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Manuale di Pugilato.

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C - ' 1 ' , - - ' . '• AP.

: LA , ImCNICA DELPUGlLATO

L!apprendlm,ento della teenica pugihstica e la sua eser ..

cUazi!o,ne e un.~attiv ita che puc, essere di rendamentsle lmpor-

tansa per la creslcita d1ei lanciuUit in quanta essa inHue:nza

in modo dstermlnante 10 sviluppo della d e ~ s t r e 2 z , ( t " d,eftn:ita

come e la capacitA tli padronanza di comp le sse coo rd in asloni

di, movimento» (Harre-)., Gli obiettlvl dl questa at:U,vit:rt8i evln-- -- d U t ,. 4lii,.... 1 1 1 • d 1 ". t· te ono I:_ _aa ste ssa e sp re ssione nsiotogiea e e , movimento , mtesocom e azlone ideo . .m otnee. Q ues,to, c1 fa eapire ebe l'estrmseca-

, z L o n emeeean tea d,el mov lm ento presu ppon e u n a sua p r e e e d e n t e

rappresentasione a llv 'eU o de·] sistem a nervoso ce'lltrnle: e ehe

,q u in di, co n q u este esercltaelo nl, si tende ad ameehire la cone ..

Iscenza net ranclulll di nuov i sehem t motor! e n a perfesionare

quelli gtit eslstenti,in

modo da permettere l'affinamentepro ..

g re5 sllv od,eU a meceaniea del g esto eh e si basera pot, au un mee ..

eanlsmc en automa'tis:mi sempre pj,uperietti.

'Ques tJ !nuov i ,gesti saranno eseguln dai t fa'nciullli ebe si. av ..'v iclnano a , ques ta disciplina in modo lmperfetto, a causa di una

dispersione di stlm oll nervosi che determ lnera di eonseguenza

u n'eceeestv a sp esa dl energie psico-flslche. Con U prosieguo

deU 'a ttiv llta , a t a sstste pen) ad un progresstvo m ig ltoram ento

dena coordtnasione neuro-muscolare, fino a giungere tnnne,an;~esecuzio.neerretta e personalissata delgeste motorlo, ehe

sariacquis1to e ((stampato » a UYenO d e U a corteecta. Per otte ..nere q u esto risu ltato , it g esto dov ra tnnansttutto essere ese..gutto l in modo pertetto dall'tstruttore, c:i.1per fornirs a d fan ...

cluU !. Ia necessaria Imm agine guida),aU a q uale contlnuam entefaJ' rifertment d ..- -....I' .. .... .di t~ : ' ~ ~ ~ _ : , _ " , : ~c ~ ,'c.o .-"u rau !!;e ap pren! _meno.

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Prima di passare infine aIle indicazioni sull'esercizio per

l'apprendimento delle tecniche basi del pugilato, sara bene

precisare che questo non deve superare, in ogni leztone, la durata

eli venti minuti, per evitare di annoiare i ragazzi can eserci-

tazioni che richiedono massima attenzione e razionali ta, la-sciando quindi grande spazio al gioco, inteso a distendere i ra-

gazzi ed ad aiutarli a scaricare Ie' tensioni precedentements

accumulate.

La parte specifica di questa capitola comprende quind.

Ie indicazioni per la corretta impostazione delle tecniche bas:

lari come:

la posizione di guardia;

ipassi;

icolpi (diretti, montanti, ganci):

la difesa.

LA POSIZIONE DI GUARDIA

Prima di analizzare la giusta imposcaaione e la perfetta ese-

cuzione di tale posizione, andiamo a scoprire perche essa rap-

presenta la posizione base del pugilato, la posizione che cloe il

pugile assume prima di iniziare ogni sua azione e che riassume

al termine di esse.

La guardia e quella posizione di massimo equilibria, nella

quale ilpugile, nel migliore dei modi, puo difendersi e conse-

guentemente offendere; infatti in questa posizione si riesce a

proteggere adeguatamente i cosiddetti « punti vulnerabili » del

nostro corpo, che se sollecitati con la sufficiente violenza causano

quasi inevitabilmente ilKO. Tali punti sono essenzialmente: la

mandibola, il cuore, la « bocca dello stomaco », il [eqaio.

Veniamo ora ad analizzare 10 stereotipo della posizione di

guardia, Ia quale sara poi personalizza ta (cosi come 10 saranno

tutti gli altri elementi base della tecnica pugilistica) da ogni

atleta, detenninando inognuno di essi uno stile difierente, per-

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sonale rna che terra sempre presenti pero le indicazioni fonda-

mentali della posizione di guardia eseguita scolasticarnente, in

quanta necessarie ed immoctificabili.

Per ottenere una buona guardia bisogna innanzitutto tro-

varsi in pertetto equilibrio, per cui ipiedi dovranno avere traloro una distanza approssimativamente pari alla larghezza del-

le spalle, ed ilpeso dovra essere perfettamente bilanciato su di

essi; i talloni saranno leggennente sollevati da terra e disposti

in modo che la punta del piede sinistro, che sara spostato in

avanti compiendo mezzo passo, risulti in linea con l'interno del

tallone del piede destro che rimarra termo indietro; si deve con-

trollare infine che le punte dei piedi siano entrambe volte in

avanti e guardino leggermente verso destra (guardia normale).

Possiamo avere essenzialmente due tipi di guardia: la cosid-

detta « guardia normale» usata dai pugili destri e nella quale

l'atleta tiene in avanti ilpiede e la mano sinistra, e la ( guardia

destra» 0 « guardia falsa » con cui si impostano generalmente

i pugili mancini e nella quale l'atleta tiene in avanti ilpiede

e la mana destra.

Comunque, afflnche Ie conoscenze e gli schemi motori del

ragazzi siano notevolmente arricchite, insieme alla coordina-

zione motoria generale, e buona norma far esercitare gli allieviin ambedue Ie posizioni di guardia. Resta comunque inteso che

tutti i movimenti che saranno analizzati in seguito partiranno

dalla posizione di guardia normale.

In questa posizione gli arti inferiori dovranno essere legger-

mente piegati, non solo per evitare una posizione troppo rigida,

rna soprattutto perch€!can un leggero piegamento delle gambe

si mantiene ilmuscolo quadricipite femorale in uno stato di

modica rna costante tensione, e quindi sempre pronto a scattare

per compiere movimenti di attacco 0 di difesa. II bacino dovramantenersi in linea con le spalle, mentre iltroneo deve sempre

presentarsi di profllo, cosa facilmente ottenibile mediante una

torsione (torsione di 3 /4) che porti la spalla sinistra in avanti e

Ieggermente pili in alto di quella destra (per proteggere ilmento).

