MarcheDoman_ n4_aprile 2011

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ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVI - N. 4 - APRILE 2011 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] [email protected] Nostro speciale L’incubo nucleare in Giappone e gli accadimenti in Libia rendono drammaticamente d’attualità il tema dell’energia. La nostra testata ha pensato di restituire contorni regionali ad un dibattito in cui è impegnato il mondo: “pausa di riflessione” è il mantra riguardo al nucleare, mentre grande ribalta conoscono le rinnovabili per le opportunità che da queste potranno venire. Abbiamo dunque chiamato a raccolta gli addetti ai lavori, invitandoli ad un confronto su un tema complesso e sfaccettato, terreno di scelte che reciteranno un ruolo fondamentale per il futuro GIAN MARIO SPACCA; FRANCESCO MARCHESI ; SANDRO DONATI ; PAOLO ANDREANI ; GIUSEPPE CASALI ; STEFANO LEONI ; ENZO GIANCARLI ; DANIELE SILVETTI ; REMIGIO CERONI ; UGO BORGHI ; MARCO PACETTI ; FABIO POLONARA; MARCO BILEI ; LUCIANO GOFFI ; MATTEO RICCI ; LUIGINO QUARCHIONI ; VELIA PAPA; GIANCARLO COGLIATI ; MIRKO PANZAREA; LUCIANO BRANDONI ; DIEGO GENTILINI ; NAZZARENO LUCIDI ; ALESSANDRO MORDINI ; MARCELLO MARIANI ; GIACOMO ROSCIONI Parliamo di politica La parola a: Giacomo Bugaro, Marco Cingolani, Valentino Lorenzetti, Antonio Pettinari, Mirco Soprani Sono intervenuti: Cultura Risorsa e valore, la cultura rilancia: il forum promosso dalla Regione Poiesis “Fratelli in Italia”: 4 a edizione del festival ideato da Francesca Merloni Musei Palcoscenico Marche: il cartellone celebra il 150 o dell’Unità Sport Vela - Civitanova punta all’iridato Basket - Al PalaRossini il derby delle Marche Football americano - I Dolphins tornano nella Dorica Handball - Luciana Mosconi verso l’Élite domani ENRICO CAPPANERA LUIGI VIVENTI GIAN MARIO SPACCA E MERGENZA NERGIA

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Il periodico di cultura economia informazione politica e sport delle Marche

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ALCEO MORETTI DIRETTOREPeriodico di Cultura - EconomiaInformazione - Politica - SportAnno XXVI - N. 4 - APRILE 2011Spedizione in A.P. 70%Filiale di AnconaPubblicità non superiore al 50%Distribuzione gratuitaE-mail: [email protected]@alceomoretti.191.it

Nostro specialeL’incubo nucleare in Giappone e gli accadimenti in Libia rendonodrammaticamente d’attualità il tema dell’energia. La nostra testataha pensato di restituire contorni regionali ad un dibattito in cui èimpegnato il mondo: “pausa di riflessione” è il mantra riguardo alnucleare, mentre grande ribalta conoscono le rinnovabili per leopportunità che da queste potranno venire. Abbiamo dunquechiamato a raccolta gli addetti ai lavori, invitandoli ad unconfronto su un tema complesso e sfaccettato, terreno di scelte chereciteranno un ruolo fondamentale per il futuro

GIAN MARIO SPACCA; FRANCESCO MARCHESI; SANDRO DONATI;PAOLO ANDREANI; GIUSEPPE CASALI; STEFANO LEONI; ENZO GIANCARLI;DANIELE SILVETTI; REMIGIO CERONI; UGO BORGHI; MARCO PACETTI;FABIO POLONARA; MARCO BILEI; LUCIANO GOFFI; MATTEO RICCI;LUIGINO QUARCHIONI; VELIA PAPA; GIANCARLO COGLIATI;MIRKO PANZAREA; LUCIANO BRANDONI; DIEGO GENTILINI;NAZZARENO LUCIDI; ALESSANDRO MORDINI; MARCELLO MARIANI;GIACOMO ROSCIONI

Parliamo di politica

La parola a:Giacomo Bugaro,Marco Cingolani,ValentinoLorenzetti,Antonio Pettinari,Mirco Soprani

Sono intervenuti:

Cultura����� Risorsa e valore, la culturarilancia: il forum promossodalla Regione����� Poiesis “Fratelli in Italia”:4a edizione del festival ideatoda Francesca Merloni����� Musei PalcoscenicoMarche: il cartellone celebra il150o dell’Unità

Sport• Vela - Civitanova puntaall’iridato

• Basket - Al PalaRossini ilderby delle Marche

• Football americano - IDolphins tornano nella Dorica

• Handball - LucianaMosconi verso l’Élite

domani

ENRICO CAPPANERALUIGI VIVENTI GIAN MARIO SPACCA

EMERGENZANERGIA

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MARCHEdomani APRILE 2011PAGINA 2

GIAN MARIO SPACCA

Internazionalizzazione?“Felici di averindicato la strada”

Alluvione: “E’ la prima calamità dopo l’approvazione delMilleproroghe, che prevede la cosiddetta ‘tassa sulla

disgrazia’, per cui dovremmo ipotizzare, attraverso lapressione fiscale, delle misure per finanziare la

ricostruzione. Ci siamo naturalmente opposti, anche perragioni di carattere giuridico: dallo Stato le risorse chenecessitano; da parte nostra, un contributo che abbiamo

già messo sul tavolo”

MORETTI – Buonaseracari amici; in questa trasmis-sione ho il piacere di avereospite il Governatore GianMario Spacca, che molto gen-tilmente è venuto a parlare connoi perché i telespettatori mar-chigiani siano informati degliavvenimenti che sono recente-mente occorsi, molto pesanti,e dei provvedimenti che ver-ranno presi, per fare un puntorispetto ai danni dell’alluvio-ne. Diventato presidente dellaRegione, Spacca ha avuto su-bito un grosso problema, do-vendosi confrontare con leconseguenze del terremoto;poi, sistemata quella situazio-ne, ha dovuto fronteggiare la

grande crisi economica, e misembra che abbia fatto un ot-timo lavoro. Adesso questa al-luvione che ha causato danninon da poco: 222 i Comuni in-teressati dal problema...

SPACCA – …salutiamo in-nanzitutto i nostri telespettatori;un ringraziamento a lei, Alceo,che ci consente di parlare di que-sto argomento, che è veramentedrammatico per la vita della no-stra comunità, come lei stessoha sottolineato sulla base deldato che ha riportato, ma anchedi tanti altri. Credo che uno deipiù significativi sia la valutazio-ne del danno, che è stata fattaappena ad una settimana dal ve-rificarsi dell’evento, con grandepuntualità grazie alla strumen-tazione della Protezione Civile,alla collaborazione dei Comunie delle Province che mai comein questa occasione hanno sa-puto agire con tempestività sot-to ogni punto di vista, sia nellagestione dell’emergenza, sianella ricognizione di questo fe-nomeno.

MORETTI – La accompa-gno in queste illustrazioni: 3mila gli operatori della Prote-zione Civile che immediata-mente si sono messi al lavoro,52 le strade completamenteinutilizzabili, una cosa incredi-bile. Ho visto che lei ha presouna decisione molto opportu-na e intelligente: è salito su unelicottero e ha sorvolato tuttala regione. Che cosa ha visto?

SPACCA – Questa è statauna necessità per testimoniaresoprattutto al Governo naziona-le l’estensione e la profonditàdel fenomeno: siccome ha toc-cato tutta la regione, non erafacile circostanziarlo, quindi ab-biamo raccolto dati, informazio-

ni, attraverso filmati e fotogra-fie che -naturalmente con unavisione di sintesi e che solo dal-l’alto poteva provenire- avesseconvinto il Governo nazionalead assumere quelle cifre che noiabbiamo presentato e che sonovicine alla realtà, nel senso cheforse dovremo incrementarle an-cora un po’, poiché alcune si-tuazioni sono ancora in corsodi verifica: parlo dei 476 milio-ni di danni…

MORETTI – …esclusel’agricoltura e la pesca...

SPACCA – … in propositole valutazioni richiederanno an-cora alcuni giorni di tempo, eper agricoltura e pesca verrà ri-chiesto lo stato di calamità.Oggi, comunque, nella riunio-ne del Consiglio dei Ministri, èstato dato lo stato di emergen-za: la notizia non appare ancorasotto i profili dell’ufficialità, per-chè dovrà seguire un iter for-male prima di essere comunica-ta ufficialmente alla Regione,ma di fatto la decisione è stataassunta. Abbiamo dunque lostato di emergenza e tra pococonfidiamo di avere anche lostato di calamità naturale perl’agricoltura, i cui danni possia-mo considerare su una linea

molto simile a quella che riguar-da le altre attività.

MORETTI – Da quello cheho sentito, mi sembra di poterdire che complessivamente ciavviciniamo al miliardo di dan-ni…

SPACCA – …un po’ sottoquesta cifra, ma quando faremola ricognizione complessiva deidanni non saremo molto lonta-ni.

MORETTI – Io penso chel’iniziativa di documentare lasituazione con fotografie e fil-mati dall’alto sia stata moltoopportuna, perché siamo in unpaese dove molto si racconta,invece …

SPACCA –…non solo fo-tografie e filma-ti: una mappa-tura puntualequella che è sta-ta fatta, dunquenon le ricogni-zioni territoriali-le famose mac-chie di leopardosu cui definire ilfenomeno-, ma,ripeto, nono-stante siano ap-pena trascorsisette giorni dal-l’evento calami-toso, è stato giàpossibile presentare una ricogni-zione puntuale -cioè delle im-prese che sono state colpite dalfenomeno, della situazione del-le infrastrutture, delle opere pub-bliche-, con un censimentomolto dettagliato. E anche l’in-tervento che si farà successiva-mente per la ricostruzione nonsarà un intervento definito sulterritorio, su una mappa, suun’area, ma sarà un intervento

che riguarderà caso singolo percaso singolo: famiglie che sonostate poste in condizioni di emer-genza, imprese che hanno do-vuto cessare la loro attività,opere pubbliche o opere che se-condo la definizione dei Comu-ni una per volta verranno presein considerazione e sostenute,affinché siano ripristinate le con-dizioni normali di vita in tutte leparti della regione.

MORETTI – Basilare l’in-contro che lei ha avuto a Romacon Letta e Sacconi: che im-pressioni ha riportato?

SPACCA – C’è una grandedisponibilità ad affrontare que-sto fenomeno calamitoso, pro-prio perché se ne è percepita,grazie appunto anche a quellaricognizione fotografica e cine-matografica di cui parlavamo,la gravità. Abbiamo ottenuto lostato di emergenza, tra qualcheora avremo la nomina del com-missario -altra cosa molto im-portante, perché ci sarà un pun-to di coordinamento organizza-tivo ben definito- e successiva-mente avremo l’ordinanza delPresidente del Consiglio deiMinistri, in cui verranno speci-ficate le modalità per accederealle misure e ai provvedimenti

per avviare il processo di rico-struzione articolato in grandi ca-pitoli: uno riguarderà le fami-glie e l’emergenza, uno riguar-derà le attività produttive -quin-di le imprese in questo momen-to extra agricole, perché, comedicevo, dovrà seguire il decretosullo stato di calamità naturaleche riguarderà esclusivamente leaziende agricole e della pesca-,e la terza area sarà quella delleopere pubbliche, quindi ponti,infrastrutture stradali, dissestiidrogeologici, in modo che pos-siamo intervenire su tutte le que-stioni.

MORETTI – Quindi misembra che abbiate avuto am-

pio successo…SPACCA – …c’è però una

riserva, una riserva importante,perché questa calamità è la pri-ma che avviene dopo l’appro-vazione del decreto Milleproro-ghe, che prevede una normadefinita la “tassa sulla disgra-zia”, per cui le Regioni che ven-gono colpite da una calamitàdevono agire in prima persona,con i propri cittadini, attraverso

la pressione fiscale, ovverodovremmo ipotizzare delle mi-sure per finanziare la ricostru-zione. Ci siamo naturalmenteopposti, perché il Milleproroghein realtà ancora non ha i decretiattuativi; ci sono ancora delleincertezze interpretative, abbia-mo richiesto un parere autore-volissimo al professore Onida,presidente emerito della CorteCostituzionale, proprio per sot-tolineare l’inapplicabilità in que-

sta fase del Milleproroghe co-siddetto e quindi richiedere alloStato le risorse che necessitanoper la ricostruzione, sapendo chenoi non intendiamo agire sullapressione fiscale, e che però met-tiamo a disposizione delle risor-se a nostro bilancio, risorse cheabbiamo già definito: attraversouna riclassificazione delle postedi bilancio, metteremo a dispo-sizione 48 milioni di euro per ilsistema idrogeologico, 20 milio-ni di euro per le imprese, 2 mi-lioni di euro per il fondo di ga-ranzia -per sostenere le necessi-tà di finanziamento delle impre-se-, 18 milioni di euro per lacassa integrazione in deroga -

ovvero per le imprese con menodi 15 dipendenti, essendo le al-tre coperte dalla cassa straordi-naria e dalla mobilità- e poi 6milioni per l’agricoltura. Que-sto è già il contributo che la Re-gione Marche mette sul tavolo,quindi non è necessario far ri-corso alla pressione fiscale comedirebbe il Milleproroghe, cheperò non crediamo possa essereattivato in questa misura, anche

per ragioni di carattere giuridi-co. Adesso la partita è su que-sto aspetto e l’ordinanza dovràrisolvere definitivamente la que-stione.

MORETTI – Comunque èun bel segno di vitalità quelloche avete dato come Regione.

SPACCA – Credo che ab-biamo dato un segno di grandeefficienza; devo dire che aRoma sono rimasti impressio-nati perché nessun’altra Regio-

ne è riuscita a portare sul tavolodel Presidente del Consiglio untale numero di atti ben costruiti,attraverso cui richiedere lo statodi emergenza, come noi abbia-mo fatto, e di questo dobbiamoringraziare tutto il sistema am-ministrativo regionale, i Comu-ni, le Province, e il nostro siste-ma di Protezione Civile, oltre aitanti volontari che hanno ope-rato, ripeto, sia nei confrontidella popolazione, sia per farele ricognizioni ai fini di restitu-ire le informazioni necessarie.

MORETTI – Oltre a que-sto vostro segno di grandeprontezza, di grande attività edi grande energia, mi è piaciu-

to molto comeha reagito lagente: tra l’al-tro proprio inquesto periodosi è tenuta aMilano unagrande manife-stazione dellacalzatura, ilMicam, e moltinostri operato-ri si stavanop r e p a r a n d oper parteciparea questo impor-tante appunta-mento quandosiamo stati col-

piti dall’alluvione che ha di-strutto anche campionari, ec-cetera. Però i nostri hanno re-agito in una maniera incredi-bile: 300 le aziende marchigia-ne che si sono presentate al Mi-cam, e hanno venduto tanto daessere sicuri di una ripresa eco-nomica, il che è molto impor-tante.

SPACCA – Sì, c’è stata unagrande capacità di reazione da

parte delle imprese che eranostate colpite, anche se alcunepurtroppo non sono potute an-dare al Micam, proprio perchéerano state danneggiate in ma-niera irreversibile. Altre sonopotute andare, hanno presenta-to un campionario magari piùlimitato allorchè collegato all’at-tività produttiva delle impresecolpite dal fenomeno calamito-so; di fatto c’è stata una grandereazione del distretto della cal-

zatura e la fortuna è stata bene-vola, nel senso che questa edi-zione del Micam, dopo dueanni, è quella che segna vera-mente una forte ripresa delladomanda: sono riapparsi acqui-renti da tutte le parti del mon-do, da nuovi mercati…

MORETTI – … ed hannoripreso a comprare…

SPACCA – …hanno ripre-so a comprare, a fare ordini,quindi un buon segno, dicevo,e risulterebbe colpevole chenon consentissimo alle impre-se, a tutte le imprese colpite dal-l’alluvione, di godere immedia-tamente di questa opportunitàdella ripresa economica e quin-di del rilancio della domanda,perché questo è l’impegno chenoi abbiamo assunto.

MORETTI – Altro aspet-to positivo: ho visto che an-che le banche hanno reagitosubito con proposte di finan-ziamenti particolari...

SPACCA – …la forza del-la nostra comunità è di essereappunto una comunità, nel sen-so che le operazioni sannoesprimersi su un piano di siste-maticità, le istituzioni lavoranoin stretto rapporto di filiera, lecategorie economiche e le for-ze sociali intervengono e inquesto caso sono intervenutecon una focalizzazione moltoforte sulle urgenze, ed anchele banche non hanno fattomancare la loro solidarietà; spe-riamo che questa solidarietà sipreservi e si consolidi, perchéla parte più importante non èquella dell’emergenza, bensìquella della ricostruzione, e laricostruzione richiederà un belperiodo di tempo.

MORETTI – So che laRegione chiede l’election day;

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“L’Europa e il Mediterraneo sono in una situazionedifficile, ma i mercati cui avevamo guardato in tempi non

sospetti sono quelli che oggi assicurano alle nostreimprese le migliori performance”. Cina, India, Brasile:significativo l’excursus del Governatore Gian MarioSpacca sotto i riflettori degli “Incontri” di AlceoMoretti. Lungimirante attenzione alle aree in forte

espansione. E le prospettive aperte all’attività produttivamanifatturiera oggi si allargano ad altri orizzonti:

“Grande è la domanda di cultura italiana nel mondo”

Dustin Hoffman eBryan Adamsinsieme per la

nuova campagnapromozionale

della regione: ilpremio Oscar

legherà lapropria immaginenon più solo alle

bellezzepaesaggistiche,

storiche edarchitettoniche

del nostroterritorio, ma

anche ai prodottidel made in

Marche

Il presidente Gian Mario Spacca con Dustin Hoffman e il dirigente delServizio Cultura della Regione Raimondo Orsetti

che cos’è?SPACCA – E’ una delle

misure che abbiamo presentatoal Governo; a breve si terran-no le elezioni amministrative,elezioni per cui è previsto il bal-lottaggio: ecco, la richiesta èche nella giornata del ballot-taggio si possa votare anche peril referendum, che è già pro-grammato, perchè accorpandoquesti due appuntamenti elet-torali c’è la possibilità di rispar-miare intorno a 300-350 milio-ni di euro, soldi che potrebbe-ro essere utilizzati non soltantoper la nostra calamità, in quan-to in quelle stesse giornate sonostate colpite la Basilicata e la

provincia di Teramo in Abruz-zo. Così il Governo potrebbequindi trovare le risorse neces-sarie per sostenere i processi diricostruzione.

MORETTI – Tra i settoriche le danno soddisfazione c’èil turismo. Vedo, e ho lettoanche sui giornali stranieri,che la campagna con DustinHoffman ha avuto un effettopositivo. Ha voglia di parlar-ne?

SPACCA – Volentieri. Ab-biamo degli indicatori di cre-scita della presenza di turistinella nostra regione, in modoparticolare c’è una crescita dituristi stranieri, soprattutto quel-li provenienti dal mondo an-glosassone...

MORETTI – …una ripro-va dell’incremento degli stra-nieri viene dai dati sui pas-seggerei riconsegnati dal no-stro aeroporto...

SPACCA – …che tra l’al-tro sta crescendo in controten-denza rispetto agli aeroporti vi-cini: mentre Rimini, Forlì e an-che Pescara cominciano ad ave-re quelle crisi che noi abbiamosuperato, l’Aeroporto delleMarche sta raggiungendo delleperformance molto elevate, gra-zie all’impegno diretto dellaRegione e all’incremento diquesta azione turistica che staportando nuove presenze nelnostro territorio. Dicevo che so-prattutto nel mondo anglosas-sone la testimonianza di Du-stin Hoffman è stata preziosa;abbiamo rinnovato il contrattocon Hoffman, anzi abbiamo ri-lanciato perché insieme a luisarà coinvolto anche BryanAdams, che è un grande musi-cista, un grande cantautore edanche un fotografo ecceziona-le: ha fotografato personaggi fa-mosissimi nel mondo come laRegina Elisabetta, Hillary Clin-ton e tanti altri. Quest’anno, ac-canto al filmato che girerà inItalia, Europa e America, ci sa-ranno insomma anche le foto-grafie di Dustin Hoffman fatteda Bryan Adams e che vedran-no l’attore immortalato con iprodotti della nostra regione:quindi vedremo Dustin Hoff-man con il vino delle Marche,Dustin Hoffman con le calza-ture delle Marche, Dustin Hof-fman con i tartufi della nostraregione, con i nostri prodottidell’enogastronomia, e questoci consentirà di declinare l’im-magine delle Marche non solodal punto di vista del paesag-gio, ma anche delle sue produ-zioni di eccellenza.

MORETTI – Quindi intel-

ligentemente moltiplicate ilsuccesso di Hoffman in varicampi…

SPACCA – …sì; cerchia-mo di utilizzare l’immagine cheormai sempre di più vede Hof-fman legato alla nostra regionenon soltanto per gli aspetti isti-tuzionali, di brand Marche, di-ciamo, ma anche per alcunisegmenti che qualificano lanostra offerta turistica come ap-punto l’enogastronomia e la ca-pacità manifatturiera nella re-gione, perché anche quest’ulti-ma rappresenta un segmentoturistico interessante. Il turismonon si sta più evolvendo suun’unica direzione, non esiste

più soltanto -anche se è ancorail principale segmento- il turi-smo balneare, ma esistono piùturismi: il turismo della medi-tazione, il turismo religioso, ilturismo anche manifatturiero,nel senso che ci sono personeche vengono nella nostra re-gione per conoscere la straor-dinaria capacità della produzio-ne marchigiana del made inItaly nelle calzature e nell’ab-bigliamento.

MORETTI – Le do subitoragione: quando arrivano imiei parenti da Bruxelles,dopo essersi riposati vannosubito a fare degli acquisti,scarpe, eccetera; in certi casivengono addirittura apposta.Adesso una nota un po’ spi-nosa: l’Antonio Merloni comeva? Come vanno le trattativecon gli iraniani, con i cinesi?

SPACCA – Proprio oggi icommissari hanno prorogato iltermine per presentare le offer-te vincolanti, termine che sa-rebbe dovuto scadere in questagiornata e che invece è statospostato, mi pare, al 28 marzo,il che significa che le offerteasiatiche sono degne di appro-fondimento. Ci auguriamoquindi che siano positive e chepossano consentire il rilanciodell’attività, soprattutto occupa-zionale, di questo gruppo in-dustriale. Ciò che interessa laRegione è che si riprendaun’attività produttiva che con-senta alle tante persone chesono impiegate in quel grup-po, ma anche nell’indotto, diriprendere la propria attività.Abbiamo calcolato che la ri-presa completa dell’attività diquesto gruppo potrebbe riguar-dare 7.200 persone.

MORETTI – Lei ha fattoun calcolo dei chilometri chefa durante l’anno?

SPACCA – Io ho fatto unaltro calcolo, e cioè che prati-camente passo quattro mesi emezzo l’anno in macchina, equesta mi pare una cosa grave(ridono)...

MORETTI – …a in ae-reo? Anche quello è un buonconteggio?

SPACCA – (Scherzando)Sì, forse potrei prendere il bre-vetto di pilota.

MORETTI – Senta, siamoin un periodo purtroppo an-cora di crisi, ma condivide lamia opinione che si intravedeuna fase di ripresa, in gene-rale?

SPACCA – Questo è defi-nito dagli indicatori economi-ci, poi, purtroppo, ci sono del-le crisi che derivano da aspetti

che non nascono dal profilodella congiuntura: l’esempio piùimmediato lo viviamo in questigiorni, parlo della crisi del Me-diterraneo, della crisi dei paesidel nord Africa e della Libiache vive un momento compli-cato e conflittuale, tutte situa-zioni che naturalmente pesanosull’economia e la fanno ri-piombare in fenomeni depres-sivi, ma di fatto c’è una fortespinta dell’economia interna-zionale verso la ripresa e i nostriimprenditori l’hanno capito.Quella tesi, quindi, che tantevolte abbiamo sostenuto nellenostre trasmissioni -anche sequalcuno pensava che fosse un

po’ folle-, cioè di andare suimercati lontani, come la Cina,l’India, il Brasile, per conqui-stare quote di mercato in areeche stavano crescendo si è di-mostrata vincente, nel senso chele imprese che l’hanno seguitaoggi presentano degli utili di

bilancio che non hanno avutoneanche negli anni Sessanta eSettanta, quando l’Italia era inpieno boom economico. Chia-ramente il mondo è variegato,ci sono alcune situazioni diffi-cili: l’Europa è in una situazio-ne difficile, il Mediterraneo èin una situazione difficile, ma imercati che noi avevamo indi-cato in tempi non sospetti sonoquelli che oggi assicurano alleimprese le migliori performan-ce.

MORETTI – In Brasilecome vanno le cose? Bene, misembra…

SPACCA – …il Brasile stacrescendo in modo molto for-te, agli stessi ritmi della Cina.Noi abbiamo un rapporto pri-vilegiato con il Governo brasi-liano: ci sono programmi cheil Governo brasiliano finanziae che vedono protagonisti con-sorzi e centri di ricerca dellanostra regione. Recentementeè stato fatto un accordo traun’impresa pesarese e un go-verno regionale per la costru-

zione di un grande quartiere;esistono delle relazioni che sonoparticolarmente utili per le no-stre imprese e noi siamo felicidi aver indicato quella strada.

MORETTI – Anche a que-sto proposito lei è stato unodei primi a pensarci...

SPACCA – …perché eraprevedibile che alcuni Paesiavrebbero preso la strada dellosviluppo e sarebbero diventatiprotagonisti dell’economiamondiale; oggi non siamo piùnel G7, ma siamo nel G20…

MORETTI – …la sua mo-destia qualche volta mi irrita:se era prevedibile, allora per-ché non ci hanno pensato glialtri?

SPACCA – Perché sono ca-tegorie di analisi differenti:quelle di cui parlo sono cate-gorie economiche che nelle isti-tuzioni non sempre vengonoutilizzate.

MORETTI – Senta, com’èla situazione alla Fincantieri?

SPACCA – Intanto c’è sta-ta la conferma della visita delSanto Padre l’11 settembre nel-l’area della Fincantieri e que-sta sarà una buona cosa dalpunto di vista dell’immaginenon solo per la città di Anconae per l’intera regione, ma an-che per l’attività di Fincantieri.Con l’amministratore delegatodi Fincantieri e con la strutturadirezionale, ma anche con leorganizzazioni sindacali, con lastessa organizzazione di cate-goria, abbiamo costruito unpercorso che è quello di crearead Ancona un centro di ricercasul navalmeccanico, in colla-borazione con Monfalcone, sa-pendo che Ancona rimarràcome unità operativa integrata

con Monfalcone -che sarà ilcore business strategico-, aven-do dunque la possibilità di farealcuni prodotti, sezioni e tron-coni per Monfalcone, o le navitraghetto o da crociera diretta-mente qui nel cantiere. Esistequindi una prospettiva, che inquesto momento è limitata dauna congiuntura molto sfavo-revole; nel frattempo, stiamostudiando anche la possibilitàper i lavoratori del cantiere nonsoltanto di restare in cassa in-tegrazione, ma di impegnarsi inattività che possano rendere piùcompetitivo lo stesso cantiere,utilizzando questo tempo dovemanca il lavoro per realizzare,ad esempio, vista la loro gran-de capacità anche di carpente-ria, un impianto fotovoltaicoche renda più competitivo ilcantiere di Ancona, dunque unimpianto realizzato dagli stessioperai.

MORETTI – Parliamoproprio del fotovoltaico, chequalcuno vorrebbe in qualchemodo contrastare; ho sentitouna bella risposta da parte diVendola, il quale ha dichiara-to essere una cialtroneria ave-re queste mire di ostacolo allagreen economy, che in questomomento sta occupando oltre

40 mila persone e dà vera-mente un senso di economiapositiva.

SPACCA – La green eco-nomy, così come la blu eco-nomy, cioè l’economia che sisviluppa sul mare, rappresentaun pezzo di futuro importanteper le nuove generazioni, maanche un pezzo di strategia si-gnificativa per affrontare que-stioni fondamentali come ilcambiamento climatico di cuiabbiamo parlato proprio all’ini-zio, essendo la motivazioneanche del disastro ambientaleche abbiamo vissuto nelle Mar-che qualche giorno fa. Nonpossiamo dunque opporci allacrescita della green economy;rispetto ad alcune aree, tipo ilfotovoltaico, dobbiamo natural-mente stare attenti a salvaguar-dare anche l’equilibrio conl’ambiente, però esiste lo spa-zio per poterlo fare. In questomomento opporsi, disincentiva-re questo settore è veramentecolpevole, infatti noi ci oppo-niamo al provvedimento delGoverno che ha tolto le risorseper incentivare il fotovoltaicoe chiediamo che siano ripristi-nate, ma soprattutto che sia con-cessa una proroga agli impren-ditori per poter sviluppare illoro piano di investimenti. In-vestimenti che devono esserefatti nel rispetto del paesaggio;noi ci stiamo dotando anche didirettive che magari non piac-ciono a Confindustria, ma chesono particolarmente utili a pre-servare quell’asset che per noiè altrettanto importante delleenergie rinnovabili per il futu-ro e che è appunto il paesag-gio.

MORETTI – Tornando

all’alluvione nelle Marche, holetto che le onde a largo sonoarrivate a quasi 5 metri di al-tezza…

SPACCA – ...ci sono leprove delle ricognizioni che laProtezione Civile ha realizza-to: sono arrivate a 4 metri emezzo di altezza...

MORETTI – ...arrivandosulla riva a 2 metri e mezzo,impressionante...

SPACCA – …impedendoai fiumi di defluire verso ilmare, anzi facendo entrare l’ac-qua del mare nei fiumi, quindiuna spinta dal mare verso l’in-terno, causa di quei fenomenidi innalzamento che poi hannogenerato le alluvioni.

MORETTI – Senta, tra lenote positive le Marche han-no la cultura: nonostante lalimitazione dei mezzi, la sop-pressione dei contributi, vedodiverse iniziative importanti.

SPACCA – Nella nostra re-gione abbiamo una densità dibeni culturali che stimola an-che l’iniziativa delle persone:non dimentichiamo che abbia-

mo lo stessa dotazione di beniculturali della Toscana, forseanche lievemente superiore, esicuramente superiore è il nu-mero dei teatri che abbiamo:un numero che è superiore aquello delle città della regio-ne. Questo è certo uno stimo-lo, un incentivo verso l’attivi-tà culturale, verso la parteci-pazione ad attività di tipo cul-turale, un incentivo alla na-scita di nuovi soggetti che de-vono organizzarsi in manierasempre più imprenditoriale,perché abbiamo scoperto an-che nei nostri viaggi in Cinache non c’è solo la possibilitàdi internazionalizzare l’attivitàproduttiva manifatturiera, mache si può internazionalizzareanche la cultura. C’è una gran-de domanda di cultura italiananel mondo, sia di tradizionepittorica, architettonica, che ditradizione lirica: i cinesi sonodisponibili ad acquistare ope-re liriche prodotte nelle Mar-che da riprodurre nei loro te-atri…

MORETTI – … e fortu-natamente noi ne abbiamo tan-te…

SPACCA – …quindi, al dilà dei contributiche mancano delGoverno, c’è lapossibilità, attra-verso un’azioneche è sempre piùattenta a questifenomeni nuovi,di generare ri-sorse che posso-no sostenerel’attività cultura-le in senso pro-fessionale, maanche in sensoamatoriale. E’questa la spintanuova che noistiamo dando,forti, come dice-va lei, anche diuna capacità diiniziativa del tes-suto civile che èstraordinaria.

MORETTI– Purtroppo sia-mo arrivati allafine, e io la sa-luto dicendole

una cosa che le farà certamen-te piacere: lei sa che con‘Marche domani’ siamo mol-to attivi, abbiamo fonti per as-sorbire punti di vista, eccete-ra; ebbene, mi sono dilettatoin un ultimo sondaggio per te-stare, non se ne abbia a male,la posizione del governatoreSpacca presso i cittadini dellaregione. Il risultato finale: “E’una sicurezza per noi”.

SPACCA – Grazie, è unacosa che mi fa sicuramente pia-cere.

MORETTI – Questa èstata la sintesi della risposta...

SPACCA – …se poi è cor-rispondente al sentimento e al-l’animo della comunità regio-nale mi fa ancora più piacere.Grazie, Alceo, grazie ai citta-dini marchigiani e a tutti quel-li che ci ascoltano in questomomento.

MORETTI – Grazie GianMario, grazie soprattutto perquello che fa e per come lofa; grazie ai telespettatori earrivederci alla prossima set-timana.

Trasmissione del 10 marzo 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

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MARCHEdomani APRILE 20114PAGINA

Il bilancio dei rappresentanti dell’Unione di Centro sull’attività svolta con il Pd e l’Idvalla guida del Governo regionale: “Quella creata è una maggioranza coesa”

“Siamo soddisfatti del laboratorio”

Antonio Pettinari, candidato Udc elezioni Provincia di Macerata

“Un programma vincente”

ROBERTO I. ROSSI

Antonio Pettinari, coor-dinatore regionale dell’Udc, èil candidato della coalizionePd-Idv-Udc alle elezioni am-ministrative del 15-16 mag-gio per la Provincia di Mace-rata. “A Macerata -ha eviden-ziato Pettinari- riproponiamoil laboratorio avviato lo scor-so anno per le elezioni regio-nali. Considerati i buoni ri-sultati che si stanno ottenen-do, a livello di Giunta Mar-che, abbiamo deciso di ripe-tere tale coalizione. Il rappor-to tra noi dell’Udc, il Pd el’Idv è legato alla piattaformaprogrammatica che abbiamoproposto ai nostri alleati, piat-taforma che, appunto, partedal programma regionale sot-toscritto con le forze politi-che che stanno garantendo lamaggioranza al Governo mar-

L’onorevole Pierferdinando Casini, Udc, nei giorni scor-si, a Macerata, ha lanciato Antonio Pettinari nella corsaverso la presidenza della Provincia. “Lo abbiamo scelto -hadichiarato Casini- per la sua competenza, l’onestà e la pas-sione, perché ha sempre fatto politica senza servirsene”.Casini ha poi sottolineato “la positività nelle Marche dell’al-leanza Pd-Idv-Udc, ed è qui che partiamo per consolidareuna coalizione seria tra forze moderate e riformiste, che possarisolvere i problemi. L’importante è che si governi bene,perché la gente chiede di risolvere i problemi”. SecondoCasini, la Provincia va governata in un rapporto omogeneocon la Regione: “Siamo contenti di come il GovernatoreGian Mario Spacca sta affrontando una situazione di grandedifficoltà, come per tutte le Regioni italiane”. “Siamo a Ma-cerata -ha precisato Spacca- per scrivere il secondo libro diuna collana di successo che ha debuttato lo scorso anno conle elezioni regionali e penso che Pettinari è la persona mi-gliore per curare la seconda pubblicazione”.

R.I.R.

Pierferdinando Casini:“Un‘alleanza positiva”

chigiano”. “Il nostro intento -ha precisato Pettinari- è di com-binare i programmi regionale eprovinciale, anche perché lematerie sono le stesse, dal la-voro all’occupazione, dall’am-biente alle infrastrutture, dallacultura al sociale ed alla fami-glia. Tutte materie che sonoaltrettanto funzionali per il go-verno di una Provincia. Un pro-gramma, il nostro, completatoe integrato con le peculiaritàdel territorio. Tra le altre coseed aspetti presenti nel program-ma, noi vogliamo ridare slan-cio alle zone interne, soprattut-to riguardo all’ambiente. I pi-lastri del nostro progetto elet-torale sono legati alla famigliaed ai servizi sociali. Anchel’emergenza immigrazione è unaspetto importante in questoparticolare periodo che va af-

frontato da un’amministrazio-ne dinamica”. Pettinari ha, in-fine, esposto la situazionerelativa al progettto per lacreazione ed attivazione delPartito della Nazione: “Inmaniera spedita, abbiamocompletato il tesseramento il31 gennaio, nelle Marche ab-biamo ottenuto un ottimo ri-sultato, in questo momentoabbiamo predisposto un’inter-ruzione al prosieguo di taleprogetto a seguito delle pros-sime elezioni amministrative;l’intenzione e l’obiettivo sonodi completare il percorso perla realizzazione di tale parti-to entro la fine del 2011, contutta una serie di incontri e dicongressi locali, per poi, nel-la primavera del 2012, attiva-re il congresso nazionale”.

Rob. I. Ros.

Siamo soddisfatti dellavoro svolto in que-sto primo anno di gui-

da della Regione Marchein sinergia con il Pd el’Idv”. E’ il bilancio espres-so dal coordinatore del-l’Unione di Centro delleMarche, Antonio Pettina-ri, a conclusione del con-vegno regionale dei quadridel partito sul tema “L’Udcal governo delle Marche-Primo bilancio delle atti-

vità e prospettive”, svolto-si di recente all’Hotel Cityad Ancona, alla presenzadel presidente Udc Marche,Aldo Tesei, degli assessoriregionali ai Trasporti e aiServizi sociali, Luigi Vi-venti e Luca Marconi, edi Maura Malaspina eValeriano Carmela, ri-spettivamente capogruppoe consigliere Udc all’As-semblea legislativa delleMarche. “Il nostro obietti-vo -ha specificato Pettina-ri-, poi centrato, era di co-struire un’alleanza su basisolide per un rilancio, for-te, della regione, partendo

dall’esperienza del Gover-natore Gian Mario Spacca.Quella avviata è una mag-gioranza coesa che ha per-messo alla Giunta di reagi-re al meglio a fronte deidrastici tagli decretati dalGoverno centrale”. Pettina-ri ha poi evidenziato laquestione legata alla sani-tà: “In questo settore cistiamo riorganizzando estiamo offrendo risposteidonee a tutti i cittadini. Ilnostro intento è di chiede-re il miglioramento dellaqualità”. “La nostra -haprecisato Tesei- è una po-litica di fatti, non di paro-le. Come Udc, in questaprima esperienza al gover-no regionale, abbiamo di-mostrato di saper passaredall’enunciazione dellescelte politiche alle realiz-zazioni concrete. Due esem-pi: il primo, è legato al-l’attività dell’assessore Vi-venti, incentrato all’econo-mia e all’occupazione at-traverso la modifica dellalegge sul Piano casa; il se-condo, riguarda il lavorosvolto dall’assessore Mar-coni, il quale, pur nella li-mitatezza delle disponibi-lità finanziarie e le ristret-tezze del bilancio, sta atti-vando una politica di so-stegno alle famiglie ed allepersone in difficoltà”. “No-nostante i vari problemi de-rivanti dai tagli del Gover-no centrale –ha dichiarato

Viventi- stiamo cercando didifendere, nel limite delpossibile, il lavoro e l’oc-cupazione; inoltre, abbia-mo affrontato la questionedelle diverse infrastrutturein stato di realizzazione,come la Quadrilatero, l’Usci-ta ad Ovest del porto di An-cona, la Fano-Grosseto e ilraddoppio della linea ferro-viaria Orte-Falconara, otte-nendo già dei risultati di uncerto rilievo”. “Un altro

aspetto importante sul qualeci stiamo attivando -ha ag-giunto Viventi- è la riorga-nizzazione della macchinaregionale a fronte dei taglinazionali. Siamo favorevoliad uno Stato federale, comegli Stati Uniti d’America, maquello che si sta attivandoin Italia è un federalismonon coerente. Tra le altrecose, una mia intenzione èdi realizzare una legge ur-banistica”. Secondo l’asses-

sore Marconi, “siamo soddi-sfatti dei risultati che stia-mo registrando relativamen-te alla famiglia: il primo sog-getto che dobbiamo servire,oltre a garantire tutti i servi-zi alle persone, come, tra glialtri, l’assistenza agli anzia-ni. E nonostante i tagli na-zionali siamo riusciti a rad-doppiare il finanziamentoper la legge sulla famiglia,passando da uno a due mi-lioni di euro”.

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5PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, a Los Angeles - Lisippo e Dustin Hoffman, ma nonsolo: terzo obiettivo, consolidare le relazioni con gli imprenditori marchigiani in California

Missione su tre assi

Il presidente Spacca con il consolegenerale d’Italia a Los Angeles NicolaFaganello (a destra) e con il direttoredell’Ice di Los AngelesCarlo Angelo Bocchi

Elezioni amministrative 15-16 maggio 2011Interviste ai candidati del Comune di Castelfidardo

Quali sono le sue pro-spettive per queste elezioni?

