Manuale Di Autodifesa Urbana
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MANUALE DI AUTODIFESA URBANA
By Anonimo
Published: 01/07/2011 - 10:42
autore: MANUALE DI AUTODIFESA URBANA
Dicesi Autodifesa quella pratica volta alla difesa personale. Tuttavia, l’autodifesa può essere
concepita anche come pratica di gruppo al fine di tutelare una moltitudine di persone.
Nel campo di una situazione di guerriglia urbana, l’autodifesa va concepita come un insieme di
attività che ognun* deve essere in grado di padroneggiare.
Nozioni di primo soccorso medico
Che senso ha avere nozioni di primo soccorso medico ?
Il potere è solito torturare i/le dissident*, in piazza li/le spranga li/le picchia e talvolta li/le uccide.
Penso che sarebbe molto importante se tra un carrello con i sampietrini e uno con bottiglie
incendiarie ce ne fosse uno con lacci emostatici garze sterili, acqua fresca e naturalmente tutto
gratuitamente.
Negli anni passati alcune associazioni hanno dato il loro contributo all’informazione su questo tipo di
nozioni, quest’anno la maggior parte delle associazioni se ne frega del G8, siamo in mano allo
spettro del G8 passato , a stupidi battibecchi interni e alla stanchezza esasperata di molt*
compagn*.
Prevenzione e trattamento generale per i gas lacrimogeni e lo spray al peperoncino
Introduzione: ricordate che i gas sono più strumento di dissuasione e distrazione che di offesa. Il
panico generato da questi mezzi permette alla polizia di controllarci, e ridurre la nostra capacità
operativa. Quindi prima regola: NON AVER PAURA!
Nozioni generali
Lo spray al peperoncino (pepper spray) viene spruzzato da contenitori piccoli contenitori piccoli o
anche serbatoi più grandi. I gas vengono invece sparati con fucili in contenitori metallici, a volte
estremamente caldi: ricordatevi di prenderli in mano solo con i guanti da lavoro! Attenzione perchè
ciò vi esporrà ancora di più al gas. Gli effetti dei gas e dello spray sono temporanei, di solito pochi
minuti per esposizioni non massive. Lo spray al peperoncino viene di solito spruzzato a distanza
ravvicinata, per cui gli effetti sono più intensi, ma comunque transitori. Il primo e piu’ importante
effetto e la sensazione di panico che viene ingenerata per chi sia alla prima esperienza. Non
preoccupatevi non abbiate paura, mantenete la calma: sopravviverete! L’intensità degli effetti e
correlata a vari fattori quali: l’intensità dell’esposizione, la ventilazione dell’ambiente in cui vi trovate
e dunque la dispersione dei gas, il vostro stato di salute generale, le protezioni personali impiegate,
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e infine la qualità dei soccorsi prestati. Generalmente, l’effetto dei gas può durare anche 45 min.
Quello dello spray al peperoncino fino a 2 ore. In spazi chiusi con poca ventilazione il gas non si
disperde e avete dunque circa un minuto per portavi all’aria aperta prima che gli effetti diventino
severi. Sia i gas che lo spray i irritano mucose e epidermide. Per i gas che interagiscono con
l’ambiente acido della pelle, più la pelle è umida piu’ queste sostanze causano dolore. Lo spray
agisce invece rilasciando un trasmettitore ("sostanza P"), che modula, amplificandola, la conduzione
del dolore. In ogni caso gli effetti sono simili per entrambi. Gli organi bersaglio sono occhi, naso,
bocca e prime vie aeree. Dovrete aspettarvi quindi di piangere, vederci poco o niente (anche per lo
spasmo delle palpebre), di avere rinorrea ( "il naso che cola") e respirare male, a volte tossire. Sono
frrequenti anche sensazioni di bruciore a livello cutaneo. Vi potreste sentire essere confusi e
disorientati. Lo spray al peperoncino causa facilmente accessi di collera. E’ sicuramente utile essere
prepararsi a mantenersi calmi. A Seattle sono stati riportati casi di mestruzioni improvvise e
successive irregolarita’ nel ciclo in donne esposte a gas, dovuti allo stress e all’esposizione ai
componenti metil-clorati dei gas. Ricordate che TUTTI gli effetti sono comunque reversibili.
