I forum sulla cultura di pace, condotti dalla Divisione donnein Giappone, stanno conquistando uno straordinario sostegno egrande fama nelle varie comunità. Come osservava l’autore fran-cese Romain Rolland (1866-1944), coloro che possiedono una fi-losofia forte hanno il dovere di condividerla con gli altri. I nostrinobili membri delle Divisioni donne e giovani donne sono tuttigrandi filosofi della felicità e della pace.

    Nella cittadella dei benefici,sostenete con costanzal’insegnamento del Daishonin:uniti nello spirito di

    “diversi corpi, stessa mente”.

    Nikko Shonin, discepolo diretto e successore del Daishonin,nei suoi Ventisei ammonimenti proclamò solennemente: «Le dot-

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    trine dei cinque preti anziani differiscono sotto ogni aspetto da-gli insegnamenti del nostro defunto maestro».(11) Sembra chequesti ammonimenti siano stati scritti nel 1333, cioè cinquantu-n’anni dopo la morte del Daishonin, e questo significa che Nik-ko perseverò per oltre mezzo secolo senza vacillare nella suabattaglia volta a confutare gli errori dei cinque preti anziani cheavevano tradito lo spirito del loro maestro.

    È fondamentale comprendere che l’unico modo che un di-scepolo ha per portare avanti senza travisarli gli insegnamentidel proprio mentore, e garantire la loro sopravvivenza attraversoil tempo, è quello di intraprendere una lotta tenace e instancabi-

    le per confutare l’erroneo e rivelare il vero. Questo è lo spiritodello studio buddista nella Soka Gakkai, fondato sull’impegnocondiviso fra maestro e discepolo. I cinque preti anziani, tra l’al-tro, bruciarono di proposito gli scritti che il Daishonin avevacomposto in giapponese per alcuni dei suoi seguaci affinchéfossero più comprensibili, invece che nell’accademico cineseclassico che solo le persone istruite sapevano leggere. Solamen-te Nikko Shonin diede importanza agli scritti del Daishonin in

    lingua volgare, attribuendo loro il valore di tesori inestimabiliche essi avevano, e fece il possibile per proteggerli a uso dellegenerazioni future. Così facendo, anticipò addirittura l’epoca incui essi sarebbero stati tradotti in diverse lingue, cosa che la So-ka Gakkai ha fatto, con un lavoro enorme.

    Oggi le persone di tutto il mondo possono studiare a fondogli scritti del Daishonin. Solo nel 2007 si sono tenuti esami distudio in quaranta diversi paesi, per un totale di oltre 135.000membri, colmi di appassionato spirito di ricerca. Questo è unchiaro segnale di vittoria per la nostra tradizione dello studiobuddista basato sullo spirito di maestro e discepolo, un impe-gno congiunto che mira a kosen ufu, proprio come insegna ilDaishonin.

    George Sarton (1884-1956), storico della scienza belga, cheho letto in gioventù, nella sua opera Storia della scienza e nuovo

    umanesimo scrisse: «Nel lungo periodo, gli ideali più nobiliavranno la meglio, e la giustizia sopravviverà all’ingiustizia».Napoleone Bonaparte (1769-1821) affermò: «Marciate alla te-

    sta delle idee del vostro tempo». Non sono la ricchezza o il po-

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    tere a guidare il mondo, ma le idee.Miei cari compagni di fede, e mi rivolgo in particolare agli

    amici della Divisione giovani, incidete profondamente nelle vo-stre vite i princìpi fondamentali del Buddismo, la filosofia più al-ta che ci sia nel mondo, e guidate l’avanguardia del XXI secolo,portando l’esempio delle vostre vittorie.

    «Se il cielo è sereno, la terra è illuminata. Similmente, se siconosce il Sutra del Loto si può comprendere il significato degliaffari di questo mondo»,(12) scrive il Daishonin, esprimendo laconvinzione assoluta e profonda di una persona che sostiene laLegge mistica.

    Con il Buddismo del sole che splende luminoso nei nostricuori, studiamo il Gosho con gioia, sfidandoci anche oggi e nelfuturo, per diventare grandi esperti di pace e felicità.

    Tenendo nel cuore gli insegnamenti del Daishonin,trionfate, avanzate.Impugnando l’invincibilespada ingioiellata della fede,

    raggiungerete la vostra meta.

    Note

    1: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, IBISG, Firenze, luglio2008, vol. I, pag. 342. Di seguito citato come Raccolta degli scrittidi Nichiren Daishonin.2: Gosho Zenshu, pag. 1618; Articolo 11 dei Ventisei ammonimenti3: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pagg. 54-554: Ibid., pag. 2725: cfr. Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 586: cfr. Ibid., pag. 1897: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, v o l . I , pag. 2678: Ibid., pagg. 400

    9: Ibid., pag. 27510: Ibid., pagg. 814-81511: Gosho Zenshu, pag. 1617; Articolo 212: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, v o l . I , pag. 336

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    luna nel cielo dista quarantamila yojana,(4) il suo riflesso appare istan-taneamente in uno stagno sulla terra; il suono del tamburo alla Portadel Tuono(5) si ode immediatamente a distanza di mille, diecimila ri.Benché tu sia rimasta a Sado, il tuo cuore è giunto in questa provin-cia. Anche la via per conseguire la Buddità è così: noi viviamo nellaterra impura, ma il nostro cuore risiede sul Picco dell’Aquila. A cosa

     serve vedere il volto? È solamente il cuore che conta. Incontriamoci un giorno sul Picco dell’Aquila dove risiede il Budda Shakyamuni.

     Nam myoho renge kyo, Nam myoho renge kyo.Con mio profondo rispetto, NichirenIl diciannovesimo giorno del decimo mese intercalare del primo

    anno di Koan (1278)Risposta alla monaca laica Sennichi

    Spiegazione

    Il Gosho Il tamburo alla Porta del tuono è come un grande quadroche descrive lo scambio da cuore a cuore fra il maestro e il di-

    scepolo separati da una grande distanza. Nichiren alla fine delloscritto dichiara: «È solamente il cuore che conta». Il legame piùforte nella relazione buddista fra maestro e discepolo si basa sulcuore. Indipendentemente dalla distanza che li separa, i cuoridel maestro e del discepolo che aspirano alla vasta propagazio-ne della Legge mistica riescono a unirsi istantaneamente propriocome, al sorgere della luna in cielo, «il suo riflesso appare istan-taneamente in uno stagno sulla terra».

    Il Daishonin scrisse questo Gosho a Minobu il diciannovesi-mo giorno del decimo mese del 1278, quando aveva cinquanta-sette anni. È indirizzato alla monaca laica [questo è il significatodel suffisso “ama”, n.d.r.] Sennichi che viveva oltre le montagnee il mare sulla lontana isola di Sado.

    Sennichi e il marito Abutsu-bo si erano convertiti ai suoi in-segnamenti durante l’esilio del Daishonin sull’isola. Marito e

    moglie si dimostrarono discepoli dal cuore puro e sincero per-ché misero a rischio la loro vita per sostenerlo e aiutarlo. Anchedopo il trasferimento del Daishonin a Minobu la coppia ebbeun ruolo cruciale nella propagazione della Legge mistica a Sa-

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    do, impegnandosi con tutto il cuore per realizzare la nobilemissione affidata loro dal Daishonin. Inoltre Abutsu-bo, nono-stante l’età avanzata, prima di morire fece per ben tre volte illungo e pericoloso viaggio da Sado a Minobu per visitare ilmaestro.

    Nell’estate del 1278, pochi mesi prima che fosse scritta que-sta lettera, Abutsu-bo aveva intrapreso nuovamente il lungo

     viaggio al monte Minobu motivato da un profondo spirito di ri-cerca verso il maestro. Sempre in quello stesso anno, prima del-l’arrivo dell’inverno, Sennichi aveva inviato al Daishonin alcuneofferte sincere. In questa lettera Nichiren la ringrazia delle offer-

    te ricevute e loda la sua sincerità per aver inviato Abutsu-bo afargli visita quasi ogni anno. La incoraggia con tutto il cuore di-cendole: «Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Lotonon deve temere le belve dell’inferno o del regno degli spiritiaffamati e degli animali. [...] Shakyamuni, Molti Tesori e tutti iBudda delle dieci direzioni conoscono la tua devozione.».

