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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA CENTRO SPERIMENTALE PER L’EDUCAZIONE SANITARIA interuniversitario PROGETTO: “RETE DEI VALUTATORI PER L’EDUCAZIONE ALLA SALUTEMANUALE PER LA VALUTAZIONE TRA PARI DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI DI PROMOZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE DELLE AZIENDE SANITARIE PRIMA EDIZIONE TESTO PER LA SPERIMENTAZIONE Febbraio 2001

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA

CENTRO SPERIMENTALE PER L’EDUCAZIONE

SANITARIA interuniversitario

PROGETTO: “RETE DEI VALUTATORI PER

L’EDUCAZIONE ALLA SALUTE”

MANUALE PER LA VALUTAZIONE TRA PARI DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI DI

PROMOZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE DELLE AZIENDE SANITARIE

PRIMA EDIZIONE TESTO PER LA SPERIMENTAZIONE Febbraio 2001

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CENTRO SPERIMENTALE PER L’EDUCAZIONE

SANITARIA interuniversitario

PROGETTO: “RETE DEI VALUTATORI PER

L’EDUCAZIONE ALLA SALUTE” SPERIMENTAZIONE DEL MANUALE PER LA VALUTAZIONE TRA PARI DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI DI PROMOZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE DELLE AZIENDE SANITARIE Scheda di Valutazione del Manuale Istruzioni per la compilazione: Con il secondo strumento di rilevazione desideriamo ottenere un giudizio complessivo sul Manuale attraverso alcuni indicatori che ci consentiranno di avere informazioni sulla chiarezza delle definizioni, l’utilizzabilità del Manuale e la sua rispondenza alla situazione attuale dei servizi.

Chiediamo di compilare il seguente questionario dichiarando il tuo accordo o disaccordo con ciascuna affermazione utilizzando la scala da 1 a 10 e segnalando eventuali tue ulteriori osservazioni nello spazio assegnato.

NOTA BENE La scheda compilata deve essere inviata per Fax o email a:

Giancarlo Pocetta, c/o Centro Sperimentale Educazione Sanitaria - Perugia Fax: 075 57 30 874

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Email: [email protected] OGGETTO: Sperimentazione Manuale Valutazione tra Pari

LA SCHEDA E’ STATA COMPILATA DA: Nome_________________________________________________________ Posizione/qualifica_______________________________________________ Azienda________________________________________________________ N. DI ORE (anche approssimativo) NECESSARIE ALLA COMPILAZINE LA SCHEDA è STATA COMPILATA INSIEME AD ALTRI OPERATORI: � Del servizio � Di altri servizi

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Il Manuale, nel suo complesso, è uno strumento adeguato ad una valutazione tra pari finalizzata al miglioramento continuo della qualità del servizio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Eventuali osservazioni

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Il Manuale, nel suo complesso, consente una rilevazione priva di errori e riguardante solo gli eventi oggetto della

valutazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Eventuali osservazioni

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Il Manuale, nel suo complesso, coglie tutti i tratti essenziali dell’attività del servizio di promozione ed

educazione alla salute a livello aziendale 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Eventuali osservazioni

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Le definizioni dei requisiti e dei livelli di performance escludono differenze di interpretazione tra valutatori

diversi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Eventuali osservazioni (se possibile segnalare le principali cause di confusione)

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Il Manuale, nel suo complesso, potrà essere facilmente utilizzato come strumento di autovalutazione dai

responsabili e referenti di servizi aziendali di promozione ed educazione alla salute

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Eventuali osservazioni

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CENTRO SPERIMENTALE PER L’EDUCAZIONE SANITARIA interuniversitario PROGETTO: “RETE DEI VALUTATORI PER L

SPERIMENTAZIONE DEL MANUALE PER LA VALUTAZIONE TRA PARI DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI DI PROMOZIONE E

EDUCAZIONE ALLA SALUTE DELLE AZIENDE SANITARIE

Scheda di Autovalutazione del servizio Istruzioni per la compilazione: ogni professionista che procede alla autovalutazione dovrà far riferimento esclusivamente alla realtà esistente al momento della compilazione. Per ogni requisito presente nel Manuale, a seconda che appartenga alla categoria dei Fondamentali o Auspicabili, contrassegnare la casella relativa al punteggio attribuito sulla base delle evidenze. Barrare inoltre la casella degli allegati qualora sia possibile accludere copia del documento che giustifica l’evidenza. Importante: qualora il punteggio attribuito ad un requisito sia zero contrassegnare una delle caselle che descrivono le possibilità di un successivo raggiungimento del livello minimo di accettabilità (punteggio 3) per quel requisito, distinguendo tra Fondamentali ed Auspicabili.

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OGGETTO: Sperimentazione Manuale Valutazione tra Pari

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REQUISITI FONDAMENTALI

REQUISITI AUSPICABILI

Requisito

N.

Se sei a 0 puoi raggiungere 3 in modo...

Punteggio

Se sei a 0 puoi raggiungere 3 in modo...

Allegati

0 3 5 Facile Laborioso

Difficile 0 3 5 Facile Laborioso

Difficile

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Riepilogo 0 3 5

N. Requisiti Fondamentali

con punteggio...

N. Requisiti Auspicabili con punteggio...

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CENTRO SPERIMENTALE PER L’EDUCAZIONE

SANITARIA interuniversitario

PROGETTO: “RETE DEI VALUTATORI PER

L’EDUCAZIONE ALLA SALUTE” SPERIMENTAZIONE DEL MANUALE PER LA VALUTAZIONE TRA PARI DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI DI PROMOZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE DELLE AZIENDE SANITARIE Scheda di Valutazione del Manuale Istruzioni per la compilazione: Con il secondo strumento di rilevazione desideriamo ottenere un giudizio complessivo sul Manuale attraverso alcuni indicatori che ci consentiranno di avere informazioni sulla chiarezza delle definizioni, l’utilizzabilità del Manuale e la sua rispondenza alla situazione attuale dei servizi.

Chiediamo di compilare il seguente questionario dichiarando il tuo accordo o disaccordo con ciascuna affermazione utilizzando la scala da 1 a 10 e segnalando eventuali tue ulteriori osservazioni nello spazio assegnato.

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Email: [email protected] OGGETTO: Sperimentazione Manuale Valutazione tra Pari

LA SCHEDA E’ STATA COMPILATA DA: Nome_________________________________________________________ Posizione/qualifica_______________________________________________ Azienda________________________________________________________ N. DI ORE (anche approssimativo) NECESSARIE ALLA COMPILAZINE LA SCHEDA è STATA COMPILATA INSIEME AD ALTRI OPERATORI: � Del servizio � Di altri servizi

Il Manuale, nel suo complesso, è uno strumento adeguato ad una valutazione tra pari finalizzata al miglioramento

continuo della qualità del servizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

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Eventuali osservazioni

Il Manuale, nel suo complesso, consente una rilevazione priva di errori e riguardante solo gli eventi oggetto della

valutazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

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Eventuali osservazioni Il Manuale, nel suo complesso, coglie tutti i tratti essenziali dell’attività del servizio di promozione ed educazione alla

salute a livello aziendale 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

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Eventuali osservazioni

Le definizioni dei requisiti e dei livelli di performance escludono differenze di interpretazione tra valutatori diversi

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Eventuali osservazioni (se possibile segnalare le principali cause di confusione)

Il Manuale, nel suo complesso, potrà essere facilmente utilizzato come strumento di autovalutazione dai

responsabili e referenti di servizi aziendali di promozione ed educazione alla salute

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Eventuali osservazioni INDICE Presentazione Pag. Il Manuale ♦ Capitolo 1 Pag. ♦ Capitolo 2 Pag. ♦ Capitolo 3 Pag.

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♦ Capitolo 4 Pag. ♦ Capitolo 5 Pag. ♦ Capitolo 6 Pag. ♦ Capitolo 7 Pag. Glossario (in allestimento) Pag. Bibliografia (in allestimento) Pag.

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Rete dei Valutatori per l’Educazione alla salute1: coordinatore: Giancarlo Pocetta (Centro Sperimentale per l’Educazione Sanitaria, Università di Perugia) Gruppo di lavoro “Accreditamento” della Rete dei Valutatori: coordinatore: Salvatore Russo (Azienda USL 6 Palermo) componenti: Daniela Barzanti (Azienda USL n.2 Regione dell’Umbria), Mauro Brusa (Azienda USL Casale Monferrato), Maria Josè Caldes (Csesi Università di Perugia), M. Elena Coffano (Dors Piemonte), Antonio De Angeli (Cerdes Regione Toscana), Mario Esposito (Azienda USL Latina), Gabriella Gargano (Azienda USL 6 Palermo), Filippo Lamantia (Azienda USL 6 Palermo), Mauro Palazzi (Azienda USL Cesena), Giancarlo Pocetta (Csesi Università di Perugia), Maria Rosa Russo (Azienda USL 6 Palermo), Giorgio Schiano Lomoriello (Azienda USL Viterbo), Angela Simonelli (Azienda USL Massa Carrara), Myriam Spaziani Testa (Azienda USL Latina), Roberto Stura (Azienda USL Casale Monferrato), Gianfranco Tarsitani (Istituto d’Igiene Università La Sapienza Roma), Claudio Tortone (Dors Piemonte), Anna Lisa Trama (Istituto d’Igiene Università La Sapienza Roma) Gruppo Redazionale del Manuale: Daniela Barzanti, Mauro Brusa, Maria Josè Caldes, Mario Esposito, Gabriella Gargano, Filippo La Mantia, Giancarlo Pocetta, Mauro Palazzi, Salvatore Russo, Giorgio Schiano Lomoriello, Roberto Stura, Gianfranco Tarsitani, Myriam Spaziani Testa, Claudio Tortone, Annalisa Trama Referee esterni L. Briziarelli (Csesi Università di Perugia), G. Cavazza (Regione Emilia Romagna), P. Lemma (Università di Torino), P. L. Morosini (Istituto Superiore di Sanità Roma) Hanno collaborato inoltre:

1. Responsabili di servizi aziendali di educazione alla salute con funzione di lettori sensibili 2. I partecipanti al III Seminario della Rete dei Valutatori (11-14 Ottobre 2000) .

