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  • 8/18/2019 Mariamadre Dell'EmANUELE

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     Riparazione Mariana

     Anno 2010, n°1

     La Vergine Maria in relazione alla Trinità

    MARIA MADRE DELL’EMMANUELE

    “Dio nessuno l’ha mai visto”, dichiara il quarto evangelista nel prologo

    alla sua opera (Gv 1,18), ciò significa che non possi!ile per l’essere umano

    avere una conoscen"a diretta della divinit#, n$ incontrarla pienamente nella pro%

     pria vita& 'n tanti modi gli uomini hanno cercato di supplire a  tale impedimento,

     provando ad innal"are la loro condi"ione al livello pi alto, a salire per incontra%re il divino ma tutti i tentativi di salire o di innal"arsi per poter incontrare Dio

    (sia mediante l’uso del potere sia mediante l’accumulo di pratiche religiose) era%

    no destinati all’insuccesso&

    *uesto limite stato superato dal momento che, in Ges, Dio stesso ha

    voluto manifestarsi nella carne, a!!assandosi e diventando egli stesso un essere

    umano e per questo solo Ges, l’unico Dio generato, ci ha fatto conoscere il

    vero volto di Dio (“il +iglio unigenito, che Dio ed nel seno del adre, lui

    che lo ha rivelato”, Gv 1,1-)& Da questa afferma"ione si deduce che, prima della

    venuta di Ges, tutte le spiega"ioni date su Dio nelle .critture erano par"iali, in%

    complete o addirittura false& /el vangelo di 0atteo si trova una formula"ione si%

    mile quando Ges, in polemica con l’istitu"ione religiosa che aveva rifiutato il

    suo operato, dir# “/essuno conosce il adre se non il +iglio e colui al quale il

    +iglio lo voglia rivelare” (0t 11,23)& 'l proposito di Ges di far conoscere il a%

    dre riguarda quanti accoglieranno la sua proposta di piene""a di vita e daranno

    adesione alla sua persona la conoscen"a del adre non riguarda una categoria

    esclusiva di persone, n$ gruppi che vantino privilegi particolari, ma ogni essere

    umano che riconosca in Ges il modello di umanit#& .e Dio si fatto uomo, solo

    essendo persone profondamente umane, come Ges, lo si può conoscere e in%

    contrare&'l Dio eccelso e glorioso, di cui i Giudei non si a""ardavano nemmeno a

     pronunciare il nome, mostrato da Ges come adre& *uesta nuova immagine

    di Dio ha degli effetti vivificanti su quanti la ritengono come quella vera, e l’u%

    nica capace di sta!ilire un rapporto di piena comunione con il .ignore& Ges ha

    fatto conoscere il adre non mediante concetti astratti o complicate dottrine,

     !ens4 mediante la sua umanit# (“5hi vede me, vede il adre”, Gv 16,-), e anche

    le analogie che egli adopera per mostrare in che modo Dio si rela"iona con le

     persone appartengono all’am!ito del quotidiano e dello strettamente umano& /ei

    vangeli vengono presentati aspetti del adre che servono a farlo conoscere comeuna realt# vicina agli uomini& Ges ne parla come di un pastore (cf& 0t 18,12 7c

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    1,), di un contadino (cf& 0c 6,19 Gv 1,1), mestieri a contatto con la terra, le%

    gati alla vita della gente umile della alestina e che, nel caso del pastore, non

    godevano di !uona reputa"ione nel giudaismo ufficiale& 0a Ges non si ferma

    solo a queste figure, va oltre, e arriva a paragonare il adre persino a una donna

    che si d# da fare spa""ando la casa per trovare una monetina che ha smarrito (cf&7c 1,8)& .e agli orecchi dei !enpensanti associare Dio a una categoria umana

    come quella della donna, essere considerato inferiore per il suo frequente stato

    di impurit#, poteva risultate !lasfemo, era inconcepi!ile per la mentalit# religio%

    sa del tempo usare l’immagine della gallina per accennare alla divinit# nell’:;

    la prote"ione del .ignore verso il popolo veniva raffigurata come quella dell’a%

    quila, la regina del cielo, che sorveglia la sua nidiata (cf& Dt )& =, alla fine del suo vangelo, le ultime parole del 5ri%

    sto richiamano la realt# dell’=mmanuele, che invia i suoi discepoli alla missio%ne, assicurandoli della sua costante presen"a “'o sono con voi tutti i giorni, sino

    alla fine dell’et# presente” (0t 28,2>)&

    7e espressioni “Dio%con%noi” e “'o sono con voi”, con cui 0atteo apre e

    chiude la sua narra"ione, rompono qualunque forma di esclusivismo religioso le%

    gata all’idea del Dio che discrimina le persone in !ase al loro comportamento o

    alla loro appartenen"a& er il profeta 'saia quel “noi” che compone il nome “=m%

    manuele” si riferisce ovviamente al popolo d’'sraele sotto il regno di :ca", re di