Questa posizione perrnettera di offrire minor bersaglio possibile

all'avversario. I muscoli dell'addome dovranno risultare legger-

mente contratti in modo da determinare un piccolo movimento

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di contronutazione, cioe di rotazione del bacino in senso orario

sull'asse trasversale. II tutto consentira un lieve spostamento

della linea delle spaUe sul piano frontale, tale da consentire 10

sfruttamento masslmo delle potenztalita di attacco e di difesa

del braccio destro. L'arto superiore sinistro rormera tra braccioeel avambraccio un angolo di circa goo, con ilgomito rivolto ver-

so terra, iltricipite distante sei centimetri (quattro dita) dal

fianco e con ilpugno chiuso in linea con ilmento. E'importan-

te precisare che le mani, sia la destra che la sinistra, devono

essere ben chiuse, con ilpollice in opposizione che poggia sulle

falangi medie dell'indice e del medio; it palmo della mano sini-

stra sara volto verso destra, mentre quello della mana destra

guardera contro il petto. n dorso di entrambe le mani dovra

essere tenuto in linea con l'esterno del gomito, ilche consen-

tlra, da una parte l'esecuzione di colpi meno visibili e dall'altra

una maggiore potenza dei eolpi stessi grazie ad una giusta tra-

smissione della forza; evitera inoltre spiacevoli infortuni all'ar-

ticolazione radio-earpiea. La spalla destra dovra risultare pili

bassa di quell a di sinistm, con la muscolatura del cingolo sea-

polo-omerale eompletamente rilassata. In questa caso l'arto for-

rnera un angolo acuto fra braccio ed avambraccio, con ilgo-

mito all'altezza del fegato e distante da esso tre centimetri (duedita); ilpugno chiuso si manterra, quasi accarezzandolo, all'al-

tezza del eorpo dello sterno, La testa sara. disposta in posizione

naturale, con ilnaso che indica ilpugno sinistro ed ilmen-

to che sembra cerchi e li naseondersi clietro ilmuscolo deltoide

della spalla sinistra.

Come si e potuto notare con questa posizione, siamo riu-

sciti a proteggere adeguatamente ieosiddetti ( punti da KO n.

II mento infatti sara. protetto dalla mana sinistra e dal muscolodeltoide sinistro e, in easo di attacco per vie esterne (gancio

sinistro) dalla mano destra; l'apice del euore e protetto dal-

l'avambraccio sinistro e, in easo di ganei e mont anti sinistri,

dalla mana destra; la bocea della stomaco e inveee completamen-

te coperta dall'avambraccio destro, cosi come ilfegato 1 0 e dal

gomito destro (fig. 2).

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Fig. 2

Come metodologia d'insegnamento si conslglia innanzitutto

di far osservare agli allievi la posizione di guardia nella sua

completezza, in modo da fomire loro l'indispensabile immagine

guida che sara fondamentale nelle successive tappe di appren-

dimento motorio. Quindi si dara una breve spiegazione degli

elementi fondamentali di essa ed infine si passera all'insegna-

mento analitico tenendo presente che e deleterio passare all'ap-prendimento di un nuovo schema se prima non si e completa-

mente acquisito quello precedente. E' utile inoltre rispettare

una certa gradualita didattica astenendosi dall'accellerare i

tempi per non confondere Ie idee degli allievi. 8i consiglia di

rlpetere quotidianamente queste esercitazioni, rna per non piu

di quindici-venti min uti alla volta, essendo esse abbastanza

noiose.

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Per ilcorretto apprendimento della posizione eli guardia esufficiente come attrezzatura una stecca di legno lunga due me-

tri e larga cinque centimetri, la quale viene posta a terra con

un margine che poggia accanto alla punta del piede sinistro e

con ilmargine opposto che sfiora iltallone del piede destro. Per

trovare la giusta posizione degli arti inferiori, e utile eseguireil passaggio dalla posizione di attenti a quella di riposo, segui-

to da un leggero spostamento di entrambe le punte dei piedi ver-

so destra, facendo effettuare dei piegamenti sulle gambe si

puo facilmente controllare se l'allievo e in perfetto equilibria.

Bisogna ricordare che queste esercitazioni devono indispensa-

bilmente essere effettuate di fronte ad uno specchio, affinche

gli allievi possano prendere coscienza dei movimenti eseguiti.

IPASSI DEL PUGILATO

Questo paragrafo e dedicato agli spostamenti del pugile

sul quadrato ed in particolare ai passi specifici che quest'ul-

timo compie nell'esecuzione del cosiddetto « gioco di gambe »,

una meravigliosa scuola di equilibrio e coordinazione del corpo

in movimento in uno spazio ristretto e limitato e che, giustamen-

te, viene definito come la « scienza dei punti d'appogglo ».

II gioco di gambe viene generalmente esercitato mediante

il salta della corda, che l'insegnante di pugilato non tralascia

mai d'inserire in ogni seduta di allenamento. Questa esercizio

puo essere eseguito in vari modi: can variazioni di ritmo, sal-

tando can i piedi uniti, con un piede solo, can appoggi alterni

dei piedi, divaricando longitudinalmente 0 incrociando gli arti

inferiori, incrociando gli arti superori 0 saltando a coppie.

Per quanta riguarda invece i passi, vi sono delle esercita-

zioni specifiche che si effettuano davanti ad uno specchio in po-sizione di guardia con la stecca di legno poggiata a terra fra i

piedi nel modo citato precedentemente.

Prima di andare ad analizzare tutti i tipi di spostamenti

che si possono effettuare sul ring, bisogna fare una importante

distinzione tra « passo ») , che si ha quando sono entrambi gli

arti inferiori a spostarsi in una determinata direzione e, « mez-

zopasso », can cui si muove un solo piede mentre l'altro resta

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fisso al suolo. Premessa essenziale a questa paragrafo e , inoltre,che nei passi in avanti 0 verso sinistra e sempre ilpiede sini-

stro a muoversi per primo, mentre nei passi indietro 0 verso

destra e ilpiede destro che comincia l'azione. Bisogna aneora

tener presente ehe ilpasso del pugile deve avere un'ampiezza

inferiore al passo normale e che, una volta terminata I'azione,

ipieelidovranno ritornare nella posizione di guardia.

Il passo avanti

Esso pennette al pugile di iniziare l'azione d'attacco e di

avvicinarsi all'avversario; in ogni spostamento e bene che la

parte anteriore della pianta del piede sfiari ilsuolo, evitando dieffettuare la classiea rullata che in genere si compie nella nor-

male deambulazione (fig. 3).

