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massimo nodari a r c h i t e t t o massimo nodari architetto c.f. NDRMSM63P19B149G . p. iva 01705670980. studio: via manzoni, 55 . 25040 esine (bs) Tel.+39 0364 361486 fax: +39 0364 361486. e-mail : [email protected] . skype: massimo.nod Web : http://digilander.libero.it/massimonodari http://www.massimonodari.tk ________________________________________________________________________________________________________________________________________________ curriculum professionale

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massimo nodari a r c h i t e t t o

massimo nodari architetto c.f. NDRMSM63P19B149G . p. iva 01705670980. studio: via manzoni, 55 . 25040 esine (bs) Tel.+39 0364 361486 fax: +39 0364 361486. e-mail : [email protected]. skype: massimo.nod Web : http://digilander.libero.it/massimonodari http://www.massimonodari.tk ________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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Curriculum Vitae.

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CASA UNIFAMILIARE - ESINE (BS) 2004

Il lotto su cui insiste l edificio posto sul lato meridionale del colle Bardisone, alla periferia dell abitato, in frangia ad una recente espansione urbanistica. Il ter-reno caratterizzato da una sistema-zione terrazzata con ripiani stretti e lunghi e muri di controterra in pietra .Bench il sito goda di un ottima esposizione, es-sendo ad una quota piu elevata rispetto all edificato circostante, la vista principale ( a meridione) purtroppo non offre nient altro che la distesa di edifici limitrofi, mentre ad est e ad ovest pos-sibile intravedere due interessanti scorci prospettici (sul colle del castello, con la chiesa della S. Trinit a occidente e sul fianco montuoso della valle a oriente). I dati sui quali comporre il progetto sono stati pertanto l adattamento del manu-fatto alla natura terrazzata del terreno, il celare alla vista la lottizzazione antistante ed al tempo stesso la ricerca di un apertura verso spazi aperti piu privati e controllati, con viste libere dall edificato circostante. L edificio si articola pertanto su tre livelli, corrispondenti a tre terrazzature esistenti: (un piano seminterrato con locali di ser-vizio, un piano terra con la zona giorno ed un piano primo con la zona notte). La pianta disegnata secondo una ge-ometria parallela alle curve di livello con l eccezione del primo terrazzamento che per motivi legati alla distanza dai confini risulta inclinato rispetto agli altri dando origine allo spazio del portico che si espande e contrae dinamicamente. A questa quota troviamo l ingresso carraio e pedonale a est, l accesso alla piscina impostata tangente al porticato, gli spazi fitness, di servizio e la scala di collega-mento al piano superiore.

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CASA UNIFAMILIARE - ESINE (BS) 2004

La zona giorno caratterizzata da un unico grande spazio chiuso sul lato lungo (a sud, verso gli edifici circostanti) e invece completamente aperto (con serramenti scorrevoli a tutta altezza) verso i due lati corti, in direzione degli spazi raccolti all aperto stabilendo un rapporto molto stretto con l interno (ot-tenuto sia facendo penetrare i muri dei terrazzamenti dentro l abitazione sia fa-cendo uscire quest ultima verso l esterno attraverso una struttura pergolata), otte-nendo cos una notevole estensione degli spazi fruibili soprattutto nella bella stagione. Un doppio muro lungo il lato settentrio-nale individua dei cavedi di ventilazione utilizzati per il raffrescamento naturale estivo; la roccia retrostante (scisto del Bardisone) non stata reinterrata e in piu di un occasione compare all interno dell edificio (dietro aperture apposita-mente ritagliate). Nell unico spazio cu-cina soggiorno caratterizzato da cinque colonne e da un unico setto che regge a sbalzo i gradini della scala di accesso alla zona notte, sono inseriti, in apposite nicchie a filo, gli elettrodomestici della cucina e il caminetto in pietra lavica. Un cristallo a tutta altezza e senza telaio pro-tegge la scala a sbalzo. I percorsi coperti esterni tra il muro curvo (un secondo ordine geometrico radiale compone infatti la pianta) e il muro inclinato del portico mettono in comunicazione il giardino pergolato ad est con quello ad ovest. Da questi giardini altre due scale consentono diraggiungere la quota del terrazzamento soprastante.

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CASA UNIFAMILIARE - ESINE (BS) 2004

La pianta dell ultimo livello contiene la zona notte costituita da tre camere e due bagni. Da questi locali possibile accedere ad un terrazzo che si estende, scavato nella copertura, lungo tutto il fronte meridionale. Ampie aperture sono state ricavate anche sul fronte nord in modo da consentire la visione della roc-cia viva che chiude il terrazzamento. Questo lo spazio all aperto piu intimo dell edificio, piantumato con ulivi e ar-busti, che beneficiano della diretta esposizione a sud e del calore accumu-lato dalla roccia nera. Da questo livello, per scendere nel giar-dino sottostante si percorre una scala dipinta rosso fuoco, appoggiata sullanera roccia viva; tale scala compare inaspettatamente attraverso un foro scenico ritagliato nel muro di contenimento in pietra . La roccia che sbuca anche al piano interrato nel locale taverna bagnata e illuminata da un apertura praticata attraverso i due livelli sovrastanti. I materiali scelti per la costruzione stabili-scono delle gerarchie precise: i muri a contatto con la terra e i giardini sono in petra locale lavorati a rasapietra, come i terrazzamenti preesistenti, il corpo principale del soggiorno si alleggerisce attraverso un rivestimento ventilato in pietra simona tagliata e posata a corsi orizzontali, mentre gli ultimi livelli (gronde, copertura e pergolati, imbotti ecc) sono in ferro zincato e zinco-titanio, sempre con retrocamere di ventilazione. Per gli interni sono stati scelti intonaci di calce, serramenti in legno, parquet in ro-vere e finiture in acciaio inox satinato. Progetto: archh. Massimo Nodari, Paolo Federici 2003-2004

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Altre immagini dell edificio.

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Progetto: archh. Massimo Nodari Giorgio Zendrini

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CASA ZONTA CAPO DI PONTE (BS) - 1997

L edificio posto al margine del centro abitato, su un terreno in leggero declivio verso valle chiuso su tre lati dalla monta-gna e da un filare di noci, mentre verso valle si apre una notevole vista sul picco roccioso del monte Concarena alle cui pendici si scorge l abside di una antica chiesa medievale. Su questo asse visivo

impostata la geometria del progetto.Il corpo principale (abitazione al piano terra e deposito nell interrato) poggia su una balza del terreno, assumendone la leggera curvatura naturale, mentre le barchesse laterali asimmetriche (desti-nate a ricovero attrezzi agricoli) sono impostate in modo da abbracciare visi-vamente il panorama verso valle, impo-nendo e riquadrando la vista dall abitazione. Il corpo edilizio ha la classica tripartizione in basamento (realizzato in pietra), piano nobile (finito ad intonaco di calce) e coronamento (caratterizzato dalla carpenteria in legno con falda in forte aggetto). I tre corpi edilizi sono coperti con falda inclinata unica. L accesso all abitazione e ai locali interrati avviene attraverso un percorso tangente al lato posteriore dell edificio, mentre un pergolato (non realizzato) completa con un volume aperto la curvatura dell edificio. La geometria di impostazione dell edificio data dall intersezione di una curva di livello media con due secanti che determinano un cono ottico puntato sul massiccio della Concarena e sull abside della chiesa romanica di San Siro.

Progetto: archh. Massimo Nodari, Ugo Baisotti 1996 - 1997

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Progetto e DL:arch. Massimo Nodari

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Progetto e Direzione Lavori: arch. Massimo Nodari – Esine (bs)

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RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO - CEVO (BS) - 2005

L appartamento situato al piano sottotetto di un abitazione unifamiliare ed destinato ai figli adolescenti di una coppia. La situazione di partenza era caratterizzata da uno spazio unico finito al rustico, dotato di altezze abitabili e gia fornito di serramenti. Il tetto, a vista, era in carpenteria lignea semplicemente piallata (trave di colmo e travetti). Erano inoltre presenti due pilasti strutturali ed una canna fumaria al centro dell unico spazio mansardato (vincoli ineliminabili). Una lunga terrazza si affaccia sul fondovalle. Le richieste della committenza prevedevano il reperimento di due camere per i figli, due bagni, un locale cucina ed uno spazio soggiorno/studio/giochi attrezzato.Gli spazi di soggiorno/studio/gioco sono risolti introducendo un unico elemento architettonico avente la funzione di separare il percorso verso la zona notte, ma al tempo stesso in grado di reperire in un unico blocco tutte le attrezzature necessarie. Il mobile, lungo 6.70 metri, costituito da una lama inclinata che ingloba i due pilastri portanti e la canna fumaria. Esso pu assumere una configurazione chiusa , di pura parete divisoria, oppure diverse configurazioni aperte, attraverso parti apribili e ribaltabili che scoprono scaffalature per libri, nicchie computer, due scrivanie a ribaltina ecc... Sul retro sono invece ricavati altri vani per il guardaroba e depositi vari della zona notte. Il sistema di illuminazione dell ambiente integrato nel mobile.Il preesistente tetto a vista in abete grezzo stato tinteggiato di bianco e parzialmente controsoffittato con pannellature a gesso. I nodi trave-pilastro sono stati enfatizzati sempre con rifiniture in cartongesso.

