Marchedomani2_marzo

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domani ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVII - N. 2 - MARZO 2012 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE ore 20.20: Gli Incontri di Alceo Moretti I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE ore 21.00: Servizio Pubblico di Michele Santoro In tempi difficili sembra stia cambiando anche la fisionomia del turista: villeggiature brevi ma ben ponderate, all’insegna del risparmio ma senza per questo rinunciare alla bellezza. E’ l’occasione per guardarsi intorno: questa regione ha tutte le carte in regola per corrispondere alle esigenze del viaggiatore accorto, com’è emerso anche durante la Bit di Milano. Natura, storia, tradizioni, enogastronomia, luoghi dello spirito: molti sono i punti di forza nel legame tra ambiente e cultura. Ecco che l’attrattività di cui il nostro territorio è capace passa attraverso la messa in rete di molte eccellenze: un grimaldello per l’economia marchigiana, che in queste potenzialità ha individuato il suo secondo motore di sviluppo LUCA LORENZI GIACOMO BUGARO GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI La parola a: Silvana Amati, Remigio Ceroni, Palmiro Ucchielli Politica Sport Calcio - Intervista a Stefano Stronati Basket - All Star Game 2012 a Pesaro Cultura • Ancona, Stagione lirica: attesa per il concerto di Antonio Pappano, sul palco delle Muse dal podio al pianoforte • Le parole della fi losofia: l’infinito di Margherita Hack nel capoluogo dorico Sono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA, SERENELLA MORODER, MATTEO RICCI, GUGLIELMO MASSUCCI, FEDERICO GUAZZARONI, ALESSANDRO DESIDERI, MARIO ANDRENACCI, CARLO NEUMANN, GIAMPAOLO GIAMPAOLI, ALDO ROSCIONI, RAFFAELE JANNUCCI, LUDOVICO SCORTICHINI, RODOLFO GIAMPIERI, ANNA OLIVUCCI, GABRIELE MICOZZI, GIANFRANCO MARIOTTI Rivolti Rivolti al turismo al turismo Economia Parlano: Giuseppe Casali, Giampaolo Giampaoli

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il periodico marchigiano di attualità, politica, economia, cultura e sport

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domaniALCEO MORETTI DIRETTOREPeriodico di Cultura - EconomiaInformazione - Politica - SportAnno XXVII - N. 2 - MARZO 2012Spedizione in A.P. 70% Filiale di AnconaPubblicità non superiore al 50%Distribuzione gratuitaE-mail: [email protected]

I GIOVEDI DI TV CENTRO

MARCHEore 20.20:

Gli Incontri di Alceo Moretti

I GIOVEDI DI TV CENTRO

MARCHEore 21.00:

Servizio Pubblico di Michele Santoro

In tempi diffi cili sembra stia cambiando anche la fi sionomia del turista: villeggiature brevi ma ben ponderate, all’insegna

del risparmio ma senza per questo rinunciare alla bellezza. E’ l’occasione per guardarsi intorno: questa regione ha tutte le carte in regola per corrispondere alle esigenze del viaggiatore accorto, com’è emerso anche durante la Bit di Milano. Natura, storia, tradizioni, enogastronomia, luoghi dello spirito: molti sono i punti di forza

nel legame tra ambiente e cultura. Ecco che l’attrattività di cui il nostro territorio è capace passa attraverso la messa in rete di molte eccellenze: un grimaldello per l’economia marchigiana, che in queste

potenzialità ha individuato il suo secondo motore di sviluppo

LUCA LORENZI

GIACOMO BUGARO

GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI

La parola a:Silvana Amati, Remigio Ceroni,Palmiro Ucchielli

Politica

SportCalcio - Intervista a Stefano Stronati

Basket - All Star Game 2012 a Pesaro

Cultura• Ancona, Stagione lirica:

attesa per il concerto di Antonio Pappano, sul palco delle Muse dal podio al pianoforte

• Le parole della fi losofi a: l’infi nito di Margherita Hack nel capoluogo dorico

Sono intervenuti:GIAN MARIO SPACCA, SERENELLA MORODER, MATTEO RICCI, GUGLIELMO MASSUCCI,

FEDERICO GUAZZARONI, ALESSANDRO DESIDERI, MARIO ANDRENACCI, CARLO NEUMANN, GIAMPAOLO GIAMPAOLI, ALDO ROSCIONI, RAFFAELE JANNUCCI, LUDOVICO SCORTICHINI,

RODOLFO GIAMPIERI, ANNA OLIVUCCI, GABRIELE MICOZZI, GIANFRANCO MARIOTTI

RivoltiRivoltial turismoal turismo

EconomiaParlano:Giuseppe Casali, Giampaolo Giampaoli

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2PAGINA MARZO 2012MARCHEdomani

LUCA LORENZI

“Riprendere forza dalle

radici”: legame stretto

tra banca e territorio

MORETTI – Buonasera cari amici; rispondendo alle varie telefonate, e sono molte, che in questi giorni fate a me,

per la televisione, e a Marche domani, chiedendo notizie, sensazioni, sulla situazione economica, io ho pensato bene di sfruttare amicizie, relazioni, e così ho chiesto alla più importante banca d’Italia, la 28/a nel mondo, Unicredit, se mi poteva man-dare un personaggio di rilievo in trasmissione per dare delle spiegazioni, delle risposte ai miei telespettatori. E questa sera ho la piacevole sorpresa di vedere uno degli uomini più importanti di Unicredit, Luca Lorenzi, qui seduto vicino a me. Grazie di essere venuto.

LORENZI – Grazie a lei dell’invito.

MORETTI – Grazie alla sua banca di aver risposto in maniera veramente adeguata e importante al mio invito. Mi scuso subito con il dottor Lorenzi se non leggerò tutto il suo curriculum, altrimenti i 30 minuti di trasmissione se ne andrebbero così; dico solo che ha avuto esperienze in tutto il mondo, ha presie-duto realtà prestigiose, sem-pre dell’Unicredit, tra l’altro Unicredit Leasing Russia, Unicredit Leasing Croatia, ed è stato anche direttore generale di Unicredit Leasing Spa. Inoltre, e questo ci tengo

a ricordarlo, Lorenzi è stato premiato nel 2009 a Berlino come leader nel suo campo. Fatto davvero significativo: ce ne vuole perché i tedeschi premino un personaggio ita-liano e gli diano la laurea di migliore del mondo! Senta, com’è la situazione dell’eco-nomia attuale? La gente è preoccupata, telefona, vuol sapere, chiede spiegazioni.

LORENZI – Intanto vo-glio sperare che il disagio tra Btp e Bund non sia, rispetto a quella premiazione, una retrocessione che i tedeschi ci hanno voluto infliggere poi nel tempo e che ci fanno

ora pagare a caro prezzo. Al di là della battuta, adesso noi consideriamo 4 punti di spread un livello già ac-cettabile e invece non lo è, perché questi sono costi che i nostri imprenditori pagano a differenza di imprenditori che invece non sono soggetti a questa tassa di affi dabilità, come la chiamo io. E’ una credibilità che abbiamo per-so nel tempo e che con fatica stiamo cercando di riconqui-stare: i nostri fondamentali non sono peggiori di quelli degli altri, solo che noi in termini di internazionalizza-zione abbiamo perso smalto, abbiamo perso credibilità, abbiamo perso fi ducia. E nel sistema fi nanziario interna-zionale senza la fi ducia non si va molto lontano.

MORETTI – La prego di dar lei una risposta al posto mio -pur avendo fatto la Boc-coni, io non sono purtroppo bravo in queste cose-: che cos’è esattamente lo spread?

LORENZI – E’ un diffe-renziale, quindi è la differen-za in termini algebrici fra un numero e l’altro, nello speci-fi co la differenza fra il costo dei Btp italiani e il Bund tedesco, che è l’analogo ti-tolo venduto in Germania.

Sostanzialmente, è quello che si dice premio di rischio per il singolo paese: ovvio che più il paese è rischioso, più viene percepito come rischioso, più lo spread è alto per indurre i sottoscrittori ad investire nel titolo suddetto. La differenza fra l’uno e l’altro è quindi una differen-za in termini di fi ducia nel paese che lo emette. L’Italia ha perso molto perché il confronto non era solamen-te con il Bund tedesco, ma anche con analoghi titoli che emettono gli spagnoli, i francesi, gli austriaci: sono paesi che hanno pure loro problemi, problemi che però in Italia sono stati pagati a caro prezzo proprio per questa perdita di credibilità cui accennavo prima.

MORETTI – Però stiamo migliorando: poco tempo fa lo spread era sui 520, adesso è intorno a 416...

LORENZI – …sì, però bisogna che riconquistiamo, perché ogni punto che lascia-mo sul tappeto è un punto in più che i nostri imprenditori,

che le nostre famiglie pagano alle banche e le banche paga-no al sistema internazionale. Quindi dobbiamo trovare spazio per ulteriori riduzioni auspicabilmente in questo stesso anno.

MORETTI – Lei adesso ha una responsabilità molto importante: per Unicredit coordina il Centro Nord Ita-lia: Toscana, Marche, Emilia Romagna e Umbria. Trova differenza di mentalità tra le varie regioni?

LORENZI – Sì; la do-manda è acuta e prevede vari tipi di risposta: qui mi limiterò a dare una sensa-zione, dunque una risposta emotiva. Questa regione che si chiama Centro Nord in effetti non esiste, né a livello geografi co, né a livello eco-nomico: è un’organizzazione che noi abbiamo deciso in tal senso e quindi si tratta solamente di pura scelta or-ganizzativa, perché riguardo all’economia queste quattro regioni sono molto diverse, sono diverse in alcuni casi le capacità imprenditoriali, anche le singole qualità e le singole dinamiche, spesso e volentieri anche la situazione delle infrastrutture di tipo pubblico. Quindi, effetti-

vamente, faccio fatica ad individuare dei fi li condut-tori: il primo è la presenza preponderante di piccola e media imprenditoria, molto orientata all’individualismo.

MORETTI – Il difetto delle Marche, per esempio…

LORENZI – …un difetto sicuramente, ma anche in Toscana è un difetto che non manca. Diverse le cose forse in Emilia, dove lo spirito delle cooperative, dell’insie-me cooperativista, ha fatto anche un po’ scuola, però in generale sono realtà dove è difficile trovare imprese di dimensioni ampie. In un momento in cui parliamo di mercati globali e di sfi -de internazionali, abbiamo quindi imprese molto valide dal punto di vista qualita-tivo, dal punto di vista del processo del prodotto, ma che raramente riescono a spingere la loro produzione lontano dai propri confi ni, perché non hanno ancora le dimensioni necessarie, quelle giuste.

MORETTI – Rimanendo

nelle Marche, un difetto che riconosco agli industriali di questa regione è che fanno fatica a riunirsi.

LORENZI – Non c’è dubbio, ma non va circo-scritto solamente alla regione Marche o al Centro Nord, perché è un po’ un difetto della nostra Italia, tant’è che il nostro istituto di credito, ma in generale il sistema bancario, sta ultimamente molto appoggiando le reti di impresa, che possono essere una buona soluzione alla ricerca di un ottimale livello dimensionale: l’idea è quella di cercare di aumentare le dimensioni dell’impresa, se non proprio come crescita per fusioni, per acquisizio-ni, o almeno per accordi commerciali o industriali fra singoli partner.

MORETTI – Com’è il rapporto tra la vostra banca e le Marche? Per esempio, so che date alle Marche mol-to più denaro di quello che le Marche poi pensano di versare ai vostri sportelli: questo potrebbe essere un gesto di furberia (scherza), di prudenza, il fatto di in-camerare piuttosto che di sborsare, però i marchigiani, che sono imprenditori molto

coraggiosi, vanno in tutto il mondo, eccetera. Come li trova lei dal suo punto di vista di osservazione?

LORENZI – Comincio dalla seconda parte della sua domanda: li trovo perso-nalmente molto vicini a me, che sono romagnolo, quindi sono un grande appassio-nato e appassionato anche di vedere quel che c’è oltre il muro, oltre il confi ne. Il marchigiano è una persona che contribuisce al nostro export in maniera più che proporzionale rispetto al peso della propria regione: è un imprenditore abituato a viaggiare lontano e a varcare i mercati, indipendentemente dal fatto che la sua azienda sia grande o piccola, e questo gli va riconosciuto. Quindi, francamente, alle Marche il ruolo di polo importante per quanto concerne l’export, l’internazionalizzazione, va attribuito. Dall’altra parte, però, rispetto al ruolo di Unicredit in questa regione, la lettura non può che essere a luci e ombre: noi abbiamo

qui una rete di 99 sportelli, quindi non una rete note-volissima; non siamo così presenti come per esempio in Emilia Romagna, dove abbiamo delle radici molto più solide.

MORETTI – Lei quanti sportelli coordina, controlla?

LORENZI – Circa un migliaio, per 7.400 persone in totale nel Centro Nord; nelle Marche sono 664 i colleghi che abbiamo …

MORETTI – …lei è un uomo dai nervi solidi? Perché in questi momenti…

LORENZI – …no; io sono un appassionato, quin-di non sono quello che viene detto un uomo dai nervi saldi: sono uno che vive con molto calore le proprie passioni e questo è forse un limite, però nelle mie espe-rienze all’estero ho notato che la passione, quando è condita di sincerità, di te-nacia e volontà, raramente viene misconosciuta dagli altri o non viene apprezzata. Quindi, in generale, credo che sia una caratteristica che possa essere considera-ta come dote, anche se per un banchiere la passione spesso viene vista come un qualche cosa che deve essere

tributato alla freddezza e alla lontananza.

MORETTI – Il banchie-re Lorenzi dorme tranquillo riguardo ai prestiti fatti ai marchigiani?

LORENZI – Il banchiere Lorenzi probabilmente non esiste, perché io mi ritengo più un bancario: sono pro tempore -diciamo così- re-sponsabile di tanti colleghi e quando ci penso in maniera così precisa come adesso, quindi nei momenti in cui faccio mente locale, magari mi preoccupo di più, però in generale Lorenzi dorme tranquillo perché la sera va a casa con l’idea di aver fatto più o meno quello che riteneva giusto fare.

MORETTI – Ma la do-manda tendeva a sapere se il marchigiano è preciso nel rispondere…

LORENZI – ….come lei ha ricordato prima, abbiamo notevoli investimenti nelle Marche: noi qua investiamo quasi 4 miliardi di euro, raccogliendone 1.3, quindi contribuiamo molto all’e-

conomia della regione, nel senso che diamo di più di quello che riceviamo. Devo anche segnalare che, rispetto alle altre regioni che coordi-no, le Marche hanno delle percentuali di sofferenza leggermente più alte.

MORETTI – Forse anche perché investono più di altri? Sono più coraggiose, forse.

LORENZI – Sì, però abbiamo tassi di investimen-to sensibili anche in Emilia Romagna, per esempio, dove i tassi di sofferenza sono mi-nori. Quello che posso dire è che le insolvenze non sono solamente il riflesso degli investimenti fatti, sbagliati o meno: sono il rifl esso di una situazione di crisi molto pesante che colpisce in alcuni casi distretti molto speciali-stici -e nelle Marche ve ne sono alcuni- dove quando è in crisi il ‘dominus’, tutto il resto, quindi ciò che fa capo a quella grande specializza-zione, va inevitabilmente in crisi. Ciò che crea un proble-ma non solo alla mia banca, ma in generale all’assetto economico di questa regione.

MORETTI – Tempo fa Unicredit aveva perso valore notevole in borsa; adesso avete lanciato un aumento

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3PAGINAMARZO 2012 MARCHEdomani

Direttore responsabile Alceo Moretti

Marche domani - Anno XXVII Numero 2 - Marzo 2012

Trasmissione del 26 gennaio 2012www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Gestione editorialeGruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l.

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di capitale che devo dire sta avendo un successo notevo-lissimo: secondo lei, perché questo cambio di direzione, di opinione?

LORENZI – Ormai cre-do sia chiaro a tutti che il valore della Borsa raramente rifl ette il valore intrinseco delle aziende, specialmente aziende grandi come la no-stra, con un fl ottante molto elevato, uno dei titoli a largo fl ottante più grande d’Euro-pa: in un momento di grande speculazione, è evidente che chi vuole speculare contro l’euro o aggredire la zona euro trova in Unicredit, che

è una banca -quindi parlia-mo del settore fi nanziario- italiana -quindi di per sé sotto l’occhio dei rifl ettori- e a larghissimo flottante un campione ideale. Quindi la nostra è stata una banca che nel periodo di massima pressione dei mercati ha subito fortissime oscilla-zioni: questo ottovolante -un giorno si faceva meno 10, il giorno dopo più 11, poi meno 8, poi più 13- ha sfinito molti risparmiatori privati, me ne rendo conto, però speriamo che adesso, in fondo al tunnel, e anche con questo aumento di capitale sociale -che è stato molto ben accolto non solo dai grandi partner internaziona-li, ma anche dalla rete retail italiana-, possa aprirsi una fase nuova, per Unicredit ma anche per tutte le grandi istituzioni italiane, che meri-tano molto di più di quello che valgono in borsa. Le banche italiane capitalizzano meno del 30% rispetto al loro valore di patrimonio, il che è completamente assurdo da un punto di vista alge-brico proprio, perché hanno immobili, asset, capitali che andrebbero enfatizzati, non depressi in questa misura.

MORETTI – Ho visto con molto piacere questo rilancio della vostra banca: tra l’altro ieri ho letto delle dichiarazioni di Diego Della Valle molto favorevoli nei vostri confronti, con attestati di stima notevole; Maramotti ha investito 50 milioni di euro, che non è poco. E mentre riguardo alla Libia si registra un calo, ma a causa dei danni della guerra, Abu Dhabi ha aumentato notevolmente il suo apporto. Quindi la vo-stra banca vive un momento buono.

LORENZI – Sì, vive un momento buono, però, ripe-to, dal mio punto di vista il momento buono della banca non è tanto legato –anche se lo apprezzo molto- alla sua quotazione in borsa, quanto alla soddisfazione dei nostri clienti. E la vera soddisfa-zione per noi è quella che vediamo sulle facce degli imprenditori che quotidia-namente incontriamo, della gente che ha avuto fi ducia in noi, che apre il conto, che cerca di farcela e si rimbocca

Sguardo al mondo dell’economia e della fi nanza dall’osservatorio di chi ha il polso della situazione:

ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti è Luca Lorenzi, responsabile dell’area Centro Nord (Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria) di Unicredit. L’aumento di capitale lanciato dall’istituto di credito: un’operazione

di successo che è un attestato di fi ducia. “La vera soddisfazione per noi è quella che vediamo sulle facce

dei nostri clienti, degli imprenditori che quotidianamente incontriamo, che cercano di farcela e si rimboccano le

maniche”. Rivolta ai marchigiani l’esortazione a fare rete, assecondando la propria vocazione all’export

le maniche. Per forma men-tis, sono più vicino a costoro che non ai grandi investitori, che, sia pur avendo logiche e strategie allineate alle nostre, in questo momento io sento più alti. Quindi preferisco occuparmi di quello che è la banca per il territorio, ed è ciò che faccio dalla mattina alla sera.

MORETTI – E’ impor-tante che la struttura, la tessitura sia buona, ma è anche importante che fondi internazionali -asiatici, ame-ricani- abbiano fi ducia nella vostra banca: questa congiun-zione degli interessi dei grandi

e dei piccoli nel quotidiano mi sembra rilevante, no?

LORENZI – Assoluta-mente sì, ma ribadisco l’im-portanza che gente come me, come i miei colleghi, vada a visitare quotidiana-mente centinaia di migliaia di clienti, cerchi di farne di nuovi e cerchi di avere con loro un rapporto trasparen-te, chiaro, serio. Cosa che a volte, al sistema bancario e anche a noi, in un passato che crediamo essere chiuso, non è stata attribuita, o non è avvenuta: la nostra reputazione in passato ha conosciuto anche delle pro-blematiche, dei momenti di dialettica con i clienti, quindi adesso la nostra banca deve riprendere forza dalle radici, in modo che possa avere le ali per valorizzare in borsa quello che merita.

MORETTI – E mi sem-bra che ci stia riuscendo.

LORENZI – Lavoriamo per questo.

MORETTI – Senta, una delle vie di salvezza per la nostra economia è l’inter-nazionalizzazione; voi siete in grado di seguire le nostre aziende che vanno all’estero? le potete accompagnare, le potete sostenere?

LORENZI – Proprio questo è uno dei punti cen-trali di quello che ho fatto per tre anni ed è anche un elemento distintivo della no-stra compagnia. Noi abbia-mo banche -quindi non delle organizzazioni, non delle fi liali, non dei box- in 22 paesi del Centro Est Europa, banche con migliaia, a volte milioni di clienti. Lei pensi che in Turchia, in cui noi abbiamo la seconda banca locale, sono circa 10 milioni i clienti: un numero maggiore anche rispetto all’Italia, dove sono 9 milioni e 600 mila. Quindi noi abbiamo più clienti turchi che italiani e fra un po’ anche quelli polacchi probabilmente supereranno i clienti italiani; in questi paesi che le citavo, ma anche in molti altri -penso alla Rus-sia, alla Romania, alla Bul-garia, alla Germania dove siamo la seconda banca-, abbiamo milioni di clienti che ci seguono: è dunque logico che per un’azienda marchigiana -piccola o gran-de che sia- che voglia andare

ad esportare o a lavorare o a fare una joint venture o ad aprire una fi liale o uno stabilimento in uno di questi paesi noi rappresentiamo un partner quasi naturale perché vengano messi in contatto non solo con le autorità fi scali, fi nanziarie, legali della zona, ma anche con quei milioni di persone che già sono nostri clienti. E’ questo ponte che noi siamo organizzati a fare, perché c’è tutta una struttura che poi segue: basta che uno chiami la propria fi liale italiana e manifesti il proprio interes-se ad andare in Romania,

Bulgaria o in qualche altro paese, ed ecco che lì viene messo in contatto con un desk dove si parla italiano e quindi gli vengono date tutte le informazioni di cui ha bisogno.

MORETTI – Questa è una grossa forza per gli im-prenditori. Torniamo adesso in Italia, ai nostri giovani: voi avete qualcosa di particolare per loro? per accompagnarli, per aiutarli, per incoraggiarli?

LORENZI – Questa è una domanda alla quale onestamente diventa diffi cile rispondere, perché tocchia-mo una questione epocale: non si tratta solo di ciò che la nostra banca ha pensato nei confronti dei giovani, ma di che cosa ha questa società da poter loro offrire, ed è un tema molto diffi cile. Og-gettivamente, noi avevamo preventivato una parte di scivolo di nostre risorse che quest’anno, nel 2012, dove-vano uscire per fare posto ad alcune assunzioni –anche se in numero ridotto e a salari diversi-, ma la riforma delle pensioni non ci ha consen-tito di fare questo, quindi anche le nuove assunzioni sono ritardate o monitora-te in maniera diversa. Noi sentiamo il dovere sociale di stare a fi anco dei giovani e a categorie che peraltro sono difficili da incasella-re. Adesso le rubo un po’ di tempo, ma parliamo di un argomento che mi sta particolarmente a cuore e spesso certi ragionamenti sono viziati da falsi miti che portano fuori strada rispetto ad un’analisi corretta. Quan-do, per esempio, io menziono i subprime, la gente pensa che io parli di una cosa più o meno illegale, qualcosa che ha a che fare con i titoli tos-sici e che ha creato fi nanza

dissoluta in tutto il mondo. Invece, nel caso nostro, i subprime erano i mutui per coloro che non hanno un la-voro a tempo indeterminato, che erogavamo quindi per coloro che hanno contratti a tempo determinato oppure per gli immigrati –adesso lo facciamo in maniera molto, molto ridotta-. Quindi niente a che fare con i titoli tossici. Allora, se parli di subprime la gente guarda male la ban-ca, poi quando si parla di inclusione degli immigrati, dei giovani, di fi nanziare le giovani coppie, sono tutti d’accordo. Resta il fatto che noi non possiamo fi nanziare queste categorie come vor-remmo, perché nessuno ci può comprare quei crediti lì: sono incedibili e una banca che non è in grado di ricollo-care sul mercato secondario questi titoli è una banca che fi nisce per ingolfare i propri asset. Ciò per dire che le leggi dell’economia sono molto complicate: quelle che appaiono in alcuni casi argomentazioni da evitare sono argomentazioni che poi toccano anche noi e non sono solamente roba ameri-cana o di fi nanza evoluta.

MORETTI – Lei ha ini-ziato quest’ultimo intervento parlando di comunicazione; se posso trovare un difetto alla sua banca, è nella scarsa comunicazione di ciò che fate,

perché leggendo, andando a fondo in varie cose, ho scoperto che fate molto di più di quello che la gente sa. Per esempio, l’altro giorno ho saputo di un’operazione che avete fatto a livello locale, dando un grosso aiuto ad una realtà sanitaria anconetana: un ospedale, che tra l’altro è molto gradito agli anconetani, dove una delegazione guidata da Giampaoli, questa specie di terremoto marchigiano che è nelle vostre fi le, si è recata, e che avete fornito di una grossa cifra per aiutare nell’acquisto di macchina-ri preziosi. Ecco, salvo un ultimo messaggio, nessuno sapeva di questa cosa: perché non siete più attenti nel comu-nicare quello che fate? Sono in genere cose positive, ed è bene farle conoscere.

