Massimo Scaligero - Iniziazione e Tradizione - Tilopa 1956

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COPYRfCHT:At. SCABELLONI

V'la lnnocl)n.$0 10 Ro11111

TipoKrafo S. Cia•eppe , Vi<J G. lnclano, 3 , Rom<J

Qeste pagine intendono offrire un orientamento

meditativo o coloro che, oltre ogni preferenza

dottrioorio o passione o attaccamento - in un mo

mento della storia deU'uomo la cui gravità non con-

sente indugi in illusori rimedi - sentono la lnizia-

zione come esigenza assoluta. Uoo indicazione versatale esperienza - non uoo dimostrozione che ·non

dimostrerebbe mai nulla - vuole essere il presente

scritto; la cui sostanza è stata curata in modo da

non fare apPello al moto di un "sapere" che lascia

inerte la vita, ma alle forze interiori del lettore,

co.ff che possa, l'animarsi di queste, divenire il con-tenuto a cui si è alluso. Esso esige, perciò, tma let-

tura attenta che segua, senza omissioni, il percorso

dei pensieri.

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r

1.

L a Scienza dello Spirito dà modo di ricono-scere, attraverso percezione non mediatada un semplice « sapere )) , ma « diretta n

e cosciente, come nei tempi che precedono ilKali-yuga, l'uomo potesse ancora percepire il Di-vino nella propria natura e nella natura esterioreinternamente congiunte: il Divino animava l'uo-mo attraverso l'organizzazione corporea, non an-cora densifìcata, e poteva in lui suscitare ispira-zioni o visioni. L'uomo vedeva l'Eterno sorgeredal sangue e riconosceva nel capostipite l'ente

spirituale della sua stirpe : un grado della Inizia-zione era appunto il suo elevarsi alla comunionediretta con questo ente.

N el proprio essere fisico l 'uomo· poteva trova-re il contatto vivificante con quelle forze trascen-denti che nella natura si vestono di forme, comedì grandi simboli cosmici . Su7ya il Sole, Ushasl'Aurora, Aghni il Fuoco, Vata il Vento, Somala bevanda d'immortalità, sono nei Veda il ricor-do di una simile comunione. Analogamente nellatradizione primordiale taoistica viene ricordato che

Khien-uyan, la Causa iniziale della perfezione,sostiene in un punto identico la vita dell'uomo e

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la .vita della natura: cosi il bene è la conformitàalla Legge dell'essere, il male è la non-conformità. La Tradizione sarà poi il ricordo della conformità, quando questa comincerà a essere perduta.N o n sarà più la << cosa n, ma il « ricordo " della

cosa e il tentativo di restaurarla mediante il ricordo. La perdita della istintiva armonia umanocosmica sarà il motivo che potrà chiarire il sensodel cammino dell'uomo verso l'autonoma indivi

dualità e del suo rapporto con la Tradizione E''appunto un dato tradizionale il fatale decorso verso i l Kali-yuga, il quale iVa cosi contemplato nelquadro di una u involuzione n che è conforme allainterna dinamica della« Legge n. Questo andrebbe meditato con senso di responsabilità da chiaccoglie per via semplicemente culturale la dottrina delle Quattro Età .

Al limitare dei nuovi tempi, avvenne un mutamento di cui ebbe conoscenza diretta soltanto unesiguo gruppo di Iniziati: l'umanità si limitò aregistrare come storia, o a subire come fatto, leconseguenze esteriori di tale mutamento. Da allora, il cercatore dello Spirito pote' trovare il Divino soltanto fuori della propria « natura Il, nella

pura attività interiore indipendente dalla inclinazione a mantenere la conformità a una « direzio

ne n che si era esaurita, ossia nel puro conoscerenon piì1 condizionato dall'essere fisico-sensibile.Da allora, rimettersi a una tradizione spir itualeche era l'eco di quanto fu valido soltanto perl'uomo ispirato dal Divino attraverso la naturail sangue la stirpe, divenne un errore. Trovare loSpirito attenendosi alla sola natura e a ciò cheormai inconsapevolmente sorge da essa, è stata

8

t 'aspirazione di un mondo t r a ~ o n t ~ t o , .d i un .m?ndo determinato da una prec1sa d1rez10ne cichca

verso il Kali-yuga: in questa « età oscura '' , .la

vitalità spirituale della natura va ormai ad esaunrsi, perchè l 'uomo sperimenti la solitudine nel mon

do fisico.Tutto il mondo antico è valido in vista di que-

sta estinzione del sovrasensibile nel sensibile, chesi •verifica perchè l'Io abbia . l'esperienza d e ~ l al( individuazione ,, e della << libertà H e possa mdi liberamente - non per spinta fatale o meccanica - riconquistare la smarrita divinità, propri?in quanto gli sia anche possibile perderla d e f i n ~ - .tivamente. L'alternati.va è dinanzi all'uomo, ogg1,come possibilità di annientamento o di magica re-

surrezione.Le tradizioni segrete dei primi secoli della no

stra èra parlano velatamente di nn c a m ~ ! a m e n t odi polarità: il Divino ormai non sorge pm, comein antico dal corporeo o dall'anima {ondata sulla

o r g a n i z z ~ z i o n e corporea, .ma da ciò che si. puòattivare liberamente fuon del corporeo. Chi NO-

glia, può trovare in e l e ~ e n t i .mitici, c o m ~ in documenti e dati della stona, d1verse eco d1 questo

cambiamento : stato di fatto che, non percepitonella sua essenza verrà accolto come una condizione 1 1 o r m a l ~ a 'se stessa sufficiente, e tale che

si pretenderà ~ i c o s t r u i r e passato e la Tradizicrne mediante forze conosc1ttve che sono la conseguenza della perdita della a p a ~ i t à di visionefu alla base di quel passato e d1 q u e ~ l ~ TradiZIOne. Né ancora i cultori della Trad1z1one sannointendere come basilare sia la riconquista di talecapacità di visione, secondo una tecnica che ten-

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ga conto dello stato di fatto attuale e che perciònon può essere ritrovata nella Tradizione stessa.

Ma solo la riconquista ·della capacità di visione- c h e non potrebbe tuttavia essere una ripetizione di ciò che fu un tempo, bensi un possesso cosciente e libero di essa - può ristabilire il con

tatto con l'essenza del mistero e del mito: altrimenti ci si muove inevitabilmente con l'essere

'che si è, nella tradizione morta a cui si chiede' -

una ·conferma metafisica per rimanere ciò che siè, in quanto si ama sub-consciamente rimanere ciòche si è, ossia ombre vaganti sull a terra.

L'eco della crisi umano-c-osmica accennata è

reperibile a chiunque voglia, sul piano della cult ~ r a ordinaria. Si tratta di rendersi conto quale

s ~ ~ : f i c a ~ o ~ b b i a effettivamente una serie di espresstom fatldtche, proprie alla cultura del periodoa cui si allude : a un dato momento si annunciache Pàn o mégas téthneke/ si parla di Exleipsis

tOn chrestérion. E' atteso il « fanciullo divino ))

che instaurerà il « novus orda ». La missione del

L6gos solare sulla Terra viene preannunziata daisantuari dell'India, dell'Iran e della Caldea e inparticolare dalla visione di Osiride resuscitato

chiamato nelle cripte egizie il << Sole di mezza:notte H. Al tempo stesso cambiano i sigilli e i segni iniziatici : l' anti ca astrologia cessa di essere!Valida. Si interrompe l'antica systasis tra il Divino e l'uomo. E in Oriente si comincia a dire: « Ilsampradaya è perduto '' · La Tradizione ormaipuò parlare soltanto a Iniziati solari - . per nulla

apparenti sulla scena della storia - c h e conoscono la conversione del suo linguaggio secondo ilsenso dell'invisibile cambiamento.