Progetto e Direzione Lavori:

archh. Giorgio Zendrini, Massimo Nodari

Progetto e realizzazione: 2005

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CENTRO ERGOTERAPICO MONTECCHIO (BS) - 1999 Quasi quattro vertebre della spina dorsale di un enorme animale preistorico sommerso, il sistema dei Monticoli emerge dalla pianura della bassa Valle Camonica creando su un sedime di natura alluvionale, e quindi piatto, interessanti articolazioni, scavalcamenti, aperture, chiusure, proprie di un paesaggio alpino. Il progetto sociale al quale abbiamo dato forma e spazi si chiama ergoterapia: ovvero la volont di risolvere i disagi della psiche con lavori leggeri e a diretto contatto con i cicli naturali. Gli ospiti della casa denominata Castelletto in parte sono residenti. Per

loro, bisognosi di una terapia pi intensiva, si sono ricavate 6 camere per un totale di 10 posti letto, una cucina, un tinello , un soggiorno pranzo. L architettura di questa parte l esito del recupero e dell ampliamento di una antica costruzione preesistente sul Castelletto e della quale si erano conservati e sono state mantenuti i due piani voltati interrati. Per un altra parte, gli ospiti, giungono al Castelletto il mattino e se ne vanno la sera. Questi ultimi, circa 25, qui trovano una loro cucina, una mensa e spazi a laboratorio e palestra che condividono con i residenti. I circa 8000 metri quadri di rocce rosse e di terra riportata sono in procinto di essere coltivati a frutta e verdura irrigata dall acqua piovana recuperata in unampia cisterna-terrazzamento. L architettura di questa parte si offre ad una esposizione in pieno sud con due logge per catturare l energia del sole onde integrarla con quella prodotta dalla centrale termica e dai pannelli solari, mentre il sistema di ventilazione di pareti e tetto viene integrato, per il raffrescamento estivo, con l aria dalle gallerie presenti nel ventre del Castelletto e opportunamente condotta negli ambienti costruiti. Progetto: arch. C. Gasparotti, arch. M. Nodari Strutture: Ing. Celeste Bassi Consulenza bioclimatica: Arch. Rogora

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REALIZZAZIONE STRUTTURA ARTIGIANALE - ESINE (BS) 2009

Il lotto di progetto approssimativamente trapezoidale ed confinante, lungo i lati piu lunghi con le parti gi edificate del comparto. Viceversa i lati corti affacciano verso zone inedificate e sono quindi piu visibili.L approccio progettuale mira a costruire un insieme architettonico che, pur operando con sistemi costruttivi tipici della costruzione industriale, vada nella direzione di un minore impatto ambientale.In particolare l articolazione volumetrica delle due facciate nord e sud, caratterizzate da due profondi tagli centrali che identificano i portali di accesso, consente di suddividere tali facciate in due blocchi asimmetrici piu piccoli e pertanto di minore impatto, caratterizzati da una finitura industriale piu materica : lastre di calcestruzzo con finitura a spacco a forte chiaroscuro, posate orizzontalmente senza giunti verticali e senza aperture.Tutti gli spazi di servizio all attivit produttiva (uffici e alloggio del custode), sono ricavati all esterno del blocco prefabbricato e costruiti con tecnologia tradizionale (strutture miste laterocementizie). Tali spazi fanno da cerniera regolarizzatrice tra i confini non paralleli del lotto e caratterizzano pertanto tutto il fronte ovest. Tale prospetto controllato architettonicamente con un muro in calcestruzzo a vista (con funzione di schermo regolarizzatore) caratterizzato da un ordine inferiore di piccole aperture (uffici) ed uno superiore con un lungo loggiato (che concentra le aperture dell alloggio). Tale muro prosegue sul lato sud come quinta di delimitazione del cortile. Per limitare l impatto ambientale della parte piu alta dei capannoni previsto un intervento pittorico di coronamento effettuato con tecnica stencil direttamente sui pannelli prefabbricati di cls liscio. Il motivo predisposto usa il verde medio campionato sulla vegetazione delle montagne circostanti (contro le quali il manufatto si staglia), per realizzare un tema grafico dazzle , simile a quelli utilizzati dall artista americano Abbott Handerson Thayer (1849-1921) per imitare, con un approccio astratto, la vegetazione circostante.Lo stesso colore verde verr utilizzato anche per tutti i serramenti, per le parti interne del loggiato e sul lato interno del lungo muro in ca., al fine di spezzare cromaticamente il blocco costruito (gi comunque volumetricamente disarticolato). progetto: archh. Massimo Nodari, Giorgio Zendrini

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RESTAURO DELLA TORRE MEDIEVALE DI CIVIDATE CAMUNO (BS) 2004

Il progetto per il restauro della torre me-dioevale di Cividate Camuno, le cui por-zioni piu antiche risalgono al XIII sec fondato su un accurata analisi storica del manufatto, su precise letture di soglie storiche che ne ricostruiscono le modifi-cazioni nel tempo, sullo studio dei mate-riali e delle tecniche costruttive medie-vali e su accurate misurazioni fotogram-metriche che hanno potuto condurre il restauro e la sua successiva documenta-zione e monitoraggio in modo efficace. I lavori hanno riguardato il consolida-mento statico delle murature con l introduzione di tiranti e chiavi metalli-che, il restauro dei paramenti lapidei e dei giunti di malta esterni, il rifacimento della copertura e delle strutture interne (scala e orizzontamenti) quasi intera-mente degradati o mancanti. Le nuove strutture, inserite con il criterio della piena reversibilit sono state inserite utilizzando i fori pontai esistenti attraverso un sistema di agganci metallici puntuali evitando pertanto qualsiasi intervento aggiuntivo sulle strutture murarie storiche. La nuova scala a doppio rampante diagonale di-stribuisce i cinque livelli della torre (co-struiti con orizzontamenti in struttura mista acciaio-legno). Il nuovo manto di coper-tura stato realizzato in piode come quello originale documentato. La torre restaurata funger da osservatorio civico sulla vicina area archeologica romana. Progetto: Arch. Massimo Nodari, arch. Monica Mensi, arch. Francesco Macario, dott. Bianchi Alberto i Pi i D id

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COMUNE DI ESINE (BS) AMPLIAMENTO CIMITERO FRAZ. SACCA - 1995

Il cimitero della frazione sacca di Esine costituito dal recinto storico ad oriente, caratterizzato da blocchi di loculi su tre lati e muro di definizione della facciata d ingresso con edicole laterali. Giunto oramai alla saturazione, fu previsto successivamente un primo ampliamento laterale, realizzato con un sistema semi-ipogeo nella parte piu a monte del sito. Il presente progetto ne doveva prevedere il completamento con la realizzazione di un nuovo blocco loculi a definizione del nuovo fronte verso l abitato e la previsione futura di ulteriori inumazioni all interno del camposanto. Il nuovo corpo edilizio non si accosta al manufatto storico, individuando nello stacco tra l antico ed il nuovo cimitero l ingresso secondario. Il blocco loculi di nuova realizzazione mantiene la stessa quota di copertura del cimitero adiacente, mentre viene realizzato con materiali differenti (muratura in pietrame e calcestruzzo a vista), in armonia con la parte gi realizzata dell ampliamento. All interno l ipotesi per le nuove inumazioni (non ancora realizzata) individuata in un taglio cruciforme nel piano inclinato inerbito esistente. Il legame visivo tra l interno e l esterno, tra la prima e la seconda espansione ottenuto piantumando tre terne di alberi con sottostanti sedute in calcestruzzo e legno. Il lato occidentale del nuovo cimitero delimitato da una semplice recinzione per consentirne i futuri ampliamenti. Una struttura cruciforme in acciaio inox definisce l ingresso e separa l accesso carraio da quello pedonale

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PIANO INTEGRATO DI INTERVENTO - ESINE (BS) 2008