Ringraziamenti al prof. Lamberto Briziarelli, il quale oltre a portare nel manuale il contributo della sua personale competenza scientifica, in qualità di Direttore del CSESi ha consentito e facilitato in ogni modo lo svolgimento dei lavori, al prof. Pier Luigi Morosini ed alla dr.ssa Gabriella Palumbo del Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno fin dall’inizio sostenuto il Progetto partecipando alle fasi di revisione del Manuale, al dott. Claudio Calvaruso ed al dott. Roberto Cardea del Servizio Studi e Documentazione del Ministero della Sanità che hanno accolto il Manuale di Valutazione all’interno dell’Osservatorio Nazionale sulla promozione della salute, al prof. Gianfranco Tarsitani dell’Istituto di Igiene dell’Università La Sapienza di Roma, per l’apporto qualificato ed il sostegno al lungo lavoro di revisione. ai responsabili dei servizi aziendali ed ai partecipanti al III seminario nazionale della Rete dei Valutatori che hanno contribuito come “lettori sensibili” al completamento del testo.

1 Il progetto Rete dei Valutatori per l’Educazione alla salute è promosso e coordinato dal Centro Sperimentale per l’Educazione Sanitaria interuniversitario. La sua finalità è quella di costituire un luogo di comunicazione e confronto tra operatori dei servizi e ricercatori accademici interessati a sviluppare la cultura della valutazione nel settore della promozione e dell’educazione alla salute attraverso l’organizzazione di attività congiunte di ricerca e di aggiornamento. Per maggiori informazioni sull’attività della Rete: Giancarlo Pocetta [email protected]

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PRESENTAZIONE

Nel corso dei lavori del Secondo Seminario Annuale della Rete dei Valutatori per l’Educazione alla Salute dal titolo: Efficacia in Educazione alla Salute – Strategie di Valutazione tra processo e “Prove di Efficacia” (Perugia, 21 - 24 Ottobre 1998) i partecipanti proposero di svolgere una ricerca sulla valutazione di qualità dei servizi di educazione alla salute in vista del processo di accreditamento. L’Assemblea della Rete dei Valutatori approvò la proposta e venne costituito un gruppo di lavoro denominato ACCREDITAMENTO con il compito di condurre a termine un Progetto per la redazione del Manuale di valutazione tra pari della qualità organizzativa dei servizi di Promozione ed Educazione alla salute appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale. L’indicazione data al Gruppo di lavoro era che il prodotto della ricerca dovesse essere elaborato nella prospettiva teorica e metodologica del Miglioramento di Qualità. Da allora, il progetto si è sviluppato nell’arco di quasi tre anni attraverso numerosi momenti di studio che hanno coinvolto operatori dei servizi, ricercatori e funzionari delle amministrazione centrali e regionali del servizio sanitario nazionale. Scopo di questa presentazione è di offrire una sintesi del lavoro svolto introducendone le prospettive future Il Percorso del Progetto Roma, Istituto Superiore di Sanità, 9 – 10 Dicembre 1998 Alcuni componenti della Rete in occasione del Corso: Qualità Professionale, Accreditamento Istituzionale Basato sui Requisiti Minimi e Accreditamento Volontario Professionale tra Pari. Roma, ISS 9–10 Dicembre 1998, prendono contatto con esperti richiedendo un parere sull’opportunità e fattibilità di un manuale di Accreditamento per la Promozione ed Educazione alla Salute. Erice, Centro Ettore Maiorana, 18 – 22 Febbraio 1999 Il Progetto nella sua prima bozza costituita dalla descrizione delle Aree Valutabili – ossia dai campi di applicazione dei requisiti - nonché il percorso di lavoro vengono discussi al XXI Corso della Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva (Evidence Based Preventive Medicine (EBPM) Perugia, CSESI, 21 – 22 Aprile 1999 Si tiene il primo seminario del gruppo di progetto in cui viene presentato lo schema generale del Manuale, specificando le categorie di analisi organizzativa utilizzate per descrivere i requisiti necessari ad accreditare i servizi e le attività di Educazione alla Salute orientati alla qualità. In tale sede si concorda di sviluppare compiutamente i quattro modelli di studio proposti e presentati, per metterli a confronto tra di loro al fine di elaborare una sintesi dei vari contributi della ricerca scientifcica sul tema e sottoporla al confronto e all’analisi di esperti in tema di Educazione alla Salute e in metodologia di accreditamento. Caltanissetta, CEFPAS, Maggio 1999 Il Progetto viene presentato e discusso durante il Corso di Formazione per Formatori in campo socio-sanitario.

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Pontremoli, 30 Agosto – 1 Settembre 1999 Nel secondo seminario del Gruppo di Progetto viene presentato e discusso il risultato dell’analisi comparativa dei quattro modelli di riferimento individuati dalla letteratura scientifica. Al termine del seminario viene formato il Gruppo redazionale con il compito di redigere una prima stesura dei capitoli del Manuale Roma, Istituto Superiore di Sanità, 5-6 Novembre 1999 Il terzo seminario del Gruppo di progetto si svolge presso il Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’ISS. Alla discussione della prima stesura dei capitoli del Manuale partecipano il prof. Pier Luigi Morosini e la dr.ssa Gabella Palumbo Roma, Istituto Superiore di Sanità, 12-13 Dicembre 99 Su invito dell’Istituto, il Progetto viene presentato al Corso nazionale: Qualità Professionale, Accreditamento Istituzionale Basato sui Requisiti Minimi e Accreditamento Volontario Professionale tra Pari. Roma Istituto di Igiene Università La Sapienza, 3-4 Febbraio 2000 Perugia CSESi, 9-10 Marzo 2000 Quarto e quinto seminario del Gruppo di progetto per la revisione e la messa a punto deille definizioni dei requisiti e dei relativi livelli di performance. Il Gruppo redazionale “chiude” la prima bozza del Manuale. Pisa, Conferenza CIPES, 8-10 Giugno 2000 Il Manuale viene presentato come poster nella Conferenza a responsabili e referenti dell’Educazione alla salute.aziendali e regionali. Nel Coso dei lavori vengono raccolte adesioni per una prima lettura da parte degli operatori dei servizi. E’ costituito anche il gruppo ristretto dei referee Perugia, III Seminario Nazionale della Rete dei Valutatori, 11-14 Ottobre 2000 In questa sede vengono portati i risultati della lettura del Manuale effettuata dai responsabili e referenti dei servizi aziendali e regionali nonché dei referee. Il testo del Manuale viene analizzato ed emendato dai gruppi di lavoro a partire da una relazione fondamentale del prof. Morosini.e da una tavola rotonda cui prendono parte i funzionari delle Regioni Piemonte e Toscana, dr. Mario Carzana e dr.ssa Anna Maria Giannoni, il dr. Leonardo Speri, in rappresentanza del dr. Bertinato – Regione Veneto - ed il dr. Roberto Cardea in rappresentanza del Servizio Studi e Documentazione del Ministero della Sanità. Il Progetto nel 2001 Nel corso del III Seminario Nazionale della Rete dei Valutatori viene progettate la fase di sperimentazione sul campo del manuale e definito il percorso di lavoro futuro nelle sue principali fasi. Le attività collegate, si svolgono sotto l’egida dell’Osservatorio Nazionale sulla promozione della Salute del Ministero della Sanità del quale la gestione del Manuale dei requisiti di qualità dei servizi aziendali di Promozione ed Educazione alla salute rappresenta uno dei settori operativi. 1. Autovalutazione: i responsabili/referenti dei servizi aziendali aderenti alla sperimentazione

applicano il Manuale in forma di autovalutazione e sintetizzano i risultati in un’apposito strumento di rilevazione.

2. Revisione: la sintesi delle autovalutazioni fornisce le informazioni per la redazione della versione definitiva del Manuale che verrà divulgata in questa forma a partire dal IV Seminario Nazionale della Rete dei Valutatori (Estate del 2001).

