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MANUALE CHIRURGICO IMPLOGIC® - IMPLOGIC® WT

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MANUALE CHIRURGICO

IMpLOGIC® - IMpLOGIC® WT

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3Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Dental Tech si avvale della consulenza di illustri clinici per recepire le necessità del settore, ed essere costantemente aggiornata sugli sviluppi scientifici nel campo implantologico.

Seguendo i suggerimenti che pervengono dalla realtà clinica, e in stretta collaborazione con centri di ricerca italiani e stranieri, uno staff di tecnici è impegnato a progettare e a sviluppare nuovi prodotti utilizzando materiali innovativi e certificati. Tecnologie all’avanguardia, severi controlli della produzione (100% sulle quote critiche), Checksurface controllo della superficie tramite indagine SEM (microscopio a scansione elettronica) e confezionamenti in ambienti controllati, garantiscono la qualità dei prodotti, da sempre l’obiettivo primario di Dental Tech.

Superare gli standard qualitativi richiesti dagli organismi notificati nazionali ed internazionali, è una sfida che l’azienda sostiene quotidianamente, nell’ottica di soddisfare i medici e i loro clienti.

Dental Tech soddisfa le rigorose prescrizioni della Direttiva Europea 93 / 42 / CEE, certificato da TÜV Product Service Gmbh CE0123, per prodotti medicali e le norme UNI EN ISO 9001:2008 EN ISO 13485:2003/AC:2009 per il sistema qualità.

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5Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Caratteristiche generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9

Strumentario chirurgico non rotante e rotante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Stop di profondità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Pianificazione del trattamento implantologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

Strumentario chirurgico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Preparazione pre-operatoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Procedure chirurgiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

Confezione e sterilità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

Inserimento impianti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

Pulizia e sterilizzazione dello strumentario chirurgico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

Impianti - condizionatori gengivali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Indice

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RESPONSABILITÀ Utilizzare componenti non originali, prodotti da terzi, può compromettere la funzionalità degli impianti e dei loro elementi, pregiudicando il risultato finale e annullando la garanzia del produttore.

L’applicazione del prodotto avviene al di fuori del controllo di Dental Tech e sotto la responsabilità dell’utilizzatore finale. Si declina qualsiasi responsabilità per eventuali danni derivanti da tale attività.

ISTRUZIONI D’USO Sono da considerare esclusivamente come raccomandazioni. Tali informazioni non sono sufficienti e non esentano l’utilizzatore dall’assicurarsi dell’adeguatezza del prodotto per l’uso previsto attraverso una formazione continua.

VALIDITÀ Il presente annulla tutte le precedenti versioni. Le immagini, il contenuto e i prodotti illustrati sono passibili di modifica senza preavviso.

REGISTERED® ImpLogic® e BWS sono marchi registrati da Dental Tech srl. La riproduzione o pubblicazione è consentita esclusivamente con autorizzazione scritta di Dental Tech srl.

Avvertenze

Indicazione lotto

Sterilizzato a raggi gamma

Non sterile

Codice prodotto

Riutilizzabile

Utilizzabile entro

Non riutilizzabile

Attenzione consultare la documentazione allegata

Contrassegno di conformità alla Direttiva 93/42/CEE

Identifica l’organismo notificato

RIUTILIZZABILE

XXXX

non STERILE

Significato simboli Legenda materiali

Titanio gr. 5

Ti5 Peek

Peek

Acciaio Inox chirurgico

inox

D E N T A L I M P L A N T S Y S T E M

7Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

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Informazioni generaliQueste istruzioni hanno lo scopo di fornire indicazioni precise per l’utilizzo del Sistema Implantoprotesico Dental Tech a tutti i suoi utenti e consentono al clinico di ottimizzare le procedure chirurgiche specifiche per l’inserimento delle differenti tipologie di impianti.Il Sistema Implantoprotesico Dental Tech mette a disposizione dell’utente varie tipologie implantari con differenti fasi di guarigione e diverse configurazioni per rispondere ad ogni possibile situazione clinica.La molteplicità delle forme e delle dimensioni dei dispositivi Dental Tech consente di inserire gli impianti in mascelle e mandibole sia totalmente che parzialmente edentule, per garantire l’ancoraggio di protesi fisse e/o mobili di qualsiasi forgia; Corone singole, ponti, barre e overdenture.Il rispetto delle collaudate procedure del Sistema Implantoprotesico Dental Tech, consente di ottenere il necessario ancoraggio nell’osso degli impianti, così da promuovere la fisiologica Osteointegrazione.

Questo manuale è stato redatto per fornire una guida sicura agli utenti del Sistema Implantoprotesico Dental Tech, non rappresenta però una alternativa alla formazione ed alla esperienza professionale del personale medico idoneo all’utilizzo del sistema stesso.

Note di interesse praticoIl Sistema Implantoprotesico Dental Tech è dotato di una codifica colore che facilita il riconoscimento delle componenti, riduce la tempistica e migliora la comunicazione tra i diversi operatori addetti alla ricostruzione protesica.La codifica è basata sul diametro delle piattaforme protesiche degli impianti ed è completamente integrata tra componenti chirurgiche e protesiche.

Tutti i dispositivi del Sistema Implantoprotesico Dental Tech che sono legati ad un diametro e/o ad una altezza sono marcati al laser o riportano la codifica colore.

CaratteristiChe generali

9Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Morfologia degli impiantiI dispositivi sono stati progettati e realizzati di forma conica così da simulare la morfologia della radice dei denti naturali. I vantaggi che derivano dal poter disporre di un impianto Root former, sono molteplici, infatti, esistono diversi casi in cui un normale impianto cilindrico viene inserito al limite delle sue indicazioni. (Fig. 1)

Limiti anatomiciRadici degli elementi naturali convergenti;l’impianto cilindrico potrà essere inserito solo di misura inferiore a quella ideale, sia come diametro sia come lunghezza, con il rischio di ottenere un rapporto corono-radicolare svantaggioso. Per contro, la forma conica consente al chirurgo di inserire un impianto con la porzione coronale più larga nel rispetto del limite anatomico suddetto, ottenendo una corretta emergenza protesica che si traduce nella corretta funzionalità ed in una migliore estetica. (Fig. 2)

