MARTAgana abb master · Pozzuoli è stata la società pre-scelta dalla federazione interna-zionale...

LEGANAVALE ITALIANASezione di PozzuoliPeriodico trimestrale edito dalla Lega Navale Italiana Sezione di Pozzuoli | Distribuzione gratuita

MARTAGANAannoV - n.3

la

Tuttodiunfiato:Ènostralacampionessaitalianadiapnea!

IVCampionatoEuropeodiTrainaCostieraPozzuoli d’argentoCambiodiguardiaallaCapitaneriadi porto diPozzuoli

MARTAgana_abb_master:MARTAgana_abb_master 29-10-2012 8:53 Pagina 1

Anno V |n. 3

MARTAGANAla

Questo numero esce con un leg-gero ritardo perché si è ritenutoopportuno riportare gli esiti delIV Campionato Europeo diTraina Costiera svoltosi neigiorni dal 3 al 6 ottobre.L’assegnazione del CampionatoEuropeo alla nostra Sezione perla seconda volta ci riempie di or-goglio; è una sfida importantedove la nostra Sezione ha messoin campo tutte le capacità orga-nizzative e sportive per rispon-dere adeguatamente al massimoevento internazionale che ri-guarda la “pesca” come sport.Possiamo dire, senza ombra didubbio, di essere stati all’altezzadelle richieste e di aver rafforzatouna leadership nazionale chedeve essere motivo di vanto pertutto il territorio flegreo. In que-sto numero non abbiamo trascu-rato gli eventi interni che hannovisto anche l’affermazione diMaria Felicia Carraturo comecampionessa italiana di apnea;ovviamente è stato conservatoanche lo spazio dedicato al terri-torio dei Campi Flegrei dove sonoiniziate fattivamente le attivitàper lo sfruttamento delle risorsegeotermiche. Si è anche voluto

dare rilievo all’insediamento delnuovo comandante della Capita-neria di porto di Pozzuoli. Nonabbiamo fatto mancare, poi, gliargomenti di carattere scientificoe quelli legati alla vita del nostroterritorio.E, dulcis in fundo, come al solitouna gustosissima ricetta, salataperò.Buona lettura.

la Redazione

sommario

Comitato EditorialeEnzo Cassandro

Alessandra Ciapparelli

Direttore ResponsabileGiovanni Caruso

Responsabile di RedazioneRaffaele Schiano

RedazioneFranco PennasilicoMarcella PevianiLoredana Pirrello

Redazione scientificaVittorio AlabisoMaurizio Liguori

Consulenza graficaDavide Castellano

Luca LivioLucio Livio

P.R. e ComunicazionePino Iovane

CollaboratoriUmberto BasileEttore Lapegna

Massimiliano SuterMaura Lazzari

Autorizzazionedel Tribunale di Napolin.25 del 15 aprile 2008

NOTADIREDAZIONE

CAMBIODIGUARDIA

POZZUOLID’ARGENTO

VOLVOOCEANRACE

TRARICERCAEPREGIUDIZIO

CAMPIONESSADIAPNEA

OGNISCUSA...ÈSUCCULENTA

AMOREMARE

23468101112

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Periodico editodalla LegaNavale Italiana

Sezione di Pozzuoli

La Martagana imbarcazione a vela latina

LEALIDELFUTURO

PESCIPICCOLI...

GIOVANIVELISTI

SEDOTTOEABBANDONATO

TALASSOTERAPIA

DEVULGARIELOQUENTIA

VERBALEDELL’ASSEMBLEA

ROVISTANDOINCAMBUSA

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progetto editoriale Gianpiero Scafuri

Foto e videoall’indirizzo web:www.lnipozzuoli.it/martagana/default.asp

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NOI...TERRITORIO

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Cambiodi guardiaalla Capitaneria di PortodiPozzuoliA metà settembre si è tenuto ilcambio di guardia al comando del-la Capitaneria di Porto di Pozzuoli.Il Tenente di Vascello AndreaPellegrino è subentrato al Co-mandante uscente Caterina Pic-cirillo. Nella circostanza è statosottolineato dalle diverse autori-tà che hanno partecipato alla ce-rimonia del cambio di consegne ilprezioso lavoro svolto dalla Ca-pitaneria ed in particolar mododalla Guardia Costiera.Il nostro territorio è ricco di com-plessità che impegnano dura-mente i militari ed in particolarmodo gli ufficiali preposti al co-mando; è sufficiente pensare alpersistere delle coltivazioni abu-sive di mitili, alla pratica della pe-sca non regolamentare, alla pre-senza degli scarichi inquinanti amare e all’espandersi dell’abusivi-smo demaniale. Un territorio va-sto con oltre novanta chilometridi costa che associa alla bellezzanaturale l’insediamento di diver-si comuni oltremodo popolosi.Abbiamo avuto modo di apprez-zare le argomentazioni e gli obiet-tivi del neo Comandante in oc-casione della presentazione delCampionato Europeo di TrainaCostiera organizzato dal 3 al 6 ot-tobre dalla nostra Sezione. Il Co-mandante Andrea Pellegrino at-tribuisce grande importanza allasintonia fra coloro che ritengonoil mare un’inestimabile risorsa econta molto sulla collaborazionedella Lega Navale di Pozzuoli.Sintonia e collaborazione produ-cono certo risultati efficaci nel-

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l’immediato, ma soprattutto han-no lo scopo di sviluppare la “cul-tura” del mare e della conserva-zione delle tradizioni marinareche sono alla base dello StatutoNazionale della Lega Navale ecertamente negli obiettivi di tut-te le Capitanerie di Porto e della“Marina” in senso generale.

Diamo il nostro benvenuto al Co-mandante Andrea Pellegrino au-gurandogli semplicemente “buonlavoro” e confermandogli la no-stra appassionata disponibilità,nella condivisione integrale diquanto da lui espresso nel mo-mento dell’insediamento.