    La lettera risuona del meraviglioso spirito dell’unità fra mae-stro e discepolo, riflette la fede del discepolo che cerca con sin-

    cerità il maestro e la compassione del maestro che incoraggia ildiscepolo.

    Fare offerte al Sutra del Loto è una fonte di benefici illimitati

    Chi fa offerte al Sutra del Loto [...] non deve temere le belve del-l’inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali.

    Il beneficio che deriva dal fare offerte al Sutra del Loto è sen-za limiti. Grazie a questo beneficio possiamo trionfare sugliostacoli e sulle funzioni demoniache. Chi nutre questa profondafiducia è più forte di qualunque cosa.

    Il Sutra del Loto – simboleggiato dal singolo carattere myo – è

    la fonte dell’illuminazione di tutti i Budda delle dieci direzioni edelle tre esistenze.I sutra insegnano che innumerevoli Budda fanno la loro ap-

    parizione nell’universo sin dall’infinito passato e che sarà così fi-

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    no all’infinito futuro. Il Sutra del Loto è il maestro dell’illumina-zione di tutti i Budda.(7) Perciò fare offerte al Sutra del Loto equi-

     vale a fare offerte a tutti i Budda del tempo e dello spazio, e ilbeneficio che ne deriva è incommensurabile.

    Nella parte iniziale della lettera Nichiren cita i nomi di cia-scuno dei Budda delle dieci direzioni descritti nei sutra.(8) In se-guito menziona i Budda delle tre esistenze di passato, presentee futuro, che un sutra chiama «i mille Budda del passato kalpadella Gloria, i mille Budda del presente kalpa della Saggezza e imille Budda del futuro kalpa della Costellazione».(9) In questomodo descrive l’esistenza di una miriade di Budda e bodhisattva

    nelle vaste dimensioni spazio-temporali indicate dalle espressio-ni “dieci direzioni” e “tre esistenze”.Ma per quale motivo Nichiren propone una visione così

    grandiosa e imponente dell’universo?Secondo la concezione della società dell’epoca, Sennichi non

    era che un’anziana donna come tante che viveva in una remotaisola nel nord del minuscolo e isolato arcipelago chiamato Giap-pone. Ma, nei termini della fede, il suo spirito risoluto nel soste-

    nere e aiutare il Daishonin alla guida della propagazione dellaLegge mistica era assolutamente ammirevole e risplendeva diuna sublime nobiltà.

    Descrivendo l’infinita moltitudine di Budda presenti nell’uni- verso, Nichiren vuole mettere in evidenza la fortuna e i beneficidi Sennichi, vasti come l’universo. E a tale scopo dice: «Fare of-ferte al Sutra del Loto equivale a fare offerte a tutti i Budda ebodhisattva delle dieci direzioni, perciò essi sicuramente ti pro-teggeranno. Non ti troverai mai a un punto morto e non dovraipreoccuparti di nulla. Potrai godere serenamente di uno stato

     vitale eterno e vasto come l’universo».

    I benefici inerenti al carattere myo: i tre significati di myo

    Il Daishonin dice a Sennichi che questo accade perché iBudda delle dieci direzioni «originano tutti dal singolo caratteremyo».(10) «Il singolo carattere myo» si riferisce a myo di myoho – laLegge mistica o Legge meravigliosa – e a myo di Myoho renge

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    kyo, il titolo del Sutra del Loto. In ultima analisi tutti i vari prin-cipi esposti nei ventotto capitoli del Sutra del Loto hanno lo sco-po di esprimere, insegnare e trasmettere il principio mistico dimyo. Quando si comprende pienamente questo principio misti-co e lo si incarna nella propria vita, si diventa un Budda. Quindiil Sutra del Loto è il maestro di tutti i Budda.

    Per mettere in grado tutte le persone della malvagia epocadell’Ultimo Giorno della Legge di risvegliarsi al potere di myo,Nichiren ha rivelato e ha propagato Nam myoho renge kyo del-le Tre grandi Leggi segrete,(11) l’insegnamento nascosto nelle pro-fondità del Sutra del Loto.

    Nel Gosho Il daimoku del Sutra del Loto il Daishonin spiegache myo ha tre significati: aprire, essere perfettamente dotato, ri- vitalizzare. Esaminiamo ciascuno di essi.

    1. «Il carattere myo significa aprire».(12) Ciò vuol dire che il Su-tra del Loto è la chiave per aprire il magazzino di tutti i sutrapredicati dal Budda, consentendo di utilizzare i tesori in essicontenuti.

    2. « Myo vuol dire essere pienamente dotato, che a sua voltasignifica essere perfetto e completo».(13) Ciò sta a indicare cheogni singolo carattere del Sutra del Loto contiene in sé tutti gliinsegnamenti e i benefici insiti nel sutra stesso, proprio comedalla gemma che esaudisce i desideri, piccola come un granellodi senape, hanno origine tutti i tesori, e come dalla luce del soledipende la fioritura di tutte le piante e di tutti i fiori.

    3. « Myo significa rivitalizzare, rivitalizzare significa ritornare a vivere».(14) Ciò vuol dire che il Sutra del Loto può infondere fre-sca vitalità e speranza anche alle persone considerate – dagli in-segnamenti precedenti al Sutra del Loto – incapaci di ottenerel’illuminazione, e permette loro di conseguire senza alcun dub-bio la Buddità.

    La Legge mistica è la Legge fondamentale e perfetta che ab-

    braccia tutti i fenomeni (questo è il principio di “essere piena-mente dotato”); essa ha il potere di aprire o far emergere il valo-re intrinseco di tutte le cose (questo è il principio di “aprire”).Inoltre ha il potere di rivitalizzare e ridare vigore anche a chi vi-

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     ve nelle circostanze più difficili e ostinate, permettendogli diconseguire la Buddità (questo è il principio di “rivitalizzare”).

    Recitando Nam myoho renge kyo e insegnando agli altri afare lo stesso possiamo manifestare concretamente il potere del«singolo carattere myo» nella nostra vita. In ciò sta il meravigliosobeneficio del Buddismo di Nichiren.

    Noi portiamo avanti la pratica buddista per comprendereprofondamente e incarnare nella nostra vita «il singolo caratteremyo». Questo è anche lo scopo delle nostre attività per kosenrufu.

    Il presidente Toda dice in una poesia: «È giunto il tempo /

    della grande propagazione / dell’insegnamento corretto, / noipuntiamo tutta la nostra vita / sul singolo carattere myo».Quando ci impegniamo per il progresso di kosen rufu senza

    risparmiare la nostra vita riceviamo i pieni benefici del “singolocarattere myo” in ogni aspetto del nostro essere.

    I benefici delle donne che abbracciano il re leone dei sutra

    In questo Gosho relativamente breve, per chiarire meglio ilsuo pensiero, il Daishonin inizia molte frasi con “spiegando conun esempio” e “supponete”. Ciò dimostra la sua profonda com-passione nel voler spiegare i principi buddisti in una formasemplice e comprensibile ai discepoli.

    Utilizzando l’analogia del leone e dei cento cuccioli il Dai-shonin intende spiegare come gli illimitati benefici che derivanodal fare offerte al Sutra del Loto si manifestino concretamentenella nostra vita. Il Sutra del Loto, dotato dell’infinito potere del“singolo carattere myo”, è paragonato al re leone, mentre coloroche abbracciano e fanno offerte al Sutra del Loto sono come icuccioli di leone. Invece coloro che risiedono nei mondi infelicidell’Inferno, dell’Avidità e dell’Animalità – i più bassi dei diecimondi – sono paragonati alle «fiere» e agli «uccelli da preda».

    Quando il re leone emette un ruggito i suoi cuccioli, anche seminacciati dalle belve o dagli uccelli da preda, si sentono inco-raggiati e sono in grado di sconfiggerli. Allo stesso modo coloroche fanno offerte al Sutra del Loto possono acquisire l’incom-

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    mensurabile potere del «singolo carattere myo» e avere la megliosu coloro che dimorano negli stati vitali negativi dell’Inferno,dell’Avidità e dell’Animalità.

    Il Sutra del Loto è il re leone dei sutra. Il Daishonin incorag-gia Sennichi dicendole: «Una donna che abbraccia il re leone delSutra del Loto non deve temere le belve dell’inferno o del regnodegli spiriti affamati e degli animali».