IO

L'antico mondo tramontò allora: ap?enat la :filosofia in Occidente, mentre m Onente

:iffondeva la parola del Buddha e in E s t r e ~ oOriente <wevano insegnato Lao-tzu . e Confuc10.Da allora, la r e s u r r e ~ i o n ~ v e ~ ~ l O n ~ o n d ~ , .larestaurazione dei suot r e s t d ~ t tradlZlonal.t saraconsapevolmente un'operaztone c a d a v ~ n c ~ , O ~ S l ~una ricerca del soprannaturale n ~ l l e mclmaz10mdegenerescenti che verso esso . nmangono come<<

tipi 11 0<<

ideen

del sub-cosctente avulso dallasopra-natura. Là dove un t e m p ~ .si manifestavanodirettamente entità sovrasenstbih, nella natura enella razza, per il mutamento accenna:o,, operanoora le forze arimaniche della terrestnta, mentre

nella polarità opposta - co_ntro alla n ~ t u r aalla razza - ossia in una d1rez1one che nei temptpassati sarebbe stata infrazione, i : r e g o l a r i ~ à , ~ a n conformità al Dharma, appunto m tale dtrez10ne

ora è attivo lo Spirito. . .« Sono stati spostati i lumi n. L_' attitud a. n-

ferirsi alla Tradizione, la resurrezwne d ~ l l anttcacorrelazione con il Divino, sarà una via versol'ast ratto anche se un fenomenismo psichico e un

' . .trascendentismo esoterico, tra romantico e tmma-

ginoso, daranno l'illusione di . r i ~ r o v a t o ~ e t a g -gio iniziatico : impronta despmtuahzzata dt una

forza che non è più H, come non è più nella tomba- l'antica natura, l'antico mondo - . ~ ' e s s ~ r edel Cristo. << Colui che cercate non è pm q_ut ))

~ V i e n e detto a coloro che ignorano la resurrez10nee cercano il Maestro nella spoglia terrestre. Così

lo Spirito che si intende ritrovare è più nellaspoglia della Tradizione, ormai sco.rre nell'inaspettato, in ciò che la libertà potenzialmente

l l

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sorta ~ u ò . creare, in una direzione che non può

essere mdtcata da ciò che si è già.

I l dogmatizzare la Tradizione sarà inevitabilmente correlazione ipnotica con strati oscuridella c o s c ~ e n z a pre-individuale, che eserciterannodal b a s s ~ Il _loro potere, in quanto non esigeranno

moto m d t p e ~ d ~ n t e , , una creazione fuori del preVIsto,. un a t ~ o dt !tberta, ma essi stessi tenderanno

a p r o t ~ t t ~ r s t c o ~ e . valori trascendenti. E proprio

una stmtle pr?teziOne, valorizzando in parventiforme metafistche o esoteriche un mondo sotterrane? di ombre e di ricordi, propizierà il climag r ~ z t ~ a_l q u a ~ e , sul piano esteriore, le scienze matenahsttche, m quanto analisi della natura disanimata -controparte terrestre della Tradizionespenta - si rafforzeranno, apparendo come scienze d ~ l l a realtà, e in particolare la psicologia anali

~ m n g e ~ à a trovare l'origine di ogni wicendamthca e dt ogni valore iniziatico nelle immaginidell'inconscio.

. Ora, n_onostante che gli assertori della Tradiz ~ o . n e _e gh psicologhi contemporanei siano in post_ztom apparentemente opposte, in sostanza é ~ J l l btdue partono da un'identica condizione interiore

Da es:i, parimenti viene ignorato l'elemento diperen_mta che ormai può risorgere - ma anchenon nsorgere - nella u nuova ,, attività cosciente

dell'uomo. Questa deve essere detta u nuova ,,

perchè non ha precedenti nella storia dell'uomo'

q ~ a n t o ad a ~ t r a t t e z z a e a limitatezza in senso i n d i ~vtduale : è m fatti la base necessaria 'ali'attuale

c?scienza del! io . ~ u t t a v i ~ , che essa sia per orav m c o l a ~ a al senstbtle, ossta pensi materialisticamente i l mondo, sia stimolata solo dall'aspetto

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fi· delle cose, non dovrebbe impedire di rico-

. . l tere in essa l'elemento spmtua e nuovo, au en-

nosc . l"b . d ltico, che deve s e m p h c e m ~ n t e l erarst . s u ~ p o :to sensibile per essere cto ch,e P?tenzta men e e.Sorta grazie alla rottura con l anttco ~ o n d a e alla• · •

1ale 1nd 1"pendenza dalla spontanettà naturale,

llllZ "b"l" à .Contiene perciò la libertà come posst 1 tt sta

essa "bT , d.negativa sia affermativa : come p ~ s ~ t . 1, 1_ ne-gazione di sé, ma anch_e come poss1bthta d_1 r e m t ~ grazione spirituale, estgente una_

n u o ~ avta

~ e d t tativa. Verso la quale le presenti pagme voghonoessere un orientamento. Si tratta c o m u n q u ~ del

l 'elemento che solo può costituire il punto dt pru:-

tenza per una reale azione r e i n t e g r ~ t r i c e . Lo s ~ ~ rito pensa (( materialisticamente ll tl_ mondo: _ciO

è un errore se non se ne coglie la r a g _ t ~ n e c o s m t c ~ .ché questo pensiero è forza dello s ~ m t o che_ altrtmenti non si manifesterebbe, e all'mterno d1 que

sto processo Na r i c o n q u i s t a l ~ -La spontaneità dell'antlca natura p e r t a ~ t o so

pravvive in forme diverse : con:e _un oscuro tmpulso di religiosità, come una mtstlca s u b - p e r s o n a l ~che giunge a vestirsi dell'elemento n u o v ~ e radt·calmente ad essa antitetico, ossia del p e n s t e ~ o : per

riNivere, e .così può presentarsi come t r a ~ l z t _ o n a lismo o falso spiritualismo, o come ~ a t e n ~ h s m odogmatico : la sostanza sottile ne è tdenttca .

pensiero, che è l'elemento u ~ u o ~ o , ~ e l l o ~ p m to, può essere usato a dare g m s t d i . c a ~ 1 0 n ~ d ~ a ~ e t tica o speculativa al complesso degh a ~ t t c h t nnpulsi, in quanto ignora se s t e ~ s o , st a u t o p e r ~cepisce di qua dalla sua f u n ~ I O ~ e dt_ t< veste 1

: dtcontenuti fittizi o di inclinaztom radtcate nell antica natura. In tal senso nell'uomo possono agire

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di concerto due forze cosmiche oppositrici: I una

o ~ e r a n t e attraverso il supporto che è l'informem ~ s c u g l i o degli istinti legati aH'etknos, alla fami

alla razza; l'altra attraverso il pensiero in

cm e presente la possibilità della libertà deviandone f u n ~ i o n e , l i ~ e r a t r i c e , cosi che il 'pensiero

s c a ~ b . t J?er_ h b e ~ t a l affermazione non contrastatadegli tstmtt radtcati nell'antica natura.

Tutto ciò può spiegare perchè la Guida "dei

nuovi tempi insegna come una delle tecniche li-b e r a ~ r i c i la « via del pensiero libero dai sensi ,,

grazte alla quale il pensiero può sperimentares ~ ~ s s o come forza pre-dialettica, indipendente da

cto nel r n o ~ d o sensibile ne sollecita il proc·essoche e mevttabtlmente una « rift essione n. L 'atti

vi:à del ~ e n s i e ~ o , secondo una particolare disciplma, p_uo spenrnentare se stessa prima del mo-

~ e n t o n ~ , e s s o , realizzando ~ o s i un grado più lu-

crdo e pm. vasto della cosctenza : è il principio

della nascrta dell'Io fuori delle condizioni dell'ant_ica natura _la_ quale, soltanto come conseguen

una posstbtle cc resurrezione ,, del princip iomtenore che da lei si affranca, può attuare ciò che

la concerne in quanto natura. In tale condizione

la s a g g e z z ~ t r a ~ i z i ? n a l e può essere compresa, l' es:senza d e ~ l t anttcht Misteri può essere contemplata, chtave dello Yoga può essere di nuovo conoscmta.

M_a_J' an a ?a ura è difficile a ovedersi, perchèn_on st e fuon dt essa, si nasce in essa, e si è iniZialmente esseri pensanti attraverso essa. Il H nUO-

VO nato n tuttavia, per crescere, deve liberarsidell'alvo mater L ' t. ·. no. an zca natura, m quantorvetcolo delle due forze oppositrici, tende a man-

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tenere la sua sovranità sull'uomo, a f f e r m ~ n d o s ie Sua realtà e costringendolo a una vtcenda

com . b1, ·

he ha come forze propu lstve la ram a e eg01smo

c ome limiti corrispettiv i l'erro re e il dolore, lae ~ l a t t i a e la morte. L'antica natura dovrebbe es

: r e contemplata: allora essa si rivelerebbe C O I ~ eil (( corpo della memoria '' e come lo (( s p e c c h ~ ?della forza )l ; nessuna sua funzi?ne potrebbe pm

essere impura, perchè, come st vedrà o l t r ~ , le

fo rze della contemplazione sono quelle _vmcolate ad e ssa - e vincolanti - ne c o s t t t m s ~ o n ?ed alimentano l'errore. Ecco p _ e ~ c h è , com; s:ceva, per uscire dalla c o n t r a d d z t o n e ~ d_ll_ ln lZla-to dei nuovi tempi viene data la dtsctphna del

(( pensiero libero dai sensi ,, . .La oscurità .della natura e la moltepltce fram

mentarietà del mondo sensibile, infatti, possonoaffenmarsi nell a coscienza come (( necessità ,, e apparire 11 reali ll , in quanto assurgono _a dignità ?icontenuti pensati, senza esserlo effetttvamente,

quanto non è il pensiero che li pensa, ma sono essta usare il pensiero, r i N e s t e n d o s e ~ e , _ e l'Io conseguenza li subisce, illudendosi dt e ~ s e r ~ tl soggetto dei diversi processi dell'anima: tllus10ne che

viene meno ogni qual volta esso è travolto dalleaffermazioni sottili o violente della decaduta na

tura. Perchè il pensiero astratto non ha f o r z ~ , noncostrinrre mentre il pensiero dell'uomo antico recava i ; un potere s o p r ~ i n d i v i ~ u a l e capace d,i

imporsi a tutto l'essere : ti penstero moderno eastratto, avulso dal sopraindividuale, in quantola sua funzione è individua, non può costrmgerenemmeno i retti giudizi. E' condizione normale dell'uomo odierno che egli possa anche ave-

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re il u retto giudizio ,, ma non la forza della corrispondente tt retta azione ,, .

