Mario Luzi

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Mario Luzi (1914-2005) A cura di Christian Giordano

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A conclusione delle lezioni sulla poesia, gli studenti della 2A dell'ITC Nobel di Bari hanno realizzato un lavoro personale su un poeta contemporaneo.

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Mario Luzi(1914-2005)

A cura di Christian Giordano

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Indice

1. Introduzione2.Biografia3.Poetica4.La sua formazione5.Liriche

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IntroduzioneIntroduzione

Mario Luzi è stato un grande Mario Luzi è stato un grande poeta e scrittore italiano. In poeta e scrittore italiano. In occasione del suo novantesimo occasione del suo novantesimo compleanno fu nominato compleanno fu nominato senatore a vita della Repubblica senatore a vita della Repubblica ItalianaItaliana..

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Biografia

Nacque a Castello, a Firenze, dove trascorse l’infanzia e i suoi primi anni di scuola.

In seguito, si trasferisce a Siena dove rimane per tre anni; poi nel 1929 ritorna nella sua città natale e termina a Firenze gli studi presso il liceo classico "Galileo". Sempre a Firenze si laurea in letteratura francese con una tesi su François Mauriac

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Esce nel 1935 la sua prima Esce nel 1935 la sua prima raccolta poetica, “raccolta poetica, “La barcaLa barca”. ”.

Nel 1938 inizia l'insegnamento alle Nel 1938 inizia l'insegnamento alle scuole superiori che lo porterà a scuole superiori che lo porterà a Parma, a San Miniato e infine a Parma, a San Miniato e infine a Roma dove lavorerà alla Roma dove lavorerà alla Sovrintendenza bibliografica.Sovrintendenza bibliografica.

Pubblica nel frattempo, nel 1940, Pubblica nel frattempo, nel 1940, ““Avvento notturnoAvvento notturno””.. Nel 1945 Nel 1945 ritorna a Firenze e in questa città ritorna a Firenze e in questa città insegna al liceo scientifico. È insegna al liceo scientifico. È inoltre autore di importanti saggi e inoltre autore di importanti saggi e curatore di numerose antologie.curatore di numerose antologie.

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Nel 1955 gli viene assegnata la Nel 1955 gli viene assegnata la cattedra di letteratura francese alla cattedra di letteratura francese alla Facoltà di Scienze Politiche di Firenze.Facoltà di Scienze Politiche di Firenze.

Nel 1963 pubblica “Nel magma”, nel Nel 1963 pubblica “Nel magma”, nel 1965 “Dal fondo delle campagne” e 1965 “Dal fondo delle campagne” e nel 1971 “Su fondamenti invisibili” ai nel 1971 “Su fondamenti invisibili” ai quali fa seguito “Al fuoco della quali fa seguito “Al fuoco della controversia” nel 1978, “Semiserie” controversia” nel 1978, “Semiserie” nel 1979, “Reportage”, un poemetto nel 1979, “Reportage”, un poemetto seguito dal “Taccuino di viaggio in seguito dal “Taccuino di viaggio in Cina” nel 1985 e nello stesso anno Cina” nel 1985 e nello stesso anno “Per il battesimo dei nostri “Per il battesimo dei nostri frammenti”.frammenti”.

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Il 14 ottobre 2004, in occasione Il 14 ottobre 2004, in occasione del suo novantesimo compleanno è del suo novantesimo compleanno è stato nominato Senatore a vita dal stato nominato Senatore a vita dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

Si spegne a Firenze pochi mesi Si spegne a Firenze pochi mesi dopo, il 28 febbraio 2005. dopo, il 28 febbraio 2005.

Alla memoria di Luzi è stata posta Alla memoria di Luzi è stata posta una lapide nella basilica di Santa una lapide nella basilica di Santa Croce di Firenze.Croce di Firenze.

È sepolto nel cimitero di Castello.È sepolto nel cimitero di Castello.

