Marchionne è merito degli operai, degli impiegati e degli ingegneri … · Colleoni Ezio Carrescia...

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La Fiat siamo noi, ogni successo ottenuto da Marchionne è merito degli operai, degli impiegati e degli ingegneri che lavorano dietro alle quinte. Anche Obama, in America, ha compreso l’alto valore aggiunto della nostra progettualità e vuole portarsi a casa un pezzo della genialità tipica ita- liana. Ebbene, la Uilm rivendica che il merito di questo successo è dei lavoratori. Allora chiedia- mo che la Fiat condivida questo successo innan- zitutto rassicurando sul futuro occupazionale in Italia. Di Fiat oggi abbiamo la mente, ovvero i progetti, abbiamo il cuore, ovvero le radici, vo- gliamo anche le braccia, per favore! Come se- gretaria di Mirafiori ho un pensiero insistente: salvare il lavoro in Italia partendo dal Piemonte e Mirafiori. Gli incentivi statali hanno dato una boc- cata di aria fresca ma attenzione, a tirare sono soprattutto i modelli con innovazioni dal fronte delle tecnologie, metano e Gpl. Pomigliano, per citare un esempio, è ferma, perché i modelli Alfa prodotti non sono convertibili. Allora è chiaro il passaggio: per sopravvivere occorrono investi- menti in tecnologia e innovazione. Assemblare solo non basta, non siamo la Polonia. Come se- gretaria voglio che Fiat torni ad investire e ad innovare in Piemonte invece di pensare a farlo solo all’estero. Su questo pesa il silenzio del Go- verno che avrebbe dovuto essere molto più inci- sivo convocando l’azienda. Lo Stato lo fece al tempo d’oro, con l’avvocato Agnelli. Forse non può farlo adesso? Io penso che possa. La Fiat siamo noi, la difenderemo! Flavia Aiello, segretaria provinciale Uilm

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La Fiat siamo noi, ogni successo ottenuto da Marchionne è merito degli operai, degli impiegati e degli ingegneri che lavorano dietro alle quinte. Anche Obama, in America, ha compreso l’alto valore aggiunto della nostra progettualità e vuole portarsi a casa un pezzo della genialità tipica ita-liana. Ebbene, la Uilm rivendica che il merito di questo successo è dei lavoratori. Allora chiedia-mo che la Fiat condivida questo successo innan-zitutto rassicurando sul futuro occupazionale in Italia. Di Fiat oggi abbiamo la mente, ovvero i progetti, abbiamo il cuore, ovvero le radici, vo-gliamo anche le braccia, per favore! Come se-gretaria di Mirafiori ho un pensiero insistente: salvare il lavoro in Italia partendo dal Piemonte e Mirafiori. Gli incentivi statali hanno dato una boc-cata di aria fresca ma attenzione, a tirare sono soprattutto i modelli con innovazioni dal fronte delle tecnologie, metano e Gpl. Pomigliano, per citare un esempio, è ferma, perché i modelli Alfa prodotti non sono convertibili. Allora è chiaro il passaggio: per sopravvivere occorrono investi-menti in tecnologia e innovazione. Assemblare solo non basta, non siamo la Polonia. Come se-gretaria voglio che Fiat torni ad investire e ad innovare in Piemonte invece di pensare a farlo solo all’estero. Su questo pesa il silenzio del Go-verno che avrebbe dovuto essere molto più inci-sivo convocando l’azienda. Lo Stato lo fece al tempo d’oro, con l’avvocato Agnelli. Forse non può farlo adesso? Io penso che possa. La Fiat siamo noi, la difenderemo!

Flavia Aiello, segretaria provinciale Uilm

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FPT MECCANICHE COLLEGIO OPERAI

Pilolla Guglielmo

La Motta Francesco (Paolo) Minutello Luigi Ardito Davide

Limardo Giuseppe Lagrasta Salvatore

Conti Antonino Cordone Mariangela

Faldella Guido Guerriero Lucrezia

Liberato Felice Lo Russo Carmela

Pitton Maurizio Rizzo Concettina (Tina)

Testa Antonio

COLLEGIO IMPIEGATI Varraso Vincenzo

COSTRUZIONI SPERIMENTALI

COLLEGIO OPERAI Zavatti Dennis

Veneziano Michele Fierro Gianni

Calabrese Grazia Faenzi Sergio

COLLEGIO IMPIEGATI Fierro Antonio

SIRIO COLLEGIO 1 Ientile Cosimo

Dighei Annalisa Impieri Antonio Bertello Sterfano Lo Campo Aldo Rovetto Roberto Iacopetta Andrea

