MARTEDI’ 16 aprile 2013 · Regolamenti governativi DPR 87, 88, 89 / 2010 Indicazioni nazionali...
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Appunti a cura di Arduino Salatin (IUSVE Venezia)
Delivery Unit - Misure di accompagnamento alle azioni innovative in tema di riordino del secondo ciclo di istruzione – Secondo biennio e quinto anno.
Tematica n. 4 – Orientamento
MARTEDI’ 16 aprile 2013 ore 15.00 – Aula magna I.C. n. 6 – via Finelli 2 - Bologna
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Cornice di riferimento interpretativa
L’orientamento nella secondaria di secondo grado
L’orientamento in uscita
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La Risoluzione del Consiglio Europeo del 21.11.2008: «Includere meglio l’orientamento lungo tutto l’arco della vita nelle strategie di educazione e formazione lungo tutto l’arco della vita» e i suoi quattro assi di azione:
1. Favorire l’acquisizione della capacità di orientarsi
lungo tutto l’arco della vita, 2. Facilitare l’accesso ai servizi di orientamento per
tutti i cittadini , 3. Sviluppare l’assicurazione di qualità dei servizi di
orientamento, 4. Incoraggiare il coordinamento e la cooperazione tra
i diversi attori a livello nazionale, regionale e locale.
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La «Carta di Genova» del 2011
Nelle Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione («ET 2020»)
- viene ribadita la centralità del riconoscimento degli esiti di apprendimento e della creazione di partenariati scuola - mondo del lavoro
- viene inoltre sottolineata di incoraggiare la creatività , l’imprenditività e l’imparare ad imparare.
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Il Piano di azione “Italia 2020” per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro, emanato nel 2009 dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero del Lavoro, pone come prioritari i seguenti obiettivi:
- facilitare la transizione dalla scuola al lavoro;
- rilanciare l’istruzione tecnico-professionale;
- rilanciare il contratto di apprendistato;
- ripensare l’utilizzo dei tirocini formativi, promuovere le esperienze di lavoro nel corso degli studi;
- educare alla sicurezza sul lavoro.
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L’avvio del Piano Nazionale per l’Orientamento lungo tutto l’arco della vita (2012) discende dalla rinnovata consapevolezza dell’importanza strategica dell’orientamento nella formazione della persona, del suo ruolo nella prevenzione della dispersione scolastica e della necessità, oggi più pressante, di dover intervenire a tutti i livelli scolastici e formativi per sostenere i giovani nell’assunzione coerente di processi di scelta e di decisione in una società sempre più caratterizzata da incertezza e complessità.
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La Circ. del MIUR n. 29 del 12/04/2012 in materia di monitoraggio delle azioni e degli interventi realizzati e/o programmati nel quadro del Piano Nazionale Orientamento.
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a) Strumento a garanzia del successo formativo
L’orientamento rappresenta il diritto dello studente al successo scolastico e formativo ovvero la capacità di assumere decisioni, rispetto alla propria vita e al proprio futuro, coerenti con i propri bisogni e aspettative.
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b) Strumento chiave contro la dispersione scolastica
L’orientamento costituisce, quindi, il “collante pedagogico” della nuova scuola e lo strumento chiave per affrontare e arginare il problema della dispersione scolastica e per trovare risposte efficaci per quei giovani che spesso interrompono gli studi senza aver conseguito alcuna qualifica o diploma.
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c) Parte integrante del curricolo
L’orientamento viene declinato come “attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado…. parte integrante dei curricoli di studio di tutte le discipline, che deve essere presente nel processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia.
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Esso si esplica come un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere se stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinchè possano essere protagonisti di un personale progetto di vita e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile” (cfr. Direttiva n. 487/1997).
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La presa in carico della responsabilità formativa nei confronti degli studenti, a ogni livello di scolarizzazione, è rappresentata dalla realizzazione di un P.O.F. orientante, il cui “fil rouge” discende dall’integrazione tra orientamento e competenze orientative di base o competenze chiave di cittadinanza e dalla consapevolezza del legame irrinunciabile con la realtà sociale e le sue esigenze.
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Strumento chiave di questa strategia è la didattica orientativa o orientamento formativo, che deve:
- costituire parte integrante del P.O.F. d’istituto,
- essere presente in tutte le attività di apprendimento, in tutte le discipline e in ogni livello di scolarizzazione, in quanto via e fondamento per la costruzione delle competenze di base e di quelle orientative generali,
- fare da presupposto per la costruzione delle competenze orientative vere e proprie, necessarie per fronteggiare (coping) le sfide della vita e per prevenire varie forme di disagio…
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Composizione del team regionale per l’orientamento
Acquisizione del concetto fondante dell’orientamento formativo come base del curricolo delle scuole di ogni ordine e grado.