Prima della manifestazione
Cercate di "fare pratica" prima di una protesta: sarà tutto molto più facile
Preparazione prima della manifestazione:
* Lavarsi con acqua corrente evitando l’uso di detegenti contenenti prodotti chimici (solo saponi
biologici), che facilitano l’ assorbimento delle sostanze tossiche nella pelle. Evitare vestiti nuovi (che
hanno un alto residuo di detergenti chimici e di intrappolano gas e spray) o non perfettamente
risciacquati. Lavate e sciacquate abbondantemente il vostro cuoio capelluto. NON applicate sulla
pelle prodotti cosmetici, lozioni, vasellina o olio o creme di protezione solare: INTRAPPOLANO I
PRODOTTI CHIMICI e allungano l’esposizione ai gas. L’ uso di tali sostanze a scopo "protettivo" è un
errore diffuso, che causa molti più danni che benefici.
* Copritevi il più possibile, indossando uno strato di vestiti chiusi ai polsi, collo e caviglie, per ridurre
la penetrazione delle sostanze chimiche. A questo primo strato se ne aggiunge uno esterno con
vestiario di protezione preferibilmente composto da materiale sintetico idrorepellente (un normale
Kway va benissimo). Guanti e berretto, anche se fa caldo, sono altamente raccomandati.
* Se ne avete la possibilità, indossate una maschera anti gas. Le migliori sono quelle israeliane o le
M17A1, difficili però da reperire. Evitate vecchie maschere con filtri all’amianto. Alternative efficacisono respiratori con filtri per vernici tossiche (li trovate dal ferramenta) o una bandana bagnata con
limone o aceto, che copra il naso. In questo caso dovrete aggiungere un paio di occhialini da piscina
ben aderenti. Attenzione a non rimuovere la patina antinebbia all’interno (se c’è, altrimenti pulite
con un po si saliva, sciacquate e indossate). Occhiali da motociclista o da saldatore sono altre valide
alternative.
* Le lenti a contatto intrappolano i gas lacrimogeni. Cio’ non solo aumenta l’ irritazione locale ma può
risultare in danni corneali. Si raccomanda dunque, di evitare l’uso di lenti a contatto e di far uso di
occhiali durante le proteste. Se venite spruzzati mentre portate le lenti a contatto, rimuovetele con le
mani pulite finchè siete in grado di vedere dove siano. Toglietevele comunque entro 5-15 minuti, più
tardi la reazione delle palpebre ai gas o allo spray potrebbe rendere l’operazione molto più difficile.
Se state per essere arrestati e ammanettati è questo decisamente il momento di togliersele:
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ricordate che piu’ di una volta la polizia ha spruzzato gas dopo avervi arrestato e ammanettato.
Durante la manifestazione
State calmi e fate mente locale.
Quando il vostro corpo si riscalda (per il correre o per il panico, per esempio), la risposta irritativa
alle sostanze chimiche può aumentare. Questo in parte perchè con la sudorazione i pori si aprono
portndo ad un maggior assorbimento dei prodotti chimici. Fate in modo di raggiungere uno spazio
sicuro e ventilato in cui i compagni, non esposti, possano aiutarvi. Se siete da soli accertatevi, in
ogni caso, di essere al sicuro prima di curarvi. Mettete la faccia in direzione del vento, aprite gli
occhi e passeggiate a braccia allargate, in maniera che l’aria fresca vi decontamini. Respirate con
respiri profondi e lenti. Per non ricontaminarvi, non toccatevi il naso, gli occhi o la faccia. Soffiatevi il
naso ripetutamente, sputate. Con i gas lacrimogeni questo dovrebbe essere già piu’ che sufficiente.