    Nichiren parla non a caso di “una donna”. Nella società ma-schilista e militarista dell’epoca le donne erano svantaggiate e ri-coprivano una posizione sociale inferiore. Si può supporre cheSennichi, una delle principali seguaci di Nichiren a Sado, avesse

    incontrato personalmente o fosse venuta a sapere di altre donneche stavano soffrendo a causa di malattie, vecchiaia o problemifamiliari, e avesse chiesto consiglio al Daishonin su tali questio-ni. Oppure è probabile che il Daishonin, avendo percepito unqualche cedimento o esitazione nel cuore di Sennichi, sia statospinto a scriverle. In ogni caso egli la incoraggia con calore assi-curandole che una donna che abbraccia il Sutra del Loto non haassolutamente nulla da temere.

    In realtà questo brano rappresenta un sincero riconoscimen-to della forte fede delle donne. Infatti le donne, diversamentedagli uomini che si lasciano frenare dall’egoismo e dalle appa-renze, sono maggiormente capaci di dimostrare l’infinito poteredella Legge mistica nei momenti cruciali, esattamente come in-segnano i sutra.

    Il potere di credere permette a ciascuno di acquisire uno sta-to della mente libero dal dubbio e dalla paura, che è anche la

     vera essenza della fede. Nessuna funzione demoniaca è in gra-do di sconfiggere una donna che ha ottenuto un tale stato dellamente.

    Una donna che ha una profonda fede e pratica correttamentela Legge mistica possiede la saggezza per distinguere fra il benee il male in ogni momento. Possiede il coraggio essenziale pereliminare i tre veleni dell’avidità, della collera e della stupidità; è

    una donna compassionevole e amorosa verso tutto e tutti. Ispi-rata dall’esempio del maestro, che si è risvegliato alla Legge mi-stica, raccoglie la sua saggezza, il suo coraggio e la sua compas-sione in una ferma e incrollabile determinazione. Una simile

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    donna non sarà mai fuorviata dalle macchinazioni ordite dallefunzioni demoniache.

    Il presidente Toda ripeteva spesso: «Gli sforzi delle donnedetermineranno il successo o il fallimento nella realizzazione dikosen rufu». Niente può bloccare il progresso delle donne checonoscono “la più grande di tutte le gioie” che deriva dalla reci-tazione di Nam myoho renge kyo.(15) La presenza e l’esempio didonne rivitalizzate da una simile gioia diventano una fonte ine-sauribile di ispirazione per molte altre persone.

    Il potere della Legge mistica di cambiare il veleno in medicina

    Tutte le colpe [...] morbido come un fiocco di cotone.

    Nichiren continua a incoraggiare Sennichi e, ricorrendo aun’altra analogia, spiega che la Legge mistica ha il potere dicambiare il “veleno” di tutte le colpe e di tutte le sfortune in

    “medicina”, cioè di trasformare ciò che è negativo in qualcosa dipositivo.

    La somma totale delle colpe commesse in un’esistenza sonoparagonate a una distesa di erba secca, mentre il potere del «sin-golo carattere myo», che può cancellare in un istante questa mi-riade di offese, è come una fiammella. Con questa analogia ilDaishonin intende spiegare che il singolo carattere myo del Su-tra del Loto è in grado di eliminare tutte le colpe che una perso-na ha commesso nella sua vita. In ciò consiste il potere immen-so della Legge mistica, grazie al quale possiamo vivere confiducia godendo della pace della mente.

    Le colpe di tutta un’esistenza, qui paragonate a una grandedistesa di erba secca, rappresentano i problemi e le sofferenzeche incontriamo nel corso della vita. Ogni giorno noi recitiamodaimoku per superare questi problemi e fare in modo che tutto

     vada per il meglio, evitando di commettere errori di cui potrem-mo pentirci. Indipendentemente dalle condizioni avverse e dalledifficoltà che sperimentiamo, seguendo questo solido sentierobruceremo con il fuoco della saggezza tutte le preoccupazioni,

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    le ansie e gli errori che abbiamo commesso, proprio come ilfuoco sprigionato da una piccola fiamma è in grado di consu-mare una dopo l’altra intere distese di erba secca.

    Il Daishonin dice inoltre che le fiamme consumeranno anchegrandi alberi e grandi pietre. In altre parole, sfidandoci costante-mente nella fede per risolvere i problemi che incontriamo nella

     vita, grazie al fuoco alimentato dagli sforzi di recitare daimoku einsegnare agli altri a fare lo stesso, alla fine riusciremo a “brucia-re” anche il karma pesante, profondamente radicato nella nostra

     vita, e saremo in grado di disperdere l’oscurità fondamentale,(16)

    fonte della miseria e dell’infelicità.

    Le nostre esistenze fioriranno con il grande beneficio dellatrasformazione del karma e dell’ottenimento della Buddità inquesta esistenza.

    Trasformare se stessi per cambiare il mondo

    Il Daishonin afferma: «Non solo tutte le colpe svaniranno, ma

    si trasformeranno in cause di benefici. Questo è il significato dicambiare il veleno in amrita». Il grande studioso mahayana Na-garjuna(17) afferma che il potere del singolo carattere myo del Su-tra del Loto consiste nel beneficio di cambiare il veleno in medi-cina.

    Questo potere permette di trasformare i tre sentieri delle illu-sioni e dei desideri, del karma e della sofferenza(18) nelle tre virtùdel corpo del Dharma, della saggezza e dell’emancipazione.(19)

    Questo processo di cambiamento non è altro che la dottrina delconseguimento della Buddità nella forma presente.

    Inoltre la trasformazione del karma o del destino di una per-sona apre la strada alla trasformazione del karma o del destinodi tutta l’umanità. Seguendo le orme di Sennichi, i membri dellaDivisione donne e della Divisione giovani donne stanno guidan-do i nostri sforzi volti alla realizzazione di questa trasformazione

    fondamentale.Commentando lo sviluppo della democrazia, Walt Whitman(1819-1892), portabandiera del Rinascimento americano, disse diavere grandi aspettative nei confronti delle attività delle donne.

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    Egli dichiarò che le donne sono «grandi [...] in tutti gli ambiti» (20)

    e aggiunse: «Grande, grande, veramente grande, molto più gran-de di quanto [le donne stesse] ne siano consapevoli, è la sfera diinfluenza delle donne».(21)

    Le attività delle donne che hanno «abbracciato il re leone delSutra del Loto» cambieranno sicuramente il mondo in modo im-portante e significativo. La rete delle donne Soka è un tesorodel mondo che sta adempiendo questa missione così rilevante.

     Avere una mente salda e corretta al momento della morte è la

    prova del conseguimento della Buddità

    Il Daishonin prosegue servendosi di un’altra analogia: cosìcome la lacca nera diventa bianca mescolandovi della polverebianca, allo stesso modo la Legge mistica ha il potere di sradica-re qualunque offesa.

    Per dimostrarlo spiega che una persona che è vissuta since-ramente in accordo con la Legge mistica, al momento della

    morte acquista un aspetto diverso da quello di una persona cheha calunniato la Legge ed è destinata a cadere nel mondo di In-ferno.

    Dato che questo famoso brano affronta il tema dell’aspettodel corpo dei defunti, vorrei confermare alcuni punti importantiriguardo a ciò che accade al momento della morte. Anche se ilDaishonin, per descrivere l’aspetto dei defunti che hanno man-tenuto la fede nella Legge mistica fino all’ultimo istante, usaespressioni come «assume un colorito puro e chiaro» e «il corpodiventa leggero come una piuma d’oca e morbido come unfiocco di cotone», ciò che veramente conta al momento dellamorte è il cuore o la mente della persona defunta. In altre paro-le ciò che conta è avere «una mente salda e corretta al momentodella morte».(22)

    Per ciò che riguarda l’aspetto fisico, naturalmente esistono

    molte differenze fra gli individui e questo non può essere uncriterio per determinare se una persona abbia conseguito laBuddità. Pertanto non è il caso di fissarsi sull’aspetto di una per-sona defunta.

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    La frase «assume un colorito puro e chiaro» si riferisce a unaluce interiore che si irradia nel volto del defunto; è l’espressionedi gioia di una persona che si sta imbarcando verso una nuovaesistenza, avvolta dalle voci degli amici e delle persone care cherecitano daimoku per la sua felicità; è l’espressione nobile egentile di una persona che manifesta una serenità ineffabile; èl’espressione del viso nobile e trionfante di chi ha compiuto lasua grande missione e infonde coraggio e speranza a tutti icompagni che gli stanno attorno.

