Malaterra 22_11_2011

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S alta l’azzeramento previsto della giunta regionale e il tutto viene spostato a Natale. Vito De Filippo, quindi, è ancora in piedi con la giunta di ‘centro – tecnico – femminile’, e affila le armi prima di varare – se lo vorrà – le nuova giunta di centro sinistra. Il polpet- tone del PD, SEL, API, Po- polari Uniti, UDC, IDV, PSI, PRC e PDCI è sotto cottura, per cui prima o poi il povero De Filippo dovrà iniziare a tagliarlo, per di- stribuire le fette avvelenate da odio, rancori, vendette e chi più ne ha più ne metta. Vito De Filippo, incazzato più che mai, può quindi re- spirare per più di un mese, ma dopo dovrà affrontare il diavolo con le corna. Cosa ne verrà fuori, solo Dio lo sa. Noi invece sappiamo che nascerà in un momento storico in cui – come dice Pietro Simonetti – Anno I numero 2 - 22 Novembre 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 24874 Direttore responsabile: Antonio Savino ZOMBIE DI CENTROSINISTRA A volte il vincitore é semplicemente un sognatore che non ha mai mollato Jim Morrison E siste un tradizionale dualismo – scriveva qualcuno anni fa – tra la classicità della politica e la modernità, tra politica conserva- trice e politica riformista, e vi è la convinzione che il sub-strato di que- sta sia ancora dato e venga garantito anche dalle grandi dualità tra politica ed etica, tra politica e società, tra po- litica e Stato, tra il politico e l’impo- litico, tra politica come pragmatismo e politica come arte, tra politica mi- litante e politica ideale, tra osserva- zione realistica del comportamento e attività di gestione, quindi tra politica come “servizio” e politica come avi- dità, opportunismo e brama di potere, quindi antipolitica.Ritengo che in Ita- lia la politica non potrà permettersi più alcun “lusso”, nel senso che non potrà più operare come negli anni trascorsi, pena la sua definitiva scomparsa. Sono agli antipodi le sue caratteristiche antiche o più recenti rispetto al concetto di potere cui la politica, come forma di attività umana e civile, è inscindibilmente connessa, in un doveroso rispetto di quell’altro concetto che, fin dall’an- tica Grecia, viene regolarmente vio- lato UNA LEZIONE POLITICA PERLINE Da oggi Malaterra è on line clicca su radiostudioweb e sfoglia il giornale. Malaterra uscirà in edizione cartacea una volta al mese. Tempietto Tempietto sfregiato sfregiato Continua a pagina 4 Saro Zappacosta Continua a pagina 5 Lucio Tufano Lasciamo in pace i giovani precari Di Palma pagina 22 Una città che somiglia sempre di più a Napoli Albini pagina 12 Voci nuove all’undicesimo Festival di Potenza Pagina 29 a pagina 2

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Transcript of Malaterra 22_11_2011

Salta l’azzeramento

previsto della giunta

regionale e il tutto

viene spostato a Natale.

Vito De Filippo, quindi, è

ancora in piedi con la

giunta di ‘centro – tecnico

– femminile’, e affila le

armi prima di varare – se

lo vorrà – le nuova giunta

di centro sinistra. Il polpet-

tone del PD, SEL, API, Po-

polari Uniti, UDC, IDV,

PSI, PRC e PDCI è sotto

cottura, per cui prima o poi

il povero De Filippo dovrà

iniziare a tagliarlo, per di-

stribuire le fette avvelenate

da odio, rancori, vendette e

chi più ne ha più ne metta.

Vito De Filippo, incazzato

più che mai, può quindi re-

spirare per più di un mese,

ma dopo dovrà affrontare il

diavolo con le corna. Cosa

ne verrà fuori, solo Dio lo

sa. Noi invece sappiamo

che nascerà in un momento

storico in cui – come dice

Pietro Simonetti –

Anno I numero 2 - 22 Novembre 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 24874 Direttore responsabile: Antonio Savino

ZOMBIE

DI CENTROSINISTRA

A volte il vincitore

é semplicemente

un sognatore che

non ha mai mollato

Jim Morrison

Esiste un tradizionale dualismo

– scriveva qualcuno anni fa –

tra la classicità della politica

e la modernità, tra politica conserva-

trice e politica riformista, e vi è la

convinzione che il sub-strato di que-

sta sia ancora dato e venga garantito

anche dalle grandi dualità tra politica

ed etica, tra politica e società, tra po-

litica e Stato, tra il politico e l’impo-

litico, tra politica come pragmatismo

e politica come arte, tra politica mi-

litante e politica ideale, tra osserva-

zione realistica del comportamento e

attività di gestione, quindi tra politica

come “servizio” e politica come avi-

dità, opportunismo e brama di potere,

quindi antipolitica.Ritengo che in Ita-

lia la politica non potrà permettersi

più alcun “lusso”, nel senso che non

potrà più operare come negli anni

trascorsi, pena la sua definitiva

scomparsa. Sono agli antipodi le sue

caratteristiche antiche o più recenti

rispetto al concetto di potere cui la

politica, come forma di attività

umana e civile, è inscindibilmente

connessa, in un doveroso rispetto di

quell’altro concetto che, fin dall’an-

tica Grecia, viene regolarmente vio-

lato

UNA LEZIONE

POLITICA

PERLINE

Da oggi Malaterra

è on line clicca su

radiostudioweb e

sfoglia il giornale.

Malaterra uscirà in

edizione cartacea

una volta al mese.

TempiettoTempiettosfregiatosfregiato

Continua a pagina 4

Saro Zappacosta

Continua a pagina 5

Lucio Tufano

Lasciamo

in pace

i giovani

precari

Di Palma pagina 22

Una città

che somiglia

sempre di più

a Napoli

Albini pagina 12

Voci nuove

all’undicesimo

Festival

di Potenza

Pagina 29

a pagina 2

12 22 NOVEMBRE 2011

Tregua come parola d'ordine. Si dovrebbero de-

porre le armi del conflitto "sine die" (per il cen-

trosinistra), "a orologeria" (centrodestra, dipietristi

e vendoliani) con la Lega controcorrente e famelica

di urne. Questo negli intenti. �ella sostanza, invece,

tutti pronti a dissotterrare lo scalpo alla prima occa-

sione. Il governo Monti-tecnico quanto si vuole, ma comunque non frutto di re-

sponso popolare - passerà comunque sotto le Forche Caudine. Dal tipico sorriso

smagliante di Berlusconi, ventiquatt'ore dopo il passaggio di consegne -con tanto

di campanello- si leggeva qualcosa di completamente diverso. A trentadue denti

ha mandato a dire che il neo premier andrà avanti sempre e solo se lo vorrà la

maggioranza uscente. Insomma, si deciderà di volta in volta. Decreto per decreto.

Stesso aplomb, anche se trincerato, da Bersani e seguito. Quanto si toccano i

singoli punti programmatici, il tavolo salta. Da qualsiasi angola.zione Il patto

di non belligeranza si frantuma al primo scossone. Questo del professor Monti

non ha niente a che vedere con una coalizione

di unità nazionale. Si sbandiera un'emergenza

quando in realtà di un'alternativa pronta sul

piatto neanche l'ombra. Berlusconi non aveva più

i numeri per proseguire il suo cammino fino alla

scadenza naturale. Troppi ostacoli. Troppi errori.

Troppi passi falsi. Il Pdl è anch'esso una matassa sfilacciata. Il neosegretario Al-

fano dovrà fare alta ingegneria in vista del prossimo congresso. Ma l'uscita di

scena del Cavaliere segnala debolezza e subalternità coi dirimpettai franco-te-

deschi. Monti ha tutta la voglia di rifare il look al nostro Paese non più al passo

con i tempi. Lacrime, sangue, e sforbiciate varie (speriamo), occorre rimettere a

posto gli ingranaggi dell'eurozona, fuori binario da sempre. Percorso meno im-

pervio se si mostreranno gli attributi. Subito.

SineLinea

Nicola Melfi

TREGUA

Governo Monti

Il sabato sera a Potenza è roba

da vandali. Il bastone pastorale

del tempietto del santo protet-

tore in piazza Matteotti viene pro-

fanato da ragazzi selvaggi. San

Gerardo (di marmo) fa una brutta

fine, la statua di san Gerardo non

ha più il bastone pastorale tra le

braccia. Il sacrilegio si è compiuto

forse in pochi attimi. Subito dopo

i resti hanno preso il volo da sopra

il muraglione cadendo sull’ultimo

tratto di via del Popolo

L’episodio è di una gravità inau-

dita. Un gesto gravissimo che non

resta il solo, si tratta, infatti, dell’en-

nesimo sfregio al tempietto del

santo patrono il quale ormai è ri-

masto indifeso e si sarà messo

l’anima in pace dando per scontato

che dai suoi protetti non si può

aspettare a lungo troppa grazia e

troppi riguardi. Al contrario siamo

certi che preferirebbe essere di-

menticato per buona parte del-

l’anno e lasciato in pace almeno

nelle notti di movida potentina.

Il secondo motivo è ben più grave

e riguarda l’incolumità pubblica.

Lanciare dal parapetto il bastone

pastorale in ferro battuto, assieme

ad alcuni vasi ornamentali dello

stesso tempietto, è un gesto incivile

e pericolosissimo per chi, malau-

guratamente anche a tarda notte

preferisce bighellonare per la città

durante le ore piccole. Ma qual è

la storia del tempio di San Gerardo

e della statua del patrono? La sta-

tua del protettore della città venne

realizzata nel 1866 dallo scultore

Antonio Busciolano.

ATTO VANDALICO

PARLAMENTO DECISIVO Monti parlando con i suoi ministri ha sottolineato che il Parlamento è «il luogo decisivo perun rafforzato impegno nazionale in grado di dare risposte certe all’attuale emergenza». E ha poi anticipato quali sarannoi contenuti degli incontri internazionali che lo vedranno impegnato in settimana, martedì a Bruxelles dove sono previstifaccia a faccia con il presidente della Ue, José Luis Barroso, e con quello del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy; egiovedì a Strasburgo con il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Con Sarkozy eMerkel, in particolare, Monti vuole discutere «linee che possano trovare efficace condivisione e attuazione da parte degliStati membri, al fine di assicurare la stabilità della zona euro». «MISURE IN TEMPI BREVI» - Il presidente del Consiglioha anche ribadito la volontà di intervenire «nei termini più brevi» alla «definizione di misure specifiche» per realizzareun'azione anti-crisi in linea con il programma presentato in Parlamento. Nel Cdm si è pure affrontato il delicato nododelle nomine dei sottosegretari, tema su cui si sta giocando un braccio di ferro tra le forze politiche, e sono stati discussipossibili criteri di scelta e di nomina, anche se ancora nulla è trapelato sulle intenzioni del capo dell'esecutivo.

La stanza del direttore

Beni e Attività Culturali

Ministro Lorenzo Ornaghi

Istruzione, Università e Ricerca

Ministro Francesco Profumo

Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare

Ministro Corrado Clini

SaluteMinistro Renato Balduzzi

Lavoro, Politiche Sociali

e Pari OpportunitàMinistro Elsa Fornero

Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Ministro Mario CataniaSviluppo Economico,

Infrastrutture e Trasporti

Ministro Corrado Passera

Presidente del Consiglio dei Ministri

Economia e Finanze

Ministro Mario Monti

GiustiziaMinistro Paola Severino

InternoMinistro Anna Maria Cancellieri

Cooperazione Internazionale e Integrazione

Ministro Andrea Riccardi

Segretario del Consiglio dei Ministri

Antonio Catricalà,

Politiche europee

Ministro Enzo Moavero Milanesi

Coesione Territoriale

Ministro Fabrizio Barca

Turismo e SportMinistro Piero Gnudi

Rapporti con il Parlamento

Ministro Piero Giarda

Direttore Responsabile:A�TO�IO SAVI�O

Direttore Politico: SARO ZAPPACOSTA

,Redattori

AG�ESE ALBI�I, LUCA ARLOTTO,

DA�ILO CHIARADIA, , SERE�A DA�ESE,

MICHELA DI PALMA, FABRIZIO FIORI�I

SIMO�A MARGA�ELLA, LOREDA�A ROMA�ELLI,

GIUSI SA�TOPIETRO

Impaginazione &Grafica FRA�CESCO PIETRO FALOTICO

Stampa Martano Editrice Modugno (BA)

Reg. Trib. Potenza �°420 del 06 10 2011

Editore: ASD POTE�ZA EQUITAZIO�E

Direttore EditorialeA�TO�ELLA PRESTA CIRIGLIA�O

Direzione MarketingGIA��I PE��A

[email protected]

tel. 0971 24874Cell. 349 5774427

322 NOVEMBRE 2011

LA SFIDA DELLA PEDIATRIA

In Basilicata si è chiuso il convegno sul futuro della salute in età infantile

La sfida della pediatria

del futuro è quella di

promuovere, in età in-

fantile, la salute dell’adulto.

Una pediatria universalistica

comporta il cambio di me-

todo di lavoro: devono na-

scere sul territorio le unità

pediatriche, si devono conso-

lidare le reti orizzontali tra

gli ospedali per le presta-

zioni e le reti verticali tra il

sistema regionale e i centri

di eccellenza nazionali come

il Bambin Gesù di Roma.

E’ quanto ha affermato il pre-

sidente della Società Italiana

di Pediatria, Alberto Gio-

vanni Ugazio, intervenendo

nell’Auditorium dell’ospe-

dale San Carlo di Potenza ad

un convegno, dedicato al fu-

turo della pediatria e alle fasi

di attuazione del Centro Pe-

diatrico Bambino Gesù Basi-

licata. Ai lavori sono

intervenuti, tra gli altri, il di-

rettore generale del San

Carlo - Andrea Des Dorides,

Michele Salata dell’Ospedale

Pediatrico Bambino Gesù,

pediatri e responsabili dei

servizi di pediatria in Basili-

cata.

“Il professor Ugazio – ha

detto l’assessore Martorano

concludendo il convegno

promosso dal Dipartimento

Salute della Regione- ci ha con-

cesso di discutere di pediatria ad

alti livelli. Il tema dell’integrazione

tra ospedale e territorio – ha detto

ancora Martorano - attraversa oriz-

zontalmente tutto il sistema sanita-

rio e in questo momento ci stiamo

concentrando su uno sforzo di rior-

ganizzazione che migliori gli at-

tuali modelli assistenziali.

Il progetto Bambin Gesù Basilicata

– ha osservato Martorano – nasce

da due presupposti. Il primo di tipo

politico: quello di mettere al centro

delle politiche sanitarie regionali il

bambino. Si tratta di una scelta

strategica del governo regionale

che non si esaurisce nella relazione

che stiamo avviando con il Bambin

Gesù, ma che si ramifica anche con

altre attività come quella sulla neu-

ropsichiatria infantile che attue-

remo in collaborazione con

l’Istituto degli Innocenti di Firenze.