“Essendo il sindacouscente è ovvio che punti adare continuità al lavoro svol-to e impostato nel mandatoche stiamo concludendo.Quella che mi sostiene –Soli-darietà Popolare– è una listacivica pura, apartitica, in cuiciascuno mette a disposizio-ne la propria esperienza e leproprie idee facendole con-fluire su progetti condivisi abeneficio della città. Questospirito di servizio ci ha con-sentito di rispettare in manie-ra pressoché completa tuttigli obiettivi programmatici, edè con la massima serenità ecoerenza che ci rimettiamo algiudizio degli elettori in unoscenario certamente moltocomplesso che ci vede con-trapposti a tutti gli schiera-menti dei partiti. Seppur ca-lata in un quinquennio deli-catissimo, coinciso con lagrave crisi economica inter-nazionale, il pesante taglio deitrasferimenti statali e i danniprodotti da due alluvioni (set-tembre 2006 a marzo 2011),la nostra Amministrazione haperseguito una politica virtuo-sa di bilancio diminuendol’indebitamento di 1.200.000euro senza mai alzare le tas-se, fatta eccezione per la Tar-su a causa dell’introduzionedel servizio di raccolta diffe-renziata”.

Quali i punti fondanti delsuo programma elettorale?

“Continuare nel progetto

di vivibilità della città senzaproposte empiriche ma cala-te nella realtà. Abbiamo in-tenzione di eseguire impor-tanti lavori nel centro stori-co per dare, dopo quelli divia Battisti, altri spazi di so-sta e ristrutturare piazza del-la Repubblica. Due le rotato-rie: al Gatto Nero e in viaTorres. Anche nello sportcontinueremo ad investire:una nuova palestra polifun-zionale al Cerretano e quellanel polo scolastico di viaMontessori, con fondi già ac-cantonati e in accordo con laProvincia. L’attenzione piùimportante, come al solito,sarà per il sociale, con unnuovo progetto che interes-serà, fra l’altro, la casa di ri-poso. Non si toccherannoinoltre le tasse, come nel re-cente passato. Anzi, qualoravenga raggiunta nel 2012 lasoglia del 65%, si studieràuna riduzione della tassa deirifiuti a seconda dei compo-nenti del nucleo familiare”.

Quali sono le sue prospet-tive per queste elezioni?

“La Lista civica che hagovernato per 14 anni Castel-fidardo si è spaccata. E’ l’oc-casione storica per determi-nare una svolta. I partiti deb-bono tornare a governare lacittà. Se Soprani apre al cen-trodestra, il mio sentire si ri-conosce nel centrosinistra.Accanto alle formazioni poli-tiche (Pd, Idv, Psi, Sinistra-Verdi) ho voluto uomini edonne della società civile aformare la lista Uniti per Ca-stelfidardo”.

Quali i punti fondanti delsuo programma elettorale?

“Il filo conduttore è ilrafforzamento del senso dicomunità. E’ necessario argi-nare le dinamiche in atto nellasocietà odierna, individuali-smo, cambiamenti della com-posizione demografica, crol-lo dei valori, che minano lospirito di appartenenza. Unacomunità non è un sempliceinsieme di persone che vivenello stesso luogo, ma qual-cosa di più: la memoria delleproprie radici, una storia e tra-dizioni comuni, il cuore del-le relazioni sociali di ognigiorno. La nostra unità è lanostra forza. La solidarietàpuò essere praticata solo sesiamo uniti, solo se riteniamoche chi ci sta accanto, emi-grante o extracomunitario, siaindispensabile per crescere.Insieme si costruisce il futu-ro. Lavoro, istruzione, statosociale rappresenteranno i

cardini su cui poggeremo lanostra proposta nelle prossi-me amministrative. L’aiuto aipiù deboli, intendendo tutticoloro che si trovino in unacondizione di vero bisognoper povertà, disoccupazione,malattia, handicap, emargi-nazione, nella più strettasussidiarietà con le associa-zioni di volontariato, guide-rà la nostra azione. La lega-lità, il rispetto delle regolene saranno la colonna por-tante. Chi governa deve di-mostrare un’etica comporta-mentale ferrea che impedi-sca il formarsi di consorteriepericolose. Per amministrarebene il sindaco deve esseretrasparente e coinvolgere icittadini nelle decisioni checontano. La cittadinanza varieducata, deve cominciarea pensare che la politica nonè una cosa brutta che riguar-da pochi. Riguarda tutti.Per governare serve compe-tenza. A Castelfidardo èmancata”.

Quali sono le sue pro-spettive per queste elezio-ni?

“Castelfidardo è unacittà in cui governa daquindici anni una lista ci-vica estranea ad ogni for-ma di partito politico. Ri-tengo sia giunto il momen-to di cambiare registro eriportare la politica, quel-la giusta, al comando del-la città. Sembra che Soli-darietà Popolare si sia di-visa in due anime distinteche presenteranno due li-ste con due candidati sin-daco. Con quattro candi-dati sindaco ci sarà sicu-ramente il turno di ballot-taggio: siamo pronti, comePartito della libertà, perquesta grande opportunitàche si presenta al centro-destra di Castelfidardo,possiamo andare al ballot-taggio e vincere questeelezioni”.

Quali i punti fondantidel suo programma elet-torale?

“I punti fondanti su cuiil programma è stato com-pilato sono stati elaboratidopo i cinque anni di espe-rienza in Consiglio comu-nale con il collega Mauri-zio Scattolini, e dopo l’in-tensa attività svolta dalcoordinamento comunale.Le nostre priorità sarannola valorizzazione effetti-va del Centro storico, ilmiglioramento e l’aumen-to dell’offerta di servizi

alla famiglia, come l’asi-lo nido e la cura e l’assi-stenza degli anziani, mi-gliorare e rendere più eco-nomico il servizio di rac-colta rifiuti, che attual-mente richiede grandi sa-crifici alle famiglie edalle imprese, sia in termi-ni economici che di disa-gi organizzativi, e non èassolutamente efficace intermini di risultato. Altropunto importante del pro-gramma sarà l’attenzionee l’effettiva messa in ope-ra di progetti importantiin grado di alleviare leproblematiche riguardan-ti il disagio giovanile, fe-nomeno complesso cuinon possiamo più girarele spalle. Cercheremo dimigliorare la sicurezza deicittadini, attraverso corsidi formazione specificiper il corpo di Poliziamunicipale e incremen-tando il servizio di video-sorveglianza”.

Mirco Soprani

“Attenzioneal sociale”

Valentino Lorenzetti

“Un aiuto aipiù deboli”

Marco Cingolani

“Servizialla famiglia”

Consolidare le rela-zioni con le impre-se marchigiane che

operano negli Stati Unitin e l l ’ a m b i t odelle politichedi internaziona-lizzazione atti-va avviate datempo dalla Re-gione. Questo ilterzo obiettivo,accanto all’atti-vità per la resti-tuzione del Li-sippo e alla re-alizzazione del-la campagnap r o m o z i o n a l edelle Marcheaffidata a Du-stin Hoffman eBryan Adams,della missionein Californiadel GovernatoreGian MarioSpacca. Granderisalto mediati-co sulla stampastatunitense, enon solo, per lavicenda Lisip-po: numerosigli articoli e iservizi tv ame-ricani sulla vi-cenda, decine i siti on linedi testate giornalistichestatunitensi ed internazio-nali che hanno dedicatoampio spazio al caso e allavisita del presidente Spac-ca al Getty Museum. Solo

qualche esempio: da Usatoday al Washington Ti-mes, dal China Post aDaylife, dalla Cbs al Mia-

mi Herald al Los AngelesTimes. Sul terzo aspettodella missione di Spacca aLos Angeles, diversi gliincontri svolti con singoliimprenditori (tra cui FabioMicucci, dall’emblematica

storia) e con associazioniindustriali che operano datempo in California. Nutri-ta è anche la ‘comunità’

imprendito-riale marchi-giana negliStates, parti-c o l a r m e n t en u m e r o s aquella di

Los Angeles. Spacca havoluto toccare con mano leimportanti realtà aziendalimarchigiane in California,anche con l’obiettivo dirafforzare con loro i rappor-ti della Regione e, di con-seguenza, la presenza e lapromozione del made inMarche in Usa. “Il mercatoamericano –sottolinea

Spacca– continua a rivesti-re, nonostante la crisi, unprofilo di forte interesse peril nostro export. La presen-za di importanti impresemarchigiane negli Usa, inquesto caso in California,rappresenta una preziosaopportunità per promuove-re il made in Marche edunque l’intero nostro ter-

“ A b b i a -mo offerto uni n n o v a t i v o‘trattato dipace’ nellalunga batta-glia con il J.Paul GettyM u s e u mc h i e d e n d oad una dellepiù grandii s t i t u z i o n iculturali delmondo unc o m p o r t a -mento etico

per il ritorno del Lisipponella sua terra di prove-nienza. Non siamo venutiper dichiarare guerra alGetty, bensì per risolverela disputa in un modo dicui possano beneficiare il

“Offerto al Getty uninnovativo trattato di pace”

grande museo, l’Italia e, an-cora più importante, gliamanti dell’arte di tutto ilmondo”. Così il presidentedella Regione Marche, GianMario Spacca, nel corsodella conferenza stampa te-nuta a Los Angeles per il-lustrare una delle finalitàdella missione in California,nel corso della quale haincontrato i vertici del Get-ty Museum per la restitu-zione dell’Atleta di Fano,meglio noto come Lisippo,all’Italia. Una conferenzastampa partecipata al di làdi ogni previsione, a dimo-strazione di quanto alta sial’attenzione mediatica sta-tunitense sul caso Lisippo,soprattutto dopo la ricon-segna all’Italia di un’altraopera lungamente attesa, la

Venere di Morgantina. “Lastatua di Lisippo –ha dettoSpacca in conferenza stam-pa- è una testimonianzapreziosa della cultura italia-na. Esiste un grandissimointeresse della comunitàmarchigiana, ma anche ditutta la comunità adriatica,a riavere l’atleta di Fano,simbolo della cultura cheseppe formarsi intorno aquesto mare oltre 2000 annifa. Abbiamo proposto alGetty un progetto di colla-borazione, perché la cultu-ra e l’arte hanno un valoreuniversale, non devono di-videre, ma unire. Il Getty èun museo prestigioso, devedimostrare al mondo di sa-persi comportare da istitu-zione culturale di livellomondiale, ed agire in modo

eticamente corretto. Soche la direzione del Gettyvuole attendere l’esito delprocedimento giudiziale.Rispettiamo questo inten-dimento, ma abbiamo riaf-fermato di essere pronti asviluppare una collabora-zione culturale in qualsia-si momento, sia prima chedopo la sentenza finaledel giudice di Pesaro. Inquesto senso abbiamo in-vitato il direttore del J.Paul Getty Trust a visitarela nostra regione”. Quan-to agli aspetti giudiziari,la causa legale sarà decisadalla magistratura italianaa breve, dopo i numerosie falliti appelli del museoche continua a sostenereche la proprietà del Lisip-po è legale. L’ultimo pro-nunciamento dà ragioneall’Italia: l’inestimabilebronzo può avere la stessasorte della Venere di Mor-gantina, una delle princi-pali attrattive del Gettyfino alla confisca avvenu-ta questo mese.

ritorio in quell’area. Diparticolare interesse per ilmercato americano sono so-prattutto il manifatturiero,la moda e le calzature: nona caso sono gli stessi pro-dotti che abbiamo scelto dilegare, nella campagna fo-tografica realizzata da Br-yan Adams, al volto diDustin Hoffman”.

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MARCHEdomani APRILE 20116PAGINA

Dal 12 al 15 maggio ilporto turistico Marina deiCesari di Fano ospiterà la VIIedizione del Salone nauticodell’Adriatico, il più impor-tante appuntamento del set-tore a ridosso della stagioneestiva. La manifestazione è dasempre un’occasione unicaper i visitatori che potrannoscoprire e provare le ultimenovità del mercato e vedere inanteprima le novità in fatto dimotore e confort proposte daicantieri più prestigiosi dellanautica italiana ed internazio-nale. Confermata la possibilitàdurante le quattro giornate dimanifestazione di effettuare leprove in mare, opportunità di-stintiva del Fano Yacht Fe-stival, che non ha eguali ne-gli altri saloni italiani. Il FanoYacht Festival non è dunque

solo una fiera tecnica ma unvero e proprio evento che ognianno coinvolge tutto il territo-rio grazie ai tanti appuntamenti

in programma, obiettivo perse-guito quest’anno anche grazieall’introduzione dell’ingresso li-bero. Molteplici sono infatti leattività collaterali inserite nelprogramma delle quattro gior-nate del Festival: convegni, ap-puntamenti sportivi, musica e

spettacoli rendono il Salonenautico un momento importan-te per la città di Fano, anchedal punto di vista turistico. La

manifestazionedeve sicuramenteil suo successoanche ad un con-testo esclusivoed unico nel suogenere: “Il Mari-na dei Cesari è lacornice ideale peril Fano Yacht Fe-stival -ha dichia-rato Alberto

Cazziol, presidente di Marinadei Cesari-, un appuntamentoche abbiamo sempre appoggia-to e promosso nella sua cresci-ta. Il Marina è un porto nuovoe ben attrezzato, in continuaevoluzione, una struttura al-l’avanguardia per i diportisti

ma anche una nuova ‘piazza’cittadina, aperta a tutti, cheospita durante l’anno eventidi forte richiamo e offre unpaesaggio senza pari”. Tuttoè pronto, dunque, per il VIISalone nautico dell’Adriatico,un’edizione caratterizzata daun ampliamento dello spaziodedicato alle imbarcazioni avela e che riserverà un’atten-zione particolare alla greeneconomy della nautica e atutte le importanti innovazio-ni che stanno trasformando ilsettore nella direzione di unmaggior rispetto per l’am-biente. Uno spazio verrà, poi,allestito per le imbarcazionida pesca sportiva e d’altura,settori seguiti da un nutritopubblico di appassionati e inlinea con le attività tradizio-nali del territorio.

ROBERTO I. ROSSI

Fano Yacht Festival - Dal 12 al 15 maggio VII edizionedel Salone nautico dell’Adriatico

L’importanza delle ele-zioni amministrative dimaggio per le Marche.

“Le elezioni sono sempre untest ed anche da quelleamministrative del prossi-mo maggio potremo verifi-care la bontà delle scelteoperate sulle candidature,unitamente al lavoro svol-to dal partito sul territorio.Vedo anche delle formule‘particolari’ come, ad esem-pio, la Provincia di Mace-rata che, richiamata forza-tamente al voto, vede con-trapposti Franco Capponi,che guida uno schieramen-to di centrodestra, e Anto-nio Pettinari, che ha porta-to l’Udc accanto al Pd, tra-dendo la precedente collo-cazione in una Giunta di cuiera vicepresidente e cheaveva ben lavorato; Fermo,poi, è un altro test impor-tante, dove mi auguro espero non si commettanogli errori delle provincialipassate. Infatti, dobbiamoconfermare ed affermarcinelle zone della regione sto-ricamente vicine al centro-destra e recuperare quantipiù consensi possibili nel-le aree meno favorevolielettoralmente, come quelledi Ancona e Pesaro”.

Quali sono gli obietti-vi del Pdl per queste ele-zioni?

“Il Pdl deve assoluta-mente vincere a Fermo,confermarsi nella Provinciadi Macerata, ricordando

Intervista con Giacomo Bugaro, Pdl, vicepresidente Assemblea legislativa regionale: “Vincerea Fermo, confermarsi nella Provincia di Macerata e riprendere la guida di San Benedetto del Tronto”

“Elezioni: tre gli obiettivi”

Rete Imprese Italia (Confartigianato, Cna, Casar-tigiani, Confcommercio, Confesercenti) di Pesaro Ur-bino e Banca dell’Adriatico hanno sottoscritto, direcente, un patto per garantire pieno sostegno allepiccole imprese associate che, in un momento con-giunturale ancora difficile, devono rafforzarsi ed es-sere pronte a cogliere i segnali di ripresa. I finanzia-menti messi in campo attingeranno ad un plafond di5 miliardi di euro messi a disposizione grazie all’ac-cordo nazionale fra Intesa Sanpaolo e Rete ImpreseItalia. L’accordo è stato presentato nella sede di Ban-ca dell’Adriatico da Dario Pilla, direttore generaledella banca, da Roberto Borgiani, direttore Confe-sercenti Pesaro, da Giuseppe Cinalli, direttore Con-fartigianato Pesaro, da Camilla Fabbri, segretarioprovinciale Cna, da Massimo Iacucci, segretarioCasartigiani Pesaro e da Amerigo Varotti, direttoreConfcommercio Pesaro. Il punto di forza dell’accordoè la flessibilità nel rispondere puntualmente alle di-verse esigenze delle imprese più piccole e nell’indivi-duare soluzioni su misura di fronte a esigenze speci-fiche. Agevolare il dialogo tra banca e impresa è trai principali obiettivi di Rete Imprese Italia e di Bancadell’Adriatico. Per accrescere la trasparenza nel pro-cesso di valutazione del credito e la conoscenza con-

agli elettori il tradimentodell’Udc e riprendere laguida di San Benedetto delTronto. Sono questi i treobiettivi prossimi, fonda-mentali per migliorare qua-litativamente e quantitati-vamente la classe dirigentedel Pdl ed affermare il buongoverno in larga parte delterritorio regionale, condi-zione essenziale questa persperare di vincere le pros-sime elezioni regionali”.

Come procede il rap-porto con l’onorevoleCarlo Ciccioli?

“Il rapporto con Carlosul piano umano da partemia è improntato al rispet-to e alla correttezza, finan-che all’affetto. Lui quandosi arrabbia esprime giudizipersonali che poi è costret-to a rimangiarsi e a chiede-re scusa. Sul piano politicole questioni che io pongo,e a volte anche in manieradeterminata, sono di carat-tere meramente politico.Sono convinto che il Pdl èvincente ed aggrega se èun partito di centrodestrae non di destra. Rispetto ai

recenti fatti c’è stato il ri-conoscimento a livello na-zionale di questa mia visio-ne e si è provveduto e siprovvederà ad un progres-sivo riequilibrio al fine diessere sempre più efficacinell’azione politica. Su que-sta linea e sul suo rispettosi giocherà il futuro delPdl”.

Lei resterà nel Pdl?“Io sono affezionato ai

miei elettori ed ai valoripropri rappresentati dal Ppea livello europeo. I conte-nitori elettorali ed i partitisono solo uno strumento,ieri FI oggi Pdl. Affermo,con puntualità, che non mi

discosterò mai né dal pattocon gli elettori, né tantomeno dalla mia visione ide-ale e politica”.

Come valuta l’attivitàdella Giunta Spacca?

“Inferiore rispetto alleattese e alla precedente-mente legislatura, non perniente tutte le case demo-scopiche quotano il Gover-no Spacca II in continuadiscesa nell’indice di gra-dimento. La XI legislaturaè iniziata un anno fa e sonoestremamente poche le leg-gi e gli atti amministrativiapprovati, soprattutto in unmomento di grande difficol-tà, come quello che il no-

stro territorio sta attraver-sando. E’ indispensabileuna nuova strategia neisettori produttivi e del tu-rismo, e il coraggio di af-frontare una volta per tutteil problema del deficit ener-getico della nostra regio-ne”.

Il suo futuro politicosarà a Roma, al Parla-mento?

“Il mio compito è disvolgere un ruolo attivoistituzionale e politico nel-la Regione per migliorarel’immagine e la presenza delPdl nel territorio della pro-vincia di Ancona prima edelle Marche poi. Il mio

futuro politico, che costru-isco giorno per giorno conil mio lavoro, quale vice-presidente dell’Assemblealegislativa regionale, non lodecido io; pongo solo uninterrogativo, soprattuttoin virtù della legge eletto-rale nazionale: è funzionalealla crescita e alla difesadelle Marche avere nel pri-mo partito della Regione,su 6 deputati eletti, 4 ester-ni al nostro territorio? Cre-do e ritengo che le Marchedebbano essere rappresen-tate al Parlamento dalla pro-pria classe dirigente, a pre-scindere dalla mia perso-na”.

Un sostegno alle pmiAccordo tra Rete Imprese Italia PU e Banca dell’Adriatico

Un’immagine dellaprecedente edizione

“L’Italia è indifesa difronte all’allarme immigra-zione; e gli opportunismipiù miopi stanno riducendol’Unione europea a tantemoderne fortezze, negando-le la possibilità di accom-pagnare questa incerta ‘pri-

mavera araba’ su un cam-mino democratico. Ma ac-canto a questo, dobbiamooccuparci anche dello sper-pero di tanti giovani talentiitaliani, soprattutto in cam-po scientifico, ingessati daun sistema di regole arcai-che e costretti a cercareall’estero la realizzazione deipropri progetti di lavoro edi vita. È sintomatico che lastessa immigrazione –alme-no quella più qualificata-consideri l’Italia come unapiattaforma logistica, unhub da cui ripartire versopaesi più capaci di offrirereali opportunità” parola diJacopo Morelli, 35 anni,

vicepresidente nazionale deiGiovani Imprenditori condelega all’economia, candi-dato alla presidenza del Mo-vimento. Morelli ha presen-tato nella sede di Confin-dustria Marche il program-ma per la presidenza dei

giovani di Confindustria ela squadra con cui intendeportarlo avanti nel triennio2011-2014. Dopo Milano eNapoli, la tappa marchigia-na ha concluso il ciclo dipresentazioni ufficiali dellanuova leadership nazionaledei Giovani di Confindu-stria, sostenuta da unoschieramento molto ampiodi gruppi regionali. Dellanuova squadra fanno partedue marchigiani: il presi-dente dei Giovani impren-ditori di Confindustria Mar-che, Simone Mariani,ascolano, candidato allavicepresidenza nazionale,con una delega strategica

alla crescita dei giovani im-prenditori italiani: organiz-zazione e sviluppo del Mo-vimento e relazioni interne.

“Dopo una lunga espe-rienza a livello provincialee regionale –ha affermatoMariani- è un onore averel’opportunità di contribuirealla crescita del nostro Mo-vimento in ambito naziona-le. Un bel riconoscimento

divisa del business aziendale, Banca dell’Adriatico hapredisposto due modelli di autovalutazione, messi apunto per rispondere rispettivamente alle esigenze delcommercio e dell’artigianato. Tali modelli consentonoalle imprese di valutare la propria situazione economi-co-finanziaria e la sostenibilità delle proprie scelteimprenditoriali, ma soprattutto contribuiscono a crea-re una maggiore consapevolezza rispetto alle informa-zioni che i vari soggetti che interagiscono con l’azien-da (fornitori, clienti, consulenti) possono richiedere. Imodelli di autovalutazione sono a disposizione delleimprese associate sui siti internet delle Associazionidi categoria che hanno sottoscritto l’accordo. Negliinterventi delle Associazioni, l’accordo è stato cosìsintetizzato: “E’ un’intesa che si distingue per la va-lorizzazione delle specificità delle piccole imprese eper la flessibilità di risposta alle loro peculiari esigen-ze creditizie. Si tratta di un segnale concreto di atten-zione ai nostri imprenditori i quali, nonostante la crisi,non hanno perso la voglia di investire e di reagire allacongiuntura negativa. La strada per agganciare la ri-presa passa da un impegno comune con le banche adare fiducia alle piccole imprese, un percorso decisivoper creare reddito, occupazione e nuova imprendito-rialità”.

ai giovani industriali mar-chigiani: senza il loro sup-porto questo risultato nonsarebbe stato neanche pen-sabile”. Oltre a Mariani,incarico di rilievo anche perla presidente dei GiovaniImprenditori di Confindu-stria Macerata Lucia Di-gnani, candidata a far par-te del Consiglio direttivonazionale dei Giovani di

Confindustria. “Ancona èuna delle grandi ‘porte’storiche della frontiera ita-liana con il Mediterraneo,migliaia di chilometri di co-sta da cui è transitata lanostra ricchezza del passa-to. Anche oggi il mare no-strum ha due grandi giaci-menti di sviluppo, quelloenergetico e quello umano;l’attenzione è tutta indiriz-

zata al primo, dimenticandola grande spinta alla cresci-ta che l’immigrazione gover-nata con lungimiranza puòdare allo sviluppo di tuttal’Europa. Ma l’accoglienza,la solidarietà e l’inclusionenon esistono senza garan-tire opportunità; che, pur-troppo, oggi mancano an-che ai nostri giovani”, haconcluso Morelli.

Vertici dei Giovani di Confindustria, candidatidue marchigiani: Dignani e Mariani

Simone Mariani candidatoalla vicepresidenzanazionale

Lucia Dignani candidataConsiglio direttivonazionale

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7PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

ROSEMARY MARTARELLI

Il bilancio del primo anno della seconda legislatura del Governo regionaleguidato da Gian Mario Spacca: “Il sistema economico regge”

Lavoro e sanità: le basiCantieri aperti – Presentati

importanti progetti

A-14: in 5 mesigrandi novità

“Stiamo raggiungendocon un anticipo di 3-5 mesitre importanti obiettivi: pri-ma delle festività di Pasquasarà aperto il nuovo svinco-lo di Senigallia e per l’esodoestivo, per agevolare gli spo-stamenti dei vacanzieri, sa-ranno disponibili altri 21 kmdi terza corsia del tratto traFano e Senigallia in direzio-ne Nord e il nuovo svincolodi Porto Sant’Elpidio”. E’quanto ha annunciato Gen-narino Tozzi, condirettoregenerale Sviluppo rete diAutostrade per l’Italia, nelcorso della conferenza stam-pa “Cantieri Aperti Marche”,alla presenza, tra gli altri, diGian Mario Spacca, presi-dente Regione Marche eMauro Coletta, direttoreIspettorato di vigilanza con-cessioni autostradali Anas.“Autostrade –ha aggiuntoTozzi- è il primo investitoreprivato in Italia con oltre 23miliardi di euro di investi-menti di cui 1,9 sono desti-nati all’imponente opera diampliamento di 126 km dellaA14 nelle Marche. Un lavoroche stiamo portando avanticon ritmo serrato e i risultatilo testimoniano: il 100% deilavori per la realizzazione di155 km di terza corsia pro-grammati sull’A14 è stato af-fidato alle imprese ed entrola fine del 2011 inizierannoanche i lavori del tratto An-cona Nord-Ancona Sud”. “Suquesta autostrada -ha conclu-

so Tozzi– ai fini ambientali,inoltre, è in fase di sperimen-tazione, a cura dell’Universi-tà Politecnica delle Marche,l’applicazione, all’internodelle gallerie e su manufattiautostradali, di materiali fo-tocatalitici ed è in fase di de-finizione il piano di riforesta-zione dei territori, secondoquanto previsto dal Protocol-lo di Kyoto, che prevede ilfinanziamento da parte di Au-tostrade per l’Italia di inter-venti di riforestazione su cir-ca 412 ettari, con un assorbi-mento medio di Co2 pari acirca 4.120 tonnellate all’an-no”. Il programma di poten-ziamento delle autostradedella Regione prevede anchela realizzazione di 5 nuovicaselli e il potenziamento di2, nonché interventi su 12aree di servizio di cui 7 giàrealizzati, 4 in fase di esecu-zione ed uno da avviare.“L’ammodernamento dellarete autostradale marchigiana–sottolinea Spacca- non soloassicura una crescita dellacompetitività del nostro siste-ma produttivo, va incontroalle esigenze di sicurezza ecomfort degli automobilistimarchigiani ad iniziare daitantissimi pendolari, ma èanche in grado di accrescerel’attrattività turistica delleMarche, rendendo più facil-mente accessibili agli ospitidella nostra regione le cittàd’arte, l’entroterra, le spiagge,il porto e l’aeroporto”.

Un anno confortante perla resistenza della no-stra regione dove, no-

nostante la crisi, non sonomancate mai concretezza ecoesione sociale”. Gian Ma-rio Spacca, presidente dellaRegione Marche, commentacosì il bilancio del primoanno del suo secondo man-dato, attorniato dai suoi as-sessori. Un anno che, nelleparole del Governatore, “ci hafatto guadagnare credibilitàanche all’estero”. Due i prin-cipali punti cardine di que-st’anno di nuova legislaturae che saranno focali anche nel2011: lavoro e sanità. Sul pia-no dell’occupazione le Mar-che reggono, con un numerodi occupati rimasto pressochéinvariato rispetto agli anniprecedenti, a fronte di un calonazionale. Sempre in contro-tendenza rispetto alla medianazionale, la nostra regioneha registrato un calo della di-soccupazione dal 6,6% del2009 al 5,7 del 2010, e unadiminuzione del ricorso allacassa integrazione (-8,9% afronte del +7,9% della medianazionale). Positivi anche idati riguardanti i giovani, chemettono le Marche al primoposto per calo della disoccu-pazione (-2,7%). Il 2010 èstato anche un anno di inter-

venti anti-crisi, come il fon-do ammortizzatori sociali inderoga per lavoratori dellepiccole imprese, con 150 mi-lioni di euro e 35 mila lavo-ratori protetti; i contributi e icontratti di solidarietà; gliincentivi per i giovani; gliaiuti alle assunzioni e i vou-cher (220 milioni di euro); ilfondo di garanzia per l’ac-cesso al credito delle pmi(356 milioni di euro di fi-nanziamenti garantiti). Nono-stante la crisi, anche nelloscorso anno le Marche han-no confermato il loro prima-to sull’imprenditorialità,svettando fra le regioni piùmanifatturiere. Una strategiaregionale di resistenza e at-tacco che continuerà anchenel 2011, con 500 milioni dieuro in bilancio e il coinvol-

gimento di 25 mila lavorato-ri. Sul fronte sanità, l’accen-to sull’approvazione del nuo-vo piano socio-sanitario edella legge regionale di rior-ganizzazione del servizio sa-nitario. Ridotti i posti lettoper le acuzie, ma aumentatiquelli per le malattie croni-che; siglato un accordo conil sindacato per 46 milionidi euro da destinare ad atti-vità di assistenza ad anzianinon autosufficienti; firmatal’intesa per Italia longeva, larete nazionale di ricerca sul-l’invecchiamento e la longe-vità attiva, a breve il via allaprocedura di gara per il nuo-vo Inrca. I costi sanitari siconfermano in equilibrio, no-nostante i forti tagli dal go-verno centrale. E a fare l’or-goglio del Governatore, an-

che la riduzione del debitoregionale (-38%), il non au-mento della tassazione e unrisparmio di 26 milioni dieuro per le spese amministra-tive. E ancora, forti investi-menti nelle infrastrutture enelle energie alternative, va-lorizzazione della cultura edella macroregione adriatica.Amaro il commento di Spac-ca sulla questione alluvio-ne: “Non c’è stato mai unvero tavolo di confrontocon il Governo centrale. Aqueste condizioni rifiuteròl’incarico di commissariostraordinario”. Positivo, in-vece, il giudizio sul labora-torio marchigiano conl’Udc: “Un modello chefunziona, come dimostra lasua riproposizione per laProvincia di Macerata”.

Giovanni Fileni, ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti, è il fondatore e il presidente di un’azienda tra lepiù note d’Italia nel settore avicolo. Due gli stabilimenti, a Castelplanio e a Cingoli, e 250 gli allevamenti

Un successo nato dai… pulciniCome si diventa im-

prenditori famosi? Tra letante opportunità esisten-ti, una molto concreta efunzionale è quella attiva-ta da Giovanni Fileni, pre-sidente della Fileni –azienda con due stabili-menti a Castelplanio e aCingoli, fondata nel 1978-, ospite degli “Incontri” diAlceo Moretti, all’iniziodella sua attività commer-ciale. L’idea è stata que-sta: lui comprò 50 pulci-ni, avendo un giardinettodi casa dove poterli met-tere, e non le uova, perchéi pulcini li poteva pagaretra i 90 e i 120 giorni,mentre le uova le avrebbedovute pagare subito incontanti, e i pulcini, im-piegando 90 giorni a di-ventare polli, lui li paga-va dopo 120 giorni, ono-rando il suo impegno, in-cassando, intanto, i pro-venti delle uova vendutealle donne. Un processoamministrativo-finanziarioche potrebbe far scuola intutti i paesi e in tutte leuniversi tà del mondo,avendo dato vita ai fruttiattesi. Un avvio dell’atti-vi tà che ha registratol’apertura di un piccolonegozio, poi, rapidamente,i negozi sono diventatiquarantasette. “Puntaresulla qualità –ribadisceFileni- è l’unico modo perfare strada, per crescere eper fare immagine, comesono da seguire con gran-de attenzione gli aspettilegati alla costanza, allacaparbietà e al controllo”.Un’azienda, la Fileni, con

1.625 dipendenti e 1.600persone, nel 2010, che la-vorano nell’indotto; recen-temente sono state attiva-te 100 assunzioni; il fat-turato, nell’ultimo anno, èstato di 255 milioni dieuro, con 125 tir che cir-colano per l’Italia nel con-segnare i prodotti. “Nelcorso del 2011 –affermaFileni- immetteremo sulmercato circa 45 milioni dipolli e tacchini, attraversoi 250 allevamenti di cuidisponiamo”. Diversi imarchi avviati nel tempo.“Il primo –precisa Fileni-è quello della nostraazienda, ‘Fileni’, riservatoalla grande distribuzione;poi, il ‘Club dei Galli’, perle macellerie e i negozi chevendono i nostri prodotti;quindi, ‘Magic’, un pro-dotto per bambini, e ‘AlmaVerde’, un marchio biolo-gico”. Una particolaritàrara che nel tempo è di-ventata una caratteristica

dell’azien-da è lap r e s e n z adi benquaran ta -nove na-z i o n a l i t àtra le per-sone chel a v o r a n onella File-ni: “A di-stanza didieci anni-d i c h i a r aFileni-, daquando cisiamo di-st int i in

questo modo, ci riteniamosoddisfatti e non stiamo ri-scontrando problemi par-ticolari; quelli presenti, diproblemi, rientrano nellanormali tà del lavoro”.L’apertura dello stabili-mento di Cingoli ha forni-to all’azienda una grandeopportunità per la produ-zione di prodotti pronti.Una struttura di 30 milametri quadrati, dei qualiben tremila sono dedicatia l le ce l le f r igor i fere ,un’area equivalente a seicampi di calcio a cinque.E negli ultimi anni la Fi-leni ha fornito un aiuto

importante, in tempi dicrisi economica, all’azien-da Arena, che all’epocaaveva il personale in cas-sa integrazione. “Il futuro–conclude Giovanni File-ni- cambia in continuazio-ne e bisogna capire doves’indirizza il consumato-re”. Un’azienda, la File-ni, che nel corso deglianni è cresciuta stabil-mente, ponendosi ai pri-mi posti a livello nazio-nale. Un percorso impor-tante quello compiuto cheha meritato la pubblica-zione di una interessantebiografia da parte di un

editore torinese, libro daltitolo “Giovanni Fileni,passione e lavoro di unimprenditore”, scritto aquat t ro mani da MariaLodovica Varvelli, psico-loga, esperta di comporta-mento umano e studiosadell’intelligenza emotiva, eRiccardo Varvelli, inge-gnere, esperto di organiz-zazione e docente di Eco-nomia al Politecnico diTorino. Un’opera che entranel dettaglio di un’espe-rienza umana mettendo inluce l’uomo, ancor primache l’imprenditore.

Roberto I. Rossi

Convegno organizzato dal Comitato cittadino e dal gruppoconsiliare regionale del Psi per la rinascita di Ancona

Sette i punti chiaveUn convegno per espor-

re sette punti chiave per larinascita del capoluogo do-rico, “Meglio Ancona, me-glio le Marche” lo sloganscelto dal Psi-Partito sociali-sta italiano, è stato organiz-zato, di recente nel capoluo-go, dal Comitato cittadino edal gruppo consiliare regio-nale del Psi. Un’occasioneper parlare ai cittadini ed allapolitica in generale al finedi mettere sotto i riflettoriidee e proposte nuove peruna progettualità futura. Set-te i punti messi a confrontoda protagonisti ed espertidella politica cittadina, comeil ruolo della cultura, i servi-

zi sociali, il rilancio del portovecchio e del sistema dei par-cheggi, la riqualificazione delcentro storico con la passeg-giata “da mare a mare”, ilcontesto territoriale e losguardo al futuro. “Un docu-mento preciso che indica unastrada da seguire per il rilan-cio della città di Ancona -hasottolineato il sindaco dellaDorica, Fiorello Gramillano-che potrà individuare anchele tappe da percorrere. Un do-cumento che vuole dare mol-ti spunti alla nostra ammini-strazione al fine di interpreta-re al meglio le esigenze dellacittà, partendo dall’analisidelle nostre radici in prospet-

tiva di una visione europeache potremmo chiamare An-cona 2020. Ma le basi vannoposte subito per rilanciare ilcapoluogo nel presente”. Ilconsigliere regionale More-no Pieroni ha poi affermatol’importanza per la città diriappropriarsi del proprio ruo-lo di capoluogo: “Ancona,purtroppo –ha spiegato Pie-roni- è vista come una cittàpoco vivace, poco coinvol-gente e dove non c’è entusia-smo. Questo quadro globalenasce da una serie di fattoripolitici congiunturali chehanno attanagliato le realtàlocali. Con questa iniziativa–ha concluso- intendiamo ri-

prendere le fila. I socialistivogliono uscire dalle sabbiemobili lanciando un messag-gio forte, mettendo al centroprogetti al servizio della po-litica”. Presenti al convegno,tra gli altri, Michele Capo-rossi, manager pubblico,esperto in pianificazione stra-tegica; Marina Maurizi, se-gretario cittadino Psi; Enri-co Brizioli, manager sanitàprivata; Armando Ginesi,critico d’arte; Lucia Capra-ra, esperta in comunicazio-ne e Marco Bellardi, esper-to relazioni internazionali el’ex parlamentare Angelo Ti-raboschi.

Martina Alliney

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MARCHEdomani APRILE 20118PAGINA

L ’impatto sull’am-biente è fatto di ge-sti quotidiani. Dai vei-

coli che guidiamo alle case cheabitiamo, e perché no?, ai cibiche mangiamo. Da questa con-sapevolezza è nato l’Uovo bio-logico Giampaoli, il primoUovo di Pasqua ecologico ebiologico insieme. “L’attenzio-ne dei consumatori è semprepiù alta in merito alla sosteni-bilità ambientale –spiegaGiampaolo Giampaoli, tito-lare dell’omonima azienda dol-ciaria–, sia per quanto riguardala provenienza del cibo cheviene messo in tavola, sia perquanto riguarda lo smaltimen-to e il riciclo delle confezioni.Perciò abbiamo inventato unuovo sostenibile al 100%. Pri-ma abbiamo selezionato la cioc-colata certificata biologica: la

La presidente del GruppoTurismo di Confindustria Pe-saro Urbino, Paola Michelac-ci, è intervenuta sulle questio-ni attinenti al settore, espostenello scritto che di seguito pub-blichiamo.

“In questo momento di in-certezza economica e finanzia-ria e di forti timori per l’occu-pazione, l’immenso nostro pa-trimonio culturale, artistico enaturale con tutte le attivitàad esso collegate, costituisceun valore aggiunto senza dub-bio in grado di rilanciare lanostra regione. Ecco cosa rap-presenta oggi il turismo: unavera sfida a questo periodo dicrisi. Nella crisi dei valori chestiamo attraversando e che ri-tengo abbia conseguenze ne-gative dirette e indirette sullaflessione dell’economia globa-le in atto da qualche anno, ilrecupero e la valorizzazionedi quanto l’Italia rappresentanel mondo, con la sua storia ela sua cultura plurimillenaria,è fondamentale. Occorre, però,anzitutto capire un concetto:non devono esserci comparti-menti stagni se si vuole rilan-ciare l’economia di un Paese.Non è solo la cultura –intesacome patrimonio di beni nelsuo complesso– o solo il turi-smo –nell’accezione di servizidell’ospitalità– che possono‘salvare’ i nostri bilanci e nelcomplesso i conti della nazio-ne. Urge integrare il principiodi nuova e più moderna fruibi-lità del bene pubblico, sia esso

Dal 1° luglio il volo per Parigi

artistico o paesaggistico, conun’attrattività più ‘professio-nale’, un’ospitalità fatta distrutture tecnologicamenteavanzate, ossia gestite da pro-fessionisti che rendano davve-ro questo settore… una risor-sa economica per tutto il Pa-ese! Il turismo è senza dubbiola prima risorsa e una grandeopportunità. Sarebbe, tuttavia,troppo semplice affermare chese rendiamo questo settore piùmoderno e produttivo, l’Italia,con il patrimonio unico almondo che ha, diventerà piùricca e importante in brevetempo e ciò ci farà uscire de-finitivamente da qualsiasi cri-si… La strada è certamentequesta: organizzare e miglio-rare il sistema turistico ren-dendolo ‘Industria’! Noi sia-mo in una regione che offretutto ciò che necessità perraggiungere grandi program-mi. Soprattutto mettendo a di-sposizione del turismo le ec-cellenze industriali di cui sia-mo orgogliosi. Creando unafiliera che ci deve portare adeccedere a livello nazionaleed internazionale. Questa è lanostra sfida alla crisi per unfuturo sereno e prospero, oral’Italia gioca il suo jolly: pro-porre il suo territorio con pa-trimonio naturale, artisticoarchitettonico e industriale,come eccellenza unica. Noimarchigiani recitiamo la no-stra parte che non sarà se-condaria nel contesto italia-no ma da protagonisti”.

