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ma0 / emmeazero studio d’architettura portfolio 2007

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/ emmeazero studio d’architettura

ma0/emmeazero nasce nel 1996 a Roma come studio di archi-tettura; nel corso degli anni il suo campo d’azione si è ampliato fino agli allestimenti, alle installazioni multimediali e ai siti web, nella convinzione che l’architettura sia un sapere di mezzo, etimologicamente un media, tra diverse discipline e geografie del territorio: dal muro fino all’interfaccia video lo studio porta avanti una riflessione sull’architettura come sistema di regole spaziali - playground - capace di produrre e modificare le rela-zioni tra spazi e abitanti, tra pubblico e privato, tra interno ed esterno, tra artificiale e naturale, reale e virtuale...

Nell’esperienza progettuale dello studio sono maturate com-petenze specifiche richieste da una concezione ampia dell’ar-chitettura, che permettono di gestire attraverso le tecnologie appropriate dalla progettazione esecutiva fino alla comunica-zione grafica ed interattiva l’iter progettuale

In un feedback continuo tra teoria e pratica stimolato dagli in-carichi professionali, i concorsi (premiati e non), le conferenze, i laboratori, le pubblicazioni, ogni progetto diventa occasione di studio del rapporto tra forma e ruolo sociale dell’architettura che diviene per scelta opera aperta, interattiva e processuale, ovvero capace di adattarsi a fenomeni di appropriazione, tra-sformazione e sviluppo progressivo da parte dei propri abi-tanti.

L’obiettivo di questo percorso di ricerca e sperimentazione concreta è restituire il potere di plasmare lo spazio al suo utente/abitante, dalla leggerezza immateriale delle installazio-ni multimediali, fino alla massa concreta dell’architettura, e di restituire alla città contemporanea quella intensità d’uso, mol-teplicità delle relazioni, sedimentazione dell’identità, in altre parole quella ricchezza che è propria della città storica.

ma0 / emmeazerovia della fonte di fauno 2a 00153 Romatel/fax: +39-06-5744829 | www.ma0.it | [email protected]

Massimo Ciuffini (1996), architettoKetty Di Tardo (1968), architettoAlberto Iacovoni (1966), architettoLuca La Torre (1964), architetto

ma0 / portfoliointro

Al marzo del 2007 lo studio ha all’attivo il completamento di un giardino pubblico a Bari, 2 cantieri aperti per la realizzazione di spazi pubblici come la piazza con un parcheggio interrato a Macomer, in Sardegna, ed una biblioteca a Bari, un incarico sempre per il comune di Bari espletato ed in attesa di costru-zione per la piazza Risorgimento, così come un progetto per project financing adottato dal Comune di Perugia.All’inizio del 2007 lo studio ha ottenuto l’incarico per uno studio urbano per l’ampliamento della città olandese di Almere.

Tra i numerosi allestimenti, lo studio ha realizzato la progetta-zione integrata (spazi, grafica, merchandising) della prima mo-stra sui videogames in Italia (PLAY: il mondo dei videogames) al Palazzo delle Esposizioni a Roma, la serie di installazioni Touch Screen e recentemente ha progettato e realizzato in collaborazione con l’Interaction Design Institute di Ivrea La memoria degli oggetti , alestimento interattivo all’interno dello studio Castiglioni a Milano, e concluso la progettazione esecu-tiva per il Comune di Bitonto di Playstory, interazioni nel cen-tro storico di Bitonto. Recentemente lo studio ha inaugurato a Roma tre librerie per Vivalibri, e l’allestimento della mostra Prospects sull’arte contemporanea Indiana.

Le ultime importanti mostre dove lo studio è stato invitato sono la prima Biennale di Architettura di Pechino, la X Biennale d’Ar-chitettura di Venezia e la Biennale di Architettura del Brasile.

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: pincetto 1998/2004 | struttura immobiliare integrata e complessa nel Centro Storico di Perugia nell’ambito di Piazza della Rupe, Giardini del pin-cetto, Mercato Coperto | progetto preliminare per project financing per NAIF srl | committente: Nova Oberdan srl | progetto adottato dal Co-mune di Perugia | gruppo di progettazione: Massimo Ciuffini, Ketty Di Tardo, Luca La Torre con Pierluigi Ventura | 10.000 mq commerciale coperto, 2.000 mq mercato rionale, parcheggi per 300 posti auto | im-porto lavori € 33.000.000, investimento 41.300.000 |

Sul limite nord della città storica, la struttura prevede la costru-zione di parcheggi, spazi commerciali ed espositivi, il recupero e rifunzionalizzazione di edifici storici tutelati, spazi pubblici, giardini, piazze, strade e impianti di risalita meccanizzati.

ma0 / portfolioarchitettura / incarichi / in corso

[01]assonometria[02] pianta al livello della galleria commerciale[03] sezione trasversale[04] la galleria comerciale[05] il mezzanino della galleria[06] percorsi nel parco[07] veduta notturna[08] la piazza nel mercato coperto

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: piazza e parcheggio interrato a Macomer (Nuoro)

1998/2005 | progettazione architettonica preliminare, definitiva ed ese-cutiva per NAIF srl | committente Comune di Macomer | importo dei lavori € 1.078.000 | 80 posti auto interrati su quattro livelli, piazza so-vrastante circa 1.700 mq | gruppo di progettazione: Massimo Ciuffini, Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre con Enzo Fava |

Il parcheggio interrato e la piazza sovrastante si appoggiano sul terreno seguendone la pendenza naturale, riconnettendo con un sistema di piani inclinati e percorsi gli edifici che diven-tano le quinte urbane di un nuovo spazio pubblico nel centro della città.

[01] esploso assonometrico[02] sezione trasversale[03] vista dall’alto[04] la piazza[05] il fronte su corso Umberto[06] [07] cantiere

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: ampliamento scuola media Lombardi a Bari

2003-04 | progettazione definitiva ed esecutiva per una biblioteca ed aule speciali | committente: Comune di Bari | progettisti: Alberto Ia-covoni, Ketty Di Tardo, Luca La Torre con Pierluigi Ventura, Federica Greco, Lorraine Perrot | progetto delle strutture: ing. Federico Croci | importo dei lavori: €1.250.000 |

Obiettivi:aprire al quartiere una scuola che costituisce l’unico punto di formazione culturale e creativa dell’area, attraverso la realiz-zazione di una biblioteca ed alcune aule speciali attive anche aldilà degli orari scolastici.Strumentia) Coinvolgere le capacità creative della scuola stessa nella realizzazione di un monumento collettivo, attraverso un pro-cesso partecipato per il disegno della pelle esterna dell’edi-ficio, un macromosaico da realizzarsi con ceramiche 20x20 cm, a partire da un’immagine scelta in un concorso aperto agli alunni.b) Trasformare l’edificio in una grande e continua libreria all’in-terno della quale si aprono le finestre sul quartiere circostante, e dove possono essere collocate lettere o simboli per costruire un indice tridimensionale.

Politiche del progetto:se ogni libro è una finestra aperta sul mondo, e, come scriveva Munari, la creatività nasce sul terreno fertile della conoscen-za, lo spazio della biblioteca diventa allora il luogo della presa di coscienza del limite che separa l’esperienza individuale da quella collettiva che si costruisce nella cultura, si materializza come elemento di mediazione tra interno ed esterno, tra sa-pere e creatività, contaminando reale e immaginario, spazio esterno dell’esperienza e spazio interno della conoscenza.

