Manuale 146pag

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OPsonline.it – la principale web community italiana per studenti e professionisti della Psicologia Appunti d’esame, tesi di laurea, articoli, forum di discussione, eventi, annunci di lavoro, esame di stato, ecc… E-mail: [email protected] – Web: http://www.opsonline.it Gestito da Obiettivo Psicologia srl, via Castel Colonna 34, 00179, Roma - p.iva: 07584501006 Capitolo 1 : le radici della psicologia relazionale A. le origini delle teorie sistemiche: 1. radici nella cultura americana anni 50 : tendenza al superamento della settorializzazione : approccio olistico = terreno fertile per sviluppo di nuovi ambiti conoscitivi ( antropologia, sociologia ) : = conoscenza dei contesti socio-culturali. = Studio influenze delle relazioni e organizzazioni famigliari su sviluppo della personalità = spostamento attenzione dai fattori intrapsichici ai fenomeni interpersonali e ai contesti. 2. Impalcatura teorica : la teoria dei sistemi : biologo Von Bertalanffy, anni 30. Bateson : “la struttura che conette” diversi settori della conoscenza nei concetti di sistema , organizzazione, autoregolazione, causalità circolare e equifinalità . = valutare ogni fenomeno nella prospettiva dell’intero, non considerarlo come somme delle parto scomponibili, analizzabili in termine di causa-effetto. = superare un modello meccani statico di causalità lineare che isola e allinea le singole parti di un tutto Modello di causalità circolare . complesse interazioni tra le parti e valutazione globalmente nelle loro connessioni reciproche. Interesse su “ totalità organizzate”. Concezione “organistica” ( complesso globale) = nuovo linguaggio scientifico applicato agli organismi viventi, organizzazioni sociali, macchine, sistemi umani. 3. Prospettiva sistemica : interdipendenza e interrelazione di tutti i fenomeni : un sistema : un tutto integrato le cui proprietà non possono essere ridotte a quelle delle sue parti. = estrarre caratteristiche comuni a tutti i sistemi Sistemi. Miller : “insiemi di unità interagenti tra loro” Prima cibernetica : teorie matematica sulla comunicazione Pensiero olistico di Bateson = processo unificante della conoscenza B. relazioni interpersonali e teorie sistemiche : 1. Onnis : interazione umana si organizza secondo i criteri e modalità di un sistema Introduzione prospettiva sistemico - cibernetica allo studio della famiglia : gruppo di palo alto : Watzlawick, Jackson, Haley, Weakland :continuatori pensiero batesoniano Teorie sulla comunicazione : input/opuput, feed back.

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Capitolo 1 : le radici della psicologia relazionale A. le origini delle teorie sistemiche: 1. radici nella cultura americana anni 50 : tendenza al superamento della settorializzazione : approccio olistico = terreno fertile per sviluppo di nuovi ambiti conoscitivi ( antropologia, sociologia) : = conoscenza dei contesti socio-culturali. = Studio influenze delle relazioni e organizzazioni famigliari su sviluppo della personalità = spostamento attenzione dai fattori intrapsichici ai fenomeni interpersonali e ai contesti. 2. Impalcatura teorica : la teoria dei sistemi : biologo Von Bertalanffy, anni 30. Bateson : “la struttura che conette” diversi settori della conoscenza nei concetti di sistema, organizzazione, autoregolazione, causalità circolare e equifinalità. = valutare ogni fenomeno nella prospettiva dell’intero, non considerarlo come somme delle parto scomponibili, analizzabili in termine di causa-effetto. = superare un modello meccani statico di causalità lineare che isola e allinea le singole parti di un tutto Modello di causalità circolare . complesse interazioni tra le parti e valutazione globalmente nelle loro connessioni reciproche. Interesse su “ totalità organizzate”. Concezione “organistica” ( complesso globale) = nuovo linguaggio scientifico applicato agli organismi viventi, organizzazioni sociali, macchine, sistemi umani. 3. Prospettiva sistemica : interdipendenza e interrelazione di tutti i fenomeni : un sistema : un tutto integrato le cui proprietà non possono essere ridotte a quelle delle sue parti. = estrarre caratteristiche comuni a tutti i sistemi Sistemi. Miller : “insiemi di unità interagenti tra loro” Prima cibernetica : teorie matematica sulla comunicazione Pensiero olistico di Bateson = processo unificante della conoscenza B. relazioni interpersonali e teorie sistemiche : 1. Onnis : interazione umana si organizza secondo i criteri e modalità di un sistema Introduzione prospettiva sistemico - cibernetica allo studio della famiglia : gruppo di palo alto : Watzlawick, Jackson, Haley, Weakland :continuatori pensiero batesoniano Teorie sulla comunicazione : input/opuput, feed back.

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Famiglia : “sistema autocorettivo, stabilmente collegato, tendente all’omeostasi” disagio psichico individuale : una distorsione del comportamento comunicativo. Famiglie organizzate dalla tendenza a mantenere lo status quo : omeostasi Organizzate da regole comunicative e di interazione più o meno rigide. aspetti osservabili del comportamento/comunicazione nel qui e ora : = abbinare un modo particolare di comunicare con una specifica sintomatologia = aiutare le persone a comunicare meglio. 2. Anni 50 : Bateson e il concetto di doppio legame : a. comunicazione disfunzionale tipica delle relazioni diadiche. = spiegare i disturbi psichiatrici maggiori (schizofrenia) in termini di una causalità circolare e logica di interazione fra le parti b. in realtà permane concezione meccanica di causalità lineare : ricercare le cause ultime = condivisione con Bateson del progetto di ricerca su comunicazioni varie ( gioco otarie, comunicazione delfini, ventriloquo col pupazzo, insalata di parole del psicotico..) c. il gruppo non coglie la complessità del suo pensiero : ancorato al modello meccanicistico che si propone di superare : ottica eziopatogenetica come idea guida = una comunicazione disturbata tra 2 individui coinvolti in un legame significativo conduce al manifestarsi della patologia : 1 dei 2 non è in grado di risolvere i messaggi contraddittori inviati dall’altro. 3. Esempio paradigmatico di una situazione di doppio legame . comunicazione madre/bambino. “ti voglio bene” con intonazione e comportamento non verbale dimostrano il contrario : il 2° non riesce a dar senso a tale paradosso. = riferimento teorico inutilizzabile si piano operativo ma ha portato alla luce il possibile impatto negativo della comunicazione disturbata :quelli che pensano alla famiglie come un gruppo con storia caratterizzato dal dipanarsi del tempo di legami significativi 4. Gruppo di Palo Alto : Haley : interazione non solo come situazione comunicativa diadica ma modello descrittivo di un sistema famigliare in cui interagiscono 3 protagonisti. = configurazioni triadiche, triangoli perversi e rigidi Fine 60 : presa di distanza da Palo Alto, nuove influenze ( T strutturale di Minuchin), collocazione nell’approccio sistemico ( privilegia problema individuale presentato ad hoc senza attenzione a storia famiglia di origine). 5. Adozione prospettiva sistemico - cibernetica : = orientamento psicologia relazione verso un rinnovato modello di uomo. = da una visione monadica di un individuo prigioniero dei propri guasti con dinamica tutta interna a immagine di un essere sociale con comportamento comprensibile alla luce dell’organizzazione e del funzionamento del sistema in cui è inserito.

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Aspetto comunicazionale di ogni evento e azione : sintomi come segnale di disagio relazionale dell’intera famiglia : comunica esistenza di un conflitto tra continuità e cambiamento, tra legami di appartenenza/bisogni di individuazione dei suoi singoli componenti. 6. Movimento di pensiero : 1) famiglia e altri contesti interattivi umani come se fossero sistemi 2) ogni comportamento, cambiamento come funzione della relazione : estendo l’indagine a. Watzlawick “fino ad includere gli effetti che tale comportamento ha sugli altri, le reazioni degli altri a questo comportamento e il contesto in cui tutto ciò accade, il centro dell’interesse si sposta dalla monade isolata artificialmente, alla relazione tra le parti di un sistema più vasto..” b. Watzlawick, Beavin, Jackson : concetto dei contesto nello studio delle relazioni famigliari : “ un fenomeno resta inspiegabile finché il campo di osservazione non è abbastanza ampio da includere il contesto in cui il fenomeno si verifica” Contesto : cornice che delimita e conferisce significato a quanto avviene al suo interno. c. Bateson : contesto legato alla nozione di significato : “prive di contesto le parole a azioni non hanno alcun significato” Esempio : occhiolino da un uomo a una donna ( ristorante : tentativo di seduzione. Lavoro : intesa) Contesto : spazio fisico che detta al contempo le regole generali e aspetto di relazione che qualifica comunicazione non verbale e definisce livello di contenuto. d. Cronen : livelli di comunicazione si influenzano costantemente : non è solo il livello di relazione a definire il contesto entro il quale interpretare il livello di contenuto : i contenuti aquistino una dignità relazionale ( possono modificare contesto e diventare marche di contesto) e. Parametri temporali e storici : Angelo : contesto “come una caratteristica in costante evoluzione, mai definita una volta per tutte, ma suscettibile di continue ridefinizioni” = qualcosa che da forma alla nostra esperienza, “luogo di apprendimento” 3) nuovi significati del sintomo : non manifestazione di un disagio individuale ma malessere che si ricollega a un’organizzazione disfunzionale del sistema nella sua totalità. Portatore del sintomo che esprime a nome degli altri membri del sistema, le difficoltà legate alla crescita e all’evoluzione.

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C. le due anime del movimento famigliare : non porta alla definizione di un modello concettuale comune : anni 60 : 1. West Coast nord americana : “puristi dei sistemi” : primi assiomi della comunicazione umana poi la T del doppio legame 2. Est Coast : presupposti diversi da Palo alto : a. prospettiva evolutiva che tiene conto degli aspetti soggettivi e storici dalla famiglia. Formulazione teoriche del movimento sistemico : gruppo di palo alto ( Watzlawick, Beavin, Jackson) Haley, Hoffman, Palazzoli = interazioni/comunicazioni osservabili nei sistemi famigliari : unità sopraindividuali = dinamiche del loro equilibrio e funzionamento b. ridotto in un’unica dimensione : il presente lavoro sulle modalità comportamentali/comunicative in atto ad hoc senza legarle al processo evolutivo : realtà osservata incapsulata in maniera statica e il reale divenire di un sistema. c. Conseguenza : “messa tra parentesi” dell’individuo impenetrabile ( scatola nera) nella sua soggettività ( pensieri, emozioni, motivazioni, aspettative, immaginazione, significati…) = osservazione ridotta a aspetti pragmatici ( armatura in movimento) senza presenza dell’essere umano con un passato, presente futuro, proprio mondo di significati. 3. T del doppio legame . a. impossibilità di attingere al proprio bagaglio emotivo e cognitivo per risolvere una situazione comunicativa contraddittoria = ma importante perché consente di scoprire esistenza di veicoli comunicativi multipli Verbali/non verbali attraverso i quali circolano messaggi contraddittori/congruenti. b. Esempio . manifestazione di gioia verbale con tono vibrante della voce = esclusione dal campo di aspetti soggettivi e storici della famiglia con individuazione di ci modalità comunicativa differenti : la prospettiva sistema acquisisce un’identità autonoma rispetto alla psicoanalisi ( studio delle dinamiche intrapsichiche, privilegio componente verbale della comunicazione) 4. Piano metodologico/operativo : palo alto e Weakland : 30 anni al Mental Research Institute = non lavoro mai con famiglie ma interventi brevi individuali ad orientamento strategico

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Pragmatica della comunicazione umana (W) : bibbia degli operatori famigliari in Europa ( maggiore discontinuità psicoanalitica), meno negli USA ( è noto che a palo alto non si trattano famiglie) 5. Gruppo italiana della Palazzoli : ispira ai puristi dei sistemi, mutazione concetti e linguaggio a. Merito . applicazione teorie sistemiche alla comprensione della famiglia e intervento con il gruppo famigliare congiunto = piuttosto che approccio behavioristico, centrato sull’individuo del gruppo originario di Palo Alto un’eccezione : gruppi di lavoro definiti sistemici che operano in ambito industriale e organizzativo ( scuola, aziende, istituzione di cura) e se clinici non essenzialmente di gruppo famigliare. b. Contemporaneamente alla diffusione della prospettiva sistemica : altri teorici relazionali : = affermare una continuità con la tradizione psicoanalitica : valorizzare lo sviluppo individuale nel seno del famiglia =Zuk, Stierlin, Cigoli. 6. tempo viene reintrodotto nel sistema : a. modello relazionale : tempo non successione di momenti in un ordine rettilineo . 3 dimensioni contemporanee. Grazie all’intenzione il futuro diviene attuale, con l’aspettativa le esperienze passate si legano al futuro nel presente, grazie alla memoria il passato rimane presente b. Gugliemino : “quel che noi siamo lo diventiamo non solo nel tempo ma grazie al tempo e a quello che crediamo vogliamo sia il nostro futuro” = la presenza è in virtù del suo poter essere stato e del suo poter essere 7. Escono dell’ortodossia psicoanalitica ma per ampliarla non negarla a. studio pioneristico della famiglia in termini storici e intergenerazionali = concetti della differenziazione dal Sé individuale dalla famiglia di origine = studio dei processi di trasmissione di immaturità intergenerazionale di Bowen (Georgetown University, Washington) b. Boszormenyi-Nagy e Spark : Scuola Filadelfia : =concetto di lealtà invisibile e debiti/crediti tra le generazioni Framo : approccio intergenerazionale alla coppia Wihtaker : studio miti e salti temporali, interprete dell’allargamento del’intervento relazionale ad almeno 3 generazioni

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c. Minuchin : definizioni delle famiglie invischiate e disimpegnate fondamentali nella comprensione dello sviluppo infantile in termini di storia e conflitti fra le generazioni Ackerman a New-York : bambino come capro espiatorio dei conflitti intra famigliari = nessuno si presenterà definendosi sistemico ma approfondiranno la T di Von Bertanlaffy, il pensiero interdisciplinare di Bateson, e assiomi della comunicazione umana di Watzlawick, Beavin e Jackson. d. Bowen : Family Sistem Theory Munichin : articolo nel I pionieri della terapia famigliare : a proposito della prospettiva sistemico - cibernetica : “ Il linguaggio delle opere di Gregory Bateson, a cui si ispirano sia la MRI che i successivi teorici dei sistemi, orienti gli operatori verso le descrizioni invece che le prescrizioni, ma anche verso le idee e lontano dalle persone e dalle loro emozioni. Crea distanza tra l’operatore e la famiglia come gruppo umano, e sottolinea le caratteristiche dei sistemi e dei pattern ripetitivi.” = matrice culturale di questi autori ancorata alla dimensione psicodinamica e T evolutive 1965 : Psicoterapia Intensiva della famiglia. Da Boszormenyi-Nagy e Framo, Tradotto da Boringhieri Introduzione della Palazzoli . dopo 1° fase di ricerca con ottica sistemica e communicazionalista = superamento di tale modello con riscoperta delle T evolutive e. Molte differenze tra questi pionieri sia teoriche che di intervento : lavorare con la famiglia significa incontrare gruppi famigliari con diverse configurazioni. = attenzione allo studio dell’individuo nei processi di crescita in seno alla famiglia. Genogramma della famiglia : mappa trigenerazionale su cui costruire la diagnosi relazionale e ricerca i percorsi di cura. 8. Soggettività individuale mai messa “tra parentesi” per studiare il sistema della sua totalità a. individuo sollecitato a ricucire antichi tagli emotivi o differenziarsi più chiaramente della proprie dipendenze intergenerazionali = vivere il presente, le relazioni attuali in modo più autentico non gravato da pesi e deleghe intergenerazionali b. Desiderio e curiosità di : - storicizzare i comportamenti - comprende il valore relazionale dei sintomi individuali = riappropriarsi del senso di responsabilità generazionale e individuale in famiglie fortemente disorganizzate = eccesiva enfasi sulla causalità circolare ha rischiato di confondere o negare del tutto.

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D. i concetti di interazione e di relazione: 1. differenza fondamentale che attiene all’oggetto di analisi e di intervento : interazione : parte del comportamento che è osservabile ad hoc relazione : aspetto profondo sottostante all’interazione, non sempre osservabile, cui l’individuo partecipa con le sue emozioni, aspettative, motivazioni : con quanto attiene alla sua soggettività. 2. Anni 60 : due anime della prospettiva relazionale . differenza al piano applicato : “puristi dei sistemi” con Hoffman, Haley, Palazzoli : famiglia come sistema di interazioni, posizione di distanza da ogni tipo di coinvolgimento personale e/o risonanza emotiva. 3. Ackerman, Satir, Whtaker : usare la propria personalità, incluso istinto e creatività come strumenti di valutazione e di intervento nella relazioni famigliari = partecipano alla costruzione di uno spazio condiviso con la famiglia che permmette a ciascuno di crescere nella conoscenza di Sé 4. Profonda trasformazione teorica e pratica : focus si sposta dalla famiglia come sistema di interazioni ai legami famigliari più profondi. = modello sistemico : principale cornice teorica di riferimento nell’approccio alla famiglia = evoluzione, nuovi contributi degli ultimi 25 anni . incontro con altri paradigmi concettuali (cognitivo - costruttivisti,evolutivi, ottica della complessità) = valorizzazione ricostruzione delle storie trasgenerazionali e il recupero del passato, l’importanza del ciclo vitale, della soggettività individuale, dell’esplorazione dei “miti” e dei fantasmi famigliari Onnis :concezione del colloquio relazionale . dialogo e co-costruzione della relazione con il cliente E. sull’intersoggettività dell’osservazione : T sistemiche hanno modificato il nostro modo di leggere la realtà e di cogliere i significati dei nostri comportamenti : 1. elaborazione T sulla comunicazione umana (Watzlawick) Prima cibernetica : passaggio da una causalità lineare a una visione processuale e circolare dei fenomeni umani.

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= promotori : riferimento all’ingegneria delle “scatole nere” ( input/output-output/input): grossa limitazione : aspetti osservabili del comportamento interrativo, osservatore come esterno osservazione : azione a senso unico, esterna e neutrale . conoscenza obiettività della realtà = separazione osservatore/osservato 2. Passaggio alla seconda cibernetica : attenzione su la soggettività individuale a. aspetti semantici, scopi, sistemi di credenze, sentimenti, emozioni, sistema culturale Osservatore diviene parte del sistema osservato : osservazione non è più interazione sistema osservante/sistema osservato ma attività di scambio e produzione di informazione tra soggetti attivi con ruolo centrale dell’immaginazione creativa (Bocchi, Ceruti) b. Nuova T dell’osservazione : in 1° piano relazione osservatore/osservato : = superamento dei concetti di obbiettività e certezza illusori : dimensione soggettiva della conoscenza. c. Crisi del concetto di causalità lineare : principio della relatività e di indeterminazione Heisenberg = osservatore altera costantemente l’oggetto nell’atto di osservazione 3. Osservatore : soggetto con un “punto di vista” e un “riferimento teorico” Oggetto dell’osservazione è la relazione : principio di autoreferenza di Maturana e Varela = iter relativismo tra soggetto conoscente e soggetto conosciuto : si confronta con le esperienze passate ( formazione del proprio Sé), utilizza se stesso come mezzo di conoscenza. T dell’accoppiamento strutturale : cambiamento è “..trasformazione ricorsiva della relazione, attraverso le interazioni successive tra i 2 sistemi” 4. Von Foerster : teorico della cibernetica di 2° ordine : Sistemi che si osservano: = importanza della soggettività : oggettività illusoria perché presuppone separazione osservatore/osservato. Osservatore decide cosa osservare, quale contesto considerare e quale metodo e teoria usare per l’interpretazione. “Ogni descrizione della realtà diventa autoreferente e per arrivare a la conoscenza dobbiamo cominciare a conoscere noi stessi che ci rapportiamo al mondo”

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5. Riscoperta della dimensione soggettiva : evoluzione in termini cognitivi - costruttivisti della concettualizzazione del modello operativo del modello sistemico : presupposti teorici : a) soggetto attivo e non solo reattivo : rappresenta e costruisce la realtà esterna in base a costrutti, premesse, credenze : interazione sociale comprensibile solo se analizzata oltre i suoi aspetti pragmatici - manifesti, con aspetti sottostanti ( più prettamente relazionali). Osservazione : processo dinamico dell’osservazione della realtà basato su l’interazione dei livelli complessi del sistema percettivo, emotivo e immaginativo dell’osservatore e del sistema osservato. = osservatore e soggetto osservato si trasformano reciprocamente. b) scopi, piani, credenze, sentimenti e emozioni si strutturano e si mantengono attraverso l’interazione sociale. c) osservatore recursivamente connesso al sistema osservato : nessuna descrizione è obbiettiva, indipendente dall’osservatore. Ogni descrizione è autoreferenziale perché operazione riflessiva dell’osservatore : obbiettività non raggiungibile e anche processo di reificazione della realtà è operazione dell’osservatore per poter indagare su relazioni interpersonali osservatore entra a far parte della realtà osservata qualità delle informazioni dipende dalla natura del suo rapporto con chi viene osservato 6. scelta relazione come oggetto e luogo di osservazione : - considerare l’uomo all’interno dei rapporti più importanti per la sua crescita - per l’osservatore : avere una struttura mentale e visione del mondo che permetta di * stabilire nessi relazionali tra gli eventi * ricercare la complessità della realtà attraverso continui confronti esperienza propria/degli altri 7. Implicazioni dell’approccio sul piano operativo . a) compito dello psicologo relazionale : osservare il modo in cui singoli componenti attribuiscono significato ed intenzionalità ai rapporti interpersonali in cui sono coinvolti b) osservare : interdipendenza degli stati mentali dei singoli membri della famiglia e le premesse comuni a tutto il nucleo. c) relazione psicologo/cliente : processo di co-creazione di una nuova realtà di significati e di pattern comportamentali che consente alla famiglia di organizzarsi secondo modalità più funzionali. 8. Conclusione :

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decidere di operare col singolo individuo . non impedisce di mantenere un punto di vista : = è possibile parlare di un sistema-cliente facendo riferimento all’intera famiglia, a un sotto sistema, a un singolo membro. Psicologia relazionale : disciplina più adeguata a cogliere i processi di crescita di una persona all’interno dei suoi contesti relazionali. Capitolo 2 : il ciclo vitale e i processi evolutivi della famiglia Hill : 3 condizioni di base di tutti i sistemi sociale : - numerosità - spazio - tempo = sviluppo e i suoi problemi della famiglia hanno a che fare con la questione del tempo A. il tempo famigliare 1. introduzione : a. Vicenda famigliare si costituisce all’incrocio di una molteplicità di tempi interni e esterni, individuali, di gruppo, storici e sociali. b. Tempo della quotidianità : routine e tradizioni, costituito attraverso mediazione tra tempi diversi delle attività in cui la famiglia sono coinvolti. 2. Sistema famigliare ha una propria architettura temporale complessa e singolare : intersecarci di storie individuali, esperienze condivise e legami intergenerazionali tempo che si costituisce a lungo : - le linee evolutive di un passato antico - le linee evolutive di un futuro, speranze nei progetti latenti degli anziani verso nuove generazioni e apporti trasformativi delle nuove. 3. Famiglia ha un passato, un presente e una prospettiva di vita futura : a. elemento differenziale da altri gruppi : nucleo nuovo al’intersezione di 2 storie famigliari : radici in un complesso albero genealogico che influenza la sua storia : = passato della nuova coppia : eventi vissuti e intreccio delle storie delle 2 famiglie d’origine : tracce di questo passato presenti e già segnate linee di un futuro.

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= coppia : punto di incontro delle aspettative e delle attese della generazione degli anziani b. Nuova famiglia in un flusso temporale molto ricco punteggiato e continuamente trasformato dalle nascite e morti e uscite/entrate delle componenti del sistema. 4. Concetto di ciclo di vita famigliare utile e essenziale : visione processuale della famiglia = punto di vista della struttura, delle posizioni assunte dai membri, del contenuto delle relazioni Saraceno : Correlazione fattori di cambiamento (evoluzione individui) e fattori legati ai compiti del gruppo famigliare come sistema. 5. Processo evolutivo famigliare : avanzamento nel tempo verso nuovi stadi di crescita e di sviluppo = integrazione del nuovo col vecchio, dell’orizzonte futuro con vissuto e esperienza passata. B. il ciclo di vita : la famiglia come sistema che si modifica nel tempo : 1. ciclo vitale della famiglia : modello teorico di riferimento dello sviluppo spazio-temporale : a. fasi evolutive prevedibili famiglia come sistema vivente : sviluppo per stadi, “epoche” : - periodi di plateau : stabilità strutturale - transizioni : profonde trasformazione psicologiche e strutturali b. Minuchin : periodi di equilibrio e adattamento ( padronanza di funzioni e capacità appropriate) e squilibrio : salto verso nuovo e più complesso stadio, nuove funzioni e capacità c. Ciclo di vita : processo di continua ristrutturazione della trama dei rapporti tra i suoi membri Fasi : eventi naturali che portano cambiamenti nell’organizzazione del sistema famigliare Ogni tappa : una situazione nuova che mette in crisi le vecchie modalità di funzionamento = richiedendo un nuovo assetto famigliare ( Malagoli, Togliatti, Telfener) d. Sistema complesso con stabilità dinamica non necessariamente tesa alla conservazione dello stato attuale ma in grado di perseguire un’evoluzione : processo integrato di perdita di equilibrio e riorganizzazione verso un nuovo ordine di equilibrio instabile. 2. Tappe : Hill e Cigoli; Haley; Carter e Mac Goldrick : 6 stadi Scabini : 5 stadi con modello di Carter e Mac Goldrick

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Eventi significativi : nascite, morti, separazioni, unioni, inclusioni, esclusioni dei membri : cambiamenti strutturali : esempi : - separazione dalla famiglia di origine, formazione nuova coppia - nascita figli - crescita e svincolo figli - invecchiamento e separazione coppia genitoriale per causa morte = momenti critici fisiologici (propri del suo sviluppo) Altri non caratteristici dell’evoluzione famigliare e non previsti : 3. terminologia di Terkelsen : 2 tipi di eventi che spingono al passaggio di una nuova fase : - normativi attesi : prevedibili che accadono regolarmente e innescano periodiche trasformazioni globali della struttura ( cambiamenti di status degli individui) - paranormativi : inattesi o difficilmente prevedibili : moltiplicano le modificazioni della struttura relazionale del sistema famigliare : separazione, divorzio, morte improvvisa, malattia di un membro..) 4. Ogni fase : a. svolgere determinati compiti evolutivi : - richieste interne dai membri - richieste esterne del contesto socio-culturale = modificazioni ruoli, funzioni, nuove modalità relazionali, legami di lealtà, rinegoziazione del rapporto autonomia/dipendenza ( livelli di intimità, distanza e vicinanza) b. Situazioni critiche : = particolare sforzo per ripristinare una funzionalità famigliare nel minor tempo possibile. b. capacità di analizzare la situazione e elaborare nuovo modelli di funzionamento e della gestione nella situazione concreta. Tollerare la momentanea disorganizzazione. = riuscire a garantire soddisfazione esigenze dei membri di valorizzazione e di contenimento che aveva contribuito alla sua coesione e funzionalità Capacità di superare momenti di crisi . ruolo importante dei rapporti con la famiglia allargata e con ambiente esterno. c. Famiglie hanno modi diversi di affrontare situazioni simili o risultati diversi con stesse modalità Più di un evento stressante : vulnerabilità e effettiva capacità rigenerative influenzate da come vengono vissute e interpretate situazioni critiche . 5. entità dell’evento critica determinato da: - le sue caratteristiche - della loro interazione - del significato a loro attribuito - del momento in cui si verifica.

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Superamento momenti critici legato a qualità e intensità e grado di “minaccia” a loro attribuiti e a risorse che famiglia è in grado di mettere in campo. 6. famiglia non riesce ad attuare il cambiamento, si blocca a una tappa del ciclo vitale : interruzione evoluzione : = disturbi, espressione di una disfunzione momentanea e contemporaneamente manifestazioni di un tentato rinnovamento. 7. Utilità del modello del ciclo vitale : identificare la fase e osservare il cambiamento e la riorganizzazione nel passaggio da una fase all’altra. 8. Stress legato a queste trasformazioni costituisce un potenziale di sviluppo e non un agente distruttivo : a. crisi del cambiamento evolutivo quando ingresso in regioni sconosciute o inaspettate : = periodo di transizione con confusione e disorganizzazione : 2 tendenze opposte : - desiderio di tornare indietro verso situazioni note e familiari : stabilità e sicurezza - aspettativa della conquista di nuove possibilità ricche di potenziali positivi b. Possibilità di scelta : sbocchi regressivo/evolutivo : = eterogeneità della risposta allo stress dipende dai significati attribuiti all’evento = stesso evento può risultare occasione di crescita e sviluppo della creatività o portare a effetti disfunzionali. 9. Visione temporale della famiglia conferisce al termine “crisi” un significato positivo a. evento critico apre una fase di disorganizzazione . separazione, decisione, scelta = la famiglia si separa dello stato precendente e non ha ancora acquistato appieno comportamenti e modalità di relazione adeguati all’evento. b. Evento “oggettivamente” definibile e ruolo automatico = automaticamente padre alla nascita del figlio Acquisizione psicologica e integrazione nuove modalità comportamentali con le vecchie : processo rioganizzativo complesso Aspetto di crisi univoco e segna inadeguatezza delle precedenti modalità di funzionamento c. Crisi : momento iniziale che imprime allo sviluppo una nuova direzione, ripresa della crescita verso livelli di differenziazione più elevati. = primo atto di una nuova fase maturativa che contiene il massimo potenziale di cambiamento. 10. Quadro più complesso : Cartyer e Mac Goldrick : = stress legato alle fase evolutive del ciclo vitale si intreccia a quello trasmesso a livello trans generazionale e con quello legato a cause esterne

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= incroci di circostanze rendono più vulnerabile l’asserto della struttura famigliare = dipende dalle risorse interne e capacità di superare l’inevitabile momento di crisi e di difficoltà Ogni famiglia fa fronte al problema in modo singolare : infinita varietà di strategie e soluzioni attribuendo un particolare significato all’evento, alla grandezza dello stress e allo stile di risposta. 11. Il regolare succedersi delle fasi considerato fattore di normalità . a. possibili ritardi/accelerazioni nello sviluppo = ritmo interno della famiglia rispetto alle richieste di ristrutturazione o di cambiamento evolutivo = percezione di normalità da parte della famiglia stabilita in base al significato attribuito agli eventi stressanti : lungo e complesso processo di significazione che rispetta la coerenza della storia multigenarazionale. b. Ogni fase riguarda almeno 3 generazioni : = esiste un ruolo complesso che distingue ogni membro = processo famigliare in una dinamica temporale lineare, complesso con interconnessioni tra generazioni. Generazione si sta avvicinando alla vecchiaia, la seguente nello stadio di nido vuoto, la 3° con l’essere adulti e formazione della coppia, la 4° con processo di diventare nuovi membri del sistema = ogni eventi, nelle condizioni normali di vita, ha un impatto diverso sulle persone che vivono diversi ruoli con conseguenze diverse. 12. Sintesi : atteggiamenti, credenze e miti trasmessi da una generazione all’altra esigono impegni di lealtà che si incrociano, sommandosi e scontrandosi con gli eventi significati della famiglia nucleare. = tempo famigliare non ha un inizio né un fine e non può quindi coincidere semplicemente con il ciclo vitale di una sola famiglia. C. Dimensione plurigenerazionale del ciclo di vita familiare: 1. nascita non è uno salto nel vuoto : un mondo che esiste da prima e indipendente da noi che ci accoglie : una rete, gettati in un libro in cui ci sono già altri personaggi ed altre storie = una realtà in cui le regole sono già parzialmente scritte = presenza cambia la trama ma non può prescindere dalle pagine che precedono entrata in scena. 2. Storia di ogni famiglia : complesso e singolare “intreccio di storie individuali, legami intergenerazionali ed esperienze condivise” che si susseguono nel “ perpetuarsi delle generazioni”

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L’arco temporale non è limitato e si estende da un passato di 1-2 generazioni precedenti ad un futuro ricco di nuove attese nei confronti delle successive. 3. Importanza della famiglia estesa : convivono diverse generazioni. a. Famiglia odierna frammentata in molteplici nuclei : “ la funzione coesiva del tempo non perde la sua significatività” : storia famigliare tenuta insieme da “fili invisibili” che contengono passato, presente e futuro. = ribadiscono appartenenza di tutte le generazioni a un unico tempo famigliare = ogni individuo padrone e artefice della propria storia individuale ma sottoposto al’influenza della storia intergenerazionale. = nasce in una porzione definita e chiamato a rispondere ad aspettative e ruoli, a sottostare inconsapevolmente ai processi che dirigono la trasmissione intergenerazionale di norme, valori, comportamenti b. Ogni tappa del ciclo vitale individuale : mutamenti nell’asseto relazionale che coinvolgono gli altri comportamenti della famiglia : 4. costruzione propria identità di adulto : modificazione significati attribuiti al ruolo e funzione dell’adolescente in famiglia : cambiare il modo in cui :

- l’adolescente si percepisce e percepisce gli altri - si percepiscono e lo percepiscono i famigliari

5. ridefinizione del reciproco modo di rappresentarsi non è uno “salto nel buoi” : osservare una famiglia nell’arco di 3 generazioni : = i membri più anziani condividono con le ultime generazioni una storia che ripropone ciclicamente agli individui alcuni nodi da scogliere : modalità in cui vengono affrontate le vicissitudini esistenziali : = nascita figlio, perdita congiunto, passaggio adolescenza/età adulta = fasi evolutive che le famiglie d’origine hanno già attraversato : un esperienza trasmessa e “ricapitalizzata” nella famiglia di nuova formazione. Individuo : depositario di significati riguardanti modelli di rapporto appartenuti ai nonni e trisavoli 6. Boszormenyi-Nagy e Spark : ripetitività di alcuni eventi famigliari nelle diverse generazioni = regolarità e esistenza di “modelli di rapporto multigenarazionale facilmente riconoscibili” = interiorizzazione di regole inespresse presenti nel sistema, sviluppo della lealtà nei loro confronti trasmissione da una generazione all’altra : “ per poter essere un membro leale del gruppo si debba interiorizzare lo spirito delle sue aspettative e disporre di un insieme di atteggiamenti specificabili per obbedire alle ingiunzioni interiorizzate.” 7. Ogni relazione influenzata dalla lealtà e dal rispetto per la storia multigenearzionale :

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a. adulto che dispensa cure e attenzioni diventa creditore di una serie di “debiti” che il figlio dovrà saldare. = debito esistenziale dei figli verso i genitori : il fondamento della connessione intergenerazionale = il conto tra genitori e figli resta aperto. b. Legame coniugale : passo decisivo verso lo svincolo dalla propria famiglia di origine = nuovi vincoli di lealtà che si formano nei confronti del coniuge vissuto come slealtà verso i genitori c. Lealtà orizzontali e verticali che si intersecano tra loro : = fondamentale bilanciare e rendere compatibili i vecchi e nuovi impegni = non creare conflitti fra i diversi livelli. d. Coppia : punto di incontro tra ciò che è stato trasmesso e ciò che a sua volta trasmette. Mettere al mondo un’altra generazione : restituzione alla generazione precedente di ciò che si è ricevuto. D. I miti famigliari come espressione e veicolo della cultura famigliare : 1. storia della generazioni precedenti trasmette significati non in modo diretto e consapevole a. attraverso mediazione dei genitori : ricordi, abitudini di vita e modo di rapportarsi ad altri significati = informazioni su relazioni passate e valori acquisiti = continuità storica ed evolutiva tra i significati che contraddistinguono modelli relazioni del passato / attuali b. Identità culturale di un famiglia : sistema di valori ideo-affetivi modellato nel tempo da più generazioni riguardante comportamenti e aspettative che caratterizzano l’esercito del ruoli e modo di affrontare determinati eventi significativi. c. Tempo famigliare presente individuato attraverso la fase evolutiva che la famiglia sta sperimentando in quel momento d. Contenuto determinato dal riferimento a modelli relazionali passati che incidono nel svolgimento dei compiti evolutivi.