Il passo indietro

Esso e utile per sottrarsi agli attacchi dell'avversario; inol-

tre pennette, dopa aver evitato il colpo in arrtvo, eli seattare

all'attacco colpendo d'incontro can tuttoilpeso del corpo (fig.

4),

Il passo laterale a sinistra

Esso pennette di sottrarsi ai colpi diretti e montanti; oltre

ad evitare i suddetti colpi porta ilpugile in ottima posizione per

contrattaccare con colpi di destro (fig. 5).

Il passo obliquo a sinistra in avanti

Ha le stesse caratteristiche del passo laterale a sinistra, rna

a differenza eli questa permette, oltre alla difesa e successivo

contrattacco, di iniziare direttamente delle azioni di attacco;

inoltre, essendo ilcorpo caricato in avanti e non lateralmente,

conrertra una maggiore potenza all'azione (fig. 6).

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Il passo laterale a desira

E' utile contra montanti e diretti; esso, porta ilpugile fuori

della traettoria del colpo e 1 0 mette in posizione favorevole per

contrattacchi portati can ilsinistro (fig. 7).

Il passo obliquo a desira in avanti

Principale caratteristica di questa spostamento e i1 cambia

della guardia; si effettua su attacchi diretti dell'avversario e

consente di colpire d'incontro di sinistro (fig. 8).

Il passocompleto a sinisira

Si differenzia dagli spostarnenti laterali e obliqui in quanto

dopoaver effettuato ilmezzopassocon ilpiede sinistro, quest'ul-

timo rungera da perno al destro, ilquale raggtungera la sua nuo-

va posizione disegnando un semicerchio suI terreno (fig. 9).

Il passo complete a tiesira

Rispetto al precedente, imovimenti sono completamente in-

vertiti; inoltre al termine dell'azione ci si trovera in guardia-de-

stra avendo effettuato un cambio di guardia (fig. 10).

Questi due tipi eli passi, oitre ad evitare l'attacco avversario

ed a consentire un eventuale contrattacco, permettono eli uscire

completamente dalla linea della guardia dell'avversario, ilqualeavanzando trovera davanti a se ilvuoto.

SuI quadrato infine, si consiglia al pugile di spostarsi sulla

propria sinistra (girare a sinistral se l'avversario e in guardiadestra e, viceversa di girare sulla propria destra se ci si trova

di fronte ad una guardia nonnale; cosi facendo si cerca di evi-

tare icolpi piu potenti (diretto destro nel guardia normale e

diretto sinistro nel guardia-destra).

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ICOLPI

Nel pugHato abbiamo tre tipi principali di colpi:

1) idiretti: che vengono portati a bersaglio lungo una lmmagi-

naria linea dritta in avanti;

2) i ganci: ehe arri vano a bersaglio con ilbraccio angolato e che

all'altezza del pugno chiuso disegna nell'aria un semieerehio

da sinistra verso destra 0viceversa;

3)imontanti: ehe pure sono portati con ilbraecio angolato, rna

si dirigono dal basso verso l'alto.

Questi tre tipi elieolpi possono essere indifferentemente por-

tati sia can ilbraccio sinistro ehe con ildestro, e possono essere

diretti sia al visa ehe al troneo.Per definire meglio ilbersaglio sul quale si puo colpire, si

cita l'art. 44 comma b del Regolamento Tecnico delle Riunioni

e del Quadrato ehe detta: « Nell'incontro di pugilato sono validi

soltanto i colpi vibrati sulla parte anteriore e sulle parti laterali

della testa e del tronco, al di sopra della cintura » (linea orizzon-

tale ehe unisce le estremita superiori delle ossa iliache).

Il diretto sinistro al menta

E' questa ilcolpo pili importante, e sicuramente quello ehe

viene laneiato pili frequentemente, perche inizia quasi tutte Ie

azioni offensive, oltre ad essere impiegato in quasi tutte le azlo-

ni di elifesa, sia per bloceare sul nascere eventuali attacehi ehe

per tenere lontano l'avversario che cerea ileombattimento a bre-

ve distanza. Questo colpo viene scagliato dalla posizione di guar-

dia e si effettua eseguendo un mezzo passo in avanti e piegando

leggermente Ia gamba sinistra all'altezza del ginocehio (il quale

comunque, non deve mai oltrepassare la punta del piede, per

equilibrare 10 spostamento in avanti) mentre contemporaneamen-

te l'arto inferiore destro si distende completamente per dare mag-

giore potenza al colpo. A questi movimenti degli ani inferiori, si

fa coincidere l'allineamento delle spalle, senza che con questa

pero la linea di forza prodotta dal1a distensione della gamba

destra venga spezzata. La spalla sinistra segue quindi l'impulso

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impressa dalla gamba destra e porta in avan ti ilbraccio sinistra

che comincia a distendersi spingendo ilpugno chi uso verso il

bersaglio. E' bene fare molta attenzione sul fatto che ilbraccio

formi un'unica linea con le spalle, leggermente obliqua verso

l'alto, che ilgomito non fuoriesca dalla linea del fianco e che

ilpugno, prima di raggiungere ilbersaglio, effettui una lieve

rotazione in senso orario, in modo da colpire con la linea forma.-

ta dalle articolazioni metacarpo-falangee. La testa dovra rima-

nere infossata nell'incavo fonnato dal muscolo deltoids sinistro

che rungera da protezione e, non dovra 01trepassare la linea

Ideate formata dalla punta del piede sinistro (fig. 11).

Fig. 11

L'insieme di tutti questi movimenti, come per gli altri colpi,

non dovrA risultare spezzettato, rna eseguito all'unisono, con per-

retta coordinazione.

Il diretto sinistro aZcorpo

L'esecuzione di questo colpo e quasi identica a quella del eli..

- retto al visa, solo che, ilraggiungimento del bersaglio, che risul-

tera pin in basso, determlnera necessariamente una maggiore

apertura delle gambe, associata alla formazione di un angolo

piu acuto fra coscia e gamba sinistra. Tutto cio perrnettera alla

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spalla e al braccio sinistro di trovarsi pili vicini al suolo, e quindi

al bersaglio. Per ilresto, anche in questo caso testa e spalla sini ~

stra dovranno risultare in linea can ilpiede sinistro e non ph)

avantl, per evitare 10 sbilanciamento (fig. 12).

Fig. 12

Questi primi due colpi non sana da KO; e bene quindi portar-Ilnon con forza, rna can Ia massima velocita e ripetutamente, in

modo da martellare I'avversario.