L’area di intervento è un lotto triangolarelocalizzato al margine sud-occidentale delcomune di Esine, lambito ad oriente dal rilevatodella superstrada (ss42), a nord dalla stradaprovinciale e ad ovest dal canale idroelettricoItalsider..Due corpi allungati (a est e a ovest),racchiudono corpi piu’ bassi articolati attornoad un sistema di piazze a piu’ livelli.Ladotazione dei parcheggi è ottenuta sia conun’autorimessa interrata sia attraverso unaserie di parcheggi al margine del lotto. Lungo illato occidentale i parcheggi sono posti su unapiattaforma ricavata al di sopra del canaleidroelettrico, mentre sul fronte settentrionale(quello che si rapporta con la viabilità locale),la scelta operata è quella di un ibridogiardino/parcheggio, disegnato con movimentialtimetrici delle aree a verde e con andamentimistilinei e stalli in erbablock al fine di mitigarel’impatto della presenza di autovetture.Amargine delle altre aree a parcheggio è sempreprevisto il verde ad alto fusto.Al piano terradegli edifici troviamo le funzioni dedicate alcommercio e alla piccola distribuzione (negozidi taglio variabile), un supermercato di circa1500 mq, un autosalone, la hall di unastruttura ricettiva (albergo di circa 40camere).Ai livelli superiori (anch’essi distribuitida percorsi porticati e da una piazzasoprelevata) troviamo gli uffici, il ristorante ealtre attività commerciali e di servizio (fitness,uffici ecc…).Nel livello interrato, oltre aiparcheggi sono presenti alcune strutture aservizio dell’albergo quali la SPA con piscine,saune, bagno turco ecc. e una salariunioni/auditorium ad anfiteatro di circa 200posti.L’articolazione delle grandi superfici incorpi staccati non piu’ alti di tre piani ha laspecifica finalità di costruire un ambiente“urbano” protetto (i percorsi carrabili e quellipedonali sono separati) e qualificato anchedalla presenza del verde( piantumato ovepossibile o in vaso sulle piazze lastricate.

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CENTRO ERGOTERAPICO MONTECCHIO (BS) - 1999 Quasi quattro vertebre della spina dorsale di un enorme animale preistorico sommerso, il sistema dei Monticoli emerge dalla pianura della bassa Valle Camonica creando su un sedime di natura alluvionale, e quindi piatto, interessanti articolazioni, scavalcamenti, aperture, chiusure, proprie di un paesaggio alpino. Il progetto sociale al quale abbiamo dato forma e spazi si chiama ergoterapia: ovvero la volont di risolvere i disagi della psiche con lavori leggeri e a diretto contatto con i cicli naturali. Gli ospiti della casa denominata Castelletto in parte sono residenti. Per

loro, bisognosi di una terapia pi intensiva, si sono ricavate 6 camere per un totale di 10 posti letto, una cucina, un tinello , un soggiorno pranzo. L architettura di questa parte l esito del recupero e dell ampliamento di una antica costruzione preesistente sul Castelletto e della quale si erano conservati e sono state mantenuti i due piani voltati interrati. Per un altra parte, gli ospiti, giungono al Castelletto il mattino e se ne vanno la sera. Questi ultimi, circa 25, qui trovano una loro cucina, una mensa e spazi a laboratorio e palestra che condividono con i residenti. I circa 8000 metri quadri di rocce rosse e di terra riportata sono in procinto di essere coltivati a frutta e verdura irrigata dall acqua piovana recuperata in unampia cisterna-terrazzamento. L architettura di questa parte si offre ad una esposizione in pieno sud con due logge per catturare l energia del sole onde integrarla con quella prodotta dalla centrale termica e dai pannelli solari, mentre il sistema di ventilazione di pareti e tetto viene integrato, per il raffrescamento estivo, con l aria dalle gallerie presenti nel ventre del Castelletto e opportunamente condotta negli ambienti costruiti. Progetto: arch. C. Gasparotti, arch. M. Nodari Strutture: Ing. Celeste Bassi Consulenza bioclimatica: Arch. Rogora

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Progetto preliminare:arch. Massimo Nodari con dott. Alberto Bianchi.

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Dati progettuali:progetto preliminare e definitivo: archh. Azzoni,Gasparotti, Nodari, Tonsi, 1998

progetto esecutivo e d.l. archh. Nodari, Tonsi1999-2001

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AMPLIAMENTO DEL CIMITERO DI SONICO (BS) 2008 -2009

Il programma funzionale del progettoprevedeva l’ampliamento del cimiteroesistente individuando la necessità di unnuovo blocco di 85 loculi. La sceltaprogettuale, per necessità oggettive di spazio ècaduta su un’ampliamento verso il fronteprincipale, caratterizzato dal pronaotimpanato esistente collegato da un anonimomuro di cinta.I nuovi corpi loculi si configurano pertantocome un’addizione elencata che si aggiungealla facciata esistente incorniciando evalorizzando il manufatto storico esistente.I due nuovi blocchi dalla pura geometriaprismatica poggiano su due basamenti inpietra come due enormi sarcofagi, un“velarium” costituito da fogli di acciaio Cor-tenrivestono come un sudario le parti rivolteverso l’esterno. Il materiale, con il suo aspettovariabile nel tempo allude alla caducità dellavita terrena. Sulle lastre è traforata la scritta acaratteri latini: “vita mutatur, non tollitur”, asottolineare il concetto. La retroilluminazionedelle lettere caratterizza l’mmagine notturna.Viceversa tutte le parti interne, rivolte verso ilsacro recinto, sono rivestite nel piu’“immortale” marmo Botticino classico, posatoa filo unico e trapuntato con borchie in ottone.Il collegamento con il cimitero esistenteavviene attraverso due tagli operati nel murodi cinta esistente che è stato abbassato percollegare, anche percettivamente, i nuovi spazicon quelli dell’ampliamento.L’accesso al cimitero è stato ricostruitosostituendo la preesistente scalinata incalcestruzzo con una nuova rampa a gradinibassi in granito. Due cipressi ne segnanol’accesso.

progetto: archh. Massimo Nodari, GiorgioAzzoni, Giorgio Zendrini

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PROGETTO PER LA RISTRUTTURAZIONE DELLA SCUOLA DI VILMINORE (BG) - 2004

Nell ambito di un complessivo progetto di riqualificazione degli spazi pubblici del comune di Vilminore (BG), che sta inte-ressando il rifacimento e la valorizzazione di piazze, marciapiedi, percorsi rurali, strutture sportive e ricreative, articolato coinvolgendo una equipe di progettisti coordinati fra loro, viene inserito anche il presente progetto di ristrutturazione dell edificio ex sede della scuola di for-mazione professionale, situato in un am-bito naturalistico di particolare pregio ambientale (ampio panorama sulla val-lata e fondale retrostante costituito dal massiccio della Presolana), oltre che strategico dal punto di vista dei colle-gamenti infrastrutturali. Nelle immediatevicinanze sorgeranno il nuovo polo spor-tivo, parcheggi e spazi ricreativi. Con tali prospettive l Amministrazione ha pensato di recuperare l edificio ex CFP per trasferire in loco l istituto comprensivo del paese. Il manufatto esistente, risalente agli anni 50, presenta un articolazione per ele-

menti singoli collegati tra loro. Il corpo delle aule che attualmente ospita la scuola di musica al piano terra, le aule del CFP al primo piano e un ufficio al piano sottotetto un blocco edilizio con pianta a settore circolare con uno stan-dard edilizio, di attrezzature e materiali di qualit accettabile. I due ampi locali voltati a sezione para-bolica ospitano attualmente l uno i labo-ratori e le officine della scuola l altro i magazzini comunali; la struttura di questi manufatti si presenta ancora in ottime condizioni. I volumi di connessione fra i citati corpi sono invece riservati ai collegamenti (corridoi) o al deposito di materiale e si presentano abbastanza degradati sia nelle strutture ma soprattutto nelle finitu-re, negli impianti e nei serramenti.

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PROGETTO PER LA RISTRUTTURAZIONE DELLA SCUOLA DI VILMINORE (BG) - 2004

Dal punto di vista architettonico l edificio appare come un interessante composi-zione planimetrica, con i corpi edilizi che abbracciano uno spazio protetto al

loro interno e guardano verso le aper-ture panoramiche circostanti, mentre gli alzati ricordano le costruzioni aeronauti-che industriali degli anni 50. La struttura esibita attraverso sette archi parabolici che consentono la libera fruizione a tutta altezza degli spazi interni. Le testate frontali sono chiuse da serramenti mentre quelle laterali presentano ciascuna sei aperture a forma di cuspide. L edificio che attualmente ospita il cen-tro CFP, come evidenziato sopra, neces-sita di opere di ristrutturazione sia relative agli spazi che agli impianti, oltre ad un ampliamento che tenga conto del fab-bisogno attuale e futuro della comunit scolastica. Gli spazi circostanti sconsigliano l ampliamento planimetrico (a piano terra) delle strutture: a sud impedito dalle distanze dal bar e dalla presenza di un area ricreativa esterna e di parcheg-gio indispensabile, a est e ovest dalla presenza del capannone industriale e dell area di rispetto cimiteriale, a nord dagli spazi da adibire a parcheggi-piazza e comunque da mantenere vuoti per garantire la leggibilit dell impianto e la fruizione dl paesaggio. Si propone pertanto l ampliamento in al-tezza dei corpi edilizi esistenti. Per il corpo che attualmente ospita le aule si prevede un rifacimento del livello sottotetto al fine di ricavare un piano abitabile secondo le norme di legge. I corpi di collegamento, che si svilup-pano su un solo piano, hanno i piani sfal-sati rispetto alle aule, appaiono, incon-gruenti con la chiarezza dell impianto, essi andrebbero pertanto demoliti.