Il futuro Il programma operativo che l’Osservatorio Nazionale sulla Promozione della Salute ha determinato

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per la gestione del manuale dei requisiti per la valutazione organizzativa dei servizi aziendali di Promozione ed Educazione alla Salute contiene le attività tipiche di un’azione valutativa formale, strutturata ed improntata alla metodologia del Miglioramento Continuo di Qualità: 1. Selezione, Individuazione e Formazione dei Visitatori/Valutatori allo scopo di attuare la

valutazione esterna tra pari; 2. Avvio del programma di scambio di Visite: il gruppo dei valutatori, integrabile nel corso del

tempo, effettuata su richiesta delle Aziende sanitarie una visita di valutazione al termine del quale esprime, congiuntamente con gli operatori locali, un giudizio di miglioramento della qualità del servizio valutato;

3. Revisione del manuale dei Requisiti: periodicamente, nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale sulla promozione della salute, viene condotta una revisione del testo che tiene conto dell’evoluzione scientifica della materia, del contesto organizzativo attuale e dei risultati delle visite effettuate.

Le pagine che seguono contengono i 63 requisiti per la valutazione tra pari che risultano dal lungo percorso di elaborazione e revisione appena “raccontato” . Essi sono distribuiti in 7 capitoli: Organizzazione generale, Modello organizzativo specifico, Gestione e sviluppo delle risorse umane, Documentazione e risorse strumentali, Progetti, interventi e comunicazione, Sistema informativo, Valutazione e Miglioramento continuo di qualità. Al termine vi è un Glossario che contiene le definizioni di quei termini il cui significato tecnico può non essere noto ai lettori meno esperti. Il Glossario, così come la Bibliografia, non appaiono nella forma definitiva poiché riteniamo che anche questi due strumenti al servizio degli utilizzatori del Manuale saranno considerevolmente migliorati dalla sperimentazione che ci accingiamo a compiere. LEGENDA Nel testo ricorrono alcune sigle che qui sciogliamo: v Peas: Promozione ed educazione alla salute v Cedoc: Centro di documentazione GUIDA ALLA COMPRENSIONE DEI REQUISITI 1 >> Nuomero progressivo F >> Requisito Fondamentale

A >> Requisito Auspicabile Formula del Requisito Esempio: C’è evidenza, in un documento formale dell’Azienda, della definizione della Vision e e Mission della funzione Promozione ed Educazione alla salute (Peas)? Interpretazione (Se necessario esplicita la motivazione della scelta del requisito) ESEMPIO: E’ fondamentale che vi sia l’esplicitazione dell’obiettivo di sviluppo generale che l’attività si propone di realizzare in un tempo definito (Vision) e che si evidenzino le funzioni che devono essere svolte tenendo conto della normativa vigente, delle indicazioni di istituzioni, società scientifiche e degli obiettivi aziendali (Mission) Livello di performance del requisito

0 Requisito assente 3 Indica il livello minimo di accettabilità del requisito 5 Esprime il livello di miglioramento verso cui il servizio deve tendere per raggiungere

l’eccellenza Glossario: (Rinvia all’elenco delle definizioni dei termini) ESEMPIO: Vision, Mission

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CAPITOLO 1 ORGANIZZAZIONE GENERALE

“Una casa solida e visibile per la promozione e l’educazione alla salute”

INTRODUZIONE La struttura del Manuale per quanto riguarda la parte relativa all’organizzazione generale ha la sua matrice teorica di riferimento nel modello “sistemico organizzativo”. Questa scelta, necessaria affinché l’individuazione di uno schema di accreditamento si definisse su un modello comune, ha consentito la costruzione delle aree specifiche del Manuale secondo caratteristiche di: realismo, essenzialità, generalizzabilità che ci sembrano essere le più rispondenti alla necessità di descrivere puntualmente ciò che riteniamo indispensabile per la FUNZIONE PROMOZIONE ed EDUCAZIONE alla SALUTE . Il modello di salute scelto e condiviso è quello OLISTICO che considera l’individuo: nella sua globalità psico-fisica, nel suo contesto relazionale, nel suo ecosistema ambientale . Da tale assunzione è derivata la necessità di strutturare le aree del Manuale ed i requisiti di qualità per i servizi di Promozione ed Educazione alla Salute secondo due prospettive : • prospettiva interna, interessa i requisiti di funzionamento del sistema organizzativo

interno all’azienda e del suo rapporto verso l’ambiente esterno. • prospettiva esterna, interessa le relazioni, i legami, gli scambi che l’attività ha con

altre organizzazioni esterne che compongono la rete o reticolo di un determinato ambiente/contesto .

I requisiti contenuti nel Capitolo sono riuniti nei seguenti paragrafi: 1. Vision e Mission, 2. Piano strategico, 3. Piano annuale, 4 Budget

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1. VISION, MISSION 1 F C’è evidenza, in un documento formale dell’Azienda, della definizione della Vision e e Mission della funzione Promozione ed Educazione alla salute (Peas)? Interpretazione E’ fondamentale che vi sia l’esplicitazione dell’obiettivo di sviluppo generale che l’attività si propone di realizzare in un tempo definito (Vision) e che si evidenzino le funzioni che devono essere svolte tenendo conto della normativa vigente, delle indicazioni di istituzioni, società scientifiche e degli obiettivi aziendali (Mission)

0 Requisito assente 3 C’è definizione della Vision e della Mission, è esplicitato l’obiettivo di sviluppo

generale che la funzione si propone di realizzare in un tempo definito. 5 C’definizione della Vision e della Mission aziendali in un documento formale della

Direzione Generale ed è esplicitato l’obiettivo di sviluppo generale che la funzione Peas si propone di realizzare in un tempo definito tenendo conto della normativa vigente, delle indicazioni di istituzioni, società scientifiche.

Glossario: Vision, Mission 2. PIANO STRATEGICO 2 F C’è evidenza di un piano strategico per la Peas? Interpretazione E’ fondamentale che il piano strategico definisca il come realizzare Vision e Mission ed i tempi di realizzazione

0 Requisito assente 3 Esiste un piano strategico e la funzione Peas è definita nel piano strategico aziendale 5 Esiste un piano strategico e la funzione Peas è definita nel piano strategico aziendale; nel

piano sono individuate modalità e tempi per gli aggiornamenti ed i correttivi; il piano strategico è stato diffuso all’interno dell’Azienda ed inviato ad agenzie/enti esterni (almeno 10)

Glossario: Piano strategico

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3. PIANO ANNUALE PEAS 3 F C’è evidenza di un piano annuale Peas con definizione di obiettivi generali e specifici congruenti al piano strategico? Interpretazione E’ fondamentale che il piano annuale Peas definisca il proprio contributo alla realizzazione degli obiettivi aziendali sia di salute che organizzativi

0 Requisito assente 3 Esiste un piano annuale Peas recepito con atto formale della Direzione Generale 5 Esiste un piano annuale Peas che esplicita gli obiettivi di salute ed organizzativi per

l’anno, recepito con atto formale della Direzione Generale; alla formulazione del piano hanno contribuito in modo documentato almeno il 50% dei Dipartimenti, dei Distretti, dei poli ospedalieri; il piano è stato presentato almeno alla Conferenza dei Sindaci

Glossario: 4. BUDGET 4 F C’è evidenza dell’assegnazione di risorse economiche e professionali congrue agli obiettivi del servizio Peas? Interpretazione E’ fondamentale che il servizio Peas abbia assegnazione di risorse economiche e professionali. Ciò è un elemento di valutazione dell’attenzione che la Direzione Generale ha per la Peas

0 Requisito assente 3 Esistono voci in bilancio finalizzate al servizio Peas 5 Esiste l’individuazione e la configurazione del servizio Peas come centro di costo

Glossario:

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CAPITOLO 2 MODELLO ORGANIZZATIVO SPECIFICO INTRODUZIONE I requisiti contenuti nel Capitolo sono riuniti nei seguenti paragrafi: 1. Collocazione nel modello organizzativo aziendale, 2. Organigramma, 3. Collegamenti interni, 4. Collegamenti esterni.

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1.COLLOCAZIONE NEL MODELLO ORGANIZZATIVO AZIENDALE 5 F C’è evidenza della collocazione dell’attività Peas nell’organizzazione generale dell’Azienda in modo che sia garantita la trasversalità? Interpretazione E’ fondamentale che l’Azienda definisca e collochi l’attività Peas all’interno della macro-organizzazione specificandone i collegamenti orizzontali e verticali ed i compiti operativi

0 Requisito assente 3 C’èun atto formale della Direzione Generale che definisce la trasversalità dell’attività

pur collocando la Peas in un servizio/dipartimento 5 C'è un atto formale della Direzione Generale che definisce la trasversalità dell’attività

collocando a staff della Direzione Aziendale la funzione/servizio Peas Glossario: 2. ORGANIGRAMMA 6 F C’è evidenza dell’esistenza dell’organigramma aziendale per la funzione Peas? Interpretazione L’organigramma è l’individuazione delle risorse impegnate nel servizio/attività Peas. Tale impegno prevede un organigramma statico con descrizione delle relazioni gerarchiche ed un organigramma dinamico (risorse umane/professionali collocate in altri servizi, funzionalmente utilizzate) su progetti e/o obiettivi assegnati al servizi/attività Peas

0 Requisito assente 3 Esiste un organigramma specifico o statico multiprofessionale del servizio/attività Peas a

livello centrale 5 Esiste un organigramma specifico o statico, multiprofessionale o dinamico (operatori

collocati gerarchicamente in altri servizi che partecipano alle attività della funzione Peas) a livello centrale, dipartimentale, ospedaliero, distrettuale.