La Redazione


DavideCastellano

paesi europei; evidentemente lacrisi economica che attanaglial’Europa miete “vittime” anchenello sport della pesca, eppurel’Italia rappresenta l’Europa, es-sendo detentrice dei titoli mon-diali di questo sport da due annia questa parte, come ha detto ilgiudice internazionale, sig. Wa-hid Harati proveniente dal Sene-gal, nonché rappresentante della

Dal 3 al 6 ottobre 2012 si è svol-to a Pozzuoli il 4° Campionato Eu-ropeo di Traina Costiera. La LNIPozzuoli è stata la società pre-scelta dalla federazione interna-zionale FIPS-M per l’organizza-zione e lo svolgimento della ma-nifestazione. Al via 15 equipaggi,provenienti dalle regioni d’Italiadove si pratica tale disciplina.Assenti le squadre degli altri

federazione FIPS-M.È stata una manifestazione curatacon grande entusiasmo dai socidella Lega che hanno provveduto,con le loro competenze professio-nali e non, alla riuscita dell’ eventointernazionale coinvolgendo lemaggiori istituzioni territoriali.Al termine di due splendide gior-nate di gara, la Lni Pozzuoli si èclassificata al secondo posto, ap-

d’argePozzuoliEVENTI


pena dopo i bravi Campioni Mon-diali in carica del Circolo NauticoFoce Cecina. Un campionato ca-ratterizzato da una grande pre-senza di pesce azzurro e dacatture numerosissime per tuttigli equipaggi in gara. Il pescatodei due giorni è stato devoluto al-l’associazione “La Tenda”.Una medaglia sperata e fortissi-mamente voluta da tutti quelli che

hanno con-tribuito allacostruzionedel “podio”e u r o p e o .Chi è mate-

ento


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IV°CampionatoEuropeodiTrainaCostiera3-6ottobre2012

rialmente sceso in gara lo ha fattoper tutti quelli che fisicamente emoralmente si sono impegnati almassimo, da chi ha portato il ghiac-cio e ha provveduto al caffè mat-tutino, a chi ha preparato i palchiper le cerimonie di apertura echiusura del Campionato, a chi hasapientemente curato la logistica ela sistemazione degli equipaggi.Si riesce davvero a fatica a ricor-dare tutte le persone impegnate aldi fuori di quelle che come skip-per, giudici di gara e atleti hannocontribuito al raggiungimento delmassimo obbiettivo possibile. Èdavvero l’Argento di tutti.


MassimilianoSuterLa Volvo Ocean Race è l’Everestdella vela, la vita spinta all’estremo.Questo giro del mondo a tappe inequipaggio mi aveva sempre affa-scinato e volevo respirarne l’aria vi-stando il villaggio del porto di par-tenza. Oltre alle durissime tappeoceaniche erano anche previste spet-tacolari regate sulle boe nei portidove faceva scalo.All’aeroporto di Madrid, all’imbarcoper Alicante, mi chiedevo per chiavrei tifato dopo l’abbandono di Ita-lia70 di Soldini. I neozelandesi diTeam New Zealand erano i mieipreferiti, finalmente al loro rientrodopo le mitiche vittorie di Sir PeterBlake e Grant Dalton, quando il girosi chiamava Whitbread. Ero so-vrappensiero quando mi sembrò discorgere proprio Dalton. Vinsi la ti-midezza e gli chiesi se potevamo fareuna foto insieme. Poi osai, un po’sfacciato, “Mr Dalton, sta sicura-mente andando ad Alicante per laVOR. Anch’io!”. Chiacchierammo alungo. Poi mi chiese se ero un foto-grafo, un giornalista, insomma seavevo un accredito. Quando gli dis-si che ero un semplice appassionatoche stava andando ad Alicante soloper assistere alla regata mi fece: “Seipazzo!” e mi scrisse su un biglietto:“Imagine chiedere di Richie o GrantDalton 11.30”. Ci salutammo ed ini-ziai a pensare a quel messaggio finoal giorno dopo quando alle 11.30 erosulla banchina del meraviglioso vil-laggio della VOR. Non immaginavocosa fosse “Imagine”, ma quando latrovai ormeggiata restai incantato.Era un meraviglioso sloop di cen-

vano dominato nella prima parte, mai francesi di Groupama erano statiperfetti nella seconda.A loro andava la vittoria finale. Ar-rivando primi all’ultima tappa diGalway, Camper Emirates TeamNew Zealand era seconda. Duranteil giro ero rimasto in contatto conGrant. Gli scrissi un’ultima email percongratularmi eringraziarlo. Elui mi risposeancora, comeaveva semprefatto.


VolvoOceanRacesognoestremo

NOI...E GLI ALTRI

Incontroconunodeimitidellavela,GrantDalton,allaVolvoOceanRace2011-2012

todieci piedi in alluminio della Du-bois Naval Architects del 1993. Mi in-vitò a salire a bordo Richie Low loskipper che aveva navigato con “Ima-gine” per 260000 miglia toccandoAntartide, Alaska, Argentina e Fi-lippine. L’accoglienza fu molto caldae Grant mi presentò al resto delmanagement di TNZ, Matteo DeNora, il presidente nonché armato-re di “Imagine”, e Kevin Shoebridge,responsabile delle operazioni e skip-per del Team Tyco alla Volvo del2001. Non ci potevo credere! Uscitidal porto arrivammo in breve sulcampo di regata. Eravamo nella zonariservata alle barche VIP, vicinissimialla linea di partenza. La regata par-tì con una brezza di 10 nodi ma i seisettanta piedi avanzavano potenti. Ineozelandesi iniziarono bene ed era-no secondi alla prima boa. Diventa-rono quinti dopo una manovra nonimpeccabile alla boa di sottovento.Dalton osservava severo e non com-mentava. Il vento calò e ruotò sen-sibilmente. Iniziò la rimonta ed ar-rivarono terzi. Grant non era soddi-sfatto. Rientrammo in porto e cercaidi non perdere neanche un istante delsogno estremo che stavo vivendo.Scesi a terra dopo un saluto cordia-lissimo dei neozelandesi. L’entusia-smo era alle stelle ma cercai di con-tenermi. Una settimana dopo parti-va la Volvo Ocean Race: 39270 mi-glia nei mari più inospitali della ter-ra, nove tappe e nove regate sulle boe.La regata era stata tra le più avvin-centi della sua storia ed il vincitoreera ancora incerto a due tappe dal-la fine. Gli spagnoli di Telefonica ave-

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NOI...E GLI ALTRI

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Iaia deMarcoNello scorso mese di febbraio, nel-la sede della nostra Sezione il pro-fessor Giuseppe de Natale ha tenu-to il seminario “I Campi Flegrei, ri-schio vulcanico e potenziale geo-termico”. Come si ricorderà, l’espo-sizione di De Natale risultò una raracombinazione di rigore scientificoe comprensibilità.Il professore dell’Istituto Naziona-le Geofisica e Vulcanologia vantaun’esperienza trentennale che ne hafatto uno dei massimi esperti a li-vello mondiale, dal 2009 è respon-sabile del Campi Flegrei Deep Dril-ling Project, progetto di ricerca in-ternazionale di grande rilevanzascientifica per la previsione deglieventi sismici. Il 26 luglio scorso, ilprof. De Natale, insieme con il di-rettore dell’INGV prof. MarcelloMartini e il prof. Giuseppe Luongo,hanno presentato il Campi FlegreiDeep Drilling Project alla stampa eai cittadini. Io ero tra essi.C’è una certa aria di opposizione,alimentata da pregiudizi e disin-formazione, che presto si esprimecon aggressività. Gli scienziati sor-prendono per la serenità con cui ri-cevono e rispondono a tutte le do-mande e alle allusioni ostili. Si sen-te davvero di tutto, “le trivellazioniscatenano i terremoti”, “perché sibuca Bagnoli, già straziata dall’in-quinamento industriale, e proprionel sito in cui sorgerà il TurtlePoint?”. Da quest’ultima domanda,però, la comunicazione comincia afluire. De Natale spiega che, smon-tato il cantiere, l’esito superficiale delpozzo sarà un tombino di trenta