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PROGETTO PER LA RISTRUTTURAZIONE DELLA SCUOLA DI VILMINORE (BG) - 2004

Nell ambito di un complessivo progetto di riqualificazione degli spazi pubblici del comune di Vilminore (BG), che sta inte-ressando il rifacimento e la valorizzazione di piazze, marciapiedi, percorsi rurali, strutture sportive e ricreative, articolato coinvolgendo una equipe di progettisti coordinati fra loro, viene inserito anche il presente progetto di ristrutturazione dell edificio ex sede della scuola di for-mazione professionale, situato in un am-bito naturalistico di particolare pregio ambientale (ampio panorama sulla val-lata e fondale retrostante costituito dal massiccio della Presolana), oltre che strategico dal punto di vista dei colle-gamenti infrastrutturali. Nelle immediatevicinanze sorgeranno il nuovo polo spor-tivo, parcheggi e spazi ricreativi. Con tali prospettive l Amministrazione ha pensato di recuperare l edificio ex CFP per trasferire in loco l istituto comprensivo del paese. Il manufatto esistente, risalente agli anni 50, presenta un articolazione per ele-

menti singoli collegati tra loro. Il corpo delle aule che attualmente ospita la scuola di musica al piano terra, le aule del CFP al primo piano e un ufficio al piano sottotetto un blocco edilizio con pianta a settore circolare con uno stan-dard edilizio, di attrezzature e materiali di qualit accettabile. I due ampi locali voltati a sezione para-bolica ospitano attualmente l uno i labo-ratori e le officine della scuola l altro i magazzini comunali; la struttura di questi manufatti si presenta ancora in ottime condizioni. I volumi di connessione fra i citati corpi sono invece riservati ai collegamenti (corridoi) o al deposito di materiale e si presentano abbastanza degradati sia nelle strutture ma soprattutto nelle finitu-re, negli impianti e nei serramenti.

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Progetto preliminare, definitivo esecutivo e d.l.:arch. Massimo Nodari con arch. Monica Mensi e Alberto Bianchi.

progetto e realizzazione 1997-2000importo lavori: 75.000 euro

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progetto: archh. Massimo Nodari, GiorgioAzzoni, Giorgio Zendrini

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COMUNE DI ARTOGNE (BS) RISTRUTTURAZIONE BIBLIOTECA COMUNALE - 2005 Questo progetto maturato all interno di un program-ma di valorizzazione delle strutture comunali definite da uno studio di fattibilit che ne ha programmato e or-ganizzato le linee fondamentali. E previsto il riutilizzo Nella scatola muraria esistente con inserita una struttura portante autonoma che rende leggibili l esistente e il nuovo intervento per materiali e forme.Viene creato uno spazio a volume unico su due livelli, intervallato da un soppalco che crea un varco a doppia altezza, per percepire il volume come un unico ambiente. Al piano terra vengono collocati la segreteria di gestio-ne, l emeroteca e gli spazi per la lettura e di servizio. Al piano superiore il deposito dei libri, con piccoli spazi per la consultazione e un locale destinato alla multi-medialit . La nuova struttura portante antisismica e realizzata in pilastri che sostengono il piano primo e la copertura, disponendosi lungo il perimetro interno secondo un passo regolare indipendente dalle murature esistenti.Tutte le strutture verticali e orizzontali sono realizzate in legno lamellare, conformemente alle disposizioni antin-cendio. Per ragioni di economia strutturale sono stati inseriti all interno dell involucro esistente quattro portali in legno lamellare con travi terminali inclinate secondo l andamento del tetto: uno schema di telaio inca-strato nei nodi ed al piede chei garantisce una suffi-ciente rigidit e un peso contenuto L organizzazione interna risulta flessibile ed eventual-mente modificabile nel corso del tempo in relazione alle diverse esigenze organizzative. L ingresso principale definito e identificato da unapensilina che dialoga con le strutture dell adiacentevano ascensore. L aspetto esterno rivela la nuova strutturazione interna: nel sottotetto viene realizzata una vetrata continua, con funzione illuminante e visiva per gli ambienti interni,che consente di comprendere l operazione architetto-nica in modo chiaro e leggibile. Al piano terra le aper-ture esistenti sono ampliate per consentire una migliore illuminazione degli ambienti e perch si possa stabilire un rapporto con lo spazio del cortile interno, riqualifi-candolo. E stato realizzato un completo rifacimento impiantisti-co conformemente alle normative vigenti.

Progetto: archh. Giorgio Azzoni, Massimo Nodari, Giorgio Zendrini strutture Ing. Bassi Celeste, Impianti: Ing. Damiola Sergio

piano terra

piano soppalcato

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COMUNE DI BIENNO (BS) RIQUALIFICAZIONE PERCORSO VASO RE 2003/2004

I lavori di riqualificazione di via Re, nel centro storico di Bienno (BS), fanno parte di uno studio generale relativo alle aree urbane del borgo e sono stati realizzati in fasi funzionali successive. Il vaso Re una condotta d acqua che distribuiva l energia necessaria alle numerose fu-cine presenti nel paese, la sua presenza, con lo smantellamento degli opifici e il conseguente interramento del canale andata nel tempo riducendosi; esistono tuttavia una serie di episodi ove l acqua ricompare in superficie (lavatoi, mulini, fucine ecc...). Il progetto mira a valoriz-zare la memoria del vaso Re attraverso la segnalazione sulle nuove superfici stradali ripavimentate del sedime del canale e la riqualificazione dell antico lavatoio posto in corrispondenza della terrazza belvedere. Quest ultima offre una notevole vista sul fondovalle e il pa-esaggio circostante. L accesso alla nuo-va terrazza belvedere, realizzata in strut-tura metallica, garantito attraverso due rampe alle quali sono intergrate strutture per pannelli informativi sul sito e sui manufatti storici esistenti. In corrispondenza della parte piu antica del canale (interrata) stato realizzato una sorta di pozzo archeologico che ne consente la visione dall alto attra-verso un vetro posto nella pavimenta-zione. Nella parte piu a monte della via verranno realizzate in futuro altre strutture che riprendono il segno dell acqua (che scorre nel sottosuolo) e che ricavano spazi di sosta con architetture che ri-chiamano le forme delle parti aeree del vaso Re.

Giorgio Azzoni Massimo Nodari Giorgio Zendrini architetti. Anno 2003-2004

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progetto: archh. Massimo Nodari, GiorgioAzzoni, Giorgio Zendrini

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ASCENSORE ESTERNO SCUOLA MEDIA - BIENNO (BS) - 2009

L edificio adibito a scuola secondaria di primo grado facente parte dell Istituto comprensivo G. Romanino di Bienno (bs). Il presente progetto risponde alla necessit di adeguamento alle barriere architettoniche, richieste dalla legge, attraverso l aggiunta di un corpo ascensore. Le valutazioni fatte, di ordine economico-funzionale, hanno escluso la possibilit di inserire l ascensore all interno dell edificio o sui lati est, ovest e sud .Il progetto prevede pertanto l addizione del corpo ascensore esterno sulla facciata principale. Tale scelta comporta naturalmente i maggiori problemi di ordine architettonico, in relazione al rapporto con le proporzioni esistenti. Si ritiene che un qualsiasi intervento mimetico (inserimento del blocco a filo dei muri esistenti), avrebbe comunque alterato significativamente le proporzioni e la simmetria della facciata. La scelta stata dunque quella dell addizione indipendente e autonoma del nuovo manufatto al fine di stabilire un dialogo chiaro ed esplicito con la preesistenza. Tale autonomia ottenuta staccando il blocco ascensore dai muri dell edificio, attraverso un disallineamento dei fili ed una rotazione in pianta. La struttura del vano ascensore in calcestruzzo armato intonacato, le due lame laterali contengono un rivestimento incastonato a mo di stele, posato leggermente fuori piombo, costituito da pannelli modulari in acciaio corten piegato (la piega delle lamiere, creando un lieve aggetto, consente una particolare composizione delle superfici, basate sulle serie rosse e blu del modulor corbuseriano, e una mutevole reazione all illuminazione naturale). La scelta del ferro legata alla tradizione delle ferrarezze , testimoniata nel paese dalla presenza di numerose fucine. La composizione della torre risulta pertanto classicamente ripartita, ma modernamente reinterpretata, con un basamento, un fusto e un coronamento ottenuto con un prolungamento delle sole lamelle orizzontali in acciaio. progetto e D.L.: archh. Massimo Nodari, Giorgio Zendrini Settembre 2009

