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MANUALE PUBLIC SPEAKING 6 MARZO 2012 6 MARZO 2012

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MANUALE PUBLIC SPEAKING

6 MARZO 20126 MARZO 2012

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Premessa

Il Parlare in pubblico è connesso a molti elementi e da una serie di combinazioni del tipo:

personalità e carattere di colui che deve presentarsi davanti a un gruppo di persone più o meno conosciuteda quello che il relatore rappresenta volontariamente o involontariamente agli occhi dell’uditoriodagli umori del pubblico che va ad ascoltarlodalle aspettative del pubblico e dalla sua disponibilità ad ascoltaredal contenuto del discorso che l’oratore può o deve formulare nel tempo a sua disposizionedalla precisa situazione ambientale e psicologica nella quale l’oratore si trova a parlare

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Premessa

Prima di ogni altra cosa colui che ha in programma un discorso in pubblico deve ricordare due piccole verità semplici e fondamentali:

Prepararsi a fondo riduce i rischiNon si può non comunicare

E’ importante trasmettere che la nostra immagine e il contenuto del messaggio non sono frutto del caso e di sforzi improvvisati ma sono il risultato di una nostra programmazione cosciente e quindi il più possibile aderente ai nostri desideri iniziali

Arrivare preparati ad una presentazione permette di:

essere più distesi, sicuri, tranquillidi affrontare con maggiore sicurezza eventuali inconvenienti e contrattempi

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Passi per progettare una presentazioneArgomento

Prima di procedere alla stesura di una presentazione è necessario decidere

quale è con precisione l’argomento

Oppure

quale aspetto di un argomento si andrà a trattare

L’importante è illustrare lo scopo complessivo

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Passi per progettare una presentazioneMessaggio

Tre sono le fasi principali relative alla fase di progettazione

La definizione del messaggiostrutturazione della sua struttura

La formulazione - emissione effettiva del messaggiocontestualizzazione del messaggio in relazione alla situazione ambientale che ci si troverà ad affrontare

L’effetto comunicativo finale del messaggio sull’uditoriofase finale del processo di comunicazione, momento nel quale si può trarre il bilancio del lavoro fatto e verificare quanto i risultati si siano avvicinati agli obiettivi iniziali.

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Passi per progettare una presentazione Gli obiettivi del discorso

Per iniziare a dare forma ad un messaggio è utile ricordare che:

La comunicazione ha sempre una finalità: per cui è necessario individuare e rendere espliciti gli obiettivi che vogliamo raggiungere e scegliere il taglio più coerente

la comunicazione ha sempre un destinatario: per cui è necessario analizzare il pubblico che ci verrà ad ascoltare

La comunicazione ha sempre una fonte: se la fonte siamo noi è necessario pensare alla propria personalità, struttura di pensiero e attitudine comunicazionale

La comunicazione ha sempre una struttura: per cui è necessario costruire la scaletta del discorso (apertura, contenuti, chiusura)

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Passi per progettare una presentazione Gli obiettivi del discorso

E’ importante stabilire cosa voglio dire con il mio discorso e cosa voglio ottenere parlando in pubblico nella situazione specifica che si deve affrontare

Per mancanza di tempo spesso si dimentica di pensare bene e precisamente a tutto quello che si vuole trasmettere e agli obiettivi che si vuole raggiungere con il proprio discorso.

Per essere efficaci bisogna chiarire subito qual è l’obiettivo cercando di rispondere a queste domande:

sto proponendo problemi od offrendo soluzioni?sto formulando degli interrogativi o illustrando delle risposte?

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Passi per progettare una presentazione Gli obiettivi del discorso

I possibili diversi obiettivi della comunicazione possono essere:

Informare: per trasferire conoscenze. In genere è asettica, oggettiva, rapida e descrittivaEducare: per formare il pubblico su un determinato argomento a lui prima ignotoIntrattenere: per divertire il pubblico che ci ascolta. Utilizza giochi e barzelletteIspirare: per stimolare nel pubblico nuovi orizzontiConvincere: per condurre il pubblico sulle proprie tesi.