Qualora soccorriate qualcuno, chiedete il permesso in primo luogo! Spiegategli che cosa state stateper fare prima di farlo. Indossate guanti puliti (per evitare reciproche contaminazioni) e proteggetevi
gli occhi, o sarete incapaci di aiutare e anzi sarete voi a richiedere attenzione medica. Fate molta
attenzione nella somministrazione dei medicamenti! Fate sempre in modo che le soluzioni di
lavaggio vadano direttamente a terra in modo da non contaminare la pelle, i vestiti o i capelli.
Dopo la manifestazione (e l’esposizione ai gas)
Decontaminate il corpo con una doccia fredda (l’acqua calda, ricordate, dilata i pori della pelle e
facilita la penetrazione delle sostanze chimiche). Cambiatevi gli abiti. Se possibile, decontaminatevi
prima di entrare in aree di trattamento e di accoglienza. Ricordatevi che in locali con tappeti e
moquette entrare in una stanza con capelli, pelle e vestiti bagnati dal gas porta a contaminazioni che
possno durare settimane. Ponete gli abiti contaminati in una busta, fate uscire tutta l’aria
comprimendo la busta e infine sigillatela.
1. TRATTAMENTO DEL GAS LACRIMOGENO
Aria fresca.
Risciacqui con acqua. Vedete anche le sezioni generali di trattamento per ulteriori particolari.
2. TRATTAMENTO DELLO SPRAY AL PEPERONCINO
Aria fresca.
Se vi è spray ancora sulla pelle, rimuovetelo con una spugna, facendo attenzione a non spargerlo
ulteriormente. Non spargete prodotti chimici oleosi sulla pelle, cosi’ facendo aumentate la zona di
irritazione. Non usate alcool, olio da motore o detergenti. Vedete le sezioni generali di trattamento
per ulteriori particolari.
Soluzione "Seattle"
La soluzione funziona soltanto per esposizioni recenti cioè quando lo spray è ancora bagnato su pelle
(5-30 min. dall’esposizione).
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Ricetta: in una bottiglia d’acqua (1 L.) con tappo a vite, aggiungete un 10-15% di olio minerale (ad
es. olio di vaselina, reperibile in farmacia) o vegetale ed 1 cucchiaio da tavola, di sapone liquido per
piatti. Mescolate fino a che il tutto si dissolva uniformemente. Se non si dissolve aggiungete un altro
cucchiaio di sapone. Procuratevi una seconda bottiglia d’acqua da usare solo per i lavaggi finali dopo
l’ applicazione della prima soluzione. Segnate le 2 bottiglie in maniera tale da identificarle le
bottiglie!!
Uso:
* Se si vedono ancora goccioline di spray sulla pelle, assorbirle con un panno senza spargerle
Applicate la soluzione "Seattle" su un panno pulito e pulite con cura l’area interessata, non applicare
sugli occhi!
* Rimuovete la soluzione "Seattle" e lavate abbondantemente con acqua usndo un panno pulito
bagnato o salviettine per i neonati.
Soluzione "del contestatore"
Questa a differenza della Soluzione Seattle si puo‘ usare quando lo spray è sia bagnato oppure già
secco sulla pelle. L’uso di questa soluzione richiede molta attenzione perchè, se non è fatto in
maniera appropriata, può portare a ustioni della pelle! Non modificate la preparazione della
soluzione con altri ingredienti non previsti.
Ingredienti: Olio minerale (vaselina), alcool (da non mischiare), panni o garze puliti.
Uso:
* Pulire con olio le aree cutanee esposte. Proteggere gli occhi. L'olio intrappola i prodotti chimici ma
non li neutralizza.
* Immediatamente dopo, rimuovere completamente tutto l'olio minerale con alcool. L'Olio minerale
deve essere rimosso subito altrimenti può ustionare la pelle!
* Risciacquare con acqua, preferibile ma non indispensabile, eviterete di olezzare come una puzzola!