Inserimento di impianti laterali al Seno Mascellare;L’inserimento di un impianto cilindrico da meno garanzie di non interferire con tale limite anatomico. (Fig. 3)

Impianti Post-estrattivi L’impianto conico si adatta perfettamente all’alveolo post estrattivo, si ottiene una buona stabilità primaria, come nel caso di un impianto cilindrico, ma si riempirà in modo ottimale l’alveolo anche nella porzione coronale. (Fig. 5)

Concavità Ossee buccali e linguali A volte l’inserimento di un impianto cilindrico esita in una fenestrazione importante che richiede l’utilizzo di Bio materiali e di membrane per ottenere una buona guarigione, ne deriva un tempo di attesa maggiore per il carico protesico. (Fig. 4)

Compensazione dei carichi non assiali Oltre ad essere maggiormente indicati, rispetto agli impianti cilindrici, per quanto già sopra descritto, gli impianti conici, garantiscono in tutti i casi, una riduzione dei carichi protesici non assiali, in quanto la loro posizione nell’osso, può essere modulata in virtù dell’asse protesico, consentendo alle forze occlusali di scaricarsi sull’asse lungo dell’impianto. (Fig. 6)

Fig. 1

Fig. 2

Fig. 3 Fig. 5

Fig. 4 Fig. 6

CaratteristiChe teCniChe dI IMpLOGIC® E IMpLOGIC® WT

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EHT = 20.00 KV3 µm

WD = 12 mm Photo No. = 8579

Mag = 5.00 K X Detector = SE1

Ampiezza dei craterida µm 5/7 a µm 25/45

Distanza tra picco e valle, tra i 5 e i 7 µm

Macro design Esterno

Micro design EsternoEntrambe gli impianti subiscono un trattamento superficiale di sabbiatura con Ossido di Alluminio puro e successivamente vengono mordenzati con acidi, il risultato che ne deriva è la superficie BWS® (Blasted Wrinkled Surface).

design InternoEntrambe le configurazioni ImpLogic® presentano un esagono interno antirotazionale.

ImpLogic® ImpLogic® WTIndicato soprattutto

in caso di osso di scarsa qualitàPorzione coronale lucida 0,3 mm.

(impianto viene trattato totalmente) (1-2-3)

Le microscanalature riducono lo stress nella zona dell’osso corticale e

concorrono al mantenimento del livello osseo (4)

Geometria delle spire che favorisce la guarigione ossea qualitativamente

e quantitativamente (5)

Spira autofilettante per un miglior contatto con l’osso e per una migliore

stabilità primaria

Tre / quattro ampie zone di taglio per una maggior capacità di penetrazione e per

raccogliere i frustoli ossei riducendo così la compressione

Apice atraumatico privo di zone taglienti, particolarmente indicato in caso di mini e

grandi rialzi di seno mascellare

Zona di connessione con il pilastro svasata a 45°; consente di posizionare il pilastro con estrema facilità e sicurezza e orienta in modo ottimale la distribuzione del carico evitandone l’accumulo lungo la superficie dell’impianto.

Esagono interno profondo circa 2mm; conferisce un’ottima stabilità al pilastro, contrastando le forze laterali, e preserva la vite di fissaggio da sollecitazioni eccessive.

STRUMENTARIO CHIRURGICO

11Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

REF. FGR3711 Lunghezza (L) 13 mm

Fresa a gradini

con stopFresa a gradini

REF. FFC3711 Lunghezza (L) 13 mm

Fresa finale

REF. MSF3711 Lunghezza (L) 13 mm

Maschiatore

REF. ICF3711 Lunghezza (L) 13 mm Ø 3,75 mm

Fresa a gradini

senza stop

senza stop

con stopFresa finale

Maschiatore per impianti a passo fine

Maschiatore per impianti a passo largo

tacca di profondità

indicazione corrispondente al diametro e lunghezza dell’impianto

Strumentario non rotanteLo strumentario non rotante è compatibile per tutti i sistemi implantari Dental Tech ed è visualizzato a pagina 13 e 14.

Strumentario rotantePer la preparazione del sito implantare per l’inserimento degli impianti ImpLogic®, sono necessari frese e maschiatori dedicati, infatti la configurazione conica dei dispositivi, fa sì che per ogni lunghezza degli stessi, debba essere utilizzato uno strumento specifico. (Fig. 8)

FreseIl sistema conico Dental Tech prevede l’utilizzo di due tipologie di frese dedicate, la prima autocentrante a gradini, consente di effettuare agevolmente la preparazione intermedia del sito chirurgico, mentre la seconda, a quattro taglienti (alesatore), viene utilizzata per la rifinitura del sito stesso. (Fig. 9)

MaschiatoriI maschiatori, da utilizzarsi solo in caso di osso compatto (qualità D1 – D2), riproducono fedelmente la forma dell’impianto a cui sono dedicati.

Le frese coniche sia a gradini, sia finali, sono costituite, nella porzione tagliente, di due zone.

La prima, cilindrica, è utile a preparare l’alloggiamento per il collo dell’impianto, la seconda, conica, prepara la sede della porzione conica dell’impianto.

Tutte le frese coniche sono dotate di stop di profondità, il quale può essere inserito e disinserito.

Attenzione Le frese ImpLogic® sono 0,4 - 0,8 mm più lunghe dell’impianto, nella fase di progettazione e durante il fresaggio in prossimità di strutture anatomiche vitali, occorre tenere conto di tale maggiore lunghezza.

Fig. 8

Fig. 9

stop di profondità

12

Fresa gradini intermedia

Fresa finale conica

Stop removibile

base - remove fresa con stop spintore - remove

base - remove stop fresa spintore - remove

Note Per rimuovere lo stop dalla fresa, posizionare i particolari come sopra rappresentati e procedere, seguendo il senso delle frecce, alla rimozione

Note Per inserire lo stop nuovamente sulla fresa (come in origine) , posizionare i particolari come sopra rappresentati e procedere all’assemblaggio seguendo il senso delle frecce

Avvertenze Rimuovere lo stop sempre dopo ogni utilizzo per una pulizia sicura della fresa in tutte le sue parti

Le frese per gli impianti ImpLogic® sono dotate di stop di profondità removibili e rotanti che garantiscono:

• controllo ottimale delle prondità durante la preparazione del sito implantare

• riduzione del rischio chirurgico

• riduzione dello stress dell’operatore

• maggior sicurezza per il paziente

Indicazioni e obbiettiviIl Sistema Impalatoprotesico Dental Tech, è stato sviluppato per essere utilizzato sia in caso di protocollo chirurgico ad una fase (one – stage), sia in caso di protocollo chirurgico a due fasi (two – stage), nonché per realizzare protesi cementate e protesi avvitate.

