Marketing e Direzione d’Impresa - - Università degli … a turno unico 1. Dall’ordinamento di...
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Marketing e Direzione
d’Impresa Lezione 5– Sistemi di voto e comunicazione
interpersonale
Ing. Marco Greco
Tel.0776.299.3641
Stanza 1S-28
Metodo di Condorcet (1785)
Ordine preferenza 1° 2° 3°
Decisore 1 a c b
Decisore 2 b c a
Decisore 3 b a c
a >G b |{i: a >i b}| > |{i: b >i a}|
L’alternativa che, confrontandosi singolarmente con ciascuna
delle altre, vince tutti i confronti è la Condorcet winner
Se esiste un Condorcet winner, esso è unico
b >G a, a >Gc, b >G c b è il Condorcet winner 3
Paradosso di Condorcet
Ordine preferenza 1° 2° 3°
Decisore 1 a c b
Decisore 2 b a c
Decisore 3 c b a
b >G a, a >G c, c >G b chi è il Condorcet winner?
Soluzione possibile
Ricorso a procedura ordinaria: voto su coppie di alternative, scartare la
perdente e passare a nuovo confronto a coppie, fino all’ultimo
Problemi: importanza agenda, voto strategico 4 Cassino, 08/10/2012
Preferenze unimodali
Ordine preferenza 1° 2° 3°
Decisore 1 100 50 30
Decisore 2 50 30 100
Decisore 3 30 50 100
Data l’alternativa preferita,
le altre alternative sono disposte in ordine di preferenza
sulla base della distanza dall’alternativa preferita
Teorema di Black (CS, ma non CN) Se le preferenze sono
unimodali, allora esiste un Condorcet winner
5 Cassino, 08/10/2012
Teorema dell’elettore mediano
Approfondimento del teorema di Black
(CS, ma non CN) Se le preferenze di tutti i votanti sono unimodali,
allora esiste un Condorcet winner e l’alternativa che batte tutte le
altre nel voto a maggioranza semplice è l’alternativa preferita
dall’elettore mediano.
6 Cassino, 08/10/2012
Preferenze multimodali
Ordine preferenza 1° 2° 3°
Decisore 1 100 50 30
Decisore 2 50 30 100
Decisore 3 30 100 50
In presenza di preferenze multimodali,
può emergere il paradosso di Condorcet!!!
7 Cassino, 08/10/2012
Teorema di Sen (1966)
• Nel caso di profili di preferenza multimodali, tre alternative, e almeno tre decisori, la presenza del CW è garantita se vale almeno una delle seguenti:
– Tutti i decisori concordano sul fatto che una delle tre alternative non è la preferita
– Tutti i decisori concordano sul fatto che una delle tre alternative non è quella mediamente preferita
– Tutti i decisori concordano sul fatto che una delle tre alternative non è la meno preferita
8 Cassino, 08/10/2012
Esempio: Teorema di Sen
Ordine preferenza 1° 2° 3°
Decisore 1 100 50 30
Decisore 2 30 50 100
Decisore 3 50 100 30
Tutti sono d’accordo sul fatto che l’alternativa 50 non è la peggiore
9 Cassino, 08/10/2012
Meccanismi di voto multiplo
Meccanismi in cui i decisori esprimono
direttamente il loro ordinamento di preferenza
Maggioritario a turno unico
Maggioritario a doppio turno
Metodo delle eliminazioni successive
Metodo di Borda
Voto per approvazione
10 Cassino, 08/10/2012
Maggioritario a turno unico
1. Dall’ordinamento di preferenza del decisore i si attribuisce all’alternativa x un punteggio Pi(x) = 1 se questa è preferita a tutte le altre, altrimenti Pi(x) = 0
2. Per ogni alternativa x si sommano i punteggi dei p decisori: P(x) = ΣiPi(x)
3. Vince l’alternativa x con Max {P(x)} Vantaggi
- Un solo turno di votazione
- Facile da capire
- Indicato per sistemi bipolari
Svantaggi
- Vincitore con maggioranza relativa
- Voto strategico (voto al meno peggio!)
