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Prima delle vacanze estive il Signore ci aveva parlato di guarigione e liberazio- ne attraverso i profeti Geremia e Isaia. Ora siamo stati invitati ad essere corpo. In più preghiere il Signore ci ha ammo- nito riguardo la nostra condotta. Una profezia mentale nelle primissime pre- ghiere diceva così: " Se toglierai di mezzo a te il puntare il dito e il parlare empio, la tua giustizia brillerà come il meriggio e la tua ferita guarirà presto". Ci ha invitato ad essere una cosa sola, ci ha chiamati all'unità e attraverso la nostra unione risana le ferite. Ed è pro- prio attraverso l'unità che passa la no- stra salvezza e quella degli altri: siamo stati infatti invitati all'evangelizzazione. Nel corso di questi mesi siamo più vol- te ricaduti nelle nostre debolezze e fra- gilità, attraverso san Paolo ci dice "Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi" (gal 5,1). Siamo stati riscattati, la nostra libertà ha avuto un prezzo. Come spesso accade quando ricadiamo nelle nostre debolezze, non riusciamo ad alzare il nostro sguardo, siamo pie- gati su noi stessi, e puntualmente il Signore ci si è fatto vicino per dirci che ci ama e ci chiama per nome, invitan- doci più volte a cercarlo. Giacomo SEMINARIO di EFFUSIONE 2014 :SPECIALE pag. 2segg CONVOCAZIONE REGIONALE RNS pag 4-5 GIORNATE COMUNITARIE pag.7 AUGURI PEPPINA pag.7 MONTESILVANO 2015 pag.8 LIETI EVENTI in FRATERNITA’ pag.9 MAGNIFICHE NOTIZIE VIENI,SIGNORE GESÚ!! COMUNITÁ’ MAGNIFICAT MAGIONE-AGELLO Num.3- Aprile 2015 MARANATHA LA RUBRICA DEL GIOVEDì CONTINUA A PAG.3 Nel mio cuore, e vor- rei anche nei vostri cuori, ci sono due verità, una che dà tristezza e dolore, e un’altra che dà gioia e forza. Qual è la tri- ste verità? Nel mondo si muore con troppa facilità. La vita è di- sprezzata, rifiutata, violentata, uccisa. Troppi uomini e don- ne, troppi bambini e anziani, troppe famiglie diventano ogni giorno più povere, perseguitate, ab- bandonate. Gridano giustizia, gridano pace, gridano misericordia e non ne trovano. E nella Terra dei nostri Padri nella fede, nella Terra dei patriarchi e dei profeti, nel Medio Oriente, nella Terra Santa, nella Terra di Gesù, trop- po sangue continua a scorrere e troppi leader sembrano rassegnati all’impotenza, sottomessi al male e alla morte. E ora la buona notizia: nel tempo della crisi, non è in crisi l’amore di Dio, non è in crisi l’amore che Gesù è venuto ad insegnarci e che è per ogni uomo... L’amore di Gesù non è in crisi Chi canta bene, pre- ga due volte" suggeri- sce S. Agostino, per- ché "il cantare è pro- prio di chi ama". Il canto è infatti una grazia che ci allena all'amore. Ci insegna un'armonia che è ab- bandono di sé, obbe- dienza all'azione dello Spirito, "magnifica" la nostra anima sino a farla esultare, ardente, come "viva fiamma d'amore" verso il suo Creatore. I suoni, le voci, le parole diventa- no così la più alta e- spressione di preghiera. Il canto ci eleva supe- rando ogni nostro limi- te e divisione, ci educa ad essere membra dello stesso Corpo. Durante la preghiera, con voci di giubilo, contribuiamo tutti nel cantare e la prossima volta che si intonerà “MARANATHA, VIE- NI SIGNOR” vogliamo sentirvi forte!!! Il piccolo staff

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Prima delle vacanze estive il Signore ci

aveva parlato di guarigione e liberazio-

ne attraverso i profeti Geremia e Isaia.

Ora siamo stati invitati ad essere corpo.

In più preghiere il Signore ci ha ammo-

nito riguardo la nostra condotta. Una

profezia mentale nelle primissime pre-

ghiere diceva così: " Se toglierai di

mezzo a te il puntare il dito e il parlare

empio, la tua giustizia brillerà come il

meriggio e la tua ferita guarirà presto".

Ci ha invitato ad essere una cosa sola,

ci ha chiamati all'unità e attraverso la

nostra unione risana le ferite. Ed è pro-

prio attraverso l'unità che passa la no-

stra salvezza e quella degli altri: siamo

stati infatti invitati all'evangelizzazione.

Nel corso di questi mesi siamo più vol-

te ricaduti nelle nostre debolezze e fra-

gilità, attraverso san Paolo ci dice

"Cristo ci ha liberati perché restassimo

liberi" (gal 5,1). Siamo stati riscattati,

la nostra libertà ha avuto un prezzo.

Come spesso accade quando ricadiamo

nelle nostre debolezze, non riusciamo

ad alzare il nostro sguardo, siamo pie-

gati su noi stessi, e puntualmente il

Signore ci si è fatto vicino per dirci che

ci ama e ci chiama per nome, invitan-

doci più volte a cercarlo. Giacomo

SEMINARIO di EFFUSIONE 2014 :SPECIALE pag. 2segg

CONVOCAZIONE REGIONALE RNS pag 4-5

GIORNATE COMUNITARIE pag.7

AUGURI PEPPINA pag.7

MONTESILVANO 2015 pag.8

LIETI EVENTI in FRATERNITA’ pag.9

MAGNIFICHE NOTIZIE

VIENI,SIGNORE GESÚ!! COMUNITÁ’ MAGNIFICAT MAGIONE-AGELLO

Nu

m.3

- A

pr

ile

20

15

MARANATHA

LA RUBRICA DEL

GIOVEDì

CONTINUA A PAG.3

Nel mio cuore, e vor-

rei anche nei vostri

cuori, ci sono due

verità, una che dà

tristezza e dolore, e

un’altra che dà gioia

e forza. Qual è la tri-

ste verità? Nel mondo

si muore con troppa

facilità. La vita è di-

sprezzata, rifiutata,

violentata, uccisa.

Troppi uomini e don-

ne, troppi bambini e

anziani, troppe famiglie diventano ogni

giorno più povere, perseguitate, ab-

bandonate. Gridano giustizia, gridano

pace, gridano misericordia e non ne

trovano. E nella Terra dei nostri Padri

nella fede, nella Terra dei patriarchi e

dei profeti, nel Medio Oriente, nella

Terra Santa, nella Terra di Gesù, trop-

po sangue continua a scorrere e troppi

l e a d e r s e m b r a n o r a s s e g n a t i

all’impotenza, sottomessi al male e

alla morte. E ora la buona notizia: nel

tempo della crisi, non è in crisi

l’amore di Dio, non è in crisi l’amore

che Gesù è venuto ad insegnarci e che

è per ogni uomo...