    Gerusalemme, la cui giovane moglie gli dar# un figlio, perpetuando cos4 la stirpe

    davidica (cf& 's 3,16)& er i lettori di 0atteo invece il “noi” non riguarda pi un popolo in particolare, !ens4 quanti accoglieranno il Dio fatto uomo, indipenden%

    temente dalla loro ascenden"a etnica, religiosa o sessuale& 'n 0atteo sono i pa%

    gani e gli esclusi dalla religione, e non il re =rode, i sommi sacerdoti, gli scri!i,

    o gli a!itanti di Gerusalemme, ad accogliere l’=mmanuele&

    *uando i pagani, guidati dalla stella, giungono alla casa dove si trova il

     !am!ino con sua madre, provano “una grandissima gioia” (0t 2,1>), anche loro

    si sentono partecipi dell’amore di un Dio che non esclude nessuno dal suo amo%

    re& =’ la stessa esperien"a che provano i pu!!licani e i peccatori quando si siedo%

    no a tavola con Ges (0t -,1>)& *uesto “noi” acquista un’ampie""a mai prima pensata& Dio adre per !uoni e cattivi, perch$ il suo amore si effonde su tutti,

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    come lo splendore del sole o l’a"ione fecondatrice della pioggia (0t ,6), ele%

    menti vitali che garantiscono la vita del creato&

    'l nome =mmanuele indica innan"itutto vicinan"a, ciò che permette la co%

    noscen"a dell’altro e anche l’incontro con lui, al di sopra di qualunque frontiera

    etnica o !arriera religiosa& ?na vicinan"a talmente grande da fondersi nella car%ne umana&

    'l Dio che diventa uomo nel grem!o di 0aria non può essere pi separato

    dal genere umano n$ lo si può incontrare se non attraverso l’umano& 5os4 suc%

    cesso per i magi, secondo il racconto di 0atteo (0t 2,1>%11), o per i pastori, se%

    condo 7uca (7c 2,8%19)& *ueste categorie di persone, entram!e emarginate dalla

    religione e dalla societ#, ma accolte dal Dio che si offre loro, hanno incontrato

    “il re dei Giudei” (cf& 0t 2,2&%11), o “il .alvatore” (cf& 7c 2,11&19), non nello

    splendore di una reggia e nemmeno nella sacralit# di un santuario, ma nell’am!i%

    to pi umano che l’uomo conosca, quello di una casa, e in un atteggiamento che

    comune ad ogni creatura appena nata accudito dalla madre, che lo fascia e lo

    adagia su un posto caldo& ' magi e i pastori non hanno trovato dei cortigiani al

    servi"io del re, n$ attri!uti regali che esaltavano il suo potere, nessuna schiera di

    sacerdoti che inneggiavano alla maestosit# di colui che era stato inviato dal Dio

    altissimo come il suo consacrato& 7’incarna"ione dimostra che solo ciò che

    umano adatto a Dio, solo quello che avvicina gli uni agli altri, annullando ge%

    rarchie, !arriere e pregiudi"i, promuove la crescita e la dignit# di ogni persona

    ed manifesta"ione del “Dio%con%noi” (cf& 0t 8,1%13)&

    ;utto ciò spiega il cam!iamento operato da Ges nei confronti della tradi%

    "ione religiosa e riguardo al rapporto da avere con Dio& Dal momento che Gesinsegna ai suoi a chiamare Dio “adre”, il rapporto con lui acquista una dimen%

    sione completamente nuova& :l posto della sottomissione e dell’u!!idien"a al

    Dio :ltissimo, .ignore degli eserciti, come la religione insegnava, Ges propor%

    r# la comunione e l’assomiglian"a al adre e non sar# pi una 7egge esterna a

    guidare la vita delle persone, !ens4 l’amore che il adre infonde nei suoi figli& .e

    il li!ro del 7evitico si appellava alla santit# di Dio per richiamare la santit# degli

    israeliti (“.iate santi come io sono .anto”, 7v 11,6), una santit# che secondo la

    dottrina degli scri!i si reali""ava mediante la separa"ione da quanti non osserva%

    vano la 7egge, Ges invece invita i suoi ad essere !enevoli e misericordiosicome il adre del cielo (cf& 0t ,6) se la santit#, intesa come accumulo di os%

    servan"e religiose, non era a portata di tutti, e creava distin"ioni fra le persone e

    separa"ione tra di loro, la compassione invece avvicina agli altri, supera ogni

    tipo di pregiudi"io e rende la persona pi umana, fino al punto di assomigliare

    allo stesso Dio&

    7a novit# apportata da Ges non solo non sar# capita da tutti, ma verr# ri%

    gettata, come scandalosa e !lasfema, da quanti ponevano la loro sicure""a in un

    sistema religioso che fomentava rapporti di dominio e di dipenden"a& “@enne fra

    i suoi, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11)& 7e parole del prologo di Gio%vanni preludono a quella che sar# la sorte del Dio fatto uomo& :!!attere le !ar%

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    riere che separavano i popoli e le persone sar# considerato come un attentato al%

    l’integrit# dell’istitu"ione religiosa del tempo, la cui prerogativa di accedere alle

     promesse e !enedi"ioni divine era !asata sull’osservan"a di norme e di precetti&

    ' primi ad aver accolto il Dio%con%noi saranno anche i testimoni di questo

    rifiuto da parte della societ# e del mondo religioso& Giuseppe e 0aria infatti pro%vano sulla propria pelle la violen"a del potere che non tollera alcuna forma di

    dissenso o contesta"ione, e la loro fuga in =gitto con il !am!ino (cf& 0t 2,1