bradisismo, mediante la misura-zione dei parametri meccanici etermo fluidodinamici delle rocceprofonde flegree. Sarà possibile,inoltre, rilevando la variazione ditemperatura all’aumento di pro-fondità, localizzare con notevoleprecisione la camera magmatica.Insomma, una ricerca scientifica fi-nalizzata alla conoscenza e alla pre-venzione, quella prevenzione chetutti invocano emolti teoriz-zano, spessosenza indicar-ne le forme direalizzazione.

centimetri. Il viso del giovane in-terlocutore si rilassa, ha capito. Ilconflitto diventa un confronto nelquale tutti stanno dalla stessa par-te, quella del rispetto dell’ambientee della prevenzione.La trivellazione profonda consentela creazione di pozzi ove collocaredei sensori le cui rilevazioni, proprioperché effettuate in ambiente nonesposto alle interferenze antropiche,sono molto più precise. Inoltre, lamaggiore prossimità ai livelli in cuisi producono le alterazioni delleplacche rocciose aumenta la possi-bilità di stabilire relazioni tra questifenomeni e gli eventi sismici. De Na-tale spiega che anche dalla stessa fasedi scavo si ricavano dati significati-vi: i materiali estratti recano, per usa-re una metafora, messaggi dalle vi-scere della terra che vengono cata-logati e “letti” nella loro composi-zione geochimica e morfologica,traducendosi in informazioni precisesul bordo orientale della caldera, ilmeno conosciuto – benché il piùdensamente popolato - proprio perl’assenza di pozzi ispettivi.Sono previste due perforazioni, laprima, già realizzata, raggiunge i 500m, la seconda arriverà a circa 3,5 km.Nel primo pozzo pilota, dunque,sarà possibile monitorare la dina-mica del vulcano e gli episodi di bra-disismo con una sensibilità circa1000 volte maggiore rispetto a quel-la ottenuta con i consueti strumen-ti di superficie.Il futuro pozzo profondo, invece, èdestinato allo studio dei meccanismigenerativi dell’attività vulcanica e del

Approfondimentivisitando il sitosites.google.com/site/cfddpproject

TERRITORIO

CampiFlegreiDeepDrillingProject

Traricercascientificaepregiudizio

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NOI...E GLI ALTRI

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Una straordinaria atleta della no-stra Sezione si è laureata campionessadi apnea nella specialità più spetta-colare ovvero l’assetto costante. Fi-nalmente Felicia ha la possibilità di ga-reggiare in competizioni Fipsas e i ri-sultati non si sono fatti attendere. Nel-la Baia di S.Pancrazio, in una gara diqualificazione, Felicia ha raggiunto laquota di 68 metri! L’assetto costanteprevede la discesa e la risalita lungoun cavo guida, esclusivamente spin-gendosi con le pinne. Da qualcheanno, gli atleti più forti hanno adot-tato la monopinna, molto più pre-stazionale e spettacolare.Allora Felicia, come sei arrivata aquesto risultato?Grazie all'allenamento, agli incontrifortunati con apneisti forti che mihanno insegnato, alla curiosità ed allavoglia di superare i limiti, all'amoreper il mare. Grazie agli istruttori chemi spingono a fare tutto ciò. Grazieagli amici che mi portano ed hannoportato in acqua, che mi aiutano e misopportano. Grazie alle critiche.Raccontaci un po’ la tua discesa.Prima del tuffo mi rilasso e respiro

con tranquillità. Il conto alla rovesciae poi mi immergo, mi allungo in ac-qua, cerco di sentirla, con le mani, contutta me stessa, mi muovo comeun'onda, mi fondo. Inizia la caduta,lascio andare le tensioni. E' una sta-tica con la difficoltà, però, di doverecompensare le orecchie. Arriva ilpiattello, sono a metà corsa, ma sor-rido: so che ce l'ho fatta. Giro, pin-neggio per risalire, mi rilasso sullecontrazioni. Sono positiva, emergo esorrido, respiro.Quali sono le principali difficoltà diuna discesa simile?Trovare l'aria sufficiente per com-pensare le orecchie. essere rilassata elasciarsi andare, non irrigidirsi conpensieri negativi che inevitabilmen-te arrivano. Mollare tutto, tutte le ten-sioni: è così, solo così che entrerà laprossima compensazione.Felicia, ma cosa provi lì giù?L'amore, l'amore per me stessa, per ilmare, che mi avvolge, svuota la men-te e mi libera. E' soddisfazione, go-dimento, adrenalina. Sono una goc-cia di mare nel mare...vorrei esserlo.Direi che tutto ciò è fantastico!Allora come è possibile seguirti?A novembre alle Bahamas c’è unagara mondiale, poi faccio i salti mor-tali con gli impegni, soprattutto fa-miliari. Ho due figli. Pertanto tracasa, scuola e allenamenti vado a 100all’ora!Felicia, ti ringrazio per le risposte da-gli interessanti contenuti tecnici. Il tuosorriso ci lascia immaginare quantobello sia questosport e quantavoglia hai di tra-smettere le tuesensazioni.