LORENZI – Ne prendo atto; noi effettivamente co-munichiamo certe cose con diffi coltà, cose complesse al-cune, mentre altre sarebbero più semplici, quindi lei ha ragione. Quello che lei chia-ma il terremoto Giampaoli è il nostro vicepresidente nel Consiglio del territorio, una persona che invece ha una grande comunicativa, una passione che …

MORETTI – …molti lo vogliono sindaco della città...

LORENZI – …in pro-posito non mi posso espri-mere, perché, diciamo così, non è il mio campo; credo che comunque nel ruolo di sindaco farebbe sicuramente bene. Ho esordito questa chiacchierata parlando di passione e di volontà: cer-tamente Giampaolo è una persona caratterizzata da una grande quantità di pas-sioni e di volontà, un aspetto che mi rende molto simile a lui ed è per questo che spes-so ci arrabbiamo; abbiamo

tipo fi nanziario. Anche in un momento come questo si può cercare con attività di project di organizzare e fare in modo che la parte fi nanziaria non sia il freno ma possa essere il supporto.

MORETTI – Non devo dimenticare prima della chiu-sura di portarle un caro saluto da parte del Rettore Pacetti.

LORENZI – E’ un amico, oltre che…

MORETTI – …sapendo che la avrei avuta ospite in trasmissione, mi ha telefonato e mi ha parlato a lungo di lei: se mi dimenticassi di portarle i suoi saluti…

LORENZI – …arrossisco e davvero gliene sono grato. In questa regione ho trovato un grandissimo calore, una grandissima passione e grande verve, voglia di fare; a volte forse una vis polemica un pochino eccessiva, però cre-do sia il sale della provincia, che poi alla fi ne è quella che probabilmente fa da nostra ossatura. Adesso bisogna ri-uscire a vincere qualche indi-vidualismo in più e metterci insieme specialmente su alcuni grandi temi come l’innovazio-ne, l’internazionalizzazione, per andare all’estero coesi -le Regioni, le Province, le grandi banche, le grandi istituzioni, le industrie- e fare in modo che anche nelle scelte ci si sen-ta prima, non per essere tutti allineati, questo non sarà pos-sibile, ma almeno per godere di un comune set informativo. Credo che una regione piccola ma importante come le Mar-che possa guardare al futuro suo, dei propri imprenditori e delle proprie famiglie, con ottimismo.

MORETTI – Su questo monito, che è un monito poi molto amichevole, e su questa sua fotografi a che lei ha fatto del carattere marchigiano mol-to fedele alla realtà, chiudiamo l’intervista. Io la devo ancora una volta ringraziare, perché ha lasciato la sua poltrona molto importante per una gior-nata intera per stare con noi e io le sono molto grato di questo.

LORENZI – Grazie a lei e ai suoi telespettatori.

MORETTI – Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.

un rapporto molto acceso proprio perché siamo due appassionati. Solo le per-sone che credono in quello che fanno possono discutere accendendosi e accalorando-si, poi dopo ricomponendo il tutto.

MORETTI – Sentire queste cose da un alto re-sponsabile in un campo che è quello della fi nanza, dove non ci sarebbe molta presenza di cuore, di passione, fa molto bene.

LORENZI – Per anni ci hanno proposto modelli di banchieri alla Cuccia, molto freddi, distaccati e lontani, ma forse andavano bene per quel tipo di banche e in quel momento lì: adesso dobbia-mo occuparci di gente che spesso fatica ad arrivare alla fi ne del mese, gente che non ha da pagare i contributi o che ha messo l’ipoteca sulla seconda casa per pagare la tredicesima ai dipendenti; gente cui, mentre si sta discu-tendo di articoli dei codici del lavoro, mai verrebbe in mente di licenziare nessu-no dei propri collaboratori, perché hanno dei rapporti quasi filiali, familiari con loro. Questa è l’Italia, un’I-talia migliore di quella che noi stessi ci rappresentiamo –senza parlare di quella che si rappresenta all’estero-, e credo che una delle valenze principali di questa Italia sia proprio la passione. Non si può interagire con un imprenditore appassionato se non in maniera appas-sionata, perché poi la gente sente il distacco, avverte la frattura e non si confida, non si apre: quindi, a quel punto, se hanno bisogno di te ti chiedono i soldi, ma se possono fare diversamente, diversamente fanno.

MORETTI – Uno dei motivi di crisi della nostra regione è la quasi inattività dell’edilizia; in questi ultimi tempi sento qualche piccola notizia di ripresa: a lei risulta questa cosa?

LORENZI – In manie-ra sincera direi non tanto. Purtroppo non solo nelle Marche, ma in termini più diffusi nelle regioni che io coordino, le costruzioni, l’edilizia soffrono davvero una crisi profonda. Ciò che stiamo cercando di sblocca-re, in alcuni casi con alcuni soggetti anche di partecipa-zione pubblica, sono alcune grandi infrastrutture. Se c’è la volontà, i soldi si trovano per qualche grande infra-struttura: il completamento di certe reti stradali, l’aper-tura di certi centri, sono alla portata; quello che manca è forse un po’ di disciplina, la volontà di arrivare in fondo, però non è un problema di

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ROBERTO I. ROSSI

“Auguro unarapida ripresa”

Roberto Orefi cini, Capo Dipartimento Protezione civile Marche

“ C a r o D i r e t t o r e , ho letto della spaventosa nevicata che colpisce tutto il territorio marchigiano. Invio le mie più sentite so-lidarietà e abbia la certezza che siamo insieme a lei, ai suoi cari e a tanti cari amici, con tutta la nostra forza, augurando una ri-presa immediata alla nostra cara regione. La prego di estendere i miei sentimenti a tutti i fratelli marchigiani ”. Così Fernando H. Pallotti del Con-sorzio universita-rio Le Marche/Region Centro de la Republica Argentina (già presidente del-la Federacion Marchigiana del Centro-Litoral de la Republi-c a A rg e n t i n a e già membro de l Cons ig l io dei Marchigiani all’Estero Regione Marche, di Santa Fe) in una lettera inviata, nei giorni della calamità neve che ha colpito la no-stra regione, al direttore del nostro giornale, Alceo Moretti. Un intervento che testimonia il forte interesse dei marchigiani in Argen-tina verso la loro terra di provenienza ed evidenzia il loro desiderio di tenersi informati sulla vita e gli avvenimenti della loro re-gione. A quest’ultimo pro-posito, l’opportunità che “Marche domani”, dallo scorso 15 dicembre, offre ai marchigiani in Argen-

tina con la pubblicazione on-line sul sito di Fede Marche, una rete dinamica di associazioni sparse in tutto il territorio argentino. Un’opportunità di grande rilievo per i nostri conna-zionali, che, collegandosi a fedemarche.wordpress.com hanno la possibilità di essere informati sull’at-tività politica, istituzio-nale, culturale e sportiva delle Marche. Conside-

rata la corposa presenza di marchigiani nel Paese sudamericano, offrire loro notizie, informazioni e ser-vizi giornalistici di vario tipo attraverso internet è un aspetto molto impor-tante e prezioso, e questo anche per instaurare un collegamento tra i ‘nuovi’ argentini di provenienza italiana con il loro terri-torio di origine. “Marche domani”, dunque, sul fi lo di una tradizione che vede da sempre questa testata farsi mezzo mediatico per tenere in contatto le Asso-ciazioni dei marchigiani nel mondo con la nostra terra.

La lettera al nostro giornale dell’argentino Fernando H. Pallotti

Le incredibili bufere di neve che nelle scorse setti-mane hanno inginocchiato le Marche hanno creato gravi difficoltà e proble-matiche. La Protezione civile regio-nale è stata chiamata ad un interven-to a 360° su tutto il ter-ritorio. Con l’intervista al Capo Di-partimento marchigia-n o d e l l a Protezione civile, Ro-berto Ore-ficini, cerchiamo di sco-prire i risvolti dell’im-pegno messo in campo.

Le nevicate di febbraio -che diventeranno storiche nel tempo- quanti problemi hanno creato nelle Marche?

“I problemi sono stati innumerevoli, ogni aspetto della vita dei marchigiani è stato condizionato dalle nevicate. La tutela della incolumità dei cittadini ha costituito il più importante obiettivo da salvaguardare. Si è operato soprattutto per consentire la prosecuzione delle attività del servizio sa-nitario e per assicurare i ri-fornimenti di viveri, farmaci e beni di prima necessità alle persone rimaste isolate. Analogamente si sono se-guite le problematiche rela-tive al sistema dei trasporti: la circolazione stradale, l’assistenza ai passeggeri lungo le dorsali ferroviarie, la funzionalità del porto e dell’aeroporto, nonché tutto quanto utile per consentire i rifornimenti agli esercizi commerciali, ai distributori

di carburante, agli ospedali ed alle case di riposo. Si è anche operato per far giungere materie prime e semilavorati alle imprese, consentire il trasporto dei prodotti fi niti e per rifor-nire di mangimi le aziende agricole. Le interruzioni nell’erogazione dell’ener-

gia elettrica hanno avuto conseguenze anche sugli ac-quedotti, su-gli impianti di riscaldamento e su alcuni ponti radio per le comu-nicazioni di servizi pubbli-ci essenziali”.

C o m e s i è attivata la Protezione ci-vile regionale

per risolvere i tanti problemi?“La Protezione civile

regionale, alla diramazio-ne del primo allarme ha raddoppiato il personale che opera nei turni nel-la Sala operativa unifi cata permanente della Regione, ed ha disposto l’attivazione delle Sale operative inte-grate (Soi) provinciali. A loro volta le Soi, coordinate da Provincia e Prefettura, hanno allertato i sindaci ed i Centri operativi comu-nali (Coc) in modo che la intera rete decisionale del sistema di protezione civile (sindaci/Comuni, Province/Prefetture, Regione, Stato) fosse pronta ed operativa. Come previsto in occasione di situazioni emergenziali di questa portata, è stato attivato il Centro operativo regionale (Cor), collegato in videoconferenza con le Soi delle Province e con il Di-partimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un grazie particolare va, oltre che ai tantissimi volontari

delle Marche che si sono impegnati oltre ogni limite, alle Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Friu-li Venezia Giulia, Umbria, Puglia, Veneto, Toscana, alle Province di Brescia e di Belluno ed a quelle autono-me di Trento e di Bolzano, alle organizzazioni di vo-lontariato nazionali, nonché alle Amministrazioni statali e comunque pubbliche che hanno inviato personale ed attrezzature di ogni genere. La Protezione civile è un sistema complesso, all’inter-no del quale operano tante amministrazioni autonome ed indipendenti; quello che ha caratterizzato la gestione di questa emergenza è stata, oltre alla generosità ed alla infi nita capacità di lavoro degli operatori, il fatto che è stata posta in essere un’azio-ne sinergica da parte di tutte le componenti del sistema”.

Come sono stati i rappor-ti con lo Stato ed i Comuni?

“Potrei dire che Comuni e Province hanno raccolto in emergenza quello che è stato seminato in ‘tempo di quie-te’. Gli ottimi rapporti che sono stati costruiti nel tem-po hanno generato un clima di fi ducia reciproca che ha consentito di rendere più veloce e meno rigidamente formalistica la gestione delle mille e mille attività che sono state poste in essere”.

L’Esercito ha effet-tuato il dovuto lavoro ri-ch iesto dal terr i tor io?

“Grande e generosa è stata la risposta dell’appa-rato statale. Vorrei in primo luogo menzionare i Vigili del Fuoco che per molti giorni hanno raddoppiato i turni ed hanno mobilitato circa 160 uomini provenienti da fuori regione. Identico è stato l’impegno delle Forze di Polizia -Corpo Forestale dello Stato, Polizia di Sta-to, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza-, pur

non interrompendo i servizi di istituto hanno impiegato il loro personale a favo-re dell’emergenza, facendo giungere anche specialisti e mezzi. Analogo impegno è stato assicurato dalle Forze Armate, che si sono pro-digate per intervenire con impegno e professionalità”.

Per il futuro è previsto qualche piano neve parti-colare per evitare quanto è successo nel febbraio 2012?

“Credo che il problema vero sia quello della preven-zione. Il miglioramento della rete elettrica, la riqualifi ca-zione di quella ferroviaria, l’ammodernamento del ma-teriale rotabile delle ferrovie; la buona manutenzione del territorio consentono che anche in queste situazioni eccezionali gran parte dei servizi essenziali continuino a funzionare. Occorre, poi, la condivisione e la colla-borazione dei cittadini, che alcune volte sono poco incli-ni a riporre fi ducia nei mes-saggi di allerta o a rispettare le prescrizioni emanate. Per quanto riguarda le attrezza-ture per la rimozione della neve, Comuni e Province potranno dotarsene solo se avranno le necessarie dispo-nibilità economiche. Uno dei criteri da noi suggerito è quello di acquistare mezzi polifunzionali a trazione integrale, in grado di ope-rare quotidianamente per le funzioni istituzionali e di riconvertirsi con specifi ci accessori per le situazioni emergenziali. In ogni caso, vorrei concludere ricordan-do a tutti il bell’esempio dato dal volontariato di Protezione civile, dai giovani che si sono resi disponibili per le attività assistenziali e di tutte quelle persone che spontaneamente hanno aiutato chi aveva bisogno. A tutti loro va il grazie della popolazione marchi-giana e delle istituzioni”.

A meno di un anno dalla drammatica alluvio-ne che a marzo 2011

ha colpito le Marche, un evento atmosferico ecce-

zionale ha di nuovo ferito il nostro territorio. La ne-vicata che ha interessato l’intero territorio regiona-le per oltre due settimane è stata straordinariamente intensa: l’Osservatorio me-teorologico dell’Università di Urbino ha certi� cato che quello appena trascorso va considerato come l’evento nevoso “più importante dal

1884”. Da tutti sarà ricor-dato come il “nevone del ‘12”. La natura si è quindi riproposta in meno di un anno con la sua prevista ma incontrollabile energia, provocando la perdita di vite umane e pesantissimi danni. Il primo pensiero va alle famiglie delle vittime, alle quali va il nostro messaggio di vicinanza e di profondo cordoglio.

La coesione e la forza della gente delle Marche ha consentito di superare anche questo dif� cile momento. Il “modello Marche” di Prote-zione civile regionale è stato ancora una volta apprezzato ad ogni livello per aver of-ferto una risposta ef� cace ed ordinata ad un evento assolutamente straordinario. Il sistema ha dato prova di grande ef� cienza e capacità di coordinamento in rete e per questo un ringrazia-mento particolare va a tutti i livelli dell’amministrazio-ne, Vigili del fuoco, Corpo forestale, Polizia di Stato, Guardia di � nanza, Cara-binieri, operatori sanitari, i tantissimi volontari, insieme alle reti (Enel, Anas, Società autostrade) che, lavoran-do in piena collaborazione

e sinergia, hanno offerto una gestione dell’emergenza straordinariamente tempesti-va ed ef� cace.

Passata l’emergenza, siamo ora nella fase del-la ricognizione dei dan-ni che hanno riguardato cittadini, attività agricole e produttive, strade ed edifi ci pubblici, ma anche il nostro preziosissimo pa-trimonio storico-artistico messo a dura prova dalle abbondanti nevicate. Con la volontà di tornare alla normalità nel minor tempo possibile, restano però le incertezze che avvolgono il capitolo delle risorse. La “beffa” della cosiddetta “tassa sulle disgrazie” che ha colpito le Marche lo scorso anno non è ancora superata, nonostante le importanti novità che sono emerse proprio in questi ultimi giorni. Le Marche sono state infatti la prima regione a dover applicare, in occasione dell’alluvio-

ne di marzo dello scorso anno, questa iniqua “tas-sa” introdotta dalla legge 10/2011. Questa normativa obbligava le Regioni col-pite da eventi calamito-si ad aumentare tributi ed accise fi no al massimo consentito, nel caso in cui fosse dichiarato lo stato di emergenza: solo così le Regioni potevano sperare di avere la solidarietà dello Stato. L’abbiamo defi nita “la beffa dopo il danno”. Una beffa “doppia”: non solo i cittadini marchigiani venivano costretti a pagare di propria tasca, dopo aver subito dei danni, le spese per la ricostruzione, ma lo Stato non è intervenu-to mettendo a disposizio-ne le risorse che in base alla legge avrebbe dovuto stanziare. Un’assurdità in contrasto con qualsiasi principio di solidarietà. E’ per questo che le Marche hanno sin da subito e con grandissima determina-

zione contrastato questa legge, presentando un im-mediato ricorso alla Cor-te Costituzionale. Siamo stata la prima Regione a farlo, nonostante non siano mancate le critiche per questa nostra posizio-ne molto netta. A ruota ci hanno seguito altre regioni colpite, di volta in volta, da altre calamità e quindi obbligate a sot-tostare alla “tassa sulle disgrazie”. La Consulta, ora, ci ha dato ragione, dimostrando la bontà di quella scelta: è di pochi giorni fa la notizia che la Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimi-tà e l’irragionevolezza di quelle norme. Sicuramente un’ottima notizia, per-ché si ristabilisce in tal modo il principio di leale collaborazione tra Sta-to e Regioni. Lo stesso giorno in cui la “tassa sulle disgrazie” è stata riconosciuta incostituzio-

nale, abbiamo richiesto il riconoscimento dello stato di emergenza per il maltempo delle prime due settimane di febbraio, ai sensi della vecchia legge 225/92. Non lo avevamo fatto subito perché, prima del pronunciamento della Consulta, non volevamo nuovamente che il peso della calamità ricadesse sulle spalle e le tasche dei cittadini. Mutato lo sce-nario giuridico ci siamo subito attivati. Contempo-raneamente continuiamo con la determinazione di sempre a reclamare l’im-mediata erogazione delle risorse statali per l’emer-genza del marzo 2011, riconosciuta tale in forma solenne dal Consiglio dei ministri senza alcun segui-to. Infi ne stiamo facendo una rifl essione sulla revo-ca dell’incremento delle accise sui carburanti.

* Presidente Regione Marche

“La forza della nostra gente”

“Il successo? La sinergia”

Santa Fe, in Argentina

Emergenza neve - Intervento del Governatore Gian Mario Spacca

* GIAN MARIO SPACCA

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5PAGINAMARZO 2012 MARCHEdomani

“La ripresa? Puntare sui giovani!”

Il punto sull’attività politica, in un perdurante periodo di crisi, del segretario regionale del Partito democratico, Palmiro Ucchielli, ospite della trasmissione “Incontri” condotta da Alceo Moretti

Un progetto su Ancona: “Il capoluogo regionale va rilanciato”

Il problema principale che i cittadini stanno affrontando in questo

perdurante, purtroppo, pe-riodo di crisi economica, è quello del lavoro, e i partiti devono servire per risolvere i problemi e non per litigare tra loro”. E’ quanto ha evi-denziato, televisivamente, il segretario regionale del Partito democratico, Palmi-ro Ucchielli, nel corso della trasmissione degli “Incon-tri”, condotta da Alceo Moretti, andata in onda, di recente, sulle frequenze di Tv Centro Marche, e che è possibile vedere nel sito internet www.alceomo-retti.it . Palmiro Ucchielli ha effettuato un percorso politico di grande rilievo: partito, da giovanissimo, come assessore al Comune di Colbordolo, in provincia di Pesaro-Urbino, poi, per diversi anni è stato as-sessore della Provincia di Pesaro-Urbino, per salire poi in Parlamento, prima come onorevole, poi, come senatore, e prima di diven-tare segretario regionale

del Pd, è stato presidente della Provincia di Pesaro-Urbino per due mandati, dieci anni. “Sul piano dei rapporti con la gente –ha detto Ucchielli- è stato un bel rapporto di passio-ne, di fascino, di relazioni ma molto faticoso; un im-pegno ed una esperienza che hanno portato anche una simpatia ed una sin-tonia quasi perfette con il cittadino del territorio; non c’è stato luogo dove io non ho avuto modo di essere stato invitato a partecipare e questo mi ha dato grandi soddisfazioni”.

“Inoltre –ha precisato Uc-chielli- quando mi hanno chiamato, per esempio, un sabato pomeriggio, rispetto ad altri che stavano ripo-sando godendosi la vita, magari giocando a tennis, io ero, invece, prima a Ci-vitanova e poi a Tolentino, a dimostrazione che la vita politica se è svolta con se-rietà e con abnegazione è molto dura, però alla fi ne paga ed offre soddisfazioni enormi”. Un appunto sulla prossima eliminazione delle Province: “Le riforme co-stituzionali –ha sottolinea-to Ucchielli- non si posso-

no fare in pochi giorni, alla chetichella. Qualche anno fa il centrosinistra e il cen-trodestra hanno discusso la modifi ca del Titolo V della Costituzione senza giunge-re ad un risultato fi nale. Per quanto mi riguarda, oltre ad una riduzione da venti a dieci delle Regioni, avrei dimezzato il numero dei parlamentari, dei ministri, abolendo tutti i vicemini-stri ed i sottosegretari, cre-ando le città metropolitane ed accorpando i Comuni per aree omogenee. Le Province? A seguito dei vari ricorsi presentati da diversi Enti, la Corte Co-stituzionale potrebbe mo-difi care le attuali Province in Province comunali o Province regionali e come di recente hanno soste-nuto i professori dell’U-niversità Bocconi, dopo aver elaborato uno studio specifico, tale modifica finirà con l’aumentare i costi e la confusione, quindi, bisogna stare at-tenti”. Un progetto per il rilancio di Ancona: “Sto lavorando insieme ai par-titi comunali e provinciali di centrosinistra –ha spie-gato Ucchielli- per offrire la stabilità al capoluogo

di regione, un ruolo, que-sto, importante a livello nazionale ed internazio-nale”. Un appunto su tale progetto: “E’ stato un dovere, da parte mia, impegnarmi su una città importante come Ancona. E’ fondamentale un impe-gno di tutti noi politici, e come centrosinistra –Partito democratico, Socialisti, Al-leanza per l’Italia, Italia dei valori e Unione di centro-

Palmiro Ucchielli

stiamo cercando di dare vita ad una nuova coalizione, simile a quella regionale”. Infine, un appello ai giovani: “I nostri giovani –ha conclu-so Ucchielli- devono trovare il coraggio di sporcarsi le mani con la politica e con le istituzioni. La fase dello sviluppo, della crescita e del rilancio degli investimenti e dell’occupazione è collegata ai giovani che rappresentano il nostro futuro”.

S&P conferma il merito di credito indicativo della Regione

Marche pari a “aa-” Lo scorso 7 febbraio l’agenzia di rating Standard &

Poor’s ha confermato alla Regione Marche un merito di credito indicativo pari a “aa-”. “Il valore attribuito alla Regione Marche, superiore rispetto al rating della Repubblica italiana, dimostra –sottolinea l’assessore al Bilancio Pietro Marcolini- che l’abbassamento del rating dello scorso 26 gennaio non è stato in alcun modo legato a un peggioramento della fi nanza e dell’e-conomia regionali, ma è derivato esclusivamente dal downgrading del rating sovrano. La Regione Marche si colloca peraltro in una fascia di valutazione del merito creditizio alta, insieme alle Regioni Emilia Romagna e Umbria”.

Professioni sotto la lente di Stefano Sabatini: un autorevole excursus attraverso le varie fi gure

Il notaio: luoghi comunie false leggende

Si è tanto parlato di libe-ralizzazione delle professioni. Un mondo che è mutato radi-calmente e non solo a seguito delle recenti riforme. Ospitia-mo, cominciando da questo numero, un excursus a fi rma del notaio Stefano Sabatini, che passa in rassegna le principali fi gure professio-nali. Proprio a partire da quella del notaio.

“Gli ingiusti quanto in-fondati attacchi alla profes-sione notarile probabilmente sono dovuti alla mancata comunicazione da parte dei notai su quanto realmente svolgono per i clienti e per lo Stato (il notaio è responsa-bile personalmente e diretta-mente delle imposte connesse all’atto, anche quando il cliente non gliele abbia ver-sate. In questo modo nel 2005 i notai hanno incas-sato per lo Stato e versato all’Erario immediatamente e direttamente circa cinque miliardi di euro -10 mila mi-liardi delle vecchie lire, pari allo 0,35% del Pil): solo chi entra in uno studio notarile si rende conto della comples-

sità del lavoro e di quanto, contrariamente a quanto si sente troppo spesso, sia utile il notaio, qual è il ruolo del notaio, quali garanzie fornisce alla tranquilla circolazione dei beni e quanta litigiosità evita nella sua attività antiproces-suale (“tanto più notaio, tanto meno giudice”, diceva Carnelutti).

