Manuale della Conservazione di InfoCert S.p.A. · Il Manuale della Conservazione illustra...

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Manuale della Conservazione di InfoCert S.p.A.

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Manuale della Conservazione

di InfoCert S.p.A.

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REGISTRO DELLE VERSIONI

N° versione Data emissione Modifiche apportate Osservazioni

01 Luglio 2014 Prima versione

02 Novembre 2015 Utilizzo dello schema proposto

da AgID

03 Febbraio 2016 Correzioni formali e di layout

04 Marzo 2016 Correzioni formali e di layout

05 Settembre 2017 Glossario, Normativa, Mission,

Comunità di riferimento, Riferimenti a policy aziendali interne

05.1 Novembre 2017 Specificità del contratto

06 Luglio 2018 Normativa GDPR,

semplificazione glossario e nuovi Responsabili

07 Gennaio 2019 Nuovo logo aziendale

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INDICE DEL DOCUMENTO

1. SCOPO E AMBITO DEL DOCUMENTO ........................................................................ 4

2. TERMINOLOGIA (GLOSSARIO, ACRONIMI) .............................................................. 4

3. NORMATIVA E STANDARD DI RIFERIMENTO ........................................................ 11

3.1 Normativa di riferimento ............................................................. 11 3.2 Standard di riferimento ................................................................ 12

3.3 Procedure aziendali interne ......................................................... 13

4. RUOLI E RESPONSABILITÀ ....................................................................................... 14

5. STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER IL SERVIZIO DI CONSERVAZIONE.............. 20

5.1 Profilo di InfoCert ....................................................................... 20 5.2 Organigramma ............................................................................ 22

5.3 Strutture organizzative ................................................................ 23

6. OGGETTI SOTTOPOSTI A CONSERVAZIONE ........................................................... 26

6.1 Oggetti conservati ....................................................................... 26 6.2 Pacchetto di versamento .............................................................. 29

6.3 Pacchetto di archiviazione ........................................................... 30 6.4 Pacchetto di distribuzione............................................................ 31

7. IL PROCESSO DI CONSERVAZIONE .......................................................................... 32

7.1 Modalità di acquisizione dei pacchetti di versamento per la loro presa in carico 34

7.2 Verifiche effettuate sui pacchetti di versamento e sugli oggetti in essi contenuti 35 7.3 Accettazione dei pacchetti di versamento e generazione del rapporto di versamento di

presa in carico ....................................................................................... 35 7.4 Rifiuto dei pacchetti di versamento e modalità di comunicazione delle anomalie

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7.5 Preparazione e gestione del pacchetto di archiviazione ................ 38 7.6 Preparazione e gestione del pacchetto di distribuzione ai fini dell’esibizione 40

7.7 Produzione di duplicati e copie informatiche e descrizione dell’eventuale intervento

del pubblico ufficiale nei casi previsti .................................................... 41

7.8 Scarto dei pacchetti di archiviazione............................................ 42 7.9 Predisposizione di misure a garanzia dell'interoperabilità e trasferibilità ad altri

conservatori ........................................................................................... 43

8. IL SISTEMA DI CONSERVAZIONE ............................................................................. 44

8.1 Componenti Logiche ................................................................... 46 8.2 Componenti Tecnologiche ........................................................... 46

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8.2.1 Firewall ....................................................................................... 46

8.2.2 Back-up ...................................................................................... 47 8.2.1 Dispositivo HSM di firma digitale dei pacchetti .......................... 47

8.2.2 Servizio di marcatura temporale dei pacchetti.............................. 47 8.3 Componenti Fisiche .................................................................... 47

8.3.1 Sistema Storage ........................................................................... 48 8.3.2 Sincronizzazione dei sistemi ....................................................... 49

8.4 Procedure di gestione e di evoluzione .......................................... 49 8.4.1 Criteri di organizzazione del contenuto........................................ 50

8.4.2 Organizzazione dei supporti ........................................................ 50 8.4.3 Archivio dei viewer consegnati dal Soggetto Produttore .............. 50

8.4.4 Archivio dell'hardware e del software obsoleto............................ 51

9. MONITORAGGIO E CONTROLLI ............................................................................... 53

9.1 Procedure di monitoraggio .......................................................... 55 9.1.1 Processi di monitoraggio del sistema di conservazione ................ 56

9.1.2 Monitoring della disponibilità del sistema ................................... 56 9.2 Verifica dell’integrità degli archivi .............................................. 57

9.3 Controlli...................................................................................... 59 9.3.1 Controlli di versamento ............................................................... 59

9.3.2 Controlli di processo di progettazione e sviluppo dei servizi ........ 60 9.3.3 Monitoraggio e registrazioni durante il ciclo produttivo .............. 60

9.3.4 Monitoraggio e registrazioni per collaudo finale .......................... 60 9.3.5 Controlli periodici ....................................................................... 61

9.4 Soluzioni adottate in caso di anomalie ......................................... 61 9.4.1 Auditing generale del sistema ...................................................... 62

9.4.2 Incident management .................................................................. 63

10. SPECIFICITÀ DEL CONTRATTO ............................................................................ 65

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1. SCOPO E AMBITO DEL DOCUMENTO

Il presente documento è il Manuale della Conservazione di InfoCert S.p.A. (Società soggetta a

direzione e controllo di TecnoInvestimenti S.p.A.), ai sensi del Decreto del Presidente del

Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2013 - Regole tecniche in materia di sistema di

conservazione ai sensi degli articoli 20, commi 3 e 5-bis, 23-ter, comma 4, 43, commi 1 e 3, 44,

44-bis e 71, comma 1, del Codice dell'Amministrazione Digitale di cui al decreto legislativo n.

82 del 2005 pubblicato in GU Serie Generale n.59 del 12-3-2014 - Suppl. Ordinario n. 20.

Il Manuale della Conservazione illustra dettagliatamente l'organizzazione, i soggetti

coinvolti e i ruoli svolti dagli stessi, il modello di funzionamento, la descrizione del processo, la

descrizione delle architetture e delle infrastrutture utilizzate, le misure di sicurezza adottate e

ogni altra informazione utile alla gestione e alla verifica del funzionamento, nel tempo, del

sistema di conservazione.

In caso di ispezione da parte delle autorità di vigilanza preposte, il Manuale della

Conservazione permette un agevole svolgimento di tutte le attività di controllo.

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2. TERMINOLOGIA (GLOSSARIO, ACRONIMI)

ACCESSO Operazione che consente a chi ne ha diritto di prendere

visione ed estrarre copia dei documenti informatici.

ACCREDITAMENTO Riconoscimento, da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale,

del possesso dei requisiti del livello più elevato, in termini

di qualità e sicurezza ad un soggetto pubblico o privato, che

svolge attività di conservazione o di certificazione del

processo di conservazione.

AFFIDABILITA’ Caratteristica che esprime il livello di fiducia che l’utente

ripone nel documento informatico.

ARCHIVIAZIONE Processo di trattamento e gestione dei documenti di uso

corrente e/o nel medio lungo periodo. È passo propedeutico

alla conservazione, per il quale non sono previsti particolari

obblighi di legge.

AGID Agenzia per l’Italia Digitale.

ARCHIVIO Complesso organico di documenti, di fascicoli e di

aggregazioni documentali di qualunque natura e formato,

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prodotti o comunque acquisiti da un Soggetto Produttore

durante lo svolgimento dell’attività.

ARCHIVIO INFORMATICO Archivio costituito da documenti informatici, fascicoli

informatici nonché aggregazioni documentali informatiche

gestiti e conservati in ambiente informatico.

ASP Application Service Provider.

ATTESTAZIONE DI

CONFORMITA’ DELLE

COPIE PER IMMAGINE SU

SUPPORTO INFORMATICO

DI UN DOCUMENTO

ANALOGICO

Dichiarazione rilasciata da notaio o altro pubblico ufficiale

a ciò autorizzato allegata o asseverata al documento

informatico.

AUTENTICITA’ Caratteristica di un documento informatico che garantisce

di essere ciò che dichiara di essere, senza aver subito

alterazioni o modifiche. L’autenticità può essere valutata

analizzando l'identità del sottoscrittore e l'integrità del

documento informatico.

CA Certification Authority.

CAD Codice Amministrazione Digitale D.lgs. 82 del 7 marzo

2005 e successive modifiche.

CONSERVATORE

ACCREDITATO

Soggetto, pubblico o privato, che svolge attività di

conservazione al quale sia stato riconosciuto, dall’Agenzia

per l’Italia Digitale, il possesso dei requisiti del livello più

elevato, in termini di qualità e di sicurezza.

CODICE ESEGUIBILE Insieme di istruzioni o comandi software direttamente

elaborabili dai sistemi informatici.

CONSERVAZIONE La conservazione dei documenti e dei fascicoli informatici,

disciplinata dal DPCM 3 dicembre 2013, è l'attività volta a

proteggere e mantenere nel tempo gli archivi di documenti e

dati informatici. Il suo obiettivo primario è di impedire la

perdita o la distruzione non autorizzata dei documenti e di

mantenere nel tempo le loro caratteristiche di autenticità,

integrità, affidabilità, leggibilità, reperibilità.

COPIA ANALOGICA DI UN

DOCUMENTO

INFORMATICO

Documento analogico avente contenuto identico a quello

del documento informatico da cui è tratto.

COPIA DI SICUREZZA Copia di backup degli archivi del sistema di conservazione

prodotta ai sensi dell’articolo 12 del DPCM del 3 dicembre

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2013.

DATI SENSIBILI Ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera d) del Decreto

Legislativo 30 giugno 2003, n.196 e la seguente

deliberazione del Consiglio dei Ministri del 25 maggio

2012, i dati personali idonei a rivelare l’origine razziale ed

etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere,

le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati,

associazioni od organizzazioni a carattere filosofico,

politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare

lo stato di salute e la vita sessuale.

D. LGS Decreto Legislativo.

DPCM Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

DPR Decreto del Presidente della Repubblica.

DOCUMENTO ANALOGICO Rappresentazione analogica di atti, fatti o dati

giuridicamente rilevanti.

DOCUMENTO

INFORMATICO

Rappresentazione informatica di atti, fatti o dati

giuridicamente rilevanti.

ESIBIZIONE Operazione che consente di visualizzare un documento

conservato e di ottenerne copia.

EVIDENZA INFORMATICA Sequenza di simboli binari (bit) che può essere elaborata da

una procedura informatica.

EXTENSIBLE MARKUP

LANGUAGE

Linguaggio derivato dall’SGML (Standard Generalized

Markup Language), metalinguaggio che permette di creare

altri linguaggi. L’XML viene utilizzato per definire le

strutture dei dati invece che per descrivere come questi

ultimi devono essere presentati. Tali strutture vengono

definite utilizzando dei marcatori (markup tags).

FASCICOLO

INFORMATICO

Aggregazione strutturata e univocamente identificata di atti,

documenti o dati informatici, prodotti e funzionali

all’esercizio di una specifica attività o di uno specifico

procedimento. Nella pubblica amministrazione il fascicolo

informatico collegato al procedimento amministrativo è

creato e gestito secondo le disposizioni stabilite

dall’articolo 41 del Codice.

FIRMA DIGITALE Un particolare tipo di firma elettronica avanzata basata su

un certificato qualificato e su un sistema di chiavi

crittografiche, una pubblica e una privata, correlate tra loro,

che consente al titolare tramite la chiave privata e al

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destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di

rendere manifesta e di verificare la provenienza e l'integrità

di un documento informatico o di un insieme di documenti

informatici (art. 1 comma 1 lettera s) Decreto Legislativo

del 7 marzo 2005 n. 82).

FIRMA ELETTRONICA L’insieme dei dati in forma elettronica, allegati oppure

connessi tramite associazione logica ad altri dati elettronici,

utilizzati come metodo di identificazione informatica (art. 1

comma 1 lettera q) Decreto Legislativo del 7 marzo 2005 n.

82).

FIRMA ELETTRONICA

QUALIFICATA

Un particolare tipo di firma elettronica avanzata che sia

basata su un certificato qualificato e realizzata mediante un

dispositivo sicuro per la creazione della firma (art. 1 comma

1 lettera r) Decreto Legislativo del 7 marzo 2005 n. 82).

FIRMA ELETTRONICA

AVANZATA

Insieme di dati in forma elettronica allegati oppure connessi

a un documento informatico che consentono

l’identificazione del firmatario del documento e

garantiscono la connessione univoca al firmatario, creati

con mezzi sui quali il firmatario può conservare un

controllo esclusivo, collegati ai dati ai quali detta firma si

riferisce in modo da consentire di rilevare se i dati stessi

siano stati successivamente modificati (art. 1 comma 1

lettera q-bis) Decreto Legislativo del 7 marzo 2005 n. 82).

Si vedano anche le regole tecniche, pubblicate nella G.U. il

21 maggio 2013.

FORMATO Modalità di rappresentazione della sequenza di bit che

costituiscono il documento informatico; comunemente è

identificato attraverso l’estensione del file.

GU Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

HSM Hardware Security Module.

IDENTIFICATIVO

UNIVOCO (di seguito detto

Token)

Sequenza di caratteri alfanumerici associata in modo

univoco e persistente al documento informatico, al fascicolo

informatico, all’aggregazione documentale informatica, in

modo da consentirne l’individuazione. Detto anche token

LegalDoc.

IMMODIFICABILITA’ Caratteristica che rende il contenuto del documento

informatico non alterabile nella forma e nel contenuto

durante l’intero ciclo di gestione e ne garantisce la staticità

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nella conservazione del documento stesso.

IMPRONTA DI UNA

SEQUENZA DI SIMBOLI

BINARI (o HASH)

Una funzione matematica che genera, a partire da una

evidenza informatica, una impronta in modo tale che risulti

di fatto impossibile, a partire da questa, ricostruire

l’evidenza informatica originaria e generare impronte uguali

a partire da evidenze informatiche differenti.