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[01] concepts[02] sezione della parete libreria[03] vista dal cortile[04] l’ingresso[05] l’interno[06] dettaglio esemplificativo della facciata con la numerazione delle tessere del mosaic

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ma0 / portfolioarchitettura / incarichi / in corso

: piazza Risorgimento a Bari

2002-05 | progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva | commit-tente: Comune di Bari | progettisti: Alberto Iacovoni, Ketty Di Tardo, Luca La Torre con Pierluigi Ventura, Federica Greco | superficie 2.055 mq | importo dei lavori € 680.000 |

In una piccola piazza nella parte ottocentesca della città, di fronte ad una scuola recentemente rinnovata, il progetto pro-pone oltre ai necessari interventi di ripavimentazione e di illu-minazione, uno spazio pubblico continuamente riconfigurabile secondo i desideri dei suoi abitanti: tutte le sedute sono infatti delle panchine rotanti incernierate ad una estremità, che gli abitanti possono spostare secondo le proprie esigenze. Per sedere all’ombra degli alberi nei giorni più caldi dell’anno, o al contrario al sole in quelli più freddi, per rivolgersi verso l’uscita della scuola in attesa di un figlio che sta per uscire, o verso la via commerciale di fronte in attesa di un appuntamento galan-te, o ancora alla luce del lampione per leggere la sera o al con-trario nella penombra per appartarsi in un dolce incontro….

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[01] schema geometrico[02] concept[03] vista verso la scuola[04] la panchina[05] veduta notturna[06] simulazione di una giornata tipo

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/ emmeazero studio d’architettura ma0 / portfolioarchitettura / incarichi / completato

: giardino pubblico in via Matarrese a Bari

1999-05 | progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, direzione dei lavori | committente: Comune di Bari | progettisti: Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre | importo dei lavori € 700.000

Un giardino sul limite tra città e campagna, diventa un limite “spes-so” in cui si alternano diversi tipi di paesaggio, differenti tipologie di spazi aperti alberati: una piazza pavimentata con palme, una fascia di erbe ed arbusti da roccia, un giardino mediterraneo ed infine, verso la campagna, una fascia ad ulivi e fichi, in continuità con il paesaggio agricolo.

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[01] schemi[02] progetto: planimetria[03] pianta e prospetto della ludoteca[04] progetto: il viale d’ingresso[05] vista aerea[06] la ludoteca

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: laboratorio delle provincie - lega lombarda

2005 | ma0/emmeazero + Uap | laboratorio di progettazione su se-lezione promosso dal Dipartimento VI del Comune di Roma 2005 | progettisti incaricati: Alberto Iacovoni, Ketty Di Tardo e Luca La Torre (ma0), Silvia Cioli, Luca D’Eusebio (Uap) con Laura Di Stefano | su-perfici di progetto: area ex-artiginale mq 43.844 | area desposito Atac mq 20.156 |

Ai margini del centro storico di Roma, uno studio sulle mol-teplici potenzialità di un’area composta da frammenti urbani con vocazioni differenti, per cui si propongono mix funzionali e strategie architettoniche e attuative differenziate, seguendo i principi di intensità di uso dello spazio urbano, di continuità delle superfici pedonali pubbliche e di processualità delle tra-sformazioni.

ma0 / portfolioarchitettura / incarichi / completato

[01] area ex-artigianale: schemi processuali[02] planimetria generale[03] [04] area ex-artigianale: viste delle corti[05] il parco lungo la tiburtina

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: Almere Hout, a city that is a wood

2007 | ma0/emmeazero con Angelo Grasso | studio urbano per l’espansione della città di Almere | committente : comune di Almere (NL) | consulente per il paesaggio: arch. Anne Caspari | superfici di progetto: 1024 ha

La città di Almere prevede di realizzare una parte consistente della propria espansione futura per 50.000 abitanti affidando ai cittadini la possibilità di costruire la propria casa.Il masterplan propone la costruzione di una rete di spazi verdi, il green footprint, che definisce una forte sistema connettivo di spa-zi naturali e corridoi ecologici dedicati al tempo libero, ai percorsi ciclabili e allo sport e allo stesso tempo individua una costellazio-ne di micro-città dove declinare sistemi di regole capaci di definire identità urbane differenti.

ma0 / portfolioarchitettura / incarichi / completato

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[01] veduta d’insieme dell’intervento[02] [03] [04] vedute delle micro-città[05] il sistema connettivo degli spazi verdi[06] spazi pubblici tra bosco e città

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: nuova Cassa Depositi e Prestiti s.p.a. a Roma

2005 | progettazione archittetonica definitiva esecutiva ristrutturazione | ma0/emmeazero + Studio Croci & Associati + aka architetti | importo lavori: 7.515.000 € | progettisti incaricati: Arch. Alberto Iacovoni, Arch. Ketty Di Tardo e Arch. Luca La Torre (ma0); Prof. Ing. Giorgio Croci, Dott. Ing. Alessandro Bozzetti, Dott. Ing. Federico Croci, Arch. Aymen Herzalla, Dott. Ing. Cristiano Russo (Studio Croci & Associati), Arch. Federica Caccavale, Arch. Alessandro Casadei, Arch. Enzo Greco (aka architetti) con Pierluigi Ventura, Maria Teresa Bruca, Sara Braschi | superficie totale di progetto: 3.500 mq

L’intervento architettonico, integrandosi con i contestuali inter-venti strutturali di miglioramento antisismico ed impiantistici, prevede la ristrutturazione e rifunzionalizzazione di un’ala del secondo piano, una del quarto e di tutto il quinto piano del grande edificio umbertino sito in via Goito a Roma. Il progetto comprende la nuova stanza del direttore generale e relative pertinenze quarto piano, mentre al quinto piano, totalmente riprogettato, sono previsti una palestra, un bar-ristorante, una zona uffici acquisti e logistica, una zona destinata ad un ufficio dirigenziale di alta rappresentanza, una vasta zona meeting ad accessibiltà riservata e la rifunzionalizzazione di tutte le aree esterne del piano attico dell’edificio.

ma0 / portfolioarchitettura / incarichi

[01] schema assonometrico IV piano[02] schema assonometrico dell’asilo[03] schema assonometrico del ristorante[04] schema assonometrico della palestra[05] schema assonometrico degli uffici[06] [07] [08] [09] [10] [11] [12] viste

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ma0 / portfolioarchitettura / mostre

: Continuicity / Vema

2006 | progetto per la città nuova di Vema, X Biennale d’Architettura di Venezia, Padiglione Italiano | ma0/emmeazero | con Enrica D’Aula, Diane Jaeger, Lisa Pavanello, Giacomo Pietrapiana, Carlo Tancredi, Piero Ventura | Artisti invitati : Sergio Lombardo, e-boy.com | Architetti invitati: Vito Acconci - Acconci Studio (Vito Acconci, Eduardo Marques, Max Sanjulian, Dario Nunez, Jan Fusten)

Ad un suolo generico e passivo continuicittà oppone l’idea di un suolo attivo innervato di percorsi ed attività, spazio di rela-zione alle differenti scale del vivere urbano, capace di moltipli-carne le funzioni e la sua intensità d’uso. Tutte quelle funzioni che hanno una relazione con lo spazio pubblico (i parcheggi, le attività commerciali, i servizi di quar-tiere ma anche quelli a scala urbana) e che hanno bisogno di affacci e ventilazione naturale limitata sono condensate ed ospitate all’interno di un doppio suolo il cui margine esterno si inclina per diventare allo stesso tempo supporto allo sposta-mento e interfaccia tra esterno ed interno.La diagonale è la matrice geometrica di questo suolo: essa permette infatti di superare i dislivelli a pendenze moderate, trasformando le differenze di quota in soglie impercettibili.

Dall’isolato fino ad una ipotetica Vema in versione Continuicit-tà, la stessa logica di continuità è stata applicata alle differenti scale; così ad ogni isola, con il suo sistema di reti naturali e pedonali, costellati di attività pubbliche, corrisponde a scala urbana una macrorete di spazi pubblici e naturali, costellata a sua volta di isole di macro funzioni a scala urbana (servizi, centri direzionali, spazi per la cultura ed il tempo libero etc.).