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Passi per progettare una presentazioneAnalizzare il pubblico e la situazione

Prima di cominciare una presentazione ricordarsi che non si va mai a parlare ad un pubblico generico, ma sempre a un preciso, specifico gruppo di persone.

Per avere successo in una presentazione è importante esaminare:

il pubblico potenziale quali le loro aspettative

Se non si hanno conoscenze del potenziale pubblico è consigliabile contattare qualcuno che ci può dare un’idea su:

Natura del pubblicoAttitudini e aspettative del potenziale pubblico

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Passi per progettare una presentazioneAnalizzare il pubblico e la situazione

Il relatore prima di avviare una presentazione deve porsi alcune domande:

Da chi è composto questo specifico pubblico davanti al quale parlerà?Che cosa ci si aspetta da lui?Quante saranno probabilmente le persone che lo ascolteranno?In quanto tempo rischia di annoiarle?Qual è il contesto psicologico nel quale opererà?Temono forse di essere aggredite e sconcertate o invece sentono il bisogno di una scossa, di forti emozioni?Desiderano che mostri rispetto e comprensione nei loro confronti o deve escogitare il modo per dare loro la carica?Deve creare dei problemi od offrire delle soluzioni?Terrà il discorso in una situazione di forti tensioni psicologiche o il clima sarà rilassato e disteso?

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Passi per progettare una presentazioneAnalizzare il pubblico e la situazione

Il relatore, qualunque siano le cose che sta per dire e il loro potenziale impatto (anche se deve dire cose molto dure per chi lo ascolta), è bene che rifletta su quelli che sono i terreni di incontro con i propri futuri ascoltatori.

Se sa che non potrà farsi amare cerchi almeno di farsi rispettare e non odiare.

Qualunque uditorio presenta infatti almeno una zona favorevole per qualunque conferenziere.

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Passi per progettare una presentazioneLa motivazione all’ascolto

Per avere successo in una relazione comunicativa è importante che il destinatario sia motivato all’ascolto

In genere sono due le variabili che condizionano la motivazione all’ascolto del destinatario:

Il livello di competenza che il destinatario ritiene di avere sull’argomento oggetto di comunicazioneIl grado di soddisfazione che il destinatario ha per il proprio livello di competenza

Queste due variabili sono indipendenti tra di loro

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Passi per progettare una presentazioneLa motivazione all’ascolto

Il pubblico può essere composto dalle seguenti 4 tipologie:

Presidiatori: corrisponde ad un ascoltatore che si ritiene esperto sull’argomento e soddisfatto del grado di competenza raggiunto. Il suo atteggiamento è di “conservazione” dello status quo e di distacco, se non di potenziale conflitto con il relatore.

Reazione da parte del relatore:Il relatore, per conquistare l’interesse del presidiatore deve, senza instaurare reazioni di rifiuto, farlo sentire meno preparato di quanto pensi di essere; deve quindi essere certo dei suoi punti di forza in termini di contenuto del discorso.

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Passi per progettare una presentazioneLa motivazione all’ascolto

Alieni: corrisponde ad un ascoltatore che pur riconoscendosi incompetente in materia è soddisfatto della sua incompetenza.

Reazione da parte del relatore:E’ una caso molto raro che, se si presenta, richiede al relatore di influire sul livello di soddisfazione del destinatario cercando di abbassarlo. Deve cioè presentare l’argomento trattato come rilevante per il suo interlocutore e come una lacuna grave e problematica del suo bagaglio informativo; dovrà quindi prevalentemente puntare sulle emozioni del pubblico

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Passi per progettare una presentazioneLa motivazione all’ascolto

Arrabbiati: corrisponde ad un ascoltatore che si valuta non competente, è insoddisfatto del suo grado di competenza ed è pertanto desideroso di apprendere.