SIRIO COLLEGIO 2 Cozzitorto Mario

Bravin Marta Cassetta Gino

Cavallari Roberto Colleoni Ezio

Carrescia Santo Vellano Antonello

FIAT PRESSE COLLEGIO OPERAI

De Grazia Luigi Del Volgo Claudio

Bebber Miriam Marroccu Andrea

Puglisi Claudio

COLLEGIO IMPIEGATI Caddeo Claudio

CARROZZERIA VERNICIATURA

Palumbo Antonietta (Antonella)

Fotia Giuseppe Fusco Mario Iungo Biagio

Leandro Eugenio Rigon Giovanni

Boccolo Marinella Carrozzo Giovanni Debilio Giuseppe Merotta Savino Paradiso Teresa

Trombini Tiziana Virdò Antonino

CARROZZERIA LASTRATRATURA

Berretta Marco Bernardo Carmine

Costa Carlo Milana Pietro

Bersanetti Antonio La Tona Vito

Lombardo Umberto Padovano Fortunato

CARROZZERIA MONTAGGIO

Bozza Armando

Braccino Giuseppe Capobianco Giuseppe

Colangelo Mauro Gianguzzo Giovanni Guarna Domenico

Lamantia Antonino Rosano Aniello Vento Roberto

Barbieri Antonina Bellini Salvatore

Cammarata Crocifissa Guastamacchia Mariangela

Lanzalonga Francesco Marrese Carlo

Montingelli Vito Pepe Andrea

Pippa Maria Lucia Ridente Antonio Sofia Addolorata

Perché votare la Uilm? Noi della Uilm siamo auto-nomi dagli imprenditori, dal governo, dai partiti. Noi della Uilm vogliamo il lavoro fatto in Italia, a Mirafiori, per dare certez-za ai giovani. Noi della Uilm mettiamo al primo posto la sicurezza del lavoro Noi della Uilm sappiamo guardare al futuro. Dopo il multijet, il metano e il gpl chiederemo un impegno produttivo per ibrido e mo-tore elettrico con investi-menti sul Piemonte

CARROZZERIA COLLEGIO IMPIEGATI

Della Malva Matteo

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Votanti 3828 pari al 95,8 %. 1° Uilm voti 1476 pari al 38,5 %. 2° Fismic voti 864 pari al 22,6 %. 3° Fim voti 664 pari al 17,3 %. 4° Fiom voti 546 pari al 14,3 %. 5° Ugl voti 126 pari al 3,3 %. 6° Sdl (ex Cobas) voti 96 pari al 2,5 %. Nulle 32 (0,8 % ). Bianche 24 (0,6 % ).

10 MILA LAVORATORI AL CORTEO DI TORINO

“Marchionne: tu vuò fa l’ammerica-no, mmericano… ma sei nato in Ita-lia…” Questo sfottò dei delegati Uilm ha avuto ampio eco sulle agenzie di stampa. Niente di più involontario. Ma se questo piccolo cartello ha col-pito tanto l’attenzione ci sarà pur un motivo no? E difatti c’è. Oramai sui giornali si parla solo di Marchionne ed Obama. Mai che si senta parlare di Marchionne e Berlusconi. Perché? E’ perché il Governo italiano su questo fronte probabilmente è addormenta-to. Governo? Svegliaaaaaaaa!!!

La manifestazione nazionale ha avuto un retroscena amaro ma che non potrà oscurare il risultato ottenuto: veder riuniti sotto al Lingotto 10 mila lavoratori provenienti da tutta Italia. Ben 3 mila arrivati con treni dal sud. Tutti avevano lo stesso obiettivo: difendere l’occupazione nel nostro paese e chiedere a Fiat di di-chiararsi sui futuri piani industriali. Purtroppo verso metà del dibattito, mentre parlava il referente nazionale della Fim, i Cobas di Pomigliano hanno innescato alcuni tafferugli. La cosa ha avuto molto eco. Gianni Rinaldini della Fiom è caduto dal Palco. Il nostro segretario regionale Maurizio Peverati è stato colpito da una cinghia. Altri lavoratori hanno ricevuto colpi. Peverati al termine ha dichiarato: “Una manifestazione del genere rovinata da persone che nulla hanno a che fare con la classe operaia. Questo e’ frutto di chi per anni ha strumentalizzato i conflitti soffiando sul fuoco pensando di risolvere in questa maniera i problemi dei lavoratori .Chi pensa che que-ste siano le soluzioni per far si che questo paese, in qualche maniera, possa risolvere le relazioni sindacali, o se si pensa che questa sia la soluzione capace di farci uscire dalla crisi ha totalmente sbagliato. La Uilm non si farà inti-morire da avvenimenti del genere”. Questo pensiero accomuna tutti noi della Uil che non ci riconosciamo nella linea della tensione a tutti i costi né della violenza. Perché tutto questo non c’entra con la difesa del lavoro!