Glossario

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7 F C’è evidenza del funzionigramma e mansionigramma per il servizio Peas? Interpretazione E’ fondamentale che l’Azienda si doti a livello: centrale, dipartimentale, distrettuale, ospedaliero, degli strumenti Funzionigramma (prevalenti ambiti operativi) e Mansionigramma (ciò che si fa) per il servizio Peas.

0 Requisito assente 3 C’è evidenza del Funzionigramma e Mansionigramma a livello centrale 5 C’è evidenza del Funzionigramma e Mansionigramma a tutti i livelli ed essi sono

conosciuti dagli operatori Glossario: 3.COLLEGAMENTI INTERNI 8 A C’è evidenza di collegamenti stabili e definiti fra il servizio Peas e gli altri servizi? Interpretazione E’auspicabile che il gruppo multiprofessionale sia lo strumento di lavoro ordinario e riconosciuto per detta attività e che siano definiti (indicazioni scritte, protocolli) livelli stabiliti di collegamento operativo di altri servizi

0 Requisito assente 3 C’è evidenza di documentazione di collegamenti stabili e definiti e di almeno un

incontro annuale tra il responsabile Peas e gli altri responsabili di centro di responsabilità o servizi.

5 C’è evidenza di un atto della Direzione Generale che individui le figure di collegamento e di almeno 3 incontri annuale tra il referente Peas ed i responsabili dei dipartimenti, dei presidi ospedalieri, dei distretti e che esiste una rete di referenti stabili che sia presente in almeno il 50% delle strutture aziendali.

Glossario:

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9 A C’è evidenza di procedure comunicative stabili e codificate dal livello centrale al livello periferico e viceversa? Interpretazione E’ auspicabile che le procedure comunicative tra livello centrale, territoriale e viceversa siano codificate dagli attori del reticolo comunicativo .

0 Requisito assente 3 C’è evidenza di una procedura scritta per la comunicazione tecnica all’interno

dell’organizzazione 5 C’è evidenza di una procedura scritta per la comunicazione tecnica all’interno

dell’organizzazione applicata e condivisa. Glossario: Reticolo comunicativo 4.COLLEGAMENTI ESTERNI 10 F C’è evidenza di partecipazione e di integrazione sociosanitaria con le altre agenzie, enti, associazioni, cooperative esterne all’azienda (partnership) orientata/finalizzata alla progettazione di interventi Peas? Interpretazione E’ fondamentale che agenzie, enti, associazioni, cooperative, società sientifiche esterne all’Azienda partecipino alla progettazione di interventi Peas e che tale collaborazione sia regolamentata formalmente, definito il coordinamento operativo e la ripartizione dei compiti

0 Requisito assente 3 C’è evidenza della documentazione che comprovi la collaborazione di agenzie esterne

all’Azienda per la progettazione di interventi Peas 5 C’è evidenza della partecipazione di altre agenzie esterne alla stesura di progetti, c’è

evidenza della ripartizione dei compiti; il coordinamento operativo (networking) è definito

Glossario: Partnership

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11 F C’è evidenza della predisposizione di una relazione annuale sullo stato di attività della Peas? Interpretazione E’ fondamentale che venga redatta e resa pubblica una relazione con cadenza annuale sullo stato dell’attività Peas, che contenga informazioni descrittive sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, sui problemi aperti e che la stessa sia diffusa all’interno ed all’esterno dell’Azienda

0 Requisito assente 3 C’è evidenza di una relazione sull’attività Peas contenente informazioni sul

raggiungimento degli obiettivi prefissati e che questa sia stata diffusa all’interno dell’Azienda

5 C’è evidenza di una relazione sull’attività Peas contenente informazioni sul raggiungimento degli obiettivi prefissati, che descriva eventi indesiderati che si siano determinati e che sia stata diffusa all’interno ed all’esterno dell’Azienda.

Glossario:

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CAPITOLO 3 GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE. “…….Datemi un punto di appoggio e…………….! INTRODUZIONE Occorre, attraverso l’uso diffuso della formazione utilizzata come leva strategica del cambiamento organizzativo, agevolare la collaborazione, la partecipazione e la motivazione degli operatori. A tal fine è necessario spostare l’attenzione dalle “posizioni di lavoro” (Job) allo “Sviluppo delle competenze e del potenziale” (Skill) delle risorse umane aziendali. Il sistema premiante è una delle leve strategiche del cambiamento organizzativo. Nell’organizzazione sanitaria il CCNL ha previsto il salario di risultato quale strumento per agevolare il passaggio da una cultura gestionale basata sul compito ad una cultura gestionale per “Problema-Obiettivo-Risultato” La formazione è uno tra i principali strumenti organizzativi a disposizione per il miglioramento continuo della qualità ed appropriatezza delle prestazioni occorre quindi utilizzarla sia sul versante individuale, per la crescita delle capacità professionali che sul versante del miglioramento organizzativo, focalizzando l’attenzione sullo sviluppo di competenze gestionali e manageriali. Il concetto soddisfazione del personale è ricompreso nel binomio Organizzazione – Benessere, oggetto della medicina del lavoro che oggi non si restringe più ai classici problemi dell’ambiente, dei rischi della lavorazione ecc. tutti elementi relativi alla sicurezza. In linea con la nota definizione di salute dell’OMS si focalizza sempre più l’attenzione sugli aspetti psicologici e sociali del contesto organizzativo. Il rapporto Organizzazione-Benessere degli operatori può essere contenuto in due poli estremi e contrapposti di descrizione : il “Mobbing”, polo negativo e l’approccio “Ergonomico”, polo positivo. I requisiti contenuti nel Capitolo sono riuniti nei seguenti paragrafi: 1. Funzioni, 2. Formazione, 3. Incentivi, 4. Soddisfazione del personale.

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1. FUNZIONI 12 F C’è evidenza di definizione delle funzioni dei livelli organizzativi, espressi nell’organizzazione aziendale, e delle relazioni gerarchiche ? Interpretazione Il requisito riguarda l’organigramma definito nel capitolo 2 e quindi va declinato in correlazione ai requisiti del Modello Organizzativo es. Responsabile Aziendale Asl, Referenti di Area Distrettuale , Ospedaliera, etc, Project Manager di progetto, etc

0 Requisito assente 3 Esiste una formulazione chiara e precisa in un documento formale 5 Il documento formula anche i collegamenti con le funzioni ed i livelli gerarchici di altri

servizi dell’ASL . Glossario: 13 A C’è evidenza della definizione dei compiti che le figure professionali aziendali sono chiamate a svolgere rispetto alla collocazione nello specifico organigramma dei servizi, unità operative, etc. di appartenenza? Interpretazione Tale requisito è correlato al riconoscimento dell’Educazione alla Salute come funzione di ogni operatore sanitario, oltre che di ogni servizio. E’ necessaria l’esplicitazione formale dei compiti che ogni operatore di quel servizio deve svolgere.

0 Requisito assente 3 Se la definizione esiste almeno a livello di macrostruttura (Dipartimenti, Distretti, Poli

Ospedalieri.) 5 Se la definizione esiste a livello di microstruttura (Servizi, Reparti, Moduli, etc.).

Glossario

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14 A C’è evidenza di definizione delle competenze informative che gli operatori devono sviluppare per espletare la funzione Educazione alla Salute in riferimento alla propria attività ? Interpretazione Lo svolgimento generalizzato delle attività di Educazione alla Salute, presuppone lo sviluppo diffuso di abilità e competenze, partendo dall’uso appropriato e corretto dell’informazione all’utenza da parte di tutti gli operatori del front-office.

0 Requisito assente 3 Se almeno il 50% dei servizi produce materiale informativo per la propria utenza. 5 Se il 70 - l’80% dei servizi produce materiale informativo per la propria utenza.

Glossario: 15 A C’è evidenza della definizione delle competenze degli operatori impegnati in progetti specifici di Educazione alla Salute in particolare su :

definizione del problema di salute; definizione degli obiettivi educativi; utilizzo delle metodologie d’apprendimento attivo; coinvolgimento del target;

• valutazione di congruenza tra risorse ed obiettivi; • valutazione di processo e di risultato?

Interpretazione

0 Requisito assente 3 Se c’è evidenza che almeno il 50% degli interventi sono descritti e praticati secondo la

suddetta declinazione. 5 Se la percentuale raggiunge almeno l’80% degli interventi.

Glossario:

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2. INCENTIVI 16 F C’è evidenza di correlazione tra raggiungimento degli obiettivi e sistema premiante aziendale? Interpretazione Il vecchio sistema d’incentivazione era definito “a pioggia” perché premiava lo svolgimento dei compiti. Il nuovo sistema premiante è legato alla evidenziazione del raggiungimento di un risultato predefinito.

0 Requisito assente 3 Se vi è accordo esplicito e formalmente assunto, tra OO.SS e Amministrazione, sulla

regolamentazione del salario di risultato legato al piano degli obiettivi dell’ASL. 5 Se vi è evidenza di buona pratica di premiare anche con modalità diverse dalla

monetizzazione, es. agevolazione di orario di servizio, di partecipazione a convegni e corsi di formazione ecc. .