Il diretto destro al visa

Per portare questa colpo bisagna effettuare un mezzo passo

obliquo in avanti a sinistra. Durante questo movimento ilpeso

del corpo dovra dapprima gra yare sul piede destro, per poi pas-

sare, repentinamente, al momenta deU'esecuzione del colpo, sul

piede sinistro. La gamba slnistra sara piegata per equilibrare

questa passaggio di peso ed ilginoechio risultera in linea e mai

piu avanti del piede sinistro. Contemporaneamente a questa azio-

ne si avra la distensione eli tutto l'arto inferiore destro, con il

tallone che ruotera eli 1/4 di giro verso destra; questa spinta si

continuera con una torsione del troneo verso sinistra, che fara

avanzare la spalla destra fino a portarla in linea con quella sini~

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stra. Con l'avanzamento della spalla comincia la distensione del

bracero destro, che vibrera ilpugno in avanti senza che ilgomitoesca dalla linea del fianco. Prima di arrivare a bersaglio ilpu-

gno compiera una rotazione in sensa antiorario, che gli permet-

tera di colpire can le articolazioni metacarpo-falangee. La testasara protetta dal muscolo deltoide destro, mentre ilbraccio sini-

stro andra in posizione di difesa, cioe nella posizione che assu-

meva prima ilbraccio destro.

Anche in questo caso, dal pugno destro alla spalla destra e

da questa alta spalla sinistra, deve intercorrere una sola linea

dritta, leggennente obliqua in alto.

Questa colpodeve essere eseguito, come gli altri, con un unico

movimento coordinato,ilche permettera che la linea di forzapartente dal piede destro, arrivi sino al pugno senza spezzettarsi,

dando al colpo una grossa potenza (fig. 13).

Fig. 13

Diretto destro al tronco

Viene eseguito allo stesso modo eli quello al viso, solo che il

mezzopasso obliquo in avanti a sinistra, sara pili ampio, la gam-

ba sinistra pili caricata e, la linea passante per ilpugno destro

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e le due spalle, pill bassa, giusto in direzione del bersaglio (fig. 14).

Fig. 14

Abbiamo infine ileosiddetto « destro corto », ilquale e un ti-

po di diretto ehe puo essere portato indifferentemente al visa 0

al troneo. L'eseeuzione e per 10 piu identica ai colpi precedenti,

con delle piceole varianti fomite dalla minore distanza del ber-

saglio. II colpo lnizia con un mezzo passo obliquo in avanti a si-nistra; una volta colpito ilbersaglio, ilbraccio destro non sara

completamente disteso, rna risultera piegato all'altezza del go-

mito. Questa caratteristica conferisce al colpo una maggiore et-

fieaeia, in quanta fa si ehe questa, conservando la potenza del

diretto destra « lungo », acquisti in veloclta e gli permetta di

giungere a bersaglio in un lasso di tempo certamente mteriore,

rendendola cosi imprevedibile (fig. 15).

Fig. 15

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In conclusione, ildiretto destro e ilclassico colpo eta ({fuori

combattimento » , rna non bisogna abusare nel portarlo, in quanto,

pereorrendo una distanza pili lunga rispetto agli altri colpi, aequi-

sisee sl maggiore slancio e potenza, rna consente all'avversario

divederlo e di difendersi pili facilmente; e bene quindi prepararlocon illancio di altri colpi (diretto sinistro), evitando di portarlo

eli {(prima intenzione », se non in casi effettivamente favorevoli.

I colpi fin qui illustrati (diretto sinistro e destro), sono quel-

Il che per primi si insegnano ai ragazzini. All'acquisizione di essi

si passa all'apprendimento dei ganci e dei montanti.

II gancio destro alla mandibola

Come i1 diretto destro, anch'esso puo causare i1KO. In que-

sta colpo i1 movimento del braecio si effettua non sul piano sag-

gittale come per i diretti, rna suI piano frontale, da destra ver-

so sinistra.

II ganeio destro al mento inizia ilsuo movimento con un mez-

zo passo del piede sinistro in avanti a sinistra, cui fa seguito 10

spostamento del piede destro di 1/4 di passo nella stessa dire-

zione; ana fine di questa spostamento ilpeso del corpo gravera

leggermente sulla gamba destra. A questo punto ilpiede destro,

facendo perno sulla parte anteriore della pianta, girera iltallo-

ne verso destra per 1/4 di giro e contemporanearnente, ilginoc-

chio si raddrizzera dando l'impulso. alla torsione del tronco da

destra verso sinistra, impulso che trascina con se ilbraccio at-

teggiato a tipico ganeio ad angolo retto, in cui ilgomito risul-

tera in linea con la spalla, mentre ilpugno si trovera leggermen-

te pili alto. 11pugno durante ilpercorso avra effettuato poco piu

di 1/4 di giro interno, in modo che 1a linea formata dalle arti ..

colazioni metacarpo-falangee, combact can la mandibola dell'av-

versario. Durante l'intero movimento ilpeso del corpo si sara

spostato da destra verso slnistra, per imprimere maggiore :(X)-

tenza a1co1po.Questa spostarnento di peso sara comunque equi-

librato dalla posizione del piede sinistro che tungera da sostegno

e cia freno. nmenta sara portato per protezione dietro ildeltoide

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destro, mentre i1 braccio sinistro risultera in posizione di guar-

dia invertita (fig. 16).

Fig. 16

Il gancio destro al tronco

Data la differente altezza del bersaglio, questa colpo obbli-

ghera l'allievo ad effettuare un leggero piegamento delle gambe

durante ilpasso obliquo a sinistra in avanti, in modo che la mec-

canica del movimento risulti uguale a quella illustrata prece-

dentemente, cosi come rimarra uguale la posizione del gomito(piegato ad angolo retto), della spalla e del pugno, ilquale ar-

rivera a bersaglio piu in basso grazie al piegamento delle gam-

be (fig. 17).

Fig. 17

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11 ganCiosinistro

E' questa un colpo di vitale Irnportanza, in quanta nono-

stante venga portato da una distanza inferiore rispetto ai colpi

lanciati can ildestro, puo cornunque, se ben assestato, produrre

gli effetti del KO.

La meecanica del movimento e identica a quella del ganeio

destro guardata allo specchio, con la sola differenza che a dare

10scatto iniziale e ilpiede sinistro, ehe si trova e ehe rimarra an-

teriormente; per ilresto bastera invertire le nozioni precedente-

mente illustrate; ilpeso grava dapprima sulla gamba sinistra

per poi passare su quella destra, ehe fungera da frena e sostegno;

la traettoria del pugno disegnera un semicerchio can direzione

da sinistra verso destra. II braccio destro andra in poslzione di

guardia normale; ilmenta sara protetto dal deltaide sinistro(fig. 18).