TRIONFODIUNANOSTRASOCIAALLACOMPETIZIONENAZIONALE

MariaFeliciaCarraturoCampionessaitalianadiapnea

LucaSepe



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EVENTI

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Venerdì 21settembre si è svolta suipontili della Lega Navale di Pozzuoli latanto attesa “Festa della cambusa”.Ancora una volta molti soci hanno pre-so la palla al balzo per utilizzare una an-tica tradizione marinaresca come scopodi divertimento e di aggregazione.La Festa della Cambusa è un’usanza chesi perde nella notte dei tempi, nel corsodella quale gli armatori di una barca, asettembre inoltrato, invitano i propriamici a bordo per offrire loro dei mani-caretti preparati utilizzando i viveri ri-masti in cambusa dagli approvvigiona-menti fatti prima della stagione estiva.Come al solito, quando si tratta di di-vertirsi, noi della LNI di Pozzuoli ci al-larghiamo e concepiamo la Festa dellaCambusa in senso un po’ più ludico…Tutte le barche partecipanti preparanoun piatto prelibato, il migliore dei qua-li viene poi premiato da una giuria come“Piatto dell’anno”.Ma il riconoscimento è l’ultima delleambizioni dei concorrenti…Potete immaginare soltanto quello cheaccade…Barche che si allestiscono per l’occasio-ne, equipaggi che si sfottono, salti di bar-ca in barca per far assaggiare agli amiciil tuo piatto e ricevere in cambio un bic-chiere di vino (quello buono, con tantodi “Questo l’ho fatto io!”), cuoche che sisporgono dai parabordi per prestarsiquella spezia o quel tegame…E, nel recarsi al tavolo della giuria per l’as-saggio, capibarca che camminando sulpontile con il piatto far le mani, le brac-cia ben stese, quasi come portando undono alla divinità locale, lasciano dietrodi loro una scia di profumo ben marca-to, creando un traffico quasi “visibile” diodori meravigliosi di pesce che si in-crociano con altri di carne, che si in-contrano poi con altri di peperoni che

Ogniscusae’…succulenta!FrancoPennasilico

PREMIATO”ILPIATTODELL’ANNO”

tornano indietro, e così via…E’ questo il traffico che amiamo…E ne sa qualcosa il nostro Presidente Sil-vio che (furbastro!) ha ormeggiato lasua barca al centro del pontile, in po-sizione strategica, così da intercettaregli assaggi di ogni equipaggio in tran-sito da quelle parti.Come al solito gli applausi al vincitore(per la cronaca Antonio Celentano, congli “Spaghetti alla Lucy”, dal nome del-la sua barca) che ci ha confessato di es-sere contento di aver vinto anche perchéaveva dovuto rifare velocemente il piat-to per l’assaggio della giuria perché nelmanovrare la pentola a pressione per ver-sare gli spaghetti, la stessa, con un mo-vimento repentino, decideva di inabis-sarsi sotto la chiglia…Tanto per darvi un’ idea del casino chec’era su ogni barca, con cuochi che pre-paravano i piatti aiutati da tanti amici del-l’equipaggio, dando la sensazione che in-vece che su piccole imbarcazioni ci si tro-vasse in una cucina di ristorante…Ah, per notizia: Antonio il giorno dopo,indossate maschera e pinne, ha recupe-rato la pentola a pressione…

Festa della Cambusa


NOI...E GLI ALTRI

Alcuni anni fa, un nostro caroamico canottiere, da sempre ap-passionato di mare, diede vita adun sito con l’intento di accogliere lavoce di quanti, appassionati e inna-morati di questo meravigliososport, volevano condividere espe-rienze e darsi appuntamenti per vo-gare insieme ed in armonia. Ci per-mettiamo, dunque, con lo stessospirito, di intitolare questo articolo“Amo Remare - Amore Mare!”come il sito del nostro amico.Il coastal rowing, specialità nata dameno di dieci anni in Francia, sta fa-cendo moltissimi proseliti in Italia ein tutto il mondo; il coastal rowing èpraticato su imbarcazioni non ribal-tabili e inaffondabili, perché dotatedi un pozzetto auto svuotante, ingrado di attraversare onde formateanche di 2 metri. Questa disciplina ètanto in voga che la Fisa (Federa-zione Internazionale di Canottag-gio) l’ha promossa in un programmachiamato “Rowing for all” (canottag-gio per tutti) che ha permesso l’avvi-cinamento di nuovi atleti di ogni etàad uno sport prima praticato solo da

giovani con ambizioni mondiali eolimpiche.Questa passione ha ultimamentecontagiato molti nostri soci Lega; in-fatti, dopo il successo della nostramanifestazione “Pagaiando nella cal-dera” e dopo la nascita del nuovogruppo “Canottaggio e Coastal Ro-wing”, i nostri temerari soci nonhanno voluto perdere l’occasione dipartecipare a San Benedetto delTronto, lo scorso settembre, ai Cam-pionati Italiani di categoria. Ahinoi,ma con altri colori sociali (!!!) inquanto la Federazione prevede lenuove affiliazioni di Enti e Societàdopo l’approvazione di un ConsiglioNazionale e quindi a gennaio 2013.In barba a queste limitazioni buro-cratiche i nostri “giovani canottieri”dal punto di vista di esperienza re-miera hanno conseguito incorag-gianti risultati. Le aspiranti sociedella Lega del “Quattro femminile”over 43 hanno sbaragliato la concor-renza, superando di alcune lun-ghezze le vogatrici della categoriaunder43, laureandosi Campionessed’Italia; lo stesso dicasi per la singo-lista under43 che ha avuto vita facilenella sua categoria. Buona la provadel nostro tecnico Giuseppe DelGaudio che, rivivendo i suoi trascorsiin maglia azzurra, animato da go-liardismo ed autentico affetto per isuoi allievi, non ha esitato a scen-dere in barca in categoria master, re-galando a se stesso e a noi un terzoposto con una magnifica medaglia!!!Infine il più grande applauso va aldoppio tutto “Lega” di Ugo Ricciulli(due anni di voga) e di EugenioGritta (tre mesi di voga!!!). I nostriamici, con un rush finale entusia-smante, hanno conquistato il 5° po-sto su 11 imbarcazioni.Quest’estate inoltre a luglio i giovani

AMOReMAREIl coastal rowing


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del centro “la Tenda”, operante nelquartiere Sanità, hanno usufruito diun corso ad hoc, tenuto dai nostriistruttori per approcciare alla disci-plina del canottaggio. I risultatisportivi sono stati sorprendenti, an-che se riteniamo che la nostra mag-giore soddisfazione sia stata il sorrisoche vedevamo sui loro volti mentregareggiavano con le nostre barche.I coordinatori del nascente gruppolavorano alacremente per formareuna nuova squadra sotto il nome

Lega NavaleItaliana Poz-zuoli, che siapresto in gra-do di parteci-

pare a manifestazioni e raduni sulterritorio nazionale e internazio-nale, pronti a vincere medaglie aiCampionati Italiani e, perché no?,partecipare all’evento mondiale an-nuale di coastal rowing che il pros-simo anno si terrà il 18 agosto adHelsimborg in Svezia!! L’evento èopen ossia aperto alle Società e nonalle rappresentative nazionali.Il nostro intento sarà quello di lavo-rare al meglio per continuare a dif-fondere l’amore per il mare ancheattraverso questa nobile e antica di-sciplina: il Remo.Vi aspettiamo numerosi.

