Malaterra 22_11_2011
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Salta l’azzeramento
previsto della giunta
regionale e il tutto
viene spostato a Natale.
Vito De Filippo, quindi, è
ancora in piedi con la
giunta di ‘centro – tecnico
– femminile’, e affila le
armi prima di varare – se
lo vorrà – le nuova giunta
di centro sinistra. Il polpet-
tone del PD, SEL, API, Po-
polari Uniti, UDC, IDV,
PSI, PRC e PDCI è sotto
cottura, per cui prima o poi
il povero De Filippo dovrà
iniziare a tagliarlo, per di-
stribuire le fette avvelenate
da odio, rancori, vendette e
chi più ne ha più ne metta.
Vito De Filippo, incazzato
più che mai, può quindi re-
spirare per più di un mese,
ma dopo dovrà affrontare il
diavolo con le corna. Cosa
ne verrà fuori, solo Dio lo
sa. Noi invece sappiamo
che nascerà in un momento
storico in cui – come dice
Pietro Simonetti –
Anno I numero 2 - 22 Novembre 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 24874 Direttore responsabile: Antonio Savino
ZOMBIE
DI CENTROSINISTRA
A volte il vincitore
é semplicemente
un sognatore che
non ha mai mollato
Jim Morrison
Esiste un tradizionale dualismo
– scriveva qualcuno anni fa –
tra la classicità della politica
e la modernità, tra politica conserva-
trice e politica riformista, e vi è la
convinzione che il sub-strato di que-
sta sia ancora dato e venga garantito
anche dalle grandi dualità tra politica
ed etica, tra politica e società, tra po-
litica e Stato, tra il politico e l’impo-
litico, tra politica come pragmatismo
e politica come arte, tra politica mi-
litante e politica ideale, tra osserva-
zione realistica del comportamento e
attività di gestione, quindi tra politica
come “servizio” e politica come avi-
dità, opportunismo e brama di potere,
quindi antipolitica.Ritengo che in Ita-
lia la politica non potrà permettersi
più alcun “lusso”, nel senso che non
potrà più operare come negli anni
trascorsi, pena la sua definitiva
scomparsa. Sono agli antipodi le sue
caratteristiche antiche o più recenti
rispetto al concetto di potere cui la
politica, come forma di attività
umana e civile, è inscindibilmente
connessa, in un doveroso rispetto di
quell’altro concetto che, fin dall’an-
tica Grecia, viene regolarmente vio-
lato
UNA LEZIONE
POLITICA
PERLINE
Da oggi Malaterra
è on line clicca su
radiostudioweb e
sfoglia il giornale.
Malaterra uscirà in
edizione cartacea
una volta al mese.
TempiettoTempiettosfregiatosfregiato
Continua a pagina 4
Saro Zappacosta
Continua a pagina 5
Lucio Tufano
Lasciamo
in pace
i giovani
precari
Di Palma pagina 22
Una città
che somiglia
sempre di più
a Napoli
Albini pagina 12
Voci nuove
all’undicesimo
Festival
di Potenza
Pagina 29
a pagina 2
12 22 NOVEMBRE 2011
Tregua come parola d'ordine. Si dovrebbero de-
porre le armi del conflitto "sine die" (per il cen-
trosinistra), "a orologeria" (centrodestra, dipietristi
e vendoliani) con la Lega controcorrente e famelica
di urne. Questo negli intenti. �ella sostanza, invece,
tutti pronti a dissotterrare lo scalpo alla prima occa-
sione. Il governo Monti-tecnico quanto si vuole, ma comunque non frutto di re-
sponso popolare - passerà comunque sotto le Forche Caudine. Dal tipico sorriso
smagliante di Berlusconi, ventiquatt'ore dopo il passaggio di consegne -con tanto
di campanello- si leggeva qualcosa di completamente diverso. A trentadue denti
ha mandato a dire che il neo premier andrà avanti sempre e solo se lo vorrà la
maggioranza uscente. Insomma, si deciderà di volta in volta. Decreto per decreto.
Stesso aplomb, anche se trincerato, da Bersani e seguito. Quanto si toccano i
singoli punti programmatici, il tavolo salta. Da qualsiasi angola.zione Il patto
di non belligeranza si frantuma al primo scossone. Questo del professor Monti
non ha niente a che vedere con una coalizione
di unità nazionale. Si sbandiera un'emergenza
quando in realtà di un'alternativa pronta sul
piatto neanche l'ombra. Berlusconi non aveva più
i numeri per proseguire il suo cammino fino alla
scadenza naturale. Troppi ostacoli. Troppi errori.
Troppi passi falsi. Il Pdl è anch'esso una matassa sfilacciata. Il neosegretario Al-
fano dovrà fare alta ingegneria in vista del prossimo congresso. Ma l'uscita di
scena del Cavaliere segnala debolezza e subalternità coi dirimpettai franco-te-
deschi. Monti ha tutta la voglia di rifare il look al nostro Paese non più al passo
con i tempi. Lacrime, sangue, e sforbiciate varie (speriamo), occorre rimettere a
posto gli ingranaggi dell'eurozona, fuori binario da sempre. Percorso meno im-
pervio se si mostreranno gli attributi. Subito.
SineLinea
Nicola Melfi
TREGUA
Governo Monti
Il sabato sera a Potenza è roba
da vandali. Il bastone pastorale
del tempietto del santo protet-
tore in piazza Matteotti viene pro-
fanato da ragazzi selvaggi. San
Gerardo (di marmo) fa una brutta
fine, la statua di san Gerardo non
ha più il bastone pastorale tra le
braccia. Il sacrilegio si è compiuto
forse in pochi attimi. Subito dopo
i resti hanno preso il volo da sopra
il muraglione cadendo sull’ultimo
tratto di via del Popolo
L’episodio è di una gravità inau-
dita. Un gesto gravissimo che non
resta il solo, si tratta, infatti, dell’en-
nesimo sfregio al tempietto del
santo patrono il quale ormai è ri-
masto indifeso e si sarà messo
l’anima in pace dando per scontato
che dai suoi protetti non si può
aspettare a lungo troppa grazia e
troppi riguardi. Al contrario siamo
certi che preferirebbe essere di-
menticato per buona parte del-
l’anno e lasciato in pace almeno
nelle notti di movida potentina.
Il secondo motivo è ben più grave
e riguarda l’incolumità pubblica.
Lanciare dal parapetto il bastone
pastorale in ferro battuto, assieme
ad alcuni vasi ornamentali dello
stesso tempietto, è un gesto incivile
e pericolosissimo per chi, malau-
guratamente anche a tarda notte
preferisce bighellonare per la città
durante le ore piccole. Ma qual è
la storia del tempio di San Gerardo
e della statua del patrono? La sta-
tua del protettore della città venne
realizzata nel 1866 dallo scultore
Antonio Busciolano.
ATTO VANDALICO
PARLAMENTO DECISIVO Monti parlando con i suoi ministri ha sottolineato che il Parlamento è «il luogo decisivo perun rafforzato impegno nazionale in grado di dare risposte certe all’attuale emergenza». E ha poi anticipato quali sarannoi contenuti degli incontri internazionali che lo vedranno impegnato in settimana, martedì a Bruxelles dove sono previstifaccia a faccia con il presidente della Ue, José Luis Barroso, e con quello del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy; egiovedì a Strasburgo con il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Con Sarkozy eMerkel, in particolare, Monti vuole discutere «linee che possano trovare efficace condivisione e attuazione da parte degliStati membri, al fine di assicurare la stabilità della zona euro». «MISURE IN TEMPI BREVI» - Il presidente del Consiglioha anche ribadito la volontà di intervenire «nei termini più brevi» alla «definizione di misure specifiche» per realizzareun'azione anti-crisi in linea con il programma presentato in Parlamento. Nel Cdm si è pure affrontato il delicato nododelle nomine dei sottosegretari, tema su cui si sta giocando un braccio di ferro tra le forze politiche, e sono stati discussipossibili criteri di scelta e di nomina, anche se ancora nulla è trapelato sulle intenzioni del capo dell'esecutivo.
La stanza del direttore
Beni e Attività Culturali
Ministro Lorenzo Ornaghi
Istruzione, Università e Ricerca
Ministro Francesco Profumo
Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Ministro Corrado Clini
SaluteMinistro Renato Balduzzi
Lavoro, Politiche Sociali
e Pari OpportunitàMinistro Elsa Fornero
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Ministro Mario CataniaSviluppo Economico,
Infrastrutture e Trasporti
Ministro Corrado Passera
Presidente del Consiglio dei Ministri
Economia e Finanze
Ministro Mario Monti
GiustiziaMinistro Paola Severino
InternoMinistro Anna Maria Cancellieri
Cooperazione Internazionale e Integrazione
Ministro Andrea Riccardi
Segretario del Consiglio dei Ministri
Antonio Catricalà,
Politiche europee
Ministro Enzo Moavero Milanesi
Coesione Territoriale
Ministro Fabrizio Barca
Turismo e SportMinistro Piero Gnudi
Rapporti con il Parlamento
Ministro Piero Giarda
Direttore Responsabile:A�TO�IO SAVI�O
Direttore Politico: SARO ZAPPACOSTA
,Redattori
AG�ESE ALBI�I, LUCA ARLOTTO,
DA�ILO CHIARADIA, , SERE�A DA�ESE,
MICHELA DI PALMA, FABRIZIO FIORI�I
SIMO�A MARGA�ELLA, LOREDA�A ROMA�ELLI,
GIUSI SA�TOPIETRO
Impaginazione &Grafica FRA�CESCO PIETRO FALOTICO
Stampa Martano Editrice Modugno (BA)
Reg. Trib. Potenza �°420 del 06 10 2011
Editore: ASD POTE�ZA EQUITAZIO�E
Direttore EditorialeA�TO�ELLA PRESTA CIRIGLIA�O
Direzione MarketingGIA��I PE��A
tel. 0971 24874Cell. 349 5774427
322 NOVEMBRE 2011
LA SFIDA DELLA PEDIATRIA
In Basilicata si è chiuso il convegno sul futuro della salute in età infantile
La sfida della pediatria
del futuro è quella di
promuovere, in età in-
fantile, la salute dell’adulto.
Una pediatria universalistica
comporta il cambio di me-
todo di lavoro: devono na-
scere sul territorio le unità
pediatriche, si devono conso-
lidare le reti orizzontali tra
gli ospedali per le presta-
zioni e le reti verticali tra il
sistema regionale e i centri
di eccellenza nazionali come
il Bambin Gesù di Roma.
E’ quanto ha affermato il pre-
sidente della Società Italiana
di Pediatria, Alberto Gio-
vanni Ugazio, intervenendo
nell’Auditorium dell’ospe-
dale San Carlo di Potenza ad
un convegno, dedicato al fu-
turo della pediatria e alle fasi
di attuazione del Centro Pe-
diatrico Bambino Gesù Basi-
licata. Ai lavori sono
intervenuti, tra gli altri, il di-
rettore generale del San
Carlo - Andrea Des Dorides,
Michele Salata dell’Ospedale
Pediatrico Bambino Gesù,
pediatri e responsabili dei
servizi di pediatria in Basili-
cata.
“Il professor Ugazio – ha
detto l’assessore Martorano
concludendo il convegno
promosso dal Dipartimento
Salute della Regione- ci ha con-
cesso di discutere di pediatria ad
alti livelli. Il tema dell’integrazione
tra ospedale e territorio – ha detto
ancora Martorano - attraversa oriz-
zontalmente tutto il sistema sanita-
rio e in questo momento ci stiamo
concentrando su uno sforzo di rior-
ganizzazione che migliori gli at-
tuali modelli assistenziali.
Il progetto Bambin Gesù Basilicata
– ha osservato Martorano – nasce
da due presupposti. Il primo di tipo
politico: quello di mettere al centro
delle politiche sanitarie regionali il
bambino. Si tratta di una scelta
strategica del governo regionale
che non si esaurisce nella relazione
che stiamo avviando con il Bambin
Gesù, ma che si ramifica anche con
altre attività come quella sulla neu-
ropsichiatria infantile che attue-
remo in collaborazione con
l’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Il secondo presupposto – ha spie-
gato Martorano- è invece di tipo
strategico assistenziale. I numeri
della Basilicata non consentano la
strutturazione di un sistema pedia-
trico regionale evoluto. Per questo
motivo abbiamo deciso di lanciare
questa grande sfida di tipo sanitario
assistenziale che passa attraverso la
relazione con il Bambin Gesù di
Roma. Queste relazioni – ha osser-
vato l’assessore - nella fase iniziale
possono creare più criticità che op-
portunità. Il nostro compito è ora
quello di far comprendere e condi-
videre un progetto che verta sulla
trasformazione della nostra attuale
rete di pediatria mettendola nelle
condizioni di avere una relazione
virtuosa con il Bambin Gesù. Ap-
prezzo i contributi critici sullo stato
dell’arte della nostra pediatria – ha
detto Martorano – essi disvelano
quanto sia necessario cambiare. Ca-
renza medici, relazione ospedale –
territorio, elevazione professionale,
sono le sfide che ci atten-
dono. Un sistema capace di
assicurare la continuità assi-
stenziale non deve poggiare
solo sulla buona volontà dei
pediatri, per questo faremo
tesoro delle criticità che in
questa fase stanno emer-
gendo. Questa relazione
strategica con il Bambin
Gesù rappresenta una grande
opportunità – ha osservato
Martorano. Essa ci mette
nelle condizioni di fare una
verifica sulla pediatria nella
nostra regione. Ora il testi-
mone del progetto passa
simbolicamente dal governo
regionale nelle mani di chi è
chiamato ad attuarlo: dire-
zioni strategiche, medici,
Ordini professionali. Gen-
naio 2012, la data fissata per
l’avvio del progetto si avvi-
cina. C’è ancora molto da la-
vorare ma sono convinto –
ha concluso l’assessore alla
Salute- che abbiamo posto le
giuste basi perché la pedia-
tria di Basilicata possa es-
sere presto considerata una
eccellenza a livello nazio-
nale e un riferimento certo
anche per le regioni limi-
trofe”.
