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    Metodologia e tecniche di costruzione

    dei muretti a secco

    COOP OLIVICOLA DI ARNASCO

    Quaderno n. 3

    Arnasco 05/2002

    LIVICO LACOOPERATIVA

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    La presente pubblicazione stata redatta con il contributo di:

    - Agenzia Riello di Crosetto Roberto Albenga

    - SCAM Srl mezzi e tecniche per lagricoltura sostenibile- ICOSECava Isola Zuccarello

    Si ringraziano per la collaborazione:

    - Giuseppe Badoino

    - Luciano Gallizia

    - Andrea Lamberti- Claudio Badoino

    - Gianluca Bico

    - Alfredino Gallizia

    - Antonella Mirone

    - Romano Mirone

    - Franco Bottero- Silvestro Gallizia

    - Sergio Ravera

    - Alfredo Bruzzone

    - I soci Olivicoltori e dipendenti della Coop Olivicola Arnasco

    - I soci del Gruppo Amici dellOlivo Arnasco

    In copertina: Murales ad Arnasco di Franco Grassi

    Disegni di Angelo Gastaldi

    Foto: Archivio fotografico Museo dellOlivo Arnasco - Giancarlo Ascoli - EdgardoBadoino - Valter e Beatrice Bertolotti - Aldo Arvalo Fonseca

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    IL PAESAGGIO AGRARIO TERRAZZATO

    NOTE STORICHE

    Il terrazzamento a fini agricoli diffuso in numerose parti del mondo:dallEuropa, allAmerica, allAsia.

    Luomo, sin dalla pi lontana prei-storia, ha avuto dimestichezza con lapietra, nel sistemare i suoi rifugi tem-poranei e nel difendere il fuoco dalvento, per giungere poi alle manife-

    stazioni delle civilt urbane dellEu-frate, alle mirabili costruzioni egizie egreche. con la civilt romana che latecnica del terrazzamento agricolorisulta documentata.

    Per quel che concerne la Liguria, muri a secco sono stati rinvenuti in scavi archeologicidellet del Ferro (1000 a.C.), a sistemazione di alture abitate (Castellieri).

    Successivamente alla conquista romana, il paesaggio naturale della Liguria assumersempre pi una marcata impronta antropica.

    I terrazzamenti si diffonderanno attraverso il Medioevo e let comunale per giungereal 700 e 800, periodi di massima loro espansione.

    Ragioni demografiche ed esigenze agronomiche (la vite prima e poi lolivo) sono statespinte determinanti, pur tra alterne fasi di espansione e stasi per cause politiche e sociali.

    Nelle descrizioni di viaggio dell 800, la coltivazione a terrazze della Liguria suscitavaprofonda ammirazione.

    Nel corso del 900, lespandersidelleconomia industriale e dellurba-nesimo sono motivo determinante

    dello spopolamento delle campa-gne: nella seconda met diverr unavera e propria fuga.

    Oggi, gran parte delle aree terraz-zate sono in stato di abbandono esubiscono fenomeni di degrado sem-pre pi intensi, essendo venuta amancare la mano delluomo, lo stru-mento che per secoli ha provvedutoalla loro sorveglianza e continua

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    Versante terrazzato - Per

    Ture de Dav - Arnasco

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    NOTE GEO-AMBIENTALI

    Il terrazzamento ha creato superfici e suoli coltivabili in ambienti naturali altrimentiimpossibili.

    La costruzione delle fasce nei versanti collinari e montani ha dato non solo risorse divita, ma anche impedito lo scorrimento incontrollato delle acque meteoriche, conferen-do stabilit e riducendo lerosione naturale dei versanti.

    Con labbandono, manca la manutenzione, gli effetti naturali prevalgono e quindi lavegetazione infestante e il dilavamento delle acque, non pi controllate, creano instabili-t, frane, degrado ambientale ed in successione, conseguenze alla stessa identit paesi-stica.

    Milioni di tonnellate di materiale mobilizzabile sono appiccicate ai versanti.Gli stessi interventi di recupero non eseguiti a regola darte, o confidando troppo nel

    cemento, sono spesso allorigine di una accelerazione del degrado e dellalterazione delpaesaggio.

    NOTE TECNICHE

    La tecnica di costruzione dei terrazzamenti consiste nel sostenere, con muri in pietraa secco (senza legante) ripiani gradonati. Ripiani distribuiti lungo un pendio acclive otte-nendone una serie di superfici pianeggianti (fasce).