Reazione da parte del relatore:Il pubblico degli arrabbiati è attento e ben disposto nei confronti del relatore che per placarne voglia di sapere dovrà evidenziare l’ampiezza e la complessità dell’argomento che sta trattando; dovrà quindi lavorare in termini di chiara ed esauriente articolazione dei contenuti.

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Passi per progettare una presentazioneLa motivazione all’ascolto

masochisti: corrisponde ad un ascoltatore che pur stimandosi competente su un argomento non è soddisfatto del suo livello di competenza. L’origine di questa insoddisfazione dipende dall’ambiente in cui opera che non riconosce in modo adeguato la sua competenza o ne ostacola la concreta operatività.

Reazione da parte del relatore:Il rapporto che si crea tra relatore e masochista è molto instabile e profondamente condizionato dal modo con il quale è comunicato il messaggio. Il rapporto con il pubblico deve quindi essere centrato sull’emotività

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Passi per progettare una presentazione

Una volta individuato l’obiettivo della presentazione si può passare alla definizione della:

StrutturaArgomenti da trattaremetodi che possono migliorare lo scopo

Nello strutturare un messaggio bisogna ricordarsi che è importante che questo sia più possibile completo e che contenga tutto quello che si vuole dire.

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Passi per progettare una presentazionePreparazione

Preparazione

Durante la fase di preparazione del discorso bisogna porsi le seguenti domande:

Qual’è l’argomento?Quale è la finalità di questa presentazione?A chi si rivolge?Quanto tempo dura l’esposizione?Quali sono i mezzi di cui dispongo?

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Passi per progettare una presentazioneStruttura

Struttura

Nel mondo anglosassone si consiglia spesso di organizzare la struttura del discorso con l’obiettivo di rispondere, se necessario, alla regola 5W+H

Who: di chi si sta parlandoWhat: di cosa si sta parlandoWhere: dove si svolge l’eventoWhen: quandoWhy: perchèHow: come

Alcuni esperti invece suggeriscono di organizzare il proprio intervento come una specie di piramide rovesciata nella quale gli argomenti vanno trattati partendo dai livelli più generali e di più facile comprensione per arrivare a quelli via via sempre più approfonditi e specifici.

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Passi per progettare una presentazioneStruttura

Comunque un buon modo per organizzare un discorso è quello di suddividere la struttura in tre parti:

Apertura: annuncia l’argomento che si va a trattareCorpo: Esposizione dei contenutiConclusione: riassumere ciò di cui si è parlato e si cerca il feed-back da parte del pubblico

E’ sempre consigliabile alleggerire le esposizioni molto tecniche con degli esempi, riferimenti e opinioni particolarmente autorevoli per la platea, con analogie e ripetizioni.

Al contrario è bene supportare discorsi emozionali con qualche dato, o con degli esenziali dati tecnici.

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Passi per progettare una presentazioneStruttura

E’ molto utile fa sì che le affermazioni chiave, quelle che rappresentano il succo del messaggio che si intende comunicare, siano:

Prima anticipatePoi espostee infine ricordate

In altre parole il relatore deve organizzare la sua comunicazione facendo in modo che nei momenti salienti, quando sta per esporre gli argomenti più importanti, e quindi quando vuole che tutti lo ascoltino, deve rispettare questa regola:

Prima dire ciò che sta per direPoi dirloInfine dirlo di averlo detto

Se il relatore è abile anche nel fare le pause opportune e se utilizza i toni giusti, sarà difficile che al pubblico sfuggano i concetti più importanti e i passaggi chiave del discorso.

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Passi per progettare una presentazioneApertura

1. Apertura

Una possibile sequenza da rispettare in questa fase può essere la seguente:

Presentazione personale o degli assistenti attirare l’attenzioneCommentare i punti principali e gli obiettiviSpiegare la metodologia che si utilizzerà

Un buon inizio è fondamentale per qualsiasi presentazione.