“La realtà si incarica di pre-
sentare il canto dal mancato
controllo su alcuni punti deli-
cati del sistema dei rifiuti, dei
traffici societari compresi e
dalle tariffe di smaltimento da
capogiro che arricchiscono i
signori delle discariche e gli
apparati laterali impegnati
anche nelle energie alterna-
tive, inquinatori, pseudo im-
prenditori uniti nella gestione
che in questo momento non
vanno a funghi, come dice Ber-
sani, ma si dedicano a tutt’al-
tro.”.
Cosa intenda in questo “tutt’al-
tro” l’ex sindacalista di ferro
della CGIL ce lo lascia solo in-
tendere, perché il “malignone”
subito si chiede: “Soluzione
giudiziaria, politica o tec-
nica?”. Mentre voi tentate di
intuire cosa si nasconde dietro
l’ interrogativo posto da Pietro
Simonetti, cosiddetto “il Terri-
4 22 NOVEMBRE 2011
ZOMBIE DI CENTRO-SINISTRA
Alla Regione è morto e sepolto: si pensi ad altro
centro sinistra coloro che ancora la
rendono vitale, perché le lotte inte-
stine sono ormai all’ordine del
giorno. Gigi Scaglione, dei Popolari
Uniti, ha messo addirittura in dubbio
la “validità” del vertice di maggio-
ranza di mercoledì 16, affermando
“Ma di quale verifica politica stiamo
parlando? Può mai essere seria una
verifica politica, se nella giunta re-
gionale oggetto di analisi siedono
ben tre segretari politici di partiti
della coalizione e tra essi un segreta-
rio che non si è nemmeno presentato
alle elezioni. Può esserci verifica se i
verificatori dovranno certificare se
stessi?”. Chi risponde agli interroga-
tivi di Gigi Scaglione? Certamente il
consigliere dell’Italia dei Valori, Ni-
cola Benedetto, che con una semplice
dichiarazione affossa il tentativo di
riesumare il centro sinistra, con que-
ste parole: “Il tavolo del direttorio dei
segretari regionali del centrosinistra,
specie in riferimento alla nota sgram-
maticata diffusa e scritta nel politi-
chese anni sessanta, nel metodo, nel
merito e nei tempi individuati per su-
perare la crisi, che è soprattutto in-
terna al PD, si è dimostrato
“inadeguato”.
bile”, a noi non resta che affermare
che in questa nostra “malaterra” lu-
cana, invece di andare avanti – nel-
l’arcipelago politico – si torna
indietro. In Lucania, infatti, non si rie-
sce a comprendere che la storia è fatta
per guardare avanti, e che quello che
è stato fatto indietro deve servire solo
come insegnamento. Vogliamo sem-
plicemente dire che è antistorico e da
infantilismo politico trovarci improv-
visamente dinanzi ad una giunta di
centrosinistra alla Regione Basilicata.
Se ciò dovesse accadere significa che
ormai ci troviamo dinanzi ad una
classe dirigente asfittica, senza idee,
senza intuito politico, senza fantasia
politica: è come se ci trovassimo,
oggi, dinanzi ad un ballo da zombi
politici, perché è evidente che se una
formula politica è fallita e di conse-
guenza è morta, a nulla vale tentare
disperatamente di darle fiato, poiché
i suoi polmoni sono impregnati di
mala politica e mail affari. Formula
politica fallita, in cui sono pochi nel
Per l’appunto, zombi viventi
della politica lucana. Non solo
questo, inoltre, perché c’è da
ricordare, a chi vuole avare la
memoria corta, che il consi-
gliere regionale dell’API,
Alessandro Singetta, secondo
indiscrezioni viene dato in
rotta di collisione col proprio
Segretario Regionale Vilma
Mazzocco.
Il tutto, senza parlare in questo
articolo del Partito Democra-
tico, dove scorrono lacrime e
sangue, per l’odio che divide
ormai gli ex comunisti dagli
ex democratici. Se questa è
una coalizione capace di sal-
vare la Lucania, amici lettori,
ditecelo voi. Noi non ci cre-
diamo affatto e pertanto di-
ciamo: Presidente De Filippo,
vogliamo il nuovo; se non è
possibile averlo, viva le dimis-
sioni.
segue dalla prima
Vito De Filippo
Nicola Benedetto
Scaglione Luigi
Pietro Simonetti
Alessandro Singetta
La letteratura dell'antipoliticané è colma, si tratta di delfini,di pupilli, di comparielli o fi-gliocci, …Anche se dall’età classica alMedioevo e al Rinascimentosi sono susseguiti i méntori, ipe-dagoghi, i consiglieri, avolte fraudolenti, certi rapportisi sono sempre consolidati eincan-creniti con il passaredelle epoche e con il disfaci-mento delle democrazie socia-liste e liberali. Ora ci preme prendere in os-servazione il nostro meridionee la nostra Basilicata, questasorta di "delfinato di Lilliput",per capire quale involuzioneabbiano subito "la sindrome diBruto", il cavallo di Caligola,portato al Senato, i laboratoridi Frankenstein, nei qualiperso-naggi allucinanti, co-struiti per la bisogna, servonoa fare da megafono ossequiosoed ubbi-diente al padrone. Padroni che hanno inventatola loro creatura, cieca esecu-trice della loro volontà e cheserviva a rappresentarli neldiabolico metodo della "ubi-quità", ed anche perché idee eproclami trovassero più ampiadiffusione. Vicende che hanno caratteriz-zato rapporti di viscerale fe-deltà e fiducia, a dispetto dellea-spettative dei più, a dannodella abnegazione della causa,deludendo la militanza più at-tenta del partito o del movi-mento. Vada per il "portaborse" che,con assidua o remissiva sud-dittanza, si assoggetta al servi-zio cui è preposto, vada per il"portavoce", una qualificaprofessionale, vada per ogniforma di "escalation" cui sipredispone o è sollecitato il fi-dato collaboratore del partitoperché ne dilati la personalità,ne assicuri la presenza, ne ga-rantisca l'impegno e la fedeltà
Quali in sostanza le sindromi di unaclasse dirigente che ha caratteristicheormai indelebili di mediocritas totali-taria, per connotazioni ormai notecome l’avidità e l’ingordigia, l’arrivi-smo e il familismo (il meglio per mee per la famiglia) la clientela eletto-rale e le rendite di carica e di vitalizio.Tutto contribuisce a fare delle assem-blee istituzionali, organismi tendential consociativi-smo e alla corpora-zione, al punto da estinguere ogni dif-ferenza tra maggioranza e minoranzagrazie all’unanimità dei vantaggi edei privilegi acquisiti o da acquisire.Ci sembra di cogliere il nesso oscurotra "mediocritas totalitaria" e "fasci-smo comportamentale", tra le banalitàdel paternalismo e dell’ipocrisia, lagestione impenitente ed imperterritadel potere ed il sarcasmo che se nededuce. È un dovere da compiere,quello di approfondire ogni sregola-tezza ed ogni vicenda che riguardanol'illecito arricchimento ormai dive-nuto linfa portante di un potere per-petuo, solido o in frammenti. Ebbene se usiamo la parola "fasci-smo", lo facciamo non per indicare ilFascismo storico od i fascismi mili-tari e politici delle dittature che hannoafflitto il mondo, e, senza che – “in-telligenti pauca” - con essa si vogliaequivocare o depistare il discorsodalle "dolenti note" della condizioneitaliana e meridionale della politica.Piuttosto vogliamo, secondo i più mo-derni e recenti significati che la parola"fascismo" contiene, raffigurare conessa il vizio o il vuoto della democra-zia, l'abuso del potere, il vizio dellavolontà democratica, la conserva-zione patologica di potere; insommacosì riassumendo i peccati mortali edi vizi capitali della politica. Si sa come le storie della politica, mapiù di questa, le storie del potere sisiano avvalse di rapporti ombelicalitra notabilato e gregariato, d’inteseprivilegiate nelle quali s’instaura, adanno degli altri, iscritti a un partitoo componenti di un organismo, unacondizione di per-manente protezioneda parte di un leader, di un dirigenteo di un “onorevole” nel confronti diun solo gregario, o di pochi affiliati.
522 NOVEMBRE 2011
LA “MEDIOCRITAS TOTALITARIA”
E LE SUE SINDROMI Didattica della politica (ennesima lezione)
e che ora non può esserlo piùsenza precipitare nel peggiorecaos tra tirannide, genocidio eterrorismo, la democraziacome sinonimo di libertà e dieducazione civile.È in questo che il concetto didemocrazia e l’amore di libertàdevono vivere ed alimentarsinella politica e sono persegui-bili con la cultura della laicità,nel rispetto delle militanze edelle opinioni, nella convi-venza tra organi separati delpotere e nel controllo assiduodelle assemblee istituzionali suquesti ultimi.È, per questo che, la polis dacui proviene la politica, conti-nua a essere la radice genealo-gica della laicità. Il chiesismo,l’ortodossia, il dogmatismohanno inflitto ed infliggono,oggi più che mai, alla societàumana sofferenze indicibili etragiche angustie, speciequando il fondamentalismogetta il suo braccio armatocontro l’umanità inerme. Ma lalaicità in questi ultimi anni hasubito motevoli battute di arre-sto, a ragione dell’innaturaleconnubio tra democristiani ecomunisti o post-comunisti chepur soffrono di chiare nostalgieconfusionarie e di nevrosi pro-testatarie. Il cattocomunismo èstato l’alterazione delle dueprofessioni confessionali. Ecco
perché ciò che temevamo si è pur-troppo verificato nella nostra città enella nostra regione con la democri-stianizzazione anche della Casa dellaLibertà, e quel tanto di laicità, quel re-spiro che Berlusconi faceva intenderedi voler imprimere con i socialisti, iliberali, i repubblicani, è fallita.Dunque, laicità, come vigore nellalotta politica, come culto della libertà,come opposizione ferma contro leipocrisie del buonismo. Laicità comecapacità riformista, come etica, tes-suto dialettico in grado di porre finealle macchinose manovre dei furbi, alsopruso e alla arroganza, capace diporre alla gogna chi approfitta ed haapprofittato della cosa pubbli-ca.Laicità ancora, come fronte controogni forma di fascismo, quel fascismodi compor-tamento o temperamentaleche ha ridotto la politica ad alveo,ambiente, sentina per il privilegio, ilpadrinato, ove non vi è il rispettodelle regole, della persona singola edegli interessi generali.La democrazia quando funziona puòfornire il farmaco necessario e oppor-tuno.Vi è una teoria del fascismo stri-sciante, alimentato dall’adulazionecortigiana, dalle ebbrez-ze del potere,dalle acclamazioni della folla, dalconsenso quando è assoluto, dalle cir-costanze, che contribuiscono a tra-sformare un individuo in carisma, mapiù che altro dalla posizione acquisitaper le indennità che si percepiscono eper il conseguente stato di benessere,per una strana forza gravitazionale.Così i sobri, i parsimoniosi e i filo-sofi, sono sempre in minoranza, anzispesso s’indispettiscono le masse.La scarsa o assente filosofia dei do-veri, pone la democrazia in un comaperenne.Il senso civico? Quello dei diritti eanche degli abusi è predominante,l’amicalismo amorale che rafforzal’autorefenzialità, impedisce la demo-crazia interna nei partiti e nei precariam-bienti della politica, blocca la for-mazione di quadri dirigenti, ostruiscei canali del dibattito, impedisce difatto ogni processo di alternativa o disuccessione.
segue dalla prima
continua a pagina 6
6 22 NOVEMBRE 2011
HA RAGIONE SILVIO: “RADDOPPIARE”
Riflessioni in libertà
Ipoteri forti ed il battage me-diatico della sinistra aiutatidalla crisi finanziaria globale
hanno fatto propendere SilvioBerlusconi per le dimissioni.Quello che non è stato possibileottenere democraticamente èstato ottenuto con le pressionispeculative della finanza.È da dire che Bersani la MagaMagò dei comunisti e i fantasticitre: Casini, Fini, Rutelli, hannotambureggiato a più non possosui media di parte aiutati in ciòdai giornalisti di sinistra di cui èpiena la Rai al fine di creare ten-sioni ed ansie nella opinione pub-blica e condizionare ilrandagismo parlamentare fino afar rischiare la mancanza dellamaggioranza che in verità non siè mai appalesata in nessuna delledue aule parlamentari. Vedremoora che sapranno concludere iProfessori ai quali ha già offertoil suo aiuto la sinistra attraverso
vertici politici che non dovranno essereperciò distratti da impegni elettivi.È quanto mai necessario quindi che gliuomini di centro destra decidano cosafare del loro futuro politico e sociale per-ché è certo che vi è un sodalizio coesoteso a non modificare gli equilibri politiciper consentire a ex banchieri ed ex por-taborse attraverso il controllo del con-senso, sia dalla maggioranza siadall’opposizione, di attingere a pienemani dalle risorse del territorio e da ogniattività economica che da esso promana:dal petrolio all’acqua, dal gas ai fanghipetroliferi, dai finanziamenti pubblicialle discariche per una continua, artataemergenza rifiuti al solo fine di accumu-lare ricchezze personali.Per tali obiettivi ambiziosi ci vogliono gliuomini adeguati, non certo quelli che pertre lustri hanno partecipato alle merendedella sinistra vuoi per la provenienzadalla stessa esperienza politica, vuoi perla provenienza dallo stesso territorio,vuoi per accordi scientemente conclusial fine della formazione di un vero e pro-
l’appunto fatto recapitare da EnricoLetta a Mario Monti, su incarico diBersani, offrendosi di fornire i nomi-nativi dei viceministri e dei sottosegre-tari come a dire: tolto l’incomodoBerlusconi vediamo se ci si può intru-folare nell’Esecutivo attraverso la co-pertura dei “tecnici”. Sul frontepolitico lucano, bisognerà sostituire ilpartito non partito con il radicamentosul territorio al fine di raccogliere tuttele istanze e formulare un progetto po-litico che dichiari la capacità di pro-porsi come vera alternativa di governolocale. Solo così si potrà invertire ilcontinuo declino di consensi che dacirca dieci anni caratterizza il centrodestra lucano. La proposta politicaperò dovrà andare di pari passo conl’esclusione del familismo, del nepoti-smo e del consociativismo che ha sem-pre caratterizzato la dirigenza delcentro destra si dovrà aprire al nuovocorso fatto di decisioni partecipate, di-battito nelle sedi preposte e non nellesegrete stanze, costante presenza dei
prio comitato di affari trasver-sale che copre ogni settore dellasocietà e della economia Lu-cana.C’è da augurarsi che ci sianoancora dei lucidi folli disposti adimpegnarsi nell’agone politicoper gli interessi generali econo-mici e sociali della comunità lu-cana almeno fino a quando inumeri consentiranno alla Basi-licata di non essere commissa-riata come recentemente si èverificato con i pugliesi i quali sisono sentiti autorizzati a disporredelle nostre risorse e dei nostriterritori per l’utilità della loroeconomia.Ma, d’altronde da acquedottoPugliese in poi passando perl’ente Sviluppo e l’ente Irriga-zione non sono decenni che i cu-gini pugliesi gratuitamente oquasi governano la nostra ri-sorsa idrica ??