Il secondo presupposto – ha spie-

gato Martorano- è invece di tipo

strategico assistenziale. I numeri

della Basilicata non consentano la

strutturazione di un sistema pedia-

trico regionale evoluto. Per questo

motivo abbiamo deciso di lanciare

questa grande sfida di tipo sanitario

assistenziale che passa attraverso la

relazione con il Bambin Gesù di

Roma. Queste relazioni – ha osser-

vato l’assessore - nella fase iniziale

possono creare più criticità che op-

portunità. Il nostro compito è ora

quello di far comprendere e condi-

videre un progetto che verta sulla

trasformazione della nostra attuale

rete di pediatria mettendola nelle

condizioni di avere una relazione

virtuosa con il Bambin Gesù. Ap-

prezzo i contributi critici sullo stato

dell’arte della nostra pediatria – ha

detto Martorano – essi disvelano

quanto sia necessario cambiare. Ca-

renza medici, relazione ospedale –

territorio, elevazione professionale,

sono le sfide che ci atten-

dono. Un sistema capace di

assicurare la continuità assi-

stenziale non deve poggiare

solo sulla buona volontà dei

pediatri, per questo faremo

tesoro delle criticità che in

questa fase stanno emer-

gendo. Questa relazione

strategica con il Bambin

Gesù rappresenta una grande

opportunità – ha osservato

Martorano. Essa ci mette

nelle condizioni di fare una

verifica sulla pediatria nella

nostra regione. Ora il testi-

mone del progetto passa

simbolicamente dal governo

regionale nelle mani di chi è

chiamato ad attuarlo: dire-

zioni strategiche, medici,

Ordini professionali. Gen-

naio 2012, la data fissata per

l’avvio del progetto si avvi-

cina. C’è ancora molto da la-

vorare ma sono convinto –

ha concluso l’assessore alla

Salute- che abbiamo posto le

giuste basi perché la pedia-

tria di Basilicata possa es-

sere presto considerata una

eccellenza a livello nazio-

nale e un riferimento certo

anche per le regioni limi-

trofe”.

“La realtà si incarica di pre-

sentare il canto dal mancato

controllo su alcuni punti deli-

cati del sistema dei rifiuti, dei

traffici societari compresi e

dalle tariffe di smaltimento da

capogiro che arricchiscono i

signori delle discariche e gli

apparati laterali impegnati

anche nelle energie alterna-

tive, inquinatori, pseudo im-

prenditori uniti nella gestione

che in questo momento non

vanno a funghi, come dice Ber-

sani, ma si dedicano a tutt’al-

tro.”.

Cosa intenda in questo “tutt’al-

tro” l’ex sindacalista di ferro

della CGIL ce lo lascia solo in-

tendere, perché il “malignone”

subito si chiede: “Soluzione

giudiziaria, politica o tec-

nica?”. Mentre voi tentate di

intuire cosa si nasconde dietro

l’ interrogativo posto da Pietro

Simonetti, cosiddetto “il Terri-

4 22 NOVEMBRE 2011

ZOMBIE DI CENTRO-SINISTRA

Alla Regione è morto e sepolto: si pensi ad altro

centro sinistra coloro che ancora la

rendono vitale, perché le lotte inte-

stine sono ormai all’ordine del

giorno. Gigi Scaglione, dei Popolari

Uniti, ha messo addirittura in dubbio

la “validità” del vertice di maggio-

ranza di mercoledì 16, affermando

“Ma di quale verifica politica stiamo

parlando? Può mai essere seria una

verifica politica, se nella giunta re-

gionale oggetto di analisi siedono

ben tre segretari politici di partiti

della coalizione e tra essi un segreta-

rio che non si è nemmeno presentato

alle elezioni. Può esserci verifica se i

verificatori dovranno certificare se

stessi?”. Chi risponde agli interroga-

tivi di Gigi Scaglione? Certamente il

consigliere dell’Italia dei Valori, Ni-

cola Benedetto, che con una semplice

dichiarazione affossa il tentativo di

riesumare il centro sinistra, con que-

ste parole: “Il tavolo del direttorio dei

segretari regionali del centrosinistra,

specie in riferimento alla nota sgram-

maticata diffusa e scritta nel politi-

chese anni sessanta, nel metodo, nel

merito e nei tempi individuati per su-

perare la crisi, che è soprattutto in-

terna al PD, si è dimostrato

“inadeguato”.

bile”, a noi non resta che affermare

che in questa nostra “malaterra” lu-

cana, invece di andare avanti – nel-

l’arcipelago politico – si torna

indietro. In Lucania, infatti, non si rie-

sce a comprendere che la storia è fatta

per guardare avanti, e che quello che

è stato fatto indietro deve servire solo

come insegnamento. Vogliamo sem-

plicemente dire che è antistorico e da

infantilismo politico trovarci improv-

visamente dinanzi ad una giunta di

centrosinistra alla Regione Basilicata.

Se ciò dovesse accadere significa che

ormai ci troviamo dinanzi ad una

classe dirigente asfittica, senza idee,

senza intuito politico, senza fantasia

politica: è come se ci trovassimo,

oggi, dinanzi ad un ballo da zombi

politici, perché è evidente che se una

formula politica è fallita e di conse-

guenza è morta, a nulla vale tentare

disperatamente di darle fiato, poiché

i suoi polmoni sono impregnati di

mala politica e mail affari. Formula

politica fallita, in cui sono pochi nel

Per l’appunto, zombi viventi

della politica lucana. Non solo

questo, inoltre, perché c’è da

ricordare, a chi vuole avare la

memoria corta, che il consi-

gliere regionale dell’API,

Alessandro Singetta, secondo

indiscrezioni viene dato in

rotta di collisione col proprio

Segretario Regionale Vilma

Mazzocco.

Il tutto, senza parlare in questo

articolo del Partito Democra-

tico, dove scorrono lacrime e

sangue, per l’odio che divide

ormai gli ex comunisti dagli

ex democratici. Se questa è

una coalizione capace di sal-

vare la Lucania, amici lettori,

ditecelo voi. Noi non ci cre-

diamo affatto e pertanto di-

ciamo: Presidente De Filippo,

vogliamo il nuovo; se non è

possibile averlo, viva le dimis-

sioni.

segue dalla prima

Vito De Filippo

Nicola Benedetto

Scaglione Luigi

Pietro Simonetti

Alessandro Singetta

La letteratura dell'antipoliticané è colma, si tratta di delfini,di pupilli, di comparielli o fi-gliocci, …Anche se dall’età classica alMedioevo e al Rinascimentosi sono susseguiti i méntori, ipe-dagoghi, i consiglieri, avolte fraudolenti, certi rapportisi sono sempre consolidati eincan-creniti con il passaredelle epoche e con il disfaci-mento delle democrazie socia-liste e liberali. Ora ci preme prendere in os-servazione il nostro meridionee la nostra Basilicata, questasorta di "delfinato di Lilliput",per capire quale involuzioneabbiano subito "la sindrome diBruto", il cavallo di Caligola,portato al Senato, i laboratoridi Frankenstein, nei qualiperso-naggi allucinanti, co-struiti per la bisogna, servonoa fare da megafono ossequiosoed ubbi-diente al padrone. Padroni che hanno inventatola loro creatura, cieca esecu-trice della loro volontà e cheserviva a rappresentarli neldiabolico metodo della "ubi-quità", ed anche perché idee eproclami trovassero più ampiadiffusione. Vicende che hanno caratteriz-zato rapporti di viscerale fe-deltà e fiducia, a dispetto dellea-spettative dei più, a dannodella abnegazione della causa,deludendo la militanza più at-tenta del partito o del movi-mento. Vada per il "portaborse" che,con assidua o remissiva sud-dittanza, si assoggetta al servi-zio cui è preposto, vada per il"portavoce", una qualificaprofessionale, vada per ogniforma di "escalation" cui sipredispone o è sollecitato il fi-dato collaboratore del partitoperché ne dilati la personalità,ne assicuri la presenza, ne ga-rantisca l'impegno e la fedeltà

Quali in sostanza le sindromi di unaclasse dirigente che ha caratteristicheormai indelebili di mediocritas totali-taria, per connotazioni ormai notecome l’avidità e l’ingordigia, l’arrivi-smo e il familismo (il meglio per mee per la famiglia) la clientela eletto-rale e le rendite di carica e di vitalizio.Tutto contribuisce a fare delle assem-blee istituzionali, organismi tendential consociativi-smo e alla corpora-zione, al punto da estinguere ogni dif-ferenza tra maggioranza e minoranzagrazie all’unanimità dei vantaggi edei privilegi acquisiti o da acquisire.Ci sembra di cogliere il nesso oscurotra "mediocritas totalitaria" e "fasci-smo comportamentale", tra le banalitàdel paternalismo e dell’ipocrisia, lagestione impenitente ed imperterritadel potere ed il sarcasmo che se nededuce. È un dovere da compiere,quello di approfondire ogni sregola-tezza ed ogni vicenda che riguardanol'illecito arricchimento ormai dive-nuto linfa portante di un potere per-petuo, solido o in frammenti. Ebbene se usiamo la parola "fasci-smo", lo facciamo non per indicare ilFascismo storico od i fascismi mili-tari e politici delle dittature che hannoafflitto il mondo, e, senza che – “in-telligenti pauca” - con essa si vogliaequivocare o depistare il discorsodalle "dolenti note" della condizioneitaliana e meridionale della politica.Piuttosto vogliamo, secondo i più mo-derni e recenti significati che la parola"fascismo" contiene, raffigurare conessa il vizio o il vuoto della democra-zia, l'abuso del potere, il vizio dellavolontà democratica, la conserva-zione patologica di potere; insommacosì riassumendo i peccati mortali edi vizi capitali della politica. Si sa come le storie della politica, mapiù di questa, le storie del potere sisiano avvalse di rapporti ombelicalitra notabilato e gregariato, d’inteseprivilegiate nelle quali s’instaura, adanno degli altri, iscritti a un partitoo componenti di un organismo, unacondizione di per-manente protezioneda parte di un leader, di un dirigenteo di un “onorevole” nel confronti diun solo gregario, o di pochi affiliati.

522 NOVEMBRE 2011

LA “MEDIOCRITAS TOTALITARIA”

E LE SUE SINDROMI Didattica della politica (ennesima lezione)

e che ora non può esserlo piùsenza precipitare nel peggiorecaos tra tirannide, genocidio eterrorismo, la democraziacome sinonimo di libertà e dieducazione civile.È in questo che il concetto didemocrazia e l’amore di libertàdevono vivere ed alimentarsinella politica e sono persegui-bili con la cultura della laicità,nel rispetto delle militanze edelle opinioni, nella convi-venza tra organi separati delpotere e nel controllo assiduodelle assemblee istituzionali suquesti ultimi.È, per questo che, la polis dacui proviene la politica, conti-nua a essere la radice genealo-gica della laicità. Il chiesismo,l’ortodossia, il dogmatismohanno inflitto ed infliggono,oggi più che mai, alla societàumana sofferenze indicibili etragiche angustie, speciequando il fondamentalismogetta il suo braccio armatocontro l’umanità inerme. Ma lalaicità in questi ultimi anni hasubito motevoli battute di arre-sto, a ragione dell’innaturaleconnubio tra democristiani ecomunisti o post-comunisti chepur soffrono di chiare nostalgieconfusionarie e di nevrosi pro-testatarie. Il cattocomunismo èstato l’alterazione delle dueprofessioni confessionali. Ecco

perché ciò che temevamo si è pur-troppo verificato nella nostra città enella nostra regione con la democri-stianizzazione anche della Casa dellaLibertà, e quel tanto di laicità, quel re-spiro che Berlusconi faceva intenderedi voler imprimere con i socialisti, iliberali, i repubblicani, è fallita.Dunque, laicità, come vigore nellalotta politica, come culto della libertà,come opposizione ferma contro leipocrisie del buonismo. Laicità comecapacità riformista, come etica, tes-suto dialettico in grado di porre finealle macchinose manovre dei furbi, alsopruso e alla arroganza, capace diporre alla gogna chi approfitta ed haapprofittato della cosa pubbli-ca.Laicità ancora, come fronte controogni forma di fascismo, quel fascismodi compor-tamento o temperamentaleche ha ridotto la politica ad alveo,ambiente, sentina per il privilegio, ilpadrinato, ove non vi è il rispettodelle regole, della persona singola edegli interessi generali.La democrazia quando funziona puòfornire il farmaco necessario e oppor-tuno.Vi è una teoria del fascismo stri-sciante, alimentato dall’adulazionecortigiana, dalle ebbrez-ze del potere,dalle acclamazioni della folla, dalconsenso quando è assoluto, dalle cir-costanze, che contribuiscono a tra-sformare un individuo in carisma, mapiù che altro dalla posizione acquisitaper le indennità che si percepiscono eper il conseguente stato di benessere,per una strana forza gravitazionale.Così i sobri, i parsimoniosi e i filo-sofi, sono sempre in minoranza, anzispesso s’indispettiscono le masse.La scarsa o assente filosofia dei do-veri, pone la democrazia in un comaperenne.Il senso civico? Quello dei diritti eanche degli abusi è predominante,l’amicalismo amorale che rafforzal’autorefenzialità, impedisce la demo-crazia interna nei partiti e nei precariam-bienti della politica, blocca la for-mazione di quadri dirigenti, ostruiscei canali del dibattito, impedisce difatto ogni processo di alternativa o disuccessione.

segue dalla prima

continua a pagina 6

6 22 NOVEMBRE 2011

HA RAGIONE SILVIO: “RADDOPPIARE”

