Marketing e Direzione d’Impresa · Gli effetti sulla classe manageriale • Turnover in quotate...
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Marketing e Direzione
d’ImpresaCorporate governance, coalizioni
Ing. Marco Greco
Tel.0776.299.3641
Stanza 1S-28
Il nucleo della retehttp
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.it/
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Un nostro studio: M&A bancarie
• Forte e significativa correlazione positiva tra interlocking pre-operazione tra bidder etarget e retention dei membri della target
– In tutti i casi di retention è stato riscontrato interlocking diretto
• Centrality della bidder correlata positivamente con performance post-operazione
Fonte: Greco et al. (2009)
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Gli effetti sulla classe manageriale
• Turnover in quotate non finanziarie:
– Consiglieri 14% ,Esecutivi 10%
• Tasso di turnover ridotto più basso nelle aziende
familiari
• Tasso di turnover elevato per consiglieri esterni
• Retribuzione e turnover dei consiglieri scarsamente
legata alla performance dell’impresa
• Scarso ricorso a stock option, d’altronde non c’era
necessità di allineare management e azionista
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L’evoluzione della normativa
italiana• Privatizzazioni delle grandi società controllate dallo Stato
• Privatizzazioni e liberalizzazioni del mercato del credito: – da banca a «fondazione + banca spa (o banca popolare)»,
banca universale (LP & BP)
– Testo Unico Bancario (1993)
• Riforme sul mercato finanziario (trasparenza, operatori specializzati, insider trading, ecc…)– Borsa italiana spa, ora controllata da London Stock Exchange
– Testo Unico della Finanza (1998 Draghi)
– Offerta Pubblica d’Acquisto: • obbligatoria se >30%
• preventiva se si vuole acquisire il controllo, da farsi su almeno il 60%, se ottengo più del 30% non devo fare l’obbligatoria
• residuale, obbligatoria se >90%, prezzo fissato dalla CONSOB
– Codice di Autodisciplina delle società quotate (1999 «CodPreda», 2002, 2006 «Cod. Capuano»)
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L’evoluzione legislativa italiana
• Dopo Decreto Legislativo n. 58/1998 (Legge Draghi), focalizzato sui mercati finanziari
• Decreto Legislativo n. 6/2003 (Riforma del diritto societario, Art. 2325 – 2457 del Codice Civile)– Spa e Srl
• Legge 262/2005 (Legge sul Risparmio)– Risposta agli scandali finanziari
• Decreto Legislativo n. 1/2012 (decreto liberalizzazioni)– Società Semplificata a Responsabilità
Limitata (SSRL) per giovani under 35
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Linee di tendenza
Maggiore trasparenza
Maggiori controlli interni e esterni
Maggiore tutela dei piccoli azionisti
Specie per le società quotate in Borsa
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Stato di attuazione delle normative
nelle società quotate• Nel 2009
– solo in 1/5 delle società quotate c’era almeno un consigliere di minoranza
– Presidente coincide con AD nel 30% dei casi, comunque compensato dal lead independentdirector
– Si affermano i comitati interni (80% com. remunerazioni, 85% controllo interno), ad eccezione di quello delle nomine (solo 10% ne ha uno)
– Solo in un terzo dei collegi sindacali almeno un sindaco espresso da azionisti di minoranza
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Il caso Parmalat
• 8a azienda italiana
• 36.000 lavoratori nel mondo
• Leader mondiale nel settore del latte
11 novembre 2003
Deloitte & Touche esprime dubbi sul fondo “Epicurum” (500 M€)
19 dicembre 2003
Bank of America nega esistenza di liquidità per 3.9B€
Collasso immediato e amministrazione controllata
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L’assetto proprietario
Azionista di riferimento
forte: Famiglia Tanzi
Gruppo piramidale
di 67 aziende.
A capo Coloniale S.p.A.
(non quotata).