     Alcune persone muoiono giovani e altre muoiono a causa diincidenti improvvisi. Altre ancora muoiono dopo aver combattu-

    to a lungo contro una malattia. Ma in ogni caso non c’è motivodi preoccuparsi.Nel momento finale quello che conta è il cuore, non il modo

    in cui si muore. Ciò che conta è se la persona che muore haperseverato nella fede fino alla fine.

    Nel Gosho il Daishonin cita la seguente affermazione conte-nuta nel Sutra del nirvana: «Un elefante impazzito può solo di-struggere il corpo di una persona ma non la sua mente [cioè il

    suo cuore]».(23) In termini moderni “gli elefanti impazziti” potreb-bero essere paragonati agli incidenti stradali. Indipendentemen-te dalle circostanze in cui muoiono, coloro che hanno costruitoun forte legame con la Legge mistica e si sono dedicati con tuttoil cuore alla propria missione in questo mondo al momento del-la morte brilleranno di un magnifico splendore interiore. Diquesto dobbiamo essere assolutamente certi. Il cuore di unapersona è sempre la cosa più importante.

    Grazie alla fede il nostro cuore può superare qualsiasi distanza

    Da Sado a questa provincia [...] dove risiede il Budda Shakya-muni.

    Il Daishonin scrive: «Benché tu sia rimasta a Sado, il tuo cuo-re è giunto in questa provincia». Sta dicendo a Sennichi che seb-bene lei non abbia mai messo piede fuori da Sado, che si trova

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    al di là delle montagne e del mare, il suo cuore ha raggiunto ilmonte Minobu. Forse Sennichi provava una profonda tristezzaall’idea che non avrebbe mai più rivisto il Daishonin, ed è pro-babile che il Daishonin ne fosse consapevole. Ma nella nostrapratica buddista non c’è motivo di lamentarsi. Basandosi sullafede nella Legge mistica il nostro cuore può superare qualunquedistanza nello spazio di un istante. Le parole di incoraggiamentodel Daishonin vogliono trasmettere a Sennichi questo messag-gio: «Stai combattendo insieme a me con lo spirito». Possiamofacilmente immaginare quanto Sennichi abbia tratto incoraggia-mento e fiducia da queste parole di Nichiren.

    Poi il Daishonin dice: «Noi viviamo nella terra impura ma ilnostro cuore risiede sul Picco dell’aquila». Sta spiegando chesebbene il mondo di saha sia impuro, il cuore di coloro che ab-bracciano l’insegnamento corretto risiede nella Pura terra delPicco dell’aquila, cioè la Terra della luce eternamente tranquil-la.(24) Ma ottenere lo stato illuminato della Buddità non significasmettere di avere problemi o evitare di vivere in una terra impu-ra. Se, da comuni mortali, costruiremo nella profondità della no-

    stra vita uno stato di felicità assoluta e indistruttibile, non vivre-mo mai miseramente.

    La frase «il nostro cuore risiede sul Picco dell’Aquila» significache possiamo far emergere nella nostra vita il supremo e nobilestato della Buddità, che non è influenzato da nessun problemao circostanza.

    La frase «a cosa serve vedere il volto?» vuol dire che la fedenon è determinata dal vedere il viso del maestro ma – come ri-badisce il Daishonin – «è solamente il cuore che conta». Nellenostre azioni si manifesta ciò che abbiamo nel cuore. Nel casodi Sennichi, la sua devozione si manifestava nell’inviare il marito

     Abutsu-bo a fare visita al Daishonin quasi ogni anno. Questogesto è una dimostrazione del suo impegno nella fede. Con lafrase lapidaria «è solamente il cuore che conta» il Daishonin facapire a Sennichi di essere pienamente consapevole della sua

    sincera devozione e che questa è la strada per il conseguimentodella Buddità.

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    Il legame fra maestro e discepolo nel Buddismo è duraturo edeterno

    Il Daishonin conclude la lettera dicendo: «Un giorno ci in-contreremo sul Picco dell’aquila dove risiede il Budda Shakya-muni». Queste parole confermano che la fede di Sennichi è au-tentica e che lei conseguirà la Buddità nell’esistenza presente eincontrerà il Daishonin al Picco dell’aquila. I legami tra maestroe discepolo sono eterni.

     Abutsu-bo e Sennichi manifestarono un instancabile spiritodi ricerca nei confronti del Daishonin. Il figlio della coppia, To-

    kuro Moritsuna, ereditò il loro stesso spirito, divenne un segua-ce del Sutra del Loto e continuando la tradizione del padre fece visita al Daishonin sul monte Minobu. Tutti e tre furono prati-canti esemplari che nel corso della loro esistenza si impegnaro-no nella fede con la stessa intensità del maestro.

    Durante un incontro di discussione con i membri della Divi-sione studenti mi è stato chiesto il significato della non dualitàdi maestro e discepolo. La mia risposta è stata: avere un maestro

    nel proprio cuore e stare dritti sulle proprie gambe. Il presiden-te Toda è nel mio cuore. Non è un qualcosa che si dichiara adalta voce, è una cosa che riguarda il cuore, perché l’unità con ilmaestro esiste nella nostra interiorità. Tutte le volte che mi ac-cingo a svolgere le mie attività, indipendentemente da dove mitrovo, mi metto a dialogare con il presidente Toda. La nostraunità esiste nel mio cuore. L’unità fra maestro e discepolo tra-scende il tempo e lo spazio. I cuori del maestro e del discepolocreano una storia eterna di lotte condivise.

    Sostenendo la grande filosofia di Nichiren Daishonin, che in-segna che è il cuore che conta, impegniamoci con sempre mag-giore sincerità e devozione nella realizzazione di kosen rufu.

    Note

    1: Brano scelto da Sennichi-ama Gozen gohenji, Raimon no Tsuzu-mi Gosho. Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag.842.

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    2: Amrita: bevanda degli dèi. Si dice che cada dal cielo quandola terra è in pace.  Amrita significa immortalità, rimuoverebbeogni sofferenza conferendo vita eterna.3: Ri: unità di misura lineare, corrispondente in origine a 6 cho(0,65 km), dall’era Heian (794-1185) in poi a 36 cho (3,93 km).Qui mille ri indicano una grande distanza.4: Yojana: antica unità di misura lineare indiana. Era la distanzache l’esercito poteva coprire in una giornata di marcia. Varia tra9,6, 18 e 24 km.5: Porta del Tuono: una porta che si trovava a K’uai-chi nelShao-hsing della provincia di Chekiang. Si dice che il suono del

    tamburo giungesse fino alla lontana Lo-yang.6: Terra impura: nei sutra precedenti e nell’insegnamento transi-torio del Sutra del Loto il mondo di  saha abitato dai comunimortali è una terra impura, piena di illusioni e sofferenza. Manell’insegnamento originale del Sutra del Loto Shakyamuni rive-la che il mondo di  saha è la Pura terra della luce tranquilla, la

     vera terra del Budda (Honkokudo myo).7: cfr. Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 842

    8: Il Daishonin scrive: «I Budda delle dieci direzioni sono il Bud-da Buona Virtù a est, il Budda Virtù che Scaccia la Tristezza asud-est, il Budda Virtù del Legno di Sandalo a sud, il Budda Do-natore del Tesoro a sud-ovest, il Budda Splendore Infinito aovest, il Budda Virtù del Fiore a nord-ovest, il Budda Vessillo di

     Virtù a nord, il Budda Pratica dei Tre Veicoli a nord-est, il Budda Vasta Miriade di Virtù allo zenit e il Budda Virtù Brillante al na-dir» (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 842). IBudda delle dieci direzioni sono elencati nel Commentario sulSutra dei dieci stadi. Dato che l’espressione “Budda delle dieci di-rezioni” è utilizzata per indicare tutti i Budda dell’universo, idieci Budda citati in questo Gosho sono in rappresentanza ditutti i Budda delle rispettive direzioni.9: (Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 842) Ilkalpa della Gloria, il kalpa della Saggezza e il kalpa della Co-

    stellazione sono rispettivamente i tre kalpa del passato, del pre-sente e del futuro. Ogni grande kalpa si divide in quattro kalpamedi: kalpa della formazione, kalpa della durata, kalpa del de-clino e kalpa della disintegrazione. Il registro dei tremila Budda

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    dei tre kalpa annuncia l’avvento di mille Budda in successione inciascuno di questi kalpa maggiori.10: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 84211: Tre grandi Leggi segrete: rappresentano i tre principi cardinedel Buddismo del Daishonin: l’oggetto di culto, l’invocazione diNam myoho renge kyo, il santuario o luogo dove si recita il dai-moku di fronte all’oggetto di culto.12: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 12713: Ibid., pag. 12814: Ibid., pag. 13215: cfr. Buddismo e società, n. 124, pag. 54

    16: Oscurità fondamentale: chiamata anche ignoranza fondamen-tale o ignoranza originaria. È l’illusione più profondamente radi-cata nella vita e dà origine a tutte le altre illusioni. L’oscurità fon-damentale è l’incapacità di vedere o riconoscere la verità, e inparticolare la vera natura della propria vita. Nel Buddismo delDaishonin l’oscurità fondamentale significa ignorare la Leggefondamentale o il fatto che la nostra vita sia essenzialmente unamanifestazione della Legge di Nam myoho renge kyo.