Riflessioni in libertà

Ipoteri forti ed il battage me-diatico della sinistra aiutatidalla crisi finanziaria globale

hanno fatto propendere SilvioBerlusconi per le dimissioni.Quello che non è stato possibileottenere democraticamente èstato ottenuto con le pressionispeculative della finanza.È da dire che Bersani la MagaMagò dei comunisti e i fantasticitre: Casini, Fini, Rutelli, hannotambureggiato a più non possosui media di parte aiutati in ciòdai giornalisti di sinistra di cui èpiena la Rai al fine di creare ten-sioni ed ansie nella opinione pub-blica e condizionare ilrandagismo parlamentare fino afar rischiare la mancanza dellamaggioranza che in verità non siè mai appalesata in nessuna delledue aule parlamentari. Vedremoora che sapranno concludere iProfessori ai quali ha già offertoil suo aiuto la sinistra attraverso

vertici politici che non dovranno essereperciò distratti da impegni elettivi.È quanto mai necessario quindi che gliuomini di centro destra decidano cosafare del loro futuro politico e sociale per-ché è certo che vi è un sodalizio coesoteso a non modificare gli equilibri politiciper consentire a ex banchieri ed ex por-taborse attraverso il controllo del con-senso, sia dalla maggioranza siadall’opposizione, di attingere a pienemani dalle risorse del territorio e da ogniattività economica che da esso promana:dal petrolio all’acqua, dal gas ai fanghipetroliferi, dai finanziamenti pubblicialle discariche per una continua, artataemergenza rifiuti al solo fine di accumu-lare ricchezze personali.Per tali obiettivi ambiziosi ci vogliono gliuomini adeguati, non certo quelli che pertre lustri hanno partecipato alle merendedella sinistra vuoi per la provenienzadalla stessa esperienza politica, vuoi perla provenienza dallo stesso territorio,vuoi per accordi scientemente conclusial fine della formazione di un vero e pro-

l’appunto fatto recapitare da EnricoLetta a Mario Monti, su incarico diBersani, offrendosi di fornire i nomi-nativi dei viceministri e dei sottosegre-tari come a dire: tolto l’incomodoBerlusconi vediamo se ci si può intru-folare nell’Esecutivo attraverso la co-pertura dei “tecnici”. Sul frontepolitico lucano, bisognerà sostituire ilpartito non partito con il radicamentosul territorio al fine di raccogliere tuttele istanze e formulare un progetto po-litico che dichiari la capacità di pro-porsi come vera alternativa di governolocale. Solo così si potrà invertire ilcontinuo declino di consensi che dacirca dieci anni caratterizza il centrodestra lucano. La proposta politicaperò dovrà andare di pari passo conl’esclusione del familismo, del nepoti-smo e del consociativismo che ha sem-pre caratterizzato la dirigenza delcentro destra si dovrà aprire al nuovocorso fatto di decisioni partecipate, di-battito nelle sedi preposte e non nellesegrete stanze, costante presenza dei

prio comitato di affari trasver-sale che copre ogni settore dellasocietà e della economia Lu-cana.C’è da augurarsi che ci sianoancora dei lucidi folli disposti adimpegnarsi nell’agone politicoper gli interessi generali econo-mici e sociali della comunità lu-cana almeno fino a quando inumeri consentiranno alla Basi-licata di non essere commissa-riata come recentemente si èverificato con i pugliesi i quali sisono sentiti autorizzati a disporredelle nostre risorse e dei nostriterritori per l’utilità della loroeconomia.Ma, d’altronde da acquedottoPugliese in poi passando perl’ente Sviluppo e l’ente Irriga-zione non sono decenni che i cu-gini pugliesi gratuitamente oquasi governano la nostra ri-sorsa idrica ??

al programma elettorale. Questi i fenomeni che da secolihanno segnato il processo di de-mocrazia degenerata, il ne-poti-smo dei Borgia e dei Farnese, dei"generismi" come quello di Cianoe Mussolini … delle saghe dina-stiche e delle famiglie despote diun territorio o di un partito … ditutti coloro che nella storia si sonoavvalsi di individui più docili, piùutili e più adulatori, più vicini percoabi-tazione, assuefazione e di-sponibilità o subordinazionepiena, simpatia, sentimenti ed af-fettazione del soggetto più piccolonei riguardi del soggetto domi-nante, dal quale ottenere vantaggi,favori, carriera, collocazione piùagevole. Costoro primeggiano percorrispondenza e affinità di carat-tere,, di cieca fiducia, di mobilita-zione e dedizione gregaria. Tra gliesemplari di animali politici chevanno per la maggiore, vi si ri-scontra il mammifero marsupiale

appartenente al genere cangurodella famiglia dei macropodidi, osaltatori; si riconoscono molti sot-togeneri di canguri, tra cui: i can-guri delle montagne o petrogali, icanguri arboricoli, o dendrolaghi,e i canguri ratti o potori.mL'ana-logia del canguro riguarda un tipodi clonazione che di solito si veri-fica nei partiti; in quei partitisenza etica e senza alcuna demo-crazia interna. È caratteristica diquesto il pro-cedere per salti da unposto all'altro, e sempre con ilmarsupio occupato dal cangurino.Dal marsupio sono usciti tutti,tutti quelli che naturalmentehanno ottenuto successo, giac-chéhanno incontrato il loro canguroche, considerata la loro fedeltà, haaperto loro la tasca del marsupio elì ha portati, di grado in grado, inogni balzo di potere. Quello del marsupio è un feno-meno tipicamente italiano, anzimeridionale, caratterizzato da una

dote precipua che la mentalità cor-rente della gente scambia per virtùo savoir faire. Invece si sa bene,da parte degli addetti ai lavori, chesi tratta di scaltrezza e "leccaculi-smo", un’ideologia molto in vogadalle nostre parti. Perciò vi sonoquelli che, rispetto alla gran partedella militanza di un partito o diun movimento, riescono a essere ipiù gratificati, per incarichiesterni, di fiducia e istituzionali,sulla base dei rapporti di confi-denziale e lunga amicizia con ilgrande canguro. Come corre ilcanguro, così, corre il cangurino.Inoltre sono da annoverare fra lesindromi del vecchio modo di farepolitica le demagogie soft propriedel doroteismo, che perseveranotra manifestazioni confidenziali ebuone ma-niere. Non mancano isaluti affettuosi e l’anagrafe mne-monica dei nomi propri. Vi èanche da annotare l’egoforzismo,come politica del petto e frenesia

elettorale, che caratterizzò unacerta militanza e la carica di op-portunismo nel primo impatto conForza Italia. Ancora un vizio èquello del vecchio e anche nobile“trasformismo”, divenuto ormai“trasversalismo” o “mobilitazioneinamovibile”, nel senso che, purcambiando posizione politica oseggiola, non mutano l’appannag-gio, l’indennità o i vantaggi. Ilvecchio trasformismo comportavaper lo meno la fatica di ripudiareun’ideologia e di spiegare quellaacquisita. Le terapie opportunenon sono state ancora inventate,non varranno i tecnici con la man-naia fiscale a far mutare le abitu-dini inveterate. Occorrerà unasorta di “rivoluzione culturale” daparte dei giovani, senza giovanili-smo come ondata nevrotica, bensì,mediante una accurata metamor-fosi della politica, con la guidapensosa dei saggi.

segue da pagina 5

Lucio Tufano

722 NOVEMBRE 2011

10, 100 1000 GIANNI LETTA

Dramma nella famiglia

Letta, a Roma. Gianni,

ex Sottosegretario di

Stato, ed Enrico, Vicesegretario

del PD hanno dato vita ad una

spiacevole vicenda, che ha la-

sciato il mondo politico esterre-

fatto. Non certamente per colpa

dello zio Gianni, che invero ha di-

mostrato di avere stoffa e statura

politica, a differenza del nipote

Enrico. Il nostro folletto da par

suo, ha stigmatizzato il comporta-

mento dell’ipocrita Enrico e del

suo partito, per cui non mette

conto riparlarne. Ci preme invece

mettere in evidenza il valore

umano e politico di Gianni, il cui

senso dello Stato e l’amore verso

la Patria lo hanno spinto a rinun-

ciare ad un suo eventuale inseri-

mento nel governo dei tecnici di

Mario Monti. Non sappiamo se

Enrico, il nipote, ha tramato con-

tro lo zio. Quello che è certo, è

che il Vicesegretario nazionale ha

fatto una figura di merda – come

direbbe Emilio Fede- con la storia

di pizzino passato a Monti, in

vero stile camorristico, mentre lo

zio, da par suo, ha dato un saggio

della sua personalità di perfetto

galantuomo di destra.

Non uno, quindi ma dieci, cento,

mille Gianni Letta.

Uno scatto immortala nelle mani del

premier un bliglietto

a firma Enrico:

“Bersani mi chiede di interagire

sulla questione dei vice”

BERSANI SI GIUSTIFICA DICENDO "

OOOOH RAGASSSIII MICA STIAMO

FACENDO UNA GITA

SUI "MONTI"! QUA' STIAMO FA-

CENDO LA MAGGIORANZA! BOIA

DI UN MONDO!!"

IPOCRITI DI RAZZA

C’È PASSERA, E “PASSERA”

Che bel governo "erotico"...

tutti "gnudi"...sui "monti"...che sentono"profumo"..

vicino a " passera"...

Fabrizio Fiorini

8 22 NOVEMBRE 2011

PAGLIUCA, ROSA E IL PDL

Chi è uscito dalla battagliapre-congressuale del Po-polo della Libertà con le

ossa rotte tenta di confondere leacque e pur di non bere l’amaro ca-lice fino in fondo, mette in giro levoci più disparate, tutte tendenti asostenere che, in seguito alla scom-parsa del Governo Berlusconi, iCongressi Comunali e Provinciali,-previsti al termine del tessera-mento, non si terranno più. Non èvero, non è affatto vero. Personeaccreditate vicino ai vertici del par-tito a livello nazionale , ci hanno in-fatti confermato che i congressi siterranno, perché è precisa volontàsia del Segretario Nazionale Ange-lino Alfano, sia del Premier SilvioBerlusconi, sia della base elettoraledel partito, che vogliono un effet-tivo rinnovamento. È vero che icongressi si terranno, tanto che ci èpervenuta una voce in virtù dellaquale sembra che l’attuale Coordi-natore Regionale Guido Viceconte,sia intenzionato ad ‘emigrare’ inPuglia, dove avrebbe un ruolo im-portante nel mondo politico locale:si parla addirittura di un suo passag-gio nelle fila dell’ UDC che in Pu-glia- lo ricordiamo- è nelle mani diAngelo Sanza ex DC, ex PDL, extutto……Ci auguriamo che la voceda noi raccolta, venga smentita daifatti e che Guido Viceconte- bontà

Il capogruppo PdL al Consiglio Regionaleha precisato che:’il PdL è un complesso

contenitore di culture e sensibilità che non

possono essere ridotte alla diade Ex Fi ed

Ex A ; i quali restano i maggiori fondatori

ma non gli unici. La sfida di Alfano è nel

costruire un partito che sia radicato nel

territorio e soprattutto che porti a sintesi le

culture presenti nell’area moderata ita-

liana, da quella cattolica al

liberalismo,alla destra europea e anche al-

l’area riformista libertaria. L’intuizione

dell’Onorevole Berlusconi di un partito

unico del centro destra – ha affermato i-

cola Pagliuca - rimane valida e adatta al

sistema politico italiano, anche se in ri-

tardo, ora i gruppi dirigenti del PdL in dia-

lettica con gli iscritti devono trovare una

soluzione politica per l’organizzazione del

partito. Puntualizzo: una soluzione politica

e non meramente di organigramma o or-

ganizzativistica.

sua- ci comunichi [email protected] che si ripresen-terà dinanzi agli iscritti del PDL come Co-ordinatore Regionale del partito: in attesa,naturalmente, delle decisioni superiori; lad-dove, insomma, sarà giudicato per unaeventuale riconferma o meno.I Congressi del Popolo della Libertà,quindi, ci saranno. Tanto perché, tra l’altro,Berlusconi ha un obiettivo: raddoppiare gliiscritti.‘Ho intenzione di mandare una lettera a

quanti vorranno iscriversi, per chiedere di

portarne uno a testa, tanto perché –ha pre-

cisato il Premier – il PdL deve diventare

come una grande azienda alla conquista

dello spazio perduto sul mercato ed avere

una sola mission: quella del rilancio’. IlPremier quindi ha lanciato un messaggiochiaro. Che i congressi ci saranno, non c’èdubbio: lo dimostra il fatto che il Cavalierevuole una grande manifestazione nazionale– sul modello di quella del 2 Dicembre- datenere al termine dei congressi del partito.Cassandre permettendo. In merito appren-diamo che Gianni Rosa, colui che ha presopiù voti pre- congressuali, terrà martedì 22novembre un’assemblea ove presenterà ilsuo programma. Sulle vicende del tessera-mento congressuale c’è da registrare unarisposta ‘pepata’, di Nicola Pagliuca rila-sciata nei confronti del professor Ribba,economista dal solido e prestigioso curri-culum, che sul QUOTIDIANO avevaavanzato una serie di critiche nei confrontidel PdL locale, e del suo congresso futuro.

I luoghi deputati a questo sono e

restano i congressi cittadini e pro-

vinciali, ove avverranno le sintesi,

ma partendo dagli iscritti e dai ter-

ritori. Questo è il sottile, ma pro-

fondo passaggio politico che a

molti commentatori è sfuggito: la

decisione di partire dalla base, al-

largando la base degli iscritti per

dare un volto nuovo e una orga-

nizzazione nuova al PdL .

La scelta non è stata né causale né

improvvisata: il gruppo dirigente

nazionale ha deciso di rimettersi

in gioco e di rischiare anche posi-

zioni consolidate e destini perso-

nali’. Ciò premesso, tocca anche anoi una puntualizzazione: il Capo-gruppo Regionale è un politico dirazza, un animale politico di primopelo, un vero iniziato alle cose po-litiche di questa nostra terra e,

quindi, impregnato di lunga espe-rienza – con malizia Machiavel-lica- sul campo di battaglia. Nonha detto però, che per dare un voltonuovo al suo partito anche in Lu-cania, non deve essere solo la diri-genza nazionale a ‘ rimettersi in

gioco e di rischiare anche posi-

zioni consolidate e destini perso-

nali’ , ma dovrà essere anche esoprattutto la dirigenza locale, conle relative conseguenze. Anche sein essa, un mio caro amico perso-nale- Nicola Pagliuca- ne è parteintegrante.

Saro Zappacosta

Chiedono il rinnovamento del partito

Nicola Pagliuca

Gianni Rosa

Silvio Berlusconi

922 NOVEMBRE 2011

A FURIA DI RIDERE DELL’ITALIA Le dimissioni di Berlusconi riprese dai giornali all’estero

Michela Di Palma

L’aria è cambiata. Il pre-

mier Silvio Berlusconi

ha deposto l’ascia in un

campo di battaglia fatto di con-

tese, smacchi, pasticci e per-

dita di credibilità di una

politica, oggi come non mai,

inconcludente e asprigna. 12

novembre 2011: la data di sca-

denza di un’epoca, secondo la

stampa estera, che per una

volta pare mettere tutti d’ac-

cordo, dalla Francia all’Inghil-

terra, dalla Spagna al pianeta

arabo. Oggi, i commenti ed i ti-

toli sulle prime pagine dei

giornali e sui quotidiani on-

line dei principali paesi, euro-

pei e non, si susseguono

convulsi, lasciando intravedere

speranze di ripresa e, forse, un

cammino verso la riconquista

di una credibilità invalidata.