L’amore di Gesù non è in crisi

“Chi canta bene, pre-

ga due volte" suggeri-

sce S. Agostino, per-

ché "il cantare è pro-

prio di chi ama".

Il canto è infatti una

grazia che ci allena

all'amore. Ci insegna

un'armonia che è ab-

bandono di sé, obbe-

dienza all'azione dello

Spirito, "magnifica" la

nostra anima sino a

farla esultare, ardente,

come "viva fiamma

d'amore" verso il suo

Creatore. I suoni, le

voci, le parole diventa-

no così la più alta e-

spressione di preghiera.

Il canto ci eleva supe-

rando ogni nostro limi-

te e divisione, ci educa

ad essere membra dello

stesso Corpo.

Durante la preghiera,

con voci di giubilo,

contribuiamo tutti nel

cantare e la prossima

volta che si intonerà

“MARANATHA, VIE-

NI SIGNOR” vogliamo

sentirvi forte!!! Il piccolo staff

Pagina 2- Primo Piano

Cosa c'è dietro al seminario?

Come si organizza? Tanta

preghiera dai mesi precedenti,

infatti viene chiesto circa un

mese e mezzo prima alla pre-

ghiera comunitaria di pregare

per questo evento. Sono un

paio d'anni che i responsabili

di fraternità affidano ad una

equipe di "preparare" il semi-

nario. L'equipe deve trovare il

luogo dove si svolgeranno le

catechesi e le condivisioni,

deve preparare gli inviti e fare

le locandine da appendere

nelle varie chiese parrocchiali

e scegliere chi saranno i cate-

chisti nelle varie tappe del

seminario. Naturalmente non

è solo una cerchia ristretta di

persone a portare avanti il

seminario, ma tutti i compo-

nenti della fraternità. Per la

pulizia delle sale, ad esempio,

si attivano sempre molti fra-

telli, così come nel preparare

qualcosa da mangiare al ter-

mine degli incontri, per non

parlare di tutti gli annunci che

vengono fatti, e non solo in

chiesa, ma tra amici e parenti

portando la propria testimo-

nianza. Quella dell'equipe è

una bella esperienza, perché

rafforza i rapporti con i fratel-

li, soprattutto con quelli con

cui hai meno condiviso e che

conosci meno, nonostante la

stanchezza e un giorno in più

in cui non ci si riposa o non si

trascorre come si vorrebbe,

ma come al solito sono i frutti

a farti vedere come quelle

sere, era importante incontrar-

si per vedere anche un solo

viso cambiato in fratelli/

sorelle che non conoscevi, o

magari più serenità nel tuo

cuore. Giacomo

Dietro le quinte

Vivevo una semplice vita

da cristiana, pregando e

andando alla Santa Messa;

ma una domenica mattina

alla fine della celebrazione

una ragazza ci ha parlato

di un cammino chiamato

"Seminario di vita nuova

nello Spirito Santo". Ho

sentito dentro di me un

forte desiderio di parteci-

pare. Durante questo per-

corso grazie ai fratelli

della comunità ho provato

intense emozioni riceven-

do tanti messaggi dal Si-

gnore. Al termine di

questo cammino di fede

ho avuto il miracolo di

incontrare Gesù nello Spi-

rito Santo e da quel giorno

la mia vita è cambiata.

Ogni giorno prego il Si-

gnore affinché mi accom-

pagni per il resto della mia

vita. Grazie. Anna Maria

Se avessi dovuto far conto sulle mie capacità dialettiche o

ancor peggio peculiarità caratteriali, me ne sarei rimasta sedu-

ta senza aprire bocca. Ma il Signore, durante le riunioni per

organizzare il seminario di Vita Nuova 2014, con più Parole

ha palesato il suo intento: USCIRE! Annunciare a quanti più

possibile il suo invito. Ho sentito forte di dover agire per ser-

vizio. Per rendere quel “grazie” a Dio, che qualche anno pri-

ma mi ha permesso di incrociare il suo sguardo proprio attra-

verso l’Effusione. E così ho fatto la mia micro-testimonianza

all’ambone durante una celebrazione eucaristica di domenica

mattina a Magione, supportata dalla presenza fisica e morale

di alcun fratelli dietro di me. Come me, altri membri della

fraternità si sono resi disponibili per annunciare l’inizio di un

nuovo seminario, ricoprendo quante più messe possibili nei

dintorni. Fratelli, fidiamoci di Gesù! Incapaci, incerti, inade-

guati … non importa come possiamo sentirci. Se Dio ci vuole

mezzi per un suo progetto, cerchiamo di darGli il nostro SI!

l’Ale

Abbiamo

incontrato GESU’ :

È VIVO!

SPECIALE–

Seminario di Effusione 2014

SEMINARIO DI VITA NUOVA

( Presentazione SEMINARIO Giuseppe Piegai 11ottobre

L’esperienza fatta è la stessa che 2000 anni prima vissero gli appartenenti al popolo ebraico in Galilea: cominciare a conoscere

il vero volto di uno “Strano Maestro”: Gesù! Il Signore in questo primo incontro, ci invita a rinascere dall’acqua (con il Battesi-

mo) e dallo Spirito (con l’AMORE di Dio) per entrare nel Regno dei Cieli ( come fece con Nicodemo)! … Gesù poteva scende-

re dalla croce ma che fa? Chiede il perdono di coloro che ha di fronte,che lo hanno insultato e maltrattato. Prega per loro! Allora

gridò e poi spirò. Ciò viene descritto da tutti gli evangelisti. Questa parola “spirare” è diventata sinonimo di morire ma Gesù

SOFFIO’, MANDO’ FUORI LO SPIRITO. Quello Spirito dell’AMORE di Dio che si effonde sugli uomini perché essi riesca-

no ad AMARE. Qualunque fosse il nostro punto di partenza, il Signore durante questo Seminario aveva di più da dare a tutti!

Dio ti ama Rita Sateriale 18 ottobre 2014

Gli anni, le situazioni capitate nella vita,

le abitudini ci hanno induriti, inquadrati.

Ma il Signore con questa seconda tappa

ci vuole intenerire il cuore. Si relaziona

a noi come bambini, tenuti tra le Sue braccia sicu-

re. L’apostolo Giovanni in una sua lettera tra i

tanti appellativi dati al Signore, ci dà una notizia

bellissima: Dio è AMORE, però non un amore

generico, ma oggi Dio

AMA me! AMA te Mo-

nia! AMA te Morena!

Ama ciascuno di noi e

non ci AMA per scher-

zo! Questo amore oggi è

per te. La scelta: speri-

mentare o meno cosa

significhi essere amato

dal Padre.