ILGRUPPOCANOTTAGGIOFoto e videoall’indirizzo web:www.lnipozzuoli.it/martagana/default.asp


SPORTTERRITORIO

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Nel luglio scorso è stato ufficial-mente inaugurato a Nisida un Par-co letterario: artefici e custodi i gio-vani detenuti dell’Istituto di rie-ducazione minorile. Nella giorna-ta di inaugurazione è stato apertosolo il primo tratto del percorso inoggetto di recupero, il Sentiero diOmero, che sul versante internodell’isola conduce alla baia di Por-to Paone, ma il lavoro proseguiràcon l’apertura di altri sentieri. Con-temporaneamente è stato inaugu-rato anche il Simposio di Nisida,realizzato nei pressi del CentroEuropeo di studi. Entusiasti i pri-mi visitatori, folgorati dalla bellezzadei luoghi ma interessati anche alvalore sociale di quest’iniziativa,un’importante azione di recupero,“Un’ottima opportunità di svilup-po culturale, dall’alto valore edu-cativo, sociale, nonché ambientale”,per riportare le parole del diretto-re dell’Istituto penale, GianlucaGuida. Il progetto, finanziato dalMinistero dell’Istruzione nell’am-bito del più ampio progetto “Le alial futuro”, condotto dall’Istitutopenale in collaborazione con lescuole Sogliano e Michelangelo,giunge a conclusione di un impe-gno triennale. Seguendo il “sen-tiero” tracciato da tanti illustri au-tori, che fin dall’antichità nel cor-so dei secoli hanno decantato il fa-scino questa piccola “isola” fle-grea, ponte di pietra con la terra-ferma, l’antica Nesis, (Omero, Ci-cerone, Boccaccio, Sannazaro, Cal-deron de la Barca, Cervantes, Ale-xander Dumas senza dimenticarei “ nostri” Matilde Serao ed Eduar-do De Filippo per citarne solo al-cuni), sono stati invitati a scrivere

un racconto su Nisida diversi autoricontemporanei (Antonella del Giu-dice, Emilia Cirillo, Riccardo Brun,Maurizio de Giovanni, Patrizia Ri-naldi, Antonella Ossorio), succes-sivamente c’è stato l’incontro coni ragazzi ”ospiti”, che da semplicilettori sono divenuti autori di variracconti, confluiti nella trilogia“Racconti per Nisida”.E allora non ci resta che percorre-re i sentieri di questo Parco; èun’occasione imperdibile per go-dere di uno splendido paesaggio,ma anche per contribuire a dareanche noi una mano a questi ra-gazzi, consegnando idealmente leali al futuro.

MarcellaPeviani

Lealial futuroNasceaNisidaunParco letterario


La fauna era abbondante, anche se dipiccolo taglio, e le difficoltà sonostate incrementate dalle molteplicicorrenti di acqua dolce che - a tratti- hanno totalmente impedito le giu-ste messe a fuoco.Ma lo zoom di Chiaromonte ha col-pito ancora regalandogli la soddisfa-zione di agguantare un secondo po-sto a pochissimi punti dalla vetta as-soluta dell'apnea master. Il rammari-co di aver solo sfiorato la vittoria as-soluta sarà, certamente, la forza del-la rivalsa per l'anno prossimo.Ottimo il quinto posto di Guzzettanell'ara compatte, confermato dalquinto posto in gara a squadre in cop-pia con Chiaromonte.In definitiva la spedizione è stata piùche soddisfacente perché ha ratifica-to quella che - sinora - era solo unalarvata speranza: la LNI Pozzuoli è en-trata nell'Olimpo del foto- safari! E leprospettive sono buone perché cisono molti margini di miglioramen-to nelle risorse di squadra che nonhanno avuto il tempo e il modo diesprimersi con esperienza. Ancheda questi "pesci piccoli" potremotrarre grandi soddisfazioni!

IL 32°CAMPIONATO,UNSAFARI…”ANIMATO”

GiancarloCrimaldi

NOI...EVENTI


Pescipiccoli...GRANDIsoddisfazioni

L'ultimo atto del Safari Fotografico Su-bacqueo si è consumato in Puglia alcospetto della torre Lapillo - Porto Ce-sareo (Le): rocce piatte, acque caldee limpide, temperatura infernale ( enon solo quella climatica) hanno ca-ratterizzato la finale del Campiona-to Italiano al quale la LNI Pozzuoli hapresentato i suoi 4 atleti (ChiaromonteCrimaldi Guzzetta e Riccio) rispetti-vamente per le categorie apnea ma-ster, apnea compatte, ara compatte. Letre giornate (due per la gara indivi-duale ed una per la gara a squadre)sono state una vera e propria prova diforza e di resistenza in un contesto al-tamente tecnico ed agguerrito.Il trentaduesimo Campionato è sta-to, infatti, segnato dal record di spe-cie ritratte (62) e da un alto tasso dicompetitività che - purtroppo - ha ge-nerato qualche episodio al limite del-la sportività.


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NOI...E GLI ALTRI

Sei mini velisti della nostra sezionehanno concluso il 9 settembre nelleacque del golfo di Pozzuoli il MiniCampionato Optimist Trofeo Cam-pi Flegrei, aperto alle categorie Ca-detti (under 12) e Juniores (12 – 15anni) ed organizzato in collabora-zione della sezione di Procida dellaLNI e del Naples Nato Yacht Club.Tredici Optimist hanno duellato intre giornate sui campi di regata po-sizionati nelle zone di mare antistantii tre circoli nautici. Adriano Tosoli-ni si è classificato secondo, con dueprimi posti su due regate nella se-conda giornata a Pozzuoli. TerzoIvan Sarnelli, il più piccolo dei par-tecipanti tra i Cadetti, che è riusci-to ad affiancare in classifica genera-le Tosolini nelle ultime due prove.Quarto Diego Manganaro, unico atagliare il traguardo tra gli under 12nella prima giornata a Procida, incondizioni meteo estremamente va-riabili. Quinto Ivan Annunziata,molto costante nei suoi piazzamen-ti. Terza assoluta nel campionato nel-la categoria Juniores, Erika Sarnelli,quinta Nadia Salvemini.Sull’onda di questo risultato è nato ilprogramma di reclutamento e sele-zione (pre-agonismo) dei velisti ap-partenenti alla sezione da inserire nelprogramma agonistico vero e pro-prio, che prevede sia la formazionein aula che allenamenti specifici inmare, finalizzati alla partecipazionealle regate della V zona FIV e dei ra-duni di classe del 2013. Oltre laclasse Optimistsono previstimoduli per leclassi Laser,420, Minialtu-ra ed Altura perchi non è piùun minivelista.