Tanti gli aneddoti usciti fuori

dalla bocca del nostro ex pre-

mier, tanti gli atteggiamenti e

le uscite che resteranno im-

presse nella nostra memoria

storica, quasi a volerne sorri-

dere oggi, quasi a tentare di

non farne un melodramma na-

zionale, perché la verità è che

ha tutto il sapore d’esserlo. La

novità è che noi italiani, con

l’aria da cani bastonati, ricor-

deremo vita natural durante

(oltre alle uscite grottesche di

un premier decisamente singo-

lare) quanto l’attenzione del

mondo abbia avuto un occhio

di riguardo - per nulla riguar-

doso - sul nostro Paese, in que-

sti ultimi anni. Sui giornali più

autorevoli menzione speciale

per l’Italia, dunque, spesso in

prima pagina, spesso nei ser-

vizi dal sapore di inchieste

vere e proprie, nei pezzi di

fondo dedicati al gossip case-

reccio e colorito. Le caricature

a firma delle matite più seguite

e dileggianti si sono sprecate,

trovandosi, i vignettisti, tra le

mani e come per magia, carrel-

late di materia per ridere, per

la fiducia degli investitori ed evitare

il collasso dell’ottava potenza econo-

mica mondiale”. “Un paese demora-

lizzato dal debito”, tuona invece il

Financial Time e l’edizione on-line

del Time pubblica la solita vignetta di

un Berlusconi dallo sguardo austero

corredata da una lista delle sue mi-

gliori (o peggiori, in base ai punti di

vista) dieci gaffe. Al Jazeera English

annuncia il congedo mostrando una

foto, forse simbolo della fine di una

parabola interminabile, di un giovane

vicino Palazzo Chigi che brandisce

un cartello: “10 maggio 1994 – 12 no-

colorare e per confezionare quadretti

da ritagliare e appendere sulla ba-

checa accanto alla scrivania. Un

Paese forse troppo ridicolizzato,

messo così alla gogna dalla stampa

estera, tanto da farci venire un dub-

bio: che i giornalisti che da qualche

anno hanno così tanta considerazione

per il nostro Paese aspettassero, come

predatori imboscati dietro i cespugli,

l’ennesima notizia rustica e goduriosa

pur di ridere e di far ridere. Come una

pillola di felicità e allegria, dedicata

ai lettori affezionati, in un quadro di

difficoltà economiche e sociali angu-

stiante e serioso. Ma colpa non ne

hanno, i giornalisti, eccetto che per i

ricercatori di gossip a tutti i costi.

Hanno solo cavalcato l’onda. In

fondo, successe anche quando i gior-

nali di materia prima per confezio-

nare pezzi accattivanti e certamente

letti si dilettarono, per mesi, nella vi-

cenda extra coniugale vissuta dall’ex

Presidente degli Stati Uniti Bill Clin-

ton. La torrida avventura che lo coin-

volse nel 1998 regnò sovrana sulle tv

e sui giornali. Anche in Italia, dove

noi tutti seguivamo con ardore raro le

debolezze dell’uomo più influente del

pianeta. Ma torniamo ai giornali

esteri e al modo in cui hanno accolto

e illustrato la bomba delle dimissioni

di Berlusconi. “Berlusconi si dimette

e l’Italia vibra di cambiamento”: così

titola il primo quotidiano statunitense,

il New York Times, a poche ore dal-

l’addio dell’ex premier. Il Washington

Post, compunto, scrive: “Si dimette

dopo quasi vent’anni ai vertici della

politica italiana (…) per riconquistare

vembre 2011. San Berlusconi

Game Over”. Le Monde, con

il suo titolo da prima pagina,

rimbrotta lui ma anche l’ope-

rato pre-premier: “Berlusconi

lascia l’Italia nello stato in cui

l’ha trovata”. El Pais, lo stesso

quotidiano che, pochi mesi fa,

scriveva rabbioso di “un’Italia

sprofondata nel degrado”,

commenta i tempi rapidissimi

dell’approvazione della legge

di stabilità con “Il Parlamento

accelera l’addio a Berlusconi”.

Trascorsa, dunque, un’era se

ne apre un’altra. Fatta di un

neonato governo tecnico che

pare abbia restituito qualche

fievole speranza di ripresa. Le

risate, quelle rumorose, grasse

e grosse, dovrebbero esser fi-

nite. A meno che di un qualche

colpo di scena sempre dietro

l’angolo, in un Paese che ha

provocato tanti mal di pancia.

Anche a furia di ridere.

10 22 NOVEMBRE 2011

ATTENTI ALLE SANGUISUGHE!ll grande imbroglio della crisi economica internazionale

Cari Italiani ricordate che ad

essere sanguisughe ci si

guadagna molto!! Direte

che sono uscito di senno, però os-

servando quello che accade in

questi giorni ascoltiamo vecchi

nomi che potrebbero far rabbrivi-

dire i più attenti osservatori della

scena politica italiana. Se ascoltate

ad esempio: Lamberto Dini (che

poverino guadagna 40mila euro di

pensione al mese dopo aver ta-

gliato le pensioni degli italiani),

per non parlare poi di un certo

Giuliano Amato (31mila euro di

pensione al mese dopo aver prele-

vato soldi dai risparmi degli ita-

liani) direte che

“SANGUISUGHE”! POVERI

NOI ITALIANI, come sempre la

giostra e gli uomini politici sono

gli stessi!! E voi pensate che il

Prof. Mario Monti sia da meno?

Basta vedere che poverino, come

è stato nominato Senatore a vita ha

già avuto assicurato uno stipendio

di 25mila euro al mese. Pensate

che questi “SIGNORI DELLA

CASTA” rinunceranno sponta-

neamente ai privilegi che gli spet-

tano e sempre alla faccia dei

disoccupati, degli ingenti, dei pen-

sionati, delle famiglie!! Sono certo

che se il popolo approfittasse

dell’opportunità fornita dall’art. 50

della Costituzione, i VITALIZI

andrebbero in pezzi e con essi la

“PRIMA” e la “SECONDA RE-

PUBBLICA”. Ma sapete chi è

Mario Monti? Oltre ad essere pro-

fessore della Bocconi è anche fun-

zionario della Goldman Sachs (la

Quindi basterebbe che la BCE – oltre a

prestare i soldi alle banche – li prestasse

direttamente anche agli Stati membri, cioè

comprasse direttamente i titoli degli Stati

europei. In questo modo gli Stati avreb-

bero il danaro necessario al tasso di inte-

resse ufficiale dell’1,25% e non sarebbero

obbligati ad andare a chiedere i soldi agli

strozzini.

Cari italiani prepariamoci ad un’altra ma-

novra lacrime e sangue, cosa che Monti

nega, tanto i loro vitalizzi e le loro pen-

sioni non le toccheranno mai, o almeno

fino a quando qualcuno svegliandosi una

mattina non dirà la fa-

tidica frase: “AL MIO

SEGNALE SCATE-

NATE L’INFERNO”

!! Purtroppo c’è solo

da aspettare e preve-

dere che, a breve, que-

sto “GOVERNO

TECNICO” aumen-

terà le tasse agli ita-

liani onesti che hanno

sempre pagato (cassintegrati, operai, la-

voratori dipendenti, pensionati). Ma vi

pare che uno come Monti taglierà i privi-

legi e le pensioni d’oro delle “SANGUI-

SUGHE DEL POTERE”, a persone

come Amato, Dini, ai grandi manager, ai

banchieri? Se Monti tagliasse il numero

dei Parlamentari, oltre ai vitalizi ed alle

doppie o triple pensioni, come anche i

doppi incarichi, darebbe veramente un

bell’esempio e si potrebbe pensare real-

mente ad una persona che ha a cuore il fu-

turo del “nostro Paese” ed agli “italiani

onesti”. Allora potremmo dire veramente

che Monti è “L’EROE DEL POPOLO

ITALIANO E DELL’ITALIA”. Comun-

que sia le “SANGUISUGHE” sono sem-

banca d’affari che ha affossato l’ITALIA

e la GRECIA), è membro del circolo di

affaristi supernazionale e privato Bilder-

berg, Presidente europeo della Commis-

sione Trilateral, il super consiglio

d’azienda di banche e multinazionali. A

questo “POVER’UOMO” il Presidente

Napolitano gli ha fatto un bel regalo eleg-

gendolo senatore a vita (vuol dire regalar-

gli 25.000 Euro al mese fino a quando il

buon Dio lo chiamerà a se). Monti, Dra-

ghi e gli altri banchieri che hanno preso il

potere in Europa non racconteranno mai,

ai comuni mortali, il grande imbroglio che

c’è alla base della

crisi economica del

nostro Paese, del-

l’Europa e del pia-

neta terra. Eppure la

questione è di una

semplicità disar-

mante. Questi Si-

gnori continueranno

a tutelare le banche,

le maggiori inquisite

di questa crisi mondiale che riguarda

l’economia globale. Tutelano le grandi

multinazionali, le lobby, i ricchissimi !! La

Banca Centrale Europea (quella che

stampa l’Euro per conto degli stati euro-

pei) è l’unica Banca Centrale del mondo

che presta i soldi alle banche private

(all’1,25% di interesse) e non presta diret-

tamente i soldi agli Stati. Gli Stati sono

così obbligati a finanziarsi sul mercato,

cioè a farsi prestare soldi dagli speculatori

che ovviamente ricercano il loro guada-

gno. E’ chiaro che gli speculatori che

prendono in prestito i soldi dalla BCE

all’1,25% e poi li prestano all’Italia al 7%,

hanno un bel guadagno e continueranno

questo gioco all’infinito.

pre pronte a fare tavola bandita !!

Un buon consiglio per Monti è

quello di dare un segnale forte ai

comuni cittadini, bisogna, che

con effetto retroattivo, si elimi-

nino, prima di tutto, i privilegi dei

“SIGNORI DELLA

CASTA”.Non ci resta che subire

ancora e vedere cosa succederà

sulle povere teste di noi comuni

cittadini italiani. Non è più tolle-

rabile che un italiano deve lavo-

rare 40 anni ed avere 60 anni di

età per andare in pensione con

circa mille euro al mese (se non

meno)!! Ancora peggio se pen-

siamo che i “SIGNORI DELLA

CASTA” non devono sciuparsi

più di tanto, infatti questi parassiti

non riesco a capire come mai noi

italiani continuiamo ancora a sop-

portarli, stanno spadroneggiando,

ci continuano a chiedere sacrifici

e loro invece dopo 5 anni hanno

diritto alla pensione di tremila

euro (se non oltre), più ad uno sti-

pendio da sogno che compresi i

privilegi non si accontentano mai

!!! L’odio che cova in ogni citta-

dino italiano è che questi “SI-

GNORI DELLA CASTA” e del

mondo dell’economia (banchieri)

hanno nascosto fino ad ora i loro

privilegi, facendo ricadere sui noi

tutte le spese dei loro sperperi,

ignorando l’entità della crisi eco-

nomica e continuando a suc-

chiarci il sangue come

“SANGUISUGHE” !!

Mordi le notizie

cliccando su

http://www.melaterra.it

TrenoRocky

1122 NOVEMBRE 2011

L’ATTESA CHE UCCIDE

Quando la prevenzione è vita

Simona Marganella

La prevenzione do-

vrebbe salvare la

vita, si però, solo là

dove le cose vanno per il

verso giusto.

In questi giorni, in Basili-

cata molte donne si sono

sottoposte agli screening

oncologici quindi pap-test

( esame che ci permette di

individuare il tumore al-

l’utero) e mammografie, in-

dagini effettuate

gratuitamente grazie al

progetto di Prevenzione

Basilicata Donna .

Una missione ardua che do-

vrebbe avere utilità co-

mune, poiché come

sappiamo: ‘Prevenire è

sempre meglio che Curare’,

ma qualcosa è andato storto

e la Basilicata perde il suo

primato, quello di essere al-

l’avanguardia, in questi

casi si sa, i giorni devono

essere misurati con il con-

tagocce, ma qualcuno se ne frega

e così anche la sanità va a rotoli.

Che tipo di prevenzione è que-

sta? Molte donne oggi a distanza

di circa 50 giorni attendono an-

cora i referti, ma la prevenzione

non ha la funzione di intervenire

tempestivamente qualora ci fosse

qualche problema?.

A causa dello sciopero in bianco

dei medici anatomopatologi, do-

vuto al mancato pagamento degli

“incentivi” ai dottori del Crob,

San Carlo e Madonna delle Gra-

zie che leggono le

cartelle degli scree-

ning, si sono avute

pesanti conseguenze

e ovviamente a pa-

garne le conseguenze

è sempre la gente co-

mune.

Differenti storie di

donne, alcune sono

ricorse alla sanità

privata e si è sco-

perto che per qualcuna, pur-

troppo, quel test poteva essere un

salvavita. .Niente paura donne,

dopo le prime denuncie e dopo

aver appreso le varie disfunzioni

l’Assessore Regionale alla Sanità

è corso ai ripari sbloccando la

lettura dei referti che devono es-

sere smaltiti nel giro di 3 mesi e

ovviamente anche dei fondi per i

medici.

Quindi, ci auguriamo e sicura-

mente sarà così, che a breve

arriveranno i risultati so-

prattutto per chi ormai at-

tende da lungo tempo.

Certo è che non è mai

troppo tardi quando la Pre-

venzione funziona.

E ricordiamo che la salute è

un diritto e garantirla è un

dovere.

12 22 NOVEMBRE 2011

LA POTENZA DEI RIFIUTI

Il punto della situazione in città: sacchi di immondizia sui marciapiedi e nella strada, il malcontento dei cittadini

Agnese Albini

Sacchi di immondizia ac-

cantonati ai margini

della strada, fanno da

sfondo al nuovo scenario ur-

bano. Questione dolente e pur-

troppo attuale, quella dello

smaltimento dei rifiuti. Diffi-

cile risalire al nodo del pro-

blema ed imputare accuse ai

possibili responsabili di tale di-

sagio. Il popolo, nel frattempo,

manifesta con veemenza il pro-

prio dissenso in attesa di giun-

gere alla soluzione di un

problema, invalidante ed imba-

razzante. Il piccolo capoluogo

affanna e con difficoltà fa

fronte al disagio sociale di cui

è vittima l’intera cittadinanza.

La superficialità e la scarsa co-

noscenza delle regole di diffe-

renziazione dei rifiuti,

certamente influiscono negati-

vamente su una situazione, già

di per sé preoccupante. Il 60%

delle famiglie, dichiara di non

separare i rifiuti e di racco-

gliere in un unico sacchetto

ogni genere di spazzatura. Per como-

dità o semplicemente per pigrizia si

ignora l’etica del vivere civile, dan-

neggiando l’ambiente naturale che ci

ospita. A tale non curanza si affianca

il malfunzionamento degli inceneri-

tori, incapaci di reggere i ritmi di

smaltimento di un tempo. Potenza, di-

scarica a cielo aperto? Brutto da dirsi

sensibilizzare in ogni modo ad

una corretta raccolta dell’im-

mondizia. Maggiore ocula-

tezza ed interessamento alla

causa potrebbero fungere da

stimolo agli addetti ai lavori,

ansiosi di porre fine al di-

lemma!

e difficile da accettare! Una piccola

bomboniera deturpata dalla sporcizia

e dal cattivo odore, rovina l’immagi-

nario dei tanti che dipingevano il ca-

poluogo come un piccolo “eden” di

quiete e benessere. L’intoppo però

costa caro e le difficoltà per le ammi-

nistrazioni non sono facile da risol-

vere. Nel frattempo è utile

Questo natale si è presentato come comanda Iddio! Reci-tava De Filippo. Sapori, luci, abeti adornati: così ci si ap-

presta a respirare l’atmosfera natalizia già ai princìpi didicembre. Quest’anno, in controtendenza, l’atmosfera ha anti-cipato il suo trionfale ingresso. In tempi di crisi rimane soloquello. Almeno! Molti centri, dunque, co-minciano a riscaldare l’aria gelida diquesti giorni e a rendere brulicante lapromenade cittadina. E Potenza, in-vece? Di certo non guadagna la pole po-sition. Qui, infatti, si profila un natalescarno, senza luci, sapori e tutto il resto.Questo è quanto succederà dal mo-mento in cui il Comune di Potenza, conle tasche rivoltate, ha dichiarato di non poter fornire il suo con-tributo. Si sa: da qualche parte bisognerà stringere la cinghia.Piccoli sacrifici e rinunce in favore di altre priorità. Molti storce-ranno il naso, visto il puntuale resoconto fatto dal “Giornale Lu-cano” del 4 ottobre scorso. In fondo la domanda sorgespontanea: Chi paga? Pantalone(i cittadini)? Il piatto è vuotoma i commercianti non si arrendono: l’associazione del CentroStorico, “La Potenza del Centro” cercherà di rivitalizzare la città.