In caso di procedura one – stage, dopo l’inserimento dell’impianto, viene immediatamente avvitato sullo stesso un condizionatore gengivale, intorno al quale si alloggia e si sutura il tessuto molle.Eseguendo questo protocollo, è possibile scegliere di rendere

immediatamente funzionale l’impianto singolo e / o impianti multipli, connettendo ad esso/i anche la protesi; sarà necessario disporre di un’adeguata stabilità dell’impianto (generalmente la si ottiene in osso di tipo I e II) ed un appropriato carico protesico. In caso di applicazione di restauri multipli, è necessario splintare gli impianti con una barra.

In caso di procedura two – stage, quando si preferisce la guarigione primaria sommersa, l’impianto viene sigillato con una vite di copertura e sopra di esso i tessuti molli vengono suturati così da proteggere l’impianto sino ad osteointegrazione avvenuta.

Rimozione e inserimento Stop

Base

Spintore

pianifiCazione del trattamento implantologiCo

13Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Questa fase del trattamento implantoprotesico è caratterizzata da attività atte ad identificare le caratteristiche di idoneità del paziente da sottoporre all’intervento e da una serie di informazioni da riferire allo stesso paziente.

Controlli da effettuare• Anamnesi (Profilo generale e profilo odontostomatologico

completo)• Controlli dello stato di salute generale del paziente.• Analisi del sangue approfondite.• Valutazione clinica e Status radiografico completo.

Informazioni per il pazienteIl paziente dovrà essere informato su tutte le indicazioni e le controindicazioni al trattamento implantoprotesico, su tutti i controlli periodici e le cure necessarie dopo l’intervento e sull’eventuale necessità di ripristinare una situazione paradentale favorevole effettuando trattamenti di igiene orale.

Indicazioni al trattamento implantoprotesico• Sostituzione di un elemento singolo• Posizione e/o numero degli elementi residui sfavorevole o

inadeguate• Edentulie totali• Edentulie parziali.

Controindicazioni al trattamento implantoprotesicoControindicazioni assolute:1. Malattie sistemiche2. Disturbi del metabolismo3. Disturbi cardiocircolatori4. Profilo immunologico inadeguato5. Paziente non collaborante e/o con profilo psichico non

adeguato.

Controindicazioni relative:1. Impedimenti anatomici2. Insufficiente quantità di tessuto osseo3. Scarsa qualità del tessuto osseo4. Irradiazione dei mascellari anche pregresso5. Bruxismo6. Abuso di droghe e/o alcool

progettazione e pianificazione del caso implantareTutte le indagini svolte nella fase precedentemente descritta, hanno come obiettivo l’esclusione di qualsiasi tipo di controindicazioni al trattamento implantoprotesico. La fase in questione è di fondamentale importanza , in quanto una buona progettazione del caso è sinonimo di durata nel tempo della ricostruzione implantoprotesica.Si rendono quindi necessarie una serie di attività atte a programmare il corretto inserimento delle componenti endossee per consentire la costruzione di una protesi congrua. Per poter progettare in modo corretto una ricostruzione implantoprotesica, occorre seguire uno schema logico ed un preciso protocollo. Di seguito vengono descritte le fasi ritenute fondamentali:• Valutazione dinamica dei modelli studio del paziente montati

su articolatori a valore medio con arco facciale e realizzazione di una ceratura di analisi. (Fig. 9)

• Valutazione dello Status radiografico del paziente: Ortopantomografie; Radiografie endorali; Tac.

Tali presidi diagnostici possono essere integrati da valutazioni osteometriche per determinare gli spessori della cresta alveolare residua.In caso di utilizzo della TAC , con la quale è possibile valutare l’osso residuo in modo tridimensionale, possono essere evitati esami osteometrici. La valutazione della qualità e della quantità di osso residuo tramite gli esami radiografici, insieme alla valutazione della ceratura di analisi, consentiranno al clinico di individuare il tipo ed il numero di impianti da inserire, e la posizione corretta degli stessi impianti, in funzione dell’ideale asse protesico predeterminato dal tecnico.Questo consentirà la costruzione di una protesi congrua, sotto il punto di vista estetico, funzionale e biomeccanico, condizione indispensabile per la durata nel tempo del manufatto.

Fig. 9

pIANIFICAzIONE dEL TRATTAMENTO IMpLANTOLOGICO

14

Strumenti diagnostici

Radiografia endorale • Da eseguire con il centratore (tecnica del cono parallelo).• Rapporto di magnificazione dell’immagine 1:1.• Utilizzata in caso di mono edentulie e selle libere.• Offre immagini bidimensionali.

Tac • Rapporto di magnificazione dell’immagine 1:1.• Offre al clinico la possibilità di valutare radiologicamente ,

nelle tre dimensioni dello spazio, l’osso residuo nella zona di inserimento degli impianti.

• Consta di una serie di radiogrammi che consentono di valutare con precisione lo spessore, l’altezza e la densità dell’osso, nonché la corretta ubicazione dei diversi impedimenti anatomici (seni paranasali, canale mandibolare etc).

Odontopantomografia (panoramica) • Rapporto di magnificazione dell’immagine 1:20 – 1:25.• Necessita di reperi radiografici di diametro noto per individuare

nella zona di inserimento degli impianti, la reale distorsione del radiogramma. È possibile utilizzare anche un template con le sagome degli impianti ingrandite del 20% - 25%.

• Utilizzata per valutare l’inserimento degli impianti in tutte le indicazioni precedentemente elencate.

• Offre immagini bidimensionali.

15Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Osteometria • Viene utilizzata come metodo clinico per valutare lo spessore

dell’osso nella zona da impiantare.• Viene eseguita con spessimetri per osso o con l’ausilio di

mascherine, in questo caso, viene messo in evidenza sul modello della bocca del paziente il profilo osseo nella zona da impiantare.