La professione di notaio è stranamente quanto ingiu-stamente tra le più odiate, probabilmente perché il notaio è un esattore dello Stato (e noi marchigiani ne sappiamo qual-cosa visto il detto “meglio un morto in casa che un mar-chigiano fuori della porta”, dovuto proprio al fatto che i marchigiani erano esattori dello Stato Pontificio): è normale sentir dire “Il notaio mi ha preso 10 mila euro”, dimenticando che la maggior parte di questa cifra è costitu-ita da imposta di registro, di bollo, spese per trascrizione e voltura, tasse varie e Iva sugli onorari e abbandonandosi a critiche a volte addirittura ingiuriose quanto prive di fondamenta: a parte l’ormai nauseante trita e ritrita falsa leggenda che solo i fi gli o i fratelli dei notai diventano notai, si dipinge il notaio come un pigro burocrate che con la sola apposizione del sigillo (consegnatogli dalla dea bendata) legittima pin-gui quanto ingiusti guadagni turlupinando ignari clienti ai quali ruba soldi a fronte di una prestazione così banale che potrebbe essere fornita da un qualsiasi impiegato

comunale. Le motivazioni delle critiche mosse al no-tariato spesso sono dovute ad una totale mancanza di conoscenza del suo ruolo specifi co. Probabil-mente se giornalisti, gente di spettacolo, comici, ecc. si documentassero prima di parlare eviterebbero di dire sciocchezze (anche se queste spesso producono audience) che non fanno che alimentare l’astio in-giustificato verso questa professione.

Però, grazie a Dio, c’è chi dal notaio si reca (ma-gari controvoglia) e scopre una persona molto disponi-bile, molto preparata, che fornisce consulenze gratuite, cerca la soluzione più adatta al cliente, svolge attività an-tiprocessuale trovando l’ac-cordo tra le parti, redige atti ai quali attribuisce pubblica fede in quanto pubblico uffi -ciale, riscuote per conto dello Stato le imposte (che deve comunque versare nei termini di Legge, anche se non le ha incassate dal cliente), provvede alla trascrizione nei Registri immobiliari,alla voltura cata-stale, alla trascrizione degli atti societari nel Registro delle imprese, riceve disposizioni testamentarie e si occupa delle pratiche successorie, presenta ricorsi di volontaria giurisdizio-ne che ineriscano agli atti che gli viene richiesto di ricevere. E questo elenco non è esaustivo in quanto sono ancor di più le attività notarili… ma sarebbe noioso elencarle tutte”.

(1- Continua)

ROBERTO I. ROSSI

Trasmissione del 2 febbraio 2012www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

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6PAGINA MARZO 2012MARCHEdomani

Pagina a cura di Roberto I. Rossi

Le domande

Remigio CeroniOnorevole e coordinatore regionale Pdl

Silvana Amati

Senatrice Partito

democratico

“Rivedere delle normeper superare la crisi”

Interviste del 7 febbraio 2012

1 – Come valuta i provvedimen� sulle liberalizzazioni: saranno in grado di aiutare la crescita?

2 – Riforma del mercato del lavoro: quali dovrebbero essere le linee dire� rici?3 – Cos� della poli� ca: abolire le Province signi� cherà o� enere un sensibile risparmio?

1- “Il Pdl ha cercato di dare una risposta a questa esigenza in passato con una serie di provvedimenti, e, oggi, mediante la presenta-zione al Governo Monti di 13 proposte che esprimono in maniera chiara non sol-tanto che il Popolo della libertà è a favore delle libe-ralizzazioni ma che questi provvedimenti servono da stimolo alla competitività ed alla crescita economica del Paese. Infatti, la libera-lizzazione dei servizi e delle attività economiche ha come fi ne quello di far risparmiare e di alleggerire il più possi-bile le famiglie e le imprese italiane dalle spese in mate-ria di energia (luce e gas), di distribuzione di carburante, di servizi pubblici locali, di trasporti. Speriamo che i

provvedimenti in corso di discussione possano alla fi ne essere rispondenti alle reali necessità del Paese”.

2) – “Le politiche del lavoro sono state oggetto di grande attenzione del Pdl. Con la riforma degli ammortizzatori sociali, ad esempio, si sono potuti sal-vaguardare 700 mila posti di lavoro. Inoltre, abbiamo presentato dei progetti per liberare il lavoro dalle op-pressioni fi scali e burocra-tiche sia nell’ambito della pubblica amministrazione che in ambito privato. Altre proposte sono allo studio del Governo Monti alle quali non faremo mancare il no-stro sostegno”.

3) – “Io sono contrario alla soppressione delle Pro-vince. Prima bisogna elimi-

nare quell’enorme quantità di Enti di secondo grado come: Comunità montane, Unioni dei Comuni, Ato e vari, Partecipate, la cui eliminazione consentirebbe risparmi ben più elevati. L’eliminazione delle Pro-vince contribuirebbe solo in maniera molto relativa a risanare il debito pubbli-co. E’ vero che le Province hanno dei costi ma la spesa del personale che assorbe gran parte del bilancio delle Province rimarrebbe inalte-rata e verrebbe trasferita in capo a Comuni e Regioni. Purtroppo, l’opinione pub-blica formata dai mezzi di informazione è di tutt’altro avviso, per cui, alla fi ne, le Province saranno sacrifi cate sull’altare e completamente cancellate”.

“Presentati progettiper liberare il lavoro”

1 - “Sono targate Pd e Governo Prodi le ultime liberalizzazioni fatte nel no-stro Paese; liberalizzazioni pensate e realizzate con l’idea di coniugare gli interessi del cittadino/consumatore con la crescita indispen-sabile allo sviluppo. Ora, le proposte avanzate dal Governo Monti nel ‘Cresci Italia’ riaprono quel cantie-re -diffi cile, perché proprio l’esperienza precedente ci ha insegnato che le norme vanno monitorate affi nché le proposte si concretizzi-no- con la concorrenza e la crescita economica che serve e l’auspicato risparmio per i consumatori. Ad esempio, è positiva l’istituzione dell’Au-torità di settore sui trasporti. Positiva la decisione sulla separazione proprietaria del-

la rete gas di Snam da Eni, anche se l’iter prevede un successivo provvedimento specifico. Vanno, invece, estese le norme in materia bancaria e assicurativa per consentire benefi ci immediati agli utenti. In sintesi estrema vanno riviste alcune norme e, comunque, studiati e even-tualmente corretti, in fase di prima applicazione, gli effetti prodotti perché si ottengano i risultati anticrisi richiesti in modo che i cittadini ne abbiano reali vantaggi”.

2 - “La riforma del mer-cato del lavoro è legata alla grande trasformazione che si è realizzata nell’ultimo quarto di secolo in tutta l’area dei Pa-esi più sviluppati. Oggi, data la difficile fase economica europea, considerata l’anemia della produttività e l’aumento

della disoccupazione, si deve avere attenzione ad inter-venire senza contrapporre strumentalmente gli interessi di giovani e vecchi e senza tenere in giusto conto la co-esione sociale”.

3 – “Rispetto alla tra-sformazione delle Province non condivido il metodo previsto. Serve al Paese una riforma complessiva della or-ganizzazione degli Enti locali. Serve un voto sulla Carta delle Autonomie da tempo da noi proposta. Magari serve fi nal-mente l’attivazione delle città metropolitane e un numero minore di Province. Per al-tro, l’immediata abolizione delle Province è esposta a dubbi di costituzionalità. Non credo che così si producano risparmi e, anzi, non escludo il contrario”.

I pareri politici

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SILVANA CORICELLI

Piove sul bagnato. Anzi sul bagnato nevica. Cu-mulando alle diffi coltà

della crisi i gravi problemi causati dall’incubo bianco, nei giorni del grande freddo. Molti, nei settori più sen-sibili, gli imprenditori alle corde. Come, soprattutto nell’entroterra, le famiglie. A breve distanza dal fermo degli autotrasportatori, le difficoltà crescenti create nella consegna delle merci da un’ondata di maltem-po eccezionale. “Problemi legati alle materie prime, certo”. E i mille rivoli in cui si sono incanalate le ricadute dell’emergenza. Ma la visuale che Giampaolo Giampaoli assume è subito ampia: “Quando accade qualcosa di straordinario le carenze affiorano tutte, si evidenziano”. E si fa presto ad andare in tilt quando si sovraccarica un assetto già fragile. “E’ come guidare un’auto alla velocità massi-ma: se poi tenti il sorpasso, non ce la fai”. Un paese che mostra il fi anco debole. Le maglie lente Giampaoli le declina: infrastrutture, ter-ritorio, servizi. Le Marche? Costrette a battagliare per riavere indietro ciò che ad esse viene tolto: “Noi dob-biamo alzare di più la voce.

Pensiamo solo alla vicenda Fincantieri o ai treni che era-no stati cancellati: ogni volta siamo costretti ad andare a Roma a far valere le nostre ragioni. Un gran dispendio di risorse e di energie solo per ottenere quello che ci spetta. Eppure siamo una regione laboriosa, con un tessuto di imprenditori di livello, che esportano. La battaglia sì, ma per migliora-re, per crescere”. Gioco d’at-tacco, l’esortazione. Per quel “colpo di reni” più che mai necessario adesso, perché “la neve –il richiamo è alla saggezza popolare- pulisce i magazzini”. “Superato que-sto momento probabilmente conosceremo un rilancio. Ma bisogna lavorare tutti e tutti insieme, senza chiudersi,

portandosi sui nuovi mercati, investendo sulle possibilità di creare occupazione. Aiutati

dalle banche e dagli enti loca-li”. Imprenditoria coraggiosa, ma non è solo quella la prima

linea di Giampaoli, uomo di variegata esperienza che con cognizione di causa sottolinea l’importanza di fare squadra: istituzioni, realtà del credi-to, industrie. Tutti allineati verso un unico obiettivo: lo sviluppo. “Bisogna spostare l’attenzione dall’economia fi -nanziaria a quella reale: di chi fa, di chi produce. Le banche non assistono? Le problemati-che delle nostre imprese sono purtroppo quelle delle nostre banche: noi abbiamo avuto la neve, loro hanno avuto uno tsunami prima. Il momento è diffi cile per tutti. Resta il fatto che la vicinanza al territorio, cercando di supportare le ini-ziative locali, deve tornare ad essere la priorità di una ban-ca. Per fare banca in maniera diversa”. Giampaoli è nelle

fi le di Unicredit: parla di un progetto nuovo per riuscire ad accompagnare sempre più le imprese che meritano; “La selezione sarà molto accurata, rigorosa. Questo signifi ca intensifi care il dia-logo, impegnarsi nelle realtà dove si è presenti. L’opera-zione di ricapitalizzazione è andata ottimamente, segno di una credibilità diffusa. Adesso dobbiamo cercare di valorizzare il territorio: una banca virtuosa è quella al fi anco della comunità in cui opera”. E un futuro da sindaco? “Il panorama deve arrivare ad una defi nizione. Io voglio bene ad Ancona: se ci sarà la possibilità, la valuteremo”.

(Intervista del 9 febbraio 2012)

“Battaglia sì, ma per crescere”

Calamità neve: nei giorni del grande freddo, intervista con Giampaolo Giampaoli: “Colpo di reni”, l’esortazione rivolta agli imprenditori; “Non è il momento di chiudersi, ma di giocare in attacco”

Banca dell’Adriatico mette a disposizione una serie di fi nanziamenti a fa-vore di famiglie ed operatori economici che hanno subito danni causati dal maltempo nevoso. Dalla direzione re-gionale di Intesa Sanpaolo per Emilia Romagna, Mar-che, Abruzzo e Molise è sta-to stanziato un complessivo plafond di 50 milioni di euro per fi nanziamenti a medio lungo termine a condizioni di particolare favore per il ripristino delle struttu-

re danneggiate (abitazioni, negozi, uffici, laboratori artigianali, immobili ad uso produttivo) ed anche per riparazioni di danni minori ad auto, macchinari ed al-tro. Ci sarà la possibilità di accedere a linee di credito in conto corrente per fi nanziare le spese di emergenza, della durata massima di 12 mesi, trasformabili poi eventual-mente in mutui a medio termine. Per quest’ultima operazione si garantisce un tempo di istruttoria con-

tenuto entro cinque giorni lavorativi da quando viene presentata la richiesta com-pleta di documentazione. ”Questa attenzione –dichiara Adriano Maestri, direttore regionale Intesa Sanpaolo per Emilia Romagna, Mar-che, Abruzzo e Molise– di-mostra la sensibilità di un gruppo come il nostro di reagire velocemente ai bi-sogni ed alle emergenze del territorio”. “Banca dell’A-driatico si conferma banca del territorio –aggiunge Sal-

vatore Immordino, direttore generale della Banca dell’A-driatico- e vuole esprimere la sua concreta vicinanza alle famiglie e alle aziende che alle difficoltà create dalla presente congiuntura aggiun-gono i nuovi gravi problemi creati da questa ondata di maltempo eccezionale.” Le domande dovranno essere presentate entro il 30 aprile di quest’anno presso tutte le fi liali della banca che sono a disposizione per ogni neces-sità e chiarimento.

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9PAGINAMARZO 2012 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

A lato, un momento della trasmissione “Incontri”, condotta da Alceo Moretti; sopra, il presidente di Confi ndustria Ancona, Giuseppe Casali

In tempi di crisi econo- mica dal punto di vista imprenditoriale e di as-

sociazioni stiamo ottenendo dei risultati positivi, come, ad esempio, quelli che in questi giorni ha ottenuto la Fincan-tieri con il prossimo arrivo di due navi. L’accordo raggiunto è stato di gran spessore ed ha messo in risalto la sinergia esistente tra gli imprenditori, i lavoratori e i sindacati. Nello specifi co, quanto si è verifi cato alla Fincantieri è molto im-portante, considerato che tale cantiere per Ancona è una sto-rica azienda che è stata sempre attiva nel tempo”. E’ quanto ha evidenziato, televisivamente, il presidente di Confi ndustria Ancona e vicepresidente del Gruppo Pigini, Giuseppe Casa-li, nel corso della trasmissione degli “Incontri”, condotta da Alceo Moretti, andata in onda, di recente, sulle frequenze di Tv Centro Marche, e che è pos-sibile vedere nel sito internet www.alceomoretti.it. A parte il ‘prezioso’ ritorno al lavoro per i dipendenti della Fincantieri, Casali ha sottolineato le per-duranti, purtroppo, diffi coltà

della costante crisi economica: “Il momento è molto diffi cile. Gli imprenditori, soprattutto i medio-piccoli, si stanno facen-do in quattro per sopravvivere. Uno dei problemi maggiori è quello collegato alla diffi coltà di accesso al credito. Purtrop-po, anche le banche stanno affrontando delle ostacoli. Nel passato il volàno dell’economia era attivato dal sistema fi nan-ziario bancario. E considerato che in questo periodo le ban-che non stanno riaprendo i cordoni della borsa, il rischio è di non vedere la tanto attesa ripresa”. “Dopo l’accesso al credito che le banche aveva-

no avuto con il fi nanziamen-to da parte della Bce-Banca commerciale europea, all’uno per cento –ha precisato Ca-sali- pensavo che le banche devolvessero una parte di tali fi nanziamenti continentali al nostro sistema economico. Se le banche non aiuteranno il mondo dell’impresa, il mon-do manifatturiero e il mondo dell’edilizia a superare questo momento di empasse, non si verifi cherà un atteso aumento dei consumi, e, quindi, credo che questa crisi durerà ancora per tutto il 2012. Con le pro-blematiche esistenti al momen-to per l’accesso al credito si

rischia la recessione”. Un dato tecnico: “Le aziende iscritte a Confi ndustria Ancona –ha detto Casali- sono circa mille e i dipendenti di tale aziende iscritte alla nostra associa-zione di categoria sono circa cinquantamila”. Un inciso: “Noi nelle Marche –ha spie-gato Casali- stiamo andando meglio nei settori della moda e della calzatura, un po’ meno bene nel settore della mecca-nica, soprattutto degli elet-trodomestici”. Un consiglio: “In futuro –ha sottolineato Casali- chi internazionalizzerà avrà successo, chi, invece, non riuscirà ad internazionaliz-

zare avrà qualche problema. L’internazionalizzazione è un’attività che viene portata avanti, ormai da qualche anno, da Confi ndustria Marche, in sintonia, ovviamente, con tutte le associazioni industriali terri-toriali. Noi riteniamo che solo facendo rete si potrà andare all’estero, perché da soli i pic-coli imprenditori faranno tanta fatica, quindi, i nostri impren-ditori dovranno aggregarsi ad imprese più grandi e fare

fi liera con loro”. Un appunto sul progetto “Sensoriabilis” attivato, nel tempo, proprio da Confi ndustria Ancona: “L’e-dizione 2012 di Sensoriabilis sarà ancora più importante di quanto è stato fatto e realiz-zato lo scorso anno. L’attività di questo progetto, dedicato ai diversamente abili, se ben seguita offrirà del business di un certo rilievo ed importan-za, nel senso che possiamo attivare ed offrire un’acco-glienza migliore a questo ge-nere di persone e possiamo diventare una regione sempre più attrattiva”. Una curiosità, infi ne, legata al lavoro svolto dal Gruppo Pigini: “Negli anni Settanta –ha concluso Casali- abbiamo realizzato, come casa editrice del nostro Gruppo, un libro improntato su un corso di inglese per le scuole elementari della Cina, un ordine arrivato, all’epoca, dalla Cina di 150 mila copie poi passato ad un milione e 500 mila copie. Fu un grande successo editoriale. Oggi, in Italia siamo i terzi fornitori di corsi di lingue nelle scuole primarie e secondarie”.

“Accesso al credito, altrimenti si rischia la recessione”

Il punto sull’attività imprenditoriale di Giuseppe Casali, presidente di ConfindustriaAncona e vicepresidente del Gruppo Pigini, ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti

Da Energy Resources per il Gruppo Tontarelli: realizzazione fotovoltaica per una superfi cie di oltre 60 mila metri quadrati

Completato il nuovo impianto

Gli stabilimenti di Castelfi dardo del Gruppo Tontarelli

È stato completato e connesso alla rete elettrica il nuovo impianto fotovol-taico realizzato da Ener-gy Resources spa, realtà marchigiana di spicco del settore delle energie rinno-vabili, per gli stabilimenti di Castelfi dardo (An) del Gruppo Tontarelli, leader nella produzione di arti-coli casalinghi in plastica. L’impianto, della potenza di 500 kWp, costituisce un ampliamento della già im-ponente realizzazione che rappresenta un’eccellenza nel panorama internazio-nale, sia per potenza che per profi lo architettonico: i moduli sono stati instal-lati in modo integrato su coperture degli edifici e pensiline, per una potenza complessiva che oggi rag-

giunge i 7600 kWp. “L’impianto che abbia-

mo realizzato per il Gruppo Tontarelli esprime in modo particolarmente rappresen-tativo quanto le rinnovabili abbiano ricadute positive sia sull’ambiente che sul sistema produttivo –com-menta Enrico Cappanera,

amministratore delegato di Energy Resources–; grazie all’integrazione tra le miglio-ri tecnologie impiegate e ai risultati ottenuti, l’impianto principale, già funzionante da oltre un anno, si è di-mostrato più efficiente di quanto stimato inizialmente: sta producendo circa il 6,5%

di energia pu-lita in più ogni anno. Per que-sto l’azienda ha deciso di ampliarlo ul-teriormente”. Il nuovo im-pianto, dota-to di pannelli fotovolta ic i ad alta effi-cienza, copre il tetto di un

fabbricato preesistente di circa 3 mila mq e porta la superfi cie complessiva della realizzazione a oltre 60 mila mq, pari a 12 campi da calcio. L’edifi -cio è stato sottoposto ad un intervento di bonifi ca da amianto e sostituzione della copertura.

Is. T.

Imesa spa, società del Gruppo Schiavoni con base a Jesi e attiva nel campo delle costruzioni elettro-meccaniche, si è aggiudi-cata la fornitura di quadri elettrici per 1 milione di euro per la nave-raffi neria della Osx che stazionerà al largo delle coste brasiliane. In partnership con realtà internazionali dell’indu-stria oil & gas offshore, Imesa ha infatti studiato

La società del Gruppo Schiavoni scelta per la fornitura di speciali quadri elettrici (1 milione di euro) per la nave-raffi neria della Osx

La tecnologia Imesa in Brasile

SergioSchiavoni

Proposta altamente

competitiva, la prestigiosa

realtà marchigiana si

è aggiudicata la gara indetta

dall’armatore sudamericano. Confermando

spiccata vocazione

verso i mercati esteri

una proposta altamente competitiva, aggiudicando-si la gara indetta dall’ar-matore sud americano. Un risultato importante che conferma la vocazione del Gruppo marchigiano verso i mercati esteri: “Il Brasile è un paese che offre pro-spettive molto interessanti -commenta il presidente del Gruppo, Sergio Schiavoni–; al momento siamo in trat-tativa con un’azienda bra-siliana per avviare in loco la costruzione di quadri elettrici, molto richiesti in Sudamerica in particolare nel settore delle attività estrattive in mare. Il no-stro interesse attualmente si sta concentrando anche su Arabia Saudita, Kuwait, Germania e Romania”. La commessa ottenuta per la nave Osx mette in luce in particolare la capacità tec-nologica di Imesa. Le uni-tà navali Fpso (Floating, Production, Storage and Offl oading), per compiere operazioni di trattamen-to del greggio, richiedono elevate quantità di energia e apparati tecnici molto

specifi ci. Per questo Imesa ha studiato una speciale tipologia di quadro elet-trico per la distribuzione principale in grado di of-frire altissime prestazioni in dimensioni “compatte”, so-lamente 21 metri. Proprio la capacità di rispondere in maniera adeguata e in tempi brevi a necessità così specifi che pone Imesa tra i principali costruttori mondali di quadri elettrici ‘su misura’.

La nave è attualmente in costruzione nel Far Est. Nei laboratori Imesa a Jesi sono in corso le fasi di test e collaudo del quadro elet-trico; la consegna è prevista entro il mese di marzo.

Is.T.

Unicredit – Emergenza neve: plafond di 50 milioni di euro

A seguito delle eccezionali nevicate che hanno colpito in modo particolare le zone delle province di Pesaro, Ancona e Macerata, UniCredit ha defi nito uno speciale piano d’intervento economico a supporto dei privati e delle imprese colpiti dal maltempo. La direzione della Banca ha messo a disposizione uno speciale plafond di 50 milioni di euro per l’erogazione di fi nanziamenti a condizioni particolarmente agevolate per far fronte alle specifi che esigenze sorte in conse-guenza all’evento. I fi nanziamenti sono erogabili in forma di prestito chirografario con durata totale di 5 anni. Le domande dovranno essere semplicemente corredate da una autocertifi cazione del richiedente in attesa della dichiarazione formale dello stato di calamità naturale. “La nostra - spiega Luca Lorenzi, responsabile Territorio Centro Nord di UniCredit– non è solo una dichiarazione di vicinanza a questi territori e alle persone in diffi coltà, ma un intervento concreto, che privilegia la celerità delle erogazioni per permettere di riavviare quanto prima il ciclo produttivo delle imprese”.

Trasmissione del 19 gennaio 2012www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

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10PAGINA MARZO 2012MARCHEdomani

La nostra è una buona sanità. Riteniamo, come

Pdl, che sarebbe il caso di impegnare le attuali 5 Aree vaste dal punto di vista giuridico, assegnando ad esse budget precisi ed eliminando

l’Asur: sarebbe uno snellimento burocratico

molto importante

GIACOMO BUGARO

“Riconquistare la fi ducia dei cittadini con la vera politica”

MORETTI – Buonasera cari amici, grazie per il diluvio di auguri che mi avete mandato per le feste, adesso abbiamo il 2012 che ci apre davanti il suo avvenire. Ho chiuso le trasmis-sioni con il Governatore Spacca, ora le apro, giustamente e do-verosamente, con l’opposizione, non potendo invitare il presidente dell’Assemblea legislativa re-gionale, Solazzi, perché è della stessa parte politica di Spacca, Solazzi che io stimo molto per

la sua laboriosità, intelligenza ed attività. Ed ora iniziamo il tren-taquattresimo anno di Incontri -per chi non lo sappia, è la più antica trasmissione del genere in Italia- con Giacomo Bugaro -vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche e con-sigliere regionale del Pdl-Popolo della libertà- che ritengo essere una delle figure politiche più interessanti della nostra regione.

BUGARO – Grazie, buona-sera a tutti.

MORETTI – Questa è la mia opinione e la dico.

BUGARO – L’autorevo-lezza del personaggio fa corpo nel pensiero, quindi, ne sono orgoglioso.

MORETTI – Bene. Senti, ah, tra l’altro, ho visto che ieri Spacca è entrato nella top-ten dei Governatori d’Italia, con un gradimento che è aumentato del 2%, 52%, quindi si vede che i cit-tadini marchigiani apprezzano, non so cosa ne pensi tu, anzi te lo chiedo: che cosa ne pensi del Governo Spacca?

BUGARO – Mah, un giu-dizio luci ed ombre, nel senso che proprio l’altro ieri il gover-no regionale ha partorito una decisione, quella di abbassare il numero dei consiglieri regionali e degli assessori, ricalcando una nostra proposta di legge e quin-di onore al merito, speriamo che la portiamo fi no in fondo insieme e…

MORETTI – …quindi, vuoi dire che è anche attento alle indicazione dell’opposizione?