Partiranno, infatti i mercatini di Natale, patrocinati dal Comunee organizzati con l’ausilio dell’associazione “La Fabula”. Il via èprevisto il 7 dicembre in Piazza Mario Pagano. Una rassegnadi prodotti artigianali ed enogastronomici a caratterizzazionenatalizia che coinvolgerà l’antico borgo fino al 24 dicembre.

“Il villaggio di Babbo Natale” questo ilnome scelto per il percorso che vedrà il-luminate e in fermento le “casette” tipichedei villaggi nordici. È indetta anche unalotteria abbinata ai mercatini con premiofferti dalle attività commerciali aderenti.Buoni sconto, inoltre, da utilizzare pressoqueste stesse attività. C’è spazio anche per i bambini: si tratta

di un’iniziativa che pretende di essere educativa e didattica. Ipargoletti che accorreranno, saranno coinvolti come protago-nisti assoluti nelle storie e giochi che loro stessi costruiranno.Lo spirito del Natale in piena regola. Feste in bianco? I soldison pochi: il Comune non promette molto. Ma la voglia di certonon manca. Ai posteri l’ardua sentenza!

Luca Arlotto

Arriva Natale e siamo senza denaro!

1322 NOVEMBRE 2011

POTENZA: LA CRISI SENZA LUCE

Comune in deficit ed è polemica per il Natale senza luminarie

Simona Marganella

Caro Babbo Natale (Am-

ministrazione Comu-

nale), qui sono i tuoi elfi

(cittadini) che ti scrivono. Pian

pianino ci stiamo avvicinando

alle festività natalizie, ma, ahime,

il piatto piange e lo stomaco lan-

gue.

Caro ‘Papi’ quest’anno sei stato

chiamato in causa subito, tutti se

la prendono con te perché il tuo

sacco è vuoto.

Ci è stato detto che il nostro vil-

laggio non vedrà accese le con-

suete luminarie che rischiarano il

grigiore quotidiano.

E quel bell’albero effetto ‘Ro-

cher’ posto nel bel mezzo di

piazza Mario Pagano? Che fine

farà? Non dirci che la nostra

unica piazzetta sarà preda delle

macchine parcheggiate in qua-

drupla fila pur di battere i denti

facendo su e giù per via Pretoria

spenta. A pensare che immagina-

vamo già slitte, renne e strenne.

Caro Babbo Natale se ci sei batti

un colpo: sistema il tuo abitino

rosso peperone e i tuoi stivaloni,

sfoltisciti un po’ la barba e vieni

giù. Cerchiamo di risolvere que-

sti problemi prima che sia troppo

tardi. Non scendere giù per il ca-

mino, non essendoci molti soldi

non possiamo farti trovare un pa-

nettone e gridarti ‘buttati che è mor-

bido!!!’. Papino i tuoi elfi sono molto

pazienti: stringeremo pur la cinghia.

Una domanda, quelli più magri non fa-

ranno fatica , ma quelli più grassocci ?

Dovranno pur stringere anche loro o

sbagliamo? . Il tuo villaggio, però, è ala-

cre come sempre. Qualche indiscreto

elfetto ci ha riferito che il 7 dicembre il

Centro Storico sarà pieno di mercatini e

chissà, pieno di gente.

Ma che tu sappia le casette che allesti-

ranno saranno come quelle nostre al

Polo Nord? Non importa basta che ci

siano.

Noi, intanto prepariamo una lista

raccogliamo sogni e desideri di

tutti, sarai così pronto ad elargire

i tuoi doni? Da questa lista però

togli le mostre d’arte, belle si ,

ma quanto costano? Già hai

speso fior di quattrini, la marcia

della pace ? € 2465! Ma non

sono manifestazioni volontarie?

‘ Matera’: meno regali . € 27000

per la ‘Capitale Europea della

Cultura 2019’, sono troppi , do-

vrebbero chiedere qualcosa al

loro Babbo.

Ah! Dimenticavamo: alle vigi-

lesse niente scarpe. Con quelle

che sono costate dovrebbero

camminarci almeno un altro

anno, se si rompono suole e so-

pratacchi! Almeno questi sono i

dati riportati sul ‘Giornale Lu-

cano’ in un articolo del 4

/10/2011. Sono esatti? Adesso,

però si chiedono sponsor per le

luminarie in cambio di un ri-

torno d’immagine.

Dai su Babbo Natale vieni pre-

sto, se non puoi illuminare la

città non importa a quello ci pen-

sano il sole, la luna e le stelle (

ah! Dimenticavo i lampioni),

porta un po’ di sana armonia e

togli i cattivi pensieri dalle nostre

menti.

1522 NOVEMBRE 2011

Trasporto

del Cavallo

Il trasporto dei cavalli è

tanto antico quanto la

loro stessa origine.

Abbiamo infatti traccia

di come già i cavalli

degli antichi egizi fos-

sero trasportati su im-

barcazioni lungo il Nilo.

Allora come oggi, però,

il trasporto del cavallo

è un’attività tutt’altro

che semplice.

Motivazioni

del Trasporto.

Senza dubbio una

delle motivazioni che

all’origine spinse le po-

polazioni al trasporto

dei cavalli è che l’alle-

vamento e l’addestra-

mento di un cavallo

sono operazioni molto

complesse, lunghe, e

senza un risultato stan-

dardizzato. Si preferiva

quindi trasportare i pro-

pri cavalli, consapevoli

della difficoltà di tro-

vare nei vari luoghi ca-

valli adatti alle

operazioni richieste.

Un secondo motivo per

trasportare cavalli da

un luogo all’altro è

quello commerciale.

Un cavallo ben adde-

strato, essendo un

bene molto pregiato,

permette di sopportare

costi di trasporto note-

voli per la sua vendita

al miglior acquirente. Il

vero volano che però

nel corso della storia

fece diffondere la pra-

tica del trasporto dei

cavalli fu senza dubbio

la guerra. Il cavallo da

guerra, come i soldati,

sopportava infatti lun-

ghi trasporti verso i luo-

ghi di battaglia di tutto

il mondo conosciuto.

Oggi, invece, le motivazioni

principali per il trasporto dei

cavalli sono competizioni

sportive, eventi, macella-

zione, addestramento, com-

mercializzazione, e infine

riproduzione.

Mezzi di Trasporto.Il tra-

sporto su imbarcazioni, via

fiume o via mare, fu il princi-

pale mezzo per trasferire

cavalli per grandi tragitti fino

alla comparsa della ferrovia

e dei motori a scoppio. Basti

pensare ai conquistadores

che reintrodussero il cavallo

nelle Americhe, attraver-

sando un intero oceano. Da

metà del 1800 il cavallo ini-

ziò ad essere trasportato via

ferrovia, invece dai primi

anni del 1900 comparvero

veicoli motorizzati pensati

per il trasporto via terra dei

cavalli, ed infine di trasporti

aerei se ne ha traccia solo

dopo la prima guerra mon-

diale.La forma di trasporto

oggi più diffusa è senza

dubbio quella su gomma,

poiché è anche quella che

meglio si adatta per flessibi-

lità alle esigenze dell’ani-

male. Su altri mezzi di

trasporto come il treno infatti

non ci si riesce a fermare in

caso di nervosismo del ca-

vallo o di piccole emer-

genze. Utilizzando un trailer

o un van si riesce invece a

frazionare i lunghi viaggi in

più parti e a modificare le

fermate in funzione della

tranquillità degli animali a

bordo. Paura del Trasporto

Se si conosce bene il com-

portamento equino si può

facilmente comprendere

quale difficoltà il ca-

vallo affronti in un

trasporto. Il cavallo

è un animale cosid-

detto “neofobico”,

cioè che ha paura

delle cose nuove.

Quindi i primi tra-

sporti comporte-

ranno un grande

affaticamento per

l’animale, per il solo

motivo di essere

esperienze nuove.

Basta mettersi nei

panni di un cavallo,

animale da fuga e ti-

moroso per natura,

per capire quante

difficoltà incontri in

un trasporto. Prima

di tutto l’aspetta un

van buio, di cui si

ignorano gli even-

tuali pericoli, e per

salirvi si deve affron-

tare una rampa la

cui stabilità non è

certa, in considera-

zione dello strano

rumore che emette.

Una volta entrato lo

aspettano un ter-

reno nuovo e du-

rante il viaggio

continui scossoni,

odori nuovi, rumori

sconosciuti anche

molto forti, sempre

senza poter capire

ciò che accade.

Certamente un ca-

vallo ben addestrato

imparerà che non

ha nulla di grave da

temere durante un

trasporto, ma è ben

facile comprendere

come un’attività

contro la stessa na-

tura del cavallo non

sarà mai svolta in

modo completa-

mente rilassato.

16 22 NOVEMBRE 2011

CIT DI FIRENZE, DOMINIO AZZURRO

NELLA COPPA DEL MONDO DI BARREL

Vittoria individuale per Matteo Bergamini che

conquista anche il titolo mondiale a squadre

con Giovanni Adamo e Roberto Arena. Entusia-

smo alle stelle per la vittoria dei nostri porta-

colori sulle altre 6 Nazioni in gara: Brasile,

Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Stati

Uniti e Ungheria Firenze, 21 novembre 2011 -

Spalti gremiti per la finale dell’unica tappa eu-

ropea del World Barrel Championship organiz-

zato da Cowboy’s Magazine ed ospitato al CIT

di Firenze dal 18 al 20 novembre. Entusiasmo

alle stelle per la vittoria dei nostri portacolori

sulle altre 6 Nazioni partecipanti: Brasile, Fran-

cia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Stati Uniti e

Ungheria. Matteo Bergamini, già Campione Ita-

liano 2011, in sella a Superman on the Money,

al termine dei 3 giorni di gare si è aggiudicato

il titolo mondiale individuale chiudendo con un

tempo di 16,638. In team con altri due fuori-

classe italiani del Barrel, Giovanni

Adamo(Campione Europeo in carica) e Roberto

Arena, il ventottenne cavaliere di Modena ha

portato a casa anche il massimo Trofeo a

Squadre, lasciandosi alle spalle sul podio il

team francese e quello brasiliano. Nella Coppa

Ladies vittoria della giovanissima Arianna Tioli

e Monica Nava rispettivamente nella prima e

seconda divisione. Giorgio Stravato si è aggiu-

dicato la categoria Youth e Francesca Adamo

quella Under 15. Sul podio dei TOP 15 italiani

sono saliti Cesare Maria Mancuso, Giovanni

Fascì e Federica Di Feo. “E’stato un successo

straordinario non solo per il risultato dei nostri

portacolori – ha detto l’Assessore allo Sport

del Comune di Firenze, Dario Nardella che ha

presenziato alla premiazione – ma anche per-

ché tutto ciò fa da stimolo affinché eventi di

questo tipo possano ripetersi nella nostra città

ed in questa struttura che è una delle più belle

d’Italia di cui andiamo orgogliosi.!” Compli-

menti per l’alto livello qualitativo dell’organiz-

zazione sono stati espressi dai rappresentanti

di tutte le delegazioni ed in particolare dalla

Presidente dell’Associazione Nazionale del

Barrel in America, Sherry Fulmer. “Questo ap-

puntamento agonistico a Firenze – città magica

che ci ha accolto in maniera splendida - ha

creato delle solide e importanti basi su cui im-

postare un lavoro molto proficuo per il futuro

di questo sport.” Gli ha fatto eco il connazio-

nale Scott Brown, fuoriclasse americano: “ E’

stato molto bello gareggiare in questo contesto

con tante nazioni riunite insieme. Certamente

la mèta finale è sempre vincere per noi concor-

renti , ma sono contento per la vittoria degli ita-

liani perché fra noi “riders” c’è molta

solidarietà e questo credo che sia il valore fon-

damentale nello sport che dobbiamo trasmet-

tere alle nuove generazioni!”

Mondo

cavallo

TANDEM FULL SERVICE sasTANDEM FULL SERVICE sas

Via Mantova, 147Via Mantova, 147

85100 Potenza85100 Potenza

1722 NOVEMBRE 2011

I BINOMI DI ABU DHABI

Il 10 Dicembre l'Endurance mondiale si sposterà ad Abu

Dhabi per i Campionati Mondiali.

Anche l'Italia avrà la sua rappresentanza e infatti il tecnico

federale incaricato, Denis Pesce, ha reso pubbliche le sue

decisioni comunicando i binomi selezionati per questo

evento. A difendere i colori italiani scenderanno in campo

Dario Fondi su Sdp Gazzarah, Rebecca Borghi in sella a

Rapunzia della Bosana, Matteo Bravi su Glorhiosa e Caro-

lina Tavassoli con Asli. Riserva: Simona Giancola con

Duina.

Ragazzi In bocca al lupo

Mondo

cavallo

FRANKEL NOMINATO

CAVALLO DELL'ANNOL'eccezionale purosangue inglese, vincitore di tutte le

nove gare alle quali ha partecipato durante questa stagione

agonistica, ha conquistato il prestigioso premio Cartier Ra-

cing Awards per la categoria 'maschi di tre anni'

Il purosangue inglese di tre anni Frankel, vincitore di tutte

le nove gare alle quali ha partecipato in questa stagione

agonistica, è stato nominato cavallo dell'anno durante il

Cartier Racing Awards svoltosi all'Hotel Dorchester di Lon-

dra.

Il cavallo, allevato da Khalid Abdullah che ne è anche pro-

prietario, e allenato da Sir Henry Cecil, ha trionfato in que-

sta stagione nella St James's Palace Stakes, la Sussex

Stakes e la Queen Elizabeth II Stakes, solo per fare qualche

nome.

Gli altri Cartier Racing Awards sono stati assagnati per i 3

anni femmine a Danedream (Germania), per i cavalli anziani

a Cirrus des Aigles (Francia), per i 2 anni maschi a Dabir-

sim (Francia), per i 2 anni femmine a Maybe (Irlanda), per

la categoria fondistia a Fame and Glory (Irlanda) e per

quella velocisti a Dream Ahead (GB). Il premio alla carriera

è stato vinto dall'allenatore Barry Hills.

