Manzoni

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MANZONI e il Romanticismo Richiamo alla ragione → non è esaltata ma non è radicalmente rifiutata. L'attività culturale deve essere utile alla collettività, alla crescita interiore dell'individuo. Non c'è rifiuto delle scienze esatte. Coltivazione interessi in campo giuridico. Non pubblica mai nulla ma è partecipe agli eventi. Amico di quelli che danno vita al Conciliatore. Scrive una piccola ode : stile neoclassico. Colpisce i classicisti e indica i caratteri della poesia romantica. Lettera indirizzata a un classicista (marchese Cesare Taparelli d'Azeglio) “Sul Romanticismo” . Cerca di capire cosa c'è di nuovo e di diverso nel romanticismo → non accoglie mitologia, regole ecc. → cosa vuole essere? Pars destruens e pars costruens. È facile dire COSA NON È il romanticismo ma difficile capire COS'È. Documento storico, riassunto delle posizioni, definizione di una personale e originale visione manzoniana della letteratura. Cesare Taparelli d'Azeglio gli scrive una lettera in cui accenna alla polemica classico-romantica e attacca con molto garbo la posizione dei romantici convinto della loro caduta. Manzoni gli risponde con garbo ma con energia e riassume i principi fondamentali dell'estetica romantica. Afferma che la poesia e la letteratura debbano scegliere gli argomenti in base agli interessi del pubblico. Vi è una speranza che il pubblico, diventando più colto, ampli i suoi interessi. I lettori con questi temi si confrontano quotidianamente. Evitare temi che nascono dalla vita scolastica e lontani dalla realtà. Si sofferma sul “vero”: tale termine in letteratura trova spazio anche in ciò che è falso purché tali argomenti rispettino il vero storico e morale. Individua anche una tendenza religiosa del romanticismo. Il vero morale della fede cristiana è un argomento che deve essere affrontato. Lettera divisa in due parti. Prima parte (negativa). -Aspetti che accomunano gli scrittori romantici → rifiuto istanze classiche: -mitologia (criticata per ragioni estetiche, di opportunità e morali-oggetto della letteratura: il vero), -imitazione dei classici, -negazione esistenza di un bello perpetuo, -regole fondate sull'autorità dei trattati di retorica. -Ammette alcuni limiti dei romantici (eccessivo spirito polemico, gusto per l'orrido e il fantastico). -Considera il Romanticismo la definitiva soluzione di tutti i problemi estetici. -Esclude tutto ciò che è nero, scuro e per contrasto si possono quindi i punti fondamentali del romanticismo. Seconda parte (propositiva). -Riconosce varietà posizioni all'interno dei romantici ma va alla ricerca di un elemento unificante → religioso in senso lato. -Riflessione sul vero poetico. Il vero della storia e il vero della poesia . Vero storico: contenuti tratti dalla realtà dei fatti storici. È limitato, parziale, perché esclude gli umili e la dimensione interiore degli uomini. Per colmare i limiti del vero storico interviene il vero poetico. All'artista-storiografo si affianca l'artista-poeta che è l'unico in grado con la sua intuizione di entrare nel cuore e nelle menti degli uomini. Sa cogliere oltre la superficie degli avvenimenti il senso segreto, il significato veramente compiuto della storia. Questa è l'unica forma seria di espressione artistica. Non è invenzione ma creazione . La poesia ha valore etico e religioso. Etico: trova nella storia il senso dell'uomo. Religioso: interpreta la realtà nel suo significato più alto e completo nelle tracce misteriose della Provvidenza. Importanza della funzione religiosa → tendenza verso l'infinito (Dio cristiano). L'interessante come mezzo. Con Leopardi è uno dei massimi esponenti del romanticismo in Italia. Convivono in Manzoni aspetti romantici e non. Interesse per la storia (romantico) → argomento: individua due momenti della storia italiana e ne trae due tragedie -Adelchi, -Il conte di Carmagnola. Il conte di Carmagnola : CRITICA: non può essere una tragedia perché non rispetta le regole aristoteliche di unità di tempo e luogo. Si sviluppa in molti anni e luoghi diversi. RISPOSTA: (in francese) difende la sua scelta dicendo che ha scritto una tragedia storica e la storia non può essere alterata (non in nome del libero arbitrio del poeta-non romantico). RISPETTO E ADESIONE AL VERO STORICO. Caratteristica animo umano: tensione verso l'infinito, assoluto. In Manzoni è una tensione verso Dio cristiano che ricompensa con la beatitudine eterna le sofferenze. Storicismo : protagonista della storia → uomo. La storia è la realizzazione della tensione verso l'infinito dell'uomo e allo stesso tempo manifestazione dell'assoluto nella storia. In Manzoni l'agire umano NON è al centro. Le azioni umane falliscono sempre: l'uomo non è attore della storia, Dio lo è. L'uomo ha successo solo se segue la volontà provvidenziale che non può conoscere.