Lucidi visualizzatoriDental Tech mette a disposizione degli utenti due tipologie di template con la sagoma degli impianti da selezionare, da sovrapporre alle radiografie.

REF. LOVC 11.0 lucido in scala 1:1

REF. LOVC 12.0 lucido in scala 1:25

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Note Per la valutazione pre-chirurgica e la selezione dell’impianto

1:1 = utilizzare con radiografie periapicali 1:25 = utilizzare con radiografie panoramiche

strumentario ChirurgiCo

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L mm

Dinamometrico REF. HTW2070/K (20-70 Ncm)

Fisso REF. CTT600

Extra corto REF. CMX370 Lunghezza (L) 6.5 mm

Ø 3.25 mm REF. AVC032 Lunghezza (L) 14 mm

Ø 3.25 mm REF. AVd325 Lunghezza (L) 14 mm

Ø 3.75 mm REF. AVC037 Lunghezza (L) 14 mm

Ø 3.75 mm REF. AVd375 Lunghezza (L) 14 mm

Ø 4.5 mm REF. AVC045 Lunghezza (L) 14 mm

Ø 4.5 mm REF. AVd450 Lunghezza (L) 14 mm

Ø 5.5 mm REF. AVC055 Lunghezza (L) 11 mm

Ø 5.5 mm REF. AVd550 Lunghezza (L) 11 mm

Corto REF. GCG0024 Lunghezza (L) 8.3 mm

Corto REF. CMC037 Lunghezza (L) 8.5 mm

Lungo REF. GCG0030 Lunghezza (L) 14.3 mm

Lungo REF. CML037 Lunghezza (L) 14.5 mm

Cricchettoinox

Avvitatore da contrangoloinox

Avvitatore diretto da contrangoloinox Peek

Avvitatore diretto manualeinox Peek

Giravite esagonale per contrangoloinox

Extra corto REF. GMM250 Lunghezza (L) 11.5 mm

Lungo REF. 001152 Lunghezza (L) 13.5 mm

Micro REF. GMX100 Lunghezza (L) 4.5 mmGiravite

esagonaleinox

L mm

L mm

desCrizioneper consentire un controllo del torque durante l’inserimento degli impianti, abbiamo previsto un cricchetto chirurgico dinamometrico regolabile da un minimo di 20 Ncm a un massimo di 70 Ncm (HTW2070/K). In accoppiamento con gli adattatori dedicati, viene utilizzato per il serraggio definitivo delle componenti protesiche.

17Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

REF. CpT3455Parallel pin Ti5

REF. CFM001

REF. 001140

Chiave forcellainox

Sonda di profondità Ti5

8 m

m8,5 m

m

10 m

m

11,5

mm

13 m

m

14,5

mm

16 m

m

REF. BSp001 diametro (Ø) 3.75 / 4.5 mm

REF. BSp002 diametro (Ø) 5.5 mm

Stop remove Ti5 Peek

Prolunga corta REF. pMC115 Lunghezza (L) 7.0 mmProlunga

inoxL mm

Prolunga REF. 110026 Lunghezza (L) 12.5 mm

Per fresa REF. dEX235 Lunghezza (L) 13.5 mm

L mm

Corta REF. AMC016 Lunghezza (L) 6.0 mm

Lunga REF. 001162 Lunghezza (L) 8.5 mm

Chiave manuale Ti5

preparazione pre-operatoria

18

11,5 mm

0,8 mm

11,5 mm

0,8 mm

Altro step fondamentale del procedimento pre-chirurgico, è la preparazione della sala operatoria. Vengono elencati di seguito alcuni punti da rispettare rigorosamente:

• Corretta asepsi dell’ambiente.

• Disporre di strumentazione chirurgica e di supporto adeguata.

• Disporre di una sufficiente scorta di impianti e di strumentazione.

• Sterilizzare e disporre gli strumenti così da non rischiare contaminazioni incrociate.

• Trattare con disinfettanti l’intera sala operatoria.

• Proteggere con teli sterili tutti i piani d’appoggio su cui verranno posati gli strumenti.

• Chirurgo e personale ausiliario dovranno essere vestiti con abbigliamento protettivo sterile.

• Il paziente, prima dell’intervento dovrà essere preparato nel seguente modo:

Vestire con cuffia e camice sterile

Disinfettare il cavo orale con clorexidina

Disinfettare la cute periorale

Proteggere il viso con telo adesivo

• Il paziente deve seguire un trattamento farmacologico di copertura antibiotica prima e dopo l’intervento.

N.B. Al paziente deve essere eseguita l’anestesia locale “plessica” si sconsiglia di eseguire anestesia tronculare.

Come utilizzare gli strumenti chirurgiciPer non arrecare danni meccanici e/o termici al tessuto osseo nella zona in cui dovrà essere inserito l’impianto, e ottenere un sito chirurgico congruo, condizione indispensabile per ottenere una buona osteointegrazione dell’impianto, occorre rispettare alcune regole fondamentali:

• Utilizzare frese e maschiatori con progressione graduale dei diametri, gli stessi strumenti non dovranno essere utilizzati per più di 20 interventi.

• Non superare gli 800 RPM durante l’osteotomia.

• Non superare i 20 RPM in caso di maschiatura con contrangolo.

• Accertarsi durante l’osteotomia che gli strumenti lavorino in asse.

• Durante l’osteotomia e la maschiatura non esercitare pressioni laterali.

• L’osteotomia deve essere eseguita esercitando leggere pressioni e movimenti di andata e ritorno sull’asse dello strumento (frese iniziali e frese a Gradini). Le frese finali, che sono sostanzialmente degli alesatori, e tagliano anche lateralmente, devono essere approfondite nell’osso, in una sola soluzione, per evitare che, con i movimenti di andata e ritorno, venga svasato in modo anomalo il sito ricevente.

• Utilizzare abbondante irrigazione con soluzione fisiologica sterile, sia durante la fresatura, che durante la maschiatura del sito chirurgico.

• Controllare che durante l’intervento rimangano costantemente liberi i canali di irrigazione degli strumenti che ne sono dotati.

• Evitare categoricamente, in fase chirurgica di raffreddare strumenti e sito implantare con le siringhe aria-acqua del riunito.

Corrispondenza tra frese e impianti

Nella pagina seguente viene descritto lo strumentario non rotante, utile all’inserimento degli impianti ImpLogic®.