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[01] schemi generatori della rete[02] sezione di un’isola[03] le corti[04] assonometria generale[05] il museo[06] la galleria del museo

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/ emmeazero studio d’architettura

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: playscape

2003 | progetto di riqualificazione per la Cité Salengro, concorso inter-nazionale Europan VII, Drancy, Francia | progettisti: Massimo Ciuffini, Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre | collaboratori France-sco Careri, Alexander Valentino | primo premio |

Riducete a zero l’architettura:dimenticate tutto quello che significa e comunica;uscite dall’ambito disciplinare, dal mercato delle immagini e dai giochi di specchi: ciò che rimane è una modificazione delle relazioni tra le perso-ne, una linea tra dentro e fuori, privato e pubblico, tra continuo e discreto, che come ogni atto di fondazione separa l’ordinato dal disordinato, lo stanziale dal nomade, il singolo dal molte-plice, e che come in un playground spazializza le regole di comunicazione tra uno spazio e l’altro, rende possibili alcuni comportamenti ed azioni, ne esclude altri. Ma la realtà è un gioco complesso e mutevole in cui l’architet-tura deve superare la propria inerzia e riduttività, per plasmarsi sulle esigenze, bisogni e desideri dei singoli e della collettività, e produrre un playscape capace di ospitare e stimolare una appropriazione degli spazi da parte dei suoi abitanti.Il primo playground di Drancy porta sull’edificio la plasticità dello spazio privato del pavillonaire circostante, offrendo un nuovo suolo da occupare liberamente e un abaco di infissi da scegliere secondo la volontà degli abitanti, il secondo moltipli-ca e sovrappone gli usi dello spazio pubblico nello spazio e nel tempo; il risultato è un playscape indefinito, un progetto aperto alle scelte di chi vive ed abita questi luoghi.

ma0 / portfolioarchitettura / concorsi

[01] planimetria generale[02] prospetto e pianta piani tipo[03] vista d’insieme[04] sezione[05] dettaglio della facciata[06] [07] viste dai parcheggi

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: giro giro tondo

2007 | progetto preliminare di un complesso scolastico, formato da asilo nido, scuola materna e delle aree verdi adiacenti da destinare a giardino pubblico - Pontina, Roma | concorsi menoèpiù2 promossi dal Comune di Roma, seconda fase | collaboratori: Federico Dal Brun, Angelo Grasso, Veronica Erspamer

Il progetto si costruisce sulle relazioni tra le due unità che com-pongono il complesso scolastico.La costruzione è divisa in due blocchi identici, ma contrapposti, corrispondenti alle due scuole, di circa 900 mq ciascuno con 3 sezioni, un atrio, un ufficio, una cucina e i locali di servizio.Le corti centrali dei due blocchi sono in comunicazione visiva tra di loro, separate dal percorso che conduce alla scuola da via di Decima.Su questo spazio continuo, separato da lievi diaframmi - lastruttura che connette i due blocchi è una recinzione / pergo-lato - si dispiegano le differenti unità di questa collettività dei piccoli, raccolte e connesse, come in un giro tondo, dal gioco della copertura.

La matrice geometrica anulare del complesso scolastico, ri-petuta e variata come in un eco, è il principio generatore del parco. Attraversato da una rete di percorsi che si aprono con-tinuamente su infinite ed imprevedibili traiettorie, si svincola dalla struttura lineare del lotto.Il confine tra gli spazi aperti del complesso scolastico e il parco si fa dunque letteralmente spazio, disegnando i giardini interni ed esterni della scuola; il limite in questo modo separa e rac-coglie allo stesso tempo, senza dividere.La distribuzione delle essenze segue la logica “molecolare” dell’intero intervento, strutturandosi per giardini tematici di-dattici dove sono raggruppate le differenti essenze. Il parco diventa dunque un luogo di scoperta di ambienti dai profumi e colori differenti.

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[01] prospetti[02] planimetria[03] vista generale dell’intervento[04] l’atrio della scuola materna[05] l’interno di un’aula

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/ emmeazero studio d’architettura ma0 / portfolioarchitettura / concorsi

[01] prospetti[02] planimetria[03] [04] viste della corte[05] sezione[06] l’interno degli alloggi tipo A[07] l’interno degli alloggi tipo B[08] l’interno degli alloggi duplex[09] l’ingresso nord alla corte

: promenade habitable 2005 | concorso Labo Golette per abitazioni di edilizia pubblica spe-rimentali a Meyrin, Ginevra | gruppo di progettazione Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre con Federica Greco, Pierluigi Ventura, Jimmi Pianezzola, Riccardo Sanquerin | progetto ammesso alla se-conda fase |

Un edificio/percorso che riproduce nella collettività spazi e modi di relazione dell’habitat individuale utilizzando un gra-diente tra spazio pubblico e privato.

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: dna

2003 | Elemental Chile competition | gruppo di progettazione: ma0 + Nicole_fvr con Frederic Quevillon |

programma: 1) sviluppare un modello per un’area astratta di 1 ettaro per abitazioni pubbliche a basso costo2) elaborare un progetto che possa essere implementato del 70% di superficie, considerando che i fondi pubblici sono suffi-cienti a costruire solo il 30% della superficie totale3) individuare tecnologie semplici ed economiche per rendere possibili ulteriori addizioni

proposta:: una griglia esagonale di edifici a tre piani di 30 mq di su-perficie che possono essere espansi in 4 direzioni, lasciando un lato dell’unità di partenza libera per l’accesso, e l’altro per l’illuminazione e aerazione naturale.

: crescita a 360 gradiLe abitazioni possono espandersi orizzontalmente, dall’unità centrale verso le quattro adiacenti, riducendo i costi grazie alla condivisione di due muri perimetrali. Al primo e secondo livello l’espansione si può agganciare alle mensole appositamente predisposte.

: spazio evolutivoL’abitazione evolve con la crescita delle connessioni tra le uni-tà di partenza: ogni estensione dello spazio privato contribui-sce a definire forma e carattere di quello pubblico, e genera un sistema di terrazze private.

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[01] assonometria generale[02] schema assonometrico[03] pianta di un alloggio tipo[04] lo spazio centrale dell’alloggio[05] la corte interna d’accesso[06] vista di una piazza[07] simulazioni dello sviluppo urbano

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: carsicittà

2002 | “riprogettare la città moderna: concorso di idee per la riqualifica-zione del quartiere Rozzol Melara a Trieste” | gruppo di progettazione: Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre, Alexander Valentino | primo premio |

La corte centrale del quartiere di Rozzol Melara a Trieste di-venta un grande parco continuo, un doppio suolo solcato da una rete di percorsi a pendenza minima, contenente al suo interno tutte le attività commerciali e collettive che restituisca-no al luogo la sua intensità di spazio pubblico, aperto, ricco di occasioni di incontro.

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[01] sezione longitudinale dell’intervento sullo spazio pubblico[02] planimetria degli spazi pubblici e dei parcheggi[03] [04] [05] viste della corte[06] vista dall’interno

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: living carpet

2001 | concorso internazionale Europan VI, Porto, Portogallo | proget-tisti: Tommaso Avellino, Massimo Ciuffini, Ketty Di Tardo, Alberto Iaco-voni, Luca La Torre | collaboratori Francesco Careri, Romolo Ottaviani | progetto menzionato |

Si abita nello spessore di un doppio suolo continuo, un manto residenziale steso sulle pieghe del territorio preesistente. La vita conviviale si svolge sui tetti, la vita familiare all’interno del tappeto. Abitare la cittàI lotti sono concepiti come campi agricoli terrazzati, una massa interamente percorribile, forata da un sistema di patii. Gli spazi pubblici sono pensati come interni senza tetto, spazi domestici in cui si svolge una vita di vicinato. Sono terrazze su-burbane su cui si affacciano i servizi e le funzioni pubbliche.I vuoti strutturano i percorsi pedonali e si connettono con gli spazi semipubblici sulle coperture dell’edificato.