1 Pagina 3-Speciale

Il peccato e le sue conseguenze Andrea Orsini 25 ottobre 2014

Il “desiderio di possesso”(Caino) uccide il “soffio di vita”(Abele). E sono entram-

bi dentro di noi. Ma spesso nel nostro essere un po’ schizofrenici, Caino ha la

meglio. I peccati ( il rubare, l’uccidere, il commettere adulterio, il dire falsa testi-

monianza,…) sono quello che costruiamo intorno per difendere la nostra vita, per

sentirci AMATI … senza renderci conto che tutto ciò ci mette in fuga da noi

stessi/ dall’altro/ da Dio. L’unico peccato che non verrà perdonato è quello allo Spirito San-

to, che significa non rispondere all’amore di Dio. Cerca l’ordine di Dio per la tua felicità !

Rispondi al messaggio che il Signore in tutta la Bibbia, fatta eccezione per le prime dieci

pagine della creazione, palesa: “Torna a Me, Io ti AMO”!

SEGUE DALLA PRIMA

Sì, ognuno è qualcuno da ama-

re! Ogni uomo: i più deboli e

disperati e allo stesso tempo i

nemici di questo stesso amore di

Gesù. E’ amore che va a chi

subisce il martirio e a chi provo-

ca il martirio, a chi soffre ingiu-

stamente e a chi provoca ingiusti-

zie. Gesù non ci ha chiesto di

pregare solo per i buoni, ma an-

che per i cattivi. E noi, soprattut-

to noi che abbiamo a cuore il

nome di Dio, dobbiamo pregare

di più perché il nostro cuore non

diventi cattivo, non si addormen-

ti, non riduca la potenza di que-

sto amore. Il mondo è malato

d’amore, ma noi abbiamo la me-

d i c i n a p e r g u a r i r l o !

Salvatore Martinez (intervenuto

durante la 63 edizione del Natio-

nal Prayer Breakfast a Washin-

gton, raduno internazionale di

leader politici, religiosi e della

società civile provenienti da oltre

150 paesi del mondo, che si in-

contrano nel nome di Gesù e sot-

to l’ispirazione del suo Vangelo)

Gesù è la Salvezza Don Tonino 8 novembre 2014

… questa è la tua

certezza:

c’è UN

SOLO SIGNORE,

c’è una SOLA SALVEZZA!

Un Dio che ha assunto la mia

natura

s’è fatto mio fratello,

capace di soffrire

al POSTO MIO!

Siamo già stati salvati dal Suo

sangue, dobbiamo imparare ad

accogliere con fede questo im-

menso regalo.

3 Rimuovere

gli ostacoli Don Aldo Buonaiuto 15 novembre 2014

Il Vangelo dice del figliol

prodigo “γνωθι

σεαυτον”, la parola greca

che segna il SALTO DI

QUALITA’ : “… allora

RIENTRO’ in se stesso”.

Questo ritrovare

se stesso, ripen-

sare se stesso.

Riconoscere,

conoscersi per la

seconda volta,

veramente. Rinascere,

ricominciare. Ritornare ad

essere figlio di quel Padre

che fa festa per te! Risve-

gliarsi spiritualmente!Dio

non è schizofrenico. Ci

vuole puri di cuo-

re,veri,leali,onesti. E ci

chiama a questa conver-

sione. Tu quando lo fai il

tuo salto di qualità? Corri

in quel confessionale!Tira

fuori la tua sporcizia e

chiamala col nome. Cerca

il Signore fino a quando si

farà trovare!!!!

4

2

L’effusione dello Spirito San-to ha rafforzato il mio lega-me con Dio. È stato come sentirsi chiamati ad avvici-narsi a Lui e a confidare in Lui senza timore. Mi sono

sentita accolta e amata no-nostante il mio peccato e

compresa senza dover dire nulla. L’effusione dello Spiri-to ha riacceso in me la gioia di vivere in Cristo e di testi-moniare la Sua parola che dona pace agli uomini che

hanno il coraggio di seguirla. Irene

CURIOSITA’Durante una giornata comunitaria a livello regionale (a pagina succes-siva ne riportiamo il reportage), hanno partecipato sia Salvatore che Don Aldo. Ripensando alla catechesi di quest’ultimo, durante una riunione dell’equipe, “siamo stati intraprendenti e abbiamo avuto l’audacia” di invitarlo da noi. Grande la felicità ma anche lo stupore, quando ci ha confermato la sua presenza! ( sia per i molteplici impegni nazionali che per gli eventi con tante persone nei quali viene abitualmente coinvolto). Dimostrazione ulteriore di come sia importante mettersi nelle mani del Signore, anche osando, soprattutto se al centro di ogni progetto c’è LUI STESSO!

Pagina 4-Uscite

Relatori: Don Aldo/ Tarcisio Mezzetti/ Salvatore Martinez

(l’Ale)

Don Aldo Buonaiuto “Mentre stavo per strada, ho

aperto la Sacra Scrittura e Gesù ha parlato

così : “Desiderate intensamente i doni

dello Spirito Santo, soprattutto la profezi-

a. Chi infatti parla con il dono delle lingue

non parla agli uomini ma a Dio …” (I

Corinzi 14). Ho pensato: sto andando pro-

prio all’incontro carismatico del RnS!

Arrivato a Terni, ho cercato nel depliant

della giornata l’indirizzo del luogo verso

cui dirigermi. Ho letto bene? Villa dello

Spirito Santo! Non possiamo far altro

oggi, se non affidarci allo Spirito Santo,

testimoniando che è Persona. Persona

della Santissima Trinità, una cosa so-

la,famiglia perfetta. A differen-

za nostra, che su questa terra

siamo famiglia imperfetta. Che

Lui ci conduca a quell’unica

vera perfezione che è soltanto

nell’amore. Siate perfetti

nell’amore.” Così Don Aldo

Buonaiuto introduce la convoca-

zione regionale del Rinnova-

mento, che si è svolta il 5 otto-

bre 2014. Una giornata intensa, fatta di

forti momenti di preghiera e guarigione.

Tangibile la presenza di Dio che passa e

cambia i nostri sguardi, allevia i nostri

animi, sana i nostri pensieri. Don Aldo

insiste nella necessità di scegliere di met-

tersi in sintonia con il Signore, non solo

con il cuore ma anche con la mente, che

non può essere lasciata all’istintività.

" ...Gesù stese la mano e lo toccò dicendo:

«Lo voglio, sii risanato!». E subito la

lebbra scomparve da lui...”Gesù ci tocca!

Noi non siamo astratti. La guarigione

non è un gesto teorico, ma un atto reale,

visibile, concreto , come lo è l'EUCARI-

STIA. E Gesù vuole la risposta : "LO

VOGLIO CON TUTTO IL CUORE!LO

DESIDERO! Desidera di desiderare!

L’umanità impazzita di oggi dice che Dio

non serve, che si può fare a meno di Lui.