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PoeticaPoetica

Mario Luzi occupa un posto particolare Mario Luzi occupa un posto particolare nella famiglia dei cosiddetti ermetici, nella famiglia dei cosiddetti ermetici, riferendosi al tipo di poesie da lui riferendosi al tipo di poesie da lui scritte, ovvero ermetiche, dalla scritte, ovvero ermetiche, dalla difficile comprensione del significato. difficile comprensione del significato. Insieme a Piero Bigongiari e a Insieme a Piero Bigongiari e a Alessandro Parronchi, si può dire che Alessandro Parronchi, si può dire che costituisca il culmine dell'ermetismo costituisca il culmine dell'ermetismo fiorentino.fiorentino.

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Luzi comincia lavorando non solo nei Luzi comincia lavorando non solo nei modi tecnici ermetici, ma nei limiti modi tecnici ermetici, ma nei limiti di quella poetica. Egli concepisce la di quella poetica. Egli concepisce la poesia come una prova difficile con poesia come una prova difficile con cui superare l’incapacità di cui superare l’incapacità di comunicare dell’uomo, con l’utilizzo comunicare dell’uomo, con l’utilizzo di parole piene di sensi e significati. di parole piene di sensi e significati. In secondo luogo, il suo In secondo luogo, il suo cristianesimo lo avvicina alla natura cristianesimo lo avvicina alla natura e alla storia. Riesce poi a vedere il e alla storia. Riesce poi a vedere il mondo come una realtà piena di mondo come una realtà piena di verità crude e nascoste che lui è verità crude e nascoste che lui è pronto a interpretare.pronto a interpretare.

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Il tema dominante della poesia di Il tema dominante della poesia di Luzi è quello della celebrazione Luzi è quello della celebrazione drammatica di se stesso e della drammatica di se stesso e della sua vita, dove c’è un conflitto tra il sua vita, dove c’è un conflitto tra il suo modo “alto” di essere, e tutta suo modo “alto” di essere, e tutta la realtà della vita che lo circonda. la realtà della vita che lo circonda.

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La formazione poeticaLa formazione poetica

La formazione poetica di Luzi si divide in La formazione poetica di Luzi si divide in 3 fasi3 fasi::

1)1) È la fase più È la fase più propriamente ermetica, va propriamente ermetica, va dagli esordi con ”La barca” del 1935 fino dagli esordi con ”La barca” del 1935 fino a ”Avvento notturno” e “Quaderno a ”Avvento notturno” e “Quaderno gotico”. gotico”.

In questo periodo, l'ideologia del poeta è In questo periodo, l'ideologia del poeta è improntata sul Cristianesimo;improntata sul Cristianesimo;

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2)2) Comprende le tre raccolte “Primizie Comprende le tre raccolte “Primizie del deserto” (1952), “Onore del del deserto” (1952), “Onore del vero” (1957), e “Dal fondo delle vero” (1957), e “Dal fondo delle campagne” (1965), nelle quali il campagne” (1965), nelle quali il poeta raggiunge i suoi più alti poeta raggiunge i suoi più alti risultati.risultati.

Quello che prima era atteggiamento Quello che prima era atteggiamento letterario, in questi componimenti letterario, in questi componimenti diventa vera esperienza diventa vera esperienza dell'esistenza e il verso, pur non dell'esistenza e il verso, pur non perdendo nulla della sua sensualità, perdendo nulla della sua sensualità, acquista tristezza e inquietudine;acquista tristezza e inquietudine;

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3) 3) L'ultimo momento della poesia di L'ultimo momento della poesia di Luzi presenta una modifica di stile Luzi presenta una modifica di stile più prosastico e i contenuti si sono più prosastico e i contenuti si sono maggiormente aperti ai ricordi maggiormente aperti ai ricordi dell'adolescenza, alla descrizione di dell'adolescenza, alla descrizione di ambienti quotidiani vicino a quella ambienti quotidiani vicino a quella di paesaggi esotici.di paesaggi esotici.