L’obiettivo da perseguire è che il pubblico ti presti attenzione: a tal fine cerca di suscitare interesse prima di stabilire un rapporto con esso

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Passi per progettare una presentazioneCorpo

2. Corpo

Nel corso dell’esposizione è di fondamentale importanza che il pubblico comprenda esattamente ciò che i vuole comunicare, quindi il discorso deve essere facile da seguire, con un ordine chiaro e preciso.

E’ consigliabile utilizzare un linguaggio semplice evitando di utilizzare sigle, acronimi, parole straniere o in latino. Il livello culturale del pubblico può essere differente. Tutti devono essere in grado di seguire la nostra presentazione.

Esporre in modo ordinato i propri argomenti e servirsi di dati o esempi che possano aiutare il pubblico a comprendere meglio il senso del discorso.

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Passi per progettare una presentazioneConclusione

3. Conclusione

Il modo migliore per realizzare un buon discorso è terminarlo bene.

Le persone tendono a ricordare gli inizi e le conclusioni per gli effetti suscitati rispettivamente dalle prime e dalle ultime impressioni (tali principi sono le leggi della memoria).

La conclusione è il momento riassuntivo del discorso. Nella maggioranza dei casi dovrebbe includere i seguenti elementi:

Un riassunto, concentrato in una o due frasi, del contenuto principale del discorsoIl chiarimento dei dubbiUna sottolineatura degli argomenti trattati e un caloroso ringraziamento della platea.

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Passi per progettare una presentazioneCome introdurre un relatore

Introdurre un relatore

Il commento iniziale per introdurre uno speaker al pubblico è un aspetto importante del public speaking.

Gli ascoltatori saranno più percettivi e gratificati se capiscono cosa il relatore andrà a comunicare. Una funzione dell' introduzione è di stabilire l' adatto " set mentale" così che il gruppo conosca come si svolgerà durante la discussione.

Una buona introduzione consiste nel dare autorevolezza al relatore mettendo in luce subito che lo speaker ha una preparazione speciale, conoscenze o esperienza in quel determinato argomento.

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Passi per progettare una presentazioneCome introdurre un relatore

Cosa si dovrebbe dire in un' introduzione?

I discorsi di introduzione dovrebbero non essere appiattiti o stereotipati.

Dovrebbero essere energici, arguti e divertenti. Per spiegare ciò ci possiamo utilizzare la seguente formula: Argomento-Importanza-Relatore.

Argomento: inizia la tua introduzione dando l'esatto titolo dell' argomento degli speaker.Importanza: in questo passo si costruisce l'area tra l'argomento e l'interessamento particolare del gruppo.Relatore: qui si cita il relatore e le qualifiche particolari riferite al suo argomento che andrà a trattare. In fine si da il nome dello speaker distintamente e chiaramente.

Da questo punto si può usare la proprio immaginazione e creatività. Tenendo presente tutto ciò si fa scorrere il tutto non superando mai più di 30-45 secondi per introdurre il relatore. Una introduzione deve essere corta e ben articolata.

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Passi per progettare una presentazioneCome introdurre un relatore

Esempio di introduzione

Esempio 1:Il nostro speaker oggi è Mario Rossi. Il sig. Rossi è un docente psicologo. Ha uno studio suo a Sofia dove esercita la sua professione con entusiasmo e collabora con diversi istituti in Italia. Nel suo lavoro si occupa anche di bambini portatori di handicap dove collabora con altri professionisti specializzati nel settore.

In base alla sua conoscenza, entusiasmo ed esperienza oggi ci parlerà del disagio giovanile dei giovani con la famiglia e la società. Signore e Signori …Mario Rossi.

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Passi per progettare una presentazioneCome introdurre un relatore

Esempio di introduzione

Esempio 2:Siamo veramente lieti di avere qui stasera una persona molto speciale con noi per darci una presentazione di un nuovo sistema di sicurezza informatico contro gli attacchi degli hacker.