Attenzione In fase di pianificazione dell’intervento, al momento di valutare sulle RX o sulle TAC, la lunghezza dell’impianto da inserire, occorre tenere presente che la fresa è più lunga dell’impianto di 0,8 mm per tutti i diametri.

proCedure ChirurgiChe

19Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

ICF3711

ImpLogic® Ø 3.75Indicate per qualsiasi indicazione, se ne consiglia

l’utilizzo in caso di tessuto osseo con densità d1- d2. La filettatura a passo fine, infatti, ne consente l’inserimento non forzato e progressivo anche in caso

di osso compatto

Sequenza chirurgica (Simulazione L 11,5)

CpT3455FRI002 FGR3711 CpT3455 FGR4511 FFC4511 MSF4511 ICF4511

ImpLogic® Ø 4.5Indicate per qualsiasi indicazione, se ne consiglia

l’utilizzo in caso di tessuto osseo con densità d1- d2.La filettatura a passo fine, infatti, ne consente

l’inserimento non forzato e progressivo anche in caso di osso compatto. Gli impianti sopra descritti sono

indicati per la sostituzione di incisivi centrali, canini e molari nell’arcata superiore. Mentre sono indicati per

la sostituzione dei molari dell’arcata inferiore

Sequenza chirurgica (Simulazione L 11,5)

CpT3455FRI002 FGR3711 CpT3455 FFC3711 ICL3711 FRI002 CpT3455 FGR4511FGR3711 FFC4511CpT3455 ICL4511

ImpLogic® WTØ 3.75 Ø 4.5

Indicate per osso di scarsa qualità.La filettatura a passo largo e la configurazione delle spire, consentono infatti di eseguire un inserimento

ottimale e di ottenere un’ottima stabilita primaria anche in caso di osso di scarsa qualità. (sono

disponibili i maschiatori MSL3710/13 e MSL4510/13 da utilizzare per osso compatto)

CpT3455FRI002 FGR3711 CpT3455 FGR4511 FGR5511 FFC5511 MSL5511 ICL5511

ImpLogic® WT Ø 5.5Sono indicate sia per l’osso denso e compatto,

sia per l’osso trabecolare.Se ne consiglia l’utilizzo per la sostituzione di canini

e molari superiori e per molari inferiori

Sequenza chirurgica (Simulazione L 11,5)

Sequenza chirurgica Ø 4.5 (Simulazione L 11,5)

FFC3711CpT3455FGR3711CpT3455FRI002 MSF3711

Sequenza chirurgica Ø 3.75 (Simulazione L 11,5)

*

*

*

* L’utilizzo dei maschiatori è necessario in caso di osso particolarmente compatto

utilizzo delle frese finali SENzA STOp dI pROFONdITà

20

L’ utilizzo delle frese finali senza stop di profondità, può portare ad una sovrapreparazione del sito dal punto di vista della profondità. (Fig. 1 - 2)

L’inserimento dell’impianto in posizione

troppo crestale rispetto al sito preparato può avere come risultato

la presenza di uno spazio vuoto attorno

alla porzione apicale e coronale dell’impianto

con un impegno minimo delle spire nell’osso.

(Fig. 3)

In questo caso il chirurgo deve completare il posizionamento dell’impianto, in modo che la parte conica del corpo dell’impianto si adatti correttamente alla parte conica dell’osteotomia. (Fig. 5)

La conseguenza di ciò può essere una riduzione del contatto tra impianto e osteotomia. In questo caso il contatto tra l’impianto e l’osso si verificherà solo nella porzione a pareti parallele dell’impianto, con conseguente riduzione della stabilità. (Fig. 4)

Fig. 1 Fig. 2

Fig. 3

Fig. 5

Attenzione

Fig. 4

utilizzo delle frese finali CON STOp dI pROFONdITà

21Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

L’ Utilizzo delle frese finali con stop di profondità, può portare ad una sottopreparazione dell’osteotomia (Fig. 1 - 2 - 3), ed il conseguente tentativo di inserire l’impianto in posizione più apicale rispetto al sito preparato può causare una compressione sulla porzione conica dell’osteotomia e sulle aree di contatto al livello del collo dell’impianto. (Fig. 4)

Tutto ciò può portare a necrosi da compressione del tessuto periimplantare. In questo caso, il chirurgo dovrebbe rimuovere l’impianto, e lo stop di profondità dalla fresa (Fig. 5 - 6), e con la stessa, rettificare il sito chirurgico aumentandone leggermente la profondità (Fig. 7) per consentire il corretto alloggiamento dell’impianto. (Fig. 8)L’unico caso in cui può essere opportuno sottodimensionare il sito è in presenza di osso molto tenero (tipo IV).

Fig. 1

Fig. 5

Fig. 2

Fig. 6

Fig. 3

Fig. 7

Fig. 4

Fig. 8

Attenzione

Confezione e sterilità

22

Gli impianti endossei Dental Tech vengono forniti in confezione sterile che garantisce, se integra, la protezione dell’impianto da agenti esterni e, se correttamente conservata, la sterilità dello stesso.

La confezione è composta da un involucro esterno o scatola di cartone (Fig.10) che contiene, il foglio di istruzione, gli stickers adesivi con i dati dell’impianto, da applicare alla cartella del paziente, e la scheda informativa per il paziente (passaporto implantare).

Nella scatola di cartone, oltre a quanto sopra descritto, e contento un blister in plastica (confezione secondaria) (Fig.11) etichettato e sigillato, dentro il quale è contenuta l’ampolla di plastica (confezione primaria) che a sua volta contiene l’impianto.Questa tipologia di confezionamento garantisce una doppia sterilità al dispositivo e una maggior sicurezza per il mantenimento della stessa.

Dental Tech, mette a disposizione della clientela, due tipologie di confezionamento primario (ampolla in plastica), lo Smart Primary Packaging e lo Standard Primary Packaging, di seguito ne vengono analizzate le composizioni.