IDEATOUNPROGRAMMADI RECLUTAMENTOPER LEGIOVANILEVE

GiovanivelistiMiniCampionatoOptimistIl buonrisultatoalTrofeoCampiFlegreiponelebasiper il programmaagonistico

Lega Navale ItalianaSezionediPozzuoli viaCelle, 21tel. [email protected]

MassimilianoSuter


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SCIENZA

Maurizio LiguoriNel regno animale, molte volte, la natura supe-ra la fantasia con una molteplicità di forme in-solite, colori sgargianti con tonalità irriproduci-bili ed abbinamenti anatomici improbabili.Tralasciando le stranezze degli animali terrestri(ornitorinco in primis) e occupandoci di pesci ma-rini, sappiamo che ce ne sono di ogni forma e co-lore, più brillanti e vivaci nei mari tropicali, ten-denti al blu-argento nel Mediterraneo e dintor-ni. Ma colore a parte, anche perché spesso varianello stesso pesce a seconda delle situazioni, comenel periodo riproduttivo o per mimetismo o nelcombattimento, è interessante analizzare le pe-culiarità nascoste delle diverse specie.L’ippocampo ad esempio, che vive nel Mediter-raneo e sulle coste orientali dell'Atlantico, è un pe-sce strano, anatomicamente uno scherzo della na-tura, eppure ha una particolare proprietà che lorende unico al mondo. Lo vedi nuotare e non sem-bra nemmeno un pesce, con quella testa equinasu un corpo suddiviso in segmenti e protetto daplacche ossee, gli occhi mobili e indipendenti l'unodall'altro, una strana coda prensile sprovvista dipinne e tenuta arrotolata in avanti. Si muove len-tamente, rimanendo in posizione verticale ,sfruttando la veloce vibrazione della pinna cau-dale mentre le pinne pettorali (che sembrano dueorecchie di cavallo) servono per gli spostamen-ti verticali e la coda è sempre pronta ad attorci-gliarsi intorno alla prima posidonia che incontra.Eppure l’ippocampo o cavalluccio marino, insiemeagli altri pesci della sua specie (i Singnatidi) comei pesci pipa e i draghi di mare, è l’unica eccezionein natura al principio universale della gravidan-za femminile.Anche i bambini imparano che nel regno animalela gravidanza viene portata avanti dalla femmi-na, ma non tutti sanno che, dopo un lungo e ro-mantico corteggiamento, è l’ippocampo ma-schio a portare avanti la gravidanza nel suomarsupio e a prendersi cura della prole anchedopo la nascita.Se un maschio incontra una femmina disposta adaccoppiarsi, questa sollevando il capo lo invita arisalire verso la superficie nuotando insieme e

Sedottoe AbbandonatoOvvero rituali amorosi, pesci improbabilie finale a sorpresa

guardandosi negli occhi. Durante la risalita la fem-mina introduce la sua “papilla” genitale nel mar-supio del maschio e il gioco è fatto, altri 10 secondidi abbraccio romantico e poi si allontana velo-cemente (si fa per dire) lasciando il ragazzo-pa-dre con il prezioso fardello. I piccoli nascerannodopo circa quattro settimane.Ormai incontrare l’ippocampo è molto raro per-ché per anni è stato pescato per uso ornamen-tale, come portafortuna e addirittura per usopseudo farmaceutico contro la calvizie e la ma-stite. Eppure può capitare di imbattersi in unesemplare, ma, se vi dovesse capitare di vede-re un cavalluccio marino, lasciatelo dove si tro-va e pensate che è un miracolo della natura e cheè in via di estinzione.


AUTORISOMMERSI

Siamo oramai avvezzi a considerarela nostra vacanza al mare associan-dola ad una perfetta abbronzatura, alrefrigerio dell’acqua e al dolce relaxche la spiaggia ci dovrebbe assicu-rare. Dimentichiamo così i maggioribenefici che l’acqua di mare ci ri-serva, per la sua composizione salinae gli effetti positivi che essa riversasul nostro organismo. È una curatutta naturale che subiamo senza ac-corgercene, che ci aiuta a tonificare itessuti, migliorare la funzionalità re-spiratoria, ridurre gli immancabilidolori reumatici e muscolari, stimo-lare la circolazione sanguigna. Ma-gnesio, sodio, zinco, potassio, rame,ferro, bromo, calcio, fosforo e poitanto iodio: l’acqua del mare è unafonte ricchissima di questi oligoele-menti e di sali minerali, che sono di-rettamente assimilabili dal nostrocorpo. Contrariamente ad altre strut-ture del corpo, infatti, la pelle è co-stantemente esposta all'ambiente ele sostanze assorbite da essa entranodirettamente nel circolo sanguigno.La cute di un adulto ha un'estensionedi circa 1.8 m2 e riceve complessiva-mente circa 1/3 dell'intero flussoematico in circolo: da queste pre-

messe non può sfuggireil fatto che sia una po-tenziale e formidabileporta d'ingresso, ancheperché col contatto con

il mare essa dilata i suoi pori, assu-mendone in toto il contenuto salino.Questo scambio di oligoelementipermette un riequilibrio dell’ interoorganismo e ne aumenta anche la re-sistenza alle aggressioni esterne e airadicali liberi. Anche respirare apieni polmoni lungo la battigia, so-prattutto quando il mare è agitato,consente un aereosol naturale di so-stanze e di iodio in particolare, chenon solo agli ipotiroidei ma in gene-rale in tutti noi, nelle giuste quantità,ha una funzione di stimolo e rivita-lizzante dei processi biologici, sti-molante del ricambio e del sistemanervoso. Si migliora il trofismo dellemucose nasali, si tonifica l’apparatocardiocircolatorio, si rallenta l’invec-chiamento cutaneo, spesso minac-ciato da un’esposizione al sole peri-colosa e protratta in ore sconsigliate.Anche la permanenza sulla sabbia,senza un telo di protezione, soprat-tutto quando essa è calda consente diassorbire i microcristalli in essa di-spersi; camminare sul bagnasciugasnellisce le caviglie e consente un ot-timo esercizio naturale di aquagymcontro la cellulite; l’acqua marina épesante ed oppone resistenza: perquesto massaggia e tonifica le gambeaumentando lo sforzo compiutoquando si cammina o si fa ginna-stica. Tutti i movimenti avvengono inscarico e quindi senza rischi di

ÈUNACURANATURALECHECIAIUTAATONIFICARE ITESSUTI,MIGLIORARELAFUNZIONERESPIRATORIA,RIDURRE I DOLORI REUMATICI EMUSCOLARI,STIMOLARE LACIRCOLAZIONESANGUIGNA

Un mare... di beneficiVittorioAlabiso

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SCIENZA

TALASSOTERAPIA


traumi e questo la rende benefica perchi ha problemi alle articolazioni; idisturbi come l’artrosi risentono inmodo positivo anche della presenzain acqua del magnesio, un ottimo ri-lassante naturale. Persino il rumoredelle onde, secondo alcuni studiosi fabene alla salute perché favorisce ilrilascio delle endorfine, note so-stanze antistress (vedi tabella).In definitiva i benefici del maresono enormi e ancora una voltaesso con i suoi segreti ci viene in-contro con indiscutibili vantaggiper la nostra salute.E’ interessante infine constatarecome ci sia una notevole analogia tral’acqua di mare e il plasma sangui-gno: e questo è un fatto che ha datovita alla suggestiva ipotesi che la vitaabbia avuto origine proprio dal maree che vi sia un legame ancestrale tral’uomo ed esso. Se allora il mare ci hadato la vita, un motivo in più perchénel suo costante rispetto, continuiad essere un nostro prezioso alleato.