Glossario 3. FORMAZIONE 17 F C’è evidenza di un Piano Formativo che punta alla diffusione di capacità ed abilità metodologiche in Educazione alla Salute? Interpretazione Per superare lo spontaneismo e l’autoreferenzialità nello svolgimento delle attività di Educazione alla Salute , la formazione sul metodo deve puntare a sviluppare la capacità a formulare obiettivi formativi congruenti con i metodi utilizzati.

0 Requisito assente 3 Se il Piano di formazione in Educazione alla Salute è inserito nel Piano Generale di

Formazione Aziendale e vi è l’individuazione di un budget specifico. 5 Se la formazione riguarda tutte le figure professionali ed il budget assegnato è adeguato.

Glossario:

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18 A C’è evidenza di linee guida e/o di buona pratica di analisi e valutazione dei bisogni formativi in tema di Educazione alla Salute? Interpretazione L’analisi dei bisogni formativi deve tener conto di quanto emerge dalle indicazioni ed esperienze dell’”Evidence - Based - Approach” e riferirsi in primo luogo alla necessità di cambiamento in funzione del rapporto operatore – utente, del lavoro in èquipe e dell’organizzazione del lavoro.

0 Requisito assente 3 Se le linee guida contengono chiari riferimenti ai nuovi modelli e ai nuovi approcci

formativi orientati allo sviluppo di capacità in funzione del cambiamento organizzativo e, quindi, sull’analisi dell’aspetto non solo specialistico della professionalità, ma anche metodologico e gestionale.

5 Se alla formulazione delle linee guida ha partecipato il 70% dei servizi e dei livelli organizzativi in cui si elaborano e realizzano interventi di Educazione alla salute.

Glossario: 19 A C’è evidenza di linee guida e/odi buona pratica sulla progettazione, organizzazione e valutazione delle attività di formazione in Peas? Interpretazione I percorsi formativi devono essere progettati e praticati nel rispetto delle seguenti fasi della spirale formativa :

Analisi dei bisogni formativi; Progettazione formativa; Costruzione di setting d’aula adeguato (logistica e metodologia); Valutazione di gradimento, d’apprendimento e di impatto;

• Nuova analisi dei bisogni formativi scaturiti dalla valutazione.

3 Se vi è aderenza alle indicazione della “Guida Pedagogica” dell’OMS.

5 Se almeno da tre anni c’è evidenza di attivazione della spirale formativa, con definizione dei bisogni formativi del nuovo ciclo, scaturiti dalla valutazione del ciclo antecedente.

Glossario:

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20 F C’è evidenza che i Progetti formativi in educazione Sanitaria contengono la definizione degli obiettivi educativi ? Interpretazione Gli obiettivi educativi ( o di apprendimento, o pedagogici ) definiscono ciò che si deve essere capaci di realizzare, dopo un periodo di insegnamento/apprendimento che non si era capaci di realizzare prima e non vanno confusi con la descrizione o il riassunto di un programma perché attengono al risultato. (cfr. Guilbert)

0 Requisito assente 3 Se il 50 % dei progetti contiene chiara definizione degli obiettivi educativi 5 5 = Se il 70 - l’80% dei progetti contiene la definizione degli obiettivi educativi.

Glossario:

21 A C’è evidenza che i progetti di Formazione in Educazione alla Salute prevedono anche i seguenti contenuti :

Rapporto Operatore Sanitario (medico, infermiere ecc.) e Paziente; Metodologia di apprendimento per gli adulti (andragogia); Approccio Educativo che valorizza la relazione pedagogica; Sviluppo di capacità di lavoro in èquipe multidisciplinare; Educazione all’empowerment e al coping, l’Educazione tra Pari.

• Approcci interculturali nella tutela della salute? Interpretazione

0 Requisito assente 3 Se tali contenuti riguardano la formazione di operatori impegnati su progetti attinenti

alcune patologie cronico-degenerative.

5 Se tali contenuti riguardano la formazione degli operatori impegnati nell’erogazione ordinaria di tutte le prestazioni sanitarie

Glossario:

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22 A C’è evidenza di linee guida sulla scelta dei formatori in base alla valutazione delle capacità didattiche, oltre che delle conoscenze specialistiche ? Interpretazione L’apprendimento degli adulti richiede lo spostamento dell’attenzione dall’insegnamento all’apprendimento e, quindi, dal docente al discente, questo comporta la necessità di un Know-How didattico che non si può esaurire solo nelle tecniche dell’insegnamento passivo, ma sia arricchito di metodi e tecniche di apprendimento attivo.

0 Requisito assente 3 Se contengono la richiesta della formulazione da parte dei docenti degli obiettivi

educativi, della metodologia e delle tecniche di apprendimento attivo e degli strumenti di valutazione di gradimento e di apprendimento. .

5 Se contengono strumenti di valutazione di gradimento e di apprendimento Glossario: 23 F C’è evidenza di un sistema di valutazione delle attività di formazione in Educazione Sanitaria? Interpretazione

0 Requisito assente 3 C’è evidenza di un sistema di indicatori, criteri e strumenti per la valutazione del

raggiungimento degli obiettivi formativi e per la valutazione d’impatto, quindi sui risultati degli interventi educativi oggetto dell’attività formativa.

5 C’è evidenza di applicazione di tali indicatori sul 70% degli interventi formativi. Glossario:

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24 A C’è evidenza di procedure scritte sull’archiviazione di materiali relativi ai corsi di formazione in Educazione alla salute? Interpretazione

0 Requisito assente 3 Se le procedure attengono anche al materiale didattico elaborato e agli strumenti di

valutazione utilizzati. 5 Se oltre le procedure esiste un avviato Centro di documentazione anche per le attività

formative. Glossario:

25 A C’è evidenza di procedure formali per utilizzare la formazione come risorsa e strumento per progettare gli interventi e per predefinire e realizzare gli obiettivi degl’interventi ? Interpretazione

0 Requisito assente 3 Se le procedure sono accessibili al 50% dei servizi, unità operative èquipe che svolgono

normalmente attività di Educazione alla Salute. 5 Se c’è evidenza di pratica dell’approccio orientato all’”Action Learning” almeno nel

30% delle attività. Glossario:

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4. SODDISFAZIONE DEGLI OPERATORI 26 A C’è evidenza di apposite indagini sul grado di soddisfazione degli operatori? Interpretazione

0 Requisito assente 3 Almeno ogni due anni vengono condotte indagini sulla soddisfazione degli operatori.. 5 Le indagini non indagano solo sugli operatori, ma allargano l’analisi anche alla

“Struttura di Base” e ai “Meccanismi Operativi” Glossario: 27 F C’è evidenza di definizione ufficiale e formale del tempo da utilizzare per gestire e ricomporre i conflitti e riequilibrare il “clima interno” ? Interpretazione

0 Requisito assente 3 Esiste documento ufficiale e/o buona pratica che riconosce tale impegno come “Carico

di Lavoro” da imputare al Centro di Costo cui si afferisce. 5 La pratica di tale impegno è riscontrabile nel 50% delle èquipe impegnate in attività di

Educazione alla Salute. Glossario:

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28 A C’è evidenza che attesta lo svolgimento di specifica e formalizzata attività formativa di tipo psicosociale per ristabilire un “Clima” collaborativo ? Interpretazione

0 Requisito assente 3 La pratica di tale impegno è riscontrabile nel 50% delle èquipe impegnate in attività e

progetti di Educazione alla Salute. 5 In tale attività formativa sono coinvolti anche operatori di altri enti che collaborano alla

realizzazione dei progetti di Educazione alla Salute. Glossario:

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CAPITOLO 4 DOCUMENTAZIONE E RISORSE STRUMENTALI “Impronta e traccia di un percorso” INTRODUZIONE

Il patrimonio delle esperienze realizzate, delle competenze accumulate e delle risorse utilizzate nella realizzazione di interventi e di progetti di PEaS molte volte sfugge sia agli stessi autori sia a possibili interessati e collaboratori sia ai decisori aziendali.

La documentazione di tale lavoro è una funzione trasversale a tutti gli operatori di PEaS con una differenziazione e integrazione di attività–compiti a seconda dell’articolazione: aziendale: - catalogazione di quanto realizzato, prodotto ed acquistato per possedere una

segnalazione organica dell’esistente, - restituzione di un quadro tempestivo ed esauriente della situazione esistente, regionale (se non presente, a livello nazionale): - valorizzazione dei materiali esistenti in quanto patrimonio di esperienze locali, - trattamento dei materiali secondo le regole di indicizzazione, - governo della restituzione della documentazione con messa a disposizione di

buone pratiche e prove di efficacia. In particolare gli scopi della documentazione-catalogazione a livello aziendale

sono di • rilevare, o meglio censire, interventi-progetti e risorse informative ed educative

realizzate dagli operatori • mettere a disposizione (restituire) il quadro complessivo delle azioni e delle

risorse esistenti sia agli operatori sia ai decisori • alimentare la memoria storica delle attività realizzate • raccordarsi con i centri di documentazione o banche dati per farsi conoscere, per

conoscere altre esperienze e per costruire la mappa delle azioni esistenti

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30 Fondamentale

C’è evidenza della individuazione di un responsabile della procedura di documentazione e catalogazione delle risorse educative, degli strumenti didattici, degli interventi e dei progetti? Interpretazione (non prevista)

0 Requisito assente 3 Esiste una procedura formalizzata per le attività di documentazione e

catalogazione ed è stato nominato un responsabile (evidenza: documenti)

5 Esistono condizioni organizzative realistiche per attuare la procedura ed il responsabile ha requisiti documentabili (formazione specifica, stage…) per svolgere i compiti previsti (evidenza: intervista agli operatori e documento)

Glossario: (non previsto) 31 Fondamentale

C’è evidenza di una catalogazione delle risorse educative ed informative sia prodotte in proprio dagli operatori sia acquisite dall’esterno?