    17: Nagarjuna: studioso della scuola Mahayana dell’India meri-dionale vissuto fra il 150 e il 250 d.C.; scrisse molti importantitrattati fra i quali Il trattato sulla Via di mezzo ed elaborò i fonda-menti teorici della dottrina Mahayana che ebbe un notevole in-flusso sullo sviluppo del Buddismo in Cina e Giappone.18: I tre sentieri delle illusioni e dei desideri, del karma e dellasofferenza: sono chiamati “sentieri” perché ciascuno conduce al-l’altro. Le illusioni e i desideri includono l’avidità, la collera, lastupidità, l’arroganza e il dubbio, e danno origine ad azioni checreano cattivo karma. L’effetto del cattivo karma si manifesta co-me sofferenza. La sofferenza aggrava le illusioni che induconoad altre azioni sconsiderate, che a loro volta generano altro cat-tivo karma e sofferenza. In tal modo, i tre sentieri impedisconoalle persone di conseguire la Buddità.19: Le tre virtù del corpo del Dharma, della saggezza e del-

    l’emancipazione: sono i tre attributi di un Budda. Il corpo delDharma è la verità che il Budda ha compreso, o il vero aspettodi tutti fenomeni; la saggezza è la capacità di realizzare questa

     verità; l’emancipazione è la condizione vitale libera dalle soffe-

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    renze di nascita e morte.20: Walt Whitman, Democratic Vistas, New York: The Liberal ArtsPress, 1949, pag. 29.21: Ibidem, pagg. 12-13.22: “Una mente salda e corretta al momento della morte” signifi-ca mantenere una fede incrollabile nella Legge mistica fino al-l’ultimo istante della vita. Se continuiamo a seguire la via delBudda, fiduciosi che conseguiremo la Buddità in questa esisten-za, andremo incontro alla morte con un profondo senso di ap-pagamento.23: The Writings of Nichiren Daishonin, vol. II, pag. 135. Questo

    passo significa che sebbene il nostro corpo possa essere distrut-to in circostanze drammatiche, come essere schiacciato da unelefante impazzito, la nostra mente o l’essenza del nostro esse-re, che ha accumulato la grande fortuna e i benefici che deriva-no dall’aver sostenuto la Legge mistica in questa esistenza, nonpotrà mai essere distrutta.24: La Terra della luce eternamente tranquilla: chiamata anche laTerra della luce tranquilla o Terra della luce eterna. Si riferisce

    alla terra del Budda, libera dall’impermanenza e dall’impurità. Inmolti sutra, il mondo di saha è descritto come una terra impura,piena di illusioni e di sofferenze, mentre la terra del Budda èdescritta come una terra lontana dal mondo di  saha e libera dal-le sofferenze e dalle illusioni. Invece il Sutra del Loto rivela cheil mondo di saha è la terra del Budda, o la Terra della luce eter-namente tranquilla, e spiega che la natura di una terra dipendedalla mente di chi la abita.

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    Il prolungamento della vita(1)

    Quando io pregai per mia madre, non solo ella guarì dalla sua malat-tia, ma la sua vita fu prolungata di quattro anni. Ora anche tu ti seiammalata e, come donna, è più che mai opportuno che tu cerchi dicredere fermamente nel Sutra del Loto e vedere cosa farà per te. Inoltrepuoi andare da Nakatsukasa Saburo Saemon-no-jo [Shijo Kingo] che

    non solo è un medico eccellente, ma anche un devoto del Sutra del Lo-to.La vita è il più prezioso di tutti i tesori. Anche un solo giorno di vi-

    ta in più ha maggior valore di dieci milioni di ryo(2) d’oro. Il Sutra delLoto supera tutti gli altri sacri insegnamenti della vita del Budda gra-

     zie al capitolo D u r a t a d e l l a v i t a . Se il più grande principe della terradi Jambudvipa morisse da bambino, sarebbe meno importante di un

     filo d’erba. Anche un uomo dalla saggezza splendente come il sole, se

    morisse giovane varrebbe meno di un cane vivo. Affrettati ad accumu-lare il tesoro della fede e sconfiggi velocemente la tua malattia.

    Potrei chiedere io a Shijo Kingo di curarti, ma, mentre alcuni pre- feriscono essere avvicinati da un intermediario, altri lo interpretanocome mancanza di serietà da parte della persona interessata. È estre-mamente difficile scandagliare la mente altrui. Ho sperimentato taledifficoltà in molte occasioni. Shijo Kingo si offenderebbe se gli venissechiesto qualcosa non direttamente dalla persona interessata e perciò,in questo caso, non è opportuno che io interceda. Chiedi direttamenteil suo aiuto, con franchezza e sincerità, senza ricorrere a un interme-diario. Quando egli venne a farmi visita, nel decimo mese dello scorsoanno, mi disse quanto era dispiaciuto della tua malattia. E aggiunseche probabilmente tu non eri eccessivamente preoccupata, dato che latua malattia non era ancora grave, ma che sarebbe peggiorata sicura-mente entro il primo o il secondo mese di quest’anno. Le sue parole mi

    rattristarono profondamente. Mi disse anche che Toki è legato a te co-me a un bastone cui appoggiarsi o a una colonna per sostenersi. Eramolto preoccupato per te. Shijo Kingo è un uomo che non si arrendemai alla sconfitta e che tiene in gran conto gli amici.

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    la lezione su Il prolungamento della vita, uno scritto che mette inrisalto la preziosità e la sacralità della vita.

    Dopo la sua morte mi accertai che le registrazioni su nastrodelle sue lezioni e dei suoi discorsi fossero riprodotte su dischiper poter essere accessibili alle generazioni future. La lezionesul Prolungamento della vita fu in effetti il primo della serie di di-schi che raccolgono le appassionate guide impartite dal miomaestro.

    Dopo aver letto il testo del Gosho, durante la spiegazioneToda dichiarò con grande forza: «Soffrire a causa della malattia èun mezzo per sradicare il karma negativo. Vivete vite lunghe ri-

    ponendo tutta la vostra fede nel Gohonzon! Non dovete moriregiovani!». La sua voce potente risuona ancora profondamentenel mio cuore.

    Fu all’incirca in quel periodo che Toda mi disse di voler ri-prendere le nostre sessioni di studio mattutine, che io con affet-to ho chiamato “l’università Toda”, che da qualche tempo ave-

     vamo interrotto a causa delle sue cattive condizioni di salute. Ilmio maestro era seriamente impegnato, anche a costo della vita,

    a educare e far crescere le persone, allevando autentici succes-sori che potessero assumersi la responsabilità di realizzare ko-sen rufu.

     Afferma il Daishonin: «Un giorno di vita è più prezioso di tut-ti i tesori del sistema maggiore di mondi».(7) Giorno dopo giornoil presidente Toda spendeva veramente fino all’ultimo briciolodelle sue energie per istruirmi. Profondamente commosso dal-l’impegno così grande profuso dal mio maestro nei miei con-fronti, studiavo intensamente e mi dedicavo con determinazionealle attività della Soka Gakkai con un unico scopo nella mente.

    Toda mi propose di riprendere le nostre sessioni di studiol’autunno dell’anno precedente a quello in cui io compii il tren-tesimo anno di età.