I.N.RI.M Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.

INTEGRITA’ Insieme delle caratteristiche di un documento informatico

che ne dichiarano la qualità di essere completo ed inalterato.

INTEROPERABILITA’ Capacità di un sistema informatico di interagire con altri

sistemi informatici analoghi sulla base di requisiti minimi

condivisi.

LEGALDOC Servizio di conservazione digitale a norma di InfoCert.

LEGGIBILITA’ Insieme delle caratteristiche in base alle quali le

informazioni contenute nei documenti informatici sono

fruibili durante l’intero ciclo di gestione dei documenti.

MARCA TEMPORALE Il riferimento temporale che consente la validazione

temporale e che dimostra l'esistenza di un'evidenza

informatica in un tempo certo (art. 1, lettera m del DPCM

22 febbraio 2013).

La marca temporale emessa in conformità con quanto

previsto dal DPCM 22 febbraio 2013, titolo IV è opponibile

ai terzi ai sensi dell’art. 41 dello stesso decreto.

MEF Ministero dell’Economia e delle Finanze.

METADATI Insieme di dati associati a un documento informatico, o a un

fascicolo informatico, o ad un'aggregazione documentale

informatica per identificarlo e descriverne il contesto, il

contenuto e la struttura, nonché per permetterne la gestione

nel tempo nel sistema di conservazione; tale insieme è

descritto nell’allegato 5 del DPCM del 3 dicembre 2013.

NTP Network Time Protocol.

OAIS Open Archival Information System: è lo standard ISO

14721:2003 e definisce concetti, modelli e funzionalità

inerenti agli archivi digitali e gli aspetti di digital

preservation.

PACCHETTO

INFORMATIVO

Contenitore che racchiude uno o più oggetti da conservare

(documenti informatici, fascicoli informatici, aggregazioni

documentali informatiche), oppure anche i soli metadati

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riferiti agli oggetti da conservare.

PORTABLE DOCUMENT

FORMAT

Formato di file creato da Adobe Systems nel 1993 per lo

scambio di documenti. Il PDF è un formato a schema fisso

basato su un linguaggio di descrizione di pagina che

permette di rappresentare documenti in modo indipendente

dall’hardware, dal software e dal sistema operativo; ogni

PDF incapsula una descrizione completa del documento,

che include testo, caratteri, immagini e grafica.

PDF è uno standard aperto; recentemente la versione PDF/A

(PDF Reference Version 1.4) è stata riconosciuta

dall’International Organization for Standardization (ISO)

con la norma ISO 19005:2005.

PRESA IN CARICO Accettazione da parte del sistema di conservazione di un

pacchetto di versamento in quanto conforme alle modalità

previste dal manuale di conservazione.

PRODUTTORE Persona fisica o giuridica, di norma diversa dal soggetto che

ha formato il documento, che produce il pacchetto di

versamento ed è responsabile del trasferimento del suo

contenuto nel sistema di conservazione. Nelle pubbliche

amministrazioni, tale figura si identifica con responsabile

della gestione documentale.

PA Pubblica Amministrazione.

PEC Posta Elettronica Certificata.

PU Pubblico Ufficiale.

RAPPORTO DI

VERSAMENTO

Documento informatico che attesta l'avvenuta presa in

carico da parte del sistema di conservazione dei pacchetti di

versamento inviati dal produttore;

in LegalDoc è l’insieme degli Indici del Pacchetto di

Archiviazione associati ad ogni documento inviato in

conservazione in un’unica sessione, che fanno parte del

pacchetto di versamento.

REST Representational State Transfer.

RESPONSABILE DELLA

CONSERVAZIONE

Soggetto responsabile dell’insieme delle attività elencate

nell’articolo 8, comma 1 del DPCM del 3 dicembre 2013.

RESPONSABILE DEL

SERVIZIO DI

CONSERVAZIONE

Risorsa di InfoCert, che, su affido del Responsabile della

Conservazione, gestisce le politiche generali del sistema di

conservazione, nel rispetto del modello organizzativo

esplicitato nel presente Manuale e di quanto previsto nelle

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Specificità del Contratto (Atto di affidamento).

RIFERIMENTO

TEMPORALE

Evidenza informatica, contenente la data e l'ora, che viene

associata ad uno o più documenti informatici (art. 1, lettera

m del DPCM 22 febbraio 2013).

SaaS Software as a Service.

SCARTO Operazione con cui si eliminano, secondo quanto previsto

dalla normativa vigente, i documenti ritenuti privi di valore

amministrativo e/o di interesse storico culturale.

SISTEMA DI GESTIONE

INFORMATICA DEI

DOCUMENTI

Nell’ambito della Pubblica Amministrazione è il sistema di

cui all'articolo 52 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445; per i

privati è il sistema che consente la tenuta di un documento

informatico.

STATICITA’ Caratteristica che garantisce l’assenza di tutti gli elementi

dinamici, quali macroistruzioni, riferimenti esterni o codici

eseguibili, e l’assenza delle informazioni di ausilio alla

redazione, quali annotazioni, revisioni, segnalibri, gestite

dal prodotto software utilizzato per la redazione.

TSA Time Stamping Authority.

TSS Time Stamping Service.

TU Testo Unico.

URL Universal Resource Locator.

UTC Universal Coordinated Time

UTENTE Persona fisica, ente o sistema che interagisce con i servizi di

un sistema di gestione informatica dei documenti e/o di un

sistema per la conservazione dei documenti informatici, al

fine di fruire delle informazioni di interesse.

VERSAMENTO AGLI

ARCHIVI DI STATO

Operazione con cui il responsabile della conservazione di

un organo giudiziario o amministrativo dello Stato effettua

l'invio agli Archivi di Stato o all’Archivio Centrale dello

Stato della documentazione destinata ad essere ivi

conservata.

WORM Write Once Read Many.

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3. NORMATIVA E STANDARD DI RIFERIMENTO

3.1 Normativa di riferimento

Di seguito l’elenco dei principali riferimenti normativi italiani in materia, ordinati secondo il

criterio della gerarchia delle fonti:

• Codice Civile [Libro Quinto Del lavoro, Titolo II Del lavoro nell'impresa, Capo III Delle

imprese commerciali e delle altre imprese soggette a registrazione, Sezione III

Disposizioni particolari per le imprese commerciali, Paragrafo 2 Delle scritture contabili],

articolo 2215 bis - Documentazione informatica;

• Legge 7 agosto 1990, n. 241 e ss.mm.ii. – Nuove norme in materia di procedimento

amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi;

• Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 e ss.mm.ii – Testo

Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione

amministrativa;

• Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e ss.mm.ii. – Codice in materia di protezione

dei dati personali;

• Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e ss.mm.ii. – Codice dei Beni Culturali e del

Paesaggio;

• Decreto Legislativo 7 marzo 2005 n. 82 e ss.mm.ii. (D. Lgs. 26 agosto 2016, n.179) –

Codice dell'amministrazione digitale (CAD);

• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 febbraio 2013 – Regole tecniche in

materia di generazione, apposizione e verifica delle firme elettroniche avanzate,

qualificate e digitali ai sensi degli articoli 20, comma 3, 24, comma 4, 28, comma 3, 32,

comma3, lettera b), 35, comma 2, 36, comma 2, e 71;

• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2013 - Regole tecniche in

materia di sistema di conservazione ai sensi degli articoli 20, commi 3 e 5-bis, 23-ter,

comma 4, 43, commi 1 e 3, 44, 44-bis e 71, comma 1, del Codice dell'amministrazione

digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005;

• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2013 - Regole tecniche per il

protocollo informatico ai sensi degli articoli 40 -bis, 41, 47, 57 -bis e 71, del Codice

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dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005;

• Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 17 giugno 2014 - Modalità di

assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro

riproduzione su diversi tipi di supporto - articolo 21, comma 5, del decreto legislativo n.

82 del 2005;

• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 novembre 2014 - Regole tecniche in

materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione

temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti

informatici delle pubbliche amministrazioni ai sensi degli articoli 20, 22, 23-bis, 23-ter,

40, comma 1, 41, e 71, comma 1, del Codice dell'amministrazione digitale di cui al

decreto legislativo n. 82 del 2005;

• Circolare AGID 10 aprile 2014, n. 65 - Modalità per l’accreditamento e la vigilanza sui

soggetti pubblici e privati che svolgono attività di conservazione dei documenti

informatici di cui all'articolo 44-bis, comma 1, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.

• eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) EU Regulation 910/2014

of the European Parliament and of the Council, of 23 July 2014, on electronic

identification and trust services for electronic transactions in the internal market.

• GDPR (General Data Protection Regulation) EU Regulation 679/2016 of the European

Parliament and of the Council, of 27 April 2016, on the protection of natural persons with

regard to the processing of personal data and on the free movement of such data.

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3.2 Standard di riferimento

Si riportano di seguito gli standard di riferimento elencati nell’allegato 3 delle citate Regole

Tecniche ai sensi del Codice:

• UNI EN ISO 9001:2015 Sistemi di gestione per la Qualità;

• ISO 14001:2015 Sistema di Gestione Ambientale;

• Norma ETSI 319 401 - Reg. UE 910/2014 – eIDAS (electronic IDentification

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Authentication and Signature);

• ISO 15489:2014 (cap. 5 Regulatory Environment; cap. 7 Records Management

Requirements);

• ISO/IEC 27001:2013, Information technology - Security techniques - Information

security management systems – Requirements, Requisiti di un ISMS (Information

Security Management System);

• ISO 14721:2012 OAIS (Open Archival Information System), Sistema informativo

aperto per l’archiviazione;

• ETSI TS 101 533-1 V1.3.1 (2012-04) Technical Specification, Electronic Signatures

and Infrastructures (ESI); Information Preservation Systems Security; Part 1:

Requirements for Implementation and Management, Requisiti per realizzare e gestire

sistemi sicuri e affidabili per la conservazione elettronica delle informazioni;

• ETSI TR 101 533-2 V1.3.1 (2012-04) Technical Report, Electronic Signatures and

Infrastructures (ESI); Information Preservation Systems Security; Part 2: Guidelines

for Assessors, Linee guida per valutare sistemi sicuri e affidabili per la conservazione

elettronica delle informazioni;

• ISO/IEC 20000-1:2011 Gestione dei Servizi Informatici.

• UNI 11386:2010 Standard SInCRO - Supporto all'Interoperabilità nella Conservazione e

nel Recupero degli Oggetti digitali;

• ISO 15836:2009 Information and documentation - The Dublin Core metadata element

set, Sistema di metadata del Dublin Core.

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3.3 Procedure aziendali interne

Si riportano di seguito i riferimenti alle procedure aziendali interne e alle principali politiche

aziendali applicate anche al sistema di conservazione:

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• PR/225- Change Management InfoCert

• MG231 – Modello di Gestione e Organizzazione D.Lgs 231/01

• PR/235 Progettare e sviluppare un servizio informatico InfoCert

• MG294 Capacity Management

• MG/325 Gestire Verifiche Ispettive InfoCert

• MG445 – Gestione Documentale InfoCert

• PR456 Problem Management

• Procedura Service Management System – SMS

• Processo MG115/TB02_Processi e Responsabilità_Integrated Management System

• Procedura di hand-over tra conservatori e scarto archivistico in LegalDoc.

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4. RUOLI E RESPONSABILITÀ

Si riportano di seguito i profili professionali di Responsabilità legate al servizio di

conservazione e le rispettive attività di competenza.

Tutti i Responsabili sono assunti a tempo indeterminato.

RUOLI

NOMINATIVI

ATTIVITA’

PERIODI

Responsabile

del servizio di

Conservazione

Nicola Maccà • Definizione e attuazione delle

politiche complessive del

sistema di conservazione,

nonché del governo della

gestione del sistema di

conservazione.

• Definizione delle

da luglio

2018

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RUOLI

NOMINATIVI

ATTIVITA’

PERIODI

caratteristiche e dei requisiti

del sistema di conservazione

in conformità alla normativa

vigente.

• Corretta erogazione del

servizio di conservazione

all’ente produttore.

• Gestione delle convenzioni,

definizione degli aspetti

tecnico-operativi e validazione

dei disciplinari tecnici che

specificano gli aspetti di

dettaglio e le modalità

operative di erogazione dei

servizi di conservazione.

• Definizione delle condizioni

generali del contratto di

servizio in coordinamento con

la funzione legale e la

funzione commerciale e

funzione marketing di

InfoCert. Responsabile

Sicurezza dei

sistemi per la

conservazione

Giovanni

Belluzzo • Rispetto e monitoraggio dei

requisiti di sicurezza del

sistema di conservazione

stabiliti dagli standard, dalle

normative e dalle politiche e

procedure interne di sicurezza;

• Segnalazione delle eventuali

difformità al Responsabile del

servizio di Conservazione e

individuazione e

pianificazione delle necessarie

azioni correttive.

da luglio

2018

Responsabile Marta Gaia • Definizione e descrizione da settembre

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RUOLI

NOMINATIVI

ATTIVITA’

PERIODI

funzione

archivistica di

conservazione

Castellan

archivistica dei documenti e

delle aggregazioni

documentali per la fruizione

del patrimonio documentario e

informativo conservato.

• Definizione del set di

metadati di conservazione dei

documenti e dei fascicoli

informatici.

• Analisi archivistica per lo

sviluppo di funzionalità del

sistema di conservazione.

• Collaborazione con l’ente

produttore ai fini del

trasferimento in

conservazione, della selezione

e della gestione dei rapporti

con il Ministero dei beni e

delle attività culturali per

quanto di competenza. • Definizione delle condizioni

generali del contratto di

servizio in coordinamento con

la funzione legale e la

funzione commerciale e

funzione marketing di

InfoCert.

• Controlli periodici a campione

sulla leggibilità dei documenti

conservati.