Roof bedroom - bedroofLa vita domestica si svolge all’interno del suolo scosceso in un alternarsi continuo di scale, patii e terrazze, in una commistio-ne di spazi interni ed esterni. L’abitazione tipo si sviluppa in lunghezza come un tubo in pen-denza interrotto irregolarmente per fare entrare il cielo. Ogni ambiente ha la possibilità di accedere direttamente all’aria aperta: gli spazi privati si estendono in quelli semipubblici. La copertura interamente percorribile induce a sviluppare le relazioni di vicinato.

Le case si possono ampliare sopraelevando nuovi ambienti in verticale. Dai muri perimetrali in cemento fuoriescono i ferri della struttura in attesa di ulteriori trasformazioni.

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[01] concept[02] schemi e piante degli alloggi[03] sezione[04] sezione prospettica[05] l’interno di un alloggio[06] [07] viste

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: passo carrabile

2001 | progetto per viale Aventino a Roma per il concorso “Dalla Pira-mide al Circo Massimo” | gruppo di progettazione: Federico Cavalli, Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre, Paolo Pineschi |

“Passo Carrabile” propone di rovesciare i rapporti tra lo spazio riservato al traffico -continuo, privato alla collettività- e quello dei pedoni -discontinuo, luogo pubblico per eccellenza, spazio di relazione.Attraverso una inversione nell’uso dei materiali e l’affermazione di una priorità pedonale negli attraversamenti, viene individua-ta una tipologia di intervento riproponibile in altre situazioni.

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[01] schemi[02] vista generale[03] sezione[04] pianta[05] diagrammi di continuità pedonale[06] [07] [08] viste

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/ emmeazero studio d’architettura [01] configurazioni possibili[02] planimetria[03] prospetto[04] [05] [06] vista degli spazi espositivi in diverse configurazioni

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: spazio elastico

2006 | progetto di concorso per l’ampliamento del museo d’arte con-temporanea di Berna | collaboratori: Giacomo Ortensi, Pierluigi Ven-tura, Giulia Di Campli

L’estensione del Kunstmuseum è pensata come uno spazio indefinito tra l’edificio di Stettler e il parco lungo il fiume Aare. Una sorta di in-terstizio tra natura e storia, un “vuoto” attivo che crea uno spazio per l’esposizione delle opere in continuità con gli spazi espositivi esistenti, in modo da garantire massima libertà nel disegno deli percorsi all’inter-no dell’intero complesso museale.

Le pareti perimetrali di ogni piano sono composte di pannelli rotanti intorno ai pilastri della struttura portante dell’edificio, che permetttono di riconfigurare forma e dimensione dello spazio espositivo.

Per calibrare l’intensità della luce naturale senza chiudere l’edificio alla bellezza del paesaggio circostante, la combinazione delle pareti rotan-ti con i pannelli scorrevoli lungo la facciata permette di individuare tre diverse ipotesi di modulazione della luce naturale, seguendo le esi-genze espositive, valide anche in condizioni di massima illuminazione diretta (nelle prime ore del giorno dei mesi estivi).

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: into the trees

2006 | progetto di concorso per l’ampliamento della biblioteca di Stoc-colma | collaboratori: Veronica Erspamer

L’estensione della biblioteca progettata da Asplund e la riorganizzazio-ne delle funzioni in un nuovo organismo unitario propone di utilizzare gli edfici annessi esistenti come contenitori per i depositi dei libri, degli spazi di servizio e degli elementi di comunicazione verticali, ed un si-stema di piattaforme a diverse quote come spazi per la lettura per le diverse sezioni.

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[01] prospetto[02] l’atrio d’ingresso[03] assonometria schematica[04] planivolumetrico[05] piante

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: medialab

2001 | concorso internazionale per un laboratorio multimediale per l’Accademia di Arti Grafi che di Lipsia | gruppo di progettazione: Fe-derico Cavalli, Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre | primo premio | premio speciale per la creatività digitale Far Eastern Digital Architecture Award 2002 (FEIDAD) |

obiettivi:> fare di ogni limite non una separazione tra due ambienti o insiemi ma una interfaccia, ovvero un limite scambiatore di in-formazioni,> fare dunque del limite un evento sensibile e attivo, che cambi al mutare delle condizioni d’uso, atmosferiche etc.

strumenti:> immaginare le zone ad accesso ristretto e dotate di macchi-ne “pesanti”, a lunga obsolescenza e ad alto grado di specia-lizzazione richiesta, come l’hardware spaziale di un laboratorio multimediale , sorta di contenitore contenuto a sua volta dallo spazio fl uido dei workshops> trattare la sua superfi cie, il suo contenitore come una pelle dotata di interfacce, piano fl essibile di produzione multimedia-le, pelle reattiva e connettiva, all’uso dello spazio e alle condi-zioni luminose, sensibilizzare la produzione dell’immateriale> all’opposto sfuocare e smaterializzare il limite tra lo spazio di produzione immateriale e il reale, defi nire aree di silenzio...

il limite diventa superfi cie, si orizzontalizza, tutto è superfi cie.

[01] il contesto[02] sezione prospettica[03] vista della copertura in vetro[04] sezione longitudinale[05] sezione trasversale - dettaglio

ma0 / portfolioarchitettura / concorsi

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: h-0use

2000 | concorso Future Vision Housing | Mostra Archilab 2001, Or-leans | gruppo di progettazione: Massimo Ciuffini, Ketty Di Tardo, Al-berto Iacovoni, Luca La Torre |

Una proiezione nel futuro dell’abitare, immaginando un evolu-zione tecnologica che permetta il ridursi dello spazio domesti-co ad una pelle interattiva e mobile che possa soddisfare le no-stre esigenze vitali, di protezione e mobilità. Tutta l’abitazione è ridotta ad un doppio nastro continuo: quello interno, che ruo-ta e si deforma durante il giorno in differenti conformazioni per soddisfare le esigenze della vita quotidiana, come mangiare, dormire, la cura del corpo, connettersi alla rete dei media…, e quello esterno che garantisce la mobilità di tutta l’abitazione, sorta di cingolo per ogni tipo di terreno.

ma0 / portfolioarchitettura / concorsi

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[01] concept[02] schema concettual[03] configurazioni dell’interno[04] in cammino...[05] plastico[06] [07] [08] [09] usi degli spazi interni in diverse ambientazioni

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ma0 / emmeazero studio d’architetturaportfolio / media

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PLAY : il mondo dei videogiochi

2002 | progettazione integrata e realizzazione dell’allestimento e del website | committente: Palazzo delle Esposizioni, Roma | grup-po di progettazione: Tommaso Avellino, Federico Cavalli, Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre con Pia Livia Di Tardo | im-porto lavori € 250.000 |

Uno schermo continuo si piega nello spazio “tra” le vide-proiezioni, generando un’esperienza immersiva dello spa-zio dei videogame.La trentennale storia dello spazio di relazione e di gioco del futuro diventa un pesaggio continuo, una successione di spazi tematici definiti dal piegarsi dello schermo.La geometria costruita intorno al volume immateriale delle videoproiezioni struttura l’interfaccia del website, costruito come una visita ridotta della mostra, e diventa il marchio della mostra stessa, utilizzato per tutte le comunicazioni promozionali e per il merchandising.