Smart primary packagingÈ il top di gamma di Dental Tech, ed è composto da un’ampolla di plastica trasparente, da un tappo di plastica colorata (codice colore diametro impianto) che sigilla l’ampolla e contiene la vite di copertura e da un supporto di titanio che sorregge l’impianto. (Fig. 12)

Standard primary packagingÈ il prodotto Entry Level di Dental Tech, ed è composto da un’ampolla di plastica trasparente, da un tappo di plastica colorata (codice colore diametro impianto) che sigilla l’ampolla, che contiene la vite di copertura e sorregge l’impianto. (Fig. 13)

Fig. 10

Fig. 11

Fig. 12 Fig. 13

Tappo secondario a protezione della vite di

chiusura

Tappo secondario a protezione della vite di

chiusura

Tappo primario che sigilla l’ampolla e

contiene la vite di chiusura

Tappo primario che sigilla l’ampolla, contiene

la vite di chiusura e sorregge l’impianto

Dispositivo di montaggio/Moncone

Supporto in titanio

Ampolla trasparente Ampolla trasparente

proCedura d’ inserimento degli impianti

23Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Apertura del blister(fase comune ai confezionamenti smart e standard)

Apertura dell’ampolla

Smart primary packagingproCedura di inserimento Con utilizzo del Contrangolo

Dopo avere terminato la preparazione dell’osteotomia, aprire con guanti sterili il blister che contiene l’ampolla di plastica che, a sua volta, contiene l’impianto, facendo attenzione ad evitarne qualsiasi contatto con oggetti non sterili. Depositare l’ampolla su un telo sterile.

Prelevare l’ampolla dal telo sterile tenendo verso l’alto la parte con i tappi colorati.

Di seguito vengono descritte le procedure di inserimento degli impianti secondo il tipo di confezionamento utilizzato.

Togliere il tappo primario esercitando una trazione e contestualmente una torsione dello stesso.

proCedura d’ inserimento degli impianti

24

Agganciare l’avvitatore da contrangolo CMX370 - CMC037 - CML037 sul contrangolo, col quale si potrà prelevare l’impianto, collegato al mount, dall’ampolla.

Prelievo dell’impiantoIl dispositivo di montaggio dell’impianto è dotato di un o-ring di silicone che garantisce la tenuta tra lo stesso dispositivo di montaggio e l’avvitatore da contrangolo.

L’O-Ring di cui è dotato il dispositivo di montaggio consente di trasportare l’impianto dall’ampolla al cavo orale con estrema sicurezza, si consiglia comunque di ruotare verso l’alto l’apice dell’impianto così da ridurne ulteriormente il rischio di caduta accidentale.

25Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Iniziare l’inserimento dell’impianto nell’alveolo chirurgico dopo avere impostato l’unità chirurgica con i seguenti parametri:1) Procedura bifasica (sommersa)

RPM 15-20 Torque max. 35-40 Ncm

2) Procedura monobasica realizzata con impianti Sommersi e viti di guarigione, con carico dilazionato RPM 15-20

Torque max. 40-45 Ncm

3) Procedura monofasica con carico/protesizzazione immediata RPM 15-20

Torque incrementale da 20 a 70 Ncm.

Se disponibile un’unità chirurgica con un buon controllo del torque, sia in qualità sia in quantità, è possibile terminare l’inserimento dell’impianto con il contrangolo, in caso contrario inserire il dispositivo nell’alveolo chirurgico sino a quando la potenza della macchina lo consente e terminare l’inserimento manualmente procedendo come segue.

Disinserire l’avvitatore da contrangolo dal mount esercitando una leggera trazione verso l’alto e continuare la messa a dimora dell’impianto con strumenti manuali.

Inserimento dell’impianto

proCedura d’ inserimento degli impianti

26

Ultimare l’inserimento dell’impianto con lo strumento manuale (cricchetto) REF. CTT600 o con la chiave dinamometrica REF. HTW2070/K, talvolta sarà necessario utilizzare le prolunghe, corta REF. PMC115 e lunga REF. 110026 da collegare agli strumenti sopra citati. Assicurarsi che gli strumenti vengano inseriti nella posizione adatta all’avvitamento (Freccia + IN) ed avvitare sino a quando l’impianto raggiunge la posizione desiderata.

Togliere il dispositivo di montaggio dall’impianto utilizzando la chiave a forcella REF. CFM001, ed il giravite esagonale extra corto REF. GMM250 e/o giravite esagonale lungo REF. 001152.

Per ultimare la procedura vedere a pag. 30

27Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Apertura dell’ampolla

Smart primary packagingproCedura di inserimento manuale

Togliere il tappo primario esercitando una trazione e contestualmente una torsione dello stesso.

Prelievo dell’impiantoIl dispositivo di montaggio dell’impianto è dotato di un o-ring di silicone che garantisce la tenuta tra lo stesso dispositivo di montaggio e la chiave manuale.

L’O-Ring di cui è dotato il dispositivo di montaggio consente di trasportare l’impianto dall’ampolla al cavo orale con estrema sicurezza, si consiglia comunque di ruotare verso l’alto l’apice dell’impianto così da ridurne ulteriormente il rischio di caduta accidentale.

proCedura d’ inserimento degli impianti

28

Iniziare l’inserimento dell’impianto nell’alveolo chirurgico servendosi della chiave Manuale, che può essere, corta REF. AMC016 e lunga REF. 001162. Talvolta sarà necessario utilizzare le prolunghe, corta REF. PMC115 e lunga REF. 110026. nel caso in cui la densità dell’osso lo consenta è possibile ultimare l’inserimento dell’impianto con le chiavi manuali, in caso contrario, procedere come segue.

Ultimare l’inserimento dell’impianto con il cricchetto REF. CTT600 o con la chiave dinamometrica REF.HTW2070/K, talvolta sarà necessario utilizzare le prolunghe, corta REF. PMC115 e lunga REF. 110026 da collegare agli strumenti sopra citati. Assicurarsi che gli strumenti vengano inseriti nella posizione adatta all’avvitamento (Freccia + IN) ed avvitare sino a quando l’impianto raggiunge la posizione desiderata.

Togliere il dispositivo di montaggio dall’impianto utilizzando la chiave a forcella REF. CFM001, ed il giravite esagonale extra corto REF. GMM250 e/o giravite esagonale lungo REF. 001152.

Per ultimare la procedura vedere a pag. 30

Inserimento dell’impianto

29Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Apertura dell’ampolla e prelievo dell’impianto

Standard primary packagingproCedura di inserimento Con utilizzo del Contrangolo

Aprire l’ampolla di plastica esercitando una trazione e contestualmente una rotazione del tappo primario al quale è collegato l’impianto.