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Progetto preliminare, definitivo esecutivo e d.l.:arch. Massimo Nodari con arch. Monica Mensi e Alberto Bianchi.

progetto e realizzazione 1999-2000

importo lavori piazza: 90.000.000

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Progetto preliminare, definitivo esecutivo e d.l.:arch. Massimo Nodari con arch. Monica Mensi e Alberto Bianchi.

progetto e realizzazione 1997-2000importo lavori: 75.000 euro

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STUDIO DI FATTIBILITA AREE SPORTIVE PORTO DI LOVERE (BG) - 2011

Lo studio mira a riconfigurare architettonicamentee funzionalmente un’ampia a area a lago (spondanord-ovest del lago d’Iseo), in corrispondenzadegli spazi destinati ad attività sportive ed al portoturistico di Lovere (bg). Il masterplan didefinizione generale dell’area individua una seriedi ambiti esistenti da riqualificare e nuovi spazi dastrutturare in un’ottica di sistema urbanisticounitario: percorsi pedonali e sistemazioni a verde,nuova ipotesi di pontili lungolago, sistemazionedelle pavimentazioni, riqualificazione energetico-architettonica dell’ostello, formazione di nuovoedificio adibito ad info-point, nuove strutturericreative per il tempo libero, sostenibilitàambientale con l’introduzione di sistemi di energiaalternativa (serre, eolico, fotovoltaico, pompe diclore ecc...), ampliamento e riconfigurazionestrutture adibite al canottaggio sportivo,ristrutturazione edifici a lago esistenti conrifunzionalizzazione degli spazi (spa - cura delcorpo), ampliamento delle strutture natatorie alcoperto, costruzione di nuovo edificio “casa dellosport” con funzione di centro pilota per lavalorizzazione e la promozione delle attivitàsportive legate al lago, potenziamento dellestrutture portuali e turistiche esistenti, nuova“porta di accesso” e collegamento con il sistemadella passeggiata a lago esistente.Il linguaggio architettonico è costruitosull’assemblaggio di forme semplici, diversamentearticolate e ripetute: la “casa dello sport” ècostituita da uno zoccolo basamentale contenentei parcheggi, sopra il quale vengono posti duevolumi prismatici con altezze e giaciture differenti;lo spazio vuoto tra i volumi definisce una piazzasoprelevata affacciata sul lago. Due testate risoltea loggiato inquadrano il paesaggio lacustre.L’”info-point” è un edificio su pali posto nel bacinoportuale, definito da una struttura allungata apertasul porto; contiene gli spazi dedicatiall’informazione ed alla gestione delle attività delporto turistico. Con il medesimo linguaggioarchitettonico una nuova struttura adibita a bardefinisce nuovi spazi pedonali pavimentati apiazza.

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CONCURSO INTERNACIONAL CONVENTO S.AGUSTIN TENERIFE - 2005

El transepto de luz El corte vertical acristalado , situado a mitad de las naves de la Iglesia, separar f sica y ac sticamente los dos auditorios, pero, al mismo tiempo, garantizar la continuidad visual de toda la nave. La cubierta puede ser abierta o cerrada mec nicamente, permitiendo de esta manera el control de la luz y de la ventilaci n natural. Contiene los sistemas de distribuci n vertical (escaleras y ascensor) y une entre ellos todos los espacios y tambi n los dos niveles del patio de los cipreses; permite el acceso controlado tanto al auditorio como al museo y al patio interior; es el elemento abierto de conexi n con el exterior (Calle San Agust n). La cafeter a Es un espacio emparrado, al aire libre, no cubierto, de forma que se pueda obtener una parte exterior del bar. Est formado por una estructura de madera y cristal y es completamente reversible. Se sit a, separada, en uno de los patios del Instituto Cabrera Pinto que dan a la Calle Anchieta, asumiendo sus proporciones. Es la extremidad visible del recorrido transversal del Convento y ha sido pensado con una funci n (bar/cafeter a) para que tenga vida aun incluso cuando el resto del complejo est cerrado. El bar, sacado de la estructura adyacente, estar unido por medio del patio al rea del museo/ auditorio. Concurso internacional convento San Agust n, La laguna, Santa Cruz de Tenerife (Espana) 2005. Archh. Massimo Nodari, Sergio Ghirardelli

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CONCURSO INTERNACIONAL CONVENTO S.AGUSTIN TENERIFE - 2005

Intra muros Si analizamos la tipolog a del complejo existente se deducen claramente los principios que caracterizan este proyecto: las estructuras murales en piedra del Convento contienen las de los patios de madera, que se pueden claramente considerar como objetos incluidos . Por su alta calidad arquitect nica

y por su caracter stica distributiva t pica, estos ltimos son el coraz n del complejo.

Sin embargo, su posici n central y sus nuevas funciones hacen necesaria e imprescindible la construcci n de una nueva relaci n con la ciudad. Por lo tanto, todos los nuevos elementos del proyecto est n puestos intra muros , seg n los criterios de reversibilidad y m ximo respeto de lo que ya existe. Reversibilidad El proyecto (con la excepci n del edificio Bethlemitas), no prevee ninguna importante demolici n; la construcci n ( montada en seco ) de todas las obras (montaje de las estructuras met licas recubiertas con tableros de madera), garantiza una total reversibilidad de las intervenciones y una lectura precisa de las relaciones entre las nuevas estructuras y las antiguas. Flexibilidad El proyecto se compone de un conjunto de partes funcionalmente auton mas: la plaza, la sala de congresos, el teatro/conciertos, el museo y la cafeter a. Todo esto permite una articulaci n muy flexible de las nuevas funciones: una de las salas de conferencias puede ser eliminada, convirtiendo la mitad de los espacios de la Iglesia en una plaza cubierta, en directa relaci n con la nueva Plaza Guillermo Ranc s; es tambi n posible evitar la construcci n de la estructura emparrada de la cafeter a que da a la calle Anchieta o programar estas intervenciones de forma auton ma y sucesiva, seg n las exigencias econ micas.

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CONCURSO INTERNACIONAL CONVENTO S.AGUSTIN TENERIFE - 2005 Relaciones con la ciudad Tradicionalmente los Conventos son estructuras cerradas y protegidas; en esta transformaci n con nuevas funciones (conferencias, espacios de estudio y de exposici n, escuela de arte y Universidad) hay que construir nuevas relaciones con el exterior y con la ciudad. En el proyecto, todo esto se crea en direcci n longitudinal, uniendo la nueva Plaza Guillermo Ranc s con la Iglesia y los espacios expositivos, y en direcci n transversal con la creaci n del transepto de luz en la Iglesia, la cafeter a al

otro lado y los recorridos relacionados a trav s del patio de los cipreses. Control de la luz El control de la luz y del clima canario es otro aspecto importante del proyecto. El nuevo muro de la plaza, junto con las fachadas de los edificios que la rodean y los rboles que se prevee plantar, ofrecen grandes conos de sombra durante muchas horas al d a, mientras que el transepto de luz , en cuya cumbre hay un sistema de oscurecimiento m vil, tiene la funci n de patio y permite aportar y controlar la luz natural y diagonal en el interior de la Iglesia, garantizando, al mismo tiempo, un eficaz sistema de ventilaci n natural del espacio. El oscurecimiento de las altas ventanas de la Iglesia (clerestorio ) se obtiene empleando altos tableros de corredera que tendr n tambi n la funci n de superficies expositivas. FuncionalidadPlanta Baja: alrededor de los dos patios principales se articulan los espacios para las exposiciones permanentes (tanto en el Instituto como en la Iglesia). Alrededor del patio m s peque o, se situar n los espacios para las exposiciones temporales. En el edificio Bethlemitas se han obtenido los espacios de servicio para el teatro (sala de ensayos, camerinos, taquilla, oficinas y almacenes). A lo largo del eje transversal se hallan el transepto de luz (foyer), la primera sala para seminarios (55 asientos) el bar y la cafeter a.