18 22 NOVEMBRE 2011

ALLENATORE DI CAVALLI UCCISO DA UN CALCIO

L'incidente è avvenuto all'ippodromo del Casalone

di Grosseto. La vittima è Antonio Columbu, di 39

anni, noto da anni nel mondo dell'ippica. Un alle-

natore di cavalli da corsa, Antonio Columbu, è

morto dopo essere stato colpito da un calcio del-

l'animale che stava allenando. L'incidente è suc-

cesso a Grosseto presso l'ippodromo del

Casalone.

Al termine dell'allenamento Columbo stava ripor-

tando in box Sun Over the Hill, quando all'improv-

viso il cavallo gli ha sferrato un calcio e lo ha

colpito all'addome. Columbu è stato portato al-

l'ospedale Misericordia del capoluogo marem-

mano. Le sue condizioni in un primo momento non

sembravano gravi, ma nella notte sono peggiorate

e purtroppo è deceduto. L'allenatore, di origine

sarda, lavorava da sempre nel mondo dell'ippica, i

suoi fratelli sono fantini, ed era considerato un

esperto.

Mondo

cavallo

CONSEGNATO IL PRIMO OSCAR DELLA MASCALCIA

Al pinerolese Maresciallo Vincenzo Blasio, già capo Istrut-

tore della Scuola di Pinerolo e da 26 anni giudice del con-

corso internazionale di mascalcia. La cerimonia è avvenuta

durante FieraCavalli 2011. Nell’ambito della 113^ FieraCa-

valli di Verona si è

svolto il 26° Con-

corso Internazionale

di Mascalcia con la

collaborazione tec-

nica del Centro Mili-

tare Veterinario di

Grosseto. Al pinero-

lese Maresciallo Vin-

cenzo Blasio, già

capo Istruttore della Scuola di Pinerolo e da 26 anni giudice

del concorso, è stato assegnato il 1° Oscar della Mascalcia,

istituito dalla testata 'Il Portale del cavallo', quale riconosci-

mento alla professionalità e alla dedizione ai principi di tec-

nica di Scuola Italiana nella difficile disciplina della

Podologia e Mascalcia equina.

Il Cavallo in Sardegna: scuola, tradizioni, cultura. Per

due giorni, venerdì 25 e sabato 26 novembre, Cagliari si

trasforma nella “culla” del cavallo. Una tavola rotonda

all’Ippodromo del Poetto, un convegno su valore e no-

biltà dello sport equestre con storie e protagonisti diretti

e, per finire, una manifestazione denominata “Concorso

& esibizioni” all’ippodromo del Poetto. Il cavallo a 360°

in una città e in una regione che sono andate di pari

passo con la storia dell’equitazione nazionale.Il primo

dei tre appuntamenti è fissato per la mattina del 25, alle

10.30, con la tavola rotonda nella sala convegni della

Camera di Commercio di Cagliari dove, i rappresentanti

del Comune e della Provincia di Cagliari, dell’Agris, del

Comitato Regionale della Fise, della Società Ippica di

Cagliari e dell’Associazione Azzurri d’Italia – sezione di

Cagliari, si confronteranno sulle attuali condizioni del-

l’ippodromo “Gutierrez” del Poetto, sulle possibili solu-

zioni e suggerimenti per il definitivo rilancio di un

impianto che ha fatto la storia del cavallo a Cagliari.

Come secondo incontro è previsto, venerdì alle 17 nella

sala convegni D della Fiera di Cagliari, un convegno su

“I grandi cavalieri sardi, il cavallo come tradizione e ri-

sorsa”. Saranno presenti i cavalieri olimpionici Mauro

Checcoli, Paolo Angioni, Daniele Masala, Giancarlo Gu-

tierrez e Paolo Racugno, il decano dei cavalieri sardi

che chiuderà il convegno con il suo intervento. Infine,

sabato mattina, nel campo di gara in sabbia dell’ippo-

dromo, alle 10.30, si terrà un’esibizione con una spetta-

colare gara di elevazione e l’assegnazione del premio

“Caprilli” per il cavaliere o l’amazzone che più si distin-

guerà per lo stile nel salto. Il tutto è organizzato dalla

sezione cagliaritana degli Azzurri d’Italia, dal C.R. Fise,

dall’Accademia Caprilli, dalla Società Ippica di Cagliari

e dall’Anac.

CAGLIARI, DUE GIORNI NELLA CULLA DEL CAVALLO

1922 NOVEMBRE 2011

E’ cominciata la fase di completamento della ri-

levazione sul campo del 15° Censimento gene-

rale della Popolazione e delle abitazioni di

Potenza. Da oggi infatti saranno i rilevatori a recarsi

presso le famiglie che non risultano aver restituito il

questionario.

Sono poco più di 19 mila i questionari compilati e

restituiti, di cui 6.500 via WEB , 10.000 ai quattro

Centri Comunali di Raccolta ed il resto agli Uffici

Postali . �e mancano poco meno di 9.000 dei circa

28.000 che alla data del 20 novembre avrebbero dovuto

essere ‘spontaneamente’ restituiti dalle famiglie poten-

tine.

Contestualmente al recupero delle mancate risposte, i

rilevatori effettueranno la consegna dei questionari

non spediti o non consegnati , la rilevazione delle con-

vivenze, la rilevazione delle unità non presenti nelle

liste anagrafiche comunali e quella delle abitazioni non

occupate. L’intervento del rilevatore è finalizzato a fa-

vorire la piena collaborazione dell’unità di rilevazione,

in modo da massimizzare il tasso di risposta del ‘Cen-

simento’.

�el caso di restituzione diretta del questionario al rile-

vatore, questi rilascerà al rispondente, contestualmente

al ritiro del questionario, l’apposita ricevuta di avve-

nuta restituzione. L’Amministrazione comunale fa sa-

pere che in caso di rifiuto del rispondente a essere

intervistato o rispettare un appuntamento per l’intervi-

sta o anche a completare la compilazione del questio-

nario iniziata e non completata on line o tramite

intervista da parte del rilevatore, o, infine, a fornire

dati e notizie in modo completo e corretto, verrà attivata

procedura comportante l’applicazione della prevista

sanzione amministrativa pecuniaria. Si precisa che

ogni rilevatore è fornito di tesserino di riconoscimento

con foto e dati anagrafici.

Si informa , che i centri di raccolta delle sedi comu-

nali di Via Milano, Piazza Matteotti, Sant’Antonio La

Macchia, Via �itti continueranno ad osservare l’ aper-

tura, dal lunedì al venerdì, con orario 9-13 e 16-18

. Sarà mantenuto dunque il presidio per offrire alle fa-

miglie ogni aiuto si rendesse necessario per la compi-

lazione e restituzione del questionario via WEB, o

anche per la compilazione cartacea .

CENSIMENTO ATTO FINALE

europea in classifica.cA farla da pa-

drona, infatti, sono state Asia e Sud

America; un solo posto in elenco è stato

riservato all’Africa. Ma vediamo più da

vicino questa classifica. I partecipanti al

sondaggio non si sono fatti mancare

nulla, spaziando dalle vette montuose

fino a giungere alle profondità fluviali e

ai tesori marini, passando attraverso le

ricchezze della flora e della fauna. Le 7

location più votate sono state la celeber-

rima e rigogliosa foresta Amazzonica,

nel cuore del Brasile; la Baia di Halong

in Vietnam, incantevole insenatura nel

golfo di Tonchino che comprende circa

3.000 piccole isole e numerose grotte;

le cascate di Iguazù, un affascinante si-

stema di 275 rapide originate dall’omo-

nimo fiume, sul confine tra Brasile e

Argentina; l’isola di Jeju, di origine vul-

canica, a 130 chilometri dalla costa

sud-coreana, con i suoi pittoreschi tun-

Circa due anni fa, l’organiz-

zazione no-profit

“New7Wonders”, con

sede a Zurigo, ha indetto un con-

corso che per mesi ha tenuto im-

pegnati gli amati del web.

I “navigatori” di tutto il Mondo

sono stati chiamati a votare le

nuove sette Meraviglie tra alcune

delle innumerevoli bellezze natu-

rali del nostro pianeta.

Il sondaggio, che non è legato né

all’UNESCO né ad altri enti ope-

ranti in ambito internazionale, ha

riscosso un grande successo ed

ha avuto una notevole risonanza

mediatica, con centinaia di mi-

gliaia di preferenze espresse da

ogni parte dei cinque continenti.

Per divulgare i nomi delle “mera-

viglie” vincitrici, è stata scelta la

data dello scorso 11 novembre,

anche se la classifica è ancora

provvisoria e bisognerà atten-

dere il prossimo anno per cono-

scere l’ordine esatto delle prime

sette classificate.

Per l’occasione verrà organizzata

una cerimonia ufficiale di premia-

zione.vIn finale sono giunti ben

28 siti naturali, tra cui anche il no-

stro Vesuvio, unico italiano in

gara. Purtroppo, però, il vulcano

partenopeo non è rientrato tra i

primi sette nomi, e stupisce il fatto

che non ci sia nessuna località

nel di lava; l’isola di Komodo, in

Indonesia, famosa per la pre-

senza, allo stato selvaggio, del

Varano, il più grande sauro vi-

vente; il fiume sotterraneo filip-

pino di Puerto Princesa, che,

prima di gettarsi nel Mar Ci-

nese, attraversa per 4 chilome-

tri e mezzo una suggestiva

grotta impreziosita da stalattiti

e stalagmiti; la Table Mountain

in Sudafrica, una montagna

piatta, lunga circa 3 chilometri,

che domina l’orizzonte di Città

del Capo. Per quanto riguarda

il riconoscimento ottenuto dal

Sudafrica, la notizia è stata ac-

colta nel Paese con grande

entusiasmo, anche in virtù

della recente proclamazione di

Table Mountain “Capitale del

Design 2014”.

Ciò potrebbe contribuire in ma-

niera rilevante all’incremento

del turismo in una terra splen-

dida ma ancora poco cono-

sciuta, favorendo, così, anche

l’occupazione per gli abitanti

del luogo.

Intanto, è già in programma un

nuovo sondaggio, quello che

vedrà gareggiare le più belle

città del pianeta.

20 22 NOVEMBRE 2011

LE MERAVIGLIE DEL MONDO

L’organizzazione no-profit “New7Wonders, ha indetto un concorso

che per mesi ha tenuto impegnato gli amanti internautiGiusi Santopietro

Baia di ha long

Table-mountain

Isola-di-Jeju

Isola Komodo

Fiume Puerto Princesa

Foresta Amazzonica

Cascate

Iguazu

programma ben fatto che ha saputo

evidenziare le peculiarità e il folklore

2122 NOVEMBRE 2011

LA CUCINA LUCANA IN TV

Il programma “Ricette di famiglia” approda in Basilicata.

Gusto e tradizione in onda su rete 4

Il programma televisivo

“Ricette di famiglia” , con-

dotto dal simpatico Davide

Mengacci, ha fatto tappa in

terra lucana. Alle prese con i

fornelli, cuochi ed aiutanti,

hanno raccontato a suon di for-

chette e coltelli, il bello e so-

prattutto il meglio della cucina

nostrana. Il viaggio enogastro-

nomico ha condotto la troupe

tra le meraviglie dei Sassi ma-

terani, riconosciuti Patrimonio

dell’umanità dall’UNESCO. Il

tour ha reso protagonista anche

la città di Policoro, famosa per

le sue origini e per la sua col-

locazione strategica. Poco di-

stante dalle rovine della storica

Heraclea, Policoro fu un im-

portante snodo marittimo della

Magna Grecia del 6° secolo a. C. Uno

locale. Ricette di carne e pesce

preparate ad arte, utilizzando

solo materie prime di qualità.

A completare i pasti, ottimi

vini da tavola. Emblema e

marchio di prestigio il noto

Aglianico, un vino rosso dal

sapore intenso e corposo, da

accompagnare alle carni e ai

primi. Calorie e gusto incon-

fondibile sono garantiti al pa-

lato degli amanti della buona

cucina. Un percorso di 6 pun-

tate che ha messo in vetrina la

provincia materana, da Grot-

tole a Salandra, rivelando sfac-

cettature estetiche e culinarie,

custodite negli annali della

tradizione.

Agnese Albini

Il Presidente dell’INAIL, Marco Fabio Sartori, in una delle sue ultime in-

terviste pubbliche, parlando sulla questione delle cosiddette “morti bian-

che”, ebbe a precisare che i “morti sono morti e basta e non hanno

colore”. E’ proprio partendo da queste parole che, in primis, voglio ricor-

dare la morte di un uomo e poi quella di Presidente di uno dei più impor-

tanti Enti pubblici italiani quale è, appunto, l’ Istituto Nazionale per

l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Quest’uomo, senza distinzione di colore e di ruolo sociale, aveva solo 48

anni, ed è deceduto a Roma la notte

dell’8 novembre scorso, dopo un

lungo periodo di sofferenza a causa

di un male incurabile. Se si dice che

ciò che caratterizza l’essere umano è

la virtù e la sua capacità di dare

senso e una direzione alle azioni oltre

ad ogni cosa che si fa, senza dubbio

l’uomo Sartori rientra a pieno in que-

sta definizione. A mio avviso, infatti,

il suo modus operandi, ha tenuto ben

presente il concetto di virtù di aristo-

telica memoria, come disposizione

dell'animo che ci spinge ad adottare

comportamenti che stiano a metà tra i due eccessi che sempre un'azione

può avere ( teoria del giusto mezzo). La virtù non era quindi soltanto le-

gata, come volevano Socrate e Platone, pur con le loro importanti diffe-

renze, essenzialmente al sapere, ma per l’uomo Sartori era soprattutto il

frutto di un esercizio costante, di dare esempio e credibilità a delle azioni

dettate secondo certi criteri, essenzialmente di buon senso, adatti alla so-

cietà, al contesto in cui si vive e al bene comune. E’ l’esempio, invece, il

Presidente Sartori, a tutti noi dipendenti dell’Ente lo ha dato occupandosi

a tempo pieno, fino a quando le forze glielo hanno permesso, dei suoi

compiti istituzionali, del potenziamento della mission dell’Istituto, affer-

mando, sempre e comunque, l’importante ruolo sociale che l’Istituto ri-

veste in campo nazionale, soprattutto per quanto riguarda la sua funzione

medico-riabilitiva. Pur dirigendo l’Istituto solo dal 2008, in contrasto con

l’attuale clima politico-economico-finanziario che sta attraversando l’Italia,

Sartori, fin dal giorno del suo insediamento, ha puntato l’attenzione alla

nascita del “Polo salute e sicurezza”, cercato di compiere atti per miglio-

rare la qualità della vita negli ambienti di lavoro tenendo sempre ben pre-

sente l’ obiettivo primario dell’ Ente: promuovere e mantenere il più alto

grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei tanti infortunati sul

lavoro. Non a caso, in un articolo apparso qualche tempo fa, ebbe a dire

che l’ Inail “ non era più votato solo alla missione assicurativa, ma sempre

più orientato alla presa in carico totale

del lavoratore infortunato e alla promo-

zione di interventi a tutto campo nella

prevenzione, formazione, informazione,

assistenza e consulenza...nella promo-

zione di una vera cultura della preven-

zione, che sia capace di sostenere al

meglio le aziende nel miglioramento

della sicurezza e della salute dei propri

dipendenti". E’ stato un uomo, come ha

dichiarato il direttore generale dell’INAIL

Giuseppe Lucibello, che ha continuato

a esercitare i suoi compiti sempre e co-

munque, malgrado le faticose terapie

alle quali si era sottoposto. Per questo, al di là dei risultati indiscutibil-

mente positivi che la sua guida ha permesso di raggiungere all'INAIL, con-

tinua Lucibello, vogliamo ricordare prima di tutto l'uomo e il grande

esempio morale che ha saputo dare a tutti quanti lo hanno conosciuto e

hanno lavorato con lui.