F ~ z ~ o . n e ?e l pensiero astratto è stata il porrela posstbtlttà mtellettuale della libertà, unicamente come processo logico, a cui, ove la libertà debba realizzarsi, deve seguire un momento dinamico, o magico, che consiste nell'interovento - suscitato per virtù del pensiero l ibero- di una forzapiù alta, di ordine sovrarazionale, capace di resti

tuire all'uomo la<<

visione delle essenze ,, .N

o nv'era altro oggetto alla moderna esperienza delpensiero e al collaterale processo della filosofia.

E' giunto il momento di liberarsi della illusioneche la moderna cultura sia reale in sé : essa è il

risultato di una provvisoria possibilità dell'anima

umana: quella de i astratto pensiero. La Scienzadello Spirito mostra come questo mondo provvis?rio della dialettica astratta la cui positwità consisteva nell'essere un possibile preludio alla libe

razione cosciente, ha già superato il suo momentopositivo e in tal senso rischia di essere il veicolo

della perdita della libertà, in quanto non l'Io autonomo, ma la natura va ad afferrare le forze del;volere cosmicamente rispondenti alla esperienza

della libertà cosciente. La logica che ha accompagnato la comparsa del pensiero astratto, non essendo altro che l'ultima eco dell'antica visioneso.vrasensibile perveniente all'uomo nella formadella razionalità, comincia a non essere più logica.

La logica comincia a non essere più possibile,in quanto, apparsa in un dato momento della sto

ria dell'uomo come veste di una intuizione dellarealtà, ormai esaurita -ves te nuova di un conte

nuto antico, non più accessibile se non nella forma

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· alistico-astratta - si sarebbe dovuta alimen-raz10n · · · 'b'l ll

mai del contenuto mtuttlvo posst t e a atare or · · I l'

rwersione del penstero astratto, ~ s s t a a accen-cota resurrezione interiore, per contmuare ad esse-na ,.

1.

al livello dell'intelletto l mterre aztone neces-

::ria ai rapporti umani. Non d ~ n d o ~ i questo ~ u o -ontenuto, e l'astratto pens1ero hmttandost ad

vosecre t'illusoria attività dell'intelletto sotto laes , . l l

aie urge come unica realta vtta e a naturaqu . h . . .

de-spiritualizzata, è evtdente c eCt SJ

avvtav e r s ~

un'epoca nella q u ~ l e . ~ ~ m i n i ritornano . e s s ~ nistintivi, sempre ptù tstmtlvt, senza altra dtreztO,-

ne che quella dell'intetletto astratto c . h ~ .nonpiù nutla, mentre viene meno la posstbthtà

tendersi t'un l'altro per esaurimento dell? spm.to

logico: la cui contropa:t.e il d i l a g ~ r e dt dtalettismo raffinato, narctststtco, erudtto e s i s t e m ~ -tico, che spiega tutto, si occupa t u t ~ o , nonsparmia né cielo né terra, né m1stcn, né m t t ~né tradizioni, e tuttavia non afferra un atomo dt

realtà. . . .Le correnti spiritualistiche ed esotenco-mtstl-

che hanno in tal senso assunto la grave responsabilità di distogliere l'attenzione de i ~ i c e r c a t o r i dal

l'elemento che giuoca al centro dt tutta qu.estaIVicenda: il pensiero. Pe r ogni loro assunZionedottrinaria il pensiero viene d.a esse. usato: nonv' è loro affermazione che non sta medtata dal p e ~ -siero, e al tempo stesso, e s s ~ d i s ~ ~ n o s c o n o o dtsprezzano o ignorano la << vta s p m t u a ~ e n che èpossibile al pensiero. Certo, non al penstero .ast:atto che non cessa di essere astratto e perctò ma~ a t o anche quando pensa l'Universo! la Sal?ienza, Dio, la Tradizione. Solo quando 1l penstero,

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svincolandosi dai contenuti necessari e contingenti, e parimenti daiie loro ripercussioni astratte,possa sperimentare se stesso come contenuto a sètrasparente, sino ad attuarsi come forza creanteche per essere non ha bisogno di alienarsi nei supporti della natura, i quali vogliono unicamente sestessi - supporti che possono parimenti essere diordine senziente o mentale - solo allora il pen

siero può pensare il mondo e risollevarlo a ~ l a :dimensione originaria. Il pensiero, ove si realtzzmole condizioni accennate, potrà cessare di essere

la passiva mediazione delle cose e delle s e ~ s a z i o ~ni nella coscienza - che in tal senso sono ureah

- e farsi arto dell' Io, elemento autonomo chesi attiva come oggettivo nesso interiore delle cosee delle sensazioni. Non riducendosi ad essere laloro ·eco - ripetizione astrat ta di un mondo r e ~ -lizzato - risorgerà come forza, o conoscenza liberatrice, che riconnetterà questo mondo oscuratocon la sorgente orig inaria da esso perduta: leparvenze delle forme e i contenuti finiti p o t r a ~ n oper tal via avere infine il loro senso, venendo nas

sunti nella univocità sovrasensibile delle loro radici cosmiche, dei loro archetipi, che sono il fon

damento reale del mondo. Ma ciò il pensiero po

trà, solo in quanto realizzi la indipendenza dallanatura che ora lo usa : na tura che può affiorare

anche come inclinazione filosofica o mistica oesoterica e che si può esprimere in quanto già ri.vestita di astratto pensiero: perchè l'uomo non

conosce il punto in cui il pensiero nasce come libertà, come pura sorgiva interiore.

18

2.

. . tem i gli Iniziati sape-

Sulla soglia det nuovt . pe •del L6gos ossia. d è creazwn ' d.vano che t l mon d. ll' inizio del Vangelo l

del Figlio, C O I ~ e Sl ICe ravano il mondo comeGiovanni : esst contemp otevano distinguere giàcreazione del L6gos, mta p me orma del Divino

Permanen e co .1

p ·il u creato )) . fase originana, da nn-che aveva operato m ·unse con la sostanza• . · · 1 che s1 congt . , . ·

ctpto spmtua e . er resuscitanvt l mtunadel mondo mamfestato, p avtJto come conse-

. ne aveva .vita . T ale resu:rezw tamento dei lumi Jl .

guenza, per esst, lo ~ f P ~ i ~ l o delle Q u ~ t t r o Età

Per Il d e c ~ r s o olarità cosmtche, unaverso la inverswne delledp h. a all'uomo versonuova via doveva essere tsc Iun_usordiale >l o della

. . dello a stato pr dla restttuzwne .

1. poteva acce ere

. l"tà. ma a tale vta eg 1 . h

tmmorta 1 , d. 'autocosctenza c e,ormai solo per for_za t . r e s s ~ v e e il suo dianonostante le sue e v t ~ e n z e :e ~ n o s c e r n e l ·essenza,lettismo, si p o r r ~ a cht v o r ~ a c anto sarà la passicome iniziativa m e f f ~ b t l e , m qu

11» non avendo

bilità di una << creaztOne dal n ~ e r : U ~ a z i o n e dietroalcun modello nè al cuna pre e

di sé. . . . . l i Iniziati venivanoNei primi secoh cnstiam, g · munge-

. d come ormat, per b. . 'preparati a compren erDe . . on potessero pture alla comunione col tvmo, n

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fondarsi sul mistero del sangue, della natura

della tradizione, perchè questo mistero m e v ~esaurito la su a funzione : gli .Iniziati dovevano co

noscere il sangue la natura e la tradizione come

supporti di altre forze, d'ordine « tellurico )) , La

m a ~ c a n z a di una.s.imile conoscenza poteva portare t1 cercatore spmtuale a errori gravi.