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CONCURSO INTERNACIONAL CONVENTO S.AGUSTIN TENERIFE - 2005

Las cajas sonoras/museo. Las estructuras de la sala de conferencias y del museo se colocan aut nomamente en la nave central de la Iglesia y delimitan ac sticamente las plateas dejando claroslos espacios de alrededor . Por debajo de las plateas se obtendr n los locales t cnicos y los aseos. El espacio de alrededor (naves laterales) se emplear como espacio expositivo (museo hist rico del convento de San Agust n) y desarrollar , al mismo tiempo, el papel de foyer . Uno de los dos elementos puede ser utilizado tambi n como teatro, empleando el bside existente como torre esc nica; para los conciertos sinf nicos, el control ac stico se obtendr gracias a un techo ortof nico . Se dispondr , para cada auditorio, de 204 asientos con la posibilidad de llegar hasta 250 cubriendo el foso. Los altos tableros de corredera que controlan el cierre de las ventanas del clerestorio tienen tambi n la funci n de superficies expositivas. Materiales Los materiales escogidos son los que pertenecen a la tradici n local, montados y empleados de tal forma que resulten claramente distintos de los antiguos, para obtener una mejor comprensi n de la estratificaci n hist rica de las intervenciones. Se prevee utilizar la piedra Molinera para el solado de la Plaza Ranc s y de la Iglesia, estructuras met licas recubiertas de tableros de madera roja para los vol menes de los auditorios; se emplear el mismo tipo de madera para la cafeter a. Sin embargo se utilizar el cristal, dada su caracter stica de transparencia , para separar los espacios funcionales para poder dejar permeabilidad visual en el interior de la nave de la Iglesia.

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CONCORSO NAZIONALE NUOVO POLO SCOLASTICO ESINE (BS) - 2006

Linguaggio architettonico Il linguaggio architettonico mira alla riconosci-bilit delle funzioni, attraverso la scelta di schemi tipologici consolidati (quali il pettine), e l utilizzo di fronti porticati a protezione dei per-corsi e per il controllo dell ombreggiatura sulle finestrature; l articolazione in tre corpi edilizi tuttavia unificata sia dalle strutture di collega-mento che da una scelta cromatica omoge-nea (grigio chiaro), in armonia con la palestra esistente, ravvivata tuttavia da inserti a colore acceso (rosso) in corrispondenza delle parti rientranti sottoportico; tali parti sono realizzate con pannelli in fibra del tipo Duravit, altamente resistenti e facilmente sostituibili in caso di atti vandalici. Il rigore dei due blocchi laterali (e-lementari e medie) variato dal corpo centra-le, plasticamente conformato per soddisfare i requisiti di acustica dell auditorium e al tempo stesso per offrire una superficie orientata in modo ottimale per il sistema del tetto fotovol-taico. Le aperture finestrate hanno altezze di davanzale differenti a seconda dell et degli alunni, in modo da garantire spazi visivi e pro-spettive verso l esterno adeguate. I portici ai piani terra sono tutti generati dalle tre direttrici di progetto, ottenendo profondit differenti e dinamismo visivo nei percorsi. Il taglio diagona-le della testata del corpo delle elementari consente una vista di scorcio complessiva del pettine da via Toselle e dal viale della posta, sulla sua facciata cieca un grande orologio sottolinea implacabilmente l ora d inizio delle lezioni PROGETTO: Arch. Massimo Nodari Arch. Anna Rizzinelli Arch. Giorgio Zendrini Consulenze: Ing. Silvio Calvi Impianti Angelo Somaini energie altenative Ente Banditore: Comune di Esine BS 2006

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Il progetto intende rispondere alle esigenze di ac-corpamento funzionale dei diversi ordini e gradi scolastici (scuola dell infanzia, scuola elementare e scuola media di 1 grado) gi oggi riunite ammini-strativamente in un unico Istituto Comprensivo e alla loro nuova localizzazione sull area indicata dall Amministrazione Comunale. La suddetta area, attualmente occupata dai giar-dini pubblici, offre un accesso meno pericoloso (Via Toselle), buoni collegamenti con le funzioni pubbliche circostanti (posta, parcheggi, spazio mercato, palestra ecc ) e un sistema di collega-menti pedonali efficaci con le diverse aree dell abitato. La sensibilizzazione della cittadinanza su temi quali il rispetto dell ambiente, il risparmio energetico e l ecologia, assume un valore molto importante nel caso specifico di una scuola come quella in pro-getto, dove tali temi sono inseriti all interno di un percorso didattico-visivo opportunamente predi-sposto. La scelta tipologica a pettine (E come Esine!) dell impianto, nasce dalla necessit di predisporre le numerose funzioni e le ampie superfici necessa-rie a soddisfare il fabbisogno di un istituto compren-sivo, senza voltare le spalle , con una struttura chiusa, alle funzioni pubbliche presenti nelle imme-diate vicinanze. L impianto si basa su tre assi urba-ni, derivati dal tessuto edilizio del paese: 1. assi generati dalla direzione di via Manzoni (spina di espansione principale del paese) e dagli edifici ad essa prospicienti: danno origine, parallelamente alla palestra, al blocco delle elementari, della scuola dell infanzia e della manica uffici-amministrazione. 2. asse del tessuto edilizio ad ovest dell impianto, corrispondente alle giaciture di via Civitanova Marche e dell attuale asilo: d origine al blocco della scuola media. 3. asse prospettico secondario viale della posta-campetto oratorio: connette funzionalmente gli spazi di uso pubblico circostanti (campo sportivo, posta, parcheggi, piazza del mercato) e li interse-ca, penetrandoli, con i cortili della scuola, aprendo dinamicamente interessanti visuali dell impianto.

Page 46: massimo nodari architetto - portfolio

CONCORSO NAZIONALE NUOVO POLO SCOLASTICO ESINE (BS) - 2006 Tale approccio consente di collegare funzional-mente e visivamente il nuovo edificio scolastico ai manufatti di carattere pubblico esistenti nell immediato intorno, rendendolo partecipe del tessuto urbano consolidato. La nuova struttura, bench necessariamente di dimensioni importanti per ospitare tutte le funzioni richieste, ha una com-posizione articolata in piu corpi edilizi alti all incirca come il corpo palestra esistente, mitigando in tal modo le masse dei volumi edificati. La piazza del mercato, sentita fino ad oggi come spazio periferico ed utilizzata solo occasionalmen-te, potrebbe ricevere dalle nuove funzioni insedia-te una nuova rivitalizzazione; a tal fine viene previ-sta nel progetto una nuova illuminazione e una nuova pavimentazione in porfido di tale spazio che va a collegarsi, attraversando via Toselle con una sorta di grande dissuasore di velocit , ai cortili delle scuole, riqualificando gli spazi urbani con nuove caratteristiche di decoro. I giardini pubblici ed il parco giochi, sentiti come spazio importante soprattutto per l infanzia, ven-gono ricollocati in luogo dell attuale campo da basket, prevedendone la piantumazione, l opportuna attrezzatura e messa in sicurezza degli spazi. Viabilit , parcheggi e percorsi pedonali. L accesso carrabile all istituto avviene da Via Tosel-le (strada secondaria a traffico locale), garanten-do cos maggiore sicurezza per gli utenti, mentre il sistema dei collegamenti ciclo-pedonali si innesta nella rete di marciapiedi sia di Via Manzoni, verso la biblioteca, che della parte alta di Via Toselle, e da qui verso tutto il centro storico. La struttura del nuovo edificio prevede ampi percorsi porticati po-sti in connessione con quelli della palestra esistente che consentono una circolazione pedonale ester-na della struttura al coperto. Spazi di ricreazione e giardini protetti. Sono previsti, per ogni ordine di scuola, spazi a verde e a cortile protetti ed indipendenti per ga-rantire il controllo, la sicurezza, l indipendenza e le diverse esigenze degli alunni di et variabili. Tali spazi sono posti fra i denti del pettine, ad est il giardino delle elementari e quello della materna, ad ovest il cortile ed il giardino della scuola media. E presente inoltre, racchiuso nello spazio protetto tra la palestra e la scuola, un ulteriore area giochi della scuola dell infanzia in diretto contatto con i locali accoglienza della medesima.