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MANZONI e il RomanticismoRichiamo alla ragione → non è esaltata ma non è radicalmente rifiutata.L'attività culturale deve essere utile alla collettività, alla crescita interiore dell'individuo. Non c'è rifiuto delle scienze esatte.Coltivazione interessi in campo giuridico.Non pubblica mai nulla ma è partecipe agli eventi.Amico di quelli che danno vita al Conciliatore.Scrive una piccola ode: stile neoclassico. Colpisce i classicisti e indica i caratteri della poesia romantica.

Lettera indirizzata a un classicista (marchese Cesare Taparelli d'Azeglio) “Sul Romanticismo”. Cerca di capire cosa c'è di nuovo e di diverso nel romanticismo → non accoglie mitologia, regole ecc. → cosa vuole essere? Pars destruens e pars costruens. È facile dire COSA NON È il romanticismo ma difficile capire COS'È. Documento storico, riassunto delle posizioni, definizione di una personale e originale visione manzoniana della letteratura.Cesare Taparelli d'Azeglio gli scrive una lettera in cui accenna alla polemica classico-romantica e attacca con molto garbo la posizione dei romantici convinto della loro caduta. Manzoni gli risponde con garbo ma con energia e riassume i principi fondamentali dell'estetica romantica.Afferma che la poesia e la letteratura debbano scegliere gli argomenti in base agli interessi del pubblico. Vi è una speranza che il pubblico, diventando più colto, ampli i suoi interessi. I lettori con questi temi si confrontano quotidianamente. Evitare temi che nascono dalla vita scolastica e lontani dalla realtà.Si sofferma sul “vero”: tale termine in letteratura trova spazio anche in ciò che è falso purché tali argomenti rispettino il vero storico e morale.Individua anche una tendenza religiosa del romanticismo. Il vero morale della fede cristiana è un argomento che deve essere affrontato.Lettera divisa in due parti.Prima parte (negativa).-Aspetti che accomunano gli scrittori romantici → rifiuto istanze classiche: -mitologia (criticata per ragioni estetiche, di opportunità e morali-oggetto della letteratura: il vero), -imitazione dei classici, -negazione esistenza di un bello perpetuo, -regole fondate sull'autorità dei trattati di retorica.-Ammette alcuni limiti dei romantici (eccessivo spirito polemico, gusto per l'orrido e il fantastico).-Considera il Romanticismo la definitiva soluzione di tutti i problemi estetici.-Esclude tutto ciò che è nero, scuro e per contrasto si possono quindi i punti fondamentali del romanticismo.Seconda parte (propositiva).-Riconosce varietà posizioni all'interno dei romantici ma va alla ricerca di un elemento unificante → religioso in senso lato.-Riflessione sul vero poetico.

Il vero della storia e il vero della poesia.Vero storico: contenuti tratti dalla realtà dei fatti storici. È limitato, parziale, perché esclude gli umili e la dimensione interiore degli uomini.Per colmare i limiti del vero storico interviene il vero poetico. All'artista-storiografo si affianca l'artista-poeta che è l'unico in grado con la sua intuizione di entrare nel cuore e nelle menti degli uomini. Sa cogliere oltre la superficie degli avvenimenti il senso segreto, il significato veramente compiuto della storia. Questa è l'unica forma seria di espressione artistica. Non è invenzione ma creazione.La poesia ha valore etico e religioso. Etico: trova nella storia il senso dell'uomo. Religioso: interpreta la realtà nel suo significato più alto e completo nelle tracce misteriose della Provvidenza.