~ oggi. questo più che mai è il pericolo pe r

ogm e s o t e ~ 1 ~ t a che si rimetta a una presunta << còr

rente tradizwnale >>  senza praticare quella conoscenza di sé che gli riiVeli l'attuale invisibile rela

zione. tra forze dello spirito e forze della natura :

relaztone che . - come si è visto - non può essere

contemplata ID alcun testo tradizionale, in quanto

sorta come conseguenza di una estinzione del rapporto tra umano e Divino che fu riflesso antica

m e ~ t e n ~ l l . a T r ~ ~ i z i o n e . Non esistono più organismi t r a d t z w n a l ~ m s e n ~ o iniziatico, e quelli che

passano pe r tah, sono Sistemi di riti sopravviventis o ~ o ~ e l i ~ loro modalità esterna: essi sono oggi

vetcoh ~ o r z e che hanno il. c ò m p i t ~ di legare

ancor pm l uomo alla terrestntà medtante l illusi.one .di una liberazione che potrà mai av.ve

ntre, ID quanto non può venir contemplato l'uomo

quale fu, da i momento che non si ha il senso dell'uomo quale è. E soltanto l'esatta conoscenza di

ciò che è, potrebbe far intendere il limite che vasuperato.

. periodo della transizione, gli Iniziati commciavano a sapere che dovevano ormai trarre le

l o r o . i s p i r ~ z i o ~ i dall'attiiVità interiore pura, per un

med1tare md1pendente dall'anima razionale-affett i ~ a , . superando la tentazione di appoggiarsi a di

sctplme verso le quali esisteva già una disposizio-

20

impressa nella loro costituzione e delle quali

; : rmaneva un ~ i s t e m a dì conoscenze tramandato

da tempi remoti da catena a catena. ,

Ogni limite può e s ~ ~ r ~ u p e r a t o 9uando e. to . perciò gli ImZ1at1 conseguivano una VI-nosciu · . .

sione che si espr imeiVa pressapoco net s e g u ~ n ~ 1 ter-• • 11 In origine la terra era un corpo spmtuale

mtm. . · · 1ed era così possente da dare agh u?mtm a perce-. del Divino : da tale perceziOne dovevano

z1

one . . . ·scaturire, pe r ultimo, come ~ e s ~ d ~ dt una s a ~ n e n -za che non si era più cap.act ntenere. e d t a n t ~memoria sp irituale talunt testi [sono 1 _Yeda, 1

Brahmana, le Upanishad, il Ramayana! M a h ~ bharata, l' Yi-ching la Bib?ia, ed ~ l t n m cm,

all a vigilia de i nuovi temp1, sono nflesse ~ l c ~ n eeco dell a T radizione perduta. Ora la terra e d tsa

nimata e perciò non può d o n ~ r ~ nulla all'uomo : ora essa è d inanzi agh uommt come natura

e il pensare dell'uomo d iviene esso stesso.

IVeste astratta della natura, se non sa r ~ v ; 1 ~ a r ~ t .e realizzarsi nella sua essenza, come entità mdt

pendente da ' essa. La terrestrità non dona più nu l

la : chi vi attinge secondo il moto c < ? n f o r ~ . e al l.arelazione antica vien e afferrato dagli De1 mfe:r .

Ormai si deve giungere per individuale forza m-teriore al L6gos che è l'essenza eternamente crea

twa de l mondo. Sino ad ora si è venerato l'elemento creativo nell'eco de l pre-terrestre: ora q u ~ -sta eco si è spenta e il suscitare r i s o n a ~ z e di essa

non può restituire la sonorità o r i g i n a n ~ . va

ritrovato ciò che è invisibilmente creattvo dtetro

lo schermo sensibile: si può afferrarlo soltanto

con la forza dell'lo, che in sé trovi il f o n d a m ~ n t o :è la forza che si individualizza n e l l ' e ~ p e n e n z a

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sensib.ile ma che proprio a questo livello, si degrada e Sl deforma. Da questa contraddizione l'uomo

uscire grazie a una conoscenza nuova di sè.

D.t 9 u e ~ t a so?o portatori i Rosa-croce n. I primicnstlam espnmevano questo annunciando: H La

fine del mondo è prossima ,, . Essi intendevano

la fine di quel periodo in cui la conoscenza derivava all'uomo dalla mediazione corporeo-animica

ossia .da una s p o ? - t a n ~ i t à ereditata, senza e s i g e r ~da lm lo sforzo mtenore dell'autocoscienza Ventva al:resi annunciato: << II regno dei Cieli èIVlcmo, 1l regno ~ e l l a Terra è tramontato n. Ora,

la fine del vecchiO mondo è in effetto avvenuta :~ ' u o m o è veramente cominciato il Regno dei

Cteh. Sarebbe grave se egli non cominciasse ad

a v v e : d ~ r . s e ~ e :?ntinuasse a legare alle panvenzes e n ~ 1 ~ 1 h l atttvtt_à del p e n s ~ e ~ o , usando questa perlegittimare la VIcenda fittlZla del mondo esteriore, ~ e n t r e l'unica vera ragione del sorgere del

p e ~ s ~ e r o è la possibilità dell'esperienza della suaentttà allo stato puro, poichè in tale condizioneessa può divenire strumento della liberazione. E

sarebbe grave se .l'.uomo si .desse come surrogatodella n u ~ v a p o s ~ t b t l e espenenza dello Spirito, la

r e s t a ~ r a z w n e dt contenuti tradizionali, staccatiormat dalla sorgente, e ora inevitabilmente connessi a oscuri stati della coscienza corporea.

Il p r ~ ~ l e m a ogni ric·ercatore, oggi, è distinguere gh mfluss1 che attraverso la coscienza corporea lo spingono verso una qualsiasi affermazione .di sè, dalla .P?ra .attività dell'lo che s p ~ r i m e n -ta tl s ~ v r a ~ e n ~ t b t l ~ m q.u.anto possa sciogliersi ao v ? l o ~ t a .da1 V I ~ ~ o h .sottt!t dell'organizzazione fi-

swpstchtca. E muttle dtre che la psicologia mo-

22

dema non ha alcuna base per poter afferrare il

di questa << coscienza corporea 11 che è qual-senso . · · · d'

di non riducibile alle dtscorstve nozwm 1cosa . . . hlfl

b_posciente ,, e dt « mconsc10 H , e c e a a saCl su ....._ .affermazione di sè . f ~ n d a t a t a l ~ cosctenza, se

' essere riconosctb1le nel ttpo dt uomo contem-puo d'

oraneo affetto di una isterica ':olontà . .1 p o ~ e o : : aesprimentesi in diversi campt H prat1c1 », e d l ~ -

ficilmente ravvisabile quando assume veste est·eh-

ca esoterica o mistica. . .' La mistica cristiana del MediO E.vo, la s e n ~

delle grandi figure dei Santi, sono che l ' u l t ~ -ma eco di un risonare del Dtvmo a t t r a v e r . s ~ .11

c sentire )) come viatico per l'uomo alla vtgthadei nuovi ~ e m p i , ossia per l'epoca in cui, a l l a ~ oalla solitudine nella materialità, sarà valida la IVta

nuova del l< pensare libero dai s e n ~ i 11 ~ o r t . aoltre la memoria atavica delle anttche 101Ztazwm,oltre i residui di una mistica il cui mistero non è

più ripetibile. Presumere di r ~ p e . t e r l o è cheluciferica esercitazione, per cu1 Sl soggtace s e ~ l Z 3 .avvertirlo all'elemento di morte con cui orma1 la

natura grava sull'an ima umana. . . ..La Terra, oggi, in quant<:> natura, è agh 1 n 1 ~ 1

del suo decadimento. La sctenza naturale, e mparticolare la geologia, ci dicono che e ~ s a ètrata in una fase di sterilità e, sotto molti aspetti,di involuzione. Ciò che è fisico decade: mondo!Vegetale, razze animali, specie umana, traggonola loro vita da una spinta del passato: la Terra

nel suo complesso è devitalizzata rispetto alstato originario : sempre più essa f r a ~ t u ~ a , St

polverizza. Gli uomini più evoluti commctano aperdere l'efficienza degli organi dei sensi. La Ter-

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s'avvia verso oscurità e morte, se l'uomo non

VI accende una nuova vita, fuori della cultura

astratta e dei limiti della civiltà meccanicistica

se l uomo continua ad assumere come vita

stato. di morte.' una esteriorità in cui vaga credendo '<h essere ctò che è, ossia l'ombra di ciò che fuin origine.