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Distribuzione e programma funzionale Il complesso edilizio, al fine di contenere le di-mensioni in altezza all incirca entro il limite della palestra esistente, costituito da un livello semin-terrato e tre piani fuori terra. Complessivamente sono state ricavate 40 aule (tutte le aule richieste dal bando piu un congruo numero di aule speciali e laboratori necessari al-la didattica moderna, aule per eventuali am-pliamenti e per la flessibilit nel tempo, oltre ai servizi, agli spazi di connessione e ricreazione, ai depositi e locali tecnici in osservanza alle norma-tive vigenti in materia di edilizia scolastica). Piano seminterrato Attraverso la realizzazione di due piani inclinati contenuti fra i corpi edilizi possibile illuminare e ventilare naturalmente, secondo le normative igienico-sanitarie, alcune parti degli interrati, al fine di ricavare un aula video/multimedia facil-mente oscurabile, un aula informatica, due men-se/refettori separate (ma all occorrenza accor-pabili), in grado di soddisfare, con opportune turnazioni, il servizio per i tre ordini di scuola, il lo-cale cucina, nonch i servizi igienici e locali ac-cessori quali dispense, ripostigli, depositi e archivi storici. Sono inoltre ricavati dei volumi per allog-giare le cisterne per la raccolta dell acqua me-teorica da riutilizzare per gli scarici dei bagni e per l irrigazione delle aree verdi. Si prevede di ampliare il locale caldaia esistente della palestra in modo da connetterlo con quello del nuovo impianto nell ottica di un funziona-mento comune dei sistemi di produzione energe-tica alternativa. Piano terra Blocco scuola media: tutto il lato ovest caratte-rizzato da un profondo porticato che consente la sosta degli alunni negli orari extrascolastici e di ricreazione, offrendo ampie superfici riparate e ombreggiate. Attraverso tale portico si accede all atrio d ingresso/bidelleria, pensato anche come spazio ricreazione interno; sono inoltre pre-senti due aule speciali (musica e tecnica) ed il blocco servizi confinato nel vertice settentrionale. I collegamenti verticali sono garantiti da una rampa a pendenza continua e da un ascensore. Le vie di fuga, i vani scala, le dimensioni delle aperture ed i diversi accorgimenti tecnici con-sentono di rispondere alla normativa VVFF.

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Blocco scuola dell infanzia: sono presenti due ampie aule didattiche ulte-riormente suddivisibili per future esigenze di ampliamento, un aula speciale/laboratorio do-tata di giardino d inverno, i servizi e lo spazio accoglienza/gioco in diretto contatto con il giardino protetto esterno a sud. Una passerella in quota consente l accesso (porticato) anche ai piani superiori, con vano scale a norma e ascensore per l abbattimennto BBAA. Blocco scuola elementare: composto da 5 aule didattiche + 1 aula speciale; il blocco ser-vizi confinato sul lato nord. L accesso a tale blocco pu avvenire sia dall ingresso principa-le che dal percorso porticato sul lato est, utile anche per accedere direttamente al parco giochi esterno. Piano primo Blocco scuola media: 4 aule didattiche + 2 au-le speciali (lab. Linguistico, lab. Scientifico), ser-vizi e connettivo. Blocco centrale: uffici dell amministrazione scolastica, sale riunioni collegiali insegnanti, servizi, aula magna-auditorium da 90 posti per collegio docenti, riunioni, assemblee, confe-renze ecc (la conformazione della sezione di copertura stata studiata in modo da ottimiz-zare i risultati acustici anche in previsione di un uso per saggi/concerti musicali). Tale auditorium potr essere utilizzato anche dalla cittadinaza come sala civica in orario e-xtrascolastico. Nelle adiacenze dell auditorium ricavato un giardino pensile per piccoli spettacoli open air con affaccio sui cortili. Blocco elementari: composto da 5 aule di-dattiche + 1 aula speciale, connettivo; il bloc-co servizi confinato sul lato nord. Piano secondo Blocco scuola media: 5 aule didattiche + 2 au-le speciali, connettivo e servizi. Blocco centrale: percorso didattico per la vi-sione diretta del funzionamento dei sistemi di produzione energetica alternativa (batteria pannelli solari e fotovoltaici), 4 laboratori didat-tici polifunzionali, lastrico solare accessibile sia dalle elementari che dalle medie con pannelli esplicativi per attivit all aria aperta. Blocco scuola elementare: composto da 5 aule didattiche + 1 aula speciale, connettivo; il blocco servizi confinato sul lato nord.

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Materiali La struttura portante degli edifici in c.a. a te-laio (pilastri ed orizzontamenti) mentre gli invo-lucri che dividono il volume abitativo dall ambiente pensato in modo da garantire il massimo comfort con il minimo inquinamen-to. Per garantire un ambiente vivo che intera-gisca positivamente con l ambiente esterno senza creare barriere impermeabili ad ogni scambio termico e igrometrico vengono pro-posti materiali naturali e soluzioni progettuali che garantiscono elevate caratteristiche di iso-lamento termico, acustico, di traspirabilit e di protezione all incendio: Pareti esterne ventilate come rivestimento pro-tettivo nei confronti delle sollecitazioni esterne (radiazioni solari, precipitazioni, vento, rumo-re, ), per l eliminazione dei ponti termici e a-custici, per evitare la formazione di condense grazie all allontanamento del vapore d acqua, per sfruttare al meglio l inerzia termi-ca delle strutture regolando gli apporti di calo-re di origine solare con un migliore loro sfrutta-mento durante l inverno e minor rischio di surri-scaldamento durante l estate. Impianti La manica di connessione dei tre corpi edilizi principali ha le coperture conformate ed orien-tate in pieno sud in modo da installare effica-cemente i sistemi energetici alternativi (batte-rie di pannelli solari e fotovoltaici), mentre il sot-tosuolo risultato adatto all utilizzo di un siste-ma energetico di tipo geotermico. I pannelli solari previsti (del tipo sottovuoto ad alta effi-cienza), sono in grado di coprire (a costi di e-sercizio nulli) il fabbisogno di acqua calda sani-taria per l 88% sia per quanto riguarda la scuo-la che per la vicina palestra. Il tetto fotovoltai-co in grado di produrre (su media annuale) una potenza di 6.5 KW/h ad integrazione dei consumi (nelle ore e nei mesi di chiusura della scuola tale energia puo essere interamente immessa in rete e venduta all ENEL). Il riscaldamento dell edificio avviene attraverso tre pompe di calore collegate a pozzi geoter-mici in modo da svincolare completamente l edificio dalla necessit di idrocarburi, consen-tendo nel contempo un risparmio di gestione (al netto dell energia elettrica), rispetto al me-tano di circa il 50% per il riscaldamento e del 60% (invertendo il ciclo) per il condizionamento estivo. Una pompa di calore che produce cir-ca 4 kWh termici impiega circa un solo kWh e-lettrico.

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Morfologia urbana, analisi. L'abitato di Brienno, adattandosi all'oro-grafia della sponda del lago, costituito dal blocco del centro storico che si artico-la tra monte e lago, tagliato dalla via Re-gina Teodolinda, e dalle estremit nord e sud, caratterizzate da un tessuto edilizio diradato, costituito dalle espansioni pi recenti. A nord la "porta urbana" segnata dal-l'imponenza del complesso chiesa-cimitero che galleggia a quote altimetri-che diverse su un fitto impianto vegetale che ne costituisce al tempo stesso fonda-le e struttura. Tale imponenza tuttavia non

ottenuta con un blocco compatto ma attraverso la giustapposizione di volumi ar-ticolati di dimensioni minori. Le giaciture di questo impianto hanno geometrie diverse creando una notevole variet di scorci e mutevoli giochi di luci e ombre sotto i riflessi del lago; i suoi percorsi di accesso, con variazioni altimetriche e planimetriche, conducono il visitatore ver-so inaspettate prospettive sul lago . Il blocco centrale del paese, caratterizza-to dalla spina centrale e da numerosi vi-coli laterali che collegano la montagna al lago strutturato in modo da creare degli stretti vuoti fra gli edifici che risultano per-tanto planimetricamente separati. Per la sua struttura morfologica quindi Briennoha vocazione eminentemente pedonale, soprattutto i percorsi a lago, caratterizzati da ambiti stretti che a tratti si aprono, tra gli alti muri delle abitazioni, verso scorci puntuali sul lago. La zona sud invece la meno strutturata, con i corpi edilizi di formazione pi recen-te che non stabiliscono rapporti con il re-sto dell'edificato mentre forte la presen-za di infrastrutture viabilistiche (gallerie, strade,parcheggi e relativi muri di conte-nimento) di notevole impatto visivo.