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2. Modello normale della famiglia : base della condivisione di un immagine idealizzata : il mito a. elemento di coesione e matrice di conoscenza Mito famigliare : modello interpretativo della realtà con funzione prescrittiva b. Adesione al mito garantisce integrazione famigliare : trasmissione modalità di comportamento relazionale, valori, ruoli e finzioni. = potere decisionale nel definire i significati e stabilire direttive future c. Situazioni con elevato grado stressante : = normalizzazione e ridefinizione da parte dei membri della famiglia. 3. Miti : porta d’ingresso. a. Famiglia : micro cultura ma cultura rimane confinata nell’ambito di una dimensione privata e non necessita forme divulgative b. Canali comunicativi par trasmissione dell’informazione necessitano un’osservazione molto attenta e scrupolosa = mitologia si veicola attraverso comunicazioni verbali/non verbali poco rigidamente codificate e molto efficaci c. Mito famigliare : uso meno preponderante dell’immaginario e del fantastico. Legame più stretto col reale : non manifestazione attraverso particolari simbolismi ma attore di messaggi importanti che vanno oltre il contenuto manifesto. d. Privo d’interesso sapere se contenuto manifesto è vero/falso : attenzione sulla funzione di trasmettere significati tramite un materiale “significante” condiviso. Esempio dello zio libertino : immagine consueta per molte persone e. Formazione di un mito legata all’esaltazione nel tempo di alcuni aspetti di un oggetto/evento/storia e accantonamento di altri che rendono più dispersivo il messaggio = personaggio mitico mantiene caratteristiche assolute. Immagine assume connotazioni ancor più iperboliche e meno soggetta a correzioni : aneddoti e fatti = ogni informazione non aderente viene trascurata nel tempo e quelli più adatti ricordati. f. Mito come la fiaba si costruisce su una rete di eventi di personaggi, ruoli, contenuti simbolici collegati tra di loro = elementi organizzatori che hanno particolare importanza nel tracciare un tema o trama. 4. Prodotto da un’attività : un pensiero collettivo :

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a. processo di scelta all’interno di una numerosa seria di informazioni operato da più persone = cristallizzazione di alcuni idee intorno a fatti, ogetti, personaggi o relazioni fra essi. = idee che non riguardano oggetto mitico in se ma l’insieme dei sogetti che hanno contribuito a mantenere in vita il mito b. concentrazione sui contenuti simbolici e ideo-affetivi che appartengono a più generazioni = hanno reso possibile la costruzione del mito e il suo mantenimento nel presente c. Valori alternativi all’edonismo sono ricorrenti nell’universo simbolico di questa famiglia : impersonati da personaggi femminili o famiglia forme un fronte compatto contro lo zio. d. Semplificazione cogliere connessione tra i valori rintracciati nel mito e la trama di significati (copione relazionale) che delinea ruoli ricoperti da ciascuno all’interno della famiglia. = ogni individuo trova nell’universo di valori famigliari e nei suoi miti una peculiare collocazione, funzionale alla soddisfazione dei suoi bisogni primari e al suo equilibrio psico-affetivo. e. collocazione si esplicita nella voce, sguardi, comportamenti : riconosciuta ufficialmente dal resto del gruppo = siamo tutti dei personaggi mitici nelle mostre famiglie 5. Mito non ha alcun valore di attribuzione personale : a. un significato interpersonale importante = per creare un mito, necessario il patrimonio fantastico di un’intera rete di rapporti dispiegata nel tempo. b. il fattore tempo è fondamentale : attraverso di esso che una struttura narrativa acquista la caratura e la forza persuasiva del mito. = ciò che resiste nel tempo sembra non avere un origine storica e assume delle valenze universali per chi ne è testimone. c. Caratteristica rafforzata : mito si incarna in aspetti molto concreti della realtà : si impone come qualcosa proveniente dal’esterno e quindi “oggettivo” : forza stabilizzante l’identità del gruppo. 6. Stabilità con congelamento nella ripetizione dell’intero processo evolutivo.

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a. Patrimonio mitico potenzia il motore di tale sviluppo : portavoce di una storia ricca di valori matrice d’identità : fonda la sicurezza necessaria a avviare i cambiamenti. Valori nodali e configurazione degli oggetti mitici si modificano nel tempo assicurando una stabilità culturale di base. b. Differenza di una storia compiuta : mito si colloca dentro una serie di relazioni in continua evoluzione che ne modificano il significato : nuove connessioni o divergenze dal significato originario 7. Caratteristiche dei miti :

- ridondanza dell’oggetto mitico : riproposizione nel tempo del mito e ripetizioni interne - storicità dei miti : appartiene a più di 1 generazione : sacralità e valore universale

= capacita di resistere ai continui mutamenti degli eventi storici : segno della loro attendibilità

- uso del concreto - rappresentatività : apparente semplicità ma sintesi gran parte della cultura del gruppo-

famiglia : rappresentare le cose che contano, visione condivisa della realtà sulla la quale è costruita l’identità dei singoli ( ciascuno ritrova nei miti una chiave di lettura delle esperienze personali e del senso di vita)

mito trasmette un codice che permette di produrre sapere della’osservazione e interpretazione del reale : immagine indelebile nella mente di tutti famigliari 8. I valori mitici : ostacolo o risorsa nel processo di individuazione: a. appropriazione collettiva dei miti : favorisce continuità nel tempo di temi culturali rafforza legami di interdipendenza ideo-affetiva tra i membri del gruppo condividere un mito : assicurare all’individuo la possibilità di collocarsi all’interno di una nicchia protettiva e alla famiglia un identità culturale. b. Rassicurazione sensazione dell’essere parte di ma anche usati per affermare il desiderio di proporsi come entità singole. Momenti di transizione : battaglie più dure combattute sul terreno dei miti famigliari = attaccati da un componente dalla famiglia che segnale un disagio rispetto a un modo di appartenere non soddisfacente. c. Personalità si forgia all’interno di un duplice processo di continuità e di crescita : rinegoziate costantemente il bisogno di appartenenza con l’esigenza di separarsi e rendersi autonomo

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9. Miti famigliari : appoggiano e ostacolano tale processo = elementi di mediazione e scambio tra individuo e famiglia = modello di valore e funzione prescrittiva . meccanismi di lettura, classificazione, interpretazione della realtà Ciascuna famiglia conserva la differenza con l’esterno mediante segni distintivi ben riconoscibili = componenti si trasmettono un patrimonio che li accomuna 10. Rapporto dinamico tra sviluppo e stabilità del sé : a. scontro esprimere nuove parti di se stessi/bisogno di mantenere inalterata propria funzione = modo in sui la cultura familiare viene ammessa a far parte del mondo personale : forma di sapere condiviso assimilata, elaborata e fatta propria : una grande risorsa = processo molto difficile con crisi con ambivalenza tra lo “stare dentro” e lo “stare fuori” b. Aspetti di vincolo prevalgono su quelli di risorsa : squilibrio tra distanza e vicinanza si accentua troppo per adesione critica ai valori famigliari : inglobati come sono : corpo di conoscenze estranee e contrarie ai bisogni di individuazione del sé c. Accettazione di miti, valori e aspettative famigliari rassicura i singoli dalla paura dall’abbandono e dell’isolamento = piacere dell’approvazione e del senso di appartenenza, carenza di questi elementi coesivi mina alla base sicurezze fondamentali = limita lo sviluppo : gamma più ristretta di possibilità 11. Elaborare il mito familiare : a. avere la possibilità di - distanziarsi, di separarsi da ciò che è in esso rappresentato - accettarlo e farlo proprio per le parti che non contrastano con ricerca di un identità autonoma = vicissitudini separazione-unione agli altri membri b. questo “uscire-entrare”, “separarsi ed appartenere” permette a ciascuno di : - affermare la propria individualità acquisendo un posizione di Io rispetto al sistema dei valori familiari - sentirsi libero di rientrare a far parte del gruppo senza sentimenti di colpa o di tradimento da parte sua e senza che il gruppo famiglia lo rifiuti come diverso. c. Apprendimento e condivisione di codici sempre all’interno rete di relazioni trigenerazionali

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= inizia nella formazione dell’identità Famiglia come nucleo sociale : luogo più significativo dove costituire il proprio Sé e contesto dove sperimentarsi come persona che si differenzia attraverso il rapporto con i propri familiari ( come una figura rispetto allo sfondo) 12. Differenziazione del Sé : a. Jung : “seguire non la propria strada ma la convenzioni”, “non sviluppano se stessi” = “una dimensione collettiva, a spese della propria interezza” b. Bowen : “i miti, le mistificazioni, i ricordi e le opinioni influenzate dall’emotività, è difficile riconoscere il sé” “ quando si ricostruiscono fatti vecchi di 1 secolo o 2, è più facile superare i miti ed essere realisti.” c. risale molto indietro per ricostruire la storia familiare per trovare nel passato indizi e relazioni col presente : studio mira a differenziare l’individuo dalla “massa dell’Io familiare” 5 figli, borghesia rurale del Tenesee. 1937 : laurea in medicina ( esperienza da ufficiale medico durante la guerra : avvicinamento alla psichiatria d. Menninger Clinic di Topeka : figli schizofrenici con le madri 1954 : National Istitute of Mental Haelth NIMH di Washington : ricovero intere famiglie e. Lavoro con coppie madre-figlio e altri familiari : rapporti diadici sono scindibili : = parte di un triangolo, campo relazionale i padri sono comunque inclusi. 13. Concetto di massa indifferenziata dell’Io familiare : a. indice di fusione emotiva nella famiglia impedisce il mantenimento di un punto di osservazione obbiettivo da parte dei membri non in grado di definirsi rispetto agli altri. Processo di svincolo, lavoro di auto definizione e individualizzazione differenzazione b. Processo avviene al livello delle relazioni attuali tra componenti di un nucleo famigliare Si attua sul piano delle rispettive famiglie di origine : conquista di una libertà e della conoscenza all’interno di un sistema di relazioni aperto e flessibile. 14. Differenziarsi : impegno per tutto l’arco del’esistenza con ostacoli e influenze : sistema emotivo della famiglia nucleare ( clima delle famiglie di origine) - processo di triangolizzazione

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- processo proiettivo familiare - grado di separazione emotiva dalla propria famiglia di origine 15. Famiglia di origine : risorsa nel lavoro con le coppie e con le famiglie = idea che forze transgenarazionali hanno un influenza critica sulle relazioni attuali. Canevaro : “difficoltà nella vita di coppia come sforzi riparativi per correggere padroneggiare, rendere innocui, elaborare o cancellare antichi paradigmi relazionali che provengono dalla famiglia di origine” 16. Bowen : “allenamento” : lavoro di aiuto e supervisione : a. scopo fondamentale : definire la sua famiglia di provenienza 1967 : programma formativo : ritorno a casa sistematico :”Si tratta di una specie di missione che richiede molto tempo.. lo sforzo di diventare un migliore osservatore e di imparare di più sulla famiglia riduce la reattività emotiva e questo, a sua volta, aiuta a divenire un miglior osservatore.” b. Tornare indietro : effetto riconciliatorio e permette di andare aventi in rapporti più significativi con una più matura realizzazione del proprio Sé. 17. Concetto di scale di differenziazione : Bowen: a. classificazione dei livelli di funzionamento umano in un unico continum = da la fusione estrema : appendici dipendenti dalla massa dell’Io genitoriale, nel corso della vita cercano altri legami di dipendenza da cui prendere in prestito sufficienza forza per funzionare. b. alla completa differenziazione del proprio Sé : maturità emotiva completa, “che non ho mai visto nella mia pratica clinica e che raramente incontro nelle relazioni sociale e professionali” c. livelli più alto del funzionamento umano : rapporti differenziati emotivamente sul piano personale con la propria famiglia di origine, beneficio anche per la famiglia nucleare. d. Prospettiva, obbiettivo per la famiglia : aiutare i propri membri a migliorare il livello di differenziazione del Sé nel raggiungimento del complesso equilibrio tra appartenenza e separazione. 18. Taglio emotivo : a. Framo : “ La maggior parte della gente va dicendo per anni ad amici, terapeutici e coniugi quello che avrebbe dovuto dire a genitori e fratelli e non ha mai detto…” b. Ricerca equilibrio appartenenza/separazione per tutta la vita

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= intrappolai in modelli ripetitivi di relazioni in particolare quando si affrontano nuovi compiti di sviluppo = appartenenza/ separazione a volte vissute soltanto come esclusione reciproca Brusca frattura : illusione di un autonomia e individuazione c. Taglio emotivo : = separazione fisica/emotiva prematura e traumatica dai vincoli e dagli affetti famigliari = condizione di estraniamento che preserva dal confronto o dalla risoluzione dei conflitti d. Modalità relazionale produce arresti evolutivi e sentimenti di incompletezza affettiva in età adulta = fonte di disagio e malessere ai livello dei rapporti di coppia e tra genitori/figli e. Situazione emotiva descritta da Bowen : = frattura nei processi di appartenenza affettiva e storica alla proprie figure di accadimento = brusca interruzione rapporto genitore/figli = distanza emotiva grazie a meccanismi interni, distanza fisica o combinazione f. Potere conquistare l’indipendenza andandosene di casa : destinati a ripetere gli stessi meccanismi cercando legami di tipo compensatorio che riempiono i vuoti che si portano dentro. g. Espressione del taglio emotivo : negazione dell’intensità del’attaccamento emotivo non risolto ai propri genitori = adolescenti, pseudo - separazione con negazione della dipendenza emotiva dalla famiglia e contrapposizione netta a tutto quanto può essere associato ad essa h. Condizione del sradicamento : processi migratori di tante famiglie = stato di inquietudine esistenziale 19. Unica soluzione per raggiungere la posizione Io : = riconnettersi al momento in cui il taglio è avvenuto : = ricostruzione attiva dei legami intergenerazionali e elaborazione attiva delle perdite che vanno comprese e fatte proprie = ritorno a casa che Bowen aveva più volte attuato per riconnettersi affettivamente a un genitore o un fratello “distante” E. Il figlio cronico : adulto resta bloccato nella posizione di figlio in una fase di sviluppo personale 1. Williamson :

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a.“intimidazione intergenerazionale” arresta il processo di acquisizione di “autorevolezza personale” per raggiungere maturità psicologica. Esistenza di uno nuovo stadio all’interno del ciclo vitale della famiglia : compito : “superare il confine gerarchico esistente tra adulti, genitori giovani e genitori anziani ormai diventati nonni.” = più flessibili i ruoli e le funzioni di genitore e figlio all’interno di una famiglia. b. Meccanismi di negazione nel tentativo di mascherare eccessiva dipendenza, giustificata come dovuta = simbolico tributo per manifestare la lealtà all’appartenenza con relativa accettazione di regole, mandati, miti, prescrizioni familiari. = lealtà sentita nei confronti della generazione e percezione di essere in debito causa di disfunzioni sociali, coniugali e familiari c. “autorità personale” nella famiglia di origine : incoraggi ad assumere responsabilità della propria vita piuttosto che restare vittime del passato e di ruoli ad esso legati. 2. Allargare campo di indagine con 3 generazioni : a. far cadere luoghi comuni = generazione anziana non può sopravvivere senza mantenimento della dipendenza affettiva di un figlio = “la generazione adulta può offrire un sostegno ai genitori anziani senza tuttavia assumersi la responsabilità emotiva o farsi carico del loro benessere, della loro felicità e della loro sopravvivenza.” b. Processi di dipendenza reciproci ma annullati da un movimento attivo e autentico dell’adulto che la generazione anziana deve limitarsi ad accettare. Rottura del legame da parte del genitore vissuta come abbandono 3. Rinegoziazione dei rapporti di potere : a. un’autentica maturità, prova conclusiva nella condizione di figlio : = per diventare adulto accettare di sperarsi e ridefinire la propria relazione col genitore parlando da adulto e non soltanto da figlio. = “l’essenza della maturità consiste proprio nel non aver più bisogno di aver genitori.” b. Stabilire con i genitori un rapporto di reciprocità : umanizzarli = “conoscere direttamente le persone che stanno dietro i ruoli … è l’esperienza primaria che crea parità tra le generazione e fa scomparire l’intimidazione intergenerazionale.” c. Raggiungimento :

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= vantaggi nella relazione di coppia per affrontare il ruolo di genitore e nella professione. d. Deterioramento rapporto di coppia : = non riusciti a difendere lo spazio di coppia dall’intrusione della famiglia d’origine = riferiti vissuti da invasione ma sempre una dipendenza eccesiva dell’adulto e incapacità di attuare un effettiva separazione dalla propria famiglia di origine a facilitare la cosiddetta “intrusione” Richiesta di baby sitting ai nonni ; genitori troppo impegnati incapaci di assumere una chiara posizione di persona matura preferisce scappare dando in ostaggio i propri figli ai nonni come forma di compenso affettivo.

Capitolo 3 : evoluzione del sistema famiglia : consolidamento di nuove forme familiari

A. premessa :

1. introduzione : a. Durkeim : trasformazioni che investono la famiglia contemporanea b. Storia umana : repertorio di modi di organizzare e attribuire significati alla generazione e alla asessualità, all’alleanza tra ruoli e tra individui. = infinito repertorio di modalità per costruire famiglie 2. Impossibilità di ricostruire una vicenda unitaria della famiglia : a. varietà di forme famigliari = relazione famiglia/società : legame stretto : variando il tipo di società variano anche le strutture e le funzioni della famiglia stessa. Mondo contadino patriarcale :estesa ed economicamente sufficiente Società industriale : nucleare o coniugale inserita in un piu vasto contesto socioeconomico e culturale b. Forgiata dalle nuove strutture economiche : “locus” fortemente compenetrato con tutti gli ambiti di vita esterna che ne plasmano la struttura più intima Espressione dei cambiamenti della società e attore della definizione dei modi e dei sensi del mutamento sociale. 3. Complessità del fenomeno familiare :

- radici nella zona latente del sociale - consistenza dalle relazioni che i singoli individui intrattengono

= come tutte le relazioni, un numero indefinito di variabili

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= prodotto dell’interazione reciproca tra ordine del mondo vitale e ordine del sistema sociale 4. Rapide e profonde trasformazioni economico-sociali : a. ripercussioni su demografia : = evoluzioni sullo sviluppo quantitativo delle famiglie, la loro struttura e ruolo nella società Italia fa coesistere tradizione e mutamento : b. tendenze / comportamenti collettivi degli europei : radicalizzarsi di questi comportamenti

- bassa natalità - riduzione della nuzialità - frammentazione della coppia

c. bassa diffusione di questi : - convivenze - nascite fuori dal matrimonio - seconde nozze

d. specificità della situazione italiana : persistenza di una struttura famigliare di tipo tradizionale : = forti legami solidaristici ( articolate relazioni con parentela esterna al nucleo) = stabilità ( lunga assenza dell’istituto del divorzio e scarsa propensione della donna ad avere attività lavorativa extradomestica) 5. Evoluzione delle strutture famigliari sul cammino della nuclearizzazione : Italia : ritardi e il permanere di cospicue quote di famiglie estese Fattori motivazionali, strutturali e socio economici Comunque piena assimilazione dell’Italia nel panorama internazionale. 6. Ultimi 50 anni : processo di trasformazione della famiglia nelle forme interne e esterne : = maggiore complessità, differenziazione e frammentazione Maggiore fragilità, incertezze, timori ma rimane sistema di reti di solidarietà sulle le quale si continua ad investire e a costruire il proprio senso di identità ed appartenenza Mutamenti ed effetti sul ciclo di vita della famiglia e sul rapporto fra generazioni.

B. Cambiamenti demografici e nuove forme di famiglia : a. punto di vista socio demografico : Italia ha il più basso numero di figli per donna giovani lasciano più tardi la famiglia di origine meno convivenze senza essere sposati meno divorzi

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b. recenti trasformazioni : fenomeni demografici :

- rinvio della nascita del 1°genito - calo della fecondità nei 1° anni di matrimonio - innalzamento dell’età media delle madri alla nascita del 1°genito ( soprattutto al Nord) - caduta delle nascite di ordine superiore a 2

c. indicatore demografico : crisi della nuzialità calo del numero di matrimoni : fragilità dell’unione coniugale = passaggio da un unico modello di famiglia a una pluralità di forme famigliari d. Indagine ISTAT Multiscopo 1998 : panorama dei tipi di famiglia

- aumento delle famiglie uni personali : persone sole o con altri membri non parenti - aumento delle coppie senza figli - diminuzione delle famiglie nucleari ma rimane la forma più diffusa - diminuzione considerevole delle famiglie estese e allargate

e. declino del matrimonio

- calo delle nascite - diffusione di una molteplicità di tipi di famiglie

= realtà concrete Altri cambiamenti : emergere di nuovi forme familiari ( adottive, coppie omosessuali, famiglie immigrate e miste)

C. Famiglie monogenitoriali : = consistenza numerica, problematiche relazionali e sociopolitiche. 1. Non sono un fenomeno nuovo : traevano origine da morte precoce di uno dei coniugi, emigrazione uomini, donne nubili incinte abbandonate realtà attuale : scelte volontarie degli individui, aumento riconducibile alla fragilità del legame coniugale ( separazioni, divorzi, stili alternativi di vita) 2. Italia : a. coesistono elementi di tradizione e di modernità = quota di famiglie con un solo genitore è più bassa anche se in crescita = separazioni, divorzi, nascite volontarie fuori dal matrimonio non raggiungono dimensioni degli altri paesi b. Ragioni economiche, sociali e culturali : ritardo del processo di modernizzazione

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= età dei genitori soli più elevata ( peso della vedovanza e separazioni avvengono più tardi) Ringiovanimento di madri e padri soli : calo vedovanza , aumento genitori mai sposati, diminuzione età alla separazione. c. Femminilizzazione di questi nuclei famigliari : 80% = rischio : condizioni economiche e sociali svantaggiate, posizione sfavorevole delle donne nel mercato del lavoro e dell’assunzione esclusiva della responsabilità di cura verso i figli. 3. Problematiche : a. i figli restano con la madre : = giudici privilegiano affidamento materno e accordo della maggior parte dei coniugi in separazione consensuale = un orientamento culturale generalizzato che delega la madre i compiti di allevamento e cura dei figli = mutamenti sul normale svolgimento della vita famigliare e del suo ciclo evolutivo b. Nuovo ruolo dei padri ma i grandi assenti dalla scena Divorzio : evento critico sul piano economico e sociale e psicologico : = equilibrio psico-affetivo, adattamento sociale e scolastico, forte conflittualità tra genitori 4. Prevalenza di nuclei monogenitoriale materni incide sulla qualità relazioni genitore/figlio : non realizzata compresenza educativa di aspetti fusione e protettivi (materni) e emancipativi e di norma (paterni) :

- relazioni di eccessiva dipendenza e fusionalità ( bambini piccoli) - troppo disinvolta emancipazione ed autonomia, assunzione del ruolo “parentificato” (ado) -

5. famiglia d’origine offre l’aiuto maggiore : = sostegno economico e di servizi (lavoro domestico, cura dei bambini..) = duplice compito delle madri : figli dei genitori soli convivono di più con i nonni = dopo separazione, donne tornano a vivere con la famiglia di origine e madri nubili mai allontanate Convivenza con altri parenti frequente : affidamento abituale del bambino a amici, vicini, personale pagato. Contributo della famiglia estesa importante ma difficoltà : = ritardo nei processi di emancipazione del nuovo nucleo

D. Famiglie ricostituite :

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esempio atipico del vivere insieme : 2 persone provenienti entrambe/una sola da un altro matrimonio che vivono insieme ai figli nati da questo precedente matrimonio e talvolta con figli nati da quest’ultimo. 1. Incertezze nei confini, termini da utilizzare e definizione dei ruoli : tratti caratteristici a. Un tempo : 2° nozze era sostituire un nuovo genitore a quello scomparso Adesso : aggiungere ai genitori biologici 1 o 2 nuovi genitori sociali o acquisiti e eventuali quasi fratelli e una nuova parentela. Conseguenze : complessi versante relazione-comportamentale, economico, giuridico e demografico. b. Livello sociale : non riconoscimento della presenza di questa realtà famigliare rimasta in ombra. = il 4,1% delle coppie, in leggero aumento ma incidenza contenuta Ricostituzione di una coppia più frequente per separati che per vedovi e più frequente per l’uomo. c. Gradi di complessità maggiori o minori :

- semplice : 1 solo è stato sposato e non hanno figli - complesso : entrambi sono stati sposati e avuto figli e fanno figli insieme.

2. Famiglia ricostituita : risorsa affettiva e relazionale = figli del precedente matrimonio la 2° unione allarga la rete delle relazioni familiari rapporti con genitore indebolito : compensato in parte da una nuova rete di parentela mantenimento rapporto col non affidatario : rete solidarietà familiare molto densa e estesa 3. problemi : definizione di famiglia e suoi confini più incerta e ambigua a. difficoltà a stabilire un ruolo di genitore acquisito : = relazioni problematiche al livello psicologico e affettivo 1° anni di vita : molti sforzi da parte degli adulti per creare un sistema equilibrato e coerente di molteplici relazioni b. Difficile periodo di adattamento per i figli : superato con successo ma faticosamente il trauma del uscita del padre della famiglia : arrivo nuovo compagno, periodo di ulteriore adattamento caratterizzato da sofferenza. 4. Problemi maggiormente sentiti : funzione educativa del genitore sociale a. ruolo flessibile e non sovrapponibile a quello del genitore naturale Diversi fattori : età bambini, fratelli acquisiti, assenza/presenza contatti con altro genitore..

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b. Relazione amichevole con i figli, lasciando funzione educativa a genitori biologici : = istaurarsi di relazioni soddisfacenti tra le 2 parti : accordo su distinzione dei ruoli Relazione con madre acquisita ancore più problematica : madri non affidatarie molto più coinvolte = maggiore competizione tra le 2 madri c. Mancanza di norme sociali, giuridiche cui fare riferimento poter definire ruolo di genitore acquisito = diritti e doveri, regolamento in modo organico la vita di queste famiglie Piano giuridico : la famiglia ricostituita è una sfida per il legislatore : = conciliare la genitorialità biologica e quella sociale senza escludere nessuna d. Una sfida per gli individui coinvolti : legami di genitorialità e parentela sociale esistono per volontà dei singoli : = possono finire per mancanza di questa volontà : una continua attenzione e cura particolare per mantenersi.