BUGARO – Beh no, è at-tento al sentimento della gente; in questo momento penso che dobbiamo tutti quanti riconqui-stare una fi ducia con i cittadini per questa ondata di anti-po-litica che spesso è eccessiva, altrettante volte è giustifi cata per degli accessi che la poli-tica ha mostrato, soprattutto in virtù del momento di crisi

che stiamo attraversando, altre cose sono più criticabili, ma questo appartiene alla dialettica politica.

MORETTI – Poi, vorrei vedere che l’opposizione esprima il 100% di gradimento.

BUGARO – No, assoluta-mente, è al di sotto del 50%.

MORETTI – Adesso parlia-mo di Giacomo Bugaro. Giaco-mo Bugaro è uno che da ragazzo non è che avesse molto affaticato la vista sui libri scolastici, però improvvisamente, crescendo di età, ha iniziato a dar segni di grande e intelligente valutazione dei problemi che lo circonda-vano. Ho sempre dimenticato di chiederti: come ti è venuto questo desiderio di interessarti alla vita politica?

BUGARO – E’ sempre stata la mia passione, ho avuto la for-tuna di entrare in contatto con alcune personalità che hanno stimolato questa mia passione, e poi, così, ci si entra in politica, ripeto spinti dalla passione, ma,

progressivamente, ho iniziato a frequentare il partito, all’epoca stava nascendo, di Forza Italia, facendo i lavori più umili, come attaccare i manifesti, fare il ragazzo di bottega come si suol dire, poi, piano piano…

MORETTI – …questo, in genere, è il percorso che fanno i veri politici.

BUGARO – Beh, dovrebbe essere così, io ho sempre criti-cato chi, grazie a leggi elettorali troppo favorevoli, parte subito dall’alto, salvo casi chiaramente giustifi cabili, personalità rico-nosciute. Io sono una persona normale, essendo partito dal basso e piano piano mi sono candidato in Comune, in Pro-vincia, in Regione ed ho avuto la possibilità di…

MORETTI – …qual è stato il tuo primo incarico politico?

BUGARO – Elettivo? In Consiglio provinciale nel 1998…

MORETTI – …avevi 27 anni.

BUGARO – Sì, poi il Co-mune nel 2001 e, per la prima volta, la Regione nel 2005; la seconda volta in Regione un anno e poco più fa.

MORETTI – Allora, riguar-do al tuo ingresso in Regione sei stato il più votato, con oltre seimila voti la prima volta e più di novemila nella seconda. Come sei riuscito ad essere il più vota-to? Quali meriti di attribuisci?

BUGARO – E’ diffi cile fare queste valutazioni sulla propria persona; penso che questa do-manda bisognerebbe rivolger-la ai cittadini, se posso dare un’interpretazione, se mi posso permettere, la gente…

MORETTI – …anche se non te lo permettessi lo diresti lo stesso, quindi…

BUGARO – …va bene, vi-sto che me l’hai chiesto, penso che i cittadini abbiano ricono-sciuto un impegno quotidiano, costante, che va di pari passo

con una serietà di comporta-menti che è apprezzato dalla gente; non vedo altre motivazio-ni, anche perché con il sistema elettorale della preferenza il cittadino elettore deve proprio scrivere il nome sulla scheda e quindi è molto impegnativa come campagna elettorale. Nel-lo specifi co, il dato elettorale del 2010, avendo raccolto circa la metà delle preferenze nella mia città, Ancona, e il resto delle preferenze in tutti gli altri Comuni della provincia, è un motivo di grande orgoglio che mi impegna molto nei confronti del territorio, essendo presente e cercando di offrire risposte nei limiti del possibile, e, comun-que, condurre una vita estre-mamente votata all’impegno quotidiano.

MORETTI – Ecco questa è stata sempre una tua carat-teristica, continui sempre nel contatto con i tuoi elettori che vai a trovare nelle varie località quasi tutti i giorni…

BUGARO – …diciamo tre-centosessantrè giorni all’anno, togliendo Natale e Ferragosto; sì, è uno dei miei piaceri, cer-co di essere presente da tutte le parti senza essere invasivo, cercando di portare sempre una parola di unione e di essere so-prattutto presente nei problemi.

MORETTI – Quali sono i problemi più seri, più preoc-cupanti che ti sottopongono quotidianamente?

BUGARO – Oggi come

oggi, in assoluto, il problema del lavoro, oggi…

MORETTI – …potete fare qualche cosa?

BUGARO – …si riesce a risolvere un caso su dieci, però la gente vedo che apprezza an-che l’impegno. Io dico sempre: non voglio essere maledetto se non riesco a risolvere un pro-blema, né benedetto se invece lo risolvo; penso che la gente debba comunque apprezzare l’impegno. L’impegno io ce lo metto, anche vigoroso.

MORETTI – Questo pro-blema del lavoro è praticamente acuito tra i giovani, si può fare qualche cosa?

BUGARO – Ma certo, c’è da ripensare un pochino. Oggi siamo in emergenza. Una regio-ne come la nostra, che era tra-dizionalmente tranquilla, oggi è un focolaio di problematiche

in tutti i distretti industriali che vanno ripensati, soprattutto in una regione a forte vocazione manifatturiera qual è quella no-stra. I nostri imprenditori sono geniali ed anche un po’ solisti, bisognerebbe favorire le aggre-gazioni tra i gruppi d’impresa, cercando di mettere insieme le energie per non disperderle, offrendo risposte in un mondo che è sempre più globalizzato. Oggi riesce a resistere solo chi prende la valigetta tutti i giorni e non va più a Milano o Roma, ma va a Pechino piuttosto che in Asia, o addirittura in Brasile.

MORETTI – Quello che hai detto della coesione e dell’allean-za sono dei problemi più acuti, perché il marchigiano non è molto favorevole a fare fusione, riunioni, azioni in comune, ecce-tera… e questo è uno dei grandi problemi…

BUGARO – …il pregio e il difetto dell’imprenditore in generale è che il self made man, cioè l’uomo che si è fatto

da solo, l’imprenditore che dal nulla, genialmente, con tanto impegno e con tanto corag-gio, si mette in moto è anche orgoglioso della sua creatura azienda e quindi fa diffi coltà a fondersi con il suo concor-rente che sta una vallata al di là, magari insieme possono superare meglio la crisi e fare massa critica in modo da poter essere più competitivi. Questo va stimolato, e consentimi an-che di dire che questo sì attiene

a tutte le istituzioni, non solo quelle elettive, ma anche all’u-niversità ed alle associazioni di categoria, tutto il concerto che sta dietro il mondo dell’impre-sa. Per favorire la competitività del territorio sono fondamentali il completamento di quelle in-frastrutture che consentono alle imprese di essere competitive, non solo materiali, ma anche immateriali; quindi, tutto quello che riguarda la trasmissione dei dati, porto, aeroporto, interpor-to, mettendo in condizione le aziende di essere competitive anche sul versante della logi-stica dei trasporti, una voce importantissima nei costi delle imprese.

MORETTI – Ecco, su que-sto concetto arrivo anche ad un punto tuo, e tu insisti sempre nel costruire una casa comune nella politica, il tuo sogno sarebbe di

creare un agglomerato per il Partito popolare europeo, ma è una illusione oppure ci si può riuscire?

BUGARO – In politica i progetti vanno coltivati, come del resto tutte le cose nella vita. Noi dobbiamo cercare di mettere insieme i simili, e chi a Bruxelles sta nella stessa casa perché condivide gli stessi valori di base non vedo perché in terra nostrana non debba percorrere la stessa strada, quindi creare la grande famiglia dei Popolari in Italia è una delle nostre missio-ni, un obiettivo da percorrere e da centrare sul quale in molti dobbiamo lavorare.

MORETTI – Adesso, però, c’è un aspetto che va in antitesi: il tuo partito praticamente è diviso dalla Lega, mentre prima eravate molto uniti; adesso ci sono delle uscite degli esponenti della Lega che in certi casi sono veramente micidiali…

BUGARO – …beh sì, in questa ultima parte di legisla-tura nazionale c’è un momento molto diffi cile della vita po-litica, da una parte la Lega, dall’altra vedo le intemperanze di Di Pietro e di Vendola; in-somma, diciamo che se Sparta piange Atene non ride o il contrario, adesso non ricordo bene…

MORETTI – …restiamo un momento nella Lega e il Pdl.

BUGARO – Io penso che probabilmente…

MORETTI – …c’è Calde-roli che fa delle dichiarazioni…

BUGARO – …il 2012 può essere l’anno in cui si possono verifi care una disgregazione ed una aggregazione delle coali-zioni non tanto per vincere le elezioni ma per governare. Ag-giungo che se domani mattina ci fossero le elezioni e il modello vasto -cioè il modello Partito democratico, quindi Bersani–Di Pietro e Vendola- dovesse

vincerle un mese dopo il Paese sarebbe allo stallo. Questo ci dovrebbe far rifl ettere e mettere nei momenti di emergenza come questo un pochino di particola-rismi, cercando di unire, proprio il discorso che facevo prima, i simili, per trovare soluzioni utili a questo nostro grande Paese.

MORETTI – Come ti trovi nelle Marche a seguito di questa situazione?

BUGARO – A volte mi tro-vo bene, a volte male, nel senso che in politica e in democrazia bisogna farsi concavi e convessi a seconda delle situazioni. A volte provo disagio su alcune posizioni troppo rigide da parte di alcuni miei colleghi di parti-to, altre volte, invece, prevale la mia linea e quindi è una lotta continua, questo non lo nego e sarebbe riduttivo dire che va tutto quanto bene.

MORETTI – Nella con-fi gurazione generale della tua parte politica tu sei esponente di che cosa?

BUGARO – Della parte più moderata del Pdl, dell’ala cattolica, questo è risaputo e lo dico anche che rivendico con orgoglio questa mia posizione. Io ho una tradizione culturale che viene dal centro, dalla parte moderata, e intendo difendere anche questo modo di fare politica.

MORETTI – Senti, una volta eri sempre legato ad un personaggio che adesso è scom-parso, adesso so che sei partico-larmente legato al vicepresidente del Governo.

BUGARO – No, della Ca-mera dei deputati. Ho un buon rapporto con Maurizio Lupi; anzi, colgo l’occasione per dire che il prossimo 2 febbraio sarà ad Ancona e faremo un incon-tro di presentazione del suo libro insieme a Monsignor Edo-ardo Menichelli, l’Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo.

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11PAGINAMARZO 2012 MARCHEdomani

“Un giudizio sul Governo Spacca? Luci ed ombre. Onore al merito per aver partorito una decisione, quella di abbassare

il numero dei consiglieri e degli assessori, ricalcando una nostra proposta di legge”. E’ quanto sostiene Giacomo Bugaro, consigliere regionale del Popolo della libertà e

vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, nel corso degli “Incontri” di Alceo Moretti. Questione lavoro: “I distretti industriali vanno ripensati, soprattutto in una realtà a forte vocazione manifatturiera come la nostra.

E i giovani, in questo particolare periodo di crisi economica, devono essere più dinamici e disponibili

alle richieste ed esigenze, nello specifi co,degli imprenditori nei loro confronti”

Ho un buon rapporto con Lupi perché ho un’affi nità culturale che è al di là della simpatia personale e quindi…

MORETTI – …lo seguo spesso in televisione, che tipo è politicamente?

BUGARO – E’ un giovane molto dinamico.

MORETTI – Che forma-zione ha?

BUGARO – E’ cattolico; lui viene da un antico rapporto con l’allora don Giussani e con il movimento Comunione e Liberazione. Oggi rappresenta a pieno titolo la nuova infornata di personaggi politici nazionali che annoverano Fitto, Alfano e tanti altri; lui è un esponente autorevole, mi sembra, veden-dolo come te in televisione, che si destreggi abbastanza bene, insomma, mi sembra che l’audience che sviluppa sia assolutamente apprezzabile.

MORETTI – Tra l’altro, molte volte mi trovo in imba-razzo perché ha la stessa voce del vice di Fini; allora, se sento la voce mi confondo e dico: ma come fa a dire queste cose…

BUGARO – …chi è il vice di Fini? Bocchino? Beh, o Dio!

MORETTI – Sì, Bocchino ha la stessa voce.

BUGARO – Magari quella.MORETTI – No, in televi-

sione ha la stessa voce; quindi, ascoltando una persona senza guardarla rimango disorientato. Senti, torniamo un momentino a casa nostra, ad Ancona. In questi giorni ho avuto ospite a casa un grande personaggio nazionale, il quale mi ha fatto un quadro di Ancona e alla fi ne del pranzo piangevamo tutti, perché dovendo attivare un importante avvenimento non sta trovando corrispondenza ed ospitalità. Tu che sei responsabile del “Rinasci Ancona”, che cosa state facen-do? Siete inerti?

BUGARO – Noi denuncia-mo la situazione non da oggi, penso che i cittadini si siano accorti in vari modi, dai mani-festi ai giornali, insomma tutto quello che democraticamente possiamo fare; non abbiamo strumenti per mandare a casa questa Giunta e questo sindaco totalmente improduttivi, non ci sono strumenti giuridici…

MORETTI – …il sindaco è una brava persona, però…

BUGARO – …lo so, anche mio nonno era una brava per-sona ma non faceva il sindaco del capoluogo di regione; essere brave persone dovrebbe essere la cifra che contraddistingue un pochino tutti, soprattutto chi gestisce la cosa pubbli-ca, ma questo non significa avere le capacità politiche e amministrative per governare una macchina complessa come quella di una città capoluogo. Purtroppo, la città di Ancona è completamente spenta, i suoi problemi sono sotto gli occhi di tutti, e giorno dopo giorno si aggravano perché chiaramente si acuiscono, e io ripeto sempre la stessa cosa: fa male al cuore, da anconetano ancorché da esponente politico, vedere una città che una volta era molto più vivace, più vincente, più pie-na di opportunità, ora ridotta a quello che in questi giorni noi abbiamo sotto gli occhi. Leg-gere i giornali è veramente…

MORETTI – …indubbia-mente è una cosa triste.

BUGARO – Triste.MORETTI – E io mi aspet-

terei da te, che sei il leader dell’opposizione, qualche inizia-tiva particolare.

BUGARO – Vedi Alceo, ne abbiamo fatte; addirittura i miei colleghi consiglieri co-munali per una notte hanno occupato la sede del Consiglio comunale per denunciare la situazione. C’è da dire anche un’altra cosa: questa è anche una città molto sorda, molto conservatrice, una città che difficilmente si appassiona. Faccio un esempio: a Parma si è creata una situazione simile a

quella di Ancona; un gruppo di cittadini, al di fuori delle forze politiche, si sono messi sotto i loggioni del Comune e hanno protestato in maniera vibrante per un mese intero, attirando l’attenzione di tutta la stampa nazionale, fi nché il sindaco non ha rinunciato al suo mandato. Ad Ancona, dove la situa-zione è ancora più pesante, non dimentichiamoci che noi viviamo due anni e mezzo di stallo con questo sindaco, ma veniamo dall’altro sindaco che si è dovuto dimettere per i noti motivi, quindi è una striscia negativa che continua, ma alla gente gli va ugualmente bene; questo è un aspetto abbastanza preoccupante, ovvero il rifi uto di partecipazione da parte dei nostri concittadini.

MORETTI – Tu, nel 2009 sei stato candidato all’incarico di sindaco di Ancona, hai avuto il 43 ed oltre per cento di voti, in caso di prossime elezioni ti ripresenteresti per il ruolo di primo cittadino?

BUGARO – No, penso di no.

MORETTI – Per paura di responsabilità, o no?

BUGARO – Assolutamen-te; io nel 2009, un anno prima delle elezioni regionali, se avessi fatto un fl op alle elezioni avrei probabilmente messo a rischio la mia rielezione l’anno dopo, a dimostrazione che la politica va vissuta con coraggio. Nel 2009 ho perso le elezioni pur avendo un risultato…

MORETTI – …le hai perse, però hai avuto un bel risultato.

BUGARO – Le ho perse numericamente, ma politica-mente il risultato è stato ap-prezzabile; al di là di qualcuno che dice il contrario per sua convenienza, il dato è sotto gli occhi di tutti: il 43 ed oltre per cento di voti, e nel ballottaggio sono riuscito, in un’occasione unica in tutto il panorama re-gionale del momento, a fi rmare un apparentamento con l’Udc nella nostra città. Insomma, abbiamo battagliato ad armi pari con la sinistra, però ri-tengo che quello doveva essere non un punto di arrivo, ma un punto di partenza; quindi, la prossima volta non dobbiamo più cercare di esprimere una persona di partito, bensì trovare una fi gura civica che riesca a dare quel qualcosa in più per non arrivare al 43 e rotti, ma al 50,01%.

MORETTI – Sorrido per-ché a colazione l’altro giorno questo personaggio politico na-zionale mi ha chiesto la stessa cosa: mi indichi, per favore, due nomi di candidati, ma che non siano attualmente politici…

BUGARO – …vedi, non sono l’unico a pensarla così.

MORETTI – Veramente, Ancona ha dei cittadini…

BUGARO – …tutte le città hanno delle personalità illustri. Sai Alceo qual è una condizione che iniziamo a respirare noi che siamo, diciamo a pieno titolo, nella vita politica? Che questa

ondata di anti-politica sta allon-tanando la gente dalla politica e questo è un male, perché si rischia che la politica la faccia-no solamente o gli usceri, con tutto il rispetto per gli usceri, o i furboni, e invece c’è bisogno dell’impegno civico, perché di tale impegno di qualità ne gode tutta la collettività; questo è un altro di quei problemi che va risolto. Voi dell’informazione avete un ruolo importante, insieme a noi, per cercare di risolvere anche questo aspetto.

MORETTI – Al personag-gio politico nazionale ho indicato due nomi, che adesso, per ragioni di correttezza, non posso citarli, due nomi che non c’entrano nien-te con la politica attuale, perché ci sono dei cittadini anconetani che potrebbero benissimo rap-presentare la nostra città. Senti, come procede -io spazio di qua e di là perché sei una miniera di notizie e di episodi- il tuo Consolato con la Bulgaria?, ti hanno buttato fuori, o no?

BUGARO – No, no, perché mi devono buttare fuori?

MORETTI – Anche lì riesci a far…

BUGARO – …sì, però è un’attività, come dire, molto minore, perché i cittadini bul-gari in terra di Marche sono pochi e quindi è gente abba-stanza diligente, tranne qualche sporadico episodio, soprattutto legato al porto, all’andare e venire dei camion e via dicendo; insomma, non creano grandi problemi, quindi l’attività con-

solare è estremamente ridotta.MORETTI – Tu sei in una

commissione per la sanità?BUGARO – No, lo ero nella

scorsa legislatura.MORETTI – Come va, se-

condo te, la sanità marchigiana?BUGARO – Dunque, la

sanità marchigiana è un di-scorso complesso da fare. E’ sicuramente una sanità buo-na che tende alle regioni del nord. Se facciamo uno schema nazionale, le regioni del centro-nord sono quelle che offrono le migliori condizioni ai cittadini per quanto riguarda il servizio erogato; invece, il sud d’Italia è in condizioni molto più critiche, non solo dal punto di vista del servizio, ma anche da quello economico-finanziario. Nelle Marche siamo in un buon si-stema che potrebbe, però, essere ulteriormente migliorato. Io mi auguro che Spacca accolga anche quelle che sono le nostre proposte. Faccio un esempio: noi abbiamo le Aree vaste -le Aree vaste sono una sorta di zona provinciale, per chi non lo sapesse, che è chiamata a gestire la sanità ed è governata ad un livello superiore dall’A-sur, l’Azienda sanitaria unica regionale-; e considerato che prima l’Asur era divisa in 13 Aree vaste ed ora sono diven-tate 5, una per provincia, noi riteniamo che sarebbe il caso di impegnare le attuali 5 Aree va-ste dal punto di vista giuridico, assegnando loro budget precisi ed eliminando l’Asur, che sareb-

be uno snellimento burocratico molto importante. La legge 13, uscita nel 2003, aveva creato l’Asur con 13 aree vaste, oggi noi chiediamo di compiere un salto in più: passare a 5 zone giuridiche, perché questo è il livello giusto di governance della sanità, con l’assessorato che sta al di sopra, e, quindi, con l’assessore e il direttore generale, controlla l’operatività.

MORETTI – Purtroppo, il tempo sta volando, la tua dia-lettica è molto effi cace, e devo andare in fretta. Senti, come vedi il futuro del Pdl dopo l’andata a lato di Berlusconi, i dissidi con la Lega…

BUGARO – …guarda, io dico sempre una cosa, che per circa vent’anni il sistema poli-tico italiano si è diviso fra ber-lusconiani e anti-berlusconiani; uso sempre un’immagine che è questa: quella di mettere due mani, Alceo guardami, due mani una contro l’altra, se uno toglie il puntello da una parte viene giù pure l’altro, dico, che se Berlusconi è entrato in una parte della sua carriera politica differente rispetto al protagonismo…

MORETTI – …diciamo è entrato in ombra…

BUGARO – …no, in ombra no, svolgerà un ruolo diver-so, non dimentichiamo che è sempre un grandissimo leader dal punto di vista politico ed elettorale…

MORETTI – …un po’ ri-stretto adesso…

BUGARO – …io penso che non scompariranno i moderati; un esempio: quando De Gaspe-ri venne meno si pensava che la Democrazia cristiana sarebbe scomparsa, mentre i democri-stiani dell’epoca si sono messi intorno ad un tavolo ed hanno creato un grande partito.

MORETTI – Mi auguro che abbiate anche altri uomini oltre Berlusconi…

BUGARO – …infatti è quello che sto dicendo; quan-do è scomparso De Gaulle in Francia è nato il gaullismo che ancora governa la Francia; non è che scompaiamo nel momen-to in cui Berlusconi andasse a fare qualcos’altro; noi non scompariremo, continueremo a far politica con questo simbolo, con un altro simbolo, con un altro partito, con il Partito popolare europeo.

MORETTI – Quindi, non ti preoccupano le uscite di Bossi e di…

BUGARO – …no, non mi preoccupano assolutamente, perché sono le idee, i pro-grammi e i valori le cose fon-damentali che stanno alla base dell’impegno politico, e se uno ne ha di credibilità e le offre ai cittadini, i cittadini ti sanno corrispondere con un adeguato consenso.

MORETTI – La foga dia-lettica non ti manca. Senti, devo farti delle domande pratiche: l’edilizia, è un settore che tu conosci bene, come va?

BUGARO – Malissimo.

Purtroppo il settore edilizio, che è trainante in Italia e an-che nelle Marche, in questo momento soffre in particolar modo, una sofferenza dovuta, tra le altre cose, da un rapporto molto diffi cile con il mondo del credito; abbiamo dei dati molto preoccupanti per quanto riguarda il comparto edilizio; insomma, penso che il 2012 sarà un anno molto, molto diffi cile da questo punto di vista.

MORETTI – Ma questo perché i banchieri non si fi dano dei costruttori o perché il con-sumatore non chiede costruzioni?

BUGARO – E’ riduttivo dirlo così; abbiamo casi in cui i banchieri non si fi dano dei costruttori, abbiamo casi in cui i banchieri non possono più dare denaro perché se lo sono fi nito. Il sistema capitalistico quando consuma due aspetti fondamentali, quando toglie dal sistema questi due aspetti che sono la fi ducia e il credito, il sistema va in crisi. Questo è quello che noi stiamo vivendo in questo periodo in tutti i set-tori, con particolare riguardo a quello dell’edilizia, perché dalle banche è considerato quello più a rischio, perché è scesa la domanda e quindi il sistema è fortemente in crisi e io sono estremamente preoccupato, in generale, di questa cosa.

MORETTI – Le ultime domande. Come va il rapporto governo ed opposizione nelle Marche?

BUGARO – E’ un rap-porto dialettico, però, devo dire in questo momento, è un rapporto basato estremamente sulla correttezza e penso che sia giusto; anzi, auspico che questo rapporto venga coltivato di più, perché in momenti straordinari, e questo è un momento parti-colarmente drammatico della vita del Paese, bisogna mettere da parte del particolarismo per guardare alle cose serie e alle cose fondamentali. Faccio un esempio. Quando uno in una famiglia vive un momento di abbondanza si può permettere qualche lusso, qualche vacan-za in più, una macchina più bella e via dicendo, oggi noi viviamo un momento di grande ristrettezza e quindi dobbiamo guardare non alla politica poli-ticante, ma alla politica seria e la politica seria non si fa solo criticando, ma anche proponen-do e sedendosi intorno ad un tavolo, a prescindere dalle po-sizioni di partenza, cercando di guardare all’interesse comune. Questo è il mio modo di fare politica, soprattutto in questo momento.

MORETTI – Il nostro Go-vernatore ad una mia domanda mi ha risposto affermando che tu sei uno che lavora bene.

BUGARO – Questo mi fa piacere.

MORETTI – Senti, per quanto riguarda il diffi cile rap-porto tra i giovani e il lavoro, c’è una speranza per migliorare tale rapporto?