2015

Responsabile

trattamento

dati personali

Valentina

Zoppo • Garanzia del rispetto delle

vigenti disposizioni in materia

di trattamento dei dati

personali.

• Garanzia che il trattamento

da luglio

2018

17

© InfoCert S.p.A. – All right reserved

RUOLI

NOMINATIVI

ATTIVITA’

PERIODI

dei dati affidati dai Clienti

avverrà nel rispetto delle

istruzioni impartite dal titolare

del trattamento dei dati

personali, con garanzia di

sicurezza e di riservatezza.

Responsabile

sistemi

informativi per

la

conservazione

Nicolò Poniz • Presidio ed evoluzione dei

sistemi informativi per la

conservazione nel rispetto

delle procedure ISO9001

ISO14000 ISO20000

ISO27000.

• Gestione dell’esercizio delle

componenti hardware e

software di base del sistema di

conservazione.

• Monitoraggio del

mantenimento dei livelli di

servizio (SLA) concordati con

l’ente produttore in

collaborazione con Il

Responsabile della

manutenzione del sistema di

conservazione.

• Segnalazione delle eventuali

difformità degli SLA al

Responsabile del servizio di

Conservazione e

individuazione e

pianificazione delle necessarie

azioni correttive.

• Pianificazione dello sviluppo

delle infrastrutture

tecnologiche del sistema di

conservazione.

da luglio

2018

18

© InfoCert S.p.A. – All right reserved

RUOLI

NOMINATIVI

ATTIVITA’

PERIODI

• Controllo e verifica dei livelli

di servizio erogati da terzi con

segnalazione delle eventuali

difformità al Responsabile del

servizio di Conservazione.

• Coordinamento dello sviluppo

e manutenzione delle

componenti hardware e

software di base del sistema di

conservazione.

Responsabile

sviluppo e

manutenzione

del sistema di

conservazione

Lucia

Bortoletto • Sviluppo e manutenzione del

sistema di conservazione nel

rispetto delle procedure

ISO9001 ISO14000 ISO20000

ISO27000.

• Coordinamento dello sviluppo

e manutenzione delle

componenti software del

sistema di conservazione.

• Pianificazione e monitoraggio

dei progetti di sviluppo del

sistema di conservazione.

• Monitoraggio degli SLA

relativi alla manutenzione del

sistema di conservazione.

• Interfaccia con l’ente

produttore relativamente alle

modalità di trasferimento dei

documenti e fascicoli

informatici in merito ai

formati elettronici da

utilizzare, all’evoluzione

tecnologica hardware e

software, alle eventuali

da luglio

2018

19

© InfoCert S.p.A. – All right reserved

RUOLI

NOMINATIVI

ATTIVITA’

PERIODI

migrazioni verso nuove

piattaforme tecnologiche in

collaborazione con il

Responsabile funzione

archivistica di conservazione.

• Gestione dello sviluppo di siti

web e portali connessi al

servizio di conservazione.

Di seguito sono storicizzate le figure professionali che hanno ricoperto ruoli di responsabilità

precedentemente:

RUOLI

NOMINATIVI PRECEDENTI

PERIODI

Responsabile del servizio di

Conservazione

Pio Barban da luglio 2007 a luglio 2008

Responsabile del servizio di

Conservazione

Antonio Dal Borgo da luglio 2008 a luglio 2018

Responsabile Sicurezza dei

sistemi per la conservazione

Alfredo Esposito da gennaio 2011 a luglio

2018

Responsabile funzione

archivistica di conservazione

precedente

Silvia Loffi

da dicembre 2014 ad agosto

2015

Responsabile trattamento dati

personali

Alfredo Esposito da gennaio 2011 a luglio

2018

Responsabile sistemi

informativi per la

conservazione

Massimo Biagi da marzo 2014 a luglio 2018

Responsabile sviluppo e

manutenzione del sistema di

conservazione

Nicola Maccà da gennaio 2013 a luglio

2018

20

© InfoCert S.p.A. – All right reserved

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5. STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER IL SERVIZIO DI CONSERVAZIONE

5.1 Profilo di InfoCert

Denominazione sociale InfoCert S.p.A.

Sede Legale: Piazza Sallustio, 9, 00187 Roma

Tel.+39 06 836691

Sedi Operative: • Piazza da Porto, 3, 35131 Padova

• Via Via Carlo Bo, 11, 20143 Milano

• Via Marco e Marcelliano, 45, 00147 Roma

Tel: +39 06836691

Sito web www.infocert.it

e-mail [email protected]

PEC [email protected]

Codice Fiscale / Partita

IVA

07945211006

Numero REA RM – 1064345

InfoCert si pone sul mercato europeo come Trust Service Provider altamente specializzato,

leader del mercato italiano nei servizi di digitalizzazione e dematerializzazione, nonché una

delle principali Certification Authority a livello europeo, fornendo servizi di Posta Elettronica

Certificata, Firma Avanzata e Digitale, Conservazione Digitale dei documenti e gestore

accreditato AgID dell’identità digitale di cittadini e imprese, in conformità ai requisiti

regolamentari e tecnici dello SPID (Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale).

Da sempre la mission aziendale è credere nel futuro e nella trasformazione digitale, per questo

dedichiamo la nostra esperienza, la nostra capacità di innovazione e la nostra passione per

21

© InfoCert S.p.A. – All right reserved

l'eccellenza, a tutti coloro che, in Italia e nel mondo, ricercano sicurezza e affidabilità nelle

soluzioni digitali. Investiamo in ricerca e sviluppo per dare vita a nuove idee che supportino i

nostri clienti nella costruzione di modelli e processi di business innovativi e conformi alle

normative, guidandoli verso una efficace trasformazione digitale e un futuro maggiormente

sostenibile per le aziende, le persone e la realtà sociale.

La mission aziendale si declina anche nel servizio di Conservazione digitale: innovazione,

sicurezza, affidabilità e conformità normativa, con lo scopo di assicurare la corretta gestione,

archiviazione e conservazione dei documenti informatici di diversi soggetti produttori,

assicurando l'esibizione a norma dei documenti conservati e la consulenza specialistica su

progetti di paperless design.

InfoCert dal 2014 è tra le prime aziende italiane accreditate dall'Agenzia per l'Italia Digitale

(AgID) come Conservatore, requisito normativo necessario per erogare servizi di

Conservazione digitale per la Pubblica Amministrazione.

La comunità di riferimento del servizio di Conservazione digitale di InfoCert è un gruppo

identificato di clienti e di potenziali utenti in grado di comprendere un determinato set di

informazioni: si tratta di un’unica comunità, ben definita, ma con alcune differenziazioni

interne (multiple user communities), a seconda del mercato di riferimento (Pubblica

Amministrazione centrale e locale, Sanità, Industry, Banking, Pharma, Utilities, Insurance,

Ordini e Associazioni, PMI, liberi professionisti).

Il fine ultimo del servizio di Conservazione digitale è rendere i Pacchetti di Distribuzione

ricercabili, esibibili, leggibili, integri, affidabili, autentici e fruibili dagli utenti della comunità

di riferimento, attraverso la mediazione del soggetto produttore, in ottemperanza ai principali

standard internazionali di records management (OAIS ISO14721 e ISO15489).

InfoCert è costantemente impegnata nel monitoraggio della propria comunità designata, al fine

di acquisire nuove informazioni o esigenze o standard tecnologici, anche con lo scopo di

combattere l’obsolescenza tecnologica. Per maggiori dettagli si rimanda al Service

Management System.

InfoCert, inoltre, nello svolgimento delle proprie attività, ha conseguito le seguenti

certificazioni:

22

© InfoCert S.p.A. – All right reserved

• ISO 14001:2015 (Sistema di Gestione Ambientale)

• ISO/IEC 20000-1:2011 (Gestione dei Servizi Informatici)

• UNI EN ISO 9001:2015 (Sistemi di gestione per la qualità);

• ISO/IEC ISO 27001:2013 (Sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni).

InfoCert ha adottato il modello di organizzazione e controllo [MG231/01] di cui al D.lgs.

del 08 giugno 2001 n.231 allo scopo di prevenire i reati per i quali la legge in questione

prescrive la responsabilità amministrativa dell’impresa.

Il Modello adottato da InfoCert rappresenta un’ulteriore garanzia dell'azienda in termini

rigore, trasparenza e senso di responsabilità nella gestione dei processi interni e nei rapporti con

il mondo esterno.

Il modello prevede l'istituzione di un Organismo di Vigilanza, la gestione di un processo

formativo/informativo, la adozione di un Codice Etico e la definizione di un Sistema

Sanzionatorio.

InfoCert si è dotata, inoltre, di un Integrated Management System per la gestione dei

processi e delle responsabilità aziendali. Il documento MG115/TB02 descrive la mappatura dei

processi aziendali in termini di ambiti di processo, procedure, ownership, modelli di gestione,

pianificazioni, erogazioni, approvvigionamenti, controlli, governance e sicurezza.

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5.2 Organigramma

L’organigramma di InfoCert è stato depositato presso AgID durante le procedure di

accreditamento. Di seguito sono riportate le figure di responsabilità che intervengono

nei processi e nelle attività di Conservazione.

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23

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5.3 Strutture organizzative

Nel processo di conservazione digitale intervengono numerosi soggetti, a differenti livelli e

con diverse responsabilità, sintetizzate nella tabella seguente e dettagliate per singola attività.

Responsabilità

Attività

Responsabile

del servizio

della

Conservazione

Responsabile

della funzione

archivistica

Responsabile

del trattamento

dei dati

personali

Responsabile

della sicurezza

dei sistemi per

la conservazione

Responsabile

dei sistemi

informativi per

la conservazione

Responsabile

dello sviluppo

e della

manutenzione

del sistema di

conservazione

Soggetto

Produttore

1. Condizioni Generali

di Contratto

R

2. Richiesta di

attivazione

R V V V V V-E

3. Atto di affidamento R

4. Specifiche Tecniche

di integrazione V A A R-E

5. Impegno alla

riservatezza

V R A

6. Acquisizione del

documento da

conservare

R E V

7. Metadatazione ed

archiviazione

A R E V

8. Eventuale

attestazione della

conformità di quanto

memorizzato nel

documento d'origine

da parte di un PU

R

9. Creazione del

pacchetto di

R

24

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Responsabilità

Attività

Responsabile

del servizio

della

Conservazione

Responsabile

della funzione

archivistica

Responsabile

del trattamento

dei dati

personali

Responsabile

della sicurezza

dei sistemi per

la conservazione

Responsabile

dei sistemi

informativi per

la conservazione

Responsabile

dello sviluppo

e della

manutenzione

del sistema di

conservazione

Soggetto

Produttore

versamento

10. Invio al sistema di

conservazione del

pacchetto di

versamento

R

11. Validazione Del

pacchetto di

versamento

R E V

12. Generazione del

pacchetto di

archiviazione

R E V

13. Memorizzazione e

creazione “copia di

sicurezza”

R V E V

14. Invio dell'IPdA al

soggetto Produttore

R E

15. Scarto dei pacchetti

di archiviazione

R V A E

16. Chiusura del servizio

di conservazione al

termine di un

contratto

R V A E

17. Conduzione e

manutenzione del

sistema di

conservazione

A R E

18. Monitoraggio del A V R E

25

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Responsabilità

Attività

Responsabile

del servizio

della

Conservazione

Responsabile

della funzione

archivistica

Responsabile

del trattamento

dei dati

personali

Responsabile

della sicurezza

dei sistemi per

la conservazione

Responsabile

dei sistemi

informativi per

la conservazione

Responsabile

dello sviluppo

e della

manutenzione

del sistema di

conservazione

Soggetto

Produttore

sistema di

conservazione

19. Change management V V A R

20. Verifica periodica di

conformità a

normativa e

standard di

riferimento

A R V V A

[R-responsabile; E-esegue; V- verifica; A-approva]

I Soggetti Produttori affidano in outsourcing il servizio di conservazione a InfoCert S.p.A.,

che assume le responsabilità della conservazione in accordo con quanto previsto dai documenti

contrattuali descritti al capitolo 10 ‘Specificità del Contratto’ e dagli articoli 5 e 6 del DPCM

del 3 dicembre 2013.

Tutte le verifiche in carico al Responsabile del servizio della Conservazione sono garantite

anche dal servizio di auditing interno. Il processo di conservazione è normalmente effettuato da

procedure totalmente automatizzate, che non necessitano dell'intervento di altri soggetti o

delegati.

InfoCert si riserva, come specificato nelle Condizioni generali del Contratto, la possibilità

di avvalersi di partner tecnologici per l'esecuzione di operazioni, singole attività, servizi relativi

a funzioni o fasi del processo di conservazione, a terzi soggetti, fornitori esterni, che per

conoscenza, esperienza, capacità e affidabilità forniscano idonee garanzie.

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26

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6. OGGETTI SOTTOPOSTI A CONSERVAZIONE

In generale si definisce 'pacchetto' un contenitore che racchiude uno o più oggetti da

conservare (documenti informatici, fascicoli informatici, aggregazioni documentali

informatiche), oppure anche i soli metadati riferiti agli oggetti da conservare.

I pacchetti (versamento/archiviazione/distribuzione) sono contrattualizzati con il Soggetto

Produttore e si basano sui documenti che fanno parte delle ‘Specificità del Contratto’.

Per “pacchetto di versamento” si intende l’insieme di documenti che il Soggetto Produttore

invia al sistema di conservazione in un’unica sessione (login/logout).

Per “pacchetto di archiviazione” si intende un pacchetto informativo composto dalla

trasformazione di pacchetti di versamento, depositato nei data center InfoCert descritto nelle

‘Specificità del Contratto’ SPT/NDOC- Specifiche tecniche per l’integrazione. Ad ogni

documento il Sistema di conservazione associa un file XML, detto Indice del Pacchetto di

Archiviazione (Indice di Conservazione UNI SInCRO). L’insieme degli Indici del Pacchetto di

Archiviazione associati ai file componenti un pacchetto di versamento è detto Rapporto di

Versamento.