Paolo Bianchi è un ingegnere informatico, che ha studiato in Italia, Bulgaria e in America. Finiti gli studi all' università "X" , il sig. Bianchi a lavorato presso la multi nazionale "Y" come responsabile del reparto "Z".

Durante il suo duro e appassionato lavoro ha fatto tesoro delle sue esperienze in campo informatico sviluppando dei nuovi sistemi di protezione contro gli attacchi di hacker. Signore e signori stasera abbiamo il piacere di avere qui tra noi il sig. Paolo Bianchi!

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Passi per progettare una presentazionePrendere la parola

E’ fondamentale decidere come iniziare.

L’inizio è importante per chi ascolta perché la prima fase è quella che rompe il ghiaccio ed è importante anche per il controllo dell’ansia e del nervosismo da parte del relatore.

Ci sono molto modi per iniziare un discorso. Si elenca qualche tecnica di inizio:

Ludica: un amico mi ha raccontato un aneddoto…..Formale-fredda: la percentuale degli investimenti rispetto all’anno passato…..Di status: sono il presidente mondiale della …Di gratificazione dell’uditorio: di fronte a questo uditorio non posso fare a meno di ….Di anticipazione di una tesi: voi credete che io sia venuto perDi radicalizzazione: Giulio Cesare, il giorno prima di essere pugnalato

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Passi per progettare una presentazionePrendere la parola

Di emotivizzazione: in questo momento tanto importante…..Di concretizzazione: il problema specifico dell’accumulo di sostanze tossiche è stato affrontato …..Di storicizzazione: già nel 1957…….Di messa in priorità: la cosa più importante in questo momento….Di evocazione di una minaccia esterna: ci sono settori che ci accusano ……Di aggancio con stimoli confermanti: questo è un momento duro, ma già emergono segnali confortanti……Di controdomanda: io vi domando se voi ……Di autodomanda: io mi domando spesso se sono riuscito…..

E’ consigliabile, se si può fare a meno, non iniziare con i ringraziamenti agli organizzatori dell’incontro, alle autorità, al gentile pubblico.

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Passi per progettare una presentazioneCome eliminare la paura del pubblico

La paura di parlare in pubblicoParlare in pubblico, può far paura, e la paura senz’altro limita le capacità comunicative.

In uno studio effettuato in Inghilterra la paura di parlare in pubblico è risultata al primo posto tra le fobie degli intervistati, precedendo addirittura la paura di calamità naturali e quella delle malattie.

Va detto, comunque, che la fase più critica del parlare in pubblico è quella iniziale.

Cominciate a sudare, la cravatta vi sembra una forca, la lingua vi si attacca al palato, il vostro viso assume il colorito di una luce al neon, mentre gli sguardi di tutti restano puntati su di voi che non profferite parola. Certo, sono situazioni limite, ma fino ad un certo punto.

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Passi per progettare una presentazioneCome eliminare la paura del pubblico

Parlare in pubblico non ci è familiare per una lunga serie di ragioni, prima fra tutte quella legata a precedenti esperienze negative, da ricercarsi anche lontano nel tempo. È difficile dimenticare le brutte figure fatte in pubblico: sono traumi difficili da cancellare. 

Alcuni aspiranti oratori in difficoltà, pensano che dietro la loro fobia di affrontare il pubblico ci siano delle ragioni psicologiche, ma il più delle volte non è così.

L’ansia nasce soprattutto dalla non padronanza dell’argomento che si va trattare e dalla mancata conoscenza del destinatario, abbinata alla consapevolezza di “andare allo sbaraglio”, ovvero senza il supporto di metodi e tecniche adeguati.

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Passi per progettare una presentazioneCome eliminare la paura del pubblico

Davanti al pubblico ci sentiamo improvvisamente nudi, esposti, l’adrenalina scatena tutta una serie di eventi psicofisiologici che dobbiamo imparare a gestire per diminuire l’ansia.