Importanza della funzione religiosa → tendenza verso l'infinito (Dio cristiano).L'interessante come mezzo.Con Leopardi è uno dei massimi esponenti del romanticismo in Italia.Convivono in Manzoni aspetti romantici e non.Interesse per la storia (romantico) → argomento: individua due momenti della storia italiana e ne trae due tragedie -Adelchi, -Il conte di Carmagnola.Il conte di Carmagnola: CRITICA: non può essere una tragedia perché non rispetta le regole aristoteliche di unità di tempo e luogo. Si sviluppa in molti anni e luoghi diversi. RISPOSTA: (in francese) difende la sua scelta dicendo che ha scritto una tragedia storica e la storia non può essere alterata (non in nome del libero arbitrio del poeta-non romantico).RISPETTO E ADESIONE AL VERO STORICO.Caratteristica animo umano: tensione verso l'infinito, assoluto. In Manzoni è una tensione verso Dio cristiano che ricompensa con la beatitudine eterna le sofferenze.Storicismo: protagonista della storia → uomo. La storia è la realizzazione della tensione verso l'infinito dell'uomo e allo stesso tempo manifestazione dell'assoluto nella storia.In Manzoni l'agire umano NON è al centro.Le azioni umane falliscono sempre: l'uomo non è attore della storia, Dio lo è. L'uomo ha successo solo se segue la volontà provvidenziale che non può conoscere.

Unica forma di amore come esperienza totalizzante: amore verso Dio. L'amore tra gli uomini è solo fonte di sofferenza.Non inventa i fatti, è troppo facile → trae dal vero storico i suoi argomenti.Interpretazione personale del romanticismo.

VITANasce nel 1785 a Milano, muore del 1873.Famiglia nobile. Padre: Pietro Manzoni cattolico, conservatore, tradizionalista. Mentalità chiusa e cristiana. Madre: figlia di Cesare Beccaria (De i diritti e delle pene). Istruzione illuminista. Mentalità aperta e illuminista. Il matrimonio fallisce presto . I genitori si separano.Manzoni studia in un collegio cristiano ma è ateo: si interessa ai circoli illuministici e si allontana dal padre avvicinandosi alla madre (suo punto di riferimento). Effetti della separazione: -insiste sulla negatività del padre (padre/padrone). -rimpianto e invidia di una famiglia normale e felice. -notevole interesse per l'illuminismo. -forte legame con la madre mentre era in Francia a fare la sua formazione culturale.Parigi: amicizie con Clode Foriel.Sposa Enrichetta Blondel (calvinista) – 10 figli tra il 1808 e il 1830. Interpretazioni diverse del cristianesimo: calvinista e cattolica. Insieme cominciano un percorso di riscoperta religiosa e si risposano con un rito cattolico.Manzoni romanza la sua conversione: “folgorato dalla visione di Cristo” → importante perché rivede anche la sua idea di letteratura (scelta dell'argomento e finalità delle sue opere).Dopo il 1810 momento di riflessione letterale: vuole riscoprire anche la riflessione intellettuale.

INNI SACRI 1812-1815Inno=lode.Argomento religioso → l'attività letteraria deve scegliere un argomento vero. L'unico vero argomento è la religione.Si interrompe: dovevano essere 12 per presentare le 12 festività religiose, ne scrive solo 4. Per parlare di come questi eventi sono rivissuti attraverso le celebrazioni liturgiche riflette sulle implicazioni sociali (visione dell'uomo e del mondo).

Cerca altre strade per cercare il principio del vero e dell'utile.Oggetto principale attività letteraria: ricavare utili insegnamenti.Dal 1815 al 1827 stagione creativa: -inni sacri, -2 tragedie storiche, -odi civili, -stesura di Fermo e Lucia (revisione: I promessi sposi).Dopo 1827 scrive saggi e passa il tempo alla revisione.

PERSONALITÀ notevolissima.Vive a lungo e muore dopo molti amici, moglie e figli → vita difficile, piena di lutti e di difficoltà economiche.Accoglie il gruppo milanese del Conciliatore ed è vicino spiritualmente a chi opera per la liberazione dagli austriaci.Nominato senatore a vita.È cattolico liberale.Carlo Embonati è il “padre spirituale” di Manzoni. Gli da insegnamenti di tipo etico. La poesia deve dare questi insegnamenti e nascere dal sentimento (romantico-emozioni) e dalla meditazione (illuminista-ragione).

ODI CIVILI E POLITICHEDopo la conversione al cristianesimo → gli ideali illuministi (uomini tutti uguali, fratellanza) trovano ancora più spazio tuttavia gli insegnamenti del cristianesimo sono ancora più forti degli ideali illuministi.Attenzione ad alcuni elementi della storia umana → dignità degli uomini → porta Manzoni a privilegiare certi aspetti piuttosto di altri. Vede non solo la presenza di grandi condottieri ma anche delle masse popolari (→ interesse realizzato nei romanzi).Riflette sugli aspetti principali della contemporaneità: -Marzo 1821 (moti liberali), -5 maggio (morte Napoleone). Accomunate dal tema del destino umano.Riesce ad inserire l'argomento religioso → utile insegnamento per i lettori.Marzo 1821: ode profetica. Immagina i pensieri e le aspettative di patrioti. Non pubblicata.5 maggio: preannuncia le riflessioni che stanno alla base delle due tragedie storiche.