E. Famiglie uni personali : a. progressivo aumento delle persone che vivono da sole : giovani celibi o nubili : ritardo nell’impegno della vita adulta e nei legami famigliari adulti sperati/divorziati : difficoltà a ricostruire un vita di coppia nella mezza età anziani vedovi : differenti durata della vita tra donne e uomini, sono soprattutto vedove anziane. b. Ritardo dei giovani nell’attuare passaggio adolescenza/età adulta e nel raggiungimento di una maggiore autonomia : prolungamento dalla loro permanenza in famiglia d’origine : = i giovani italiani che vivono da soli sono ancora pochi : non mancanza di autonomia economica ma mancanza progetto di vita ben definito e incertezza modelli culturali. c. il vivere da soli non è una condizione definitiva : intermezzo da esperienza di vita di coppia = cambiamenti frequenti e forte grado di instabilità = non un modello alternativo ma un modalità di realizzazione personale provvisoria = pausa di riappropriazione di Sé in attesa di un nuovo rapporto non significa essere senza legami affettivi duraturi : minoranza con relazione amorosa stabile

F. Famiglie di fatto : convivenza “more uxorio” 1. Crisi del matrimonio ma non della coppia :

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a. difficoltà a trovare un lavoro, elevato costo degli affitti e aumento della scolarizzazione = cause della crisi del matrimonio : non una spiegazione completa, non si riduce a questi fattori. b. un interpretazione più generale :

- mutamenti sistemi e stili di vita - ai rapporti e significati che legano individui alle istituzioni - Mutamenti profondi della struttura della personalità

c. Crisi della nuzialità in relazione col diffondersi di convivenze, unioni libere, famiglie di fatto Calo numero di matrimoni : decisione di non istituzionalizzare le loro unione Precedente vincolo coniugale : avviare una convivenza in attesa dello scioglimento del precedente Timore di un nuovo fallimento d. Minore presenza figli nelle coppie coniugate che spostate : ridotta propensione alla fecondità = attesa di un figlio induce alle nozze = orientamenti di valore : enfasi su vita di coppia, autorealizzazione individuale più che procreazione e. Italia : prevale modello di famiglia fondata sul matrimonio con figli quasi esclusivamente generati al suo interno = N° famiglie di fatto basso e in crescita lenta Nota : n° superiore a cifre ufficiali 2. Scarsa diffusione della convivenza : accettazione sociale non completa Peso della Chiesa cattolica su cultura e costume ( soprattutto su generazioni anziane) Pressioni sociali e familiari scoraggiano dall’affrontare una forma di vita a 2 non accettata dall’ambiente tendenza dei giovani a rimanere a casa dei genitori per ragioni culturali, economica e pratica 3. Quadro complessivo : tendenza a non mettere su famiglia dopo esperienza andata male ma realizzazione legame con un partner senza convivenza stabile = conseguenze su i figli della prevalenza della figura femminile al loro fianco : un famiglia di cui l’elemento fisso è la madre e l’elemento mobile è la figura maschile. G. Famiglie adottive :

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voci dei bambini e testimonianze di coppie in attesa di giudizio di idoneità all’adozione o con figli adottivi : ogni esperienza adottiva è “quella esperienza adottiva” = la realtà profonda rende ogni unica storia unica e irrepetibile 1. D’Andrea : peculiarità delle fasi critiche nella famiglia adottiva a. Ogni coppia non è solo la somma di 2 individui ma un microcosmo che deve affrontare un compito evolutivo per adattarsi al nuovo arrivato, raggiungendo un nuovo equilibrio al suo interno. b. adozione riguarda un tutt’uno che si trasforma : sistema famiglia si modifica e diviene qualcosa di diverso da quello che era prima : = si trasforma da quando la coppia inizia a pensarci c. lavoro di riflessione e ripensamento poi viaggio dell’adozione non termina con arrivo bambino = salvaguardare il senso di appartenenza e difendere la garanzie di ogni singola identità Fase dell’attesa : periodo ricco di speranze e inquietudini, vissuti connessi alla sterilità d. Difficoltà procreativa : pratiche mediche per superare il limite biologico : strada dolorosa = profonda frustrazione e seno di deprivazione che chiede di essere colmato con un bambino 2. Qualità della relazione legata ai vissuti con i quali vi si giunge : a. coppia di fronte a un bivio : - negare, evitare il problema : relazione evitante - accoglierlo ed elaboralo : relazione accogliente = coppia e i suoi sistemi di appartenenza mettono le fondamenta b. Filiazione adottiva non può essere confusa con quella naturale : condizioni di partenza : = vissuti, timori, aspettative e contenuti relazionali completamente diversi Fantasie futuri genitori su aspetto fisico/caratteriale e coppia adottiva “in attesa” di un figlio voluto ma generato da altri. c. Scelta adottiva consapevole : fase di attesa : = coppia seguita e supportata per comprendere appieno il significato e per superare conflitti irrisolti. = essere capace di conformarsi alle nuove richieste e affrontare delusioni inevitabili = attendibilità più probabile se maggiore sono le risorse affettive, intellettuali, sociali, culturali a cui fa appello

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d. Esperienza adottiva riuscita : = bambino amato, accolto ed accettato senza perdere la sua soggettività ed il legame con esperienza passata : non vittima delle fantasie compensatorie o problemi o conflitti. e. Bambino adottato porta con Sé un bagaglio, un’esperienza inevitabilmente traumatica : ricordo di una famiglia, luoghi e situazioni ( famiglia affidataria in case famiglia, strada, istituti, ospedali) = una storia che non può essere cancellata né negata : compito più impegnativo : gettare un ponte fra la storia precedente e l’esperienza adottiva : libero di esprimere se stesso, di sperimentare l’accoglienza e elaborare i problemi, fantasie e angoscia che deriva della’abbandono 3. nascita di nuovi ruoli e aspettative a. arrivo bambino chiama i membri della famiglia allargata = nonni, zii, cugini, conoscenti e vicinato = ognuno attribuirà all’evento un significato diverso b. Spazio relazionale sereno e tranquillo : rete parentale coinvolta nella propria scelta = evitare che il bambino cresce in un clima conflittuale Altri protagonisti : bambini, fratelli : rapporto fraterno utile risorsa, facilita acquisizione nel tempo di sicurezza e stabilità. c. Dell’adozione si sa ben poco : = famiglia si allontana dal modello tradizionale e aumento forme familiari alternative. Vecchi pregiudizi radicati ( mass media) : leva sull’emotività : creazione idee preconcette e stereotipate. d. va colmato il vuoto conoscitivo rispetto alle relazioni a alle trasformazioni della strutture familiari che caratterizza diversi ambiti della nostra società ( politico, giuridico, scolastico..) = Indipendentemente dal tipo di famiglia H. Matrimoni misti / interculturali/ interetnici :

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dossier statistico 2001 dalla Caritas : aumento in 1997 di 39,9% in 1 anno = fenomeno soprattutto al Nord ( maggior immigrazione) 1. Tognetti Bordogna, sociologa : a. definizione matrimonio misto : = “ quel legame che si crea fra un individuo autotochtono e un individuo straniero, cioè l’incontro fra 2 culture, in un contesto di migrazione.” b. indicativi del “ grado di morfogenesi che sta subendo l’istituzione famiglia” E del grado di integrazione e “radicamento dello straniero nel nostro paese” = contribuisce a far diventare stabile e definitiva un migrazione inizialmente temporanea 2. Nuova forma di famiglia : diretta espressione dei cambiamenti sociali = stretto e diretto legame famiglia/società Usa : patria della convivenza multietnica hanno conosciuto il fenomeno da molti anni Italia : paese di recente immigrazione Studi recenti : tema molto esteso : tematiche di rilievo rispetto alle quale coppie miste dovranno confrontarsi costantemente 3. quotidiano rapporto con la diversità : a. quotidiana accettazione della diversità : punto di forza = Tognetti : “ le coppie miste vivono nella differenza e coltivano la differenza” Diversità linguistica, culturale, religiosa, fisica, espressione delle emozioni, comunicazione Inizialmente tale diversità contribuisce a far nascere attrazione Più tardi : quotidianità e progetto di una vita in comune : fare delle scelte b. Durkeim : scelta di un partner al di fuori del suo proprio gruppo di origine = rifiuto nei confronti dei valori e regole : vissuto dalla famiglia di origine come un tradimento o rifiuto delle proprie radici : possibile forma di “taglio emotivo” c. Affrontare l’opposizione della famiglia di origine : = dura nel caso di gruppi culturali chiusi e gelosi delle loro tradizioni : “matrimoni combinati” : genitore sceglie il partner per i figli Rifiuto delle famiglie totale con allontanamento e perdita legame tra generazioni. d. Nascita figli : occasione di riavvicinamento ai nonni ma anche causa di ulteriore tensioni : educazione : chiamati a fare più scelte, disaccordi su come crescerli e aspettative diverse nei confronti del loro futuro. e. Problemi principali : religione soprattutto islamica : aumento unioni islamico-cristiane :

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= figlio sotto la completa autorità paterna ( estromissine della madre) = può portare alla totale scomparsa di una delle 2 culture 2. Problemi più grandi : divorzio : a. situazioni di estrema conflittualità = differenze si amplificano, alimentano odi e lotte affidamento figli : oggetti nelle mani di genitori pronti a trasferirli da una nazione all’altra. b. Compromessi : = consentono alla coppia mista di avere maggiori risorse piuttosto che handicap = figli può imparare di più ( lingue) e diversa sensibilità nei confronti di una società sempre più multiculturale Coppia esposta a maggiori tensioni e questioni da affrontare. c. Tutte le coppie devono confrontarsi e operare delle scelte nella vita in comune Tognetti : “gli accasamenti della coppia mista sono, in forma concentrata, esasperata, amplificata, gli accadimenti di tutte le coppie..che possono diventare punti di forza o debolezza.” I. Famiglie immigrate : 1. condizione degli immigrati : possibilità nel trasferimento in un nuovo ambiente a. rischio e crisi fenomeno migratorio : evento societario che incide radicalmente sulla struttura sociale e culturale b. Sewell : Migrations and cultures : “ la storia dell’emigrazione non è solo la storia delle persone che emigrano, ma è anche la storia dei territori in cui si recano e l’impatto che hanno sui territori stesi. Per capire l’impatto degli immigrati è innanzitutto capire la culture che portano con sé dai propri paesi d’origine.” 2. Ricerche ed analisi : trascurano la dimensione familiare a. Tema dell’immigrazione da un punto di vista familiare è una sfida : Bensalah :

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“ parlare della famiglia nella spazio-tempo della migrazione significa verbalizzare l’assenza, il mancamento, le trasgressioni alla norme su cui si basa.” b. Famiglia immigrata : campi spazio-temporali significativi : = quello dell’immigrazione (fratture e allontanamento) e della famiglia ( continuità e legami). 3. Posizione particolare dalla famiglia migrante : tra la società di origine e di accoglienza : = cambiamenti sul normale susseguirsi delle fasi del ciclo familiare a. Famiglia sottomessa alla esigenze delle società di accoglienza e origine : = tra le aspettative della società di origine ( perpetuazione cultura, lingua, religione..) E aspettative della società di accoglienza b. Buona integrazione : “unità combinatoria” con tentativi Presente accompagnato dalle emozioni legate al passato, dal dubbio e incertezza legate al futuro : = la storia del tempo passato, vissuto altrove, condiziona il modo in cui i membri migranti vivono il presente e immagineranno l’avvenire. c. Bonvicini : cornice in cui si trova il migrante : Fatima “nulla è uguale” = migrante sempre in viaggio tra presente e passato, i figli e i nonni = sta da qualche parte fra le 2 fasi di una realtà da addomesticare Diritto di star bene ma dovere di non dimenticare la sua famiglia e il paese d’origine = sintesi creativa : conquista dolorosa con ostacoli e momenti critici. 4. Confronto con modelli famigliari occidentali : a. Idealizzazione dell’unità familiare : = sottolineano con orgoglio la forte base etica e solidaristica che coinvolge il nucleo familiare e la parentela allargata e i vicini. rapporti con anziani e storia familiare impersonificati = volere difensivamente rimarcare la propria superiorità culturale nei confronti del paese ospitante b. Radicamento familiare forte : emigrazione mai vissuto al livello individuale ma come soluzione di garantire un vantaggio economico per la famiglia di origine. = soggetto che parte depositario di un mandato familiare, svolge un compito per intero nucleo. 5. 2° nodo cruciale : a. diversi modelli adattivi/stile di gestione delle relazioni con la cultura circostante :

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esperienza familiare e prassi solidaristica incide su modalità di relazionarsi con l’ambiente : *modello inclusivo : tentativo di istaurare rapporti molto stretti con altri immigrati : = rete relazionale con funzione protettiva al livello individuale e sociale : riproduzione ethos famigliare e rimarcare diversità con cultura del paese ospitante * modello espansivo : solidarietà intercomunitaria favorisce l’apertura nei confronti dell’ambiente b. Regolazione delle distanze con l’ambiente, problema della rinegoziazione delle distanze familiari al livello intergenerazionale 1° generazione : mediare sia l’impatto con l’esterno ( ambiente sociale nuovo) sia gestione della relazione con i figli, socializzati a una cultura diversa, sia ridefinizione dei rapporti con la famiglia di origine 6. Problema dell’educazione dei figli : a. aspetto cruciale che favorisce e accelera processo di integrazione / rafforza movimenti di separazione nei confronti dell’ambiente e nella famiglia. Contatto figli con la cultura ospitante : pericolo di rottura della trasmissione intergenerazionale Chiusura nei confronti della cultura ospitante : sfasatura anche drammatica tra adattamento sociale e riequilibrio delle relazioni lungo l’asse intergenerazionale b. posizione dei figli della 2° generazione a rischio : - riescono ad inserirsi meglio e più velocemente da un punto di vista sociale - pagano in termini di estraniamento progressivo dalla famiglia e dai suoi valori = integrazione sociale vista come un tradimento alla lealtà dovuta alla famiglia e difficoltà a riconoscersi pienamente appartenenti alla cultura di origine o a quella ospitante. 7. Tempi sociali e familiari di elaborazione degli eventi critici legati all’immigrazione : a. modo asincrono obiettivo di adattamento sociale : raggiunto in breve tempo Difficile e lento processo di assimilazione ed elaborazione psichica : sintesi percorsi famigliari e sociali così diversi. b. Mac Goldrick : compito della 3° generazione di connettere passato e futuro, esigenze della cultura familiare di appartenenza e esigenze del nuovo ambiente sociale : = più libera di reclamare aspetti della propria identità etnica che generazioni precedenti : sacrificio per la necessità di assimilazione alla cultura di elezione.

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Si può vivere e affrontare il presente solo se ci si sente garantiti nei valori familiari e culturali con cui si è cresciuti 8. Posizione tra : ulteriore risorsa : = più ampio ventaglio di opportunità, maggiore mobilità, muoversi da uno spazio, una lingua all’altro Posizione di vantaggio quando ci si può facilmente spostare da una sedia all’altra senza pericolo di non ritorno alla posizione originaria : si prende il meglio delle 2 culture raggiungendo una buona integrazione. 9. Difficoltà dell’atteggiamento di “assimilazione” : a. adeguamento acritico e taglio con cultura di origine b. atteggiamento di negazione ( non affronta questione dello tra o di esclusione), rimanendo fortemente ancorato alle sue radici ; atteggiamento di rifiuto e chiusura : = paura di perdere le proprie radici, le lealtà invisibili : illusione di fermare il tempo, diversità come minaccia. Difesa esasperata delle proprie tradizioni : rende lo stare tra 2 realtà culturali un malessere esistenziale. 10. Possibilità e capacità di legare gli aspetti della cultura di origine con la nuova : = un importante risorsa per un positivo processo di integrazione Cigola : può stare bene tra 2 culture, “tra 2 sedie” e decidere in che momento sedersi su una = esperienza nello spazio tra di esse, felice di non essere condannato a star seduto su 1 soltanto J. Coppie omosessuali : 1. cambiati i modelli di analisi e i linguaggi a. pratiche considerate deficitarie se non devianti rispetto alla famiglia tradizionale nuove forme di famiglia : significato più articolato e complesso e escono dall’aera del pregiudizio b. coppia omosessuale : sfida al tradizionale modo di concepire la relazione intima duale Categoria ampia e sfaccettata . omosessualità come condizione esistenziale con contenuti di affettività, progettualità e relazione.

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2. Piano scientifico : a. fine alla criminalizzazione, colpevolizzazione e medicalizzazione = favorito il cambiamento di questo orientamento sessuale 1974 : American Psychological Association cancella del DSM l’omosessualità ego sintonica Pressioni sociali del Passato e stereotipati sessuali : vivere nell’anonimato = dinamiche negative predominanti poi superata la condanna all’invisibilità sociale b. Associazioni : tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica, trasmissioni televisive = forti pressioni anche in modo trasgressivo. 3. Permane un atteggiamento discriminatorio, pregiudizievole e di rifiuto : a. vita affettiva in marginalità sociale : resistenze nei confronti dell’omosessualità = virus dell’AIDS considerato come conseguenza della pratica sessuale deviante : esempi di rigidità del sistema sociale Confronto nella vita quotidiana : amicizie, lavoro, contesto scolastico e famiglia b. Famiglia vittima di discriminazione : lettura patologica dell’omosessualità : = accuse genitori ( madri troppo simbiotiche e padri troppi distanti) : = relazioni familiari disfunzionali come cause della “malattia omosessuale”. c. Rapporto coppia eterosessuale/ famiglia di origine : fonte di sostegno e influenza = temi trattati dai ricercatori e dai psicologi della famiglia. Scarso riconoscimento e pregiudizio sociale : genitori convinzioni negative : rinforzo visione dei figli sbagliati : ragione di maggior approfondimento delle ricerche : cospicuo benefico. d. Rivelare il proprio orientamento è psicologicamente benefico per omosessuali = reazione genitori con emozioni violente, delusione e vergogna : “coming-out” = dolorosa crisi familiare : allontanamento tra i membri e. Coppie interculturali e interrazziali // : bersagli di ostilità da parte delle famiglie allargate : confessione ai genitori : esperienza la più dura da affrontare : scuota violentemente il sistema famigliare al livello individuale e interpersonale. Eterosessualità scontata : sfumano i sogni e progetti di matrimoni e continuità delle generazioni.

Capitolo 4 : modalità di osservazione della famiglia : A. premessa :

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1. dominanza tipica della società occidentale dell’individuale sul gruppale : a. oscurato il peso del rapporto fra generazioni : - intergenerazionale : scambio tra più generazioni - transgenerazionale : miti, valori, segreti b. Società più individualista che collaborativa = ma fatto da elementi interdipendenti che interagiscono : non semplice somma tra le parti 2. Studio sulla famiglia : viaggio al di là del individuale a. mondo interpersonale e contesto : punto di osservazione privilegiato Conoscere individuo : conoscere storia familiare con problemi nel mondo affettivo e sociale. b. Componenti familiari e sociali trascurati in favore di un modello di osservazione diadico // modello medico e pensiero psichiatrico : rischio di separare in piccole parti l’intero sistema = perdere senso totale della relazione, della complessità interelazionale. c. Bowen : psicoanalisi : osservazione del paziente individuale e suo mondo intimo = singolo oggetto, famiglia fuori dal campo di interesse teorico e clinico Invitare una famiglia a un colloquio individuale : grave incoerenza sul piano del setting d. Bateson : ottenere informazioni : - ricercare somiglianze e differenze - allargare il focus dell’osservazione = ricerca unità di osservazione in grado di considerare tale complessità 3. Promotori del movimento famigliare e studiosoi delle teorie sistemiche a. Descrivere e concettualizzare il sistema famigliare = Teorie individuali prive di un modello concettuale riguardo alle relazioni umane.

b. il triangolo come unità minima di osservazione : Bowen, Minuchin, Haley : = salto qualitativo : modello diadico troppo limitante :

c. modalità di rapporto più complessa : la triade. “il triangolo è un modo naturale di essere” = modo in cui si organizzano le forze emotive di ogni sistema relazionale Relazione a due = visione più ristretta di un sistema relazionale più ampio.

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d. Anni 60 : Bowen : concetto teorico dei triangoli come strutture elementari di tutte relazioni Unità minima di analisi per comprensione del sistema famiglia e suoi processi evolutivi normali e. diverse ipotesi triadiche delle relazioni : Bowen, Boszorrmenyi-Nagy, Whitaker, Ackerman famiglia come sistema emozionale : forze che muovono verso : - la differenziazione - mantenimento di uno stato di coesione 4. Ruolo centrale della storia : a. rapporto con figure significative del passato e famiglie di origine Famiglia in una cornice evolutiva e storica : guardare individuo nella dimensione trigenerazionale = collocare le relazioni triangolari su un piano trigenerazionale : rilettura più complessa delle relazioni b. Dimensioni più temporali e storiche : salti tra passato, presente e futuro : = spostare attraverso le generazioni c. Asse verticale : - atteggiamenti - aspettative - miti - paure =“come le mani di cui siamo dotati : ci sono stati donati. Il problema è cosa faremmo di essi.” d. Introdurre generazione dei nonni : vedere le interazioni in atto e capire meglio l’individuo : - un’entità più ricca - con più risorse - non più costretta nelle strettoie del ad hoc. e. Comprendere il contesto in cui l’individuo vive : Haley, Hoffman. Unità di osservazione : insieme dei rapporti in cui la persona è coinvolta Psicologia relazionale : famiglia come sistema di emozioni che si trasmettono e si modulano attraverso le generazioni Visione utile nella costruzione di un’idea di normalità evolutiva della famiglia.

B. Il genogramma e la scultura della famiglia : 1. lavoro dello psicologo:

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a. osservatore ricorsivamente connesso con il sistema osservato competenze : capacità di legarsi e di separarsi della famiglia con continue oscillazioni del proprio grado di partecipazione = non neutrale esperto utilizzatore di tecniche ma si avvale della propria soggettività “conductors” : uso personalità dello psicologo con istinto e creatività per valutazione e intervento. b. promuovere la capacità di osservare, rivisitare, rinnarare la propria storia evolutiva cocreazione di una nuova trama narrativa : nuova realtà di significati = ruolo attivo : le nostre narrazioni costruiscono la nostra realtà : processo complesso come fattore : - di organizzazione - ristrutturazione - trasformazione dell’esperienza umana. c. Bowen : competenza dello psicologo : = capacità di inserire le tecniche all’interno di una relazione vitale. Assumere sempre una posizione Io, consapevoli della propria integrità e risonanze emotive di fronte a situazioni conflittuali sul piano affettivo. d. “system purist” : Whitaker, Haley : posizione di relativa distanza da ogni tipo di coinvolgimento personale ed emotivo con la famiglia : Uso del sé e capacità l’irrazionale : elemento indispensabili per crescita di entrambi Dannoso il coinvolgimento emotivo : limitarsi ad usare lo strumentario tecnico 2. “nuova narrazione” : a. non sempre costituita di parole, analisi testuali, sofisticate valutazioni linguistiche Genogramma : supporto grafico per promuovere una modalità narrativa centrata su racconto(comunicazione verbale). Altro linguaggio : analogico, metaforico e rappresentativo : = consente di colorarsi di emozioni, arricchirsi di affettività, riscoprire nuovi significati b. Modalità osservative diverse : scultura familiare, role-playing, gioco psicodrammatico Virginia Satir : processo di ricostruzione familiare = ripercorrere storia familiare partendo da ricordi di avvenimenti accaduti in contesti specifici e epoche precise. c. Tutte tecniche : valenza dinamica per promuovere osservazione attiva delle relazioni = ricostruzione : - plastica - concreta

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- agita = di rappresentazioni riferite : - alle famiglie di origine - incontro genitori - matrimonio - inizio vita in comune - nascita dei figli - situazioni traumatiche, oscure, confuse d. componenti della famiglia scultori, realizzare un opera d’arte : rappresentazione di figure in movimento : esperienze di grande intensità : = specifici cambiamenti a diversi livelli : - percezioni - credenze - sentimenti e. Arricchisce potenzialità relazionali di ognuno : attivazione delle modulazioni metaforiche : capacità di giocare realtà come se fossimo bambini, femmine, anziani = capacità di spostarci di luogo senza pensare di perdere noi stessi o gli altri = come saremmo se fossimo quello che non siamo. f. Satir : Rappresentazioni : esprimere la visione personale delle relazioni familiari : = nuova comprensione delle relazioni, avvenimenti e vissuti “vedere situazioni vecchie con occhi nuovi” g. Modalità di osservazione e di intervento : processo di scambio tra psicologo e cliente : - consente alla famiglia di narrarsi - vedere la descrizione concretizzata : amplia e articola la percezione del reale.

C. Dall’albero genealogico al genogramma : 1. legami con avi, discendenti e collaterali : rappresentazione nell’albero a. simboleggia il legame, l’unità del ceppo originario e molteplicità dei rami che ne derivano - col passato : radici - con l’avvenire : germogli b. Molti documenti : interesse per la ricerca delle origini familiari fin dalle civiltà più antiche * mondo biblico : minuziose storie di discendenza fra stirpi. Importanza alla genealogia : concetto di appartenenza * mondo letterario : Rilevanza dai vincoli : Romeo e Giulietta di Shakespeare

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c. Ricorso al genogramma per raccogliere informazioni : = arricchisce descrizione verbale da una rappresentazione grafica e visiva di significati affettivi 2. genogramma delle relazioni della famiglia estesa che incluse al meno 3 generazioni. a. Ambito sistematico -relazionale : Bowen pioniere risale a 100/300 anni = trasmissione di caratteristiche familiari : visioni diverse dei fenomeni umani b. Mac Goldrick, Gerson, Guerin, Pendagast, Montàgano, Pazzagli rete di persone e eventi più ampia, include anche : - dati specifiche di eventi significativi - cenni sulle attività lavorative - titoli di studio - modelli comportamentali c. discosta da un anamnesi medica (fattori ereditari o eziopatogenesi) focus sulla storia affettiva, privilegia attivazione sistema della memoria emotiva ed immaginativa = attivare ricordo e osservazione del mondo relazionale Epoca nostra : più ricorso a memorie virtuali ed elettroniche. 3. Costruzione del “quadro di famiglia” : criteri ( simboli, linee e segni) a. Ordinare in una forma sintetica, chiara, completa : = difficoltà di tenere in mente la vastità di informazioni relative a una struttura familiare. b. Genogramma consente di vedere se stesso nel quadro più vasto della famiglia “permette di organizzare il materiale conservandone una visione più distaccata, facilita uno sguardo più obiettivo e razionale ed offre la possibilità di calibrare le emozioni con il procedere del racconto” c. scoperta e ridefinizione di eventi significativi - Elementi rimossi o rimasti in ombra - fa rivivere il proprio passato - fa emergere serie di ricordi, affetti, rancori = aiuta a capire quanto si vive la propria storia e quanto quella degli altri ha deciso per noi d. Disegno consento allo psicologo di cogliere i nessi rappresentativi : = quali eventi significanti hanno apportato modifiche e nuove configurazioni fra i triangoli.

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4. Arricchito dal racconto, genogramma facilita impiego del metodo di osservazione triadico : a. Metodi di osservazione triadico : = vedere ciascun componente della famiglia come parte di diversi triangoli : = configurazioni di rapporti intergenerazionali più complessi delle relazioni attuali. b. evidenziare ciò che di significato unisce i vari sottosistemi della famiglia. - Percezioni soggettive - narrazione delle vicende della famiglia - conoscenza del modo in cui individui hanno affrontato i diversi compiti evolutivi c. collegare affetti, persone, eventi mediante nessi di natura circolare = Idea della continuità e regolarità dei modelli interattivi e la loro trasmissione d. prospetto rigido ma stimola la produzione di iporesi tenendo conto dell’aspetto evolutivo. Continuità e regolarità dei modelli interattivi e loro trasmissione nel tempo : = prevedibile evoluzione futura delle relazioni famigliari. e. Varie modalità di impiego del genogramma : training di formazione dei futuri terapeuti De Nichilo : scopo : “intensificare la coscienza storica ed attivare la coscienza critica dell’allievo rispetto ai 2 ceppi di provenienza; in quanto figlio l’allievo riconosce di essere figlio di 3 generazioni.” f. Varianti del genogramma classico : - genogramma sessuale : esplorare i temi in relazione con intimità e sessualità - Genogramma vivente : incrementare la coscienza dell’intersoggettività evolutiva del sé con l’altro, il crescere insieme nella sfera affettiva e cognitiva. - De Bernart e Giacometti : genogramma “fotografico” : non possibile convocare famiglia di origine = portare foto dei famigliari // formazione degli allievi: = foto ritraggono momenti diversi del ciclo vitale. g. Genogramma - applicato nella terapia di gruppo : applicazione ricca e articolata - Per altri, collocazione ideale nel lavoro con le coppia. h. Viaggio nella storia della famiglia : rilettura della propria storia familiare, svela : - blocchi emotivi - segreti - miti

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- alleanze : = uniti al recupero di una memoria storica : possibilità di elaborare un miglior progetto di vita.

D. La scultura familiare : 1. introdotta in ambito sistematico-relazionale da Satir, anni70 : a. richiesta ai membri di dare una rappresentazione visiva e spaziale della propria immagine - disposizione dei corpi nello spazio - atteggiarsi delle fisionomie e posture - vicinanze e distanze -direzione degli sguardi b. Rappresentazione analogica e non verbale = delle modalità di interazione reciproca nel contesto familiare = eventualmente seguita da un commento c. Metodo usato da diversi autori : Satir, Dulh, Kantor, Papp, Caillé, Onnis Definizione di Papp : “forma di arte terapeutica in cui ogni membro della famiglia, invitato dal terapeuta, modella gli altri membri in una figura che simboleggia fisicamente le loro reciproche relazioni emotive.” 2. Cambiamento di modalità narrativa rispetto al genogramma : a. fase antecedente, più centrata sul canale verbale-digitale : Scultura : - registro espressivo e comunicativo - privilegia livello analogico - uso corpo e spazio = acceso ad altri aspetti e informazioni sotto forma di “differenze” rispetto al racconto verbale. b. Linguaggio analogico : - salta mediazione e vincoli della logica razionale - esplora emozioni più profonde e inconsapevoli c. evita difficoltà/impossibilità di verbalizzare alcuni contenuti affettivi emergere di emozioni dirette e intense : - affiorare ricordi meno accessibili - apre polivalenza di significati - amplia lettura della realtà.

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= forma di rappresentazione catartica, analoga alla drammatizzazione d. Rappresentazione per immagini e metafore : più facile accesso a immagine internalizzata : - della famiglia - della posizione del soggetti e. emergere del “ non detto” - immagini mitiche - fantasmi - intrecci relazionali - dei miti famigliari = far emergere ciò che è stato sentito come carente, i vuoti per realizzarsi completamente come persona f. disagi interattivi dovuti agli stereotipi di genere : = rigida impostazione dei ruoli maschili e femminili = alcuni bisogni sentiti come inaccettabili che vengano disconosciuti. g. Grado di attivare il cambiamento : - facilita creazione di nuove connessioni tra eventi - permette di guardarle con occhi nuovi : capacità di relazionarsi in maniera differente. = gesto, mimica , disposizione dei corpi nello spazio e il loro collegamento visibile : individuare il filo che conduce al mondo interiore. 3. Tecniche analogiche a. un’area transazionale alla Winicott : giocano con il “dentro” e il “fuori”, il “come se” all’interno di uno spazio terapeutico e conoscitivo = situata tra realtà e fantasia, libera dalle strettoie della logica razionale b. mettere in atto un esperienza vere “come se “ fosse reale : Intensità facilita la capacità : - di vedere - sentire - dire - ascoltare - essere ascoltati - eleva stima di sé - avvia momenti di trasformazione nel sistema. c. Contributi originali all’applicazione nelle sue varianti al livello formale/esecutivo e dei scopi - sculture lineari, polari : tecniche da spazializzazione semplice - sculture di confine : diadiche - sculture sistemiche : tipologiche, della famiglia attuale, di origine, multiple

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- sculture con uso di oggetti - sculture statiche - sculture dinamiche - sculture simboliche - sculture di desiderio - sculture di attualizzazione del problema d. Satir : scultura trigenerazionale : coinvolgimento delle famiglie di origine = far emergere, non verbalmente, poi a parole, ciò che sente lo scultore quando sceglie e rappresenta un evento critico della sua vita. = informazioni ottenute sull’asse orizzontale e verticale. 4. Onnis : lavorare con famiglie psicosomatiche, metodo delle sculture del tempo : a. uso linguaggio omogeneo al quello del sintomo corporeo particolarità : ogni membro proposta la rappresentazione del sistema in 3 fasi specifiche del ciclo b. scultura della memoria : rappresentata immagine della famiglia riferite a epoche in cui si sono svolte vicende significative per lo sviluppo psicologico del cliente : = ruolo nella caratterizzazione situazioni attuali. c. Scultura del futuro : scultore immagina la famiglia dopo un arco di tempo : = esplorare e reintrodurre la dimensione del tempo in un sistema che l’ha perduta d. Confronto tra queste rappresentazioni : emerge il blocco delle potenzialità evolutive Proiettata nel futuro ma non rappresentazione di cambiamento : = interazioni, legami, ruoli e rapporti reciproci rimangono immodificati e. Dove c’è tentativo di “evoluzione” : timore del cambiamento : = svela aspetto mitico di queste famiglie , tutela ad ogni costo dell’unità familiare con blocco delle potenzialità evolutiva : pericolo di disgregazione e di rottura più che trasformazione maturativa dei legami affettivi 5. Incontro psicologo e famiglia: a. 1° osservazione : immagine iniziale, “istantanea” attraverso : - linguaggio del corpo - organizzazione relazionale e emotive del sistema. = scultura realizzata come costruzione di immagini e movimenti rispetto allo spazio più che fotografia statica. b. rappresentare correlazione tra comportamenti reciproci mettendone in risalto la funzionalità

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Invito a scolpire : - assemblare una serie di indici corporei - regolare ripetersi - aspetto rituale = favorendone l’espressione emotiva. 6. Introduzione visioni alternative : a. necessario aggiungere alla scultura movimento = creazione di nuovi nessi, passaggio verso contenuti inattesi che arricchiscono percezioni formate su quanto è avvenuto o sta avvenendo. b. 1° passo del colloquio relazionale : osservare la relazione 2° passo : muovere la relazione a un livello : - concreto : cambiamenti posturali/spaziali - astratto : uso linguaggio simbolico c. Passaggio dal concreto al simbolico : = trasformazione segnali non verbali in immagini rappresentative * gesti e azioni assumono un senso che va oltre l’aspetto immediato = riconduce ad aree di significato che sono rese presente per analogia d. Dimensione di gioco dell’analogia : viaggiare su livelli metaforici : = trasformando azioni e movimenti in immagini rappresentative. = possibile ritorno al reale con posture, atteggiamenti, mimiche corporee e. Alternanza concreto/astratto, reale/metaforico : * introdurre nel sistema un alto livello di incertezza e probabilità = apertura al dubbio, logica del forse * possibile mettere in crisi comportamenti ripetitivi e motivazioni scontate = attuando un capovolgimento di senso : ricerca di significati alternativi. f. Metafora : meta-phero (greco) : portare oltre : = rappresentazione simbolica di una realtà, elementi del reale simbolizzati * sun-bolo : mettere insieme : assemblati e trasformati in un immagine/oggetto che li rappresenti. = basi nel sistema simbolico di una cultura, una valenza universale necessita costruzione continua. * Metaforico/gioco/humour : = capacità di proporre significati molteplici in forma che richiede partecipazione e attenzione nel rapporto = informa su l’evoluzione di questo rapporto attraverso il ricorso all’immagine. g. Erickson : metafore più significative e utili nell’incontro col sistema-cliente :

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= quelle di cui abitualmente la famiglia dispone, fa già parte del linguaggio quotidiano h. Momento creativo delle scultura : capovolgimento dei termini : = consente a ciascuno di : - entrare in contatto con le sue emozioni - interrogarsi su pensieri e sensazioni altrui nell’occupare posizioni e ruoli i. Tecnica usata nei 1° colloqui o fase più avanzata : = utile per consolidare cambiamento per renderlo quasi plasticamente visibile

E. Il role-playing :

1. tecnica relazionale attiva : aspetto marcamente pragmatico a. Espressione inglese, non facile traduzione : “to play” : - giocare - eseguire - suonare - recitare - svolgere - “play” : dramma. b. Metodi attivi classificabili sotto termine di simulazione : = interazione verbale e comportamentale tra 2 o più ruoli ricoperti da persone diverse. c. utile per reperire informazioni vive all’interno dei contesti formativo e terapeutico - formare a professioni che richiedono relazioni con altri : maestro, psicologo, medico - ambito terapeutico : coinvolgimento famiglia nella “recita” di situazione reale vissuta dai membri. d. Utilizzato in modo: - prescrittivo : modalità strutturata con copione e ruoli pre-determinati - più aperto ed evolutivo : modalità semi-strutturata e non strutturata e. Scopo : miglior comprensione delle modalità di porsi dì nelle situazioni relazionali = individuazione dei propri modelli interattivi e del modo di ricoprire un ruolo. f. Modulato sul “come se”, finzione protetto da una dimensione di gioco = metodo che promuove l’interazione : - recepisce la vitalità - contiene libertà e spontaneità - fa emergere emozioni, modelli e stili comportamentali. 2. Origine nello psicodramma moreniano : a. Moreno, anni 30 : applicata in sedute di gruppo

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Gioco psicodrammatico : evincere superendoli il limiti della verbalizzazione = lenti e densi di astrattezze e difese intellettuali b. Richiesta di agire drammaticamente problema ( veritiero/frutto della fantasia) su una scena = interazione con altri che rappresentano altri parti. Inizio : tecnica di riconquista della spontaneità perduta, di liberazione Poi : trattamento problemi relazionali e psichici senza ricorso al racconto ma recitandoli c. Role-playing : tecnica di rappresentazione “ludica” : elemento di finzione implicito = permette di drammatizzare in parole: - azioni - desideri - paure - esperienze dolorose d. Origine nel campo della formazione relazionale lontana : la famiglia simulata : * anni50 da Bateson, Jackson, Haley e Weakland : “impersonare i ruoli dei componenti di una famiglia provoca lo sviluppo di un forte coinvolgimento emotivo nei confronti dei comportamenti e dei personaggi da loro stessi rappresentati.” * Satir : “la capacità che le persone hanno di assumere determinati ruoli in un gruppo simulato e di divenire, nel farlo, estremamente reali, alimenta la mia convinzione che le persone possono cambiare.” e. Pratiche di simulazione : dimensione ludica tende ad essere dimenticata in età adulta. Esempio : bimba che gioca con le bambole : simula e si prepara a un ruolo sociale 3. Conclusione : a. applicazione del role-playing nel contesto relazionale ( psicologo e famiglia): - dopo aver intuito qual è il problema che ha motivato il comportamento sintomatico - invita la famiglia a recitare sul momento una determinata azione collettiva b. non si tratta più di rappresentare plasticamente le relazioni esistenti : = ma recitare realmente una situazione di cui la famiglia non è consapevole = renderla visibile e consapevoli tutti i membri delle esigenze della famiglia e dei suoi membri. c. Passaggio piano discorsivo - verbale a quello rappresentativo - agito :

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= parti e ruoli noiosi e ripetitivi diventano vibranti ed esplosivi = come se acquistassero vita nell’essere agiti in seduta.