Intervento di Paola Michelacci,Confindustria Pesaro Urbino

“Il turismo èla prima risorsa”

I nuovi prodotti lanciati dall’azienda dolciaria GiampaoliIn arrivo per il periodo pasquale anche l’Uovo matrioska

L’Uovo biologico ed ecologicopasta di cacao, lo zucchero dicanna e il burro di cacao di cuiè composta sono tutti e 3 cer-tificati biologici al 100%. Tut-to il resto -gli incarti, le eti-chette, le sorprese contenute al-l’interno, i sostegni delle uovae gli imballi esterni per il tra-sporto- è totalmente ecologicoe riciclabile. Abbiamo volutodare un piccolo segnale in talsenso e contribuire anche noi,per quanto possiamo, alla sal-vaguardia del pianeta”. L’Uo-vo biologico ed ecologico è dipuro cioccolato fondente bio-logico ed è confezionato concarta ed etichetta ecologiche,così come la sorpresa e il soste-gno sono interamente ricicla-bili. Oltre all’Uovo biologico,un’altra novità è pronta per laPasqua: l’Uovo matrioska “3in 1”. Composto da 3 uova di

diverso formato inserite unadentro l’altra, con 3 sorpreseinserite singolarmente in ognu-na delle uova, ha 3 gusti diver-si perché l’uovo esterno è dicioccolato al latte, l’uovo in-termedio è di cioccolato fon-dente mentre l’uovo interno èdi cioccolato bianco: “Il bellodi un pranzo in famiglia perPasqua sta nel rito collettivodel rompere l’uovo e gustarsila meraviglia della sorpresache c’è dentro –continuaGiampaoli–, abbiamo quindipensato di prolungare questopiacere e far contenta tutta lafamiglia. Nessuna più discus-sione o delusione, ognuno tro-verà una sorpresa adatta persé, oltre che potrà sicuramentetrovare il cioccolato che piùlo soddisfa, tra i 3 diversi cheproponiamo”.

Nuovo volo diretto daAncona per Parigi “Char-les de Gaulles” operativodal 1° luglio 2011. E’ quan-to è stato presentato, neigiorni scorsi, all’Aeroportodelle Marche dai responsa-bili dell’Aerdorica e dellaFlyOnAir, tour operator diPescara (www.flyonair.it) chesi occupa della programma-zione, promozione e com-mercializzazione del voloche sarà operato dalla com-pagnia aerea francese XL Ai-

rways con aeromobile B737/800 da 189 posti. Il program-ma voli, studiato e messo inatto in stretta collaborazionedalla società di gestione aero-portuale e dal tour operatorabruzzese, prevede una fre-quenza regolare bisettimana-le, ogni venerdì e lunedì dal1° luglio al 12 settembre 2011.La doppia frequenza settima-nale permetterà lo sviluppo deltraffico turistico-culturale siain incoming che outgoing (consoggiorni da 3 o da 7 notti) di

natura prettamente business,agevolando quelle impreselocali che potranno più facil-mente stringere e svilupparedei contatti commerciali conil mercato francese. Gli oraridel volo nella stagione sum-mer 2011 sono i seguenti:Ancona – Parigi e Parigi –Ancona: lunedì ore 19.30–21.30; ore 16.45–18.30; ve-nerdì ore 11–13; ore 8.15–10. Il presidente di Aerdorica,Cleto Sagripanti, ha espressosoddisfazione per il raggiun-

gimento di questo obiettivo:“Una risposta concreta a unadomanda di trasporto cresciu-ta nel corso di questi anni,anche in funzione di una for-te attrattiva esercitata sia nelsettore turistico che in quel-lo business. L’apertura diquesta nuova tratta accre-sce le capacità di collega-mento e di scambio apren-do nuove prospettive agliinvestimenti produttivi e alturismo di qualità verso laregione Marche”.

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L’incubo nucleare in Giappone e gli accadimenti in Libia rendonodrammaticamente d’attualità il tema dell’energia. Marche domani ha pensatodi restituire contorni regionali ad un dibattito in cui è impegnato il mondo:

“pausa di riflessione” è il mantra riguardo al nucleare, mentre granderibalta conoscono le rinnovabili per le opportunità che da queste potranno

venire. Abbiamo dunque chiamato a raccolta gli addetti ai lavori -dalleistituzioni alla politica, alla parte di competenza scientifica-, invitandoli ad

un confronto su un tema complesso e sfaccettato, terreno di scelte chereciteranno un ruolo fondamentale per il futuro

EMERGENZA

Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche

“Noi abbiamo scelto dipuntare sulla green economy”

“A più di cinque annidalla sua approvazione, ciaccingiamo a compiere il pri-mo giro di boa sul Pear, lostrumento regionale di piani-ficazione delle politiche am-bientali ed energetiche so-stenibili: l’analisi dei risultatidi questi primi anni di opera-tività è fondamentale per ef-fettuare i giusti correttivi cosìda non disattendere gliobiettivi che proprio il Pearfissa al 2015. In questa legi-slatura la Regione confermala priorità alla sostenibilitàenergetica, lanciando la gre-en economy come settorestrategico per la diversifica-zione delle imprese, la cre-scita occupazionale, l’incen-tivazione agli investimenti.Questo perché siamo semprepiù convinti che le fonti rin-novabili consentono nonsolo la generazione distribu-ita, ma favoriscono l’indipen-denza e l’autonomia energe-tica di enti locali, imprese,cittadini, oggi non più solo‘consumatori’ di energia, maprotagonisti attraverso i loroimpianti di rinnovabili. Unapolitica, quella della Regio-ne, che trova precise rispo-ste sul territorio: è di pochigiorni fa il rinnovo della con-venzione tra le Bcc e Legam-biente Marche, con il soste-gno di Regione e Provinciadi Ancona, per l’attivazionedi un canale di credito age-volato per chi investe nel set-tore delle rinnovabili. Sem-pre più determinanti saranno

efficienza e risparmio ener-getico, terza gamba della stra-tegia Europa 20-20-20: la ri-duzione degli sprechi rappre-senta un percorso virtuosoche anche la Regione sta cer-cando di conseguire sui suoiedifici. A questo scopo ab-biamo installato a PalazzoRaffaello il Leaf Meter, unmisuratore di consumi checonsente di monitorare l’uti-lizzo di energia e quindi dimigliorare le nostre perfor-mance. Ma non potrà maiesserci un reale risparmioenergetico per cittadini edimprese se prima non si ade-gua il sistema di distribuzio-

ne nella nostra regione. Soloun esempio: l’ammoderna-mento della rete di distribu-zione Terna–Gse delle Mar-che porterebbe ad un rispar-mio del 10% dell’intera ener-gia consumata nella nostraregione, l’equivalente di unacentrale turbogas da 150MW. E allora avanti con laFano-Teramo, importanteopera infrastrutturale per larete energetica il cui lentoprocedere rischia di paraliz-zare lo sviluppo delle rinno-vabili. Tutto questo lavoronon può prescindere, però,da un nuovo e chiaro pattocon i territori e con la comu-

nità: non possiamo invocareil risparmio energetico e poidirci contrari all’ammoderna-mento della rete Fano-Tera-mo; non si può dire no alnucleare e alle grandi centra-li turbogas e poi raccoglierefirme contro l’eolico o unpiccolo impianto a biomas-se. Fondamentale, in questosenso, è la trasparenza, la co-municazione e la condivisio-ne delle scelte con i territorie i cittadini. La Regione diceno al nucleare, no alle grandicentrali turbogas, sì al rispar-mio energetico e proprio perquesto lavora per incentiva-re gli impianti di rinnovabili

e per l’ammodernamento del-la rete. Una domanda che re-centemente mi pongo è: vin-cere queste ‘scommesse’, infuturo, sarà più facile o piùdifficile? La tragedia del Giap-pone dovrebbe servici da mo-nito sul paventato ritorno alnucleare italiano, una tecno-logia che non può dare ri-sposte nell’immediato né intermini energetici (per co-struire una centrale di III ge-nerazione in Germania servo-no 10-12 anni, in Italia nonsi sa…), né occupazionali.Ma il Governo italiano fa dipeggio: la sua ‘strategia delgambero’ in materia energe-

NERGIA

PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

“Rispetto alla questioneenergetica, la Regione Marcheha imboccato una strada preci-sa: quella dello sviluppo soste-nibile, della green economy, delrisparmio e dell’efficienza ener-getici. Un impegno in linea conle direttive europee, che chia-mano i Paesi e le istituzioni lo-cali al raggiungimento di precisiobiettivi in termini di riduzionedelle emissioni e aumento del-l’energia prodotta da fonti rin-novabili. In questo quadroSvim, come agenzia di sviluppodella Regione, opera per attua-re queste scelte strategiche e inparticolare si pone come ‘ani-

tica è rafforzata dall’ormai fa-moso decreto Romani anchenoto come ‘ammazzarinnova-bili’. Un atto scellerato cheha messo in ginocchio tuttoil settore delle fonti rinnova-bili, ancor più nella nostraregione dove abbiamo scel-to di puntare sulla green eco-nomy per offrire opportunitàdi ricollocazione alle nostreimprese e quindi per rilancia-re occupazione ed econo-mia”.

matore’ sul territorio: è fonda-mentale che istituzioni, opera-tori, imprese e in generale tuttii cittadini prendano coscienzadella questione energetica enella necessità di contribuire alla

costruzione di un nuovo mo-dello di sviluppo. I progetti cheSvim sta portando avanti si av-valgono di risorse aggiuntiveper le Marche grazie ai fondieuropei e fanno leva propriosulla consapevolezza, coinvol-gendo gli attori del territorio inattività specifiche, in un quadrodi scambio di buone prassi alivello internazionale. Negli ulti-mi anni sono stati realizzati nu-merosi progetti; tra quelli in cor-so si possono citare MMove,che ha come obbiettivo lo scam-bio di politiche di mobilità so-stenibile sviluppate a livelloeuropeo in città di piccola-me-

dia dimensione; Setcom, chepromuove l’utilizzo sostenibiledell’energia in particolare nelsettore turistico, e City_Sec, perl’adesione dei Comuni al Pattodei Sindaci, documento stilatoin sede europea per la riduzio-ne delle emissioni inquinanti. IComuni aderenti a quest’ultimoprogetto, che sono poi i mag-giori Comuni marchigiani, han-no costituito nel giugno 2010 la“Comunità per l’energia soste-nibile” e stanno partecipandoad un percorso specifico checomprende, grazie al supportodell’Università Politecnica delleMarche, la definizione di piani

d’azione per interventi concretinelle città, in termini di alimen-tazione degli edifici, illuminazio-ne, trasporto pubblico e sensi-bilizzazione dei cittadini; questiComuni hanno appena dato vitaad una giornata “emissionizero” dedicata alla sostenibilità,in concomitanza con la Settima-na europea sull’energia, con ini-ziative che hanno coinvoltooperatori, scuole e in generale icittadini. A dimostrazione chel’informazione e la formazionesono elementi cruciali per at-tuare quella transizione energe-tica necessaria allo sviluppo so-stenibile”.

Francesco Marchesi, direttore generale Svim

“Fare leva sulla consapevolezza”

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MARCHEdomani APRILE 201110PAGINA

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Emergenzaenergia 11PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

Sandro Donati, assessore regionale Ambiente ed Energia

“A noi spetta seguire l’Europanella sfida verso le rinnovabili”

Paolo Andreani, presidente Confindustria Marche

“Fotovoltaico: penalizzante ilprovvedimento del Governo”

Giuseppe Casali, presidente Confindustria Ancona

“Autosufficienza conproduzioni locali”

Stefano Leoni, presidente nazionale Wwf Italia

“Il nucleare non ha mairappresentato il domani”

“Mentre il Governo intro-duce una moratoria di un annosul nucleare, non si arresta larichiesta di provvedimentichiari per il settore delle ener-gie rinnovabili che sembra ilministro dello Sviluppo eco-nomico, Paolo Romani, stiamettendo a punto dopo le po-lemiche sollevate con il decre-to sull’energia del 3 marzoscorso. L’assessore regionaleall’Ambiente ed Energia, San-dro Donati, per prima cosa af-

ferma: “Quello che sta acca-dendo in Giappone non solodimostra quanto alto sia il ri-schio provocato dal nucleare,ma che a noi spetta seguirel’Europa nella sfida verso lerinnovabili che rappresentaanche la politica energeticadella nostra Regione”. “Quan-to contenuto nel decreto Ro-mani sull’energia –continual’assessore Donati– è tanto piùgrave se si considera che il set-tore delle rinnovabili in que-

sto periodo di crisi economicaè stato tra i pochi che, in con-trotendenza, ha aumentatol’occupazione. Nel solo foto-voltaico si stima che sianoimpiegati, direttamente o indi-rettamente, in Italia circa 120mila addetti”. Sandro Donaticosì commenta alcuni conte-nuti legislativi già noti, chevanno a segnare profonda-mente lo sviluppo delle rinno-vabili nelle Marche; “Il Go-verno Berlusconi ha manife-

stato nelle scorse settimane an-cora una volta la sua strategiaenergetica a favore del nucle-are con una proposta di de-creto legislativo che getta nel-l’incertezza tutto il settore le-gato alle rinnovabili, ma piùampiamente la green economy.Settore segnato da profondiritardi statali, rispetto agliobiettivi europei, il che ha pro-dotto durante gli anni ricadutenegative su tutto il territorionazionale. Basti citare che dal2007 si è protratta fino al lu-glio 2010 l’attesa dell’emana-zione delle linee guida sullerinnovabili, in particolare re-lativamente al fotovoltaico aterra, cui la Regione Marcheper prima in Italia ha rispostocon l’approvazione delle pro-prie linee guida già nel settem-bre 2010. Il nuovo decreto va

a colpire duramente l’interosettore delle rinnovabili e tut-ta la politica energetica mar-chigiana basata sul Piano ener-getico ambientale regionale(Pear). L’impatto più destabi-lizzante, relativo alle incertez-ze sugli incentivi, viene dalmondo creditizio. dove si staverificando una riduzione deifinanziamenti nel settore.Molti dei progetti regionali,impegnati nella riconversioneenergetica –Eternit Free, scuo-le, aziende sanitarie, realtà im-prenditoriali in crisi come laFincantieri– rischiano un ar-resto pesantissimo. E’ quantomai necessario che gli incen-tivi vengano rivisti e non pro-ducano effetti così pesanti perl’unico settore occupazionalein crescita nel nostro Paese enella nostra regione”.

“E’ evidente che quanto staaccadendo nel mondo, dagli ef-fetti disastrosi delle calamità na-turali occorse in Giappone alleemergenze politiche nel nordAfrica, deve portare ad una ri-flessione ampia e condivisa sul-le scelte future del nostro Paesein merito al tema dell’energia ingenerale e, in particolare, sul nu-cleare.

La moratoria di un anno de-cisa dal Consiglio dei Ministrici vede concordi, pur avendo,come Confindustria, visto sinoad ora con favore la scelta delnucleare. E’ necessario seguirequindi con attenzione l’evolu-zione e gli effetti della situazio-ne giapponese –anche se quan-to successo riveste un caratteredi eccezionalità difficilmente ri-petibile–; occorre in questi mesifare un’attenta e seria verificadi quali saranno le conseguen-ze di tale disastro e conseguen-temente muoversi in quella di-

rezione anche in sintonia congli altri Paesi dell’Unione euro-pea che, dopo il dramma diFukushima, stanno definendonuovi e più condivisi criteri disicurezza riguardanti l’energiadel nucleare. Riteniamo che lequestioni energetiche siano fon-damentali per l’importanza cheriveste l’energia per lo sviluppoe la competitività del nostroPaese e per non essere dipen-denti da Paesi produttori ed es-sere esposti a situazioni qualequella attuale, in cui la crisi li-bica ci pone.

E’ pur vero che dobbiamoavere uno scenario ampio e di-versificato di riferimento su tut-te le fonti di energia, con atten-zione all’efficienza energetica eche tenga in gran conto le fontirinnovabili.

Le fonti rinnovabili sono unsettore molto importante anchenella nostra regione; un com-parto che in questo periodo di

difficoltà è stato uno dei pochiche si è consolidato, anzi si èsviluppato, che ha creato occu-pazione e si è evoluto investen-do in tecnologie sempre più ef-ficienti ed innovative e in ricer-ca applicata.

L’ultimo provvedimento delGoverno sulle fonti rinnovabilidesta qualche perplessità, in me-rito al fotovoltaico. In particola-re l’efficacia retroattiva dispostaè estremamente penalizzante perl’intero settore, oltre che in con-trasto con i principi generali delnostro ordinamento giuridico.

Le aziende, inutile ribadir-lo, nell’effettuare le proprie scel-te di investimento fanno affida-

mento sulla stabilità e certezzadella legge, fino alla completarealizzazione dei vantaggi pre-visti.

Dall’altra parte è importan-te rivedere il sistema degli in-centivi per le energie rinnova-bili, che ricadono sulle bolletteelettriche di tutti, senza penaliz-zare troppo gli investimenti incorso e, al contempo, il mecca-nismo di incentivazione va cali-brato in modo che sia efficace econtenga i fenomeni speculativi.Ma tutto ciò va fatto in tempibrevi per non creare situazionidi incertezza e confusione tra glioperatori.

Tutto ciò va inoltre conte-stualizzato con la proposta diPiano nazionale delle fonti rin-novabili che l’Italia, come tuttigli altri Paesi europei, è tenuta a

predisporre, al fine di program-mare in modo generale e condi-viso l’incidenza delle varie fontirinnovabili che ci pone al 2020l’obiettivo di 8 mila Mw. Secon-do le previsioni del Ministero,entro giugno l’Italia dovrebberaggiungere e superare i 7 milaMw.

In conclusione: ci voglionoregole, certe e chiare da subitoin modo da consentire, nonostan-te il ridimensionamento degli in-centivi, il proseguimento degli in-vestimenti e l’apporto indispen-sabile di energia pulita anche alfine di ridurre il nostro deficitenergetico che ci espone comePaese a minacce e ritorsioni”.

“Sappiamo tutti chel’energia è un fattore stra-tegico per i Paesi indu-strializzati. Sappiamo an-che che il mercato del-l’energia in Italia è il piùcaro d’Europa, con tariffemediamente più elevatedel 25-30% rispetto ai di-retti concorrenti europei.Se poi scendiamo alla no-stra regione, ci troviamo difronte ad una duplice ca-renza: da un lato abbiamoun deficit energetico del50%, ovvero produciamosolo il 50% dell’energiache consumiamo, dall’al-tro la rete è obsoleta, nonè più in grado di soppor-tare i carichi di tensione,causando in alcune areefrequenti interruzioni dienergia con gravi disagi edanni economici rilevantiai processi industriali.

A mio parere, l’obiet-tivo deve essere quello dipervenire all’autosuffi-cienza energetica con pro-duzioni locali: in quest’ot-tica esiste uno spazio dicrescita per tutti, sia perchi lavora nella produzio-ne di energia da fonti tra-dizionali, sia per chi ope-ra nel campo delle rinno-vabili. Le vicende interna-zionali ultime, dalla trage-dia giapponese ai conflittiinterni in Libia e più ingenerale alle tensioni inatto nel Nord Africa, de-vono farci riflettere tutti.Serve, però, freddezza, ungiusto equilibrio e, soprat-tutto, la consapevolezzache lo sviluppo economi-co, ma anche sociale, hanecessità dell’approvvi-

gionamento energetico.Questo non può però es-sere sottoposto alle specu-lazioni internazionali sulpetrolio e sul mercato.

In questo quadro nonintendo poi tacere l’acce-so dibattito di queste set-timane sulla questione delDlgs sulle energie rinno-vabili, che entro il 30 apri-le dovrebbe definire i det-tagli applicativi anche de-gli incentivi per il settore.Un simile provvedimentoimpatta pesantemente sul-la capacità produttiva del-le aziende associate ope-ranti nel settore dell’ener-gia, in particolare nel fo-tovoltaico: si tratta di unsettore industriale tecno-logicamente avanzato, co-erente con gli obiettivi disalvaguardia ambientale,un settore che nel nostroterritorio ha registrato lanascita di numerose e pro-ficue realtà industriali,creando anche tanti nuoviposti di lavoro. E’ impen-sabile che si blocchino im-provvisamente le incenti-vazioni al fotovoltaico e siriducano sensibilmente gli

incentivi sulle altre fontirinnovabili.

Ancora una volta, co-erentemente con la tradi-zione italiana, è mancatoun approccio equilibrato;una questione di metodooltre che di contenuti.Non si può progettare

un’auto perché faccia i300 km/h ed una voltalanciata a folle velocitàpretendere di fermarla inpochi metri, magari sbar-randole la strada. Sareb-be un disastro.

Non ravvisiamo poi lacoerenza tra l’orienta-mento che il legislatoreitaliano sta assumendocon l’approccio che laCommissione europea hadefinito in materia dienergie rinnovabili, ap-proccio che comunquenon esclude un giusto

mix, equilibrato tra le di-verse fonti energetiche,tra le quali anche quelletradizionali.

Confindustria Anconasta monitorando costante-mente l’evoluzione dellanormativa in materia e stalavorando di concerto coni parlamentari locali af-finché il provvedimentonon porti alla penalizza-zione di un settore cheproprio in un momento dicrisi come quello chestiamo attraversando staregistrando una notevole

fase di crescita.Noi siamo consci del-

la necessità di rivederegli incentivi, ma per farloseriamente servono innan-zitutto progressività diazione, nel senso di pre-vedere un regime decre-scente a cinque anni, e tra-sparenza, rimettendo alcentro del problema la‘bolletta’ energetica, ri-pulendola da tutte le vociche esulano dal puro co-sto di vettoriamento e pro-duzione dell’energia stes-sa”.

“Già oggi il mondo nondipende affatto dal nuclea-re, che rappresenta solo il5,8% dell’energia primariaprodotta e il 13,5% dei con-sumi elettrici, meno di quan-to non copra l’energia idro-elettrica. Negli ultimi annisono cresciute più le rinno-vabili di qualunque altraforma di energia e nei pros-simi anni saranno più i reat-tori che arriveranno a fineciclo di quanti ne sarannoavviati. Tutti i principalistudi internazionali diconoche il futuro è nelle energierinnovabili. L’ultima anali-si in ordine di tempo è quel-la del Wwf internazionale,che, nel febbraio 2011, hapubblicato il report TheEnergy Report dove si de-scrive come arrivare al 2050con il 100% di energie rin-novabili per soddisfare ilfabbisogno energetico mon-diale, tenuto conto anchedell’aumento di domandache deriva dai consumi dei

Paesi in via di sviluppo. Giàoggi nel nostro Paese c’è unacapacità di produzione elet-trica che è il doppio deipicchi massimi di consumo.Il vero problema è che di-pendiamo ancora troppodalle fonti fossili e gli inte-ressi privati hanno determi-nato scelte che aumenteran-no ancora di più questa di-pendenza. Per superare que-sta situazione il Governosceglie il nucleare e intendetagliare il sostegno alle ener-

gie rinnovabili. In Italia piùche di deficit energetico bi-sognerebbe parlare di caosenergetico. Molte scelte(nuovi impianti, rigassifica-tori, nucleare, ecc.) sono sta-te fatte diffondendo la sen-sazione che il nostro Paeseavesse una carenza di ener-gia. Sono così proliferateinfrastrutture che oggi cihanno portato ad avere unapotenzialità di energia elet-trica pari al doppio dei pic-

chi massimi di consumo re-gistrati. Altri impianti e con-tratti legano poi l’attuale si-stema energetico al sistemadel gas sino al 2030 ed ol-tre. Non v’è dubbio chel’uso del gas è fondamenta-le in un periodo di transi-zione, ma transizione versocosa? Il Governo sceglie ilnucleare, il Wwf sostienecon forza la strada delle rin-novabili. I referendum sulnucleare e sulla gestioneprivata dell’acqua che si ter-ranno il 12 e 13 giungo cidanno la possibilità di espri-merci sul futuro che voglia-mo. La prospettiva di unasocietà basata sulla crescitadei consumi e sulla gestio-ne privata dei beni pubbliciessenziali merita la rispostadi tutti. Il Wwf crede che il‘sì’ a questi referendum siaindispensabile per qualsiasiprospettiva di futuro soste-nibile basato sulla tutela deibeni comuni e sulla conser-vazione della natura”.

“Dipendiamotroppo dalle fontifossili e gliinteressi privatihannodeterminato scelteche aumenterannoancor più questadipendenza”

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Emergenzaenergia MARCHEdomani APRILE 2011PAGINA 12

ENRICO CAPPANERA

“Rinnovabili: il petrolioverde del futuro”

L’impianto realizzato per Poltrona Frau

MORETTI – Buonase-ra cari amici; tutti sannoche l’Italia ha bisogno emanca di energia; sono

dunque veramente conten-to di avere in trasmissioneun uomo che l’energia l’hacreata, la sta creando, e haportato le Marche ad unlivello molto alto: con meè Enrico Cappanera, am-ministratore delegato diEnergy Resources, un per-sonaggio che ho già avutoil piacere di avere ospite eche ho invitato di nuovoperché venisse a parlarci dienergia in un momento incui i fatti del Giapponestanno preoccupando ilmondo. Attraverso Cappa-nera, attraverso le sue ca-pacità, le sue conoscenze,vorrei quindi riportare unpo’ il quadro della situazio-ne. Intanto grazie di averaccettato questo invito.

CAPPANERA – Grazie alei.

MORETTI – Peraltro,lei non è un avversario delnucleare, mi sembra…

CAPPANERA – …no; iopenso che se l’avessimo fattotrent’anni fa, forse, a suo tem-po, non avremmo sbagliato.Comunque i problemi ci sono–pensiamo solo allo smalti-mento delle vecchie scorie ra-dioattive- e a adesso bisognapuntare al futuro: lungi dalvoler strumentalizzare quelloche sta succedendo, purtrop-po vediamo che la natura èpiù forte di qualunque tipodi sicurezza che l’uomo rie-sce a mettere in campo, quin-di dovremmo ragionare suquella che è la fissione o lafusione fredda, ovvero sul nu-cleare senza rischi, facendoin merito ricerca e magariarrivando per primi: noi ita-liani siamo stati i primi invari settori, però, per varimotivi, a volte non riuscia-mo ad approfittare di questanostra capacità.

MORETTI – Io per abi-

tudine non voglio portare lemie trasmissioni sul pianodella polemica, però devodire che in un momento nelquale in Giappone sono tuttiterrorizzati, a cominciaredall’imperatore, in cui Ger-mania, Francia, Svizzera eRussia sospendono i lavoriper il nucleare -l’Ue ha or-dinato la revisione di tutti e157, mi sembra, impianti cheesistono nel territorio euro-peo-, sentire un nostro mini-stro, la Prestigiacomo, farela dichiarazione, di un sem-plicismo incredibile, che noiandiamo avanti, senza unattimo di riflessione, mi ha

dato fastidio. Veniamo inve-ce adesso a parlare dellecose che voi concretamenterealizzate, (adesso il tonodiventa scherzoso) lei e lasua pattuglia di amici… sie-te in quattro, e qualche annofa avete creato, seguendoun’idea che è piaciuta aglialtri tre… a proposito, di chiè stata l’idea?

CAPPANERA – Onesta-mente del più giovane tranoi: i meriti sono di Ema-nuele Mainardi, che si è pro-posto in maniera anche unpo’ da folle; d’altra parte,come dice Steve Jobs, biso-gna essere affamati e folliper fare qualcosa come ciòche abbiamo fatto noi. Gliobiettivi che abbiamo rag-giunto sono oltre ogni nostraaspettativa: l’idea è stata diMainardi…

MORETTI – …gli altridue chi sono?

CAPPANERA – SonoGiovanni Emidi per la partefinanziaria, da commercia-lista, diciamo, e l’ingegnerLuigi Lucchetti per la partepiù pratica e operativa. Quin-di ognuno ha un suo compitoben preciso. Adesso stiamocambiando, perché abbiamofatto una holding; addiritturaampliamo il cerchio e andia-mo su altri fronti: ormai ilfotovoltaico ha corso tanto equindi bisogna guardare an-che il dopo. E il dopo per noisignifica altre energie rinno-vabili e l’estero.

MORETTI – Parliamoadesso di quello che avetefatto, poi andiamo al nuo-vo. Voi, credendo in questaidea di Mainardi, avete re-alizzato molto: siete parti-ti con 4 o 5 collaboratori eoggi ne avete…

CAPPANERA – …piùdi 150…

MORETTI – …avete

realizzato, se le mie statisti-che non sono sbagliate, il 30per cento del fotovoltaicoche esiste nelle Marche eavete fatto anche cose fuoridalle Marche...

CAPPANERA – …dalPiemonte alla Lombardia, alVeneto, alla Sicilia, abbia-mo fatto impianti un po’ intutta Italia.

MORETTI – So che inToscana avete realizzatouna cosa particolare di cuiho letto molto sui giorna-li…

CAPPANERA – …conun nostro partner, la Baraclitdi Bibbiena, abbiamo fatto il

SolarLab2, ovvero un campofotovoltaico –ma non lo chia-miamo campo, sennò gli am-bientalisti hanno paura-, untetto fotovoltaico, diciamodunque così, con tante tipo-logie di pannelli, in manierada metterle in competizioneper vedere qual è che rendedi più.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori) Io sono unoche guarda i fatti e dà pocoascolto alle voci che corro-

no: ho qui l’elenco delle te-state giornalistiche europeeche hanno parlato dell’atti-vità di Energy Resources, etutte in maniera positiva, apartire dal grande Corrieredella Sera a Repubblica, alSole 24 Ore, e poi MilanoFinanza, il Tg2, il Tg3, IlGiornale, Panorama,Newton. (In tono scherzoso)Adesso lei non inorridiscacon la sua solita modestia:

questo lo dovevo per infor-mazione dei miei telespetta-tori. Parliamo dei progettiche avete attualmente in cor-so, anche se hanno subitoqualche arresto date questedecisioni nazionali....

CAPPANERA – …innan-zitutto mi piace ricordarequelli che abbiamo finito dapochissimo, perché, al di làdel fatto di apparire sui gior-nali, sono i nostri clienti, laloro soddisfazione, che cidanno il senso di quello chesiamo riusciti a fare. E averrealizzato un impianto comequello di Tontarelli, da 7.300kilowatt, che è il più grandeimpianto al mondo totalmen-te integrato su pensiline e co-perture, penso sia una cosaimportante. Ho detto che è ilpiù grande impianto al mon-do perché abbiamo fatto unaverifica e impianti così grossiintegrati non ce ne sono. E’ovvio che si tratta di dati checambiano continuamente,perché il mondo del fotovol-taico sta crescendo moltissi-mo: oggi è il nostro il primoimpianto al mondo, domanisarà uno dei più grandi, peròsicuramente è un impiantoenorme. Ricordo anche le re-alizzazioni per il gruppo Guz-zini -iGuzzini e Guzzini Pla-

stica-, per Scavolini, e parlia-mo di un impianto grossissi-mo, per Poltrona Frau -l’im-pianto è stato finito a metàdell’anno scorso-, quindi pos-siamo dire che l’eccellenzamarchigiana è passata attra-verso Energy Resources. At-tualmente stiamo completan-do la realizzazione per Sca-volini, che ho appena citato -è un impianto molto grande eci impegna molto-, stiamo la-vorando per Gatto Cucine, ma

clienti ne abbiamo tanti an-che a livello nazionale: ab-biamo fatto impianti per Vir-gili e per lo stabilimento diNoale a Venezia; abbiamo la-vorato per Terna insieme aSchiavoni, realizzando quin-di due impianti in Sicilia, ab-biamo fatto impianti a Roma:insomma, le nostre realizza-zioni sono un po’ in tutta Ita-lia. Questo è il nostro vanto:magari con difficoltà organiz-

zative, ma comunque il risul-tato l’abbiamo sempre otte-nuto: massima integrazione,tariffe il più possibile incen-tivanti e soddisfazione delcliente.

MORETTI – Dall’elencoche lei ha appena fatto sicapisce bene che i giornalinon è che abbiamo fattodelle cronachette… hannoappunto riportato questi fat-ti, e se i grandi giornali liriportano, lo spiego comeesperto, è perché sono inte-ressanti; d’altra parte, leinell’elencarli ha dimostratoche non hanno sbagliato.

CAPPANERA – Abbia-mo in serbo un paio di sor-prese che non posso comu-nicare per riservatezza, mache hanno un blasone anco-ra più grande, senza nullatogliere ai nostri clienti, unblasone internazionale; peròcerti soggetti prima di fir-mare un contratto ci pensa-no mesi, soprattutto in unmomento di incertezza comequello attuale.

MORETTI – Queste sor-prese le riserviamo per laprossima trasmissione...

CAPPANERA – …e sonosicuro che i nomi saranno pervoi davvero interessanti.

MORETTI – Senta, lei

ha parlato di ‘democraziaenergetica’; mi spiega que-sta espressione?

CAPPANERA – Anzi-tutto va detto che non è unamia espressione; la paterni-tà è di Jeremy Rifkin, il gurudelle rinnovabili: democra-zia energetica, in sintesi, si-gnifica che ognuno si pro-duce la propria energia peril proprio bisogno. Sembrauna cosa ovvia e naturale;in realtà, rimanda ad un cam-bio epocale a livello politi-co, a livello governativo, alivello economico, perchésappiamo bene che ci sonotante accise sull’energia,quindi prodursela da soli si-gnificherebbe anche andarea detrimento di un certotipo di status, di potere cheattualmente permea l’ener-gia. Il petrolio ha una vitarecente e ha cambiato eco-nomicamente lo status mon-diale geopolitico: coloro chemagari non avevano grandipotenzialità finanziarie edeconomiche sono diventatiin qualche modo dei leadermondiali proprio perchéhanno il petrolio. Di conse-guenza dobbiamo indivi-duare quale sarà il petroliodel futuro e sicuramente lerinnovabili sono un petrolio:un petrolio verde, un petro-lio pulito, che non inquina enon fa male a nessuno, mache comunque destabilizzagli asset mondiali.

MORETTI – Lei noto-riamente è un modesto,però ogni tanto ha delleuscite che mi fanno riflet-tere molto: ad esempio hadichiarato che volete cam-biare il mondo; in che sen-so?

CAPPANERA – Nellanostra mission e vision, ab-biamo lavorato con il nostrocoach… e questa è un’altra

particolarità…MORETTI – …avete

creato un coach in azien-da?

CAPPANERA – Abbia-mo un coach che viene dafuori: è come fosse un so-cio, si chiama Stefano Lom-bardi, e ci ha aiutato sindall’inizio ad andare piùd’accordo, perché quattropersone così diverse comesiamo noi…

MORETTI – …che fun-zione ha il coach?

CAPPANERA – Il coa-ch mette appunto in sinto-nia: fa da specchio -come ilnostro dice-, fa parlare lepersone, evitando eventualiscontri proprio grazie allacomunicazione. E’ un inve-stimento importante, che ciha dato una sensibilità mi-gliore nel capire chi siamoe come dobbiamo rapportar-ci. Uno dei problemi nostriè la giovinezza dell’azien-da: registrare certi fatturatima avere solo quattro annidi storia è un problema dif-ficile da gestire.

MORETTI – Come sie-te riusciti a fare questasquadra?

CAPPANERA – Con unpo’ di intuito, non è statauna cosa studiata a tavoli-

no: abbiamo cercato di met-tere insieme componenti di-verse, così che ognuno po-tesse portare del suo. Adoggi i risultati ci danno ra-gione; comunque, essendonoi persone modeste, vedia-mo quello che ci manca ecredo che abbiamo ancoramolto da migliorare comeorganizzazione, ma anchecome comunicazione. Pro-prio adesso ci stiamo spo-stando nella nuova sede, conun trasferimento dilaziona-to nel tempo: praticamentelavoriamo in un cantiere an-cora aperto, quindi, come sipotrà comprendere, diffi-coltà nel gestire i passaggiveloci da un anno all’altro,e di tutti i generi: di stampofinanziario, tecnico ed orga-nizzativo. Questa penso siala cosa più difficile: raddop-piare da un anno all’altro ilnumero delle persone o au-mentare finanziariamente lenecessità è una cosa com-plessa da sostenere.

MORETTI – Una do-manda che mi sta a cuore:voi, rispetto al 2009, aveteaumentato il fatturato del400%, e non è certo pocoin questi momenti; comesiete riusciti ad avere que-sto sviluppo?

CAPPANERA – Unosviluppo che mi fa ancorapiù paura se il confronto ècon quando abbiamo inizia-to, perchè rispetto al primoanno, il 2006, l’incrementoè del 4.000%.

MORETTI – (Scherzan-do) Fate concorrenza agliusurai… come tasso di svi-luppo!

CAPPANERA – Forse èil contrario: aiutiamo anchealtri settori perché dietro adun fatturato del genere c’ètanto lavoro. Parlavamo pri-ma di 150 persone; ne ab-

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EmergenzaenergiaMARCHEdomaniAPRILE 2011 13PAGINA

Quattro soci e un’idea vincente. Governata da unimperativo: attenzione al nuovo che avanza. Anticipandolo,

possibilmente. I risultati raggiunti in pochissimi annihanno superato le loro stesse aspettative: lo racconta

Enrico Cappanera, amministratore delegato di EnergyResources, ad Alceo Moretti; sotto i riflettori degli

“Incontri”, una storia imprenditoriale che ha fatto dellaricerca e dell’innovazione i pilastri su cui poggiano le

possibilità di prospettare un domani sostenibile

Gestione editorialeGruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l.

C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082E-mail: [email protected]

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Consiglio: Sergio Moretti

StampaRotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN)

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PrestampaEdiga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN)

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Direttore responsabile Alceo Moretti

Marche domani - Anno XXVI Numero 4 - Aprile 2011

SolarLab2: nonun semplice

impiantoma un veroe proprio

laboratorioscientifico

la realizzazionedi EnergyResourcesin Toscana

biamo almeno altre 350 cheruotano intorno a noi comefornitori, subappaltatori, ec-cetera; muoviamo una moledi 500 persone nei periodidi punta.

MORETTI – Rispetto ai5 iniziali....

CAPPANERA – …sì,sono tanti. Sicuramente ilproblema della crescita è sta-to quello finanziario, perchéle banche che sono statemolto vicine a noi lo hannofatto fino ad un certo punto;paradossalmente, la troppacrescita può spaventare, an-che se bisogna dire che inquesto momento di incertez-ze le banche hanno frenatosu tutti i fronti. Noi, comun-que, dobbiamo ringraziaretutti gli istituti, sia locali chenazionali, perché senza diloro non saremmo qui.Un’altra cosa importante, lodicevo prima, sono i clienti:è normale che nelle Marcheci sia una certa tendenza aseguire i leader imprendito-riali, e se questi leader han-no dato fiducia a noi, pernoi è stato più semplice re-alizzare poi anche altri im-pianti più piccoli. Se doves-si fare una classifica dei fat-tori determinanti per la cre-scita, metterei quindi i clientie l’innovazione: noi abbia-mo sempre reinvestito tuttoquello che abbiamo preso;siamo riusciti anche ad au-mentare il capitale sociale,che è passato da 10 milaeuro a 2 milioni di euro.Questo significa non avermai fatto dividendi, quindila nostra umiltà è quelladelle persone, dei soci chenon si vogliono arricchire,ma che vogliono continuarequesto sogno tutti insieme.

MORETTI – Quindi ar-ricchire l’azienda…

CAPPANERA – … sì,arricchire l’azienda; non cicrede nessuno, ma noi sociabbiamo a volte stipendi in-feriori a quelli dei nostri di-pendenti; comunque lascioquesta cosa a chi voglia ve-nirla a verificare di perso-na.