Fig. 18

Anche ilgancio sinistro si puo portare indifferentemente al

visa a al tronco. In quest'ultimo caso per colpire ilbersaglio pili

basso, non si dovra abbassare ilpugno sinistro 0 addirittura

tutto ilbraccio sinistro, poiche cosi facendo la linea eli forza

partente dal piede sinistro verrebbe interrotta, riducendo cosi no-

tevolmente la potenza del colpo e rendendo nel contempo goffo

ilmovimento; bastera quindi effettuare un piegamento delle

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gambe che pennetta di colpire ilbersagIio desiderato sfruttando

al masstmo la potenza (fig. 19).

Fig. 19

E' da sottolineare che iganci sono colpi portati con le brae-

cia ad angolo retto, per cui risultano di notevole importanza

nel lavoro da breve a media distanza, mentre rlsultano inutili,

se non deleteIi, dalla lunga distanza.

Imontanti

Come idiretti, anch'essi vengono portati sul piano saglt-

tale, rna a differenza di quelli si dirigono dal basso verso I'alto.

Il montante tiestro al mento

E' un colpo che inizia ilsuo movimento dal piede destro. Do-

pa aver infatti effettuato un passo obliquo in avanti a sinistra,

che ci permettera di portarci ana distanza giusta per lanciare

ilcolpo e di caricare ilpeso del corpo sull'arto destro, questa

si raddrizzera completamente sollevando iltallone che ruotera,

nel contempo per 1/4 di giro verso destra. Tale movimento

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creera una spinta iniziale, sufficiente a far ruotare i1 troneo

in modo che la spalla destra venga spinta in avanti. Contem-

poraneamente ilbraccio tenuto ad angolo retto, assecondan-

doilmovimento eli torsione del troneo, vibrera ilcolpo arrivando

a bersaglio con la linea formata dalla seconda, terza, quarta e

quinta artieolazione metacarpo-falangea e con le falangi mediali

ehe guardano oblique verso I'alto. La mano chiusa arrivera a

eolpire in questa posizione, poiche poco prima di arrivare a bersa-

glio I'avambraccio e ilpugna compiono 1/4 di giro in sensa ora-

rio. Durante tutto ilmovimento, ilpeso del corpo si sposta in

avanti andando cosi ad aumentare la potenza del colpo. II braceio

sinistro va ad assumere la posizione di guardia destra; ilmento

sara nascosto dall'inca vo formatosi tra ilmuscalo deltoide ed i

fasci superiori del trapezio di destra, mentre Ia gamba sinistra

risultera piegata in quanta andre. a sostenere ilpeso del eorpoed a frenarne la traslazione in avanti (fig. 20).

Fig. 20

Il moniante tiesiro al tronco

Come per gli altri colpi anche in questo caso, essendo ilber-

saglio piu basso, l'esecuzione rimarra identica al montante por-

tato al mento, can Ia sola variante data dal piegamento delle

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gambe che consente di colpire ptu basso. Questa colpo e sens'al-

tro piu efficace del precedente, in quanto risulta pin difficile

evitarlo, ed inoItre offende due delle parti pill vulnerabili del cor-

po, ileuore e la bocca dello stomaco (fig. 21).

Fig. 21

Il montante sinistro al menio

II primo movimento e dato da un passo in avanti, che per-

mettera di far gravare ilpeso del corpo maggiormente sulla gam-

ba sinistra, che a questa punta si raddrtzzera sollevando iltal-

lone. Contemporaneamente si fara ruotare i1 troneo verso destra

e in avanti in modo che la spalla sinistra sia spinta innanzi ver-

s o 1'alto. Conseguentemente a cia ilbraccio spinto dalla spallavibrera ilpugno, che nell'ultimo tratto del suo pereorso, ruotan-

do in senso ora rio, arrlvera a segno con le cosiddette ((nocche »

della mano. Durante l'esecuzione del colpo la mana destra sara.

portata aperta, leggennente in avanti, a protezione del mento.

Quando ilcolpo sara a bersaglio, dal piede sinistro alla spalla

sinistra dovra carrere una sola linea drttta, leggennente obliqua

inavanti (fig. 22).

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Fig. 22

Il montante sinistro al troneo

Questo eolpo portato al troneo assume notevole utilita, in

quanto puo eolpire facilmente il cuore, la boeea dello stomaco,

ilfegato. Come tutti i colpi ehe hanno per bersaglio iltroneo,

dovra partire da una posizione pili bassa del solito, ehe si otterra

piegando Ie gambe in modo che ilpugno e Ia spalla sinistra si

trovino ad un'altezza conveniente rispetto al bersaglio, senzanecessita di flettere iltronco a abbassare ilbraccio dalla sua

posizione normale eli guardia (fig. 23).

Fig. 23

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Aconclusionedel paragrafo intendiamo far notare che, nono-

stante le diverslta di esecuzione dei vari colpi illustrati, trovia-

rna sempre presenti due caratteristiche comuni ad ognuno di essi.

La prima riguarda ilmovimento in toto, che seppur pre-

sentato analiticamente, risulta in tutti i casi continuo e coor-

dinato. Esso parte sempre dagli appoggi per arrivare al pugno

che colpisce,e sfrutta un giocomuscolare tale da far si che I'azio-

ne di un agonista non sia mai in opposizione a quella di un

altro rna, di contro, in perfetta sinergia, determinando con cia

una maggiore efficaciadei colpi ed un minor dispendio energetico.

La seconda nota comune a tutti i colpi ci viene fornita dal-

la posizionedel pugno che arriva a bersaglio, la quale sara sem-

pre la stessa sia che ilcolpo si diriga dal basso verso l'alto 0

da dietro in avanti suI piano sagittale, che da destra verso si-

nistra e viceversa sul piano frontale, sia esso diretto al visa 0

al troneo.

Per chiarire quindi i difetti che l'insegnante deve immedia-

tamente correggere, si riporta I'art. 44 comma A del Regola-

menta Tecnico delle Riunioni e del Quadrato, concernente il

modo regolare di colpire, e che saneisce: « Nell'incontro di pu-

gilato sono validi soltanto icolpi portati con i pugni ben chiusi,

e con la parte imbottita del guanto che ricopre le prime falan-

gi della mana e Ie estremita delle ossa metacarpiche, evitando

quindi che si colpisca con ilpalmo, col polso, col taglio a can ildorsa della mano e di striscio ».