BUGARO – Penso di sì; è anche nostro compito, mante-nendo posizioni responsabili, cercare di infondere ottimismo, anche perché non dobbiamo abituare i nostri giovani al fatto che comunque c’è qual-cuno che deve trovare loro un lavoro. Quando tu eri ragazzo, subito dopo la guerra, non c’era nulla, ma c’era la speranza di un futuro: ecco, già creare la speranza, dire ai giovani di impegnarsi, di trovare nuove strade e di provare, anche da parte nostra insieme a loro, a crearne di nuove, questo è uno dei compiti fondamentali che la politica deve svolgere.

MORETTI – Ecco, colgo l’ultimo spunto da una cosa che hai detto, voi che cosa potete fare?

BUGARO – Quello che ho detto prima, possiamo mette-re in campo politiche attive, cioè cercare di ristrutturare il sistema industriale delle Mar-che, favorirne perlomeno una ristrutturazione in modo che sappia cogliere nuove oppor-tunità. Certo è che bisogna che ci abituiamo ad un pensiero, che abbiamo vissuto anni al di sopra, tutti quanti, delle nostre possibilità; bisogna che ci diamo una ridimensionata un pochino tutti, lavorando un pochino di più sapendo che guadagneremo di meno. Questo è un fatto; poi, se un giorno arriverà l’abbondanza vedremo come affrontarla, ma oggi va attivato questo tipo di ragionamento…

MORETTI – …e l’abbon-danza sarebbe facile affron-tarla…

BUGARO – …bisogna che i giovani inizino a pensare che il mercato non è più il mercato delle Marche e dell’Italia, ma il mercato è il mondo. Faccio un esempio. Parlando con alcuni imprenditori di Milano mi è stato evidenziato questo aspet-to: quando dicono ad un loro collaboratore “domani devi an-dare a Londra”, il collaboratore prende la valigetta e il giorno dopo parte, spesso per un fatto culturale, che è anche piace-vole ascoltare; mentre, spesso, degli imprenditori marchigiani mi riferiscono che quando ad un loro collaboratore dicono “domani devi andare a Mila-no”, tale collaboratore risponde sostenendo che “ma io devo andare a fare la spesa con mia moglie, devo andare a prendere il bambino a casa”; quindi, bisogna cambiare mentalità, piaccia o non piaccia, perché, purtroppo, oggi noi viviamo in un mondo che è globalizzato e se vuoi stare sul mercato devi prendere la valigetta e tutte le mattine camminare nelle strade del mondo.

MORETTI – Però, per fortuna, ho visto che quando Spacca porta le sue delegazioni industriali in Cina ci vanno volentieri.

BUGARO – Certo, voglio dire, oggi qualsiasi opportunità di apertura di nuovi mercati deve essere colta con grande di-namismo e guardata con grande attenzione da parte di tutti.

MORETTI – Prima hai detto una cosa molto giusta: il mercato per un marchigiano non è Macerata, Ascoli, eccetera, ma è Cina, India, Brasile, eccetera. Ti ringrazio molto, sei stato molto esauriente.

BUGARO – Vengo sempre volentieri.

MORETTI – L’unica cosa che devo e posso dire tranquil-lamente, essendo Giacomo mio nipote, è la seguente: Giacomo è una persona di parola eccezio-nale nel lavoro, poi, nei rapporti affettivi è una frana, “zio ti vengo a trovare”, me lo dice da un anno, è venuto solo a Natale per gli auguri…

BUGARO – …ma sai, io preferisco seguire prima i mar-chigiani che la famiglia.

MORETTI – Beh, questo è grave, la famiglia è sempre importante. Grazie Giacomo, grazie ai telespettatori e arrive-derci alla prossima settimana.

Trasmissione del 12 gennaio 2012www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Page 12: Marchedomani2_marzo

12PAGINA MARZO 2012MARCHEdomani

La ges� one delle a� vità turis� che deve sviluppar-si a� raverso una proge� azione a� enta degli spazi ed essere in linea con le esigenze delle comunità locali e dell’ambiente; esiste infa� una correlazi-

one dire� a fra ges� one, risulta� economici e concorren-zialità di una des� nazione nel lungo periodo. Inoltre, va aggiunto, che i bene� ci che si possono trarre dallo sviluppo delle a� vità turis� che devono essere duraturi e basarsi sul rispe� o dei diri� e delle esigenze delle future generazioni. Sono queste le principali ri� essioni emerse durante il corso di formazione professionale organizzato dalla Regione sul Turismo Sostenibile a cui hanno partecipato tecnici prove-

nien� dai se� ori cultura, turismo, ambiente ed agricoltura delle amministrazioni provinciali, dei parchi e delle riserve naturali delle Marche oltre che della stessa Regione. Come so� olinea l’Assessore al Turismo della Regione Marche Serenella Moroder: “nel terzo millennio non è possibile parlare di turismo prescindendo dal conce� o di sostenibilità: si tra� a di un impera� vo morale e una responsabilità civile ineludibile far sì che tu� e le a� vità legate al turismo siano compa� bili con la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio non solo nel momento pre-sente, ma anche, sopra� u� o, per le generazioni future.” “Per le is� tuzioni e le amministrazioni”, aggiunge Moroder, “è un compito imprescindibile far sì che venga sempre ris-pe� ato il delicato equilibrio tra la crescita economica por-tata da un buon � usso turis� co e il rispe� o della natura e delle popolazioni residen� . Lo sviluppo sostenibile, inteso come integrazione tra risorse naturali, culturali e turis� che, è indispensabile per un futuro di nuova crescita economica e culturale dell’intera comunità marchigiana: puntare sulla qualità dell’o� erta turis� ca signi� ca anche pensare alla tu-tela dell’ambiente, considerando la tradizione della nostra terra, in cui l’equilibrato rapporto uomo-ambiente è stato sempre un elemento cardine della cultura marchigiana.” Ges� one sostenibile di un territorio signi� ca però anche riconoscere il valore fondamentale del sostegno terri-toriale, ovvero della partecipazione reale di tu� gli op-eratori economici ad un proge� o. Se è vero infa� che i territori sono elemen� che cos� tuiscono la base della compe� � vità fra le imprese è anche vero che le imprese sono elemen� chiave per garan� re uno sviluppo sosteni-bile nei di� eren� territori. In altri termini la compe� � vità di una impresa non dipende quindi unicamente dalla sua e� cienza ma anche dal contesto territoriale, ovvero dalla qualità ambientale in cui si trova ad operare. Ne discende che oggi deve essere garan� ta, più che mai, una respon-sabilità ambientale e sociale delle imprese. Le aziende devono perciò essere non più sogge� a favore dei quali avviare azioni ed interven� pubblici ma vanno considera� , a tu� gli e� e� , quali par� integran� e co-protagonis� del processo di costruzione di una sostenibilità del territorio.È proprio in tale senso che con un proge� o a regia re-gionale è stato avviato nei Parchi, vis� quale aree pilota e sperimentali, il processo di riconoscimento e adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) che è uno strumento metodologico ed opera� vo, interes-

Turismo sostenibile e Mobilità Dolce:verso nuove prospe� ve di sviluppo

per il turismo e l’ambiente delle Marche sante per il mercato, nato speci� catamente per favorire lo sviluppo di un turismo sostenibile. L’obie� vo di questo proge� o è di far dialogare insieme, per condividere una strategia comune, i gestori di un’area prote� a, gli en� territoriali coinvol� nel territorio, le aziende, gli opera-tori interessa� al turismo a livello locale e i tour operator.La CETS si sviluppa a� raverso alcune fasi fondamentali:- realizzazione di un Rapporto diagnos� co in cui vi-

ene e� e� uata l’analisi della realtà socio-economica, l’inventario dei beni e delle risorse ambientali, cul-turali locali che poi cos� tuiranno la base della ri� es-sione volta a de� nire la strategia di sviluppo da a� u-are, nonché lo studio del � usso dei visitatori, da real-izzarsi a� raverso anche l’analisi dell’uso delle diverse aree nello spazio e nel tempo, la de� nizione degli obie� vi di controllo dei � ussi turis� ci, in funzione di quelli di difesa del patrimonio, di sostegno allo svilup-po socio-economico, di miglioramento del contesto di vita e della qualità dell’esperienza dei visitatori;

- Analisi SWOT � nalizzata ad individuare i pun-� di forza, di debolezza, i rischi, gli obbli-ghi e le opportunità del turismo nel territorio

- Piano quinquennale delle azioni in cui dovranno es-sere formula� , in sintonia fra i diversi partner, gli obi-e� vi della strategia di sviluppo turis� co sostenibile, prevedendo azioni di� erenziate (nei se� ori della dife-sa dell’ambiente, dello sviluppo economico e sociale, del miglioramento della qualità di vita degli abitan� e della qualità dell’o� erta turis� ca), operando scelte strategiche, � ssando una gerarchia delle priorità, nel tempo e nello spazio ed organizzando la ripar� zione dei compi� fra i diversi partner, sia pubblici che priva� , in rapporto ai re-ali mezzi a disposizione.

Tra� andosi di una strategia a cara� ere essenzialmente opera� vo, dovrà essere in-oltre individuato un certo numero di indicatori facili da misurare che cos� tuiranno gli elemen� di riferimento per valutare, nel tempo, l’e� cacia dell’azione avviata.In sintonia con la CETS si sta altresì sviluppando, sem-pre sul piano regionale, un proge� o per lo sviluppo della Mobilità Dolce che cos� tuisce anch’esso un forte contributo alla costru-zione di un modello di tur-ismo sostenibile con cui si vuole, oltre a perme� ere di scoprire i valori più seg-re� e straordinari di una re-gione, contribuire a ridurre l’inquinamento, riducendo il consumo di anidride carbon-ica, sostenendo l’economia delle aree più fragili, in par-� colare di quelle montane e consentendo ai visitatori e ai ci� adini di vivere a più stret-to conta� o con la natura, la storia e la cultura locale. È proprio per tu� ques� importan� mo� vi che nel deli-cato processo di cos� tuzione della rete, oltre al con-fronto con i sogge� is� tuzionalmente prepos� , con i quali sono sta� a� va� speci� ci momen� di dialogo, è apparso altresì importante capire le cara� eris� che e le aspe� a� ve dei visitatori a� raverso un ques� onario.Lo scopo è quello di comprendere le esigenze non solo di coloro che vogliono visitare le Marche a piedi, in biciclet-ta o a cavallo, ma anche di tu� i ci� adini della regione. In par� colare sono state chieste informazioni sulle mo� vazi-oni e le aspe� a� ve della visita, le ricadute economiche possibili per il territorio e gli aspe� connessi alla fruizione da parte dei diversamente abili o la necessità di tutelare le aree naturalis� camente più fragili. Compilato da oltre 400 persone, il ques� onario ha permesso di evidenziare come i visitatori di un’area siano par� colarmente interes-sa� a scoprire i valori lega� all’ambiente naturale (oltre il 45%) e a quello culturale (23%); che per quasi il 47% di loro la spesa media giornaliera può variare da un minimo di 26 � no ad un massimo di 50 Euro e che la realizzazione

di un sistema di Mobilità Dolce per le Marche cos� tuisce, per oltre il 68%, non solo fa� ore importante per favori-re un modello di fruizione sostenibile del territorio, ma anche per assicurare il recupero di infrastru� ure spes-so abbandonate, come ad esempio le vecchie ferrovie. La piani� cazione generale del sistema, che è in corso di realizzazione, deve peraltro essere vista anche quale elemento fondamentale di una Infrastru� ura Verde Re-

gionale; una infrastru� ura che si vuole porre, così come quelle di comunicazione o quelle ele� riche, come realtà essenziale per il benessere e la vitalità sociale ed econom-ica della nostra regione. I percorsi della mobilità dolce, in questo contesto vogliono quindi essere delle vere e prop-rie greenway, che si muovono in un paesaggio sostenibile di cui la società odierna sente sempre più forte il bisogno.Un contributo formidabile allo sviluppo e alla realiz-zazione della rete dovrà essere assicurato, in par� -colare, dai Parchi e dalle Riserve naturali che cos� -tuiscono le aree di eccellenza del territorio regionale, dove si mantengono quindi, più vivi che mai, i valori e la realtà naturalis� ca e storico-culturale della regione. Promuovere il Turismo Sostenibile e la Mobilità Dolce nelle Marche vuol dire quindi non solo pro-muovere una vera e reale Green Economy, ma uno sviluppo responsabile e duraturo del territorio, tu-telare la bellezza e la peculiarità dei luoghi e la sa-lute di chi li percorre, ma anche o� rire nuove spe-ranze e possibilità di lavoro ed occupazione ai giovani.

Rete escursionis� ca regionale La legge di is� tuzione

La legge regionale n. 2 del 2010, modi� cata con la legge n. 18 dello stesso anno, stabilisce che per escursionismo si intende l’a� vità turis� ca, ricrea� va e spor� va che, prevalentemente al di fuori dei centri urbani, si realizza nella visita o nella esplorazione degli ambien� naturali, anche antropizza� , senza l’ausilio di mezzi a motore. Ai sensi della legge, la Giunta regionale ha varato il Regola-mento a� ua� vo (approvato con DGR n. 1108/2011) con il quale sono sta� individua� i criteri e le linee guida per la presentazione delle proposte da parte delle ammin-istrazioni locali. Aree prote� e e Province, individua� dalla legge quali sogge� a� uatori, devono presentare alla Regione, entro il mese di dicembre di ciascun anno solare, le proposte di inserimento di percorsi nel catasto regionale. “Al di là di alcuni aspe� più tecnicis� - a� erma l’assessore all’Ambiente Sandro Dona� - il merito di questa legge è sopra� u� o di aver avviato un processo per l’a� vazione di un sistema di mobilità dolce regionale, ovvero la possibilità di ga-ran� re una scoperta del territorio a piedi, in bicicle� a o a cavallo”. “Una legge quindi - so� olinea Dona� - che apre anche per le Marche nuove possibilità per valorizza-re appieno l’o� erta del territorio, che ne valorizza la realtà e i valori paesaggis� ci, storici e culturali e che vuole legare la natura ai centri storici, e ridurre, nel contempo, l’inquinamento e l’impa� o sull’ambiente migliorando altresì l’esperienza di visita dei turis� nonché la qualità di vita dei ci� adini”.

Il logo del proge� o, una “M” s� lizzata che ricorda le alte montagne dell’Appennino, è formato da di� er-en� tra� colora� che, a loro volta simboleggiano i mille diversi paesaggi che compongono la realtà del-le Marche; esso si chiude quindi con una freccia che vuole ricordare a tu� il “Giusto cammino” da seguire.

Faggeta di Canfaito sul Monte San Vicino - foto di Claudio Ciabocchi

Monte Bove (Sibillini) - foto dell'archivio Regione Marche, Servizio Turismo

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13PAGINAMARZO 2012 MARCHEdomani

Serenella Moroder, assessore regionale al Turismo

RivoltiRivoltial turismoal turismoPagine a cura di Silvana Coricelli e Roberto I. Rossi

In tempi diffi cili sembra stia cambiando anche la fi sionomia del turista: villeggiature brevi ma ben ponderate, all’insegna del risparmio ma senza per

questo rinunciare alla bellezza. E’ l’occasione per guardarsi intorno: se l’Italia è un distillato del mondo, le Marche, citando Piovene, sono un distillato

dell’Italia. Questa regione che ha tutte le carte per corrispondere alle esigenze del viaggiatore accorto. Natura, storia, tradizioni, enogastronomia, luoghi dello

spirito: molti sono i punti di forza nel legame tra ambiente e cultura. Ecco che l’attrattività di cui il nostro territorio è capace passa attraverso la messa in rete di molte eccellenze: un grimaldello per l’economia marchigiana, che in queste potenzialità ha individuato il suo secondo motore di sviluppo. La nostra

testata ha chiamato a raccolta gli “addetti ai lavori”: proposte e rifl essioni perché la nostra regione diventi laboratorio per una sfi da reale.

“Le Marche sono state ‘elette’ dai turisti quale re-gione dal forte appeal, una terra da scoprire, ascoltare, gustare, assaporare, guarda-re e toccare. Lo dimostra-no anche i dati turistici a chiusura del 2011, dati che, nonostante la perdurante crisi economica interna-zionale, hanno registrato una crescita degli arrivi e delle presenze rispetto al 2010 con incrementi a due cifre degli stranieri. Per l’Osservatorio nazionale del turismo, le Marche hanno superato anche la Toscana e la Liguria per camere occupate nel mese di agosto 2011. Un trend positivo -so-prattutto alla luce del con-testo- ottenuto anche grazie alla brillante campagna promozionale con Dustin Hoffman che ha attirato sul nostro territorio i rifl ettori internazionali e grazie alla passione degli operatori del settore che hanno continua-to ad investire per migliorare l’accoglienza con il sostegno della Regione e della Banca europea degli investimenti. Da questo quadro emerge chiaramente che il turismo è una risorsa fondamentale, un pilastro per lo sviluppo economico e occupazionale della regione. E’ stato quindi naturale puntare su questo settore anche nel bilancio 2012 -anno che si preannun-cia ancora difficilissimo-, confermando le risorse per il suo sviluppo. Continueremo ad insistere sulla strategia di consolidamento nei mercati italiano ed europeo e di rafforzamento nei mercati internazionali puntando su beni culturali, paesaggistici, ambientali, del manifattu-riero e dell’agroalimentare. Ci impegneremo con convin-zione per il consolidamento di un prodotto turistico di alta qualità in grado di intercettare le tendenze del mercato e fruibile tutto

“Il turismo è un settore trainante dell’economia, e la scelta di considerarlo, da parte della Giunta regiona-le, come il secondo volano di sviluppo del territorio, si sta rivelando assoluta-mente fondata. Per il 2012 ‘promozione’ è la parola d’ordine: le Marche, grazie alle fortunate campagne con Dustin Hoffman come testimonial, ora sono più conosciute. Occorre però continuare a diffondere, attraverso una comunica-zione efficace e coinvol-gente, che le Marche sono una destinazione di qualità, dove tutte le componenti che costituiscono il benes-

sere dell’ospite concorrono ad assicurare un soggior-no speciale: arte, natura, cultura, spiritualità, eno-gastronomia, shopping. Quest’anno, in occasione della Bit, declineremo il claim ormai vincente ‘Mar-che. Le scoprirai all’infi-nito’con ‘il sesto senso è qui’. Si tratta del passo suc-cessivo rispetto ai ‘cinque sensi’ con cui ci eravamo presentati lo scorso anno: è vero che le meraviglie delle Marche vanno assaporate con tutti i sensi, ma è pur vero che la nostra regione ha quel ‘quid’ in più, che non si può spiegare con le parole, ma che permette a chi le visita di provare un grande senso di benessere e di piacere di vivere. L’at-tività di promozione deve oggi più che mai seguire l’evoluzione del mercato: da una parte la comunicazione istituzionale si orienterà con più convinzione verso il web e i social media, per-ché è noto che il 70% dei turisti europei cercano le informazioni sulle destina-zioni in internet, di questi un 63% ama anche cercare e condividere quello che dicono gli altri attraverso

le reti sociali, e ormai oltre il 50% delle prenotazioni alberghiere in Europa si fa attraverso internet. Inoltre siamo consapevoli che oggi non si effettua più la vacan-za lunga, ma soprattutto i cosiddetti ‘short break’: fi ne settimana lunghi, da orga-nizzare lungo tutto l’anno. Questo dato gioca in nostro favore: le Marche hanno

attrattive da gustare in tutte le stagioni, e, nella durata di pochi giorni, è possibile vivere una varietà di espe-rienze tutte entusiasmanti e adatte ai vari gusti. Con la consapevolezza che la crisi economica si affronta lavorando di squadra, la Regione Marche sta svilup-pando forme di collabora-zione con gli altri settori produttivi. Alla Bit abbia-mo presentato la ‘Marche Card’, una speciale carta che permetterà ai turisti che vorranno visitare e vivere la nostra regione di poter usufruire di sconti e benefi t presso le strutture ricettive, gli esercizi commerciali, gli outlet, i musei, le botteghe tipiche. Il turismo deve essere il propulsore eco-nomico per ridare impulso a tutto il territorio. Nello stesso momento, attraverso tavoli di lavoro con imprese turistiche e istituti di cre-dito, ci stiamo operando per trovare accordi e solu-zioni che permettano agli imprenditori del settore di poter accedere al credito in maniera più agevole. Per ripartire occorre inve-stire, e occorre investire in qualità”.

“Promozione, parola d’ordineIl sesto senso è qui”

Incrementi a due cifre degli stranieri

Governatore Gian Mario Spacca

“Occorre continuare a

diffondere che le Marche

sono una destinazione

di qualità, dove tutte le

componenti che costituiscono

il benessere dell’ospite

concorrono ad assicurare un soggiorno

speciale”

l’anno, con una strategia di comunicazione che continua a premiarci. Allo stesso tempo proseguiremo nel percorso di riqualifi cazione delle strutture ricettive e di miglioramento del sistema di accoglienza per sostenere l’imprenditorialità turistica e dare ai giovani nuove op-portunità occupazionali. In questa direzione vanno, per esempio, gli oltre 4 milioni di euro che potranno essere investiti per lo sviluppo e la promozione dell’offerta turistica regionale, a seguito della sottoscrizione, pochi giorni fa, dell’Accordo di programma tra il Diparti-mento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consi-glio dei ministri e la Regione Marche”.

“Crescita degli arrivi e delle presenze: un trend positivo ottenuto anche grazie alla brillante campagna promozionale con Dustin Hoffman”

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Rivoltial turismo14PAGINA MARZO 2012MARCHEdomani

In anticipo sulle tendenze

un workshop dedicato ad informare sulla destina-zione Marche e sull’acco-glienza di qualità”.

Marche terra di tesori nascosti: ne ha parlato Philippe Daverio nello stand della Regione; “Ci vorrebbe un settimo sen-so –ha detto-: le Mar-che una delle poche aree d’Italia che non si sono ancora suicidate. Non hanno cioè avuto una modificazione radicale

Se l’interesse e l’atten-zione che abbiamo registrato in quattro

giornate di manifestazione sarà pari alla domanda, allora dobbiamo attrez-zarci a rispondere ade-guatamente. E questo fa comunque ben sperare”. Così l’assessore regiona-le al Turismo Serenella Moroder a bilancio della manifestazione della Bit -Borsa internazionale del turismo, che si è tenu-ta alla Fiera di Milano. “Del resto noi marchi-giani siamo abituati a lavorare sodo -prosegue l’assessore-. Ci aspetta-vamo meno frequenza di visite, considerato il periodo di crisi, ed invece il bellissimo stand delle Marche ha letteralmente calamitato l’attenzione, senza conoscere sosta, né riguardo all’ospitalità dei tanti visitatori che hanno richiesto informazioni e materiale, né riguardo alla partecipazione agli eventi numerosi che si

sono susseguiti . Lo stand simbo-leggiava perfetta-mente i l ‘senso’ delle Marche, che sanno coniugare passato e futuro: l ’ a t m o s f e r a u n po’ magica di luce sospesa, che pog-gia però su una struttura molto solida e moderna. Un’attenzione e valutazioni positi-ve anche da parte dei media, come d i m o s t r a n o g l i spazi dedicati alle Marche dai quo-tidiani nazionali più importanti che ci hanno dedicato i titoli, e poi te-levisioni e riviste specializzate che dedicano spazio proprio alla regio-ne del “sesto sen-so” . La Bit dà il

polso della tendenza delle richieste del visitatore: vacanze meno lunghe ma con esperienze originali e diverse che arricchiscano e lascino comunque la voglia di tornare. In que-sto la nostra regione, che ogni volta stupisce chi la visita, sicuramente sa soddisfare il turista. E la Bit ancora una volta ha offerto la preziosa oppor-tunità di far conoscere le Marche sotto l’aspetto di terra-scrigno di tesori, contenitore plurale di piacevolezza, armonia, relax, atmosfere magi-che e “sensitive”: questo significava il ‘sesto sen-so’, appunto, scelto come concetto identificativo e che significa emozione vissuta e coinvolgimen-to. “Dai commenti di apprezzamento ricevu-ti non posso che essere soddisfatta –sottolinea la Moroder-, ripagata del lavoro lungo e impegnati-vo che tutto lo staff del servizio turismo non ha

risparmia-to in mesi di prepa-razione e r e a l i z z a -zione delle idee e dei p ro g e t t i . Mi p iace ricordare, a bilancio dell’inizia-t iva , che s i a m o i n l inea con le tenden-ze dei mer-cati esteri e in qual-che caso le anticipia-mo, come il turismo d i c h a r -me che ha avuto un importan-te riscon-t r o c o n i 40 tour o p e r a t o r stranieri in

che le ha trasformate in peggio. Nelle Marche si compie un viaggio di conquista: è la regione la meno ovvia, e per questo c’è bisogno di intuito e di fantasia”.Tra il materiale distribuito durante la Bit, di particolare interesse le cartine delle Marche e già nella seconda giornata ne erano state distribuite 2.500. Molto bene anche la pubblicazione Plein Air, con la sua propo-

sta di ben 13 itinerati adatti a qualsiasi turista che voglia conoscere il territorio marchigiano, dal mare alla collina, alla montagna. Molto richiesti i Dvd sul ‘sesto senso’, mille andati lette-ralmente a ruba. Passati in rassegna, durante la manifestazione, gli aspet-ti peculiari di una regione dai mille volti: cultura, enogastronomia, paesag-gio, arte, natura, luoghi

dello spirito. Chiusura all’insegna dello sport, in efficace ‘tandem’ con il turismo perché consente di destagionalizzare l’of-ferta e può far vivere le città dove si svolgono gli eventi in maniera diversa, con il plus valore della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente assicurati dalla sensibilità verso questi temi da parte degli atleti e di tutto il mondo sportivo.