Capitolo 5 : la diagnosi razionale :

A. verso una diagnosi dinamico-evolutiva : 1. studio relazioni umane : a. disciplina più adeguata nel cogliere processi di crescita in suoi contesti relazionali = capace di ricercare nessi e pattern di collegamento tra individuo e suo mondo familiare e sociale b. Osservazione relazionale : evidenziare : - la singola impalcatura che ogni famiglia presenta - il tempo familiare : c. vita ad una complessa architettura, delineata : - dal passato - dalle generazioni degli avi - da un presente e futuro : attese e cambiamenti fatti da nuove generazioni 2. Whitaker : coppia come sforzo di fondere 2 culture in 1 sola a. Matrimonio : “contratto tra 2 famiglie. Che le famiglie siano esplicitamente coinvolte e consapevoli non fa nessuna differenza.” b. Nascita coppia/matrimonio : ciascuno porta bagaglio culturale della propria famiglia: eredità familiare non sempre apprezzata e condivisa : quasi inevitabile la suo potenza influenza = inizio di una nuova storia familiare ma appartiene ad una storia già complessa che nasce dall’intreccio tra le 2 famiglie di origine. 3. Casa su 3 piani : esplorare i diversi piani e la distribuzione degli spazi. a. chi abita a ciascun dei piani si distingue con : - opinioni - linguaggi - modelli di relazione - modalità di ricordare eventi di vita - progettare il futuro - vivere il presente. b. Ascensore : da un piano relazionale all’altro, incontrarsi con mondi diversi

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* Formulare una diagnosi relazionale : spostare l’attenzione da un piano all’altro Whitaker : “salti temporali” : cogliere informazioni più significative - partendo dagli asseti affettivi del presente - ricondurli al passato - riportarli alla realtà attuale arricchiti di storie, miti ed eventi. * Scambi intergenerazionali e relazione coniugale : luogo d’incastro di storie generazionali = in ciascun piano : differenza maggiore : genere sessuale. c. Soffitto :oggetti che appartavano agli antenati : memoria storica della famiglia

B. La costruzione delle relazioni di coppia 1. Diade coniugale : a. area più nevralgica dell’intera impalcatura famigliare: - gravata da responsabilità affettive - collusioni intergenerazionali - processi parziali o incompleti di separazione dalle famiglie, da modelli culturali, da punti di vista e modalità di pianificare ed organizzare la vita. b. scelta del partner : sottostante al rapporto, una struttura osservabile lungo 2 assi :

- orizzontale : legami di pari livello “gerarchico” : fratelli, partner - verticale trigenerazionale : diversi livelli gerarchici : genitori, nonni, figli

2. percorso conoscitivo preliminare verso una diagnosi dinamico-evolutiva : a. ampliare l’orizzonte fino a includerla generazione dei nonni : vedere come l’organizzazione familiare si è ampliata nel tempo : - relazione di coppia - condizione di coniugalità -genitorialità - sottosistema dei fratelli. b. Influenza generazioni precedenti sul : - costituirsi della coppia - modo in cui crea nuova generazione parametro strutturale per vizzualizare il divenire dello sviluppo di una famiglia : = criterio dinamico di posizioni bilanciate o sbilanciate. 3. Grafici : a. coppia armonica : Risorse del sistema prevalgono su i blocchi di sviluppo * buona separazione dalle famiglie di origine : un valore, dota affettiva.

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= il passato non invade il territorio di scelte e sviluppo della coppia * scelta più libera e precisa su ciò che si desidera conservare e ciò che si desidera abbandonare. - Individui rimangono radicati nei propri sistemi di appartenenza - in grado di guardare criticamente alla propria famiglia di origine * Sufficiente equilibrio fra appartenenza e separazione : - linee di collegamento diretto famiglia di origine/membri della coppia - non interferenze legami del passato/attuale relazione di coppia * non confusione con assenza di difficoltà e tensioni nella storia personale : = non vi è stato bisogno di sfuggire da casa per affermare la propria identità : = conservazione relazione alla pari con genitori. b. Coppia conflittuale : * legame influenzato da problemi non risolti nelle famiglie di origine :

- partner non realmente separato dalla famiglia : taglio emotivo precoce - altro non è riuscito a differenziarsi dalla propria famiglia : dipendenza affettiva

* risultato : matrimonio “adottato” da famiglia di quest’ultimo : = non sono in grado di proteggere la propria realtà di coppia dall’intrusione delle famiglie. * Chi si è sentito deprivato su piano delle appartenenze può gradire la dipendenza dalla famiglia dell’altro : mancanza di accadimento sperimentata nella propria c. Coppia instabile : 2 “orfani psicosociali”. Vinci : * “matrimonio d’interesse” : = attrazione incentrata sulle reciproche “carenze affettive” ereditate dalle famiglie = tentativo di appagare desideri insoddisfatti in termini di : - emancipazione - relazione - realizzazione sociale * uso strumentale del coniuge : surrogata dalla ricerca continua di contatto : = incapacità di tollerare al lontananza. * Modello affettivo dei “fratelli abbandonati” = senza consentire la creazione di un sistema in grado di verticalizzarsi.

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4. regole matematiche non funzionano a. “sei la mia metà” : 2 metà non danno origini a un intero. Coppia armonica : 2 individui (“indivisibile”) se non deprivato dal suo carattere specifico b. Relazioni : tensione costante, mutua conferma di conferme e sicurezza Momento della mancanza di piani superiori, ci si aspetta di riceverne dal partner : * quando non arrivano : speranze riversate in maniera compensatoria sulle generazioni successive = superinvestimento strumentale : figlio messo al mondo per riempire vuoti privato dall’individualità. c. Armonia della casa : si costituisce a partire della fondamenta : senso di appartenenza = senza il quale non è possibile pensare in termini di differenziazione e individualità d. Coppia equilibrata : riesce: - a guardare con sufficiente distacco alla famiglie di origine - a creare relazioni affettive armoniche - a crescere insieme, affrontando i compiti dello sviluppo.

C. Il passaggio dal rapporto di coppia alle relazioni familiari :

1. concepimento di una nuova famiglia : a. incontro 2 membri della coppia, nascita nuova unione : susseguirsi di fasi del ciclo vitale ogni tappa : svariati eventi con aggiunta di nuovi membri e perdita di altri b. elemento più cruciale per valutazione processi evolutivi normali : = l’articolarsi dinamico e circolare tra coniugalità e genitorialità : = ogni irrigidimento di queste funzioni avrà ripercussioni negative sull’altra. c. Nascita di un figlio : importante fase : maternità e paternità : = una dimensione personale, fase significativa del processo evolutivo individuale Transizione modifica equilibri preesistenti : nuove regole e ridefinizione dei spazi interpersonali 2. Diventare genitori : a. richiamare in causa la famiglia di origine

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Se confine non abbastanza definito e stabile : bambini come “ nuovo fratellino per i genitori, che abdicano cosi alla loro funzione in favore dei nonni.” b. Coppia armonica : figlio non minaccia per la relazione coniugale : = un bene relazionale che può essere condiviso insieme. - Sufficiente equilibrio appartenenza/differenziazione e - relazione di intimità soddisfacente con chiari confini : = creare famiglia con affetti che circolano liberamente da un piano generazionale all’altro c. Famiglie con posizione sbilanciata : “parentificazione” del figlio : vera inversione funzioni = inversione del ruolo di accudimento si protrae nel tempo : collocazione del figlio su 2 piani = alternativamente bisogno di cure e dispensatore delle stesse d. Situazione di “figli-nonno” : * bambino costantemente e in modo rigido triangolato nei contrasti che la coppia vive. = il suo prendersi cura di 1 dei genitori permanente e irreversibile che si trascinerà nel tempo * Richiesta prolungata ed eccessiva di svolgere funzioni tipiche della generazione di un genitore = cristallizzazione di questa modalità relazionale. e. Schemi familiari : famiglia armonica e disarmonica - diversi livelli di autonomia - tipo e grado di separazione emotiva e intergenerazionale.

D. la relazione tra i fratelli : 1. sottosistema con relativa autonomia rispetto a quello parentale : a. Minuchin : importanza dei legami e mantengono una loro precisa configurazione autonoma “1° laboratorio sociale in cui i figli possono cimentarsi nelle loro relazioni tra coetanei. Si appoggiano, si isolano, si accusano reciprocamente e imparano l’uno dall’altro. “ “imparano a negoziare, cooperare e a competere.” b. Relazione fra i membri della stessa famiglia e della stessa generazione : - ognuno condivide la storia familiare per quanto riguarda i fatti, le emozioni, i sentimenti - lettura e ricostruzione individuali. c. acquisizioni condizionate da diverso fattori : = funzioni che ogni fratello svolge dipendono da ciò che nel tempo acquisisce come suo ruolo e sua identità

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- aspettative dei genitori e famiglia allargata fin da prima la sua nascita = anticipare la futura identità e suo ruolo nello sviluppo della dinamica familiare. - Sensazioni e sentimenti legati ad eventi della gravidanza, nascita o 1° periodo post-natale - Somiglianze ed identificazione tra genitori e figli. d. Significato dell’ordine di nascita : = un solo soggetto può occupare un certo spazio psicologico in un determinato periodo di tempo. Diritto di prelazione su una determinata posizione funzionale del 1° figlio : = non potrà essere occupata da un figlio successivo se il 1° non l’ha lasciata libera : = dovranno diventare qualcos’altro e. Genitori hanno la possibilità di condizionare la posizioni funzionali dei figli :

- assegnazione funzionale positiva rinforzata fino a diventare un identità positiva soddisfacente

- assegnazione funzionale negativa condiziona pesantemente sviluppo di un figlio f. famiglie normali : ruoli assegnati, modificati in modo flessibile : possibilità crescita per tutti Se posizione funzionale diventa stabile per richiesta di un genitore con complicità dei fratelli : = si sta preparando lo spazio per un sintomo. Esempio nel film : “La Famiglia” di Ettore Scola 2. Intensità legame emozionale tra fratelli dipende da livello di accesso a eventi di vita comuni a. Bank e Kanh : storia condivisa : frequentazioni scolastiche, amicali, genitori Vicinanza in età e sesso promuove l’accesso ad eventi di vita comuni e vice versa. Caso limite di potenziale ad alto livello : gemelli Caso tipico di basso accesso : fratelli mai vissuto insieme ( affidati a famiglie diverse) b. Fratelli che hanno condiviso molto : intenso legame affettivo presente anche per altri motivi * insufficiente presenza dei genitori : - profonda lealtà che tocca emozioni profonde. - Codice speciale, privato, comprensibile essenzialmente ad essi, per la loro relazione : = linguaggio privato che li distingue da altri parenti, amici. * sconvolti dall’allontananza : - Calore nello scambio - protettività e cooperazione reciproche - armonia che supera ogni ricerca personale di vantaggio e istinto aggressivo = contenuto entro limiti accettabili

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c. lealtà a senso unico : = figlio genitoriale cha da al fratello senza ricevere nulla in cambio senza calore, con rigidità 3. autonomia del sottosistema dei fratelli : a. uso dallo psicologo come risorsa importante : mancanza collaborazione genitori : = osservando relazione tra fratelli : 1° valutazione della struttura familiare. Maggiore/minore flessibilità nelle relazioni intergenerazionali e nel rapporto di coppia si riflette nelle caratteristiche del rapporto fraterno b. Esempio : bambino influenzati da : - ciò che si sentono riferire delle esperienze dei genitori con i fratelli - osservazione diretta delle loro interazioni. c. Osservazione capacità di giocare insieme e mantenere un rapporto ludico nel tempo : = estrapolare elementi della relazione della coppia coppi distante ed ostile : difficoltà a mantenere integro uno spazio nel sottosistema dei fratelli conseguenza : impossibilità di condividere con continuità e piacere l’attività di gioco 4. figli adolescenti e relazioni familiari disarmoniche : a. distanza/ contrasto tra i fratelli maggiore : giudici o guardiani dei genitori - agendo tra di loro lo stesso contrasto esistente all’interno della coppia - esasperando caratteristiche di genere - prendendo posizione per genitore dello stesso sesso. = costituzione di una sottounità rigida o fortemente difensiva dove prevale la trasmissione intergenerazionale di stereotipi di genere. b. Più raramente si uniscono contro i genitori : alleanza : = utile per difendersi da situazioni di abbandono o fortemente abusive Non un processo evolutivo normale. c. Disarmonia familiare : * funzioni tipiche della relazione parentale di accadimento/attaccamento delegate ad un figlio maggiore : vedovanza, separazioni, malattia… I deleganti : - mantengono una posizione di responsabilità, - controllano l’operato del figlio delegato a ricoprire funzioni fondamentali. * responsabilità assunta in modo sostanziale dal minore : rapporto di ipercoinvolgimento = risultato diverso secondo casi.

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d. Coppia di fratelli appagata dalla relazione di ipercoinvolgimento reciproco :

- coppia complementare : ciascun fratello soddisfa ai bisogni profondi dell’altro - relazione di tipo simmetrico/pseudo - complementare : appartenenza di una relazione di

accudimento/attaccamento nasconde forti sentimenti di ambivalenza e di ostilità reciproca. 5. Luogo comune : ambiente di crescita condiviso : risultati simile nello sviluppo : a. impatto familiare molto diverso per ogni figlio : = fattori ambientali che usa un fratello per lo sviluppo sono quelli che non condivide con i fratelli. = persone nate e cresciute nella stessa famiglia con stesso modello culturale = lontani nelle scelte di vita, letture della realtà, problematiche manifestate. b. Nuova psicologia dello sviluppo : vincoli affettivi sempre più legati a natura psicosessuale : - costruzione rapporti fraterni tra figli conviventi provenienti da nuclei familiari diversi - crescente richiesta di adozione da parte delle coppie omosessuali. Fratelli di oggi risentono di figure forti e durature con cui identificarsi nell’adolescenza = Più preparati a crescere nel contesto sociale, ricercare rapporti di solidarietà nel gruppo coetaneo.

E. La famiglia e il sistema sociale : 1. mediatore individuo/società : limite analisi nei termini di una storia individuale a. Fondamentale nel lavoro con la famiglia : errore di considerarla astorica - contesto temporale e sociale - aspetti economici e sociali Rischio di identificare problemi familiari come prodotto di una storia privata o relazioni interne attuali. b. Terapeuti familiari si occupano delle situazioni socio-culturali delle famiglie in trattamento Minuchin : origine etniche, degli slums metropolitani americani : basso livello socio-culturale c. Analisi conseguenze dei mutamenti socio culturali dal Palazzoli : anoressia di una giovane : trasferta mondo contadino a città : = conflitto miti famigliari e affermarsi di valori della cultura urbana e società industriale. 2. Conoscenza del sistema di valori, sua condivisione e trasmissione intergenerazionale :

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a. contesto di crescente multi etnicità e multiculturalità : = frequente scambio di lingue, valori, tradizioni, espressioni letterarie, sistemi sociali e religioni = Gli esseri umani vivono in una comunità fatta di relazioni : relazioni di dipendenza : individui crescono in costellazioni di relazioni familiari e tra pari all’interno della comunità b. valutare sistema di funzionamento normale di una famiglia : * osservare come : - generazioni dialogano con mondo dei pari - ciascuno rispetta mondo relazionale dell’altro. * Esplorare la permeabilità con l’ambiente lavorativo e scolastico degli adulti e figli. c. Infinito patrimonio di informazioni raccolto incontrando un famiglio in ambiente abituale : valorizzare e cogliere aspetti riguardanti cultura e interazioni familiare : = oggetti della casa, vicinato, parenti, senso di communità ( piccoli paesi, quartieri..). d. Molte pressione esterne della società su comunicazione familiare : passa attraverso : - codici simbolici - lavoro - mezzi di comunicazione di massa - scuola. e. Epoca : “età della malinconia” : felicità quasi irraggiungibile : * aumento allarmante delle depressione : accuse sulla società : - difficoltà - stress fisici, chimici, biologici, psicologici - eccesso materialismo - individualismo.. * Oggi più di ieri : società sempre più complessa dal punto di vista del mutamento : = leggere e promuovere la relazionalità della famiglia al suo interno nel rapporto con società esterna.

Capitolo 6 : lo psicologo relazionale : la costruzione del 3° pianeta A. l’osservatore relazionale come parte del campo di osservazione : 1. colloquio psicologico :

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a. processo interattivo costruito coniugalmente = modalità prescelta di comune accordo per facilitare l’emergere delle competenze Prospettiva istruttiva dell’intervento : erano unilateralmente attribuite allo psicologo b. Ottica oggettivante : presupposto di una obbiettività e neutralità = modello teorico utilizzato per analizzare e comprendere il cliente attraverso interazioni per intervenire dall’esterno c. prospettiva costruzionista : = consapevole che la propria azione alimenta un processo di conoscenza reciproca = una nuova storia che consente : - diverse letture del passato - formulazioni di ipotesi - rinnovata progettualità d. da una visione oggettivante della realtà = all’apprezzamento dell’intersoggettività come strumento di conoscenza. Psicologo entra a far parte del sistema : utilizza l’interazione per restituire il senso di possibilità che ri-emergendo funziona come antidoto al tentativo di delegare la responsabilità della propria crescita personale. e. Utente come meccanismo da aggiustare, un vuoto da colmare, un bisognoso da assistere = superata con modelli fondati sulla persona e le sue risorse Scopo : ricreare nuovi base relazionali, famiglie in grado di generare le proprie risorse. 2. Individuo e la famiglia sono sistemi aperti, capaci di adeguarsi : a. organismi attivi, non solo reattivi = costante trasformazione, confini interni e esterni. b. Rapporto figura/sfondo tra individuo e famiglia e famiglia/ contesto sociale : = stretta interdipendenza : intervenire : - in un sottosistema interno - in un macrosistema esterno c. Morin : studiosi soggetti con storia intervengono a partire di forme di conoscenza ingenua = nascono dalla loro esperienza interpersonale e sociale. 3. Importanza alla soggettività e coinvolgimento personale dello psicologo : a. indesiderabile per approccio epistemologico fondato su separazione mondo dell’osservatore/osservato ora : spazio elettivo nei contesti interattivi e relazionali dove ha luogo l’intervento

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b. È attraverso la sua soggettività che attiva i processi : = si rende possibile negoziare il senso delle relazioni reciproche e delle proprie identità. = al servizio della relazione che si istaura : struttura di connessione fra : - il particolare : Sé dello psicologo - l’universale : gruppo famigliare c. Integrazione del proprio stile di personalità : - migliorarsi - mobilità cognitiva e comportamentale - aprirsi alla propria creatività = capacità di intuire quali stimoli hanno contribuito a suscitare la reazione del cliente. 4. approccio interpretativo : a. Prima : impegnarsi a facilitare l’emergere di contesti emotivamente diversificati : = differente letture della realtà : accrescere il numero delle possibilità di scelta. b. regista che riscrive copione storia familiare e dei membri : dando vita a racconti personali - momenti di continuità e discontinuità del percorso evolutivo - oscillazioni tra desideri di appartenenza e separazione = determinano l’impasse in alcuni fasi critiche c. Non sollecito dipendenza della relazione di cura = ma incoraggiamento forme di dipendenza più appropriate per le esigenze evolutive del mondo sociale del cliente. = stretta interdipendenza tra tutti gli esseri : non concepita come negativa tout-court ma incanalabile in forme di dipendenza più mature. d. Storia : - insieme dei nessi che esistono tra i fatti del presente e del passato - Luogo in cui si verificano - Emozioni che suscitano e. attraverso il legame psicologo-cliente : accoppiamento evolutivo tra : * le modalità tipiche del funzionamento della famiglia : - premesse - convinzioni - credenze - valori - rappresentazioni - azioni * Quelle dello psicologo relazionale

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5. Maturana e Varela : realtà costruita attraverso riflessività e autoreferenza a. descrizione che le persone danno di esperienze condivise o diverse dagli altri - avvenimenti - persone - idee - sentimenti - storie b. Conduzione del colloquio : implica competenza di 2° livello, relazionale oltre che tecnica punto di vista “ binoculare”: coniugare osservazione su cliente e su relazione stabilita fra i 2 sistemi = costituire una “terza pianeta” c. Bateson : = combinazione informazioni come doppia descrizione o metodo del confronto doppio o multiplo. d. Base del metodo : capacità di osservare se stesso, distanziandosi = costruzione struttura triangolare = per spostarsi dentro o fuori la relazione, collocandosi alternativamente ad 1 dei 2 poli = posizione meta per un livello di comprensione più profondo. 6. Modalità d’accesso privilegiata al sistema : a. “risonanze”, interesse spontaneo = emozioni che sente sorgere attraverso comunicazione con cliente = risorse preziose, conferiscono significato al sistema : = ponti comunicativi che gettano luce su aree dense di contenuti profondi. b. Elkaim : “ Sistemi umani diversi possono entrare in risonanza sotto l’effetto di un elemento comune, come quei corpi che si mettono a vibrare sotto l’effetto di un frequenza determinata.” c. Ciò che si comunica è sempre in base alla relazione : = mantenere consapevolezza di essere nel contempo produttore e fruitore di significati : rivolgere lo sguardo su di Sé, come la propria azione : - ha influenzato la relazione - ha consentito emergere di novi livelli comunicativi. d. Criterio metodologico dell’imprevedibilità : = natura costruttiva e sociale di ogni processo interattivo // incontro operatore dei servizi e un utente

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e. Concezione processuale dell’intervento : = situazioni impreviste, interrogazione sui suoi comportamenti. * spostare il problema dal cliente e da se stesso alle modalità del colloquio = come la propria azione ha contribuito a determinare la situazioni di impasse * ripartire : come creare un rinnovato contesto evolutivo. f. Atteggiamento mentale teso ad apprendere dai propri clienti * teoria al servizio e non alla guida del processo evolutivo = evitare utilizzo di tecniche e strumenti : eccessivo attaccamento ai modelli teorici : spingere nella direzione di ciò che è familiare oscurando ricchezza e complessità di cui il cliente è portatore. B. Competenze e risonanze emotive dello psicologo relazionale : 1. ascolto attento e attivo fondamentale : a. presenza emotiva ancor prima che fisica = atteggiamento comprensivo e molta partecipazione b. Capacità empatica : com-prensione a livello più profondo che razionale Capacità empatica figlia della curiosità : può essere chiave del rispetto per l’altro : = spinta ad andare là dove c’è qualcosa che non è nostro per capire Una qualità innata, per il psicologo una vera disciplina : = migliorare il modo di vivere l’esperienza interattiva : affinare capacità di : - selezione - percezione - comprensione. c. Persone danno informazione in funzione di come vengono ascoltate : = direzione di un colloquio può mutare radicalmente. d. Comprendere diverso da capire : cum-prendere : prendere insieme : = partecipare con l’altro non solo con le manifestazioni esterni ma anche agli stati emotivi. Origine dei 1° scambi comunicativi nel mondo emozionale : = 1° espressione può essere compresa primariamente attraverso il riconoscimento di un proprio vissuto nei gesti, parole, silenzi dell’altro e. Stein : “Il cogliere l’esperienza altrui non è un atto successivo al coglimento della propria vita interiore e della realtà esterna, ma è un atto costitutivo di ogni piena esperienza di sé e del mondo”

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f. attraverso l’empatia : - Sperimentiamo l’esperienza di soggetti diversi al centro di un loro mondo circostante - oltrepassiamo la visione del nostro mondo g. piccola porta dove si gioca una sfida più grande : - conoscere l’alterità - individuare condizioni di possibilità di rapporto e comunicazione h. Galimberti : Empatia diversa da simpatia : capire ciò che l’altro prova o vive - partecipazione all’esperienza dell’altro - disposizione mentale - scavare in sé stessi - conoscere l’altro per conoscere sé = “reciproco” coabitarsi senza il quale non è possibile la comunicazione i. Atti di empatia non necessariamente dalla condivisione di uno stesso patrimonio culturale : = premessa per avvio di ogni relazione intersoggettiva, a maggior ragione con sconosciuti e persone a noi culturalmente lontane j. Concetti astratti e linguaggio : vincoli che vanno spezzati per : - produrre trasformazioni - creare ponti relazionali : = abilità di ascoltare e a parlare diversi linguaggi : saper valutare i tempi e modalità degli interventi = cliente deve essere pronto. 2. identificazione di prova : Casement a. Porsi empaticamente nella prospettiva del cliente = mettendo alla prova dentro di sé commenti che sta per fare = comprendere se ciò che sta per dire può essere frainteso : migliorare : - contenuti - chiarezza espressiva. b. Baldascinbi . sincronizzazione con l’altro e costante monitoraggio dell’interazione : = porta e strada per il processo evolutivo : individuare : - campo - limiti - confini - connessioni - relazioni

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= evidenziare le aperture di ogni sistema. c. Armonizzare i reciproci stili relazionali in modo creativo : = esperire la complementarità di armonia e complessità - sollecitare il cliente ad uscire da significati ripetitivi, stereotipati e automatici - proponere movimento e dinamismo d. arricchimento del colloquio. Chiedersi quale spinta interiore muove il cliente : come sente, pensa, si comporta : = collegare a questi aspetti le cose che esprime, che fa e che pensa : e. Parole, azioni nascono dai pensieri e valori : risultati positivi in relazioni umane dipendono: - dalla considerazione del valore umano - delle risorse - da una vera e sincera attenzione e considerazione. 3. Sentire radicata in sé la certezza della potenzialità ci chi gli sta di fronte a. Mai perdere di vista che l’individuo è più complesso che i problemi che porta nel colloquio : - assumere una posizione autoriflessiva, continua attenzione a sé nel processo interattivo - evitare di occuparsi esclusivamente del cliente, di controllarlo/manipolarlo = osservare il modo in cui contribuisce a costruire la relazione. - non cedere alla tentazione di mettere in discussione le premesse del cliente : = lavorare sulle proprie categorie ( credenze, comportamenti) b. Sospendere ogni forma di giudizio : precondizione indispensabile : sforzo cosciente : non visualizzare cose che sono familiari secondo l’immagine che ha in mente. non orientarsi alla propria valutazione oggettiva ma a come il cliente lo vive : = una manifestazione di rispetto che si concretizza in una relazione basata sulla fiducia e collaborazione. c. Situazioni di impasse : sforzarsi di assumere la responsabilità = evitare di attribuire le difficoltà e senso di impotenza a una resistenza del cliente al cambiamento come la propria azione abbia influito a determinare blocchi del processo evolutivo = per modificare il proprio comportamento. d. Modo di agire caratterizza tutte le relazioni umane - improntate al dialogo - caratterizzate dal “vero” rispetto dell’altro. 4. Relazioni di questo tipo, non sufficiente utilizzare un comprensione puramente razionale : a. non solo utilizzo della “testa” ma sentire “con la pancia” :

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- lasciarsi permeare dalle emozioni - senza farsene coinvolgere al punto di non percepire i propri confini dal quelli del cliente. = conservare capacità di distinguere propria sofferenza da quella dell’altro : = riuscire a schierarsi dalla parte della sofferenza : molti più risultati di qualsiasi altra strategia. b. Sempre chiaro che empatia non può mai significare confusione con l’altro : = indispensabile una certa dose di distacco emotivo. c. Permettere a ciascuno di compiere quest’esperienza interiore di delineazione Sé-altro : - nascita di uno spazio personale, sperato - assimilazione di un modello di fiducia e di speranza = incontro con l’altro : occasione di crescita = relazione : luogo di dialogo dei bisogno e desideri reciproci. d. Psicologo : aspetto ancora più importante : motivazione personale = professione che richiede di “toccare” senza pregiudizio le parti più distruttive di un altro = capacità di contenere la ansie e paure altrui senza prenderle sulle proprie spalle e. capacità implicita in ogni agire terapeutico : = concezione dell’uomo più filosofica che terapeutica. comprendere con la propria vita che difficoltà di individuo sono parti integrante dell’evoluzione f. Sentire i problemi del cliente come qualcosa di positivo, intenso e simbolico : = accettazione che è il punto di partenza per far emergere il potenziale di vitalità = trasformare quello che appare un andicap una risorsa. 5. uso del modello trigenerazionale : a. superamento di una crisi “congelata” su una persona : = affrontare una crisi dei sviluppo in un gruppo dotato di storia b. introdurre le generazioni precedenti : = cogliere le interazioni in atto e comprendere meglio l’individuo : un ‘entità più ricca, con conflitti, contraddizioni e maggiore risorse : = non più costretto nelle strettoie dell’”ad hoc” c. più facile : - entrare nel mondo interno - cogliere i legami tra esperienze attuali e bisogni irrisolti passati.