al programma elettorale. Questi i fenomeni che da secolihanno segnato il processo di de-mocrazia degenerata, il ne-poti-smo dei Borgia e dei Farnese, dei"generismi" come quello di Cianoe Mussolini … delle saghe dina-stiche e delle famiglie despote diun territorio o di un partito … ditutti coloro che nella storia si sonoavvalsi di individui più docili, piùutili e più adulatori, più vicini percoabi-tazione, assuefazione e di-sponibilità o subordinazionepiena, simpatia, sentimenti ed af-fettazione del soggetto più piccolonei riguardi del soggetto domi-nante, dal quale ottenere vantaggi,favori, carriera, collocazione piùagevole. Costoro primeggiano percorrispondenza e affinità di carat-tere,, di cieca fiducia, di mobilita-zione e dedizione gregaria. Tra gliesemplari di animali politici chevanno per la maggiore, vi si ri-scontra il mammifero marsupiale
appartenente al genere cangurodella famiglia dei macropodidi, osaltatori; si riconoscono molti sot-togeneri di canguri, tra cui: i can-guri delle montagne o petrogali, icanguri arboricoli, o dendrolaghi,e i canguri ratti o potori.mL'ana-logia del canguro riguarda un tipodi clonazione che di solito si veri-fica nei partiti; in quei partitisenza etica e senza alcuna demo-crazia interna. È caratteristica diquesto il pro-cedere per salti da unposto all'altro, e sempre con ilmarsupio occupato dal cangurino.Dal marsupio sono usciti tutti,tutti quelli che naturalmentehanno ottenuto successo, giac-chéhanno incontrato il loro canguroche, considerata la loro fedeltà, haaperto loro la tasca del marsupio elì ha portati, di grado in grado, inogni balzo di potere. Quello del marsupio è un feno-meno tipicamente italiano, anzimeridionale, caratterizzato da una
dote precipua che la mentalità cor-rente della gente scambia per virtùo savoir faire. Invece si sa bene,da parte degli addetti ai lavori, chesi tratta di scaltrezza e "leccaculi-smo", un’ideologia molto in vogadalle nostre parti. Perciò vi sonoquelli che, rispetto alla gran partedella militanza di un partito o diun movimento, riescono a essere ipiù gratificati, per incarichiesterni, di fiducia e istituzionali,sulla base dei rapporti di confi-denziale e lunga amicizia con ilgrande canguro. Come corre ilcanguro, così, corre il cangurino.Inoltre sono da annoverare fra lesindromi del vecchio modo di farepolitica le demagogie soft propriedel doroteismo, che perseveranotra manifestazioni confidenziali ebuone ma-niere. Non mancano isaluti affettuosi e l’anagrafe mne-monica dei nomi propri. Vi èanche da annotare l’egoforzismo,come politica del petto e frenesia
elettorale, che caratterizzò unacerta militanza e la carica di op-portunismo nel primo impatto conForza Italia. Ancora un vizio èquello del vecchio e anche nobile“trasformismo”, divenuto ormai“trasversalismo” o “mobilitazioneinamovibile”, nel senso che, purcambiando posizione politica oseggiola, non mutano l’appannag-gio, l’indennità o i vantaggi. Ilvecchio trasformismo comportavaper lo meno la fatica di ripudiareun’ideologia e di spiegare quellaacquisita. Le terapie opportunenon sono state ancora inventate,non varranno i tecnici con la man-naia fiscale a far mutare le abitu-dini inveterate. Occorrerà unasorta di “rivoluzione culturale” daparte dei giovani, senza giovanili-smo come ondata nevrotica, bensì,mediante una accurata metamor-fosi della politica, con la guidapensosa dei saggi.
segue da pagina 5
Lucio Tufano
722 NOVEMBRE 2011
10, 100 1000 GIANNI LETTA
Dramma nella famiglia
Letta, a Roma. Gianni,
ex Sottosegretario di
Stato, ed Enrico, Vicesegretario
del PD hanno dato vita ad una
spiacevole vicenda, che ha la-
sciato il mondo politico esterre-
fatto. Non certamente per colpa
dello zio Gianni, che invero ha di-
mostrato di avere stoffa e statura
politica, a differenza del nipote
Enrico. Il nostro folletto da par
suo, ha stigmatizzato il comporta-
mento dell’ipocrita Enrico e del
suo partito, per cui non mette
conto riparlarne. Ci preme invece
mettere in evidenza il valore
umano e politico di Gianni, il cui
senso dello Stato e l’amore verso
la Patria lo hanno spinto a rinun-
ciare ad un suo eventuale inseri-
mento nel governo dei tecnici di
Mario Monti. Non sappiamo se
Enrico, il nipote, ha tramato con-
tro lo zio. Quello che è certo, è
che il Vicesegretario nazionale ha
fatto una figura di merda – come
direbbe Emilio Fede- con la storia
di pizzino passato a Monti, in
vero stile camorristico, mentre lo
zio, da par suo, ha dato un saggio
della sua personalità di perfetto
galantuomo di destra.
Non uno, quindi ma dieci, cento,
mille Gianni Letta.
Uno scatto immortala nelle mani del
premier un bliglietto
a firma Enrico:
“Bersani mi chiede di interagire
sulla questione dei vice”
BERSANI SI GIUSTIFICA DICENDO "
OOOOH RAGASSSIII MICA STIAMO
FACENDO UNA GITA
SUI "MONTI"! QUA' STIAMO FA-
CENDO LA MAGGIORANZA! BOIA
DI UN MONDO!!"
IPOCRITI DI RAZZA
C’È PASSERA, E “PASSERA”
Che bel governo "erotico"...
tutti "gnudi"...sui "monti"...che sentono"profumo"..
vicino a " passera"...
Fabrizio Fiorini
8 22 NOVEMBRE 2011
PAGLIUCA, ROSA E IL PDL
Chi è uscito dalla battagliapre-congressuale del Po-polo della Libertà con le
ossa rotte tenta di confondere leacque e pur di non bere l’amaro ca-lice fino in fondo, mette in giro levoci più disparate, tutte tendenti asostenere che, in seguito alla scom-parsa del Governo Berlusconi, iCongressi Comunali e Provinciali,-previsti al termine del tessera-mento, non si terranno più. Non èvero, non è affatto vero. Personeaccreditate vicino ai vertici del par-tito a livello nazionale , ci hanno in-fatti confermato che i congressi siterranno, perché è precisa volontàsia del Segretario Nazionale Ange-lino Alfano, sia del Premier SilvioBerlusconi, sia della base elettoraledel partito, che vogliono un effet-tivo rinnovamento. È vero che icongressi si terranno, tanto che ci èpervenuta una voce in virtù dellaquale sembra che l’attuale Coordi-natore Regionale Guido Viceconte,sia intenzionato ad ‘emigrare’ inPuglia, dove avrebbe un ruolo im-portante nel mondo politico locale:si parla addirittura di un suo passag-gio nelle fila dell’ UDC che in Pu-glia- lo ricordiamo- è nelle mani diAngelo Sanza ex DC, ex PDL, extutto……Ci auguriamo che la voceda noi raccolta, venga smentita daifatti e che Guido Viceconte- bontà
Il capogruppo PdL al Consiglio Regionaleha precisato che:’il PdL è un complesso
contenitore di culture e sensibilità che non
possono essere ridotte alla diade Ex Fi ed
Ex A ; i quali restano i maggiori fondatori
ma non gli unici. La sfida di Alfano è nel
costruire un partito che sia radicato nel
territorio e soprattutto che porti a sintesi le
culture presenti nell’area moderata ita-
liana, da quella cattolica al
liberalismo,alla destra europea e anche al-
l’area riformista libertaria. L’intuizione
dell’Onorevole Berlusconi di un partito
unico del centro destra – ha affermato i-
cola Pagliuca - rimane valida e adatta al
sistema politico italiano, anche se in ri-
tardo, ora i gruppi dirigenti del PdL in dia-
lettica con gli iscritti devono trovare una
soluzione politica per l’organizzazione del
partito. Puntualizzo: una soluzione politica
e non meramente di organigramma o or-
ganizzativistica.
sua- ci comunichi [email protected] che si ripresen-terà dinanzi agli iscritti del PDL come Co-ordinatore Regionale del partito: in attesa,naturalmente, delle decisioni superiori; lad-dove, insomma, sarà giudicato per unaeventuale riconferma o meno.I Congressi del Popolo della Libertà,quindi, ci saranno. Tanto perché, tra l’altro,Berlusconi ha un obiettivo: raddoppiare gliiscritti.‘Ho intenzione di mandare una lettera a
quanti vorranno iscriversi, per chiedere di
portarne uno a testa, tanto perché –ha pre-
cisato il Premier – il PdL deve diventare
come una grande azienda alla conquista
dello spazio perduto sul mercato ed avere
una sola mission: quella del rilancio’. IlPremier quindi ha lanciato un messaggiochiaro. Che i congressi ci saranno, non c’èdubbio: lo dimostra il fatto che il Cavalierevuole una grande manifestazione nazionale– sul modello di quella del 2 Dicembre- datenere al termine dei congressi del partito.Cassandre permettendo. In merito appren-diamo che Gianni Rosa, colui che ha presopiù voti pre- congressuali, terrà martedì 22novembre un’assemblea ove presenterà ilsuo programma. Sulle vicende del tessera-mento congressuale c’è da registrare unarisposta ‘pepata’, di Nicola Pagliuca rila-sciata nei confronti del professor Ribba,economista dal solido e prestigioso curri-culum, che sul QUOTIDIANO avevaavanzato una serie di critiche nei confrontidel PdL locale, e del suo congresso futuro.
I luoghi deputati a questo sono e
restano i congressi cittadini e pro-
vinciali, ove avverranno le sintesi,
ma partendo dagli iscritti e dai ter-
ritori. Questo è il sottile, ma pro-
fondo passaggio politico che a
molti commentatori è sfuggito: la
decisione di partire dalla base, al-
largando la base degli iscritti per
dare un volto nuovo e una orga-
nizzazione nuova al PdL .
La scelta non è stata né causale né
improvvisata: il gruppo dirigente
nazionale ha deciso di rimettersi
in gioco e di rischiare anche posi-
zioni consolidate e destini perso-
nali’. Ciò premesso, tocca anche anoi una puntualizzazione: il Capo-gruppo Regionale è un politico dirazza, un animale politico di primopelo, un vero iniziato alle cose po-litiche di questa nostra terra e,
quindi, impregnato di lunga espe-rienza – con malizia Machiavel-lica- sul campo di battaglia. Nonha detto però, che per dare un voltonuovo al suo partito anche in Lu-cania, non deve essere solo la diri-genza nazionale a ‘ rimettersi in
gioco e di rischiare anche posi-
zioni consolidate e destini perso-
nali’ , ma dovrà essere anche esoprattutto la dirigenza locale, conle relative conseguenze. Anche sein essa, un mio caro amico perso-nale- Nicola Pagliuca- ne è parteintegrante.
Saro Zappacosta
Chiedono il rinnovamento del partito
Nicola Pagliuca
Gianni Rosa
Silvio Berlusconi
922 NOVEMBRE 2011
A FURIA DI RIDERE DELL’ITALIA Le dimissioni di Berlusconi riprese dai giornali all’estero
Michela Di Palma
L’aria è cambiata. Il pre-
mier Silvio Berlusconi
ha deposto l’ascia in un
campo di battaglia fatto di con-
tese, smacchi, pasticci e per-
dita di credibilità di una
politica, oggi come non mai,
inconcludente e asprigna. 12
novembre 2011: la data di sca-
denza di un’epoca, secondo la
stampa estera, che per una
volta pare mettere tutti d’ac-
cordo, dalla Francia all’Inghil-
terra, dalla Spagna al pianeta
arabo. Oggi, i commenti ed i ti-
toli sulle prime pagine dei
giornali e sui quotidiani on-
line dei principali paesi, euro-
pei e non, si susseguono
convulsi, lasciando intravedere
speranze di ripresa e, forse, un
cammino verso la riconquista
di una credibilità invalidata.