Questa la controcatechesi del maligno,

che conduce all’illusione

dell’onnipotenza, alla distruzione. Cerca

nella tua vita questa esperienza: vede-

re Gesù che si avvicina, facendo sì

che ci sia sempre meno distanza tra il

tuo essere e il Suo. E guariti, siamo

chiamati a servirLo. Perché tu pos-

sa essere il centurione di

qualcuno, come qualcuno lo

è stato per te! Il centurione

che scongiura per il proprio

servo, che nel peccato si

paralizza. Non fermare la tua

vita ad un vizio. Non ti abituare

alla paralisi. Fai funzionare quel

dono della FEDE per liberarti e

liberare.” Spunti indelebili che

Don Aldo ci ha regalato e che ho

voluto riportare il più fedelmente

possibile, perché possano essere

un input per tutti.

….La PREGHIERA DEL ROSARIO A PIAN DI MASSIANO

Un cerchio di persone riunite in pre-ghiera per recitare il Rosario insieme attorno alla statua della Madonna. A turno ciascuno è coinvolto, dovendo a voce alta proclamare un’Ave Maria o Padre Nostro che segue a quella del fratello che gli è vicino. La cosa poco comune è il luogo e l’ora in cui ci si ritrova : a mezzanotte a Pian di Mas-siano, nel parcheggio di fronte al pa-lazzetto sotto la luce di un lampione. Portare Gesù anche là dove Egli sem-bra “meno consono”, come il ritrovo perugino per antonomasia di prostitu-te, di donne schiavizzate sulla strada. Le nostre voci preganti si diffondono attraverso un altoparlante in questo piazzale buio e poco accogliente. Ge-sù non si nasconde,Gesù è anche qui, Gesù non lascia solo nessun figlio o figlia. Grazie a Don Aldo per averci invitati a vivere questa esperienza (che organizza da più di dodici anni insieme a Don Oreste e alla Comunità Papa Giovanni XXIII ), di cui Fiorella (madre di Albano) era fedele parteci-pante non volendo abbandonare que-ste donne a loro stesse. Chiunque abbracci l’idea che nel 2015 risulti inaccettabile pensare che le persone si possano comprare/sottomettere a schiavitù/torturare, può ogni sabato sera prendere parte a questa bella fol-lia (come Don Aldo stesso l’ha defini-ta). l’Ale

Tarcisio Mezzetti Don Aldo “passa poi il testimone” a Tarcisio, che

tutti conosciamo essendo uno dei veterani fondatori

della Comunità Magnificat. E’ lui che guida la pre-

ghiera di guarigione. Mi colpisce la sua stabilità spiri-

tuale, in contrasto con un corpo fragile, che porta i

segni di una vita longeva. Mantiene un tono di voce

regolare, il capo chino, una mano appoggiata

all’altare, concentrato, per nulla turbato... nonostante

le sue invocazioni, il suo proclamare l’amore liberan-

te di Gesù, suscitino vive manifestazioni di guarigione fra

coloro che ascoltano. Tarcisio ci ammonisce con la prima

verità che propina : “L’onnipotenza di Dio si ferma da-

vanti alla volontà dell’uomo. Se vogliamo fare un pecca-

to, noi lo facciamo.” Ma questo saggio ricurvo dai toni

schietti, mi appare sempre più retto, sempre più forte, forte

dell’amore di Dio. ”Lodare Dio perché Dio ci ama, non

perché vanno bene le cose. Eva avrebbe dovuto dire GRA-

ZIE a Dio non perché Adamo aveva sempre lo stesso nu-

mero di coste, ma perché Dio la amava! Quando le cose

Lodare Dio perché ci AMA, non perché vanno bene le cose

“Portiamo scolpito il nome di

Gesù sulla nostra vita!”

Pagina 5-Speciale vanno male, la colpa non è Dio.

Non tutte le situazioni vengo-

no da Lui ma Lui vuole che in

tutte ci comportiamo secondo

la sua volontà. Dobbiamo im-

parare a vedere che l’amore di

Dio per noi è eterno, immutabi-

le.” Una preghiera per curare i

ricordi, la memoria, la fantasia,

… che fa venire a galla in modo

manifesto non solo grandi trau-

mi ma anche piccole ferite di chi

è seduto davanti al Santissimo

esposto. Atti concreti che raffor-

zano la mia fede, la consapevo-

lezza che oggi ho di avere un Padre Onnipotente che si preoc-

cupa e occupa dei suoi figli e che ci vuole sgombri e felici.

Convertirsi e tornare al Signore Luigi Montesi 22novembre 2014

Nella nostra vita non sempre si vedono questi cartelli: il senso di marcia spesso è obbligato-

rio. La società, il mondo, le cose … tutto ci spinge in una direzione che non è quella di Dio!

Se vogliamo invertire la marcia, dobbiamo stare attenti alle occasioni che il Signore ci dà! Il

seminario di Vita Nuova è una di queste, una chiamata a convertirci … La conversione si

ottiene con l’arte del levare, togliendo i pezzi inutili per arrivare a tirar fuori dal blocco di

marmo l’UOMO NUOVO.

5

SPECIALE–

Seminario di Effusione 2014

Salvatore Martinez A conclusione, l’intervento di Salva-

tore Martinez, presidente nazionale

RnS, da me rinominato “lo

splendente”. Ogni volta

che mi è capitato di sentir-

lo parlare, ho pensato a

come lo Spirito Santo con-

ferisca carismi, illuminan-

do le parole di chi si serve

per evangelizzare. E’ or-

mai a distanza di mesi da

questa giornata, che ben in

mente mi rimane il para-

gone che portò ad esem-

pio. Una donna quando

indossa un brillante che le

viene regalato, si sente più importan-

te di prima anche se rimane la stessa.

Siccome quella cosa ha valore, lei

crede di avere valore perché la sta

indossando. Tutta diventa luce. C’è

gioia. Questo portatelo sul piano

spirituale. Noi che indossiamo la

luce di Gesù, quanto dobbiamo

sentirci importanti? Noi abbiamo

la gioia del cielo! La gioia che io

valgo perché c’è Gesù! Perché Lui

vale in me! Tu devi essere luce! “

Le stelle brillano di gioia dinanzi a

Colui che le ha create e le chiama e

rispondono ECCOMI,brillando nel

cielo” (Baruc 3). Il Salmo 8 dice che

noi siamo grandi più delle stelle.

Non permettiamo che ci sia un astro

nel firmamento che brilli più di noi

davanti al Signore! Quanto vale la

luce?Nel prologo di Giovanni si di-

ce :“in Lui era la luce, la luce splen-

dente nelle tenebre. Quanto più è

potente, quanto più ha valore … tan-

to più la vedi, tanto più fugge

l’oscurità!”. Questo mondo laico e

laicizzante si può stupire, ritrovan-

do la GIOIA. Ritrovando GESU’!

