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Martedì 16 maggio 2017 – Anno 9 – n° 133 e 1,50 – Arretrati: e 3,00 Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 y(7HC0D7*KSTKKQ( +_!"!,!#!] SCUOLA La prova di Stato, tra crediti e punti, pesa sempre meno La “matura” ha 94 anni: abolitela » GIOVANNI PACCHIANO È un vecchione di 94 anni e se li porta ma- le. Nonostante gli otto lifting subiti nella sua lunga vita e nonostante la fervida mente filosofica che gli ha dato i natali nel lon- tano 1923: Giovanni Gentile, titola- to, anzi titolatissimo ministro della Pubblica Istruzione negli anni 1922-24. Sto parlando dell’esame di maturità. Ho detto esame di maturità per abitudine da vecchio liceale, ma a- vrei dovuto dire esame di Stato, avendo mutato nome con la legge 10 di- cembre 1997, e con l’in- troduzione di un massimo di 15 punti per ognuna delle tre prove scritte, di 35 per il colloquio, e di 20 punti per la novità del “cre- dito scolastico”. SEGUE A PAGINA 18 p Una delle motovedette riattivate dal nostro gover- no ha costretto un gruppo di migranti a tornare indie- tro. Fermare i barconi senza dare alternative costringe i migranti in una trappola q GUIDO RAMPOLDI A PAG. 9 Bashar Assad Ansa Pinocchio e Geppetto » MARCO TRAVAGLIO L’ anticipazione del libro di Marco Lillo Di padre in figlio, in edicola da giove- dì, riapre clamorosamente lo scandalo Consip. E dimostra l’a- bitudine di Matteo Renzi a men- tire. L’ex premier ha sempre di- chiarato che: l’inchiesta Consip è una bufala, il pm Woodcock non ne ha mai azzeccata una, il babbo Tiziano è stato incastrato dai falsi del Noe e alla loro sco- perta è scoppiato in lacrime, Lu- ca Lotti non c’entra nulla, i pm romani smonteranno la monta- tura napoletana e chi scrive il contrario è “il Falso quotidiano di Travaglio” che sarà sommerso di denunce e dovrà “chiedere scusa”. Intanto, in privato, dimo- stra di non credere a una parola di ciò che dice in pubblico. Infatti il 2 marzo 2017 strapazza babbo Tiziano, che l’indomani sarà sentito dai pm come indagato per traffico di influenze, dando- gli del bugiardo (“non voglio es- sere preso in giro... non puoi dire bugie o ‘non mi ricordo’... non è un gioco”); lo accusa di mentire sui suoi rapporti con l’ad di Con- sip Marroni (“devi ricordarti tutti gli incontri e i luoghi, non è più la questione della Madonni- na e del giro di merda di Firenze per Medjugorje”) e sull’incontro sempre negato con l’imprendi- tore Romeo (“non ti credo.. non è credibile che non ricordi di aver incontrato uno come Romeo... devi dire se hai incontrato Ro- meo una o più volte e riferire tut- to quello che vi siete detti”); lo rimprovera di non aver detto la verità a Lotti, evidentemente al corrente – come lo stesso Renzi – delle indagini (“in passato la ve- rità non l’hai detta a Luca e non farmi aggiungere altro...”); lo i- struisce su cosa dire e non dire ai pm (“non dire che c’era mamma altrimenti interrogano anche lei”). E sa bene che le accuse dei pm di Napoli e del Noe sono fondate e gravissime (“è una cosa molto seria”) sul piano non solo penale (“andrai a processo, ci vorranno tre anni e io lascerò le primarie”), ma anche etico-politico (“stai di- struggendo un’esperienza”), co- me il “Falso quotidiano” scrive fin dal primo giorno. Più che Renzi, chi parla pare il Fatto Quotidiano. Ora il segretario Pd dovrà svelare una volta per tutte cosa sapevano dell’inchiesta lui, Lotti e chi altri, e da quando, e da chi, e che significa “non farmi ag- giungere altro”. Dovrà spiegare perché ha mentito per mesi al po- polo italiano, al partito, agli al- leati, alle opposizioni e ai media, infangando pm e investigatori o- nesti, insultando e minacciando un giornale perbene. E dovrà chiederci scusa. Quanto alle querele, faccia un po’ lui. Intanto, con le ultime dichia- razioni di Federico Ghizzoni a Repubblica, cadono anche gli ul- timi dubbi sull’altro scandalo del sistema renziano: il caso Bo- schi-Etruria. SEGUE A PAGINA 24 Nel libro di Marco Lillo “Di padre in figlio” (in edicola col Fatto da giovedì), un’intercettazione del 2.3.2017 in cui Tiziano ammette: “Al ristorante mai, al bar non ricordo”. Poi Matteo lo incalza: ”Non è la storia del giro di merda per Medjugorje”. E Lotti? “La verità non l'hai detta a Luca... È una cosa seria, andrai a processo”. Infine l’imbeccata: “Non dire di mamma ai pm” q MARCO LILLO A PAG. 2 - 3 Ghizzoni rifiutò di salvare Etruria per Boschi e il governo bloccò le detrazioni che servivano a Unicredit. Arrivarono solo quando cambiò l’Ad. Coincidenze? ISOLA CAPO RIZZUTO La ‘ndrangheta gestiva il Centro richiedenti asilo q MUSOLINO A PAG. 8 La cattiveria La Cassazione: “I migranti devono conformarsi ai nostri valori”. Quelli che rubano sono sulla buona strada WWW.FORUM.SPINOZA.IT Politica muscolare Strategia-Minniti La Marina “italo-libica” tenta di speronare nave Ong con profughi p La cosca Laudani infiltra- ta nella società di grande di- stribuzione. I clan avevano avuto anche l’appalto per la gestione della sicurezza del Tribunale. “Visionati” an- che fascicoli del magistrato q MILOSA A PAG. 15 Mazzette LaPresse Milano Infiltrazioni mafiose, 15 arresti Dalle spiate nell’uffic io della Boccassini ai Lidl: così si muove la Piovra p Gli Stati Uniti denunciano la “depravazione” del regi- me: nel carcere di Saydnaya bruciano i corpi per farli sparire. Mosca replica: ri- torsione per l’accordo di pa- ce fatto senza Washington q CATTANO A PAG. 17 Libia Reuters Accuse Usa Le foto dell’intelligence Nuovo orrore siriano: “Eliminano i cadaveri con i forni crematori” CONSIP, LA TELEFONATA Renzi al babbo: “Non dire bugie, hai visto Romeo una o più volte?” IN PUBBLICO DICEVA /1: “Il falso di un pm è molto grave... Mio padre ha pianto. Ora porto i miei figli a cena dal nonno” Matteo Renzi, Otto e mezzo, 12.04.2017 IN PUBBLICO DICEVA /2: “Travaglio fa il Falso Quotidiano. È finita la parte di quello che sta buono e zitto, andremo in tribunale” Matteo Renzi, Otto e mezzo, 12.04.2017