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NOI...E GLI ALTRICULTURACULTURAE TERRITORIO

dar luogo alla più vistosa specu-lazione di “edilizia turistica” sot-traendo ai veri possessori unadelle più belle “rupi” del Medi-terraneo a dare sfogo e profittoa investitori e politici.La storia trimillenaria del RioneTerra merita interi libri e noncerto questo trafiletto ma dal 529a.C., mitica fondazione a cura de-gli esuli provenienti dalla grecaSamo, ad oggi di eventi se nesono registrati e come!Tra l’irrimediabilmente persoc’è il Duomo che sarà restauratoma senza i rinascimentali affre-schi di Artemisia Gentileschi,la più grande pittrice del Rina-scimento italiano. Di perso c’èanche questa storia raccontata-mi, non so quanto vera o falsaessa sia, ma ve la ripropongo cosìcome mi fu narrata.Fine anni ’70. Il Rione era abitatoprevalentemente da pescatori,contrabbandieri e dai ceti più po-

polari e umili della società civile.Al centro il Vescovato vero arbi-tro e padrone del quartiere. La de-linquenza era quella “sopportabi-le” basata su minacce, intimida-zioni e qualche rara coltellata.Erano più le ferite per le bombe deipescatori di frodo o per gli incen-di delle latte di benzina dei con-trabbandieri che gli esiti di atti de-linquenziali.In quell’epoca era facile assisterea liti tra le donne che popolavanoi bassi. Le liti animavano la riva-lità, stabilivano le gerarchie, ma so-prattutto erano ad appannaggiodelle donne.La donna si faceva rispettare efaceva rispettare la sua famigliae come una vera leonessa scen-deva nel vicolo e imponeva la sualegge.Le liti tra le donne, “vaiasse”, era-no sempre per futili motivi maservivano a definire il dominio delterritorio e queste erano le mo-

C’è amarezza quando si è certi diaver perso qualcosa in modo irri-mediabile come specie animaliestinte per sempre o vestigia delpassato che non è possibile ri-portare allo splendore originario.Immaginate come sarebbe statobello se sul Partenone o la Sfingeci fosse stato scritto “Non tocca-re” e queste inestimabili opered’arte ci fossero arrivate così co-m’erano quando furono realizza-te, invece l’uomo crea ma con lastessa facilità spesso distrugge ilmeglio di sé. Vi racconto di qual-cosa irrimediabilmente perso; ov-viamente non importante come ilPartenone o la Sfinge, ma merite-vole di essere citato.Nel marzo del 1970 il Rione Ter-ra, nucleo centrale e storico del-la città di Pozzuoli, veniva eva-cuato e sgombrato di ogni pre-senza umana a fronte di eviden-ti fenomeni di bradisismo cherendevano pericolosa quellasede; ancor più valido motivo per

De vulgari eloquentiaIl fascinodeldialettoscomparsoRaffaeleSchiano


NOI...E GLI ALTRI

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CULTURAE TERRITORIO

La disputa continua in modo este-nuante e lentamente con grangodimento degli uditori ci si spo-sta verso un trivialità a volte cru-da altre volte raffinata; per renderechiaro ciò che accade di seguito vaposto in evidenza che anche itermini più volgari venivano co-loriti dal dialetto che era la loro lin-gua e parole irripetibili e non tra-ducibili per queste pagine eranoconsuete, di uso comune e ascol-tati e ripetuti anche dai minori per-ché a loro premeva non tanto ilconcetto contenuto nei terministessi bensì il loro “colore” lin-guistico.L’uditorio è attento e alla fine san-cirà la vincente sulla scorta diuna novità o un’invettiva raffina-ta. Qui la svolta: una delle vaias-se prende tempo, non esce nel vi-colo. L’uditorio sta per decretarnela sconfitta. Invece esce, si pone alcentro del vicolo e lancia un’in-vettiva secca diretta e soprattutto

imprevista:“Maritet è ric******” - (tuo maritoè un omosessuale). Detto ciò ri-torna dentro il suo basso.C’è perplessità. Come sfuggire atanta onta? Cosa fare per sfilarsi ereagire?L’uditorio sta per decretare. L’af-fermazione secca e diretta è uncolpo mortale; la banderilla chespacca il cuore al toro. Pochi at-timi e sarà decretata la vincente.Ed ecco il colpo di scena: sinte-si di creatività e genialità. L’altravaiassa scende al centro del vi-colo con in mano una padella eprofferisce: “Nè, a vir sta tiell? Aman a nonnema, n’ha fritt pisc,ma mai quant chill che m’hasaput rà maritem”Questa volta l’uditorio non am-mette repliche: è lei la vincente, èlei la first lady del vicolo.Questo mondo è irrimediabil-mente perso, ma meritava di es-sere raccontato.

dalità: la vaiassa che attacca sipone al centro del vicolo e co-mincia ad inveire verbalmentecontro la vaiassa attaccata. Enu-mera i difetti: corta, storta, calva,cieca. Fa la storia della famiglia av-versa: madre zoccola, padre cor-nuto. Sancisce le incapacità: sfa-ticata, disonesta. Mai nessun ri-ferimento ai morti, rispettati datutti. Dopo rientra nel suo basso.Intanto, prevedendo la disputa,ognuno si affaccia o sta sugli usciper godere del contrattacco.La vaiassa attaccata volutamen-te si fa attendere ma non esita aconquistare poi il centro del vi-colo. Tutti aspettano la reazioneche deve essere maggiore e vi-stosa. Vincerà chi non avrà piùforza capacità e argomenti direazione. Il colore della reazioneè fondamentale: “Tien ‘o scartiell,Si chiù scema e na callina, nu sailavà e pure e figli tuoi so spuorc.Zuzzosa”.