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Liriche commentateLiriche commentate

1. “Nell’imminenza dei 40 1. “Nell’imminenza dei 40 anni”anni”

2. “L’Osteria”2. “L’Osteria”

3. “Sanguina da tutte le 3. “Sanguina da tutte le sue parti il loro corpo”sue parti il loro corpo”

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Nell’imminenza dei 40 anniNell’imminenza dei 40 anni

““Il pensiero m’insegue in questo borgo cupo ove corre Il pensiero m’insegue in questo borgo cupo ove corre un vento d’altipiano e il tuffo del rondone taglia il filo un vento d’altipiano e il tuffo del rondone taglia il filo sottile in lontananza dei monti. Sono tra poco sottile in lontananza dei monti. Sono tra poco quarant’anni d’ansia, d’uggia, d’ilarità improvvise, quarant’anni d’ansia, d’uggia, d’ilarità improvvise, rapide com’è rapida a marzo la ventata che sparge rapide com’è rapida a marzo la ventata che sparge luce e pioggia, son gli indugi,luce e pioggia, son gli indugi,lo strappo a mani tese dai miei cari, dai miei luoghi, lo strappo a mani tese dai miei cari, dai miei luoghi, abitudini di anniabitudini di annirotte a un tratto che devo ora comprendere. L’albero rotte a un tratto che devo ora comprendere. L’albero di dolore scuote i rami … Si sollevano gli anni alle mie di dolore scuote i rami … Si sollevano gli anni alle mie spalle a sciami. Non fu vano, è questa l’opera che si spalle a sciami. Non fu vano, è questa l’opera che si compie ciascuno e tutti insiemecompie ciascuno e tutti insiemei vivi i morti, penetrare il mondo opaco lungo vie i vivi i morti, penetrare il mondo opaco lungo vie chiare e cunicolichiare e cunicolifitti d’incontri effimeri e di perdite o d’amore in amore fitti d’incontri effimeri e di perdite o d’amore in amore o in uno soloo in uno solodi padre in figlio fino a che sia limpido. E detto questo di padre in figlio fino a che sia limpido. E detto questo posso incamminarmi spedito tra l’eterna compresenza posso incamminarmi spedito tra l’eterna compresenza del tutto nella vita nella morte, sparire nella polvere o del tutto nella vita nella morte, sparire nella polvere o nel fuoco se il fuoco oltre la fiamma dura ancora.”nel fuoco se il fuoco oltre la fiamma dura ancora.”

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Commento “Nell’imminenza dei 40 anni”

Questa poesia rispecchia un periodo fondamentale della sua vita; essa è composta da quattro strofe e ognuna ha uno sviluppo differente così da formare una piccola storia. I versi sono endecasillabi sciolti, cioè non legati da uno schema ritmico, sono presenti diverse figure retoriche. Fra il secondo e il terzo verso è presente un enjambement che vuole far evidenziare l'animo cupo del poeta. Nella seconda strofa l' autore fa un resoconto della sua vita, spiegando che i suoi 40’anni non stati molto tranquilli, pieni di ansie e preoccupazioni e tramite una metafora li paragona alla rapidità del vento di marzo che prima porta la pioggia e subito dopo la luce, il sereno, per indicare come la sua vita sia stata travagliata da dolori ma caratterizzata anche da momenti di felicità. Nel dodicesimo verso è presente un' altra metafora, il paragone tra l'albero e la sua vita, che porta i rami, tutti i problemi della sua vita a sciami cioè a grandi blocchi. La quarta strofa fa da conclusone al componimento e in essa il poeta esprime le sue speranze per una morte serena, sperando nella presenza di una figura spirituale sia durante la vita sia nella morte.