L'Iniziato dei nuovi tempi cosi insegna:

u Nel presente, ~ . a l g r a d o .tutto, esiste già il ger

me del fu.turo. C10 che agtsce dal passato da noin:ascorso m contatto col mondo spirituale, lo ab

btamo nel!'organismo vitale-fisico : ciò corrispon

de. allo stato.della natura vegetale e minerale che

agtsce su no1. Sono in fondo i risultati di un'esistenza passata e divengono presenti solo per il

fatto Terra, è avvolta da un elemento spiri

t u a ~ e - a r u m x c o , cos1 come l'uomo ne è compenetra

to m quanto sia a t t ~ v o interiormente con l 'Io e

l'animico. L'entità minerale della Terra non la

scia fluire in sé anima e spirito, ma se ne fa soltanto avvolgere come da una veste di luce: anche

la vegetazione non lascia penetrare in sé l' animico

[salvo nel momento delle fioriture] . Nella vita

de!la T e ~ r a , nelle forme de i cristalli, nelle vette

de1 ~ o n t t , . n:lle P.iante germinanti e germoglianti,I V ~ d t a m o 1 ncordt d eU' elemento o-ià creatore di

Vtta, che oggi è morituro. Ma nell'uomo stesso

sa.ppiamo distinguere questo « morituro ,1r r r a d t ~ le sue e n ~ r g i e dall'esistenza preterrestre e

v1ene a mo;xre corpo vitale e ,fisico, posSiamo vedere l orgamsmo etereo-fisico permeato

d e l ~ a luce che l'Io e l'anima potenzialmente ir

radta?o verso l ' a i V v ~ n i r e : elemento spiritualecreativo volto verso tl futuro, che come vita di

24

· e di rappresentazione, si svolge libera-pensxero Ll' ·1·mente nell'uom?, poggiando per ora su equt 1-

b . dei supporti della natura.

nouNell'uomo sono l'uno a c c a ~ t o all 'altro il pas-

la Possibilità dell'aVNemre. Nella natura,

sato e . .· anto minerale e vegetale, è solo tl passato .tn qu . .,

1, 1 mento che nell'uomo opera come avvemre gra

n: lepresente, è quella che ha in sè l' essenza ~ e l l alibertà. Essenza che manca al_Ia. natura. , J J ~ l l e l ~ -

nto invisibile e sovrasens1b1le che e m lm,me . . .

l' mo de,ve aspettarsi la remcarnaztone muo l ' tt l

ventura esistenza terrena, ne puo aspe arse a n-ardo al suo corpo fisico e a quello et.ereo che

perituri: così l'avvenire della Terra non può

derivare dai suoi regni minerale e vegetale. Solo

se saremo capaci d'inserire nella Ter:ra qualcosach'essa non possiede, potrà. sorgere una Terra

futura. Ora, ciò che non estste s p o n t a n e a m e n t ~sulla Terra sono soprattutto i pensieri ?Pe:antt

dell'uomo che possano v w ~ r e e tessere tndtpendentemente dal suo orgamsmo naturale e dalle

sue attuali condizioni di equilibrio. Se l'uomo fa

sorgere questi pensieri autonomi, dona_ a ~ v e n i ~ ealla Terra. Ma a ciò occorre che egli. h abbta

questi pensieri autonomi, perchè t?tti :i pensieriche egli si forma sull'elemento pentu:o . d e ~ l anoscenza naturale odierna, sono penste:rt n f l e s s t ~non realtà. Quando l'uomo si abband.on a a_ q u e s t ~pensieri, non fa che ripetere il ~ a s s _ a t _ o , v t ~ ecadaveri del Divino; ma se eglt iVLVlfiea 1 s u ~ tpensieri, egli si unisce con la propria ~ s s e n z a s p ~ rituale, egli attua una nuova Comnn_tone con 1l

Divino che compenetra il mondo e dt que.sto assicura la resurrezione che è la sua resmrrezwne n.

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3.

Finchè il pensiero è l'attività intellettuale che

si limita a riflettere passivamente il mondo sensibile- ossia la parwenza del creato, del passato,di ciò che non ha più realtà in sé - esso si presenta nella sua forma depotenziata e, come tale,diviene il tessuto di una cultura, di una scienzae di una concezione del mondo irreali.

Da un punto di vista assoluto, il pensiero, pur

essendo nato come attività stimolata da l mondosensibile, non si sarebbe dovuto limitare a ripetereastrattamente il sensibile: ciò doveva essere una

condizione transitoria. Eppure da tale transitorietà è nata una cultura che ~ o r r e b b e essere definitiva col rendere perenni - si guardino gli

sforzi per il cosiddetto (( progresso )) - le conseguenze di un precario rapporto tra ciò che è perituro nell'uomo e ciò che a tale peritura natura

appare del mondo. Simbolo di un simile precario

rapporto è la macchina, immagine di un processoconoscitivo disanimato e, nella scala dei valori organici, inferiore al minerale: strumentalmenteutile, senza dubbio, anzi necessaria, ma simbolodi una paralisi dello spirito, in quanto non conosciuta come espressione di un limite che im-

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pedirà sempre che per mezzo di essa, o con i lpensiero meccanico, si giunga a ciò che t'astra.zione fa intravvedere come coronamento di unaevoluzione lungo tale linea.

I l pensiero, si diceva, non doveva limitarsialla mediazione del sensibile : tale mediazione èstata soltanto il primo momento di un atto -

ancora in parte prodotto, nella sua sostanza positiva, dalle antiche forze dello spontaneità - che

non si è compiuto : che si sarebbe dovuto compiere in quanto i l pensiero potesse passare dalla

mediazione del sensibile alla mediazione di sé,auto-percependosi indipendentemente da ciò che

ha sollecitato la sua auto-percezione. (Operazio

ne, questa, che pur dovendo essere espressa intermini pressochè filosofici, non ha nulla a che

vedere con il filosofare). Non dandosi tale compimento, le antiche forze della natura, prÌIVe ormaianche dell'ultima spinta sp irituale che poté espri

mersi nella iniziale formulazione logica del pensiero moderno, tendono a riaffermarsi nell'uomovestendosi della nuova forma di coscienza che le

conferisce persino uno stato di diritto estetico e

scientifico. Sono però, nella sostanza, le forze della brama e dell'angoscia, della volontà cieca diaffermazione e della paura, che sempre più rapidamente - ora - vanno invasando gli uomini eurgono sotto l'anodina veste del pensiero astratto,formalmente ricco di antitesi e contrasti teoricima qualitatwamente uniforme, libero soltanto come discorsività o come riflesso della panvenza delmondo.

Nel pensiero astratto l'uomo è e f f e t t i v a m ~ n t elibero dall'antica ispirazione con cui lo Spirit.) lo

28

l t · ge m s•-, l'astrattezza non o cos nn ,

cu idava, che manca della forza per attuare

snultaneam:.Wa libertà: egli può a n ~ h e f o ~ m u l a r rl'elemento . . d' io sulle cose e m pan tempoun autonomo gtfu IZ agire di conseguenza.

della orza per . lmancare . d ue ma privo d i vtta e ta ePensiero h b ~ f l r o • di, continuo usata dalla _na.

eh 1 sua n esst a d 1 datoe a uel dato temperamento, . a que .

tura, d a d ~ . linazioni riunite sotto tl segno dt un

gruppo . t mc . . ensiero che manca a se ste.ssocc io n dtscorswo . p . t 'ore e che solo in vtsta. li legge tn en

ossta a a sua . l e interiore doveva sorge-dell'affiorare dt t ~ l b ~ l eg;timolato dalla percezionere al mondo senst 1 e,

sensoria . . non era arrestarsi allaC ·t del penstero .. o . de l mondo estenore' ma

medtaz tone percettwa. d. artenza stimoloquesta doveva essergh. ~ n t o dl.p , . a ella che

. 11 medtauone 1 se · .per gtungere a a . . ll'io e l'io allo spl-

1 Ò 'portare 11 pensare aso a pu n . bb dovuto attuarsi come· 11 enstero sare e 'b 'l

nto. p . l d . d l contenuto senst t ef . , S ~ v m c o an ost a 'lorza m se, .