- Vulnerabile in sistemi non bipolari
11 Cassino, 08/10/2012
Maggioritario a doppio turno
1. Dall’ordinamento di preferenza del decisore i si attribuisce
all’alternativa x un punteggio Pi(x) = 1 se questa è preferita a
tutte le altre, altrimenti Pi(x) = 0
2. Per ogni alternativa x si sommano i punteggi dei p decisori:
P(x) = ΣiPi(x)
3. Se Max {P(x)} > {1/2}*p allora vince l’alternativa x
altrimenti le due alternative con P(x) maggiori vanno al turno
di ballottaggio, in cui i decisori votano la preferita tra le due
Vantaggi
- Vincitore con maggioranza semplice
- Facile da capire
- Indicato per sistemi quasi bipolari
Svantaggi
- Due turni di votazione
- Voto strategico
- Vulnerabile in sistemi frammentati
Eliminazioni successive
1. Ogni decisore esprime il suo ordinamento di preferenza completo
2. Dall’ordinamento di preferenza del decisore i si attribuisce all’alternativa x
un punteggio Pi(x) = 1 se questa è preferita a tutte le altre, altrimenti Pi(x)
= 0
3. Per ogni alternativa x si sommano i punteggi dei p decisori: P(x) = ΣiPi(x)
4. Si elimina la preferenza con Min {P(x)}
5. Di conseguenza, si modifica l’ordinamento di preferenza dei decisori e si
riparte con il punto 2
6. Vince l’alternativa che rimane dopo l’ultima eliminazione
13
Metodo di Borda
a b c d
D1 4 3 2 1
D2 2 1 4 3
D3 1 4 3 2
7 8 9 6
1. A seconda della preferenza di ciascun decisore, si attribuisce
un punteggio B ad ogni alternativa x, secondo questo criterio:
Bi(x) = |{y: x >i y}|
2. Per ogni alternativa si sommano i punteggi dei p decisori
B(x) = ΣiBi(x)
3. Vince l’alternativa x con Max {B(x)}
14 Cassino, 08/10/2012
Dipendenza dalle alternative
irrilevanti
a b c
1 3 2 1
2 2 1 3
3 1 3 2
6 6 6
d
1
3
2
6
a b c
D1 4 3 2
D2 2 1 4
D3 1 4 3
7 8 9
Voto per approvazione
1. Ogni decisore i attribuisce all’alternativa x un
punteggio AVi(x) = 1 se la approva, altrimenti AVi(x) = 0
2. Per ogni alternativa x si sommano i punteggi dei p
decisori: AV(x) = ΣiAVi (x)
3. Vince l’alternativa x con Max {AV(x)}
Vantaggi
- Dà maggiori possibilità di scelta (permette di votare anche alternative
perdenti in partenza)
- Favorisce alternative meno estreme
Svantaggi
- Favorisce alternative “moderate” e non tutela minoranze
- Non permette di esprimere l’ordinamento delle preferenze
16 Cassino, 08/10/2012
1 2 3 4 5 6 7 8 9 1
0
1
1
1
2
1
3
1
4
1
5
1
6
1
7
1
8
1
9
2
0
2
1
2
2
2
3
2
4
2
5
2
6
2
7
a 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 5 5 5 5 5 5 5 5 5
b 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 1 1 1 1 1 1 1 1 1
c 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4
d 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3
e 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2
2
8
2
9
3
0
3
1
3
2
3
3
3
4
3
5
3
6
3
7
3
8
3
9
4
0
4
1
4
2
4
3
4
4
4
5
4
6
4
7
4
8
4
9
5
0
5
1
5
2
5
3
5
4
5
5
5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5
1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 4 4 4 4 4 4 4 4 4 2 2 2 2 2 2
4 4 4 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 4 4 2 2
3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 1 1 1 1 1 1 1 1 1 4 4 3 3 3 3
2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 1 1 1 1 1 1 17
Il risultato dipende dal meccanismo!!! Maggioritario a turno unico a = 18 b = 12 c = 10 d = 9 e = 6
Maggioritario a due turni
1° turno a = 18 b = 12 c = 10 d = 9 e = 6
2° turno a = 18 b = 37
Eliminazioni successive
1° turno a = 18 b =12 c = 10 d = 9 e = 6
2° turno a = 18 b = 16 c = 12 d = 9
3° turno a = 18 b = 16 c = 21
4° turno a = 18 c = 37
Metodo di Condorcet
Vittorie righe \ vittorie colonne a b c d e
a - 18 18 18 18
b 37 - 16 26 22
c 37 39 - 12 19
d 37 29 43 - 27
e 37 33 36 28 -
Comunicare
• Dal latino cum=con e munire=legare, costruire
• Comunicare coscientemente/consapevolmente: trasmettere un messaggio con l’obiettivo di stimolare un cambiamento in uno o più individui
– miglioramento conoscenze, cambiamento di idee, motivazione…
Cassino, 08/10/2012 20
Modello del processo di
comunicazione interpersonale
Cassino, 08/10/2012 21
Obiettivi
Motivazioni
Aspettative
Obiettivi
Motivazioni
Aspettative
Percezione
Risposte
Percezione
Risposte
Feedback
Messaggio