[01] concept[02] vista del modello[03] website[04] t-shirt[05] pianta [06] test in cantiere[07] vedute dell’allestimento

ma0 / portfoliomedia / allestimenti / realizzati

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: touch screen

2003-04 | installazione interattiva realizzata in quattro differenti decli-nazioni per Intimacy (Beyond Media/Oltre i Media 03, Deep Inside, Spazio Alcatraz, Firenze 2003), Forme d’acqua (palazzo Belmonte-Riso, Palermo 2003), per la cappella della Natività a Palermo (“Touch screen/In-quadro 2004) e per il festival ”Les Urbaines (“Touch screen/Euphonia”, Losanna 2004) | gruppo di progettazione: Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre con Tecnovisioni/Formazero |

Touch screen è un dispositivo ludico per la creazione di uno spazio di visione: un telo, potrebbe essere il lenzuolo con cui da piccoli costruivamo la nostra casa nel letto, che diventa schermo nel momento in cui sollevandolo si vanno a inter-cettare i fasci luminosi dei videoproiettori, un dispositivo in cui l’atto del vedere diventa un gesto spaziale che definisce un ambito di intimità con gli altri spettatori. touch screen è la spazializzazione in costante mutamento del-l’attività di percezione audiovisuale che i nuovi media solle-citano continuamente, generando privatizzazioni istantanee e indifferenti al contesto dello spazio compreso tra occhi, orecchi e dispositivi elettronici, per metterci in comunicazione con un altrove che sempre e comunque viviamo singolarmente.touch screen è un invito alla costruzione di uno spazio intimo per la visione, ma è anche, perché no, uno spazio per fare incontri imprevisti, sfiorarsi per caso, nascondersi e toccarsi, sotto le lenzuola.

touch screen è la realizzazione ad un livello di tecnologia vici-no allo zero di uno spazio i cui confini si deformano sollecitati dal rapporto tra spazio e media, tra corporealtà e mondi imma-teriali, lungo quel confine esplorato in progetti come h-0use, medialab, play...

ma0 / portfoliomedia / installazioni / realizzate

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[01] schema funzionale[02] schema funzionale per “in-quadro”[03] sezioni[04] progetto[05] [06] touch screen a Intimacy[07] [08] touch screen a Forme d’acqua[09] [10] touch screen / in-quadro[11] [12] touch screen / euphonia

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: padiglione Sony / infopoint Festival del Cinema

2006 | allestimento di un padiglione in via Veneto a Roma per Sony Playstation Portable e Infopoint del Festival del Cinema | collaboratori: Giacomo Pietrapiana, Marina Pia Scialla

Il padiglione esistente è avvolto da due membrane, una inter-na in lycra retroilluminata che trasforma le pareti in supporti avvolgenti cui appoggiarsi per giocare, ed una esterna in pvc serigrafato.

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[01] l’involucro esterno del padiglione[02] - [06] l’interno

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: Prospects - Contemporary Art in India

2007 | allestimento della mostra sull’arte contemporanea indiana al-l’Auditorium di Roma in occasione delFestival del Cinema | commit-tente: Festival del Cinema di Roma | collaboratori: Pietro Cagnazzi, Federica Pallotta

All’interno di un parcheggio dell’Auditorium di Roma viene rea-lizzato uno spazio continuo suddiviso in ambienti dedicati alle varie opere da una successione di veli, una sequenza di pareti diafane su cui sono stampati i nomi degli artisti.

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[01] l’ingresso alla mostra[02] concept[03]-[06]l’interno

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: la memoria degli oggetti

2005 | installazione interattiva nello studio Castiglioni | progettazione preliminare definitiva ed esecutiva | design team: Alberto Iacovoni, con Interaction Design Institute Ivrea | progetto promosso dall’Interaction Design Institute Ivrea |

Gli oggetti hanno storie da raccontare sullo spazio che hanno vissuto, delle persone che lo hanno abitato, di una vita intera di cui sono stati parte integrante. Gli oggetti dello studio di piazza Castello 27 a Milano racconta-no della loro nascita, e dei loro creatori, Achille Castiglioni con i fratelli Livio e Pier Giacomo; come tracce di una presenza sono i segni di una scena da ricostruire nei suoi protagonisti e nei suoi movimenti. Il progetto propone dunque di far parlare gli oggetti, nello spa-zio dello studio come in quello del sito web, e di lasciare al visitatore di scegliere un oggetto come “interlocutore”, per sco-prire come sulle tracce di enigma i processi e i protagonisti che li hanno creati. Obiettivo del progetto è individuare differenti forme di valoriz-zazione del patrimonio costituito dallo studio Castiglioni

Le installazioni: 3 oggetti per 3 spazi

In ciascuna delle scene, i luoghi più significativi dello studio come il tavolo di Castiglioni, l’atelier dei disegnatori, l’ archivio di prototipi, tre oggetti esemplari, il sedile Sella, le cuffie per traduzione simultanea, la lampada da tavolo Gibigiana diven-tano le “ guide “ del visitatore in questo percorso all’ interno dello studio, raccontando di una fase del proprio processo creativo e produttivo con differenti modalità.

ma0 / portfoliomedia / allestimenti / realizzati

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[01] lo studio: schema di funzionamento[02] [03] [04] lo studio: realizzazione[05] atelier: schema di funzionamento[06] [07] [08]: atelier: realizzazione[09] prototipi: schema di funzionamento[10] [11] [12] protipi: realizzazione

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ma0 / portfoliomedia / allestimenti

: playstory

2005-06 | installazioni interattive nel centro storico di Bitonto | pro-gettazione preliminare definitiva ed esecutiva | design team: Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre per Interaction Design Institute Ivrea, con Stefano Luciano e Giacomo Ortenzi | committente: Comune di Bitonto |

La memoria della città attraverso la reteIl progetto “playstory” parte dall’idea di valorizzare il patrimonio storico, architettonico e culturale della città di Bitonto, imma-ginando un sistema di installazioni interattive per la fruizione dei poli culturali recuperati dal Comune, in particolar modo il Teatro Umberto I e la realizzazione di un sito web interattivo capace di collegare il centro storico della città con gli utenti della rete .Il sito web previsto oltre a provvedere ad alcune informazioni generali sugli eventi e sulle manifestazioni, verrà a costituire il punto centrale da cui sarà possibile gestire tutte le interazioni e i servizi previsti in città. Il vantaggio di questo sistema è la pos-sibilità di implementazione delle attività, cioè di parti successi-ve che potranno essere intraprese poco per volta nel tempo.

[01] [02] codici miniati: sistema interattivo per sfogliare virtualmente le pagine di antichi manoscritti[03] [04] point at: sistema di illuminazione urbana attivabile dal visitatore, versione touchscreen[05] pietre parlanti: se i muri potessero parla-re... suoni e storie nella memoria della città[06] point at: sistema di illuminazione urbana attivabile dal visitatore, versione portale

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[01] dida[02] dida[03] dida[04] dida[05] dida[06] dida[07] dida[08] dida[09] dida[10] dida[11] dida[12] dida

/ emmeazero studio d’architettura ma0 / portfoliomedia / allestimenti / realizzate

: vivalibri

2006-07 | progettazione integrale delle librerie Vivalibri e relativi com-plementi di arredo | collaboratori: Carlo Tancredi, Giuseppe Rocco, Marina Pia Scialla | committente: Comune di Roma

Il progetto sceglie di ridurre al minimo l’intervento dell’architetto garantendo allo stesso tempo forte riconoscibilità alla libreria, integrando nella mensola il sistema di illuminazione dei libri.La mensola diventa dunque corpo illuminante e indice delle categorie, elemento di continuità dello spazio.

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ma0 / portfoliomedia / incarichi / completati

: m.a.u. – museo per l’arte urbana

2003 | consultazione ad inviti “I musei dell’iperconsumo” promosso da DARC e Accademia di S.Luca | gruppo di progettazione: Ketty Di Tar-do, Alberto Iacovoni, Luca La Torre

Elementi per un museo a scala territoriale

Oltre gli spazi istituzionalizzati del museo esistono esperien-ze diffuse di produzione artistica ed estetica che fanno dello spazio urbano il loro luogo privilegiato di intervento e che nel museo non possono che essere rappresentate, mostrate, ma mai vissute nel loro divenire.Si tratta di esperienze che consapevolmente si pongono come obiettivo di modificare lo spazio vissuto ed incidere sulle rela-zioni che si sviluppano tra i suoi abitanti, attraverso interventi a volte effimeri, della durata di qualche giorno se non di ore, ma anche capaci di stimolare processi di cambiamento e riappro-priazione dello spazio urbano a lunga durata: dalle occupazioni illegali dei centri sociali fino alle performances ed installazioni di artisti che potremmo genericamente definire “relazionali” la città sembra diventata la materia prima con cui una produzione estetica si fa politica, strategia di riappropriazione e cambia-mento del punto di vista sui suoi spazi, rielaborazione consa-pevole di nuove forme di relazioni e socialità.mau è un progetto per un museo al contrario, che si apre ed espande sull’intero territorio urbano, strumento di orientamen-to più che di catalogazione, attivo ed interattivo, in continuo cambiamento, strategia di fertilizzazione dei territori dell’arte attraverso la messa in rete delle esperienze in un pattern cellu-lare di spazi dedicati alla diffusione dei fenomeni artistici nella vita quotidiana.