1t . tuttavia, doveva 1

alla cui perceziOne so tan o ' .. so in forma nflessa.

suo essersi espres . d' d lla riflessità che gli

Sperimentandost

1

a . non soltanto· 11 pensteroè stata pur necessana, . 11 a natura. h ' merente a a su

compte q u a l c a . ~ a c e ed1

moderna scienzaspirituale ed è m acc?r 0 con a ultima istanza,

della logica svolta smo a l ~ a ~ ~ a : t i c o canone delma al tempo stesso t r a ~ c e n vitalità co-la meditazione: esso Sl realizza ~ u : e . duale può

smica che, mediante l i ~ e r o .atto l ~ e ~ ~ ~ r m e ~ e n s i -restituire il contenuto mtenore a hanno realtà

bili. Queste, in quanto parve;za , come stimoliin sé e in tal senso valgono a prun.a

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all'attivazione ordinaria ·del pensiero: tale attivazione, limitata normalmente all'impronta astratta

delle cose, può essere con la volontà coscienteportata oltre il limite astratto, sino a ch e si ria

n i ~ i . di interna vitalità, ed è questa che può restltmre alle forme sensibili la realtà interiore che

è loro propria e che veniva prima perduta ~ e l l aastrazione . Perciò si accenna a un superamentodell'antico canone della meditazione, cui era estra- .

n_a la possibilità insita nell'esperienza del penstero astratto.

. L ' ~ n i z i a t o tradizionale era ispirato da pensieriIVlventl che, . evocati nella meditazione, si presentavano a lm da una sfera sopra-individuale e incerto modo lo obbligavano a una retta IVisione ea una retta azione. L'iniziato della nuova epoca

non può che partire dal pensiero morto che inq u a r ~ t o ~ a l e , è individuale e non obbliga: la 'suamed1taz10ne deve essere un'opera di resurrezioneche non poteva venir contemplata nella T radizione, in quanto non era necessaria. Questa resurre

zione è perciò simultaneamente individuale e su

p ~ r i ? - d i v i ? u a l e : è infatti la possibilità del pensierodt ncongmngersi con la sorgente della sua forza,

attraverso la auto-mediazione accennata, e di ridestare come nuova IVita dalle impressioni sensi

bili l'elemento spirituale attivo in esse e inaViVer-tito nella astratta riflessione.

E ' evidente da ciò come la meditazione del

cercatore spirituale di questo tempo debba pren

~ ~ r ~ _le moss.e da un punto opposto a quello dell xmztato antico: questi poteva agire direttamenteattraverso la propria costituzione fisico-psichica,facendo leva sul respiro, sulla disciplina del cor-

30

po, sulle posture rituali, assumendo come base del

sadhana il corpo. Tutto q u ~ s t ? r _ e g ? l a r e ~lora: oggi, ricorrere a una stmtle dtsctplina ~ t ~ m :fica legare a n c o r ~ l?iù la vol_ontà ~ l l . e c o ? - d ~ z t o mfisiologiche, molttphcare le difficolta m ~ e n o _ r t pro

prie al tipo u m ~ ~ o ~ o n t ~ m l ? o r a n e o e nschxare la

perdita dell' eqmhbno pstchtco.Per il discepolo di questo tempo è fondamen-

tale giungere a staccare l'attività meditativa dal

sistema del respiro, così che questo possa e s s e r ~lasciato a sé, nel suo riposo naturale, mentre St

compie il sadhana. Normalmente il r e ~ p i r ? è por

tato ad intervenire nel processo medttattvo, maciò impedisce che quanto si comJ?ie s p i r i t u a l ~ e n t enella meditazione possa poi sottilmente - d!fem

mo inéllvvertitamente - modificare la qualità del

respiro. E' un punto di p ~ r t e ~ a _opl?osto a quellotradizionale, qualcosa che e pm dlffictle accettare epraticare : non l'esteriore, ma l' nte_riore; non la

natura ma ciò che in un certo senso s1 contrapponealla natura · non la disciplina psico-corporea, mala p l i n ~ di ciò che all'interno si r ~ v e l a indi

pendente da ogni influsso psico--<;orporeo: l'atto

del pensiero.

L 'astrattezza del pensiero è inevitabile .comepunto di partenza, ma anche come li_mite chetrà essere superato, non certo medtante metodttradizionali che tale astrattezza non conoscevano,bensl mediante una esperienza cosciente di esso:

ché appunto tale esperienza implica l'intervento

di una più alta forza alla quale soltanto è dato trasmutare l'essere. Va sempre più chiarito che nel

pensiero razionale è gi à possibile la forma a s t r ~ t t a-o negat iva- .della libertà: qui ancora l'antma

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soggiace alle condizioni della natura. Ma la li

b ~ r t à può ~ a d u r s i in una forza attiva se questavtene sollec1tata dall 'elemento di"libertà insito nelpensiero astratto: tale forza è volontà pura fl uen-te dallo spirito nella concentrazione che operi se-condo il canone del << pensiero libero dai sensi » .

La volontà può sollevare il pensiero dal livellodella sua disanimazione e restituirgli vita: e questa è altresì la via del rinascere morale dell' uomo. .

Il metodo implica un meditare che sciolgasempre più il principio interiore dalle condizionicorporee e psichiche lasciando intatta la naturaanche quando sembra che i risultati della m e d i t azione debbano iDIVe.stirla: la natura iVa liberatadall'elemento cosciente e questo dalla natura.Così soltanto la natura cessa di essere un ostacoloe può nella sua profondità ricongiungersi spontaneamente con la sua base metafisica ricostituentesi grazie alla meditazione attiva come oppostapolarità.

D'altro canto, per questa resurrezione - sol i ~ a _ r i a e sconosciuta via che, pertanto, è la cond!Zlone per l'uscita dalla confusione attuale deivalori, e per la soluzione del problema dell'essere

e del conoscere - anche da parte di chi ne intravveda la possibilità o creda di seguire la via deiRosacroce, non si ha ancora la<< forza del sentire ,,adeguata, perchè la natura umana è abituata arispondere misticamente a ciò che la sollecita nelmodo <<antico ,, , ossia secondo atavica e sub...con-scia abitudine. L'entus iasmo e lo slancio dell'anima normalmente si hanno per ciò a cui essi possano reagir·e istintivamente, ossia secondo la natura che già si ha.

32

Questa è il limite, ma anche il limite che nonsi conosce, in quanto si è ad essa identificati in

forme diverse, persino in quelle che postulanoIo spirituale. E si è visto che solo la nascita di

una vita interiore indipendente dalla natura dà

modo di contemplare e rettificare l'errore e il

male.Ma occorre veder chiaro nel rapporto tra spi-

rito e natura. Con il << pensiero libero dai sensi ,,

si giunge a far sorgere e a far IVÌlvere in sé la vitadell'anima normalmente immedesimata nella vestecorporeo-vitale : in sostanza l'anima può ridestarsi

alla sua essenza se si opera su talune facoltà che

si manifestano nel mondo dei sensi : usate spiritualmente, queste assumono tutt'altro valore La

forza della egoità che sorge e si alimenta nel mondo sensibile, deve qui essere smorzata, perchè possa essere ridestata, libera dal corpo, quando sperimenta lo spirituale. Si può vedere nel mond?fisico il « luogo ,, nel quale è dato superare l 'egotsmo che in esso è nato : non v' è al tra sede per un

simile superamento. Ciò è forza nel mondospirituale diviene egoismo centripeto nel mondofisico , ma è questo stesso egoismo c ~ e , spostato

dalla dimensione in cui è sorto, svmcolato dalsistema fisio-psichico, può divenire potenza del

la individualità.Ove il sadlzana sia già inoltrato, il portarsi del-

l'egoità alla più intensa affermazione nel mondoesteriore, sia pure in forme apparentemente _nonvolgari, è inevitabile. Come conseguenza dt un

rafforzamento interno, si ha un reinsorgere delleforme più aggressiiVe dell'ego : l ' stintività sivela. in tutta la sua forza. Ma occorre vedere m

33

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(

ciò un risultato dell'autoconoscenza: si mostraqualcosa che era latente. II ricercatore spiritualepuò capire a questo punto il senso dell'c< annullamento dell'io )) cui alludono mistiche e dottrinetradizionali. Ma il còmpito, in ques to tempo, è ben

diverso: non si tratta di annullare l ' ( io " bensidi potenziare sempre più quel centro di sé che nonpuò formarsi nel mondo sensibile e perciò1mmed1atamente manifestarsi come un cc io infe- .

riore »: ma è questo stesso che, non rinunciandoalla sua forza, deve semplicemente spostarla verso un'altra direzione, ravvisando la strunzentalità

ossia la 1Wn-finalità, del mondo sensibile e la i n u ~t i l ~ t à di ~ o l e r e qualcosa in tale mondo con la propn a tenswne.