Gli esperti definiscono tonico uno stress ordinario, cioè positivo, utilizzabile per “caricare” le pile. Lo stress però diventa tossico quando si fa insopportabile, quando raggiunge una soglia critica ingovernabile.

È quello che può accadere al neofita che ad un dato momento può percepire la sua esposizione come una minaccia non più come una sfida con cui misurarsi. È l’attimo più critico, quello in cui l’oratore può perdere il controllo.

E’ da ricordare che lo stress è quasi sempre un problema personale, e come tale, non visibile all’esterno!

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Passi per progettare una presentazioneCome eliminare la paura del pubblico

Diventa allora necessario

utilizzare l’energia nervosa per migliorare la vostra comunicazioneaumentare il tono della voce, dare sfogo alla gestualità alzarvi se siete sedutiprolungare il contatto visivo col pubblico.

Quindi, se il panico è ingiustificato, se gli altri non vedono il vostro disagio, vi occorre solo la freddezza di rimettere in ordine le idee, di prendervi qualche secondo per riprendere il controllo dei vostri muscoli fino a quando la soglia critica non sarà superata.

Lo stress tossico dura circa 60/90 secondi poi ridiventa tonico, funzionale, tale che ci tiene svegli, ci fa percepire la platea o il gruppo, ci mantiene attivi e recettivi, ci rende protagonisti della scena.

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Passi per progettare una presentazioneLa gestione delle obiezioni

Le obiezioni, anche se differenziate si dividono in genere in due grandi categorie, in quelle:

Emotivee quelle

Razionali

Le obiezioni emotive non hanno come oggetto reale di opposizione gli aspetti logici o di contenuto. Sono piuttosto contrapposizioni alla figura del leader o comunque manifestazioni di resistenza al procedere del gruppo.

Possono essere gestite con tre tecniche fondamentali:

La tecnica dell’ecoLa tecnica dello specchioLa tecnica del perché

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Passi per progettare una presentazioneLa gestione delle obiezioni

La tecnica dell’ecoSi ripete in forma interrogativa l’obiezione appena formulata affinché l’obiettore sia spinto a chiarire il suo pensiero in forma razionale: “lei non è d’accordo su questo punto perché sostiene che ...”

La tecnica dello specchioSi tratta l’obiezione formulata come una domanda che si presume sia stata appena effettuata, ma non se ne è certi, sempre al fine di far razionalizzare la riflessione dell’obiettore: “immagino che la sua domanda probabilmente nasca da queste considerazioni ...”

La tecnica del perchéNon si risponde alla domanda, ma si chiede da quali considerazioni più generali nasca “perché lei afferma che ….”

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Passi per progettare una presentazioneLa gestione delle obiezioni

Le tecniche di risposta alle obiezioni razionali che in genere nascono per dissenso o per necessità di chiarimenti in merito a ciò che si sta facendo sono ancora più numerose e varie:

Lo spostamento delle responsabilitàL’accordo a metàL’anticipazione di una possibile e prevedibile obiezioneIl rinvio della rispostaL’autoconversioneL’effetto boomerangL’allargamento delle responsabilitàLa ricerca dei consensi autorevoli

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Passi per progettare una presentazioneLa gestione delle obiezioni

Lo spostamento delle responsabilitàL’obiezione è attribuita a qualcun altro, non presente alla riunione, che era stato male informato: “probabilmente qualcuno può averle detto … ma …”

L’accordo a metàSi dà ragione a chi obietta segnalandogli però che ci sono ulteriori considerazioni da fare e che ora gli si esporranno: “è vero, ma ….”