3 personaggi di Manzoni:NAPOLEONEGiovane intraprendente diventa primo console e poi imperatore in pochissimi mesi → figura importantissima nella realtà europea.Decade in sconfitta di Waterloo. Esilio e morte.Tracollo dal massimo splendore alla perdita di tutto.Trova un senso alla su avita che va al di là della realtà terrena → fede cristiana.Morte di Bonaparte → pretesto per iniziare a parlare della fede cristiana. Manzoni ha sempre taciuto ma ora esce un canto che non morirà.

Richiamo all'urna → dalla figura di Bonaparte alla morte di Bonaparte.Vera gloria: beatitudine eterna.I posteri, coloro che vengono dopo, possono giudicare.Età napoleonica: influenze illuministiche → recupera il mondo antico; realtà ideale ma irraggiungibile.CARMAGNOLACapitano di ventura. Entra a servizio dei visconti di Milano. Non uccide i nemici → considerato un traditore dai veneziani → accusato e condannato a morte.Tema del destino umano: dal culmine del successo alla perdita di tutto.Prima di morire dice alle figlie di dedicarsi alla fede cristiana.ADELCHIVIII sec d.C. figlio di Desiderio (ultimo re dei Longobardi). Muore nella guerra contro i Franchi.Dalla massima fortuna alla morte.Morendo ha un dialogo con il padre sulla fede.

Morte cristiana permette di accettare il dolore umano.Conclusione: grazie a Dio (soluzione ai problemi della vita terrena) si può ottenere la pace interiore → utile sul piano morale ricavato da Manzoni.

ROMANZO STORICO_Promessi sposi.La tragedia è un genere che pone dei limiti alla possibilità di soffermarsi sulla vita degli umili.In romanzo c'è più libertà nella scelta dei protagonisti e degli argomenti.Interesse ai romanzi di Scott. Periodo storico 600 → interesse che nasce dalle letture. Interessante come periodo per via delle contraddizioni religiosità-superstizione, potenti-umili, male-bene, ecc. C'è un quadro articolato della realtà umana. I Lombardi erano sotto dominazione spagnola → confronto con l'attualità dei Lombardi sotto impero asburgico.Luogo: Milano, Lombardia.Chi: gli umili.Problema sulla scelta della lingua: prima usava un linguaggio poetico codificato nella tradizione italiana, lingua perfetta tradizionale, secolare. Però la prosa deve essere più vicina alla lingua di tutti i giorni, deve prestarsi alla varietà di stili. La lingua italiana appresa a scuola si basa sui modelli dei testi in prosa italiani di Boccaccio, barocco → modelli non adatti alle sue esigenze.Mancanza di strumenti linguistici adeguati.Alla fine forgia una propria prosa narrativa il più possibile simile al parlato fiorentino perché è il più vicino alla prosa letteraria.Romanzo: genere nuovo, non appartiene alla tradizione classica. Nasce nel 600, fiorisce nell'800 → genere variegato: romanzo epistolare di Foscolo in prima persona, storico (su eventi passati).Genere molto flessibile, lo scrittore non è vincolato da regole o tradizioni → Manzoni è libero di mettere al centro dei personaggi umili e una realtà storica fedele.Gli piace Scott però è troppo romanzesco nella concatenazione degli eventi troppo forzata, usa la fantasia per colpire l'attenzione del lettore.Consapevolezza delle difficoltà e dei difetti degli altri romanzi storici.Difficoltà in registro linguistico. Italiano letterario usato nelle opere in versi. Il romanzo invece non aveva modelli a parte Foscolo che però era soggettivo e lirico e per l'oggettività non andava bene.Discute le sue riflessioni sulle difficoltà con un amico.