Interpretazione Le risorse (strumenti e materiali) educative ed informative sono kit educativi, diapositive, videocassette, CD-rom, video-giochi, pieghevoli, libri, riviste… Le risorse educative possono essere prodotti in proprio (non editi) o acquistati (editi)

0 Requisito assente 3 Esiste una procedura di catalogazione dei materiali che prevede una scheda

unificata ed un aggiornamento almeno annuale dei materiali catalogati (evidenza: documento)

5 Esiste un catalogo che raccoglie le schede di tutte le risorse ed una procedura che diffonda il catalogo a tutti i servizi aziendali che svolgono attività PeaS (evidenza: catalogo e documento)

Glossario: (non previsto)

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32 Fondamentale

C’è evidenza di una catalogazione degli interventi e dei progetti PEaS?

Interpretazione L’intervento è un’azione programmata e strutturata di cui esistono solo alcuni documenti informativi o di pubblicizzazione. Il progetto è un intervento programmato e strutturato di cui esistono un documento che presenti l’impianto progettuale e valutativo e relazioni di stato di avanzamento o finale.

0 Requisito assente 3 Esiste una procedura di catalogazione che prevede una scheda unificata di

rilevazione degli interventi e dei progetti ed è previsto un aggiornamento almeno annuale delle schede (evidenza: documento)

5 Esiste un catalogo che raccolga la segnalazione di tutti gli interventi e i progetti ed una procedura che diffonda il catalogo a tutti i servizi aziendali che svolgono attività PEaS (evidenza: catalogo e documento)

Glossario: (non previsto)

33 Auspicabile C'è evidenza di una scheda descrittiva degli interventi e dei progetti di PEaS? Interpretazione La scheda descrittiva è un documento che contiene informazioni sintetiche sugli interventi in svolgimento o conclusi ed il progetto

0 Requisito assente 3 La scheda contiene informazioni sull’intervento

(evidenza: documento) 5 La scheda contiene informazioni sull’intervento e sul progetto con richiesta

di allegare il documento) (evidenza: documento)

Glossario: (non previsto)

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34 Fondamentale

C’è evidenza di una procedura che rende accessibili sia le risorse educative ed informative sia gli interventi e i progetti catalogati?

Interpretazione (non prevista)

0 Requisito assente 3 Esiste una procedura di consultazione che rende accessibili agli operatori PEaS

sia le risorse educative ed informative sia gli interventi e i progetti (evidenza: documento)

5 Esiste una procedura di consultazione accompagnata da analisi critica e raccomandazioni l’uso delle risorse educative ed informative e/o da indicazioni per la reperibilità degli autori degli interventi e dei progetti (evidenza: documento)

Glossario: (non previsto) 35 Auspicabile

C’è evidenza di una procedura che rende disponibili le risorse educative ed informative, gli interventi e i progetti catalogati dall’azienda a centri di documentazione e/o banche dati sovraordinate (regionali o nazionali)? Interpretazione (non prevista)

0 Requisito assente 3 Esiste una procedura che rende disponibili le risorse educative ed informative,

gli interventi ed i progetti (evidenza: documento)

5 Oltre alla procedura, esistono schede di catalogazione e rilevazione concordate, unificate ed utilizzate tra il servizio PEaS aziendale e i centri di documentazione e/o banche dati sovraordinate (evidenza: documento)

Glossario: (non previsto)

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36 Auspicabile

C’è evidenza di una procedura per accedere alla documentazione presente in banche dati residenti e/o consultabili via Internet?

Interpretazione La documentazione è il risultato della ricerca bibliografica che mette a disposizione progetti ed interventi, review bibliografiche, prove di efficacia, esempi di buona pratica, riferimenti bibliografici utili per la progettazione, conduzione e valutazione degli interventi PEaS.

0 Requisito assente 3 Esiste una procedura per consultare centri di documentazione (regionali o

nazionali) per reperire la documentazione (evidenza: documento)

5 Esiste una procedura per consultare presso il proprio servizio PEaS o altra sede aziendale banche dati residenti e/o su Internet (evidenza: documento)

Glossario: (non previsto) 37 Fondamentale

C’è evidenza di disponibilità di strumenti didattici da utilizzare per le attività PEaS?

Interpretazione per strumenti didattici si intendono lavagna luminosa, lavagna a fogli mobili, personal computer con lettore CD-rom, telecamera e videoregistratore, videodisplay.

0 Requisito assente 3 Sono presenti in parte o tutti gli strumenti didattici

(evidenza: esistenza degli strumenti) 5 Esiste un piano di acquisizione per gli strumenti mancanti e/o altri strumenti

ritenuti necessari (evidenza: documenti)

Glossario: (non previsto)

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38 Fondamentale

C’è evidenza di disponibilità di locali adeguati per le attività centralizzate di coordinamento e di documentazione della PEaS?

Interpretazione (non prevista)

0 Requisito assente 3 Esiste un locale dotato di alcune scrivanie e risorse per attività di segreteria

(computer con stampante, fotocopiatrice, telefono e fax) (evidenza: rilevazione dell’esistenza)

5 Esistono alcuni locali dotati di risorse per l’attività di segreteria, di uno spazio per le riunioni per piccoli-medi gruppi e per la consultazione della documentazione e il collegamento ad Internet (evidenza: rilevazione dell’esistenza)

Glossario: (non previsto) CAPITOLO 5 PROGETTI, INTERVENTI E COMUNICAZIONE

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“Progettare il cambiamento, incominciando dalla fine…” INTRODUZIONE Molti degli operatori che fanno educazione alla salute nella loro pratica professionale quotidiana o che conducono interventi/programmati rivolti alle scuole, comunità, aziende… intervengono senza la necessaria e chiara giustificazione sia sulla scelta del problema sia sulla popolazione destinataria dell’intervento. Le maggiori critiche rivolte all’educazione alla salute, d’altra parte, sono di essere carente dal punto di vista dell’approccio scientifico e di essere difficilmente misurabile nei risultati di cambiamento che vuol produrre. Risulta necessario, per chi intende condurre interventi di tal genere, documentarsi e dotarsi di modelli che forzino da subito la sua attenzione sul risultato desiderato: interrogandosi cioè sul perché ricercare quel risultato prima ancora di chiedersi come raggiungerlo. Tali modelli devono prevedere un processo deduttivo che prenda avvio dall’analisi del risultato atteso e prosegua indagando sulle sue possibili cause prima di passare alla progettazione dell’intervento e alla sua valutazione. I gruppi di lavoro delle aziende sanitarie che conducono gli interventi di educazione alla salute hanno quindi nuove prospettive e sfide: ri-orientare le loro azioni educative tenendo conto della dimensione progettuale e ri-organizzare il loro lavoro basandolo sulla cooperazione tra competenze differenti e sulla costruzione di modalità operative esplicite e condivise. Il presente capitolo può essere un strumento per migliorare il proprio lavoro. Molti interventi individuali o programmati in setting potranno avvantaggiarsi con tale impostazione ed essere trasformati in progetti con un valido impianto strutturale che tenda a misurare il cambiamento atteso 2. Attualmente inoltre incominciano ad essere disponibili prove di efficacia su interventi di PEaS (Rapporto IUHPE) i

2 Le aree su cui esercitarsi possono essere individuate negli obiettivi presentati nel Piano Sanitario Nazionale 1998-2000

“Un patto di solidarietà per la salute” e nei Piani Sanitari Regionali.. Gli obiettivi del progetto nazionale per la salute che richiedono un contributo sostanziale da parte di interventi di PEaS sono identificabili in 17 aree (sono presentati suddivisi per obiettivi di salute): OBIETTIVO I: Promuovere comportamenti e stili di vita per la salute: Alimentazione (1, Fumo (2), Alcol (3), Attività fisica (4); OBIETTIVO II: Contrastare le principali patologie: Malattie cardio e cerebrovascolari (5), Tumori (6), Malattie infettive (7), Incidenti e malattie professionali (8), Altre patologie di particolare rilievo sociale (9); OBIETTIVO IV: Rafforzare la tutela dei soggetti debol: Tossicodipendenze (10), Salute mentale (11), Fasi della vita e salute: salute della donna (12), infanzia (13), adolescenza (14), anziani (15); OBIETTIVO V: Portare la sanità italiana in Europa: Trapianti d’organo (16), Autosufficienza del sangue e degli organi (17)

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38 Fondamentale C’è evidenza di procedure sulla progettazione, conduzione e valutazione di interventi PEaS?

Interpretazione

0 Requisito assente 3 Esistono esperti interni o esterni all’organizzazione con documentate competenze

metodologiche idonee alla progettazione di attività di PeaS. (evidenza: docu-mento che individua l’esperto interno, verbali degli incontri con esperti esterni)

5 Esistono delle linee guida metodologiche che seguono condivisi e formalizzati criteri di qualità per lo sviluppo delle attività di PEaS (ciclo progettuale specifico per la PEaS). (evidenza: documento)

Glossario: ciclo progettuale specifico per la Peas, buona pratica, diagnosi educativa, setting (contesto) 39 Fondamentale C’è evidenza di interventi di PEaS coerenti con gli obiettivi di salute indicati dal PSN e dal PSR vigenti?