    Si tratta di innalzare, a valle, un muro in pietra a secco che contiene a monte della terra

    smossa dal pendio o integrata con altra prelevata altrove. Lampiezza delle fasce dipen-de dalla acclivit del luogo e dallo spessore della coltre.La muratura a secco presenta diverse tipologie e tessiture a seconda del substrato liti-

    co locale, ove sono raccolte o cavate le pietre.La fondazione realizzata utilizzando blocchi di maggiori dimensioni e minori per le-

    levazione. Gli interstizi sono tamponati con scaglie o pietre pi piccole. Dietro al murouna massa di materiale minuto per favorire il drenaggio.

    Un sistema terrazzato di solito completato da altre strutture, funzionali alla sua uti-lizzazione: scale, ripari ricavati nella muratura, vasche, sentieri, canali, piccoli edifici.

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    LUTILIZZO DELLE FASCE

    Cosa coltivavano i nostri vecchi sui terrazzamenti? Senza dubbio la coltura pi diffusa stata per secoli quella dei cereali, soprattutto grano e segale, ma anche legumi come i ceci e

    successivamente fagioli, patate, e tutto ci che si poteva agevolmente coltivare e conservareper la stagione avversa. Lorticoltura come la intendiamo noi oggi un frutto delle nuove tec-nologie agronomiche e dei nuovi palati. Le insalate in un tempo recente erano soltanto quel-le selvatiche, poco diffusi erano i pomodori, assenti melanzane, peperoni, piselli ed altriortaggi pi fini. Si coltivavano anche gli alberi da frutta, soprattutto fichi e meli, sorbi e pidi recente nespoli e peri. La maggior parte di questi prodotti si sono persi, come sono stateabbandonate le fasce. Con il declino numerico della popolazione residente, cos come eranoaumentate con lincremento, le fasce con i relativi muretti a secco sono stati abbandonati, par-tendo dalle pi lontane dai centri abitati fino a formare isole coltivate solo in corrispondenzadi questi ultimi. Come gi detto non c stato solo labbandono territoriale ma soprattutto

    quello delle specie coltivate; ad esempio dopo aver sfamato per decine di secoli la popola-zione residente, la coltivazione dei cereali stata la prima ad essere abbandonata. La sosti-tuzione di questa coltivazione stata in primo luogo il prato ed il prato pascolo, poi il pasco-lo ed infine il bosco, il quale, cresciuto su un terreno con una abbondante fertilit residua, hadato e d ottimi accrescimenti.

    Lincremento dellantropizzazione ed il correlativo espandersi delle coltivazione del terri-torio portava secoli fa al declino delle popolazioni di grandi mammiferi come il cinghiale, ilcervo, lorso, il capriolo. Ecco che labbandono, con la conseguente ricolonizzazione delbosco, ha portato anche alla riqualificazione dellhabitat degli ungulati territorialmente menoesigenti quali il cinghiale ed il capriolo; si passati quindi da un tempo in cui coltivare anche

    ad un chilometro dal centro abitato non comprometteva in alcun modo la produzione man-cando linterferenza dei selvatici, ad oggi in cui anche coltivare vicino a casa prevede luso direcinti adeguati per arginare i possibili danni.

    Quindi oggi i padroni di questi territori sistemati a fasce che hanno sfamato per secolimigliaia di persone, sono il bosco e gli ungulati, mentre luomo ora pu solo immaginare qualeforza poteva aver spinto i nostri antenati a creare e a mantenere i muretti a secco e le fasce.

    Per combattere questo degrado la Cooperativa Olivicola di Arnasco si fatta promotricenel 1999, nellorganizzare il primo corso sui muri a secco, dove viene insegnato non solo la

    tecnica per la realizzazione di un nuovomuro ma anche il ripristino di muri franati.

    Un corso volto al recupero delle te-cniche di costruzione dei suddetti mu-retti e a far s che la tradizione delnostro entroterra non vada perduta.