Conoscenza rilevata dei bisogni formativi dei docenti
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Azioni di monitoraggio e valutazione degli
interventi
Verifica e sostegno al rapporto tra le finalità politiche, scelte istituzionali e scelte tecnico/operative
Centratura del processo sulla persona e sui suoi bisogni
Costruzione della rete a livello provinciale per l’integrazione dei servizi e per una governance efficace
Monitoraggio e valutazione della formazione degli operatori
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Informativo
Formativo
Counselling
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In entrata
In uscita
Ri-orientamento
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DM 139/2007 sull’obbligo di istruzione (equivalenza formativa)
Regolamenti governativi DPR 87, 88, 89 / 2010
Indicazioni nazionali dei licei e Linee guida per gli istituti tecnici e professionali
Linee guida per l’alternanza scuola –lavoro (2012)
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Nei Regolamenti per il riordino degli istituti tecnici, professionali e dei licei:
- si propone un impianto curriculare basato sul modello 2+2+1
- si ribadisce l’importanza degli strumenti per la transizione scuola lavoro: stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono riconosciuti come irrinunciabili per la realizzazione dei percorsi di studio in contesti operativi (D.P.R. n. 88, art. 5, comma 2, lettera e).
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- Si richiama come riferimento unitario il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) definito dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, allegato A). Esso è finalizzato a: a) la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni; b) lo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio; c) l’esercizio della responsabilità personale e sociale.
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In base al Regolamento “il secondo biennio ed il quinto anno costituiscono un percorso unitario per accompagnare lo studente nella costruzione progressiva di un progetto di vita, di studio e di lavoro”. I risultati di apprendimento relativi al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente comprendono, infatti, una molteplicità di competenze personali e professionali per l’inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’Università o all’Istruzione Tecnica Superiore (I.T.S.).
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Serve anche ad orientare la prosecuzione degli studi a livello terziario e post-secondario
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mondo del lavoro
ITS
Università
Il ruolo orientativo del curricolo e lo sviluppo
della capacità di orientarsi e di sostenere scelte motivate degli studenti che, nel mettersi alla prova affrontando situazioni reali, individuano i loro punti di forza e di debolezza, attitudini e interessi;
Il ruolo della didattica laboratoriale, che intreccia la teoria e la pratica sperimentale, esperienza di apprendimento motivante per il rapporto con i segmenti produttivi delle realtà lavorative;
Il dialogo e cooperazione con le imprese e con il contesto lavorativo territoriale, a partire dall’alternanza scuola-lavoro;
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«Il Comitato tecnico scientifico (o il Comitato scientifico per i licei) riveste un ruolo fondamentale per l’apertura della scuola all’esterno… La costituzione dei CTS negli istituti tecnici e
professionali fa riferimento ai contributi che attengono alla dimensione organizzativa della scuola, al sistema dell’autonomia scolastica inserito all’interno del più vasto sistema delle autonomie territoriali, alla capacità di autorganizzazione delle istituzioni scolastiche per rispondere meglio alle sfide dell’innovazione…
I CTS aiutano la scuola nell’attuazione del riordino degli ordinamenti e consentono di implementare i rapporti con il terziario, le Università, il mondo dell’impresa e del lavoro».
(Linee Guida per l’alternanza, 2012)
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«Nella fase di attuazione del riordino, l’alternanza rappresenta, per le scuole, un’opportunità per definire la loro nuova identità, attraverso l’approfondimento delle peculiarità degli indirizzi, curvandoli rispetto alle vocazioni e alle esigenze di crescita dei differenti territori». «…Essa deve quindi non solo consolidare l’incontro con il mondo del lavoro, ma deve diventare un’esperienza orientante, volta a favorire la conoscenza del sé e della società contemporanea». (Linee guida per l’alternanza, 2012)
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L’orientamento, le responsabilità di risultato ed i focus principali possono essere anche diversi per i rispettivi ordini di studio: nei licei i percorsi organizzati mirano in modo
prevalente allo sviluppo della dimensione di ricerca e delle competenze cognitive e personali correlate;
negli istituti tecnici il focus è sull’esercizio delle competenze professionali in un contesto di «laboratorio esteso al territorio»;
negli istituti professionali, così come nei tecnici, con una particolare attenzione ad una progettazione specifica (per settore e filiera) per costruire il futuro inserimento lavorativo.
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Alternanza scuola lavoro come metodologia
Istituti tecnici
potenziamento metodologico
Istituti professionali
orientamento
Licei
ricerca
al lavoro
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Art. 8, Regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti professionali ai sensi dell'articolo 64, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n.112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n.133. Emanato il 15 marzo 2010 dal Presidente della Repubblica):
«(…) L’area di professionalizzazione di cui all’articolo 4 del Decreto del Ministro della pubblica istruzione 15 aprile 1994 è sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall’anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell’ordinamento di cui al presente regolamento, con 132 ore di attività in alternanza scuola lavoro a valere sulle risorse di cui all’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77».
Per dare all’alternanza il suo significato più vero di formazione anche sul lavoro, in vista di una effettiva crescita professionale degli studenti coinvolti, occorre che essa abbia una congrua durata, che si sviluppi nel tempo lungo tutto l’arco della scuola superiore, a partire da una prima fase di orientamento, in una logica di filiera.