La gioia che deve diventare missio-

naria, portando Gesù nelle piazze,

proclamando la fede a voce alta! Del

resto se il verbo di Papa Giovanni

Paolo II era “aprire”, quello di Papa

Francesco è “USCIRE”! l’Ale

“ San Luigi Ma-

ria de Montfort, nel trattato del-la vera devozio-

ne a Maria, ci dice che

quando lo Spirito Santo

vede un’anima in-namorata di

Maria, vi vola subito!”

Chi ha incontrato veramente Cristo, non può tenerselo per sé, deve annunciarlo. (Giovanni Paolo II, “ Novo Millennio Ineunte”)

Pagina 6-Speciale

Gesù è il Signore Francesca Tura Menghini 29 novembre 2014

“Questo Signore che è così diverso dai signori

che conosciamo,lo vuoi come Signore della tua

vita?al centro della tua vita?”.

Occorre che Gesù divenga Re della nostra vita

perché possa discendere su di noi lo Spirito Santo promes-

soci da Lui stesso: il Paraclito!

La catechesi è stata preceduta da un gesto semplice ma

importante, che si

può riassumere con

questo slogan:

“Con Gesù mettici

il cuore”. Ciascun

partecipante ha

6 potuto prendere

un palloncino

rosso a forma

di cuore, il

proprio cuore

… con la possi-

bilità di lasciar-

lo andare, lasciarlo salire verso Gesù. Sotto un cielo cele-

ste con qualche nuvola che minacciava pioggia, in un

clima di preghiera accompagnata dal sottofondo della

chitarra e dei canti, alzando gli occhi per seguire lo

“spostamento del mio cuore”, ho pensato a come sia faci-

le arrivare a Dio quando siamo predisposti d’animo. Gra-

zie Signore! Perché ancora oggi ci permetti una esperien-

za viva di Te!

“Sarà bello se tra qualche mese(o forse anno),

ripensando all’esperienza del seminario, vi

ricorderete di questa scelta :

cercare di portare il cuore a Dio

in ogni circostanza!”

Una nuova Pentecoste Andrea Orsini La storia degli apostoli cambia il giorno di Pentecoste, quando vengono unti dallo Spirito

Santo. Attraverso l’Effusione, lo Spirito Santo dà una “scecherata” alla nostra vita (come

quella necessaria per rendere dolce una tazzina di caffè contenente zucchero), permettendo

all’amore di Dio già riversato nei nostri cuori per mezzo del Battesimo, di manifestarsi. Il

Signore toglierà da noi il cuore di pietra (chiuso/ fermo/…), per darci un cuore di carne. Un

cuore capace di avere gli stessi sentimenti che furono in Gesù, un cuore capace di AMARE. Senza

“dare la caccia” alla nostra umanità, lasciamoci amare dallo Spirito Santo. Lasciamoci assorbire

quotidianamente dalla VITA.

7

La promessa del Padre Luigi Montesi Non più io, ma Dio. Vivere ciò che viviamo in maniera completa-

mente nuova. Senza più contrasto tra vita e morte. La differenza è

tra vivere per se stessi/per le cose che fai e morire, o vivere per il

Signore e vivere. Deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci

assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta di fronte.

Corriamo verso il Signore con la follia innocente caratterizzante i

bambini.

8

Ritiro del Seminario d’effusione, a Cortona, presso il santuario di Santa Margherita (6-7 dicembre

Il mio rapporto con il Signore era piuttosto tiepido; pochi precetti da rispettare

osservati come e quando mi pareva, nella scala dei valori Dio prendeva gli ulti-

mi posti. Determinante per la svolta della mia vita è stato il pellegrinaggio a

Medjugorje dove messaggi, testimonianze,parole hanno fatto breccia nel mio

cuore. In seguito ho aderito al Seminario di Vita Nuova nello Spirito, ma anche

questo percorso è stato combattuto da pregiudizi e da forti discussioni con mia

moglie che mi hanno portato però ad arrendermi all’amore di Dio..così sono

arrivato al giorno dell’effusione. E’ stata una bella esperienza, ho sperimentato

una grande gioia e una grande pace; ho goduto dell’esperienza degli altri fratel-

li. A distanza di due mesi mi rendo conto che il mio comportamento è ancora

altalenante, i miei passi sono piccoli e incerti ma so che il Signore ha operato in

me un cambiamento, so di aver conosciuto un Dio diverso … vivo e presente

che aspetta il mio “SI” ogni giorno! Valter

apparve a molti,

infine apparve

anche a me!

il risveglio spirituale TALITÀ KUM! IO TI DICO ALZATI

Pagina 7-MagelloNews

“State attenti e

vegliate, vigilate

perché non sapete

quando il Signore

verrà” è stato

appunto questo, il

vegliare e lo svegliarsi il tema della

giornata comunitaria svoltasi a San

Savino il 21 Dicembre. Durante la mat-

tinata Don Antonio, che ha preparato la

catechesi, ci ha mostrato come spesso

noi non viviamo veramente ma siamo

immersi in un torpore che ci impedisce

di essere attenti. La vita presente di-

venta quindi una lunga notte e le atti-

vità frenetiche come un sognare, noi

invece dobbiamo svegliarci, perché c'è

un'altra vita! Non dobbiamo rimanere

schiavi dell'abitudine per-

ché il Signore dice “Io

vengo presto” e questa è

una certezza.

Dopo il pranzo ( comoda-

mente preparato e servito a

tavola dai novizi :) si è

parlato dei vari atteggia-

menti durante la preghiera

comunitaria: stare svegli e

attenti anche alle parole

degli altri, capire che la

preghiera comunitaria non

è per me, ma per noi.

Rachele

“Tu sei chiamato nella situazione in cui tu stai(qualsiasi essa sia),

a vivere la presenza di Cristo ed essere Cristo stesso in questo momento storico preciso … Il cristiano ha una grande re-

sponsabilità: quella di dire agli altri «Stai attento!C’è un’altra vita che non significa

assenza di responsabilità in questa realtà.» Sant’Ignazio di Loyola dice :

«Fai tutto come se dipendesse da te, sapendo che tutto

dipende da Dio!».”

Riappropriamoci di Maria

come sorella nella fede. Maria

ha saputo fare spazio, si è aperta

per far passare lo Spirito di

novità nella sua vita. Non ha

ricevuto tutta la rivelazione di

quello che sarebbe avvenuto: si

è fidata di quel Dio che ha im-

parato a conoscere attraverso le Scritture e at-

traverso il suo cuore. È entrata nella volontà di

Dio momento per momento non appianando ma

vivendo le contraddizioni della vita.

Il suo "meditando queste cose nel suo cuore"

non è un atteggiamento passivo ma è un voler

comprendere la logica di cose tra loro in contra-

sto: è un allenamento interiore per imparare a

15 febbraio 2015 FESTA della FRATERNITA’

Silvia Vecchini ( autrice del libro Miryam, incen-trato sul delineamento del personaggio di Maria attraverso diverse voci) ha tenuto la catechesi durante il po-meriggio di questa giornata comunitaria.

tenere insieme le cose slegate della vita.