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[01] la webmap[02] il museo come percorso urbano[03] trasporti per l’arte urbana[04] il curatore come guida per la città

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: trans:plant 2003-04 | allestimento e intervento urbano | progettazione preliminare definitiva ed esecutiva | design team: ma0, IaN+, nicole_fvr, il molino | workshop promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti per l’allestimen-to della mostra Costruire la città dell’uomo. Riflessioni dall’esperienza di Adriano Olivetti (1930-1960)

Trans:plant è un sistema operativo che innesca due azioni concrete: un bosco di alberi che muoverà dalle sale della gal-leria verso l’Orto Boario, il giardino della comunità Kurda di Ararat, e un dispositivo di protezione per i futuri spostamenti del materiale esposto. Trans:plant è un allestimento che propone nella sua operati-vità un confronto tra le pratiche attuali di coltura del territorio con quelle narrate in mostra e, allo stesso tempo, uno spazio di risonanza nella galleria e un intervento diretto sullo spazio pubblico.

ma0 / portfoliomedia / allestimenti / realizzati

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[01] sistema operativo[02] [03] [04] la mostra[05] [06] il sistema espositivo/conservativo[07] l’invito al trans:plant[08] [09] la piantumazione nel giardino dell’Ararat

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: comm/on ground

2004 | “Comm/on ground”, curatela e realizzazione di una sezione dedicata all’architettura all’interno di MEDIA.COMM(UNITY) / COMM.MEDIUM, divenire comunità oltre il mezzo: l’opera diffusa a cura di Gabriele Perretta, Museo d’Arte Contemporanea MASEDU, Sassari | gruppo di progettazione: ma0 con 2a+p | in mostra: 2a+p, avanguardie permanenti, cliostraat/stefano mirti/interaction ivrea, IaN+, ma0, peter lang, sciattoproduzie, stalker | www.commonground.it

Common ground: l’occasione per iniziare un dialogo ed attivare una rete che si è costruita in anni recenti in maniera frammen-taria e casuale, attraverso collaborazioni su progetti specifici ma anche grazie all’ascolto reciproco, all’osservazione delle esperienze altrui come risposte possibili alle questioni che si affrontano ogni giorno nella pratica dell’architettura.Common ground nasce dalla convinzione che in questo mo-mento sia indispensabile riannodare le esperienze di chi con-divide un terreno d’indagine e una tensione etica anche sen-za necessariamente condividere gli strumenti di intervento, e confrontare operatività spesso complementari, per tracciare una differenza, indicare delle urgenze, e materializzare quel terreno comune di riflessione sul quale sono cresciute negli ultimi anni molte delle esperienze più significative, al di fuori delle questioni formali tutte interne all’architettura, tra spazio e relazioni, tra spazi capaci di produrre relazioni e relazioni che producono spazi.La distanza tra questi due approcci è a volte un mondo intero, così come lo è quella tra gli strumenti utilizzati, ma è su quel li-mite, in equilibrio tra l’uno e l’altro che sono stati invitati a riflet-tere gli architetti di questa prima edizione di commonground.

ma0 / portfoliomedia / allestimenti / realizzati

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[01] schema per l’esposizione: un mosaico di fogli A4, 80 per ogni gruppo invitato[02] schema per il playground[03] [04] [05] [06] viste della mostra

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: dar€

2003-04 | concorso su selezione per l’Infospazio DARC alla VIII Bien-nale di Architettura di Venezia | gruppo i progettazione: ma0 con Nico-le_fvr | progetto finalista |

Progetto in tre fasi per un’architettura pubblica

Obiettivi :stimolare una riflessione pubblica sui temi della Biennale d’Ar-chitettura e sulla necessità dell’architettura.

Input:60.000 euro per allestire 38 mq = 60.000 monete da 10 euro-cent, una piscina dorata, il denaro che si fa spazio, supporto fisico per una riflessione sul ruolo dell’architettura.

Elaborazione:si invita il visitatore a rendersi soggetto propositivo, partecipan-do all’iniziativa con un eurocontributo, esprimendo un punto di vista sull’architettura prossima edindicando i possibili scenari per un intervento utile di architettura.

Output:–un allestimento a costo minimo–un confronto pubblico sulla necessità dell’architettura–un’architettura potenziale sul territorio

ma0 / portfoliomedia / allestimenti / concorsi

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[01] un possibile catalogo delle proposte[02] [03] : l’allestimento[04] [05] concepts

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: mister T

2004-05 | concorso “un totem informativo per la Triennale di Milano | gruppo di progettazione: Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Tor-re con Natalie Ziesemer, Frederic Quevillon | committente: Triennale di Milano | primo premio e realizzazione |

mister T popola gli spazi esterni della città e abita gli interni degli edifici pubblici, esprimendo e interpretando con le proprie posizioni la vocazione di un luogo o quella delle relazioni che vi intercorrono, a volte suggerendone di nuove, invitando i propri interlocutori a entrare in contatto fisico, a sperimentare modi per dialogare, per comunicare. Il signor T è l’icona della figura umana, oggetto e soggetto di tutti progetti di architettura e design, pioniere di spazi futuri, collaudatore di nuove invenzioni, alter ego universale, umaniz-zazione dell’individuo che si relaziona con la collettività, guida e sentinella, tribuno e giullare.

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[01] mr T[02] schema assonometrico[03] prospetto[04] versione seduta con pc[05] mr T & friends[06] mr T skins[07] mr T nella città[08] modello[09] [10] [11] [12] realizzazione

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: italia in persona

2004 | progettazione preliminare del sistema espositivo per una mo-stra itinerante sulla missione culturale del prodotto italiano | progetto e realizzazione video proozionale |gruppo di progettazione: Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre con Lorraine Perrot, Pierluigi Ventura | committente: Fondazione Pistoletto / Cittadellarte |

La mostra è pensata non per un luogo specifico ma è conce-pita come struttura itinerante adattabile a luoghi diversi. Otto installazioni artistiche relative alle altrettante aree tematiche della mostra, concepite dalla Fondazione Pistoletto, dispositivi per stimolare domande e riflessioni sui valori caratteristici della media e piccola impresa italiana, sono collegate tra loro da una parete continua che diventa il supporto per tutti i materiali informativi -testi, immagini, video e prodotti relativi a casi stu-dio esemplari.Distribuita lungo di essa a formare una moltitudine, una collet-tività, la figura umana diventa il protagonista di tutto l’impian-to allestitivo, dando forma ai passaggi tra un’area tematica e l’altra, alle stampe del materiale fotografico e agli specchi che coinvolgeranno il visitatore nello spazio riflesso. Le pareti sono composte di elementi piani prefabbricati in le-gno verniciati e sagomati, raccordati da elementi curvi di 2 mt di raggio, e possono essere riconfigurate per adattarsi ad una molteplicità di spazi differenti, e facilmente trasportate una vol-ta smontate.