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- Stabilire nuovi nessi : = capacità di muoversi da un posto all’altro, spostarsi nel tempo legata a soggettività del psicologo d. // puzzle o patchwork : mai 2 persone che cominciano con gli stessi pezzi : = ognuno attratto dalla forma, dal colore di alcuni e con essi inizierà a legare 6. Indispensabile affinare la propria capacità di entrare in contatto con le emozioni del cliente a. preparato ad immergersi nei propri ricordi e esperienze passate = lavorare sulle proprie risposte emotive e leggerle in chiave relazionale b. Scambio comunicativo crea senso e significato nella relazione stessa : = non soltanto la conflittualità e le sofferenze a determinare la profondità dei rapporti = colloquio richiesto sulla base di relativa problematicità c. Non è la difficoltà ad essere intrisincamente problematica quanto il modo di affrontarla : = mai perdere di vista il fatto che ciò che appare negativo contiene sempre il positivo Aspetto sintomatico considerato come spunto evolutivo : = è su di esso che si dipana il 1° legame tra lui e il cliente. d. Autoreferenza : autòs = se stesso; refero = porto : = ciò che lo psicologo porta di se stesso nel contesto del colloquio. Concetto di risonanza per accedere a livelli emozionali : = difficile descrivere una situazione in cui ha una parte fondamentale e. Elkaim : Risonanze : = particolari aggregazioni costituite dall’intersezione di elementi comuni a diversi individui o sistemi umani. = scaturiscono dalle reciproche costruzioni della realtà . origine da fattori comuni ad entrambi f. Sentimenti evocati in determinato contesto, oltre a un significato hanno anche un funzione : = coglierli come una speciale connessione tra sé e il cliente : trama comune in cui si intersecano in maniera + o – flessibile : legame trasversale che si estende al di là di queste categorie. g. Prenderne coscienza : individui creano il contesto del colloquio = utile per comprendere rapporto tra ragione ed emozione e operare ridefinizioni Colloquio nell’ottica sistemica : una totalità dotata di una sua propria individualità. = Coinvolgimento delle persone al di fuori del loro controllo e estraneo a qualsiasi strategia. h. Risonanze emotive esprimono :

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- lo stato di un sistema in un dato momento - il tipo di relazione in corso : = ripetizione e combinazione tra di loro in forme differenti. = Peculiarità di ogni singolo insieme psicologo-cliente : unico ed irrepetibile 7. trasformare l’apparente impasse in una grande risorsa evolutiva a. Percepire che è il sentimento prevalente nel cliente : = condizione esterna contingente in grado di favorire l’emergere di uno stato vitale interno dapprima appartenente a psicologo : portarlo a riflettere sulle modalità reattive in chiave relazionale b. Impedire che le modalità disfunzionali di relazione vengono rafforzate : = non amplificare in maniera collusiva = sforzi per intraprendere azioni e produrre : - esperienze correttive - modelli di comportamento alternativi c. 1° passo imprescindibile verso l’apertura e la disponibilità : Riconoscere : - l’ansia - la paura - sensazione di noia - disinteresse - moti di irritazione crescente - sentimenti di simpatia/antipatia - sentimento d’impotenza - peso dei atteggiamenti moralistici, giuridici e pedagogici : d. Decidere di nascondere o esplicitare i sentimenti in relazione alla sua coerenza interna : = nulla di assoluto, è importante comportarsi come veramente si è piuttosto che come si dovrebbe e. Ricchezza delle persone risiede nella capacità di lasciarsi permeare dall’esperienza : = attraverso gli altri e ampliare continuamente propri orizzonti f. Maturazione passa attraverso il riconoscere ed accentare la propria temporanea impotenza = sentimenti di difesa, offesa, comprensione messi continuamente alla prova dal cliente = incontro prima e soprattutto sul piano umano

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g. Rischiando se stesso, lo psicologo raggiunge un area più autentica, di fiducia e apertura : = area privilegiata in cui prevale il rispetto reciproco : maggiore intimità e condivisione Cliente accetta di mettersi in gioco quando psicologo è coinvolto e partecipa alle sue difficoltà = affrontare sia i suoi problemi che quelli del cliente cogliendone gli aspetti positivi = chiave di volta per realizzazione di nuove e più soddisfacenti alternative di rapporto Attraverso le fasi più problematiche del colloquio, i sintomi corrispondono agli aspetti peculiari dello psicologo su cui lavorare per usarli come modalità terapeutica singolare e creativa 8. Complessità umana : rinuncio ad ogni forma di finalizzazione certezza : a. punti di osservazione diversi e complementari = consideraci contemporaneamente interni e esterni a ciò cui partecipiamo b. Kant : “L’errore non è mai in fin dei conti ritenuto più utile della verità; ma speso l’incertezza si.” c. Socrate : “dubitare e far dubitare gli altri” : 1° condizione per rimediare alle convinzioni radicate = dubbio all’origine di ogni ricerca e condizione di ogni conquista. d. non perdere la fiducia nella forza vitale e nel potenziale di cui ogni persona è dotata = acuire la coscienza e la conoscenza di sé : = non sopprimere dubbi e incertezze ma per affrontarli e risolverli : averne la consapevolezza e. Psicologo : un modo di pensare che favorisce un continuo emergere di ipotesi = diverso da un procedere meccanico per prove e errori f. Tentativi di rilettura degli eventi e emergere di nuovi nessi : * accade che sia il cliente a riconoscere e confermare l’ipotesi piu coerente. * accettare temporaneamente di non capire, in grado di tollerare l’ansia che questo comporta. = atteggiamento di umiltà che scaturisce un grado di sicurezza di sé : motivazione a non celarsi dietro la maschera della propria immagine di professionista competente. * Attraversare i momenti di confusione passiva : premessa indispensabile al cambiamento = non può mai esser univoco ma riguarda tutti i componenti della relazione g. Fidarsi dei propri sentimenti ed agire per come si sente senza voler controllare l’effetto : = allenamento intenso a non cercare immediatamente risposte alle infinite domande che possono nascere durante il colloquio.

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9. Comprensione : processo creativo : a. costruzione di un senso a partire da elementi sconosciuti : = naturalmente comune in ciascuno di noi b. Oscar Wilde : “ Le domande non sono mai indiscrete, sebbene qualche volta le risposte.” Esempio : - risposta evitante nel tentativo di cambiare discorso - risposta critica che sollecita alla rinuncia : = momento di andare a fondo, accrescendo intensità relazione, avvicinandosi maggiormente a cliente c. Per ottenere un’informazione significativa : oltre la semplice descrizione degli avvenimenti : = in contatto con percezioni interne, emozioni ed affetti : = non sminuisce importanza a come gli avvenimenti si sono svolti. d. Osservazioni e intuizioni dello psicologo : ruolo centrale dell’immagine creativa ( Hutten) = attività di scambio e di produzione costante dell’informazione : Elkaim e la scultura di Picasso “Testa di Toro” fatta con pezzi di bicicletta e. Affinare la capacità di entrare in una dimensione simbolica, apparentemente irrazionale : = il genio, fantasia, capacità di giocare e umorismo f. Impiego di oggetti intermedi metaforici : = immensa possibilità di creare risonanza emotiva e profonda partecipazione durante il colloquio, sollecitando empatia = trasmissione idee e sentimenti con maggiore incisività g. Uso di oggetti : elemento che diviene parte determinante del’esperienza : = rende possibile rievocarla e riscoprirne i contenuti affettivi : = materializzare certi emozioni e rapporti : anche il ricordo di emozioni e sentimenti possibile solo in quanto è legato a un contesto particolare che gli fa da supporto. 10. Winnicott : utilizzo del gioco in terapia : a. psicoterapia : “sovrapposizione di 2 aeree di gioco, quella del paziente e quella del terapeuta. Se il terapeuta non è in grado di giocare allora non è adatto al lavoro. Se il paziente non è in grado di giocare” fare qualcosa per metterlo in condizione di giocare “..dopo di ché la psicoterapia può cominciare. La ragione per cui è essenziale, è che proprio mentre gioca il paziente è creativo.”

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b. Richiesta di dar vita a una rappresentazione della realtà vissuta = introduce un elemento di gioco e di imprevisto : - favorisce la caduta di eventuali resistenze - alimenta curiosità insolita tra i componenti della famiglia: = legati più alla noia di schemi fissi e ripetitivi che al piacere di inventare nuovi modi di essere. c. Gioco : realtà sperimentata in modo paradossale : = possibile compiere degli atti reali in un contesto che nega la loro realtà. d. Fino a che punto il gioco è importante : = ogni persona deve passare continuamente attraverso un gioco = sperimentarsi in modo diverso per raggiungere un equilibrio nelle relazioni e. Percorso di crescita dello psicologo : molti anni di esperienza e di errori : - esperienza aiuta a ricercare strade diverse e errori a trovare “il senso del limite” nella ricerca - formazione fondamentale e non può limitarsi all’appartenenza ad una Scuola - costanza e curiosità nel trovare i propri “maestri” e arrivare alla ricerca di un Supervisore Interno.

Capitolo 7 : i linguaggi dell’incontro con la famiglia A. Premessa 1. Heidegger : a. verità conosciuta da sempre “L’uomo parla. Noi parliamo nella veglia e nel sonno. Parliamo sempre anche quando non proferiamo parola” b. qualità precipua ed irrinunciabile dell’essere uomini Distinzione da genere animale : facoltà di parlare = nel pieno della coscienza, in stati di consapevolezza alterato, nella veglia e sonno = volontariamente e inconsapevolmente, anche con il corpo, sguardo, postura, silenzio c. Waztlawick : nelle interazioni umane, impossibile non comunicare = ogni comportamento sempre comunicativo di qualcosa Gesti, sguardi e mimica che indicano evitamento o fuga Comprensione realtà circostante e sistema di relazioni : = aprire orecchie e occhi e imparare ad ascoltare d. Comunicazione, ascolto e reciproca comprensione : = non prescindono dalla condivisione dello stesso linguaggio = condizione di un dialogo tra sordi 2. “ingrediente” fondamentale per buona riuscita di un incontro con famiglie

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a. Corso dei secoli : diverse e svariate concezioni del fare “terapia” = elenco : - delle più disparate caratteristiche del setting terapeutico - degli scopi perseguiti dall’utente e dal “consulente” - delle Qualità irrinunciabili del terapeuta b. Ottica sistemico - relazionale: Sluzki - lasciar cadere continuamente le certezze - accogliere nuovi modelli e concetti Psicologo relazionale nell’incontro : non certezze predefinite e valide ma ipotesi : = punti di vista sempre nuovi : impara ad ascoltare e valorizzare le singole voci = utilizzando la propria per definizione nuova situazione c. Psicologo relazionale : traduttore di linguaggi diversi = bambino, adolescente, adulto, anziano, dimensione maschile/femminile = voci trascurate o offuscate per preponderanza di un linguaggio su altri d. Comunicazione genitore/figlio minore : = scontato che codice d’ascolto sia caratteristico dell’adulto = conseguente perdita di informazioni e appiattimento di significati Problema dello psicologo relazionale : entrare in contatto con la famiglia : = linguaggio adulto che lo confina in una posizione di esperto dei grandi e. incapacità di entrare in contatto con linguaggio : - ludico e mondo simbolico infantile - eccentrico dell’adolescente f. Compernolle: lavoro con bambini :“ terapia familiare soffre di adultocentrismo” difficoltà adulti nel guardare mondo con occhi del bambino = proprio vertice di osservazione unico e universale metro di giudizio g. Campo delle problematiche di coppia : = difficoltà nell’uscire dalla sua identità di genere = linguaggi e espressioni paralinguistiche diverse 3. Discorso a parte : lavoro con famiglie di altre culture : a. modi diverso di esprimere la propria identità Linguaggio influenzato dal background di provenienza : influenza su : - ricchezza del lessico - vocabolario prevalente - stile b. Fine comunicativo : porsi in sintonia con linguaggio corrente del’interlocutore = evitare tecnicismi : fraintendimenti e confusione c. Aumento flussi migratori cresciuto n° degli utenti stranieri

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Società : diversità, multiculturalismo e pluralità = facile contatto con persone che non condividono valori, riti, tradizioni e codici di comunicazione d. Psicologo relazionaòe : sviluppo capacità di ascoltare = Senza costringere l’altro ad entrare nelle sue griglie interpretative Ampliare capacita transculturali : discriminazione tra : - regole di relazione “universali” - prerogative di una specifica cultura. B. Il colloquio : 1. dialogo come metodo di indagine : antica acquisizione a. colloquio : da Socrate un potente strumento di conoscenza = consente di trarre conclusioni sempre diverse, emergono sempre nuovi elementi. b. atteggiamento del miglior psicologo cinico : * non riteneva di possedere una conoscenza precostituita da donare al discepolo * spronava quest’ultimo a : - ragionare - chiarire la propria intima consapevolezza - arricchire la personalità c. metodo dialogo-dialettico di tipo esortativo = coerente indagine psicologica : proliferazione idee e creazione nuovi nessi 2. Devoto-Oli : definizione del colloquio : a. " incontro fissato tra persone per dare agio all'una di sottoporre all'esame dell'altra questioni generali di un certo interesse" b. "conversazione, abboccamento, convegno fissato per discutere, scambiare idee" - un'interrogazione diretta a conoscere gli eventi passati della vita del soggetto - un rapporto diretto col soggetto c. interpretazione del suo comportamento scopo : avere col soggetto un contatto interpersonale 3. Sullivan : a." il colloquio psichiatrico è una comunicazione che consiste non soltanto in uno scambio di messaggi verbali, ma piuttosto nello sviluppo di una configurazione delicata e complessa di processi di campo che comportano conclusioni importanti per le persone che entrano a farne parte." b. Carli " una persona possa conoscere qualcosa di un'altra persona"

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4. Scilligo : a. " una conversazione guidata, durante la quale due o più persona scambiano idee, sentimenti, informazioni e opinioni per raggiungere degli obiettivi concordati" b. conversazione : strumento prevalentemente usato è la comunicazione verbale = attività sociale più naturale e quotidiane = risultato di complesso intreccio di attività comunicative, verbali ed extraverbali c. interazione sulla base : - di un comune bagaglio culturale - di una condivisa disponibilità alla comunicazione. d. comunicare : "mettere in comune" = stabilire un rapporto con qualcosa che non ci appartiene = "essere con" pur restando separati. 5. Jaques : a. comunicabilità : - adattamento reciproco - "ogni partecipante impara gradualmente ad entrare nel sistema di riferimento dell'altro, senza abbandonare completamente il proprio" b. comunicatività : senso passivo del comunicare - trasmissione delle informazioni con senso già stabilito in precedenza - non co-costruito. 6. colloquio : a. eventi comunicativi che : - avvengono nella vita quotidiana - accadono nell'esercizio di una professione o nel quadro delle attività di un'organizzazione/istituzione b. cornice del contesto della comunicazione = riferimento a situazioni in cui operatore posto a stretto contatto col cliente variabili c. convenzioni di natura socio-culturale - fissato con anticipo - accordo sullo scopo tempo, luogo e condizioni di particolare attuazione - distribuzione turni di parola - regole sullo svolgimento della conversazione - modalità di espressione

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- gestione dello spazio interlocutorio d. Trentini : = aspetto diagnostico e di trattamento e importanza della vicinanza affettiva e percettiva tra interlocutori. " un'interrogazione diretta : - a conoscere gli eventi della vita del soggetto - ed a trarne un'interpretazione del suo comportamento, nonché un contatto diretto col soggetto allo scopo di avere con lui un rapporto interpersonale" 7. colloquio cinico : Sullivan : a. " situazione in cui - la comunicazione avviene in primo luogo a voce, - in un gruppo di due persone che si incontrano più o meno volontariamente - sulla base di una rapporto esperto-cliente, - con lo scopo di chiarire il modo caratteristico di vivere della persona in esame, paziente o cliente che egli trova particolarmente molesto o degno di nota e dalla cui chiarificazione egli si attende un beneficio." b. importanza degli aspetti ritmici e intonazioni dello scambio verbale c. solo apparentemente gi attori in gioco sono due : presenti " altri immaginari" = che prendono corpo nell'osservazione relazionale : = permettono l'esplorazione su due binari paralleli : - realtà individuali - aspetti di relazione c. non è possibile conoscere il problema senza avere un'idea : - della persona - di coloro che la circondano - delle sue modalità di relazione. d. convinzione socratica : = psicologo percepisce cose di cui essi non sono ancora consapevoli scopo del colloquio : dimostrare come le difficoltà : - hanno per origine nelle esperienze passate - compenetrino ogni aspetto delle sue relazioni attuali. C. Presupposti dell'intervista relazionale : l'ipotizzazione : 1. serie di strumenti non unici alla base dell'intervista relazionale : a. non si susseguano in un ordine rigidamente predefinito = ma in modo naturale e circolare : ugualmente compresenti nelle singole fasi di svolgimento di un buon colloquio

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= impossibile a volte la distinzione dell'uno dall'altro. 2. oggetto di indagine : a. sistema trigenerazionale osservazione permette di leggere i comportamenti attuali come metafore relazionali - segnali indiretti di bisogni - coinvolgimenti emotivi del passato = intervista relazionale : esplorare la realtà della famiglia b. obiettivo e situazione interattiva in corso : focus su : = la coppia, figli, fratelli, famiglia d'origine, rete dei rapporti extrafamigliari c. fisionomia del colloquio relazionale delineata : - dal metodo di conduzione dell'incontro - dall'unita di osservazione e di analisi = non si limita a fare domande e catalogare una lista di fatti ma segue un criterio per organizzare il flusso delle informazioni che raccoglie. d. metodo relazionale : mosaico : selezionare e assemblare le informazioni : = legare insieme le parti , trovare i nessi che le collegano = immagine coerente tramite associazione progressiva dei diversi tasselli e. sviluppare capacita : - di pensare - di fare domande - di legare informazioni secondo un orientamento preciso f. atto creativo che comprende oltre ascolto di sé e dell'altro, la capacita di scelta. non passivo recettore ma soggetto : - attivo - percipiente - capace di conferire ordine e significato 3. Centro per lo Studio della Famiglia di Milano : a. elaborazione principi fondamentali per la corretta conduzione di un colloquio - ipnotizzazione - circolarità - neutralità b. Bertrando e Toffanetti : diversi destini di tali principi:

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* circolarità : modalità per collegare e informazioni mai stata rifiutata * neutralità : posizione relazionale, critiche profonde e sostituita dalla curiosità e multiparzialita * ipotizzazione : principio fondamentale e insostituibile = " capacita di formulare un'ipotesi sula base delle informazioni in suo possesso" c. processo valutativo inizia con i primo contatto : telefonata = inizia a costruire ipotesi che tradurrà in domande. ipotesi come punto di partenza = si prosegue poi l'investigazione per verificarne l'eventuale validità d. propone un ipotesi d funzionamento famigliare : = cornice in cui inserire i dati e informazioni che emergono. e. cliente descrive la sua situazione come irreversibile e priva di soluzioni * introdurre nuove informazioni : - crea differenze e variazioni - favorisce la scoperta di nuove soluzioni : messa in discussione del carattere assoluto f. valore funzionale dell'ipotesi, non vera/falsa ma più o meno utile = comporterà un aumento del numero delle informazioni g. ipotesi vantaggiosamente condivisa dai membri della famiglia sole sé : - abbastanza vicina da poter essere accettata - abbastanza insolita da favorire una nuova lettura del problema 4. l’ipotizzazione : a. Muraro e Bertocchi : = nessuna funzione ristrutturante dell'ipotizzazione se non accettata dal sistema = la può accettare incondizionatamente o in modo critico quando in grado di confutarla. b. qualità delle ipotesi nel loro essere sistemiche : = supposizione di funzionamento globale : inclusione tutti membri della famiglia ipotesi triadica si contrappone a quella lineare : = in considerazione un più complesso sistema di significati (valori, miti e regole della famiglia di origine) = comportamento determinato dalle caratteristiche dell'individuo o cause esterne = prendere in considerazione contesto delle relazioni all'interne delle quale tale comportamento si manifesta c. analisi del principio d’ipotizzazione : Valeria Ugazio = illuminare circa il perché di un comportamento sintomatico per darne ragione e non causa schema esplicativo : ragione, attività e intenzionalità dell'individuo concetto di causa : incontrollabile forza che agisce sull'individuo vittima

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= potenzialità di cambiamento insita nel processo di ipotizzazione molto elevata d. Scuola di Milano : = sedute terminava con prescrizione paradossale vota al cambiamento : carattere quasi magico. = formulazione condivisione delle ipotesi con la famiglia : introduzione nuove letture dei modelli comportamentali = contrasto con schemi esplicativi abituali : lo psi si può collegare all'intero sistema 5. Ugazio : revisione del principio di ipotizazione : duplice capacita del terapeuta a. formulare e verificare un paio di ipotesi di tipo 1 : = sulle percezioni che la famiglia ha circa i propri rapporti e intenzioni che guidano i comportamenti dei membri = sottoposta a verifica b. ipotesi sistemica, di tipo2 : = contrastante con percezioni e intenzionalità dei membri = in grado di stimolare il cambiamento = non potrà essere convalidata dalla famiglia ( contrastante con la sua visione) : compito di tenderla plausibile e accettabile in un momento strategicamente propizio psicologo competente : includere se stesso nella costruzione delle ipotesi D. Analisi della domanda e del sistema di invio : 1. colloquio relazionale : a. passaggi : - accoglienza/joining - analisi della domanda : = procedura che consente di organizzare la conoscenza del contesto entro il quale si intende intervenire. b. analisi richiesta d'aiuto del cliente : indagare sulle motivazioni e aspettative = ogni evento critico, difficoltà di cui il cliente è portatore : - visione immediata e superficiale : disfunzionale = considerati incidenti da superare - analizzato e interpretato : potenzialità di sviluppo = sono segni da decifrare c. aspettative possono essere comprese pienamente : = indispensabile un attenta valutazione del sistema di invio : presupposti dell'inviante e della famiglia rispetto: - alla collocazione - alla funzione dello psicologo.

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d. accade che la domanda d aiuto formulata da terzi : * caso dell'adolescente con i genitori : preoccupazione dei committenti maggiore da quella del utente = coppia genitoriale come inviante motivato con : - idea precisa del problema - aspettative concrete in merito alla sua risoluzione. * qualsiasi altro famigliare con ruolo sociale/morale significativo * amico conoscente che ha già usufruito positivamente di un intervento un professionista 2. Motivazione : a. inviante motivato distinto da quello generico : - psi scelto dal cliente in base alla sua immagine sociale : prestigio e competenza - centro specializzato b. indipendentemente dalla tipologia di invio : aspettativa ben precisa : = richiesta della riduzione del coinvolgimento delle tensioni. = intervento coerente con le premesse che hanno consentito l'iniziale comprensione della problematica c. inviato : - problema di natura tecnica - complessa rete di significati, al suo interno motivi e sentimenti di un gruppo familiare ipercoinvolto = sistema di invio più interessato alla comprensione di una parte che a una visione del'insieme. d. domande molto diverse fra loro : - formulate rispetto agli individui e i loro sistema di appartenenza - prefigurano la modalità di rapporto con lo psicologo = aspetto fondamentale nella loro analisi e. esperienze emotive e cognitive che il paziente narra nel colloquio : - non si limitano a quello che riferisce di sé e della sua storia - esprimono le vicissitudini della relazione con lo psi : = livello meno palese in cui si manifesta la situazione problematica/la domanda. 3. la dinamica della collusione : a. Carli e Paniccia : dinamica inconscia come "collusione" : " accordo tra 2 o più componenti della relazione sociale, fondato sul'agire inconscio di particolari modelli istituiti di reciprocità" = pone di fronte al rischio di un accordo implicito fra committente e operatore.

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b. definizione : " insieme delle simbolizzazioni affettive evocate dal contesto nei differenti partecipanti alla relazione sociale" c. ci sono dei modelli inconsci di funzionamento che operano silenziosamente, = riproponendosi nella relazione cliente-psicologo se non emergano portano a una risposta collusiva di quest’ultimo d. necessaria iniziale adesione alla proposta del cliente : = indispensabile che lo psi : - si interroghi su quale sia veramente l'utente ultimo del'intervento e - ne approfondisca la reali motivazioni = evitare risposte troppo precipitose e coincidenti con la sua formulazione del problema E. Selezione, raccolta, trasformazione delle informazioni : 1. inizio raccolta delle informazioni a. adeguata analisi domanda e formulazione ipotesi con i dati in suo possesso : spesso realtà si esprime nella descrizione di fati, persone, idee e sentimenti = ottenere informazioni realmente significative : in grado di andare oltre la semplice descrizione b. entrare in contatto con le percezioni interne, emozioni e affeti non fermarsi agli eventi accaduti ma esplorare i significati che hanno assunto c. capacita di mantenere certa distanza pur utilizzando tutta la propria curiosità: una posizione meta : vedere e cose senza rimanere coinvolto = trovare un equilibrio dinamico tra dentro/fuori, agire/reagire d. selezione qualitativa delle informazioni fondamentale : - apprendimento non ridotto a passivo assorbimento di una massa di dati - influenzata dalle prime ipotesi formulate. 2. certezza protettiva del cliente su quanto riferisce introno ad un problema : a. scoprire elementi che mettono in crisi certezze = per aiutarlo a produrre nuove alternative e nuovi assetti affettivi. b. intervento sulla spiegazione lineare di un problema : rilettura degli eventi metafora dell'imbuto rovesciato : * normale posizione : parte superiore : il paziente con : - la sua storia - relazioni - esperienze significative = che hanno delineato la sua visione della realtà e formato la sua personalità.

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* colloquio : espone lettura in modo rigido e stereotipato, non c'è posto per i dubbi * psi resta nella parte stretta : = schiacciato e soprafatto dalle informazioni senza possibilità di introdure nuove c. capovolgimento dell'imbuto : capacita di perturbare la teoria lineare : * cogliere elementi salienti e maggiormente carichi di emotività: = dirigere in più direzioni le informazioni condensate dirette allo psi * // raggio di luce che colpisce un prisma : moltissimi raggi di diversi colori "allargare" : creare la possibilità di collegare avvenimenti e persone in modo diverso = risposte più ricche che resituiscono un senso di maggiore complessità al'individuo d. possibile grazie a domande mirate : nuovi nessi tra elementi emersi = visione circolare : difficile distinguere le cause dagli effetti e le cause tra loro. F. Ridefinizione : a. aspettativa di chi richiede un aiuto : ottenere una soluzione rapida e indolore = valido nel'ottica relazionale, costi da sostenere in prima persona. b. primi cambiamenti rispetto alle aspettative stereotipate : = far divenire l'intero sistema familiare protagonista del processo di cambiamento: c. operare un ridefinizione del problema: - ascolta attivamente - vi si sintonizza emotivamente - per poi ridefinire il significato affettivo degli eventi d. fornice al soggetto una nuova visione della situazione : una nuova struttura = modificare quello che presente come statico e irreversibile aumentando la complessità della situazione e. chi possiede il potere di cambiamento ? la famiglia allargata. Bowen : psi come "coach di un team" = regista di un processo di cambiamento che include più attori. G. Domande relazionali : 1. strumentini diagnostico e di intervento più utile : domande relazionali a. tendono a esplorare modalità con cui persone si pongono in rapporto fra loro " Come sta?" : informazioni relative al soggetto interrogato, sul suo stato d'animo b. domanda relazionale :

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= informarsi su situazioni relazionali e non solo vissuti personali = collegare uno stato d'animo a comportamenti, atteggiamenti verbali del coniuge c. quesiti che mettono in relazione il nostro interlocutore ad una o più persone = utilizzate all'interno di un colloquio : possibilità di : - esplorare le modalità di relazione proprie di un sistema - comprenderne il funzionamento. 2. domande : a. intergenerazionali : contesto familiare : collocarle su 3 piani generazionali = usarle per comprendere aspetti relazionali di una generazione = aspetti di relazione tra persone di generazioni diverse includere 3 generazioni nella domanda : domande si muovono nel divenire delle generazioni b. domande "come se" : chiedere qualcosa che sta al posto di qualcos’altro: "Mio padre direbbe cosi..." : il genitore è all'interno della stanza * rendere presenti anche le persone che sono morte = esplorazione modi di sentire, idealizzare o significare il rapporto di chi resta nei confronti di chi non c'è più * il "come se" supera la logica della domanda/risposta : = ingresso nel mondo di quello che si può immaginare = cogliere elementi che non afferrabili sul piano della conoscenza dei fatti permettono di spostarsi nello spazio o nel tempo 3. domande metaforiche : sfera del linguaggio creativo : a. immagine concreta per significare qualcos'altro, evocativa del sentimento. = metafore portate dal cliente o dallo psi : creazione legame con interlocutore : collegare propria risonanza emotiva con sentimento : accogliere sentimento del cliente b. a un giocatore d'azzardo : " Lei è un perdente grandioso" : = vero piacere di giocare non vincere ma perdere c. bicchiere di vetro che cadendo va in pezzi per fragilità di un soggetto = nella costruzione della metafora può utilizzare spazio, tempo, persone = esplorazione ambito in cui i soggetto esperisce un determinato sentimento - "sentirsi un uccello in gabbia" : mancanza di liberta - chi cresce i figli "sotto una campana di vetro" - chi ha " riposto i sentimenti in una cassaforte, a cui chiave è tenuta dalla moglie"

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d. Whitaker : processo di metaforizzazione : capacita di cogliere aspetti di: - fragilità - non liberta - volubilità - instabilità = connettersi con l'interlocutore a livello profondo attraverso la costruzione di un immagine metaforica. e. metafora come veicolo di una molteplicità di messaggi : = strumento per effettuare ridefinizioni e ristrutturazioni del quadro presentato dal interlocutore. 4. domande " più o meno", " prima e dopo" : quantità e tempo a. Bateson : conoscenza si attua attraverso l'apprezzamento delle differenze = conoscenza maggiore se davanti a una cosa dissimile a una altra b. ricerca pattern che connettono/modelli di collegamento nelle relazioni umane : = studio delle "ridondanze comunicative"/ciò che tende a ripetersi = permette un comprensione più autentica e approfondita ridondanza comunicativa : un pattern circolare con risposta prevedibile. c. esempio : sottoposto sempre alla stessa domanda : = nasconde un implicito riferimento a qualcos'altro = non dice tutte queste cose, sufficiente il tono d. conoscenza per differenze mediante domande che le pongono in primo piano : = per esempio la diversità dei modi e contesti in cui si è più liberi di percepire particolari stati d'animo. 5. "domande dirette e indirette": a. domande possono essere rivolte a un soggetto unico/più persone : = cogliere aspetti di relazione tra l'individuo e diversi membri della famiglia. b. diretta : = mediante la quale si chiede a un soggetto qualcosa su un altro soggetto c. indiretta : = ottenere informazioni su un soggetto, mediante qualcosa che esso dice su un'altro = messa in movimento di entrambi colloca l'individuo in posizione autoriflessiva influendo sull'altro : = cogliere aspetti di relazioni fra i 2.