"... È finito questo tempo sospeso, regalato per-

ché comprendessi fin dove posso comprendere,

perché iniziassi a camminare nella fede come

hanno fatto i miei padri prima di me. Perché

non temessi di prendere una strada nuova che

l o r o n o n h a n n o c o n o s c i u t o . . . "

Rita

Il 7 novembre alleati, amici e novizi si

sono incontrati per trascorrere una serata

insieme, cenando, pregando e condivi-

dendo. Il luogo scelto è casa della

Peppa, punto ormai di raduno per le tap-

pe della piccola comunità e catechesi per

alleati e amici. Dopo esserci salutati tutti

e aver cercato di tenere la padrona di

casa fuori dalla cucina, con successo, ci

siamo messi a tavola. Finita la cena si

spengono le luci, entra la torta. La Peppa

non se lo aspetta e regala a tutti il suo

sorriso. Della torta, oltre la bellezza e-

steriore, risalta una scritta tratta dal sal-

mo 92: " Nella vecchiaia daranno anco-

ra frutti, saranno verdi e rigogliosi per

annunciare quanto è retto il Signore,

mia roccia". Oltre la torta naturalmente

c'era anche il regalo, un libro per ac-

compagnarla e renderla sempre più

salda nella fede. Dopo questo momento

di gioia comune abbiamo fatto un breve

momento di preghiera e condivisione,

concluso con un video che mostrava

come il fare del bene fosse contagioso.

Giacomo

La Peppa non se lo aspetta e regala a tutti il suo sorriso.

Anche quest'anno, dal 3 al 6 Gennaio,

tutta la Comunità Magnificat si è riunita

a Montesilvano per il convegno genera-

le, un appuntamento importante e non

solo perché si celebrano le alleanze ma

perché si comincia un cammino che si

porterà avanti per tutto l'anno. Sono

stati infatti tre giorni molto intensi, uniti

da un unico filo conduttore: renderci

conto di essere figli e di avere un Padre.

Suor Roberta Vinerba, con le sue cate-

chesi, ci ha accompagnato in questi tre

giorni e con la sua simpatia e la sua

semplicità ha aperto numerose porte nel

cuore di ognuno di noi.

Come ho citato prima, l'argomento di

quest'anno era avere un Padre, e il no-

stro Padre è Dio. Spesso però abbiamo

un'idea sbagliata di questo Dio, lo ve-

diamo come qualcuno che, come l'anel-

lo del Signore degli anelli, vuole domi-

narmi, trovarmi, ghermirmi e incatenar-

mi. Invece Gesù ci ha rivelato un altro

Montesilvano 2015

Padre, un Padre buono, che ci prende per

mano e ci insegna a camminare, un Pa-

dre giusto che ci ama di un amore appas-

sionato che conosce una verità che non

ragiona, come la Pellicana del deserto

che, per sfamare i propri figli, si buca il

petto con il becco. Ma Dio è anche Co-

munione, avere un Padre significa farci

accogliere in seno al Dio che ci è fatto

conoscere dal Figlio e abita in noi attra-

verso lo Spirito Santo, siamo chiamati

ad entrare nel circuito d'amore della tri-

nità.

Siamo poi passati dall'avere un Padre a

diventare Padri, ogni paternità sulla terra

è infatti riflesso della paternità dei cieli,

e paternità è generazione alla vita, per-

chè si possa passare dalla schiavitù al

servizio, fare della propria vita un capo-

lavoro per gli altri.

Abbiamo visto quindi che il primo passo

per accorgerci di essere figli è ricono-

scere Dio come Padre, noi ci comportia-

Siamo figli perchè abbiamo un Padre

mo come bambini con Dio: alla nascita i

bambini stanno

con i pugni chiusi

e anche noi lo

facciamo dicendo

“la vita è per

me”, poi lo stato

adulto è caratte-

rizzato dalla ma-

no aperta, il gesto del dono ma noi dob-

biamo arrivare a fare un ulteriore passo,

quello di abbassare le mani in segno di

resa, non abbiamo niente da difendere.

Dobbiamo fare come la pellicana del de-

serto, soffrire e offrire.

Dobbiamo fare come ha fatto Gesù dicen-

do “eccomi, io vengo per fare la Tua vo-

lontà” fino all'umiliazione della croce, ed

è proprio nella croce che si manifesta

l'eros di Dio per noi, l'eros che è la forza

che non permette all'amato di rimanere in

se stesso, ma lo spinge ad unirsi all'aman-

te. Rachele

Il Convegno.. Dalla nostra prospettiva

Testimonianza della partecipazione al convegno generale di Montesilvano da parte di una nostra sorella: - Anastasia. Faccio parte del secondo anno di discepolato. Quest’anno ho partecipato per la prima volta al Convegno Generale della Comunità Magnificat che come ogni anno si tiene nel mese di gennaio a Montesilvano. E’ stata una bella esperienza! Sin dal principio mi sono trovata a mio agio ad iniziare dall’accoglienza, indescrivibile è stata la sensa-zione che si prova nel pregare e lodare Dio insieme a tan-tissimi fratelli. Tutto ciò ti fa sentire realmente parte di un solo corpo. Un’altra sensazione forte l’ho provata la seconda sera du-rante la quale c’è stata l’Adorazione. Mi sono trovata per la prima volta ad assistere ad una guarigione: in un primo momento ho avuto paura, ma una volta realizzato cosa stava succedendo, non sono riuscita a trattenere l’emozione in quanto si percepiva la presenza di Gesù che passando tra la folla toccava e guariva. Bellissima è stata la presentazione dei nuovi alleati, so-prattutto quando si presentavano le coppie formate da ma-rito e moglie, tanta tenerezza mi ha suscitato l’ultima cop-pia la più anziana, in quanto ho pensato che nonostante la loro età il loro affidarsi al Signore era incondizionato. La terza sera, quella della preghiera gli uni sugli altri, ero un po’ tesa, infatti non mi proponevo mai. Grazie a Dio quando hanno pregato su di me, nonostante io non li conoscessi, sono riuscita ad aprirmi senza alcuna difficoltà e timore, sentendomi liberata e felice. Importanti sono state le catechesi di Suor Roberta che hanno evidenziato come il matrimonio può essere compa-rato alla Trinità, in quanto legame, intreccio, amore forte e soprattutto accoglienza malgrado le diversità, fino ad arri-vare ad essere bisognosi l’uno dell’altro. Quest’esperienza mi ha fatto sentire una persona nuova, infatti da persona timida introversa quale sono mi sono ritrovata dopo ventisei anni di matrimonio a dire a mio marito in presenza di tanti fratelli: “sono innamorata di te!”….. Alleluia Pino