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[01] la parete[02] schemi di aggregazione[03] assonometria generale [04] una installazione[05] [06] vedute dello spazio espositivo[07] i pannelli pubblicitari[08] [09] [10]: allestimento promozionale alla Fiera del Libro di Torino

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book_show

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: bookshow

2004 | progettazione preliminare per un sistema espositivo riconfigu-rabile per una libreria in via Zanardelli a Roma e per allestimenti tem-poranei | gruppo di progettazione: Ketty Di Tardo, Alberto Iacovoni, Luca La Torre con Lorraine Perrot, Pierluigi Ventura, Tobias Weske | committente: Vivalibri spa |

Tre soluzioni individuano tre possibilità di riconfigurare lo spa-zio di una libreria per adattarlo ad eventi, allestimenti stagio-nali, promozioni.La prima - bigbook - si adatta alle dimensioni esigue dello spa-zio ipotizzato per il bookshop: un sistema di porte/espositori mobili agganciati al controsoffitto permette infinite soluzioni spaziali, ma soprattutto di minimizzare l’ingombro del sistema in caso di eventi speciali. La seconda - cubook - utilizza un elemento base cubico come espositore, sistema di illuminazione illuminazione e segnaleti-ca; lo stesso elemento può essere utilizzato come imballo per trasportare i libri in occasione di fiere e stand temporanei.La terza - zigbook -, adatta a spazi più grandi, è un grande tavolo che si piega e diventa espositore.

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[01] bigbook: vista notturna dall’esterno[02] bigbook: configurazioni[03] [04] bigbook: l’interno[05] cubook: schema assonometrico[06] cubook: assonometria[07] cubook: l’interno[08] [09] [10] zigbook: viste

ma0 / portfoliomedia / allestimenti

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: blister

2000 | prototipo realizzato per l’allestimento dei negozi 187 (Telecom) | gruppo di progettazione: Arch. Ketty Di Tardo, Arch. Alberto Iacovoni, Arch. Luca La Torre (ma0) + Arch. Laura Negrini | committente: Sp systema

Un sistema di espositori modulari e geometricamente riconfi-gurabili trasforma espandendola la vetrata del negozio in uno spazio tridimensionale, un blister fuori scala che porta il pro-dotto da esporre proprio sul limite trasparente tra esterno e interno del negozio. Lo stesso principio è applicato al banco vendita interno.

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[01] concept[02] [03] 04] modello[05] [06] [07] [08] prototipo[09] vetrina test

ma0 / portfoliomedia / allestimenti / realizzati

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/ emmeazero studio d’architettura ma0 / portfoliomedia / websites + videos

: web

> www.ma0.it2001 / 2005 | ma0 + Pia Livia Di Tardo> www.omini.net2005 | realizzato in occasione della mostra “Storytellers”, Beyond the Media 05 Script , Firenze | con Agnese Canziani e Giacomo Ortenzi> romalab2005 | www.commonground.it/romalab

: video

> sitting around2007 | presentazione del progetto di una piazza a Bari per la mostra “High Touch, Design Italiano per tutti” a Sendai E Yo-kohama (Giappone)> pincetto2007 | presentazione del project financing per un complesso multifunzionale a Perugia> architectures on a thin line2002/07 | realizzato in occasione della mostra “Intimacy”, Beyond the media 04, Firenze, ed aggiornato in occasione della I Biennale d’Architettura di Pechino, 2004> immaginare Corvialepresentazione del laboratorio promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti e il Comune di Roma | 2004 | ma0 + Pia Livia Di Tardo> italia in personapresentazione del progetto per la Fiera del Libro a Torino | 2004 > earthscapesconcorso “città terzo millennio”, VII Biennale di Architettura di Venezia, progetto selezionato, con IaN+ > medialabspecial prize for digital creativity Far Eastern International Ar-chitecture Award 2001

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/ emmeazero studio d’architettura

2007 | Piazza a Bari in “Responsiveness: spazio pubblico e sensibilità digitale” di Maurizio Meossi, in Esempi di Architet-tura n°1, 2006 | “La città nuova italia-y-2026. Invito a VEMA”, catalogo della mostra, Editrice Compositori2006 | “Living Zoo” in “Landscape Design – Residence”, Ar-chiworld2006 | “Nuovi talenti italiani” Casamica gennaio 20062005 | “Papers”, arch’it papers 00 Navado Press trieste2005 | Alberto Iacovoni: “Game Zone. Playgrounds tra scenari virtuali e realtà”, Edilstampa 2005 | La memoria degli oggetti in Abitare 455 20052005 | Piazza risorgimento a Bari in “Italian Metamorph”A+U, Architecture and Urbanism n° 420 2005 | H-ouse in “Portable Architecture – and unpredictable surroundings”, di Pilar Echevarria M., structure 2005 | Piazza risorgimento a Bari, d’Architettura n°262005 | “Playscape, lo spazio come res publica”, Arch’ithttp://ar-chitettura.supereva.com/playgrounds/20050717/index.htm2005 | Piazza risorgimento a Bari, Arch’it http://architettura.su-pereva.com/architetture/20040130/index.htm2005 | “Net.it - snapshot su architettura, design, fotografia in Italia”, Actar 20052004 | “Playscape” e “HLMs mit Asphalt sanieren” di H. Hertz-berger, su Bauwelt 15-162004 | Marialuisa Palumbo “Mobilità Urbane” in Metamorfosi n°502004 | Metamorfosi n°492004 | “Touch screen”, catalogo della mostra Intimacy, Man-dragora 2004 | Alberto Iacovoni: “Game Zone. Between Virtual Scene-ries and Reality”, Birkhauser 2004 | “Carsicittà”, progetto per gli spazi pubblici del quartiere Rozzol Melara a Trieste, in Progetto Verde, Casamica n° 3

2003 | Medialab e PLAY in : Digital Odyssey, a new voyage in the Me-diterranean, IaN+, Birkhäuser, Basel 2003, Testo&Immagine Torino 2003 | PLAY in: Developing Digital Architecture – 2002 FEIDAD Award, a cura di Yu-Tung Liu, Birkhäuser, Basel2003 | M.A.U. Museo per l’arte Urbana in: Dentro il_fuori – I musei dall’iperconsumo al racconto metropolitano, Edizioni C. Lindberg & P., Roma2003 | “Coming from outer space” in: Working Insider, a cura di Sergio Risaliti , Maschietto Editore, Firenze 2003 | PLAY in: Furio Barzon: La Carta di Zurigo, Eisenman, De Ker-ckhove, Saggio, Birkhäuser, Basel 2003 | GR – la generazione della rete, aa.vv., Cooper Castelvecchi 2003 | “Carsicittà”, in Arch’it architetture, http://architettura.supereva.it/architetture/20030411/index.htm2003 | “Omini”, pretesto per una playlist collettiva, in Arch’it http://ar-chitettura.supereva.it/books/scelti/2002120701/index.htm2002 | Dare in DARC –D40_2, Idee per uno spazio informativo nei Giardini di Castello alla Biennale di Venezia, 8 Mostra Internazionale di Architettura2002 | H-Ouse in: Future House, Radical Experiments in Living Spa-ce, a cura di Marie-Ange Brayer e Beatrice Simonot, Thames and Hudson, London2002 | A+A Architectureanimation, Barcellona giugno2002 | ma0 website in: 6° festival internazionale di architettura in vi-deo Beyond Media/Oltre i Media, a cura di Marco Brizzi e Paola Gia-conia, Editrice Compositori 2002 | Defining Digital Architecture, 2001 FEIDAD Award, a cura di Yu-Tung Liu, Birkhäuser, Basel2002 | “Architettura e videogames” in Computer & Internet n°192002 | “Critical Borders” in Arch’it, Arch’it Files, http://architettura.su-pereva.it/books/2001/200106001/index.htm2002 | “Living Carpet” in Arch’it, Arch’it Architetture, http://architettura.supereva.it/architetture/20020630/index.htm2002 | “Un allestimento sul limite”, in Arch’it Architetture, http://archi-tettura.supereva.it/architetture/20020511/index.htm