Tanti gli aneddoti usciti fuori
dalla bocca del nostro ex pre-
mier, tanti gli atteggiamenti e
le uscite che resteranno im-
presse nella nostra memoria
storica, quasi a volerne sorri-
dere oggi, quasi a tentare di
non farne un melodramma na-
zionale, perché la verità è che
ha tutto il sapore d’esserlo. La
novità è che noi italiani, con
l’aria da cani bastonati, ricor-
deremo vita natural durante
(oltre alle uscite grottesche di
un premier decisamente singo-
lare) quanto l’attenzione del
mondo abbia avuto un occhio
di riguardo - per nulla riguar-
doso - sul nostro Paese, in que-
sti ultimi anni. Sui giornali più
autorevoli menzione speciale
per l’Italia, dunque, spesso in
prima pagina, spesso nei ser-
vizi dal sapore di inchieste
vere e proprie, nei pezzi di
fondo dedicati al gossip case-
reccio e colorito. Le caricature
a firma delle matite più seguite
e dileggianti si sono sprecate,
trovandosi, i vignettisti, tra le
mani e come per magia, carrel-
late di materia per ridere, per
la fiducia degli investitori ed evitare
il collasso dell’ottava potenza econo-
mica mondiale”. “Un paese demora-
lizzato dal debito”, tuona invece il
Financial Time e l’edizione on-line
del Time pubblica la solita vignetta di
un Berlusconi dallo sguardo austero
corredata da una lista delle sue mi-
gliori (o peggiori, in base ai punti di
vista) dieci gaffe. Al Jazeera English
annuncia il congedo mostrando una
foto, forse simbolo della fine di una
parabola interminabile, di un giovane
vicino Palazzo Chigi che brandisce
un cartello: “10 maggio 1994 – 12 no-
colorare e per confezionare quadretti
da ritagliare e appendere sulla ba-
checa accanto alla scrivania. Un
Paese forse troppo ridicolizzato,
messo così alla gogna dalla stampa
estera, tanto da farci venire un dub-
bio: che i giornalisti che da qualche
anno hanno così tanta considerazione
per il nostro Paese aspettassero, come
predatori imboscati dietro i cespugli,
l’ennesima notizia rustica e goduriosa
pur di ridere e di far ridere. Come una
pillola di felicità e allegria, dedicata
ai lettori affezionati, in un quadro di
difficoltà economiche e sociali angu-
stiante e serioso. Ma colpa non ne
hanno, i giornalisti, eccetto che per i
ricercatori di gossip a tutti i costi.
Hanno solo cavalcato l’onda. In
fondo, successe anche quando i gior-
nali di materia prima per confezio-
nare pezzi accattivanti e certamente
letti si dilettarono, per mesi, nella vi-
cenda extra coniugale vissuta dall’ex
Presidente degli Stati Uniti Bill Clin-
ton. La torrida avventura che lo coin-
volse nel 1998 regnò sovrana sulle tv
e sui giornali. Anche in Italia, dove
noi tutti seguivamo con ardore raro le
debolezze dell’uomo più influente del
pianeta. Ma torniamo ai giornali
esteri e al modo in cui hanno accolto
e illustrato la bomba delle dimissioni
di Berlusconi. “Berlusconi si dimette
e l’Italia vibra di cambiamento”: così
titola il primo quotidiano statunitense,
il New York Times, a poche ore dal-
l’addio dell’ex premier. Il Washington
Post, compunto, scrive: “Si dimette
dopo quasi vent’anni ai vertici della
politica italiana (…) per riconquistare
vembre 2011. San Berlusconi
Game Over”. Le Monde, con
il suo titolo da prima pagina,
rimbrotta lui ma anche l’ope-
rato pre-premier: “Berlusconi
lascia l’Italia nello stato in cui
l’ha trovata”. El Pais, lo stesso
quotidiano che, pochi mesi fa,
scriveva rabbioso di “un’Italia
sprofondata nel degrado”,
commenta i tempi rapidissimi
dell’approvazione della legge
di stabilità con “Il Parlamento
accelera l’addio a Berlusconi”.
Trascorsa, dunque, un’era se
ne apre un’altra. Fatta di un
neonato governo tecnico che
pare abbia restituito qualche
fievole speranza di ripresa. Le
risate, quelle rumorose, grasse
e grosse, dovrebbero esser fi-
nite. A meno che di un qualche
colpo di scena sempre dietro
l’angolo, in un Paese che ha
provocato tanti mal di pancia.
Anche a furia di ridere.
10 22 NOVEMBRE 2011
ATTENTI ALLE SANGUISUGHE!ll grande imbroglio della crisi economica internazionale
Cari Italiani ricordate che ad
essere sanguisughe ci si
guadagna molto!! Direte
che sono uscito di senno, però os-
servando quello che accade in
questi giorni ascoltiamo vecchi
nomi che potrebbero far rabbrivi-
dire i più attenti osservatori della
scena politica italiana. Se ascoltate
ad esempio: Lamberto Dini (che
poverino guadagna 40mila euro di
pensione al mese dopo aver ta-
gliato le pensioni degli italiani),
per non parlare poi di un certo
Giuliano Amato (31mila euro di
pensione al mese dopo aver prele-
vato soldi dai risparmi degli ita-
liani) direte che
“SANGUISUGHE”! POVERI
NOI ITALIANI, come sempre la
giostra e gli uomini politici sono
gli stessi!! E voi pensate che il
Prof. Mario Monti sia da meno?
Basta vedere che poverino, come
è stato nominato Senatore a vita ha
già avuto assicurato uno stipendio
di 25mila euro al mese. Pensate
che questi “SIGNORI DELLA
CASTA” rinunceranno sponta-
neamente ai privilegi che gli spet-
tano e sempre alla faccia dei
disoccupati, degli ingenti, dei pen-
sionati, delle famiglie!! Sono certo
che se il popolo approfittasse
dell’opportunità fornita dall’art. 50
della Costituzione, i VITALIZI
andrebbero in pezzi e con essi la
“PRIMA” e la “SECONDA RE-
PUBBLICA”. Ma sapete chi è
Mario Monti? Oltre ad essere pro-
fessore della Bocconi è anche fun-
zionario della Goldman Sachs (la
Quindi basterebbe che la BCE – oltre a
prestare i soldi alle banche – li prestasse
direttamente anche agli Stati membri, cioè
comprasse direttamente i titoli degli Stati
europei. In questo modo gli Stati avreb-
bero il danaro necessario al tasso di inte-
resse ufficiale dell’1,25% e non sarebbero
obbligati ad andare a chiedere i soldi agli
strozzini.
Cari italiani prepariamoci ad un’altra ma-
novra lacrime e sangue, cosa che Monti
nega, tanto i loro vitalizzi e le loro pen-
sioni non le toccheranno mai, o almeno
fino a quando qualcuno svegliandosi una
mattina non dirà la fa-
tidica frase: “AL MIO
SEGNALE SCATE-
NATE L’INFERNO”
!! Purtroppo c’è solo
da aspettare e preve-
dere che, a breve, que-
sto “GOVERNO
TECNICO” aumen-
terà le tasse agli ita-
liani onesti che hanno
sempre pagato (cassintegrati, operai, la-
voratori dipendenti, pensionati). Ma vi
pare che uno come Monti taglierà i privi-
legi e le pensioni d’oro delle “SANGUI-
SUGHE DEL POTERE”, a persone
come Amato, Dini, ai grandi manager, ai
banchieri? Se Monti tagliasse il numero
dei Parlamentari, oltre ai vitalizi ed alle
doppie o triple pensioni, come anche i
doppi incarichi, darebbe veramente un
bell’esempio e si potrebbe pensare real-
mente ad una persona che ha a cuore il fu-
turo del “nostro Paese” ed agli “italiani
onesti”. Allora potremmo dire veramente
che Monti è “L’EROE DEL POPOLO
ITALIANO E DELL’ITALIA”. Comun-
que sia le “SANGUISUGHE” sono sem-
banca d’affari che ha affossato l’ITALIA
e la GRECIA), è membro del circolo di
affaristi supernazionale e privato Bilder-
berg, Presidente europeo della Commis-
sione Trilateral, il super consiglio
d’azienda di banche e multinazionali. A
questo “POVER’UOMO” il Presidente
Napolitano gli ha fatto un bel regalo eleg-
gendolo senatore a vita (vuol dire regalar-
gli 25.000 Euro al mese fino a quando il
buon Dio lo chiamerà a se). Monti, Dra-
ghi e gli altri banchieri che hanno preso il
potere in Europa non racconteranno mai,
ai comuni mortali, il grande imbroglio che
c’è alla base della
crisi economica del
nostro Paese, del-
l’Europa e del pia-
neta terra. Eppure la
questione è di una
semplicità disar-
mante. Questi Si-
gnori continueranno
a tutelare le banche,
le maggiori inquisite
di questa crisi mondiale che riguarda
l’economia globale. Tutelano le grandi
multinazionali, le lobby, i ricchissimi !! La
Banca Centrale Europea (quella che
stampa l’Euro per conto degli stati euro-
pei) è l’unica Banca Centrale del mondo
che presta i soldi alle banche private
(all’1,25% di interesse) e non presta diret-
tamente i soldi agli Stati. Gli Stati sono
così obbligati a finanziarsi sul mercato,
cioè a farsi prestare soldi dagli speculatori
che ovviamente ricercano il loro guada-
gno. E’ chiaro che gli speculatori che
prendono in prestito i soldi dalla BCE
all’1,25% e poi li prestano all’Italia al 7%,
hanno un bel guadagno e continueranno
questo gioco all’infinito.
pre pronte a fare tavola bandita !!
Un buon consiglio per Monti è
quello di dare un segnale forte ai
comuni cittadini, bisogna, che
con effetto retroattivo, si elimi-
nino, prima di tutto, i privilegi dei
“SIGNORI DELLA
CASTA”.Non ci resta che subire
ancora e vedere cosa succederà
sulle povere teste di noi comuni
cittadini italiani. Non è più tolle-
rabile che un italiano deve lavo-
rare 40 anni ed avere 60 anni di
età per andare in pensione con
circa mille euro al mese (se non
meno)!! Ancora peggio se pen-
siamo che i “SIGNORI DELLA
CASTA” non devono sciuparsi
più di tanto, infatti questi parassiti
non riesco a capire come mai noi
italiani continuiamo ancora a sop-
portarli, stanno spadroneggiando,
ci continuano a chiedere sacrifici
e loro invece dopo 5 anni hanno
diritto alla pensione di tremila
euro (se non oltre), più ad uno sti-
pendio da sogno che compresi i
privilegi non si accontentano mai
!!! L’odio che cova in ogni citta-
dino italiano è che questi “SI-
GNORI DELLA CASTA” e del
mondo dell’economia (banchieri)
hanno nascosto fino ad ora i loro
privilegi, facendo ricadere sui noi
tutte le spese dei loro sperperi,
ignorando l’entità della crisi eco-
nomica e continuando a suc-
chiarci il sangue come
“SANGUISUGHE” !!
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TrenoRocky
1122 NOVEMBRE 2011
L’ATTESA CHE UCCIDE
Quando la prevenzione è vita
Simona Marganella
La prevenzione do-
vrebbe salvare la
vita, si però, solo là
dove le cose vanno per il
verso giusto.
In questi giorni, in Basili-
cata molte donne si sono
sottoposte agli screening
oncologici quindi pap-test
( esame che ci permette di
individuare il tumore al-
l’utero) e mammografie, in-
dagini effettuate
gratuitamente grazie al
progetto di Prevenzione
Basilicata Donna .
Una missione ardua che do-
vrebbe avere utilità co-
mune, poiché come
sappiamo: ‘Prevenire è
sempre meglio che Curare’,
ma qualcosa è andato storto
e la Basilicata perde il suo
primato, quello di essere al-
l’avanguardia, in questi
casi si sa, i giorni devono
essere misurati con il con-
tagocce, ma qualcuno se ne frega
e così anche la sanità va a rotoli.
Che tipo di prevenzione è que-
sta? Molte donne oggi a distanza
di circa 50 giorni attendono an-
cora i referti, ma la prevenzione
non ha la funzione di intervenire
tempestivamente qualora ci fosse
qualche problema?.
A causa dello sciopero in bianco
dei medici anatomopatologi, do-
vuto al mancato pagamento degli
“incentivi” ai dottori del Crob,
San Carlo e Madonna delle Gra-
zie che leggono le
cartelle degli scree-
ning, si sono avute
pesanti conseguenze
e ovviamente a pa-
garne le conseguenze
è sempre la gente co-
mune.
Differenti storie di
donne, alcune sono
ricorse alla sanità
privata e si è sco-
perto che per qualcuna, pur-
troppo, quel test poteva essere un
salvavita. .Niente paura donne,
dopo le prime denuncie e dopo
aver appreso le varie disfunzioni
l’Assessore Regionale alla Sanità
è corso ai ripari sbloccando la
lettura dei referti che devono es-
sere smaltiti nel giro di 3 mesi e
ovviamente anche dei fondi per i
medici.
Quindi, ci auguriamo e sicura-
mente sarà così, che a breve
arriveranno i risultati so-
prattutto per chi ormai at-
tende da lungo tempo.
Certo è che non è mai
troppo tardi quando la Pre-
venzione funziona.
E ricordiamo che la salute è
un diritto e garantirla è un
dovere.
12 22 NOVEMBRE 2011
LA POTENZA DEI RIFIUTI
Il punto della situazione in città: sacchi di immondizia sui marciapiedi e nella strada, il malcontento dei cittadini
Agnese Albini
Sacchi di immondizia ac-
cantonati ai margini
della strada, fanno da
sfondo al nuovo scenario ur-
bano. Questione dolente e pur-
troppo attuale, quella dello
smaltimento dei rifiuti. Diffi-
cile risalire al nodo del pro-
blema ed imputare accuse ai
possibili responsabili di tale di-
sagio. Il popolo, nel frattempo,
manifesta con veemenza il pro-
prio dissenso in attesa di giun-
gere alla soluzione di un
problema, invalidante ed imba-
razzante. Il piccolo capoluogo
affanna e con difficoltà fa
fronte al disagio sociale di cui
è vittima l’intera cittadinanza.