Qualche mese fa insieme ai fratelli della nostra Comunità Magnifi-cat di Magione – Agello, ci siamo recati al cinema per la visione del film “Cristiada”. Il film narra di una pagina drammatica della storia dell'America Latina agli inizi del 1900 e che ancora oggi vive nella memoria dei messicani, che portò ad una vera e sanguinosa guerra civile propriamente chiamata “Cristiada” (anni 1926-1929). Il Go-

verno messicano preoccupato dall'ascendente che la Chiesa aveva sul popolo e per contra-stare la libertà di culto dei religiosi cattolici iniziò a vara-re leggi per impedire alla Chiesa di avere un peso politi-co sul popolo stesso, promuo-vendo campagne di persecu-zione e denigrazione degli attivisti cattolici. Nel 1925 il

presidente Plutarco Elias Calles feroce politico anticlericale aumen-tò la repressione varando una legge che tentò di eliminare la Chiesa dal Messico , il clero fu espulso dal paese e furono vietate tutte le cerimonie e riti ecclesiastici, furono confiscate e chiuse chiese con-venti e seminari. Il popolo di fede cattolica non si arrese ma lottò fino alla morte, i ribelli si armarono e si organizzarono a formare un esercito unito ed efficace sotto la guida del generale Gorostieta. Pur sapendo che la battaglia non era facile i cristiani definiti “Cristeros” non si diedero per vinti e malgrado la crudeltà dell'esercito, non rin-negheranno mai la propria fede neanche di fronte al plotone di ese-cuzione. I Cristeros veri e propri martiri, sacrificarono la loro vita per la libertà del proprio culto religioso, grande esempio di coraggio e fedeltà al Signore è data dal tredicenne Josè Luis Sanchez protago-nista di quegli eventi il quale non ha esitato un solo istante ad accet-tare la sua esecuzione pur di non rinnegare la sua appartenenza a Cristo esaltandolo in un unico solo grido “Viva Cristo Re”. I Criste-ros che furono sterminati in questa battaglia, furono riconosciuti martiri e beatificati a distanza di decenni da papa Benedetto XVI . Questo film ci fa riflettere tanto e ci insegna che quando c'è la vera fede non si ha paura di niente neanche di affrontare la morte anche se a soli tredici anni. Pino

VIVA CRISTO RE!

Pagina 8-Uscite

Sabato 13 dicembre 2014 nella chiesa

di S. Giovanni Battista di Magione

Celestine ha detto il suo sì ad Olivier

davanti al Signore.

“Ho pregato tanto e ho chiesto di fare

altrettanto alle mie sorelle: ero stanca

di vivere in una situazione di peccato, e

alla fine mio marito ha detto

che era ora che ci sposassi-

mo!" queste le parole di Cele-

stine, riguardo la decisione di

sposarsi. Ha anche aggiunto: "

Per me era importante riceve-

re la benedizione di Dio sulla

mia unione, ho sempre deside-

rato sposarmi e volevo farlo

davanti al mio Dio".

"Prima di entrare avevo qual-

che timore, ma quando sono

entrata è passato tutto. E’ stato

emozionante vedere e sentire i miei

fratelli che suonavano". La liturgia del

matrimonio è stata animata dalla nostra

fraternità. "Il momento più toccante è

stato lo scambio delle fedi: mi vibrava

il cuore, quasi non ci credevo. Era un

mio desiderio, ma era lontano dai miei

pensieri perché non riuscivo mai a tro-

vare l'uomo giusto, ma il Signore ha

ascoltato i miei desideri".

" Ora che siamo sposati, siamo una

cosa sola e quello che più desidero è la

conversione di mio marito che non è

cristiano al 100%. Che il Signore possa

illuminare i suoi occhi e la sua strada

come ha fatto con me, che possa vivere

il matrimonio come Gesù e

Maria lo avevano pensato per

me! Mi rendo conto che non è

stata opera mia anche dalla

decisione di Olivier di sposarsi

in chiesa, in quanto lui non

crede molto." Un pensiero va

anche a chi ha organizzato il

suo matrimonio: “ I miei fra-

telli di comunità hanno messo

il cuore e le mani nel preparare

tutto; alla fine i miei amici

africani hanno detto che è stato

il più bel matrimonio e che faceva ve-

nire voglia di sposarsi". " Il matrimo-

nio è stato preparato in due mesi. Ave-

vamo pochi soldi e ho chiesto al Signo-

re di fare come alle nozze di Cana, che

bastasse tutto per gli invitati, e nei due

giorni di festa non è mancato niente".

Giacomo

Come è maturato il desiderio e quindi la decisione che vi ha portato ad unirvi in matrimonio?

Enzo: …. man mano col passare del tempo ci siamo resi conto che era un passo che si doveva fare in quanto ci vole-

vamo bene e soprattutto dopo la nascita di nostra figlia era nostra intenzione regolarizzare davanti al Signore la no-

stra posizione di coniugi e genitori.

Laura: ...era già nostra intenzione quella di sposarci in chiesa anche se ci siamo riusciti dopo dieci anni dal matrimo-

nio civile. Solo dopo l'inizio del nostro cammino spirituale, ci siamo resi conto però dell'importanza del matrimonio

davanti a Dio.

Cosa ricordate in particolare di quel giorno?

Enzo: ricordo di essere stato talmente emozionato a tal punto di non accorgermi che avevo messo la fede nuziale sul-

la mano errata di mia moglie. Mi rendo conto che se non avessi seguito questo cammino di fede tutta la cerimonia

sarebbe stata per me solo apparenza, ed invece l'ho vissuta pienamente nella grazia del Signore.

Laura: per me il ricordo più bello è stato quando sono entrata in chiesa, mi rendevo conto che colui che mi accoglie-

va ,era colui che mi aveva fatto la grazia di farmi incontrare il mio sposo. Inoltre nel momento in cui mi trovavo da-

vanti all'altare con Enzo al mio fianco e mia figlia davanti a noi che ci porgeva gli anelli, accresceva in me una forte

emozione che mi ha portato a realizzare che finalmente il Signore era entrato nella mia famiglia

Dopo la celebrazione in chiesa è cambiato in voi qualcosa?

Enzo: da un punto di vista personale non è cambiato niente perché amo sempre allo stesso modo mia moglie, da un

punto di vista spirituale invece è cambiato tanto in me perché ho testimoniato davanti a Dio la mia volontà di unirmi

in matrimonio con Laura avendo la Sua benedizione sulla nostra famiglia.

Laura: dopo aver fatto questo passo abbiamo capito l'importanza del matrimonio. Riusciamo ad avere più pazienza

tra di noi , ad ascoltarci ed a perdonarci, rendendoci responsabili e prendendoci cura l'uno dell'altro.

Pino

“per me

era

importante

ricevere la

benedizio-

ne di Dio

su questa

unione”

A Magello c’è aria di festa!!