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d. domanda indiretta produce spesso un'intensificazione della relazione = può portare a aggiungere contenuti non inizialmente contenuti nella domanda. stimolazione curiosità delle parti e far progredire la conversazione tra i 2 soggetti : = spontaneamente stimolati a far emergere contenuti nuovi, dialogo può proseguire da solo e. interventi psi su aspetti significativi per ulteriori chiarimenti : = entra ed esce costantemente da configurazioni triangolari nel corso della conversazione. 6. domande che assumono rischi : domanda intrusiva che invade la relazione a. accollarsi dei rischi : essere più autentici, = argomenti che rispecchiano i sentimenti delle persone = domande meno generiche con autentica curiosità ad andare oltre gli aspetti formali b. percepiscono se lavoro di routine o nutre un reale interesse per argomento : = capacita di porre domande che lo avvicinano al campo di osservazione, consentendogli di entrarvi attenzione su ciò che sembra il più interessante : = persone apprezzano la sua effettiva curiosità. c. ruolo dell'aspetto gerarchico : = psi relazionale visto come l'esperto che dirige il flusso delle domande riuscire ad entrare direttamente nel contesto : domande relazionali non si limitano alla semplice raccolta di informazioni su fatti noti e prevedibili. 7. caratteristiche delle domande relazionali : a. circolarità : il continuo divenire della relazione = formulare progressivamente le domande, basandosi : - sui contenuti delle risposte - sulle strutture di rapporto che essi propongono b. non un copione precostituito = ogni domanda formulata in base alle risposte e ai contenuti che mano mano emergono c. significatività : possibilità dello psi di avvicinarsi : - a ciò che avverte rilevante - aspetti più vitali = utilizzando se stesso d. non solo informazioni di livello cognitivo ma interezza dei soggetti

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= arricchimento domanda : capacita di creare un intenso clima affettivo : - tono e calore della voce - posture - corpo - mimica e. qualità domanda non risiede in parole ma in ciò che con esse viene trasmesso : = reale interesse con segnali non verbali : - vicinanza corporea - posture - gestualità - tono e calore della voce.. H. Interazione e relazione : 1. Bange : a. analisi della conversazione sui concetti di : - interazione - interpretazione - reciprocità. b. interazione : " un gioco complesso di attese reciproche al cui interno i soggetti costruiscono la propria identità in e attraverso il sistema interpersonale nelle azioni sociali, un gioco complesso in cui la realtà sociale si costituisce nell'intercomprensione." c. visione : riferimento a n principio di reciprocità : " proprio il meccanismo di accettazione reciproca dei ruoli garantisce la reciprocità di interazione possibile attraverso quel sistema simbolico - inferenziale che è la lingua." 2. Jaques : a. interazione non un susseguirsi di comportamenti in una relazione d'ordine = psi sperimentale b. un fatto relazionale che regoli da un livello superiore il gioco attese reciproche = reciprocità rende possibile anticipazioni e attese del comportamento del l'altro c. la relazione spiega i sforzi di convergenza e le attese reciproche e non l'inverso = non si potrebbe giocare sulle attese del partner se non si fosse già collegati a lui = si dovrebbe parlare di circolarità d. interazione trova senso nella relazione :

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= quello che produce ricade a sua volta sulla relazione = un cerchio, influenzamento reciproco tra queste due dimensioni " mentre la reazione viene mantenuta a distanza l'interazione necessita della copresenza fisica dei soggetti coinvolti" lo scambio avviene nel "ad hoc" 3. Galimberti : a. interazione : " influenza reciproca che i partner esercitano sulle rispettive azioni quando si trovano in presenza fisica immediata" = interazione in riferimento alle nozioni di feed-back e di co-presenza b. distinzione da relazione, legame e rapporto interazione caratterizzata : - dalla soggettività e dalla personalità di chi interagisce - dall'essere contemporaneamente soggetto della'azione e soggetto all'azione. c. caratteristiche dell'interazione // a : - relazioni sperimentate dall'individuo - rapporti con generazioni presenti e passate anche se non direttamente esperiti d. la relazione fa di sfondo all'interazione agendo inconsapevolmente = significato specifico della relazione dalla trasmissione intergenerazionale di modelli di comportamento, norme, valori, miti e. processi mnesici : recuperare i confini della relazione : - rischiando errori e sfasature nelle riletture - ricostruendo più vantaggiosamente delle nuove 4. la relazione : a. relazioni variano rispetto a : * il contenuto della relazione quello che i partecipanti fanno insieme * qualità della relazione : come lo fanno, per esempio intensità - emotività della relazione evocata nelle persone coinvolte - si manifesta nel comportamento non verbale - non strettamente correlata alla relazione stessa. b. struttura temporale della relazione : si sviluppa nel tempo = attributi del partner cambiano e con essi il tipo di relazione. elemento che lega lo psi e il cliente è l'incontro : = una freccia a 2 sensi : entrambi vanno uno verso l'altro 5. psi e famiglia :

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a. due entità - psi osserva problematiche - famiglia porta una richiesta b. possibilità dello psi di essere d'aiuto legata alla relazione : - fonte di dati - presupposto alla comunicazione c. progredire della relazione : = cliente comunica più facilmente emozioni che elementi descrittivi della sua storia d. colloquio : forma d'esordio per metter in moto un processo : = sviluppo successione temporale di fatti : un sequenza d'eventi processo : relazione psi/cliente tempi del processo organizzativi : processo discontinuo - tempo della seduta - pause fra quelle = è la coerenza di un metodo di osservazione, analisi e intervento a dare continuità al tutto. 6. grado di adattabilità e flessibilità a. per essere continuamente disponibile senza difese personali : - cogliere significato anche laddove apparentemente non c'è - tollerare i momenti di stallo - sapersi adattare a rappresentazione dei fatti, azioni e rapporti che famiglia porta - stabilire un contatto senza essere né distaccati né aggressivi, né giudicanti... b. continua attenzione : - al processo in corso - alle risposte emotive e comportamentali : - al modo in cui il sistema cliente si relaziona a lui c. elusione della comunicazione = difficoltà a seguire ciò che un elemento del sistema dice reazione emotiva dello psi : informare sullo stato d'animo del cliente. 7. processo caratterizzato di sequenze comunicative :danno significato a processo a. comprensione storia non può prescindere da successione temporale eventi contenuti rappresentano significato di una relazione ma non sempre in modo sincrono = si osservano contenuti contestualizzandoli : - in base alle osservazioni fatte - rispetto alla soggettività degli attori

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b. contenuto comprende anche le informazioni : - sulla storia del cliente - sul suo stato emotivo attuale - sugli interventi dello psi. c. colloquio : raccolti dati anamnestici : - ragioni che il soggetto da dei suoi disturbi presenti e passati e la loro storia. - motivi che lo hanno spinto a chiedere aiuto - eventuali soluzioni e trattamenti già sperimentati - storia personale e esplorazione eventi normativi (che caratterizzano le fasi evolutive) - esplorazione eventi traumatici / paranormativi - carriera scolastica, lavoro, relazioni familiari e sociali - reazioni emotive e sfera sessuale - fantasie del sistema cliente e mondo di aspettative. d. ambiti di relazione riguardano lo spazio personale e interpersonale

capitolo 8 : il linguaggio del corpo e il colloquio relazionale : A. Premessa : a. linguaggio non soltanto verbale ma ancor più ciò che non viene detto : = livello implicito della comunicazione : linguaggio del corpo, segnali non verbali - mimiche - posture - tono - movimenti - espressioni del viso... rafforzano, sostituendo, accompagnando e disconfermando il comportamento verbale b. non si parla soltanto con parole : una sofisticata gamma di segnali non verbali = congruenti o squalificanti rispetto a quello che si dice c. un valore affettivo rilevante : = col corpo, sguardo postura, inflessioni e pause del linguaggio d. Scheflen : modalità comunicativa meno controllabile, più veritiera, spontanea: non occorre essere degli esperti della comunicazione : = come i messaggi corporei svolgono una funzione comunicativa fondamentale negli scambi interpersonali

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f. continuo progredire della cultura dell'immagine : = capacita di ciascuno di utilizzare e interpretare in maniera sempre più efficace il linguaggio non verbale : parte del patrimonio culturale. B. I segnali non verbali : veicoli comunicativi della storia familiare : 1. linguaggio del corpo : a. modo in cui le persone si pongono e si muovono nello spazio. linguaggio di riferimento principale dello psi relazionale : = saper cogliere questi segnali silenziosi legata a possibilità di percepire e valutare ciò che avviene nell'interazione b. riflettere : - sulle modalità di comunicazione - sulle emozioni che questi scambi suscitano 2. setting specifico di un colloquio relazionale : a. spazio interattivo dove la relazione psi/cliente viene agita : = nella manifestazione di elementi non verbali (espressioni, posture e movimenti) b. possibilità di osservare e esprimere i diversi linguaggi che le persone utilizzano = circoscrivere lo spazio-temporale fondamentale come referenza per capire il significato degli eventi. c. saper cogliere l'aspetto storico delle interazioni = non limitarsi a sequenze comunicative in atto in spazio"attuale" dell'interazione collocarle in una dimensione temporale in cui il presente "esiste in virtù del suo esser stato e del suo poter essere" = linguaggio non verbale : prodotto di una storia d. visualizzare emozioni, conflitti, affetti, tagli emotivi e speranze cogliere la matrice famigliare con miti, superstizioni e tabu : = messa in relazione linguaggi di diverse generazioni e. somiglianze/differenze : - nel corso del processo evolutivo, nel fluire dell'esistenza: - tra maschi/femmine - bambini/adulti - adolescenti/adulti - anziani/giovani f. ogni membro gioca la sua parte all'interno di una situazione interattiva : = schema prestabilito o pre-programmato nel tempo : copione non scritto, trasmesso da generazione in generazione che guide le abituali modalità di relazionarsi.

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3. prospettiva relazionale nell'osservazione del comportamento non verbale : a. ampliare il quadro di osservazione : = una cornice che spieghi il corso di un interazione b. ogni singolo evento comunicativo va interpretato legandolo : - al contesto in cui si verifica - alla relazione tra soggetti interagenti - al significato che ciascuno di essi vene loro attribuito - al codice interpretativo che si è sviluppato nella storia della relazione... c. ciascun gesto acquisisce : - un senso comune - un significato - un valore emozionali = prodotto di una ritualizzazione attuata all'interno di una o più storie relazionali 4. Scheflen : descrizione colloquio relazionale a. attenzione focalizzata sul modo di sorridere della figlia se si limitasse a inferire su quali sentimenti esprima : ostilità, divertimento, sarcasmo.. = inferenze fondate su un unico denominatore totalizzante b. spostamento attenzione sulla diade padre-figlia = fino a considerare una sequenza interattiva triadica : ampliare ventaglio di informazioni e possibilità conoscitive relativamente a situazione c. decodifica dei messaggi corporei : cogliere aspetti importanti che : - sfuggono ad un'osservazione superficiale - testimoniano la ricchezza e complessità del linguaggio non verbale. d. esempio : uso 3° persona per rivolgersi alla figlia : modalità metacomunicativa - sguardo e postura orientati verso un reale avvicinamento - viso inespressivo e voce piatta = l sorriso di Susan si arricchisce di nuovi significati e. includendo la madre : quadro ancora più ricco di possibilità interpretative : ipotesi : sequenza comunicativa è uno schema di comportamento ripetuto nel tempo : una sorta di script rappresentativo di uno specifico evento 5. considerare LNV all'interno de contesto spazio-temporale in cui si verifica : a. tentazione generalizzante di definire ciò che si vede come statico

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considerare un atteggiamento nel contesto relazionale in cui si manifesta : = consente di vedere nella sua relatività come fenomeno transitorio b. Bateson : "Prive di contesto, le parole e le azioni non hanno nessun significato. Ciò non vale solo per la comunicazione verbale umana ma per qualunque comunicazione, per tutti i processi mentali, per tutta la mente, compreso ciò che dice all'anemone di mare come deve crescere e all'ambeba che cosa fare il momento successivo." c. descrizione su un asse : - verticale i rapporti gerarchici intergenerazionali - orizzontale, i rapporti che parlino di taciti accordi sulla distribuzione di ruoli e di funzioni nella coppia d. non osservare comportamento NV nel "ad hoc" per vedere stile comunicativo = andare a ricercare: - le strutture che connettono gli individui - i significati che assegnano alle reazioni che vivono. 6. valorizzare la circolazione di comunicazioni "silenziose" a. che "narrano" la loro storia e l'esperienza vissuta : le persone non hanno bisogno della parola : = canale più autentico di espressione nelle percezioni corporee e nei sentimenti b. basi per conoscenza interna dell'altro propria dell'empatia : = non diretti come verbale ma valore esperienziale fondamentale per comprensione : capacità di sintonizzarsi con il sistema emotivo della famiglia per poi distanziarsene = richiede l'abilita : - di osservare gli scambi non verbali - auto osservarsi nel loro svolgersi c. imparare a vedere : - le persone - i loro corpi in movimento - le loro risposte emotive - il loro silenzi eloquenti - se stesso in rapporto alla persone - le proprie risonanze emozionali - i propri modi di porsi e atteggiarsi d. esempio : ricollegare rabbia di un figlio a movimento del sopraciglio del padre

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interrogarsi su quello che personalmente ci evoca questo gesto = nuovi e proficui percorsi conoscitivi aperti 7. capacita di cogliere le potenzialità insite nel linguaggio del corpo : a. modo per ridurre l'arbitrarietà di certe inferenze sulle relazioni in corso = far luce sule impressioni ricavati da segnali di difficile interpretazione focalizzazione attenzione su messaggi corporei : = ridefinizione relazione con il cliente e il contesto b. richiesta d'aiuto : tende a non dire, non esplicitare : - i bisogni - motivi - finalità più autentiche c. migliorare l'appropriatezza degli interventi = corpo come veicolo di comunicazione privilegiato = spostare il focus su una corretta decodifica ad elaborazione dei messaggi corporei d. cliente : poter cogliere segnali che esprimono fiducia, sostegno, considerazione - moderato contato visivo - disposizione frontale e vicina dei corpi - apertura posturale - senza perdere naturalezza - tenere presente gli effetti della propria mimica, gestualità e atteggiamento posturale sule percezioni del cliente = monitorare il proprio comportamento e. ciò che il corpo degli interlocutori esprime : psi apprende qualcosa su : - come viene accolto ogni suo intervento - come una persona si colloca nella relazione. f. ridare valore all'osservare : = auspicabile che il linguaggio del corpo diventi il linguaggio di riferimento principali anche per il cliente : g. creare uno spazio mentale e topografico : = per lasciarsi raggiungere continuamente dalle informazioni tacitamente inviate = modo autentico e produttivo per interagire senza cadere in situazioni di rigidità percettiva che bloccano ogni possibilità di cambiamento all'interno della relazione. h. integrare livelli dell'esperienza diversi favorisce un completamento di : - ciò che la mente comprende - con ciò che il corpo esperisce = conoscenza più completa e autentica. C. Corpo e linguaggio : due termini, una connessione:

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C.1 Il Corpo : a. parte di materia : - occupante uno spazio - avente una forma con proprietà fisiche e chimiche costanti. b. accettazione più ampia : - "dar corpo a un progetto" : carattere oggettivante - cose e persone che appartengono a un gruppo : oggetti che "fanno parte di" : = referenza al'appartenenza : grandi potenzialità conoscitive per la psi relazionale = legame che unisce tra loro membri di un gruppo è a caratteristica del gruppo stesso. ogni struttura sociale : un immaginario corporeo c. una duplice nozione : - radicata un quell'entità anatomica conosciuta come isolabile dalle altre entità del mondo oggettivo, sede della singolarità do ogni individuo - rapporto sociale, "zona" in cui i singoli partecipano come anelli del corpo umanitario, luogo della circolazione dell'ordine simbolico. d. Cigoli : " Il corpo familiare, in quanto totalità organizzata, eccede l'essere nella sua singolarità" = attenzione su persone come membri di un corpo più grande che : - li trascende - dipende dalle singole azioni individuali. e. corpo familiare : spazio relazionale tra persone e tra generazioni che permette - l'esperienza della condivisone - il sentirsi parte di un corpo comune. C.2. Il linguaggio del corpo : 1. linguaggio : a. sistema di significati, segni, che consentono la comunicazione = terreno del'incontro e del collegamento : processo di : - scambio di informazioni - influenzamento reciproco in un determinato contesto. b. campo verbale è solo una parte del sistema comunicazionale : Montagu: "la punta dell'iceberg" "nel dialogo umano c'è di più, molto di più, di quanti percepisce il nostro orecchio..."

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= recuperare il canale cinesico-visivo e sistema di significati sociali e personali sottostanti c. segnale del corpo : elemento del comportamento, dell'aspetto esteriore di un organismo che agendo per lo più a distanza, viene percepito dagli organi di senso di un secondo soggetto, il quale ne risulta a sua volta influenzato in base al significato che esso assume per entrambi. 2. comunicazione : a. risultato di un emittente che codifica e un ricevente che decodifica = duplice significato dell'informazione b. codificazione quando emittente intende comunicare o no : - segnali : scopo di comunicare e diretti a un fine : manifestazioni intenzionali : comunicazioni. - segni : risposte comportamentali e fisiologiche, espressioni involontaria di stati emozionali c. comunicazione : - consapevolezza degli altri come esseri che comprendono il codice che si sta usando. - per segni più complessi : livelli di consapevolezza e interpretazioni più sfumati d. Bateson : è impossibile non comunicare : = comportamento umano può essere comunicativo a prescindere dall'intenzione di chi agisce. 3. Bitti : classificazione relativa al sistema non verbale : a. Elementi Nv del parlato : - Intonazione - Paralinguistica b. Elementi cinesici : * microcinesica : - mimica facciale - sguardo * macrocinesica : - movimenti del corpo - nello sguardo - postura - orientazione - distanze - gesti

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4. messaggio trasmesso dal linguaggio del corpo è una Gestalt = valutazione olistica dell'evento comunicativo a. campo sperimentale : attenzione : - agli effetti interazionali tra i segnali non verbali - al loro contesto interattivo - alle finalità che la comunicazione vuole raggiungere. b. focus su si sposta su : - influenza che messaggi inviati da un individuo possono determinare su interlocutore - sulla modalità con la quale queste risposte agiscono su primo soggetto. c. Patterson : = individuo emotivamente coinvolto durante un’esperienza interattiva valutata positivamente : = linguaggio dell'intimità : associazione di comportamenti non verbali : - prossimità fisica - contatto visivo - inclinazione in avanti del corpo.. d. "la convergenza dei corpi" : attese reciproche aspetti soggettivi che : - agiscono inconsapevolmente - risentono dell'esperienza di relazioni presenti e passate. e. corpo non come semplice entità anatomo-fisiologica : = assumere le caratteristiche di un organismo simbolico = sede della circolazione di significati trasmessi culturalmente, espresso di un disagio sotto forma di sintomo corporeo 5. prospettiva sistemica - relazionale : a. vedere mente-copro e ambiente come differenti livelli di organizzazione = che sono tra loro complementari con integrazione reciproca b. Galimberti correlazione organismo/ambiente : " sottratto dal mondo il corpo diventa incomprensibile, come incomprensibile diventa il comportamento manierato, dove il gesto non si protende dal mondo ma ricade nell'artificiosa costruzione di sé" c. gesto non é semplicemente una realtà fisiologica : = veicolo delle proprie intenzioni e della propria relazione col mondo. manifestazioni dell'organismo : intersezione fattori : - biologici - psicologici - socio-ambientali = da questi traggono senso

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D. I segnali corporei negli scambi interpersonali : D.1 Segnali emozionali : 1. non partire dal volto e dalle sue caratteristiche di immediatezza e trasparenza a. espressione del volto : - mutamenti della posizione degli occhi - sopraccigli - bocca - muscoli facciali b. esprimere e riconoscere le espressioni fondamentali : - felicita - rabbia - tristezza - paura... c. campo privilegiato della segnalazione interpersonale influenzato da norme sociali e culturali. = controllo dei segnali emessi uomo consapevole potenziale comunicativo del volto : inibisce/esibisce espressioni non sempre controllo a livello cosciente : = meccanismi abituali ad essere attivati al di la o contro le nostre intenzioni. d. Argyle : "l'espressione del volto é spesso il risultato del conflitto tra il modello di espressione a base biologica ed i tentativi cognitivi di controllarla" e. occhi centro dell'espressività : "specchio dell'anima" : facilmente sfuggevoli al controllo sulle emozioni (dilatazione/restringimento pupille) = manifestazioni dirette del coinvolgimento emotivo. 2. emozioni decodificate a. attraverso : - intero complesso dei segnali non verbali - aspettativa creata dal contesto b. conflitto segnali verbali e non verbali : - più considerazione componente analogica - caso di incongruenza dei messaggi : corporei considerati più autentici

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c. pelle : riflette più direttamente gli stati psicologici = rossore di rabbia o pallore di paura difficilmente mascherati d. gesti esprimono emozioni che a voce non si possono trasmettere = più spontanei e genuini. 3. Ekman e Friesen : classificazione del movimento delle mani a. gesti indicatori dello stato emotivo : - rabbia/stringere le mani a pugno - stati d'ansia e tensione b. gesti di adattamento : più inconsapevoli, non specifico valore comunicativo : - autoadattivi : manipolazione del proprio corpo - centrati sull'altro - diretti su oggetti 4. postura : a. modo in cui : - si sta in piedi - seduti - si ferma - si appoggia - si accuccia - si inginocchia.. = passaggio da una postura aperta a chiusa : = variare del proprio stato d'animo nell'interazione b. motilità esterna intimamente legata a quella esterna : = indicatore di disposizioni interne psicologiche. 5. modo di vestirsi : risponde più a propensione interna che al aspettative sociali. = mutamento dell'aspetto esteriore : può essere rappresentativo : - dei processi di elaborazione della propria storia - variazione negli stati affettivi - segnali di un nuovo modo di porsi nella relazione. 6. comunicazione non verbale delle emozioni : componente innata, effetto di stati fisiologici e sviluppo di segnali sociali. = scopo adattativo : informare continuamente un gruppo sui stati interni degli altri, favorendo la vita comunitaria stessa. D.2. Segnali che esprimono atteggiamenti interpersonali :

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1. diversi segnali : a. gesti legati al'incontro : - avvicinamento - saluto - gesti di esplorazione b. guardare : significato varia a seconda della direzione e durata - norma di comportamento - definire limiti delle interazioni nella vita quotidiana c. occhi non si limitano a guardare l'altro : = misura dell'intimità o distanza desiderata dal'incontro - sguardo intenso e prolungato tipico delle relazioni amorose - evitamento dello sguardo come disinteresse e indifferenza. 2. contatto fisico : a. forma primaria dell'interazione. pelle comunica al cervello la conoscenza del mondo esterno : = luogo di incontro con l'altro b. modalità in cui il contatto avviene ( ricercato o meno), sensazioni che suscita : = esprimono un atteggiamento verso l'altro, 2 tipi : - allocontatto : contatto con un altro - autocontatto : ricerca inconsapevole di conforto e autorassicurazione, tensione interpersonale c. Morris : autocontatti sono azioni pseudo interpersonali : 2 persone: parte del corpo mima movimento di contatto di compagno immaginario = tocchiamo il nostro corpo/oggetti come sostituti di reazioni intime insufficienti d. contatto : superamento delle barriere protettive corpo : territorio più privato e inviolabile di un individuo sgradevoli sensazioni di intrusione quando non accetta tipo di rapporto fisico con altro "ciò che per una persona è un accesso per un altro può avere il significato di un eccesso" = tendenza ad ergere una barriera fra sé e l'altro 3. attraverso contatto e spostamenti del corpo : scelta di rapporto con le persone a. primi incontri : * avvicinamento formale e limitato

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* atteggiamento comune di cautela * esibizione comportamento migliore per superare la prova di ammissione : = buona impressione di sé - esecuzione dei ruoli - dichiarazione di identità - richiesta di riconoscimento = uso segnali NV in atteggiamento esplorativo dell'identità sociale che si cerca di presentare b. incontro e interazione : momenti unici e estemporanei : = legati a specifici fattori : - istituzionali - strutturati - prevedibili -appartenenti a modelli culturali c. saluto : incontri causali, occasionali o ricchi di aspettative 4. orientamento dei corpi : a. ruolo importantissimo angolo dell'una rispetto all'altra : rapporti di : - collaborazione - intimità - gerarchia. b. Scheflen : 3 modalità di posizione del corpo collegate a diversi atteggiamenti : * posizione inclusiva e non inclusiva : segnale di barriera verso l'esterno/interno = disposizione circolare delle persone * orientazione vis à vis o parallela : - frontale ( scambio di informazioni/sentimenti) - parallela ( alleanza come "una persona sola") * dimensione di congruenza o incongruenza posturale : posizioni identiche o speculari - persone in sintonia - posizioni opposte al resto del gruppo - atteggiamento di dissenso. D.3. Segnali di personalità : 1. processo di codificazione/decodificazione dei segnali non verbali : a. riguarda aspetti più stabili, la personalità : = decodificata con categoria preferita dall'osservatore

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informazioni involontarie e intenzionalmente manipolate b. un modello ripetitivo di interazione = impressione di un comportamento costante : sempre all'interno degli stessi ruoli/situazioni : c. giudizi sugli altri risultato di una relazione diadica possibilità di osservazione in una relazione triadica : = requisito minimo per arricchire percezioni su caratteristiche interne/esterne. 2. segnali : a. utilizzati per comunicare qualità personali : - aspetto esteriore - stile comportamento sociale - espressioni verbali. b. del corpo : - dimensioni - conformazione - struttura del volto - tipo di voce : = non segnali codificati ma associati a caratteristiche : Cook e stereotipi facciali. = tratti che orientano le valutazioni dei soggetti circa l'umore, l'intelligenza.. c. elementi più comunicativi : aspetti fisici, azioni e atteggiamenti = inducono a definire una personalità Lowen : carattere :" l'atteggiamento fondamentale con cui l'individuo affronta la vita" E. Metacommuicare con il corpo : 1. linguaggio del corpo: informazioni sul mondo : - emotivo - interpersonale - caratteristiche stabili di personalità - contesto generale a diversi livelli 2. primi indirizzi relazionali di matrice sistemica : Scuola di Palo Alto : a. 2 tipi di segnali : * segnali analogici : - diretti - figurati

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- rappresentanti di un analogia * segnali digitali : - simbolici astratti - meno diretti b. Watzalawick, Beavin e Jackson : * piano del contenuto : comunicazione viaggia su un piano digitale = danno informazioni * piano della relazione : - analogico - corporeo = dove si definisce la qualità della relazione = informano sull'importanza dei segnali digitali : informazioni sul contesto c. in realtà : in ogni messaggio V/NV, una parte di contenuto e di relazione : = possono essere entrambi espressione di una forte emotività. 3. metacomunicazione a. repertorio non verbale : = informazioni di contenuto specificano contesti in cui inserire informazioni : esempio : pacca sulla spalla : - contesto amichevole di complicità - concorrenza e ostilità b. non netta separazione tra livelli comunicativi : = processo di influenzamento reciproco - contenuti marcano/modificano contesto - contesto informa sui significati del contenuto esempio : sorriso di una donna verso corteggiatore : - accettazione relazione di intimità - atteggiamento sarcastico. c. circuito recursivo : modo di procedere e osservare : = possibile ridefinizione continua del contesto = considerare dimensione temporale ed evolutiva dei fenomeni con prospettiva storica. 4. gesto e espressione metacomunicativi : a. specifica esecuzione : - qualificano un'affermazione

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- azione accompagna enunciato : miglioramento chiarezza e amplificazione messaggio b. Scheflen : " l'atto metacomunicativo commenta e da un giudizio sulla veracità o sulla la letteralita, la correttezza o la permissibilita, dei comportamenti del presente immediato." = si evince che i comportamento metacomunicativo risiede nell'intenzionalità di comunicare c. Scheflen : azioni metacomunicative quando il partecipante : - agisce / pensa in modo metacomunicativo circa la propria esecuzione, mentre conversa - pensa/agisce in modo metacomuicativo invece di spiegare/narrare - si comporta in modo metacomunicativo nei confronti della comunicazione altrui per cambiarla, proibirla, correggerla o qualificarla. 5. colloquio relazionale : aggiunta di un livello metacomunicativo a. funzionale al processo diagnostico e terapeutico. - specificare contesti - chiarire e enfatizzare le ambiguità = esempi di azioni meacomunicative nel colloqui b. la metafora del yo-yo e relazione madre/figlio psicologo migliora la chiarezza e amplifica il messaggio c. esplicito tentativo di contatto col disagio provato dalla bambina = sottolinea contesto in cui pianto gli permette di assumere posizione di principessa = usa l'aspetto medico della situazione : comunica contenuti emotivi e relazionali che tacitamente erano trasmessi d. psicologo rispecchia ragazzo nel suo comportamento NV durante liti genitori : * sottolinea con atti comunicativi le dinamiche relazionali = i famigliari metacomunicano tra loro attraverso espressioni facciali/gesti : * evidenziano atteggiamento di ciascuno circa ciò che avviene/viene detto e. sintesi : gesto/espressione di disaccordo, sorrisini : - ampliano contenuto di scambio verbale : - complessificano il contenuto - informano sul contesto in cui inserire le informazioni sulle relazioni. F. Spazi del corpo e confini relazionali : 1. spostamenti del corpo nello spazio : a. fenomenologia degli spazi : capire il significati dei comportamenti - mutamenti di situazioni contestuali - nuove regole interattive.

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b. Hall : classificazione della vicinanza fisica tra gli individui : - distanza intima : vicinanza presuppone un contatto fisico ( madre/figlio) - distanza personale : mediamente ravvicinata, contatto non indispensabile ma possibile allungando un braccio - distanza sociale : non esiste contatto al di fuori di quello visivo - distanza pubblica : non relazione interpersonale diretta 2. Sommer : percezione soggetti degli spazi : a. spazio personale : = bolla protettiva, aera dai confini invisibili che circonda il corpo della persona dove non è permesso agli altri di andare invasione : intrusione fastidiosa : perimetro che risente anche dalle differenza di sesso b. distanza individuale //distanza personale di Hall : violazione = violazione delle aspettative della società circa i comportamenti di avvicinamento. 3. altri studiosi sociali : a. confini come risultato di trattative variabili a seconda delle situazioni : = sgradevole stare troppo vicino agli altri ma metro affollata senza disagio = manipolazioni in gran parte inconsapevoli. b. diffusione del concetto di territorialità : studiosi del comportamento animale riconoscimento della presenza di sfere spaziali personali e riserve individuali 4. Lyman e Scott : 4 tipi di territorio nella società umana a. zone di interazione, da distanza massime fino all'intimità : = regole note a tutti i membri b. territorio pubblico : = cittadino libero di accedere ma dove non può liberamente agire c. territori domestici : - estensione dello spazio pubblico - libero di muoversi - sviluppo senso d'intimità e controllo sull'area. d. territori d'interazione : = scambio sociale, di gruppo con sovrapposizione con gli altri territori e. territori del corpo : spazio anatomico del copro : più privato e inviolabile degli spazi : spazio personale :

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= area che la persona occupa all'esterno : - tutto ciò che si riesce a raggiungere con le estremità corporee - legato a variabili delle caratteristiche fisiche del'individuo. 5. incontro due persone : a. spazio dell'interazione configurazione segue precise regole di rapporto = non appartiene ne all'una ne all'altra : spazio intermedio dove : - si avvicina e entrano in contatto - escono per rientrare nello spazio personale. b. spazio interno : non separato dall'esterno : non visibile, difficile esternalizzare = parte più privata di ciascuno * sperimentata quando non troppo ingombro lo spazio esterno = più facile riflettere su di sé in situazione di forte deprivazione esterna = oggetti interni riempiono lo spazio vissuto * allontanamento interpersonale e intersoggettivo : = miglioramento della capacita autoriflessiva = mai un tagliare fuori i rapporti con l'esterno ma in relazione a un contesto, storia, un divenire : fa sentire in movimento il sé della persona * più le persone scambiano qualcosa con gli altri, hanno dei spazi interattivi vitali: = più lo spazio interno si arricchisce . non comunicazione, partecipazione : spazio si sclerotizza. costante invasione dal mondo esterno : spazio diventa una "spugna" 6. variazioni d'ampiezza degli spazi dipendono : a. dal contesto b. dallo stato emotivo del soggetto c. dal tempo evolutivo d. valori socio-culturali attribuiti ai concetti di vicinanza-distanza nelle relazioni = variazioni culturali dei limiti fisici del comportamento nello spazio latino-americani e arabi : in piedi o seduti, molto vicini e orientamento più frontale = stesso segnale, vicinanza hanno significato diverso per 2 persone di culture diverse

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* problema degli incontri = interazioni, modelli d'intimità e di comunicazione delle persone vanno codificati confusioni nel'incontro tra persone di culture diverse : funzione di rendere comprensibili le caratteristiche dei reciproci spazi interrativi, non intuibili. * sociale regolato dal non detto, non agito : = problematici scambi tra persone di cultura diverse. e. famiglia : primo gruppo sociale con il quale si è in contatto osservazione interazione : riferimento scambi al mondo sociale e famigliare. = spazi interni, interattivi e personali condizionati da reti codificate nel tempo e generazioni 7. spazio personale e spazio dell’interazione : a. coppie : " sei la mia meta" : fusione, collusione = spazio dell'interazione si allarga talmente tanto che perdita di contatto col proprio spazio personale = l'unita è la somma delle sue meta difficoltà divorzio psicologico : difficile trovare proprio spazio personale, interezza. b. più é chiaro lo spazio personale, più l'interazione é flessibile : = un ritorno a questo spazio più si cede lo spazio personale, più si finisce per essere in bala dello spazio di interazione c. non creare confusione tra gli spazi : incontro dinamico e ricco di possibilità = consapevolezza che "noi siamo" mentre interagiamo : " lo spazio rappresenta la definizione di un territorio, di un posto da considerare proprio, dove ritrovare se stesso e al contempo negoziare rapporti con altri esseri umani." d. spazio perde il suo senso fisico e misurabile : indica modo di porsi in relazione distanza relazionale : significato dinamico di vicinanza o lontananza emotiva = escursioni se rigide portano agli estremi di un : - attaccamento morboso - rifiuto totale dell'altro 8. osservazioni nell'ambito di un colloquio relazionale : a. scelta del posto da occupare : indicativa delle distanze interpersonale : = sintesi di influenze esterne e motivazioni personali legate alle strutture di rapporto disposizione di una famiglia : - spazi lasciati vuoti - spazi riempiti da qualcuno per mantenere una lontananza da qualcun'altro = "parlare" di dinamiche relazionali che possono coinvolgere diversi sottosistemi come avviene nella triangolazione.

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b. momenti del ciclo vitale caratterizzati da cambiamenti nelle relazioni familiari = si coniugano con mutamenti nei rapporti spaziali tra le persone = favoriscono o meno processo di separazione/individuazione che prevede la crescita c. natura delle relazioni definita da : - grado di sovrapposizione - lontananza - condivisione dei territori d. tipologie familiari : * con membri a distanze interpersonali = che ostacolano la trasmissione di contenuti cognitivi o affettivi * situazioni opposte : = confini sfumati, confusi e distanze minime : territori tendono a sovrapporsi * funzionamento ottimale nel mezzo : - regolazione della distanza interpersonale - confini chiari e flessibili = garantisce autonomia individuale e sentimento di appartenenza a nucleo familiare e. punto di equilibrio mai statico : - relazioni famigliari in continui evoluzione - spostamenti in direzione della vicinanza-lontananza necessaria a seconda del momento evolutivo. f. distanze della famiglia considerate anche in rapporto con l'esterno = definizione grado di ricerca di scambi col contesto sociale più ampio. g. non dimenticare la gerarchia dei livelli generazionali in ogni famiglia : = ruolo di ciascuno : classe di comportamenti normativi tra genitori e figli nel tempo mutazione rapporti gerarchici intergenerazionali : = adattamento parabolico del processo di regolamentazione di queste distanze h. singolo e famiglia : organizzazioni complesse = che non hanno solo significato all'interno di una dimensione spaziale : comportamento, sensazione, percezione si muovono lungo continum spazio-temporale = sviluppo verticale indica il tempo e orizzontale lo spazio i. spirale rappresenta la continuità degli eventi, sovrapposizione di piani circolari = cambiamento dall'interdipendenza di queste 2 dimensioni principali dell'esperienza j. coreografia famiglia nello spazio mai causale : osservazione spazio occupato

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bisogno di mantenere le distanze : comportamento deviante di un adolescente = ampia distanza tra chi ha il problema e gli altri. G. Il linguaggio del corpo nell'incontro tra generazioni : 1. importanza delle informazioni non verbali per i bambini : a. modo di relazionarsi dipendente da ciò che vedono = percezioni dall'ambiente veicolano le loro interazioni con persone più vicine b. genitori acquistano una dimensione dovuta alle differenze fisiche = in parte connaturata ai comportamenti che adottano nei confronti dei figli piccoli - percezione genitori come grandi e potenti che sanno come prendere cura di lui - percezione dell'accudimento e dell'autorità genitoriale amplificata e - rappresentazione dei rispettivi ruoli maggiormente definita. c. crescita : modificazione parameri temporali e spaziali : = ridimensionamento delle figure famigliari : ridefinizione dei modelli interattivi 2. codifica e decodifica dei segnali non verbali : a. processo circolare da cui : - scaturisce rappresentazione di sé e dell'altro - si orienta il reciproco rapporto b. incontro con l'altro : qualcuno agisce caratteristiche genitoriale : = per una sorta di collusione si accentuano segnali tipici di un atteggiamento filiale c. linguaggio del corpo : espressione della comunicazione inconscia tra le persone = interviene inconsapevolmente nella strutturazione di un particolare rapporto che soddisfi i bisogni di entrambi. d. col tempo : - messaggi non verbali legati all'aspetto fisico e all'immagine cambiano - ma immagine costituita dell'altro reale su tale informazioni Esempio: figlio adulto mantiene il modo di porsi in relazione in base al livello generazionale di chi ha di fronte = indicazione di una gerarchia dei rapporti che si ripropone ogni volta che si entri in contato con quella persona. 3. osservazione dell'interazione triadica : a. potersi rendere conto delle caratteristiche altrimenti non evidenti = capire come si sono evoluti o cristallizzati i rapporti esempio : tendenza a sentirsi e comportarsi come figli di fronte a un genitore come ostacolo alla crescita.