MORETTI – Voi aveteavuto uno sviluppo raro, lodimostrano anche i tantiinteressi che avete intorno:so che organismi interna-zionali vengono ad offrirvifinanziamenti, il che è sin-tomatico della realtà cherappresentate. Pensate an-che di andare in campo in-ternazionale?

CAPPANERA – Pensoche, data la situazione na-zionale di incertezza, la di-versificazione di businessitaliano, ma anche il passag-gio all’estero sia un obbligoper noi. Abbiamo già rice-vuto grandi manifestazionid’interesse da parte di grup-pi bancari, sia italiani cheesteri, per entrare nel nostrocapitale sociale; noi pensia-mo a quelli esteri, perchépossono facilitare la nostrainternazionalizzazione. Cre-do che quello che siamo riu-

sciti a fare qui in Italia… aproposito, tra i nostri clientinon ho aggiunto la Rainbowdi Iginio Straffi, che è ilmarchigiano per eccellenzaadesso…

MORETTI – …un altroche ha conosciuto un enor-me sviluppo...

CAPPANERA – ...sì;considerando poi l’investi-mento della Viacom -di Pa-ramount Pictures- nel grup-po Rainbow, penso che que-sta realtà sia veramentel’esempio da seguire: esser-ci occupati della nuova sededella Rainbow ci dà l’ideadi quanto potremmo fare al-l’estero. Questa non è anco-ra un’inaugurazione ufficia-le, ma avere un edificio azero emissioni, pensatoquattro anni fa quando ciprendevano tutti un po’ perfolli, è sicuramente una cosabella. Poi il comfort, vederela gente serena e felice inquesta sede, ci dà la massi-

ma soddisfazione.MORETTI – Adesso mi

tranquillizzi un po’: non èche magari pensate di ven-dere una grossa parte del-l’azienda a qualche orga-nismo che vi fa la corte,proveniente da Paesi stra-nieri? Manterrete semprevoi il controllo, sì?

CAPPANERA – Assolu-tamente sì, un private equi-ty è un finanziatore di svi-luppo: a breve, tra 3-5 anni,esce e se ne va; vogliono so-lamente realizzare…

MORETTI – …esce ese ne va, oppure entra,comprando l’altra parte?

CAPPANERA – Assolu-tamente no, anche perchéper noi l’azienda è la fami-glia.

MORETTI – Beh, que-sto è motivo di tranquilli-tà.

CAPPANERA – Sì; inrealtà vogliamo quotarci inborsa se il mercato borsisti-co riprende: l’idea forse èquesta, che poi è l’idea chehanno realizzato tutti.

MORETTI – Non fare-te fatica a vendere le azio-ni...

CAPPANERA – …di-pende dal mercato, in que-sto momento meglio non av-vicinarsi alla borsa, soprat-tutto vicino al Giappone,considerati tutti i problemi

che ci sono.MORETTI – La vostra

prerogativa è l’attenzioneal futuro: come va la vo-stra applicazione nel cam-po elettrico? Mi riferiscoalle auto elettriche, ai mo-torini…

CAPPANERA – …i no-stri prototipi sono tutti fun-zionanti e vanno moltobene; il problema è semprequello della finanza, nel sen-so che per realizzare deiprototipi si può investiretogliendo liquidità all’azien-da, ma poi per mettere unalinea produttiva serve unaiuto da parte degli istitutidi credito: siamo in questafase e vorremmo svilupparedelle linee produttive, ancheper un numero non eccessi-vo. Comunque i risultati cisono: sarebbe un mercato dinon immediato periodo, an-che se a livello internazio-nale …

MORETTI – …dipende

dalla ricarica…CAPPANERA – …la

Renault ha investito 4 mi-liardi di euro, sono tantisoldi.

MORETTI – Per gli im-pianti di ricarica?

CAPPANERA – No, perle macchine elettriche.

MORETTI – Ma il pro-blema è dove vanno a rica-ricarsi queste macchine.

CAPPANERA – E’ unproblema che noi, e ci sonogià piccoli esempi come quel-lo all’Ikea e come anche nelnostro Comune -vediamo chec’è sempre parcheggiata unapensilina con colonnina diricarica- riteniamo si possarisolvere agevolmente, ancheperché si tratta più di un cam-bio di mentalità che di unavera problematica. E’ chiaroche avere prese di corrente adisposizione di tutti farebbecomodo, però il cambio dimentalità sta nel dire: “Bene,io sto fermo in ufficio per 8ore mediamente, o addirittu-ra 4 più 4, poi sto fermo acasa per un altro certo peri-odo di tempo. In questi mo-menti di fermo io posso rica-ricare”, e mettere delle presefuori dall’ufficio è molto piùsemplice che convincere unComune ad elettrificare tuttele zone di parcheggio; ma-gari basta fare un accordocon il proprio datore di la-

voro. Io a casa ho la miacolonnina, in ufficio ho lamia colonnina, e non ho spe-so un patrimonio; insomma,è abbastanza semplice.

MORETTI – I grandisupermercati partecipano aquesta idea?

CAPPANERA – Peradesso le realtà più avanzatefanno degli elementi spot -ricordavo prima l’Ikea-, maall’estero hanno già riempi-to parcheggi di punti di rica-rica e, perché no, magari conimpianti fotovoltaici per ilparcheggio. Vorrei citare aquesto proposito la grandecapacità innovativa di Ban-ca Marche, senza nulla to-gliere a tutti gli istituti concui lavoriamo: Banca Mar-che ci ha commissionato unimpianto da 400 kilowatt sututti i posti auto -sono circa400-, impianto che abbiamogià terminato e connesso contariffe 2010, e abbiamo mes-so due colonnine di ricari-

ca. A breve ci sarà l’inau-gurazione...

MORETTI – …dove?CAPPANERA – …a

Fontedamo, la loro sede prin-cipale, quindi ci sono istitu-ti che guardano avanti, aipossibili sviluppi in questosenso. Come dicevo, noiavremmo necessità di finan-za per le nostre linee di pro-duzione, ma per questo civuole un po’ più di tempo.Per adesso era comunqueimportante realizzare i pro-totipi e dimostrare che sia-mo in grado di produrre deiveicoli innovativi ad un bas-so costo.

MORETTI – Pensatepiù allo sviluppo delle mo-torette o delle automobili?

CAPPANERA – Io pen-so che possiamo andare sututti e due i fronti; chiara-mente l’automobile ha unuso di 365 giorni all’anno,quindi sarebbe preferibile,però siamo sempre su uncampo di mobilità urbana:noi non vogliamo auto dilunga percorrenza.

MORETTI – Torniamoadesso alle frenate sui fi-nanziamenti alla green eco-nomy da parte del Gover-no; lei si è fatto protagoni-sta di una grande polemicanazionale in merito, no?

CAPPANERA – Sì; di-ciamo che in questo momen-

to quello che veramente nonva è l’incertezza, perchéquesto è un mercato che la-vora su lunghi periodi e subusiness plan molto precisi:tutti gli istituti, i clienti stes-si, i fornitori devono averealmeno 6-8 mesi di tempoper pianificare l’operazione.Avendo dato un freno im-mediato ad un settore, conriferimento alla data del 31maggio, ecco le preoccu-panti conseguenze. Io riten-go -e questa è la nostra lun-gimiranza e umiltà- che unfreno serva -si guadagnatroppo non come aziende,ma come clienti, cioè oggichi fa un impianto fotovol-taico guadagna troppo ri-spetto a tutto il mondo-,quindi condivido le sceltedel Governo di abbassare gliincentivi, ma non ne condi-vido il modo, perché questomodo mette in grande diffi-coltà non solo gli operatori,ma anche i clienti e le ban-che stesse.

MORETTI – Sembrache l’abbiano capita ancheloro.

CAPPANERA – E’ il‘sembra’ che mi preoccupa:intanto c’è un decreto fir-mato dal Presidente dellaRepubblica che dichiaraquesto stop, e questo è l’uni-co dato certo; poi, se verràfatta una qualche retromar-cia, noi ovviamente saremocontenti, anche se ci rimar-rebbe un po’ d’amaro inbocca per il fatto che nonsiano state consultate primatutte le parti sociali per po-ter fare un decreto che fos-se già idoneo al mercato. C’èuna cosa che voglio dire: noivolevamo fermarci agli 8mila gigawatt di tetto, cheper questa crescita improv-visa dell’ultimo anno sareb-be stato raggiunto a brevis-simo; la Germania si è dataun tetto di 52 mila megawatt,quindi 5 volte tanto, più omeno. Allora, mi chiedo: in

Germania quanto sole c’è?Penso un buon 30-40% inmeno che in l’Italia; dun-que se la Germania si dà untetto di questo genere -esappiamo il suo Pil quan-t’è: è molto più alto di quel-lo dell’Italia, e l’Italia conle rinnovabili ha un 2% disviluppo di Pil-, stiamo at-tenti a non toccare propriole cose che funzionano.Non lo dico per l’interessedi Energy Resources, per-ché io so che posso farequalunque lavoro, mi pos-so riciclare in qualunquesettore. Il problema è di benaltro spessore: c’è qualco-sa che funziona in Italia?,rischiamo di diventare iprimi al mondo insieme allaGermania? Bene, festeggia-mo degnamente il 150° an-niversario dell’Unità d’Ita-lia, siamo uniti per andarea conquistare il mondo conle rinnovabili! E invece no,rischiamo che la Cina e l’In-dia ci sorpassino, ed è que-sto il peccato: non guarda-re alle potenzialità che inItalia abbiamo e addiritturafrenare l’unico settore chein questo momento funzio-na.

MORETTI – Enrico,purtroppo il tempo è pas-sato; le ricordo solo cheoltre ai quattro amici chesi sono trovati qui, vi sonoanche i quattro amici chesi sono riuniti in altre par-ti, e non posso dire di più.La ringrazio molto, micongratulo con lei, con tut-ta la sua squadra, perchésiete riusciti a fare dellecose stupende: sieteun’azienda veramente nuo-va, formidabilmente intel-ligente, intuitiva, oltretut-to guidata molto bene, an-che se lei ha un difetto: ètroppo modesto.

CAPPANERA – Grazie.MORETTI – Grazie ai

telespettatori e arriveder-ci alla prossima settimana.

Trasmissione del 17 marzo 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

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Emergenzaenergia MARCHEdomani APRILE 201114PAGINA

Enzo Giancarli, Pd, presidente IV Commissione Consiglio regionale

“Va garantito un futurosostenibile ai nostri giovani”

“La questione energe-tica può essere uno deiprincipali elementi dellariconversione ambientaledell’economia, che a suavolta può rappresentareuna vera opportunità dicrescita economica e puògarantire un futuro allegiovani generazioni. InItalia, ma soprattutto nel-le Marche, l’economiaverde si intreccia con laqualità, la coesione socia-le, la ricchezza dei terri-tori, la competitività deisistemi e delle imprese.Ritengo, quindi, chel’energia del futuro non

possa che essere quelladerivante da fonti rinno-vabili (eolico, solare, bio-masse, idroelettrica, geo-

termia). Vanno valorizza-te tutte le fonti di approv-vigionamento possibili dienergia, con investimentinella ricerca, nella inno-vazione, nella produzione,coinvolgendo i territori,le istituzioni, le comunitàscientifiche. In questigiorni, sono stato fra ipromotori di due mozioniin Regione: una sull’effi-cienza energetica, l’altracontro il piano nuclearedel Governo. La prima èdiretta a combattere il co-siddetto inquinamentoambientale e, nello stessotempo, ad accrescere l’ef-

ficienza energetica conl’introduzione di tecnolo-gie più avanzate, comerichiesto dai regolamentieuropei; la seconda inter-viene sulla questione delnucleare, ribadendo il noalle centrali atomiche.Una posizione che nonnasce da un approccioideologico alla questionedel nucleare, ma da moti-vazioni concrete e razio-nali legate a valutazionidi carattere economico etecnologico, oltre che am-bientale. Posizione chetiene conto del fatto chenella prossima primavera

si voterà su una serie direferendum, dall’acquapubblica al piano nuclea-re del Governo: la cam-pagna referendaria costi-tuirà un’importante occa-sione di partecipazione econfronto sui temi del-l’energia ed un pronun-ciamento da parte dei cit-tadini su una questione digrande valore strategico.La Regione Marche man-terrà un impegno forte epreciso per migliorare emodernizzare, come giàprevisto nel Pear, Pianoenergetico ambientale re-gionale (da aiutare nellasua attuazione), il siste-ma energetico marchigia-no, diversificando le fon-ti, privilegiando la tecno-logia pulita, dando soste-gno alla ricerca e all’in-novazione in un campotanto importante e delica-to. Voglio ricordare chele Marche sono state,

inoltre, la prima regionea regolamentare il setto-re del fotovoltaico a ter-ra, con una legge regio-nale del 30 luglio scorsoe con le linee guida ap-provate il 30 settembresuccessivo, le quali sta-biliscono da un lato latutela del paesaggio mar-chigiano e del ruolo del-l’agricoltura, ma dall’al-tro incentivano l’installa-zione di pannelli solarinelle aree industrial i eurbanizzate, nelle cave enelle discariche esauritee nelle aree adiacenti edi pertinenza, a confermache per noi la produzio-ne delle energie rinnova-bil i rappresenta unagrande opportunità dicrescita tecnologica, eco-nomica e industriale, ol-tre ad assicurare un futu-ro sostenibile alla nostracomunità, al nostro terri-torio, ai nostri giovani”.

Daniele Silvetti, Fli, vicepresidente IV Commissione Consiglio regionale

“Nucleare: la Francia èda prendere come modello”

“Il tema dell’energia èquanto mai d’attualità equanto successo recente-mente in Giappone non hafatto altro che accelerare undibattito che è ormai diven-tato all’ordine del giorno.Il tema energetico è un ar-gomento strategico sia a li-vello nazionale che regio-nale. Da questo punto divista, però, è da notare chela regione Marche ha undeficit energetico che supe-ra il 50% e il recente Pianoenergetico edambientale regionale (Pear)è assolutamente inadegua-to, poiché non prevede nes-suna programmazione subase provinciale: si pensiche all’interno del-la provincia d’Ancona sonopresenti la raffineria Api, laTurbogas di Jesi, la ricon-versione della Sadam e il ri-gassificatore che dovrebbe

sorgere a largo di Porto Re-canati. Troppa concentra-zione in una sola provincia,quando, invece, anche lealtre quattro province dellanostra regione dovrebberofarsi carico delle responsa-bilità energetiche. Insom-ma, le Marche avrebbero as-soluto bisogno di una mi-gliore razionalizzazione, e,ripeto, programmazione perquanto riguarda la distribu-zione delle fonti energeti-che. A livello nazionale,malgrado i progressi defi-niti dal Governo italianonegli ultimi anni sul ver-sante della politica energe-tica, la normativa italiana inmateria presenta ancora im-portanti lacune e frammen-tarietà che non consentonodi tratteggiarne un quadroglobale coerente ingrado raggiungere gliobiettivi comunitari del

‘Pacchetto energia-ambien-te’ fissati dall’Unione eu-ropea, che impongono cheentro il 2020 l’Italia abbattale emissioni di anidride car-bonica. Per far questo, il17% dell’energia che siconsuma dovrà provenireda fonti rinnovabili. La miaposizione è molto chiara elineare, non demagogica,ma pragmatica riguardo alrisparmio energetico e allosfruttamento delle energierinnovabili: io credo chel ’ o b i e t t i v o m i g l i o r esia quello di raggiungere lamassima quota percentualedi energia prodotta da fonti

rinnovabili attraverso l’in-centivazione reale per illoro utilizzo. Per quanto ri-guarda il nucleare, faccio

notare che Fli ha deciso chesarà la base del partito(iscritti e simpatizzanti) adecidere la posizione suquesto importantissimotema in vista del referendumdel prossimo giugno. Io sonoun nuclearista convinto eprendo la vicina Franciacome modello: i nostri vici-ni producono così tantaenergia che possono espor-tarla producendo così ric-chezza per l’intero Paese. Soche questo è un tema chepuò diventare un boome-rang, ma invito tutti aragionare a sangue freddo enon in base alle forti emo-

zioni suscitate dalla cata-strofe giapponese. Per tuttoil mondo, la tragedia diFukushima consentirà di ag-giornare i protocolli di si-curezza delle centrali nucle-ari. Da noi, al contrario,metterà la pietra tombale sudi un programma che avevatanti meriti –a partire daquello di non prevedere unsolo euro di investimentopubblico– e un solo difetto:quello di aprire al nuclearedi mercato in un paese in cuila diffidenza verso il nucle-are e verso il mercato sisommano e si mischiano inun unico pregiudizio”.

Remigio Ceroni, coordinatore regionale Popolo della libertà

“Costruire centrali sicuredi ultima generazione”

“Quello che è accaduto esta accadendo in Giapponeha riportato alla ribalta il de-licato tema del nucleare sucui la politica e l’opinionepubblica sono da tempo di-vise. Il Pdl marchigiano giu-dica saggia la scelta del go-verno nazionale della mora-toria di un anno in attesa chesi vengano a creare delle re-gole a livello europeo e pro-babilmente anche un’Auto-rity. Personalmente, credoche il nucleare sia una pos-sibilità importante per l’ener-gia del futuro e che perciònon vada abbandonato, è in-fatti l’unica tecnologia col-laudata in grado di fornireenergia elettrica di base sularga scala, 24 ore al giorno,7 giorni alla settimana, indi-pendentemente dal tempo at-mosferico, senza produrreemissioni di anidride carbo-nica. Il ritorno al nucleareavrebbe quale vantaggioquello di ridurre la dipen-denza dell’Italia dalle eco-nomie del petrolio e dallevicissitudini interne dei Pae-si esteri e consentire così unminore carico di spesa sullabilancia dei pagamenti conl’estero, il tutto a favore diuna maggiore stabilità delsistema economico naziona-le; ma non solo, darebbe forteimpulso all’occupazione, cre-ando posti di lavoro e con-sentendo al Paese di cresce-re, avvicinandosi agli altriStati europei. Del resto, purnon avendo l’Italia il nucle-

are, non è certo immune darischi, considerate le vicinecentrali francesi, svizzere eslovene, disposte a pochi kmdal confine. Quindi, giustala pausa di riflessione, se nonaltro per consentire la messain garanzia delle centrali giàesistenti e l’adozione di tut-te le misure necessarie per lacostruzione di centrali sicu-re e, proprio su questa lineasembrano porsi quelle dinuova generazione. Altret-tanto importanti le fonti rin-novabili, su queste moltipuntano per una maggiore di-versificazione, per approvvi-gionamenti sicuri e per lalotta al cambiamento clima-tico, lo svantaggio è chesono adattabili solo a deter-minate zone. In ciò le Mar-che sono ancora molto in-dietro rispetto alle altre re-gioni d’Italia, l’eolica è im-praticabile a causa dell’as-senza di venti, più successoriscuotono l’idroelettrica e ilsolare. Tuttavia, ancora mol-

to può e deve farsi soprattut-to a sostegno delle diverseaziende presenti sul territo-rio che se ne occupano, quin-

di, l’auspicio è che le risorsenaturali trovino maggiore va-lorizzazione, senza che ciòvada ad intaccare lo splendi-

do paesaggio marchigiano.Un’ultima riflessione: siamoil Paese con il più alto nume-ro di telefonini ma nessunovuole le antenne, vogliamotutte le comodità in casa manon siamo disposti a rinuncee sacrifici, se non bastasse,abbiamo uno dei più alti tas-si di disoccupazione, eppurecontinuiamo a respingere tut-te quelle opportunità che cre-

erebbero lavoro. Se davverovogliamo assicurare un futu-ro all’Italia dobbiamo cercaredi essere più responsabili emeno intransigenti; strumen-talizzare oltre ogni misura leemozioni popolari per finali-tà politiche produce la perdi-ta della residua competitivitàdel nostro Paese a livello in-ternazionale, destinandolo al-l’impoverimento”.

Ugo Borghi, presidente Assoimprese Marche

“Le fonti rinnovabilinon sono sufficienti”

“Il problema energetico èpresente da tempo in Italia,nelle Marche in modo parti-colare. Il referendum sul nu-cleare, dopo Chernobyl, haacuito il deficit di energia ri-spetto agli altri Paesi euro-pei. Importiamo energia datanti Stati. Dipendiamo dafornitori non del tutto affi-dabili per il gas per il petro-lio, eccetera, pagando le ri-sorse energetiche a costiesorbitanti. Il prezzo che lenostre imprese pagano per lafornitura di energia è il piùalto in Europa per aver ri-nunciato da tempo al nucle-are. Ora, parlare di centralinucleari, sull’onda emotivadella situazione gravissimadel Giappone, rappresentauna oscenità. Infatti il 66%della popolazione italiana,alla luce degli avvenimenti diFukushima, è contrario al nu-cleare. Vogliamo però, comeitaliani, continuare a mante-nere la nostra posizione tra ipaesi più industrializzati del

mondo. Come possiamo farconvivere queste esigenze?Le Marche in modo partico-lare soffrono della carenzaenergetica, nonostante ciòcontinuiamo a negare nuoviimpianti seppur non nucleari.Abbiamo fatto molto in ordi-ne alle fonti rinnovabili, so-prattutto per l’energia solareed eolica. Ma tutti dobbiamoconvenire che da sole talifonti non riusciranno mai asoddisfare le esigenze di ungrande Paese industriale e di

una regione altamente produt-tiva e tecnologicamente avan-zata. Importare l’elettricitàprodotta dalle centrali nucle-ari di Paesi europei vicinissi-mi comporta un costo eleva-tissimo, che non rende com-petitivo il nostro sistema. Fer-mo restando che la pericolo-sità delle centrali nucleari vi-cine al nostro Paese non ci

rende immuni da eventualicatastrofi. A questo punto in-terrogarci a livello mondiale,europeo sui sistemi di sicu-rezza, su tecnologie avanza-te, su riconversione di vecchiimpianti è doveroso, ma ri-nunciare definitivamente alnucleare comporterà una in-voluzione del nostro mondoproduttivo. D’altro canto, ilnucleare, seppur di quarta ge-nerazione, dovrebbe costitui-re solo una energia tempora-nea per il tempo necessariodi sostituzione del petrolio,per giungere, attraverso la ri-cerca, a fonti energetiche nuo-ve e pulite su cui la scienza sista impegnando, anche concostruzioni di prototipi di re-attori puliti. Un suggerimen-to: camminare di pari passoin ordine alla massima sicu-rezza ed alla capacità di svi-luppo del nostro sistema pro-duttivo, preservando il pae-saggio e l’ambiente che co-stituiscono la ricchezza delnostro Paese”.

“Importarel’elettricitàprodotta dallecentralinucleari diPaesi europeicomporta uncosto elevato,che non rendecompetitivo ilnostro sistema”

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Emergenzaenergia 15PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

Marco Pacetti, Rettore Università Politecnica

“Energia solare:qui l’avanguardia”

Fabio Polonara, direttore Dipartimento Energetica Univpm

“L’alternativa alnucleare è percorribile”“Per chi abbia finora af-

frontato il tema della strutturadel sistema energetico nazio-nale senza pregiudizi di sorta,gli avvenimenti tragici delGiappone aggiungono poco onulla. Fatta salva l’umana pie-tà e la commozione per le vit-time della tragedia giappone-se, naturalmente. La scelta fradue modelli alternativi di svi-luppo, che per brevità chia-meremo nucleare e rinnovabi-le, era già compiuta a prescin-dere. Ed usando argomenti benpiù razionali ed oggettivi diquelli che potrebbero venirein mente, adesso, sull’ondadelle emozioni.

Gli argomenti a favore delnucleare, sostenuti a gran vocedai sostenitori, sono stati datempo depotenziati dai fatti.1) L’energia nucleare costameno: non è vero, perché icosti di costruzione di centralisicure portano gli oneri di in-vestimento così in alto dacompensare abbondantementei risparmi sui costi operativi. Icosti di dismissione, poi, piùche alti sono sconosciuti atutti e ciò impedisce la reda-zione di qualsiasi businessplan piantato per terra. Lo stes-so ministro Tremonti ha di re-cente parlato di ‘debito ato-mico’ per indicare i costi, ingran parte ignoti ma sicura-mente molto alti, di dismis-sione delle centrali nucleari.2) L’energia nucleare garan-tisce strategicamente la diver-sificazione delle fonti: è vero

solo in parte, perché il com-bustibile nucleare è disponi-bile solo in pochi luoghi delpianeta. In ogni caso, nientedi confrontabile rispetto allavalenza strategica di produrre,in modo diffuso, tutta l’ener-gia in casa attraverso le rinno-vabili. 3) Con l’energia nu-cleare non si emette CO2 inatmosfera e quindi si può ri-solvere il problema dell’effet-to serra e dei cambiamenticlimatici: anche questo è verosolo parzialmente, perché sesi considera tutta la filiera delnucleare (compresa l’estrazio-ne e la preparazione del com-bustibile), le emissioni di CO2non sono per nulla trascura-bili, e comunque molto supe-riori a quelle provocate dallediverse filiere delle rinnova-bili, per non parlare del ri-sparmio energetico.

Se a tutto questo aggiun-giamo il peso emotivo causa-to dalle notizie giapponesi,l’annuncio della Cancelliera

Merkel di portare la Germa-nia definitivamente fuori dalnucleare sembra l’unica scel-ta assennata.

Ci si chiede: ma esisteun’alternativa? Sì, l’alternati-va esiste ed è percorribile siatecnologicamente che econo-micamente. Basta avere l’one-stà intellettuale di affrontareil tema senza il pregiudizioideologico di considerarel’energia rinnovabile unamateria per sognatori. L’alter-nativa è basata su tre pilastri:le energie rinnovabili, il ri-sparmio energetico (soprattut-to in edilizia) e l’efficienzaenergetica.

Se sviluppati con il sup-porto di scelte politiche con-gruenti e conseguenti, questipilastri possono innescare unmeccanismo virtuoso di svi-luppo dell’economia dai con-notati impensabili.

Però ciò non accade, anzisi continua a penalizzare ilsettore delle energie rinnova-bili anche attraverso campa-gne di disinformazione daicontorni molto tristi.

La nostra Regione sembracompatta nell’andare contro-corrente rispetto a questotrend. Ciò è positivo ma nonsufficiente, perché la politicaenergetica si realizza compiu-tamente a livello nazionale eanche europeo. E’ soprattuttoa livello nazionale che servi-rebbe un cambio di direzionenetto, ma i segnali non sonopurtroppo incoraggianti”.

“In tempi non sospetti,parlo della seconda metàdegli anni ’70, tra i grup-pi di ricerca attivi pressola giovanissima Universi-tà di Ancona ce ne fu unoche sposò la causa del-l’energia solare. Pur con-sci delle difficoltà che latecnologia allora propone-va, i ricercatori dell’Isti-tuto di Fisica tecnica era-no già convinti di qualienormi prospettive le ener-gie rinnovabili potevanoriservare ad un armonicosviluppo del settore ener-getico nazionale. Ebbi lasoddisfazione di coordina-re per diversi anni, primache le responsabilità isti-tuzionali mi chiamasseroaltrove, quel gruppo di ri-cerca che si occupò disolare termico e in parti-colare degli stagni solari,i ‘solar pond’, ottenendoanche diversi riconosci-menti a livello internazio-nale.

Ricordo quando nel1978 organizzammo unaserie di seminari sull’ener-gia solare che riscosserogrande successo e rilevan-za nazionale e il libro chescrivemmo con gli atti diquei seminari fu conside-rato un testo assai utile perla preparazione degli ope-ratori.

Questa premessa miserve per ribadire la con-vinzione che il nostro fu-

turo energetico è salda-mente affidato alle energierinnovabili, oggi che mol-te delle barriere tecnolo-giche ancora presenti ne-gli anni ’70 sono statesuperate o sono in via disuperamento grazie aglienormi progressi introdottidalla ricerca scientifica.

Il tema della centralitàdella ricerca scientifica,tema in generale semprepresente nella mia attualeattività istituzionale, è va-lido anche nel caso delleenergie rinnovabili. Nasceinfatti dalla consapevolez-za di come adeguati inve-stimenti in ricerca e svi-luppo tecnologico posso-no essere utili per le eco-nomie avanzate la convin-zione che quanto succes-so dopo il referendum an-tinucleare del 1987 è sta-to un errore epocale per ilnostro Paese.

Ma non perché, come

sostengono molti, si siaabbandonata l’energia nu-cleare per gli usi civili,quanto perché non si èsfruttata quella irripetibi-le occasione per indirizza-re gli sforzi produttivi delPaese, a cominciare dagliinvestimenti in ricercascientifica, verso le tecno-logie emergenti come leenergie rinnovabili. Oggiche tutti indicano quelletecnologie come le piùpromettenti ci troveremmoin posizione di enormevantaggio. E invece siamoad inseguire e ad usare si-stemi fotovoltaici o eolicio di sfruttamento dellebiomasse (tipo la digestio-ne anaerobica per la pro-duzione di biogas) svilup-pati con lungimiranza inGermania, Danimarca,Spagna ed ora sfruttati in-dustrialmente.

Si è perso tempo, pur-troppo, ma di spazio ce n’èancora molto e le oppor-tunità sono molteplici, an-che e soprattutto per siste-mi economici di tipo ma-nifatturiero come quellomarchigiano.

L’auspicio è che lescelte strategiche mancatenegli anni ’80 vengano ri-prese e riproposte oggi,accompagnate dalla vo-lontà politica, assoluta-mente necessaria per rag-giungere obiettivi cosìambiziosi ed impegnativi”.

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Emergenzaenergia MARCHEdomani APRILE 201116PAGINA

Marco Bilei, responsabile Ambiente Cna Marche

“Favorire ilrisparmio energetico”

Luciano Goffi, direttore Ubi-Banca Popolare Ancona

“La leva? Gliincentivi pubblici”

“Al di là della crisi li-bica e dello tsunami inGiappone, la questioneenergia come problemacentrale del nostro Paese edell’intera umanità era giàall’ordine del giorno datempo, e non solo per gliaddetti ai lavori. L’emer-genza nucleare giappone-se e gli accadimenti nelNord Africa hanno sola-mente incrementato la dif-ficoltà e la drammaticitàdelle scelte che i governan-ti sono chiamati a compie-re. Il dibattito, del resto, apiù riprese ha preso vigoreanche nella nostra regione,a causa soprattutto dellasua non autosufficienzaenergetica e sulle proposteper modificare il Pear del2005, soprattutto propo-nendo l’introduzione dicentrali termoelettriche dimaggiore taglia di quellaconsentita finora. La poli-tica governativa, in campoenergetico, è apparsa inquesti mesi assolutamentecontraddittoria. In estremasintesi, si dà grande spazioad un nucleare rischioso elontano da venire e appareillogico non puntare deci-samente sulle rinnovabili(si vedano gli ultimi prov-vedimenti che penalizzanoil fotovoltaico). Proprioquelle rinnovabili che,dopo anni di ritardi, final-mente in Italia, specialmen-te sotto la forma del foto-

voltaico, stavano prenden-do grande vigore e rappre-sentavano una delle vied’uscita alla crisi economi-ca. Il provvedimento delGoverno ha provocato con-fusione e incertezza tra gliimprenditori e, se non cor-retto, può mettere a rischiola sopravvivenza delle 85mila imprese del settore.

Per quanto riguarda ilPear, oggi siamo ad unadistanza di tempo suffi-ciente per esprimere ungiudizio più sereno. Pur seben si proponeva come lostrumento per gestire i bi-sogni di un sistema socialee produttivo basato su pic-cole imprese e quindi pre-vedeva una produzione dienergia diffusa, dobbiamoanche pensare che nonpossiamo mantenere a lun-go il nostro deficit, che siripercuote su prezzi trop-po alti per le imprese. Oc-corre perciò ripensare, sen-

za grandi stravolgimenti,ad alcune scelte e puntarecon più forza sul risparmioe l’efficienza energetica diquanto si sia fatto finora.Inoltre, la nostra rete di di-stribuzione regionale equella tra le Marche e ilresto d’Italia soffre di ri-tardi antichi su cui poco siè fatto in questi anni daparte del gestore naziona-le e delle altre istituzioni.Spesso le stesse richieste diallaccio alla rete da partedi progetti di energia rin-novabile devono aspettarediversi mesi a causa dellecarenze strutturali.

Sul nucleare, invece, la‘pausa di riflessione’ pre-sa dal Governo nazionale,ancorché del tutto dovutavisto il dramma giappone-se, mette in luce le incer-tezze generali e sceltecompiute prima ed ora subasi ideologiche od emo-tive. Sappiamo per certoche: sarà difficile costrui-re le centrali (per l’oppo-sizione delle Regioni), sitratta di investimenti co-stosi e potrebbero volercidecenni. Servono inveceinvestimenti rapidi neglialtri campi delle rinnova-bili, una diversificazionedella politica degli ap-provvigionamenti del gas,interventi sulle reti obso-lete, più forti politiche diincentivo al risparmioenergetico”.

“Il sistema bancario ita-liano –e posso dire la Popo-lare di Ancona tra le prime–ha creduto fortemente, inquesti anni, ai progetti mi-ranti produzione di energiada fonti rinnovabili. Ha cre-ato specifici prodotti di fi-nanziamento, specifici pro-cessi decisionali e di verifi-ca, ha sviluppato al propriointerno specifiche competen-ze. Molte risorse sono statedestinate al settore e il setto-re è cresciuto. A nessuno dinoi, abituati a logiche dibusiness plan, è sfuggito nelcontempo che la leva chemaggiormente ha spinto ilsettore sono stati, fino ad ora,gli incentivi pubblici; lospessore delle agevolazioniha rappresentato ampi mar-gini di sicurezza per l’opera-tore che avviava l’iniziativae per il finanziatore che lasosteneva. La forte domandadei componenti necessari arealizzare gli impianti ne hamantenuto i costi di installa-zione su standard elevati.Lo sviluppo del settore hagenerato, lungo le filiere chesi sono venute affermando,lavoro e quindi occupazio-ne; una parte del valore, ov-viamente, è restato nei Paesiproduttori di tali componen-ti, marginalmente in Italia.Come esponente di una Ban-ca non intendo entrare nelmerito delle scelte di politi-ca energetica nazionale.Comprendo, però, che l’at-

tenzione sulle fonti rinnova-bili sarà ancora forte neglianni a venire e sono quindifiducioso che essa possa co-stituire ancora un driver im-portante per la crescita eco-nomica. Evidentemente, concambiamenti di approccio –sul piano delle politiche diincentivazione– che debbo-no mutare, adattarsi a logi-che di equilibrio economi-co generale per il Paese,sfuggire da pericolose deri-ve speculative, riequilibrar-si anche in funzione dellaconservazione del territorioproduttivo per l’agricoltu-ra. Vi è, da parte nostra,l’auspicio e una ragionevo-le fiducia che il futuro qua-dro degli incentivi e le re-gole di contorno tenda aconsolidare il settore, affin-ché esso possa proseguirenello svilupparsi con mag-giore linearità, equilibrio econtinuità nel tempo; unsettore come altri, governa-

to da normali logiche d’im-presa, non occasione di epi-sodici spunti accaparrativi,bensì terreno di crescita diattività economiche non di-sgiunte da obiettivi di sal-vaguardia ambientale. Inquesto senso una riduzioneragionevole delle tariffe –soprattutto se avrà, come èragionevole, anche un ef-fetto calmierante sui costidei componenti– non com-prometterà la sostenibilitàeconomica degli investi-menti, che quindi potrannoproseguire. Nel contempo,le emergenze energetiche dinatura geopolitica, nonchél’esigenza per il sistema pro-duttivo di ridurre l’asimme-tria di costo dell’energia ri-spetto ai competitor inter-nazionali, renderanno sem-pre più attuale il tema del-l’efficienza energetica nellecase, nelle aziende, nei sitipubblici. Pensare e realizza-re progetti volti a ridurre iconsumi all’interno degliedifici, vecchi e nuovi, co-stituirà, in modo crescente,terreno di coltura per nuovecompetenze, nuova impren-ditorialità, nuove occasionidi collaborazione tra impre-se. Il sistema bancario saràpartner anche su questofronte di quanti vorrannofare di ciò oggetto di attivi-tà d’impresa e di quanti vor-ranno attivare progetti perrendere più funzionali i pro-pri consumi energetici”.

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EmergenzaenergiaAPRILE 2011 MARCHEdomani

Matteo Ricci, presidente Provincia Pesaro Urbino

“Noi puntiamo sulsole e sul vento”

Luigino Quarchioni, pres. Legambiente Marche

“Allontanare lospettro del nucleare”

“Fin dall’inizio delnostro mandato abbiamoscommesso sulla greeneconomy e sulle energierinnovabili, concentran-doci in primis sullo snel-limento delle procedureper l’autorizzazione degliimpianti. Penso in modoparticolare al fotovoltai-co, dove abbiamo ottenu-to in poco tempo grandirisultati che hanno con-senti to di sostenerel’economia del territorioe creare nuovi posti dilavoro. Puntiamo quindisulla green economy esulla ‘Provincia del solee del vento’, anche e so-prattutto in chiave anti-crisi. Per questo, lo svi-luppo delle fonti alterna-tive è una delle prioritàdel nostro piano strategi-co ‘Provincia 2020’. Peril futuro, infatti, non sipotrà prescindere dal-l’autonomia energetica edallo sviluppo di percor-si ecosostenibili condivi-si con i cittadini e il ter-ritorio. Ma il decreto ap-provato dal Governo, al-l’inizio dello scorso mar-zo, sta causando gravidanni a tutto il compartodella green economy e diconseguenza al l’econo-mia del Paese. In pochigiorni si è arrivati all’an-nullamento di ordini perle imprese, alla sospen-sione degli investimenti,

all’azzeramento dei con-tratti , con ripercussionipesanti per i livelli occu-pazionali. Penalizzando,tra l’altro, l’unico setto-re che negli ultimi anniha conosciuto una cresci-ta. E’ innegabile che, daun lato, i recenti sommo-vimenti politici dell’areadel Mediterraneo hannoprodotto una bolla specu-lativa che ha portato ilcosto del petrolio a livelliinsostenibili per le fami-glie e per le imprese. Inaggiunta, la tragedia delGiappone solleci ta i lmondo scientifico inter-nazionale a interrogarsisulla sicurezza degli im-pianti nucleari, eviden-ziando la necess i tà d iutilizzare le fonti rinno-vabili anche per marcareun’autonomia energeticafondamentale per il man-tenimento del nostro si-stema sociale ed econo-

mico. In tal senso, abbia-mo chiamato a raccolta,nei giorni scorsi, il mon-do delle rinnovabili nelter r i tor io provincia le .Operatori e associazionidi categoria hanno con-diviso la nostra analisi,e abbiamo lanciato unaraccolta firme per supe-rare il decreto Romani.Schierandoci al contem-po in modo chiaro per ler innovabi l i e contro i lnucleare. Chiediamo alGoverno con forza di in-tervenire per garant i reagli operatori un quadrocerto ed adeguato di re-gole ed incentivi, per ri-pristinare le condizionidel conto energia fino al2013 ed eliminare ognir i fer imento a i te t t i d iproduzione annuale opluriennale. Allo stessotempo, rinnoviamo il no-s t ro impegno per pro-muovere e svi luppareprogetti rivolti alla cre-sci ta delle conoscenze,delle opportunità e deivantaggi ambiental i edeconomici del la greeneconomy, per snel l i reulteriormente le proce-dure nel r ispet to del leregole, e per cercare for-me di collaborazione conl’Enel e i Gse, al fine diridurre i tempi e le pro-cedure relativi agli im-pianti di produzione daenergia rinnovabile”.