Per “pacchetto di distribuzione” si intende un pacchetto informativo inviato dal sistema di

conservazione all'utente in risposta a una sua richiesta, ovvero è la risposta alla ricerca

effettuata dal Soggetto Produttore tramite interfaccia disponibile, che porta all'esibizione del

documento conservato. Il documento da esibire è accompagnato sempre dall’IPdA.

Nel sistema, ad oggi, il “pacchetto di distribuzione” coincide con il “pacchetto di

archiviazione”.

Eventuali specificità sono concordate con il Soggetto Produttore e descritte nelle

‘Specificità del Contratto’ SPT/NDOC- Specifiche tecniche per l’integrazione e AL/NDOC –

Allegato Tecnico al Contratto LegalDoc.

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6.1 Oggetti conservati

Tipologie documentali, metadati e formati sono sempre concordati con il Soggetto

Produttore, e vengono elencati nelle ‘Specificità del Contratto’ - ‘Dati Tecnici di attivazione’.

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I visualizzatori dei formati standard, previsti nell’allegato 2 del DPCM 3 dicembre 2013,

sono automaticamente assegnati all'atto dell’attivazione del proprio ambiente di conservazione

e sono forniti da InfoCert al Soggetto Produttore all'atto di attivazione del servizio. Tutti i

documenti inviati in conservazione saranno associati al visualizzatore configurato per il

particolare formato.

Formato Estensione MIME-Type Standard

PDF o PDF/A .pdf application/pdf;NA ISO 32000-1 (PDF), ISO

19005-1:2005 (vers. PDF

1.4), ISO 19005-2:2011

(vers. PDF 1.7)

TIFF .tif image/tiff;NA ISO 12639(TIFF/IT); ISO

12234 (TIFF/EP)

XML .xml text/xml;1.0

TXT .txt text/plain;NA

Conservare documenti in altri formati (jpeg, Open Document Format, eml, DICOM, ecc..)

è sempre possibile.

Qualora un Soggetto Produttore necessiti di formati aggiuntivi rispetto a quelli standard,

dovrà segnalarlo nei ‘Dati Tecnici di attivazione’ (compresi nelle ‘Specificità del Contratto’) ed

eventualmente conservare gli appositi visualizzatori in una sezione predefinita dell’ambiente

assegnato.

I formati aggiuntivi devono essere concordati, dunque, tra il Soggetto Produttore e InfoCert

in fase contrattuale e non è possibile caricare visualizzatori per formati non preventivamente

concordati e configurati nel sistema.

I visualizzatori di formati aggiuntivi ai predefiniti devono essere inviati dal Soggetto

Produttore prima di iniziare la conservazione dei documenti (il sistema accetta i documenti in

conservazione anche se il visualizzatore non è caricato, ma finché non viene caricato non è

possibile effettuare l'esibizione dei documenti). Il caricamento di un visualizzatore per un

particolare mime/type va effettuato una sola volta, ulteriori caricamenti per lo stesso mime/type

verranno identificati come aggiornamenti di versione del visualizzatore.

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© InfoCert S.p.A. – All right reserved

Di seguito è riportata la tabella di sintesi del processo di caricamento dei visualizzatori,

inoltre per ognuna delle attività elencate saranno descritte le attività di dettaglio, seguendo lo

schema: input\dettaglio delle attività\output.

Responsabilità

Attività

Responsabile

del servizio

della

Conservazione

Responsabile

della funzione

archivistica

Responsabile

del trattamento

dei dati

personali

Responsabile

della sicurezza

dei sistemi per

la conservazione

Responsabile

dei sistemi

informativi per

la conservazione

Responsabile

dello sviluppo

e della

manutenzione

del sistema di

conservazione

Soggetto

Produttore

1. Creazione del file dei

parametri di upload, del file

della scheda tecnica e

predisposizione dei file del

visualizzatore.

R

2. Invio della richiesta al

sistema di conservazione.

R

3. Validazione delle

informazioni presenti nei file

della richiesta

R E V

4. Caricamento del

visualizzatore, creazione del

file IPdA, marcatura

temporale e firma digitale

dello stesso ed invio al

soggetto Produttore.

R E V

[R-responsabile; E-esegue; V- verifica; A-approva]

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29

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6.2 Pacchetto di versamento

Di seguito è riportata la tabella di sintesi del processo di versamento del pacchetto, inoltre

per ognuna delle attività elencate saranno descritte le attività di dettaglio, seguendo lo schema

input\dettaglio delle attività\output.

Responsabilità

Attività

Responsabile

del servizio

della

Conservazione

Responsabile

della funzione

archivistica

Responsabile

del trattamento

dei dati

personali

Responsabile

della sicurezza

dei sistemi per

la conservazione

Responsabile

dei sistemi

informativi per

la conservazione

Responsabile

dello sviluppo

e della

manutenzione

del sistema di

conservazione

Soggetto

Produttore

1. Invio al sistema di

conservazione del

pacchetto di

versamento.

R

2. Validazione del

pacchetto di

versamento.

R E V R

3. Generazione del

pacchetto di

archiviazione.

R E V

4. Memorizzazione e

creazione “copia di

sicurezza”.

R V E V

5. Invio dell'IPdA al

Soggetto Produttore.

R

L'art. 7 comma c) del DPCM del 3 dicembre 2013 introduce, inoltre, l’obbligo di generare

il Rapporto di Versamento.

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L’insieme degli Indici del Pacchetto di Archiviazione associati ai file componenti un

pacchetto di versamento è detto Rapporto di Versamento.

Il Rapporto di Versamento attesta l'avvenuta presa in carico da parte del sistema di

conservazione del pacchetto di versamento inviato dal Produttore ed è l’insieme degli Indici dei

Pacchetti di Archiviazione prodotti per ogni singolo documento oggetto di versamento (per i

dettagli tecnici si rimanda a ‘Specificità del Contratto’ SPT/NDOC- Specifiche tecniche per

l’integrazione).

Il rifiuto dei pacchetti di versamento avviene nella modalità descritta nelle ‘Specificità del

Contratto’ SPT/NDOC- Specifiche tecniche per l’integrazione e con le casistiche definite

SPT/NDOCERR – Descrizione dei codici di errore di LegalDoc.

Le eventuali personalizzazioni specifiche di un contratto sono descritte nei documenti elencati e

descritti nel capitolo 10 - ‘Specificità del Contratto’

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6.3 Pacchetto di archiviazione

Per “pacchetto di archiviazione” si intende un pacchetto informativo composto dalla

trasformazione di pacchetti di versamento, depositato nei data center InfoCert descritto nelle

‘Specificità del Contratto’ SPT/NDOC- Specifiche tecniche per l’integrazione. Ad ogni

documento il Sistema di conservazione associa un file XML, detto Indice del Pacchetto di

Archiviazione. L’insieme degli Indici del Pacchetto di Archiviazione associati ai file

componenti un pacchetto di versamento è detto Rapporto di Versamento.

L'Indice del Pacchetto di Archiviazione è un file in formato XML, marcato temporalmente

e firmato digitalmente dal Responsabile del servizio della Conservazione, generato dal sistema,

che contiene i metadati in formato UNI SInCRO e le informazioni di conservazione del

documento e viene con esso conservato.

In particolare nel file sono riportati:

• informazioni sull'applicazione che ha generato l'IPdA

• il token del documento (ovvero il suo identificativo univoco)

31

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• l'operazione eseguita (conservazione, rettifica, scarto e cancellazione)

• il bucket (ovvero l’area di conservazione) associato al Soggetto Produttore e la policy

utilizzata

• il nome dei file che compongono il pacchetto, incluso il file dei parametri di

conservazione ed il file di indici, e le rispettive impronte

• eventuali informazioni relative al documento rettificante e rettificato

• il tempo di creazione (timestamp) del file IPdA

• l’impronta di Hash del documento.

L’insieme degli IPdA di un pacchetto di versamento formano il Rapporto di versamento di

cui all’art. 9, comma d) del DPCM del 3 dicembre 2013.

Il file IPdA è reso disponibile con il documento di riferimento ad ogni operazione di

conservazione e richiesta di esibizione.

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6.4 Pacchetto di distribuzione

Il sistema di conservazione permette ai soggetti autorizzati l’accesso diretto, anche da

remoto, al documento informatico conservato, attraverso la produzione di un pacchetto di

distribuzione.

Le procedure di esibizione permettono di estrarre dal sistema un pacchetto di distribuzione

per cui sia stata completata correttamente la procedura di conservazione, utilizzando il relativo

token (ovvero l’identificativo univoco del documento da esibire) o utilizzando uno o più

metadati versati.

Insieme ai file costituenti il pacchetto di distribuzione, sono rese disponibili anche le

informazioni che qualificano il processo di conservazione, ossia il file IPdA e un’Attestazione

di corretta conservazione e datacertazione firmata dal Responsabile del servizio di

Conservazione.

Non è possibile esibire parti singole di documento.

L'esibizione può restituire i pacchetti in tre modalità differenti: in un pacchetto di

distribuzione in formato zip contenente al suo interno tanti pacchetti quanti sono i documenti da

32

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esibire, in un unico pacchetto di distribuzione in formato zip, oppure un file alla volta

(quest’ultima modalità deve essere compatibile con il client di esibizione dell’utente).

Le procedure del sistema mantengono e aggiornano ad ogni nuovo invio il database di tutti

i token; il database viene interrogato ad ogni richiesta di rettifica, scarto e cancellazione, ricerca

ed esibizione confrontando il token inviato con quelli memorizzati. La procedura assicura di

agire solamente sul documento richiesto, e solamente se in possesso dei dovuti profili di

autorizzazione.

L'esibizione del pacchetto di distribuzione ottenuto tramite interrogazione al sistema di

conservazione rappresenta un'esibizione completa, legalmente valida ai sensi del secondo

comma dell'articolo 10 del DPCM del 03 dicembre 2013 e dell'articolo 5 del DMEF del 17

giugno 2014.

Un apposito strumento di esibizione e verifica, anche detto “Esibitore a Norma”, permette

di richiamare agevolmente un documento conservato e consente di ottenere in modo automatico

sia la verifica delle firme digitali e delle marche temporali apposte che le verifiche di integrità

dei documenti conservati e di tutti gli altri elementi conservati.

Si rimanda al ‘MU/ESIB Manuale Utente Esibitore LegalDoc’ – ‘Specificità del Contratto’

per il dettaglio delle funzionalità di verifica del sistema.

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7. IL PROCESSO DI CONSERVAZIONE

Il sistema di conservazione è erogato in modalità SaaS (Software as a Service) secondo

uno schema di Business Process Outsourcing (BPO) e permette di mantenere e garantire nel

tempo l'integrità, la leggibilità e la validità legale di un documento informatico, nel rispetto

della normativa vigente.

Il sistema consente le funzionalità di:

• accettazione del pacchetto di versamento, formato dal documento da conservare e dai

metadati ad esso associati;

33

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• conservazione del pacchetto di archiviazione: il documento, ricevuto nei Data Center

di InfoCert in formato digitale statico non modificabile, viene conservato a norma di

legge per tutta la durata prevista ed è contenuto in un pacchetto di archiviazione;

• rettifica del pacchetto di archiviazione: un documento inviato in conservazione può

essere rettificato dall’invio di un documento successivo. La rettifica è una modifica

logica, nel pieno rispetto del principio di tracciabilità e la rettifica si applica al pacchetto

di archiviazione;

• scarto/cancellazione del pacchetto di archiviazione: in caso un documento sia stato

versato per errore. La cancellazione è una modifica logica, nel pieno rispetto del

principio di tracciabilità e si applica al pacchetto di archiviazione; per la cancellazione

fisica di pacchetti di archiviazione ritenuti privi di valore amministrativo e di interesse

storico-culturale dal Produttore, occorre formulare apposita richiesta a InfoCert (scarto

archivistico);

• ricerca dei documenti conservati: l’utente autorizzato può eseguire una ricerca tra i

documenti conservati trasversalmente sulle classi documentali, utilizzando uno o più

metadati popolati in fase di caricamento;

• esibizione del pacchetto di distribuzione: il documento richiesto via web viene

richiamato direttamente dal sistema di conservazione digitale ed esibito, con garanzia

della sua opponibilità a terzi; attraverso l’Esibitore di LegalDoc è possibile visualizzare

e scaricare sia il documento conservato che gli altri documenti a corredo della corretta

conservazione (file di indici, file di parametri, Indice del Pacchetto di Archiviazione);

• visualizzazione delle statistiche di conservazione;

• caricamento dei visualizzatori: è previsto il deposito dei visualizzatori da parte del

Soggetto Produttore qualora la tipologia dei file conservati non sia quella standard,

definita in fase di attivazione del sistema.

Il sistema di conservazione, quindi, integra il sistema di gestione del Soggetto Produttore,

sia esso un'azienda o un ente locale, e ne estende i servizi con funzionalità di stoccaggio

digitale (archivio di deposito).

Le fasi di creazione, utilizzo e archiviazione dei documenti sono organizzate liberamente,

in quanto il servizio interviene solamente nella fase di conservazione e solamente per i

documenti che il Soggetto Produttore sceglie di conservare.

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34

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7.1 Modalità di acquisizione dei pacchetti di versamento per la loro presa in carico

Di seguito è riportata la tabella che descrive l’acquisizione dei pacchetti, seguendo lo

schema: input\dettaglio delle attività\output.

ATT.1 Invio al sistema di conservazione del pacchetto di versamento

INPUT Documento da inviare al sistema di conservazione tramite il pacchetto di

versamento

Sistema di

gestione

documentale

del Soggetto

Produttore

1 Invocazione del sistema di conservazione da parte del sistema di gestione,

secondo lo standard descritto nelle SPT/NDOC – Specifiche tecniche per

l'integrazione di LegalDoc.