Iniziare l’inserimento dell’impianto nell’alveolo chirurgico servendosi del tappo a cui è collegato. Avvitare il dispositivo nell’osso fino a quando la resistenza del supporto di plastica lo consente, estrarre il supporto dall’impianto e comportarsi come segue.

Inserimento dell’impianto

proCedura d’ inserimento degli impianti

30

Agganciare i dispositivi AVC 032/37/45/55 al conttrangolo con i quali si potrà continuare l’inserimento dell’impianto nell’alveolo chirurgico.

I dispositivi AVC, sono dotati di un inserto in PEEK avvitato all’esagono antirotazionale. Tale inserto, non è necessario durante questa procedura, può qundi essere svitato utilizzando l’apposita chiavetta REF. CHGRM.

Continuare l’inserimento dell’impianto nell’alveolo chirurgico dopo avere impostato l’unità chirurgica con i seguenti parametri:

1) Procedura bifasica (sommersa) RPM 15-20

Torque max. 35-40 Ncm

2) Procedura monobasica realizzata con impianti Sommersi e viti di guarigione, con carico dilazionato RPM 15-20

Torque max. 40-45 Ncm

3) Procedura monofasica con carico/protesizzazione immediata RPM 15-20

Torque incrementale da 20 a 70 Ncm.

Se disponibile un’unità chirurgica con un buon controllo del torque, sia in qualità sia in quantità, è possibile terminare l’inserimento dell’impianto con il contrangolo, in caso contrario inserire il dispositivo nell’alveolo chirurgico sino a quando la potenza della macchina lo consente e terminare l’inserimento manualmente procedendo come segue.

31Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Ultimare l’inserimento dell’impianto con il cricchetto REF. CTT600 o con la chiave dinamometrica REF. HTW2070/K a cui verranno collegati gli strumenti AVD 325/375/450/550. Assicurarsi che gli strumenti vengano inseriti nella posizione adatta all’avvitamento (Freccia + IN) ed avvitare sino a quando l’impianto raggiunge la posizione desiderata.

Dopo aver ultimato l’inserimento dell’impianto, togliere i dispositivi di montaggio ruotandoli prima, leggermente in senso anti-orario ed esercitando, poi, una lieve trazione verso l’alto.

Per ultimare la procedura vedere a pag. 30

proCedura d’ inserimento degli impianti

32

Apertura dell’ampolla e prelievo dell’impianto

Standard primary packagingproCedura di inserimento manuale

Aprire l’ampolla di plastica esercitando una trazione e contestualmente una rotazione del tappo primario al quale è collegato l’impianto.

Iniziare l’inserimento dell’impianto nell’alveolo chirurgico servendosi del tappo a cui è collegato. Avvitare il dispositivo nell’osso fino a quando la resistenza del supporto di plastica lo contenente, estrarre il supporto dall’impianto e comportarsi come segue.

Inserimento dell’impianto

33Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Agganciare i dispositivi AVD 325/375/450/550 alla chiave Manuale corta REF. AMC016 e lunga REF. 001162 e continuare l’inserimento dell’impianto nell’alvolo chirurgico.

Avvitare l’impianto manualmente nel sito chirurgico fino a quando la densità dell’osso consente, terminare l’alloggiamento del dispositivo utilizzando i dispositivi AVD collegati al cricchetto REF. CTT 600 o alla chiave dinamometrica REF. HTW 2070/K.

Dopo aver ultimato l’inserimento dell’impianto, togliere i dispositivi di montaggio ruotandoli prima, leggermente in senso anti-orario ed esercitando, poi, una lieve trazione verso l’alto.

Per ultimare la procedura vedere a pag. 30

proCedura d’ inserimento degli impianti

34

Alloggiamento della vite di chiusura

Dopo aver concluso il posizionamento del dispositivo, prelevare (Smart Primary Packaging) / prelevare svitando (Standard Primary Packaging) la vite di chiusura collocata all’interno del tappo (come da illustrazione), servendosi dei giraviti esagonali o del contrangolo con il raccordo REF. GCG0024 / GCG0030.

Prelevare e applicare la vite di chiusura - condizionatore gengivale manualmente utilizzando i giraviti esagonali.

In caso di utilizzo del contrangolo, portare la vite in posizione a motore spento, iniziare l’avvitamento solo dopo avere collocato la vite all’interno dell’impianto.Ricordarsi di modificare l’impostazione del valore di Torque portandolo a 10 Ncm.

In caso di guarigione a una sola fase chirurgica, alloggiare un condizionatore gengivale in sostituzione della vite di chiusura e suturare i lembi intorno ad esso.

Alloggiare la vite avvitandola manualmente fino a totale chiusura dell’impianto.

Suturare i lembi a totale chiusura dell’impianto. Attenzione

Per il serraggio della vite utilizzare 10 Ncm

AttenzioneSerrare max. 15 Ncm

35Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Dopo avere atteso il periodo stabilito per la guarigione / osteointegrazione, procedere alla scopertura degli impianti incidendo un lembo a mezzo spessore o un opercolo, per accedere alla vite di copertura.Rimuovere la stessa servendosi dei cacciaviti, corto REF. 001151 e/o lungo REF. 001152, se necessario pulire l’interno della fixture.

Scegliere il condizionatore gengivale della forma e della dimensione più consona al caso (vedi tabella a pag. 24) e portarlo in cavo orale servendosi del contrangolo e dei raccordi REF. GCG0024 o REF. GCG0030, è possibile effettuare tale manovra anche manualmente con i cacciaviti, corto REF. 001151 e/o lungo REF. 001152.

Concludere l’avvitamento dei condizionatori gengivali servendosi dei cacciaviti sopra citati o della chiave dinamometrica REF. CRDN001 con gli adattatori, corto TW0001C e/o lungo TW0001L

Se è stato inciso un lembo, suturare lo stesso intorno al condizionatore gengivale ed attendere la guarigione.

Seconda fase chirurgica (solo per impianti sommersi)Scopertura degli impianti ed inserimento dei condizionatori gengivali

pulizia e sterilizzazione dELLO STRUMENTARIO CHIRURGICO

36

• La strumentazione chirurgica Dental Tech viene fornita non sterile in blister termosigillati, inseriti in scatole di cartone, con allegato foglio di istruzione.