Interpretazione I progetti e gli interventi di PEaS si esprimono con azioni programmate valutabili e finalizzate agli obiettivi del PSN e PSR vigenti. Non rientrano tra questi gli interventi educativi svolti da singoli operatori nella pratica professionale quotidiana, se non inseriti in progetti formalizzati. Gli obiettivi del PSR vigente devono essere ricercati ed individuati per aree tematiche a cura di singoli operatori e gruppi che intendono adottare il presente manuale. Le aree tematiche risultanti saranno confrontate con quelle del PSN per eliminare le ripetizioni e per integrare le specificità, ottenendo così il numero totale di aree e di conseguenti obiettivi.

0 Requisito assente 3 Esistono interventi di PEaS coerenti con almeno il 50% degli obiettivi di salute indicati dal

PSN e dal PSR vigenti . (evidenza: documenti di interventi)

5 Esistono interventi di PEaS coerenti con almeno l’80% degli obiettivi di salute indicati dal PSN e dal PSR vigenti. (evidenza: documenti di interventi)

Glossario: interventi di Peas

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40 Fondamentale C’è evidenza di interventi di PEaS realizzati in cooperazione con agenzie diverse dalla sanità?

Interpretazione Gli interventi di PEaS cooperativi sono azioni programmate e strutturate nelle quali agenzie di settori diversi della sanità (scuole, volontariato, associazionismo, enti locali…) collaborano con modalità attive alla progettazione, conduzione e valutazione degli interventi stessi. Non rientrano tra questi gli interventi condotti in autonomia da parte dell’azienda sanitaria, anche se inserti in attività e programmi di agenzie richiedenti interventi di PEaS.

0 Requisito assente 3 Almeno il 20% degli interventi PEaS sono interventi in cooperazione con altre agenzie.

(evidenza: documenti di interventi) 5 Almeno il 40% degli interventi PEaS sono interventi in cooperazione con altre agenzie.

(evidenza: documenti di interventi) Glossario:

41 Fondamentale C’è evidenza della costituzione di gruppi di lavoro per progettare, condurre e valutare gli interventi di PEaS promossi dall’azienda sia centralmente sia da unità operative?

Interpretazione Il gruppo di lavoro è un insieme di operatori con professionalità diverse (medico, veterinario, psicologo, educatore…), con competenze disciplinari integrabili (medico igienista, psicologo clinico / di comunità, educatore gruppi informali…) e con provenienza da settori diversi della società (SSN, scuola, impresa, volontariato, associazionismo…) che lavorano su un progetto-intervento per affrontare quote risolvibili di problemi in cooperazione con i destinatari finali e in collaborazione con i contesti organizzati di appartenenza.

0 Requisito assente 3 Esiste un gruppo di lavoro formalizzato per progettare e realizzare le attività per almeno

l’80% degli interventi di PEaS promossi dall’azienda. (evidenza: documento di costituzione del gruppo con nomina individuale)

5 Esiste una esplicitazione condivisa di modelli educativi e metodologici riconosciuti per almeno il 50% degli interventi con gruppo di lavoro formalizzato. (evidenza: documenti di progetti)

Glossario

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42 Fondamentale C’è evidenza della individuazione di un componente del gruppo di lavoro con competenze metodologiche in PEaS?

Interpretazione

0 Requisito assente 3 Esiste un componente del gruppo, per almeno il 50% degli interventi PEaS, che sta

acquisendo competenze metodologiche con un percorso formativo specifico oppure almeno esiste un componente che, pur non possedendo competenze metodologiche documentabili, mantiene una consulenza periodica con un esperto esterno al gruppo (evidenza: modulo di iscrizione o di partecipazione al corso oppure documento di richiesta nominativa di consulenza)

5 Esiste un componente del gruppo, per almeno il 50% degli interventi PEaS, che possiede requisiti documentabili per essere considerato un esperto PeaS (evidenza: documenti attestanti corsi di formazione frequentati, docenze, progetti realizzati, consulenze…)

Glossario: 43 Fondamentale C’è evidenza che gli interventi di PEaS promossi dall’azienda sia centralmente sia da unità operative sono formalizzati in un progetto scritto?

Interpretazione

0 Requisito assente 3 Esiste un progetto scritto per almeno il 50% degli interventi di PEaS promossi dall’azienda.

(evidenza: documento) 5 Esiste un progetto scritto, redatto secondo criteri riconosciuti (ad esempio linee guida) e

basato su prove di efficacia disponibili, per almeno il 50% degli interventi di PEaS promossi dall’azienda. (evidenza: documento)

Glossario

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44 Auspicabile C’è evidenza di procedure per documentare lo stato, di avanzamento e finale, dei progetti ?

Interpretazione Per procedure si intendono relazioni, incontri o altre modalità di diffusione nelle quali il gruppo di lavoro presenta i risultati intermedi o finali ai colleghi coinvolti nel progetto e/o appartenenti ad altri gruppi aziendali, ad altri operatori o interlocutori significativi di settori diversi (scuola, volontariato, aziende…) partecipanti al progetto, ai destinatari stessi del progetto.

0 Requisito assente 3 Esistono procedure per presentare lo stato di avanzamento e finale agli operatori ed agli

interlocutori significativi per almeno il 50% degli interventi di Peas. (evidenza: relazioni scritte, verbali incontri…)

5 Esiste documentazione che evidenzi l’uso delle indicazioni di ritorno, scaturite a seguito della diffusione dello stato, di avanzamento e finale, del progetto per almeno il 50% degli interventi di Peas (evidenza: documenti)

Glossario CAPITOLO 6 SISTEMA INFORMATIVO "informarsi per informare, decidere, operare”

INTRODUZIONE Il flusso informativo consente di acquisire i dati utili alla programmazione, di monitorare e pertanto anche di riorientare l’attività svolta (caratteristiche degli interventi realizzati, quali tematiche affrontate, obiettivi, metodi e strumenti utilizzati, risultati conseguiti, risorse impiegate…). Si ritiene importante che il sistema informativo sia collegato anche con le fonti di dati e informazioni relativi ai principali indicatori di salute utili per la programmazione e la valutazione degli interventi. Gli aspetti ritenuti importanti ai fini dell’accreditamento di un Sistema Informativo per la Peas sono i seguenti: • che esista un protocollo, che indichi lo schema di funzionamento del Sistema

Informativo • gli strumenti di rilevazione dovrebbero essere atti a rilevare sia dati quantitativi

che aspetti qualitativi • deve essere definito il flusso informativo • si deve realizzare la archiviazione dei dati raccolti • i dati debbono poter essere diffusi sotto forma di report per il S.I. Aziendale e per

il Sistema Interno Peas

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• il Sistema Informativo per la Peas deve essere integrato con quello aziendale • deve poter avvenire il collegamento con altre fonti di dati I requisiti di questo Capitolo sono riuniti nei paragrafi seguenti: 1. Protocollo, 2. Strumenti, 3. Flusso Informativo, 4. Archivio, 5. Diffusione report, 6. Collegamento

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1. PROTOCOLLO 45 F C’è evidenza di un protocollo che descrive la raccolta, catalogazione, archiviazione e diffusione dei dati? Interpretazione Il protocollo è una procedura che definisce le responsabilità del sistema/ il Come Quando Chi: raccoglie, cataloga. archivia e diffonde i dati.

0 Requisito assente 3 Viene identificato un responsabile della procedura capace di descriverla 5 Oltre al responsabile c’è documentazione scritta

Glossario: protocollo

2. STRUMENTI 46 F C'é evidenza della predisposizione di uno strumento unico per la rilevazione dei dati ? Interpretazione Per strumento di rilevazione si intende una scheda che contenga le seguenti informazioni: • area tematica dell'intervento • dati di esercizio (relativi al numero e tipologia del personale utilizzato, al monte ore, al target dei destinatari)

utilizzabili dal SI Aziendale • altre informazioni (es.: risorse, soggetti esterni coinvolti, ecc.)