2 Autenticazione al sistema LegalDoc mediante credenziali

(username/password) e ottenimento dell'identificativo di sessione (ldSessionId)

3 Trasmissione del pacchetto di versamento costituente il documento (file di

dati, il file di indici del documento e il file dei parametri di conservazione)

secondo le modalità di trasmissione descritte nelle SPT/NDOC – Specifiche

tecniche per l'integrazione di LegalDoc.

OUTPUT pacchetto di versamento inviato

Per maggiori dettagli si rimanda al documento “SPT/NDOC – Specifiche tecniche per

l'integrazione di LegalDoc” – ‘Specificità del Contratto’.

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35

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7.2 Verifiche effettuate sui pacchetti di versamento e sugli oggetti in essi contenuti

ATT.1 Validazione del pacchetto di versamento

INPUT Pacchetto di versamento

Sistema di

conservazione

1 Generazione dell'impronta di ogni file costituente il documento e

confronto con la corrispondente impronta inviata dal Soggetto Produttore, a

garanzia dell'integrità del documento ricevuto. In caso di esito negativo delle

verifiche, rigetto del documento con invio al sistema di gestione del Soggetto

Produttore dell'errore intercorso. In questo caso, termine del flusso.

2 Controllo dei valori indicati dal Soggetto Produttore nel file dei parametri

di conservazione: verifica della policy dichiarata, verifica della congruenza dei

tipi di file inviati (mimetype), verifica dell'univocità del file all'interno del path

(cartella) indicato.

3 Controllo dei valori indicati dal Soggetto Produttore nel file di indici del

documento: validazione dei tracciati dei file di indice, verifica della correttezza

della classe documentale, verifica della compatibilità fra policy dichiarate e

policy configurate, verifica degli indici obbligatori (esistenza, valorizzazione,

non duplicazione, correttezza del tipo di file, controllo numerico). I valori

espressi nel file di indici vengono confrontati con la configurazione presente

nelle apposite tabelle presenti nel database LegalDoc.

4 Aggiornamento dei database del sistema con i dati relativi al documento e

ai file che lo compongono per il mantenimento della tracciabilità delle

operazioni.

OUTPUT pacchetto di versamento verificato

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7.3 Accettazione dei pacchetti di versamento e generazione del rapporto di versamento di presa in

carico

Le fasi previste sono la memorizzazione, la creazione del file IPDA e la marcatura

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temporale dello stesso.

ATT.1 Generazione del pacchetto di archiviazione

INPUT Pacchetto di archiviazione

Sistema di

conservazione

1 Eventuale apposizione della firma digitale sul file di dati, cioè sul

documento da conservare (se prevista da accordi contrattuali appositi

esplicitati nei ‘Dati Tecnici di attivazione’, che fanno parte delle ‘Specificità

del contratto’)

2 Creazione del file XML IPdA (Indice del Pacchetto di Archiviazione)

contenente: le informazioni sul processo di conservazione (in particolare sul

software LegalDoc), le policy ed il bucket (area di conservazione) utilizzati, il

nome e le impronte dei file costituenti il documento e l'identificativo (token)

assegnato al documento,

2 Marcatura e firma da parte del Responsabile del servizio della

Conservazione del file IPdA. Copia del file sul supporto primario.

3 Indicizzazione del documento conservato al fine di poter reperire lo stesso

in seguito.

4 Aggiornamento del database del sistema interessato alle modifiche di cui

sopra.

OUTPUT pacchetto di archiviazione

ATT.2 Memorizzazione e creazione copia di sicurezza

INPUT Pacchetto di archiviazione

1 Memorizzazione del pacchetto di archiviazione su supporto magnetico,

mediante un sistema di archiviazione permanente dei contenuti digitali

2 Inserimento nelle tabelle di interfaccia del sistema di archiviazione

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permanente delle informazioni di puntamento dei file, al fine di poter reperire

gli stessi in seguito.

3 La procedura di creazione della copia di sicurezza avviene in maniera

automatica e gestita dal sistema di Storage.

OUTPUT Documenti conservati

ATT.3 Invio dell'IPdA al soggetto Produttore

INPUT File IPdA

1 Invio dell'esito e del file IPdA al soggetto Produttore.

OUTPUT Esito conservazione inviato

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7.4 Rifiuto dei pacchetti di versamento e modalità di comunicazione delle anomalie

All’interno delle ‘Specificità del Contratto’ SPT/NDOCERR – Descrizione dei codici di

errore di LegalDoc è presente la griglia riassuntiva dei codici errore che il servizio LegalDoc

restituisce in seguito a situazioni che impediscono la corretta e completa esecuzione del

servizio richiesto. La griglia riporta le seguenti informazioni:

• Codice di errore - codifica abbreviata dell'errore avvenuto

• Messaggio di errore - breve descrizione dell'errore avvenuto

I campi codice e descrizione vengono inseriti nel corpo della risposta HTTP.

L'assistenza LegalDoc è contattabile mediante l'invio di un messaggio di posta elettronica

certificata alla casella: [email protected] dalla casella di posta certificata del

Produttore.

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7.5 Preparazione e gestione del pacchetto di archiviazione

Di seguito è riportata la tabella che descrive la gestione dei pacchetti di archiviazione,

seguendo lo schema: input\dettaglio delle attività\output.

ATT.1 Verifica del pacchetto di versamento

INPUT Pacchetto di versamento

Sistema di

conservazione

1 Generazione dell'impronta di ogni file costituente il documento e confronto

con la corrispondente impronta inviata dal soggetto Produttore, a garanzia

dell'integrità del documento ricevuto. In caso di esito negativo delle verifiche,

rigetto del documento con invio al sistema di gestione del soggetto Produttore

dell'errore intercorso. In questo caso, termine del flusso.

2 Controllo dei valori indicati dal soggetto Produttore nel file dei parametri di

conservazione: verifica della policy dichiarata, verifica della congruenza dei

tipi di file inviati (mimetype), verifica dell'univocità del file all'interno del path

(cartella) indicato.

3 Controllo dei valori indicati dal soggetto Produttore nel file di indici del

documento: validazione dei tracciati dei file di indice, verifica della correttezza

della classe documentale, verifica della compatibilità fra policy dichiarate e

policy configurate, verifica degli indici obbligatori (esistenza, valorizzazione,

non duplicazione, correttezza del tipo di file, controllo numerico). I valori

espressi nel file di indici vengono confrontati con la configurazione presente

nelle apposite tabelle presenti nel database LegalDoc.

4 Aggiornamento dei database del sistema con i dati relativi al documento e ai

file che lo compongono per il mantenimento della tracciabilità delle

operazioni.

OUTPUT pacchetto di versamento verificato

ATT.2 Formazione del pacchetto di archiviazione

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INPUT Pacchetto di archiviazione

Sistema di

conservazione

1 Eventuale apposizione della firma digitale sul file di dati (se prevista da

accordi contrattuali)

2 Creazione del file XML IPdA (Indice del Pacchetto di Archiviazione)

contenente: le informazioni sul processo di conservazione (in particolare sul

software LegalDoc), le policy ed il bucket (area di conservazione) utilizzati, il

nome e le impronte dei file costituenti il documento e l'identificativo assegnato

al documento,

2 Marcatura e firma da parte del Responsabile del servizio di Conservazione del

file IPdA. Copia del file sul supporto primario.

3 Indicizzazione del documento conservato al fine di poter reperire lo stesso in

seguito.

4 Aggiornamento del database del sistema interessato alle modifiche di cui

sopra.

OUTPUT pacchetto di archiviazione

ATT.3 Memorizzazione del pacchetto di archiviazione

INPUT Pacchetto di archiviazione

Sistema di

conservazione

1 Memorizzazione del pacchetto di archiviazione su supporto magnetico,

mediante un sistema di archiviazione permanente dei contenuti digitali

2 Inserimento nelle tabelle di interfaccia del sistema di archiviazione permanente

delle informazioni di puntamento dei file, al fine di poter reperire gli stessi in

seguito.

3 La procedura di creazione della copia di sicurezza avviene in maniera

automatica e gestita dal sistema di Storage.

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OUTPUT Documenti conservati

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7.6 Preparazione e gestione del pacchetto di distribuzione ai fini dell’esibizione

ATT1. Ricerca del documento da esibire

INPUT Lista di token archiviati dal sistema

Sistema di

Gestione

documentale

del Soggetto

Produttore

1 Ricerca negli archivi del sistema del token relativo al documento da esibire

attraverso le procedure previste dai sistemi di gestione.

2 Restituzione del token corretto.

OUTPUT Token relativo al documento da esibire

ATT2. Richiesta di esibizione del documento conservato

INPUT Richiesta di esibizione da eseguire

Sistema di

Gestione

documentale

del Soggetto

Produttore

1 Autenticazione al sistema LegalDoc mediante credenziali

(username/password) e ottenimento dell'identificativo di session (ldSessionId).

2 Invocazione del servizio di esibizione del sistema di conservazione secondo le

modalità descritte nelle ‘Specificità del Contratto’ SPT/NDOC – Specifiche

tecniche per l'integrazione di LegalDoc. In questa chiamata viene utilizzato il

token ricavato in precedenza.

OUTPUT Richiesta di esibizione eseguita

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ATT.3 Accettazione della richiesta da parte del sistema di conservazione

INPUT Richiesta di esibizione

Sistema di

conservazione

1 Ricezione della richiesta di esibizione del documento.

2 Controllo di corrispondenza tra il token inviato dal Soggetto Produttore e

quelli dei documenti conservati.

OUTPUT Richiesta di esibizione presa in carico

ATT.4 Risposta del sistema di conservazione ed esibizione del documento

INPUT Richiesta di esibizione acquisita

1 Ricerca dei file costituenti il documento e dei file attestanti il processo di

conservazione corrispondenti al token inviato e preparazione del pacchetto di

distribuzione.

2 Invio della risposta al sistema del Soggetto Produttore.

OUTPUT Documento esibito

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7.7 Produzione di duplicati e copie informatiche e descrizione dell’eventuale intervento del pubblico

ufficiale nei casi previsti

Per duplicato si intende il documento informatico ottenuto mediante la memorizzazione,

sullo stesso dispositivo o su dispositivi diversi, della medesima sequenza di valori binari del

documento originario.

Per copia si intende il documento informatico avente contenuto identico al documento da

cui è tratto, ma con forma diversa.

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La conservazione avviene su supporto primario e su supporto secondario, quindi con

duplicazione automatica. Come descritto in seguito, tali supporti sono magnetici ad alte

capacità e performance, che garantiscono la ridondanza interna del dato. È inoltre eseguito un

backup periodico su tape magnetico.

La creazione di copie informatiche, invece, in caso di adeguamento del formato rispetto

all’evoluzione tecnologica sarà presa in carico dal Responsabile del servizio della

Conservazione e dalle figure professionali coinvolte nel processo di conservazione in base alle

specifiche del formato in questione e al know-how tecnologico a disposizione. A fronte di

questa analisi sarà progettata una soluzione di concerto con il Soggetto Produttore del formato

più idoneo per permettere la leggibilità del documento conservato.

Possono essere generati anche duplicati o copie attraverso l’Esibitore o su supporto ottico,

su specifica richiesta del Soggetto Produttore. Nel primo caso il Produttore/Utente agisce

autonomamente con apposite credenziali attraverso l’Esibitore di LegalDoc. Nel secondo caso

il Soggetto Produttore inoltra la richiesta ai suoi riferimenti abituali (help desk o account) che

poi provvedono alla veicolazione verso gli operatori interni.

L’intervento di un Pubblico Ufficiale per attestare la conformità di una copia all’originale

avviene secondo quanto previsto dagli articoli 22 e 23 del Codice e dalle Regole Tecniche del

DPCM del 13 novembre 2014 - Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia,

duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di

formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni ai sensi

degli articoli 20, 22, 23-bis, 23-ter, 40, comma 1, 41, e 71, comma 1, del Codice

dell'amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005.

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7.8 Scarto dei pacchetti di archiviazione

In LegalDoc esistono due diverse metodologie di ‘cancellazione’:

1. Cancellazione logica: eliminazione di un documento versato in conservazione per errore

materiale, gestita in autonomia solo dal Soggetto Produttore (attraverso apposite chiamate WS),

per cui il documento cancellato è ancora consultabile dall’Utente (compare con lo ‘stato’:

‘cancellato’), in ossequio al principio di tracciabilità informatica.

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2. Cancellazione fisica o scarto archivistico: eliminazione vera e propria di un documento

o di un pacchetto di archiviazione e di qualsiasi duplicato prodotto durante le attività di

conservazione, sia dal punto di vista logico che dal punto di vista fisico, per cessata rilevanza ai

fini amministrativi, legali o di ricerca storica, ai sensi del Codice Privacy, del GDPR e del

Codice dei beni culturali. Questa attività è espressamente richiesta a InfoCert dal Soggetto

Produttore, mediante apposita lista debitamente firmata.

Per gli enti pubblici e per gli archivi privati dichiarati di notevole interesse storico, le

proposte di scarto sono sottoposte a nulla osta delle soprintendenze archivistiche o delle

commissioni di sorveglianza di competenza. La stesura di ‘Piani di Conservazione’ (detti

anche ‘Massimari di selezione e scarto’), la selezione dei documenti da scartare e la procedura

di sdemanializzazione e approvazione ministeriale sono in capo al Soggetto Produttore, che può

avvalersi del supporto della Digital Consulting di InfoCert.

La distruzione degli eventuali supporti ottici rimovibili di back-up è effettuata mediante

strumentazione adeguata e seguendo le procedure definite per lo smaltimento dei rifiuti

prodotti.

Il Responsabile del servizio della Conservazione mantiene traccia delle richieste di scarto

ricevute e correttamente eseguite, con l'indicazione a margine di eventuali errori occorsi

durante lo svolgimento del processo, dei rimedi attuati e delle altre informazioni che ritiene

meritevoli di annotazione.