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L’OsteriaL’Osteria

““L'autunno affila le montagne, il vento fa sentire le vecchie L'autunno affila le montagne, il vento fa sentire le vecchie pietre d'unto, spande dal forno un fumo di fascine a fiotti tra pietre d'unto, spande dal forno un fumo di fascine a fiotti tra le case e le topaie. Son dietro questi vetri d'osteria uno che le case e le topaie. Son dietro questi vetri d'osteria uno che un nome effimero distingue appena, guardo. La mattina un nome effimero distingue appena, guardo. La mattina scorre, invade a grado a grado l'antro. L'ostescorre, invade a grado a grado l'antro. L'ostenumera, scrive giovedì sul marmo, la donna armeggia numera, scrive giovedì sul marmo, la donna armeggia intorno al fuoco, sbircia, verso la porta se entra l'avventore. intorno al fuoco, sbircia, verso la porta se entra l'avventore. Seguo la luce che si sposta, il vento; aspetto chiunque verrà Seguo la luce che si sposta, il vento; aspetto chiunque verrà qui di fretta e siederà su queste panche. Il bracconiere, altri qui di fretta e siederà su queste panche. Il bracconiere, altri non può essere, che s'aggira per queste terre avare dove la non può essere, che s'aggira per queste terre avare dove la lepre ad un tratto lampeggia, o il venditore ambulante se lepre ad un tratto lampeggia, o il venditore ambulante se alcuno, raro, si spinge fin quassù alle fiere” ed ai mercati dei alcuno, raro, si spinge fin quassù alle fiere” ed ai mercati dei villaggi intorno.villaggi intorno.Altri non è da attendere. Chi viene porta e chiede notizie, si Altri non è da attendere. Chi viene porta e chiede notizie, si ristora,ristora,riparte in mezzo alla bufera, spare. Che dura è un suono di riparte in mezzo alla bufera, spare. Che dura è un suono di stoviglie smosse: guardo verso la macchia e più lontano stoviglie smosse: guardo verso la macchia e più lontano dove solo la pecora fa ombra, mi reggo tra passato ed dove solo la pecora fa ombra, mi reggo tra passato ed avvenireavvenireo com'è giusto o come il cuore tollera.”o com'è giusto o come il cuore tollera.”

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Commento L’OsteriaCommento L’Osteria Il protagonista è un uomo qualsiasi, uno di quelli che si rifugia

nell'osteria del paese e passa lì la giornata aspettando qualche volto nuovo entrare dalla porta o guardando fuori dai vetri.Il paese è un po' isolato, la stagione non è nemmeno delle migliori, soffia il vento d'autunno e in paese gli abitanti sono rintanati nelle proprie case come topi.Nell'osteria lo riconoscono, ma nessuno s’interessa a lui ed egli può bere indisturbato guardando il mondo che si muove. Il protagonista osserva tutto: il proprietario e sua moglie al lavoro, le persone che entrano, il vento che soffia fuori ed intanto si ubriaca. Solo nelle ultime due righe ci lascia intuire che l'alcool è per lui l'unico modo di sopportare la sua vita. Passato e futuro sono come due bastoni a cui appoggiarsi per non cadere, come due amici che lo sostengono quando, si avvia a casa, ma non sopporterebbe di vivere sobrio e affrontare i problemi.In tutta la lirica emerge un senso di desolazione, di abbandono da parte della voce narrante. Tutto sembra anonimo in questo paese, anche il protagonista stesso che però vuole essere uno dei tanti, confondersi fra la gente, così che nessuno gli chieda qualcosa, costringendolo a pensare alla propria vita. Il suo dramma è nascosto in un dolore o in un segreto che gli ha distrutto la vita e che è solo in mezzo al nulla.

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Sanguina da tutte le sue parti il loro corpoSanguina da tutte le sue parti il loro corpo