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Martedì 16 maggio 2 01 7 – Anno 9 – n° 133 e 1,50 – Arretrati: e 3 ,0 0

Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

y(7HC0D7*KSTKKQ( +_!"!,!#!]

S C UOL A La prova di Stato, tra crediti e punti, pesa sempre meno

La “matura” ha 94 anni: abolitela» GIOVANNI PACCHIANO

Èun vecchione di 94anni e se li porta ma-

le. Nonostante gli ottolifting subiti nella sualunga vita e nonostante lafervida mente filosoficache gli ha dato i natali nel lon-tano 1923: Giovanni Gentile, titola-to, anzi titolatissimo ministro dellaPubblica Istruzione negli anni1922-24. Sto parlando dell’esame di

maturità. Ho detto esamedi maturità per abitudineda vecchio liceale, ma a-vrei dovuto dire esamedi Stato, avendo mutatonome con la legge 10 di-

cembre 1997, e con l’i n-troduzione di un massimo

di 15 punti per ognuna delle treprove scritte, di 35 per il colloquio,e di 20 punti per la novità del “c r e-dito scolastico”.

SEGUE A PAGINA 18

p Una delle motovedetteriattivate dal nostro gover-no ha costretto un gruppodi migranti a tornare indie-tro. Fermare i barconi senzadare alternative costringei migranti in una trappola

q GUIDO RAMPOLDI A PAG. 9 Bashar Assad Ansa

Pinocchio e Geppetto

» MARCO TRAVAGLIO

L’anticipazione del libro diMarco Lillo Di padre infiglio, in edicola da giove-

dì, riapre clamorosamente loscandalo Consip. E dimostra l’a-bitudine di Matteo Renzi a men-tire. L’ex premier ha sempre di-chiarato che: l’inchiesta Consipè una bufala, il pm Woodcocknon ne ha mai azzeccata una, ilbabbo Tiziano è stato incastratodai falsi del Noe e alla loro sco-perta è scoppiato in lacrime, Lu-ca Lotti non c’entra nulla, i pmromani smonteranno la monta-tura napoletana e chi scrive ilcontrario è “il Falso quotidianodi Travaglio”che sarà sommersodi denunce e dovrà “c hi ed er escusa”. Intanto, in privato, dimo-stra di non credere a una paroladi ciò che dice in pubblico. Infattiil 2 marzo 2017 strapazza babboTiziano, che l’indomani saràsentito dai pm come indagatoper traffico di influenze, dando-gli del bugiardo (“non voglio es-sere preso in giro... non puoi direbugie o ‘non mi ricordo’... non èun gioco”); lo accusa di mentiresui suoi rapporti con l’ad di Con-sip Marroni (“devi ricordartitutti gli incontri e i luoghi, non èpiù la questione della Madonni-na e del giro di merda di Firenzeper Medjugorje”) e sull’incontrosempre negato con l’i m p r e n d i-tore Romeo (“non ti credo.. non ècredibile che non ricordi di averincontrato uno come Romeo...devi dire se hai incontrato Ro-meo una o più volte e riferire tut-to quello che vi siete detti”); lorimprovera di non aver detto laverità a Lotti, evidentemente alcorrente –come lo stesso Renzi –delle indagini (“in passato la ve-rità non l’hai detta a Luca e nonfarmi aggiungere altro...”); lo i-struisce su cosa dire e non dire aipm (“non dire che c’era mammaaltrimenti interrogano anchelei”).