Per ulteriori dettagli si rimanda all’apposito documento interno ‘Procedura di hand-over tra

conservatori e scarto archivistico in LegalDoc’.

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7.9 Predisposizione di misure a garanzia dell'interoperabilità e trasferibilità ad altri conservatori

Nel caso il Soggetto Produttore decida di rescindere o interrompere il contratto di

affidamento del servizio di conservazione, il Responsabile del servizio della Conservazione

provvede a comunicare al Soggetto Produttore la lista dei pacchetti di archiviazione conservati.

Il soggetto produttore può effettuare il download dei propri Pacchetti di Distribuzione in

autonomia, attraverso la procedura di esibizione, o richiedendo il servizio di restituzione al

proprio commerciale di riferimento (su supporto da concordare in base a volume ed esigenze).

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Se i supporti sono removibili, i documenti contenuti sono criptati e compressi con

password apposita e non devono contenere nel dorso o nella custodia nessun riferimento al

soggetto produttore o al contenuto.

Il soggetto produttore provvederà a inviare anche copia della liberatoria denominata

‘MODULO DI RESTITUZIONE DATI – SERVIZIO LEGALDOC’ sottoscritta digitalmente

dal Responsabile della Conservazione interno. Al termine della procedura di hand over verso il

nuovo Conservatore per rescissione o risoluzione del contratto di servizio, i pacchetti

conservati verranno cancellati da LegalDoc.

Insieme ai veri e propri documenti conservati, sono rese disponibili anche le informazioni e

i documenti a corredo della corretta conservazione.

Gli archivi di conservazione generati dal sistema InfoCert sono conformi allo standard di

interoperabilità UNI SInCRO: l’interrogazione di tali archivi restituisce le informazioni

secondo il suddetto standard.

L’adozione di tale standard permette l’interoperabilità e la trasferibilità dei dati in modo

semplificato.

Per ulteriori dettagli si rimanda all’apposito documento interno ‘Procedura di hand-over tra

conservatori e scarto archivistico in LegalDoc’.

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8. IL SISTEMA DI CONSERVAZIONE

La descrizione dell’architettura generale del sistema di conservazione è stata depositata in

AgID in fase di accreditamento.

Il sistema è organizzato su più siti (a Padova e a Modena).

Il sistema di conservazione è implementato da un’applicazione software appositamente

sviluppata a tale scopo (applicazione Java in architettura distribuita, ossia costituita da

molteplici componenti) e da una serie di servizi di interesse generalizzato condivisi con altre

applicazioni (marca temporale, HSM, supporti di conservazione, PEC).

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Il sistema è reso in modalità SaaS (Softwareas a Service) e consente al Soggetto Produttore

di accedere ai sistemi di conservazione dei documenti informatici su un elaboratore elettronico,

gestito da InfoCert e fisicamente posto nei locali di quest'ultima, in conformità a quanto

descritto nei documenti delle ‘Specificità del Contratto’.

Il sistema è accessibile dalla apposita URL di rete e il Soggetto Produttore richiama il

sistema di conservazione secondo le modalità concordate.

Figura 1 Rappresentazione del servizio attraverso la rete

Dal punto di vista architetturale LegalDoc è realizzato utilizzando la tecnologia dei Web

Services.

I Web Services di LegalDoc sono implementati secondo architettura REST su protocollo

HTTPS.

LegalDoc è dotato anche di un'interfaccia (LegalDoc WEB) utilizzata sia per il versamento

manuale di alcune tipologie documentali, sia per la ricerca e l’esibizione a norma di documenti

conservati.

L’esibitore è un’applicazione in tecnologia web, che permette ad un utente,

precedentemente definito e in possesso delle debite autorizzazioni e credenziali, di accedere al

sistema di conservazione LegalDoc da un qualsiasi computer, purché collegata in rete.

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Attraverso l’esibizione a norma diventa possibile:

• estrarre un documento e visualizzarlo a video;

• produrre copia cartacea o su altro supporto informatico del documento;

• estrarre i visualizzatori memorizzati nel sistema di conservazione permettendone

l’installazione sulla stazione dove si sta svolgendo l’esibizione;

• prendere visione dei file a corredo che formano il pacchetto di distribuzione e

che qualificano il processo di conservazione attestandone il corretto

svolgimento (Indice di Conservazione UNI SINCRO, altrimenti detto Indice

del Pacchetto di Archiviazione, File di parametri, File di indici, File di dati,

Attestato di conservazione);

• verificare la validità delle firme digitali e delle marche temporali apposte nel

processo di conservazione;

• verificare l’integrità del documento.

Il sistema è protetto da firewall ed implementa un sistema di back-up dei dati memorizzati.

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8.1 Componenti Logiche

Il servizio LegalDoc è basato su tecnologia REST e svolge le operazioni di conservazione,

esibizione, rettifica, cancellazione e ricerca.

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8.2 Componenti Tecnologiche

8.2.1 Firewall

I firewall assicurano la difesa del perimetro di sicurezza tra il sistema e il mondo esterno,

nonché tra i sistemi dedicati all'erogazione del sistema e i sistemi che interfacciano i dispositivi

sicuri per la generazione della firma digitale.

I firewall sono configurati in alta affidabilità e costantemente aggiornati per assicurare i

massimi livelli di protezione possibile.

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8.2.2 Back-up

L'intero sistema di conservazione viene interessato periodicamente da processi di back-up

completo dei documenti, delle evidenze qualificanti il processo, dei database di gestione del

sistema e di ogni altra informazione necessaria per la sicurezza.

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8.2.1 Dispositivo HSM di firma digitale dei pacchetti

Al buon esito del processo di conservazione, il Responsabile del servizio della

Conservazione di InfoCert appone la propria firma digitale su ogni pacchetto di archiviazione,

mediante un sistema di firma digitale automatica erogato dalla Certification Authority InfoCert,

che si avvale di un dispositivo crittografico ad altre prestazioni Hardware Security Module e di

un certificato qualificato di firma appositamente generato e su cui ha pieno controllo.

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8.2.2 Servizio di marcatura temporale dei pacchetti

Per l'emissione delle marche temporali il sistema si avvale del servizio di marcatura di

InfoCert, Certification Authority accreditata, compliant eIDAS. La marca temporale viene

richiesta al TSS (Time Stamping Service) che la restituisce firmata con un certificato emesso

dalla TSA (Time Stamping Authority) di InfoCert. Il root-certificate della TSA è depositato

presso AgID. Il TSS è sincronizzato via radio con l'I.N.RI.M di Torino (Istituto Nazionale di

Ricerca Metrologica, già Istituto Elettrotecnico Nazionale “Galileo Ferraris”) ed è protetto

contro la manomissione della sincronizzazione mediante misure fisiche e logiche, nel pieno

rispetto delle norme di legge.

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8.3 Componenti Fisiche

InfoCert, in accordo con i Soggetti Produttori e come previsto dalle Condizioni Generali

del Contratto si avvale di partner tecnologici per le componenti fisiche del data center.

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8.3.1 Sistema Storage

Il sistema di conservazione di InfoCert e dei suoi partner tecnologici, utilizza storage

magnetici ad alte performance come sistema primario e secondario per la memorizzazione dei

dati. Tali storage, scelti tra i primari fornitori di tecnologie presenti sul mercato, garantiscono

adeguati requisiti di affidabilità e di ridondanza interna del dato.

Tali storage rispondono all'esigenza di memorizzazione a lungo termine dei fixed content,

ossia dei files che devono essere conservati con garanzia nel tempo di integrità e disponibilità

del contenuto.

Per garantire la riservatezza vengono applicate appropriate politiche sulle autorizzazioni.

Nel caso di documenti che contengono dati sensibili i dati vengono memorizzati cifrati con

chiave in disponibilità al solo Responsabile del servizio della Conservazione.

I sistemi di storage sono stati valutati da InfoCert e dai suoi partner tecnologici sotto

molteplici profili e, in virtù delle loro caratteristiche fisiche e architetturali, sono ritenuti idonei

ad essere utilizzati nel sistema di conservazione.

Nell'ambito del sistema di conservazione, lo storage rappresenta sia il supporto primario di

conservazione posto fisicamente presso la sede InfoCert di Padova, sia il supporto secondario

posto nel sito di disaster recovery di Modena. I due sistemi sono interconnessi mediante

collegamenti ad alta velocità dedicati, completamente ridondati e protetti da misure di

sicurezza. I collegamenti consentono la replicazione dei dati conservati eliminando il rischio di

distruzione di tutte le copie delle informazioni in caso di danno irreparabile a livello di sito.

Questo secondo sistema funge anche da copia di sicurezza.

L'allineamento tra il sito primario e il sito secondario avviene coerentemente con le

politiche generali di Disaster Recovery definite in InfoCert che garantiscono RTO e RPO

inferiori alle 48 ore.

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8.3.2 Sincronizzazione dei sistemi

Tutti i server di InfoCert, attraverso il protocollo NTP (Network Time Protocol), sono

sincronizzati sul “tempo campione” fornito dall’Istituto di Ricerca Metrologica – INRIM (già

Istituto Elettrotecnico Nazionale “Galileo Ferraris”), abilitato a fornire il “tempo campione” ai

sensi dell’articolo 2, comma 2, lettera b) del D.M. 30 novembre 1993, n. 591 “Regolamento

concernente la determinazione dei campioni nazionali di talune unità di misura del Sistema

internazionale (SI) in attuazione dell’art. 3 della L. 11 agosto 1991, n.273. La sincronizzazione

è protetta da misure di sicurezza fisiche e logiche documentate per impedirne la manomissione.

Il meccanismo di allineamento temporale tra i sistemi fornisce la certezza della successione

temporale degli avvenimenti nel sistema. La sincronizzazione delle macchine infatti, genera dei

file di log temporalmente omogenei tra loro, che permettono di ricostruire con certezza l'ordine

di accadimento degli eventi intervenuti a tutti i livelli del sistema, e di individuare la sequenza

di svolgimento delle varie operazioni.

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8.4 Procedure di gestione e di evoluzione

Il sistema di conservazione di InfoCert e il processo da questi implementato rispondono

interamente alle norme di legge che regolano la materia.

La progettazione e il continuo miglioramento del sistema di conservazione sono il frutto di

una intensa opera di confronto tra le professionalità e le competenze delle diverse funzioni

aziendali, al fine di giungere all'erogazione di un sistema pienamente conforme alle norme,

architetturalmente stabile, affidabile, e che garantisca elevati livelli di servizio all'utente in

condizioni di assoluta sicurezza, certezza degli accessi e tracciabilità delle operazioni.

Punto fondante del processo di progettazione è l'attenta disamina delle norme, al fine di

definire puntualmente i requisiti legali che il sistema deve possedere per assicurare la corretta

implementazione della conservazione.

Il rispetto dei requisiti di legge è la condizione imprescindibile per l'erogazione del

servizio. Oltre a questi sono definiti ulteriori requisiti funzionali, di architettura e di

connettività e interoperabilità. I requisiti funzionali, individuati dal gruppo di competenza,

rispondono all'obiettivo di offrire al Soggetto Produttore le funzionalità da questi richieste,

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mentre i requisiti di architettura e di interoperabilità rispondono alla necessità di sviluppare e

mantenere un sistema stabile, in linea con le evoluzioni tecnologiche e capace di interfacciarsi

con gli altri sistemi sviluppati dall'azienda, sfruttando le economie di scala e di conoscenza.

I Responsabili InfoCert, infatti, sono costantemente impegnati nell’attività di ‘technology

watch’ attraverso la partecipazione a gruppi di lavoro nazionali e internazionali, forum e

associazioni di settore con lo scopo di monitorare e prevenire l’obsolescenza tecnologica sia

logica che fisica.

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8.4.1 Criteri di organizzazione del contenuto

Gli oggetti della conservazione sono trattati dal sistema di conservazione in pacchetti

informativi in cui i documenti sono corredati da tutta una serie di metadati. I documenti inviati

al sistema di conservazione, infatti, vengono aggregati secondo criteri di omogeneità secondo le

informazioni di configurazione definite in fase contrattuale. In particolare, vengono concordati

i parametri fondamentali (bucket, policy, classi documentali) con i quali sono organizzati i

documenti presi in carico, per consentire la maggiore interoperabilità possibile tra i sistemi di

conservazione.

Se le tipologie documentali conservate sono di tipo sanitario (es. referti, immagini

diagnostiche, ecc..) si provvede alla conservazione in ambienti separati e cripatati, in

ottemperanza della normativa sulla privacy e sulla data protection.

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8.4.2 Organizzazione dei supporti

Come atto conclusivo della procedura di conservazione, i documenti vengono memorizzati

nel sistema di storage, contenenti tutti i documenti inviati in conservazione e i relativi file IPdA

in conformità alle Regole AgID, OAIS e UNI SInCRO.

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8.4.3 Archivio dei viewer consegnati dal Soggetto Produttore

InfoCert ha stabilito dei formati standard per i documenti da inviare in conservazione,

dettagliati nei ‘Dati Tecnici di attivazione’ a disposizione del Soggetto Produttore e nel DPCM

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del 3 dicembre 2013, per i quali l'azienda definisce e mette a disposizione dei Soggetti

Produttori i relativi viewer, mantenendoli aggiornati. Al momento dell'attivazione del servizio,

il Soggetto Produttore verifica che i documenti inviati siano nel formato standard e siano

leggibili con il software definito da InfoCert.

Se un Soggetto Produttore ha l'esigenza di inviare in conservazione documenti in formati

differenti da quelli definiti standard, provvede a fornire ad InfoCert, tramite apposita

funzionalità dell'applicativo dell’interfaccia di LegalDoc, il relativo software di

visualizzazione.