    Oggi – esercitandomi al massimo ogni giorno – vado avanticon la stessa passione che animava allora il presidente Toda.

    Come possiamo utilizzare appieno questo giorno della nostra vita, che non tornerà più? A quale scopo dedichiamo le nostre vite preziose?

    Nel corso di questa lezione esamineremo alcuni passi del

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    Gosho Il prolungamento della vita, studiando il segreto per cam-biare il nostro karma, o destino, e l’essenza della fede per con-durre una vita lunga e in buona salute.

    L’incoraggiamento a una persona malata

    Quando io pregai per mia madre, [...] sconfiggi velocemente la tuamalattia.

    La signora Toki era da tempo tormentata dalla malattia.

    Quando sposò Toki Jonin era vedova e aveva un figlio, e proba-bilmente le sfide e le fatiche della nuova vita la stavano metten-do a dura prova in vari modi. A quanto pare, dato che le cattivecondizioni di salute non le davano tregua, era diventata pessi-mista circa la possibilità di ristabilirsi. In questa lettera a lei indi-rizzata il Daishonin sostiene che avrebbe potuto allungare la sua

     vita basandosi sugli insegnamenti buddisti. Il tema principale diquesto Gosho è che attraverso il potere della fede nella Legge

    mistica è possibile trasformare anche il karma immutabile.Il concetto di karma indica le azioni compiute con i pensieri,

    le parole e gli atti. Ogni azione diventa una causa che si manife-sterà in qualche momento del futuro sotto forma di effetto posi-tivo o negativo, a seconda della natura dell’azione compiuta. Segli effetti del karma si manifestano in un modo e in un tempodeterminato si parla di karma immutabile; se gli effetti non ap-paiono in un tempo e in un modo prefissato si parla di karmamutabile. In questo scritto il termine “karma immutabile” è uti-lizzato in riferimento alla durata della vita di una persona.

    Nei brani precedenti a quelli esaminati in questa lezione ilDaishonin sottolinea che, così come un abile medico è in gradodi curare persino le malattie gravi, noi siamo in grado di cam-biare il karma immutabile e allungare la durata della nostra vitagrazie alla «medicina molto efficace»(8) del Sutra del Loto.

    Dopo aver citato parecchi esempi tratti dalle scritture buddi-ste per spiegare questo punto, il Daishonin assicura alla signoraToki che è assolutamente naturale per una donna che vive nel-l’Ultimo Giorno della Legge trasformare il karma immutabile

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    praticando gli insegnamenti del Sutra del Loto.(9) Con un altroesempio il Daishonin spiega come egli stesso avesse pregatoper la guarigione della madre ammalata, dimostrando così lagrande prova concreta del principio esposto nel Sutra del Lotosecondo cui si può «prolungare la propria vita attraverso la fe-de».(10)

    Egli rivolge un appassionato appello alla signora Toki pertoccarle profondamente il cuore e incitarla ad agire, e a questoscopo le dice: «Mia madre è guarita dalla malattia grazie al pote-re della Legge mistica e ha prolungato la sua vita di quattro an-ni. Tu, come donna, esattamente come lei, devi raccogliere una

    forte fede nel Sutra del Loto. Inoltre puoi rivolgerti a Shijo Kin-go, che è un eccellente medico ed è anche un praticante del Su-tra del Loto. Un solo giorno di vita è più prezioso di innumere-

     voli tesori. Il Sutra del Loto è superiore a tutti gli altriinsegnamenti predicati dal Budda poiché contiene il capitoloDurata della vita del Tathagata, che rivela l’eternità della vita delBudda. Perciò, non devi morire di morte prematura. Non devimorire giovane. Raccogli velocemente la tua fede e guarisci dal-

    la tua malattia prima possibile!».«Devi vivere ancora! Devi assolutamente sopravvivere!». Con

    questo richiamo appassionato il Daishonin sprona con sinceritàla monaca Toki, cercando di sollevarla dal peso della sofferenzain cui era sprofondata.

    Il capitolo Durata della vita del Tathagata rivela l’eternità della vita

    Niente è più prezioso della vita. Il Daishonin afferma: «La vitaè il più prezioso di tutti i tesori». E verso la parte conclusiva del-la lettera aggiunge che una sola vita vale più dell’universo. Di-cendo ciò egli intendeva mettere in assoluta evidenza il valoredell’esistenza al fine di risvegliare nella signora Toki la volontàdi vivere. «Per favore cerca di vivere anche un solo giorno in

    più»: questo è il messaggio che cerca di trasmetterle.La vita è infinitamente preziosa. Anche un solo giorno – co-me afferma il Daishonin con un’analogia – vale di più di «diecimilioni di ryo d’oro» o «di tutti i tesori del sistema maggiore di

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    mondi». Un solo giorno di vita è prezioso oltre ogni misura eper questo motivo egli incoraggia la donna a vivere il più a lun-go possibile.

    Il sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, Durata della vita delTathagata, che costituisce l’essenza dell’insegnamento di Shakya-muni, chiarisce l’infinito valore della vita.

    Riconoscere la sacralità della vita è il cuore del Buddismo.Perciò coloro che credono nel Sutra del Loto dovrebbero impe-gnarsi a vivere le loro vite preziose il più a lungo possibile. Iltitolo del capitolo letteralmente significa “scandagliare o misura-re la durata della vita del Budda”. Fra tutti i sutra buddisti, solo

    il capitolo Durata della vita del Tathagata del Sutra del Loto rivelala natura eterna della vita del Budda. Esso insegna che tale na-tura eterna non è una caratteristica esclusiva del Budda, ma ap-partiene anche alle nostre vite e possiamo risvegliarci a essaesattamente così come siamo.

    Il capitolo Durata della vita insegna questa verità presentandoShakyamuni come il Budda che ottenne l’illuminazione nel lon-tano passato. In seguito Nichiren Daishonin rivelò Nam myoho

    renge kyo affinché tutte le persone potessero sperimentare co-me realtà del proprio sé questa vita eterna e infinitamente pre-ziosa.

    In questa esistenza abbiamo la meravigliosa opportunità dirisvegliarci alla natura eterna della vita insegnata dal Buddismoe di vivere basandoci su questa profonda verità, forgiando unostato di felicità indistruttibile e aiutando gli altri a fare lo stesso.

    Toda soleva rivolgersi così alle persone che soffrivano a cau-sa di una malattia: «Vi ho insegnato questa pratica buddista per-ché possiate ottenere la felicità nella prospettiva della vita eter-na, al di là della nascita e della morte».

    «Potete sicuramente guarire dalla malattia»: questa era la suaconvinzione.

    Continuando a impegnarci nella fede per la nostra felicità eper quella degli altri arriveremo senza dubbio a percepire la vita

    eterna dentro di noi e in una qualche forma sperimenteremo laprova concreta del superamento della malattia.Proprio per questo motivo, quando dava dei consigli alle

    persone indebolite dalla malattia che avevano perso la determi-

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    nazione nella fede, Toda era molto severo nel correggere il loroatteggiamento.

    La vita è tenace, è dotata dell’istinto di conservazione e delpotere di guarire. La “medicina molto efficace” per manifestarequeste qualità innate è la Legge mistica. In definitiva siamo noiche curiamo la nostra malattia, mentre la decisione di combat-terla scaturisce dalla fede. In questo scritto Nichiren lo spiegachiaramente facendo riferimento al «tesoro della fede».

    Un forte spirito e la determinazione di considerare la malattiacome un’opportunità per trasformare il karma possono spazzare

     via gli ostacoli e le funzioni demoniache e aprire il sentiero del-

    la felicità. Come un’astronave che in partenza si proietta fuoridell’atmosfera, così l’ardente fede che sorge quando si considerala malattia come un’opportunità per trasformare il karma diven-ta un motore potente in grado di proiettarci nella dimensionedell’eternità senza rimanere ancorati a questa sola esistenza,permettendoci di assaporare liberamente una felicità illimitata.