• La strumentazione chirurgica Dental Tech è composta da dispositivi riutilizzabili, di conseguenza devono essere lavati e sterilizzati prima di essere utilizzati. Immediatamente dopo l’utilizzo dei dispositivi Dental Tech, eseguire un’accurata pulizia come indicato:

• Riporre gli strumenti in un recipiente contenente soluzione disinfettante a bassa aggressività (NON GLUTARALDEIDE E IPOCLORITO DI SODIO), per un tempo di circa 15 minuti.

• Sciacquare bene.• Visionare gli strumenti ed accertarsi che non vi siano rimasti

residui organici. Strofinare accuratamente le parti esterne con uno spazzolino di setole non metalliche.

• Riporre gli strumenti in una vasca ad ultrasuoni con soluzione detergente, ed eseguire un lavaggio per circa 18 minuti. Quindi sciacquare accuratamente.

• Riporre gli strumenti in una vasca ad ultrasuoni con acqua distillata, ed eseguire un lavaggio per circa 18 minuti. Quindi sciacquare accuratamente.

• Asciugare perfettamente e riporre gli strumenti singolarmente imbustati con materiale adatto alla sterilizzazione a vapore acqueo.

• “Sterilizzare in autoclave a vapore acqueo di acqua distillata utilizzando un metodo di sterilizzazione validato e controllato sistematicamente secondo i requisiti della norma ISO 13683:1997 “Sterilization of health care products. Requirements for validation and routine control of moist heat sterilization in health care facilities”. Un esempio di ciclo può essere la sterilizzazione, mediante autoclave in grado di eliminare le sacche d’aria che si creano all’interno della camera di sterilizzazione, per 20 minuti ad una temperatura di 134°C ed una pressione di 2 atm”.

• La strumentazione chirurgica Dental Tech, è realizzata con materiali differenti, deve quindi essere lavata e sterilizzata singolarmente.

N.B. Le operazioni di pulizia e sterilizzazione, devono essere eseguite da personale qualificato, sotto la diretta responsabilità del medico, attraverso l’utilizzo di macchinari regolarmente tarati ed in perfetto stato.

misure, CodiCi e CodiCe Colore protesiCo dEGLI IMpIANTI

37Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

Codice colore

diametro (Ø) mm

For

Lunghezza (L) mm

2,0

4,0

6,0

Condizionatori gengivali Svasato e Cilindrico

4.50

Svasato

REF

VGR 2055

VGR 4055

VGR 6055

5.50

Svasato

REF

VGR 6520

VGR 6540

VGR 6560

3.75

Cilindrico

REF

VGC 3720

VGC 3740

VGC 3760

4.50

Cilindrico

REF

VGC 4520

VGC 4540

VGC 4560

ImpLogic® ImpLogic® WT

Codice colore

diametro (Ø) mm

ImpLogic®

Impianto (L) 8,5 mmFresa intermedia Fresa finale Maschiatore

3.75

REF

4.50

REFICF4508/SFGR4508FFC4508MSF4508

5.50

REF

3.4

4.50

32.8 2.8

3.75

L mm

3.75 4.50

5.50

5.50

3.75

WT

REF

4.50

WT

REF

Impianto (L) 10 mmFresa intermedia Fresa finale Maschiatore

ICF3710/SFGR3710FFC3710MSF3710

ICF4510/SFGR4510FFC4510MSF4510

ICL5510/SFGR5510FFC5510MSF5510

ICL3710/SFGR3710FFC3710

ICL4510/SFGR4510FFC4510

MSL4510

Impianto (L) 11,5 mmFresa intermedia Fresa finale Maschiatore

ICF3711/SFGR3711FFC3711MSF3711

ICF4511/SFGR4511FFC4511MSF4511

ICL5511/SFGR5511FFC5511MSF5511

ICL3711/SFGR3711FFC3711

ICL4511/SFGR4511FFC4511MSL4511

Impianto (L) 13 mmFresa intermedia Fresa finale Maschiatore

ICF3713/SFGR3713FFC3713MSF3713

ICF4513/SFGR4513FFC4513MSF4513

ICL5513/SFGR5513FFC5513MSF5513

ICL3713/SFGR3713FFC3713

ICL4513/SFGR4513FFC4513MSL4513

Impianto (L) 14,5 mmFresa intermedia Fresa finale Maschiatore

ICF3714/SFGR3714FFC3714MSF3714

4.50

4.50

3

Vite di copertura inclusa

003300 003301 VTp 5500 003300 003301

3.75

3.75

5.50

Cilindrico

REF

VGC 5520

VGC 5540

VGC 5560

5.70 6.70 3.75 4.50 5.50

3.75

Svasato

REF

VGR 2045

VGR 4045

VGR 6045

4.70

3.75

Svasato

REF

VGR 2045L

VGR 4045L

VGR 6045L

5.60

38

1 Abrahamsson I, Zitzmann NU, Berglundh T, Wennerberg A, Lindhe J. Bone and soft tissue integration to titanium implants with different surface topography: an experimental study in the dog. Int.J.Oral Maxillofac Implants 2001; 16(3):323-32.

2 Abrahamsson I, Zitzmann NU, Berglundh T, Linder E., Wennerberg A, Lindhe J. The mucosal attachment to titanium implants with different surface characteristics: an experimental study in dogs. J Clin Periodontal 2002; 29(5): 448-55.

3 The Role of Surface Topography Herman, J Perio 1997;68:1117-1130.

4 Micro-threads eliminate bone lossdue to crestal disuse atrophy Hansson, Clin Oral Imp Res,1999.

5 Topografia della neoformazione ossea perimplantare: studio sperimentale G Petrone, G. Iezzi, M. Piattelli, A. Scarano Dipartimento di scienze Odontostomatologiche, Università “ G. D’Annunzio” Chieti- Pescara.

Bibliografia

39Manuale chirurgico, ImpLogic® - ImpLogic® WT

I&C1

33/1

1 - M

CH20

12/0

Via G. Di Vittorio, 10/12 • 20826 Misinto (MB) • Tel. 02 967.20.218 • fax 02 967.21.269 • [email protected] • www.dental-tech.it

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