Se il Soggetto Produttore invia documenti in formato non standard senza depositare il

relativo visualizzatore, oppure nel caso di invio di documenti in modalità cifrata, è sua cura la

conservazione degli strumenti necessari per la decifratura e/o la visualizzazione di quanto

conservato.

Il Responsabile del servizio della Conservazione mantiene i programmi consegnati in un

apposito database sottoposto a un periodico processo di back-up; in questo processo, il

Responsabile è supportato dalle apposite procedure automatiche del sistema.

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8.4.4 Archivio dell'hardware e del software obsoleto

La tenuta di un archivio dell'hardware e dei sistemi operativi ormai obsoleti ma necessari

alla visualizzazione dei documenti conservati non è esplicitamente prevista dalla norma, ma è

un'attività che si desume dall'obbligo di tenuta dell'archivio dei software nelle eventuali diverse

versioni, e a questo direttamente correlata e fa parte delle misure per combattere l'obsolescenza

dei formati, citate all'art. 7 comma 1 lettera g) dal Decreto 2013.

Il progresso tecnologico dei sistemi, tuttavia, può portare all'impossibilità di utilizzare i

viewer definiti dal Soggetto Produttore, se divenuti obsoleti, sulle macchine di ultima

generazione, rendendo di fatto impossibile la presa di conoscenza del contenuto del documento

e inficiandone così la validità legale nel tempo. Per far fronte a questo rischio, il Responsabile

del servizio della Conservazione mantiene un archivio di tutte le componenti hardware e

software non più compatibili con i programmi di visualizzazione garantiti e/o depositati dal

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Soggetto Produttore, nel caso questi siano i soli strumenti che consentono di rendere leggibile i

documenti conservati associati a tale viewer.

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9. MONITORAGGIO E CONTROLLI

InfoCert ha scelto di introdurre in azienda un Service Management System - SMS

conforme alla norma ISO/IEC 20000 [standard internazionale per l’IT Service Management]

allo scopo di mantenere e migliorare l'allineamento e la qualità dei servizi di business erogati,

attraverso un ciclo costante di monitoraggi, reporting e revisione degli SLA concordati.

InfoCert ha individuato nella Certificazione ISO 20000 un obiettivo di qualificazione

dell’offerta in grado di conferire valore aggiunto ai servizi offerti e una maggiore garanzia dei

livelli di servizio concordati con i propri clienti.

L'adozione di un modello di Service Management System – SMS InfoCert ha permesso di:

• mappare ed integrare i Livelli di Servizio (SLA) garantiti ai clienti in relazione ai

Livelli di servizio operativi garantiti internamente e quelli contrattuali garantiti dai

fornitori;

• strutturare e governare la catena di composizione del valore dei servizi;

• ottimizzare la gestione dei processi aziendali integrando processi produttivi con processi

di business fornendo un modello per la gestione sui servizi erogati;

• facilitare l’allineamento tra i requisiti del cliente e l’offerta InfoCert

impostando/definendo accordi di servizio formalizzati e misurabili (SLA) e garantiti

• facilitare l’allineamento tra i requisiti del cliente e l’offerta InfoCert

impostando/definendo accordi di servizio formalizzati e misurabili (SLA) e garantiti

evitando di assecondare aspettative cliente non erogabili;

• garantire un controllo dei fornitori che concorrono alla erogazione dei nostri servizi;

• migliorare la qualità dei servizi di business erogati.

Di seguito lo schema rappresentativo del Modello adottato da InfoCert:

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Figura 2 Rappresentazione grafica processi della norma ISO/IEC 20000:11

Le attività di istituzione, attuazione, monitoraggio e sviluppo del Service Management

System-SMS seguono il modello ciclico PDCA che si sviluppa nelle seguenti fasi:

• istituzione del sistema - SMS (Plan) in cui si definiscono e si pianificano le politiche e i

requisiti per la gestione dei servizi inerenti il campo di applicazione;

• implementazione ed attuazione del sistema-SMS (Do) e dei processi di design,

transition, delivery e improvement dei servizi sulla base di quanto definito nel service

management plan;

• azioni di monitoraggio e revisione del sistema-SMS (Check);

• attuazione di misure a miglioramento del sistema-SMS (Act) ove sono pianificate e

attuate idonee azioni correttive sulla base dei risultati della fase precedente.

Il processo di gestione dei Livelli di Servizio [Service Level Management] è

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considerato un processo cardine del Service Management System in quanto ha effetto

sui tre obiettivi principali quali:

• allineare i servizi di business con i bisogni correnti e futuri del cliente

• coordinare i requisiti del mercato sui servizi offerti con gli obbiettivi aziendali

• migliorare la qualità dei servizi di business erogati

• fornire attraverso gli SLA una base per la determinazione del valore del servizio.

Nello specifico InfoCert ha definito degli SLA baseline di riferimento in relazione ai

seguenti KPI (Key Performance Indicator):

• Orario di servizio

• Disponibilità di servizio.

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9.1 Procedure di monitoraggio

La soluzione di monitoraggio, nel seguito denominata TMS, è fornita dal Gruppo Sintesi

che si occupa della completa gestione di tutta la piattaforma.

TMS si occupa di monitorare e misurare tutto lo stack tecnologico usato per erogare i

servizi InfoCert, infatti non è solo in grado di dire se un servizio o un particolare componente

hardware stanno funzionando correttamente, ma è anche in grado di misurarne le risorse

utilizzate e le performance.

La piattaforma è costruita a partire da una versione customizzata del noto software open

source Nagios e per rilevare i dati dai diversi componenti utilizza diverse tecnologie (SNMP,

NRPE, Sahi, ecc.). I monitoraggi possono essere eseguiti in modalità attiva (quindi la

piattaforma interroga puntualmente le diverse componenti) oppure in modalità passiva (ovvero

sono le singole componenti che inviano dati alla piattaforma, senza il bisogno di venire

interrogate da essa).

L’infrastruttura di monitoraggio, ad oggi, è composta da:

• due apparati fisici (denominati probe) posizionati all’interno del Data Center,

• una probe posizionata all’interno dei locali della CA,

• un’altra probe posizionata nel sito di DR.

Alle quattro probe fisiche si aggiunge un pool di macchine virtuali posizionate nella server

farm di Clouditalia.

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Le probe fisiche si occupano di effettuare i monitoraggi sull’infrastruttura ed i servizi

ospitati nei locali nei quali sono installate mentre le macchine virtuali si occupano di effettuare

le navigazioni dei servizi sia da rete interna che tramite internet. Tutti i dati raccolti vengono

infine centralizzati su una piattaforma resa disponibile online per una veloce e facile

consultazione degli stessi.

Oltre alle misurazioni effettuate sull’infrastruttura, il sistema di monitoraggio è in grado di

misurare anche le performance dei servizi, infatti tramite le navigazioni effettuate dalle

macchine virtuali si riesce a capire se un servizio è disponibile e anche quanto tempo impiega

per effettuare una certa elaborazione.

Con tutti i dati raccolti si popola una base di dati in ottica di Business Intelligence che

risulta di fondamentale importanza per la redazione della reportistica riguardante gli SLA dei

vari servizi ma anche, e soprattutto, per supportare i processi di decisione aziendale.

La soluzione di monitoraggio fin qui descritta risulta indispensabile per individuare

tempestivamente eventuali anomalie sui servizi erogati da InfoCert, ma soprattutto è in grado di

segnalarci su quale dei molti componenti che compongono un servizio andare a concentrare

l’azione correttiva per una rapida risoluzione degli incident.

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9.1.1 Processi di monitoraggio del sistema di conservazione

Il monitoraggio del sistema di conservazione si esplica su due diversi livelli operativi:

• sistema di monitoring della disponibilità del sistema

• sistema di monitoring dell'integrità degli archivi.

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9.1.2 Monitoring della disponibilità del sistema

Tale operazione viene svolta coerentemente con le procedure di monitoring generali di

InfoCert. In particolare, tutte le componenti costituenti il sistema di conservazione, ovvero i

servizi applicativi, i processi di elaborazione batch e le interfacce per l'utente finale sono

monitorate con i tool definiti nella piattaforma di monitoraggio TMS precedentemente

descritta.

A fronte di anomalie rilevate lo strumento invia delle segnalazioni al Service Desk

InfoCert che le gestisce in conformità ai processi di Incident Management e, se necessario,

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Problem Management. Tali processi sono descritti nelle procedure che definiscono il Sistema di

gestione integrato InfoCert.

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9.2 Verifica dell’integrità degli archivi

Il sistema di memorizzazione utilizzato, grazie alle caratteristiche intrinseche dei supporti,

alla configurazione architetturale e alle procedure di memorizzazione permanente dei dati,

garantisce l'immodificabilità, l’integrità, la leggibilità e la reperibilità nel sistema di quanto

conservato, ai fini della corretta esibizione.

Il sistema mantiene traccia di tutte le operazioni effettuate sui documenti in appositi file di

log.

Inoltre, è garantita la tracciatura di tutti i documenti richiamati dal Soggetto Produttore

mediante interrogazione al sistema e conseguentemente esibiti, che rappresenta un’ulteriore

prova di leggibilità, effettuata direttamente dal Soggetto Produttore.

In aggiunta, come descritto dall'art. 7 comma 1 lettera g) del DPCM del 3 dicembre 2013,

“al fine di garantire la conservazione e l'accesso ai documenti informatici, adotta misure per

rilevare tempestivamente l’eventuale degrado dei sistemi di memorizzazione e delle

registrazioni e, ove necessario, per ripristinare la corretta funzionalità; adotta analoghe misure

con riguardo all’obsolescenza dei formati”, InfoCert, per rispondere a tali richieste, ha attivato

sottosistemi di controllo automatico dedicati alla simulazione della navigazione nel sistema e

delle operazioni che effettua l'utente, svolgendo controlli di coerenza dei dati e attività di

ripristino da situazioni di errore.

In ogni occasione in cui il file viene copiato o spostato di posizione, funzionalità

automatiche verificano che le sue dimensioni non siano mutate durante lo spostamento e che

non siano intervenute alterazioni, che possano inficiarne la visualizzazione.

Il Responsabile del servizio della Conservazione, come descritto nell'art. 7 comma 1 lettera

f) “assicura la verifica periodica, con cadenza non superiore ai cinque anni, dell'integrità e della

leggibilità” dei documenti conservati con procedure automatiche e manuali, al fine di prevenire

il rischio che i documenti non possano essere visualizzabili, inficiando il mantenimento della

loro validità legale nel tempo.

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L’apposita procedura, detta verificatore, esegue il test di leggibilità binaria mediante il

continuo calcolo delle impronte dei documenti conservati, con successivo confronto con l'hash

del documento contenuto nel file delle direttive della conservazione inviato dal Soggetto

Produttore. Se la procedura non registra differenze tra i due hash, il documento è inalterato

rispetto a quanto trasmesso dal Produttore.

Vengono eseguiti i seguenti passi operativi:

• verifica della validità della firma digitale e della marcatura temporale apposte all'atto

della conservazione dal Responsabile del servizio della Conservazione sul file IPdA e,

se presenti, verifica della firma digitale e della marcatura temporale del documento;

• calcolo dell'impronta del documento e confronto con quella contenuta all'interno del file

IPdA;

• generazione di un report che viene automaticamente sottoposto alla conservazione

nell'area dedicata al Responsabile del servizio della Conservazione (quindi a sua volta

firmato e marcato temporalmente dal Responsabile del servizio della Conservazione

stesso).

La procedura appena descritta viene applicata sia sul supporto primario sia su quello

secondario.

In caso di anomalie, se il documento risulta corrotto in uno dei due repository, il sistema

tenta il ripristino automatico con il dato presente nel repository integro. Se invece ambedue le

copie sono alterate, viene inviato un alert al Responsabile del servizio della Conservazione, che

tenterà il ripristino manuale partendo da un'altra sorgente (per esempio le copie di backup). Se

nessuna sorgente è disponibile viene redatto un verbale di incidente, sottoscritto e conservato

dal Responsabile del servizio della Conservazione per attestare la situazione rilevata. Analoga

procedura viene applicata in caso di perdita di tutte le copie del dato.

Periodicamente, il sistema produce dei report di sintesi dell'attività di verifica svolta.

In aggiunta alla verifica automatica dell’integrità binaria, il Responsabile del servizio della

Conservazione e i suoi Responsabili incaricati sono dotati di apposita strumentazione (detta

CORE, Console del Responsabile), con credenziali dedicate, con la quale procedono

manualmente e periodicamente ad una verifica campionaria di leggibilità dell’archivio

documentale conservato, scegliendo ed esibendo casualmente un campione di documenti

presenti nel sistema di conservazione.

Viene poi redatto automaticamente un verbale che attesta l’elenco dei documenti

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visualizzati, successivamente sottoscritto e conservato dal Responsabile del servizio della

Conservazione nell’area appositamente creata nel sistema di conservazione.

9.3 Controlli

Oltre ai monitoraggi appena descritti, il sistema di conservazione implementa numerosi

sotto-processi dediti al controllo del corretto svolgimento dei processi, segnalando eventuali

errori o anomalie al Soggetto Produttore o al personale incaricato dell'amministratore del

sistema.

I controlli effettuati si distinguono nelle tre tipologie: controlli di versamento, controlli di

processo e controlli periodici.

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9.3.1 Controlli di versamento

In fase di versamento dei pacchetti in LegalDoc vengono automaticamente eseguiti dei

controlli, preventivamente concordati con il soggetto Produttore nelle ‘Specificità del contratto’

all’attivazione del servizio:

• Formato del documento da conservare (in coerenza con i ‘Dati Tecnici di attivazione’ e

con la configurazione degli ambienti);

• Correttezza della struttura del file di Parametri (contenente le informazioni per la

leggibilità nel tempo del documento da conservare);

• Correttezza della struttura del file di Indici (contente i metadati del documento da

conservare, alcuni dei quali obbligatori, in coerenza con i ‘Dati Tecnici di attivazione’);

• Presenza in conservazione sul medesimo path di un documento con lo stesso nome-file

del documento da conservare;

• Abilitazione Utenza all’attività di versamento in quel dato ambiente; l’associazione tra

utenza (username e password) e singola persona fisica è in capo al Produttore. La

password di accesso è inviata da InfoCert al Produttore tramite canale PEC.