E sa bene che le accuse dei pmdi Napoli e del Noe sono fondatee gravissime (“è una cosa moltoseria”) sul piano non solo penale(“andrai a processo, ci vorrannotre anni e io lascerò le primarie”),ma anche etico-politico (“stai di-struggendo un’esperienza”), co-me il “Falso quotidiano” scri vefin dal primo giorno. Più cheRenzi, chi parla pare il F attoQuotidiano. Ora il segretario Pddovrà svelare una volta per tuttecosa sapevano dell’inchiesta lui,Lotti e chi altri, e da quando, e dachi, e che significa “non farmi ag-giungere altro”. Dovrà spiegareperché ha mentito per mesi al po-polo italiano, al partito, agli al-leati, alle opposizioni e ai media,infangando pm e investigatori o-nesti, insultando e minacciandoun giornale perbene. E dovràchiederci scusa. Quanto allequerele, faccia un po’ lui.

Intanto, con le ultime dichia-razioni di Federico Ghizzoni aRepubblica, cadono anche gli ul-timi dubbi sull’altro scandalo delsistema renziano: il caso Bo-schi-Etruria.

SEGUE A PAGINA 24

Nel libro di Marco Lillo “Di padre in figlio”(in edicola col Fatto da giovedì),

un’intercettazione del 2.3.2017 in cuiTiziano ammette: “Al ristorante mai, al barnon ricordo”. Poi Matteo lo incalza: ”Non èla storia del giro di merda per Medjugorje”.E Lotti? “La verità non l'hai detta a Luca...È una cosa seria, andrai a processo”. Infinel’imbeccata: “Non dire di mamma ai pm”

q MARCO LILLO A PAG. 2 - 3

G h i z z on i rifiutò di salvare Etruria per Boschi e il governo bloccò le detrazioniche servivano a Unicredit. Arrivarono solo quando cambiò l’Ad. C o i nc ide n z e?

ISOLA CAPO RIZZUTO

La ‘ndranghet agestiva il Centrorichiedenti asilo

q MUSOLINO A PAG. 8

La cattiveria

La Cassazione: “I migrantidevono conformarsi ai nostrival o r i”. Quelli che rubanosono sulla buona strada

WWW.FORUM.SPINOZA.IT

Politica muscolare S t ra t e g i a - M i n n i t i

La Marina “italo -libic a”tenta di speronarenave Ong con profughi

p La cosca Laudani infiltra-ta nella società di grande di-stribuzione. I clan avevanoavuto anche l’appalto per lagestione della sicurezza delTribunale. “Vi sionati” an -che fascicoli del magistrato

q MILOSA A PAG. 15 M a z ze t te La Pre ss e

Milano Infiltrazioni mafiose, 15 arresti

Dalle spiate nell’uffic iodella Boccassini ai Lidl:così si muove la Piovra

p Gli Stati Uniti denuncianola “d e p rava z i o n e ” del regi-me: nel carcere di Saydnayabruciano i corpi per farlisparire. Mosca replica: ri-torsione per l’accordo di pa-ce fatto senza Washington

q CATTANO A PAG. 17Libia Re u te rs

Accuse Usa Le foto dell’intelligence

Nuovo orrore siriano:“Eliminano i cadavericon i forni crematori”

CONSIP, LA TELEFONATA

Renzi al babbo:“Non dire bugie,hai visto Romeouna o più volte?”

IN PUBBLICO DICEVA /1:“Il falso di un pm è molto grave...Mio padre ha pianto. Ora portoi miei figli a cena dal nonno”

Matteo Renzi, Otto e mezzo, 12.04.2017

IN PUBBLICO DICEVA /2:“Travaglio fa il Falso Quotidiano.È finita la parte di quello che stabuono e zitto, andremo in tribunale”

Matteo Renzi, Otto e mezzo, 12.04.2017

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2 » ITALIA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 16 Maggio 2017

Renzi chiamò papà Tiziano:“Non dire bugie, non ti credo”

Dal libro “Di padre in figlio” diMarco Lillo (Paper First), gio-vedì in edicola e in libreria, an-ticipiamo parte del capitolo 1:“La telefonata”.

» MARCO LILLO

Il 2 marzo 2017 alle 9.45 dimattina Tiziano Renziparla al telefono con il fi-glio Matteo. I magistrati lo

stanno intercettando nell’a m-bito dell’inchiesta Consip nel-la quale il padre dell’ex pre-mier in quel momento è inda-gato per traffico di influenzecon il “fa c i l i t a t o r e ” e amicoCarlo Russo. Si tratta di una vi-cenda complicata, svelata dalFatto Quotidiano e ignorata alungo dalle altre testate, su unpresunto caso di corruzione,traffico illecito di influenze esoffiate istituzionali in cui so-no coinvolti un imprenditorenapoletano, Alfredo Romeo;alcuni dirigenti della società divia Isonzo che si occupa di granparte degli acquisti della Pub-blica amministrazione; lo stes-so Tiziano Renzi; alcuni uomi-ni dell’Arma e l’attuale mini-stro dello Sport, Luca Lotti, exsottosegretario alla Presiden-za del Consiglio di marcata fe-de renziana.