Stesura dell'opera: 1821-1840.1823 conclude la prima stesura: Fermo e Lucia. Mai pubblicato. Procede per blocchi → abbastanza incline al romanzesco, descrive scene scabrose, violente, omicidi. Non va bene perché contemplare il male ci contamina, non è educativo per il lettore. C'è uno spazio esagerato per i dettagli e le documentazioni storiche. I personaggi sono divisi in buoni e cattivi senza sfumature. Si inventa una propria lingua (milanese, francese, latino, italiano letterario). Espressioni italianizzate. Lingua ibrida che non esiste. È moderna e vivace, si adatta all'estrazione sociale dei personaggi ma non è esiste è non è detto che venga compresa da tutti. 1827 prima edizione dei Promessi Sposi pubblicata. Modifica nella lingua e nella struttura Fermo e Lucia. Snellisce le parti documentarie, elimina gli elementi romanzeschi, a parte per Lucia i personaggi diventano più ambivalenti. La vicenda procede in maniera più varia, non per blocchi monolitici autonomi. Scelta narrativa più matura. Non è soddisfatto dalla lingua. Manca la certezza di essere capito dal lettore → non c'è unicità della lingua. Non vuole usare una lingua morta ma viva che si rifà al parlato. È un'opera più affascinante dal punto di vista linguistico rispetto a Fermo e Lucia. Registri linguistici diversi, modelli letterari un po' marginali. Elimina le espressioni “municipali” (lombarde) però ancora non è una lingua viva.1840 riscrive i Promessi Sposi modificando ancora la lingua. Edizione definitiva. Durante un soggiorno a Firenze si accorge che i fiorentini parlano una lingua vicina all'italiano letterario (Petrarca, Boccaccio, 300). Decide di usare il fiorentino e chiede aiuto ai suoi amici fiorentini. Elimina le cose arcaiche e legate alla realtà lombarda.

ELEMENTO INNOVATIVO: vicenda, protagonisti.Nella prefazione presenta la sue scelta.Protagonisti: estrazione sociale bassissima, prima volta in uno scritto serio. Renzo e Lucia sono poverissimi.Nell'800 il romanzo sostituisce l'epica come genere più importante.Nuova scelta: inclinazione per gli umili.Valori: rovesciamento dei valori tradizionali → ricchezza e potere sono disvalori. I valori qui sono umiltà, povertà, valori cristiani.Sfiducia nell'azione autonoma dell'individuo: tutti i piani organizzati dall'uomo falliscono, sia quelli tesi al male che quelli tesi al bene. Vanno a buon fine solo i piani della Provvidenza.Manzoni insiste sull'ingiustizia del 600 (abusi di potere). Vuole attirare l'attenzione sugli aspetti relazionali tra uomini che vanno cambiati.Narratore onnisciente: sa tutto → spiega nella prefazione di aver trovato un manoscritto del 600 e lo ha riscritto con un linguaggio comprensibile: avendo già letto la storia è completamente onnisciente.Vuole convincere il lettore di star scrivendo il vero → documenta tutto. Narra o realtà storica o il verosimile, cioè qualcosa che dati i presupposti sarebbe potuta accadere. Il narratore interviene con commenti espliciti guidando il lettore all'interpretazione. Manzoni è sempre presente e diventa una sorta di educatore del lettore; è tutto pieno di massime di saggezza.Utilità: educazione e crescita morale.Successo: 1. risponde ai gusti del tempo: -conoscere la storia lombarda, -vicenda di persecuzione, -colpi di scena. 2. soluzione linguistica.

Diventa un'opera letta nelle scuole → modello linguistico ed etico.In seguito ripudia la sua opera in quanto misto di invenzione (che tradisce il vero storico e va quindi rifiutata) e vero → non scrive più romanzi così.

Silenzio poetico di Manzoni: non scrive più nulla. L'oggetto dell'attività poetica dev'essere la storia. Se è qualcosa di inventato è falso perché tradisce la verità storica.Per rispettare il vero l'unica è diventare storici → Manzoni diventa storico.Anni successivi Manzoni è apprezzato come intellettuale.Partecipa all'attività politica: nominato senatore.Anche se è credente ha una libertà interiore.Viene istituita una commissione che dia una lingua unitaria all'Italia (solito problema). Manzoni trova la soluzione nel fiorentino. Per fare in modo che tutti la imparino in Italia propone che a scuola gli insegnanti siano fiorentini e che si usi un vocabolario di italiano vivo. Fino a quel momento era in vigore il vocabolario della Crusca ma presentava la rigida lingua letteraria. La scolarizzazione non è sufficiente e neanche le migrazioni interne → se anche i bambini parlavano fiorentino a scuola a casa parlavano la lingua di sempre e così anche dopo la fine della scuola che comunque era obbligatoria solo per pochi anni e comunque non tutti ci andavano.