Al corteo nazionale del 20 maggio 09 hanno partecipato ben 10 mila lavora-tori, 3 mila dal sud.

Il retroscena amaro della manifestazione Fiat

Primi alle elezioni Fiat Cassino

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GLI SVEDESI CHIUDONO LA DORMER DI GIVOLETTO

VISITA IL SITO UILM: www.uilm-piemonte.it

E’ stato un primo maggio molto amaro per i lavoratori della dormer di Givoletto. Il giorno prima, in un in-contro con i sindacati l'azienda aveva comunicato l'intenzione di chiudere: "Ce lo hanno comunicato così... il giorno che precede il primo maggio, con freddezza. Il gruppo che è svedese ha dichiarato semplicemente di voler ridurre i costi. E' inammissibile che si decida di giocare sulla pelle dei lavoratori senza provare a trovare soluzioni" ha dichiarato il funzionario Luigi Paone. Nei giorni successivi, il 6 maggio, i lavoratori avevano marciato sul comune per chiedere aiuto alle Istituzioni. Purtroppo niente da fare. In un incontro avvenuto a Milano il 20 maggio, in cui una delegazione di lavoratori si è recata presso la sede della San-dwik di Milano ovvero presso la holding che controlla la Dormer, la conferma della chiusura. Purtroppo l’azienda non è tornata indietro sui suoi passi e purtroppo ha anche comunicato la chiusura della ditta “Walter” di Como sempre del gruppo Sandwik, 70 anni di storia industriale lombarda. In tutto rischiano il posto di lavoro 84 persone alla Dormer e 55 alla Walter. Di sicuro questo allargarsi della crisi a tutto l’asse italiano del gruppo svedese non è un segnale che ci rassicura.

10 VITTIME SALVANO JOHNSON CONTROL AUTOMOTIVE Momenti di tensione alla Johnson Control Automotive di Grugliasco ad inizio maggio. L’azienda, multina-zionale americana, è leader nella progettazione e sviluppo di sedili, ad esempio di quelli della Mito, per la Fiat, ha comunicato l’inizio di un periodo di cassa integrazione di 13 settimane. IL perché della tensione? lo spiega il funzionario Michele Carbonio:“Su 125 lavoratori hanno deciso che solo 35 saranno interessati alla cassa e, cosa ancora peggiore, hanno dichiarato davanti a tutti che solo 10-12 faranno tutte le 13 setti-mane. Ciò significa una rotazione di appena il 10% il che, visto che le professionalità invece lo permette-rebbero, è inaccettabile. In azienda il clima si sta scaldando perché si tratta di una decisione a mio avviso errata. Faremo di tutto per far cambiare idea all’azienda”.

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Da mesi la Uilm Piemonte, con il segretario generale Maurizio Peverati, denuncia alle Istituzioni e agli isti-tuti preposti ritardi gravi per il pagamento della casse integrazioni che mettono a dura prova le nostre fami-glie sempre più indebitate. “Abbiamo chiesto a più voci, che gli istituti bancari mettano a disposizione gli anticipi per venire incontro al dramma che vivono questi lavoratori - dice Peverati - Nonostante siano cifre garantite le banche continuano a stare in strategico silenzio. Le Istituzioni oltre a stare, anche loro, in strate-gico silenzio, non si stanno adoperando nel promuovere accordi che concretizzino ciò che è possibile, co-me fatto in altre città. La Uilm, se persisterà questa situazione, a tempi brevi si vedrà costretta ad una gran-de mobilitazione contro chi continua a tergiversare e sottovalutare questo dramma.

INACETTABILI RITARDI SULL’EROGAZIONE DELLA CIG