L’I N C H I E STA ha due filoni prin-cipali. Nel primo, Alfredo Ro-meo, ora in carcere, è accusatodi aver corrotto un funzionarioConsip. Mentre Carlo Russo eTiziano Renzi sono accusatiperché di concer-to, sfruttando lerelazioni esisten-ti tra il padre delneo segretario Pde Luigi Marroni( am m i ni s tr a t or edelegato di Con-sip), si facevanopromettere inde-bitamente da Ro-meo l’erogazionedi somme di de-naro mensili, co-m e c o m p e n s oper la loro media-zione verso Mar-roni in relazione allo svolgi-mento delle gare.

Nel secondo filone, invece,Lotti è accusato, insieme a degliufficiali delle forze dell’ordine,di aver rivelato ad alcuni diri-genti della centrale acquisti chec’era un’indagine in corso neiloro confronti.

Quel 2 marzo padre e figlioconversano al telefono. Tizianoè stato convocato nella Capitaleper il giorno successivo, il 3marzo. Dovrà recarsi a PiazzaleClodio: alle tre del pomeriggiolo attende una coppia di pm.Paolo Ielo, enfant prodige del

pool di Milano ai tempi di ManiPulite, ora divenuto l’uomo for-te della Procura di Roma di Giu-seppe Pignatone. Da due mesi ilprocuratore aggiunto sta svol-gendo le indagini sul caso Con-sip e ha arrestato da poco, conl’accusa di corruzione, proprioAlfredo Romeo. Al fianco di Ie-lo c’è la pm Celeste Carrano del-la Procura di Napoli, che ha av-viato l’inchiesta e ha raccolto

gran parte delleprove con i cara-binieri del Noe(Nucleo Operati-vo Ecologico).Insieme, chi hacostruito l’azionepenale e chi l’hafinalizzata, senti-ranno la versionedi Tiziano Renzisui suoi rapporticon Romeo, con il“ f a c i l i t a t o r e ”Carlo Russo non-ché con l’a mm i-nistratore dele-

gato di Consip, Luigi Marroni.Dall’invito a comparire no-

tificatogli due settimane pri-ma, il padre dell’ex premier hascoperto di essere indagato pertraffico illecito di influenze. Ilfiglio sa bene che per quel reatola pena prevista è molto blan-da. La vera posta in gioco non èla reclusione fino a tre anni peril papà ma il destino politicodel figlio. Per questo Matteo,dopo la lettura dei giornali, haun diavolo per capello e quellamattina non ce la fa a trattener-si e chiama il padre, che è in-tercettato.

L’attuale segretario del Pdha appena letto l’intervista adAlfredo Mazzei pubblicata suR ep u b bl i c a. Il titolo annunciatempesta: “Il teste e la cena nel-la bettola: ‘Il manager parlò distrategie con il padre di Mat-teo’”. La mano freme e si avvi-cina al cellulare. L’attacco delpezzo gli fa scendere un brivi-do lungo la schiena: “Una cenasegreta. Un tavolo per tre. Ti-ziano Renzi, Alfredo Romeo eCarlo Russo. In una ‘b et tol a’romana, il padre dell’ex pre-mier, l’imprenditore accusatodi una ‘sistematica offerta dicorruzione’ e il rampante ‘f a-c i l i ta t o r e ’ toscano amico delGiglio magico siedono insie-me. E discutono di affari. Ro-meo li raggiunge ‘da un ingres-so riservato attraverso il corti-le di un palazzo’. L’incontro ri-servato dunque – scrive quelgiorno il quotidiano diretto daCalabresi – ci fu. Un testimoneeccellente ora racconta”.

È TROPPO. Matteo Renzi pic-chia le dita sullo schermo delsuo iPhone. Se il padre ha in-contrato Alfredo Romeo nel pe-riodo in cui l’amico Carlo Russocontrattava un pagamento di 30mila euro al mese per Tizianocon lo stesso Romeo, la cosa ègrave. Matteo vuole capire. Ilpapà lo ha messo in una situa-zione che può costare la suacandidatura a premier.

Il pezzo è uscito su Repubbli -ca, non sul Fatto Quotidiano.Stavolta il “ro tt am at or e” no npuò far finta di nulla e le rasse-gne stampa non possono igno-

rare la notizia come puntual-mente hanno fatto per due mesie mezzo con gli scoop del nostrogiornale sulle indagini relativealle soffiate presunte di Lotti edei carabinieri o sui pizzini diRomeo a Russo con i 30 mila eu-ro per “T”, Tiziano Renzi, se-condo gli inquirenti.

Stavolta tutti ne parleranno el’ex premier non può girarsi

dall’altra parte. Alfredo Maz-zei, il testimone che tira in balloTiziano, Matteo lo conosce be-ne. È l’ex tesoriere del Pd dellaCampania, in ottimi rapporticon i fedelissimi del neo segre-tario: l’avvocato Alberto Bian-chi e Maria Elena Boschi. Nonè, dunque, solo un amico di Al-fredo Romeo. Inoltre, quellecose dette a Repubblica, Mazzei

le ha già dette tre mesi prima aipm. Non c’è da scherzare.