“Le rinnovabili, negli ul-timi anni, sono state per lanostra regione e per l’interoPaese il simbolo dell’innova-zione, della ricerca, della ca-pacità italiana di competerein Italia e nel mondo, rappre-sentando uno dei settori lea-der del nostro mercato conpiù capacità di crescita e mag-giore risposta alla crisi. Il2010 è stato l’anno delle rin-novabili ma, nonostante que-sto e l’incidente nucleare inGiappone, il Governo vuolefermarle per non mettere a ri-schio gli investimenti sulnucleare, senza tener contodei Paesi più avanzati chehanno deciso di rivedere iprogrammi energetici frenan-do sull’atomo. La scelleratascelta di tornare al nucleareper il nostro Paese vuol direinterrompere bruscamente e inmaniera insensata la grandespinta all’innovazione che hacaratterizzato l’Italia in que-sti anni, condannando allachiusura centinaia di impresedelle rinnovabili, floride eproduttive e mandando a casamigliaia di giovani occupatispecializzati nelle più moder-ne tecnologie, attraverso ildecreto Romani che ha gene-rato incertezza e problemi atutto il settore. Noi guardia-mo in modo positivo al futu-ro delle energie alternative eal provvedimento ministeria-le che con il decreto attuati-vo ritoccherà gli incentivi.Noi speriamo che questo ac-

cada e continueremo a lavo-rare per lo sviluppo delle rin-novabili nel nostro Paese. Unsettore che nel 2010 ha avutoun vero e proprio boom e che,sostenuto adeguatamente, po-trebbe arrivare al 2020 a reg-gere il 35% dei consumi elet-trici italiani e, vista la conti-nua riduzione dei costi delletecnologie, spazzare via qual-siasi ipotesi di investire neipericolosissimi e costosi im-pianti nucleari. La tragediagiapponese ci conferma quan-to il nucleare sia pericoloso enon esista tecnologia che pos-sa escludere il rischio di gra-vi incidenti con fuoriuscita diradioattività. Le centrali, inol-tre, rilasciano radioattivitànell’ambiente anche nel nor-male funzionamento, senzaincidenti, mettendo a rischiocostantemente la salute e lafiliera agricola. Lo smaltimen-to definitivo delle scorie, poi,è un problema irrisolto e nonda poco. Queste restano ra-

dioattive per decine di mi-gliaia di anni e non esiste at-tualmente al mondo un depo-sito definitivo per smaltirle insicurezza per un periodo cosìlungo. La scelta dell’atomonon è convincente neanchese si pensa ai costi, al rispar-mio e alla riduzione delle im-portazioni di energia. L’elet-tricità dall’atomo, consideran-do anche lo smantellamentodelle centrali e lo smaltimen-to delle scorie, costa più del-le altre fonti di energia. Perun nuovo reattore ci voglio-no almeno 7 miliardi di euro.Il nucleare non ridurrà inmodo significativo le impor-tazioni di petrolio, carbone egas, perché produce solo elet-tricità (il 25% dei consumienergetici italiani) e non puòessere usato per riscaldare gliedifici, alimentare il settoredei trasporti, produrre caloreper l’industria. I posti di la-voro prodotti sarebbero po-chi: circa 3 mila per il peri-odo di costruzione di unacentrale, ridotti a 300 nellafase di esercizio. Inoltre, lecentrali utilizzano l’uranio,una materia prima che dob-biamo importare e in via diesaurimento. Ed è per questoche invitiamo tutti i cittadi-ni ad andare alle urne il 12e 13 giugno e non perderequesta importante occasionedi allontanare, ci auguriamoper sempre e definitivamen-te, lo spettro del nucleare nelnostro Paese”.

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Emergenzaenergia MARCHEdomani APRILE 201118PAGINA

Velia Papa, direttore Muse

“Il nostro impegnoper un teatro green”

Mirko Panzarea, amministratore Cat Impianti

Il solar cooling per...tutte le stagioni

Giancarlo Cogliati, amministratore delegato api raffineria

“Terminale offshore di rigassificazione:sicurezza, ambiente, tecnologia”

“Il terminale offshore dirigassificazione api che,per le sue caratteristiche dieccellenza sul piano am-bientale e della sicurezza,ha ricevuto anche un rico-noscimento formale dal-l’Unione europea, sarà re-alizzato con le migliori tec-nologie consolidate, nellamassima sicurezza, con ilminor impatto ambientale econ una forte connotazio-

ne territoriale”. Queste leparole con cui l’ammini-stratore delegato di apiraffineria, Giancarlo Co-gl iat i , ha esordi to alworkshop promosso daapi nova energia, pressol’Istao di Ancona, per la

presentazione, insieme aidue partner tecnici Saipeme Rina Services, del pro-getto di terminale offsho-re di rigassificazione. Unprogetto unico nel suo ge-nere con basso impattoambientale ed elevato tas-so di sicurezza. Tra le pe-culiarità che caratterizzanola compatibilità ambienta-le del progetto è stata evi-

denziata in particolar modol’assenza di nuove infra-strutture a mare. Il termi-nale offshore, infatti, ver-rà realizzato esclusivamen-te attraverso l’adeguamen-to della boa a 16 km a lar-go della raffineria che oggiè già in uso per lo scaricodel greggio. Il terminalemarino verrà adeguato coninterventi limitati per con-sentire l’attracco delle navigasiere dotate appunto disistemi di rigassificazione.Unica infrastruttura da re-alizzare sarà la condottaposata sul fondo marinoper il trasporto del gasfino alla rete nazionale

L’ecosostenibilità va ascuola, e con successo. Inun’ottica di sempre mag-giore attenzione al rispettodell’ambiente, la Provinciadi Ancona è intervenutanella riqualificazione e nel-l’adeguamento sismico de-gli istituti Itis ed Ipsia diJesi, con un investimento di4,5 milioni di euro. Ne èscaturita una scuola al-l’avanguardia, dotata di unimpianto telematico ed eco-sotenibile, realizzato da Cat

Impianti, azienda di Jesiche opera da trent’anni nelsettore termoidraulico edelettrico. Un intervento im-ponente, ultimato a fine2010 dopo soli sette mesidall’inizio dei lavori, e cheora sta dando degli ottimirisultati. La Cat Impianti èintervenuta nel polo scola-stico, costruito ex novo se-condo i principi della bioe-dilizia, realizzandovi unimpianto di riscaldamento apavimento con pannelli ra-

dianti, al quale è stato af-fiancato un impianto solaretermico, installato sul tettodell’edificio. Quest’ultimoimpianto è dotato di settan-tadue pannelli del tipo sot-tovuoto, che presentano unapeculiarità: sono infatti sta-ti installati con un’inclina-zione di 45° rispetto al pia-no orizzontale, per ottimiz-zare la resa in fase inver-nale. L’impianto è stato re-alizzato per lo stoccaggiodi quanta più energia ter-

mica possibile, e ciò grazieall’utilizzo di quattro boi-ler per l’accumulo energe-tico di 8.000 litri. In casodi emergenza, inoltre, può

intervenire una caldaia acondensazione ad alta effi-cienza ed un dissipatore dicalore. Ma la maggiore no-vità è il cosiddetto “solar

cooling”, la tecnologia che,con l’ausilio di un gruppodi assorbimento, permettedi ottenere dal solare ter-mico anche acqua fredda,garantendo così il raffresca-mento nei periodi di caluraestiva. Soddisfatto dei risul-tati Mirko Panzarea, ammi-nistratore Cat Impianti, chesottolinea come l’impiantosolare termico installato, inun periodo di meno di duemesi, abbia consentito di“ridurre i consumi di circa14.850 metri quadrati dimetano e l’immissione diCo2 nell’atmosfera di circa29.000 chili”. La scuola èinoltre dotata di illumina-zione con lampade a bassoconsumo, connessione allereti telematiche e collega-menti in fibra ottica con lealtre filiali dell’istituto.

“La sostenibilità ambien-tale, la ricerca di nuove fontidi energia, la riduzione delleemissioni sono solo alcunedelle numerosissime temati-che oggi al centro dell’atten-zione di tutti. In questo sen-so chi opera in ambito cultu-rale ha un dovere di promo-zione e trasmissione di que-sti contenuti presso il pub-blico con cui viene in contat-to. Come direttore del Teatrodel Muse, forte dell’esperien-za professionale già maturatain altri contesti, ho avviatoun lavoro di équipe, accolto

con grande entusiasmo datutti i collaboratori impegna-ti a diverso titolo nell’attivi-tà del teatro, per attivare unaserie di procedure di rispettoambientale. Un processo nonfacile data la complessitàgestionale della struttura, ma,nonostante la difficoltà del-l’impresa, grazie al lavoro ditutti, a partire da marzo 2010,il Teatro ha varato una seriedi misure legate in primo luo-go al risparmio energetico ealla riduzione delle emissioniattraverso un severo moni-toraggio dei consumi, poi alla

raccolta differenziata dedi-cando una particolare atten-zione allo smaltimento dimateriali altamente inquinan-ti come batterie, vernici, to-ner. Un altro importante in-tervento in atto è quello le-gato ai fornitori di servizi.L’obiettivo, infatti, che siintende perseguire è quellodi procedere ai rinnovi con-trattuali utilizzando, tra i cri-teri di selezione, anche quel-lo dell’impegno ambientale. Inquesto senso, per esempio, èandata la scelta del rinnovodei fornitori di alimenti e be-

vande nei distributori auto-matici che ha privilegiato ilcommercio equo solidale e laproduzione a “Km zero” obiologica, un intervento diparticolare importanza spe-cialmente al Teatro Sperimen-tale che ospita continuamen-te spettacoli per le scuole.Un’altra importante area di in-tervento è quella legata allamobilità del pubblico, un temadifficile da affrontare, data

l’ubicazione centrale del Te-atro. In questa direzione,qualche primo passo è statofatto, in occasione della Sta-gione lirica, in collaborazio-ne con l’azienda Conerobus,che ha messo a disposizionedegli spettatori un servizio dinavetta notturna riservata perraggiungere i principali par-cheggi e la stazione ed incollaborazione con l’Autori-tà Portuale che ha dato ladisponibilità di posti macchi-na in area porto per contri-buire a decongestionare iltraffico nelle vie laterali alTeatro. Certo è che, nell’af-frontare tematiche molto com-plesse come quelle del tra-sporto pubblico, della viabi-lità, dell’inquinamento am-bientale, il Teatro non potràche limitarsi a fornire occa-sioni di promozione di buonepratiche, data la complessitàdei problemi la cui soluzione

resta di competenza dellepubbliche amministrazioni. E’in corso inoltre una ricercadi aziende partner e di istitu-zioni che potranno accompa-gnare il Teatro delle Muse inquesto percorso che dovràsuccessivamente concretiz-zarsi con l’ottenimento dellaCertificazione ambientale. In-fine il Teatro delle Muse haaderito ad iniziative nazionalisignificative come ‘M’illumi-no di meno’, promossa dallatrasmissione radiofonica Ca-terpillar per incentivare il ri-sparmio energetico. Nel cor-so del 2011, inoltre, realizze-remo materiali promozionali ediniziative specifiche volte asensibilizzare il pubblico ver-so le tematiche ambientali. Lanostra ambizione, insomma,è quella di fare delle Muse ilprimo Teatro italiano che sipossa definire a pieno titologreen”.

Impatti ambientali – Fase di esercizio

Fattore di impatto Valutazione impatto

Emissioni in atmosfera Irrilevante: (durata massima pari a 3 mesi/anno; massime ricadute a terra da 2 a 5 ordinidi grandezza inferiori ai limiti di legge)

Emissioni di acqua fredda in mare Trascurabile: (rapido decadimento delgradiente termico; entro 100 m il delta

termico si riduce da -6°C a -0,5°C)

Emissioni di cloro per antifouling Trascurabile: (rapido decadimento delle con-centrazioni: a 200 m sono di un ordine di gran-dezza inferiori al limite di legge allo scarico)

Emissioni sonore Irrilevante: (le sorgenti a mare sono ubicatea 16 km dalla costa. I compressori per la cor-rezione dell’indice di Wobbe del gas sono in-stallate all’interno di un muro perimetrale incemento)

Punti qualificanti del progetto• Nessuna nuova installazione fissa, ad eccezione della condotta del gas e delcavo elettrostrumentale;• Nessuna interferenza significativa con habitat naturali e/o aree protette;• Nessuna interferenza con rotte navali esistenti e con attività di pesca (areagià interdetta);• Nessuna situazione critica nel punto di spiaggiamento della condotta, e nes-suna interferenza con le attività turistiche costiere• Elevato livello di sicurezza derivante dalla non interferenza con le attivitàpetrolifere della raffineria e dall’assenza di stoccaggio fisso;• Utilizzo di strutture e di facilities già esistenti;• Impatti ambientali trascurabili;• Nessun conflitto con gli obiettivi di risanamento ambientale dell’area (Aercae Piani connessi);• Installazione della condotta all’interno di aree già interdette;• Certificazione di tutti i sistemi da parte di enti accreditati a livello interna-zionale

Snam Rete Gas. Altroaspetto rilevante è costi-tuito dal fatto che le navigasiere si fermeranno peril tempo strettamente ne-cessario alle sole operazio-ni di rigassificazione e chenon è previsto lo stoccag-gio del gas né a mare né aterra. All’incontro hannopartecipato anche alcunitra i più qualificati espertidel settore che, confron-tandosi sugli aspetti disicurezza e ambiente con-

nessi a queste tipologie diimpianti, hanno ribadito latotale compatibilità am-bientale e sicurezza dell’im-pianto realizzato da apinova energia. Un termina-le che non può presentareparticolari criticità e que-sto dato è confermato dal-la semplicità del progettostesso. Oltre ai contributitecnici, da sottolineare l’in-tervento di Davide Taba-relli, presidente di Nomi-sma Energia, uno dei mas-

simi esperti del settore cheha posto l’accento sull’im-portanza della realizzazio-ne di impianti come il ter-minale offshore di api novaenergia per il contributoche può apportare all’at-tuale necessità di fronteg-giare la carenza di fonti diapprovvigionamento ener-getico e conseguente ne-cessità di importazione cheinteressa il territorio italia-no e in modo particolare laregione Marche.

Il polo scolastico all'avanguardia realizzato da Cat Impianti

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Emergenzaenergia 19PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

Luciano Brandoni, presidente Brandoni Solare

“E’ dalla natura cheviene un severo monito”

Diego Gentilini, titolare Ge.Di.

“Solo le rinnovabili ci possonogarantire il futuro”

“La tragedia che ha col-pito il Giappone può di-pendere da fattori estra-nei alla volontà dell’uomoe della tecnologia. Sonofenomeni talmente gravi, ditali dimensioni che soltan-to la natura può mettere inatto, sfuggendo totalmenteal controllo dell’azioneumana. Questa catastrofepotrebbe essere un monitodella natura; è necessariofermarsi un attimo, intera-gire tra noi, argomentaresul perché sta succedendotutto questo, condividendopensieri e ragioni, ma so-prattutto valutando costi e

benefici di un tipo di con-dotta che da tanti anni cicontraddistingue, ma cheforse merita un momento di

considerazione. ‘Nuclea-re’, è una delle parole inquesti ultimi giorni sullabocca di tutti; la domandache mi faccio è: “E’ neces-sario provocare tutti que-sti problemi? Possiamoevitarlo? Guardando unpanorama, una collina, unpaesaggio, preferiamo ve-dere le colonne di uno sta-bilimento nucleare oppu-re dei pannelli fotovoltai-ci? Il mondo che stiamovivendo c’è concesso gra-zie ad un contratto d’af-fitto stipulato con i nostrifigli e che cosa vorremmolasciare loro? Possiamo

già nelle nostre case, nel-le fabbriche, negli ufficipubblici, potremmo abbas-sare del 20-30% il fabbi-sogno attuale. Attraversol’utilizzo della tecnologialed, che riduce ad 1/5 l’as-sorbimento della potenzaespressa, potremmo far ameno delle lampade aloge-ne o dei neon per le stra-de. La prima fonte di ener-gia rinnovabile arriva pro-prio dall’ottimizzazione diquelle a disposizione, di-sponendone in modo intel-ligente. Nella situazione incui ci siamo venuti a tro-vare negli ultimi tempi, ilnucleare fa paura a tutti.Fa paura a coloro che nonlo conoscono da vicino,ma anche a chi l’ha utiliz-zato fino ad ora, a chi pen-sava di utilizzarlo e avevagià predisposto risorse estrutture adeguate per al-lestirlo. Il nucleare fa pa-ura al mondo! Credo fer-

mamente che il nuclearenon sia la risposta a quel-le che sono le esigenze difabbisogno nel mondo,esigenze sempre più cre-scenti in termini di richie-ste energetiche; non è pa-ura della tecnologia, mapiuttosto degli effetti ca-tastrofici che potrebberocondizionare il nostroquotidiano, la vita di ognigiorno. Ogni fonte rinno-vabile gestibile potrebbeessere la mossa vincenteper risolvere o almeno cir-coscrivere le attuali pro-blematiche mondiali sulreperimento di energia pu-lita. Probabilmente il fo-tovoltaico e l’eolico stan-no dando segni di grandedemocrazia ed entrambipotrebbero essere parte at-tiva nella produzione dienergia alternativa, unasoddisfazione concreta epositiva per chi sceglie diprodurla e di utilizzarla”.

scegliere tra terreni aridi,calamità naturali, pioggeacide, oppure restituirlo afine passaggio con il mi-nor danno possibile, pre-servato per quello che c’èpermesso da tutto ciò cheè nocivo e deleterio. Mipiacerebbe pensare di po-terlo lasciare come hannofatto i miei nonni, ma èuna gara dura da vinceresoprattutto con chi remacontro. Tutti gli accadi-menti ci riconducono alpensiero dei Maya, allaprofezia dell’avvicinarsidella fine del mondo,come se tanto tempo faquesto popolo avesse vi-sto con lungimiranza econsapevolezza che tirartroppo la corda può esse-re deleterio. Non possia-mo dire che il nuclearenon sia necessario, ma pri-ma di tutto proviamo noia modificare i nostri stilidi vita: consumando meno

“Io parto da un’idea:ciascuno di noi può dareil suo contributo fattivoalla produzione di energia,senza ingenti investimen-ti, né costruzione di impo-nenti infrastrutture. E, so-prattutto, senza rischi perla salute. Ancor prima del-le recenti vicende di Giap-pone e Libia, il dibattitoenergetico in Italia eradivenuto molto sentito edio, provenendo daun’esperienza ventennalenel settore dell’edilizia ur-bana, non ho avuto dubbinello schierarmi a favoredelle energie alternative,ed in particolare del foto-voltaico. E’inconfutabileche la discussione sul-l’energia nucleare non puòriguardare solo il proble-ma di eventuali scoppi omalfunzionamenti . Nonmeno importante, infatti, èla questione dello smalti-

mento delle scorie, cuiancora non si è trovata so-luzione. Alcuni sollevanoil problema dello smalti-mento dei pannelli foto-voltaici, ma questo è unfalso problema. Il dubbionasce da un vecchio retag-gio legato alla presenza,nei pannelli di vecchia ge-nerazione, di un materialealtamente tossico. Maquesto materiale ora non èpiù presente, mentre i pan-nelli moderni sono com-posti unicamente da sili-cio, vetro ed alluminio.Ora, basta pensare che ilvetro è riutilizzabile, l’al-luminio si può rifondere eil silicio è naturalmentepresente in natura: eccoche tutto può essere smal-tito, con l’ovvia accortez-za di fare una raccolta dif-ferenziata dei diversi com-ponenti. Le energie alter-native sono indubbiamen-

te il futuro, e noi dobbia-mo iniziare a crederci dipiù, affidandoci ovviamen-te a dei professionisti delsettore. Cosa c’è di piùbello che creare energiapulita dal sole, una fonteche ci accompagna tutti igiorni della nostra vita? Ilmio invito va dunque atutte le singole aziende edai privati , che possonocontribuire, ciascuno perla propria parte, a produr-re questa energia. La miaazienda, la Ge.Di., ha in-fatti ideato il progetto ‘Cipensa il sole’ proprio nel-la prospettiva del fabbiso-

gno energetico dei singoliprivati e non calcolando-lo su grandi numeri. Pro-poniamo così impianti fo-

tovoltaici da 3 e 6 kW peril fabbisogno domestico, ocondominiali da 20 kW,per i quali l’investimentoè interamente coperto dal-le banche con noi conven-zionate e si ripaga grazieagli incentivi statali ero-gati dal Gse. Un altro pun-to fondamentale è che diquesti incentivi possanousufruire gli italiani: trop-po spesso, infatti, abbia-mo assistito all’avvento digrosse aziende straniereche hanno costruito suinostri territori immensiparchi fotovoltaici, portan-dosi via circa la metà de-

gli incentivi previsti, elucrando di fatto su que-sta opportunità offerta. E’quindi necessaria una di-versa regolamentazionedel sistema di incentivi,nonché una maggiore ga-ranzia da parte dello Statonei confronti di chi inten-de installare impianti adenergia alternativa. Anchele banche dovrebbero es-sere più aperte e disponi-bili verso chi ha deciso diintraprendere questa stra-da. Perché tutti dobbiamorenderci conto che solo leenergie rinnovabili ci pos-sono garantire il futuro”.

Nazzareno Lucidi, presidente sezione Impianti Confindustria Fermo

“Mantenere alti gliobiettivi qualitativi”

Alessandro Mordini, marketing department Tecnocasa Climatizzazione

“Nucleare? Meglio ilrisparmio energetico”

“Con il decreto dello scor-so 3 marzo il Governo ha ap-provato in via definitiva il de-creto legge in attuazione delladirettiva 200/28/Ce del Parla-mento europeo e del Consiglioeuropeo sulla promozione del-l’uso dell’energia da fonti rin-novabili, settore che sta contri-buendo molto all’abbattimentodella riduzione delle emissionidi anidride carbonica in atmo-sfera, mantenendo posti di la-voro.

L’obiettivo della direttiva Eudel raggiungimento del 20% diproduzione di energia da fontirinnovabili è vicino. Oggi, dopole ultime vicende giapponesi sulnucleare, dobbiamo riflettere intempi brevi su come portareavanti gli interessi energeticidelle nazioni mantenendo altigli obiettivi qualitativi della vita,abbassando al minimo le emis-sioni per generarla. Spostandoil discorso in ambito regionale,prendiamo atto che la produ-zione elettrica nelle Marche èsotto dimensionata e per questoil costo della bolletta è ancoramolto alto, incidendo molto suicosti di produzione. Continuan-do a sviluppare il fotovoltaico,così come previsto nelle lineeguida approvate recentementedal Consiglio regionale, si pos-sono sviluppare sistemi di ec-cellenza da esportare anche inaltri territori, coinvolgendo tuttii soggetti interessati in un pro-getto di filiera. Per fare alcuniesempi: filiera del cippato, uti-lizzando la pulizia del sottobo-sco, delle sponde dei fiumi, la

potatura delle aree verdi, gliscarti di lavorazione delle azien-de che utilizzano il legno; filie-ra degli oli vegetali, che partedal mantenimento del paesag-gio attraverso la rotazione agri-cola di grano, colza e girasole,riuscendo a mantenere un siste-ma che da una parte garantiscequalitativamente il sistema zoo-tecnico e dall’altra piccoli co-generatori; filiera con l’accor-pamento di aziende agricole conproduzioni specializzate (olio,vino, insalata avicolo) per laproduzione di biogas.

Non per ultimo, l’utilizzodelle discariche, di cui tutti vor-remmo fare a meno visto l’im-patto che hanno con le popola-zioni e con il nostro paesaggio.Approfittando della raccolta dif-ferenziata si possono individua-re dei siti dove produrre Cdr diqualità, ad alto potere energeti-co e sfruttando un sistema digassificazione tipo Twr che nonha emissioni e utilizza due gasad alta temperatura 6-700 °Cquali il metano e l’ossigeno,

ottenendo risultati eccellenti perl’ambiente.

Tutti i sistemi proposti sonoa bassissimo impatto ambienta-

le e creano parecchie opportu-nità di lavoro, soprattutto perpersonale giovane secolarizza-to, oltre a mantenere il costo

energetico a livelli molto bassi.Certamente, vista la carenza diproduzione e l’alta dipendenzadal fossile (carbone e petrolio),si possono creare dei parchieolici marini off-shore e magaridove ci sono importanti coper-ture industriali incentivare ilsolare termodinamico, che, seben studiato, può dare una gros-sa mano al recupero energeticonella nostra regione. Dobbiamo

impegnarci a creare dei poli dieccellenza visto che abbiamo lepotenzialità, creando una filieraintellettuale credibile e traspa-rente e istruendo la popolazio-ne e i professionisti a mantene-re alta la qualità della vita. Suquesto ha dato un grosso se-gnale la Cancelliera tedesca, al-zando al 40% la produzioneenergetica da fonti rinnovabili,rinunciando al nucleare”.

“L’incubo di un graveincidente nucleare scatena-to dalla tragedia giappone-se richiama tutti ad unapausa di riflessione. Eppu-re argomenti validi perbocciare questo metodo diprodurre energia ce nesono sempre stati. Il nucle-are è economico solo con-siderando il ciclo di pro-duzione elettrica. Ma unacentrale va costruita (ed iritardi ed aggravi di costodella centrale di terza ge-nerazione di Olkiluoto inFinlandia non promettonobene) e, alla fine della suavita utile, va dismessa.Considerando tutto il cicloil costo al kWh aumentanotevolmente. Anche ilmito del nucleare non in-quinante andrebbe sfatato:non esiste ancora un postosicuro per stoccare le sco-rie, costruire e dismettereuna centrale sicuramentecomporta emissioni di Co

2,

oltre a consumo di territo-

rio. Altro argomento spes-so utilizzato è quello del-l’indipendenza energeticadai Paesi produttori di pe-trolio e gas e dalle oscilla-zioni dei prezzi dovutealla scarsità degli idrocar-buri stessi. Ora, svariati os-servatori sono concordi nelvalutare come molto scarsesiano le riserve di uranioancora disponibili (tantisostengono ce ne sia soloper altri 50 anni ai ritmi diconsumo attuali) e tutti

sanno che questo combu-stibile è presente solo inpochissimi Paesi (l’80%della produzione arriva daCanada, Australia, Kazakh-stan, Russia, Niger, Nami-bia, Uzbekistan). A tuttociò si aggiungano i rischiche Fukushima oggi e, an-cora di più, Chernobyl nel1986, ci mettono davantiagli occhi. Per questo ne-gli ultimi anni la costru-zione di centrali nucleari èpraticamente ferma, alme-no nei Paesi sviluppati. Iquali, seguendo l’adagioche la migliore energia pro-dotta è quella risparmiata,stanno incentivando le pra-tiche e le apparecchiature arisparmio energetico. Fraqueste ultime le più effica-ci sono le pompe di caloreed i microcogeneratori.

Tecnocasa Climatizza-zione propone due soluzio-ni molto interessanti: laPompe di calore a gas (Ghp)e il Microcogeneratore a gas

(Mchp) prodotti da Aisin,(azienda del gruppo Toyo-ta) di cui è distributoreunico europeo. Entrambe leapparecchiature produconocaldo e freddo (Ghp) edenergia elettrica e calore(Mchp) tramite un motoreendotermico, alimentato ametano o Gpl, progettatoesclusivamente per questeapplicazioni dal Centro ri-cerche Toyota. Entrambe leapparecchiature, molto af-fidabili e silenziose, utiliz-zano direttamente l’energiaprimaria del gas consenten-do risparmi economici e ta-gli delle emissioni inqui-nanti nell’ordine del 40%.Le Pompe di calore Aisinproducono anche acquacalda sanitaria gratuitamen-te e, grazie al Modulo idro-nico Aws Yoshi, prodotto ebrevettato da TecnocasaClimatizzazione, possonoessere applicate sia ad im-pianti idronici che adespansione diretta”.

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Emergenzaenergia MARCHEdomani APRILE 201120PAGINA

Marcello Mariani, assessore Energia e Ambiente Provincia di Ancona

“Rinnovabili: in questi anni irisultati sono incoraggianti”

“È assolutamente ne-cessario che inizi una nuo-va era dell’energia in Ita-lia. Da tempo, ma più an-cora in questi giorni, leragioni perché questo av-venga si accavallano unasull’altra. Per opportuni-smo, il Governo centraleitaliano dopo Fukushimamette in stand-by il pro-gramma anacronisticamen-te denominato ‘rinascimen-to nucleare’; per opportu-nismo, lo stesso Governoaveva cercato convenien-ze puntando su un tirannotraballante e sul suo pe-trolio. In compenso, da unpo’ di tempo in qua, ilquadro si è fatto moltochiaro: da una parte, ilbuon governo del territo-rio, dove vivono e opera-no persone, chiede unosviluppo equilibrato e au-toregolato delle forze del-la natura; dall’altro, gran-di imprese nazionali e mul-tinazionali, sempre più avi-de e indifferenti al Paeseche le ospita, corrono ilterritorio mirando ad otte-nere un surplus di energianon a vantaggio di chi civive, ma da vendere, e inquesto modo trasformanocasa nostra nel retrobot-tega dei loro traffici inter-nazionali. In perfetta coin-cidenza con l’entrata in vi-gore del Protocol lo diKyoto (2005), la RegioneMarche aveva approvato ilPiano energetico ambien-

tale regionale (Pear), fa-cendo in questo modo co-

noscere la propria inten-zione sul modo in cui in-tende sviluppare un rap-porto fecondo tra energiae ambiente. Si tratta prin-cipalmente di due cose: ri-sparmio e ottimizzazionedelle energie da combusti-bili fossili; captazione eutilizzo puntuale di ener-gia da fonti rinnovabili.Tutto questo evitando ec-cessive concentrazioni eoptando per un controllodiffuso delle energie sututto il territorio. Questosi traduce in un’attenta ri-cerca di efficienza negli

usi finali dell’energia, for-te impiego per le rinnova-bili e migliore eco-efficien-za in edilizia. In questigiorni la Provincia di An-cona ha, per parte sua, ap-provato il Programma at-tuativo provinciale di quelPear. Suo scopo dichiara-to è rendere praticabili iprincipi di buon governostabiliti in sede regionalesu una dimensione discre-ta e in relazione diretta congli interessati, cittadinan-za e impresa. Il Programmaattuativo non attesta solola vitalità dell’Ente, ma tra-

duce in concretezza unindirizzo che riteniamovalido e capace di aprirenuove prospettive ai no-stri modi di vivere il pre-sente e l’immediato futu-ro . Per converso, dareconcreta a t tuazione a lPear, sulla scorta del datodi produzione di energiaelettrica -nella provinciadi Ancona si produce ol-tre l’80% di tutta l’energiaelet tr ica generata nelleMarche, in surplus alleesigenze provinciali: unterritorio, quello della Pro-vincia di Ancona, che giàoggi esporta energia-, si-gnifica anche chiudere laporta a quanti, imbaldan-ziti da un liberismo srego-lato e irresponsabile, sipropongono di sfruttare ilterr i torio provinciale adanno dei suoi abitanti ea loro esclusivo vantag-gio. Per questo il Piano

energetico ambientale cheintendiamo at tuare nonprevede centrali nucleari.Per questo non prevedeche ci siano megacentrali,ma produzione diffusa dienergia controllata e rin-novabile. Le attività di uti-lizzazione di energie rinno-vabi l i s tanno dando inquesti anni risultati inco-raggianti, ed è lecito pen-sare a un prossimo futuroin cui il nostro Paese, ri-conosciuto dagli osserva-tori come ‘il più importan-te per l’energia solare’,possa raggiungere la co-siddetta grid-parity -la pa-rità di costo con altre fon-ti di produzione di elettri-cità-. Se il nostro deside-rio è vivere in un paeseprospero e pacifico, liberoda per icol i e dacondizionamenti, non ab-biamo che da percorrerequesta via”.

Giacomo Roscioni, presidente Prometeo

“Credere nello sviluppodelle energie alternative”

“Per quanto riguarda ilsettore energia, dove la Pro-meteo è entrata recente-mente e in seguito alla fu-sione con una municipaliz-zata, possiamo dire di averconquistato una bella fettadi mercato, con 21 milaclienti attuali nel territoriomarchigiano. E’ un settoresu cui puntiamo molto e nelquale abbiamo in mente diingrandirci, perché credia-mo che avrà un grande svi-luppo. Sicuramente noi ab-biamo anche bisogno dispingere le fonti alternati-ve: la green economy è unodei fattori portanti dell’eco-nomia del futuro, ma a mioparere ci sono ancora moltistudi da fare. Penso, adesempio, all’energia eolica,un settore interessantissi-mo, ma in cui abbiamo dei

problemi tecnici. Lo svilup-po dell’eolico, così comequello del fotovoltaico, an-che se in maniera inferiore,è legato a dei fattori tecni-ci, come quelli dei condut-tori. La rete elettrica, infat-ti, è fatta di nodi in cui sonopresenti delle centrali, e ne-cessita di una situazione diequilibrio. Ciò significa chese una centrale ha un pro-blema, attorno ce ne devo-no essere delle altre checolmano il vuoto verifica-

tosi, per garantire la distri-buzione di energia a tuttoil reticolo. Quindi, finché lecentrali ad energia alterna-tiva coprono una quantitàmodesta di produzioneenergetica, un loro eventua-le malfunzionamento puòessere facilmente ovviatocon l’intervento delle cen-trali tradizionali, ma se il si-stema è interamente adenergie rinnovabili, qualo-ra non si verifichino le op-portune condizioni di pro-duttività, rischieremmo diinnescare il famoso effettodomino. Un anello ancorapiù esterno di centrali do-vrebbe colmare questo gap,ma se non ci riesce, anchequeste andrebbero spente ecosì via, producendo unblack out, com’è successoqualche anno fa a livellonazionale. Tutto ciò può es-sere superato con una mag-giore efficienza nel traspor-to dell’energia elettrica econ le nuove tecnologie,

come quella che sta portan-do avanti il professor Rub-bia al Cern di Ginevra: sitratta di un nuovo tipo dienergia solare con surri-scaldamento di sali. Questisali mantengono il calore,accumulano energia e la ri-lasciano gradatamente, evi-tando buchi di fornitura.Non possiamo fare a menodi confrontarci con questenuove fonti di energia e conla green economy, se vo-gliamo lasciare ai nostri fi-gli un mondo in cui si pos-sa ancora respirare e vive-re bene. Ciò che è accadutorecentemente in Giapponene è la riprova: per quantogli impianti nucleari possa-no essere moderni e con-trollati, ci sono pur sempredelle variabili esterne chenon riusciamo a controlla-re e che pertanto non li ren-dono sicuri. Al ministro e achi spinge per la ripresa delnucleare chiedo se colloche-rebbero le centrali nucleari

vicino casa loro, accanto ailoro figli. Io dico chiara-mente che non le vorrei nelmio territorio. Ritengo, in-vece, che bisogna crederenello sviluppo delle ener-gie alternative, anche sesono un costo per la comu-nità. Invito il Governo anon togliere i contributi aicertificati verdi. Perché ri-muovere questi contributisignifica di fatto costringe-re il Paese al nucleare”.

E' stato recentemente presentato il sesto report diIkea Ancona, contenente tutte le attività condotte nel-l’anno commerciale 2010 nell’ambito della responsabilitàambientale, sociale e delle risorse umane. Ikea Anconaha chiuso l’esercizio 2010 (1 settembre 2009 – 31 agosto2010) aumentando la sua quota di mercato del mobile alivello locale e posizionandosi come leader del settore.Rispetto agli obiettivi prefissati, l’incremento del fattura-to è stato del 12%, mentre i visitatori sono aumentati del 7%. L’azienda prosegue una politica dicontenimento degli sprechi e di uso oculato delle materie prime, privilegiando il ricorso a materialiriciclati, riciclabili a fine vita, di origine naturale e rinnovabili. Per questo collabora con Wwf perla coltivazione sostenibile del cotone, mentre per il legno ha deciso di affidarsi alla certificazioneFsc (Forest Stewardship Council) che promuove la gestione delle foreste seguendo rigidi criteriambientali. L’impegno di Ikea Ancona nella riduzione di anidride carbonica si manifesta inveceattraverso la riduzione dei consumi, l’ottimizzazione del funzionamento degli impianti e l’approv-vigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili (nel 2010 pari al 71,3%). Tale impegno continuaquest’anno grazie all’installazione di circa 7.000 moduli fotovoltaici sul tetto del negozio di Ancona.La casa madre ha deciso di investire infatti circa 20 milioni di euro per coprire con i modulifotovoltaici i tetti di tutti i negozi Ikea in Italia. La sede centrale ha indetto una gara d’appalto alivello europeo per individuare il fornitore di pannelli fotovoltaici e già nel 2007 Ikea ha lanciatoin tutto il mondo il progetto “Ikea Goes Renewable”, fissando i seguenti obiettivi di miglioramento:25% di riduzione dei consumi rispetto al 2005 sulla base di indicatore kWh/mc di merce vendutae il 100% di energia elettrica acquistata o prodotta da fonti rinnovabili. L’installazione dei pannelliconsentirà complessivamente di produrre circa 10.000.000 chilowattora di energia elettrica pari aconsumi elettrici di oltre 3.000 famiglie; il totale della superficie occupata dai pannelli corrispondea quella di 16 campi da calcio; i pannelli scelti sono quelli in silicio amorfo (a significare che ilsilicio non è aggregato in celle ma spalmato in modo uniforme sui pannelli). Attraverso taleimpegno, Ikea consentirà di evitare ogni anno l’emissione in atmosfera di circa 4.000 tonnellate dianidride carbonica. Nel report sono state indicate anche le attività a sfondo benefico ideatedall'azienda: tra le altre, ricordiamo il mercatino dell’ “Usa e Riusa” aperto fino al 23 aprile all'internodel negozio Ikea di Ancona. I visitatori potranno portare mobili usati ed in cambio riceveranno unbuono da 10 o 20 euro che potranno riutilizzare in negozio; fuori da Ikea Ancona è stata realizzatauna apposita area dove sono esposti i vecchi pezzi di arredamento: il ricavato della loro venditaandrà a sostenere il progetto “Spiaggia dei Talenti”, la spiaggia per anziani, bambini e disabili.

Sostenibilità e impegnonel sociale

Ikea Ancona: installati 7.000 pannelli fotovoltaici

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21PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

SILVANA CORICELLI

La Camera di commercio dorica nella ricorrenza del bicentenario; il presidente Rodolfo Giampieri ospitedegli “Incontri” di Alceo Moretti: le linee direttrici per un modello di competitività in una fase complessa

“Protagonisti del cambiamento”

Un mondo nuovo, daaffrontare con sche-mi mentali nuovi”.

Il complesso momento dicrisi chiama tutti ad unapresa di responsabili tà.“Protagonisti del cambia-mento”, l’inciso di Rodol-fo Giampieri sotto i riflet-tori degli “Incontri”. An-che per la Camera di com-mercio di Ancona, cosìcome per ogni altro attoredel sistema, la necessità diripensare la propria orga-nizzazione e i l propriocomportamento. Declinatisecondo le cinque “I” cheil presidente dell’Ente ca-merale lancia tracciando larotta verso il prossimo fu-turo. Idee nuove, Infra-strutture, Integrazione, In-ternazionalizzazione, Inco-

ming. Le linee direttrici daseguire sul crinale dellastoria, apprestandosi laCciaa di Ancona a festeg-giare il suo bicentenario.Il 27 giugno del 1811 uneditto a firma di Napoleo-ne e del suo ministro An-tonio Aldini ne sanciva lanascita; “Il prossimo 27giugno sarà il nostro gran-de giorno, il momento piùsolenne in un articolatoprogramma di iniziativeche stiamo preparando percelebrare degnamentequesto anniversario”. Du-ecento anni da onorare inun contesto economicoche conosce un’impegna-tiva fase di transizione: direcente ospite della tra-smissione di Alceo Mo-retti, Giampieri ha deline-ato la fisionomia di un mo-dello di competitività e dicrescita del sistema localeche rilancia le vocazionidel territorio, a partire da

un elemento fortementeidentitario come il mare eil porto. “La blu economy

ribadisce l’importanza diun settore che è strategi-co per lo sviluppo e che

racchiude tutta una seriedi valori che fanno partedel nostro Dna, che sono

n o s t r i ” .Dalla pe-sca a l lan a u t i c a ,a l tur i -smo. Aquest’ul-timo pro-posito lasottoline-a tura d iGiampierisul lavo-ro avvia-to daGiampa-o l oGiampa-ol i , suopredeces-sore al ti-mone del-la Camera

di commercio dorica, con‘Welcome to Ancona’ :“Una grande intuizione, le-

gata alle crociere: 120 mila,quest’anno, i crocerist isbarcati al porto, personeche hanno potuto cono-scere il nostro territorio eche vengono invogliate atornare grazie alle propo-s te d i un’ interessanteazione di marketing, e aquesto proposito va dettodell’impegno da parte del-le associazioni degli alber-gatori”. Opportunità dacreare per l’economia lo-cale: speculare all’assedell’incoming, quello del-l’internazionalizzazione, fa-vorendo la possibilità, perle piccole e medie impre-se, di aprirsi ai mercatiesteri; “Giorgio Cataldi,a l la guida del la nostraAzienda speciale Marchet,con la sua tenacia ha datolinfa ad una struttura mol-to valida, attenta a quelloche sta succedendo. D’al-tra parte, potente è tuttala squadra con cui ho la

fortuna di lavorare”. Vice-presidente Giuseppe Fio-rini, segretario generaleMichele De Vita, la Ca-mera di commercio di An-cona conta oltre 47 mila im-prese registrate: una real-tà che ha ben individuatouno dei punti qualificantidella sua mission nella ca-pacità di intercettare risor-se finanziarie svolgendoruolo propulsivo in Euro-pa. Mediante l’impulso,come ha spiegato Giampie-ri, alla progettazione co-munitaria e alla coopera-zione internazionale conpriorità sull’area balcani-ca, in forza del Forum del-le Camere di commerciodell’Adriatico e dello Jo-nio, e creando un puntodi contat to permanentecon le istituzioni comuni-tarie a Bruxelles. Nuoveoccasioni di crescita e svi-luppo: nuova imprendito-rialità, un obiettivo versoil quale “non si può noninvestire sui giovani”. Ca-pofila, la Cciaa di Ancona,di un progetto che, rien-trante nel Programma Leo-nardo Da Vinci, offre bor-se di studio per svolgeretirocini all’estero allo sco-po di formare 60 figureprofessionali qualificateda impiegare nei settoridella cantieristica navale,della nautica da diportocon finalità turistiche enei comparti collegati chene costituiscono l’indotto.