L'esperienza dei sensi risulta in sé già una

c< privazione >> che non può essere superata con latensione del ~ V i n c o l o dell'io da cui scaturisce In

sostanza si è privati di una realtà sensibile che sialimenta contrapponendola a sé mediante falsa visione e ricongiungendovisi mediante desiderio:ma in tal modo essa non è mai effettivamente sperimentata, perchè non è sperimentata dall'io,

bensì da una alienazione dell'io: da cui sorgono

soltanto parvenze, a loro volta necessarie all'alienazione dell'io.

Ché l'esperienza dei sensi può essere qualcosasoltanto per lo spirito capace di averla senza corrompersi o deformarsi in essa, in quanto vi ritrovie resusciti originarie sue forze; ma non sarà maipossibile all'anima formatasi secondo un godereo soffrire per la cieca adesione ad essa : adesioneche giunge a manovrare il pensiero e a tradursipersino in termini di cultura e ·di morale.

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Il compito è dunque trasporre la tensione dell'io, non farle afferrare il mondo delle parvenze,cambiarle l'oggetto. La tensione nasce comefenomeno inferiore dell'io, ma può trasformarsijn una forza magica se il suo oggetto diviene spirituale, se si sviluppi su un piano puramente soiVrasensibile : qui cessa di essere tensione e risorgecome una capacità di reggersi su un fondamentoche non è più quello psico-corporeo. E' e v i d e n ~ eche tale trasposizione è attuabile _in quanto 10non contrapponga più a sé l ' e ~ p e n e n z a s e ~ s ~ n a ,in quanto ritrovi in essa ai à attwa la propna mte-.riorità che sola la rende possibile : ma questo n-trovare nel sensibile l'elemento spirituale portal'esperienza del mondo oltre la _mera fase _ s e ? s o ~rio-intellettuale: it mondo estenore, per vutu d1

un altro tipo di visione, cessa ?i esistere c o ~ eparvenza. La parvenza era vera m quanto tracc1adi questo elemento spirituale, assunta c o t ~ ~ esteriorità in sé valida: ritrovato r elemento spmtuale,

viene meno tutto il dramma del l ' ego- della cultura della civiltà ·e della società- che si alimentadal fatto che questo giuoco di paliVenze suscita una

lotta per la vita, una ossessione dell'esistenza, che

sono io definiti;va una lotta per la morte, e perconfermare la privazione della vita.

L'esperienza sensibile non sta dinanzi a l l ' u o ~mo perchè egli se ne lasci invadere, attraver_so gh

organi di percezione, sino a che tutta la ~ 1 ~ a nesia impregnata e m a n o v ~ a ~ a - questa_ non e m sostanza l'esperienza sens1b1le, ma la n sposta oscura del (( corpo del desiderio H, la .mesco_lan.za d e l ~ abrama con il contenuto delle percezwm perciÒmai avuto nella sua concretezza - ma soltanto

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~ e r c h è l'uomo risponda ad essa non con il penstero modellato dai sensi ma con il pensiero liberodai sensi, cosi da giungere a un nuovo contenutodel mondo: quello per cui può arrestarsi il processo di morte del mondo e dell'uomo.

Un altro contenuto, dunque: non più quellorisultante dall'incontro di una natura astratta conun pensare riflesso, ma quello che sorge dalla riunione di due forze che nel Mondo Spiri tuale sono

u n a . ~ che sulla terra sono divenute dualità e oppostztone a causa della caduta dell'intelletto nellapatalisi discorsiva e senziente. Le due forze ritornano una nell'interiorità dell'uomo in quantoegli s.usciti il loro incontro, recando il c< puro vuoto » mcontro alle impressioni del mondo. E il«. puro !Vuoto n è conseguibile solo dopo l' espenenza del << pensiero libero ,, dai sensi: sono duemomenti mediati dal puro meditare. Questo farisorgere i contenuti percettivi del mondo a un liIVello in cui non sono più elementi :fittizi che della

loro fittizietà impregnano l'anima e ne condizionano l'oscillazione continua tr a il piacere e il dolore, la brama e la nausea, l'esaltazione e la de

p : e ~ s i ~ n e , si a n i ~ a n o r e i ~ t e g r a t i de l l o r ~ prin

ctplO mtenore, costituendo tl tessuto di ctò cheveramente va conosciuto come realtà. E questaconoscenza è liberatrice.

L'Iniziato dei nuovi tempi così insegna: <t Il

male penetra nella vita, la colpa esiste nel mondo, perchè l'uomo immerge la sua natura superiore - non destinata alla Te r r a - nel <<corporeo n e sviluppa in questo, che di per sé non puòessere malvagio, facoltà che appartengono non'ad esso ma allo spirituale ,, . Gli uomini possono

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essere malvagi - ossia aberranti, d e b ~ l i , ~ s a l t a t i ;istintivi- proprio in quanto possono d1vemre pun

esseri di luce e perchè, essendo potenzialmentetali, debbono sviluppare qualità che divengonocc male >> se adoperate nella iVita sensibile dali ' es

sere naturale, dal portatore del temperamento Le

qualità che nel mondo spirituale sono f o ~ z a e. purezza deli'uomo, inserendosi nell' r g a m z z ~ z w ~ efisica divengono fangosa sensualità, per:fidta, m-

IVidia, ottuso orgoglio. Ma le qualità p ~ s s o n oindurlo in errore o render lo malvagiO, l uomo

deve poterle riconoscere per svincolare. dal l o r ~manifestarsi il principio spirituale che m esse s1

è alienato.L'Io immortale dell'uomo si riafferma nella

misura in cui l'io ordinario si rafforzi interioriz

zandosi, ossia separandosi dalla p r o ~ r i a n ~ t u r apur rimanendo accanto ad essa nell e s p e n e n z ~esteriore · riconoscendo in essa il passato senza V t·

ta la m ~ o r i a disseccata di un mondo in cui un' . .tempo si esprimeva s p _ o n t a ~ e a m e ~ t e la sua t ~ t e -riorità. Continuando a tdentdicarst con essa, l uomo rimane legato alla t erra,. a un m ~ n d o di parvenze a ombre di remote nvelaz10nt, o ad una

scien;a che è l'analisi del cadavere dell'antica na

tura: in tal senso, tradizionalismo, m a t e r i a ~ i s m o ,cultura e arte moderna si equivalgono. Esst han·no !fadice in un'attività psichica o m i n a t ~ da oscuri influssi corporei di cui non si ha cos.ctenza pro

prio per il fatto che possono a f f e r m ~ r s t u7ando la

psiche e l'io, i quali ~ r e ~ o n o cosi dt e ~ p r ~ m e r e sestessi. Da qui è raViVtsabtle la n e c e ~ s t t a dt metodo che dia modo all'uomo di nconoscerst nelsuo principio, di essere attivo là dove la sua di-

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stinzione dall'essere della natura dalla necessità' ,dall'elemento samsarico, prakritico, sia ancorapossibile. Tale è la via del << pensare libero dai

sensi '' che dà all'Io la possibilità di porsi al centro della vita dell'anima, in una relazione creativacon la natura dalla quale era prima inconsapevol

mente assorbito anche quando sentiva di poter affermare fortemente se stesso. E ' possibile un punto di vista insospettato, dal quale può essere ve

duto che cosa è in definitiva l'auto-affermazionetitanico-isterica dell'uomo contemporaneo. L'arte

moderna è la proiezione imaginativa di questa falsa auto-affermazione, cosi come il tradizionalismo

esoterizzante ne è la proiezione metafisica: è ilmorto passato attiiVO attraverso la natura che si è.

La « Tradizione n, veduta come un mondo in

sé con proprie legg.i che escludono qualsiasiatto spmtuale che non sra previsto da esse, è analoga alla << natura " che i naturalisti guardano come uno spettacolo che stia loro dinnanzi necessario nella sua (( obiettività n, senza a v v e d ~ r s i che

t a l ~ s p e ~ t a c o l o esiste non in quanto si è spettaton, ma m quanto si è attivi in esso. Senza l'intervento coesivo delle rappresentazioni e dei concetti,

quello spettacolo si presenterebbe oome un caos dipercezioni prive di senso. Cosl credere che esistauna Tradizione che stia innanzi all'uomo come

una « cosa 11, per cui si possa essere fuori o secondo la « regolarità », significa ingenuamen

t ~ , s c a n ; t ~ r a r e un oggetto o un pretesto dell'attivrta sprntuale, con lo spirito stesso. Nella capacità .di m ~ d i t a r e taluni antichi simboli, può bensie.spnmersr un'attività dello spirito; ma in defini

tiva chi iVeramente volesse trovare la Tradizione,

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non .doorebbe cercarla fuori di quel pensiero meditante che la contempla, ma che potrebbe, allostesso fine, contemplare un qualsiasi altro tema.Chi non sia ipnotizzato .da una Tradizione sub-coscientemente proiettata nel tempo in quanto la sioppone al « tempo moderno '' , e che ormai è nullafuori dell'atto conoscitivo individuale, sa chel'uomo non può tornare indietro per illusorie re

staurazioni: sa che l'uomo è tale in quanto esserenascente - ciò è la sua libertà - e che non puòcessare di nascere :finchè non divenga Colui dalquale è nato. Perciò, che egli tenda alt'imaginetradizionalmente o misticamente riflessa di Coluidal quale è nato, è veramente la << contro-inizia-

zrone 11.