È Matteo che chiama al tele-fono il padre. Sa che rischia diessere intercettato e non a casodice cose da manuale di educa-zione civica tipo: “Babbo devidire tutta la verità ai magistra-ti”. Però qua e là nella conver-sazione esce fuori l’animo “fa -milista”del leader del Pd. Comequando suggerisce di non rive-lare che a un ricevimento conalcuni imprenditori era pre-sente anche sua madre, LauraBovoli. Durante la chiamata e-merge chiaramente la sfiduciadi Matteo verso Tiziano: il figlioteme che il padre possa mentireanche a lui. Non solo all’Italia eai pm. Renzi in quel momentonon è più premier né deputato.È solo un figlio infuriato con ilpadre che rischia di rovinarglila carriera politica.

Appena Tiziano risponde altelefono il figlio gli fa: “Nonpuoi dire che non conosciMazzei perché lo conosco an-che io”. Matteo Renzi è terro-rizzato dall’interrogatorio chesi terrà il giorno dopo a piaz-zale Clodio. Dice al padre che“è una cosa molto seria” e gliintima: “Devi ricordarti tuttigli incontri e i luoghi, non è piùla questione della Madonninae del giro di merda di Firenzeper Medjugorje”.

Tiziano, che è devoto allaMadonna e crede nelle sue ap-parizioni, lo ferma: “Non devidire così” ma il neo segretariodel Pd in quel momento se nefrega del santuario, dell’Erze -govina e dei pellegrinaggi e

C a ra b i n ie r i

I militari

de l l’Arma da-

vanti alla sede

Consip; sotto,

Tiziano Renzi

e la moglie

Laura Bovoli a

Me dj ugor j e

Ansa

CONSI P

L’inchiesta Nel libro di MarcoLillo, l’intercettazione sullacena tra il padre dell’ex premiere l’imprenditore Romeo. E ilgenitore replica: “Al ristorantemai, al bar non ricordo”

La telefonata

...Tu devi dire laverità, in passatonon l’hai detta aLuca e non farmiaggiungere altroDevi dire se haivisto Romeo...

L’INDAGINE: I FILONI APERTI

Corruzione, trafficodi influenze illecitee fuga di notizie

qALFREDO ROMEO, noto immobiliarista na-poletano, è in carcere dal 1° marzo con l’ac-

cusa di aver corrotto un dirigente della Consip, lacentrale acquisti della Pubblica amministrazione,versandogli 100 mila euro in cambio di informazioniriservate. Il gruppo Romeo partecipò nel 2014 allagara Facility management 4 da 2,7 miliardi di euro perle forniture e la gestione degli uffici pubblici di tuttaItalia, piazzandosi in testa in tre dei 18 lotti in cui era

diviso il bando. Romeo era in contatto con Carlo Rus-s o, amico di Tiziano Renzi, che secondo l’ammini-stratore delegato di Consip Luigi Marroni parlava anome del padre dell’ex premier. Nei foglietti scritti amano da Romeo mentre parlava con il suo collabo-ratore Italo Bocchino, ex parlamentare di An, e re-cuperati dai carabinieri del Noe tra i rifiuti, c’è scrittotra l’altro “30 mila al mese per T.” e “5 mila C.R” d ove“C . R .” e “T. ” secondo gli inquirenti sarebbero proprio

...Non è più la questione della Madonninae del giro di merda di Firenze per Medjugorje...Non dire di mamma, se no la interrogano...

davidarboit
davidarboit
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Martedì 16 Maggio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | ITALIA » 3

pensa solo alle conseguenzepolitiche del caso Consip: “Staidistruggendo un’e spe rie nza ”,dice. Si capisce che non si fidadel padre alla vigilia dell’inter -rogatorio: “Devi dire nomi e co-gnomi” gli intima e poi aggiun-ge che questa storia è delicataper lui perché “Mazzei è l’unicoche conosco anche io”.

Poi Matteo arriva al dunque:“È vero che hai fatto una cenacon Romeo?”. La risposta non ènetta ma sibillina. I carabinierinel brogliaccio annotano: “T i-ziano dice di no e che le cene sele ricorda ma i bar no”. Cioè, Ti-ziano Renzi nega un incontroal ristorante (“la bettola”) co-me è stato riferito ai pm e aigiornali da Mazzei che a suavolta l’aveva appreso da Ro-meo in persona. Però, se il nosui ristoranti è netto, non lo èaltrettanto quello su un possi-bile incontro con l’i mp r e nd i-tore campano in un bar.