La superficialità e la scarsa co-
noscenza delle regole di diffe-
renziazione dei rifiuti,
certamente influiscono negati-
vamente su una situazione, già
di per sé preoccupante. Il 60%
delle famiglie, dichiara di non
separare i rifiuti e di racco-
gliere in un unico sacchetto
ogni genere di spazzatura. Per como-
dità o semplicemente per pigrizia si
ignora l’etica del vivere civile, dan-
neggiando l’ambiente naturale che ci
ospita. A tale non curanza si affianca
il malfunzionamento degli inceneri-
tori, incapaci di reggere i ritmi di
smaltimento di un tempo. Potenza, di-
scarica a cielo aperto? Brutto da dirsi
sensibilizzare in ogni modo ad
una corretta raccolta dell’im-
mondizia. Maggiore ocula-
tezza ed interessamento alla
causa potrebbero fungere da
stimolo agli addetti ai lavori,
ansiosi di porre fine al di-
lemma!
e difficile da accettare! Una piccola
bomboniera deturpata dalla sporcizia
e dal cattivo odore, rovina l’immagi-
nario dei tanti che dipingevano il ca-
poluogo come un piccolo “eden” di
quiete e benessere. L’intoppo però
costa caro e le difficoltà per le ammi-
nistrazioni non sono facile da risol-
vere. Nel frattempo è utile
Questo natale si è presentato come comanda Iddio! Reci-tava De Filippo. Sapori, luci, abeti adornati: così ci si ap-
presta a respirare l’atmosfera natalizia già ai princìpi didicembre. Quest’anno, in controtendenza, l’atmosfera ha anti-cipato il suo trionfale ingresso. In tempi di crisi rimane soloquello. Almeno! Molti centri, dunque, co-minciano a riscaldare l’aria gelida diquesti giorni e a rendere brulicante lapromenade cittadina. E Potenza, in-vece? Di certo non guadagna la pole po-sition. Qui, infatti, si profila un natalescarno, senza luci, sapori e tutto il resto.Questo è quanto succederà dal mo-mento in cui il Comune di Potenza, conle tasche rivoltate, ha dichiarato di non poter fornire il suo con-tributo. Si sa: da qualche parte bisognerà stringere la cinghia.Piccoli sacrifici e rinunce in favore di altre priorità. Molti storce-ranno il naso, visto il puntuale resoconto fatto dal “Giornale Lu-cano” del 4 ottobre scorso. In fondo la domanda sorgespontanea: Chi paga? Pantalone(i cittadini)? Il piatto è vuotoma i commercianti non si arrendono: l’associazione del CentroStorico, “La Potenza del Centro” cercherà di rivitalizzare la città.
Partiranno, infatti i mercatini di Natale, patrocinati dal Comunee organizzati con l’ausilio dell’associazione “La Fabula”. Il via èprevisto il 7 dicembre in Piazza Mario Pagano. Una rassegnadi prodotti artigianali ed enogastronomici a caratterizzazionenatalizia che coinvolgerà l’antico borgo fino al 24 dicembre.
“Il villaggio di Babbo Natale” questo ilnome scelto per il percorso che vedrà il-luminate e in fermento le “casette” tipichedei villaggi nordici. È indetta anche unalotteria abbinata ai mercatini con premiofferti dalle attività commerciali aderenti.Buoni sconto, inoltre, da utilizzare pressoqueste stesse attività. C’è spazio anche per i bambini: si tratta
di un’iniziativa che pretende di essere educativa e didattica. Ipargoletti che accorreranno, saranno coinvolti come protago-nisti assoluti nelle storie e giochi che loro stessi costruiranno.Lo spirito del Natale in piena regola. Feste in bianco? I soldison pochi: il Comune non promette molto. Ma la voglia di certonon manca. Ai posteri l’ardua sentenza!
Luca Arlotto
Arriva Natale e siamo senza denaro!
1322 NOVEMBRE 2011
POTENZA: LA CRISI SENZA LUCE
Comune in deficit ed è polemica per il Natale senza luminarie
Simona Marganella
Caro Babbo Natale (Am-
ministrazione Comu-
nale), qui sono i tuoi elfi
(cittadini) che ti scrivono. Pian
pianino ci stiamo avvicinando
alle festività natalizie, ma, ahime,
il piatto piange e lo stomaco lan-
gue.
Caro ‘Papi’ quest’anno sei stato
chiamato in causa subito, tutti se
la prendono con te perché il tuo
sacco è vuoto.
Ci è stato detto che il nostro vil-
laggio non vedrà accese le con-
suete luminarie che rischiarano il
grigiore quotidiano.
E quel bell’albero effetto ‘Ro-
cher’ posto nel bel mezzo di
piazza Mario Pagano? Che fine
farà? Non dirci che la nostra
unica piazzetta sarà preda delle
macchine parcheggiate in qua-
drupla fila pur di battere i denti
facendo su e giù per via Pretoria
spenta. A pensare che immagina-
vamo già slitte, renne e strenne.
Caro Babbo Natale se ci sei batti
un colpo: sistema il tuo abitino
rosso peperone e i tuoi stivaloni,
sfoltisciti un po’ la barba e vieni
giù. Cerchiamo di risolvere que-
sti problemi prima che sia troppo
tardi. Non scendere giù per il ca-
mino, non essendoci molti soldi
non possiamo farti trovare un pa-
nettone e gridarti ‘buttati che è mor-
bido!!!’. Papino i tuoi elfi sono molto
pazienti: stringeremo pur la cinghia.
Una domanda, quelli più magri non fa-
ranno fatica , ma quelli più grassocci ?
Dovranno pur stringere anche loro o
sbagliamo? . Il tuo villaggio, però, è ala-
cre come sempre. Qualche indiscreto
elfetto ci ha riferito che il 7 dicembre il
Centro Storico sarà pieno di mercatini e
chissà, pieno di gente.
Ma che tu sappia le casette che allesti-
ranno saranno come quelle nostre al
Polo Nord? Non importa basta che ci
siano.
Noi, intanto prepariamo una lista
raccogliamo sogni e desideri di
tutti, sarai così pronto ad elargire
i tuoi doni? Da questa lista però
togli le mostre d’arte, belle si ,
ma quanto costano? Già hai
speso fior di quattrini, la marcia
della pace ? € 2465! Ma non
sono manifestazioni volontarie?
‘ Matera’: meno regali . € 27000
per la ‘Capitale Europea della
Cultura 2019’, sono troppi , do-
vrebbero chiedere qualcosa al
loro Babbo.
Ah! Dimenticavamo: alle vigi-
lesse niente scarpe. Con quelle
che sono costate dovrebbero
camminarci almeno un altro
anno, se si rompono suole e so-
pratacchi! Almeno questi sono i
dati riportati sul ‘Giornale Lu-
cano’ in un articolo del 4
/10/2011. Sono esatti? Adesso,
però si chiedono sponsor per le
luminarie in cambio di un ri-
torno d’immagine.
Dai su Babbo Natale vieni pre-
sto, se non puoi illuminare la
città non importa a quello ci pen-
sano il sole, la luna e le stelle (
ah! Dimenticavo i lampioni),
porta un po’ di sana armonia e
togli i cattivi pensieri dalle nostre
menti.
1522 NOVEMBRE 2011
Trasporto
del Cavallo
Il trasporto dei cavalli è
tanto antico quanto la
loro stessa origine.
Abbiamo infatti traccia
di come già i cavalli
degli antichi egizi fos-
sero trasportati su im-
barcazioni lungo il Nilo.
Allora come oggi, però,
il trasporto del cavallo
è un’attività tutt’altro
che semplice.
Motivazioni
del Trasporto.
Senza dubbio una
delle motivazioni che
all’origine spinse le po-
polazioni al trasporto
dei cavalli è che l’alle-
vamento e l’addestra-
mento di un cavallo
sono operazioni molto
complesse, lunghe, e
senza un risultato stan-
dardizzato. Si preferiva
quindi trasportare i pro-
pri cavalli, consapevoli
della difficoltà di tro-
vare nei vari luoghi ca-
valli adatti alle
operazioni richieste.
Un secondo motivo per
trasportare cavalli da
un luogo all’altro è
quello commerciale.
Un cavallo ben adde-
strato, essendo un
bene molto pregiato,
permette di sopportare
costi di trasporto note-
voli per la sua vendita
al miglior acquirente. Il
vero volano che però
nel corso della storia
fece diffondere la pra-
tica del trasporto dei
cavalli fu senza dubbio
la guerra. Il cavallo da
guerra, come i soldati,
sopportava infatti lun-
ghi trasporti verso i luo-
ghi di battaglia di tutto
il mondo conosciuto.
Oggi, invece, le motivazioni
principali per il trasporto dei
cavalli sono competizioni
sportive, eventi, macella-
zione, addestramento, com-
mercializzazione, e infine
riproduzione.
Mezzi di Trasporto.Il tra-
sporto su imbarcazioni, via
fiume o via mare, fu il princi-
pale mezzo per trasferire
cavalli per grandi tragitti fino
alla comparsa della ferrovia
e dei motori a scoppio. Basti
pensare ai conquistadores
che reintrodussero il cavallo
nelle Americhe, attraver-
sando un intero oceano. Da
metà del 1800 il cavallo ini-
ziò ad essere trasportato via
ferrovia, invece dai primi
anni del 1900 comparvero
veicoli motorizzati pensati
per il trasporto via terra dei
cavalli, ed infine di trasporti
aerei se ne ha traccia solo
dopo la prima guerra mon-
diale.La forma di trasporto
oggi più diffusa è senza
dubbio quella su gomma,
poiché è anche quella che
meglio si adatta per flessibi-
lità alle esigenze dell’ani-
male. Su altri mezzi di
trasporto come il treno infatti
non ci si riesce a fermare in
caso di nervosismo del ca-
vallo o di piccole emer-
genze. Utilizzando un trailer
o un van si riesce invece a
frazionare i lunghi viaggi in
più parti e a modificare le
fermate in funzione della
tranquillità degli animali a
bordo. Paura del Trasporto
Se si conosce bene il com-
portamento equino si può
facilmente comprendere
quale difficoltà il ca-
vallo affronti in un
trasporto. Il cavallo
è un animale cosid-
detto “neofobico”,
cioè che ha paura
delle cose nuove.
Quindi i primi tra-
sporti comporte-
ranno un grande
affaticamento per
l’animale, per il solo
motivo di essere
esperienze nuove.
Basta mettersi nei
panni di un cavallo,
animale da fuga e ti-
moroso per natura,
per capire quante
difficoltà incontri in
un trasporto. Prima
di tutto l’aspetta un
van buio, di cui si
ignorano gli even-
tuali pericoli, e per
salirvi si deve affron-
tare una rampa la
cui stabilità non è
certa, in considera-
zione dello strano
rumore che emette.
Una volta entrato lo
aspettano un ter-
reno nuovo e du-
rante il viaggio
continui scossoni,
odori nuovi, rumori
sconosciuti anche
molto forti, sempre
senza poter capire
ciò che accade.
Certamente un ca-
vallo ben addestrato
imparerà che non
ha nulla di grave da
temere durante un
trasporto, ma è ben
facile comprendere
come un’attività
contro la stessa na-
tura del cavallo non
sarà mai svolta in
modo completa-
mente rilassato.
16 22 NOVEMBRE 2011
CIT DI FIRENZE, DOMINIO AZZURRO
NELLA COPPA DEL MONDO DI BARREL
Vittoria individuale per Matteo Bergamini che
conquista anche il titolo mondiale a squadre
con Giovanni Adamo e Roberto Arena. Entusia-
smo alle stelle per la vittoria dei nostri porta-
colori sulle altre 6 Nazioni in gara: Brasile,
Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Stati
Uniti e Ungheria Firenze, 21 novembre 2011 -
Spalti gremiti per la finale dell’unica tappa eu-
ropea del World Barrel Championship organiz-
zato da Cowboy’s Magazine ed ospitato al CIT
di Firenze dal 18 al 20 novembre. Entusiasmo
alle stelle per la vittoria dei nostri portacolori
sulle altre 6 Nazioni partecipanti: Brasile, Fran-
cia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Stati Uniti e
Ungheria. Matteo Bergamini, già Campione Ita-
liano 2011, in sella a Superman on the Money,
al termine dei 3 giorni di gare si è aggiudicato
il titolo mondiale individuale chiudendo con un
tempo di 16,638. In team con altri due fuori-
classe italiani del Barrel, Giovanni
Adamo(Campione Europeo in carica) e Roberto
Arena, il ventottenne cavaliere di Modena ha
portato a casa anche il massimo Trofeo a
Squadre, lasciandosi alle spalle sul podio il
team francese e quello brasiliano. Nella Coppa
Ladies vittoria della giovanissima Arianna Tioli
e Monica Nava rispettivamente nella prima e
seconda divisione. Giorgio Stravato si è aggiu-
dicato la categoria Youth e Francesca Adamo
quella Under 15. Sul podio dei TOP 15 italiani
sono saliti Cesare Maria Mancuso, Giovanni
Fascì e Federica Di Feo. “E’stato un successo
straordinario non solo per il risultato dei nostri
portacolori – ha detto l’Assessore allo Sport
del Comune di Firenze, Dario Nardella che ha
presenziato alla premiazione – ma anche per-
ché tutto ciò fa da stimolo affinché eventi di
questo tipo possano ripetersi nella nostra città
ed in questa struttura che è una delle più belle
d’Italia di cui andiamo orgogliosi.!” Compli-
menti per l’alto livello qualitativo dell’organiz-
zazione sono stati espressi dai rappresentanti
di tutte le delegazioni ed in particolare dalla
Presidente dell’Associazione Nazionale del
Barrel in America, Sherry Fulmer. “Questo ap-
puntamento agonistico a Firenze – città magica
che ci ha accolto in maniera splendida - ha
creato delle solide e importanti basi su cui im-
postare un lavoro molto proficuo per il futuro
di questo sport.” Gli ha fatto eco il connazio-
nale Scott Brown, fuoriclasse americano: “ E’
stato molto bello gareggiare in questo contesto
con tante nazioni riunite insieme. Certamente
la mèta finale è sempre vincere per noi concor-
renti , ma sono contento per la vittoria degli ita-
liani perché fra noi “riders” c’è molta
solidarietà e questo credo che sia il valore fon-
damentale nello sport che dobbiamo trasmet-
tere alle nuove generazioni!”
