Martin Luther King e la lotta alla segregazione negli …...Ho un sogno, che un giorno questa...

13
Verso il mondo contemporaneo Martin Luther King e la lotta alla segregazione negli Usa

Transcript of Martin Luther King e la lotta alla segregazione negli …...Ho un sogno, che un giorno questa...

Verso il mondo contemporaneo

Martin Luther King e la lotta alla

segregazione negli Usa

La situazione degli afro-americani negli Usa

Sebbene negli Usa la schiavitù degli afro-americani fosse stata abolita da fine ‘800, la vita delle persone di colore era a metà del ‘900 ancora molto difficile.

Sebbene essi non fossero più schiavi dei bianchi, subivano comunque un regime di segregazione razziale, cioè di discriminazione che li privava dei principali diritti umani.

La segregazione consisteva soprattutto nella separazione netta tra bianchi e neri: questi non potevano frequentare le stesse scuole dei bianchi, gli stessi uffici pubblici, ricevevano stipendi dimezzati rispetto ai bianchi.

L’inizio delle lotte per l’integrazione

razziale

Alla guida del movimento per i diritti civili dei neri si pose

Martin Luther King, un pastore protestante che seguiva il

metodo della lotta non violenta.

Egli ebbe molti seguaci, anche se non tutti approvavano i metodi

non violenti.

Scuole per bianchi e per neri

Una delle forme peggiori di discriminazione era

quella che riguardava la separazione nelle scuole

tra bianchi e neri.

Nel 1954 la Corte Suprema degli Stati Uniti ordinò la fine di questa

forma di discriminazione.

Purtroppo tra il dire e il fare però…

L’episodio di Little Rock Uno degli episodi più celebri fu

quello del liceo di Little Rock, in Arkansas: in seguito alla sentenza della corte suprema, 9 ragazzi neri si iscrissero a questa scuola, frequentata fino ad allora solo da bianchi. Accolti male dai compagni bianchi, continuarono a lottare insieme agli altri neri della città per la difesa di questo diritto e poterono frequentare l’anno scolastico con gli altri.

Il caso di Rosa Parks

Un altro importante episodio è quello che vide protagonista

nel 1955 Rosa Parks, una donna nera dell’Alabama.

Ella si rifiutò di cedere il proprio posto sull’autobus ad

un uomo bianco, come imponeva la legge. Perciò fu

arrestata.

Martin Luther King organizzò allora il boicottaggio degli

autobus, per cui per più di un anno i neri non presero gli

autobus dei bianchi, arrecando un grave danno economico.

Nel 1956 la segregazione razziale sugli autobus venne dichiarata incostituzionale.

Una lunga lotta

Naturalmente queste sentenze non fermarono gli episodi di razzismo, che continuarono ancora a lungo.

Sebbene le leggi razziste fossero state abolite, le condizioni di vita dei neri migliorarono veramente solo dopo molti anni.

Martin Luther King continuò a lottare per i suoi ideali fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1968.

Il discorso di Martin Luther King C’é chi domanda ai seguaci dei diritti civili: "Quando sarete soddisfatti?".

Non potremo mai essere soddisfatti, finché i neri continueranno a subire gli indescrivibili orrori della brutalità poliziesca. Non potremo mai essere soddisfatti, finché non riusciremo a trovare alloggio nei motel delle autostrade e negli alberghi delle città, per dare riposo al nostro corpo affaticato dal viaggio. Non potremo mai essere soddisfatti, finché tutta la facoltà di movimento dei neri resterà limitata alla possibilità di trasferirsi da un piccolo ghetto a uno più grande. Non potremo mai essere soddisfatti, finché i nostri figli continueranno a essere spogliati dell’identità e derubati della dignità dai cartelli su cui sta scritto "Riservato ai bianchi". Non potremo mai essere soddisfatti, finché i neri del Mississippi non potranno votare e i neri di New York crederanno di non avere niente per cui votare. No, no, non siamo soddisfatti e non saremo mai soddisfatti, finché la giustizia non scorrerà come l’acqua, e la rettitudine come un fiume in piena.

Il discorso di Martin Luther King Oggi, amici miei, vi dico: anche se dobbiamo affrontare le difficoltà di oggi e di domani, io continuo ad avere un

sogno. E un sogno che ha radici profonde nel sogno americano. Ho un sogno, che un giorno questa nazione sorgerà e vivrà il significato vero del suo credo: noi riteniamo queste verità evidenti di per sé, che tutti gli uomini sono creati uguali. Ho un sogno, che un giorno sulle rosse montagne della Georgia i figli degli ex schiavi e i figli degli ex padroni di schiavi potranno sedersi insieme alla tavola della fraternità. Ho un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, dove si patisce il caldo afoso dell’ingiustizia, il caldo afoso dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e di giustizia. Ho un sogno, che i miei quattro bambini un giorno vivranno in una nazione in cui non saranno giudicati per il colore della pelle, ma per l’essenza della loro personalità. Oggi ho un sogno. Ho un sogno, che un giorno, laggiù nell’Alabama, dove i razzisti sono più che mai accaniti,, un giorno, proprio là nell’Alabama, i bambini neri e le bambine nere potranno prendere per mano bambini bianchi e bambine bianche, come fratelli e sorelle.

Il discorso di Martin Luther King

E quando questo avverrà, quando faremo riecheggiare la

libertà, quando la lasceremo riecheggiare da ogni villaggio e

da ogni paese, da ogni stato e da ogni città, saremo riusciti ad

avvicinare quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e

bianchi, ebrei e gentili, protestanti e cattolici, potranno

prendersi per mano e cantare le parole dell’antico inno:

"Liberi finalmente, liberi finalmente.