Per quanto riguarda l'nsegnamento dei colpi, si consiglia di

iniziarlo innanzitutto dopo che l'allievo ha ben assimilato la

posizione di guardia ed ilgioco di gambe, e avvalendoci dap-

prima di semplici esercitazioni propedeutiche, Ie cosiddette ( fi-

gure », can cui, in forma alquanto statica, si fa esegulre, dopo

avergliela mostrata correttamente, l'esecuzlone esatta dei vari

colpi (prima idiretti, poi i montanti e iganei) portati contro

un sacco fisso, cui fa seguito una correzione analitica da partedell'insegnante. Dopo un determinato periodo in cui si e seguitotale addestramento, (che potra variare a seconda delle capacita

di apprendimento dei singoli allievi), si potra passare ad eseguire

delle vere e proprie riprese di allenamento al sacco, alla pera,

al punching-ball veloce e a punching-ball francese. Questa se-

conda fase, dlnamica e giocosa, oltre a rappresentare una tappa

fondamentaleper l'apprendimento della tecniea pugilistica, ri-

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sulta anche essere un'ottima attivita motoria per Ia sua comple-

tezza e per Ie continue variazioni di ritmo che impone.

Durante la prima fase si intervalla aIle figure una rieea

attivita ludica, propedeutica all'apprendimento della teeniea

pugilistica, ed idonea a divertire ed appassionare i ragazzi. Sem-

pre in questa fase si fa eseguire quella che impropriamente vie-

ne detta « ginnastica dei colpi », comprendente delle oscillazioni

del corpo atte a sensibilizzare il passaggio del peso da una gamba

all'altra e vieeversa, durante Ie quali si lanciano in maniera al-

quanto rilassata i vari eolpi.

Si ricorda infine ilcosiddetto « vuoto », utilissimo stimolo

per la fantasia degli allievi, in quanta comporta l'esecuzione di

una ripresa di pugilato contro un avversario immaginario, cheilragazzo stesso deve raffigurare davanti a se.

La difesa

Dopa aver fatto un'ampia descrizione dei modi di colpire

nel pugilato, vediamo adesso come ci si puo difendere dai sud-

detti colpi.

Innanzitutto bisogna dire che ilcampo della difesa e maltavasto inquanta vi sono numerose e valide possibilita di evitare

i colpi dell'avversario. Alcuni testi citano addirittura centocin-

quanta azioni per difendersi dai quattordici colpi sopra descrit-

ti. La scelta razionale di esse dipende soprattutto dal templsmo

di esecuzione di tali tecniche difensive e dalla capacita che il

pugile possiede nel vedere i colpi dell'avversario.

Isistemi di difesa si possono concretare in tre azioni fonda-

men tali: bloccare, deviare e schivare.

Per bloccaggio s'intende quel movimento mediante ilquale

un qualsiasi colpo avversario viene fermato prima che esso ar-

rivi a segno.

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Per deviazione s'intende queIl'azione mediante 1aqua le ilcol-

po avversario viene deviato dalla primitiva ed intenzionale dire-

zione. Per schivata s'Intende 10 spostamento di tutto i1corpo 0 di

una parte di esso, mediante ilquale ilpugile si porta ruort dalla

linea d'azione dell'avversarto.

Vediamo in che modo si possono utilizzare queste tre azioni

fondamentali per difendersi dai colpi citati nel paragrafo prece-

dente. Innanzitutto, come per l'attacco, anche per tutti imo-vimenti di difesa si dovra partire dalla posizione di guardia, nel-

la quale bisogna rientrare poi ilpill rapidamente possibile.

Contro ildiretto sinistro al menta ci si puo servire dei se-

guenti accorgimenti difensivi:

1) bloccare con ilpalma della mana destra (fig. 24);

Fig. 24

2) deviare con 1a mana destra verso sinistra (fig. 25) 0 con la

mano sinistra verso destra (fig. 26);

Fig. 25 Fig. 26

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3) effettuare un mezzo passo laterale a sinistra (fig. 27);

Fig. 27

4) schivare flettendo solo iltronco verso destra 0 piegando Ie

gambe (fig. 28);

Fig. 28

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5) evitare e deviare ilcolpo con la mano destra verso sinistra

effettuando un pas so obliquo in avanti a destra (fig. 29);

Fig. 29

6) effettuare un passo indietro (fig. 30),0

schivare medianteuno spostamento del busto indietro.

Fig. 30

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tntesa contra il diretto sinistro al tronco:

1) bloccare con ilpalmo della mana destra (fig. 31) 0 con l'avam-

braccio sinistro (fig. 32);

Fig. 31 Fig. 32

2) deviare con la mano destra verso sinistra (fig. 33);

Fig. 33

3) evitare con mezzo passo laterale a destra (fig. 34);

Fi .34

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4) evitare effettuando un passo completo a destra e spostando

ilcolpo con la mana destra verso sinistra (fig. 35);

•Fig. 35

5) effettuare un passo indietro (fig. 36).

Fig. 36

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Di/esa contro il diretto destro al mento:

1) bloccare con ilpalmo della mano destra (fig. 37);

Fig. 37

2) deviare con Ia mane sinistra verso destra (flg. 38);

Fig. 38

3) schivare flettendo ilbusto a destra 0 piegando Ie gambe

(fig. 39);

Fig. 39

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4) effettuare un mezzo passo laterale a sinistra (fig. 40);

Fig. 40

5) effettuare un passo indietro 0 uno spostamento del bustoverso dietro (fig. 41);

Fig. 41

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6) evitare effettuando un passo completo a sinistra e deviandoilcolpo can la mano sinistra verso destra (fig. 42).

Fig. 42

Dilesa contro il direito desiro al tronco:

1) bloccare con ilpalma della mano destra (fig. 43);

Fig. 43

2) deviare con 1amana ed ilpolso sinistri verso destra (fig. 44);

Fig. 44

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3) effettuare un mezzo passo laterale a sinistra 0 un passo obli-

quo in avanti a sinistra (fig. 45);

Fig. 45

4) effettuare un passo completo a sinistra (fig. 46);

Fig. 46

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5) effettuare un mezzo passo completo indietro (fig. 47).

Fig. 47

Difesa contro il diretto destro corto a1 mento:

1) bloccare can ilpalmo della mana destra (fig. 48);

Fig. 48

2) deviare con la mano sinistra verso destra (fig. 49);

Fig. 49

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3) effettuare un mezzo passo laterale a sinistra 0un passo obli-

quo in avanti a sinistra (fig. 50);

Fig. 50

4) schivare effettuando un passo indietro 0 spostando ilbusto

indietro (fig. 51).