L’anticipazione di una possibile e prevedibile obiezioneCi si autofornisce la possibilità di ulteriori argomentazioni: “dicendo ciò che lei può obiettare che …”

Il rinvio della rispostaSi conferma all’interlocutore che l’obiezione è stata afferrata, ma che ci sono altre cose particolarmente urgenti da sviluppare e il tempo a disposizione è molto poco: “certamente questo problema esiste ma approfondirlo ora potrebbe deviare il filo del discorso”

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Passi per progettare una presentazioneLa gestione delle obiezioni

L’autoconversioneSi afferma di aver sempre pensato come l’interlocutore fino a quando abbiamo dovuto cambiare idea in seguito alla conoscenza di una serie di nuovi dati o di più specifiche informazioni: “veda, questo è stato il mio punto di vista fino a quando mi sono reso conto che….”

L’effetto boomerangSi trasforma proprio l’obiezione in una valida motivazione a favore: “è proprio questa sua considerazione che mi porta ad affermare che ….”

L’allargamento delle responsabilitàSi accetta totalmente e integralmente l’obiezione, ma la si pone in un contesto più ampio e di indefinibili e inaccertabili responsabilità: “se affrontiamo il problema in questi termini, chi non è responsabile di ….”

La ricerca dei consensi autorevoliSi confuta l’obiezione citando fonti molto autorevoli per l’interlocutore: “proprio il suo direttore, direttore della Gazzetta di …. Sosteneva ieri….”

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Passi per progettare una presentazioneIl linguaggio corporale e verbale

In genere è bene sapere che si trasmette:

il 70 % dell’informazione con il corpoil 50% dell’informazione con i gestiil 20% dell’informazione con la voceil 10% dell’informazione con le parole

Ciò significa che il modo per trasferire il messaggio è importante tanto quanto il messaggio stesso

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Passi per progettare una presentazioneIl linguaggio corporale

Linguaggio corporale: Cos'è più opportuno, restare seduti durante il discorso oppure stare in piedi?

Ciò varia da persona a persona e da come ci si sente più a proprio agio, occorre però ricordare che se si sta in piedi si coinvolge il pubblico maggiormente. Ci sono persone che amano muoversi tra il pubblico, per coinvolgerlo o per raggiungere un determinato risultato.

Il contatto visivo con il pubblico ha un'importanza cruciale al fine di stabilire un rapporto con esso; è importante mantenere lo sguardo con l'interlocutore e non dirigerlo verso l'alto o abbassarlo sistematicamente e per lungo periodo.

L'espressione del viso deve essere adeguata all'argomento di cui si sta parlando. Per esempio, se si vuole far ridere il pubblico, l'espressione deve essere gioiosa.

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Passi per progettare una presentazioneIl linguaggio corporale

Evita di eccedere nella gestualità, se esageri puoi rischiare di distrarre il pubblico. Al contrario, utilizzala per enfatizzare un punto importante.

In linea di massima possiamo affermare quanto segue:Utilizza gli occhi per stabilire un contatto visivo con gli interlocutori, per creare un rapporto con essi e per evidenziare l'interesse che provi nei loro confronti. Fai in modo di restare in piedi e di sederti il meno possibile, per favorire il contatto visivo e coinvolgere al massimo il pubblico. Utilizza le mani e i movimenti per enfatizzare un aspetto importante o per passare da un argomento ad un altro. Sorridi, in modo tale da trasmettere tranquillità ai tuoi interlocutori.

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Passi per progettare una presentazioneIl linguaggio verbale

Linguaggio verbaleIl linguaggio diretto è solitamente migliore di quello indiretto, e la voce attiva è più efficace di quella passiva.

Cerca di formulare frasi brevi. Una frase eccessivamente lunga può ostacolare la comprensione da parte del pubblico e può far sì che l'oratore perda il filo del proprio discorso.

E' opportuno evitare i giuramenti e le parole oscene; inoltre, se non sei sicuro del significato di una parola, evitala oppure consulta un dizionario prima di utilizzarla. Le frasi fatte o idiomatiche devono "brillare per la loro assenza".

Il linguaggio utilizzato deve adeguarsi al pubblico al quale il discorso si rivolge, indipendentemente dall'argomento trattato.