E’ proprio grazie al suo esempio, alla sua perseveranza, Signor Presidente

Sartori, facciamo nostre alcune queste sue parole per garantirle che

“l’INAIL sarà sempre in prima linea5 accanto alle imprese e ai lavoratori,

con più entusiasmo che mai”.

Dott. Niko Marcantonio

Dipendente Sede INAIL - Potenza

Alzate la voce Parola ai lettori

22 22 NOVEMBRE 2011

LASCIAMO IN PACE I GIOVANIDisoccupazione e precariato: i dati inquietanti di una bomba

sociale che rischia di far saltare il Paese

Michela Di Palma

Èil termine che più per-seguita i giovani ita-liani, in questo 2011

che si appresta a concludersi:disoccupazione. Abbiamo toc-cato quota 27,9%, contro unamedia, nell’area OCSE, pari al16,7%. Per rendere l’idea diquanto sia alterato, oggi, il tes-suto sociale, basti pensare cheagli albori dell’ultima impo-nente crisi, nel 2007, il tassodei senza lavoro era al 20,3%.Primo grande imputato è il pre-cariato insistente sul nostro ter-ritorio. Secondo una recentericerca dell’OCSE, il 46,7%dei giovani lavoratori italianiha un impiego temporaneo; silegge che “il mercato del la-voro italiano sta diventandosempre più segmentato, con la-voratori in età matura in impie-ghi stabili e protetti e moltigiovani senz’altro sbocco im-mediato che posti precari”. Laquota di inattivi, tra l’altro, saleesponenzialmente. Si identi-fica con questo termine quellacopiosa fetta di popolazionegiovanile, scoraggiata e ingan-nata, che ha sospeso la ricercadi un lavoro. Dato allarmantequanto quello relativo all’au-mento dei disoccupati: nel no-stro Paese gli inattivi sarebbero11 ogni 100 persone, in una fa-

di investire sulle risorse umane e chericorrono abitualmente alla cassa in-tegrazione. Abbiamo titolato questoarticolo – assai carico di dati e nu-meri, ma necessari per rinfrescarsi lamemoria giacché in Italia troppe cosepaiono mutare sembianze di giorno ingiorno e di ora in ora – servendoci diun’espressione di Beppe Severgniniapparsa pochi giorni fa sul magazinedel Corriere della Sera, Sette: “La-sciamo in pace i giovani”. È trattadalla risposta del giornalista ad un let-tore che chiosava una abitudine assaidiffusa tra i giovani italiani, quella divolere tutto e subito, con riferimentoalla smaniosa ricerca di lavoro e,sempre a suo dire, al lagnarsi tipico diquesta nuova generazione. Sever-gnini, attraverso la sua penna elegantee autentica, rintuzza il lettore. “I ra-gazzi si stanno già rimboccando lemaniche: ormai sono arrivati alla cla-vicola”. Poi continua: “Se quella deinostri padri e delle nostre madri èstata la Generazione Eroica (ha subitola guerra, ha rimesso in piedi l’Italia),la nostra è la Generazione Egoista.Quella dei nostri figli la GenerazioneScalognata. Ma non è colpa dellasorte, della storia o dei mercati: ècolpa nostra”. Il riferimento, stavolta,nelle parole del bravo giornalista cheda sempre segue con occhio attento eal di sopra delle parti i giovani Ita-lians, è chiaramente al disastro so-ciale ed economico in cui versa ilPaese. Disastro perpetrato in anni ric-chi di fondi a disposizione delle am-ministrazioni pubbliche, anni colmi discialacqui, ingordigia incontrollata edagi cui una intera generazione haavuto libero accesso, senza porsi li-

scia d’età compresa tra i 15 e i 64anni. Questa strana ed inquietante mi-scela tra disoccupazione ed inattivitàè assai indicativa del gravissimo am-manco di occupazione che angustial’Italia e la generazione giovane. Se-condo le ultime rivelazione del Cen-tro Studi di Confindustria lo scenarioè pessimo e quanto mai desolante: ladisoccupazione continua ad avanzareinarrestabile, di anno in anno, di mesein mese. E nel 2012, secondo l’asso-ciazione degli industriali, andrà an-cora peggio, tra disoccupati nuovi evecchi e ricorso crescente alla cassaintegrazione; il Sud il terreno princi-pale di questa battaglia combattuta ad

armi impari, da sempre afflitto dallavirulenta piaga sociale della man-canza di prospettive, oggi più chemai. Queste sì che sono lacrime e san-gue. Il nostro Paese non cresce: è que-sto l’altro leit motiv tutto nostrano. Èchiaro che a subirne le conseguenzesiano i giovani in cerca di occupa-zione, tra imprese che hanno smesso

miti e freni inibitori, senzavolgere lo sguardo alla gene-razione che si sarebbe avven-turata nel mondo del lavoro dilì a poco: i propri figli. E lapolitica, che ormai i giovanivedono come una tragica gaffedi questo Paese in declino,continua a farsi beffe, altret-tanto vorace e tracotante, at-taccandosi con le unghie e coni denti a poltrone ed auto blu,a stipendi per nulla commisu-rati al lavoro, alle qualità e ca-pacità, a lussi illimitati, asprechi osceni e incomprensi-bili in un quadro di ostilità so-ciali e difficoltà economiche.Gli effetti sono sotto gli occhidi tutti. Una bomba socialeche rischia di esplodere, com-plice anche lo stato di estremacaducità in cui versa l’Italia,oggi, sotto lo sguardo corruc-ciato di una Comunità, quellaEuropea, che si domanda, at-tonita, cosa diavolo stia acca-dendo in questo eccentrico emacchinoso Paese. Dove intempi di sacrifici richieste atutti, la vecchia generazioneancora si arrabbia se qualcunovuol mettere mani alle pen-sioni. Le stesse pensioni che,attraverso pesanti contributisottratti a misere buste pagache equivalgono a rimborsispese, i giovani stanno pa-gando per i vecchi.

2322 NOVEMBRE 2011

ATLETICO POTENZA:

CON CAMELIA SI VOLA!

Seppur tra mille fatiche, alla fine

il Poker è riuscito! L’ Atletico Po-

tenza del mister Pinuccio Came-

lia, il quale ha inanellato la bellezza di

12 punti in quattro partite da quando ha

sostituito Giovanni Tramutola sulla

panchina rossoblu, centra il quarto suc-

cesso consecutivo sconfiggendo al Vi-

viani la compagine rionerese della

Vultur Rionero, il che significa primato

in classifica, seppur in compagnia del-

l’inarrestabile Policoro, vittorioso per 2

– 0 contro il Real Tolve e fin dall’inizio

del torneo squadra - leader della sta-

gione. Il primo tempo della partita ri-

sulta a dire la verità avaro di emozioni,

le squadre si studiano a vicenda ma en-

trambe appaiono timorose; preoccupate

più a non subire gol piuttosto che a

farne. Al 4° minuto una punizione dal

limite per la Vultur Rionero si infrange

sulla barriera Potentina, mentre alcuni

minuti dopo, una piccola incertezza del

portiere di casa consegna la palla aio

rioneresi, brava la difesa a rinviare. Al

20° minuto si fa notare l’Atletico Po-

tenza grazie ad una punizione calciata

da Rocco Mastroberti che termina di

poco alta sulla traversa e successiva-

mente un’azione personale di Pierpaolo

Di Senso costringe il portiere ospite

Cannone ad una parta in due tempi. Qualche mi-

nuto dopo sono gli ospiti, sempre su punizione,

a provare a rendersi pericolosi, ma la battuta del

numero 7 Larotonda termina alta. La gara scorre

senza particolari emozioni fino a quando non

capita la prima e vera ghiotta occasione da gol:

sono i padroni di casa ad avere l’opportunità di

sbloccare il risultato, ma il centrocampista Vin-

cenzo Sabato, tutto solo davanti in area, sciupa

incredibilmente calciando addosso al portiere

ospite Cannone che, pochi minuti più tardi, ag-

guanta, seppur in maniera abbastanza agevole,

un tiro insidioso di Pierpaolo Di Senso, ma il

primo tempo si chiude complessivamente senza

grosse emozioni e con gli animi piuttosto tesi,

prova ne sono le cinque ammonizioni commi-

nate dal giudice di gara, il signor Capolupo di

Matera, quattro delle quali indirizzate a giocatori

della Vultur Rionero e precisamente a Huchitu,

Carretta, Landi e Palumbo, mentre tra le file dei

potentini il cartellino giallo è toccato ad Antonio

Palo, per via di un fallo ai danni del numero 9

dei Rioneresi, Scippo. La ripresa sembra iniziare

sotto auspici migliori, le squadre appaiono en-

trambe più aggressive e vogliose di cercare quel

goal che sembra proprio non arrivare. Ci pro-

vano dapprima i rioneresi, sfruttando due calci

d’angolo in rapida successione, anche se si ri-

solvono entrambi in un nulla di fatto. Subito

dopo l’Atletico Potenza si rende pericoloso con

una bella azione , ma al momento del tiro Cam-

Eccellenza 11a Giornata

Atella M.Vulture Comprens.Sport Pisticci 3 - 2

Atletico Potenza Vultur 2 - 1

Avigliano Calcio Pz Viggiano 0 - 3

Az Picerno Comprensorio Tanagro 3 - 1

Moliterno Real Metapontino 0 - 0

Murese 2000 Aurora Pietragalla 2 - 1

Policoro Heraclea Real Tolve 2 - 0

Riposa Gr Valdiano

pisano “liscia” clamorosamente un pallone che

era solo da appoggiare in rete e su rovescia-

mento di fronte è la Vultur a mancare il gol del

vantaggio, complice anche la sfortuna, con la

conclusioen di Palumbo a colpo sicuro che si in-

frange sul palo alla sinistra di Tammone. Le oc-

casioni da gol si susseguono: dapprima con il

neoentrato Coppola che colpisce una clamorosa

traversa, poi con Sabato e Falanga i quali, al ter-

mine di due buone azioni, non inquadrano lo

specchio della porta difesa dal rionerese Can-

none ed infine con Campisano, che va a segno,

salvo poi vedersi annullare la rete per fuorigioco.

L’appuntamento con il gol, però, è solo riman-

dato di qualche minuto, sì perché esattamente al

36° minuto i padroni di casa sbloccano il risul-

tato: un perfetto cross dalla sinistra di Panico

serve l’accorrente Campisano che di testa batte

l’incolpevole Cannone. Gli ospiti accusano il

colpo, ma non sembrano arrendersi e tentano il

tutto per tutto per riportare la partita sui binari

giusti. Quando i tre punti sembrano oramai in

mano ai Potentini ecco quello che non ti aspetti:

al 47° minuto, in pieno recupero, il rionerese Di

Francesco calcia a botta sicura, un bolide che la-

scia di stucco sia il portiere Tammone, che i tifosi

presenti sugli spalti, per la gioia degli ospiti rio-

neresi, oramai rasseganti alla sconfitta. 1-1 e

tutto da rifare quindi per i padroni di casa, ma i

3 minuti concessi da quarto uomo stanno oramai

per scadere; la quarta vittoria consecutiva sem-

bra oramai sfumata, ma come dice Vu-

jadin Boskov: “Partita finita quando ar-

bitro fischia!”…………..e il direttore

di gara non ha ancora sancito effettiva-

mente la fine del match. Sta per sca-

dere l’ultimo minuto di recupero e

l’Atletico Potenza, al termine di una

bella azione guadagna un calcio d’an-

golo; l’ultimo della partita ad una man-

ciata di secondi dalla fine, è l’ultima

occasione per tentare di incamerare i

tre punti e i padroni di casa non se la

lasciano sfuggire: calcio d’angolo bat-

tuto dal numero 8 Mastroberti, sulla

sfera accorre il numero 10 Sebastian

Di Senso che con un tiro al volo in-

sacca alle spalle di Cannone. E’ 2- 1! I

padroni di casa agguantano così una

vittoria rocambolesca ma alla fine me-

ritata, per l’impegno profuso soprat-

tutto nella seconda frazione di gioco

lasciando l’amaro in bocca agli ospiti

Rioneresi e incamerando tre punti pre-

ziosissimi che valgono la quarta vitto-

ria consecutiva e la vetta della

classifica. Alla Vultur Rionero, invece,

resta il rimpianto per un punto d’oro

svanito negli ultimi secondi.

Rocco Stasi

24 22 NOVEMBRE 2011

UNA VITTORIA DA POKERArchiviata la pratica Vultur le prossime gare sono al cardiopalma

“Partita finisce quando arbi-

tro fischia”. Con questo afo-

risma il tecnico serbo

Boskov spronava fino all'ul-

timo minuto di gioco i suoi

giocatori e la partita di oggi

sembra riassumersi in questa

frase. All'ultimo respiro i

rossoblù colgono la quarta

vittoria su altrettante gare di

campionato con una inven-

zione di S.Di Senso diretta-

mente da calcio d'angolo.

Strano, ma vero. Intermina-

bile partita, giocata a ritmi

blandi nei primi quarantacin-

que minuti, ma giocata a

ritmi forsennati nella ripresa

con il portiere ospite Can-

none protagonista in più di

una circostanza. Camelia può

sorridere, non solo per avere

centrato la quarta vittoria

della sua getione e aver gua-

dagnato il passaggio alla se-

mifinali di Coppa, ma so-

prattutto per lo spirito di una

squadra che non muore mai

e , da questa sera, comanda

la classifica in coabitazione

solo con il Policoro, allun-

gando di due punti sul Real

Metaponino bloccato a Mo-

literno sullo 0-0. La squali-

fica di Santagata induce lo

stesso mister, ex della gara

avendo allenato i bianconeri

lo scorso anno, a far debut-

tare Palo in campionato,

dopo la sua ottima presta-

zione di mercoledì a Montal-

bano. A centrocampo l'unica

novità è l'inserimento di Fa-

langa al posto di Santopie-

tro, con il rientrante

Campisano a fare da chioc-

cia all'attacco potentino.

ATLETICO POTENZA - VULTUR 2-1

36'st Campisano, 48' st S.Di Senso (A) 47' st Di Francesco (V)

ATLETICO POTENZA: Tammone, Russillo, Panico, Falanga (31’ st Santopietro), Cocina, Palo, Sabato

(24’ st Coppola), Mastroberti, Campisano, Di Senso S., Di Senso P. (38’ st Palladino). A disp.: Scalda-

ferri, Brindisi S., Ciuffreda, Doino. All. Camelia

C.S. VULTUR: Cannone, Huchitu (1’ st Rondino), Stefanini, Carretta, Pizzullo, Landi, Larotonda, Pa-

lombo, Scippo, Cirillo, Di Francesco. All. Ronzulli (squalificato), sostituito da Ceruzzi.