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b. passaggio verso modalità di interazione più mature = dipende dall'assunzione di modello comportamentale costituito da NV - identificazione di un ruolo preciso - mantenimento di una flessibilità = per rimodellare il proprio comportamento in base alle situazioni interpersonali. c. indici corporei nel processo di identificazione : assunzione : - delle sembianze - atteggiamenti - espressioni di un membro significativo del proprio nucleo familiare d. al di la dell'appartenenza di sesso e ruolo : = donna che si veste e si muove come un uomo e. modo di presentarsi degli adolescenti : = bisogno di opposizione, di rifiuto seppur inconsapevole, nei confronti di una figura conflittuale = continuano a dipenderne e ad esserne influenzati. 4. inquadrare il linguaggio del corpo all'interno di una cornice storico-evolutiva : a. comportamento NV letto riconducendolo a dinamiche di relazioni = più determinanti nel percorso di crescita : - di un individuo - del suo gruppo di appartenenza. c. comportamenti riconducibili a situazioni tipiche di determinate fasce evolutive informare sulle complementarità di ruolo e di funzione che scaturiscono da : - situazioni di blocco - regressione - anticipazione della tappe evolutive. d. decifrare il linguaggio analogico di una famiglia : = fondamentale in una logica relazionale : - entrare in quello specifico sistema - apprendere le regole implicite - valutare la coerenza tra messaggi verbali e non verbali.

Capitolo 1 : le radici della psicologia relazionale

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A. le origini delle teorie sistemiche: 1. radici nella cultura americana anni 50 : 2. Impalcatura teorica : la teoria dei sistemi : biologo Von Bertalanffy, anni 30. 3. Prospettiva sistemica : interdipendenza e interrelazione di tutti i fenomeni : B. relazioni interpersonali e teorie sistemiche : 1. Onnis : 2. Anni 50 : Bateson e il concetto di doppio legame : a. comunicazione disfunzionale tipica delle relazioni diadiche. b. in realtà permane concezione meccanica di causalità lineare : ricercare le cause ultime c. il gruppo non coglie la complessità del suo pensiero : 3. Esempio paradigmatico di una situazione di doppio legame 4. Gruppo di Palo Alto : 5. Adozione prospettiva sistemico - cibernetica : 6. Movimento di pensiero : 1) famiglia e altri contesti interattivi umani come se fossero sistemi 2) ogni comportamento, cambiamento come funzione della relazione : estendo l’indagine a. Watzlawick b. Watzlawick, Beavin, Jackson : concetto dei contesto nello studio delle relazioni famigliari : c. Bateson : contesto legato alla nozione di significato : d. Cronen : livelli di comunicazione si influenzano costantemente : e. Parametri temporali e storici : 3) nuovi significati del sintomo : C. le due anime del movimento famigliare : 1. West Coast nord americana : “puristi dei sistemi” : 2. Est Coast : presupposti diversi da Palo alto : a. prospettiva evolutiva b. ridotto in un’unica dimensione : il presente c. Conseguenza : “messa tra parentesi” dell’individuo impenetrabile

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3. T del doppio legame . a. impossibilità di attingere al proprio bagaglio b. Esempio . manifestazione di gioia verbale con tono vibrante della voce 4. Piano metodologico/operativo : palo alto e Weakland : 30 anni al Mental Research Institute 5. Gruppo italiana della Palazzoli : a. Merito b. Contemporaneamente alla diffusione della prospettiva sistemica : altri teorici relazionali : 6. tempo viene reintrodotto nel sistema : a. modello relazionale b. Gugliemino 7. Escono dell’ortodossia psicoanalitica ma per ampliarla non negarla a. studio pioneristico della famiglia in termini storici e intergenerazionali b. Boszormenyi-Nagy e Spark : Scuola Filadelfia : c. Minuchin d. Bowen : Family Sistem Theory e. Molte differenze tra questi pionieri sia teoriche che di intervento : 8. Soggettività individuale mai messa “tra parentesi” per studiare il sistema della sua totalità a. individuo sollecitato a ricucire antichi tagli emotivi o differenziarsi più chiaramente della b. Desiderio e curiosità di : D. i concetti di interazione e di relazione: 1. differenza fondamentale che attiene all’oggetto di analisi e di intervento : 2. Anni 60 : due anime della prospettiva relazionale . differenza al piano applicato : 3. Ackerman, Satir, Whtaker : 4. Profonda trasformazione teorica e pratica : E. sull’intersoggettività dell’osservazione : 1. elaborazione T sulla comunicazione umana (Watzlawick) 2. Passaggio alla seconda cibernetica : attenzione su la soggettività individuale

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a. aspetti semantici, scopi, sistemi di credenze, sentimenti, emozioni, sistema culturale b. Nuova T dell’osservazione : in 1° piano relazione osservatore/osservato : c. Crisi del concetto di causalità lineare : 3. Osservatore : soggetto con un “punto di vista” e un “riferimento teorico” 4. Von Foerster : teorico della cibernetica di 2° ordine : Sistemi che si osservano: 5. Riscoperta della dimensione soggettiva : a) soggetto attivo e non solo reattivo : b) scopi, piani, credenze, sentimenti e emozioni c) osservatore recursivamente connesso al sistema osservato : 6. scelta relazione come oggetto e luogo di osservazione : 7. Implicazioni dell’approccio sul piano operativo . a) compito dello psicologo relazionale b) osservare c) relazione psicologo/cliente 8. Conclusione :

Capitolo 2 : il ciclo vitale e i processi evolutivi della famiglia A. il tempo famigliare 1. introduzione : a. Vicenda famigliare b. Tempo della quotidianità 2. Sistema famigliare ha una propria architettura temporale complessa e singolare : 3. Famiglia ha un passato, un presente e una prospettiva di vita futura : a. elemento differenziale da altri gruppi : b. Nuova famiglia in un flusso temporale 4. Concetto di ciclo di vita famigliare utile e essenziale : visione processuale della famiglia 5. Processo evolutivo famigliare B. il ciclo di vita : la famiglia come sistema che si modifica nel tempo :

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1. ciclo vitale della famiglia : modello teorico di riferimento dello sviluppo spazio-temporale : a. fasi evolutive prevedibili b. Minuchin : c. Ciclo di vita : d. Sistema complesso con stabilità dinamica 2. Tappe : Hill e Cigoli; Haley; Carter e Mac Goldrick : 6 stadi 3. terminologia di Terkelsen : 2 tipi di eventi che spingono al passaggio di una nuova fase : 4. Ogni fase : a. svolgere determinati compiti evolutivi : b. Situazioni critiche : b. capacità di analizzare la situazione e elaborare nuovo modelli di funzionamento e della gestione nella situazione concreta. c. Famiglie hanno modi diversi di affrontare situazioni 5. entità dell’evento critica determinato da: 6. famiglia non riesce ad attuare il cambiamento, si blocca a una tappa del ciclo vitale : 7. Utilità del modello del ciclo vitale : 8. Stress legato a queste trasformazioni costituisce un potenziale di sviluppo e non un agente distruttivo : a. crisi del cambiamento evolutivo quando ingresso in regioni sconosciute o inaspettate : b. Possibilità di scelta : sbocchi regressivo/evolutivo : 9. Visione temporale della famiglia conferisce al termine “crisi” un significato positivo a. evento critico apre una fase di disorganizzazione . separazione, decisione, scelta b. Evento “oggettivamente” definibile e ruolo automatico c. Crisi 10. Quadro più complesso : Cartyer e Mac Goldrick : 11. Il regolare succedersi delle fasi considerato fattore di normalità . a. possibili ritardi/accelerazioni nello sviluppo b. Ogni fase riguarda almeno 3 generazioni : 12. Sintesi C. Dimensione plurigenerazionale del ciclo di vita familiare:

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1. nascita non è uno salto nel vuoto : 2. Storia di ogni famiglia 3. Importanza della famiglia estesa : convivono diverse generazioni. a. Famiglia odierna frammentata in molteplici nuclei : b. Ogni tappa del ciclo vitale individuale : mutamenti nell’asseto relazionale 4. costruzione propria identità di adulto 5. ridefinizione del reciproco modo di rappresentarsi non è uno “salto nel buio” : 6. Boszormenyi-Nagy e Spark : ripetitività di alcuni eventi famigliari nelle diverse generazioni 7. Ogni relazione influenzata dalla lealtà e dal rispetto per la storia multigenearzionale : a. adulto che dispensa cure e attenzioni diventa creditore di una serie di “debiti” che il figlio dovrà saldare. b. Legame coniugale : c. Lealtà orizzontali e verticali che si intersecano tra loro : d. Coppia : punto di incontro tra ciò che è stato trasmesso e ciò che a sua volta trasmette. D. I miti famigliari come espressione e veicolo della cultura famigliare : 1. storia della generazioni precedenti trasmette significati non in modo diretto e consapevole a. attraverso mediazione dei genitori : ricordi, abitudini di vita e modo di rapportarsi ad altri b. Identità culturale di un famiglia c. Tempo famigliare presente d. Contenuto determinato dal riferimento a modelli relazionali passati 2. Modello normale della famiglia : base della condivisione di un immagine idealizzata : il mito a. elemento di coesione e matrice di conoscenza b. Adesione al mito c. Situazioni con elevato grado stressante : 3. Miti : porta d’ingresso. a. Famiglia : micro cultura b. Canali comunicativi c. Mito famigliare : uso meno preponderante dell’immaginario e del fantastico.

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d. Privo d’interesso sapere se contenuto manifesto è vero/falso : e. Formazione di un mito legata all’esaltazione nel tempo f. rete di eventi di personaggi, ruoli, contenuti simbolici 4. Prodotto da un’attività : un pensiero collettivo : a. processo di scelta all’interno di una numerosa seria di informazioni operato da più persone b. concentrazione sui contenuti simbolici e ideo-affetivi che appartengono a più generazioni c. Valori alternativi all’edonismo d. Semplificazione cogliere connessione tra i valori rintracciati nel mito e la trama di signific e. collocazione si esplicita 5. Mito non ha alcun valore di attribuzione personale : a. un significato interpersonale importante b. il fattore tempo è fondamentale : c. Caratteristica rafforzata : mito si incarna in aspetti molto concreti della realtà : 6. Stabilità con congelamento nella ripetizione dell’intero processo evolutivo. a. Patrimonio mitico potenzia il motore di tale sviluppo : b. Differenza di una storia compiuta 7. Caratteristiche dei miti : 8. I valori mitici : ostacolo o risorsa nel processo di individuazione: a. appropriazione collettiva dei miti : favorisce continuità nel tempo di temi culturali b. Rassicurazione sensazione dell’essere parte di ma anche usati per affermare il desiderio di proporsi come entità singole. c. Personalità 9. Miti famigliari : appoggiano e ostacolano tale processo 10. Rapporto dinamico tra sviluppo e stabilità del sé : a. scontro esprimere nuove parti di se stessi/bisogno di mantenere inalterata propria funzione b. Aspetti di vincolo c. Accettazione 11. Elaborare il mito familiare : a. avere la possibilità di b. questo “uscire-entrare”, “separarsi ed appartenere” permette a ciascuno di : c. Apprendimento e condivisione di codici

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12. Differenziazione del Sé : a. Jung : b. Bowen : c. risale molto indietro d. Menninger Clinic di Topeka : figli schizofrenici con le madri e. Lavoro con coppie madre-figlio e altri familiari 13. Concetto di massa indifferenziata dell’Io familiare : a. indice di fusione emotiva nella famiglia b. Processo avviene al livello delle relazioni attuali 14. Differenziarsi : impegno per tutto l’arco del’esistenza con ostacoli e influenze : 15. Famiglia di origine : risorsa nel lavoro con le coppie e con le famiglie 16. Bowen : “allenamento” : lavoro di aiuto e supervisione : a. scopo fondamentale : definire la sua famiglia di provenienza b. Tornare indietro : effetto riconciliatorio 17. Concetto di scale di differenziazione : Bowen: a. classificazione dei livelli di funzionamento umano in un unico continum b. alla completa differenziazione del proprio Sé c. livelli più alto del funzionamento umano d. Prospettiva, obbiettivo per la famiglia 18. Taglio emotivo : a. Framo : b. Ricerca equilibrio appartenenza/separazione per tutta la vita c. Taglio emotivo : d. Modalità relazionale produce arresti evolutivi e sentimenti di incompletezza affettiva in età adulta e. Situazione emotiva descritta da Bowen : f. Potere conquistare l’indipendenza andandosene di casa : g. Espressione del taglio emotivo : h. Condizione del sradicamento : processi migratori di tante famiglie 19. Unica soluzione per raggiungere la posizione Io : E. Il figlio cronico : 1. Williamson : a.“intimidazione intergenerazionale” arresta il processo di acquisizione di “autorevolezza b. Meccanismi di negazione nel tentativo di mascherare eccessiva dipendenza, giustificata come dovuta

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c. “autorità personale” nella famiglia di origine 2. Allargare campo di indagine con 3 generazioni : a. far cadere luoghi comuni b. Processi di dipendenza reciproci ma annullati 3. Rinegoziazione dei rapporti di potere : a. un’autentica maturità, prova conclusiva nella condizione di figlio : b. Stabilire con i genitori un rapporto di reciprocità : umanizzarli c. Raggiungimento : d. Deterioramento rapporto di coppia :

Capitolo 3 : evoluzione del sistema famiglia : consolidamento di nuove forme familiari

G. premessa :

1. introduzione : a. Durkeim : b. Storia umana 2. Impossibilità di ricostruire una vicenda unitaria della famiglia : a. varietà di forme famigliari b. Forgiata dalle nuove strutture economiche : 3. Complessità del fenomeno familiare : 4. Rapide e profonde trasformazioni economico-sociali : a. ripercussioni su demografia : b. tendenze / comportamenti collettivi degli europei : radicalizzarsi di questi comportamenti c. bassa diffusione di questi : d. specificità della situazione italiana : 5. Evoluzione delle strutture famigliari sul cammino della nuclearizzazione : 6. Ultimi 50 anni : processo di trasformazione della famiglia nelle forme interne e esterne :

H. Cambiamenti demografici e nuove forme di famiglia : a. punto di vista socio demografico : Italia ha il più basso numero di figli per donna b. recenti trasformazioni : fenomeni demografici : c. indicatore demografico : crisi della nuzialità d. Indagine ISTAT Multiscopo 1998 : panorama dei tipi di famiglia e. declino del matrimonio

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I. Famiglie monogenitoriali :

1. Non sono un fenomeno nuovo : 2. Italia : a. coesistono elementi di tradizione e di modernità b. Ragioni economiche, sociali e culturali c. Femminilizzazione di questi nuclei famigliari : 80% 3. Problematiche : a. i figli restano con la madre : b. Nuovo ruolo dei padri ma i grandi assenti dalla scena 4. Prevalenza di nuclei monogenitoriale materni incide sulla qualità relazioni genitore/figlio : 5. famiglia d’origine offre l’aiuto maggiore :

J. Famiglie ricostituite :

1. Incertezze nei confini, termini da utilizzare e definizione dei ruoli : tratti caratteristici a. Un tempo b. Livello sociale c. Gradi di complessità maggiori o minori : 2. Famiglia ricostituita : risorsa affettiva e relazionale 3. problemi : definizione di famiglia e suoi confini più incerta e ambigua a. difficoltà a stabilire un ruolo di genitore acquisito : b. Difficile periodo di adattamento per i figli 4. Problemi maggiormente sentiti : funzione educativa del genitore sociale a. ruolo flessibile e non sovrapponibile a quello del genitore naturale b. Relazione amichevole con i figli, lasciando funzione educativa a genitori biologici : c. Mancanza di norme sociali, giuridiche cui fare riferimento poter definire ruolo di genitore acquisito d. Una sfida per gli individui coinvolti :

K. Famiglie uni personali : a. progressivo aumento delle persone che vivono da sole : b. Ritardo dei giovani c. il vivere da soli non è una condizione definitiva : intermezzo da esperienza di vita di coppia

L. Famiglie di fatto : convivenza “more uxorio”

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1. Crisi del matrimonio ma non della coppia : a. difficoltà a trovare un lavoro, elevato costo degli affitti e aumento della scolarizzazione b. un interpretazione più generale : c. Crisi della nuzialità in relazione col diffondersi di convivenze, unioni libere, famiglie di fatto d. Minore presenza figli nelle coppie coniugate che spostate : ridotta propensione alla fecondità e. Italia : prevale modello di famiglia fondata sul matrimonio 2. Scarsa diffusione della convivenza : accettazione sociale non completa 3. Quadro complessivo G. Famiglie adottive : 1. D’Andrea : peculiarità delle fasi critiche nella famiglia adottiva a. Ogni coppia non è solo la somma di 2 individui ma un microcosmo che deve affrontare un b. adozione riguarda un tutt’uno che si trasforma : c. lavoro di riflessione e ripensamento d. Difficoltà procreativa 2. Qualità della relazione legata ai vissuti con i quali vi si giunge : a. coppia di fronte a un bivio : b. Filiazione adottiva non può essere confusa con quella naturale : condizioni di partenza : c. Scelta adottiva consapevole : fase di attesa : e. Bambino adottato porta con Sé un bagaglio, un’esperienza inevitabilmente traumatica : d. Esperienza adottiva riuscita : 3. nascita di nuovi ruoli e aspettative a. arrivo bambino chiama i membri della famiglia allargata b. Spazio relazionale sereno e tranquillo : rete parentale coinvolta nella propria scelta c. Dell’adozione si sa ben poco : d. va colmato il vuoto conoscitivo rispetto alle relazioni a alle trasformazioni della strutture familiari H. Matrimoni misti / interculturali/ interetnici : 1. Tognetti Bordogna, sociologa : a. definizione matrimonio misto : b. indicativi del “ grado di morfogenesi che sta subendo l’istituzione famiglia”

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2. Nuova forma di famiglia : diretta espressione dei cambiamenti sociali 3. quotidiano rapporto con la diversità : a. quotidiana accettazione della diversità : punto di forza b. Durkeim : scelta di un partner al di fuori del suo proprio gruppo di origine c. Affrontare l’opposizione della famiglia di origine : d. Nascita figli e. Problemi principali 2. Problemi più grandi : divorzio : a. situazioni di estrema conflittualità b. Compromessi : c. Tutte le coppie devono confrontarsi e operare delle scelte nella vita in comune I. Famiglie immigrate : 1. condizione degli immigrati : possibilità nel trasferimento in un nuovo ambiente a. rischio e crisi b. Sewell : Migrations and cultures : 2. Ricerche ed analisi : trascurano la dimensione familiare a. Tema dell’immigrazione da un punto di vista familiare è una sfida : Bensalah : b. Famiglia immigrata : campi spazio-temporali significativi : 3. Posizione particolare dalla famiglia migrante : tra la società di origine e di accoglienza : a. Famiglia sottomessa alla esigenze delle società di accoglienza e origine : b. Buona integrazione : “unità combinatoria” con tentativi c. Bonvicini : cornice in cui si trova il migrante : Fatima “nulla è uguale” 4. Confronto con modelli famigliari occidentali : a. Idealizzazione dell’unità familiare : b. Radicamento familiare forte 5. 2° nodo cruciale : a. diversi modelli adattivi/stile di gestione delle relazioni con la cultura circostante : b. Regolazione delle distanze con l’ambiente 6. Problema dell’educazione dei figli : a. aspetto cruciale b. posizione dei figli della 2° generazione a rischio :

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7. Tempi sociali e familiari di elaborazione degli eventi critici legati all’immigrazione : a. modo asincrono obiettivo di adattamento sociale : raggiunto in breve tempo b. Mac Goldrick 8. Posizione tra : ulteriore risorsa : 9. Difficoltà dell’atteggiamento di “assimilazione” : a. adeguamento acritico e taglio con cultura di origine b. atteggiamento di negazione 10. Possibilità e capacità di legare gli aspetti della cultura di origine con la nuova : J. Coppie omosessuali : 1. cambiati i modelli di analisi e i linguaggi a. pratiche considerate deficitarie se non devianti rispetto alla famiglia tradizionale b. coppia omosessuale : sfida 2. Piano scientifico : a. fine alla criminalizzazione, colpevolizzazione e medicalizzazione b. Associazioni 3. Permane un atteggiamento discriminatorio, pregiudizievole e di rifiuto : a. vita affettiva in marginalità sociale b. Famiglia vittima di discriminazione : lettura patologica dell’omosessualità : c. Rapporto coppia eterosessuale/ famiglia di origine : fonte di sostegno e influenza d. Rivelare il proprio orientamento è psicologicamente benefico per omosessuali e. Coppie interculturali e interrazziali // : bersagli di ostilità da parte delle famiglie allargate :

Capitolo 4 : modalità di osservazione della famiglia :

F. premessa :

1. dominanza tipica della società occidentale dell’individuale sul gruppale : a. oscurato il peso del rapporto fra generazioni : b. Società più individualista che collaborativa 2. Studio sulla famiglia : viaggio al di là del individuale a. mondo interpersonale e contesto : punto di osservazione privilegiato

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b. Componenti familiari e sociali trascurati in favore di un modello di osservazione diadico c. Bowen : psicoanalisi : osservazione del paziente individuale e suo mondo intimo d. Bateson : ottenere informazioni : 3. Promotori del movimento famigliare e studiosoi delle teorie sistemiche a. Descrivere e concettualizzare il sistema famigliare

b. il triangolo come unità minima di osservazione : Bowen, Minuchin, Haley : c. modalità di rapporto più complessa : la triade. “il triangolo è un modo naturale di essere” d. Anni 60 : Bowen : concetto teorico dei triangoli come strutture elementari di tutte relazioni e. diverse ipotesi triadiche delle relazioni : Bowen, Boszorrmenyi-Nagy, Whitaker, Ackerman 4. Ruolo centrale della storia : a. rapporto con figure significative del passato e famiglie di origine b. Dimensioni più temporali e storiche : salti tra passato, presente e futuro : c. Asse verticale : d. Introdurre generazione dei nonni : vedere le interazioni in atto e capire meglio l’individuo : e. Comprendere il contesto in cui l’individuo vive : Haley, Hoffman.

G. Il genogramma e la scultura della famiglia : 1. lavoro dello psicologo: a. osservatore ricorsivamente connesso con il sistema osservato b. promuovere la capacità di osservare, rivisitare, rinnarare la propria storia evolutiva c. Bowen : competenza dello psicologo : d. “system purist” : Whitaker, Haley : 2. “nuova narrazione” : a. non sempre costituita di parole, analisi testuali, sofisticate valutazioni linguistiche b. Modalità osservative diverse : scultura familiare, role-playing, gioco psicodrammatico c. Tutte tecniche : valenza dinamica per promuovere osservazione attiva delle relazioni d. componenti della famiglia scultori, realizzare un opera d’arte : e. Arricchisce potenzialità relazionali di ognuno : attivazione delle modulazioni metaforiche : f. Satir : Rappresentazioni : esprimere la visione personale delle relazioni familiari : g. Modalità di osservazione e di intervento : processo di scambio tra psicologo e cliente :

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H. Dall’albero genealogico al genogramma :

1. legami con avi, discendenti e collaterali : rappresentazione nell’albero a. simboleggia il legame, l’unità del ceppo originario e molteplicità dei rami che ne derivano b. Molti documenti : interesse per la ricerca delle origini familiari fin dalle civiltà più antiche c. Ricorso al genogramma per raccogliere informazioni : 2. genogramma delle relazioni della famiglia estesa che incluse al meno 3 generazioni. a. Ambito sistematico -relazionale : Bowen pioniere risale a 100/300 anni b. Mac Goldrick, Gerson, Guerin, Pendagast, Montàgano, Pazzagli c. discosta da un anamnesi medica (fattori ereditari o eziopatogenesi) 3. Costruzione del “quadro di famiglia” : criteri ( simboli, linee e segni) a. Ordinare in una forma sintetica, chiara, completa : b. Genogramma consente di vedere se stesso nel quadro più vasto della famiglia c. scoperta e ridefinizione di eventi significativi d. Disegno consento allo psicologo di cogliere i nessi rappresentativi : 4. Arricchito dal racconto, genogramma facilita impiego del metodo di osservazione triadico : a. Metodi di osservazione triadico : b. evidenziare ciò che di significato unisce i vari sottosistemi della famiglia. c. collegare affetti, persone, eventi mediante nessi di natura circolare d. prospetto rigido ma stimola la produzione di iporesi tenendo conto dell’aspetto evolutivo. e. Varie modalità di impiego del genogramma : training di formazione dei futuri terapeuti f. Varianti del genogramma classico : h. Viaggio nella storia della famiglia : rilettura della propria storia familiare, svela : g. Genogramma

I. La scultura familiare : 1. introdotta in ambito sistematico-relazionale da Satir, anni70 : a. richiesta ai membri di dare una rappresentazione visiva e spaziale della propria immagine b. Rappresentazione analogica e non verbale c. Metodo usato da diversi autori : Satir, Dulh, Kantor, Papp, Caillé, Onnis

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2. Cambiamento di modalità narrativa rispetto al genogramma : a. fase antecedente, più centrata sul canale verbale-digitale : Scultura : b. Linguaggio analogico : c. evita difficoltà/impossibilità di verbalizzare alcuni contenuti affettivi d. Rappresentazione per immagini e metafore : più facile accesso a immagine internalizzata : e. emergere del “ non detto” f. disagi interattivi dovuti agli stereotipi di genere : g. Grado di attivare il cambiamento : 3. Tecniche analogiche a. un’area transazionale alla Winicott : b. mettere in atto un esperienza vere “come se “ fosse reale : Intensità facilita la capacità : c. Contributi originali all’applicazione nelle sue varianti al livello formale/esecutivo e dei scopi d. Satir : scultura trigenerazionale : coinvolgimento delle famiglie di origine 4. Onnis : lavorare con famiglie psicosomatiche, metodo delle sculture del tempo : a. uso linguaggio omogeneo al quello del sintomo corporeo b. scultura della memoria : c. Scultura del futuro : scultore immagina la famiglia dopo un arco di tempo : d. Confronto tra queste rappresentazioni : emerge il blocco delle potenzialità evolutive e. Dove c’è tentativo di “evoluzione” : timore del cambiamento : 5. Incontro psicologo e famiglia: a. 1° osservazione : immagine iniziale, “istantanea” attraverso : b. rappresentare correlazione tra comportamenti reciproci mettendone in risalto la funzionalità 6. Introduzione visioni alternative : a. necessario aggiungere alla scultura movimento b. 1° passo del colloquio relazionale : osservare la relazione c. Passaggio dal concreto al simbolico : d. Dimensione di gioco dell’analogia : viaggiare su livelli metaforici : e. Alternanza concreto/astratto, reale/metaforico : f. Metafora : meta-phero (greco) : portare oltre : g. Erickson : metafore più significative e utili nell’incontro col sistema-cliente : h. Momento creativo delle scultura : capovolgimento dei termini : i. Tecnica usata nei 1° colloqui o fase più avanzata :

J. Il role-playing :

1. tecnica relazionale attiva : aspetto marcamente pragmatico

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a. Espressione inglese, non facile traduzione : “to play” : b. Metodi attivi classificabili sotto termine di simulazione : c. utile per reperire informazioni vive all’interno dei contesti formativo e terapeutico d. Utilizzato in modo: e. Scopo : miglior comprensione delle modalità di porsi dì nelle situazioni relazionali f. Modulato sul “come se”, finzione protetto da una dimensione di gioco 2. Origine nello psicodramma moreniano : a. Moreno, anni 30 : applicata in sedute di gruppo b. Richiesta di agire drammaticamente problema ( veritiero/frutto della fantasia) su una scena c. Role-playing : tecnica di rappresentazione “ludica” : elemento di finzione implicito d. Origine nel campo della formazione relazionale lontana : la famiglia simulata : e. Pratiche di simulazione : dimensione ludica tende ad essere dimenticata in età adulta. 3. Conclusione : a. applicazione del role-playing nel contesto relazionale ( psicologo e famiglia): b. non si tratta più di rappresentare plasticamente le relazioni esistenti : c. Passaggio piano discorsivo - verbale a quello rappresentativo - agito :

Capitolo 5 : la diagnosi razionale :

F. verso una diagnosi dinamico-evolutiva : 1. studio relazioni umane : a. disciplina più adeguata nel cogliere processi di crescita in suoi contesti relazionali b. Osservazione relazionale : evidenziare : c. vita ad una complessa architettura, delineata : 2. Whitaker : coppia come sforzo di fondere 2 culture in 1 sola a. Matrimonio : b. Nascita coppia/matrimonio : ciascuno porta bagaglio culturale della propria famiglia: 3. Casa su 3 piani : esplorare i diversi piani e la distribuzione degli spazi. a. chi abita a ciascun dei piani si distingue con : b. Ascensore : da un piano relazionale all’altro, incontrarsi con mondi diversi c. Soffitto :oggetti che appartavano agli antenati : memoria storica della famiglia

G. La costruzione delle relazioni di coppia

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1. Diade coniugale : a. area più nevralgica dell’intera impalcatura famigliare: b. scelta del partner : sottostante al rapporto, una struttura osservabile lungo 2 assi : 2. percorso conoscitivo preliminare verso una diagnosi dinamico-evolutiva : a. ampliare l’orizzonte fino a includerla generazione dei nonni : b. Influenza generazioni precedenti sul : 3. Grafici : a. coppia armonica : Risorse del sistema prevalgono su i blocchi di sviluppo b. Coppia conflittuale : c. Coppia instabile : 2 “orfani psicosociali”. Vinci : 4. regole matematiche non funzionano a. “sei la mia metà” : 2 metà non danno origini a un intero. b. Relazioni : tensione costante, mutua conferma di conferme e sicurezza c. Armonia della casa : si costituisce a partire della fondamenta : senso di appartenenza d. Coppia equilibrata : riesce:

H. Il passaggio dal rapporto di coppia alle relazioni familiari :

1. concepimento di una nuova famiglia : a. incontro 2 membri della coppia, nascita nuova unione : susseguirsi di fasi del ciclo vitale b. elemento più cruciale per valutazione processi evolutivi normali : c. Nascita di un figlio : importante fase : maternità e paternità : 2. Diventare genitori : a. richiamare in causa la famiglia di origine b. Coppia armonica : figlio non minaccia per la relazione coniugale : c. Famiglie con posizione sbilanciata : “parentificazione” del figlio : vera inversione funzioni d. Situazione di “figli-nonno” : e. Schemi familiari : famiglia armonica e disarmonica

I. la relazione tra i fratelli : 1. sottosistema con relativa autonomia rispetto a quello parentale : a. Minuchin : importanza dei legami e mantengono una loro precisa configurazione autonoma b. Relazione fra i membri della stessa famiglia e della stessa generazione : c. acquisizioni condizionate da diverso fattori : d. Significato dell’ordine di nascita : e. Genitori hanno la possibilità di condizionare la posizioni funzionali dei figli :