Mondo
cavallo
TANDEM FULL SERVICE sasTANDEM FULL SERVICE sas
Via Mantova, 147Via Mantova, 147
85100 Potenza85100 Potenza
1722 NOVEMBRE 2011
I BINOMI DI ABU DHABI
Il 10 Dicembre l'Endurance mondiale si sposterà ad Abu
Dhabi per i Campionati Mondiali.
Anche l'Italia avrà la sua rappresentanza e infatti il tecnico
federale incaricato, Denis Pesce, ha reso pubbliche le sue
decisioni comunicando i binomi selezionati per questo
evento. A difendere i colori italiani scenderanno in campo
Dario Fondi su Sdp Gazzarah, Rebecca Borghi in sella a
Rapunzia della Bosana, Matteo Bravi su Glorhiosa e Caro-
lina Tavassoli con Asli. Riserva: Simona Giancola con
Duina.
Ragazzi In bocca al lupo
Mondo
cavallo
FRANKEL NOMINATO
CAVALLO DELL'ANNOL'eccezionale purosangue inglese, vincitore di tutte le
nove gare alle quali ha partecipato durante questa stagione
agonistica, ha conquistato il prestigioso premio Cartier Ra-
cing Awards per la categoria 'maschi di tre anni'
Il purosangue inglese di tre anni Frankel, vincitore di tutte
le nove gare alle quali ha partecipato in questa stagione
agonistica, è stato nominato cavallo dell'anno durante il
Cartier Racing Awards svoltosi all'Hotel Dorchester di Lon-
dra.
Il cavallo, allevato da Khalid Abdullah che ne è anche pro-
prietario, e allenato da Sir Henry Cecil, ha trionfato in que-
sta stagione nella St James's Palace Stakes, la Sussex
Stakes e la Queen Elizabeth II Stakes, solo per fare qualche
nome.
Gli altri Cartier Racing Awards sono stati assagnati per i 3
anni femmine a Danedream (Germania), per i cavalli anziani
a Cirrus des Aigles (Francia), per i 2 anni maschi a Dabir-
sim (Francia), per i 2 anni femmine a Maybe (Irlanda), per
la categoria fondistia a Fame and Glory (Irlanda) e per
quella velocisti a Dream Ahead (GB). Il premio alla carriera
è stato vinto dall'allenatore Barry Hills.
18 22 NOVEMBRE 2011
ALLENATORE DI CAVALLI UCCISO DA UN CALCIO
L'incidente è avvenuto all'ippodromo del Casalone
di Grosseto. La vittima è Antonio Columbu, di 39
anni, noto da anni nel mondo dell'ippica. Un alle-
natore di cavalli da corsa, Antonio Columbu, è
morto dopo essere stato colpito da un calcio del-
l'animale che stava allenando. L'incidente è suc-
cesso a Grosseto presso l'ippodromo del
Casalone.
Al termine dell'allenamento Columbo stava ripor-
tando in box Sun Over the Hill, quando all'improv-
viso il cavallo gli ha sferrato un calcio e lo ha
colpito all'addome. Columbu è stato portato al-
l'ospedale Misericordia del capoluogo marem-
mano. Le sue condizioni in un primo momento non
sembravano gravi, ma nella notte sono peggiorate
e purtroppo è deceduto. L'allenatore, di origine
sarda, lavorava da sempre nel mondo dell'ippica, i
suoi fratelli sono fantini, ed era considerato un
esperto.
Mondo
cavallo
CONSEGNATO IL PRIMO OSCAR DELLA MASCALCIA
Al pinerolese Maresciallo Vincenzo Blasio, già capo Istrut-
tore della Scuola di Pinerolo e da 26 anni giudice del con-
corso internazionale di mascalcia. La cerimonia è avvenuta
durante FieraCavalli 2011. Nell’ambito della 113^ FieraCa-
valli di Verona si è
svolto il 26° Con-
corso Internazionale
di Mascalcia con la
collaborazione tec-
nica del Centro Mili-
tare Veterinario di
Grosseto. Al pinero-
lese Maresciallo Vin-
cenzo Blasio, già
capo Istruttore della Scuola di Pinerolo e da 26 anni giudice
del concorso, è stato assegnato il 1° Oscar della Mascalcia,
istituito dalla testata 'Il Portale del cavallo', quale riconosci-
mento alla professionalità e alla dedizione ai principi di tec-
nica di Scuola Italiana nella difficile disciplina della
Podologia e Mascalcia equina.
Il Cavallo in Sardegna: scuola, tradizioni, cultura. Per
due giorni, venerdì 25 e sabato 26 novembre, Cagliari si
trasforma nella “culla” del cavallo. Una tavola rotonda
all’Ippodromo del Poetto, un convegno su valore e no-
biltà dello sport equestre con storie e protagonisti diretti
e, per finire, una manifestazione denominata “Concorso
& esibizioni” all’ippodromo del Poetto. Il cavallo a 360°
in una città e in una regione che sono andate di pari
passo con la storia dell’equitazione nazionale.Il primo
dei tre appuntamenti è fissato per la mattina del 25, alle
10.30, con la tavola rotonda nella sala convegni della
Camera di Commercio di Cagliari dove, i rappresentanti
del Comune e della Provincia di Cagliari, dell’Agris, del
Comitato Regionale della Fise, della Società Ippica di
Cagliari e dell’Associazione Azzurri d’Italia – sezione di
Cagliari, si confronteranno sulle attuali condizioni del-
l’ippodromo “Gutierrez” del Poetto, sulle possibili solu-
zioni e suggerimenti per il definitivo rilancio di un
impianto che ha fatto la storia del cavallo a Cagliari.
Come secondo incontro è previsto, venerdì alle 17 nella
sala convegni D della Fiera di Cagliari, un convegno su
“I grandi cavalieri sardi, il cavallo come tradizione e ri-
sorsa”. Saranno presenti i cavalieri olimpionici Mauro
Checcoli, Paolo Angioni, Daniele Masala, Giancarlo Gu-
tierrez e Paolo Racugno, il decano dei cavalieri sardi
che chiuderà il convegno con il suo intervento. Infine,
sabato mattina, nel campo di gara in sabbia dell’ippo-
dromo, alle 10.30, si terrà un’esibizione con una spetta-
colare gara di elevazione e l’assegnazione del premio
“Caprilli” per il cavaliere o l’amazzone che più si distin-
guerà per lo stile nel salto. Il tutto è organizzato dalla
sezione cagliaritana degli Azzurri d’Italia, dal C.R. Fise,
dall’Accademia Caprilli, dalla Società Ippica di Cagliari
e dall’Anac.
CAGLIARI, DUE GIORNI NELLA CULLA DEL CAVALLO
1922 NOVEMBRE 2011
E’ cominciata la fase di completamento della ri-
levazione sul campo del 15° Censimento gene-
rale della Popolazione e delle abitazioni di
Potenza. Da oggi infatti saranno i rilevatori a recarsi
presso le famiglie che non risultano aver restituito il
questionario.
Sono poco più di 19 mila i questionari compilati e
restituiti, di cui 6.500 via WEB , 10.000 ai quattro
Centri Comunali di Raccolta ed il resto agli Uffici
Postali . �e mancano poco meno di 9.000 dei circa
28.000 che alla data del 20 novembre avrebbero dovuto
essere ‘spontaneamente’ restituiti dalle famiglie poten-
tine.
Contestualmente al recupero delle mancate risposte, i
rilevatori effettueranno la consegna dei questionari
non spediti o non consegnati , la rilevazione delle con-
vivenze, la rilevazione delle unità non presenti nelle
liste anagrafiche comunali e quella delle abitazioni non
occupate. L’intervento del rilevatore è finalizzato a fa-
vorire la piena collaborazione dell’unità di rilevazione,
in modo da massimizzare il tasso di risposta del ‘Cen-
simento’.
�el caso di restituzione diretta del questionario al rile-
vatore, questi rilascerà al rispondente, contestualmente
al ritiro del questionario, l’apposita ricevuta di avve-
nuta restituzione. L’Amministrazione comunale fa sa-
pere che in caso di rifiuto del rispondente a essere
intervistato o rispettare un appuntamento per l’intervi-
sta o anche a completare la compilazione del questio-
nario iniziata e non completata on line o tramite
intervista da parte del rilevatore, o, infine, a fornire
dati e notizie in modo completo e corretto, verrà attivata
procedura comportante l’applicazione della prevista
sanzione amministrativa pecuniaria. Si precisa che
ogni rilevatore è fornito di tesserino di riconoscimento
con foto e dati anagrafici.
Si informa , che i centri di raccolta delle sedi comu-
nali di Via Milano, Piazza Matteotti, Sant’Antonio La
Macchia, Via �itti continueranno ad osservare l’ aper-
tura, dal lunedì al venerdì, con orario 9-13 e 16-18
. Sarà mantenuto dunque il presidio per offrire alle fa-
miglie ogni aiuto si rendesse necessario per la compi-
lazione e restituzione del questionario via WEB, o
anche per la compilazione cartacea .
CENSIMENTO ATTO FINALE
europea in classifica.cA farla da pa-
drona, infatti, sono state Asia e Sud
America; un solo posto in elenco è stato
riservato all’Africa. Ma vediamo più da
vicino questa classifica. I partecipanti al
sondaggio non si sono fatti mancare
nulla, spaziando dalle vette montuose
fino a giungere alle profondità fluviali e
ai tesori marini, passando attraverso le
ricchezze della flora e della fauna. Le 7
location più votate sono state la celeber-
rima e rigogliosa foresta Amazzonica,
nel cuore del Brasile; la Baia di Halong
in Vietnam, incantevole insenatura nel
golfo di Tonchino che comprende circa
3.000 piccole isole e numerose grotte;
le cascate di Iguazù, un affascinante si-
stema di 275 rapide originate dall’omo-
nimo fiume, sul confine tra Brasile e
Argentina; l’isola di Jeju, di origine vul-
canica, a 130 chilometri dalla costa
sud-coreana, con i suoi pittoreschi tun-
Circa due anni fa, l’organiz-
zazione no-profit
“New7Wonders”, con
sede a Zurigo, ha indetto un con-
corso che per mesi ha tenuto im-
pegnati gli amati del web.
I “navigatori” di tutto il Mondo
sono stati chiamati a votare le
nuove sette Meraviglie tra alcune
delle innumerevoli bellezze natu-
rali del nostro pianeta.
Il sondaggio, che non è legato né
all’UNESCO né ad altri enti ope-
ranti in ambito internazionale, ha
riscosso un grande successo ed
ha avuto una notevole risonanza
mediatica, con centinaia di mi-
gliaia di preferenze espresse da
ogni parte dei cinque continenti.
Per divulgare i nomi delle “mera-
viglie” vincitrici, è stata scelta la
data dello scorso 11 novembre,
anche se la classifica è ancora
provvisoria e bisognerà atten-
dere il prossimo anno per cono-
scere l’ordine esatto delle prime
sette classificate.
Per l’occasione verrà organizzata
una cerimonia ufficiale di premia-
zione.vIn finale sono giunti ben
28 siti naturali, tra cui anche il no-
stro Vesuvio, unico italiano in
gara. Purtroppo, però, il vulcano
partenopeo non è rientrato tra i
primi sette nomi, e stupisce il fatto
che non ci sia nessuna località
nel di lava; l’isola di Komodo, in
Indonesia, famosa per la pre-
senza, allo stato selvaggio, del
Varano, il più grande sauro vi-
vente; il fiume sotterraneo filip-
pino di Puerto Princesa, che,
prima di gettarsi nel Mar Ci-
nese, attraversa per 4 chilome-
tri e mezzo una suggestiva
grotta impreziosita da stalattiti
e stalagmiti; la Table Mountain
in Sudafrica, una montagna
piatta, lunga circa 3 chilometri,
che domina l’orizzonte di Città
del Capo. Per quanto riguarda
il riconoscimento ottenuto dal
Sudafrica, la notizia è stata ac-
colta nel Paese con grande
entusiasmo, anche in virtù
della recente proclamazione di
Table Mountain “Capitale del
Design 2014”.
Ciò potrebbe contribuire in ma-
niera rilevante all’incremento
del turismo in una terra splen-
dida ma ancora poco cono-
sciuta, favorendo, così, anche
l’occupazione per gli abitanti
del luogo.
Intanto, è già in programma un
nuovo sondaggio, quello che
vedrà gareggiare le più belle
città del pianeta.
20 22 NOVEMBRE 2011
LE MERAVIGLIE DEL MONDO
L’organizzazione no-profit “New7Wonders, ha indetto un concorso
che per mesi ha tenuto impegnato gli amanti internautiGiusi Santopietro
Baia di ha long
Table-mountain
Isola-di-Jeju
Isola Komodo
Fiume Puerto Princesa
Foresta Amazzonica
Cascate
Iguazu
programma ben fatto che ha saputo
evidenziare le peculiarità e il folklore
2122 NOVEMBRE 2011
LA CUCINA LUCANA IN TV
Il programma “Ricette di famiglia” approda in Basilicata.
Gusto e tradizione in onda su rete 4
Il programma televisivo
“Ricette di famiglia” , con-
dotto dal simpatico Davide
Mengacci, ha fatto tappa in
terra lucana. Alle prese con i
fornelli, cuochi ed aiutanti,
hanno raccontato a suon di for-
chette e coltelli, il bello e so-
prattutto il meglio della cucina
nostrana. Il viaggio enogastro-
nomico ha condotto la troupe
tra le meraviglie dei Sassi ma-
terani, riconosciuti Patrimonio
dell’umanità dall’UNESCO. Il
tour ha reso protagonista anche
la città di Policoro, famosa per
le sue origini e per la sua col-
locazione strategica. Poco di-
stante dalle rovine della storica
Heraclea, Policoro fu un im-
portante snodo marittimo della
Magna Grecia del 6° secolo a. C. Uno
locale. Ricette di carne e pesce
preparate ad arte, utilizzando
solo materie prime di qualità.