• Validità sessione in uso (di default della durata di un’ora tra login e logout);

• Dimensione massima del documento da conservare (di default 256 megabyte, variabile

su richiesta);

• Validità del certificato qualificato di firma digitale con cui è sottoscritto il documento

da conservare (su richiesta).

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InfoCert non effettua controlli sull’eventuale presenza di virus nei pacchetti di versamento, che

sono conservati in LegalDoc alla stregua di tutti gli altri file.

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9.3.2 Controlli di processo di progettazione e sviluppo dei servizi

L'organizzazione garantisce che non vengano rilasciati prodotti/servizi per i quali non

siano state completate le attività di controllo della qualità citate nelle relative procedure di

rilascio.

Per maggiori dettagli si rimanda a “PR/235 Progettare e sviluppare un servizio informatico

InfoCert”, “PR/225- Change Management InfoCert”, “Service Management System-SMS”.

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9.3.3 Monitoraggio e registrazioni durante il ciclo produttivo

Lungo l'intero ciclo produttivo si effettuano i controlli al fine di verificare la conformità

del prodotto e del processo a quanto previsto dalle procedure applicabili.

Nelle procedure “PR/235 Progettare e sviluppare un servizio informatico InfoCert” e

“PR/225- Change Management InfoCert” sono indicate le fasi specifiche per i controlli, i test e

le misurazioni del prodotto/servizio in termini di ciclo di vita, tecniche, metriche del SW,

gestione dei controlli, dello “sforzo/effort”, tenuta in controllo dei costi e dei tempi di

realizzazione, la definizione dei mezzi e delle risorse necessarie.

Il prodotto/servizio è oggetto di un processo progressivo di accettazione: le registrazioni

documentano la conformità del prodotto ai criteri di accettazione e indicano la persona che

autorizza il rilascio.

Il prodotto/servizio è predisposto per la consegna al cliente ad esito positivo delle prove,

controlli e collaudi. I prodotti che non superano le prove, i controlli e i collaudi sono sottoposti

alla procedura per il trattamento dei prodotti non conformi.

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9.3.4 Monitoraggio e registrazioni per collaudo finale

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Il prodotto/servizio corrispondente ai requisiti contrattuali è oggetto di un processo progressivo

di accettazione che viene attivato in occasione di ogni consegna ufficiale al Produttore, o di una

accettazione globale fatta alla fine del processo produttivo secondo quanto previsto dalla

procedura.

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9.3.5 Controlli periodici

In InfoCert è attiva una struttura appositamente preposta alla supervisione e controllo della

gestione dei problemi e del rispetto dei livelli del sistema per tutte le applicazioni.

La struttura si avvale di un gruppo di lavoro trasversale all'azienda ed effettua la raccolta

dei dati relativi al funzionamento dei servizi.

Il gruppo si riunisce con una periodicità mensile al fine di individuare le cause dei

malfunzionamenti registrati nel periodo, analizzare le soluzioni contingenti adottate per il

superamento del problema e sviluppare eventuali proposte per rimedi strutturali.

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9.4 Soluzioni adottate in caso di anomalie

Ad ogni semestre il Responsabile del servizio della Conservazione effettua un riesame

generale del sistema insieme ai soggetti incaricati, al fine di accertare la conformità del sistema

al livello atteso, analizzare le cause di eventuali incidenti o disservizi e promuovere attività di

prevenzione o miglioramento.

Qualora necessario, una riunione di riesame può essere indetta a fronte di particolari eventi

(ad esempio, a titolo non esaustivo, cambi tecnologici, normativi o di requisiti funzionali,

stagionalità di carico elaborativo, arrivo consistente e non pianificato di nuova clientela, ecc.).

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9.4.1 Auditing generale del sistema

Il Piano delle verifiche ispettive è definito annualmente dal gestore della qualità e

approvato dal Rappresentante della direzione.

Le verifiche ispettive sono condotte all'interno della società sulla base della procedura

“MG/325 Gestire Verifiche Ispettive InfoCert” volte a determinare se i processi aziendali ed i

risultati ottenuti:

• sono orientati alle politiche per la qualità e al raggiungimento degli obiettivi

• sono in accordo con quanto previsto nei documenti di riferimento

• sono compliance alla normativa di riferimento

• sono compliance agli standard adottati dal sistema di conservazione

• sono attuate efficacemente

• sono idonee al conseguimento degli obiettivi della Qualità e miglioramento servizi

In ogni processo aziendale, le modalità di audit sono improntate alle indicazioni dello

standard UNI EN ISO 19011 ed hanno per oggetto:

• strutture organizzative

• risorse utilizzate

• procedure

• processi

• prodotti e i risultati dell'attività

• documentazione

• addestramento

• segnalazioni dei clienti e terze parti.

Gli audit sono coordinati dall'Esecutivo Qualità ed eseguiti direttamente o da personale

interno o esterno qualificato e debitamente addestrato.

Oltre alle verifiche ispettive sopra descritte indirizzate al Sistema Gestione Qualità, sono

pianificati e condotti audit su tutti gli altri componenti del Sistema di Gestione Integrato (SGSI-

ISO 27001, SMS-ISO 20000, SGA-ISO14001, Verifiche di interoperabilità condotte da AgID,

Privacy, Sicurezza Fisica, M231/01 ecc.).

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Relativamente al SGA-ISO14001 l'attività di audit comprende anche la verifica di

conformità legislativa.

Il processo prevede inoltre la gestione controllata di tutti gli Audit esterni svolti dagli Enti

istituzionali, relativi ai Sistemi di Gestione ed ai Prodotti/Servizi certificati.

A fronte di non conformità rilevate in sede di verifica ispettiva, il Responsabile della

Struttura Organizzativa valutata definisce un piano di attuazione delle azioni correttive o

migliorative richieste.

Il Responsabile delle verifiche e ispezioni (auditing) pianifica e implementa processi di

audit che coinvolgono aspetti di processo, organizzazione, tecnologici e logistici. L'obiettivo è

accertare la conformità del sistema alle leggi, ai regolamenti, al contratto, alla documentazione

generale del sistema, ai principi che ispirano il sistema qualità e al presente Manuale della

Conservazione.

L'audit è un processo fondamentale per lo screening del sistema, in quanto consente

l'individuazione delle aree critiche d’intervento e la pianificazione dei necessari interventi sul

sistema, ragion per cui è svolto periodicamente.

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9.4.2 Incident management

L'ambito completo del processo si applica alla gestione degli incidenti informatici che

possono interessare uno o più servizi tecnologici eventualmente interconnessi ed è formalmente

descritto dalla procedura ‘PR455-Incident Management InfoCert’. La procedura definisce

anche la metodologia di assegnazione della gravità di un incidente e della relativa priorità di

gestione in base alla matrice di analisi di impatto/urgenza effettuata utilizzando le informazioni

sul servizio di riferimento e sui relativi SLA del servizio o nelle istruzioni /policy specifiche

relative alla sicurezza informatica.

Urgenza

Impatto

ALTA MEDIA BASSA

ALTO Critica Alta Media

MEDIO Alta Media Bassa

BASSO Media Bassa Molto bassa

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L’impatto è definito in base alla BIA [Business Impact Analisys] del servizio.

L’urgenza è dettata dallo SLA di disponibilità del servizio.

Il processo di gestione degli incidenti, condotto secondo le raccomandazioni delle Best

Practice ITIL e in conformità alle norme ISO 27001, si focalizza sulle modalità di gestione e di

ripristino tempestivo degli incidenti informatici. La funzione InfoCert coinvolta in tale processo

è il Service Desk che opera anche come interfaccia per gli altri processi, quali il Change

Management, il Problem Management e il Configuration Management.

Il modello organizzativo prevede che il supporto specialistico sistemistico sia fornito dalla

funzione di Service Desk InfoCert (SD) che gestisce il ciclo di vita dell'incidente con lo

strumento per la tracciatura dell’evento e che si avvale della collaborazione di tutte le strutture

aziendali coinvolte.

Il processo d’Incident Management è supportato dall’attività di Problem Management

(procedura PR456) che mira a ridurre gli impatti negativi a seguito di incidenti che possono

essere provocati da errori/malfunzioni nelle infrastrutture IT e a prevenire il verificarsi e il

ripetersi di tali errori.

A tale scopo il Problem Management cerca di individuare la causa degli incidenti e ne

attua le opportune azioni preventive, correttive e/o migliorative.

La gestione dei problemi può essere sia reattiva che proattiva e riguarda l'identificazione e

la risoluzione di problemi prima che si verifichino degli incidenti.

InfoCert è impegnata nel continuo affinamento e aggiornamento del sistema di

conservazione, in modo da individuare ogni potenziale causa d’incidente e provvedere alla sua

rimozione, scongiurando il blocco del sistema o il danneggiamento dei file in esso contenuti.

Il Responsabile del servizio della Conservazione mantiene il verbale degli incidenti e delle

contromisure attuate, che divengono oggetto della successiva riunione di riesame e sono inviate

al sistema di conservazione.

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10. SPECIFICITÀ DEL CONTRATTO

Il sistema di conservazione di InfoCert è fruibile dal Produttore in diverse modalità:

1. Tramite il servizio “LegalDoc LITE”: è un client desktop che consente di utilizzare il

servizio di conservazione direttamente dal proprio sistema operativo. È l’unico servizio

InfoCert di conservazione digitale “standardizzato” e acquistabile direttamente da e-

commerce.

2. Tramite il servizio “LegalDoc Web”: è un’interfaccia web che consente il versamento e

l'esibizione manualmente attraverso un portale web accessibile con apposite credenziali.

3. Tramite il servizio “LegalDoc Connector”: è uno strumento che consente di

automatizzare il versamento attraverso una cartella FTP protetta.

4. Tramite chiamate WEB SERVICES: in questo caso le applicazioni gestionali del cliente

sono integrate con il sistema di conservazione di InfoCert.

I servizi relativi ai punti 2,3,4 sono regolati dai seguenti documenti contrattuali, che

contengono e descrivono tutte le esigenze richieste dai Soggetti Produttori. La documentazione

contrattuale e tecnica elencata è resa disponibile all’atto del perfezionamento dell’accordo di

servizio al Produttore e condivisa internamente sul sharepoint aziendale InfoCert.

1. Condizioni Generali di Contratto che regola la vendita del servizio di

conservazione nelle diverse modalità di erogazione;

2. Richiesta di attivazione che comporta l'adesione al servizio e disciplina le

condizioni economiche;

3. Dati tecnici per l'attivazione con cui il Soggetto Produttore fornisce tutte le

informazioni necessarie su tipologie documentali, metadati e credenziali di accesso

di cui necessita;

4. File di configurazione redatto da InfoCert all’attivazione del servizio, contiene i

dati di configurazione del soggetto produttore, delle user d’accesso, delle policy

associate e delle tipologie documentali, comprensivi di metadati e formati

configurati;

5. Atto di affidamento che rappresenta la formalizzazione dell'affidamento ad

InfoCert del processo di conservazione, la nomina del Responsabile del trattamento

dei dati personali ai sensi del Regolamento UE n. 679/2016 GDPR, e stabilisce

espressamente quali attività di fatto vengano assunte da InfoCert e quali, al

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contrario, rimangano a carico dell'affidatario, Soggetto Produttore, come stabilito

dagli articoli 5 e 6 del DPCM del 3 dicembre 2013;

6. Specifiche Tecniche di integrazione (sia per i web services che per LegalDoc

Connector) che fornisce tutte le informazioni tecniche necessarie ad operare

l'integrazione tra i Sistemi di Gestione documentali del Produttore e il sistema di

conservazione di InfoCert;

7. Impegno alla riservatezza;

8. Allegato Tecnico che descrive le modalità di fornitura del servizio e l'infrastruttura

tecnico-tecnologica utilizzata per la sua erogazione;

9. Manuale Utente che risponde alla necessità di documentare operativamente il

processo dal punto di vista del Produttore/Utente;

10. Descrizione dei codici di errore per fornire una casistica esaustiva dei possibili

messaggi di errore del servizio di conservazione e delle azioni che è necessario

intraprendere per porvi rimedio.

Relativamente al servizio “LegalDoc LITE”, poiché veicolato direttamente da e-

commerce, la documentazione di riferimento è pubblicata sul sito istituzionale di InfoCert

www.infocert.it e differisce leggermente da quella appena elencata per accogliere delle

specificità relative alla natura “standard” del prodotto. Di seguito i documenti pubblicati:

1. Condizioni Generali di Contratto

2. Dati tecnici di attivazione

3. Allegato tecnico

4. Manuale utente

5. Modulo per la disdetta del servizio

6. Richiesta di attivazione e atto di affidamento: compilabili e visibili dopo

aver effettuato l’acquisto sull’e-commerce InfoCert.

La documentazione relativa alle procedure e/o ai processi interni di InfoCert, invece, è resa

disponibile solo su esplicita richiesta del Soggetto Produttore e all’atto del perfezionamento di

una specifica NDA (non-disclosure agreement).

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Per i Soggetti Produttori con una infrastruttura tecnologica complessa viene redatto un

‘Manuale dei processi per la conservazione’, che rimanda al presente Manuale per quanto

riguarda le sezioni standard (es. Struttura organizzativa e Ruoli di responsabilità del

Conservatore, Dettaglio tecnico del sistema di conservazione e trattazione dei pacchetti di

archiviazione, Monitoraggio e controlli del Conservatore), e dettaglia le specificità del singolo

Produttore (es. modalità di versamento o esibizione, tipologie documentali, metadati scelti,

infrastrutture tecnologiche particolari).

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