Fig. 51

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Difesa.contro il diretto destro corto al tronco:

1) bloccare con i1palmo della mano destra (fig. 52);

Fig. 52

2) evitare con un passo indietro (fig. 53);

Fig. 53

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3) evitare con un mezzo passo laterale a sinistra 0con un passo

obliquo in avanti a sinistra (fig. 54).

Fig. 54

Dijesa contra il gancio destro al mento:

1) bloccare con ilpalmo della mano destra (fig. 5-5)

Fig. 55

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2) deviare con la mano sinistra verso destra (fig. 56);

Fig. 56

3) arrestare ilcolpo a mezza strada con la mano destra aperta

sul braccio dell'avversario (fig. 57);

J )

Fig. 57

4) evitare facendo un mezzo passo indietro (fig. 58);

Fig. 58

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5) schivare ilcolpo con ilpiegamento delle gambe e traslazione

del busto da destra verso sinistra (fig. 59).

Fig. 59

Difesa contro il gancia tiestro al tranco:

1) bloccare con ilpalmo della mano destra (fig. 60);

Fig. 60

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2) evitare effettuando un mezzo passo indietro (fig. 61).

Fig. 61

Dilesa contro il gancio sinistro al mento:

1) bloccare con l'estemo della mano destra (fig. 62);

Fig. 62

2) schivare passando sotto ilcolpo, grazie ad un piegamento

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delle gambe e conseguente spostamento del busto da sinistra

verso destra (fig. 63);

Fig. 63

3) evitare effettuando un mezzo passo indietro (fig. 64);

Fig. 64

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4) arrestare ilcolpo a rnezza strada con l'esterno dell'avam-

braccio destro (fig. 65).

Fig. 65

Difesa contro il gancio sinistro al tronco:

1) bloccare con l'esterno dell'avambraccio destro (fig. 66);

Fig. 66

2) effettuare un mezzo passo indietro (fig. 67);

Fig. 67

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3) bloccare con ilpalmo della mana sinistra (fig. 68).

Fig. 68

Di!esa centro il montante tiestro al mento:

1) bloccare con ilpalmo della mana destra (fig. 69);

Fig. 69

2) deviare con Ia mana sinistra verso destra (fig. 70);

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3) evitare effettuando un mezzo passo laterale a sinistra 0 un

passo 0bliquo in avanti a sinistra (fig. 71);

I , _ (

Fig. 71

4) evitare effettuando un passo completo a sinistra (fig. 72);

Fig. 72

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5) effettuare un mezzo passo indietra a schivare con uno spo-

stamento del busto indietro (fig. 73).

Fig. 73

Dijesa contro il montante destro al tronco:

1) bloccare con ilpalmo della mana destra (fig. 74);

Fig. 74

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2) evitare effettuando un passo laterale a sinistra 0un passo

obliquo in avanti a sinistra (fig. 75);

Fig. 75

3) effettuare un passo completo a destra (fig. 76);

Fig. 76

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4) effettuare un mezzo passo indietro (fig. 77);

Fig. 77

5) arrestare ilcolpo a mezza strada con la mano destra semi-

aperta suI bicipite destro dell'avversario (fig. 78);

6) arrestare ilcolpo a mezza strada con la mana 0 con l'avam-

braccio sinistro incrociati sull'avambraccio destro dell'av-

versario (fig. 79).

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Difesa coniro il montante sinisiro al mento:

1) bloccare con ilpalmo della mano destra (fig. 80);

Fig. 80

2) deviare con la mano destra verso sinistra (fig. 81);

Fig. 81

3) evitare con un mezzo passo indietro 0 con uno spostamento

del busto indietro (fig. 82);

Fig. 82

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4) evitare effettuando un passo obliquo in avanti a destra 0 un

passo laterale a destra (fig. 83).

Fig. 83

Difesa contra il rnontante sinistro al tronco:

1) bloccare con ilpalmo della mano sinistra (fig. 84);

Fig. 84

2) bloccare can ilgomito destro (fig. 85);

Fig. 85

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3) effettuare un passo obliquo in avanti a destra 0 un passo

laterale a destra (fig. 86);

Fig. 86

4) effettuare un passe indietro (fig. 87);

Fig. 87

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5) arres tare ilcolpo a mezza strada con l'interno dell'avambrac-

cia destro che va ad incrociare l'avambraccio sinistro dell'av-v -rsari - ( f l~ - .88) .e _ _ o g _ _

F ig . 88

Al termine di questo paragrafo e bene precisare che la di-

Iesa e di v itale im portanza nel pugilato e che, q uindi, e giusto

dedicarle tempo su rrlclente per un perfetto app ren dim en to. B i-sog na perc} ricordare ch e og nl tecn ica d ifen siv a illu strata si ri-

solve in altrettante posslbilita di attacco e ehe non bisogna quin-

di, m ai abusare eccessivam ente della difesa senza contro attac-

care, poich e il suecesso in un match, e proprio subordinato al

numero di colpl portati a segno, e qulndt, in definitiva, alle

az ion ! e l i attacco.

P er ch iud ere q uesta capitolo in fine bisogna ricordare che,

nonostante l'ausilio del diseg ni, l'apprendim ento della tecnlcapugilistica rlsultera oltremodo difficile per la compless lta del l'a r-

gomen to tra tta to ; qutndi per una m igllore e pili facile com pren-

sione delle tecn ich e desc ritte, e assolutamen te necessario accop-

piare 1 0 stu dio d ella tecnica stessa aI le esercitaz io ni p ratich e

in pale stra ,

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CAP. II

PREATLETISMO GENERALE

Risulta superfluo sottolineare ehe alla base di un' attivita

motoria rivolta all' apprendimento di una qualsiasi disciplina

sportiva, vi siano i cosiddetti preaileiici qenerali, ehe come spie'

ga la parola, sono indirlzzatt ad uno sviluppo generale del ra-

g azzo-g iovane, e risultando quindi essenziali all'impostazione di

ogni sport. Essi mirano fondamentalmente all' acquisizione ed

alla presa di eoseienza, fino alla completa padronanza, di quellequallta psico-flsiche prima descritte.

Questi esercizi, con la lora duttilita (1 0 stesso esercizio, rt-

volta alIo stesso settore muscolare, rna eseguito con variazio-

ni di ritmo ed tntenslta, in surplesse, in forma blanda o inten-

sa) permettono di raggiungere Iinalita differenti (elasticita,

scioltezza, coordinazione, forza, resistenza, etc.) e risultando

quindi della massima validita per ilraggiungimento delle mete

prefissateci. Questa tlpo, di attivita puo essere svolta a corpo

libero (carico naturale), 0 con l'ausilio di piccoli e grandi at-

trezzi.