A completare i pasti, ottimi
vini da tavola. Emblema e
marchio di prestigio il noto
Aglianico, un vino rosso dal
sapore intenso e corposo, da
accompagnare alle carni e ai
primi. Calorie e gusto incon-
fondibile sono garantiti al pa-
lato degli amanti della buona
cucina. Un percorso di 6 pun-
tate che ha messo in vetrina la
provincia materana, da Grot-
tole a Salandra, rivelando sfac-
cettature estetiche e culinarie,
custodite negli annali della
tradizione.
Agnese Albini
Il Presidente dell’INAIL, Marco Fabio Sartori, in una delle sue ultime in-
terviste pubbliche, parlando sulla questione delle cosiddette “morti bian-
che”, ebbe a precisare che i “morti sono morti e basta e non hanno
colore”. E’ proprio partendo da queste parole che, in primis, voglio ricor-
dare la morte di un uomo e poi quella di Presidente di uno dei più impor-
tanti Enti pubblici italiani quale è, appunto, l’ Istituto Nazionale per
l’Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Quest’uomo, senza distinzione di colore e di ruolo sociale, aveva solo 48
anni, ed è deceduto a Roma la notte
dell’8 novembre scorso, dopo un
lungo periodo di sofferenza a causa
di un male incurabile. Se si dice che
ciò che caratterizza l’essere umano è
la virtù e la sua capacità di dare
senso e una direzione alle azioni oltre
ad ogni cosa che si fa, senza dubbio
l’uomo Sartori rientra a pieno in que-
sta definizione. A mio avviso, infatti,
il suo modus operandi, ha tenuto ben
presente il concetto di virtù di aristo-
telica memoria, come disposizione
dell'animo che ci spinge ad adottare
comportamenti che stiano a metà tra i due eccessi che sempre un'azione
può avere ( teoria del giusto mezzo). La virtù non era quindi soltanto le-
gata, come volevano Socrate e Platone, pur con le loro importanti diffe-
renze, essenzialmente al sapere, ma per l’uomo Sartori era soprattutto il
frutto di un esercizio costante, di dare esempio e credibilità a delle azioni
dettate secondo certi criteri, essenzialmente di buon senso, adatti alla so-
cietà, al contesto in cui si vive e al bene comune. E’ l’esempio, invece, il
Presidente Sartori, a tutti noi dipendenti dell’Ente lo ha dato occupandosi
a tempo pieno, fino a quando le forze glielo hanno permesso, dei suoi
compiti istituzionali, del potenziamento della mission dell’Istituto, affer-
mando, sempre e comunque, l’importante ruolo sociale che l’Istituto ri-
veste in campo nazionale, soprattutto per quanto riguarda la sua funzione
medico-riabilitiva. Pur dirigendo l’Istituto solo dal 2008, in contrasto con
l’attuale clima politico-economico-finanziario che sta attraversando l’Italia,
Sartori, fin dal giorno del suo insediamento, ha puntato l’attenzione alla
nascita del “Polo salute e sicurezza”, cercato di compiere atti per miglio-
rare la qualità della vita negli ambienti di lavoro tenendo sempre ben pre-
sente l’ obiettivo primario dell’ Ente: promuovere e mantenere il più alto
grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei tanti infortunati sul
lavoro. Non a caso, in un articolo apparso qualche tempo fa, ebbe a dire
che l’ Inail “ non era più votato solo alla missione assicurativa, ma sempre
più orientato alla presa in carico totale
del lavoratore infortunato e alla promo-
zione di interventi a tutto campo nella
prevenzione, formazione, informazione,
assistenza e consulenza...nella promo-
zione di una vera cultura della preven-
zione, che sia capace di sostenere al
meglio le aziende nel miglioramento
della sicurezza e della salute dei propri
dipendenti". E’ stato un uomo, come ha
dichiarato il direttore generale dell’INAIL
Giuseppe Lucibello, che ha continuato
a esercitare i suoi compiti sempre e co-
munque, malgrado le faticose terapie
alle quali si era sottoposto. Per questo, al di là dei risultati indiscutibil-
mente positivi che la sua guida ha permesso di raggiungere all'INAIL, con-
tinua Lucibello, vogliamo ricordare prima di tutto l'uomo e il grande
esempio morale che ha saputo dare a tutti quanti lo hanno conosciuto e
hanno lavorato con lui.
E’ proprio grazie al suo esempio, alla sua perseveranza, Signor Presidente
Sartori, facciamo nostre alcune queste sue parole per garantirle che
“l’INAIL sarà sempre in prima linea5 accanto alle imprese e ai lavoratori,
con più entusiasmo che mai”.
Dott. Niko Marcantonio
Dipendente Sede INAIL - Potenza
Alzate la voce Parola ai lettori
22 22 NOVEMBRE 2011
LASCIAMO IN PACE I GIOVANIDisoccupazione e precariato: i dati inquietanti di una bomba
sociale che rischia di far saltare il Paese
Michela Di Palma
Èil termine che più per-seguita i giovani ita-liani, in questo 2011
che si appresta a concludersi:disoccupazione. Abbiamo toc-cato quota 27,9%, contro unamedia, nell’area OCSE, pari al16,7%. Per rendere l’idea diquanto sia alterato, oggi, il tes-suto sociale, basti pensare cheagli albori dell’ultima impo-nente crisi, nel 2007, il tassodei senza lavoro era al 20,3%.Primo grande imputato è il pre-cariato insistente sul nostro ter-ritorio. Secondo una recentericerca dell’OCSE, il 46,7%dei giovani lavoratori italianiha un impiego temporaneo; silegge che “il mercato del la-voro italiano sta diventandosempre più segmentato, con la-voratori in età matura in impie-ghi stabili e protetti e moltigiovani senz’altro sbocco im-mediato che posti precari”. Laquota di inattivi, tra l’altro, saleesponenzialmente. Si identi-fica con questo termine quellacopiosa fetta di popolazionegiovanile, scoraggiata e ingan-nata, che ha sospeso la ricercadi un lavoro. Dato allarmantequanto quello relativo all’au-mento dei disoccupati: nel no-stro Paese gli inattivi sarebbero11 ogni 100 persone, in una fa-
di investire sulle risorse umane e chericorrono abitualmente alla cassa in-tegrazione. Abbiamo titolato questoarticolo – assai carico di dati e nu-meri, ma necessari per rinfrescarsi lamemoria giacché in Italia troppe cosepaiono mutare sembianze di giorno ingiorno e di ora in ora – servendoci diun’espressione di Beppe Severgniniapparsa pochi giorni fa sul magazinedel Corriere della Sera, Sette: “La-sciamo in pace i giovani”. È trattadalla risposta del giornalista ad un let-tore che chiosava una abitudine assaidiffusa tra i giovani italiani, quella divolere tutto e subito, con riferimentoalla smaniosa ricerca di lavoro e,sempre a suo dire, al lagnarsi tipico diquesta nuova generazione. Sever-gnini, attraverso la sua penna elegantee autentica, rintuzza il lettore. “I ra-gazzi si stanno già rimboccando lemaniche: ormai sono arrivati alla cla-vicola”. Poi continua: “Se quella deinostri padri e delle nostre madri èstata la Generazione Eroica (ha subitola guerra, ha rimesso in piedi l’Italia),la nostra è la Generazione Egoista.Quella dei nostri figli la GenerazioneScalognata. Ma non è colpa dellasorte, della storia o dei mercati: ècolpa nostra”. Il riferimento, stavolta,nelle parole del bravo giornalista cheda sempre segue con occhio attento eal di sopra delle parti i giovani Ita-lians, è chiaramente al disastro so-ciale ed economico in cui versa ilPaese. Disastro perpetrato in anni ric-chi di fondi a disposizione delle am-ministrazioni pubbliche, anni colmi discialacqui, ingordigia incontrollata edagi cui una intera generazione haavuto libero accesso, senza porsi li-
scia d’età compresa tra i 15 e i 64anni. Questa strana ed inquietante mi-scela tra disoccupazione ed inattivitàè assai indicativa del gravissimo am-manco di occupazione che angustial’Italia e la generazione giovane. Se-condo le ultime rivelazione del Cen-tro Studi di Confindustria lo scenarioè pessimo e quanto mai desolante: ladisoccupazione continua ad avanzareinarrestabile, di anno in anno, di mesein mese. E nel 2012, secondo l’asso-ciazione degli industriali, andrà an-cora peggio, tra disoccupati nuovi evecchi e ricorso crescente alla cassaintegrazione; il Sud il terreno princi-pale di questa battaglia combattuta ad
armi impari, da sempre afflitto dallavirulenta piaga sociale della man-canza di prospettive, oggi più chemai. Queste sì che sono lacrime e san-gue. Il nostro Paese non cresce: è que-sto l’altro leit motiv tutto nostrano. Èchiaro che a subirne le conseguenzesiano i giovani in cerca di occupa-zione, tra imprese che hanno smesso
miti e freni inibitori, senzavolgere lo sguardo alla gene-razione che si sarebbe avven-turata nel mondo del lavoro dilì a poco: i propri figli. E lapolitica, che ormai i giovanivedono come una tragica gaffedi questo Paese in declino,continua a farsi beffe, altret-tanto vorace e tracotante, at-taccandosi con le unghie e coni denti a poltrone ed auto blu,a stipendi per nulla commisu-rati al lavoro, alle qualità e ca-pacità, a lussi illimitati, asprechi osceni e incomprensi-bili in un quadro di ostilità so-ciali e difficoltà economiche.Gli effetti sono sotto gli occhidi tutti. Una bomba socialeche rischia di esplodere, com-plice anche lo stato di estremacaducità in cui versa l’Italia,oggi, sotto lo sguardo corruc-ciato di una Comunità, quellaEuropea, che si domanda, at-tonita, cosa diavolo stia acca-dendo in questo eccentrico emacchinoso Paese. Dove intempi di sacrifici richieste atutti, la vecchia generazioneancora si arrabbia se qualcunovuol mettere mani alle pen-sioni. Le stesse pensioni che,attraverso pesanti contributisottratti a misere buste pagache equivalgono a rimborsispese, i giovani stanno pa-gando per i vecchi.
2322 NOVEMBRE 2011
ATLETICO POTENZA:
CON CAMELIA SI VOLA!
Seppur tra mille fatiche, alla fine
il Poker è riuscito! L’ Atletico Po-
tenza del mister Pinuccio Came-
lia, il quale ha inanellato la bellezza di
12 punti in quattro partite da quando ha
sostituito Giovanni Tramutola sulla
panchina rossoblu, centra il quarto suc-
cesso consecutivo sconfiggendo al Vi-
viani la compagine rionerese della
Vultur Rionero, il che significa primato
in classifica, seppur in compagnia del-
l’inarrestabile Policoro, vittorioso per 2
– 0 contro il Real Tolve e fin dall’inizio
del torneo squadra - leader della sta-
gione. Il primo tempo della partita ri-
sulta a dire la verità avaro di emozioni,
le squadre si studiano a vicenda ma en-
trambe appaiono timorose; preoccupate
più a non subire gol piuttosto che a
farne. Al 4° minuto una punizione dal
limite per la Vultur Rionero si infrange
sulla barriera Potentina, mentre alcuni
minuti dopo, una piccola incertezza del
portiere di casa consegna la palla aio
rioneresi, brava la difesa a rinviare. Al
20° minuto si fa notare l’Atletico Po-
tenza grazie ad una punizione calciata
da Rocco Mastroberti che termina di
poco alta sulla traversa e successiva-
mente un’azione personale di Pierpaolo
Di Senso costringe il portiere ospite
Cannone ad una parta in due tempi. Qualche mi-
nuto dopo sono gli ospiti, sempre su punizione,
a provare a rendersi pericolosi, ma la battuta del
numero 7 Larotonda termina alta. La gara scorre
senza particolari emozioni fino a quando non
capita la prima e vera ghiotta occasione da gol:
sono i padroni di casa ad avere l’opportunità di
sbloccare il risultato, ma il centrocampista Vin-
cenzo Sabato, tutto solo davanti in area, sciupa
incredibilmente calciando addosso al portiere
ospite Cannone che, pochi minuti più tardi, ag-
guanta, seppur in maniera abbastanza agevole,
un tiro insidioso di Pierpaolo Di Senso, ma il
primo tempo si chiude complessivamente senza
grosse emozioni e con gli animi piuttosto tesi,
prova ne sono le cinque ammonizioni commi-
nate dal giudice di gara, il signor Capolupo di
Matera, quattro delle quali indirizzate a giocatori
della Vultur Rionero e precisamente a Huchitu,
Carretta, Landi e Palumbo, mentre tra le file dei
potentini il cartellino giallo è toccato ad Antonio
Palo, per via di un fallo ai danni del numero 9
dei Rioneresi, Scippo. La ripresa sembra iniziare
sotto auspici migliori, le squadre appaiono en-
trambe più aggressive e vogliose di cercare quel
goal che sembra proprio non arrivare. Ci pro-
vano dapprima i rioneresi, sfruttando due calci
d’angolo in rapida successione, anche se si ri-
solvono entrambi in un nulla di fatto. Subito
dopo l’Atletico Potenza si rende pericoloso con
una bella azione , ma al momento del tiro Cam-
Eccellenza 11a Giornata
Atella M.Vulture Comprens.Sport Pisticci 3 - 2
Atletico Potenza Vultur 2 - 1
Avigliano Calcio Pz Viggiano 0 - 3
Az Picerno Comprensorio Tanagro 3 - 1
Moliterno Real Metapontino 0 - 0
Murese 2000 Aurora Pietragalla 2 - 1
Policoro Heraclea Real Tolve 2 - 0
Riposa Gr Valdiano
pisano “liscia” clamorosamente un pallone che
era solo da appoggiare in rete e su rovescia-
mento di fronte è la Vultur a mancare il gol del
vantaggio, complice anche la sfortuna, con la
conclusioen di Palumbo a colpo sicuro che si in-
frange sul palo alla sinistra di Tammone. Le oc-
casioni da gol si susseguono: dapprima con il
neoentrato Coppola che colpisce una clamorosa
traversa, poi con Sabato e Falanga i quali, al ter-
mine di due buone azioni, non inquadrano lo
specchio della porta difesa dal rionerese Can-
none ed infine con Campisano, che va a segno,
salvo poi vedersi annullare la rete per fuorigioco.