Le Marche alla Borsa internazionale del turismo di Milano: alto interesse, soddisfacente il bilancio

Quando in un anagramma c’è l’essenza di una terra: dici Marche e dici charme, e il binomio diventa indistricabile. La nostra regione, infatti, si sta imponendo sempre più all’attenzione nazionale ed in-ternazionale, ed è diventata, sempre con maggiore frequenza, ambita meta di un turismo che al viaggio chiede un’esperienza motivazionale, un percorso dei e con i sensi, senza trascurare tradizioni e qualità. C’è tutto questo nel nuovo concetto di charme promosso dalle Marche, che hanno trovato la loro importante ribalta alla Borsa del turismo (Bit)

di Milano, recentemente conclusasi. Un concetto che ha definitivamente abbandonato i canoni rigidi di cate-goria, per lasciare spazio ai valori di un’ospitalità fatta di sorrisi, at-mosfera, tradizioni ed accoglienza personalizzata. Il futuro del turismo passa dunque per un nuovo modo di intendere la ricettività, così come è ben emerso dal workshop, tenutosi nel corso della Bit, intito-lato “L’accoglienza di qualità nelle dimore di charme delle Marche”. L’iniziativa, promossa dalla Regione Marche, con la cura e l’organizza-zione di GGF Group, nota società di marketing strategico e operativo, è stato un importante momento di incontro tra i diversi operatori del settore, che hanno avuto occasione di confrontarsi e di discutere fat-tivamente di strategie innovative

per l’incoming nelle Marche. Sette le strutture ricettive che hanno presentato le peculiarità che le rendono punte di diamante della nostra regione, e davvero ce n’era per tutti i gusti: alberghi, country house, hotel, relais, agriturismi, te-nute private, ville e dimore storiche, in uno snodarsi di offerte raffinate ed eleganti che rendono le Marche patria del viaggio esperienziale. A tener banco il meglio dell’accoglien-za marchigiana, fatta di umanità, cura dei dettagli e attenzione ai gusti della clientela, mostrata ai presenti anche attraverso le stu-

pende immagi-ni proiettate e che hanno sa-puto restituire gli scorci più belli e l’atmo-sfera familiare offer t i da l la nostra terra. Alla presenza di operatori tu-ristici ed agen-zie di viaggio italiani ed este-ri, associazioni di categoria e diverse tipolo-gie di buyer, ha brillato, dun-

que, la regione declinata al plurale, quella che ha saputo puntare sulla qualità e sull’unicità, e che anche a Milano ha fatto apprezzare il pro-prio modo di intendere il turismo di charme: puro e completo coinvol-gimento del viaggiatore che, rapito alla quotidianità, viene guidato attraverso un percorso del vivere sano, tra benessere e avventura, dove genuinità e tradizione la fanno da padrone. Di pari passo a questa nuova concezione dello charme, il workshop si è focalizzato anche su un altro fondamentale aspetto per un turismo all’avanguardia: la capacità di mettersi in rete e di creare una sinergia forte ed efficace tra i vari operatori del settore, per promuovere al meglio e con più completezza la nostra regione. In tal senso l’incontro di Milano non è stato solo un mero dibattito, ma un confronto costruttivo che ha portato all’impegno concreto di creare un network virtuoso, un cir-cuito in cui possa scorrere sempre nuova linfa per la valorizzazione del nostro territorio. A credere for-temente nel progetto è la Regione stessa, rappresentata dall’assessore al Turismo Serenella Moroder, e tutti i relatori intervenuti all’incon-tro. Così, ad esempio, Guido Guidi,

amministratore delegato di GGF Group: “L’unione è la forza del territorio. Questo workshop è partito proprio dall’idea di col-legare in un network gli addetti ai lavori per porre sempre più la nostra terra all’attenzione, con uno sguardo privilegiato verso l’estero”. E nella stessa direzio-ne è andato anche l’intervento di Nardo Filippetti, presidente del noto tour operator Eden Viaggi: “Il turismo marchigiano –ha detto Filippetti- ha notevoli possibilità di sviluppo nei mercati esteri, con numeri interessanti di crescita. Farsi conoscere all’estero però è un impegno importante che si può affrontare solamente facendo rete e sinergie”.

Rosemary Martarelli

Guido Guidi: “Collegare in un

network gli addetti ai lavori per porre

sempre più la nostra terra all’attenzione”

L’unione fa lo charme

Nardo Filippetti: “Notevoli possibilità di sviluppo nei mercati esteri, con numeri in crescita”

Partecipato il workshop promosso dalla Regione e curato da GGF Group

Hotel Excelsior, Pesaro

Guido Guidi

Nardo Filippetti

Page 15: Marchedomani2_marzo

Rivoltial turismo 15PAGINAMARZO 2012 MARCHEdomani

“In questo periodo di crisi, nella provincia di Pesaro e Urbino il turismo è uno dei pochi settori in controtendenza, con un incremento di arrivi e pre-senze (molti gli stranieri, soprattutto inglesi e olan-desi) ed un aumento di as-sunzioni. Abbiamo grandi

potenzialità di crescita e di creazione di nuovi posti di lavoro ed i buoni risultati ci incoraggiano ad andare avanti, continuando ad in-vestire sul ‘brand Marche’, regione che nell’arco di bre-ve tempo può diventare di moda. Stiamo valorizzando tutti i tipi di turismo (cul-turale, sportivo, enogastro-nomico, naturalistico, ecc.), puntando sull’elemento forte che è la qualità della vita. Nella provincia di Pesaro e Urbino i turisti possono arrivare, in un’ora, dal mare alle colline fi no alla montagna trovando storia, arte, cultura, tipi-cità, tradizioni, eccellen-ze enogastronomiche (dal prosciutto di Carpegna alla casciotta di Urbino, dal tartufo di Acqualagna

all’olio di Cartoceto, fino ai vini, ecc). Abbiamo quattro Bandiere blu, dedi-cate alle spiagge ‘doc’ (Pe-saro, Fano, Gabicce Mare e Mondolfo-Marotta), tre Bandiere arancioni per borghi storici ‘eccellen-ti’ (Gradara, Mondavio,

Mercatello sul Metauro), una città come Urbino considerata dall’Unesco ‘patrimonio dell’umanità’ e la prima Bandiera tra-sparente (Carpegna) per l’elevata qualità ambien-tale. E’ su questi elementi che vogliamo sempre più

puntare. Dopo il passag-gio di gestione degli Iat di Pesaro, Urbino, Fano e Gabicce Mare dalla Regio-ne alla Provincia, abbiamo creato una rete di uffici e servizi che, grazie al lavoro di squadra pubblico-pri-vato, sta promuovendo a 360° il territorio, rappre-sentando una vetrina per le produzioni tipiche dell’e-nogastronomia e dell’ar-tigianato. Altri 25 punti informativi e bookshop verranno aperti nell’en-troterra, con vendita di prodotti di qualità. Vanno valorizzati i piccoli borghi, i centri storici, le rocche,

“Investire sul brand Marche: grandi potenzialità di crescita”

i castelli. Nei turisti c’è sempre più l’esigenza di una vacanza sana, alla riscoperta di valori, cibi genuini, tradizioni e di un contatto con la natura, come dimostra anche la crescente attenzione verso il cicloturismo: basti pen-sare che la ciclabile Pesaro – Fano viene considerata ‘imperdibile’ dalla guida ufficiale Touring, mentre il mensile Ciclismo dedica 16 pagine del numero di febbraio al cicloturismo nelle Marche, definendoci la provincia meglio orga-nizzata per l’accoglienza cicloturistica”.

“La Provincia di Fer-mo persegue con impegno l’obiettivo di promuove-re e valorizzare al me-glio le eccellenze presenti nel territorio, attraverso il ‘Programma operativo turistico 2011-2014’, scatu-rito dalla concertazione fra le associazioni turistiche componenti l’Assemblea del ‘Tavolo azzurro’, un programma ambizioso che individua le linee direttrici attraverso le quali sviluppa-re il turismo nel territorio, ‘un territorio di qualità e delle qualità’, che merita di essere scoperto a 360° e per 365 giorni all’anno.

Il turista desidera cono-scere le abitudini, i sapori, i profumi della terra che lo ospita, per un periodo più o meno lungo, vuo-le insomma sentirsi parte integrante di essa, ma la

Guglielmo Massucci, assessore al Turismo Provincia di Fermoformula base del prodotto turistico, costituita solo dal binomio attrattive – servizi, è troppo riduttiva e rispon-de ad una visione ormai superata del settore. Infat-ti, il turista oggi richiede un ‘prodotto territoriale integrato’, che risponda alla domanda del mercato attuale, che sia altamente modulabile, e che stimo-li la interre-lazione e la cooperazione fra le aziende e i produtto-ri di servizi diversi. E’ in-dispensabile coinvolgere tutti i setto-ri della no-stra società, della nostra e c o n o m i a : dalla cultura

alle attività produttive-artigianali, dalla viabilità all’ambiente, ecc., ponendo particolare attenzione all’a-

gricoltura ed ai frutti della terra, che si traducono in ‘eccellenze enogastrono-miche’, che devono essere

commercializzate, anche in funzione dello sviluppo del settore turistico. E’ necessa-rio, quindi, puntare soprat-

tutto sull’ac-coglienza e costruire di-verse ‘Filiere tur i s t i che ’ , legate a tut-ti gli aspetti e peculiarità del territorio, che devono poi essere svi-luppate con-c re t a m e n t e dagli addetti ai lavori, at-

traverso la realizzazione di pacchetti turistici, fi nalizza-ti a rendere accattivante e coinvolgente il soggiorno dell’ospite”.

Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino

“Un territorio delle qualità, da scoprire tutto l’anno”

“Sicuramente la cri-si porterà un mutamento alle abitudini degli italiani, anche il turismo si trasfor-merà, si cercheranno nuove mete. Le Marche con le loro eccellenze si potranno far valere in questo nuovo mercato. Offagna ha deciso di continuare ad investire su questo settore, il costante aumento di turisti registra-ti in questi ultimi anni ci impone di continuare su questa strada, e le direzioni che intendiamo seguire sono due: potenziamento delle reti di collaborazione per promuovere meglio il terri-torio e maggiore qualità dei servizi di accoglienza. At-tualmente Offagna fa parte del prestigioso club dei ‘Bor-ghi più belli d’Italia’ e già questo per un turista è una garanzia; dell’associazione Riviera del Conero, che ci permette di presentare al tu-rista un pacchetto completo mare-collina-montagna, cul-tura-storia-religione-relax; dell’iniziativa internazionale AdriacLands, che punta a valorizzare i Comuni di interesse storico-artistico delle aree del Mediterra-neo; del progetto ‘Terra dei castelli’, atto a valorizzare

Alessandro Desideri, assessore al Turismo Comune di Offagna

l’entroterra e i prodotti tipici dei Comuni dell’Unione di cui facciamo parte come Comune; del progetto ‘Slow look’ dedicato ai turisti alla ricerca di mete da visitare con tranquillità. Obiettivo dei prossimi anni è ottenere

il riconoscimento della Ban-diera arancione rilasciata dal Tci, importante circuito turistico, e la nascita di collaborazioni internazio-nali. Parlando di servizi, puntiamo al potenziamento del Punto informativo, alla creazione di una nuova area verde da mettere a disposi-zione del turismo giornaliero (inizio previsto lavori mag-gio), alla realizzazione di un percorso ciclo-pedonale per gli amanti del verde, alla valorizzazione dei mu-sei-monumenti-chiese con apposite targhe esplicative; prevediamo anche sviluppi legati alle nuove tecnologie. Altro obiettivo è il recupe-

ro di locali del centro storico per favorire la nascita di nuove atti-vità artigia-nali; speria-mo, quindi, che la crisi in atto pos-s a e s s e re un punto di parten-za per un futuro mi-gliore”.

“Uno degli obiettivi èla Bandiera arancione”

“Arte, fede, cultura, sto-ria: sono innumerevoli i fattori che spingono un turista, o chiunque ami viaggiare, a venire nella no-stra regione per assaporare questa atmosfera magica e piena di ricchezze. E se le Marche possono conside-rarsi uno spaccato d’Italia, Loreto si può considerare, a sua volta, un piccolo spec-chio su cui si rifl ettono tutti quelli che sono gli aspetti peculiari del nostro territo-rio. Il settore turistico rico-pre dunque, inutile a dirsi, un ruolo importantissimo nell’economia della nostra città. Milioni di turisti rag-giungono ogni anno Loreto

“Dove arte, fede estoria si specchiano”

Federico Guazzaroni, consigliere delegatoal Turismo Comune di Loreto

per motivi principalmente devozionali, determinando una tipologia turistica di passaggio. Gli ultimi dati pervenuti, infatti, oltre a riscontrare un aumento dei fl ussi turistici sia dall’Italia che dall’estero, hanno evi-denziato quella che è ormai una tendenza costante della nostra città e cioè una du-rata media del soggiorno che non va oltre ai due giorni. Una situazione che, data la diffi cile congiuntura economica, tenderà ad acu-tizzarsi se non riusciremo a mettere in atto strategie ben mirate e a vedere questo momento come opportu-nità di rinnovamento e di fattiva collaborazione tra le varie realtà del territorio, per riuscire a proporre ciò che la nostra regione può

offrire, attraverso percorsi turistici ‘a tema’ che sap-piano soddisfare le varie tipologie di turista. Loreto, con l’adesione all’associa-zione Riviera del Cònero, sta già sperimentando, da alcuni anni, questa messa in rete di servizi tra i Co-muni egli Enti associati e i risultati raggiunti fi no ad ora ci hanno dimostrato che questa è la strada giusta da percorrere per creare opportunità che portino il turista a fermarsi nelle città trasformando la visita in soggiorno. Per noi il punto di partenza per progetta-re queste iniziative è una fattiva collaborazione con le istituzioni presenti nel territorio come fondazioni, pro loco, ecc., e con la Delegazione Pontifi cia della Santa Casa, cosa che ci per-mette di gestire in maniera congiunta sia l’accoglienza che l’offerta turistica. La consapevolezza di vivere in una regione come la nostra e la volontà di tutti gli ‘addetti ai lavori’ ad unire le proprie forze e a lavora-re in sinergia faranno da solide basi ad una strategia che potrà risultare vincente sotto tutti i punti di vista”.

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Rivoltial turismo16PAGINA MARZO 2012MARCHEdomani

“Benvenuti a Porto Sant’Elpidio, la città con il litorale più lungo dell’in-tera costa picena. Ben sette chilometri di fascia costiera incorniciati da ampi spazi verdi che segnano il confi ne tra la spiaggia e la passeg-giata, in cui si affi anca una pista ciclabile che attraversa il lungomare da nord a sud. Contribuiscono a rendere ancor più suggestivo il pa-esaggio la pineta demaniale e numerosi stabilimenti bal-

“Una vacanza a misura d’uomo ed anche ricca di emozioni”

neari che, nel pieno rispetto dell’ambiente circostante, operano non soltanto per i servizi di spiaggia ma anche per quelli di bar e ristorazione, tant’è che la maggioranza di essi è aperto tutto l’anno. Pur essendo un Comune relativamente giovane, avendo ottenuto l’indipendenza amministra-tiva dalla vicina Sant’Elpi-dio a Mare nel 1952, Porto Sant’Elpidio ha origini anti-che. I numerosi ritrovamenti archeologici, tra i quali i resti di un villaggio a pa-lafitte che accludeva una necropoli, fanno giungere alla conclusione che già nel IX secolo A.C. nel territo-rio elpidiense vi fosse una fi orente città appartenente alla civiltà Villanoviana, di età pre-etrusca. Reperti che oggi possono essere ammi-rati nella mostra ‘Origini, vita e morte nell’Età del Ferro’, allestita nella Torre dell’Orologio. La vacan-

za a Porto Sant’Elpidio è davvero a misura d’uomo. Tutto avviene in una sorta di grande villaggio che com-prende camping, alberghi,

bed & breakfast, country house e, per la stagione estiva, appartamenti affi ttati

dalle famiglie locali. Porto Sant’Elpidio è anche una città a misura dei bam-bini, degli anziani e delle famiglie, con ben 34 parchi

gioco, ed è leader nella programmazione culturale. Spettacoli, convegni, mo-

stre, competizioni sportive si susseguono durante tutto il corso dell’anno. A fare da cornice a questi even-ti, edifi ci ricchi di storia, come Villa Baruchello e Villa Murri, mentre il nuo-vissimo Teatro delle Api, inaugurato nell’ottobre del 2006, ospita il teatro di prosa, curato dal suo diret-tore artistico Neri Marcorè, i concerti e la stagione invernale del teatro per ragazzi. Durante il mese

di luglio invece è la pineta, la Torre dell’O-rologio e il parco di Villa Murri a ospitare il Festival internazionale del teatro per ragazzi, giunto quest’anno alla sua XXII edizione. Una manifestazione intera-mente dedicata alle gio-vani generazioni, con compagnie provenienti dai cinque continenti, che ha ottenuto un rico-noscimento prestigioso come il patrocinio Une-sco. Da non dimentica-re la nuova uscita del casello autostradale, un punto di partenza e di arrivo per tutti coloro che vorranno conoscere

il nostro territorio, assa-porandone i paesaggi e le importanti realtà artigiane

e imprenditoriali che lo ca-ratterizzano. Attualmente sono ben 672 le imprese calzaturiere che operano nel territorio elpidiense e molte di queste sono marchi illustri conosciu-ti in tutto il mondo, che hanno fatto della qualità del made in Italy il loro punto di forza. Numero-si sono anche gli outlet sorti intorno al nostro di-stretto calzaturiero, che rappresentano anche un importante connubio tra imprenditoria e turismo. Infi ne l’attenzione costante per l’ambiente ci ha por-tato a conquistare per il quarto anno consecutivo la Bandiera blu e ad ottenere due vele nella Guida blu del Touring club italiano. E’ proprio in quest’ottica che abbiamo promosso la raccolta differenziata dei rifi uti, che ci ha visto per ben due anni consecutivi primi nel centro Italia per la percentuale di raccolta e che anche quest’anno ci ha portato ad ottenere un ottimo piazzamento. Non mi resta quindi che invitare tutti a Porto Sant’Elpidio, una città vivace e ricca di tradizione che non manche-rà di stupire e emozionare i suoi visitatori”.

Mario Andrenacci, sindaco di Porto Sant’Elpidio

“Un’effi cace promozione? Bisogna unire le eccellenze”

La Riviera del Conero, un territorio che non si fi nisce mai di scoprire, dove sono racchiuse bellezze na-turali, artistiche, culturali. Dove l’offerta integrata di pacchetti turistici per tutti i target e le esigenze ha fatto dell’associazio-ne Riviera del Conero un punto di riferimento per i visitatori e ancora prima uno strumento di aggre-gazione per i Comuni, ben 13, che ne fanno parte. Proprio in questi giorni si è aggiunto anche Osimo, la cui richiesta è stata accolta all’unanimità e con grande entusiasmo da parte di tutti i soci. “Siamo molto orgogliosi dell’ingresso di Osimo -ha dichiarato il presidente dell’associazio-ne Riviera del Conero, Carlo Neumann- che rende ancora più interessante la destinazione turistica del

Conero. Ci auguriamo che ci sia una forte collabo-razione nell’ottica di una maggiore valorizzazione del nostro patrimonio, pun-tando in particolare sulle grotte e sull’affascinante percorso ipogeo che si sno-da per tutto il perimetro della città, sempre molto apprezzato dai turisti e che contribuiremo a pro-muovere sia in Italia che all’estero”. Insomma, la promozione si fa sempre più integrata proprio per valorizzare al meglio le numerose eccellenze del territorio. “E’ importan-te mettere in campo una strategia di rete nell’azione turistica di promozione -ha affermato Achille Ginnetti, assessore al Turismo del Comune di Osimo-, ab-biamo riscontrato questo interesse all’interno dell’as-sociazione, impegnata a in-

tegrare l’offerta di turismo balneare con proposte al-trettanto valide e attrattive anche nell’entroterra”. La collaborazione tra l’asso-ciazione Riviera del Conero e il Comune di Osimo si era consolidata la scorsa estate con il progetto “Conero open tour”, il bus turistico per collegare tutti i Comuni sia della costa sia dell’en-troterra, di cui la città era capofi la e che è stato coor-dinato proprio dall’associa-zione. Nel 2012 sale così a 13 il numero dei Comuni soci: Ancona, Agugliano, Camerano, Camerata Pi-cena, Castelfidardo, Lo-

reto, Numana, Offagna, Ostra Vetere, Polverigi, Porto Recanati, Santa Ma-ria Nuova, Osimo. Fanno parte dell’associazione -che si occupa di formazione, promozione e accoglienza sul territorio- anche privati rappresentanti di varie ca-tegorie come albergatori, agenti immobiliari, bagnini associati, Bcc Filottrano, associazione turistica por-torecanatese, Ente Parco del Conero. Rimane ancora fuori dall’associazione il Comune di Sirolo, nono-stante i numerosi inviti a rientrare, con una proposta di collaborazione anche in

forma scritta inviata dal presidente Neumann al sindaco Moreno Misiti: “Le nostre richieste sono sempre cadute nel vuoto -spiega Neumann-, forse perché il sindaco, come ha affermato pubblicamente sulla stampa, ritiene che in un’associazione ampia come quella attuale il ruolo di Sirolo fi nisca per essere svilito. L’associazione, in-vece, ritiene fondamentale ai fi ni di un’effi cace pro-mozione turistica unire le eccellenze del nostro terri-torio. Strategia pienamente condivisa da anni dagli altri Comuni soci. Auspi-

chiamo quindi che l’Am-ministrazione comunale riveda la sua posizione”.

“Come presidente della Camera di commercio do-rica fu convinto promoto-re, nel 2005, di “Welcome to Ancona”, progetto di accoglienza turistica e di valorizzazione del capo-luogo, ideato in occasione dell’approdo delle grandi navi da crociera nel porto dorico. Giampaolo Giam-paoli ricorda che lo scopo del progetto era coordinare diversi soggetti operanti nel settore turistico, uno scopo che, a suo parere, andrebbe perseguito oggi più che mai. “La via della salvezza per il nostro futuro passa attraverso il porto. Dobbiamo capire che l’in-coming turistico, che ho sempre difeso e sostenuto, porta un notevole indotto complessivo a benefi cio di tutta la città”. Le preoccu-pazioni di Giampaoli sono volte ai meccanismi azien-dali di risparmio sui costi, che rischiano di chiudere le aziende in un guscio, a tutto discapito dello svi-

“La via della salvezza per il

nostro futuro passa attraverso

il porto. Dobbiamo capire che l’incoming

turistico, che ho sempre difeso

e sostenuto, porta un

notevole indotto complessivo a

benefi cio della città”

luppo. E invece, inciso del noto imprenditore, anche le industrie devono fare la loro parte per il rilancio dell’economia. Rilancio che deve vedere nel turismo un importante strumento: “Per

le aziende si tratta di una notevole vetrina, per questo invito tutti gli imprenditori, congiuntamente agli enti pubblici, ad impegnarsi in una grande campagna di co-municazione che promuova questo settore. Le Marche –aggiunge Giampaoli- han-no tutte le carte in regola per puntare sul turismo: sono come una bella tavola imbandita che attende che si invitino gli ospiti”. Un pensiero alle ripercussioni del recente naufragio della nave Concordia sul settore crocieristico: “Il compar-to conosceva un periodo di sviluppo; speriamo che quanto è successo non bloc-chi questa crescita e che i viaggiatori continuino ad avere fi ducia nelle navi da crociera, come fi nora hanno fatto”.