Esistendo una vastissima gamma di preatletici generali, per

comodita se ne citeranno solo alcuni, lasciando poi alIa fanta-

sia dell' educators la scelta di quelli ritenuti pili opportuni.

Esercizi per gli arti superiori e per ilcingolo scapolo-ome-

rale:

1) In piedi, braccia lungo ifianchi.

Sianci alternati in alto e indietro delle braccia sul piano

saggittale (fig. 89).

2) In piedi, braccia 1ungo ifianchi.

Slanciare le braccia in alto, poi indietro, ruotando le palme

in su (fig.90).

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3) Ritti, gambe divaricate.

Circonduzioni sagittali delle braccia prima in un senso, poi

nell'altro (fig. 91).

4) In sospensione alla sbarra.

Eseguire delle flesso-estensioni portando ilmento fino alla

altezza della sbarra e distendendo completamente Ie brae-

cia (fig. 92).

5) In appoggio sulle parallele.

Piegamenti ed estensioni sulle braccia (fig. 93).

6) Seduti a terra, gambe incrociate, busto eretto, bastone ana

nuea.

Spingere le braceia in alto e ritorno (fig. 94).

Esercizi per il tronco.

1) In piedi, gambe divaricate, mani ai fianchi.

Torsioni del troneo a sinistra e a destra (ftg.95).

2) Ritti, pledi uniti, braceia in alto.

Flettere iltronco in avanti, cercando di toccare ilsuoIo con

ilpalmo delle mani (fig. 96).

3) In piedi, gambe divaricate, braeeia in Iuori, tronco flesso

in avanti.

Torsioni del troneo a sinistra e a destra portando la mana

destra al piede sinistro e viceversa (fig. 97).

4) Decubito prono, mani alla nuca, gambe tese ed unite.

Flettere simultaneamente ilbusto posteriorrnente ed eleva-

re le gambe tese (fig. 98).

5) Decubito prono, braccia in alto, gambe tese ed unite.

Elevare le braceia e le gambe tese; rimanere in appoggio

addominale (fig. 99).

6) Decubito supino, braccia in fuori, gambe tese ed unite.

Flettere le gambe fuori a sinistra con torsione del bacino,

ritorno e ripetere analogamente a destra (fig. 100).

7) Decubito supino, mani alIa nuea, gambe piegate.

Flessione del busto in avanti (fig. 101).

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8) Decubito supino, braccia in fuori, gambe tese e divaricate.

Flettere e torcere ilbusto a destra portando la mano sini-

stra al piede destro e ritorno (fig. 102); ripetere analogamen-

te a sinistra. L' esercizio puo essere effettuato con molleggio.

Con Ie mani alla nuca aumenta d'intensita.

9) In sospensione alIa spalliera.

Portare e mantenere 1egambe tese a squadra con iltronco.

(fig. 103).

Esercizi per il eollo.

1) In piedi braccia lungo i fianchi.

Flettere ilcolla in avanti e indietro consecutivamente (fig.

104).

2) In piedi, braccia lungo i fianchi.

Flettere alternativamente ilcolla a destra e a sinistra (fig.

105).

3) In piedi, braccia lungo ifianchi.

Effettuare ampie circonduzioni can la testa, prima in un

senso, poi nelI'aItro (fig. 106).

Esercizi per arti in[eriori e bacino.

1) In piedi, braccia in fuori.

Sianciare lateralmente la gamba destra fino a toccare con

ilpiede la mano destra. Ripetere con Ia gamba sinistra (fig.

107).

2) Stazione eretta, mani ai fianchi, piedi uniti e gambe ritte.

Sollevarsi lentamente sugli avampiedi e ritornare nella po-

sizione di partenza (fig. 108).

3) Stazione eretta, braccia lungo i fianchi, piedi tesi ed uniti.Piegare molto Ie gambe, poi rizzarle vivacemente e spiccare

salta in avanti-alto. Le braccia da dietro-basso si slanciano

per avanti-alto; arrivare al suolo e ripartire (fig. 109).

4) Gambe piegate, sugli avampiedi, mani alla nuea 0 braccia

in alto.

Saltelli a piedi pari sugli avanpiedi restando sempre a gam-

be piegate (fig. 110).

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5) Gambe piegate, sugli avampiedl, braccia in equilibria lun-

go ifianchi.

Saltelli a piedi pari sugll avampiedi a destra e a smistra

(slalom) (fig. 111).

PREATLETISMO SPECIFIeo

Questa tipica forma di allenamento va considerata come

tramite fra ilpreatletismo generale e I' addestramento tecnico

vera e proprio. E3sa mira in pratica a realizare l'esatta succes-

sione dinamica degli interventi muscolari in una determinata

specialtta sportiva, eliminando quelli inutili e nocivi all' eeono-

mia del gesto teenico e rappresenta quindi un ottimo propedeu-

tieo all'apprendimento dei colpi, del gioeo di gambe, del movi-mento del troneo, dell' equilibria in posizione di guardia.

Anche in questa caso la varieta degli esercizi e notevolee quindi ci si soffermera a citarne soltanto alcuni,

Bserctzi:

1) In piedi, in posiztone di guardia.

Saltelli in avanti e indietro mantenendo intatta la distanza

tra ipiedi (fig. 112).

2) In piedi, in posizione di guardia.

Saltelli avanti e indietro in direzione obliqua, mantenendo

invariata la distanza tra i piedi (fig. 113).

3) In piedi, gambe e troneo in posizione di guardia, braceia

lungo ifianchi, pugni chiusi can ilpolliee rivolto in avanti.

Slanciare alternativamente le braceia flesse a gO O in alto

abbinando la rotazione del troneo (fig. 114).

4) In piedi, in posizlone di guardia, braccia flesse a 900 In fuo-

ri, in linea con Ie spalle, pugni chlusi conilpollice rivol-to in basso.

Ruotare iltronco a sinistra e a destra, portando Ia spalladel braecio che va avanti a contatto con ilmenta (fig. 115).

5) In piedi, in posizione di guardia.

Camminare avanti e indietro, abbinando, can l' avanzamen-

to delle gambe, la distensione in avanti del braccio corri-

spondente (fig. 116).

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Il saIto della corda ed illavoro agli attrezzi (sacco, pera,

punching-ball francese), pur essendo degli esercizi specifici al-

l' addestramento tecnico, rappresentano d' altro canto un otti-

rna mezzo di attivita motoria generale, per le numerose espres-

sioni di carattere psico-motorio che essi implicano (forza, re-sistenza, velocita, destrezza, coordinazione, abilita, r+trnn. pte.).