Banca dell’Adriatico(Gruppo Intesa Sanpaolo),nell’ambito della propriaattività istituzionale a fa-vore del territorio doveopera, ha donato 15 milaeuro per l’acquisto delladotazione tecnica e l’alle-

Banca dell’Adriatico: donazionealla Croce Rossa di Castelplanio

Ancona città di preti edi anarchici, di repubblica-ni e cattolici, di eroi e dimartiri. Una città che piùdi altre è stata luogo dilotte, di tensioni, di viva-ce azione politica. A que-sta città e alla sua gentel’associazione VecchioFaro dedica l’incontro “Lagente di Ancona e l’Unitàd’Italia” in programma perdomenica 17 aprile, ore16.30, al Teatro Speri-mentale dorico. La storiadel nostro Paese racconta-ta attraverso quegli anco-netani che lottarono affin-ché le Marche fossero

La gente di Ancona e l’Unità d’Italia:appuntamento allo Sperimentale

parte integrante dell’Italiaunita: una schiera di uomi-ni e donne che fecero diAncona una città rivoluzio-naria. Una città che dopoaver subito per secoli ilpotere temporale dei Papi,aveva deciso di partecipa-re attivamente alla costru-zione di uno stato nuovo,moderno e soprattutto uni-to. Erano anarchici, repub-blicani e liberali da un latoe cattolici dall’altro. A vo-lere questo appuntamentoil presidente dell’associa-zione, Don Paolo Sconoc-chini, e Francesco Nagni,l’organizzatore instancabi-

le del Vecchio Faro. Ver-ranno presentate al pubbli-co storie anche sconosciu-te, immagini di Ancona dal1860 in poi, per celebrarein modo tipicamente anco-nitano il 150° anniversariodell’Unità del nostro Pae-se. A presentare l’eventoCarlo Ceccati, voce stori-ca del Vecchio Faro, cheaprirà la strada a una seried’interventi storici coordi-nati da Claudio Desideri econdotti da Chiara Censie Antonio Luccarini. Gliinterventi saranno interca-lati da una serie di immagi-ni, alcune rare, selezionate

da Sandro Censi, respon-sabile dell’archivio fotogra-fico della città di Ancona.A rendere il pomeriggio piùanconitano possibile levoci di Peppe Bartolucci,Liviana Berluti e Ranache sapranno con aneddo-ti, versi e poesie immerger-

ci in un’atmosfera unica.L’evento rientra nella seriedi appuntamenti che il Vec-chio Faro organizza da anniin primavera e in cui la sto-ria diviene quasi una cor-nice alle tradizioni, al ver-nacolo, agli aneddoti, allevicende di una comunità.

stimento interno di un’am-bulanza della Croce Ros-sa di Castelplanio di Jesi.La consegna dell’ambulan-za allestita si è svolta pres-so la filiale di Banca Del-l’Adriatico di via Torna-brocca 2 a Jesi, diretta da

David Duca, alla presenzadel presidente della CroceRossa di Castelplanio IvoMicucci e del coordinato-re delle filiali di Banca del-l’Adriatico Mario Iezzi.Sono diverse le iniziativedi solidarietà messe incampo dalla Banca del-l’Adriatico e che prevedo-no significativi interventi asostegno di associazioniimpegnate nel sociale e nel-l’assistenza domiciliare di-slocate nei territori di Mar-che, Abruzzo e Molise neiquali la banca opera conoltre 230 filiali. “Abbiamoselezionato con cura le nu-merose richieste di soste-gno giunte dal mondo delvolontariato -ha commen-tato Iezzi–, privilegiando ilprogetto della Croce Ros-sa Italiana di Castelplanio.Sono convinto che esserebanca di prossimità signi-fica anche compiere azio-ni di solidarietà”. “Nel2001, all’inizio della no-stra attività di Croce Rossadi Castelplanio –ha dichia-rato il presidente Micuc-ci– avevamo un solo mez-zo e potevamo assicurare800 interventi l’anno; inquesti anni la nostra cre-scita è stata costante edoggi, grazie ai tanti volon-tari che ci aiutano e a me-ritorie iniziative comequella della Banca del-l’Adriatico, abbiamo supe-rato i 6.500 interventi”.

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MARCHEdomani APRILE 2011PAGINA 22

LUIGI VIVENTI

“Slancio e rigore. Cercandoconvergenza tra le idee”

Piano casa:“Semplificazionedella precedente

normativa asostegno del

settore”;riavviare l’attività

ediliziaimportante perfronteggiare lacrisi e ridare

forzaall’economia

MORETTI – Buonaseracari amici; in questa trasmis-sione ci occupiamo di cose mol-te concrete con un personag-gio che mi piace molto, unapersona molto concreta, ap-punto, che parla e realizza:con me è Luigi Viventi, asses-sore regionale con deleghemolto importanti -non sto adelencarle tutte, altrimenti do-vrei già salutarvi per la fine-come Porti ed aeroporti, Tra-sporti, mobilità e logistica in-tegrata, Viabilità, Organizza-zione amministrativa e perso-nale, Governo del territorio eurbanistica, e non aggiungoaltro. (Spiega, rivolto ai tele-spettatori) Allora, Viventi èlaureato in…

VIVENTI – ...Scienze po-litiche, indirizzo Economicogiuridico.

MORETTI – All’universi-tà ha avuto un grande mae-stro, Aldo Moro; nell’intervi-sta di un anno fa mi hai dettoche ha molto influito sulla tuaformazione.

VIVENTI – Sicuramentesì; sono entrato in politica dopoche Gian Mario Spacca mi fececonoscere Aldo Moro…

MORETTI – …anche luiera allievo di Moro...

VIVENTI – …è rimastaun’impressione grande dellapersona e così siamo poi entra-ti insieme nella Democrazia cri-stiana.

MORETTI – Tu sei sem-pre rimasto della Democraziacristiana, adesso Udc, Unionedi centro, che sta facendo unesperimento molto interessan-te nella regione Marche: que-sta alleanza dell’Udc -me neparlava ultimamente il presi-dente Tesei- con il Pd mi sem-

bra riesca bene, tanto che sicomincia a pensare anche inaltre regioni di fare questaunione.

VIVENTI – Io direi chel’esperienza nelle Marche si stadimostrando molto positiva, so-prattutto per quanto riguarda lecose che siamo riusciti a farein questo ormai quasi anno, af-frontando con grande concre-tezza un momento difficilissi-mo; l’aver costruito un’allean-za su una condivisione pro-

grammatica seria oggi rappre-senta il punto di forza di que-sta coalizione.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori) Viventi ha por-tato in politica un concettomolto semplice, molto chiaro:metodo e risolutezza. Infattiha cominciato subito col farsentire la sua voce in certisettori che erano piuttostofermi, eccetera; tra l’altrotutti i giorni, su tutti i giorna-li, leggo di Viventi… vuol direche hai un’attività intensa!

VIVENTI – Io sono abi-tuato a lavorare; le deleghe cheil presidente mi ha assegnatosono deleghe difficili, impegna-tive, per cui …

MORETTI – (Scherzan-do) …ma ti ha voluto punire,affidandoti 14-15 deleghe?

VIVENTI – No; anzi, io loringrazio perché da parte sua èstata sicuramente una dimostra-zione di fiducia nei miei con-fronti, che io sono impegnatoa ripagare: per questo c’è biso-gno di una grande presenza, diun grande impegno. Del resto,queste di cui mi occupo sonoquestioni che non si possonoaffrontare a metà: o le si af-fronta con decisione e serietàoppure le stesse ti travolgono.

MORETTI – Io ho lettotutta una serie di giornali, inquesti giorni, e quasi tuttiparlano del Piano casa; perfi-no Marinelli, il capo dell’op-posizione, si è complimentatoper la tua attività riguardoalla casa. Vuoi rilanciare ilmattone, in pratica; spiegabene per i miei telespettato-ri…

VIVENTI – …noi abbia-mo fatto una cosa molto sem-plice: abbiamo preso atto che

il Piano casa approvato appe-na un anno prima non avevadato alcun risultato, forse perla complessità delle norme, perla difficoltà di applicazione.Allora io ho detto: “Qui c’è unasfida da vincere in 4-5 mesi,perché o la vinciamo subitooppure una legge straordinarianon ha più alcun senso”. Dob-biamo approvare una nuovalegge, più snella, più semplice,che consenta ai cittadini diapprofittare di questa possibili-

tà per fare degli ampliamenti,delle ristrutturazioni che con lalegge ordinaria non si poteva-no fare.

MORETTI – Anche perrilanciare l’economia?

VIVENTI – Ovviamente,in un momento di crisi comequesto, è un modo per ridareforza all’economia. Tra l’altroadesso c’è un altro obiettivoambizioso che ci siamo daticome Governo regionale e cheè quello di scrivere la nuova

legge urbanistica, per una mi-gliore organizzazione del terri-torio. Siccome il territorio del-le Marche è stato utilizzato percostruire in maniera non sem-pre ordinata, oggi noi possia-mo lanciare uno slogan: ‘co-struire sul costruito’, cioè recu-perare anche per quanto riguar-da i centri storici, restituendoun’immagine di bellezza alle

nostre piccole città che già sonobelle di per sé, ma cui possia-mo dare un’ulteriore spintaanche in vista delle occasioniche il turismo ci può offrire.

MORETTI – Come puòcoesistere questo rilancio conl’altro progetto molto precisodi Viventi di ravvivare il ri-gore?

VIVENTI – Direi che ledue cose…

MORETTI – …possonocoincidere?

VIVENTI – Devono coin-cidere.

MORETTI – Forse fati-cherai un po’ per farle coinci-dere…

VIVENTI – …sicuramen-te si fa una certa fatica, peròsecondo me devono perchédobbiamo partire da un con-cetto: che il rispetto della leg-ge, della norma, deve esserevalido per tutti, e deve esserciper poter costruire una societàordinata. Certo poi che la nor-

ma deve essere ‘intelligente’,quindi deve consentire di lavo-rare. In una fase difficile comequesta non ci possiamo più per-mettere gli scontri ideologici,dobbiamo andare sulle coseconcrete. Lei prima ha ricorda-to l’apprezzamento del capodell’opposizione, il dottor Ma-rinelli, nei miei confronti: io diquesto l’ho ringraziato; Mari-nelli è una persona seria, unabrava persona che io rispetto,e su quell’argomento siamo riu-

sciti a far convergere diverseidee. Credo che proprio questosi debba fare in un momentodifficile; il Paese non si puòdividere.

MORETTI – E si sta riu-scendo a far ripartire il mat-tone?

VIVENTI – E’ una scom-messa che dipende in partedalle leggi che noi mettiamo adisposizione, e abbiamo fattoil possibile con questa norma.Altre cose, come dicevo pri-ma, le faremo con la nuova leg-ge urbanistica. Il terzo elemen-to, poi, sicuramente è il merca-to, l’economia: è chiaro che inun momento in cui l’economiaè ferma anche gli investimentinel settore dell’edilizia, pur seincentivati, sono comunque fre-nati.

MORETTI – Occorreràanche una partecipazione del-le banche, credo.

VIVENTI – Chiaramente lebanche svolgono un’azionefondamentale; su questo c’èun’intera comunità che deveessere unita.

MORETTI – Quali, tratutte le deleghe che hai –(ri-volto ai telespettatori) tra l’al-tro non so come farà a se-guirle, avrà un esercito dicollaboratori- ti danno piùpreoccupazione? Quali dele-ghe ti occupano di più o piùsolleticano la tua creatività,eccetera?

VIVENTI – Una delegache io devo gestire con moltaattenzione è quella che riguar-

da le grandi infrastrutture; inparticolare, abbiamo dei pro-blemi nel settore della Quadri-latero per il raddoppio della SS76…

MORETTI – (Scherzando)… a proposito di Quadrilate-ro, chissà come sono staticontenti quando, appena seiarrivati, hai cominciato adurlare...

VIVENTI – …lì eravamocompletamente fermi: siamopartiti e adesso ci troviamo di

fronte ad un grande ostacolo:la crisi della Btp, la società chein pratica sta gestendo i lavoridel raddoppio dell’Ancona Pe-rugia, che è l’arteria fondamen-tale. Sull’altro asse, quello inprovincia di Macerata, con la77 stiamo andando avantibene, rispettando i programmi;di qua siamo invece nelle manidel commissario giudiziale,quindi la preoccupazione èenorme.

MORETTI – Dovete cam-

biare società?VIVENTI – Io ho propo-

sto che ci sia una cessione diramo d’azienda: se questa pro-posta venisse accolta, noi po-tremmo non fermare i lavori…nel frattempo siamo comunqueriusciti a non fermare mai ilavori…

MORETTI – …e questo èimportante….

VIVENTI – …è importan-te e, attraverso una forma tec-nica che potrebbe essere anchequella dell’affitto per poi pas-sare alla cessione, si potrebbeproseguire e non danneggiarele imprese locali che nel frat-tempo hanno lavorato.

MORETTI – Io ritengoche altre Regioni non si trovi-no nelle nostre condizioni: voivi trovate con molte difficoltàin più per l’ignavia del Go-verno centrale, non dico al-tro; per esempio, dopo l’allu-vione avete avuto l’idea bel-lissima di prendere un elicot-tero e andare a fotografare,filmare i danni, così da poterportare a Roma una docu-mentazione puntuale: mi haraccontato Spacca che Letta,perché Berlusconi natural-mente non c’era, si è impres-sionato nel vederla. Dunque iomi aspettavo che, a somiglian-za del Veneto che in pochigiorni ha avuto 300 milioni esuccessivamente altri 60, an-che nelle Marche avremmoavuto subito dei contributi, in-vece è arrivato l’invito ad agi-re tramite quella che viene

chiamata la ‘tassa sulla disgra-zia’. Com’è possibile questa di-sparità di trattamento?

VIVENTI – Noi siamo allavigilia dell’approvazione delfederalismo fiscale, cosiddetto:io ho sempre sostenuto la tesiche la Regione Marche è nellecondizioni di affrontare e vin-cere questa sfida, però dobbia-mo arrivarci tutti quanti in unacondizione di parità e di serie-tà di trattamento. Riguardo aprovvedimenti come quello cuitu accennavi poco fa, la cosache non va bene è che nellostesso giorno in cui si approvaun decreto, il Milleproroghe,con cui si concedono alla Re-gione Veneto altri 60 milioni,oltre ai 300 già concessi, perl’alluvione, alla Regione Mar-che si dice di fare da solamettendo le tasse, dunque au-mentando l’Irap, l’Irpef… que-sto non è un comportamentoserio. E se questi sono i pre-supposti, è chiaro che andre-mo incontro ad un federalismocostruito male.

MORETTI – Ma com’èadesso la situazione?

VIVENTI – Ad oggi noinon abbiamo avuto una rispo-sta da parte del Governo.

MORETTI – A circa unmese di distanza…

VIVENTI – …io ritengoche dobbiamo avere una colla-borazione concreta con il Go-verno, di qualsiasi colore essosia, perché qui parliamo delfatto di governare una regione,di governare un paese, ciò cheviene prima di tutto: la politicaviene dopo, e quando avven-gono fatti come questi bisognadimenticarsi se una regione èdi un colore o di un altro edagire come un buon padre di

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MARCHEdomaniAPRILE 2011 23PAGINA

Trasmissione del 31 marzo 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Il richiamo è alla concretezza: trovare la sintesi, in unmomento difficile, è fondamentale, sottolinea l’assessoreregionale Luigi Viventi ospite degli“Incontri” di Alceo Moretti. Molti

gli argomenti trattati, focus sulleinfrastrutture. Terza corsia A14 avantitutta. Cantieri più spediti del previsto,

completamento entro il 2014, nelpieno rispetto dei tempi di

realizzazione. Gli obiettivi raggiuntiriguardo ad un’arteria strategica per

il territorio, ma sul tavolo restanoalcune criticità: Quadrilatero e

Uscita ad Ovest dal Porto di Ancona,il punto nel corso dell’intervista.

Urbanistica, un lavoro su due lineedirettrici: recupero e qualità

famiglia.MORETTI – Si dovrebbe,

almeno.VIVENTI – Si dovrebbe,

è quello che noi chiediamo.Poi, certo, sappiamo che dob-biamo fare dei sacrifici, ma inquanto a questo non ci siamomai tirati indietro: li faremo,quello che non accettiamo è diessere trattati in maniera …

MORETTI – …ma vi lan-ciano messaggi di scuse, cheso, inviti a pazientare?

VIVENTI – No, no.MORETTI – Assenza

completa…VIVENTI – …siamo in as-

senza di una risposta ufficiale;l’unica che possiamo citare èla risposta di un sottosegretarioad un’interpellanza di alcuniparlamentari dell’Udc, del Pd,

del Fli, mi sembra, sottosegre-tario che ha detto: “Non cisono soldi, non possiamo piùdare contributi così”...se que-sta è una risposta…

MORETTI – …chissà checosa avrebbe fatto Bossi inquesta situazione? Se fossestato trattato come noi…

VIVENTI – …avrebbemandato a casa Berlusconi.

MORETTI – Voi, nono-stante questo, continuate alavorare con molta intensità.Tocchiamo i vari punti: par-liamo, per esempio, di porto einterporto; c’è grande movi-mento, ho visto che avviate laricostruzione dei 300 metridalla banchina, in attesa chegli altri facciano la loro par-te…

VIVENTI – … anche inquesto caso, erano stati promes-si dei fondi da parte del Go-verno nazionale che non sonomai arrivati, dunque io stessoho detto al presidente dell’Au-torità portuale, considerato ilvenir meno di questo accordoche c’era stato, di cercare in-tanto di fare qualcosa noi, conle forze nostre.

MORETTI – Come va, ingenerale, l’attività del portodi Ancona?

VIVENTI – Il porto diAncona avrebbe delle possibi-lità di crescita e di sviluppo chesono purtroppo frenate dal ri-tardo con cui è stato affrontatoil collegamento del porto conl’autostrada. Oggi siamo riusci-ti, nel 2010, ad avere approva-to dal Cipe il progetto per que-sto collegamento, però siamoin grande ritardo; non sappia-mo ancora quali delle 6 azien-de che hanno presentato unaproposta verrà scelta e i tempiper queste scelte sono secondome, nel 2011, ormai inaccetta-bili: sono 7 mesi…

MORETTI – …senta, soche state lavorando molto sulsistema porto–interporto–ae-roporto.

VIVENTI – E’ un sistemaintegrato di logistica che ci

vede favoriti, perché nel girodi 20 chilometri, sostanzialmen-te, noi possiamo offrire unporto, un aeroporto e un inter-porto, la qual cosa non è sfug-gita per esempio ai cinesi, maanche ai russi che già sonopresenti, da quest’anno, nell’in-terporto di Jesi; i cinesi che ioho incontrato ci hanno chiestoanche degli uffici in affitto, ve-diamo adesso se la cosa si con-cretizza: sono fatti molto im-portanti.

MORETTI – So che aveteanche un progetto di sviluppoper il porto di San Benedet-to…

VIVENTI – …anche per ilporto di San Benedetto c’è unprogetto; noi adesso siamo inol-tre impegnati a affrontare un’al-tra emergenza, quella del porto

di Fano, che ha un grande pro-blema, perché ormai le barchenon riescono più ad entrare…

MORETTI - …per il fon-do…

VIVENTI - …sì, esatta-mente, per cui stiamo pensan-do anche ad un provvedimen-to di natura straordinaria per undragaggio e uno stoccaggioprovvisorio, cercando di risol-vere questa situazione.

MORETTI – Ho visto datimolto positivi dell’aeroporto…

VIVENTI – …l’aeroportoda circa un anno ha un bilan-cio in pareggio, dunque nonabbiamo più la necessità didover cedere a privati per for-za di cose: stiamo cercandosempre dei partner, ma deipartner che possano portare unvalore aggiunto; non siamo piùcostretti a vendere per forza,perché, ripeto, abbiamo ripor-tato il bilancio in pareggio eanche il dato del primo trime-stre del 2011 ci vede con unacrescita della percentuale dipasseggeri del 30 per cento.

MORETTI –Tra l’altro,ho letto proprio oggi la noti-zia del futuro volo per Parigi;ricordo la fortuna che abbia-mo avuto con la Ryanair, cheè stata attirata al nostro ae-roporto, scalo che sta andan-do dunque molto bene…

VIVENTI – …sta andan-

do meglio: un anno e mezzofa, due anni fa, avevamo pro-blemi sicuramente più grandi.

MORETTI – A propositodi movimenti, di viaggi, ecce-tera, arriviamo alle urla chehai fatto alle Ferrovie (rido-no). Che cosa ha attirato for-temente la tua attenzione?

VIVENTI – Quando, conil presidente Spacca, abbiamoincontrato l’amministratore de-legato Moretti, noi abbiamopresentato un dato oggettivo: ecioè che le Marche sono statelasciate indietro in questi annida parte delle Ferrovie italianeper investimenti importanti, perquanto riguarda l’alta velocitàe per quanto riguarda il colle-gamento delle trasversali. Ilnodo ferroviario, o meglio l’or-ganizzazione ferroviaria in Ita-

lia, è abbastanza semplice: c’èuna linea longitudinale adriati-ca, praticamente possiamo direla Bologna-Lecce, ed una in-terna che riguarda invece Bo-logna, Firenze, Roma, Napoli,eccetera. Per quanto riguardala parte adriatica, gli investi-menti sull’alta velocità si fer-mano a Bologna, quindi cisono per la Bologna–Milano,ci sono per la Roma– Milano,ma non ci sono da quest’altraparte. Una delle nostre richie-ste è stata intanto di costruirneun altro pezzo, quindi Bolo-gna–Ancona, perché Ancona sicollega con tutta un’area delcentro Italia fondamentale, e alcontempo di realizzare il rad-doppio della linea trasversaleche unisce l’Adriatico al Tirre-no, la cosiddetta Falconara–Orte. Sulla Falconara–Orteabbiamo avuto delle rispostemolto parziali: per esempio,quest’anno siamo riusciti adottenere un finanziamento di 52milioni di euro per una tratta dicirca 6 chilometri a Castelpla-nio; altre tratte sono nella zonaTerni–Spoleto, quindi in co-struzione nella regione del-l’Umbria, però non abbiamoancora una definizione di tuttoil progetto. Quindi noi stiamolamentando questo alle Ferro-vie italiane.

MORETTI – Torno un

momento sull’aeroporto: miha colpito, e non certamentein maniera positiva, il fattoche un dirigente di un organi-smo di Pesaro abbia acquista-to azioni dell’aeroporto diRimini; come sarà questo fat-to?

VIVENTI – Più che un di-rigente è il presidente della Pro-vincia di Pesaro (ridono); mah,intanto parliamo di un’acquisi-zione non significativa, comun-que io mi sono permesso di direche il presidente della Provin-cia di Pesaro, se ha anche uneuro a disposizione, lo dovreb-be investire nell’aeroporto del-le Marche …

MORETTI – …penso, sa-rebbe logico, no?

VIVENTI – Anche secon-do me.

MORETTI – Non vorreiche questo facesse parte, comeha detto un giorno Spacca, delpiano di portare un po’ diMarche verso la Romagna…

VIVENTI – …un pezzetti-no di Marche è già andato in

Romagna...MORETTI – …appunto,

non vorrei che si continuas-se...

VIVENTI – …non ci pos-siamo lamentare di questo sepoi prendiamo certi provvedi-menti: è chiaro che dobbiamoessere coerenti…

MORETTI – …e poi qual-cuno vorrebbe già tornare in-dietro, perché si è accorto chenelle Marche si sta meglio chein altre regioni. Senta, le sueattività sono davvero tante:parliamo adesso della terzacorsia della A14; ho letto chefra poco si potrà utilizzare.

VIVENTI – Proprio laprossima settimana faremo ilpunto, con la Società Autostra-de: ritengo che la previsione dichiudere questo grande appal-to, che per noi è estremamentesignificativo, nel 2014 possaessere rispettata.

MORETTI – Altro sema-foro che si sta orientandoverso il verde è quello dellaPedemontana…

VIVENTI – …sulla Pede-montana, da Fabriano versoMatelica, quindi nella zona delmaceratese, noi abbiamo avutoun’approvazione del progetto;adesso dobbiamo avere l’ulti-ma approvazione del Cipe perun tratto finanziato per circa 92milioni. Rimane il cruccio, equesto non lo posso nasconde-re perché è il dispiacere piùgrande, di vedere un tratto diPedemontana, quello verso laprovincia di Pesaro, cioè Fa-briano-Sassoferrato, che non siriesce a sbloccare perché, cometu sai, quella è una grande in-compiuta: 30 anni… si è ap-provata, sono fallite 2 ditte,quindi questo rimane un cruc-cio ed è una situazione che inquesti 5 anni in qualche mododovremo pensare di risolvere.

MORETTI – Tu, in un’in-tervista, hai paragonato l’ur-banistica alla sanità; in chesenso?

VIVENTI – Parlavo di or-ganizzazione: siccome per la

sanità noi andremo ad un mo-dello organizzativo che preve-de la realizzazione delle cosid-dette aree vaste, che mettonoinsieme alcuni territori omoge-nei fra di loro, altrettanto ioritengo che nell’urbanistica sidebba tornare ad una centralitàprogrammatoria da parte dellaRegione e poi ad una organiz-zazione territoriale per areavasta.

MORETTI – Non vorreidimenticarmi di chiederti no-tizie sull’interporto di Jesi...

VIVENTI – …in quest’ul-timo anno siamo riusciti a do-tare l’interporto dell’accessoalla superstrada; sono partiti inquesta settimana i lavori per lastazione interna, il che signifi-ca che a questo punto le mercipossono arrivare direttamenteall’interporto di Jesi senza do-versi fermare a Falconara o daaltre parti. Per l’interporto èquesta una grande opportunitàdi costituire un elemento inte-ressante per gli imprenditori,così come lo stanno valutando,

come ricordavo prima, i russi,i cinesi, eccetera. Ora dovran-no essere anche gli imprendi-tori marchigiani e umbri a rite-nere importante questa struttu-ra.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori) Viventi è semprein questi giorni sui giornali;in una recente intervista haidetto a proposito dell’urbani-stica che bisogna recuperarel’esistente. In che modo?

VIVENTI – Ho detto chedobbiamo costruire di meno,che cioè bisogna occuparemeno territorio, perché ne ab-biamo occupato troppo, co-struendo anche in maniera di-sordinata. Dobbiamo recupera-re l’ordine, l’efficienza, quindilo slogan di cui dicevo in aper-tura. Perchè ‘costruire sul co-struito’ significa questo: rimet-tere a posto anche alcune coseche sono state fatte magari nonproprio bene, che possono es-sere migliorate.

MORETTI – Ho visto cheanche in Regione sei riuscitoa far risparmiare dei soldi,portando un certo rigore.

VIVENTI – Ci siamo mos-si in questa direzione; da con-siderare che ci siamo trovati difronte ad una manovra finan-ziaria pesantissima: il taglio èstato di circa 170 milioni dieuro l’anno per la Regione, su225 di contribuzione statale, èun’enormità...

MORETTI – (Scherzan-do) …non c’è stato nessuncolpo apoplettico?

VIVENTI – Direi che iprimi mesi sono stati di gran-dissima preoccupazione.

MORETTI – Immagino…VIVENTI – …quindi ab-

biamo cercato di risparmiareil più possibile e anche didotarci di un’organizzazionedel personale la più efficientee la meno costosa possibile.

Forse qualche ritocco si puòancora fare, intanto avrei peròpiacere di dare ai tuoi telespet-tatori dei dati: la Regione Mar-che ha circa 1.350 dipendenti; la Regione Sicilia supera i21 mila; questo significheràqualcosa.

MORETTI – Un bel rap-porto!

VIVENTI – Noi abbiamo,con quest’ultima organizzazio-ne in cui i servizi sono passatida 12 a 8, abbiamo, dicevo,per la gestione di questi servi-zi 75 dirigenti, mentre la Re-gione Sicilia, sempre per pren-dere questo parametro di rife-rimento, ne ha più di 2 mila.Quindi direi che riguardo al-l’organizzazione della Regio-ne, se la valutiamo rispetto adaltri enti, possiamo essere sod-disfatti.

MORETTI – Un’ultimadomanda: ho visto che si at-tende una nuova legge urba-nistica; che cosa cambieràquesta legge?

VIVENTI – Stavo appun-to dicendo prima che noi dob-biamo innanzitutto riportarealla Regione quella che è lasua funzione e il suo compitofondamentale, e cioè la pro-grammazione, e questo ancheper quanto riguarda l’utilizzoo lo sfruttamento del territo-rio. Con le deleghe alle Pro-vince noi stiamo rischiando diavere anche 5 leggi regionalisull’urbanistica, quindi la pri-ma cosa da fare è di rimetterea posto le cose per poi passa-re a quei piani, di cui dicevoprima, dell’area vasta e dellecompetenze specifiche deiComuni. Riguardo al signifi-cato di area vasta, faccio unesempio molto concreto: oggiciascun Comune fa il suo pia-no regolatore e ciascuno, peripotesi, vuole dotarsi magaridi un grande centro commer-ciale, per cui occupa deglispazi enormi; ci sono Comuniche sono attaccati l’uno all’al-tro, limitrofi, vicinissimi, e cia-scuno si fa magari il suo pia-no, progetta: restando all’esem-pio del centro commerciale, sitratta invece di proporre aiComuni limitrofi di fare ununico centro commerciale cheserva a tutti; poi ci sarà un di-scorso di perequazione tra iComuni se uno mette l’areaverde, uno l’area edificabile,perché altrimenti…

MORETTI – … c’è mol-ta resistenza ad accettarequest’idea?

VIVENTI – Stiamo ini-ziando a parlarne ora, quindile resistenze ancora ci sono,ma io direi che proprio daisindaci che sono in prima li-nea, dai Comuni, verrà unarichiesta di regolamento e dinormalizzazione di questo tipo.

MORETTI – In genere ilmarchigiano è un uomo dibuon senso.

VIVENTI – Appunto, equeste sono cose sostanzial-mente di buon senso, non han-no un colore.

MORETTI – Assessoregrazie, sei stato come al soli-to molto esplicativo: compli-menti perché so che lavorimolto bene per la nostra re-gione; grazie ai telespettato-ri e arrivederci alla prossi-ma settimana.

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MARCHEdomani APRILE 201124PAGINA

Il bilancio 2010 dell’Ubi-Banca Popolare di Ancona. Le soddisfazionidel presidente Corrado Mariotti e del direttore Luciano Goffi

Utile: aumento del 51%Molteplici e differenzia-

te le iniziative che il siste-ma camerale di Ancona haorganizzato per la promo-zione del sistema economi-co locale verso il mercatodell’Arabia Saudita: attivi-tà promosse in Arabia Sau-dita dal presidente diUnioncamere Marche, Al-berto Drudi, per costruirel’incontro tra imprenditorimarchigiani e sauditi rea-lizzato a Pesaro nell’otto-bre 2010; nonché la mis-sione dello scorso febbraiodel presidente della Came-ra di commercio di Anco-na, Rodolfo Giampieri eAlberto Drudi, che si sonorecati a Jeddah in occasio-ne della fiera “Big5” per ilsettore edilizia, cui ha par-tecipato un gruppo di im-prese della regione, coordi-nate dall’Azienda specialeper l’internazionalità dellePmi, Marchet. Durante lamissione è stato firmato l’ac-cordo di collaborazione trala Camera di commercio diAncona e quella di Jeddah.In occasione della missionea Jeddah, Giampieri e Dru-di hanno avuto modo dipresentare ai rappresentantidella locale Camera di com-mercio il territorio delleMarche, il sistema econo-mico, ponendo l’accentosulla Piattaforma logisticadelle Marche e illustrandoi settori produttivi regiona-li. Visto l’interesse riscosso

durante la presentazione al-cuni rappresentanti dellaCamera di Jeddah hannodeciso di venire nelle Mar-che per incontrare le istitu-zioni, i rappresentanti delmondo economico e visita-re le infrastrutture che com-pongono la Piattaforma lo-gistica, nonché alcuni can-tieri navali. La delegazioneistituzionale della Cameradi commercio di Jeddah,guidata dal Segretario ge-nerale Adnan Mandourah,era composta da NashwaTaher, presidente dellaCommissione commercio,Abdalaziz Alkharashi, vi-cepresidente della Commis-sione export e AbdulazizAlsuraie, presidente dellaCommissione industriali.“In questo periodo di gran-de difficoltà per le nostreaziende -ha affermato Dru-di- si è voluto mettere incampo un’iniziativa istitu-zionale di ampio raggio perpresentare tutte le potenzia-lità e le opportunità delnostro territorio, così dapoter individuare, con i re-ferenti della delegazione,gli ambiti in cui convoglia-re i massicci investimentiche i ricchi fondi sovranisauditi effettuano all’este-ro. Per tale motivo siamostati invitati in Arabia Sau-dita il prossimo maggio perpartecipare al Forum bien-nale sulle opportunità eco-nomiche”.

Le iniziative della Cameradi commercio di Ancona

Ritorno inArabia Saudita

Confindustria PU: siglata intesacon i sindacati per la produttività

Muoversi per tempocosì da partire av-vantaggiati verso la

ripresa. Una linea netta quel-la che ha guidato le opera-zioni dell’ultimo bienniodella Ubi–Banca Popolaredi Ancona, alle prese con ilbilancio 2010, un bilancioche, nelle parole del suo pre-sidente Corrado Mariotti,“è da considerare soddisfa-cente, dato il periodo di cri-si in cui si inserisce”. Certo,sono lontani i tempi d’orodegli anni passati, ma l’uti-le netto di 18,3 milioni dieuro registrato nel 2010 se-gna un significativo +51%sull’anno precedente. “E’stata la nostra lungimiranzaa premiarci –ha detto Lu-ciano Goffi, direttore gene-rale Ubi-. Da tempo, infatti,avevamo iniziato una poli-tica di forti accantonamentiprudenziali, e ciò ha portatoad un calo degli incagli edelle altre categorie di cre-diti cosiddetti deteriorati.Ora possiamo dire di essereuna banca solida, con mino-ri rischi e maggiore liquidi-tà. Caratteristiche fonda-mentali per agire sulla ripre-sa del territorio”. Ed è pro-prio sul legame con il no-stro territorio, su cui la Ubiè presente da centoventianni, che la dirigenza puntaper rinsaldare il rapporto trala banca ed i cittadini. “Icrediti verso la clientelasono in crescita del 5,5% -la

precisazione di Goffi e Ma-riotti-, un risultato ottenutograzie anche alla grande col-laborazione con i Confidi ele associazioni di categoria,che sanno restituire un qua-dro dettagliato della situa-zione locale. Un sintomodella necessità di unire leforze e fare rete”. La bancasi è adoperata per favorire laripresa anche delle realtà in-dustriali meno solide, con-cedendo una moratoria aimutui ed ai leasing per 350milioni di euro (di questisolo 10 milioni hanno ri-guardato le famiglie). E poisacrifici, perché “solo con

la volontà e l’impegno ditutti si può resistere”. Ecco,allora, la rinuncia al premiodi produzione, e la riduzio-ne del 5,4% degli oneri ope-rativi, dovuta al risparmiosulle spese amministrative (-6%) e del personale (-5,2%).E poi ancora una razionaliz-zazione che ha portato allachiusura di sei piccoli spor-telli ubicati in luoghi giàserviti da filiali maggiori. Adincidere sugli utili ancheun’altra operazione forte-mente voluta dalla Ubi e cheha registrato un marcato ri-cambio generazionale tra lasua compagine: a fronte del

pensionamento di 75 dipen-denti, ben 90 giovani sonostati assunti con contratto in-terinale o a tempo indeter-minato. “Non potevamo per-mettere che il 30% dei gio-vani fosse disoccupato. Do-vevamo porre rimedio a ciò,anche a costo di sacrificaregli utili”, ha commentatoGoffi. A completare l’azio-ne sul territorio, la riconfer-ma del sostegno economicoriservato dalla Ubi ad attivi-tà culturali e sociali per lopiù marchigiane, per sotto-lineare la volontà di unire erinsaldare i legami.

Rosemary Martarelli

Confindustria PesaroUrbino e Cgil, Cisl e Uilhanno siglato a PalazzoCiacchi un accordo qua-dro, che permette alleaziende associate al Siste-ma Confindustria di appli-care da subito la detassa-zione su quelle parti disalario dei lavoratori chefavoriscono la produttivi-tà e la competitività azien-dale. Si tratta di una delleprime intese in Italia chedanno applicazione con-creta all’intesa siglata alivello nazionale da Con-findustria e dai sindacatiuna settimana fa, per dare

la possibilità alle impresedi adottare, a favore deipropri dipendenti e dei la-voratori somministrati, leagevolazioni fiscali previ-ste. D’ora in poi, quindi,verrà applicata l’aliquotasecca del 10 per cento atutti quegli istituti che sonoriconducibili a incrementidi produttività, qualità, red-ditività, innovazione, effi-cienza organizzativa, in re-lazione a risultati riferibiliall’andamento economico eagli utili dell’impresa o adogni altro elemento rilevan-te ai fini del miglioramentodella competitività azienda-

le. In pratica, la parte disalario legata a questi ele-menti non seguirà la nor-male e progressiva tassa-zione sulle persone fisiche,ma beneficerà dello scon-to fiscale. L’importanzadell’accordo risiede nelfatto che le aziende asso-ciate a Confindustria po-tranno accedere al benefi-cio per i propri dipendentisugli istituti previsti dalccnl fino al limite di 6 milaeuro lordi a condizioneche i lavoratori beneficia-ri non abbiano avuto nel2010 un reddito superiorea 40 mila euro.

Carifermo e FidimpresaMarche, una nuova convenzione

Crisi: accordooperativo

Danni maltempo,intervento Unicredit

Alluvione: pianoper il territorio

Carifac, attivo ilprogetto “Emergency”

Un aiuto afamiglie e imprese

Unacollaborazione

che permetterà diaccedere più

agevolmente aifinanziamentirichiesti, oltre

a ridurre i tempidi istruttoria

e di erogazione

Carifermo Spa e Fi-dimpresa Marche hannofirmato, nei giorni scorsi,nella sede di Fidimpresa adAncona, il nuovo accordoche disciplinerà i rapportitra i due enti. La conven-zione è stata siglata dal-l’amministratore delegatodella Carifermo, Alessan-dro Cohn e dal presidentedi Fidimpresa Marche, Sil-vano Gattari. Presenti allafirma anche il responsabiledella Divisione crediti del-la Carifermo Spa, EmilioLanciotti, il responsabiledella Divisione commer-ciale, Ermanno Traini, eil direttore generale di Fi-dimpresa Marche, Gian-carlo Gagliardini. Graziealla nuova convenzione,Carifermo Spa continuerà asostenere Fidimpresa nelproporre prodotti e servizia favore delle aziende arti-giane e delle piccole-me-die imprese, al fine di sup-portarne le esigenze di fi-nanziamento. “La firmadella convenzione -sosten-gono Gattari e Gagliardi-ni- offre alle imprese asso-ciate la possibilità di acce-dere al plafond messo a di-sposizione da Carifermoper fare fronte sia agli in-vestimenti che al reperi-mento della liquidità ne-cessaria al superamentodella crisi che stiamo attra-versando, aggravata dallarecente alluvione. Graziealla collaborazione tra Fi-dimpresa Marche e Carifer-mo, le imprese potrannopiù agevolmente accedereai finanziamenti richiesti.L’accordo operativo con-

sentirà, inoltre, di ridurresensibilmente i tempi diistruttoria e di erogazione”.L’accordo sottoscritto con-sentirà a Carifermo di raf-forzare la sua azione di sup-porto al territorio in strettacollaborazione con Fidim-presa Marche, il primoConfidi della regioneiscritto nell’elenco specia-le degli intermediari finan-ziari di cui all’articolo 107del Testo unico bancario

(Tub), nonché l’unico Con-fidi regionale della Cna.“Siamo molto soddisfatti diaver raggiunto questo ac-cordo con Fidimpresa Mar-che -afferma Cohn -; la tem-pestività, la professionalitàed il forte radicamento sulterritorio che caratterizza-no sia noi che il Confidicostituiranno un’ulterioregaranzia di efficienza edaffidabilità per le aziendeartigiane e per le piccole emedie imprese”.