    Non esitare a sottoporsi a cure mediche

    Il Daishonin si rivolge così alla signora Toki: «Sconfiggi velo-cemente la tua malattia». Una volta compreso quanto sia prezio-so un solo giorno di vita, di fronte alla malattia non c’è motivodi esitare nel ricercare una cura. Non dobbiamo indugiare in uncomportamento che sarà causa di rimorso perché siamo stati ri-luttanti o indecisi nell’azione. Il Daishonin esorta la donna adagire immediatamente. Il Buddismo si accorda sempre con la ra-gione. Una scrittura buddista afferma: «Affrettati a fare del bene[...] La mente di colui che è negligente a fare del bene trova di-

     vertimento in ciò che è male».(11)

    Nell’impiego da parte del Daishonin della parola “veloce-mente” non posso fare a meno di percepire la sua profondacompassione e il suo ardente desiderio che la monaca laica Toki

    si rimettesse in salute il prima possibile e non perdesse cosìl’opportunità di trasformare il proprio karma.

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    Il benessere dei discepoli è la preoccupazione principale delmaestro

    Potrei chiedere io a Shijo Kingo di curarti [...] tiene in gran conto gli amici.

    Il Daishonin esorta la signora Toki a rivolgersi a Shijo Kingoper farsi curare da lui, dato che è un medico esperto, e le dàconsigli pratici su come fare. Conoscendo bene il carattere diShijo Kingo, le consiglia di prendere l’iniziativa e richiedere di-rettamente e con sincerità il suo aiuto, senza ricorrere a un in-

    termediario.Se Nichiren avesse chiesto a Shijo Kingo di intervenire, que-st’ultimo non si sarebbe sicuramente rifiutato di prestare il suoaiuto, ma probabilmente la signora Toki era il tipo di personapoco incline a chiedere favori. Il Daishonin conosceva bene iltemperamento dei due discepoli e rispettava le loro differenzecaratteriali. Pertanto attraverso i suoi consigli stava spiegando al-la signora Toki come mantenere rapporti armoniosi con Shijo

    Kingo affinché i due compagni di fede potessero sostenersi vi-cendevolmente con calore ed entusiasmo.

    Scrivendo questa lettera il Daishonin si è veramente impe-gnato nell’offrire alla signora Toki suggerimenti e consigli moltodettagliati per spingerla a chiedere concretamente aiuto per cu-rarsi e guarire. Il modo di agire del Daishonin rappresenta unmodello di comportamento che i responsabili buddisti dovreb-bero sforzarsi di seguire.

    È importante avere costantemente a cuore ogni persona eprendersene cura. Tradurre in pratica questo ideale di compor-tamento assicura la felicità di tutta l’umanità e la realizzazionedella pace nel mondo.

    Il Buddismo consiste nel compiere azioni compassionevoli

    Fino a che punto siamo capaci di pregare per ogni persona eoffrirle incoraggiamento? Fino a che punto siamo disposti a im-pegnarci per aprire una strada di progresso per ciascun giovane?

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    Questi sforzi possono anche non essere notati dagli altri, ma ilBuddismo è fatto solo di azioni di questo tipo basate sulla com-passione.

    Una volta Toda affermò che la religione dovrebbe avere co-me compito essenziale l’aiutare le persone a diventare indipen-denti e a condurre esistenze forti e vigorose. Il suo modo di agi-re fu perfettamente coerente con questa affermazione. Con unaserietà che supera persino quella di un genitore, Toda si dedicòa rendere i nuovi membri persone in grado di agire con convin-zione per kosen rufu pur essendo alle prese con i loro problemipersonali.

    Un giorno un membro della divisione uomini affetto da unamalattia andò a chiedergli un consiglio di fede. Toda si diedeimmediatamente da fare per aiutarlo: «Credo che tu possa avereuna carenza di vitamine. Devi fare qualcosa per questo proble-ma. C’è un buon ospedale vicino a casa mia. Dovresti recarti làsubito e farti praticare un’iniezione. Ti accompagnerò io».

    Un’altra volta, appena saputo che un insegnante veniva per-seguitato sul posto di lavoro a causa della sua fede ed era stato

    minacciato di trasferimento, uscì di casa nonostante fosse unagelida mattina d’inverno diretto a quella scuola per risolverepersonalmente la situazione. «Non voglio veder soffrire i miei di-scepoli» fu il suo commento. «Se c’è qualcosa che posso fare peraiutarli, lo farò volentieri».

    Nella lettera alla signora Toki Nichiren dice: «Le sue parole[di Shijo Kingo] mi rattristarono profondamente». Possiamo im-maginare come questi affettuosi sentimenti di preoccupazioneper la sua salute abbiano commosso profondamente la donnaispirandola a manifestare una nuova determinazione.

    La Soka Gakkai è un magnifico regno di compagni di fedeche lavorano insieme per kosen rufu, un regno costruito attra-

     verso le lotte incondizionate dei primi tre presidenti uniti dal le-game tra maestro e discepolo e impegnati a portare avanti lospirito del Daishonin.

    Grazie agli sforzi dei discepoli che si dedicano a realizzare la visione del maestro la SGI, una rete di persone che rappresentaun prezioso tesoro dell’umanità, si estenderà ancora più ampia-mente nel mondo e nel lontano futuro.

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    Il valore di un singolo giorno di vita

    Se non sei disposta a fare sforzi per guarire [...] e offrirà la recita- zione della parte in versi del capitolo D u r a t a d e l l a v i t a a questi dèi.

    Un singolo giorno di vita ha uno splendore unico; il suo va-lore è immenso ed è un inno di gioia. Privare qualcuno della vi-ta costituisce una grave offesa ed è un’azione contraria alla Leg-ge fondamentale dell’universo. Questo fu il severo monito diToda: «Per nessuna ragione si deve uccidere un’altra persona».

    Il nostro atteggiamento di fronte alla malattia deve essere li-bero dalla paura, ma non dobbiamo mai prendere alla leggerala situazione.

    Di per sé ammalarsi non significa essere sconfitti. Anche ilBudda, che si dice abbia «pochi mali e poche preoccupazioni»,(12)

    può sperimentare la malattia. Di conseguenza capiterà che a volte ci troveremo ad affrontare la malattia, ma la cosa più im-portante è non farsi sconfiggere mentalmente ed emotivamente

    dalla prospettiva di essere malati. La fede è la fonte dello spiritocombattivo per tenere testa alla malattia. In questo scritto, comeabbiamo osservato prima, il Daishonin parla prima di ogni altracosa del “tesoro della fede”.

    È del tutto naturale darsi da fare per cercare modi pratici econcreti per guarire. Infatti pensare semplicemente «sto pratican-do il Buddismo, quindi starò bene» o sottovalutare una malattiacon affermazioni del tipo «non è nulla di cui preoccuparsi» sonoatteggiamenti che riflettono una comprensione distorta della fe-de e indicano una mancanza di rispetto verso la propria vita. Èdi vitale importanza intraprendere delle azioni per sconfiggere

     velocemente la nostra malattia. Perciò il Daishonin ammoniscela monaca laica Toki a non esitare e a fare gli sforzi necessariper curarsi.

    La Legge mistica rappresenta il potere fondamentale per

    sconfiggere gli impedimenti della malattia e della morte: «Nammyoho renge kyo è come il ruggito di un leone» scrive il Dai-shonin.(13) Uno spirito combattivo positivo, una cura efficace euna forza vitale vigorosa sono di fondamentale importanza per

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    sconfiggere la malattia. Recitare daimoku è decisivo per raffor-zarci dal punto di vista mentale ed emotivo, per ricavare il mas-simo dalle cure disponibili per il nostro caso e per manifestareuna forte energia vitale.

    In questo scritto il Daishonin dice che dovremmo “utilizzare”i nostri corpi e le nostre vite, che sono addirittura più preziosedell’universo, per pregare e fare offerte al Sutra del Loto. Perspiegare questo punto cita il passo del Sutra del Loto che parladell’azione di «bruciarsi il dito di una mano come offerta [alBudda]». Tuttavia, nella nostra pratica buddista dell’Ultimo Gior-no della Legge, l’offerta più grande che possiamo fare alla Legge

    mistica con i nostri corpi e le nostre vite è quella delle nostre voci che recitano daimoku e dei nostri sforzi onesti e sinceri dicondividere e propagare la Legge mistica.

    Il Daishonin dice: «Se vivi anche un solo giorno di più puoiaccumulare una fortuna ancora più grande. Quanto è preziosala vita!». Quanto è prezioso e unico ogni singolo giorno di vitain cui possiamo recitare daimoku e agire per far avanzare il flus-so di kosen rufu! Quanto è meraviglioso ogni singolo giorno in

    cui possiamo contribuire a costruire un regno eterno di pace efelicità basato sulla Legge mistica, uniti nello spirito con il no-stro maestro e insieme alla Soka Gakkai!