A tal fine, meglio si prestano, oltre alle convenzioni con le singole imprese, obbligatorie per legge, gli accordi più ampi quali il protocollo d’intesa, l’accordo di settore, l’accordo interregionale, l’accordo quadro, l’accordo di rete, l’accordo specifico, l’accordo di programma (o programmatico).
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Gli IP «possono utilizzare gli spazi di flessibilità anche nel primo biennio entro il 25% dell’orario annuale delle lezioni per svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale regionale di cui all’articolo 2, comma 3, nei limiti degli assetti ordinamentali e delle consistenze di organico previsti dal presente regolamento…»
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ri - orientamento
E’ necessario che gli istituti progettino e realizzino, nella loro autonomia, interventi didattici in grado di:
- assicurare la migliore continuità possibile tra il primo e il secondo ciclo di istruzione;
- orientare gli studenti per tutta la durata del primo biennio in relazione alle loro attitudini e vocazioni;
- valorizzare le diverse identità, differenze culturali, stili di apprendimento e abilità dello studente.
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- I giovani infatti incontrano oggi maggiori difficoltà a disegnare il proprio futuro professionale e a definire le strategie per realizzarlo.
- La collaborazione tra le scuole e gli altri soggetti del territorio, a partire dal raccordo con le scuole del primo ciclo, è molto importante anche per realizzare iniziative e percorsi capaci di motivare gli studenti a costruire progressivamente il proprio progetto di vita e di lavoro.
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Le scelte diventano più difficili e complesse;
il percorso di orientamento va costruito per tutta la durata della scuola secondaria superiore, cogliendo tutte le opportunità per valorizzare attitudini e talenti personali.
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Occorre privilegiare la dimensione formativa e operativa piuttosto che quella informativa: accogliendo gli studenti fin dal loro ingresso
nella scuola secondaria, accompagnandoli lungo l’intero percorso di
studi, motivandoli verso le professioni, con
un’approfondita conoscenza del settore di riferimento e delle sue prospettive evolutive, affinché ogni giovane si senta protagonista del proprio processo di formazione e crescita.
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Se il processo di personalizzazione si fonda sull’idea che ogni studente ha propri tempi e modalità di apprendimento, oltre che attitudini personali e propensioni da sviluppare, è proprio in queste nuove “alleanze formative” che la scuola può trovare le opportunità per sostenere l’orientamento dei propri utenti e lo sviluppo delle loro capacità di costruire progetti personali di studio e di lavoro, promuovendo l’apprendimento con tutte le risorse didattiche e organizzative disponibili, sia all’interno che all’esterno.
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Il riordino vuole corrispondere alla necessità non solo di modernizzare l’impianto curricolare, ma anche di rafforzare la capacità degli studenti di scegliere consapevolmente, dopo il diploma, il proprio percorso.
Orientare gli studenti che desiderano proseguire la propria formazione è allora un’esigenza che investe sia la Scuola, sia il sistema post-secondario.
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Un’area di intervento che merita una speciale attenzione, stante lo stretto collegamento tra Istituti Tecnici e Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.), riguarda il rafforzamento delle competenze di informatica e di lingua inglese degli studenti delle quinte classi con particolare riguardo alla conoscenza dell’inglese tecnico di indirizzo.
Sempre nella prospettiva di favorire l’accesso alla nuova offerta formativa degli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.) potranno essere programmate iniziative di consolidamento delle competenze scientifiche attraverso l’organizzazione di moduli integrativi che riguardino specifici ambiti applicativi.
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Anche le azioni di orientamento finalizzate alle professioni e al lavoro, considerate dal decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 22, diventano attività istituzionali per tutti gli istituti di istruzione secondaria superiore, statali e paritari, che si inseriscono strutturalmente nel piano dell’offerta formativa del secondo biennio e del quinto anno, per essere modulate allo scopo di assecondare gli interessi degli studenti e delle studentesse.
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utilizzare strumenti per la ricerca attiva del lavoro e delle opportunità formative (redazione e diffusione del CV, autovalutazione e verifica delle proprie conoscenze, ecc.)
valutare le proprie capacità, i propri interessi e le proprie aspirazioni (bilancio delle competenze) anche nei confronti del lavoro e di un ruolo professionale specifico;
riconoscere i cambiamenti intervenuti nel sistema della formazione e del mercato del lavoro;
sviluppare competenze metodologiche finalizzate ad assumere decisioni.
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Gli Istituti d’istruzione secondaria, nell’ambito della propria autonomia, devono assicurare il raccordo con le Università, anche consorziate tra loro, realizzando appositi percorsi di orientamento e di autovalutazione delle competenze.
Le Università, dal canto loro, individuano nei loro Regolamenti specifiche iniziative attraverso piani pluriennali di intervento.
Va infine favorita l’integrazione tra i diversi interventi orientativi e la circolarità delle informazioni tra il soggetto che deve prendere decisioni ed i differenti enti ed istituzioni che hanno specifici compiti di comunicazione e sostegno.
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