Rosemary Martarelli

Giampaolo Giampaoli, imprenditore

“Per le aziende una vetrina”

“Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio meraviglioso, su questo non ci sono dubbi. Bellezze naturali, città d’arte, loca-lità montane e balneari, un sito straordinario come il Parco del Conero, ma non solo. Percorsi enogastro-nomici, wellness, turismo religioso, e, perché no, spacci aziendali di grandi marche famose in tutta Italia. E il ‘genio marchi-giano’ che ha visto nel pas-sato personaggi eccellenti nel campo della cultura e dell’arte rivive oggi anche nei tantissimi imprendi-tori creativi e innovativi che danno lustro a questa terra e la proiettano anche al di fuori dei confi ni del nostro Paese. Ecco perché noi tutti abbiamo il dovere di preservare e difendere le bellezze che abbiamo,

“Preservarela bellezza”

di esserne custodi fedeli e onesti: smettiamo di criti-care quello che non funzio-na e concentriamoci sulla valorizzazione di quello che abbiamo. Le infrastrut-ture non sono perfette, è vero, alcune manifestazioni non vengono promosse al meglio, ma cerchiamo di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno! Facciamo rete, investiamo sulla fi liera del turismo e valorizziamo le nostre punte d’eccellen-za. Sono convinto che il turismo è un volano po-tentissimo per rendere il nostro territorio attrattivo nella sua totalità e di con-seguenza capace di portare indubbi vantaggi a tutte le

componenti che su di esso vivono, lavorano ed opera-no. E lavoriamo anche sul concetto dell’accoglienza: gli imprenditori del tu-rismo devono cambiare mentalità se vogliamo fare un salto di qualità: dagli albergatori ai ristoratori, ma anche i negozianti e tutti coloro che lavorano col pubblico. Se il turista troverà un intero territorio accogliente tornerà volen-tieri e soprattutto sarà lui stesso un importantissimo strumento di promozione. Serve dunque uno sforzo da parte di tutti, pub-blico e privato insieme, per lavorare con logiche imprenditoriali, di pianifi -cazione e programmazione; defi niamo un vero piano di marketing territoriale di ampio respiro, un proget-to trasversale che metta a sistema tutte le peculiarità citate prima e, soprattutto, la qualità di vita che è alla base del nostro modello socio-economico”.

Aldo Roscioni, presidente sezione Turismo Confi ndustria Ancona

“Defi niamo un progetto trasversale che metta a sistema tutte le peculiarità”

Carlo Neumann, presidente dell’associazione Riviera del Conero

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Rivoltial turismoMARZO 2012 MARCHEdomani

“Le Marche un laboratorio per i nuovi orientamenti”

Ludovico Scortichini, tour operator, membro Consiglio direttivo Confi ndustria

Raffaele Jannucci, direttore editoriale Plein Air

“Imprenditori unitevi:insieme conviene”

“Una forza di attrazione che può far vincere la sfi da”

Rodolfo Giampieri, presidente Camera di commercio di Ancona

“Le Marche, una regio-ne che nella sua configura-zione ambientale, storica, culturale e economica, può essere considerata un vero e proprio laboratorio nel quale si possono speri-mentare e rendere concreti i nuovi orientamenti del turismo. Una regione che

ha come punti di rife-rimento non solo tante località, in una variegata caratterizzazione, ma ha il motivo centrale nel luogo. Un’espressione che non indica un punto geografico ma il contenuto, una vera e propria ‘materia’ che può essere plasmata in tanti modi e che diventa espres-sione di turismo. Una terra fertile, viene spontaneo dire, per mettere a dimora un’offerta che ha le radici nei centri storici, nei par-chi, nella campagna, nei panorami, nei paesaggi, nelle tradizioni, nei borghi, nelle strade. Le strutture ricettive sono coordinate con questa realtà e i posti letto, espressione statistica delle attività turistiche, si coniugano con i posti

natura, i posti ambiente, i posti paesaggi. Con queste premesse possiamo dire, in sincronismo con la testata, che per le Marche il doma-ni non è solo un auspicio ma una prospettiva che è pronta ad aprirsi e a con-nettersi con una domanda desiderosa di trovare nel turismo non più solo un acquisto di beni e servizi, ma quei valori che arric-chiscono la vacanza nei motivi della conoscenza e nell’emozione della sco-perta.

Dall’angolo visuale di Plein Air, il mensile del turismo secondo natura, le Marche rappresentano una vera e propria palestra. Ogni servizio che dedichia-mo alla regione, a luoghi spesso sconosciuti, è per

noi un’esperienza nella quale troviamo non solo il piacere della descrizione e il colore delle immagini, ma da cui percepiamo sen-sazioni profonde. Vedia-mo, osserviamo, tracciamo itinerari, raggiungiamo questa e quella località e ogni volta sentiamo le voci di una terra che, proprio così, sa parlare a chi vuole visitarla. Il territorio, mai in modo così bello come nelle Marche, quando lo interroghi, risponde. Una regione che possiede un patrimonio che è la prima risposta, già pronta e in mille ‘confezioni’ per un turismo che si dovrà co-ordinare con le esigenze, non solo economiche, di un tempo libero e di una vacanza che saranno chia-

mati ad ispirarsi sempre di più alla semplicità, alla genuinità, alla sobrietà. In questa ottica le Marche hanno la semplicità, cioè i valori di madre natu-ra; la genuinità, quella di una terra che si è saputa proteggere; della sobrietà, cioè di una cultura di vita che si raccorda alla qualità

dei luoghi. Il turismo sarà molto di più che una risor-sa. Sicuramente sotto l’a-spetto economico ma an-cora di più per rigenerare modelli comportamentali che faranno della vacanza un motivo fondamentale della qualità della vita. Meglio possiamo dire: la qualità delle Marche”.

“Sono anni che rac-conto delle aziende che vogliono crescere, aziende che hanno bisogno di ag-gregarsi. Poco importa se l’aggregazione è verticale od orizzontale. Poco im-porta se si usano contratti di rete -Ati, consorzi, joint venture-. Poco importa se ci si mette insieme per il migliorare il prodotto, l’or-ganizzazione , la redditività e il cash fl ow. Importante è mettersi insieme. Racconto ciò perché sono stato il primo in Italia, sei anni fa, ad aggregare cinque tour operator nazionali: quindi, non sono uno che predica bene e razzola male. Que-sta aggregazione –ovvio, con tutte le diffi coltà del caso- ha permesso alle mie aziende di avere nel 2011

un aumento medio del fat-turato del 28,8%. Ripeto: 28,8%. Ma questo risultato è dovuto non perché ‘sono il più bravo’, ma dal fatto che oggi ‘insieme conviene’. Uso lo slogan di Confi ndustria, coniato a tal proposito. Tra gli stake holder delle Mar-che, peggio ancora tra quelli della provincia di Ancona, ciò è impensabile. Eppure, c’è moltissimo da fare. Gli alberghi da soli non vanno da nessuna parte, idem per i territori, le guide, eccetera. Nessuno degli stake hol-der ormai ha risorse –anzi, piangono tutti dalla mattina alla sera, dal primo all’ul-timo giorno dell’anno- per affrontare le sfi de di oggi e di domani. Però, pensare di mettersi attorno a un tavolo, con un piattino e

qualche euro sopra, e pro-porre di mettere insieme i piattini e di condividere un progetto commerciale, di comunicazione, di posi-zionamento e di prodotto, piuttosto… crepo!, ma con il mio vicino mai! Quelli più eleganti, invece, dicono che ci volevano provare, ma non hanno trovato il tempo... Pensate, il tempo! Come imprenditore sono fondamentalmente otti-mista, ma credo che se i miei colleghi marchigiani, peraltro intelligenti, non mettono da parte l’indivi-dualismo che li attanaglia, vedranno in pochi la luce del dopo crisi, e i pochi che ci arriveranno saranno dilaniati fi nanziariamente e progettualmente, e non avranno né forza né lucidi-

tà per approfi ttare della ri-presa. Quindi, imprenditori, mettetevi insieme e pensate che il vostro collega vicino non è un competitor, ma un futuro alleato. Il vostro competitor più aggressivo è,

paradossalmente, il cliente fi nale che sceglie ormai i servizi turistici tra chi è più forte -guarda caso, perché è aggregato-. Per creare una rete di imprese basta la vo-lontà per farlo. Le risorse, in parte, si trovano -ci sono molti finanziamenti a tal proposito-; si trovano anche tanti professionisti che sono esperti, uno per tutti il pro-fessor Gabriele Micozzi, che segue Confi ndustria di mez-za Italia su questa tematica. Quindi, come suggeriscono gli esperti di aggregazioni: basta fare un passo indietro

insieme, per poi farne tre in avanti. Buona condivisione a tutti”.

“Non bisogna vedere nel

collega vicino un competitor, ma un futuro

alleato”

“Un’accorta offerta turistica di qualità può

rappresentare una preziosa strategia in questi anni di crisi e di progressiva terzia-rizzazione delle economie; la forza di attrazione dei nostri territori può consen-tire all’economia di vincere la sfi da che va affrontata a livello nazionale: è es-senziale intercettare nuovi mercati e nuovi viaggiatori, operazione possibile solo con un lavoro condotto a livello di sistema, dove pub-

blico e privato interagisca-no. Con questa convinzione la Camera di commercio di Ancona partecipa da anni alla più qualificata operazione di rating per il turismo: il progetto mar-chio Ospitalità italiana, lanciato da Isnart (Istituto nazionale ricerche turisti-che del sistema camerale) a livello nazionale. Ben 69 sono le realtà certificate solo nella nostra provincia

(tanto che nel 2011 Ancona si è attestata come la pri-ma provincia delle Marche come numero di struttu-re certifi cate Isnart) e nei prossimi mesi il numero è destinato ad aumentare, dal momento che altre 18 strutture sono già in via di accreditamento. Tra i criteri di qualità in base ai quali gli esercizi ricet-tivi e ristorativi vengono valutati e certifi cati, oltre,

ad esempio, alla facilità di accesso, alla professionalità del personale e alla genui-nità dei prodotti, compare anche la sostenibilità am-bientale: la promozione turistica rappresenta infatti anche uno strumento privi-legiato per sensibilizzare il pubblico sulle questioni di rispetto dell’ambiente e del patrimonio storico e cultu-rale locale. Collegata alla partecipazione al progetto Isnart è anche la creazione di un osservatorio turistico nazionale, recepito dalla nostra Camera di com-mercio con la costituzione di una analoga realtà che fornisce periodicamente analisi della congiuntu-

ra del comparto a livello provinciale. L’impegno e le attività delle Camere di commercio in quest’ambito ha suscitato l’attenzione e l’interessamento del mi-nistero del Turismo con cui l’Unioncamere ha già siglato un accordo di colla-borazione in tema di azioni per lo sviluppo del settore; è del mese scorso l’ultimo incontro con il ministro Piero Gnudi per valutare l’estensione della colla-borazione a nuovi aspetti strategici della questione turistica, come la valoriz-zazione dello strumento delle Reti d’impresa e l’af-fi namento dell’utilizzo dei Fondi europei”.

Anna Olivucci, responsabile Marche Film Commission“Siamo in un’epoca di post turismo di massa, dove non possiamo più parlare di offerta generalizzata, ma di marketing esperienziale e di segmenti di clienti ben dif-ferenziati”. Ad affermarlo è Anna Olivucci, responsabile di Marche Film Commis-sion e recentemente eletta vicepresidente di Italian Film Commission. In tempi di crisi il turista non vuole più un viaggio fine a se stesso, ma un’esperienza complessa e sfaccettata. Un concetto che, secon-do la Olivucci, va posto alla base di operazioni di collegamento virtuoso tra turismo, cultura e cinema. “Noi siamo stati tra i primi a parlare di cineturismo,

in collaborazione con il Festival internazionale delle location e del cineturismo di Ischia, e ad effettuare ricerche in merito”, sottoli-nea la responsabile. Marche Film Commission, infatti, ha collaborato più volte con l’università, fornendo materiali per studi sull’ar-gomento, ed ha già attuato progetti di cineturismo, con tour di un giorno attraverso i luoghi marchigiani ripresi dal grande schermo. In particolare, sono state orga-nizzate esperienze di viaggio ad Ancona e ad Ascoli Piceno, con guida turistica ed esperto cinematografi co, pranzo con prodotti tipici e visione delle scene dei fi lm girate in quelle località, allo

scopo di restituire l’appeal del cinema e dei luoghi da esso ripresi. “Queste espe-rienze dovrebbero solletica-re anche i tour operator, che potrebbero ideare apposite offerte –aggiunge la Olivuc-ci-. Certo, la Regione do-vrebbe fare il resto, ovvero produrre nuova fi lmografi a in loco”. A mancare nella nostra regione, secondo la responsabile, non è la richie-

sta di cineturismo, quanto la prontezza di risposta da parte delle amministrazioni. In tal senso, c’è ancora molto da fare per mettere in rete le eccellenze marchi-giane e per offrire proposte competitive. “Le Marche hanno al loro attivo una filmografia non rilevante –continua la Olivucci-, e dobbiamo partire da questa consapevolezza per crearci

ulteriore spazio. Sarebbe importante anche un inter-vento più consistente delle aziende, magari attraverso le nuove formule di inve-stimento attivate da tax credit e tax shelter: solo credendoci questa regione potrà fare quel passo in più che ha già dimostrato di essere in grado di fare con le Pmi di altri settori, e che è ora che affronti anche

nel cinema”. Rosemary Martarelli

“Quel passo in più, da compiere anche nel cinema”

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Rivoltial turismo18PAGINA MARZO 2012MARCHEdomani

Generale accorciamen-to della durata media delle vacanze e loro distribu-zione nell’arco di tutto l’anno, non più solo nel periodo estivo: questa è l’immagine fotografata da numerose ricerche sui nuo-vi stili del viaggiare, come riferito da Gabriele Micoz-zi, docente di marketing dei servizi all’Università Politecnica delle Marche. Un quadro che il profes-sore ha definito valido

“Lavoriamo con più forza sulla capacità ricettiva”

anche per le Marche, per lungo tempo considerate regione poco conosciuta, e che invece, grazie alla campagna promozionale con testimonial Dustin Hoffman, si sono viste legittimare come offerta turistica di qualità in Ita-lia e all’estero. “Il profilo del turismo nelle Marche –afferma il docente- di-segna una forte presenza di persone interessate alle eccellenze locali, sia eno-

gastronomiche che arti-stiche e culturali. Capita, però, che molti visitatori lamentino una mancanza di promozione integrata ed una sorta di campani-lismo del nostro territorio. Ritengo, invece, che met-tere in rete le eccellenze locali sia fondamentale per ampliare la promozione della nostra regione, e che dovremmo quindi la-vorare con più forza sulla nostra capacità ricettiva,

sulla fornitura di servizi adeguati e sul rapporto qualità-prezzo”. Proprio a questo proposito, Mi-cozzi sta sviluppando con Confindustria Ancona un osservatorio sull’accessibi-lità, per mappare il grado di accoglienza nei confron-ti di ogni fascia sociale, e con la Regione Marche, insieme con il professor Gregori, sta supportando il team del dottor Orsetti nello sviluppo di progetti innovativi di marketing che il docente spiega così: “Sogno una sorta di scuola internazionale dedicata ad operatori e studenti di tutto il mondo del settore turistico, food e fashion, e a giornalisti e blogger: una struttura in loco come la Mole di Ancona, dove si

possa insegnare la qualità della vita che contraddi-stingue la nostra regione, facendo leva su momen-ti didattici, show room, musei dinamici e punti vendita delle nostre tipici-tà”. Con il tour operator Go Asia, invece, Micozzi sta mettendo a punto due tipologie di prodotti che rispondono alle diverse esigenze del mercato at-tuale: da una parte viaggi low cost verso diverse lo-calità asiatiche, dall’altra un’offerta top di gamma che permette di visitare cinque continenti in meno di un mese. Si tratta del primo outlet del turismo: si può andare a Tokio con 580 euro o fare il giro del mondo con 3 mila.

Rosemary Martarelli

Gabriele Micozzi, docente Marketing dei servizi alla Politecnica

“I nostri spettatori provengono da tutto il mondo”

Gianfranco Mariotti, sovrintendente Rossini Opera Festival

“Una buona parte del pubblico ha Pesaro come meta del suo viaggio”

“A Pesaro accadono cose. E’ questo che dicono i nostri spettatori, prove-nienti da ogni parte del mondo. Di essi, due su tre sono stranieri, e spesso appartengono al fl usso di

turismo culturale estivo che scorre lungo la fi liera Sali-sburgo – Bayreuth – Aix en Provence – Glyndebourne – Verona, e che il Rof in-tercetta come ultima tappa, collocato com’è nel pieno dell’agosto. Tuttavia una buona parte del pubblico

del Festival, come emerge dai nostri recenti rileva-menti, ha solo Pesaro come meta del suo viaggio: un viaggio che ha motivazioni precise e costanti nel tem-po, ciò che rappresenta il vero fondamento della sua fortissima fi delizzazione. I

nostri spettatori sono in genere più colti e informati, ma anche più esigenti e av-vertiti, rispetto alla media. Essi conoscono bene sia le ragioni fi lologiche che sostengono un cartellone fatto di titoli inconsueti, sia quelle della strenua ricerca attorno ai nuovi linguaggi teatrali, più vicini alla sen-sibilità contemporanea: un mix ossimorico – massimo rigore e massima libertà – che qualche volta li irrita e sconcerta, ma non li di-stoglie mai dal tornare. Per-ché al Rof si aspettano di scoprire non solo il Rossini sconosciuto, ma anche ciò Rof 2011, “Mosè in Egitto” (foto: studio Amati Bacciardi)

che bolle nella pentola del mondo. Appunto: a Pesaro accadono cose”.

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19PAGINAMARZO 2012 MARCHEdomani

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SILVANA CORICELLI

La Traviata di Josef Svoboda aprirà il 20 luglio (repliche il 29 luglio, 4 e 12 agosto) all’arena Sfe-risterio di Macerata la 48/a Stagione lirica, sotto la direzione artistica di Francesco Micheli. Segui-ranno La Bohéme (21 e 27 luglio, 5 e 10 agosto) e Carmen (22 e 28 luglio, 3 e 11 agosto). Agli spettacoli lirici si aggiungerà un ricco programma di eventi, quasi

un festival nel festival in cui l’intera città diverrà il palcoscenico di una grande festa della musica e del teatro; “Proposte variegate –inciso di Micheli- adatte ad un pubblico vasto ed eterogeneo, culminanti in una tripletta di opere per ogni weekend”. Sarà dedi-cata al magistero del gran-de scenografo Svoboda -cui lo Sferisterio rende omag-gio nel decimo anniversario

della morte e nel venten-nale della mitica Traviata “degli specchi”- la Stagione 2012 dello Sferisterio: un’e-dizione con cui “il Cda ha fatto una scelta politica co-raggiosa che guarda verso nuovi scenari”, commenta il presidente Romano Caran-cini, parlando di un festival “rinnovato, aperto alle energie nuove e creative dei giovani”. “Abbiamo voluto coniugare tradizione e

novità - aggiunge Antonio Pettinari, vicepresidente dell’Associzione Sferiste-rio-: opere liriche famose in un contesto di nuova impostazione generale, che pone attenzione al territorio, ai giovani e a diverse risorse culturali”. Decisa anche la nuova veste grafica del Festival e della Stagione lirica; tra i tanti profili dei giovani creativi di alta qualità,

sarà Francesca Ballarini, art director, illustratrice e designer ventinovenne di Moie di Maiolati, a rea-lizzare, in stretto contatto

Sferisterio, il cartellone 2012

con il direttore Micheli, il nuovo brand con cui la Stagione 2012 si presente-rà al pubblico nazionale ed internazionale.

La fi gura mitica di Don Chisciotte, cavaliere errante che si mette in viaggio, come gli eroi dei ro-manzi, per difendere i deboli e riparare i torti. Il cele-bre personaggio di Cervantes vive in un suo mondo ideale di sogno, di illusioni, dal quale non si distacca;

esprime il rapporto tra illusione e realtà, incarnando un disperato bisogno d’evasione: è proprio per evadere dalla realtà che il gen-tiluomo, ispirandosi agli antichi personaggi del mondo cavalleresco, decide di farsi cavaliere. Cavalli e cavalieri, dame e amori, al centro

delle svariate soluzioni narrative proposte da David Riondino (nella foto) che, grazie alla sua sottile capa-cità di passare dal comico al tragico, saprà emoziona-re e divertire rileggendo in chiave contemporanea uno dei personaggi della letteratura più conosciuti e amati dal vasto pubblico: l’appuntamento è al teatro La Nuova Fenice di Osimo domenica 4 marzo (ore 17.30): Riondino, voce recitante, e Andrea Candeli, chitarra, in “Don Chisciotte”, viaggio suggestivo proposto nell’ambito dei Concerti aperitivo del Carlino. Spetta-coli ad ingresso gratuito, la raccolta fondi di questa nona edizione della rassegna per l’acquisto di un macchinario destinato al reparto di Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale Salesi di Ancona.

Concerti aperitivo: Don Chisciotte riletto dall’istrionico Riondino

Disabilità, solitudine, nuovi poveri, extracomunitari, anziani, eventi catastrofi ci: sono le tematiche che l’orga-nizzazione del Concorso internazionale di poesia “Città di Porto Recanati” suggerisce di considerare ai poeti che vogliano partecipare alla 23/a edizione del Premio (con il patrocinio del Comune di Porto Recanati e della Regione Marche e la collaborazione dell’associazione “Lo spec-chio”). Una sola poesia dovrà essere inviata e non dovrà superare i 35 vv (può essere stata anche edita, ma non deve mai aver vinto il primo premio in altri concorsi). La giuria stilerà una graduatoria di tre vincitori dei premi in denaro e di altri meritevoli sino al 10° classifi cato. Le poesie dovranno essere spedite entro il 31 luglio 2012 in quattro copie, per posta ordinaria al seguente indirizzo: Prof. Renato Pigliacampo c/o Concorso internazionale di poesia “Città di Porto Recanati”, XXIII Edizione 2012, Casella Postale n. 61 62017 Porto Recanati (Macerata). La poesia potrà anche essere inviata per e-mail a: [email protected] La premiazione avverrà a Porto Re-canati; prevista una raccolta delle migliori opere in una silloge. Per ogni informazione contattare l’organizzazione.

“Città di Porto Recanati”: poesie entro luglio

Il prossimo appuntamen-to è in collaborazione con gli Amici del-

la Musica “Guido Michelli”: concerto atteso nel cartellone della Stagione liri-ca di Ancona quel-lo di Luigi Piovano e Antonio Pappano che il 25 febbraio eseguiranno musiche di Giovanni Battista Cirri, Ludwig van Beethoven, Giuseppe Martucci , Johan-nes Brahms. Uno dei massimi diret-tori d’orchestra del nostro tempo, Pap-pano, dal podio al pianoforte sul palco del Teatro delle Muse (ore 21) in un’esi-bizione al fi anco di Piovano, violoncel-lista di punta: un duo che offrirà alla città l’occasione di assistere ad uno dei due unici concerti italiani del 2012. E le ca-ratteristiche di ‘unicità’ ha avuto l’inaugurazione della Stagione, vedendo coronata la trilogia Mozart-Da Ponte (avviata tre anni fa con Don Giovanni e proseguita nel 2011 con Così fan tutte) con il nuovo allestimento della Fondazione Muse fi r-

mato da Pier Luigi Pizzi: suoi regia, scene e costumi delle Nozze di Figaro, un lavoro di mirabile tessitu-ra che per scelte estetiche e capacità di perfezione corale ha indelebile cifra

stilistica. Standing ovation per Pizzi, cui il pubblico ha ancora una volta tributato la propria riconoscenza: per la possibilità, ancora una volta, di trovarsi al cospetto di un’opera d’arte che divie-ne e pulsa. Mentre dipana, raccontando la “giornata folle” di Figaro e degli al-tri numerosi personaggi, il fi tto intreccio di un titolo del teatro musicale che pre-

Ogni anno Fondazione Cariverona aiuta a realizzare progetti nei settori della sanità, dell’educazione, dell’arte, del sociale e della ricerca. Informazioni e moduli per la richiesta di contributi su:

www.fondazionecariverona.orgInfo: 045 805 73 23

APPROVATO IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI PER L’ANNO 2012.

INSIEME,PER FARE DI PIÙ.

Termine di presentazione delle domande:

Mercoledì 29 febbraio 2012

tende gran ritmo e sapienza fi nemente variegata per re-stituire la temperie umana raccontata dalla complessa partitura di Mozart. Bene integrati il piano scenico e quello musicale: diretta dal

bravo Guillaume Tourniaire la Form, nel cast artisti di nuova generazione, accanto agli applauditissimi Car-mela Remigio e Riccardo Novaro. Nel programma della Stagione –direttore

artistico Alessio Vlad-, il recital per l’8/a edizione del Premio inter-nazionale “Franco Corelli”, attribuito quest’anno al te-nore Paolo Fanale (data da destinar-si); il 23 marzo pre-vista l’esecuzione della Sinfonia n.9 in re minore op.125 di Beethoven: pro-tagonisti Sabina von Walther, so-prano , Stefanie Iràny, mezzoso-prano, Michael Smallwood, bari-tono, Luca Tittoto, baritono, la Form diretta da Hubert Soudant e il Coro Bellini , maestro

del Coro Simone Baioc-chi. Chiusura di cartellone con il ritorno, ad Ancona, della grande danza: il 21 e 22 aprile il Balletto Ac-cademico di Stato di San Pietroburgo si esibirà nel Lago dei Cigni, musica di Cajkovskij, coreografi e di Marius Petipa e Lev Iva-nov. Parteciperà l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Mikhail Gertz.