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Passi per progettare una presentazioneSupporti visivi

L'impiego di supporti può contribuire ad enfatizzare ciò che si dice e può essere d'aiuto per esprimere concetti difficili. Tali strumenti mirano a favorire il ricordo, suscitando e mantenendo elevato il livello d'interesse.

L'oratore, nel corso del suo intervento, deve ordinare mentalmente il proprio discorso in modo tale da poterlo riprendere anche in caso di interruzioni.

Tra i vari strumenti disponibili possiamo citare i seguenti:Materiale cartaceo LavagnaLavagna a fogli mobiliProiettoreVideoDiapositiveLucidi

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Passi per progettare una presentazioneSupporti visivi

Come utilizzare la lavagna a fogli mobili

Controllare che il cavalletto sia stabileCollocare il cavalletto in modo che sia ben visibile a tuttiAnticipare in sintesi il contenuto di ogni foglioNon voltare le spalle all’uditorio mentre si parlaMettersi di lato al cavalletto e guardare sempre il pubblicoUtilizzare una bacchetta o pennarello per evidenziare un punto particolare sul foglio

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Passi per progettare una presentazioneSupporti visivi

Proiezioni di lucidi (slides)

La proiezione di lucidi è indicata per gli interventi in una riunione numerosa, in quanto consente a tutti di vedere anche da una certa distanza.

Ispezionare la sala in cui avrà luogo la presentazione per localizzare con esattezza le prese elettricheVerificare che l’illuminazione non impedisca di vedere con chiarezza quanto viene proiettato o che possa essere opportunamente regolataPrima di iniziare la presentazione, controllare che il proiettore sia perfettamente funzionante Posizionarsi in maniera tale da non ostruire la vista a nessuno

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Passi per progettare una presentazioneCome dominare i nervi

La paura di parlare in pubblico è l'ansia sociale più diffusa e affligge anche chi è disinvolto in tutti gli altri contesti. Può essere decisamente molto costruttiva, a condizione però che si converta debitamente in sicurezza.

Ecco i consigli degli esperti per superare questo blocco:Preparare bene l'argomento: in tal modo si acquisirà maggior confidenza e sarà possibile dominare la tensione. Prima di entrare in scena respirare profondamente, trattenendo il fiato per quattro secondi. Ripetere l'operazione 3 o 4 volte. Prendere la bocca secca e le mani tremanti per quello che sono: la prova che il corpo si prepara allo sforzo. Chi viene ad ascoltarvi lo fa perché desidera sentire quello che voi sapete, e quindi il coltello dalla parte del manico l'avete voi"Assumere la posizione più comoda: da seduto o in piedi. Esercitarsi simulando mentalmente la situazione con uno svolgimento eccellente e senza prefigurarvi alcuna insicurezza. Non rinunciare: il più delle volte l'ansia si riduce da sola.

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BIBLIOGRAFIA PUBLIC SPEAKING

T.James & D.Shepard, Comunicare in Pubblico magicamente, 2009 Collana NLP Italy, Alessio Roberti Editore, Urgnano (Bg) Dale Carnegie, Come Parlare in Pubblico e Convincere gli Altri, 2006, Bompiani editore (Mi)Cheap & Dan Heath, Made to Stick, 2007, Random House, (NY).Wayne W Dyer , Il potere dell’intenzione, 2005, Corbaccio (Mi)Stephen Covey, Le sette regole per avere successo, Franco Angeli editore (Mi) 2005Robert Dilts, Il manuale del coach,2003, Collana NLP Italy, Alessio Roberti Editore, Urgnano (Bg)Francesco Padrini, Il Linguaggio Segreto del Corpo, 2007, De Vecchi editore (Mi)Keith Johnstone, Impro. Teoria e tecnica dell’improvvisazione,2004, Audino Editore (Roma)Viola Spolin, Esercizi e improvvisazioni per il teatro,2007, Audino Editore (Roma)