LA TELEFONATA assume un to-no drammatico e quasi edipico.Al figlio che gli ha appena dettoche su questa storia rischia dichiudersi la sua esperienza po-litica, Tiziano non riesce a re-plicare con voce autorevole dapadre: “Matteo ascolta: io nonho mai incontrato Romeo. Fi-dati”. No, Tiziano cincischia efa davvero tenerezza ascoltarequesto nonno di 65 anni con no-ve nipoti che si trova a rispon-dere all’interrogatorio del fi-glio 42enne rifugiandosi in cor-ner nella distinzione tra i bar e iristoranti. A questo punto Mat-teo gli dice: “Non ti credo”. Il

leader Pd lo incalza e i carabi-nieri annotano: “Matteo gli di-ce che non crede che non si ri-cordi di avere incontrato unocome Romeo”. Tiziano è all’an -golo tiene il punto e insiste:“Non me lo ricordo” poi peròaggiunge: “L’unico può esserestato...”. Matteo lo interrompee gli ribadisce la sfiducia: “Nonti credo e devi immaginarti cosapuò pensare il magistrato. Nonè credibile che non ricordi di a-vere incontrato uno come Ro-meo, noto a tutti elegato a Rutelli eBocchino”.

Allora Tizianosi arrovella pen-sando al passato edice che “quandolui ha fatto il rice-vimento al FourSeason c’e ranouna serie di im-prenditori mac’era anche Lalla(Laura Bovoli,madre di MatteoRenzi, nda) e sia-mo andati via su-bito”. Probabilmente Tizianofa riferimento a un convegno alFour Season con esponenti delmondo delle imprese ai tempidelle primarie di fine 2012 con-tro Bersani. Ma Matteo non lofa finire e gli dice: “Non dire chec’era mamma altrimenti inter-rogano anche lei”. (...) Matteosa che quella del Four Seasoncomunque non è una situazio-ne legata all’indagine Consip etorna a chiedere: “Hai incon-trato Romeo in un’altra situa-zi on e? ”. Tiziano ancora una

volta risponde che non ne hamemoria. A quel punto Matteomolla la presa e formula la suafosca previsione sul destino dientrambi: “Andrai a processo,ci vorranno tre anni e io lasceròle primarie”.

T IZIA NO si difende: “Se nonme lo ricordo non posso farcin u ll a ”. Matteo con tono bef-fardo gli dice di continuare adire che è andato da Luigi Mar-roni per la storia dell’i n s t a l l a-

zione della Ma-donnina all ’o-spedale Meyer eche Carlo Russoè solo un padrinodi battesimo. Pe-rò poi aggiungefreddo: “Io nonv o g l i o e s s e r epreso in giro e tudevi dire la veritàin quanto in pas-sato la verità nonl’hai detta a Lucae non farmi ag-giungere altro.Devi dire se hai

incontrato Romeo una o piùvolte e devi riferire tutto quel-lo che vi siete detti”.

Dopo l’invito a non dire dellamamma, Matteo torna però i-stituzionale in chiusura di te-lefonata: “Non puoi dire bugieo non mi ricordo e devi ricor-darti che non è un gioco”. Poichiede a che ora vedrà l’avvo -cato Bagattini e Tiziano dice“ora”. Matteo ribadisce: “Diglitutta la verità”.

Poi lo saluta e attacca.© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 marzo 2017

Matteo Renzi

chiamò il pa-

dre Tiziano al-

la vigilia del

suo interroga-

torio: quella

mattina “Re -

pu b bl ica” scri -

veva della ce-

na di Renzi sr.

con Romeo

...Immagina checosa penseràil magistrato...Andrai a processo,ci vorranno treanni e io lasceròle primarie...

Il libro

l Di padrein figlioMarco Lillo

Pagine: 304Prezzo: 14e

E ditore:Pap e r F i rst

Le frasi di Matteo Voleva solo “la verità”ma poi si è scatenato sul caso Scafarto

In pubblico disse“Falso Quotidiano”e accusò pm e Noe» DAVIDE VECCHI

Nulla da dichiarare. Oquasi. Quando a di-cembre il Fatto hasvelato l'esistenza

dell'inchiesta Consip, Mat-teo Renzi ha osservato qual-che settimana di silenzio.Seppur tra gli indagati figu-rasse anche Luca Lotti, exsottosegretario e attuale mi-nistro dello Sport. Si concessea Repubblica solo a metà gen-naio: “La mia linea è sempreuna sola, che si vada a senten-za. Noi chiediamo ai giudici difare presto, sempre”. Ovvia-mente, aggiunse, “non ho al-cun dubbio sulla totale cor-rettezza dei carabinieri e deimembri del governo in questavicenda”.