    La lotta contro la malattia diventa per noi un’opportunità perrealizzare questa gloriosa verità, come dice il Daishonin: «La ma-lattia stimola lo spirito di ricerca della Via». (14) Se un praticanteche ha fede nella Legge mistica si ammala, ciò ha sicuramenteun profondo significato. Affrontare la malattia è la strada per ri-svegliarsi all’eternità della vita. Il presidente Toda spesso diceva:«Una persona che ha superato una grave malattia sa come assa-porare appieno la vita». Coloro che ingaggiano una lotta controla malattia con questo tipo di convinzione sono campioni dellafede in grado di vivere vite lunghe e in salute.

    Un membro della Divisione sanità fece notare che le personeche lottano contro la malattia basandosi sulla recitazione del

    daimoku traboccano sempre di riconoscenza e sorrisi, un atteg-giamento che è di per sé un segno della vittoria sulla malattia.Gli esseri umani soffrono di vari tipi di malattie e malanni, e

    la gravità e il grado della loro malattia possono variare. In alcuni

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    casi una persona può ritrovarsi costretta a letto o essere fisica-mente invalida. Tuttavia chi sta combattendo o ha combattutobasandosi sul daimoku brilla dalle profondità del suo essere.Non ha nulla di cui preoccuparsi perché la sua vita è permeatada Nam myoho renge kyo. È certo, al di là di ogni dubbio, digodere di fortuna e benefici per l’eternità.

    Facciamo del XXI secolo un secolo di vita

    Il Daishonin chiede alla monaca laica Toki di scrivere di suo

    pugno nome ed età e di inviarglieli affinché egli possa pregaregli dèi buddisti – le funzioni protettive dell’universo – per la suaguarigione.

    In una lettera a suo marito Toki Jonin Nichiren scrive: «Sonopreoccupato per la malattia di tua moglie, la monaca laica Toki,come se fossi io stesso a esserne afflitto e prego giorno e nottele divinità celesti per la sua guarigione».(15) Il Daishonin pregavaper la salute dei suoi discepoli come se le loro sofferenze fosse-

    ro le sue. In un’altra lettera a Toki Jonin afferma anche: «Sto pre-gando il cielo perché la vita di tua moglie, la monaca laica, siaulteriormente prolungata».(16)

    Nichiren pregava costantemente per la buona salute e la lon-gevità dei suoi discepoli. Questa era la sua immensa compassio-ne. E la signora Toki, dal canto suo, cercando seriamente di ri-spondere al maestro che aveva mostrato una tale profonda ecommovente preoccupazione per lei, perseverò coraggiosamen-te nella fede esattamente come lui le aveva indicato. Attraversoquesta lotta congiunta di maestro e discepolo fu in grado diprolungare la sua vita per più di vent’anni. Il suo è un esempiotrionfante di una splendida trasformazione del karma e del pro-lungamento della vita – godendo di buona salute – fino a un’etàmolto avanzata. Anche dopo la morte del Daishonin la monacalaica Toki continuò a praticare con forza fino alla fine dei suoi

    giorni, facendo visita e ricevendo guide sulla fede dal successo-re Nikko Shonin.Emulando lo spirito del Daishonin, ogni volta che vengo a

    sapere che un membro o qualcuno della sua famiglia è malato,

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    recito sinceramente daimoku per la sua guarigione. Ogni giornomia moglie e io offriamo preghiere profonde e vigorose per labuona salute, la longevità, la prosperità e la sicurezza di tutti inostri membri ovunque nel mondo.

    Facciamo del XXI secolo un secolo di vita! Facciamolo diven-tare un secolo di buona salute e longevità! Possiate tutti voi,membri infinitamente preziosi, splendenti esempi di un’era di

     vita, buona salute e longevità, vivere pienamente ogni insostitui-bile giorno, vincendo su tutti gli ostacoli e creando un valore in-commensurabile e infinito! Mia moglie e io preghiamo per que-sto ogni giorno con tutto il cuore e continueremo a farlo per

    tutta la vita.

    Note

    1: Brani scelti da Kaen Jogo sho, Raccolta degli scritti di NichirenDaishonin, pag. 847. Scritto nel 1279, a 58 anni, da Minobu. De-stinato alla moglie di Toki Jonin.

    2: Ryo: antica unità monetaria giapponese.3: Il Sutra del Loto, cap. 234: Iyo-bo (1252-1317): figlio della monaca laica Toki, divennediscepolo del Daishonin e prese il nome Nitcho. Fu uno dei seipreti anziani.5: La monaca laica Toki era la moglie di Toki Jonin. Quando idue si sposarono lei era vedova del primo marito da cui avevaavuto un figlio. Dal matrimonio con Toki Jonin nacquero un fi-glio e una figlia. Quando il marito divenne un prete laico, anchela moglie prese i voti e cambiò il suo nome in Myojo (Eternitàmeravigliosa). Sebbene fosse malata, si prese cura della madredi Toki Jonin fino alla morte della donna. I suoi due figli diven-nero preti e discepoli del Daishonin.6: L’8 settembre del 1957 Josei Toda, secondo presidente dellaSoka Gakkai, pronunciò una “Dichiarazione per l’abolizione

    delle armi nucleari” nello stadio Mitsuzawa a Yokoyama davantia cinquantamila giovani appartenenti alla Soka Gakkai. Questadichiarazione divenne il punto di partenza delle attività della So-ka Gakkai per la causa della pace.

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    7: Il ventitreesimo capitolo del Sutra del Loto Il bodhisattva Redella Medicina afferma: «Coloro che hanno preso la decisione diconseguire l’anuttara-samyak-sambodhi [la suprema illuminazio-ne] farebbero bene a bruciare un dito della mano o del piedecome offerta alle torri del Budda. Ciò vale di più che offrire ilproprio regno e le città, la moglie e i figli, o le montagne, le fo-reste, i fiumi e i laghi delle terre di migliaia di milioni di mondicon tutti i loro tesori [cioè un sistema maggiore di mondi]» (IlSutra del Loto, pagg. 381-382). Basandosi su questo passo il Dai-shonin afferma che il valore di un solo giorno di vita superaquello di tutti i tesori esistenti nel sistema maggiore di mondi.

    Secondo l’antica cosmologia indiana un sistema maggiore dimondi comprende un miliardo di mondi e questo è il motivoper cui ci si riferisce a esso definendolo “migliaia di milioni dimondi” (vedi Dizionario del Buddismo, Esperia, pag. 758).8: Il Sutra del Loto, pag. 3009: Il Daishonin scrive: «In quest’epoca, per una donna, cambiareil karma immutabile con la pratica del Sutra del Loto è naturale,come per il riso maturare in autunno e per il crisantemo fiorire

    in inverno». Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag.84810: Questo principio si basa sul passo del sedicesimo capitolodel Sutra del Loto, Durata della vita, in cui si afferma: «Ti pre-ghiamo di curarci e di farci vivere ancora!» (Il Sutra del Loto, pag.299). Questo passo si trova nella parte in cui si racconta la para-bola dell’eccellente medico che somministra «la buona medicina»(Myoho renge kyo) ai figli che «avevano bevuto il veleno» (il ve-leno dell’illusione) e lo implorano di curare la loro malattia.Questo episodio rappresenta una metafora della concessionedella Legge mistica da parte del Budda a tutti gli esseri viventiper liberarli radicalmente dalla sofferenza.11: I Dhammapada. I detti del Budda, traduzione a cura di Tho-mas Cleary, New York: Bantam Books, 1994, pag. 43.12: Il Sutra del Loto, pag. 281

    13: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 36514: Ibid., pag. 83315: The Writings of Nichiren Daishonin, vol. II, pag. 66616: Ibid., pag. 1082

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    Il significato dell’offerta

    Nella storia del Buddismo, in tutte le scuole e in ogni epoca,l’offerta ha sempre rivestito un ruolo essenziale. Nel Buddismomahayana la donazione è la prima delle sei paramita, sei diffe-renti tipi di pratiche che i bodhisattva dovevano osservare perconseguire la Buddità, in un lungo processo nel corso di innu-

    merevoli esistenze [paramita è una parola sanscrita che significa“raggiungere l’altra sponda