A seguito degli ecce-zionali eventi meteoriciche hanno colpito in modoparticolare le zone delleprovince di Fermo, Mace-rata ed Ancona, UniCreditha definito uno piano stra-ordinario d’interventoeconomico a supporto deiprivati e delle imprese col-piti dall’alluvione. La di-rezione della Banca hamesso a disposizione unospeciale plafond di 150milioni per l’erogazione difinanziamenti a condizioniparticolarmente agevolateper far fronte alle specifi-che esigenze sorte in con-seguenza all’evento. Per iprivati sono a disposizio-ne 30 milioni di euro, dicui 25 dedicati all’eroga-zione di mutui casa confinalità di ristrutturazionee 5 milioni a prestiti perso-nali utilizzabili per inter-venti più leggeri. Per leimprese è invece dedicatoun plafond di 120 milionidi euro, dedicato alla ripre-sa immediata dell’attivitàproduttiva. Lo stanziamen-to è erogabile in forma diprestito chirografario conun preammortamento di 24mesi ed una durata totaledel prestito di 7 anni. Inconcreto, questo permette-rà alle aziende di avere unperiodo di tranquillità, co-minciando a pagare le ratedel prestito solo dopo dueanni. Per tutte le forme difinanziamento le spese diistruttoria sono azzerate el’iter di valutazione segui-rà una corsia preferenzialevelocizzata e completa-mente istruita nelle due

direzioni commerciali diAncona ed Ascoli Piceno.Le domande dovranno es-sere semplicemente corre-date da una autocertifica-zione del richiedente, inattesa della dichiarazioneformale dello stato di cala-mità naturale. “Abbiamoimpegnato tutte le struttu-re specialistiche della no-stra banca per creare unpiano di interventi costru-ito su misura per tutte lespecifiche tipologie di sog-getti colpiti dall’alluvione–spiega Luca Lorenzi, re-sponsabile territorio Cen-tro nord di UniCredit–; lanostra non è solo una di-chiarazione di vicinanza aquesti territori e alle per-sone in difficoltà, ma unintervento concreto, cheprivilegia la celerità delleerogazioni per permetteredi riavviare quanto primail ciclo produttivo delleimprese”.

Il Gruppo Veneto Ban-ca ha predisposto un aiutoimmediato alla popolazionemarchigiana, duramente col-pita dall’alluvione dei gior-ni scorsi. Si tratta di “Emer-gency”, una linea di finan-ziamenti che Cassa di Ri-sparmio di Fabriano e Cu-pramontana, presente intutta la regione, e BancaApulia, presente nelle pro-vince di Macerata ed AscoliPiceno, offrono a famiglie eimprese che hanno subìtodei danni all’abitazione, al-l’attività o all’azienda. Ledue banche del gruppo han-no istituito, rispettivamente,un plafond di 10 e 5 milionidi euro, stanziati per permet-tere ai privati e alle aziendeun ritorno alla normalità eun rapido ripristino dell’at-tività. Per le famiglie la li-nea prevede un prestito per-sonale per ripristinare lestrutture fisse e mobili dan-neggiate da avversità atmo-

sferiche e calamità naturali.Il finanziamento, a condi-zioni agevolate e zero spesedi istruttoria, ha un importomassimo di 30 mila euro euna durata massima di 60mesi. Per le imprese il finan-ziamento prevede un impor-to massimo di 150 milaeuro, una durata variabiledai 19 ai 60 mesi e l’eroga-zione in un’unica soluzionedella cifra richiesta. I dueistituti hanno previsto, inol-tre, la sospensione delle ratedei mutui contratti da fami-glie e imprese per una dura-ta massima di 12 mesi. Po-tranno aderire alla moratoriai privati intestatari di unmutuo ipotecario per l’acqui-sto o la costruzione dell’abi-tazione principale e le impre-se che abbiano subìto dannoall’azienda stessa. Il periododi sospensione allungherà ladurata del mutuo dei mesi incui è stato interrotto il paga-mento delle rate.

Banca dell’Adriatico: rilancio dellepiccole aziende maceratesi

Banca dell’Adriatico (Grup-po Intesa Sanpaolo), nell’ambitodella propria attività istituzionale afavore del territorio dove opera,ha donato 15 mila euro per l’ac-quisto della dotazione tecnica el’allestimento interno di un’am-bulanza della Croce Rossa di Ca-stelplanio di Jesi. La consegnadell’ambulanza allestita si è svoltanella filiale di Banca Dell’Adria-tico a Jesi, diretta da David Duca,alla presenza del presidente dellaCroce rossa di Castelplanio, IvoMicucci e del coordinatore delle

filiali di Banca dell’Adriatico, Ma-rio Iezzi. Sono diverse le iniziativedi solidarietà messe in campo dallaBanca dell’Adriatico e che preve-dono significativi interventi a so-stegno di associazioni impegnatenel sociale e nell’assistenza domi-ciliare dislocate nei territori diMarche, Abruzzo e Molise, neiquali la banca opera con oltre 230filiali. “Abbiamo selezionato concura le numerose richieste di so-stegno giunte dal mondo del vo-lontariato -ha commentato Iezzi–,privilegiando il progetto della Cro-

ce rossa italiana di Castelplanio.Sono convinto che essere bancadi prossimità significa anche com-piere azioni di solidarietà”. “Nel2001, all’inizio della nostra attivi-tà di Croce rossa di Castelplanio–ha dichiarato Micucci– avevamoun solo mezzo e potevamo assi-curare 800 interventi l’anno; inquesti anni la nostra crescita èstata costante ed oggi, grazie aitanti volontari che ci aiutano e ameritorie iniziative come quelladella Banca dell’Adriatico, abbia-mo superato i 6.500 interventi”.

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del suo lavoro teatrale,punteggiato dai personaggi-macchietta di un’Italiainesorabilmente divisa tranord e sud, immaginispeculari di un paese cheassume forme grottesche epuò essere per certi aspettiassimilato a quella “civiltàoccidentale cinica e corrot-ta” di cui Albanese raccon-ta. E pure nondissimile almedio Orientedei luoghicomuni: “Gliarabi credonosolo nel lorodio e nelcommercio,come i veneti”.Il ‘ministrodella paura’,cavallo dibattaglia dell’ecletticoartista, rimanda alla vulne-rabilità di una società chesenza paura “può essereparagonata ad una casa

culturaMARCHEdomaniAPRILE 2011 25PAGINA

Risorsa e valore, la cultura rilancia: alle Muse la due giorni promossadalla Regione. Una chiamata a raccolta con esperti e nomi illustri

Il manifesto delle Marche

SILVANA CORICELLIROSEMARY MARTARELLI

“Onorato di essere qui,dove ho avuto l’onore diessere prodotto da unospettacolo dello Stabiledelle Marche, Giù al nord”.In occasione del forumdella cultura, il recital diAntonio Albanese (nellafoto), in collaborazione conl’Amat. Muse sold out peruno spettacolo in cuil’attore offre un excursus

Sold out per il recital di Albanese

Un momento del forum“Cultura come risorsacome valore”, con ilGovernatore GianMario Spacca; in altol’assessore PietroMarcolini con JackLang (foto Rillo)

E’ chiaro il segnale cheviene dalle Marche,ribadito durante il forum

promosso dalla Regione:“Cultura come risorsa comevalore”. Una due giorni diconfronto e di approfondimen-to, alle Muse di Ancona,un’occasione per ribadire lacentralità della cultura nellestrategie di crescita indicatedal Governo di Gian MarioSpacca: insieme con ilmanifatturiero, uno dei duemotori, sottolinea il presidente,per lo sviluppo del territorio:“In quest’ottica abbiamoalimentato molte iniziativeculturali nella nostra comunitàe abbiamo lavorato perdiffondere una maggioreconsapevolezza della nostraidentità”. Ricchissimo ilpatrimonio di beni culturali dicui sono dotate le Marche; nelricordare le nostre grandimostre all’estero, l’inciso diSpacca su come la cultura,

“difesa” con significativiinvestimenti, riesca adintercettare interessi economi-ci. Insomma, cultura comevolano per l’occupazione,l’innovazione e l’integrazionesociale; eco nelle paroledell’assessore regionale PietroMarcolini: “In tempo di crisi

po per la comunità, passandoda 8 a 12 milioni di euro”.Le Marche si presentano cosìcome un vero e propriolaboratorio nazionale edinternazionale: in tempo dicrisi, la cultura come migliorecavallo su cui scommettere. Ela sperimentazione di una

panti al forum, nomi delmondo culturale, dellospettacolo, della politica edell’economia –tra gli altri, ilprofessor Pierluigi Sacco,docente alla Università Iulmdi Milano e Sergio Arzeni,direttore Oecd-Ocse di Parigi-:“Se l’agenda nazionale

Il prossimo appuntamen-to è a Castelfidardo, il 9aprile, con Kimmo Pohjo-nen, tra i nomi di spicco di

Controcanto 2011: finoal 15 maggio, molti ancoragli eventi esclusivi di questaedizione della rassegna. Il

16 aprile sarà la volta deiQuintorigo, a Cingoli, cuiseguirà, il 17 aprile aMacerata, Paolo Sereno.Attesa per il concerto diRaphael Gualazzi a Jesi, il30 aprile, mentre il 7maggio l’appuntamento in

calendario è con John DeLeo a Sassoferrato. AdAncona doppia data, l’8 e il14 maggio, rispettivamentecon Angus & Julia Stone eBilly Bragg. Gran finale aSenigallia con Elio e leStorie Tese il 15 maggio.

Info.: www.contro-canto.org

Controcanto 2011

Il 30 aprile e il 1°maggio arriva a Civitano-va Marche, Lungomaresud, la prima edizio-ne di “Aquiloniamo”,il festival internazio-nale degli aquiloni.Diverse le attivitàpreviste: dal vololibero di aquilonigiganti e tradizionalial combattimentodegli aquiloni giap-ponesi “rokkaku”dove, per vincere,bisognerà abbatteregli avversari. Siassisterà anche adesibizioni di aquiloniacrobatici e si potràpartecipare a labora-tori didattici per lacostruzione degli aquiloni.Novità assoluta e dirilievo è il volo notturnodi sabato 30 aprile: alle

Aquiloniamo, festa nei cieli di Civitanovaore 21.30 avrà inizio unospettacolo suggestivo inriva al mare con evoluzioni

e balletti di aquilonifluorescenti e auto illumi-nanti, accompagnati damusica e fari luminosi. Unospettacolo all’aperto sul

palcoscenico naturaledella costa marchigiana,dove ingredienti fonda-

mentali saranno lavita all’aria aperta ela cultura del rispettodell’ambiente.L’evento, patrocinatodal Comune diCivitanova Marche,dalla Provincia diMacerata e dallaRegione Marche, èorganizzato dal-l’agenzia Myloveeventi, ideato ecurato da CarmenLisa Carella. Con-temporaneamente alfestival, CivitanovaMarche ospiterà “1°

maggio in festa”, conanimazione, musica, giochiche si svolgeranno lungotutta la costa, dal Lungo-mare sud al nord.

senza fondamenta” e che lapaura “trasforma in ordi-ne”. Un amaro punto diosservazione che darà vita,ultimo nel ventaglio deipersonaggi incarnati daAlbanese, a ‘Cetto LaQualunque’: in Italia siamo“bravi a far finta di niente”e il surreale diventanormalità tra gli orrori cui

si puòassistere adun comizioelettorale; “Neho sentiti unatrentina, nonmi sonoinventatoniente…”.Applausi eapplausi perAlbanese,diretto in

questo recital da GiampieroSolari (foto sopra), rispettoa cui l’attore ricorda illegame artistico forte.

Sil. Cor.

langue, se l’Europa soffre diuna ‘berlusconizzazione’ dellacultura –argomenta JackLang-, è a partire dal territo-rio, portando a fattore comunele cose che succedono incollegamento con altriterritori”, che si può sperarein una rivitalizzazione diquella che viene definita“l’arte della civiltà”. “Impor-tante che voi riusciate oggi afar echeggiare nuove parole,nuovi discorsi”, commentaLang. E incalza: “Viviamouna crisi, motivo in più perfidarsi dell’intelligenza umana,per investire in modo massic-cio su ricerca, sapere, cultura,per offrire ai giovani nuovepossibilità”. E mentre “unosforzo enorme in questadirezione si registra da partedella Cina e di altri Paesi

dell’Oriente come la Corea”,l’Europa “tergiversa” e negliStai Uniti “è facile osservareuna certa rinuncia culturale”.“Gravissimo”, insiste Lang,“ciò che oggi sta accadendo inEuropa”: “Il modo in cui iGoverni rinunciano allo sforzoper l’istruzione un’incoscienzaassoluta; come potrannoreggere le nuove leve, i nuovitalenti?”. Il futuro, insomma, èla cultura. Significativi gliinterventi alla tavola rotondaorganizzata nella primagiornata del forum; “Dobbiamopensare ad un Paese diverso –dice il regista GiuseppePiccioni-, per esempio ripen-sando il rapporto con scuolaed istituzioni”. E sulla centrali-tà della scuola si soffermaanche l’attore Massimo Ghini;inevitabile parlare del Fus,“linfa vitale per chi opera nelsettore, ma distribuito in modoinadeguato e non bastevole peril finanziamento”. Soluzionialternative vengono dall’econo-mista Innocenzo Cipolletta:“Finanziamento della domandaculturale, anziché solo dell’of-ferta”, la sua indicazione. Piùdiretto il regista GiampieroSolari: “Senza cultura edistruzione si distrugge lademocrazia”. Al dibattitoanche i docenti universitariMarco Cammelli e MarcoCausi, il presidente di Feder-culture Roberto Grossi, eMarco Morganti, amministra-tore delegato Banca Prossimadel Gruppo Intesa. Nelsecondo giorno del forum,presentazione dei risultati deinovi gruppi tematici di lavorocoordinati da RaimondoOrsetti, dirigente regionale delServizio Cultura, ed approva-zione del “Manifesto per ladifesa e la valorizzazionedella cultura”: il documentocostituisce l’elemento dipartenza di un lavoro che sidovrà sviluppare concretamentenei prossimi anni.

IL DIRETTORE AREA LL.PP.(Ing. Luciano Lucchetti)Ancona, 24.03.2011

COMUNE DI ANCONAOggetto: procedura aperta per l’affidamento del servizioenergia e multiservizio tecnologico per gli impianti dipertinenza del Comune di Ancona. Avviso di rettificaparziale e differimento termine scadenza bando di gara. CUPE39H10000440004 CIG 0571057324

Con riferimento al bando di gara relativo all’affidamento del servizio in oggetto,per il quale è stata già effettuata una rettifica parziale con differimento del terminedi scadenza, pubblicata all’Albo Pretorio dal 01/02/2011, sulla GUUE 2011/S 21-032610 dell’01/02/2011, sulla Gazzetta Ufficiale n. 18 dell’ 11/02/2011,comunicata tramite fax in data 01/02/2011 al Ministero delle Infrastrutture, nonchésui quotidiani “Il Resto del Carlino”, “Il Sole 24 Ore”, “Marche Domani”, sicomunica che con determina dirigenziale n. 762 del 01/04/2011 è stato di nuovodifferito il termine per la partecipazione alla gara in oggetto, fissato per le ore12.00 del 04/04/2011 e prorogato alle ore 12.00 del 18/4/2011 con seduta di garaalle ore 9.00 del 19/4/2011. Debbono pertanto intendersi rettificati parzialmente ipunti 1) 9) 13) del disciplinare di gara e la validità della cauzione provvisoria di cuial punto 10.3 sub lettera e) è almeno sino al 14/10/2011.Sono state altresi’apportate le seguenti rettifiche parziali:al punto 8.3.1 del disciplinare di gara , pagina 13 , è stato abrogato il punto (14) edi conseguenza , il Modulo offerta va compilato in ogni sua parte ad eccezionedell’ultima riga della pagina 1 e della pagina 39 , oppure nel caso in cui tali sezionisiano già state compilate dal concorrente, le stesse non verranno prese inconsiderazione; a pagina 1 del Modulo offerta, i punti 22 diventano 24.A pagina 14 del disciplinare di gara, alla lettera A (servizio energia plus), i punti daattribuire diventano 24 e viene abrogata la riga “ora:punti 2- ribasso offerto perogni ora in meno di accensione sulla durata giornaliera massima (pari a 12 ore)“.La formula corretta riportata a pagina 14 del disciplinare di gara è la seguente:

(n)IminI0,10x

(n)IminI x 0,10

(n)IminI0,20x

H

H

G

G

F

F +++ (n)Imin Ii0.30x I

+ (max)R

(n) Rprezx 2 prez

+

Alla fine della pagina 14 del disciplinare di gara , la sigla Iprez (n) diventa Rprez(n) , Iprez min diventa Rprez (max) e la dicitura Ribasso minimo diventa Ribassomassimo . Alla pagina 15 del disciplinare di gara , vengono abrogate le prime 4righe riferite a Iora (n) = Ribasso …. …………e Iora min = Ribasso …….. .Restano invariate tutte le altre disposizioni contenute negli atti di gara.

+++++= D

D

C

C

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B

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A

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(n)IminI x 1

(n)IminI x 1

(n)IminI x 1

(n)IminI x 24 n)Punteggio(

la spesa va razionalizzata eriorientata: in netta controten-denza rispetto al Governonazionale, noi abbiamoincrementato del 40 per centol’investimento in cultura,elemento strategico di svilup-

regione come la nostradimostra che questo tipo discommessa è giusta. Icomplimenti vengono da JackLang, già ministro dellaCultura in Francia, tra lepersonalità di spicco parteci-

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cultura MARCHEdomani APRILE 2011 26PAGINA

Il prossimo appuntamen-to è per domenica 17 aprile,alle ore 17.30 alla Pinacote-ca Podesti di Ancona, con ilgruppo vocale Spiriti Beatidiretti dal maestro RiccardoLorenzetti in “Cantandoper le vie del Rinascimen-to”. Sèguito ai Concerti delPergolesi, rassegna chesaluta con una nuova veste

I Concerti del Pergolesi fino a giugno ad Anconala collaborazione tra l’Istitutosuperiore di studi musicali“G.B. Pergolesi” e laFondazione Teatro delleMuse. Protagonisti i docentidell’Istituto –con la collabora-zione di prestigiosi artistiinternazionali e di altri Istitutinazionali-, di ampio respirola programmazione, spazian-do dalla musica rinascimenta-

le alla musica colta modernae al jazz. Domenica 8maggio (ore 17.30), alRidotto delle Muse, sarà lavolta dell’Ensemble disaxofoni del Conservatoriodi Mantova diretti dalmaestro Gianluca Pugnaloni.Sempre al Ridotto delleMuse il 28 maggio (ore 21)il concerto del Trio ex

oriente Lux composto daGiovanni Seneca chitarra,Barbara Hill flauto eMartin Lillich contrabbasso.Gli ultimi due appuntamentidella rassegna si terrannoalla Chiesa di Santa Mariadella Piazza, alle ore 18.30,domenica 5 giugno conLorenzo di Bella al piano-forte -accompagnato dalle

voci recitanti di PietroConversano e LuciaFerrati- in Après unelecture du Dante “Omaggioa F. Liszt nel bicentenariodella nascita”- e domenica19 giugno con l’OrchestraOfferta Musicale di Veneziadiretta dal maestro FulvioFiorio e accompagnata daDoriana Giuliodoro sopra-no, Claudio Di Bucchianicooboe, Roberto Marchionni

clarinetto, Paolo Biaginifagotto e Gabriele Falcionicorno in I Fiati nel classi-cismo.

Quest’anno la rassegnasi arricchisce di una nuovasezione, “Classica conbrio”: un ciclo di concerti,letture e conversazioni adingresso libero che siterranno tra aprile enovembre nell’Auditoriumdell’Istituto Pergolesi.

Musei Palcoscenico Marche: il teatro entra nei luoghi dell’arteCartellone dedicato alla memoria, celebrando l’Unità d’Italia

Al cuore della culturaMusei e teatri uniscono

i loro pubblici,dando vita per la

prima volta ad una vera epropria stagione di eventiculturali ospitati nei museidella nostra regione. E’ unanno zero per Musei Palco-scenico Marche, che cogliel’occasione dei festeggiamen-ti per i 150 anni dell’Unitàd’Italia con un cartellonededicato alla memoria. Unaserie di appuntamenti didiverso genere per “aprire iluoghi sacrali della culturaalle contaminazioni dell’artesia alta che bassa”, haspiegato Pietro Marcolini,assessore regionale allaCultura, presentando l’inizia-tiva, promossa da Regione,coordinamento regionaleIcom Marche, Amat eMinistero per i Beni e leAttività culturali, in collabo-razione con Direzioneregionale per i Beni culturalie paesaggistici delle Marche,

Soprintendenza per i Beniarcheologici delle Marche,Soprintendenza per i Benistorici, artistici ed etnoantro-pologici delle Marche e iComuni aderenti. Apertosi adUrbino con la narrazionespiazzante di AscanioCelestini nel suo Radioclandestina, il cartelloneproseguirà fino a dicembre(nel dettaglio…, snodandosilungo tre linee direttrici. Siva dal recital Memorandum

della compagnia SynergieTeatrali -quattro gli appun-tamenti in città diverse,legati dal file rouge dellamemoria dei musei marchi-giani- alla danza urbana conperformance site-specific, tracui spicca lo spettacolo diSusanna Beltrami, Le ventnoir, il 24 giugno ai Museicivici di Palazzo Buonac-corsi di Macerata, fino allenarrazioni fiabesche delteatro per l’infanzia.

Appuntamento di prestigioquello con il recital Iliadeal Museo archeologiconazionale delle Marche diAncona il 7 luglio, conLorenza Indovina e BlasRoca Rey, e chiusura distagione, il 12 novembre,alle Cisterne romane diFermo con la performanceUn’ottima lettera dei PompaPulveris. A completare ilcartellone, Scuola di plateamuseo, progetto coordinato

da Amat e Università diUrbino per avvicinare igiovani studenti alla culturae ai luoghi dell’arte.

Un’iniziativa per tutte leetà, dunque, che ha ilpregio, come hanno sottoli-neato il direttore dell’AmatGilberto Santini, il direttoreregionale per i Beni cultura-li e paesaggistici PaoloScarpellini e TizianaMaffei del coordinamentoregionale Icom, di comuni-care il patrimonio musealeattraverso il teatro, renden-do attivi i luoghi dellacultura. Info: Amat 0712072439 – 071 2075880www.amat.marche.it, IcomMarche 0735 579372www.icom-italia.org.

Rosemary Martarelli

Ascanio Celestini

Per il terzo anno consecuti-vo la Regione Marche, incollaborazione con Icom(International Council ofMuseums) e MiBac (MinisteroBeni e Attività culturali),propone l’iniziativa “Grand tourmusei”, che si svolgerà inoccasione della Notte dei museid’Europa (14 -15 maggio) edella Giornata internazionale dei

Grand tour musei il 14 e il 15 maggiomusei, promossa da Icom ededicata quest’anno al tema dellaMemoria. Un appuntamento perriflettere sul rapporto tra i museie la memoria, in un momentoparticolarmente importante per laricorrenza dei 150 anni dell’Uni-tà d’Italia. Negli 80 musei chehanno aderito all’iniziativa,prevista tutta una serie di eventie manifestazioni, dalle tante

mostre temporanee a tema aiconcerti, dagli spettacoli didanza e teatro a letture,degustazioni, conferenze, visiteguidate, laboratori. La notte disabato 14 maggio sarannodavvero tante le possibilità divisitare i luoghi della nostramemoria e di approfondire ilegami con l’identità territorialemarchigiana e la sua capacità difare cultura a partire da piccolima splendidi luoghi. Per

l’occasione l’ingresso ai museisarà gratuito o ridotto e saràpossibile acquistare la Cartamusei Marche(www.cartamusei.marche.it) atariffa ridotta.

Il programma aggiornatoin tempo reale di Grand tourmusei 2011è consultabile nelPortale della Cultura dellaRegione Marchewww.cultura.marche.it.

Info: 800222111.

Dopo la Francia, laCina, il Canada, un’ulterio-re conferma per i “cappellipazzi” di Montappone, chediventano emblema delleMarche nella mostra“Regioni e testimonianzed’Italia”. In occasione dei150 anni dell’Unità d’Italia,opere d’arte, oggetti,fotografie, vite di perso-naggi simbolo, video,pannelli, racconterannofino al 3 luglio, in diversesedi espositive romane, ilpatrimonio storico, cultura-le, tecnologico e industrialedelle regioni, ma anche lanuova identità che si èvenuta costruendo in 150anni di vita e in particolarenegli ultimi 40. La mostra,che si avvale della consu-lenza storica di Lucio

E’ allestita alla Galleria Art 065 di Pesaro (viaGiordano Bruno) la mostra fotograficaBerlino...C’era una volta un muro di LucianoDolcini. Il fotografo pesarese propone immaginiinedite scattate recentemente a Berlino, dove si eragià recato subito dopo la caduta del muro perdocumentare lo straordinario evento storico. Lamostra, che è stata curata dall’architetto Alfredo

Venturi e che havisto all’inaugu-razione la parteci-pazione di artistidel territorio e ditanti visitatori, èil frutto diun’evoluzionestilistica e di unarinnovata ispira-zione artistica diDolcini. Lefotografie, infatti,sono tutte realiz-zate in digitale erappresentano unasorta di svoltarispetto al passatoe all’eccellenteesposizioneantologica “Oc-chiomente” del2008 che narravaquarant’anni di

scatti, in negativo e in diapositiva. “Ogni volta cherealizzo una mostra con foto inedite selezionate tratanti scatti e, quindi, tra tanti dubbi -commentaDolcini-, è per me come tornare indietro nel tempo,agli anni Ottanta, a quando nelle prime mostre mimettevo in gioco con tanta emozione. Il rinnovarequeste sensazioni è un modo per sentirmi vivo erestare giovane, per esorcizzare il tempo”. “Volendoinserire un evento fotografico nel programma dellemostre del 2011 -dice Davide Leoni, titolare ecuratore dello spazio espositivo–, il pensiero èandato istintivamente a Luciano Dolcini, che apprez-zo sia per la capacità di realizzare reportage attra-verso una rappresentazione intimistica della realtàche esprime la poesia del quotidiano, sia per gliscatti con cui ha raccontato il fare e la personalitàdegli artisti del nostro territorio”. Le fotografie,stampate in maniera eccellente da Nicola Tonolinidella Boutique dell’Immagine, sono abbinate aincisive didascalie poetiche scritte da Franco Am-pollini.

La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 18alle 20.

La Berlino di Dolcini“Cappelli pazzi” da Montappone a RomaVillari, è promossa dallaPresidenza del Consigliodei Ministri, Unità Tecnicadi Missione e dal Comitato

dei Garanti per le cele-brazioni dei 150 annidell’Unità d’Italia presie-duto da Giuliano Amato,in collaborazione conRoma Capitale e con lapartecipazione di tutti i

Ministeri. In questo conte-sto, su segnalazione dellaRegione Marche prima e susuccessiva decisione del

Comitato organiz-zativo, è stataindividuata unapiccola significa-tiva selezione di‘cappelli pazzi’,generalmenteesposti a Montap-pone all’internodella raccolta “Ilcappellaiopazzo” ideata dalcreativo marchi-

giano Giuliano De Minicis.I cappelli sono ospitati inteche appositamentepredisposte, all’internodell’area dedicata allaRegione Marche, nella sedeespositiva di Valle Giulia.

Ai cappelli pazzi si sonoaggiunti alcuni pezzi storicida uomo e donna dellacollezione del Museo diMontappone, che vannodalla fine dell’Ottocentoalla prima metà del Nove-cento. Da dieci anni aMontappone, nella secondametà di luglio, si svolge lafesta interamente dedicataalla tradizione de “Ilcappello di paglia” conmostre, attività, enogastro-nomia tipica, mercato dianteprime moda grazie alleaziende presenti sulterritorio. È in questoambito che esiste anche lamostra, unica nel suogenere e sempre incantevo-le, de “Il cappellaio pazzo”da cui sono stati tratti icappelli esposti a Roma.

“Il paese sempre in testa”

“Conoscete l’India?”,chiede al pubblico losvettante narratore, figurache incarna sagacia eautorevolezza, distaccodal mondo ma l’aria dichi la sa lunga, lui che dàvoce alla vicenda umanae che è già assaggiod’India, di cui si accendeLa Fenice: un turbinare disuoni, colori, danze, ebbroteatro nel misto irripetibi-le di contraddizioni cherimbalzano dalle quintedisegnate. Gli imponentipannelli echeggiano branidi vita indiana: cadenticasupole a ridosso di viebrulicanti e architetturesontuose sullo sfondo diquesta storia che del piùperfetto ‘Bollywood style’riprende cifra e temi.L’amore ostacolato chealla fine trionfa è un

Bollywood Love Story, l’India a Senigalliaclassico. Perché il lietofine è d’obbligo, commen-ta il narratore, il cuiracconto come filod’Arianna lega la sequenza

delle scene. Semplice latrama: partito dal suovillaggio in cerca difortuna, il giovane Rahulincontra Priya e tra i duescocca la fatidica scintilla.Il padre di lei, però,

disapprova e li ostacola.Vera protagonista, com’ènel genere musical, lamiscellanea di luci, canti emovimenti che è frizzan-

tissimomélangeincendiato dirosso inquestospettacolocapace ditrascinare ilpubblico conla forza delsuo impattovitale.Sull’onda delsuccesso

internazionale riscosso inuna lunga tournée, ritornoin Europa per “BollywoodLove Story”, per la regiadi Sanjoy Roy.

Direttamente da NuovaDehli, trenta interpreti tra

ballerini, attori, cantanti emusicisti sul palco diSenigallia dove il musical,con le coreografie diGilles Chuyen, ha fattotappa, proposto nell’ambi-to della Stagione de LaFenice (realizzata dalComune in collaborazionecon l’Amat); un’ora emezzo d’un fiato, il teatrotravolto dall’esplosivaenergia di uno spettacolodai ritmi contagiosi,simbiosi frenetica dimusica e danza in chiavemoderna e folkloristica,con percussioni dal vivo esuggestione di cantiesotici. Malia di luci ecostumi, una vertiginefino al vorticoso celebrar-si, in un’India pittoresca evolutamente kitsch, dellenozze tra i due amanti.

Silvana Coricelli

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culturaMARCHEdomaniAPRILE 2011 27PAGINA

SILVANA CORICELLI

Nell’anno dei festeggiamenti per lo storico anniversario del nostro Paese, il festival di Fabriano ideato da FrancescaMerloni propone un ampliato concetto di condivisione del sentimento nazionale. Richiamando alla solidarietà

Poiesis, edizione dedicataall’Italia della fraternità

Appuntamento il 20, 21 e 22 maggio: una produzioneoriginale per l’apertura, l’inno di Mameli arrangiato dalmaestro Giorgio Battistelli, che dirigerà la Filarmonica

Marchigiana. Molti gli ospiti: spiccano i nomi di don LuigiCiotti, Toni Servillo, Goran Bregovic, Francesco de Gregori

Francesca Merloni

La domanda è nellaGenesi: dov’è tuofratello? “In una

circolarità di luoghi, in unnon-luogo, se vogliamo”, o“il” luogo. Che in questomomento è l’Italia. Nell’an-no dei festeggiamenti per i150 anni dell’Unità, l’omag-gio di Poiesis che rilegge einterpreta secondo il suoproprio stile e la suasensibilità la celebrazione.“Fratelli in Italia” il titolodi questa quarta edizionedel festival ideato daFrancesca Merloni: lafratellanza il filo conduttoredei tanti appuntamenti cheandranno a comporre ilcalendario della manifesta-zione, “un programma moltoforte, corposo -annunciaFrancesca-, e che ha esplici-to richiamo alla solidarietà,alla comprensione dell’altro,dunque all’accoglienza”.Fabriano, rassegna nellegiornate del 20, 21 e 22maggio: affidata ad unaproduzione originale diPoiesis l’inaugurazione,l’inno di Mameli arrangiatodal maestro Giorgio Batti-

stelli in collaborazione conalcune band di stradaprovenienti da diverseetnie; lo stesso Battistelli a

dirigere l’OrchestraFilarmonica Marchigiana.

Un ampliato concetto dicondivisione del sentimentonazionale già in apertura delfestival: spiccano i nomi di

don LuigiCiotti, ToniServillo,Goran Brego-vic, Francescode Gregori,tutti ospiti diPoiesis che,oltre al ricono-scimento daparte dell’Une-sco, avrà anchel’Alto Patronatodella Presiden-za dellaRepubblicaitaliana perquesta edizione2011 che SanFrancesco ha

eletto a propria iconarappresentativa: colui che

testimoniò al mondo lafraternità come missione divita, San Francesco primofratello d’Italia cui saràdedicata un’originaleesposizione. E’ la mostrache Francesca, direttriceartistica della manifestazio-ne, dedica a suo padre,Francesco Merloni: vi sipotranno ammirare il SanFrancesco riceve le stigmatedi Tiziano (prestato dallaPinacoteca di Ascoli Pice-no), il San Francescosorretto da un Angelo diGentileschi, il San France-sco d’Assisi di AnnibaleCarracci e il San France-sco in meditazione diCaravaggio. Ricca lasezione arte con tre mostrecurate da Angelo Bucarelli:oltre alla proposta di opere

realizzate da “fratelli nellearti” –De Chirico e Savino,

per esempio, o Gerolamo eDomenico Induno, o,ancora, Gilbert and Gorge-l’esposizione fotografica “Tiho incontrato a Firenze” -con immagini sull’alluvionedel ’66, a testimonianza diun momento in cui l’Italiaha saputo dimostrarsi incomunione di spirito- equella che ripete il percorsodella Nazionale italiana dicalcio –la Nazionale sempreaggregante- grazie alleimmagini messe a disposi-zione dalla Federazioneitaliana calcio.

Arte, poesia, musica,teatro, cinema: così come leramificazioni di Poiesis sonomolteplici, le declinazionidel tema fratello possonoavere sfumature diverse.Tema quanto mai significati-vo sullo sfondo, inciso dellapresidente della Provincia diAncona Patrizia Casagran-de durante la presentazione,di un “territorio del fare chein un momento di difficoltàha trovato ancoraggio in unelemento forte come lacoesione sociale, il senti-mento che ha aiutato tuttala comunità a fronteggiare lacrisi”. “Poiesis compiequattro anni a Fabriano -sottolinea da parte sual’assessore alla Cultura della

città Sonia Ruggeri- nellaprovincia e nelle Marche,evento frutto di una coralitàe che sta diventando un

punto di attrazione, indican-do la strada della culturacome motore di sviluppo”.La cultura “fattore trainanteper un cambio di passo delterritorio”, dice l’architettoVittorio Salmoni, nellostaff di Poieis. Alla presen-tazione anche RaimondoOrsetti, in rappresentanzadella Regione.

Muse, concerto per il 150°dell’Unità

Quarantotto pagine inuna raffinata veste, dedica-te alla memoria di PietroZampetti, e contributi dispicco per un numerointeramente dedicato algenio e all’opera di Loren-zo Lotto, pittore venetoche nella nostra regionedipinse i suoi maggioricapolavori e a cui saràdedicata fino al 12 giugnola mostra allestita nellacapitale alle Scuderie delQuirinale e curata daGiovanni Carlo FedericoVilla. Torna, dopo un anno,Nostro lunedì -la rivistaideata dal poeta FrancescoScarabicchi con la proget-tazione grafica ed ilcoordinamento di France-sca Di Giorgio dello studioLirici Greci-, e lo fa conuno speciale su “LorenzoLotto – L’attimo terre-stre”, proprio in occasionedell’importante esposizioneromana di cui la RegioneMarche è partner istituzio-

Nostro lunedì: omaggio al genio di Lorenzo Lotto

nale. Un nuovo debutto perun periodico che ha giàconosciuto dodici edizioniin nove anni, e che oratorna a proporsi cambiandol’editore di riferimento: dalComune di Ancona iltestimone è passato alleedizioni Aniballi di Anconaed il nuovo direttore

responsabile è MariaCristina Benedetti. Nostrolunedì continuerà ad essereun’esperienza letteraria dialto livello, spaziando trale molteplici prospettiveculturali, ma la novità ènell’approccio monotemati-co di ogni uscita. “Questoè il numero che avrei

voluto fare fin dall’inizio –ha commentato Scarabicchialla presentazione dellarivista-. Nostro lunedìintende essere la spina nelfianco di chi vuole abbas-sare il nostro livelloculturale. La cultura è unatto di democrazia, dignitàe libertà e dobbiamo

combattere con il valoredella coscienza per mante-nerla. Il mio grazie va achi ha voluto sostenerci,credendo in noi”. Alritorno alle pubblicazionihanno contribuito laRegione Marche, Ubi-Banca Popolare di Ancona,la Provincia e il Comune diAncona, riconoscendo nelperiodico una voce digrande qualità, come hannosottolineato RodolfoGiampieri, consigliere diamministrazione Ubi, eStefania Benatti, consulen-te regionale alla Cultura,evidenziando appuntol’importanza della qualitàper continuare ad essereprotagonisti nel mondo. Larivista si caratterizzerà perun’attenzione ancora piùmarcata alla valorizzazionedei patrimoni locali menoconosciuti, continuando asottolineare il forte legametra cultura e territorio e arinsaldare l’identità marchi-

giana. Non è un caso chealla presentazione dellanuova pubblicazione, nellasede Ubi-BpA di Jesi,accanto ai molti collaborato-ri della rivista che hannoletto i propri contributi, gliideatori del periodicoabbiano affiancato l’inter-vento di artisti locali, aideale completamento,visivo e uditivo, dei conte-nuti offerti da Nostro lunedì.La voce roca e graffiante diGastone Pietrucci e lachitarra di Marco Gigli delgruppo La Macina hannocosì restituito la tradizioneorale dei canti di passionepopolare, mentre la vocesuadente dell’attrice SoniaAntinori ha dato anima aicomponimenti poetici diScarabicchi e StefanoSimoncelli. Pubblico delleoccasioni che contano,serata -condotta da An-drea Carloni- densa disuggestioni.

Rosemary Martarelli

Il poeta Francesco Scarabicchi durante lapresentazione; dietro il conduttore della serata,Andrea Carloni; a lato la copertina della rivista

Goran Bregovic

protagonista al Massimo diAncona con un programmatutto dedicato alla ricorren-za: proposte musiche di

Giuseppe Verdi, Gioachi-no Rossini e Ludwig [email protected]

Concerto per il 150°anniversario dell’Unitàd’Italia. Nell’ambito dellaStagione 2010-2011 dellaFondazione Teatro delleMuse, l’appuntamento cheil 29 aprile (ore 20.30)vedrà l’Orchestra Filar-monica Marchigiana

“L’affarista” daHonoré de Balzac, per laregia di Antonio Calenda,chiuderà la Stagioneteatrale di Ancona,organizzata dallo Stabiledelle Marche. In scena dal14 al 17 aprile alle Muse,protagonisti GeppyGleijeses e MarianellaBargilli, scene di PierPaolo Bisleri e musiche diGermano Mazzocchetti, lacommedia di Balzac, scriveCalenda nelle note di regia,“possiede una stringenteattualità, un incredibileimpatto sul lettore contem-poraneo, poiché tratta temi

“L’affarista” direttoda Calenda in aprile ad Ancona

molto sentiti, come lafrenesia e l’immoralità delle

speculazioni economiche, lospietato gioco delle Borse,il mondo losco e cinicodegli affari. Proprio il

mondo incisivo, realistico eallo stesso tempo molto

ironico in cui l’autoreraffigura questouniverso ambiguo, ela sua perfetta,significativa attinenzacon il nostro presente,mi ha indotto –spiegail regista- assieme aGeppy Gleijeses, aincentrare su questotesto un nuovoprogetto di produzio-ne, che vede unito

l’impegno del TeatroStabile del Friuli VeneziaGiulia e del Teatro Stabiledi Calabria”.