2002 | “Lost in space” in Arch’it, Arch’it files, http://architettura.supere-va.it/files/20020511/index.htm2002 | “Un allestimento sul limite”, in “PLAY il mondo dei videogiochi”, catalogo della mostra2001 | “Bring the noise” in Arch’it, Arch’it Collection, http://architettura.supereva.it/collection/20011216/index.htm2001 | “Fantasmi”, in Arch’it, Arch’it Architetture, http://architettura.su-pereva.it/architetture/20010910/index.htm2001 | Living Carpet in: Europan 6 – résultats européens, Europan Paris2001 | Living Carpet in: Bauwelt n° 32-33 2001 | Medialab in: Bauwelt n° 26 2001 | H-Ouse in: Archilab 2001, Marie-Ange Brayer e Beatrice Simo-not, Mairie d.Orleans 2000 | Catalogo del 5° Festival Internazionale di Architettura in video, “Il futuro e la città”2000 | “Il progetto”, numero su Gerico: 20+20+20 giovani architetti ita-liani

ma0 / portfoliopubblicazioni & testi

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/ emmeazero studio d’architettura ma0 / portfoliomostre

2002 | Beyond media/Oltre i media, VI Festival Internazionale di Ar-chitettura in Video iMage, Firenze, website selezionato per la mostra2002 | Transalpinarchitettura 02, Architettura tra Svizzera e Italia Centro Culturale Svizzero Pro Helvetia Milano2001 | Forum Europan 6, Liegi2001 | Archilab 2001, incontri internazionali d’architettura, Orléans.2000 | 5° Festival Internazionale di Architettura in video, “Il futuro e la città” a Firenze: presentazione del video Earthscapes, con Ian+ 2000 | “Architettura in vista”, in occasione della giornata mondiale dell’architettura organizzata dall’Ordine degli Architetti di Roma e dal-l’Inarch Lazio, Roma

2007 | “High Touch, Design Italiano per tutti”, Sendai e Yokoha-ma (Giappone)2006 | “Contemporary ecologies, Energies for Italian Architec-ture”, 5th Brasilia Biennal of Architecture2006 | “Continuicittà”, Invito A Vema, X Biennale di Architettu-ra, Padiglione Italiano2006 | “Lo spazio digitale dell’architettura italiana”, casa del-l’architettura, Acquario Romano, Roma.2006 | “Laboratorio Italia (Roma 2006) ex casa di correzione del San Michele, Roma2005 | “Storytellers”, Beyond Media 08, Script, Firenze.2005 | Festival dell’Architettura di Parma, sezione “Laboratorio Architettura Italia 2005 - nuovi laici”, Parma2005 | Osservatorio Urbano, laboratorio promosso dalla galle-ria Lungomare, Bolzano2004 | “Touch screen/Euphonia”, installazione per il festival Les Urbaines, Losanna con Formazero.2004 | Hot Spot Rome, Biennale d’Architettura, Pechino 20042004 | “Comm/on ground”, curatela e realizzazione di una sezione dedicata all’architettura all’interno di MEDIA.COMM(UNITY) / COMM.MEDIUM, divenire comunita oltre il mezzo: l’opera diffusa a cura di Gabriele Perretta, Museo d’Ar-te Contemporanea MASEDU, Sassari 2003 | Virtual Gallery, stazione FS Garibaldi, Milano2003 | Touch Screen, installazione interattiva per la mostra “ Forme d’acqua”, palazzo Belmonte-Riso, Palermo, con Tec-novisioni.2003 | Touch Screen, installazione interattiva per Intimacy –Beyond Media/Oltre i Media 03, Deep Inside, Spazio Alcatraz, Firenze, con Tecnovisioni.2003 | M.A.U.- Museo per l’Arte Urbana in Dentro il_fuori – I musei dall’iperconsumo al racconto metropolitano, Accademia Di San Luca, Roma2003 | “Working”, Stazione Leopolda Firenze2002 | A+A Architectureanimation, Barcellona giugno 20022002 | A-factor, collettiva Borromini Arte Contemporanea Oz-zano, Galleria Studio Legale Caserta

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/ emmeazero studio d’architettura ma0 / portfolioinsegnamento

Esperienze singole:

Alberto Iacovoni2005/06 | “Mutlimedia installations”, Master in Multimedia Con-tent Design, Università degli Studi di Firenze2002/07 | Interior design, Istituto Europeo di Design, Rome

Ketty Di Tardo2007 I “Multimedia design” Corso di laurea in Disegno Indu-striale, Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”, Università “La Sapienza” di Roma2007 I “Fond. di Inf. e tecnologie delle Arti Visive”, Accademia di Belle Arti di Roma2004/07 | “Multimedia design” Accademia di Belle Arti di Fro-sinone

Laboratori / lectures / convegni

2007 | ‘Mensen maken de stad, strategieën voor organische ste-denbouw in Almere Hout’, simposio internazionale per la presentazio-ne del progetto “Almere Hout, a city that is a wood”, Almere, Olanda2006 | “Signe Operazione Suolo”, Laboratorio progettuale a Lastra a Signa nell’ambito di “Isole del Tesoro”, promosso da iMage e Regione Toscana2006 | “Urban Toys”, Summer workshop, NABA (nuova Accademia di Belle Arti), Milano2006 | “Atlante del confine” workshop progettuale NABA (nuova Ac-cademia di Belle Arti), Milano.2005 | Gamezone, all’interno di “El andar como pratica estetica”, Uni-versidad de los Andes, Bogotà, Colombia2005 | Laboratorio progettuale, Master “Lo spazio in-forme”, Istituto Nazionale di Architettura, Roma2005 | “Viale corviale”, laboratorio all’interno di “Corviale Univercity”, promosso dall’Osservatorio nomade, Roma2004 | “Il playground”, lecture e due giorni di workshop al Master “Lo spazio in-forme”, Istituto Nazionale di Architettura, Roma2004 | “Playscapes”, Interaction Design Institute, Ivrea2004 | “Playscapes”, Istituto Universitario di Architettura di Venezia, laboratorio “Lattex” 2003 | “Architettura come media”, Università degli Studi di Roma La Sapienza laboratorio di allestimento 1, prof. A. Capuano.2003 | “Architettura come media”, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Facoltà di Architettura di Valle Giulia, laboratorio di archi-tettura degli interni-arredamento, prof. E. Vendittelli.2003 | “Architettura come media”, Università degli Studi di Roma La Sapienza, in Coltivatori della mente, ciclo di interventi all’interno del corso di progettazione assistita del prof. Antonio Saggio2003 | “Playgrounds”, Università di Architettura di Roma La Sapienza, corso di progettazione multimediale prof. Marco Brizzi2003 | “Riprogettare la città moderna” intervento al convegno “Con-corsi di progettazione e trasformazioni urbane” organizzato dalla Fa-

coltà di Architettura di Trieste, Auditorium del Museo Revoltella2003 | “Borderlab”, IUAV, Venezia, corso prof. Stefano Boeri2002 | At_tra_verso, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura2002 | “Architettura come media”, Work in progress 2, Università degli Studi di Ancona, Facoltà di Ingegneria2002 | “Architecture as media”, Texas University, Castiglion Fioren-tino2002 | “Publi-city, tecniche di sopravvivenza dello spazio pubblico” in Villard 3, seminario itinerante di progettazione, Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno2002 | “Architettura come media”, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Corso di Laurea specialistica quinquennale UE2002 | Beyond media/Oltre i media, VI Festival Internazionale di Ar-chitettura in Video iMage, Firenze“Architecture vs Videogames, universi costruttivi a confronto”2002 | “Architettura come media”, Istituto Europeo di Design, Roma2001 | Forum Europan 6, Liegi2001 | Lectures a Roma alla III Università di Architettura di Roma, Waterloo University, Cornell University e all’Istituto Svizzero (Trans-alpinarchitettura 01)2000 | Stanze aperte sulla giovane architettura Italiana, conferenza, Ordine degli Architetti di Milano2000 | Gerico: 20+20+20 giovani architetti italiani, conferenza , VII Biennale di Venezia