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f. famiglie normali : ruoli assegnati, modificati in modo flessibile : possibilità crescita per tutti 2. Intensità legame emozionale tra fratelli dipende da livello di accesso a eventi di vita comuni a. Bank e Kanh : storia condivisa : frequentazioni scolastiche, amicali, genitori b. Fratelli che hanno condiviso molto : intenso legame affettivo presente anche per altri motivi c. lealtà a senso unico : 3. autonomia del sottosistema dei fratelli : a. uso dallo psicologo come risorsa importante : mancanza collaborazione genitori : b. Esempio : bambino influenzati da : c. Osservazione capacità di giocare insieme e mantenere un rapporto ludico nel tempo : 4. figli adolescenti e relazioni familiari disarmoniche : a. distanza/ contrasto tra i fratelli maggiore : giudici o guardiani dei genitori b. Più raramente si uniscono contro i genitori : alleanza : c. Disarmonia familiare : d. Coppia di fratelli appagata dalla relazione di ipercoinvolgimento reciproco : 5. Luogo comune : ambiente di crescita condiviso : risultati simile nello sviluppo : a. impatto familiare molto diverso per ogni figlio : b. Nuova psicologia dello sviluppo : vincoli affettivi sempre più legati a natura psicosessuale :

J. La famiglia e il sistema sociale : 1. mediatore individuo/società : limite analisi nei termini di una storia individuale a. Fondamentale nel lavoro con la famiglia : errore di considerarla astorica b. Terapeuti familiari si occupano delle situazioni socio-culturali delle famiglie in trattamento c. Analisi conseguenze dei mutamenti socio culturali dal Palazzoli : anoressia di una giovane : 2. Conoscenza del sistema di valori, sua condivisione e trasmissione intergenerazionale : a. contesto di crescente multi etnicità e multiculturalità : b. valutare sistema di funzionamento normale di una famiglia : c. Infinito patrimonio di informazioni raccolto incontrando un famiglio in ambiente abituale :

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d. Molte pressione esterne della società su comunicazione familiare : passa attraverso : e. Epoca : “età della malinconia” : felicità quasi irraggiungibile :

Capitolo 6 : lo psicologo relazionale : la costruzione del 3° pianeta A. l’osservatore relazionale come parte del campo di osservazione : 1. colloquio psicologico : a. processo interattivo costruito coniugalmente b. Ottica oggettivante : presupposto di una obbiettività e neutralità c. prospettiva costruzionista : d. da una visione oggettivante della realtà e. Utente come meccanismo da aggiustare, un vuoto da colmare, un bisognoso da assistere 2. Individuo e la famiglia sono sistemi aperti, capaci di adeguarsi : a. organismi attivi, non solo reattivi b. Rapporto figura/sfondo tra individuo e famiglia e famiglia/ contesto sociale : c. Morin : studiosi soggetti con storia intervengono a partire di forme di conoscenza ingenua 3. Importanza alla soggettività e coinvolgimento personale dello psicologo : a. indesiderabile per approccio epistemologico fondato su separazione mondo dell’osservatore/osservato b. È attraverso la sua soggettività che attiva i processi : c. Integrazione del proprio stile di personalità : 4. approccio interpretativo : a. Prima : impegnarsi a facilitare l’emergere di contesti emotivamente diversificati : b. regista che riscrive copione storia familiare e dei membri : dando vita a racconti personali c. Non sollecito dipendenza della relazione di cura d. Storia : e. attraverso il legame psicologo-cliente : accoppiamento evolutivo tra : 5. Maturana e Varela : realtà costruita attraverso riflessività e autoreferenza a. descrizione che le persone danno di esperienze condivise o diverse dagli altri b. Conduzione del colloquio : implica competenza di 2° livello, relazionale oltre che tecnica c. Bateson : d. Base del metodo : capacità di osservare se stesso, distanziandosi 6. Modalità d’accesso privilegiata al sistema :

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a. “risonanze”, interesse spontaneo b. Elkaim : c. Ciò che si comunica è sempre in base alla relazione : d. Criterio metodologico dell’imprevedibilità : e. Concezione processuale dell’intervento : f. Atteggiamento mentale teso ad apprendere dai propri clienti B. Competenze e risonanze emotive dello psicologo relazionale : 1. ascolto attento e attivo fondamentale : a. presenza emotiva ancor prima che fisica b. Capacità empatica : com-prensione a livello più profondo che razionale c. Persone danno informazione in funzione di come vengono ascoltate : d. Comprendere diverso da capire : cum-prendere : prendere insieme : e. Stein : f. attraverso l’empatia : g. piccola porta dove si gioca una sfida più grande : h. Galimberti : Empatia diversa da simpatia : capire ciò che l’altro prova o vive i. Atti di empatia non necessariamente dalla condivisione di uno stesso patrimonio culturale : j. Concetti astratti e linguaggio : vincoli che vanno spezzati per : 2. identificazione di prova : Casement a. Porsi empaticamente nella prospettiva del cliente b. Baldascinbi . sincronizzazione con l’altro e costante monitoraggio dell’interazione : c. Armonizzare i reciproci stili relazionali in modo creativo : d. arricchimento del colloquio. e. Parole, azioni nascono dai pensieri e valori : risultati positivi in relazioni umane dipendono: 3. Sentire radicata in sé la certezza della potenzialità ci chi gli sta di fronte a. Mai perdere di vista che l’individuo è più complesso che i problemi che porta nel colloquio : b. Sospendere ogni forma di giudizio : precondizione indispensabile : c. Situazioni di impasse : sforzarsi di assumere la responsabilità d. Modo di agire caratterizza tutte le relazioni umane 4. Relazioni di questo tipo, non sufficiente utilizzare un comprensione puramente razionale : a. non solo utilizzo della “testa” ma sentire “con la pancia” : b. Sempre chiaro che empatia non può mai significare confusione con l’altro : c. Permettere a ciascuno di compiere quest’esperienza interiore di delineazione Sé-altro :

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d. Psicologo : aspetto ancora più importante : motivazione personale e. capacità implicita in ogni agire terapeutico : f. Sentire i problemi del cliente come qualcosa di positivo, intenso e simbolico : 5. uso del modello trigenerazionale : a. superamento di una crisi “congelata” su una persona : b. introdurre le generazioni precedenti : c. più facile : d. // puzzle o patchwork : mai 2 persone che cominciano con gli stessi pezzi : 6. Indispensabile affinare la propria capacità di entrare in contatto con le emozioni del cliente a. preparato ad immergersi nei propri ricordi e esperienze passate b. Scambio comunicativo crea senso e significato nella relazione stessa : c. Non è la difficoltà ad essere intrisincamente problematica quanto il modo di affrontarla : d. Autoreferenza : autòs = se stesso; refero = porto : e. Elkaim : Risonanze : f. Sentimenti evocati in determinato contesto, oltre a un significato hanno anche un funzione : g. Prenderne coscienza : individui creano il contesto del colloquio h. Risonanze emotive esprimono : 7. trasformare l’apparente impasse in una grande risorsa evolutiva a. Percepire che è il sentimento prevalente nel cliente : b. Impedire che le modalità disfunzionali di relazione vengono rafforzate : c. 1° passo imprescindibile verso l’apertura e la disponibilità : Riconoscere : d. Decidere di nascondere o esplicitare i sentimenti in relazione alla sua coerenza interna : e. Ricchezza delle persone risiede nella capacità di lasciarsi permeare dall’esperienza : f. Maturazione passa attraverso il riconoscere ed accentare la propria temporanea impotenza g. Rischiando se stesso, lo psicologo raggiunge un area più autentica, di fiducia e apertura : 8. Complessità umana : rinuncio ad ogni forma di finalizzazione certezza : a. punti di osservazione diversi e complementari b. Kant : c. Socrate : “dubitare e far dubitare gli altri” : d. non perdere la fiducia nella forza vitale e nel potenziale di cui ogni persona è dotata e. Psicologo : un modo di pensare che favorisce un continuo emergere di ipotesi f. Tentativi di rilettura degli eventi e emergere di nuovi nessi : g. Fidarsi dei propri sentimenti ed agire per come si sente senza voler controllare l’effetto :

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9. Comprensione : processo creativo : a. costruzione di un senso a partire da elementi sconosciuti : b. Oscar Wilde : “ Le domande non sono mai indiscrete, sebbene qualche volta le risposte.” c. Per ottenere un’informazione significativa : oltre la semplice descrizione degli avvenimenti : d. Osservazioni e intuizioni dello psicologo : ruolo centrale dell’immagine creativa ( Hutten) e. Affinare la capacità di entrare in una dimensione simbolica, apparentemente irrazionale : f. Impiego di oggetti intermedi metaforici : g. Uso di oggetti : elemento che diviene parte determinante del’esperienza : 10. Winnicott : utilizzo del gioco in terapia : a. psicoterapia : b. Richiesta di dar vita a una rappresentazione della realtà vissuta c. Gioco : realtà sperimentata in modo paradossale : d. Fino a che punto il gioco è importante : e. Percorso di crescita dello psicologo : molti anni di esperienza e di errori :

Capitolo 7 : i linguaggi dell’incontro con la famiglia A. Premessa 1. Heidegger : a. verità conosciuta da sempre b. qualità precipua ed irrinunciabile dell’essere uomini c. Waztlawick : nelle interazioni umane, impossibile non comunicare d. Comunicazione, ascolto e reciproca comprensione : 2. “ingrediente” fondamentale per buona riuscita di un incontro con famiglie a. Corso dei secoli : diverse e svariate concezioni del fare “terapia” b. Ottica sistemico - relazionale: Sluzki c. Psicologo relazionale : traduttore di linguaggi diversi d. Comunicazione genitore/figlio minore : e. incapacità di entrare in contatto con linguaggio : f. Compernolle: lavoro con bambini :“ terapia familiare soffre di adultocentrismo” g. Campo delle problematiche di coppia : 3. Discorso a parte : lavoro con famiglie di altre culture : a. modi diverso di esprimere la propria identità b. Fine comunicativo : porsi in sintonia con linguaggio corrente del’interlocutore c. Aumento flussi migratori cresciuto n° degli utenti stranieri d. Psicologo relazionaòe : sviluppo capacità di ascoltare

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B. Il colloquio : 1. dialogo come metodo di indagine : antica acquisizione a. colloquio : da Socrate un potente strumento di conoscenza b. atteggiamento del miglior psicologo cinico : c. metodo dialogo-dialettico di tipo esortativo 2. Devoto-Oli : definizione del colloquio : a. " incontro fissato tra persone per dare agio all'una di sottoporre all'esame b. "conversazione, abboccamento, convegno fissato per discutere, scambiare idee" c. interpretazione del suo comportamento 3. Sullivan : a." il colloquio psichiatrico b. Carli 4. Scilligo : a. " una conversazione guidata, b. conversazione : strumento prevalentemente usato è la comunicazione verbale c. interazione sulla base : d. comunicare : "mettere in comune" 5. Jaques : a. comunicabilità : b. comunicatività : senso passivo del comunicare 6. colloquio : a. eventi comunicativi che : b. cornice del contesto della comunicazione c. convenzioni di natura socio-culturale d. Trentini : 7. colloquio cinico : Sullivan : a. " situazione in cui b. importanza degli aspetti ritmici e intonazioni dello scambio verbale c. solo apparentemente gi attori in gioco sono due : presenti " altri immaginari" c. non è possibile conoscere il problema senza avere un'idea : d. convinzione socratica : C. Presupposti dell'intervista relazionale : l'ipotizzazione :

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1. serie di strumenti non unici alla base dell'intervista relazionale : a. non si susseguano in un ordine rigidamente predefinito 2. oggetto di indagine : a. sistema trigenerazionale b. obiettivo e situazione interattiva in corso : focus su : c. fisionomia del colloquio relazionale delineata : d. metodo relazionale : mosaico : selezionare e assemblare le informazioni : e. sviluppare capacita : f. atto creativo che comprende oltre ascolto di sé e dell'altro, la capacita di scelta. 3. Centro per lo Studio della Famiglia di Milano : a. elaborazione principi fondamentali per la corretta conduzione di un colloquio b. Bertrando e Toffanetti : diversi destini di tali principi: c. processo valutativo inizia con i primo contatto : telefonata d. propone un ipotesi d funzionamento famigliare : e. cliente descrive la sua situazione come irreversibile e priva di soluzioni f. valore funzionale dell'ipotesi, non vera/falsa ma più o meno utile g. ipotesi vantaggiosamente condivisa dai membri della famiglia sole sé : 4. l’ipotizzazione : a. Muraro e Bertocchi : b. qualità delle ipotesi nel loro essere sistemiche : c. analisi del principio d’ipotizzazione : Valeria Ugazio d. Scuola di Milano : 5. Ugazio : revisione del principio di ipotizazione : duplice capacita del terapeuta a. formulare e verificare un paio di ipotesi di tipo 1 : b. ipotesi sistemica, di tipo2 : D. Analisi della domanda e del sistema di invio : 1. colloquio relazionale : a. passaggi : b. analisi richiesta d'aiuto del cliente : indagare sulle motivazioni e aspettative c. aspettative possono essere comprese pienamente : d. accade che la domanda d aiuto formulata da terzi : 2. Motivazione : a. inviante motivato distinto da quello generico : b. indipendentemente dalla tipologia di invio : aspettativa ben precisa : c. inviato : d. domande molto diverse fra loro : e. esperienze emotive e cognitive che il paziente narra nel colloquio :

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3. la dinamica della collusione : a. Carli e Paniccia : dinamica inconscia come "collusione" : b. definizione c. ci sono dei modelli inconsci di funzionamento che operano silenziosamente, d. necessaria iniziale adesione alla proposta del cliente : E. Selezione, raccolta, trasformazione delle informazioni : 1. inizio raccolta delle informazioni a. adeguata analisi domanda e formulazione ipotesi con i dati in suo possesso : b. entrare in contatto con le percezioni interne, emozioni e affeti c. capacita di mantenere certa distanza pur utilizzando tutta la propria curiosità: d. selezione qualitativa delle informazioni fondamentale : 2. certezza protettiva del cliente su quanto riferisce introno ad un problema : a. scoprire elementi che mettono in crisi certezze b. intervento sulla spiegazione lineare di un problema : rilettura degli eventi c. capovolgimento dell'imbuto : capacita di perturbare la teoria lineare : d. possibile grazie a domande mirate : nuovi nessi tra elementi emersi F. Ridefinizione : a. aspettativa di chi richiede un aiuto : ottenere una soluzione rapida e indolore b. primi cambiamenti rispetto alle aspettative stereotipate : c. operare un ridefinizione del problema: d. fornice al soggetto una nuova visione della situazione : una nuova struttura e. chi possiede il potere di cambiamento ? G. Domande relazionali : 1. strumentini diagnostico e di intervento più utile : domande relazionali a. tendono a esplorare modalità con cui persone si pongono in rapporto fra loro b. domanda relazionale : c. quesiti che mettono in relazione il nostro interlocutore ad una o più persone 2. domande : a. intergenerazionali : contesto familiare : collocarle su 3 piani generazionali b. domande "come se" : chiedere qualcosa che sta al posto di qualcos’altro: 3. domande metaforiche : sfera del linguaggio creativo :

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a. immagine concreta per significare qualcos'altro, evocativa del sentimento. b. a un giocatore d'azzardo : " Lei è un perdente grandioso" : c. bicchiere di vetro che cadendo va in pezzi per fragilità di un soggetto d. Whitaker : processo di metaforizzazione : capacita di cogliere aspetti di: e. metafora come veicolo di una molteplicità di messaggi : 4. domande " più o meno", " prima e dopo" : quantità e tempo a. Bateson : conoscenza si attua attraverso l'apprezzamento delle differenze b. ricerca pattern che connettono/modelli di collegamento nelle relazioni umane : c. esempio : sottoposto sempre alla stessa domanda : d. conoscenza per differenze mediante domande che le pongono in primo piano : 5. "domande dirette e indirette": a. domande possono essere rivolte a un soggetto unico/più persone : b. diretta : c. indiretta : d. domanda indiretta produce spesso un'intensificazione della relazione e. interventi psi su aspetti significativi per ulteriori chiarimenti : 6. domande che assumono rischi : domanda intrusiva che invade la relazione a. accollarsi dei rischi : essere più autentici, b. percepiscono se lavoro di routine o nutre un reale interesse per argomento : c. ruolo dell'aspetto gerarchico : 7. caratteristiche delle domande relazionali : a. circolarità : il continuo divenire della relazione b. non un copione precostituito c. significatività : possibilità dello psi di avvicinarsi : d. non solo informazioni di livello cognitivo ma interezza dei soggetti e. qualità domanda non risiede in parole ma in ciò che con esse viene trasmesso : H. Interazione e relazione : 1. Bange : a. analisi della conversazione sui concetti di : b. interazione : c. visione : riferimento a n principio di reciprocità : 2. Jaques : a. interazione non un susseguirsi di comportamenti in una relazione d'ordine b. un fatto relazionale che regoli da un livello superiore il gioco attese reciproche

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c. la relazione spiega i sforzi di convergenza e le attese reciproche e non l'inverso d. interazione trova senso nella relazione : 3. Galimberti : a. interazione : b. distinzione da relazione, legame e rapporto c. caratteristiche dell'interazione // a : d. la relazione fa di sfondo all'interazione agendo inconsapevolmente e. processi mnesici : recuperare i confini della relazione : 4. la relazione : a. relazioni variano rispetto a : b. struttura temporale della relazione : si sviluppa nel tempo 5. psi e famiglia : a. due entità b. possibilità dello psi di essere d'aiuto legata alla relazione : c. progredire della relazione : d. colloquio : forma d'esordio per metter in moto un processo : 6. grado di adattabilità e flessibilità a. per essere continuamente disponibile senza difese personali : b. continua attenzione : c. elusione della comunicazione 7. processo caratterizzato di sequenze comunicative :danno significato a processo a. comprensione storia non può prescindere da successione temporale eventi b. contenuto comprende anche le informazioni : c. colloquio : raccolti dati anamnestici : d. ambiti di relazione riguardano lo spazio personale e interpersonale

capitolo 8 : il linguaggio del corpo e il colloquio relazionale : A. Premessa : a. linguaggio non soltanto verbale ma ancor più ciò che non viene detto : b. non si parla soltanto con parole : una sofisticata gamma di segnali non verbali c. un valore affettivo rilevante : d. Scheflen : modalità comunicativa meno controllabile, più veritiera, spontanea: f. continuo progredire della cultura dell'immagine : B. I segnali non verbali : veicoli comunicativi della storia familiare : 1. linguaggio del corpo :

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a. modo in cui le persone si pongono e si muovono nello spazio. b. riflettere : 2. setting specifico di un colloquio relazionale : a. spazio interattivo dove la relazione psi/cliente viene agita : b. possibilità di osservare e esprimere i diversi linguaggi che le persone utilizzano c. saper cogliere l'aspetto storico delle interazioni d. visualizzare emozioni, conflitti, affetti, tagli emotivi e speranze e. somiglianze/differenze : f. ogni membro gioca la sua parte all'interno di una situazione interattiva : 3. prospettiva relazionale nell'osservazione del comportamento non verbale : a. ampliare il quadro di osservazione : b. ogni singolo evento comunicativo va interpretato legandolo : c. ciascun gesto acquisisce : 4. Scheflen : descrizione colloquio relazionale a. attenzione focalizzata sul modo di sorridere della figlia b. spostamento attenzione sulla diade padre-figlia c. decodifica dei messaggi corporei : cogliere aspetti importanti che : d. esempio : uso 3° persona per rivolgersi alla figlia : modalità metacomunicativa e. includendo la madre : quadro ancora più ricco di possibilità interpretative : 5. considerare LNV all'interno de contesto spazio-temporale in cui si verifica : a. tentazione generalizzante di definire ciò che si vede come statico b. Bateson : "Prive di contesto, le parole e le azioni non hanno nessun significato. c. descrizione su un asse : d. non osservare comportamento NV nel "ad hoc" per vedere stile comunicativo 6. valorizzare la circolazione di comunicazioni "silenziose" a. che "narrano" la loro storia e l'esperienza vissuta : b. basi per conoscenza interna dell'altro propria dell'empatia : c. imparare a vedere : d. esempio : ricollegare rabbia di un figlio a movimento del sopraciglio del padre 7. capacita di cogliere le potenzialità insite nel linguaggio del corpo : a. modo per ridurre l'arbitrarietà di certe inferenze sulle relazioni in corso b. richiesta d'aiuto : tende a non dire, non esplicitare : c. migliorare l'appropriatezza degli interventi

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d. cliente : poter cogliere segnali che esprimono fiducia, sostegno, considerazione e. ciò che il corpo degli interlocutori esprime : psi apprende qualcosa su : f. ridare valore all'osservare : g. creare uno spazio mentale e topografico : h. integrare livelli dell'esperienza diversi favorisce un completamento di : C. Corpo e linguaggio : due termini, una connessione: C.1 Il Corpo : a. parte di materia : b. accettazione più ampia : c. una duplice nozione : d. Cigoli : e. corpo familiare : spazio relazionale tra persone e tra generazioni che permette C.2. Il linguaggio del corpo : 1. linguaggio : a. sistema di significati, segni, che consentono la comunicazione b. campo verbale è solo una parte del sistema comunicazionale : Montagu: c. segnale del corpo : 2. comunicazione : a. risultato di un emittente che codifica e un ricevente che decodifica b. codificazione quando emittente intende comunicare o no : c. comunicazione : d. Bateson : è impossibile non comunicare : 3. Bitti : classificazione relativa al sistema non verbale : a. Elementi Nv del parlato : b. Elementi cinesici : 4. messaggio trasmesso dal linguaggio del corpo è una Gestalt a. campo sperimentale : attenzione : b. focus su si sposta su : c. Patterson : d. "la convergenza dei corpi" : attese reciproche aspetti soggettivi che : e. corpo non come semplice entità anatomo-fisiologica : 5. prospettiva sistemica - relazionale : a. vedere mente-copro e ambiente come differenti livelli di organizzazione b. Galimberti correlazione organismo/ambiente : c. gesto non é semplicemente una realtà fisiologica : D. I segnali corporei negli scambi interpersonali :

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D.1 Segnali emozionali : 1. non partire dal volto e dalle sue caratteristiche di immediatezza e trasparenza a. espressione del volto : b. esprimere e riconoscere le espressioni fondamentali : c. campo privilegiato della segnalazione interpersonale influenzato da norme sociali e culturali. d. Argyle : e. occhi centro dell'espressività : "specchio dell'anima" : 2. emozioni decodificate a. attraverso : b. conflitto segnali verbali e non verbali : c. pelle : riflette più direttamente gli stati psicologici d. gesti esprimono emozioni che a voce non si possono trasmettere 3. Ekman e Friesen : classificazione del movimento delle mani a. gesti indicatori dello stato emotivo : b. gesti di adattamento : più inconsapevoli, non specifico valore comunicativo : 4. postura : a. modo in cui : b. motilità esterna intimamente legata a quella esterna : 5. modo di vestirsi : risponde più a propensione interna che al aspettative sociali. 6. comunicazione non verbale delle emozioni : D.2. Segnali che esprimono atteggiamenti interpersonali : 1. diversi segnali : a. gesti legati al'incontro : b. guardare : significato varia a seconda della direzione e durata c. occhi non si limitano a guardare l'altro : 2. contatto fisico : a. forma primaria dell'interazione. b. modalità in cui il contatto avviene ( ricercato o meno), sensazioni che suscita : c. Morris : autocontatti sono azioni pseudo interpersonali : d. contatto : superamento delle barriere protettive 3. attraverso contatto e spostamenti del corpo : scelta di rapporto con le persone

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a. primi incontri : b. incontro e interazione : momenti unici e estemporanei : c. saluto 4. orientamento dei corpi : a. ruolo importantissimo b. Scheflen : 3 modalità di posizione del corpo collegate a diversi atteggiamenti : D.3. Segnali di personalità : 1. processo di codificazione/decodificazione dei segnali non verbali : a. riguarda aspetti più stabili, la personalità : b. un modello ripetitivo di interazione c. giudizi sugli altri risultato di una relazione diadica 2. segnali : a. utilizzati per comunicare qualità personali : b. del corpo : c. elementi più comunicativi : aspetti fisici, azioni e atteggiamenti E. Metacommuicare con il corpo : 1. linguaggio del corpo: informazioni sul mondo : 2. primi indirizzi relazionali di matrice sistemica : Scuola di Palo Alto : a. 2 tipi di segnali : b. Watzalawick, Beavin e Jackson : c. in realtà : in ogni messaggio V/NV, una parte di contenuto e di relazione : 3. metacomunicazione a. repertorio non verbale : b. non netta separazione tra livelli comunicativi : c. circuito recursivo : modo di procedere e osservare : 4. gesto e espressione metacomunicativi : a. specifica esecuzione : b. Scheflen : c. Scheflen : azioni metacomunicative quando il partecipante : 5. colloquio relazionale : aggiunta di un livello metacomunicativo a. funzionale al processo diagnostico e terapeutico. b. la metafora del yo-yo e relazione madre/figlio c. esplicito tentativo di contatto col disagio provato dalla bambina d. psicologo rispecchia ragazzo nel suo comportamento NV durante liti genitori : e. sintesi : gesto/espressione di disaccordo, sorrisini :

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F. Spazi del corpo e confini relazionali : 1. spostamenti del corpo nello spazio : a. fenomenologia degli spazi : capire il significati dei comportamenti b. Hall : classificazione della vicinanza fisica tra gli individui : 2. Sommer : percezione soggetti degli spazi : a. spazio personale : b. distanza individuale //distanza personale di Hall : violazione 3. altri studiosi sociali : a. confini come risultato di trattative variabili a seconda delle situazioni : b. diffusione del concetto di territorialità : studiosi del comportamento animale 4. Lyman e Scott : 4 tipi di territorio nella società umana a. zone di interazione, da distanza massime fino all'intimità : b. territorio pubblico : c. territori domestici : d. territori d'interazione : e. territori del corpo : spazio anatomico del copro : 5. incontro due persone : a. spazio dell'interazione configurazione segue precise regole di rapporto b. spazio interno : non separato dall'esterno : non visibile, difficile esternalizzare 6. variazioni d'ampiezza degli spazi dipendono : a. dal contesto b. dallo stato emotivo del soggetto c. dal tempo evolutivo d. valori socio-culturali attribuiti ai concetti di vicinanza-distanza nelle relazioni e. famiglia : primo gruppo sociale con il quale si è in contatto 7. spazio personale e spazio dell’interazione : a. coppie : " sei la mia meta" : fusione, collusione b. più é chiaro lo spazio personale, più l'interazione é flessibile : c. non creare confusione tra gli spazi : incontro dinamico e ricco di possibilità d. spazio perde il suo senso fisico e misurabile : indica modo di porsi in relazione 8. osservazioni nell'ambito di un colloquio relazionale : a. scelta del posto da occupare : indicativa delle distanze interpersonale :

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b. momenti del ciclo vitale caratterizzati da cambiamenti nelle relazioni familiari c. natura delle relazioni definita da : d. tipologie familiari : e. punto di equilibrio mai statico : f. distanze della famiglia considerate anche in rapporto con l'esterno g. non dimenticare la gerarchia dei livelli generazionali in ogni famiglia : h. singolo e famiglia : organizzazioni complesse i. spirale rappresenta la continuità degli eventi, sovrapposizione di piani circolari j. coreografia famiglia nello spazio mai causale : osservazione spazio occupato G. Il linguaggio del corpo nell'incontro tra generazioni : 1. importanza delle informazioni non verbali per i bambini : a. modo di relazionarsi dipendente da ciò che vedono b. genitori acquistano una dimensione dovuta alle differenze fisiche c. crescita : modificazione parameri temporali e spaziali : 2. codifica e decodifica dei segnali non verbali : a. processo circolare da cui : b. incontro con l'altro : qualcuno agisce caratteristiche genitoriale : c. linguaggio del corpo : espressione della comunicazione inconscia tra le persone d. col tempo : 3. osservazione dell'interazione triadica : a. potersi rendere conto delle caratteristiche altrimenti non evidenti b. passaggio verso modalità di interazione più mature c. indici corporei nel processo di identificazione : assunzione : d. al di la dell'appartenenza di sesso e ruolo : e. modo di presentarsi degli adolescenti : 4. inquadrare il linguaggio del corpo all'interno di una cornice storico-evolutiva : a. comportamento NV letto riconducendolo a dinamiche di relazioni c. comportamenti riconducibili a situazioni tipiche di determinate fasce evolutive d. decifrare il linguaggio analogico di una famiglia :

capitolo 9 : il silenzio come modalità comunicativa :

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A. Premessa : 1. poca attenzione allo studio del silenzio : a. linguaggio come: b. esperienza clinica e interesse verso i processi comunicazionali : c. ognuno di noi é quotidianamente trasmettitore e ricettore di informazioni : d. silenzi e pause : veicoli di comunicazione, criptici e rivelatori di conflittualità 2. linguaggio molto più articolato delle parole emesse a. non é soltanto rappresentato da quello che viene esplicitato verbalmente: b. situazioni di crisi di una coppia : 3. emozioni, sentimenti, atteggiamenti interpersonali a. si manifestano consapevolmente b. si manifestano inconsapevolmente : processi interni : 4. valore del silenzio : a. in un mondo di parole dove non c'è spazio per l'ascolto : b. dove non c'è silenzio, non c'è parola : c. ascoltare : necessario ridurre il rumore, abbassare le voci quotidiane 5. ermeneutica del silenzio che ne riesca a cogliere le diverse dimensioni : a. ricerche filosofiche, letterarie, psicologiche : infinite venature del silenzio b. fugacità del silenzio : possibile ascoltare il Sé dell'altro c. il silenzio della sospensione : ci dispone ad un altro ascolto : 6. il linguaggio che dis-vela l’Altro a. 1° linguaggio : che dis-vela la presenza dell'altro nel suo con-esserci, con me. b. l'Altro si svela gradualmente nella sua autenticità. c. linguaggio medio, comune :ostacolo al reciproco rivelarsi d. Lao-tse : " la relazione più importante è il silenzio." B. Il silenzio nel colloquio relazionale : 1. analisi strutturale del linguaggio analogico a. paralinguaggio di cui il silenzio fa parte : b. situazione di interazione face to face : Machery : c. idea che non si può non comunicare : Watzlawick : d. comunicazione umana permette : e. quando l'attuarsi dell'espressione linguistica divenne difficoltosa : 2. osservare come il silenzio viene usato nel 1° colloquio : a. non specifiche domande : sollecitato a riempire il tempo a disposizione b. fase dell'interazione : in rilievo il rapporto tra : c. come al silenzio dello psi corrisponda un insieme di informazioni verbali :

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d. percependo nello sguardo e nel suo silenzio la disponibilità : e. linguaggio che prevede al suo interno un posto specifico per il silenzio : C. Il silenzio come ascolto : 1. ascolto e silenzio : due dimensioni strettamente legate a. latino : silentium, verbo silere : tacere : completa assenza di segnali b. ascolto : c. sia quando si fa silenzio che quando si ascolta : circolano informazioni 2. efficace interazione a. quando si instaura un contesto di collaborazione tra chi parla e chi ascolta : b. ascolto innesca un processo dinamico e selettivo : c. saper ascoltare difficile quanto saper parlare : d. ascoltare e parlare si influenzano reciprocamente : e. due processi che appartegono alla stessa struttura : un esporsi ad altri 3. Il silenzio per lo psi : a. storia raccontata può far emergere nello psi ricordi : b. possibilità di : c. essere vicini all'altro più con il silenzio, se autentico, che con le parole d. non sempre riesce a tacere : l'aver fretta l'impedisce di ascoltare. e. invece di prestare loro attenzione f. silenzio consente di cogliere e sottoporre a riflessione elementi di soggettività g. silenzio : spazio caratterizzato da una forte partecipazione emotiva D. Il silenzio come pausa : 1. Darsi un turno : a. stabilire : b. rimanda : 2. Aumentare l'intensità di un messaggio : 3. offrire una possibilità di espressione : 4. forma di controllo interpersonale quando alcune norma vengono violate : 5. pause determinate da diversi stati emotivi : 6. pause dovute ad interferenze di pensiero : E. Il silenzio per lo psicologo relazionale : 1. modalità proprie d'intercalare le sue pause con gli interventi verbali a. se non tengono conto :

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b. famiglia deve poter capire che il silenzio dello psi : c. psi in grado di provocare e tollerare silenzi della famiglia : d. silenzio : risorsa : 2. riordinare le informazioni ricevute e chiarirsi le idee : 3. riflettere : a. passaggio successivo al precedente : in base : b. formula ipotesi sui contenuti emersi : c. conversazione inserita all'interno delle cornici e gallerie di Keeney : 4. modulare la propria attività d'intervento : 5. ottenere un distacco emotivo momentaneo : 6. Creare uno spazio per l'interazione : 7. trasmettere l'idea di collaborazione : 8. far entrare e persone in contatto con l'aspetto emotivo dei messaggi : 9. conclusione : diversi modi con cui psi permette a famiglia di esperire silenzio : F. Il silenzio della famiglia : 1. il silenzio della famiglia a. silenzi hanno a che vedere : b. silenzio prescinde dal suo legame con la comunicazione verbale : c. comunicazione implicita : 2. circostanze in cui la famiglia utilizza le pause durante il colloquio : a. non voler rispondere a una domanda dello psi relazionale : b. situazioni in cui la famiglia vive forti emozioni : c. quando non si capisce quello che l'altro vuole dire :

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