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4.Quanto è stato detto può essere assunto come

un orientamento a ravvisare nel « passato » astrattamente inteso, nella natura modernamente concepita, nella « tradizione 11 spenta e illusoriamente

resuscitata, il retaggio che si pone in ogni pianodell'essere come mondo della necessità, ossia come polo opposto alla possibilità in vista della quale tutta la storia dell'uomo si è svolta: la libertà.

Chi guardi con occhio rischiarato, riconoscenel mondo della necessità - fisica o psichica -

nel passato e nella natura, ciò che rende inevitabili il male, la malattia, la morte. E' ciò che, venendo scambiato per iVita, in quanto costituisce le

basi della ordinaria esistenza, porta l'essenza della

vita alla contraddizione radicale con l'essere, ormai passi;vamente accettata e persino organizzatascientificamente, ma ogni volta riemergente nellasua tragicità attraverso quella misura del reale che

è il dolore e la morte.Questa contraddizione giunta collettivamente

al limite, ormai per la seconda volta, nell'attualesecolo, conoscerà la sua istanza risolutiva nei prossimi decenni quando si presenterà la terza prova:

la quale è virtualmente cominciata e pesa ormai

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su ciascun essere umano, come segreta angoscia,

come segreta paura, come senso d'inutilità e sensod i impotenza. L 'ora presente è grave : non è una

espressione retorica, questa. Chi conosce come

realmente stiano le cose, sa che quei pochi che

hanno una qualunque responsabilità interiore, non

dovreb bero ormai perde1·e più un minuto di tempo,

non dovrebbero più rimandare di un attimo la loro

decisione per quei superamenti che in segreto essi

vuamente conoscono di quale natura debbano es-sere. Compiti d el gener·e ormai non po ssono più

essere rimandati. Occorre nella calma decisione

realizzare qu ell a stessa forza che è stato possibileevocar·c in talun i momenti decisiJvi, quando, perlo schianto ·di ogni resistenza umana, sembravache doiVessero venir meno le basi dell a vita.

S i è alla vigilia eli eventi che possono esseregravemente distruttivi per l'uomo o preludere a

una rinascita nel segno dello Sp irito . Co loro che

sino alla nostra epoca sono stati custod i dellaSapienza primordiale, hanno la missione di in se

gnare, a ch i si volga acl essi con purità di ·cuore,come l ' Io Superiore, il Principio Eterno d ell'uo

mo, rimasto intatto nella sua essenza, oltre ognidivenire spazio-temporale, è rinato per l 'uomo,

grazie a un rito e a un mistero di ·cui nel mondo siha soltanto una debole e d eformata eco . I Maest ri della .Iniziazione hanno potuto comunicare

ciò nei seguen ti termini : « Qu ello che nOIVellamente è nato nell 'umanità, il mistero de ll ' Io Su

periore, viene custodito da un a segreta comuni

tà . La continuità del Mistero che novamente si

app ressa all 'anima de ll 'uomo là dove essa può

trovare il suo intimo principio non ridu·cibile alla

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natura, si esprime con un simbolo : la Coppa di

cui si se rvì il Cristo la sera dell ' ultima cena e nel

la quale vennero poi raccolte stille de l Suo san

gue da Giuseppe d 'Arimatea n . Secondo la leg

genda, la sacra Coppa venne portata da gli Angeli

in Occidente e qui venne er·etto per essa un tempio dove i fratelli de ll a Ro sa-Croce divennero

custodi de l suo contenuto, ossia custodi dell'es

senza del Dio ch e, vincendo la morte, suscita la

nuova nascita dell'Io . Il Miste ro de l Dio nOivellamente nato, oltre il dominio de ll a morte, at

tende inconosciuto l'uomo ·che sappia siVincolars idall'incantesimo della esistenza esteriore. E' ilMistero del Sa n Graal : che si pone come la viaat tuale della Iniziazione . L '.evangelista Giovannipoté dire: << In principio era il Verbo e il Verbo

era presso Dio c il Verbo ·era Dio n . E poté an

nunciare che « il Verbo si è fatto carne >> . Tuttavia, ciò che questo significa non può essere ritro

va to attraverso nessuna parola scritta o parlata,ma solo grazie a un rapp orto radicale con quelloche realmente, ·come evento ·cosmico, si è ver ifi

cato con il Sa·cri:ficio del Golgotha e che è ap

pena rifl

.esso nei Vange li.La Via del Cristo ha inizio quando ormai ta·cela « pa rola interiore » , qu ando non esistono più

lingue capaci di esprimere l' esperienza delcro : perciò nessuna lingua può per ora dare 11senso di ta le Via. Soltanto una conoscenza sovrasensibile, indipendente .dalla disanimata .eco del

le antiche iniziazioni - che erano semphcementerestaurazioni sempre più deboli di una illumina-

zione che si andava perdendo e ormai è de finitivamente perduta sia in Orie nte che in Occidente

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- e portata agli uomini da uno dei custodi della

Saggezza primordiale, può far intr<llvvedere la direzione iVerso tale via. Egli l'ha veramente mo-

strata. E questa nostra sintesi deriva dal suo insegnamento : al quale possiamo rimandare il lettore che intenda attingere alla fonte diretta

Viene insegnato da tale Maestro come « Co-

lui che era al principio con Dio n sia nato di nuovo nell'Essere che, vincendo la morte, ha impres

so nel segreto della sostanza minerale dell'uomofisico la potenza della Resurrezione. Ormai il compito dell'iniziato è far affiorare in sé, per il veicolo del pensare liberato, il principio interiore,indipendente dalla natura e dalla terra, per viadel quale unicamente ci si può riconnettere con ilproprio Maestro : principio della individualità in-tegrale, che perciò può compiere l'Operatio Solis.Esso può visitare interiora terrae e suscitare la virtù adamantina, il potere che risolve la mineralitàdella « pietra nera ,, . E' la Via del Diamantefolgore o Via del San Graal.

Coloro che hanno potuto conoscere la continuità del Logos nella umana nascita di esso -contenuto vero del sanatana dharma- sanno che

ciò che H ·era al principio ,, è stato segretamentecustodito di qua dal decorso ciclico !Verso il Kaliyuga, fino a che fossero maturi i nuovi tempi. Alprincipio era i l Mistero dell'Io Superiore umano:esso permase come segreto della « pietra fulgurea » perduta prima ·da Lucifero e poi ancora da

Adamo. Perciò nella Rocca del Graal è custoditoil Mistero dell'Io imperituro dell'uomo. Coloro

ai quali è possibile contemplare questo Mistero, sanno che per giungere al centro spirituale ori-

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.....

l

ginario, debbono affrontare l'enigma dell'esperienza cruciale che suggella il segreto della trasrnutazione del male e della morte, attraverso la« questione ,, risolutiiVa che l'Io pone alla sua essenza perenne, affermandosi già in ciò come unaffiorare dell'Io superiore medesimo .

L ' Io che può risorgere in ogni anima umana,rivela in questo lfisorgere una connessione essenziale con la nascita dell' Io Divino nell'essere co

smico dell'umanità: in ciascun uomo può nascerecome culminazione della individualità - il cuiprocesso perciò non va attutito s ~ c o n d o la i n t e ~ -pretazione di certo misticìsmo onentale ed occidentale ma vissuto sino alla sua assolutezza -l'Io su'periore, così come è nato l'Io Superiore

dell'umanità.L'impresa del Graal è più che mai innanzi

la decisione dell'uomo, per il suo ·essere o per 1l

suo non essere : l'enigma del Graal è attuale ed è

la possibilità di liberazione dell'avveni re • .questione del Graal deve essere posta dall llllZiato,da l ricer<::atore di quel centro spirituale per il quale soltanto si dissolvono le parvenze e l'errore delmondo. La IVÌa de l Graal è ancora oggi sconosciuta, ma può essere ritrovata, l' t t a c c ~ m ~ n t oalla parvenza terrestre e ad o g ~ 1 .sua prmez10nedottrinaria spiritualistica e trad!Zlonale, non ha

del tutto spento lo slancio ' i ! f l p e r i ~ u r o ,l'amore per l'infinito, la volonta dt ltberazwne.

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