TRATTAMENTO GENERALE (sia gas che spray al peperoncino)
* Occhi
Non sfregare, toccarsi gli occhi con dita contaminate peggiora le cose. Aspettatevi di lacrimare per
un po’ e di avere transitori disturbi della vista
Sciacquate abbondantemente con acqua. Metodo migliore: porre la faccia obliquamente e in avanti
(in modo che l’acqua contaminata vada a terra e non su vestiti o capelli). Fatevi aiutare a tenere le
palpebre aperte (facendo attenzione che chi vi aiuta abbia le dita pulite). Versate delicatamente l'
acqua sugli occhi in maniera tale da rimuovere i prodotti chimici. Tenete conto che spesso le
palpebre possono chiudersi e aprirsi con frequenza (o chiudersi del tutto) tale da rendere impossibile
il lavaggio. In questo caso ponete solamente delle garze pulite o dei batuffoli di cotone impregnati di
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acqua sopra le palpebre.
* Labbra : Lavate abbondantemente. Sporgetevi in avanti in maniera da non contaminarvi
ulteriormente sul viso e sul corpo.
* Bocca :Risciacquate con acqua e sputate.
* Problemi respiratori (oltre alla tosse) dopo esposizione a gas lacrimogeni o spray.
Un compagno mostra segni di disturbi respiratori? Richiedete aiuto medico. Nel frattempo,
consigliate respiri profondi e lenti. Se qualcuno vi dice che non puo’ respirare ma puo’ parlare
chiedetegli se soffre di asma o ha altri problemi respiratori. Se puo’ parlare, preoccupatevi di meno
che se invece non lo fa e non riesce a respirare. Questa infatti, può essere una seria emergenza
respiratoria. Se la persona soffre d’asma, chiedetegli se ha l’inalatore. Se sì, aiutatela ad usarlo(
lasciate farglielo fare perche’ è sicuramente piu ‘ pratico di voi!). Se non lo ha, cercate
immediatamente aiuto medico. Nel frattempo, fate sedere, o inginocchiare la persona. Aiutatela atrovare una posizione comoda che faciliti la respirazione. Se il dolore è localizzato alla gola, fate
(fare) gargarismi e sputare via l’acqua. Questo SOLTANTO se la persona può farlo senza rischi di
ingerire l’acqua contaminata o farla andare nelle vie respiratorie. Non ingerite i prodotti chimici,
questi possono causare severi disturbi gastrointestinali per giorni.
Se i problemi respiratori sono al di sotto delle prime vie respiratorie fate fare gargarismi e lasciate
ingerire l’acqua (questo permette di pulire aree che non possono essere raggiunte con il semplice
gargarismo). L’ingestione dell’acqua è OK, SOLTANTO se la persona può deglutire in maniera sicura.
In ogni caso, un po’ di diarrea è meglio che una respirazione difficile. Se il dolore è a livello
retrosternale, I gargarismi e gli sciacqui sono inutili. Tutti i compagni con problemi di respirazione e
che siano stati esposti ai gas lacrimogeni o allo spray al peperoncino devono sottoporsi ad un
controllo medico adeguato e astenersi da ulteriori azioni di protesta, rimanendo sotto osservazione
per 12 - 24 ore.
Prodotti omeopatici
Circa una settimana prima del controvertice può essere iniziata una prevenzione dello "stress da
contestazione" utilizzando i fiori di bach. Il prodotto è denominato "Rescue Remedy". E’ costituito da
Cherry Plum, Clematis, Impatiens, Rock Rose, Star of Bethelem (shock). E’ in vendita in flaconi da
10ml (4 gocce sotto la lingua per 4-5 volte/die). 4 gocce per litro possono anche essere aggiunte alla
soluzione "Seattle". Per le lesioni congiuntivali da gas o spray peperoncino si possono utilizzareEuphrasia (5CH: 3 granuli ogni ora), Apis mellifica (15 CH: 3 granuli ogni ora) o Argentum Nitricum (9
CH: 3-4 volte/die), da usare anche come prevenzione.
In caso di emorragia
Le emorragie più gravi sono quelle relative alla lesione di una vena o di una arteria. In caso di grave
emorragia, soprattutto se arteriosa, la vita del ferito è nelle mani del primo soccorritore che deve
procedere senza esitare: nei casi più gravi la situazione può diventare irreparabile in pochi…
Come Rimediare
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A chiamare soccorsi qualificati si procederà poi, dopo aver tamponato l'emorragia. Aspettando
l'arrivo del soccorso qualificato, in caso di gravi emorragie è necessario:
-Sdraiare il ferito
- Sollevare l'arto infortunato
- Applicare una fasciatura compressiva o procedere con la compressione digitale a distanza
- Porre l'infortunato in posizione antishock (supino con le gambe sollevate) e tranquillizzarlo.