0 Requisito assente 3 Contiene le informazioni relative a area tematica e dati di esercizio 5 Fornisce anche altre informazioni

Glossario

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3. FLUSSO INFORMATIVO 47 F C'è evidenza che sia stato definito il flusso dei dati? Interpretazione Per flusso dei dati si intende un percorso definito in cui siano chiari: modalità ed i tempi di rilevazione ed invio modalità e tempi di elaborazione e diffusione dei report

0 Requisito assente 3 Il flusso dei dati definisce modalità e tempi della rilevazione ed invio 5 Definisce anche le modalità ed i tempi di elaborazione e diffusione dei report concordato con il Sistema

Informativo Aziendale Glossario 48 F C’è evidenza che la raccolta dei dati è efficace? Interpretazione Per raccolta di dati efficace si intende che la maggior parte dei servizi o referenti invia i dati con modalità e tempi stabiliti dal protocollo

0 Requisito assente 3 Almeno il 50% dei servizi o referenti invia i dati nei tempi stabiliti dalla procedura 5 Oltre l’80% dei servizi o referenti invia i dati nei tempi stabiliti dalla procedura

Glossario

4. ARCHIVIO 49 F C’è evidenza che l’archivio venga periodicamente aggiornato? Interpretazione I dati pervenuti sono archiviati entro un lasso di tempo di 60 giorni e al massimo entro i 120 giorni

0 Requisito assente 3 L’aggiornamento avviene tra 60 giorni e 120 giorni dal ricevimento dei dati 5 L’aggiornamento avviene entro 60 giorni dal ricevimento dei dati

Glossario

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50 F C’è evidenza di una procedura che consenta l’identificazione e la rintracciabilità dei dati? Interpretazione Per identificazione e rintracciabilità si intende la possibilità di rintracciare nell’archivio il dato richiesto secondo una procedura descritta

0 Requisito assente 3 Esiste una procedura descritta 5 Esiste una procedura descritta e l’archivio è su supporto informatico

Glossario 51 F

C’è evidenza che l’archivio sia accessibile agli operatori che svolgono attività di PEas? Interpretazione La consultazione dell’archivio deve essere possibile per tutti gli operatori interessati

0 Requisito assente 3 L’archivio è consultabile alla presenza di un operatore e secondo orari prestabiliti 5 La consultazione può avvenire direttamente, attraverso la messa in rete dei dati

Glossario 5. DIFFUSIONE REPORT

52 F C’è evidenza della diffusione periodica dei report dei dati elaborati? Interpretazione Per report si intende la restituzione dei dati raccolti tramite le schede di rilevazione sotto forma di informazioni rielaborate

0 Requisito assente 3 Il report è prodotto e diffuso secondo le modalità ed i tempi previsti dal protocollo 5 Il report è prodotto e diffuso secondo le modalità ed i tempi previsti dal protocollo ed è incluso nei report

del Sistema Informativo Aziendale Glossario

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6. COLLEGAMENTO

53 A C’è evidenza di una procedura per accedere ai dati necessari per la pianificazione e la progettazione delle attività Peas in possesso di altri sistemi informativi?

Interpretazione Esiste un elenco delle fonti dei dati cui accedere con la descrizione delle modalità di accesso.

0 Requisito assente 3 Esiste elenco delle fonti 5 E’ possibile l’accesso diretto ( informatico)

Glossario CAPITOLO 7 VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO CONTINUO DI QUALITA’ “Valutare significa...Non dover mai dire mi dispiace” INTRODUZIONE Il capitolo si riferisce a due momenti valutativi presenti entrambi nella vita del servizio di peas aziendale: il primo è quello che collega la valutazione al programma annuale e ad ogni singolo progetto, il secondo affronta il tema più generale della qualità del servizio erogato. I requisiti di questo capitolo sono riuniti nei seguenti paragrafi: 1. Valutazione del programma annuale aziendale per la Peas, 2. Valutazione dei singoli progetti, 3. Miglioramento Continuo della Qualità

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1. VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA ANNUALE AZIENDALE PER LA PEAS 54 A Al termine di ogni anno di lavoro, è programmata una iniziativa di partecipazione dei servizi aziendali e degli enti esterni per la discussione e la diffusione dei risultati degli interventi. Interpretazione Viene sollecitata l’attenzione degli operatori del servizio aziendale di educazione alla salute alla comunicazione dei risultati degli interventi sia all’interno (rete interna) che all’esterno (rete esterna) dell’Azienda

0 Requisito assente 3 L’iniziativa è circoscritta all’Azienda 5 L’iniziativa coinvolge anche soggetti esterni

Glossario 55 A È documentabile la ricaduta sul nuovo programma annuale dei risultati della valutazione del programma svolto nell'anno precedente o dei risultati intermedi di programmi pluriennali. Interpretazione All’interno dell’approccio ciclico alla programmazione, il requisito richiama la necessità di rendere esplicito che la valutazione costituisce una fase del processo di presa delle decisioni

0 Requisito assente 3 L’utilizzazione dei risultati della valutazione del programma annuale viene effettuata

dagli operatori in modo informale 5 Esiste una procedura formale e codificata che inserisce la valutazione del programma

annuale precedente nella programmazione delle attività dell’anno successivo Glossario

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2. VALUTAZIONE DEI SINGOLI PROGETTI 56 F C’è evidenza di un modello di riferimento per la valutazione della qualità dei progetti di Educazione alla Salute Interpretazione Il servizio deve adottare un modello concettuale di qualità nel quale siano esplicitati i contenuti (dimensioni della qualità, indicatori, strumenti di rilevazione ed analisi) e le fasi operative del progetto valutativo

0 Requisito assente 3 Per ogni intervento (programmato o estemporaneo) è esplicitata la fase di valutazione

come parte integrante della progettazione 5 Sono utilizzate Linee guida aziendali per la valutazione dei progetti condivise dagli

operatori e negoziate con la Direzione aziendale Glossario 57 F C’è evidenza, nella descrizione dei progetti che compongono il programma annuale dell’azienda per la Peas, di una procedura di monitoraggio che ne indica con chiarezza gli oggetti, gli strumenti, i tempi, i responsabili, i referenti. Interpretazione Il piano di monitoraggio sorveglia lo sviluppo dell’intervento predisponendo le informazioni necessarie per intervenire tempestivamente nel caso in cui dovessero evidenziarsi deviazioni dal programma

0 Requisito assente 3 La procedura di monitoraggio, relativa a tutte le fasi organizzative del progetto, è

descritta in più della metà dei progetti che compongono il programma aziendale 5 La procedura di monitoraggio è descritta nella totalità dei programmi

Glossario:

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58 A C’è evidenza, nella documentazione conclusiva relativa a ciascun progetto, delle rilevazioni attuate nel monitoraggio dell’intervento e delle eventuali ricadute operative sulla gestione dell’intervento Interpretazione Il monitoraggio deve essere considerata un’attività di routine nell’ambito di un intervento di eas, pertanto i dati prodotti e la loro eventuale utilizzazione dovrebbero sempre essere evidenziabili

0 Requisito assente 3 I dati di monitoraggio e le loro eventuali ricadute operative sono contenuti nella

documentazione di più della metà dei progetti che compongono il programma aziendale 5 I dati di monitoraggio e le loro eventuali ricadute operative sono contenuti nella

documentazione di tutti i progetti che compongono il programma aziendale Glossario: 59 F C’è evidenza dell’adozione di un modello teorico d riferimento sui comportamenti/stili di vita che si richiami esplicitamente alla teoria della Promozione della salute Interpretazione Il requisito richiama l’attenzione sulla necessità che gli operatori adottino modelli teorici di riferimento o framework concettuali derivati dalla letteratura scientifica

0 Requisito assente 3 La definizione del modello di comportamento stile di vita avviene sulla base

dell’esperienza degli operatori 5 La definizione del modello oltre a tener conto dell’esperienza maturata dagli operatori

contiene espliciti richiami alla letteratura scientifica con particolari riferimenti alla promozione della salute

Glossario

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60 F C’è evidenza che per ogni intervento sono programmati momenti collegiali tra i soggetti coinvolti in cui sono discussi: lo stato di avanzamento del progetto ed il grado di avanzamento nell’apprendimento del target Interpretazione Il requisito enfatizza la necessità della valutazione in itinere del Progetto e che questa venga svolta in modo partecipato tra coloro che a vario titolo sono coinvolti nel Progetto

0 Requisito assente 3 Sono definiti tempi e modalità di questi incontri in più della metà degli interventi attuati 5 Queste iniziative sono previste in tutti i programmi

Glossario 61 A C’è evidenza, nella documentazione relativa al progetto, delle opinioni e dei giudizi formulati da coloro che sono stati coinvolti nella valutazione e delle ricadute operative che ne sono derivate Interpretazione Il requisito riporta l’attenzione sulla necessità che la partecipazione alla valutazione abbia una ricaduta operativa diretta sull’intervento

0 Requisito assente 3 L’evidenza riguarda meno della metà dei Progetti 5 L’evidenza riguarda più della metà dei Progetti

Glossario 62 F Nella valutazione dei progetti è definita con chiarezza la modalità di valutazione del gradimento degli utenti Interpretazione

0 Requisito assente 3 In meno della metà dei Progetti 5 In più della metà dei Progetti

Glossario

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3. MIGLIORAMENTO CONTINUO DI QUALITA’ 63 A C’è evidenza che siano stati effettuati negli ultimi due anni progetti di MCQ relativi alla funzione/attività di Peas? Interpretazione Per progetto di MCQ si intende un progetto che preveda:

· l’identificazione di un problema per la PeaS ( inteso come occasione di miglioramento) · determinazione delle cause possibili · la definizione di criteri, indicatori e livelli soglia di buona qualità · la progettazione e effettuazione dell’ intervento migliorativo · la valutazione dell’impatto dell’intervento migliorativo nei confronti del problema affrontato · la diffusione dei risultati a tutti gli interessati

0 Requisito assente 3 ------------------------------- 5 Esiste una documentazione specifica dei risultati scaturiti dal progetto di MCQ e delle

sue ricadute Glossario

i IUHPE. The evidence of health promotion effectiveness: shaping public helath in a new Europe (part one – core document, part two – evidence book), ECSC-EC-EAEC, Brussels – Luxemburg, 1999