A essere indagato, poi, ètoccato al padre Tiziano. E al-lora l'ex premier è diventatoparecchio più attivo. Invitan-do la magistratura a “f ar echiarezza il prima possibile”e ribadendo a ogni trasmis-sione e intervista: “Voglio lav er it à ”. Sul padre, anzi, sispinse pure oltre, invocando“una pena doppia” a suo ca-rico nel caso di una sua accer-tata colpevolezza. Lo disse aOtto e Mezzo, rispondendo aLilli Gruber. Era inizio mar-zo. A giorni sarebbe arrivatain aula il voto di sfiducia suLotti. Ma per Renzi le dimis-sioni del ministro non devonoessere chieste “è una personastraordinariamente onesta”.Ancora: sono “inqualificabilile richieste di dimissioni”. Poiancora sul padre: “Una bravapersona”. E quando è emersoche il capitano del Noe, Giam-paolo Scafarto, è stato indaga-to dalla procura di Roma per-ché accusato di aver commes-so un errore di trascrizione,attribuendo una frase espres-sa da Italo Bocchino (consu-lente di Alfredo Romeo, l'im-prenditore arrestato) a babboRenzi, l'ex premier ha con-centrato su questo le sue at-tenzioni. E dichiarazioni. DaBruno Vespa: “Potrei venirequa a dirvi 'avete visto'... in-vece ripeto che voglio la ve-rità”. Il padre rimane comun-que indagato. Ma tant'è. A Rtl102.5: “Se le prove sono falsesarebbe di una gravità inaudi-ta”. A Otto e Mezzo, ancora daLilli Gruber, sempre sul pre-sunto errore che diventa un“falso da parte di un pubblicomi ni st er o”: “Si tratta di unavicenda molto grave”. Ancoraa Porta a Porta: “Ho appreso

la notizia dalle agenzie, hochiamato io mio padre e lui miha detto ‘cosa è successo?’,perché non lo chiamo spesso.Gli ho letto l’agenzia e la rea-zione è immaginabile. Si èmesso a piangere. È pur sem-pre un uomo di 65 anni e que-sta vicenda è una roba grossache colpisce come accadreb-be a qualunque famiglia. In-fatti sto andando a casa per-ché voglio portare i miei figli acena dal nonno”.

Del ministro Lotti che, co-me sostengono due testimo-ni, ha spifferato l'esistenza diun'inchiesta su presunte tan-genti in Consip ai possibili re-sponsabili? Il coinvolgimen-to di molti renziani, oltre alpadre, all'amico di famiglia eimprenditore Carlo Russo?Gli sms inviati da Lotti e bab-bo Tiziano a Emiliano, con iquali chiedevano al governa-tore della Puglia di accoglierel'amico Russo? Su questi pas-saggio non v'è traccia di com-menti o prese di posizione orichieste di verità. E quandoLilli Gruber fa notare a Renziche “Travaglio dice 'male nonfare, paura non avere'”, l'expremier ribatte: “Trav agliotalvolta fa il Falso Quotidia-no”. “Alla politica, ai M5S di-cono che se vogliono attac-carmi giochino pulito, per ilresto mi sono rivolto ad un av-vocato per valutare querele.Finita la parte di quello chesta buono e zitto, andremo intribunale a dire quello che bi-sogna dire”.

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Fatto a mano

La fugadi notizie?Nessund ubb i osulla totaleco r re tte zzade ic a rab i n i e r ie deimembridel governoin questav i ce n d a

Male nonfare pauranon avere?T ra vagl i oi n vecedi fare‘il FattoQ u o t i d i a n o’t al vol t afa ‘il falsoq u o t i d i a n o’,il buonismoè finito

Russo e Tiziano Renzi, indagati per traffico di influen-ze illecite. Le indagini sono state condotte dai pm na-poletani Celeste Carrano, Enrica Parascandolo eHenry John Woodcock e in seguito trasmesse percompetenza territoriale alla Procura di Roma dove sene occupano il procuratore aggiunto Paolo Ielo e ilpm Mario Palazzi, che hanno chiesto e ottenuto l’ar-resto di Romeo. Prima però i magistrati partenopeohanno scoperto che i vertici di Consip erano stati av-

visati delle indagini e avevano “b o n i f i c a to” gli ufficidalle microspie piazzate dai carabinieri. Nelle inda-gini sulla fuga di notizie sono emersi i nomi del mi-nistro Luca Lotti, del comandante generale dei ca-rabinieri generale Tullio Del Settee del comandantedell’Arma in Toscana generale Emanuele Saltala-m a cc h i a : sono indagati per favoreggiamento e rive-lazione di segreto. L’intricata vicenda si è infine ar-ricchita del falso ideologico contestato al capitano

del Noe Giampaolo Scafartoper un’informativa checontiene dati non veritieri o incompleti: in un caso haattribuito a Romeo la frase “l’ultima volta che ho vi-sto Renzi”, pronunciata in realtà da Bocchino mentreRomeo afferma di non conoscere né Matteo né Ti-ziano Renzi; in un altro non conteneva le generalità diun passante che avrebbero permesso di escludere ilsuo coinvolgimento in un presunto spionaggio di im-precisati Servizi ai danni del Noe.