La Fasciatura Compressiva
Si prenda una benda, o qualsiasi oggetto possa somigliare, come la cravatta o la cintura, la si passi
una volta sulla ferita e si ponga sul punto da cui esce il sangue un tampone (vanno bene anche
un'altra garza ripiegata o un pacchetto di fazzoletti di carta). Si continui la fasciatura, tenendo labenda ben tesa, in modo che il tampone eserciti una compressione sulla emorragia e si tiri finché il
sangue non esce più. Se il sanguinamento continua, la fasciatura non va sciolta, ma continuata con
un nuovo tampone.
La Compressione Digitale a Distanza
Le più gravi emorragie arteriose, quelle al collo, all'inguine o alla coscia, non possono essere
bloccate da una compressione sul punto di sanguinamento. In questo caso la compressione verrà
effettuata lontano dal punto di sanguinamento, schiacciando l'arteria con le mani. Ecco alcuni punti
di compressione:
- Arteria succlavia: per emorragie della spalla si comprime con la punta delle dita dietro alla
clavicola, spingendo l'arteria succlavia in basso sulla prima costola.
- Arteria ascellare: per emorragie dalla spalla al gomito si comprime con i due pollici paralleli al
centro dell'ascella abbracciando con le altre dita incrociate la spalla.
- Arteria omerale: se l'emorragia è dal gomito, si solleva il più possibile il braccio dell'infortunato e si
comprime con le dita sulla faccia interna del braccio, a metà altezza sotto al bicipite, l'arteria
omerale sull'omero. Se l'emorragia è dell'avambraccio o della mano si comprime con i due pollici
tenuti paralleli nella piega del gomito mentre con le altre dita incrociate si abbraccia il gomitostesso.
- Arteria femorale: per emorragie della coscia si preme con tutto il peso del corpo, con il pugno
chiuso e il braccio teso nella piega inguinale, mantenendo le dita parallele alla piega e il braccio teso
in direzione del bacino non perpendicolarmente al terreno.
- Arteria poplitea: per emorragie dal ginocchio alla caviglia e del piede si preme con i pollici paralleli
all'interno della piega del ginocchio stringendo con le altre dita incrociate il ginocchio stesso.
La compressione digitale a distanza va mantenuta fino all'arrivo del personale specializzato.
Il Laccio Emostatico
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Consente l'arresto totale della circolazione sanguigna dell'arto a cui viene applicato, ma la totale
assenza di irrorazione sanguigna ai tessuti comporta l'accumulo di scorie e sostanze tossiche
pericolose se entrano in circolo. Alla mancata irrorazione può seguire la necrosi (morte) dei tessuti
e, quando si allenta il laccio, l'infortunato può avere uno shock.
Quindi si ricorre al laccio solo ed esclusivamente se tutti gli altri tentativi meno cruenti falliscono. E'
consentito l'uso del laccio emostatico soltanto in caso di amputazione e schiacciamento (l'arto è già
perso) o di gravi e inarrestabili emorragie arteriose. Come laccio si possono usare cinture, cravatte,
stracci arrotolati, ma non si devono mai usare materiali taglienti come spaghi, fili, stringhe. Il laccio
va posto solamente a quelle parti dell'arto in cui si trova un solo osso come nel braccio a livello
dell'omero e nella coscia a livello del femore, poiché l'arteria può scorrere tra due ossa. Si pone
sempre alla base dell'arto e una volta messo non va mai tolto poiché si può verificare un'emorragia
molto più intensa di prima e lo shock per l'immissione nel sistema circolatorio delle sostanze tossiche
trattenute sotto il laccio.