Emittente Ricevente
Disturbi Cambiamenti
La risposta
Dipende dall’interpretazione del messaggio
e del feedback ricevuto
• In termini cognitivi: ciò che abbiamo
percepito viene classificato insieme alle
nostre altre conoscenze pregresse
• In termini emotivi: ciò che abbiamo
ascoltato può generare emozioni in noi (la
risposta emotiva influenza quella cognitiva)
• Il feedback: risposta al messaggio ricevuto
Cassino, 08/10/2012 22
I disturbi
• Codice non condiviso: segni verbali o grafici
• Obiettivi poco chiari o diversi: se gli obiettivi tra emittente e ricevente sono troppo diversi, non c’è verso di «comunicare»
• Motivazione: se la motivazione dell’emittente o del ricevente è insufficiente, il messaggio arriverà distorto (Es. professore/studente demotivato)
• Preconcetti o pregiudizi: opinioni capaci di indurre in errore
• Altro: fretta, superficialità, noia, stanchezza…
Cassino, 08/10/2012 23
L’ascolto attivo
• Udire riconoscere i suoni
• Ascoltare azione intellettuale ed emotiva – Ascolto finto: mentre udiamo ci distraiamo
assecondando i nostri pensieri e mantenendo il contatto visivo cercando di salvare le apparenze
– Ascolto logico: prestiamo attenzione al contenuto dei messaggi
– Ascolto selettivo: ascoltiamo solo ciò che vogliamo ascoltare
– Ascolto attivo/empatico: comprensione del contenuto dei messaggi, delle intenzioni dell’interlocutore e del suo linguaggio non verbale
Cassino, 08/10/2012 24
Tecniche d’ascolto
• Fare attenzione: soffermarsi sulle idee dell’altro lasciando in stand by le proprie, evitare di parlare se l’altro non ha finito, resistere alle distrazioni. Se siamo stanchi prendiamo delle note, se stiamo cedendo cambiamo posizione sulla sedia o avviciniamoci alla controparte
• Rispondere: inviamo feedback al momento opportuno
• Domandare: formuliamo domande chiare e sinceramente interessate
• Rifrasare: ripetiamo le affermazioni altrui con altre parole o con esempi
• Evitare eccessiva condiscendenza o atteggiamenti di sfida
Cassino, 08/10/2012 25
Contenuto o forma?
• Effetto alone: associare una qualità
positiva in un determinato ambito ad altri
aspetti positivi che in realtà non hanno
alcuna attinenza con la qualità
Cassino, 08/10/2012 26
La retorica
Ethos: forza morale dell’oratore
e sua credibilità
Logos: forza degli argomenti,
qualità dei contenuti e dei ragionamenti
Pathos: emozioni suscitate
Cassino, 08/10/2012 27
Concerne le
tecniche
persuasorie
Il messaggio
• Veicolo segnico attraverso il quale l’emittente invia, volontariamente o involontariamente, informazioni al ricevente
– Messaggi linguistici
– Messaggi non linguistici
Metacomunicazione: stesso messaggio ma diverso a causa di una «comunicazione nella comunicazione» (Es. «potresti fare questa cosa?» vs «fai subito questa cosa!»)
Cassino, 08/10/2012 28
Componenti del messaggio
• Effetto di un messaggio sul ricevente
dipende da:
– 7% testo
– 38% voce
– 55% tutto il resto
Cassino, 08/10/2012 29
Componenti del messaggio
Messaggio
Non Linguistico
Tacesica
Prossemica
Kinesica
Cronemica
Linguistico
Verbale
Paraverbale
Metalinguistica
Cassino, 08/10/2012 30
Testo
Sottotesto
Componenti del messaggio
• Linguistica: – Verbale: parole, frasi, ordine con cui vengono
espresse (il testo di un messaggio)
– Paraverbale: emissione della voce (timbro, tono, cadenza, volume, ecc..)
– Metalinguistica: linguaggio naturale o artificiale usato nel messaggio (Es. presentazioni pptx, lavagna)
• Non linguistico: – Tacesica: contatto fisico
– Prossemica: gestione dello spazio
– Kinesica: linguaggio del corpo
– Cronemica: organizzazione e uso del tempo
Cassino, 08/10/2012 31
La comunicazione verbale
«Non c’è nulla al mondo di così terribile come la parola: essa è un potente sovrano, poiché con un corpo piccolissimo e del tutto invisibile riesce a portare a compimento opere profondamente divine»
Inventio et Dispositio
Inventio: ricerca delle prove con cui costruire il discorso affinché sia solido e convincente
Prove non tecniche: testimonianze, dichiarazioni, documenti
Prove tecniche: elaborate per induzione (da particolari al generale) o deduzione (dalle premesse si trae una conclusione)
Cassino, 08/10/2012 32