Mozart per tre: alle Muse è standing ovation

Ancona, Stagione lirica: un successo Le nozze di Figaro fi rmate Pizzi

“Le nozze di Figaro”, nuovo allestimento della Fondazione Muse per la regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi

Ancora molti gli appuntamento che fi no ad aprile comporranno il cartellone della stagione teatrale della Fondazione Pergolesi Spontini rea-lizzato in collaborazione con l’Amat e gli asses-sorati alla Cultura dei Comuni di Jesi, Maiolati Spontini, Montecarotto, Monte San Vito e San Marcello. Per tutti Cola-zione da Tiffany è il fi lm di Blake Edwards con l’indimenticabile Au-drey Hepburn e George Peppard: il fascino di quelle atmosfere rivi-vrà sul palcoscenico del Pergolesi di Jesi il 3 e 4 marzo nello spettaco-lo interpretato da due giovani attori di talento

come Francesca Inaudi e Lorenzo Lavia diretti da Piero Maccarinelli su testo adattato da Samuel Adamson. La stagione prosegue con Orlando furioso interpretato da un altro amatissimo attore come Stefano Accorsi, che porterà in scena il 13 e 14 marzo l’opera di Ludovico Ariosto nell’a-dattamento teatrale e per la regia di Marco Baliani. Antonio Latella, regista tra i più innovativi, fi rma di Un tram che si chiama desiderio, testo capola-voro di Tennessee Wil-liams in scena il 24 e 25 marzo. La chiusura della stagione del Pergolesi è affi data il 21 e 22 aprile a Il ventaglio, commedia

corale di Goldoni inter-pretata da un gruppo di attori giovani del Teatro Stabile del Veneto diretti da Damiano Michieletto, regista noto al pubblico marchigiano per le ap-plaudite regie al Rof. Al Teatro Spontini di Maio-lati il 26 febbraio sarà la volta di Mamma ce n’è due sole nella simpaticis-sima interpretazione di Paola Quattrini, Debo-ra Caprioglio e Rosario Coppolino diretti da un maestro della commedia come Patrick Rossi Ga-staldi. Il 2 marzo Emilio Solfrizzi e Lunetta Savino saranno i protagonisti di Due di noi di Michael Frayn, tre atti unici sulle diverse dinamiche che si

Mistero buffo a Maiolati possono instaurare tra moglie e marito diretti da Leo Muscato. Il 30 marzo la chiusura del cartellone di Maiolati sarà con Pa-olo Rossi (nella foto) che reinventa Mistero buffo, testo per il quale Dario Fo ricevette il Nobel per la letteratura: un omaggio al maestro per la regia di Carolina De La Calle Casanova, musiche com-poste ed eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila. Al Teatro Comunale di Montecarotto la comici-tà di Giorgio Montanini -attore marchigiano di “Matilde”, progetto della Regione Marche e dell’A-mat- sarà protagonista il 4 febbraio di Degustazioni postribolari. Il 17 marzo concluderà la stagione Se “in vivo veritas”… in vino meritas, spettacolo musicale e teatrale diretto da Gianluca Barbadori. Al Teatro Condominale La Fortuna di Monte San Vito, Amleto a pranzo e cena, di e con Oscar De Summa, sarà in scena il 23 febbraio. L’8 mar-zo Hula hop, scritta ed interpretata da Antonio Lucarini.

Prossimo appuntamento

con Luigi Piovano al violoncello e Antonio

Pappano al pianoforte

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SILVANA CORICELLI

Attesa per il ritorno ad Ancona di Margherita

“Le parole della fi losofi a”, l’infi nito di Margherita Hack nella DoricaHack, che il 7 maggio sarà all’Aula magna d’Ateneo di Monte Dago (ore 21). L’astrofi sica toscana sarà ospitata nell’ambito de “Le parole della fi losofi a”, la storica rassegna ideata e co-ordinata da Giancarlo Gale-azzi, presidente della Società fi losofi ca italiana sezione di Ancona, e promossa dal Comune dorico. Centrale,

nel corso della serata con la Hack, il tema dell’infi nito, una delle quattro “questio-ni di frontiera” trattate in questo ciclo di incontri. Il prossimo appuntamento, il 5 marzo al Teatro Sperimen-tale, sarà incentrato sulla razionalità e vedrà prota-gonista Franca D’Agostini, logica e docente al Politec-nico di Torino. Stessa sede

per l’incontro con il giurista Francesco D’Agostino, do-cente all’Università di Roma 2, che il 16 aprile parlerà di moralità. Un pieno di ospiti illustri per questa sedicesima edizione della rassegna, che rientra nel più ampio “Festival del pensie-ro” dorico e che da sempre si propone di tramandare la logica dell’alta divulgazione

del pensiero fi losofi co dando centralità alla parola e, per dirla con Galeazzi, “resti-tuendo ad essa la verità di cui è portatrice”. Accanto a questi appuntamenti, la rassegna propone “A scuola di fi losofi a”, tradizionale serie di incontri tenuti dallo stesso Galeazzi nella sala del Rettorato di Piazza Roma: si parte il 24 febbraio alle

ore 17, per una lezione sul tema del vero. Si prose-guirà con le discussioni sul buono (23 marzo), sul bello (20 aprile) e sul sacro (18 maggio). L’iniziativa dorica si caratterizza per la sua capacità di creare un sostrato culturale ed identi-tario, una sorta di circuito del pensiero non episodico, ma con appuntamenti nel corso dell’intero anno.

Rosemary Martarelli

Le opere sospese di Monica Pennazzi prossima-mente in mostra alla Villa comunale di Frosinone, viaggi sulla strada maestra di una coraggiosa speri-mentazione nel viaggio di una rassegna d’arte visiva contemporanea che con le libere composizioni di linee, colore e fi lamenti di luce fi rmate dall’autrice ancone-tana propone un “tuffo” nell’iper-spazialismo: per poter apprezzare, sottolinea l’asses-sore alla Cultura del Comune di Frosinone, Angelo Pizzutelli, “uno stile tutto particolare all’in-terno di un per-corso personale che esce dalle consuetudini e approda ad esiti dove anche la tridimensionalità risulta insuffi -ciente, trascolo-randosi in una commistione tra immagine piena e opera plastica e tangibile”. “Salto quantico” il titolo della personale: dopo il successo riscosso lo scorso autunno a Roma, negli spazi dell’associazione Massenzio Arte, continua-no a suscitare attenzione le sculture trasparenti che la Pennazzi ha realizzato con fi lo di nylon e plexiglass, capolavori di leggerezza in una ricerca attenta alle duttili qualità espressive della materia, riconsegnate all’essenzialità del segno. Un’indagine che farà della corrente degli Informali e di Burri un punto di riferimento e che evolverà

intercettando lo spaziali-smo di Fontana. Facendo della dialettica tra spazio e opera peculiare cifra stilistica. Sul movimento iperspazialista che con-sente all’artista marchi-giana un “cambiamento di vista” –da “statico a dinamico”, da “solido a crepuscolare”-, si sofferma il curatore dell’esposizione, Alfi o Borghese. Con un inciso. Perchè “Monica ha fatto di più: ha inventato le Quadrure, né quadri né sculture, ma composizioni,

tessiture di fi li e di plexi-glass che scendono dall’al-to colorando il nostro es-sere, ricordandoci presenze immateriali, eteree del nostro inconscio, o il mo-vimento degli astri intor-no al sole, nell’universo, o intorno a se stessi”. Salto quantico, “proprio a voler partire dalle particelle elementari”: un salto della percezione del reale che offre al mistero cosmico un tributo di nuova bel-lezza. E che alla mostra di Frosinone farà proposta della quinta opera sospe-sa, tessuta con fi lo traspa-rente dorato: è l’ultimo viaggio di Monica.

Mostra personale a Frosinone

Viaggi nell’arte contemporanea:con Monica Pennazzi un “tuffo” nell’iperspazialismo

Salto quantico – Quinto viaggio

La Fondazione “G. Solari” bandisce anche per l’anno scolastico ed accademico 2011/2012 un concorso pubblico per il conferimento di 55 borse di studio, a favore degli studenti loretani, universi-tari e delle scuole supe-riori, più meritevoli. Un’i-niziativa che si tramanda da oltre 100 anni e nata dal lascito del marchese Giannuario Solari. “In un momento di diffi coltà per le famiglie, questa iniziativa testimonia la sensibilità che, nei secoli, si è creata a Loreto –ha sottolineato il sindaco Paolo Niccoletti- riguar-

do alle problematiche di ordine sociale e verso il riconoscimento del valore della scuola”. Le borse di studio, 40 per gli studenti iscritti alle scuole superiori e 15 per gli iscritti all’uni-versità, verranno assegnate sulla base del merito sco-lastico conseguito e della situazione reddituale del nucleo familiare. Il bando, contenente tutte le infor-mazioni e le indicazioni utili, è reperibile sul sito istituzionale del Comune di Loreto www.comune.loreto.an.it e le domande dovranno pervenire entro le ore 14 del 19 marzo 2012.

Borse di studio “G. Solari”: domande entro il 19 marzo

Spostato al 23 marzo l’appuntamento di Off/Side con il monologo “Sono stata Amore” con Rosetta Martellini e la regia di Luigi Moretti, prodotto da Fabrica Te-atro - Teatro Stabile del-le Marche. Il monologo è incentrato sulla vita di Sibilla Aleramo, prota-gonista della letteratura italiana del Novecento e donna di grande fasci-no che sostenne, tra le prime nel nostro Paese, la causa del femmini-smo. Il testo è tratto in gran parte da citazioni di opere della scrittri-ce, abilmente scelte in modo da evocarne, più che di narrarne crono-logicamente, la lunga e travagliata esistenza.

Ricordiamo il prossi-mo appuntamento della rassegna, il 25 febbra-io, con “Hate mail” di Bill Corbett e Kira Obolensky, con Elisa-betta Fischer e Mauro Parrinello e la regia di Mauro Parrinello, pro-dotto dalla Compagnia Dei Demoni. A marzo gli appuntamenti sono cinque, al Teatro Studio come i precedenti: primo appuntamento del mese il 4 marzo con “Falluja” di Francesco Piccolini, con Roberta Biagia-relli, regia di Sandro Fabiani e prodotto da Babelia&C. A seguire, il 10 marzo, “Ingannati” di e con Nicola Pannelli e la collaborazione alla regia di Carlo Orlando, produzione Narramondo Teatro.

Off/Side:

“Sono stata

Amore” il

23 marzo

8 marzo: “Lo sguardo che cura”

Donne e paesaggio: ricco programma di eventi ad Ancona

L’8 marzo come momen-to per rifl ettere non solo sulla condizione

femminile nelle sue implica-zioni sociali e politiche, ma sulla specifi cità del vissuto delle donne. Questo il motivo ispiratore di “Lo sguardo che cura. Cura di sé e del mondo”, programma di conversazioni, laboratori e mostre che si svilupperanno ad Ancona attorno al tema del paesaggio. Un progetto nato da un’idea dell’artista Silvia Fiorentino e realizzato dall’Associazione culturale Metodo Effe, con il sostegno della Regione Marche, della Provincia e del Comune di Ancona, con la collaborazione dell’Ar-cidiocesi Ancona - Osimo. L’iniziativa si inserisce in un

ampio percorso di ricerca avviato dall’Associazione, teso all’esplorazione di una via femminile nei processi creativi nella vita e nell’arte. Due gli eventi di punta l’8 marzo: il convegno “Lo sguardo che cura. Cura di sé e del mon-do” nell’Aula del Rettorato dell’Università Politecnica del-le Marche, e l’apertura nella Chiesa del Gesù della mostra “Ritratti Effe”, visitabile fi no al 25 marzo (ingresso libero). Il convegno si propone di esplorare la specifi cità dello sguardo femminile sul paesag-gio, colto nella duplice acce-zione di paesaggio interiore e di paesaggio-mondo. Il tema verrà discusso a partire da molteplici punti di osservazio-ne: quello dell’amministrazio-

ne pubblica del territorio, del pensiero fi losofi co, dell’arte e dell’architettura. Interver-ranno, tra gli altri, Patrizia Casagrande, presidente della Provincia di Ancona; Se-renella Moroder, assessore alle Pari Opportunità della Regione Marche, e Adriana Celestini, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Ancona. Alessandra Galletta, curator e autrice televisiva, presenterà in anteprima la mo-stra in programma alla Mole in estate. Verrà inoltre appro-fondito il cuore concettuale della ricerca: ‘Ritratti Effe’, progetto che Silvia Fiorentino ha realizzato insieme con la giornalista e fotografa France-sca Pieroni e che trova espres-sione nella mostra allestita alla

Chiesa del Gesù. L’esposizione restituisce il vissuto femminile attraverso ritratti fotografi ci e video d’arte, che mescolano video-interviste, testi poetici e disegni (nella foto un frame della video-intervista a Giulia Salvarani): il punto d’arrivo di una esplorazione durata oltre un anno durante il quale sei donne hanno raccontato il loro rapporto con il territorio. In programma anche eventi collaterali: l’8 marzo nella Sala espositiva del Rettorato un laboratorio per bambini e nel-la Chiesa del Gesù proposte librarie a cura della Libreria Feltrinelli; il 9 sempre alla Chiesa del Gesù un laborato-rio di scrittura creativa. Info su www.metodoeffe.it

Is. T.

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22PAGINA MARZO 2012MARCHEdomani

CALCIOA lato, il medico sportivo dell’Ancona1905, Stefano Stronati, e lo stadio Del Conero; sotto, Stronati con il portiere della Juventus, Gigi Buffon

ROBERTO I. ROSSI

Intervista con Stefano Stronati, medico sportivo dell’Ancona 1905. Un punto su come evitare gli infortuniLa Juventus: “Conte è un allenatore vincente, ma aspettiamo prima di parlare di scudetto”

“La Seconda divisione? Un sogno”“Al momento è il Teramo ad avere le maggiori opportunità di salire di categoria”

Calcio, basket maschi- le e femminile: sono i settori che Stefano

Stronati da tanti anni ha seguito nel ruolo di medico sportivo, un personaggio conosciuto e stimato in tutto il mondo dello sport marchigiano.

Iniziamo a parlare della sua squadra del cuore, l’Anco-na 1905. Riuscirà quest’anno a vincere il campionato di serie D?

“Al momento è la squa-dra del Teramo ad avere le maggiori possibilità di salire in Seconda divisione della Lega Pro –ex serie C2-; per quanto ci riguar-da, ci stiamo impegnando al massimo per cercare di recuperare i punti che ci separano dal team abruz-zese, ma il percorso non è

semplice, e la promozione, al momento, è un sogno, che speriamo si tramuti in realtà”.

Come è cambiato il cal-cio negli ultimi decenni?

“Si è molto più profes-sionalizzato. Con il trascor-rere degli anni il calcio si è modifi cato, a seguito, ap-

punto, della professionalità che è andata in crescendo a livello tecnico, tra allenatori e giocatori”.

Qual è lo sport più pe-ricoloso dal punto di vista degli infortuni?

“Lo sci è quello che crea il maggior numero di rischi, nello specifico lo

snowboard. In generale, il tema degli infortuni è legato a come si pratica lo sport. Per evitare gli infortuni è indispensabile svolgere e sostenere costantemente gli allenamenti, in modo che il fi sico si abitui a determinati sforzi”.

Che consigli si sente di divulgare agli sportivi per ridurre i problemi legati agli infortuni?

“Il primo e più impor-tante: svolgere una prepara-zione adeguata attraverso gli allenamenti, attivando una specifi ca dieta alimentare; gestire al meglio un’attività fi sica permette di ridurre il più possibile la percentuale di rischi d’infortuni”.

Qual è stato il momento sportivo che ricorda in modo particolare?

“E’ il periodo di quando seguii la Sidis Ancona Ba-sket, in una stagione che ha visto tale squadra sfi orare la conquista dello scudetto

di basket femminile. Nello specifi co, la giocatrice ame-ricana Tanya Pollard, con il suo grande talento, ci ha fatto vivere dei momenti entusiasmanti ed indimen-ticabili. Una squadra, la Sidis Ancona Basket, che con il percorso incredibile effettuato, ovviamente in positivo, ha fatto avvicinare una marea di persone ad uno sport che all’epoca non era molto seguito”.

Quali sono gli infortuni più frequenti nello sport?

“Ogni disciplina sporti-va ha le sue particolarità a proposito. Nel calcio e nel basket sono quelli d’ordine articolare e muscolare; i traumatici sono a livello di caviglie e ginocchi, i muscolari sono sugli addut-tori, sui fl essori, sui gemelli del polpaccio, ma anche la pubalgia è un aspetto che si verifi ca, soprattutto collegata ai terreni dove si gioca, ai carichi di lavoro e

a volte anche alla tipologia di scarpe non adatte al terreno in cui ci si allena e si gioca”.

Come giudica il cambio degli allenatori nel corso di un campionato?

“Qualche volta serve per offrire una scossa ad una situazione non ideale”.

Lei è anche tifoso della Juventus. Riuscirà la squa-dra di Antonio Conte a vin-cere lo scudetto?

“Un termine che non si deve pronunciare… (per scaramanzia…, ndr.), co-munque l’arrivo di Conte alla Juve ha determinato un’attesa ripresa, riaccen-dendo l’interesse dei tifo-si. Conte è un allenatore vincente, non a caso, negli anni appena trascorsi ha ottenuto due promozioni consecutive con il Bari e con il Siena dalla serie B alla serie A”.

(Intervista del14 febbraio 2012)

Al via la mostra canina di Ancona

Grande attesa per l'evento del

25 e 26 febbraio

Con una tradizione ormai consolida-ta, il quartiere � e-ristico di Ancona, ospiterà il 25 e il 26 febbraio 2012, una doppia espo-sizione canina: la 42 esima edizione dell’Esposi-zione Inter-nazionale e la Prima Nazionale Fabriano, manifestazioni de-dicate agli amici a quattro zampe. Splendidi esempla-ri e nuove razze si esibiranno in prove di agilità e jumping cercando di con-quistare i fantastici premi in palio ga-rantendo pertan-to a tutti i parte-cipanti un grande

dif� coltà che ab-biamo dovuto af-frontare quest’an-no -spiega da parte sua Fabrizio Sichi- Presidente Gruppo Cino� lo Anconeta-no- siamo riusciti a garantire alla città

questa edi-zione, as-sicurando l’accoglien-za di circa d u e m i l a

espositori. Un rin-graziamento al sin-daco della Dorica Fiorello Gramilla-no e all’assessore Adriana Celestini per l’impegno e la determinazione nel loro operato al � ne di garantire, anco-ra una volta, uno spettacolo di gran-de qualità”.

spettacolo. Tra le esposizioni più im-portanti in Italia, la Mostra Interna-zionale canina di Ancona è un even-to da non perdere per gli appassionati cino� li. Grandi le

novità anche per quest’anno: razze mai presentate nel-le precedenti edi-zioni si esibiranno per la gioia di bim-bi e adulti. Grande attesa per il Best in Show che si svol-gerà domenica in concomitanza con il Carnevalò. “No-nostante le grandi

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L’evento cestistico si svolgerà all’Adriatic Arena, nella giornata di sabato 11 marzo, e vedràscendere in campo la Nazionale italiana e la selezione dei migliori stranieri della Serie A

A Pesaro l’All Star Game 2012Del Moro: “Siamo molto orgogliosi e felici di ospitare questo… spettacolo sportivo”

L’ e d i z i o n e 2 0 1 2 d e l l’All Star Game, or- ganizzato da Lega Basket

e Rcs Sport, si svolgerà all’A-driatic Arena di Pesaro sabato 11 marzo, portando nuovamente in campo, grazie alla collabora-zione della Fip-Federazione ita-liana pallacanestro, la Nazionale italiana che sfi derà la selezione dei migliori stranieri del nostro campionato. Il grande basket torna così in una delle capitali storiche della pallacanestro ita-liana, che nel corso degli anni ha regalato a questo sport campioni del calibro di Riminucci, Bertini, Magnifi co e tanti altri ancora. Il presidente di Lega Basket, Valentino Renzi, commenta così la scelta di Pesaro: “Il ritorno dell’All Star Game a Pesaro, da cui manca dal 1997, è un importante riconoscimento ad

una città che è da sempre una delle piazze storiche del nostro basket. Sono sicuro che Pesaro saprà apprezzare il grande spet-tacolo che intendiamo offrirgli con la sfi da tra le migliori stelle straniere della Serie A e la Nazionale italiana, riversando all’Adriatic Arena, nel giorno di questo evento, tutta la passione che già regala alla Scavolini Siviglia durante il campionato. Lorenzo De Salvo, responsabile business development Rcs Sport dichiara: “Siamo pronti per iniziare questa nuova sfi da. Sarà una grande giornata di sport e spettacolo per il pubblico di Pesaro”. “Siamo estremamente orgogliosi e felici di ospitare l’e-dizione 2012 dell’All Star Game, un autentico spettacolo sportivo, nella nostra città, e sono sicuro che il nostro pubblico, da sempre

innamorato di basket, insie-me a tutti gli appassionati che giungeranno a Pesaro, farà da degna cornice allo spettacolare evento”, ha commentato Franco Del Moro, presidente della Sca-volini Siviglia Pesaro, la società che negli anni ha fatto grande il basket pesarese. Pesaro vedrà, dunque, rinnovarsi la sfi da tra la selezione dei migliori stranieri del campionato e la Nazionale di Simone Pianigiani, Nazionale che, dopo il successo ottenuto nella passata edizione, cercherà di ripetere il grande exploit anche nell’edizione 2012, sulla strada della crescita e del rinno-vamento del Team Italia; inoltre, tutti gli appassionati della palla a spicchi potranno divertirsi con la spettacolare gara delle schiac-ciate e l’emozionantissima sfi da del tiro da tre punti.

A lato e sotto, l'Adriatic Arena di Pesaro

Il Banca Marche Palas del capoluogo regionale fulcro dell’attività nazionale al coperto

Ad Ancona una rassegna tricolore

Per il terzo anno con-secutivo il Banca Mar-che Palas diventa il fulcro dell’attività nazionale al coperto. Nell’impianto di Ancona si svolgeranno infatti tutte le rassegne tricolori in sala del 2012, come già accaduto nelle due passate stagioni. L’e-vento principale andrà in scena il 25 e il 26 febbraio con i Campionati italiani Assoluti: il week-end più at-teso del periodo invernale, fondamentale per defi nire la squadra azzurra che prenderà parte ai Mondiali

indoor di Istanbul (Turchia, 9-11 marzo). Inoltre gli Assoluti stavolta metteran-no in palio anche i titoli della categoria promesse, vale a dire quella riserva-ta agli under 23. Il Palas di via della Montagnola sarà inoltre il teatro dei Campionati italiani Master (9-11 marzo), che come di consueto prevedono il pieno di presenze con ol-tre 1.300 atleti “over 35” al via. In totale saranno assegnate circa 350 maglie tricolori. Il Banca Marche Palas, oltre ad essere l’u-

nica sede dei Campionati Italiani Indoor, per tutto l’inverno ospiterà, ogni sabato e domenica, meeting di carattere nazionale e manifestazioni promozio-nali. Un ruolo di grande importanza riveste anche la collaborazione con il Comitato Italiano Paralim-pico, che ha organizzato qui tutte le edizioni dei propri Campionati Italia-ni indoor di atletica degli ultimi 7 anni e si appresta a farlo anche per il 2012. L’appuntamento è fi ssato per il 17 e 18 marzo.

Tirreno-Adriatico 2012 – Michele Scarponi alla presentazione a San Vincenzo (Livorno)

“Il mio obiettivo è vincere il Trofeo”

“Quando vinsi nel 2009 non c’era ancora il tridente -il trofeo del vincitore-. Ora, il mio obiettivo di conquistare questo prezioso Trofeo! La Tirreno-Adriatico è una gara importantissima, quest’anno è forse ancora più dura che in passato e, quindi, a me piace ancora di più. Sarà il primo grande appuntamento della stagione per me e per la mia squadra, con Contador ed Evans al via, non sarà facile vincere, ma sicura-mente ci sarà da divertirsi”. E’ quanto ha affermato Mi-chele Scarponi, il campione

marchigiano di ciclismo, nel corso della presentazione del-la Tirreno-Adriatico, edizione 2012, svoltasi, di recente, al Cinema Teatro Verdi a San Vincenzo, in provincia di Livorno, organizzata dalla Rcs Sport per conto de La Gazzetta dello Sport, che si svolgerà dal 7 al 13 marzo 2012. Come lo scorso anno, la “maglia azzurra” di lea-der della classifica generale, sarà intitolata al compianto Ct della Nazionale, Franco Ballerini. La 47ma edizione della Corsa dei Due mari, alla quale parteciperanno

22 formazioni, prevede un totale di 1.063,2 chilometri suddivisi in 7 tappe: tap-pa n. 1 – San Vincenzo-Donoratico (cronometro a squadre) 16.9 km; tappa n. 2 – San Vincenzo–Indicatore (Arezzo) 230 km; tappa n. 3 – Indicatore (Arezzo)–Terni 178 km; tappa n. 4 – Ame-l ia–Chieti 252 km; tappa n. 5 – Martinsicuro–Prati di Tivo 196 km; tappa n. 6 – Offida–Offida 181 km; tappa n. 7 –San Benedetto del Tronto (cronometro in-dividuale) 9.3 km.

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