MATRIMONIO DI CELESTINE E OLIVIER

Il giorno del Suo Matrimonio con Enzo,

Laura ha pubblicamente professato la

sua fede ed è stata ammessa nella Chie-

sa Cattolica!

AMMISSIONE ALLA FEDE CATTOLICA

Sac: Larisa dopo una decisione presa re-

sponsabilmente nello Spirito Santo, hai chie-

sto spontaneamente di essere ammessa alla

piena comunione della Chiesa cattolica. Ti

invito a venire avanti ed a professare la fede

cattolica davanti a questa comunità. In questa

fede oggi per la prima volta avrai parte con

noi alla mensa eucaristica del Signore Gesù,

segno dell’unità della Chiesa.

PROFESSIONE DI FEDE

Larisa: Credo e professo tutte le verità che la

santa Chiesa cattolica crede, insegna e annun-

zia come rivelate da Dio.

AMMISSIONE

Sac: Il Signore accoglie te Larisa, nella

Chiesa cattolica,Egli nella sua miseri-

cordia ti ha guidato ad ottenere nello

Spirito Santo piena comunione con noi

nella fede che hai professato

davanti a questa sua famiglia.

UNA DOPPIA FESTA!!

Pagina 9-Lieti Eventi

Pagina 10-Ritiri RITIRI A PIU’ NON POSSO!!

La testimonianza di Elena Betti, che rac-

conta la sua esperienza al ritiro:

Il ritiro del discepolato quest'anno è stato

diverso dagli altri, in quanto, questa vol-

ta, non mi aspettavo nulla di particolare,

anzi avvertivo tanta aridità e un gran vuo-

to nel cuore.

Il seminario è iniziato con la Santa Messa

e a seguire la Catechesi di un fratello di

Perugia, il quale, ispirato dallo Spirito

Santo, ha raccontato ciò che l'incontro

con il Signore ha cambiato nella sua vita.

Ogni volta che ci raccontava o portava

esempi, le parole passavano su di me una

Ritiro del Discepolato ad una come un macigno, che a poco a

poco , ha schiacciato quell'apparente

sensazione di superficialità che attraver-

sava la mia anima.

D'improvviso mi venivano davanti agli

occhi tutte le situazioni che sfuggivo

perchè troppo dolorose.

È stato provvidenziale il momento di

“deserto” che si è fatto, poiché proprio

in quel momento il Signore si è fatto

spazio nelle mie vicessitudini.

Era arrivato il momento di condividere il

mio “fardello” con Gesù Eucarestia. È

stato un momento intenso, durante il

quale i miei pensieri sono diventati un

vortice fatto di lacrime e tanto calore a

cui mi sono abbandonata.... in cui alla

fine mi aspettava un vigoroso abbraccio

di una sorella, che con molta delicatez-

za, mi ha tranquilizzata e messa a mio

agio, spiegandomi il perchè di certe

reazioni.

Infine questo ritiro, che era iniziato con

una certa insipidità, si è trasformato in

una nuova conoscienza di me stessa e

nella consapevolezza radicata, che il

Signore ancora una volta, ha vinto la

mia incredulità, dando vita e sapore

dove pensavo non ci fosse più.

Elena

Quest'estate a San Manno è stato orga-

nizzato un corso di formazione per ma-

estri del discepolato organizzato da

fratelli di Cortona e Perugia.

Durante la mattina

Don Livio ha fatto

una catechesi con-

frontando i Vangeli

sulla parabola del

seminatore da lui

rinominata “la pa-

rabola del...” poi-

ché potrebbe sì

essere la parabola

del seminatore ma anche la parabola del

seme, la parabola dei terreni e così via.

Nella sua catechesi don Livio ha messo

in evidenza le differenze tra i vari testi

mettendo così in luce l'importanza delle

singole parole e le sfumature di signifi-

cato che esse davano. Successivamente,

durante il pomeriggio, gli organizzatori

Corso per animatori di Discepolato Tra un articolo e l’altro….

Per gli alleati, il Noviziato e

la Piccola Comunità si è

svolto un incontro di due

giorni a Pieve del Vescovo,

al quale ha partecipato an-

che padre Jean Jaques, un

sacerdote che vive a Roma.

Durante il ritiro Oreste Pe-

sare, anche lui arrivato per

noi dalla capitale, ha parlato

attraverso l'Evangelii Gau-

dium di Papa Francesco,

interrogandoci sul nostro

essere Cristiani e sulla no-

stra chiamata di evangeliz-

zazione. Portiamo con la

nostra vita la gioia del Van-

gelo? E prima di tutto, noi

l'abbiamo sperimentata?

Come dice Papa Francesco

infatti, la gioia del Vangelo

è una gioia missionaria e

noi dobbiamo essere una

chiesa “in uscita”. A que-

sto, quindi, si collega la

nostra disponibilità, quanto

siamo disposti a offrire il

nostro tempo e la nostra

vita per donarla agli altri,

quanto siamo disposti ad

essere quei missionari di

cui la nostra società oggi ha

più che mai bisogno.

Rachele

Ritiro a Pieve del Vescovo

Albano ha perso la sua chitarra ma Elisa,

Alessio e Benedetta hanno bisogno di lui

per animare la Preghiera. Aiuta Albano a

percorrere la strada più

breve per arrivare alla sua

chitarra!!

Ci piace menzionare il progetto “Accoglienza San

Giuseppe” che sta prendendo forma nella Comu-

nità Magnificat e che ha come scopo quello di ospita-

re in case di accoglienza persone in situazioni di povertà molto con-

crete, mettendo al primo posto l’amore di Cristo e la relazione!Chi

si sente chiamato in causa in questo servizio, faccia un passo avanti!

Due sorelle invece si accingono a vivere una bella missione in U-

ganda, che ci documenteranno! Accompagnamole con la preghiera!

Il 25 aprile si sposeranno Adamo e Patrizia,due fratelli di Pistoia.

I nostri più vivi auguri !

Noi scegliamo Te,Signor! Noi Vogliamo amare Te! (Si “arruolano” nuovi giornalisti!! )

hanno diviso i partecipanti per una, a

loro dire, condivisione. Durante questo

momento però hanno dato il peggio di

sé stessi: parlando al telefono mentre le

persone parlavano, giudi-

cando negativamente la

catechesi o le varie condivi-

sioni e lasciando quin-

di,tutti un po' interdetti.

Dopo un attimo di confu-

sione hanno però spiegato il

senso del loro comporta-

mento, facendo capire l'im-

portanza dell'atteggiamento

che si ha durante quei momenti e come

questo può condizionare le risposte

delle persone. L'incontro è poi termina-

to con alcune “dritte” che maestri più o

meno esperti hanno offerto agli altri,

sperando che i prossimi anni abbondino

tanto di discepoli quanto di maestri ;).

Rachele

Aprile Maggio

Com

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15 10 Mary

11 Albano