Page 4: Martedì 16 maggio 2 01 7 e1,50 e Redazione: via di …...2017/05/16  · contrato Alfredo Romeo nel pe-riodo in cui l’amico Carlo Russo contrattava un pagamento di 30 mila euro

24 » ULTIMA PAGINA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 16 Maggio 2017

Dalla Prima

» MARCO TRAVAGLIO

L’ex ad di Unicredit si dicepronto a parlare alla com-

missione parlamentare sullebanche, annunciata da Renzinel gennaio 2016, sabotata perun anno e mezzo dal Pd di Renzie ora sollecitata con la consuetafaccia tosta dallo stesso Renzi:“Adesso non parlo, perché nonsi può mettere in mano a un pri-vato cittadino la responsabilitàdella tenuta di un governo. È uncaso della politica, sarebbe do-vere e responsabilità della poli-tica risolverlo”. Quindi, se ciòche ha da dire minerebbe la te-nuta del governo, è perché do-vrebbe confermare il libro di DeBortoli e smentire la versionedella Boschi. Siccome Ghizzoniaggiunge che “è normale che po-litici e banchieri si parlino”, èpraticamente certo che nel gen-naio 2015 la ministra delle Rifor-me e Rapporti col Parlamentotentò di rifilare a Unicredit il bi-done Etruria. Con due conse-guenze da dimissioni immedia-te: il mega-conflitto d’interessi ele maxi-bugie al Parlamento.

Ma il caso Renzi-Consip e ilcaso Boschi-Etruria, oltre a sve-lare un’allarmante commistio-ne tra politica e affari, squader-nano un desolante concetto del-la libertà di stampa. Prima ilFatto e poi De Bortoli scopronouna notizia, la verificano confonti qualificate e la scrivono,come si è sempre fatto in tutto ilmondo. Eppure devono difen-dersi da accuse da manicomio,secondo il copione collaudatosu Consip e replicato su Etru-ria.

La Boschi parla di “fango” eannuncia querele, che poi tral’altro non arrivano. Tal Co-ciancich, senatore Pd: “De Bor-toli capovolge i principi fon-danti dell’ordinamento giuridi-co” (e quali, di grazia?). Rosato,capogruppo Pd: “De Bortoli haavuto sempre un atteggiamentomolto, molto, molto critico neiconfronti del nostro governo,del Pd, di Renzi e di chi gli staintorno” (e anche se fosse, chec’entra con il colloquio Bo-schi-Ghizzoni?). Orfini, presi-dente Pd: “È ora di liberare il di-battito sulle banche da questostantio odore di cialtroneria”(ergo De Bortoli è un cialtrone:ma non era Grillo a minacciarela libertà di stampa?). Nardella,sindaco Pd: “Ma come si può inun Paese civile fare un’a cc us acosì grave contro la Boschi sen-za portare le prove?” ( qu e st adelle “prov e”, sollevata ancheda molti giornali, è la più bella:che deve fare un cronista, oltrea verificare una notizia? Porta-re un filmato, un’i n t e r c e t t a z i o-ne, un esame del Dna, un’i m-pronta digitale al Luminol? Al-lora anche il Watergate era unabufala: a saperlo, Nixon non sisarebbe dimesso). Renzi e Bo-nifazi, ex fidanzato della Bo-schi, trovano che De Bortoli sia“ossessionato” da Matteo & C.(sul tema “oss essi one ” sia mopreparatissimi, dopo 20 anni diallenamento con B.: se l’“o s s e s-sione”si misura dall’attenzioneal politico più importante delmomento, allora i giornali Usasono ossessionati da Trump,quelli francesi da Macron e cosìvia). Renzi aggiunge che DeBortoli fa “operazioni di marke-ting” per “vendere il suo libro”.Quindi: se un giornalista scriveun libro perché qualcuno locompri, quel che scrive è falso.Per essere vero, il libro non devevendere una copia. Ma anchequi Renzi è in conflitto d’i n t e-ressi: sta pensando al suo, di li-bro.

Non so se avete notato che Fran-cesco Gabbani ha partecipatoall’Eurofestival, come si diceva

una volta, o come si dice oggi all’Euro -vision Song Contest (e già solo per que-sto cambio di nome ci sarebbe da in-sospettirsi). Temo di sì, perché per unasettimana in Tv non si è parlato d’altro,la sua Occidentali’s Karma è passata o-vunque, Gabbani come Mameli, la-sciando perplesso lui stesso. Poi sabatoè arrivata la finale, con lo stato maggio-re di Viale Mazzini in trasferta premioa Kiev, certo che la gara fosse una for-

malità. L’Italia non poteva nontrionfare, riportandoci ai fasti diToto Cutugno. Rai1 aveva anchel’arma segreta, ovvero Flavio In-sinna, uno bravo, ma con una curiosatendenza a subire: come ai Mondiali dicalcio si era avvolto nel tricolore, sta-volta si è presentato vestito da scim-mia. Qualcuno si sarà messo in testache così conciato porti fortuna; invece,come la Nazionale di Conte, anche lascimmia di Gabbani è tornata da Kievcon le pive nel sacco.

Ma prendersela con il Rain ManIn -

sinna sarebbe ingenuo. Siamoconvinti che vincere il Festivaldi Sanremo sia meglio del Nobel(infatti Bob Dylan a Sanremo

non c’è mai venuto: paura, eh?), ma ilresto del mondo non la vede così.Questo Contest è un’astronave stro-boscopica lanciata nell’eternità delkitsch immune alla Brexit, al fiscalcompact e perfino a Giochi senza fron-tiere. Per questa Europa che confinacon l’Australia, finalmente unita nelnome dello jodel rumeno, la scimmianuda era troppo avanti.

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

E u r ov i s i o n ,la scimmia

torna da Kievdavvero nuda

» NANNI DELBECCHI