    Questa tecnica della costruzionedei muretti a secco, simbolo del pae-seggio e delleconomia ligure, stataesportata anche a Cuba da due socidella Coooperativa Olivicola di Arnascoe pi precisamente nella provincia del

    Granma.Costruzione di muri a secco nellisola di Cuba

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    Alcuni particolari di un corso in Arnasco (1999)

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    TECNICA PER LA COSTRUZIONE DI UN MURO A SECCO

    La costruzione della fascia incominciava con uno scasso del terreno per portare in

    luce la roccia viva sulla quale poi posare il muro.Questa operazione era eseguita con pale e picconi e il materiale asportato venivadepositato a monte dello scavo di fondazione, separando il terriccio dalle pietre.Questo procedimento permetteva di avere pietre disponibili pronte per incominciareil muro.

    La realizzazione di questo tipo di muro avviene con pietre di diverse dimensionireperite possibilmente sul posto, montate e incrociate a secco, cio senza lausilio dellamalta di calce.

    La pietra di fondo e lo scavo vengono chiamate soglie e rappresentano le fonda-menta dei muri che hanno una larghezza variante a secondo dellaltezza della fascia darealizzare. La parte in elevazione viene innalzata con una pendenza verso l interno dicirca il 15%.

    La costruzione avviene a corsi, cercando di legare le pietre della facciata con quel-le posizionate contro terra, inserendo elementi di punta, cio con il lato lungo postoortogonalmente allasse del muro.

    Le pietre che vengono posate dovranno essere inclinate sensibilmente verso linter-no, per ridurre al minimo i rischi dello scivolamento e i buchi che si trovano tra una pie-tra e laltra vengono riempiti con scaglie, ovvero pietre di piccole dimensioni a cui affidato il compito di legare, cio non permettere alle pietre di dimensione maggiore

    di spostarsi.Lutilizzo di queste p iccole pietre (scaglie) pertanto molto importante per la sta-bilit del muro in quanto servono per aumentare i punti di appoggio tra una pietra elaltra eliminando cos possibili situazioni di bilico.

    Una regola fondamentale per la costruzione di un muro quella che sui piani chesalgono bisogna sempre sfalsare i giunti per evitare che si formino dei pilastri indipen-denti e per far si che il carico venga continuamente distribuito in tutte le direzioni.

    Ecco come si costruisce un muro a secco.

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    TECNICA PER LA COSTRUZIONE DI UN ARCO IN PIETRA

    Gli archi sono strutture murarie di forma curva utilizzati per chiudere in sommit ivuoti delle murature e scaricare il peso su di essi gravante alle pareti laterali.

    La realizzazione dellarco in pietra avviene su impalcature apposite destinate a reg-gere la massa muraria fino a che la stessa si sia consolidata.Tali impalcature generalmente realizzate in legno, sono dette centine.Gli elementi che compongono larco sono: la spalla o piedritto sul quale viene

    appoggiato larco, il concio di chiave che la pietra centrale dellarco.La costruzione di un arco avviene simmetricamente dalle due imposte, posando le

    pietre in modo verticale fino a raggiungere la chiave di volta.Molto importante riempire lo spazio rimasto vuoto, tra le pietre, con pietrame pi

    piccolo scelto con cura perch resti ben assestato.

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    TECNICA PER LA COSTRUZIONE DI UN ACCIOTTOLATO

    La pietra non un elemento fondamentale solo per strutture verticali, ma pu esse-re utilizzata anche per realizzare pavimentazioni di vie e piazze.

    Una pavimentazione che sa di solenni percorsi cittadini come anche di robuste car-reggiate di piazze di paese lacciottolato.

    Lacciottolato una soluzione particolar-mente idonea per contrastare lerosione e ildilavamento dei sentieri.

    Questo tipo di pavimentazione non ha soloil vantaggio delle solidit e lo robustezza malimita anche al minimo la manutenzione e hauna durata senza tempo. Le pietre pi grossevengono posate come si suol dire di costacio con il lato pi lungo perpendicolare alsenso di marcia.

    Arco in pietra Centina per arco

    Acciottolato

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    LA TECNICA DEI MURI A SECCO

    SECONDO LA SCIENZA DELLE COSTRUZIONI

    Il muro a secco di una casa deve reggere solo a dei graviti verticali, mentre il muro disostegno, che sia di una strada o che sia di una fascia, oltre al suo peso deve sottostareanche a delle spinte da monte.

    Queste spinte non sono sempre uguali, ma dipendono dalla natura del terreno dacontenere. Se fosse costruito contro roccia non riceverebbe alcuna spinta ma, dovendocontenere terra come sempre accade in un terrazzamento agricolo, ricever una spintainversamente proporzionale al grado di compattezza della terra sovrastante. da tenerpresente che la spinta ricevuta dal muro non sempre uguale ma sar legata anche allamaggiore o minore quantit di acqua presente nel terreno.