Se il ferito non riesce a raggiungere l'ospedale entro 15 minuti il laccio va comunque allentato percercare di evitare la necrosi dei tessuti non irrorati: dopo aver messo l'infortunato in posizione
antishock e tenendo sotto controllo polso e respiro, si deve allentare il laccio molto lentamente. Se
l'emorragia riprende copiosa si deve stringere immediatamente il laccio. Se l'emorragia riprende
scarsa si tiene il laccio allentato per 3-4 minuti al massimo e poi lo si stringe. Se l'emorragia non
riprende si può lasciare il laccio allentato ma non va mai tolto.
*****
Questa guida circola dal 2001, fornisce informazioni utili ma, a mio modesto parere, non è completa.
E soprattutto sono dell'idea che l'esperienza si accumuli "sul campo", non leggendo articoli su
internet.
Aggiungo alcune informazioni che potrebbero essere utili ai "neofiti".
COME VESTIRE
* Indossare scarpe robuste (anfibi o scarponcini da trekking): in caso di fuga o di corsa proteggono i
piedi da storte, tagli o ferite;
* Indossare pantaloni lunghi robusti (tipo jeans) e felpe a maniche lunghe: proteggono dai gas
lacrimogeni e dal rischio di ferirsi. Anche le giacchette idrorepellenti (tipo k-way o cerata da moto)
sono ottimi indumenti contro i gas lacrimogeni;
* Anche se si rinuncia ad indossare protezioni (parastinchi, caschi, corpetti, ecc...), sarebbe meglio
utilizzare sempre una conchiglia (reperibile nei negozi di sport) per proteggere i genitali;
* Qualora si decidesse di indossare un casco per proteggere la testa da eventuali manganellate e/o
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candelotti lacrimogeni, sarebbe meglio optare per i caschetti da softair o da arrampicata: sono meno
ingombranti e molto più leggeri dei caschi da moto;
* Portare con sé il minimo indispensabile: un marsupio o un piccolo zaino è sufficiente. Grossi zaini
sono ingombranti, limitano i movimenti, possono impigliarsi e portano più rapidamente
all'affaticamento. L'ideale sarebbe un pratico gilet multi tasche.
COSA PORTARE
* Occhiali da piscina. Sconsiglio le maschere antigas: sono costose e più pesati da indossare; i filtri
contro i gas lacrimogeni devono necessariamente essere quelli NBC
(nucleare-batteriologico-chimico);
* Guanti robusti: proteggono le mani in caso di scontri/aggressioni e permettono di rilanciare
eventuali lacrimogeni;
* Fazzoletto/bandana/altro: proteggono il volto;
* Limoni/aceto/soluzione di malox: bagnati su fazzoletti o bandane, servono per proteggere le vie
respiratorie dai gas lacrimogeni o per sciacquarsi il volto in caso di contaminazione;
* Acqua: essenziale per reidratarsi, soprattutto in caso di manifestazioni lunghe o particolarmente
"movimentate";
* Un piccolo kit di pronto soccorso, da utilizzare in casi non gravi. Nei casi gravi è sempre meglio
ricorrere alle cure dei sanitari specializzati;
* Nastro adesivo da elettricista: ha molteplici usi, tra cui quello di chiudere i polsini di felpe e
pantaloni in caso di gas lacrimogeni;
* Collirio;
* Documenti (Carta d'Identità o Passaporto): in caso di fermo velocizzano le procedure di
riconoscimento.
* Integratori di sali minerali e vitamine (si trovano facilmente in farmacia), utili soprattutto inmanifestazioni lunghe o durante giornate molto calde (la sudorazione porta alla perdita di sali, con
conseguenti abbassamento di pressione, giramenti di testa, spossatezza).
LA MASCHERA ANTIGAS
Chi decidesse di utilizzare una maschera antigas deve tenere ben presenti alcuni fattori. Innanzi
tutto, una normale maschera antigas non è in grado di produrre o sopperire alla mancanza di
ossigeno e, quindi, un uso all'interno di luoghi con molto gas o comunque con una quantità di
ossigeno inferiore al supporto vitale non è di nessun aiuto. E’ molto importante evitare di trovarsi in
luoghi chiusi (o poco areati) saturati di gas lacrimogeni. Le maschere antigas possono essere di due
tipi: a pieno facciale o a semimaschera; tuttavia, l’efficacia di una maschera non dipende da quanto
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essa sia tecnologicamente avanzata, ma da un suo corretto impiego e dall’utilizzo di filtri specifici.