CONCORSO NAZIONALE DI IDEE PORTA NUOVA BRIENNO (CO) - 2004

Ambito a nord del paese

Il centro storico

L area di progetto

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Caratteri concettuali di progetto. Il progetto interpreta e cala nello specifico dei luoghi le considerazioni dell'analisi urbana sopra descritta. I nuovi volumi dovranno stabilire un rapporto dialettico non mimetico con l'intorno naturale e relazionarsi con le proporzioni dell'in-torno. Il rapporto tra un manufatto quale un parcheg-gio multipiano e le abitazioni circostanti, appa-rentemente inconciliabile risolto nel progetto dividendo la massa edilizia in tre volumi uguali, tre cubi perfetti di lato pari a 10.70 m (volumi e-quivalenti a quelli di tre case accostate). I tre cubi, essendo impostati lungo la spezzata del parcheggio esistente, risultano pertanto ruo-tati l'uno rispetto all'altro, ottenendo la ricercata articolazione volumetrica che si ritrova in tutto il tessuto edilizio del borgo. Gli interstizi fra i tre cubi, ora concavi ora conves-si, interpretano gli scorci a lago incorniciati dai muri ;la luce e l'ombra, trovando piani inclinati, genera sempre mutevoli vibrazioni delle superfici a seconda dell'ora e degli infiniti punti di vista che si distendono davanti agli occhi, soprattutto navigando lungo la costa del lago; la superficie di rivestimento, a lame inclinate, modula i pieni e i vuoti in funzione dell'altezza del punto di osser-vazione. Il rigoglioso verde esistente sulla sponda lacustre, unitamente a quello delle balze retrostanti incor-nicia il manufatto con un rapporto natura-costruito simile a quello della porta nord. I percorsi pedonali attraversano il nuovo par-cheggio, entrano ed escono dai tre cubi stabi-lendo punti di vista sempre differenti, per poi ri-connettersi a monte con il sistema delle balze e a lago con la spiaggia.

CONCORSO NAZIONALE DI IDEE PORTA NUOVA BRIENNO (CO) - 2004

Inserimento ambientale

Pianta del secondo livello

planimetria

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Dotazione parcheggi e caratteri distributivi. L'autorimessa costituita dai tre cubi (che con-tengono i parcheggi) e da un sistema di connes-sione retrostante che li compenetra. Tale ele-mento, caratterizzato da un andamento mistili-neo, simile a quello delle balze retrostanti, funge da cerniera distributiva consentendo attraverso una lieve correzione delle pendenze del percorso verso le gallerie a monte, di dare accesso a tutti i piani dell'autorimessa. Quest'ultima pu ricoverare al piano terra 12 po-sti auto, mentre al piano primo sono individuati altri 17 posti auto eventualmente cedibili a priva-ti, infine all'interno del lungo spazio tagliato nel fianco della montagna sono ottenibili altri 13 po-sti macchina. All'ultimo livello delle autorimesse, sotto una strut-tura pergolata accessibile dai parcheggi interrati attraverso un ponte metallico trovano posto altre 17 autovetture. In totale i posti auto ricavabili in loco ammontano a 68. Le strutture belvedere sulla sommit delle autori-messe, normalmente utilizzate a parcheggio pos-sono essere fruite come spazi spettacolo/ritrovo in occasione di particolari ricorrenze. L'impianto prevede percorsi pedonali e carrabili indipendenti. Le autovetture accedono al piano terra dalla Via Regina Teodolinda, pensata a senso unico entrando in paese, attraverso la rampa esistente risagomata con lievi modifiche,

possibile accedere sia al piano intermedio che, continuando verso monte, ai parcheggi alti inter-rati, un taglio d ombra nella roccia. Il percorso pedonale parte dalla quota del bel-vedere del primo blocco, scende con delle ram-pe di scale nello spazio fra i primi due cubi, entra nel secondo e terzo cubo tangente alla parete indoghe lignee e fuoriesce verso il paese al piano terra dove si riconnette al percorso esistente che conduce al lago.

CONCORSO NAZIONALE DI IDEE PORTA NUOVA BRIENNO (CO) - 2004

Sezione prospettica

Il centro storico

Dettaglio di facciata

Prospetto sud

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Strutture e materiali. La struttura portante delle nuove autorimesse in calcestruzzo, essa visibile solamente dall'interno ed costituita da pilastri isolati e solai in c.a. pre-compresso prefabbricati. A monte la struttura si appoggia sul muro di sostegno esistente della rampa. Una sovrastruttura leggera in metallo zin-cato e verniciato grigio regge il rivestimento delle facciate a lago dei tre cubi e la pergola di co-pertura del belvedere entrambi realizzati con la-melle in legno con trattamento di protezione al fuoco. Tali lamelle sono poste, sia in facciata che in copertura a 45 gradi in modo da generare di-verse tessiture visive in funzione dell'angolo di os-servazione, in particolare questo orientamento in copertura consente al pergolato di essere per-cepito come un blocco compatto di legno se vi-sto dalla montagna (celando alla vista le auto-mobili poste all'ultimo livello) e al tempo stesso permeabile alla luce solare proveniente dal lago, generando giochi di ombre sempre variabili). L'ascensore esterno, collocato fra i primi due cu-bi, contiene il meccanismo elevatore, la struttura

rivestita con vetri tipo U-glas orizzontali. Di notte diviene un prisma luminoso visibile dal lago, sim-bolo riconoscibile dal lago del paese. Inserimento ambientale. Il verde esistente verso il lago (che viene intera-mente conservato), controlla l impatto ambien-tale del manufatto. Vista dal lago una buona parte dell'edificio risulta celata dalle alberature di alto fusto, stabilendo un rapporto di comple-mentariet fra verde e costruito. Attraverso il ma-teriale di facciata e copertura (il legno) si otten-gono accordi di colore compatibili e adattabili all'ambiente. Lo stesso meccanismo funziona an-che sulle coperture che consentono il controllo dell'impatto nelle viste da monte. La leggerezza della sovrastruttura, i meccanismi di montaggio a secco, la facile intercambiabilit delle parti ren-dono agevole l eventuale manutenzione ecce-zionale delle facciate pensate tuttavia come e-lementi soggetti alle le naturali trasformazioni del tempo.

CONCORSO NAZIONALE DI IDEE PORTA NUOVA BRIENNO (CO) 2004 (terzo premio)

massimo nodari sergio ghirardelli architetti

Vista delle coperture

pergolati

Interno

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CONCORSO RIQUALIFICAZIONE URBANA AREE CENTRALI VEZZA D’OGLIO (BS) - 2010

La qualità architettonica e lo stato di conservazione delmanufatto esistente sono molto bassi, tuttavia siamo inpresenza di un VUOTO urbano di grande importanza,non solo per gli aspetti funzionali (parcheggio principaledel centro storico), ma soprattutto per quelli ambientalie paesaggistici (magnifico panorama sulla catenamontuosa antistante, spazio civico centrale.L’analisi del sito e le richieste del bando evidenzianoquattro problematiche: a) la promiscuità dei percorsipedonali con quelli veicolari. b) la riqualificazione el’ampliamento dei depositi pubblici sottostanti ilparcheggio. c) una soluzione alternativa alla scalinata diaccesso al livello inferiore. d) la riqualificazione delprospetto a valle, costituito dalle vuote campatedegradate della terrazza pensile.Il progetto risponde a tali problematiche con un’unicasoluzione: l’introduzione nelle campate della terrazza diun “treno” di elementi cubici modulari.Tali elementi consentono:1.di reperire un nuovo sistema di collegamento verticale

(sostitutivo o alternativo a quello esistente), con unascala contenuta nel primo cubo che risulta chiusa eprotetta dagli agenti atmosferici.

2. di fornire nuovi spazi polifunzionali pubblici ( a titoloindicativo i cubi N° 2,3 e 4 potranno essere adibiti adepositi comunali, piccole sedi di associazioni, spaziper mostre permanenti, informazioni turistiche,esposizioni temporanee ecc…). Il sistema di aperturecontrapposte consentirà diverse articolazioni epercorsi espositivi flessibili.

3. di reperire delle terrazze belvedere con sedute verso ilpanorama coperte e protette dalla vista e dal rumoredel traffico veicolare.

4.di riconfigurare il prospetto a valle restituendo allastruttura un nuovo decoro, pur avendo cura dirispettare la leggibilità della struttura preesistente.

L’addizione è pensata come un’insieme di strutturemontate a secco (travi metalliche e rivestimenti apannelli); cio’ garantisce la reversibilità dell’opera, lavelocità di esecuzione, la facile sostituzione delle parti ela modularità dell’intervento (che potrà pertanto esseresuddiviso in una serie di piccoli lotti funzionali).Il parcheggio soprastante viene ripavimentatodifferenziando le parti di percorso pedonale (conmateriale lapideo locale) da quelle veicolari (con asfaltocolorato a grana grossa). Vengono eliminati i poggiolisemicircolari e sostituiti con un’unica terrazza lineare asbalzo (che copre anche il belvedere sottostante); uncordolo basso definirà un limite invalicabile per leautovetture parcheggiate. La copertura della nuovascala di discesa è un elemento di segnalazione costituitoda un carter metallico esterno ed un rivestimento ligneointerno.

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