““Sanguina da tutte le sue parti il loro corpo,Sanguina da tutte le sue parti il loro corpo,si decimano le loro bande proditoriamente,si decimano le loro bande proditoriamente,si scuoiano gli uni agli altri la pelle dalla fronte,si scuoiano gli uni agli altri la pelle dalla fronte,si strappano l'immagine dell'uomosi strappano l'immagine dell'uomodalle loro opposte facce vicendevolmentedalle loro opposte facce vicendevolmentea gara derubano della loro persona gli incolpevoli,a gara derubano della loro persona gli incolpevoli,a gara li umiliano e li vendonoa gara li umiliano e li vendonoo all'alba si ritrovano il loro sangue sotto le unghie -o all'alba si ritrovano il loro sangue sotto le unghie -e voi che alzate gli occhi su di loroe voi che alzate gli occhi su di loroe subito li chiudete bene e forte col sigillo delle dita e subito li chiudete bene e forte col sigillo delle dita timorosi di conoscerli, spaventati di ravvisarvi,timorosi di conoscerli, spaventati di ravvisarvi,non è questo, lo so, che volete sentirvi direnon è questo, lo so, che volete sentirvi direeppure non c'è nulla a cui più appassionatamente pensi -eppure non c'è nulla a cui più appassionatamente pensi -parla alto, parla distintamente sotto la grande cupolaparla alto, parla distintamente sotto la grande cupoladi sordità la mia ben poca animadi sordità la mia ben poca animaancora viva tra le sue rovine. E voi? Muti.”ancora viva tra le sue rovine. E voi? Muti.”

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Commento Sanguina da tutte le sue parti il Commento Sanguina da tutte le sue parti il loro corpoloro corpo

La poesia è tratta da “Tutte le poesie” del 1996 e descrive la La poesia è tratta da “Tutte le poesie” del 1996 e descrive la bestialità con cui gli uomini sono capaci di ferirsi, uccidersi e bestialità con cui gli uomini sono capaci di ferirsi, uccidersi e privare un loro simile persino dell’essenza dell’umanità. I privare un loro simile persino dell’essenza dell’umanità. I “cattivi” vengono descritti come bestie che cacciano di notte e “cattivi” vengono descritti come bestie che cacciano di notte e attaccano gli avversari senza nemmeno riconoscere la comune attaccano gli avversari senza nemmeno riconoscere la comune appartenenza alla famiglia umana. Da questa situazione non appartenenza alla famiglia umana. Da questa situazione non vengono risparmiati neppure gli innocenti che fanno la fine delle vengono risparmiati neppure gli innocenti che fanno la fine delle vittime sacrificali, vengono uccisi, venduti, umiliati, pestati.vittime sacrificali, vengono uccisi, venduti, umiliati, pestati.

Quelli “buoni” vedono le azioni violente commesse intorno a loro, Quelli “buoni” vedono le azioni violente commesse intorno a loro, ma preferiscono tapparsi gli occhi e fare finta di nulla perché ma preferiscono tapparsi gli occhi e fare finta di nulla perché temono di riconoscere i colpevoli di tanta cattiveria e di temono di riconoscere i colpevoli di tanta cattiveria e di riconoscere negli occhi di questi “mostri” qualcosa che anche riconoscere negli occhi di questi “mostri” qualcosa che anche loro provano: una rabbia occasionale, una reazione brusca, un loro provano: una rabbia occasionale, una reazione brusca, un desiderio di vendetta…..Se riconoscessero che anche loro desiderio di vendetta…..Se riconoscessero che anche loro provano gli stessi impulsi dei “cattivi” non potrebbero più provano gli stessi impulsi dei “cattivi” non potrebbero più etichettarli come bestie crudeli, ma dovrebbero prendere in etichettarli come bestie crudeli, ma dovrebbero prendere in considerazione che anche questi crudeli assassini sono uomini e considerazione che anche questi crudeli assassini sono uomini e che tutti sono “ a rischio” di trasformarsi in bestie.che tutti sono “ a rischio” di trasformarsi in bestie.

Ognuno di noi, di fronte ad un’azione crudele tende a etichettare il Ognuno di noi, di fronte ad un’azione crudele tende a etichettare il responsabile come un mostro, un diverso, per poter responsabile come un mostro, un diverso, per poter intimamente gioire di essere diverso e sentirsi soddisfatto di intimamente gioire di essere diverso e sentirsi soddisfatto di essere migliore di lui.essere migliore di lui.