ARBITRO: Capolupo di Matera(Mele-Grilli)

NOTE: Giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Ammoniti:Palo, Di Senso S. (A), Carretta,

Huchitu, Landi, (V) Recupero: 3’ pt, 3’ st. Spettatori circa 300, con circa una cinquantina provenienti

da Rionero.

Classifica Calcio a 5 “Serie D” Girona A Stagione 2011/2012

Nella sesta giornata di campionato, dopo il lungo digiuno di

vittorie fuori casa, arriva il primo successo stagionale in tra-

sferta per la Corporelle Potenza. A Caserta la formazione lu-

cana sale in cattedra, dà spettacolo e sconfigge per 1-3 (15-25;

26-24; 22-25; 22-25) la Volalto di coach Monfreda. Sul parquet

campano le potentine partono col piede giusto e nel primo set

travolgono le padrone di casa, colte forse un po’ di sorpresa

dall’energia di Sinisi e compagne. Un’energia nata dalla voglia

di riscatto dopo la vittoria mancata per un soffio contro la Livi e

dal bisogno di fugare ogni dubbio sulla tenuta fisica e psicolo-

gica del gruppo. Dopo lo scossone iniziale la controffensiva del

Caserta non si fa attendere. La squadra di casa si aggiudica il

secondo set con soli due punti di vantaggio sulle avversarie. Il

resto della gara vede le due formazioni darsi battaglia in un con-

fronto piacevole e nel complesso equilibrato, dove ritmo e

azione non mancano. Contro Sposito e socie mister Claps può

contare sull’apporto di una ritrovata Alessandra Piccione che si

lascia alle spalle il peggio dopo l' infortunio alla schiena dei

giorni scorsi. La presenza della schiacciatrice in campo per tutta

la durata dell’incontro dà la carica e il giusto slancio all'intero

gruppo. Il finale di gara porta la firma di Fabiana Camelia, ma-

glia numero 1della Corporelle, altro asso nella manica della

panchina potentina. Buona la prova della giovane schiacciatrice

che firma anche il match point. Con i 3 preziosi punti conqui-

stati la Corporelle si posiziona

a quota 11 in classifica e inchioda le casertane a 10. La dimo-

strazione di quanto questa squadra riesca a sorprendere

sovvertendo ogni pronostico. Se la prima squadra festeggia il

ritrovato successo, in Prima Divisione c'è un pò di amarezza

per le giovani atlete della De Gasperi, che nella prima giornata

di campionato in trasferta a Rionero cedono davanti alla supre-

mazia delle padrone di casa della New Vultur Volley.

La Corporelle Potenza travolge il Caserta

Per le lucane prima vittoria in trasferta per 1-3

PROSSIMO TURNO 12ª GIORNATA 27/11/2011

Pisticci Potenza

Tanagro Avigliano

Pietragalla Az Picerno

Metapont. Murese

Real Tolve GR Valdiano

Viggiano Policoro

Vultur Moliterno

Riposa: Atella M. V

2522 NOVEMBRE 2011

26 22 NOVEMBRE 2011

2722 NOVEMBRE 2011

28 22 NOVEMBRE 2011

2922 NOVEMBRE 2011

VOCI CHE HANNO FUTURO

I vincitori della undicesima edizione del Festival di Potenza

Daniele Falcone con la

canzone inedita

“Storia di Vita” per

la categoria Nuove Proposte;

Antonella Manniello per la

categoria Esordienti; Martina

Lamoglie per la categoria

Under 16 sono i vincitori

della undicesima edizione del

Festival di Potenza, concorso

nazionale di musica leggera.

Alla serata finale, che si è

svolta al Conservatorio di

Musica Gesualdo da Venosa

del capoluogo, presentata dal

giornalista-poeta Pierluigi

Auricchio, hanno partecipato

una ventina di concorrenti.

Per il presidente dell’Asmea

(associazione spettacolo ma-

nagement e artisti) Paolo

Fontana che ha presieduto la

giuria composta da musicisti,

registi ed operatori di spetta-

colo, compositori, in questa

edizione i protagonisti sono

stati soprattutto gli under 16

che – ha sottolineato – hanno

dato prova in generale di con-

vincenti esibizioni e buona

impronta di personalità anche

se hanno bisogno di forma-

zione adeguata. Non a caso la

novità di questa edizione del

Festival è rappresentata dalla

partnership con Music Acca-

demy Venosa che ha attri-

buito una borsa di studio a

Francesca Grassano giovanis-

sima concorrente di Trica-

rico. Come ha sottolineato il

direttore dell’Accademia di

musica di Venosa, Fabrizio

Frangione, investire nella for-

mazione di giovani talenti è

una delle missioni del mondo

dello spettacolo.

Queste le graduatorie delle

categorie: Nuove Proposte, al

secondo posto Miriam Stabile

con la canzone “T’amerò”

scritta dal musicista poten-

tino (che l’ha accompagnata

al piano) Davide D’Andrea e

al terzo Sil Novo gruppo ca-

sertano con la canzone parte-

nopea “Ball’Antò”: Esordienti: se-

conda Rossella Mafaro; Under 16:

seconda Egle Messuti e terza Fran-

cesca Grassano.

Durante lo spettacolo un riconosci-

mento è stato attribuito alla società

di volley femminile Livi Volley Po-

tenza (campionato B2) per “l’impe-

gno profuso in 15 anni a favore

della crescita sportiva, avvicinando

giovani alla pratica della pallavolo

e per aver formato giovani talenti”

e alla sezione Lilt di Potenza per

“l’impegno sociale e la crescita del

volontariato e della ricerca scientifica”.

Tra gli ospiti Eli Eli Elegibò (Elisa-

betta Zingariello) vincitrice della

fase nazionale del concorso musi-

cale “Voice of McDonalds”, il

mago-illusionista Genius, gli allievi

della scuola Dimensione Danza Gi-

selle di Potenza diretta da Marisa

Tramutola con due interpretazioni

(Silence e Vogue), i vincitori del-

l’edizione precedente del Festival

Mario Perretta, Stefano Galdi e

Dino Lorusso.

Il patron del Festival Mario Bellitti

ha sottolineato che “la qualità arti-

stica e il consenso del pubblico

sempre numeroso confer-

mano il successo dell’inizia-

tiva che è una vetrina e al

tempo stesso un’occasione

per avviare alla formazione i

giovani talenti. Il concorso

per queste caratteristiche è

riuscito ad imporsi nel pano-

rama italiano dei Festival

come ci viene riconosciuto

da organizzatori di simili

manifestazioni ed eventi,

agenti ed operatori dello

spettacolo”.

Daniele Falcone Antonella Manniello Martina Lamoglie

30 22 NOVEMBRE 2011

CÉZANNE MEDITERRANEO

Una eccezionale mostra al Palazzo Reale di Milano

In natura, tutto è modellato

secondo tre modalità fonda-

mentali: la sfera, il cono e il

cilindro. Bisogna imparare a di-

pingere queste semplicissime fi-

gure, poi si potrà fare tutto ciò

che si vuole … Il disegno e il co-

lore non sono affatto distinti tra

loro: via via che si dipinge, si di-

segna; e più il colore raggiunge

la sua armonia, più si precisa il

disegno. Ricchezza del colore e

pienezza della forma sono com-

plementari, sono anzi una cosa

sola. I contrasti e i rapporti to-

nali, ecco il segreto del disegno

o del modello. E aggiungeva:

“Bisogna essere degli artigiani

nella propria arte. Sapere a

tempo qual è il proprio metodo.

Essere pittori, insomma, con le

qualità della pittura stessa, e

servirsi di un materiale rozzo, il

più naturale possibile.” Così

Cézanne parlava della sua pit-

tura al suo allievo Emile Ber-

nard, che ha poi testimoniato:

“Più che un pittore, Cézanne

era la pittura stessa divenuta

vita. on c’era un istante in cui

egli vivesse al di fuori di essa:

era come se, tra le dita, egli te-

nesse sempre il suo pennello”.

“Cézanne. Les ateliers du

midi”: la mostra allestita nelle

sale di Palazzo Reale a Milano

vuole essere un omaggio al

grande maestro originario di

Aix-en-Provence e alla sua stra-

ordinaria e personalissima ma-

niera pittorica che, poco

compresa e molto osteggiata du-

rante la sua vita, tanta influenza

ebbe invece sugli artisti dei mo-

vimenti successivi come il Cu-

bismo e il Surrealismo. Un

grandissimo pittore, tenace e so-

litario, inventore di un linguag-

gio unico e fortemente

riconoscibile, frutto di una disci-

plina ferrea, di una eccezionale

intelligenza visiva, di un metodo

studiato e ristudiato che ha per

scopo la trasfigurazione della vi-

sione oggettiva in una pittura ar-

teau Noir, Bibémus, dove l’artista rea-

lizza moltissime sue opere. La sua è

una produzione che si divide tra l’atti-

vità en plein air o, come amava ripetere,

sur le motif, e lavori in studio, dove crea

soprattutto i ritratti o le nature morte,

ma dove in realtà spesso rielabora, rifi-

nisce, sviluppa i temi cominciati al-

l’aperto. Il tema, dunque, dell’anima

mediterranea dell’artista, che si traduce

in una più spiccata propensione per le

declinazioni luministiche e cromatiche

del midì, come il titolo della mostra

suggestivamente ci suggerisce. Il per-

corso della mostra segue la biografia

dell’artista, intrecciandone comunque

le tematiche più care e congeniali, dalle

prime opere realizzate attorno al 1860,

nel solco della tradizione artistica del-

l’epoca, passando per i magnifici e inar-

rivabili ritratti di amici, familiari, gente

comune, arrivando ai paesaggi, dap-

prima vicini agli esiti impressionisti,

monica ed essenziale. L’esposizione,

promossa dall’Assessorato alla Cultura

Comune di Milano e prodotta da Pa-

lazzo Reale e Skira, che ha curato ogni

aspetto della progettazione e organizza-

zione della mostra (oltre al catalogo e

alla pubblicazione di ben altri quattro

libri), e curata da Rudy Chiappini con

la collaborazione di Denis Coutagne,

propone una splendida selezione di

quaranta dipinti provenienti da grandi

musei internazionali, primo fra tutti il

Musée d’Orsay, cui si deve un fonda-

mentale contributo per la realizzazione

di questo straordinario evento esposi-

tivo. Il tema centrale dell’esposizione

riguarda l’attività di Cézanne in Pro-

venza, con perno ad Aix e nei celebri

atélier - a cominciare da quello di Jas

de Bouffan, la casa di campagna pa-

terna, e poi Lauves e quello degli ultimi

anni, ma anche i luoghi a lui cari come

l’Estaque, Gardanne, Bellevue, Châ-

poi superati in una visione più

concreta e formalmente defi-

nita, incontrando le celebri na-

ture morte, dove il maestro

porta all’estremo la sua ricerca

di essenzialità e la sintesi tra co-

lore e volume, sino agli ultimi

straordinari dipinti degli inizi

del Novecento. La mostra inizia

dunque con il celebre Portrait

de l’artiste del 1875; seguono i

bellissimi dipinti murali Les

quatre saisons, eseguiti da Cé-

zanne per la casa paterna tra il

1860 e il 1861: prove pittoriche

già di grande qualità, dove sono

presenti echi della tradizione

classica francese. Si entra

quindi nel vivo della mostra con

i soggetti narrativi che Cézanne

sceglie di dipingere dal 1870 e

cioè quando lascia sempre più

spesso Parigi per la Provenza:

qui adotta lo stile en plein air

suggeritogli dall’amico Pis-

sarro, schiarisce i colori, cer-

cando di renderne più ricche le

tonalità. E veniamo ai ritratti,

che rivelano una cifra stilistica

del tutto originale e personalis-

sima: in mostra troviamo il po-

tente Portrait d’Henry Gasquet,

panettiere e amico di infanzia di

Cézanne, padre del poeta, cri-

tico d’arte e autore della prima

biografia del maestro, pubbli-

cata nel 1921, che ha rivelato

particolari inediti sulla vita

dell’artista. Per arrivare infine

alle splendide nature morte,

davvero irripetibili nelle forme,

nei colori, nelle composizioni,

indagate nei minimi particolari,

realizzate sia ad olio che con

splendidi quanto delicati acque-

relli. La parte finale della mo-

stra è una sequenza spettacolare

con gli ultimi lavori dei primi

anni del Novecento, tra cui

Moulin sur une riviére, Le mont

Sainte-Victoire vue des Lauves

e le straordinarie tele Paysan

assis e Le jardinier Vallier.

Paolo Sasso

La table de cuisine, 1888

Portrait de l'oncle

Dominique, 1866

Ritratto

di Henri Gasquet, 1896

Pianeta

Sogni

3122 NOVEMBRE 2011

GNOCCHETTI AI TOTANETTI E PESTO

Ingredienti per 4 persone

500gr. di gnocchetti freschi, 8 totanetti freschi, 8 pomodo-

rini ciliegia, 4 cucchiai di pesto , 1/2 cipolla, 2 spicchi di

aglio, vino bianco qb, olio, sale, peperoncino

Procedimento:

- Lavare i totanetti, pulirli,tagliarli a pezzetti e a rondelle.

- Tagliare finemente la cipolla e farla soffriggere con

l'aglio.

-Tagliare i pomodorini a pezzetti e aggiungerli al soffritto

(cuocendo per 2-3 minuti).

- Aggiungere i totanetti e far saltare a fuoco medio/alto

per 2 minuti (aggiungendo un pò di vino bianco).

- Aggiungere il pesto, dare una mescolata,salare e ag-

giungere poco peperoncino ,30 secondi di cottura e to-

gliere dal fuoco.

- A questo punto cuocere in abbondante acqua salata gli

gnocchetti (o qualsiasi altra pasta a piacere) e condirli.

......Buon appetito!

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Le ricette di Sandra Savino

I pacchetti possono essere di diverso tipo, non ho capito bene quale, ad ogni modo ti elenco una serie

di significati a cominciare dal pacchetto di denari: beni contestati, di sigarette: proposte vacillanti, di

tabacco: provvedimenti da prendere, di lettere: accordo raggiunto, di carte: suggerimenti utili, di cam-

pioni: prove da superare, di caramelle: rapporti difficili, di fiammiferi: istinti impulsivi, azionario: im-

prese rischiose, postale: fiducia mal ripagata, raccomandato: insidia nascosta, riceverlo: delusione,

spedirlo: notizie in arrivo, perderlo: raggiungimento di una meta, trovarlo: novita' sgradite.

Quando sogno mi capita spesso di avere a che fare

con i pacchetti, farli, disfarli impacchettarli e e tan-

t’altro che vuol dire tutto questo? Attendo una ri-

sposta immediata , la prego non mi faccia stare

con l’ansia…

Giovanna B. Potenza