Prima di partecipare ad una manifestazione, provate la vostra maschera antigas e regolatela in modo
tale che sia perfettamente aderente al volto e che non dia fastidio; nel caso in cui si adoperi una
semimaschera, sarà necessario dotarsi di occhialini da piscina o simili. La scelta dei filtri è molto
importante: i migliori sono quelli NBC (nucleare-batteriologico-chimico), simili in tutto e per tutto a
quelli utilizzati dalle FFOO. Purtroppo, questi filtri sono tra i più costosi e di non semplice reperibilità.
Evitate i comuni filtri antipolvere, perché non hanno alcuna efficacia contro i gas lacrimogeni. Se non
volete/potete permettervi i filtri NBC, la soluzione migliore è fabbricarsi i propri filtri.
COME COSTRUIRE UN FILTRO CONTRO I LACRIMOGENI
Acquistate un semplice filtro antipolvere (costa pochi €), apritelo (facendo attenzione a non
danneggiare la linguetta che copre il foro centrale, la quale va rimossa solo in caso di utilizzo della
maschera) e svuotatene il contenuto. Prendete del cotone, imbevetelo nel succo di limone e, dopo
averlo lasciato asciugare, inseritelo nel filtro. Ripetete l’operazione, utilizzando anche dell’aceto edel malox in soluzione (ovviamente su del cotone nuovo ad ogni passaggio). In questo modo, il filtro
sarà formato da strati filtranti diversi. Una volta concluse le operazioni di riempimento, il filtro va
chiuso e sigillato bene con del nastro isolante. Prima di utilizzare in manifestazione un filtro
autoprodotto, sarebbe bene compiere alcuni test per verificare il giusto passaggio d’aria (e valutare
quindi se il cotone all’interno della capsula è troppo o troppo poco).
COME MUOVERSI
Quando si partecipa a manifestazioni di una certa portata (per numero di persone, dispiegamento di
forze dell'ordine, limitazioni o "zone rosse", ecc.) bisogna essere indipendenti: portare con se tutto il
necessario, ma senza sovraccaricarsi; valutare ogni possibile scenario e prendere le relative
precauzioni; avere i contatti degli altri partecipanti e, soprattutto, di un legal team o di un avvocato.
Il G8 di Genova insegna: anche la piazza tematica o il corteo più pacifico possono venir caricati dalle
forze dell'ordine o essere bersagliati dal lancio di lacrimogeni. E' meglio avere con sé "l'attrezzatura"
necessaria e non doverla usare, piuttosto che averne bisogno e trovarsi con le spalle scoperte.
In caso di confusione bisogna cercare di mantenere la calma; avere i numeri di telefono dei propri
compagni è importante in caso di dispersione del corteo. Se il gruppo di cui si fa parte è numeroso, è
meglio creare dei piccoli gruppi (4-5 persone) i cui membri devono controllare di essere tuttipresenti: in questo modo è più facile capire se manca qualcuno, se ci sono feriti o arrestati. Bisogna
concordare un luogo e un orario di riferimento (ad esempio, alla sera se la manifestazione si è svolta
di pomeriggio) in cui ritrovarsi in caso di dispersione dei propri compagni (non sempre i telefoni
cellulari funzionano, oppure può capitare di non poter chiamare). In questo modo, se manca
qualcuno è possibile avvertire gli avvocati o chiedere informazioni presso gli ospedali. Altra abitudine
molto importante è avere con sé una cartina del luogo o muoversi con persone che conoscano il
posto.
Questi sono tutti accorgimenti volti a garantire la propria incolumità e quella dei compagni durante le
manifestazioni. Il titolo dell'articolo parla di guerriglia urbana, personalmente ho preferito non
parlare di pratiche atte ad offendere, non mi pare questo il luogo.
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