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cultura MARCHEdomani APRILE 2011 28PAGINA

ROSEMARY MARTARELLI

Resterà allestita finoal 17 aprile, al Centroper la documentazionedell’arte contemporaneadi Falconara Marittima(An), la mostra di operesu carta di Paolo Gubi-nelli e Tonino Guerra. Acura di Luigi PaoloFinizio e Stefano Tonti,l’esposizione di queste

Paolo Gubinelli e Tonino Guerra: opere su carta esposte a Falconarapregiate carte dei dueartisti, legati da unsodalizio di amiciziaoltreché di poetica inter-pretazione della quotidia-nità attraverso gli stru-menti dell’arte, aprel’interesse intorno ad unariflessione non usualesugli esiti dell’espressioneartistica dei nostri giorni

presentata con la scelta diopere che si distaccanospesso dalla più conosciu-ta o facile accessibilitàconsentita dalla pitturavera e propria. I dueautori, che oscillano traastratto e figurativo(anche se in ognuno laforma stilistica non è maidel tutto completamente

dichiarata), offronostimoli sufficientementeavvincenti per un avvici-namento ed un godimentopieno dell’arte. A questoproposito scrive Finizio:“Le opere di Guerra equelle di Gubinelli raccol-gono segni che vaganonello spazio, quello delfoglio marezzato di colori

o illuminato dal propriobiancore cartaceo. Segniconfiguranti e segniastratti animati da uncomune vento di poesia, dilirica espansione composi-tiva. Gli oggetti, le figure,gli animali dei disegniacquerellati, dei collage diGuerra appaiono dispostisu soglie di evanescenze,di ingenite metamorfosicommutanti e miscelanti le

proprie naturali sembian-ze; le tracce, le imprimi-ture, i segni grafici diGubinelli si mostranovotati per propria naturaall’indicibile, all’assenzadi riconoscibili fisiono-mie. Eppure in ciascunodei lavori esposti si è ingrado di leggere, diaccogliere il senso che liregge, che ne trama ilnesso d’immagine”.

“Storie di tango e di passioni”:Amanda Sandrelli ad Ancona

Suggestive pagine di alcuni dei poeti più famosidella storia argentina. Musica e parole che si rincor-rono, unendo magia e ricordi sulle note di un viag-gio intenso tra le musiche di Astor Piazzolla, i

poetici duelli di JorgeLuis Borges, la passionestraziante delle canzoni diCarlos Gardel, ed anchetra i brani di AugustinBardi, Angel Villoldo,Maximo Diego Pujol.“Alfonsina y el mar.Storie di tango e dipassioni”: tutto dedicatoal tango il prossimoappuntamento nel calen-dario dei Concerti Aperi-tivo del Carlino chevedrà Amanda Sandrelliprotagonista della serata

in programma il 13 aprile (ore 21) ad Ancona, all’Au-la Magna d’Ateneo. Quella della nota attrice la vocerecitante in uno spettacolo che si preannuncia densodi emozioni; alla chitarra Giampaolo Bandini, albandoneon Cesare Chiacchiaretta.

Fabriano dell’arte e della storiachiavi in mano

Comune di Fabriano, Diocesi di Fabriano eMatelica e Fondazione Cassa di Risparmio di Fabria-no e Cupramontana in rete per la fruizione delpatrimonio artistico, culturale e dei saperi della cittàdi Fabiano. Il progetto si chiama “La chiave deinostri tesori nelle tue mani”: l’apertura del sabato edella domenica di luoghi sacri e storici, musei edaltre eccellenze del territorio, per l’intero anno, ilfocus dell’iniziativa partita nel 2008, giocata su unitinerario che tocca San Benedetto, la Scala Santa,Sant’Agostino, San Nicolò, Sacro Cuore, San Biagio,San Bartolomeo, Oratori della Carità, CollezioneRuggeri-Mannucci, Teatro Gentile. Il ragguardevoleprogramma prevede la visita ai luoghi sacri e storicidi Fabriano, garantita dalle guide della cooperativa“Il Faro”. A corredo dell’insieme, depliant e audioguide disponibili nei siti contemplati.

Barbieri direttore artistico Amicidella Musica

Il nuovo direttore artistico degli Amici dellaMusica “Guido Michelli” è Guido Barbieri, nomedi primo piano della critica musicale e della musico-

logia italiana. Personalitàeclettica, che affianca allacritica e alla ricercal’attività di scrittore, unlunghissimo elenco dicollaborazioni giornalisti-che come critico teatrale emusicale, attualmenteBarbieri è conduttore einviato del programmaRadio Tre Suite e consu-lente musicale della TerzaRete radiofonica, oltre adessere consulente editoria-le della FondazioneMusica per Roma per la

musica contemporanea. Dal 1984 insegna Storiadella musica e Storia ed estetica musicale nei con-servatori italiani, ora docente al conservatorio“Antonio Scontrino” di Trapani.

Traversine: diario di viaggio lun-go la ferrovia Metaurense

Presentato di recente Traversine. 50 km a piedida Fano a Urbino lungo la ferrovia Metaurense diMassimo Conti (Aras Edizioni, 2011): il libro è ilresoconto di due giorni di cammino durante i quali,nell’aprile 2008, l’autore ha voluto scoprire cosa vifosse ancora di attuale e interessante da raccontaresul territorio che la Metaurense attraversa e suicambiamenti che, dal dopoguerra in poi, hannosubito queste contrade rurali. Ma è anche un repor-tage sullo stato dell’arte delle infrastrutture, risalentiai primi anni del Novecento, e dell’apparato tecnolo-gico della linea. Unitamente alla riflessioni sul sensodel viaggiare a piedi, il testo ripropone le testimo-nianze delle tante persone incontrate durante ilvagabondare e che, in un modo o nell’altro, vivonolungo la linea ferroviaria. Completano questo diariodi viaggio i racconti di coloro i quali, capistazione,casellanti e macchinisti, sulla Metaurense hannovissuto e lavorato.

Il frontespizio del libro

Franca Valeri ha presentato nel capoluogo il libro “Bugiarda no,reticente”: una straordinaria autobiografia, sintetica e ironica

La stringata comicità di una vita

Sinceramente reticente.Ironicamente pungen-te. Novant’anni

passati così, divisa tra lapassione per il teatro eper la lirica, e le fatichedel periodo bellico, gliallori tributati ancheall’estero. Senza maismentirsi, nemmenoadesso che ha ripreso perl’ennesima volta la pennain mano e ci ha regalatoun altro suo saggio discrittura semplice esintetica, ironica e schiet-ta. Ma stavolta FrancaValeri, artista poliedricaed instancabile, si è messaalla scrivania non perstendere una delle innu-merevoli sceneggiature dicui è autrice, ma perraccontarci la trama dellasua vita. E ne è uscito unpiccolo capolavoro dipoco più di cento pagine,“Bugiarda no, reticente”(Einaudi). “Ho parlatoabbastanza, consideratoche parlo da sola”, è labattuta con cui la Valerirestituisce il senso dellasua opera, “non troppolunga perché io mi stancoquando i comici nonsmettono più di parlare”.E’ con questo suo humourintelligente e sottile chel’attrice ha incantato ilpubblico del Ridottodelle Muse, dove harecentemente presentato lasua autobiografia, parten-do da un colloquioinformale con PinoStrabioli, attore, regista econduttore di originimarchigiane. Ma alla

signora del teatro sonobastati pochi spunti pertirar fuori dal cappelloinfiniti ritagli di una vita

trascorsa al massimo,coniugando sapientementecultura alta e popolare.Momenti tratteggiati conil sorriso sulle labbra,sempre, anche quando iricordi toccavano cordedelicate, racconti velociperché la sintesi è undono, e forse perché suamadre aveva ragione: “laFranca è reticente”. Eccoallora un affollarsi diimmagini che ci hannorestituito una Valeriancora bambina, ma giàdalle forti inclinazioniartistiche, grande appas-sionata di lirica, tanto dachiedere di essere accom-pagnata alla Scala diMilano a sei anni. E poi

la giovinezza trascorsa adimitare e a rifare il versoa quella Milano bene cheper lungo tempo si

accosterà alla suapuntuta ironia. Eancora il periodo delsuccesso pariginocon il Teatro deiGobbi, quando la suavoglia di osare laportò a recitare senzacostumi e senzascenografie. Ilfolgorante debuttoalla radio, nel 1947,seguito da quello ateatro; i due uominipiù importanti dellasua vita, VittorioCaprioli, sposatoall’improvviso aVentimiglia, e ildirettore d’orchestraMaurizio Reinaldi. El’incontro artisticocon i maggiori nomiitaliani quali AlbertoLattuada, FedericoFellini, AlbertoSordi, Totò, GinoBramieri, Nino

Manfredi e Mario Moni-celli. E ancora il prendereforma dei suoi personaggipiù famosi, che hannosegnato il modo di fareumorismo sul palco,perché “la comicità non èun dono di natura, ma unlavoro del cervello”:dall’altezzosa SignorinaSnob alla manicure Cesira,fino alla popolana SoraCecioni, sempre al telefonocon “mammà”. Un campio-nario umano che la Valeriha saputo restituire conintelligente delicatezza,curandone anche la sceneg-giatura. Sua ultima creazio-ne: la commedia dal titolo“Non tutto è risolto”, cheha debuttato al Teatro

Valle di Roma, un palco-scenico che ha visto fiorirel’artista nei suoi annigiovanili. Una “Petrolini ingonnella”, come lei ètutt’ora fiera di esserechiamata, una donna forteche ha attraversato ilfascismo e che degli anniduri del dopoguerra ricordatuttavia la possibilità per igiovani di raggiungeretraguardi importanti, metache oggi appare molto piùdifficile. E’ anche perquesto che l’artista si èspesa molto per la diffusio-ne della cultura ed inparticolare della lirica,ospitando a casa sua igiovani studenti ed offren-do loro aiuto a sue spese(il presidente della Repub-blica Napolitano l’haappena insignita del titolodi Cavaliere di Gran Croceper i suoi meriti artistici eculturali). E, scherzandoma non troppo, dice: “Miamadre mi disse che micomprò a 50 lire con losconto. Costavo pocoallora e mano a manotornerò a costare poco, datii tagli ai budget teatrali”.Un riferimento amaro chenon è stato tralasciato daAndrea Nobili, assessorealla Cultura del Comune diAncona, che ha sottolinea-to come la presentazionedell’autobiografia fosse unmodo per far emergere latanto bistrattata cultura(l’incontro, patrocinatodall’assessorato di Nobilicon la collaborazione dellaLibreria Feltrinelli, è statocurato da Gabriella Papinie Lucio Benenati). E conFranca Valeri è stato così:in punta di piedi e consottile ironia per celebrarela grandezza dell’arte.

Resterà allestita finoall’8 maggio, al CentroArti Visive Pescheriadi Pesaro, “Naufra-gio”, la mostra persona-le di Giovanni Ozzola(sua opera nella foto)realizzata in collabora-zione con la GalleriaContinua di San Gimi-gnano. “Naufragare èfermarsi involontaria-mente verso il luogoprestabilito, una vera epropria rinascita, unmomento estremo”: cosìl’artista (nato a Firenze,vive e lavora tra Pratoe Parigi), che ha elabo-rato per lo spazio dellaPescheria un progettoespositivo ispiratoall’idea del naufragioin un territorio indefi-nito come il mare e alconcetto del trascorreredel tempo. La mostra, acura di LudovicoPratesi, prende avvioda un’opera che sugge-

Il naufrago Ozzola in mostrarisce una riflessione sulpassato, il relitto diuna vecchia barca dipescatori illuminata

dall’interno dallascritta al neon Tomor-row and yesterday, cheproietterà le ombredelle assi divelte delloscafo sulle paretidell’ex Chiesa del

Suffragio. Al centrodello spazio, allestitoun trittico di immaginifotografiche di grandi

dimensioni che rappre-sentano la superficiedell’acqua animata dalriverbero di alcunegocce di pioggia.Immagini che riportanola memoria ad un

tempo sospeso e indefi-nito, colto dall’artistain una dimensioneassoluta e quasi metafi-sica. Nella salettaretrostante, proiezionedel video Garage,sometimes you can seemuch more, una serran-da che si alza e siabbassa sul mare, inomaggio al dipintoRoom by the sea diEdward Hopper. “Leaperture rappresentanoun futuro a cui tendere,delle soglie dove èpossibile sentire unpositivo ignoto –spiegal’artista–. Il rumore delmovimento meccanicodella serranda va astridere con l’aperturadell’orizzonte sul mare,divenendo così diafram-ma tra due dimensioni”.La mostra osserva ilseguente orario: 10/12-17.30/19.30, chiusolunedì.

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Il grande derby ad Ancona

29PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

VELA

BASKET

Presentata la stagione agonistica 2011 del Club maceratese, con velisti che regateranno a competizioniitaliane, europee e mondiali, sostenendo prove in classi olimpiche in proiezione Londra 2012

Civitanova punta all’iridatoOltre cinquanta gli atleti impegnati nelle competizioni nazionali ed internazionali

Il presidente del teamCristiana

Mazzaferro,pluricampionessa mondiale 420:

“L’obiettivo è di promuoverela nostra affascinante

disciplina a tutti i livelli:dalle scuole agli adulti,oltre a manifestazioni

e squadre agonistiche”

Promuovere la vela a tutti ilivelli, partendo dalle scuo-le finendo con gli adulti,

oltre a manifestazioni e squadreagonistiche: è lo slogan lanciatoda Cristiana Mazzaferro, pre-sidente del Club Vela Portocivi-tanova e pluri-campionessa mon-diale 420, nel corso della pre-sentazione della stagione agoni-stica 2011, nello specifico lesquadre e il calendario, con im-portanti obiettivi legati alla con-quista di titoli a livello italiano,europeo e mondiale, con test ba-silari per la partecipazione alleOlimpiadi di Londra del 2012.La multidisciplinarietà della vela,sport che consente a professioni-sti ed appassionati del settore dispaziare dalle classi olimpichealle regate oceaniche, dai mono-tipi (barche tutte uguali) alle re-gate di altura, è stata protagoni-sta assoluta della serata. Nellaprossima stagione il Club mar-chigiano schiererà una squadracomposta da oltre 50 velisti, im-pegnati nelle competizioni aper-te alle derive (Laser, Optimist,Dragone, Dinghy), monotipi(Melges 24 e 32 piedi, Farr 40)e imbarcazioni d’altura categorieOffshore Racing Congress e In-ternational Rule Class. Tra i 12timonieri della classe Laser, alle-nati da Andrea Patacca, e im-pegnati nei circuiti Italia Cup,Europa Cup, campionati europeoe mondiale, spiccano i nomi diClaudio Vallesi, campione italia-no juniores 2007, di ValentinaGironelli, che con l’argento inCoppa dei Campioni (ReggioCalabria, 30 ottobre–1 novem-bre 2010) ha strappato un bigliet-to per il mondiale Under 16, e diSofia Capparuccini, che potreb-be farle eco in virtù della vittoriaa Salerno (5-7 marzo 2011) nelraggruppamento giovanile. Con-ta oltre 20 componenti la squa-dra degli Optimist, “guscio” avela riservato ai giovanissimi chequest’anno parteciperà a tutte leregate zonali, al circuito VolvoCup e alle regate per i più pic-coli quali la Coppa del Presi-dente e la Primavela. Il team,suddiviso in pre-agonisti e ago-nisti, è allenato dai coach Va-lentina Stronati e SebastianoPaolini. Tra i derivisti del clubmerita una segnalazione l’impe-gno di Gabriele Cingolani,esperto velista classe 1941, cheparteciperà a 4 regate nazionalie alla world cup dei Dinghyclassici. Tra i monotipi, “Armo-nia-Audi Fratelli Giacomel”,

“Melges 32” di Alessio Mari-nelli, “Uka Uka” e “Melges 24”di Lorenzo Santini, andrannoalla ricerca di consistenti soddi-sfazioni nei rispettivi appunta-menti nazionali, continentali emondiali. Oltre a Marinelli, il piùtalentuoso timoniere marchigia-

no con alle spalle 8 titoli nazio-nali, 2 europei e una vittoria allamitica Barcolana a bordo di“Armonia”, si faranno notarefacce conosciute come quelle diGabriele Benussi e Paolo Man-gialardo. Nel campo Orc In-ternational, il guidone sociale

verrà rappresentato da una de-cina di equipaggi e la sfida saràall’insegna di “Calipso IV”, “Al-tair 3” e “MP 30+10”, rispetti-vamente armate da Piero e San-dro Paniccia e dal Pierdome-nico Sailing Team. Ambiziosigli obiettivi di questi team chesaranno impegnati nei campio-nati italiani e mondiali di cate-goria. Gli impegni di “Tike”, ilmaxi yacht di proprietà di Mar-co Serafini, si concentrerannosulle competizioni long distance

nel Mediterraneo: la Rolex Mid-dle Sea Race, la Maxi Rolex Cupe la Palermo-Montecarlo. Perquanto riguarda le regate orga-nizzate a Civitanova Marhe, ilcalendario è davvero vario: 12eventi tra febbraio e settembreche interesseranno le classi Opti-mist, Laser e Altura. Il TrofeoBiancucci (classe Optimist, 3aprile) e l’Italian Cup (Orc Inter-national, 4-5 giugno), due appun-tamenti di selezione per i cam-pionati italiani delle rispettive

classi. Tra agosto e settembre sisvolgeranno gli appuntamenticlou del calendario: il campiona-to nazionale della classe Laser(22-27 agosto), che vedrà al viapiù di 300 timonieri provenientida tutte le regioni d’Italia, la SoloAutolux, unica competizione persolitari corsa su barche di serie(3-4 settembre), e il campionatodel Medio Adriatico, evento Orcinternational intitolato alla memo-ria di Luca ed Enrico Dignani(24-25 settembre).

Un momento dellaconferenza stampa.Da sinistra: il tenentedi vascello MarioPoli; il presidentedel Circolo,Cristiana Mazzaferro;il sindaco diCivitanova Marche,Massimo Mobili,e il velistaMauro Canale

Il PalaRossini di Ancona

Il PalaRossini ospiterà, sabato 16 aprile, alle ore 21,la gara Fabi Shoes Montegranaro-Scavolini Siviglia Pesaro

Eliminare ilcampanilismo. Unsuggerimento euna speranza percambiare, in me-glio, lo sport nelleMarche. E l’ap-prodo della FabiShoes Sutor Mon-tegranaro nellaDorica, che si staconcretizzando, èun segnale, dispessore, per ribal-tare il secolaremodo di esserenella nostra regio-ne. La volontà di trasferirsi ad An-cona è una conseguenza delle dif-ficoltà createsi nel tempo con ilComune di Porto San Giorgio edella struttura, non più all’altezzadella situazione, il PalaSavelli, perl’attività di questa Società sporti-va. E in ottica futura, ormai pros-sima, trasferire le grandi societàsportive in città con adeguate strut-ture sportive, e non solo, è la so-luzione ideale per fornire una giu-sta risposta alle esigenze di squa-dre che militano nei massimi cam-pionati. Quindi, la possibilità chela Fabi Shoes si possa trasferirenel capoluogo è un segnale im-portante, indirizzato a superare lostorico schema del campanalismo.Dopo gli allenamenti in proiezio-ne del “Derby delle Marche”,Fabi Shoes Montegranaro-Sca-volini Siviglia Pesaro, in pro-gramma sabato 16 aprile, coninizio alle ore 21, al PalaRossini,il team piceno sta, seriamente, va-lutando, il trasferimento, definiti-vo, ad Ancona per ritrovare glistimoli, giusti ed opportuni, pertornare tra i protagonisti della se-rie A. “Il nostro eventuale appro-do nella Dorica –ha precisatoGianmaria Vacirca, direttore ge-

nerale della Fabi Shoes Monte-granaro- è ancora tutto da valuta-

re, comunque, la città di Anconaè e resta tra le nostre proprietà.La scelta definitiva la prendere-mo a fine stagione. Un campio-nato, quello che stiamo vivendo,particolare, con una classificacorta che ci pone sia il rischiodella retrocessione che la possi-bilità di entrare nel gruppo di teamche parteciperanno ai play off. In-tanto, dobbiamo concentrarci sulderby, un match molto importan-

te, anche perché in palio ci sa-ranno due punti decisivi per la

nostra squadra. Il nostro auspicioè di mettere in atto un bello spet-tacolo, ma anche quello di vince-re, non dimentichiamocelo. L’im-pegno costante che la proprietàdimostra nei confronti della squa-dra si è concretizzato per l’enne-sima volta con l’ingresso in so-cietà del noto manager Alessan-dro Crovetti, a testimonianza delfatto che continuiamo sempre aguardare verso orizzonti nuovi”.

È stato proprio Alessandro Cro-vetti, responsabile delle politichesocietarie della Fabi Shoes Mon-tegranaro, a sottolineare il rappor-to della Fabi Shoes con il capo-luogo regionale: “Montegranaro èla più piccola cittadina italiana adavere una squadra di serie A, mal’essere itinerante è da sempre ilsuo status, non disponendo di unimpianto adeguato nella propriasede. Ancona potrebbe rappresen-tare la casa perfetta, in quantol’impianto sportivo è eccellente e

dista da Montegranaro non più di50 chilometri. Perché non coglie-re questa occasione? Anche iosono curioso di stupire il ‘terzo’pubblico e sono convinto chequando gli anconetani avranno lapossibilità di vedere da vicino igrandi giocatori protagonisti diqueste due squadre, dai piccoliMestranzi e Collins, al lungo Forde al grande atleta Diaz, si appas-sioneranno sicuramente al grandebasket italiano”.

Roberto I. Rossi

su

Giovedi 14 aprile - ore 23,20Giovedi 14 aprile - ore 23,20Giovedi 14 aprile - ore 23,20Giovedi 14 aprile - ore 23,20Giovedi 14 aprile - ore 23,20Domenica 17 aprile - ore 13,05Domenica 17 aprile - ore 13,05Domenica 17 aprile - ore 13,05Domenica 17 aprile - ore 13,05Domenica 17 aprile - ore 13,05

LUCIANOGOFFI

Direttore generaleBanca Popolare di Ancona

32° anno

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MARCHEdomani APRILE 201130PAGINA

ROBERTO I. ROSSI

FOOTBALL AMERICANODolphins: i sogni sono realtàIl ritorno nella Dorica. Obiettivo: conquistare i play off

HANDBALLTornare a giocare al Do-rico: un evento per iDolphins, lo storico

team di football americano,creato e fondato nella prima-vera del 1982 ad Ancona eche negli ultimi anni ha giro-vagato per il centro Italia. Unasquadra robusta, sotto tutti gliaspetti, che s’impone l’obiet-tivo, come dichiara il presi-dente Leonardo Lombardi,di “varare entro l’estate 2011il progetto denominato ‘Dol-phins Experience’, dedicato alreclutamento di giovani daavviare al football americanopartendo dalle scuole medie(flag football) e proseguendocon le scuole superiori. Dopoi fasti del quinquennio di ini-zio millennio, coronato daiquattro Superbowl e dallepartecipazioni in Coppa deiCampioni, abbiamo dovutofare i conti con un cambio ge-nerazionale drastico e repen-tino. La politica è stata quelladi lavorare solo ed esclusiva-mente nel nostro territorio ese oggi possiamo disputareun campionato Ifl-Italian fo-otball league lo dobbiamoesclusivamente a questa fi-losofia”. E sul ritorno ad An-cona Lombardi dichiara:“Onore e merito a GianluigiLuchena, l’head coach, cheper troppi anni ha tirato avantila baracca da solo. Il fatto ditornare ad Ancona è una ere-dità della sua gestione, chequest’anno trova il corona-mento con il ritorno per legare interne dei Goes Dol-phins sull’erba dello StadioDorico di Viale della Vitto-ria, tempio dello sport anco-netano. Di questo dobbiamodire grazie all’assessore allosport del Comune di Ancona,Michele Brisighelli, e soprat-tutto al presidente dell’Anco-na 1905, Andrea Marinelli”.A proposito, il Comune diAncona ha messo nero subianco l’ipotesi di un campoda gioco dedicato… “Unobiettivo ambizioso in cuicredo nato dalla sinergia con

Per l’Handball LucianaMosconi Ancona, squadradi pallamano di proprietàdel presidente LorenzoGuzzini, quella in corsodoveva essere una stagionedi transizione, dopo l’espe-rienza dello scorso annonella massima serie italianae la successiva retrocessio-ne in A1. Invece, nonostan-te il ridimensionamentodella rosa della squadra edun’età media molto scesarispetto agli scorsi anni, inquesto finale di campiona-to la Luciana Mosconi stalottando per un nuovo sal-to di categoria nell’Elitedell’handball nazionale.Sarà il big match casalingodel 16 aprile, contro il Se-mat Fondi, terzo in classi-fica, a dire inevitabilmentese la Luciana Mosconi simetterà di nuovo in discus-sione in questa annata o sepotrà festeggiare anticipa-tamente l’ennesima splen-dida promozione.

Grande merito dei suc-cessi ottenuti dai dorici, in-seriti nel girone sud di untorneo che conoscono or-mai molto bene, va attribu-ito al vero e proprio tra-ghettatore della squadra, iltecnico Andrea Guidotti.L’allenatore, nato nel capo-luogo di regione, ha saputocimentare un gruppo soli-do nel corso degli anni,capace di mettere in mostra

Serie A1 – Decisivo il prossimomatch casalingo con il Semat Fondi

Luciana Mosconi in lottaper il ritorno in Élite

un gioco organizzato nei mi-nimi dettagli e all’avanguar-dia dello sport moderno. Ilresto, e non è certo poco, lohanno fatto i giocatori, che aloro volta hanno saputo rece-pire e mettere in atto al me-glio i consigli appresi. Il ri-cambio generazionale attualenon ha minimamente cambia-to i punti cardine su cui sifonda la filosofia del coachanconetano, che ha sempre piùpuntato sulla forza della squa-dra, piuttosto che sulle gioca-te del singolo atleta, valoriz-zando ancora di più la suaéquipe. Al momento di anda-re in stampa, la compaginemarchigiana ha appena supe-rato di slancio la temuta for-mazione dell’Albatro Siracu-sa al PalaVeneto, conferman-do il secondo posto in gra-duatoria (saranno promossi iprimi due team classificati)nella sesta giornata di ritornodell’A1. Lo ha fatto, come diconsueto, mettendo in mostra

un gioco tanto divertentequanto concreto, giusto perribadire il proprio stile. E inattesa della ripresa del cam-pionato, con la trasferta pu-gliese di Altamura, questo ilpunto di mister Guidotti:“Direi che la mia squadra siè comportata davvero moltobene fino a questo momen-to, siamo sicuramente sopraogni aspettativa. Sono piùche soddisfatto perché con-tinuiamo la nostra politicadi far crescere i giovani, ot-tenendo risultati ottimi. Nonabbiamo infatti stranieri, vo-gliamo dar spazio totalmen-te ai nostri ragazzi. Pensoanche che alla fine potreb-bero essere quelli dell’Am-bra a vincere il girone, mapoco importa dato che sa-liranno in Elite le primedue classificate e, per comesi sono messe le cose aquesto punto, noi puntere-mo a seguirli a ruota in gra-duatoria”.

la Stamura Rugby Ancona. Siparla del campo delle Palom-bare che potrebbe essere as-segnato alle nostre due socie-tà dedite a ‘sport di contatto’.Un progetto a medio termineche trova le fondamenta sul-la lungimiranza e sulla dispo-nibilità di mezzi della Fede-razione rugby”. Veniamo aglisponsor, anche qui tante no-vità oltre alle solite certezze:“Abbiamo avuto la confermada tutti gli sponsor della pas-sata stagione –precisa Lom-bardi-, segno che stiamo la-vorando bene sul territorio. Aquesto zoccolo duro di part-ner-amici si è aggiunta la B.D.Spa con il marchio Goes”. Ilmondo Goes è un concetto dilibertà ed indipendenza lega-to al movimento con intrigan-ti modelli di scooter e di quaddal ricercato design e dalleelevate prestazioni. Questonuovo arrivo, alle soglie delterzo decennio di vita, aprenuove prospettive ai Dol-phins. La Goes può diventarela chiave di volta per la no-stra attività agonistica e pro-mozionale. Faremo di tuttoper dimostrare di essere all’al-tezza delle aspettative di que-sto sponsor internazionale cheha creduto nel nostro dilettan-tismo professionale”. Lom-bardi non si sbilancia sui det-tagli economici, anche se voci

di corrido-io danno laGoes spon-sor deiDolphinsper almenoun trien-nio. Checampiona-to Ifl sia s p e t t a ?“Abbiamoepurato lospogliato-io da ele-menti ne-gativi –chiude iltimonieredei GoesDolphins–e puntiamotutto su diun mani-

polo di veterani, su tre ame-ricani collaudati e dalle gran-di doti umane e soprattuttosui nostri giovani. Un grup-po di venticinque-trenta ven-tenni che hanno davanti al-meno quindici anni di foot-ball. Noi investiamo su lorodandogli la possibilità di gio-care e crescere, a loro il com-pito di non tradire le nostreaspettative”.

In prossimità delle “noz-ze d’argento” con i GoesDolphins, coach GianluigiLuchena si appresta a gui-dare i dorici per la venti-quattresima stagione conse-cutiva. Un’alchimia misticaquella tra il tecnico pesare-se, dalle origini genovesi, ela franchigia dorica vissutatra alti e bassi ma sempre ecomunque con un punto fer-mo: giocare a football ame-ricano. Alla vigilia del viadel campionato Ifl 2011 loabbiamo intervistato. CoachLuchena, che cosa è il foot-ball per lei? “E’ una ragio-ne di vita che segue solo lafamiglia. Ho conosciutoquesto sport nel 1981 ed èstato amore a prima vista,perché il football ha deiprincipi formativi unici, èuno sport che porta un ra-gazzo a diventare uomoprendendosi responsabilitàverso se stesso e verso lasquadra. Lo spogliatoio di

una squadra di football contrenta e passa atleti è unospaccato della società in cui

viviamo, dove le diversitàdevono essere un valore ag-giunto per la costituzione

dell’amalgama che è allabase di ogni obiettivo spor-tivo, come sociale”.

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31PAGINAAPRILE 2011 MARCHEdomani

PAOLO PAPILI

CALCIO

VOLLEY

Marchemp:campus estivi pergiovani atleti

Tre le tappe del progetto, il viain programma lunedì 20 giugno

Marchemp, una scuolaregionale di alta specializza-zione pallavolistica, ideatadalla società Volley YoungOsimo, con il patrocinio dellaRegione Marche, in collabo-razione con “Le Marche delVolley”, il Coni, la Scuolaregionale dello sport e il Co-mune di Osimo, ha attivato uninteressante progetto impron-tato su dei campus estivi dovediffondere i valori e le tecni-che del volley ai giovani. Icorsi programmati si svolge-ranno nell’arco di tre tappe, laprima da lunedì 20 giugno asabato 25 giugno, la seconda,da lunedì 4 luglio a sabato 9luglio, la terza, da lunedì 11

luglio a sabato 16 luglio. Aicampus estivi potranno parte-cipare atleti che hanno giàgiocato in campionati agoni-stici. Marchemp nasce sotto ladirezione tecnica di MarcoPaolini, l’uomo che ha creatoil “modello falconarese” nel-la pallavolo, la supervisioneoperativa di Valter Matas-soli, ex nazionale ed ex gio-catore della Kutiba Falcona-ra, e si avvale della presen-za, in qualità di allenatori,di Joel Despaigne, “el dia-blo di Cuba”, e di Lele Fra-cascia, coach della EnergyResources Loreto, impegna-ta nel campionato di serieA2 maschile. “L’obiettivo

–riporta una nota di Mar-chemp- è di coinvolgere ra-gazzi e ragazze in età com-presa tra i 13 e i 20 anniche vogliono migliorare lapropria tecnica di base ecrescere anche sotto l’aspet-to tattico. Le iscrizioni sa-ranno accettate entro e nonoltre il 31 maggio 2011”.Marchemp si svolgerà nel-l’impianto del PalaBellini diOsimo. Per informazioni èpossibile andare sul sitointernet

www.pallavolosimo.org;[email protected],segreteria organizzativa, tel.388-6524159, fax 071-7131350.

Volley/F – Coppa Cev allaChateau d’Ax Urbino

La Chateau d’Ax Urbino ha vinto la Coppa Cev, pal-lavolo femminile, battendo la formazione russa della Di-namo Krasnodar per 3-1, dopo la vittoria ottenuta nellagara di andata per 3-0. Un successo molto importante peril team urbinate, impegnato nel campionato di serie A1.

Eccellenza Marche – Intervista con Andrea Marinelli, presidente dell’Ancona 1905: “Lapromozione in serie D è un primo passo molto importante. Il ripescaggio? Io non mi tiro indietro”

“Tutti uniti per tornare in alto”“Il prossimo anno potremmo avere un altro allenatore”

La vita del presidente AndreaMarinelli è cambiata moltoda sette mesi a questa par-

te. Soprattutto sono aumentate leresponsabilità nei confronti dellacittà, che, dopo il tracollo estivopost-Petocchi, non voleva esserepiù tradita. Marinelli ha investitotanto per costruire una squadranettamente più forte delle altre, machi sta nel mondo del calcio sabene che mai niente è scontato.Alla fine è andata bene e lui perprimo può tirare un grosso sospi-ro di sollievo.

Presidente, quali sono le suesensazioni dopo aver ottenuto lapromozione in serie D?

“Sono forti e intense. Adessoguardo al futuro con maggior se-renità, anche perché sento moltafiducia intorno a me: credo si stiaricreando quel sano entusiasmoche mancava da anni nella nostracittà, anche se la squadra militavain categorie superiori. A causa digestioni spesso poco credibili, nonc’era più quel senso di apparte-nenza che invece sto riscontran-do adesso. Nel momento più brut-to del calcio dorico sono stati sot-toscritti oltre due mila abbonamen-ti, un dato che la dice lunga sullavoglia di riscatto degli sportivi.

Sono certo che presto la città cidarà ulteriore fiducia”.

Da chi le sono arrivati i com-plimenti più belli?

“Ho ricevuto una montagnadi telefonate, in molti hanno capi-to quanto tenevo a sposare que-sto progetto”.

Era il minimo visto che haridato una dignità alla città…

“Dopo un’estate tribolata do-vevo darmi da fare per forza. Lapromozione guadagnata è un pri-mo passo per tornare a sorridere”.

Come programmerà il futu-ro? Mister Lelli resterà in sella?

“Non nascondo che sulla pan-china dell’Ancona il prossimoanno potrebbe sedere un altro tec-

nico. Questo non significa che midimentichi del grande lavoro svol-to da Marco Lelli. Anzi, potreb-be rimanere con un altro incaricoimportante: è un ragazzo onesto,umile e di lui mi fido ciecamente.Valuteremo insieme nel momen-to opportuno”.

Qualche giocatore merite-rebbe la conferma, è d’accor-do?

“Se in particolare la doman-da è rivolta verso Genchi o Pesa-resi, non ho dubbi: basterà unastretta di mano per accordarsi,sono due colonne della squadra,ma ne riparleremo più avantiadesso abbiamo altre priorità”.

La lotta con la Fermana è

ancora apertissima…“Fino all’ultima giornata lot-

teremo per vincere il campiona-to, la squadra lo sa bene. Sonoconvinto che adesso giocheremoanche meglio: l’assillo di vinceresempre poteva costarci qualchescherzo. Questo assillo adesso nonlo abbiamo più, voglio propriovedere come andrà a finire. LaFermana ha dimostrato ottimequalità, ma noi non regaleremonulla”.

A fine stagione che farà?Proverà a chiedere il ripescag-gio?

“Io non mi tiro indietro, l’hodimostrato, mi sembra. Se la cittàlo vorrà sarò pronto a questa eve-nienza”.

Quali saranno le sue prossi-

me mosse?“Inizierò a pianificare il futu-

ro molto presto. Abbiamo la pos-sibilità di guardarci intorno conmolto anticipo rispetto a tutte lealtre squadre, visto che ad aprilesiamo già stati promossi. Ho inmente di predisporre due strategieper il prossimo anno: se sarà serieD o Seconda divisione, ex-C2,non cambierà nulla dal punto divista organizzativo, saremo co-munque preparati”.

Riorganizzerà anche la strut-tura societaria?

“La nostra ‘famiglia’ è sem-plicemente meravigliosa. Potrei al-largare l’organico con personeoneste e preparate, vedremo”.

All’orizzonte due appunta-menti fondamentali: l’azionaria-

to popolare e la cittadella spor-tiva.

“Con i ragazzi dell’associa-zione di ‘Sosteniamolancona’ sia-mo d’accordo su tutta la linea, eil loro ingresso in società è im-minente. Dobbiamo soltanto ri-vedere qualche punto, ma sonocerto che riusciremo a trovare lagiusta sintonia. Per quanto riguar-da la gestione dello stadio DelConero e la realizzazione dellacittadella sportiva siamo ad unpunto cruciale. Aspettiamo l’okdel Consiglio comunale che si riu-nirà prossimamente. Mi auguroche, come avviene in altre città,gli oneri di gestione siano acces-sibili. Facciamo le cose per bene,tutti uniti per riportare l’Anconain alto il più presto possibile”.

Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai mes-Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai mes-Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai mes-Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai mes-Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai mes-saggi politici per le consultazioni elettorali del 2011saggi politici per le consultazioni elettorali del 2011saggi politici per le consultazioni elettorali del 2011saggi politici per le consultazioni elettorali del 2011saggi politici per le consultazioni elettorali del 2011Ai sensi della legislazione vigente e in attuazione delle disposizioni del Garanteper l'Editoria, si comunica che:a) i messaggi politici saranno accettati e pubblicati fino al 30 maggio 2011compreso;b) viene garantita a tutti i soggetti interessati (partiti, movimenti politici ecc.) laparità nell’accesso agli spazi per messaggi politici elettorali;c) fermo il generale divieto di slogan denigratori, di prospettazioni informativefalse e di tecniche di suggestione, il messaggio politico elettorale è ammessonelle seguenti forme:a. annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze, discorsi;b. pubblicazioni destinate alla presentazione dei programmi delle liste, dei

gruppi di candidati e dei candidati;c. pubblicazione di confronto tra più candidati.

d) Ogni messaggio politico elettorale dovrà recarea. L’indicazione del committente responsabile;b. La scritta “messaggio elettorale”.

e) Tariffe Edizione RegionaleTariffe Edizione RegionaleTariffe Edizione RegionaleTariffe Edizione RegionaleTariffe Edizione Regionale valide per tutto il periodo interessato (in Euro,IVA 4% Esclusa, colori):

In relazione alle consultazioni elettorali del 2011, visto il provvedimento del Garante perla radiodiffusione e l'editoria pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Gruppo Alceo MorettiComunicazione ha previsto spazi destinati alla pubblicità elettorale sulla testata:

PUBBL IC I TA’ E L ETTORALE

Formato DimensioniQuadrotto mm.137x105 € 180,00180,00180,00180,00180,00Piede di pagina – 24 Mod. mm. 280 x 90 € 350,00350,00350,00350,00350,00¼ Pagina – 27 Moduli mm. 137 x 207 € 400,00400,00400,00400,00400,00½ Pagina – 54 Moduli mm. 280 x 207 € 750,00750,00750,00750,00750,00Pagina Intera – 108 Mod. mm. 280 x 420 € 1.350,001.350,001.350,001.350,001.350,00

Date utili per la programmazionePrenotazione spazi e consegna materialiPrenotazione spazi e consegna materialiPrenotazione spazi e consegna materialiPrenotazione spazi e consegna materialiPrenotazione spazi e consegna materiali Data di distribuzioneData di distribuzioneData di distribuzioneData di distribuzioneData di distribuzioneVenerdì 8 aprile Mercoledì 13 aprileVenerdì 6 maggio Mercoledì 11 maggioNote: Note: Note: Note: Note: Si accettano sia avvisi in bianco e nero sia in quadricromia. Non sono previsti sconti quantità. Sonoescluse commissioni di agenzia. E’ previsto esclusivamente il pagamento anticipato nelle forme: percontanti, assegni bancari, assegni circolari, carte di credito se disponibile. Termine di prenotazione dellospazio e consegna del materiale: 3 gg. prima della data di pubblicazione

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