    Fondamentale per la durata nel tempo della costruzione quindi lelevata capacit di

    drenaggio del muro a secco che permette di evitare che le spinte oltrepassino il limite cri-tico di resistenza.

    In pratica gli elementi che condizionano la spinta sono: la coesione il peso specifico langolo di attrito o di natural declivioLa coesione sostanzialmente una forza che tiene uniti i grani di terra e si oppone agli

    scorrimenti e dipende dal tipo di terra e dal grado di umidit. In pratica una forza favo-revole alla stabilit del muro.

    Il grano di terra P non scoscender finchlangolo che forma la superficie laterale delcumulo con il piano orizzontale inferiore oal pi uguale a . Da questo si desumelangolo di natural declivio, detto ancheangolo di attrito

    Quindi la spinta massima che pu essereesercitata contro il muro data dal pesodella terra formante un prisma a cuneo chesi distacca dal rimanente terreno.

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    Il peso specifico il peso di volume di terra in banco che noi esprimiamo in kg/mc.

    Langolo di natural declivio:Diagramma di ripartizione della spinta

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    La distribuzione della spinta rappresentata nella sottostante figura ed triangolare.Infatti intuitivo che la spinta della terra nulla alla sommit del muro, mentre massimaalla base.

    Tabella dei valori del peso specif ico e dellangolo di attrito

    (a)

    (b)

    (c)

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    I muri devono resistere a tre verifiche di stabilit

    La verifica a ribaltamento La verifica a scorrimento

    La verifica a schiacciamentiLa regola fondamentale per contrastare queste tre forze quella che sui piani che sal-gono bisogna sempre sfalsare i giunti. Questo per evitare che si formino dei pilastri indi-pendenti e che il carico venga continuamente distribuito in tutte le direzioni. Serve quin-di per dare maggiore omogeneit al muro.

    Una cosa da mettere in risalto limportanza di considerare che le spinte in un muro asecco sono maggiori che in un muro a calce perch praticamente in un muro a secco leforze passano con dei contatti tra una pietra e laltra, quindi se diamo una spinta laterale

    c solo lattrito che resiste a tale forza. Quindi necessario che ci siano almeno tre con-tatti, ma meglio pi di tre, tra una pietra e laltra, sempre per evitare situazioni di bilico.Quando le pietre, secondo la loro natura si prestano ad essere smussate, vengono aggiu-state, per aumentare la superfice di contatto se invece una pietra resistente e dura si pre-ferisce usare la scaglia (piccola pietra).

    Progetto dei muri di sostegno col metodo tabellare

    Lo spessore in sommit di un muro pu essere calcolato mediante luso di appositetabelle.Stabilita: la scarpa s del parametro esterno del muro, il rapporto h/h, fra altezza sovraccarico e altezza muro, langolo di natural declivio il peso specifico del terreno le tabelle forniscono i relativi coefficienti. (Usare i numeri in neretto)

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    ESEMPI DI CALCOLO

    Angolo di natural declivio 45 h/h = 0 h= 200s= 10% Coefficiente tabella 0,168

    X= hxcoeff.

    x= 200x0,168= 33,6 -- 30 cmb= 30+ (200x10%)= 50cm

    Angolo di natural declivio 45 h/h = 0,5 h= 200s= 10% Coefficiente tabella 0,318

    X= hxcoeff.x= 200x0,318= 63,6 -- 60 cm

    b= 60+ (200x10%)= 80cm

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    Fonti (per un approfondimento dellargomento)

    D. Bertolotti - Viaggio nella Liguria marittima Torino 1834

    A. Maniglio Calcagno - Architettura del paesaggio Bologna 1983

    M. Quaini - Per la storia del paesaggio agrario in Liguria Savona 1973

    G. Rovereto - La storia delle fasce dei Liguri Milano 1924E. Sereni - Storia del paesaggio agrario italiano Bari 1972

    G. Spalla - Architettura popolare in Liguria Bari 1985

    S. Tin - Luomo e la civilt in Liguria Genova 1983

    G. Quaranta E. Bianchi - Costruzioni 3 - Torino 1992 (2 Edizione)

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