NOI...E GLI ALTRICULTURANOI...E GLI ALTRI

Nel corso degli interventi che mi han-no preceduto, mi riferisco in partico-lare alle riflessioni del presidente di De-senzano sul tema della comunicazioneed in particolare sulla urgente necessi-tà della L.N.I. di rinnovare il ns. por-tale internet, vorrei portare il mio con-tributo da “addetto ai lavori” con oltretrenta anni nel mondo dell’informa-zione. Siamo tutti assolutamente d’ac-cordo che dotare la Presidenza Nazio-nale e le Sezioni dei più aggiornati stru-menti di comunicazione, dal sito lega-navale.it a Facebook ed a Twitter, nonpuò non implementare lo scambio di in-formazioni tra centro e periferia ed ac-crescere a 360 gradi, le potenzialità del-la nostra associazione di diffondere, so-prattutto tra i più giovani, i valori e lacultura del mare. Tuttavia credo che,sul tema della comunicazione, do-vremmo porre, in modo prioritario,maggiore attenzione al contenuto piut-tosto che al contenitore, più al mes-saggio piuttosto che ai media con i qua-li intendiamo diffonderlo. E’ fuori di-scussione il web rappresenta oggi ilmodo più veloce per mettersi in con-nessione con le nuove generazioni, maa me sembra che il problema che noidobbiamo affrontare oggi è soprattut-to quello di recuperare nel comunesentire del nostro paese una immagi-ne sfocata e sbiadita della L.N.I.. Dob-biamo dare vita, ed in tempi brevi, aduna vera e propria campagna promo-zionale con l’obiettivo di far sedimentarenella pubblica opinione e nei nostri in-terlocutori, a livello nazionale e locale,una percezione dei soci lella L.N.I.completamente diversa. Occorre can-cellare l’immagine di pochi privilegia-ti che usufruiscono di posti barca a bas-so costo, ma imporre quella di un’or-ganizzazione di volontari che ha nelmare il suo campo di azione. Occorredunque costruire un “brand”, un mar-chio come lo definiscono i pubblicitari.Cercherò di spiegarmi meglio citandoad esempio GreenPeace. E’ un marchiouniversalmente conosciuto nel mondo,di una associazione ambientalista im-

pegnata nella difesa degli ecosistemi. Illogo di GreenPeace, l’arcobaleno, nel-la testa di ciascuno di noi viene auto-maticamente messo insieme alle bat-taglie contro il nucleare, alla difesa deicetacei, alla tutela delle foreste del-l’Amazzonia etc. etc. La L.N.I. può fareaffidamento su sessantamila iscritti, èla più imponente associazione di di-portisti nel nostro paese, ma fino ad ogginon è mai riuscita a tradurre in terminidi apprezzamento diffuso e di credibi-lità istituzionale tutte le iniziative so-ciali, culturali e sportive che vengonoquotidianamente organizzate sul ter-ritorio italiano dalle Sezioni e dalla Pre-sidenza Nazionale. C’è sicuramenteun difetto di comunicazione, occorre or-ganizzare quanto prima un efficienteUfficio Stampa che dialoghi con gli or-gani d’informazione a diffusione na-zionale e locale, ma c’è anche la neces-sità di cominciare a schierare la nostra“invisibile armata” su questioni pro-blematiche capaci di generare consen-so e condivisione nella pubblica opi-nione. Mi rendo conto che si tratta di untema delicato e sensibile per una isti-tuzione come la Lega, ma sulla tuteladell’ambiente marino e della fascia co-stiera, ad esempio, potremmo pensareda subito ad organizzare una Giorna-ta del Mare, di capillare mobilitazio-ne per il diporto sostenibile ed il rilan-cio delle aree Marine Protette, simul-taneamente una molteplicità di giro-tondi con le nostre imbarcazioni attornoa tutte le oasi marine italiane divenute,tranne alcune lodevoli eccezioni, car-rozzoni burocratico-clientelari che si oc-cupano più di far cassa che di tutelarel’ambiente. Credo che oggi sia questa lamissione della L.N., diventare nel pae-se il punto di riferimento della nauti-ca a torto definita minore, quella deiveri amanti del mare, una risorsa che,in tempi di crisi economica, rischia diessere inaccessibile ad ampie fasce del-la popolazione e sempre più riservataa pochi facoltosi privilegiati.”

Silvio Luise

La Redazione ritiene quanto mai interessante e attuale l’intervento sostenuto dal nostroPresidente Silvio Luise nell’ultima Assemblea Nazionale, che riportiamo integralmente:

Dal verbaledell’Assemblea Generale

dei Socidella Lega Navale Italiana

LegaNavale ItalianaSezione di Pozzuoli


SAPORIMEDITERRANEI

Ingredienti per sei persone2 Kg. di melanzane lunghe;3 bottiglie di salsa

di pomodoro;una provola affumicata;500 gr. di mezzanelli

spezzati a metà;1/2; cipolla,•parmigiano, basilico, sale, olio

PreparazioneSugo: soffriggere la cipolla nell'olio,versarvi la salsa di pomodoro, salaree far cuocere 15 minuti circa (deveessere un po' liquida).Nel frattempo tagliare le melanzanea fette lunghe e farle cuocere in ab-bondante olio poggiandole poi su diuna carta assorbente e salandole leg-germente. Tagliare a pezzetti la pro-vola. Mettere sul fuoco l'acqua per lapasta. Foderare con le melanzanefritte una teglia con il foro centrale(tipo casatiello) partendo dal centroverso l'esterno, se le fette eccedono,lasciarle così. Calare la pasta e salare,colarla molto al dente e passarla sottol'acqua fredda. Condire con metà delsugo e del formaggio.Mettere parte della pasta nella tegliaavendo cura di non far spostare lostrato di melanzane aiutandovi con lemani per sistemare bene la pastalunga, sopra mettere la provola, ilparmigiano, il basilico, uno strato dimelanzane e il sugo.Fare un secondo strato e terminarecon la pasta. Poggiare sulla pasta lemelanzane in eccesso e coprire concarta argentata. Infornare a 180° per40 min. Sfornare, far raffreddarequasi completamente e scaravoltaresu di un piatto da portata.Prima di servire mettere in forno conil grill per 10 min. E poi decorare conil sugo caldo rimasto e tanto basi-lico. Bella e buona!

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La “Ciambelladi salvataggio”a cura diSalvatore Palermo

Per la navigazione oltre i 300metri dalla costa è obbligatorioannoverare tra i dispositivi disicurezza a bordo dei natantiun anulare con cima galleg-giante di 30 mt.Ora questa è la regola, credoperò che per andare bene permare e direi anche per starebene a casa bisogna conside-rare anche le regole di buonsenso. Una di queste riguardala buona tavola e non bisognafarsi mancare :



MARTAgana abb master · Pozzuoli è stata la società pre-scelta dalla federazione interna-zionale...

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