Parmalat Finanziaria
quotata a Milano
Azionisti di minoranza:
due investitori
istituzionali (2%)
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La struttura di corporate
governance di Parmalat• Comitato di controllo interno non conforme (2 esecutive e un
finto indipendente a guida)
• Comitato di remunerazione conforme
• Comitato di nomina inesistente
• Collegio sindacale di 3 membri, tutti espressi da Tanzi
Codice di Autodisciplina non rispettato!!
Rapporto di lungo periodo con società di revisione (Grant Thornton)
Dossier repubblica: http://temi.repubblica.it/repubblicaparma-ilcasoparmalat/?ref=HRER2-1
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L’evoluzione nel sistema bancario
• «Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche», Banca d’Italia 20081. Scelta del modello di amministrazione
2. Compiti e poteri degli organi di amministrazione e controllo
3. Equilibrata composizione degli organi (num. componenti, consiglieri non esecutivi, ecc.)
4. Piani di remunerazione (allineati con strategie di lungo periodo)
5. Flussi informativi tra i membri di ciascun organo
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L’esercizio del potere negli organi
decisionali• Individuare i soggetti su cui esercitare
influenza– Analizzarne le caratteristiche, i valori, le
informazioni di cui dispongono, e gli interessi
• Studiare le alternative emerse e di quelle che possono venire proposte– Analizzarne svantaggi e vantaggi,
complementarità e sostituibilità
• L’esercizio delle attività di influenza (dall’argomentazione all’imposizione), viene fatto prima della riunione decisiva
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Insieme di soggetti indipendenti, che decidono di agire in
maniera coordinata, attraverso regole più o meno
formalizzate e per un periodo più o meno limitato, al fine
di raggiungere un determinato scopo
Doppio negoziato:
•Principale: coalizione vs coalizione
•Secondario: interno alla coalizione
–Individuazione delle regole della coalizione
–Determinazione della ripartizione dei benefici tra i soggetti
Coalizione
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Tipologie di coalizione
Tipo di
coalizione
Intensità
dei legami
Ampiezza
degli
interessi
comuni
Grado di
stabilità
Potenziale Media Medio-alta Medio
Dormiente Debole Medio-
bassa
Bassa
Permanente Forte Alta Elevato
Temporanea Debole Bassa Basso
Ricorrente Media Media Medio22
Processo di creazione delle
coalizioni
• Per i propri interessi ha bisogno di una coalizione
• Forti concessioni iniziali
• Alto rischio nella fase iniziale
• Forte rete di relazioni deboli
Fondatore
• Raggiungimento della massa critica
• Scelta dei partnerCrescita
• Condivisione degli obiettivi strategici
• Valutazione dei rapporti di potereCoordinamen
to
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L’indice del potere di Shapley
Ψ 𝑖 = 𝑆⊆𝑁,𝑖∈𝑆 𝑣 𝑆 − 𝑣(𝑆\ 𝑖 )𝑆 −1 ! 𝑁 − 𝑆 !
𝑁 !
Con:
Ψ 𝑖 indice del potere del decisore i-esimo, degli Ncoinvolti nel processo decisionale
𝑣 𝑆 = 1 𝑠𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑎𝑙𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑆 è 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑖
0 𝑠𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑎𝑙𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑆 𝑛𝑜𝑛 è 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑖
𝑣 𝑆\ 𝑖 ) = 1 𝑠𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑎𝑙𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑆 è 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑖
0 𝑠𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑎𝑙𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑆 𝑛𝑜𝑛 è 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑖
𝑆 numero dei membri nella coalizione S
𝑁 numero di decisori
𝑁 − 𝑆 numero di decisori che potrebbero in futuro far parte della coalizione
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Tre soggetti con diverso potere di voto:
• Andrea (A): 2%
• Barbara (B): 49%
• Cecilia (C): 49%
La coalizione che totalizza almeno 51% voti vince 100€
Le possibili coalizioni in cui partecipa A sono:
A dà un contributo nullo, perché non è vincente
AB dà un contributo di 1/6
AC dà un contributo di 1/6
ABC dà un contributo nullo, perché A non è decisivo
Il potere di A è 1/3, pari a quello di B e di C
Esempio 3
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La ripartizione del surplus della
coalizione
• Se la coalizione ha avuto successo
nell’ottenere l’approvazione della propria
linea, ne avrà tratto dei benefici da ripartire
tra i vari componenti
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Tre soggetti con diverso potere di voto:
• Andrea (A): 4
• Barbara (B): 3
• Cecilia (C): 2
La coalizione che totalizza almeno 5 voti vince 100€
Le possibili coalizioni in cui partecipa A sono:
A dà un contributo nullo, perché non è vincente
AB dà un contributo di 1/6
AC dà un contributo di 1/6
ABC dà un contributo nullo, perché A non è decisivo
Il potere di A è 1/3, pari a quello di B e di C
Esperimento: il gioco 4-3-2
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Soluzione semplice
Analisi tecnica
Criterio di Shapley
Criterio di Raiffa
Metodi per la suddivisione del
surplus nelle coalizioni
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Situazioni Payoff
Le tre imprese operano tutte separatamente
S 32
C 23
T 6
Coalizione SC 59
T rimane fuori 5
Coalizione ST 45
C rimane fuori 22
Coalizione CT 39
S rimane fuori 30
Coalizione SCT 77
Esempio 5
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Azienda
Profitto
ottenuto nel
caso in cui
operi
separatamente
Percentual
e rispetto al
totale
Ripartizione
proporzionale
del surplus
SCT
S 32 52,46 40,4
C 23 37,70 29,0
T 6 9,84 7,6
Totale 61 100 77
Soluzione semplice
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XS + XC + XT = 77
XS > 30
XC > 22
XT > 5
XS + XC > 59
XS + XT > 45
XC + XT > 39
Analisi Tecnica
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S non sarà disposta ad accettare meno del suo
surplus da sola all’opposizione
S e C non saranno disposti ad
accettare meno del loro surplus
complessivo nella coalizione SC
Contributo incrementale di
ciascuna impresa
Ordine di formazione
della coalizione S C T Totale
SCT 30 29 18 77
STC 30 32 15 77
CST 37 22 18 77
CTS 38 22 17 77
TSC 40 32 5 77
TCS 38 34 5 77
Media 35,5 28,5 13 77
Criterio di Shapley
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Offerte “insuperabili” da qualunque altro soggetto che agisca
razionalmente
XS + XC = 59
XS + XT = 45
XC + XT = 39
Risolvendo il sistema:
XS = 32.5
XT = 12.5
XC = 26.5
Le Offerte non vulnerabili
Situazioni Payoff
Le tre imprese operano tutte
separatamente
S 32
C 23
T 6
Coalizione SC 59
T rimane fuori 5
Coalizione ST 45
C rimane fuori 22
Coalizione CT 39
S rimane fuori 30
Coalizione SCT 77
Es.: S propone a C di fare una
coalizione insieme, e offre 25
T può proporre a C di lasciar
perdere S e fare una
coalizione con lui, ottenendo in
cambio 26
L’offerta di S era vulnerabile!35
Le Offerte non vulnerabili
• S propone a C la coalizione SC (59), suddividendo S:34 e C:25
• T può proporre a C la coalizione CT (39), suddividendo T: 13 e C: 26
• Se S propone a a C la coalizione SC (59), suddividendo S:32.5 e C:26.5
• T non potrebbe controproporre razionalmente 27 T: 12 e C:27, perché piuttosto gli converrebbe rivolgersi ad S – Coalizione ST (45), T:12.5, S: 32.5
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Payoff “ragionevoli”
S C T Totale
Coalizione iniziale SC
Spartizione contributo di T
Totale
32,5
3,25
35,75
26,5
3,25
29,75
5*
6,5
11,5
64
13
77
Coalizione iniziale ST
Spartizione contributo di C
Totale
32,5
2,5
35
22*
5
27
12,5
2,5
15
67
10
77
Coalizione iniziale CT
Spartizione contributo di S
Totale
30*
4
34
26,5
2
28,5
12,5
2
14,5
69
8
77
Media 34,9 28,4 13,7 77
Criterio di RaiffaXS = 32.5
XT = 12.5
XC = 26.5
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