L’appuntamento con il gol, però, è solo riman-
dato di qualche minuto, sì perché esattamente al
36° minuto i padroni di casa sbloccano il risul-
tato: un perfetto cross dalla sinistra di Panico
serve l’accorrente Campisano che di testa batte
l’incolpevole Cannone. Gli ospiti accusano il
colpo, ma non sembrano arrendersi e tentano il
tutto per tutto per riportare la partita sui binari
giusti. Quando i tre punti sembrano oramai in
mano ai Potentini ecco quello che non ti aspetti:
al 47° minuto, in pieno recupero, il rionerese Di
Francesco calcia a botta sicura, un bolide che la-
scia di stucco sia il portiere Tammone, che i tifosi
presenti sugli spalti, per la gioia degli ospiti rio-
neresi, oramai rasseganti alla sconfitta. 1-1 e
tutto da rifare quindi per i padroni di casa, ma i
3 minuti concessi da quarto uomo stanno oramai
per scadere; la quarta vittoria consecutiva sem-
bra oramai sfumata, ma come dice Vu-
jadin Boskov: “Partita finita quando ar-
bitro fischia!”…………..e il direttore
di gara non ha ancora sancito effettiva-
mente la fine del match. Sta per sca-
dere l’ultimo minuto di recupero e
l’Atletico Potenza, al termine di una
bella azione guadagna un calcio d’an-
golo; l’ultimo della partita ad una man-
ciata di secondi dalla fine, è l’ultima
occasione per tentare di incamerare i
tre punti e i padroni di casa non se la
lasciano sfuggire: calcio d’angolo bat-
tuto dal numero 8 Mastroberti, sulla
sfera accorre il numero 10 Sebastian
Di Senso che con un tiro al volo in-
sacca alle spalle di Cannone. E’ 2- 1! I
padroni di casa agguantano così una
vittoria rocambolesca ma alla fine me-
ritata, per l’impegno profuso soprat-
tutto nella seconda frazione di gioco
lasciando l’amaro in bocca agli ospiti
Rioneresi e incamerando tre punti pre-
ziosissimi che valgono la quarta vitto-
ria consecutiva e la vetta della
classifica. Alla Vultur Rionero, invece,
resta il rimpianto per un punto d’oro
svanito negli ultimi secondi.
Rocco Stasi
24 22 NOVEMBRE 2011
UNA VITTORIA DA POKERArchiviata la pratica Vultur le prossime gare sono al cardiopalma
“Partita finisce quando arbi-
tro fischia”. Con questo afo-
risma il tecnico serbo
Boskov spronava fino all'ul-
timo minuto di gioco i suoi
giocatori e la partita di oggi
sembra riassumersi in questa
frase. All'ultimo respiro i
rossoblù colgono la quarta
vittoria su altrettante gare di
campionato con una inven-
zione di S.Di Senso diretta-
mente da calcio d'angolo.
Strano, ma vero. Intermina-
bile partita, giocata a ritmi
blandi nei primi quarantacin-
que minuti, ma giocata a
ritmi forsennati nella ripresa
con il portiere ospite Can-
none protagonista in più di
una circostanza. Camelia può
sorridere, non solo per avere
centrato la quarta vittoria
della sua getione e aver gua-
dagnato il passaggio alla se-
mifinali di Coppa, ma so-
prattutto per lo spirito di una
squadra che non muore mai
e , da questa sera, comanda
la classifica in coabitazione
solo con il Policoro, allun-
gando di due punti sul Real
Metaponino bloccato a Mo-
literno sullo 0-0. La squali-
fica di Santagata induce lo
stesso mister, ex della gara
avendo allenato i bianconeri
lo scorso anno, a far debut-
tare Palo in campionato,
dopo la sua ottima presta-
zione di mercoledì a Montal-
bano. A centrocampo l'unica
novità è l'inserimento di Fa-
langa al posto di Santopie-
tro, con il rientrante
Campisano a fare da chioc-
cia all'attacco potentino.
ATLETICO POTENZA - VULTUR 2-1
36'st Campisano, 48' st S.Di Senso (A) 47' st Di Francesco (V)
ATLETICO POTENZA: Tammone, Russillo, Panico, Falanga (31’ st Santopietro), Cocina, Palo, Sabato
(24’ st Coppola), Mastroberti, Campisano, Di Senso S., Di Senso P. (38’ st Palladino). A disp.: Scalda-
ferri, Brindisi S., Ciuffreda, Doino. All. Camelia
C.S. VULTUR: Cannone, Huchitu (1’ st Rondino), Stefanini, Carretta, Pizzullo, Landi, Larotonda, Pa-
lombo, Scippo, Cirillo, Di Francesco. All. Ronzulli (squalificato), sostituito da Ceruzzi.
ARBITRO: Capolupo di Matera(Mele-Grilli)
NOTE: Giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Ammoniti:Palo, Di Senso S. (A), Carretta,
Huchitu, Landi, (V) Recupero: 3’ pt, 3’ st. Spettatori circa 300, con circa una cinquantina provenienti
da Rionero.
Classifica Calcio a 5 “Serie D” Girona A Stagione 2011/2012
Nella sesta giornata di campionato, dopo il lungo digiuno di
vittorie fuori casa, arriva il primo successo stagionale in tra-
sferta per la Corporelle Potenza. A Caserta la formazione lu-
cana sale in cattedra, dà spettacolo e sconfigge per 1-3 (15-25;
26-24; 22-25; 22-25) la Volalto di coach Monfreda. Sul parquet
campano le potentine partono col piede giusto e nel primo set
travolgono le padrone di casa, colte forse un po’ di sorpresa
dall’energia di Sinisi e compagne. Un’energia nata dalla voglia
di riscatto dopo la vittoria mancata per un soffio contro la Livi e
dal bisogno di fugare ogni dubbio sulla tenuta fisica e psicolo-
gica del gruppo. Dopo lo scossone iniziale la controffensiva del
Caserta non si fa attendere. La squadra di casa si aggiudica il
secondo set con soli due punti di vantaggio sulle avversarie. Il
resto della gara vede le due formazioni darsi battaglia in un con-
fronto piacevole e nel complesso equilibrato, dove ritmo e
azione non mancano. Contro Sposito e socie mister Claps può
contare sull’apporto di una ritrovata Alessandra Piccione che si
lascia alle spalle il peggio dopo l' infortunio alla schiena dei
giorni scorsi. La presenza della schiacciatrice in campo per tutta
la durata dell’incontro dà la carica e il giusto slancio all'intero
gruppo. Il finale di gara porta la firma di Fabiana Camelia, ma-
glia numero 1della Corporelle, altro asso nella manica della
panchina potentina. Buona la prova della giovane schiacciatrice
che firma anche il match point. Con i 3 preziosi punti conqui-
stati la Corporelle si posiziona
a quota 11 in classifica e inchioda le casertane a 10. La dimo-
strazione di quanto questa squadra riesca a sorprendere
sovvertendo ogni pronostico. Se la prima squadra festeggia il
ritrovato successo, in Prima Divisione c'è un pò di amarezza
per le giovani atlete della De Gasperi, che nella prima giornata
di campionato in trasferta a Rionero cedono davanti alla supre-
mazia delle padrone di casa della New Vultur Volley.
La Corporelle Potenza travolge il Caserta
Per le lucane prima vittoria in trasferta per 1-3
PROSSIMO TURNO 12ª GIORNATA 27/11/2011
Pisticci Potenza
Tanagro Avigliano
Pietragalla Az Picerno
Metapont. Murese
Real Tolve GR Valdiano
Viggiano Policoro
Vultur Moliterno
Riposa: Atella M. V
2922 NOVEMBRE 2011
VOCI CHE HANNO FUTURO
I vincitori della undicesima edizione del Festival di Potenza
Daniele Falcone con la
canzone inedita
“Storia di Vita” per
la categoria Nuove Proposte;
Antonella Manniello per la
categoria Esordienti; Martina
Lamoglie per la categoria
Under 16 sono i vincitori
della undicesima edizione del
Festival di Potenza, concorso
nazionale di musica leggera.
Alla serata finale, che si è
svolta al Conservatorio di
Musica Gesualdo da Venosa
del capoluogo, presentata dal
giornalista-poeta Pierluigi
Auricchio, hanno partecipato
una ventina di concorrenti.
Per il presidente dell’Asmea
(associazione spettacolo ma-
nagement e artisti) Paolo
Fontana che ha presieduto la
giuria composta da musicisti,
registi ed operatori di spetta-
colo, compositori, in questa
edizione i protagonisti sono
stati soprattutto gli under 16
che – ha sottolineato – hanno
dato prova in generale di con-
vincenti esibizioni e buona
impronta di personalità anche
se hanno bisogno di forma-
zione adeguata. Non a caso la
novità di questa edizione del
Festival è rappresentata dalla
partnership con Music Acca-
demy Venosa che ha attri-
buito una borsa di studio a
Francesca Grassano giovanis-
sima concorrente di Trica-
rico. Come ha sottolineato il
direttore dell’Accademia di
musica di Venosa, Fabrizio
Frangione, investire nella for-
mazione di giovani talenti è
una delle missioni del mondo
dello spettacolo.
Queste le graduatorie delle
categorie: Nuove Proposte, al
secondo posto Miriam Stabile
con la canzone “T’amerò”
scritta dal musicista poten-
tino (che l’ha accompagnata
al piano) Davide D’Andrea e
al terzo Sil Novo gruppo ca-
sertano con la canzone parte-
nopea “Ball’Antò”: Esordienti: se-
conda Rossella Mafaro; Under 16:
seconda Egle Messuti e terza Fran-
cesca Grassano.
Durante lo spettacolo un riconosci-
mento è stato attribuito alla società
di volley femminile Livi Volley Po-
tenza (campionato B2) per “l’impe-
gno profuso in 15 anni a favore
della crescita sportiva, avvicinando
giovani alla pratica della pallavolo
e per aver formato giovani talenti”
e alla sezione Lilt di Potenza per
“l’impegno sociale e la crescita del
volontariato e della ricerca scientifica”.
Tra gli ospiti Eli Eli Elegibò (Elisa-
betta Zingariello) vincitrice della
fase nazionale del concorso musi-
cale “Voice of McDonalds”, il
mago-illusionista Genius, gli allievi
della scuola Dimensione Danza Gi-
selle di Potenza diretta da Marisa
Tramutola con due interpretazioni
(Silence e Vogue), i vincitori del-
l’edizione precedente del Festival
Mario Perretta, Stefano Galdi e
Dino Lorusso.
Il patron del Festival Mario Bellitti
ha sottolineato che “la qualità arti-
stica e il consenso del pubblico
sempre numeroso confer-
mano il successo dell’inizia-
tiva che è una vetrina e al
tempo stesso un’occasione
per avviare alla formazione i
giovani talenti. Il concorso
per queste caratteristiche è
riuscito ad imporsi nel pano-
rama italiano dei Festival
come ci viene riconosciuto
da organizzatori di simili
manifestazioni ed eventi,
agenti ed operatori dello
spettacolo”.
Daniele Falcone Antonella Manniello Martina Lamoglie
30 22 NOVEMBRE 2011
CÉZANNE MEDITERRANEO
Una eccezionale mostra al Palazzo Reale di Milano
In natura, tutto è modellato
secondo tre modalità fonda-
mentali: la sfera, il cono e il
cilindro. Bisogna imparare a di-
pingere queste semplicissime fi-
gure, poi si potrà fare tutto ciò
che si vuole … Il disegno e il co-
lore non sono affatto distinti tra
loro: via via che si dipinge, si di-
segna; e più il colore raggiunge
la sua armonia, più si precisa il
disegno. Ricchezza del colore e
pienezza della forma sono com-
plementari, sono anzi una cosa
sola. I contrasti e i rapporti to-
nali, ecco il segreto del disegno
o del modello. E aggiungeva:
“Bisogna essere degli artigiani
nella propria arte. Sapere a
tempo qual è il proprio metodo.
Essere pittori, insomma, con le
qualità della pittura stessa, e
servirsi di un materiale rozzo, il
più naturale possibile.” Così
Cézanne parlava della sua pit-
tura al suo allievo Emile Ber-
nard, che ha poi testimoniato:
“Più che un pittore, Cézanne
era la pittura stessa divenuta
vita. on c’era un istante in cui
egli vivesse al di fuori di essa:
era come se, tra le dita, egli te-
nesse sempre il suo pennello”.
“Cézanne. Les ateliers du
midi”: la mostra allestita nelle
sale di Palazzo Reale a Milano
vuole essere un omaggio al
grande maestro originario di
Aix-en-Provence e alla sua stra-
ordinaria e personalissima ma-
niera pittorica che, poco
compresa e molto osteggiata du-
rante la sua vita, tanta influenza
ebbe invece sugli artisti dei mo-
vimenti successivi come il Cu-
bismo e il Surrealismo. Un
grandissimo pittore, tenace e so-
litario, inventore di un linguag-
gio unico e fortemente
riconoscibile, frutto di una disci-
plina ferrea, di una eccezionale
intelligenza visiva, di un metodo
studiato e ristudiato che ha per
scopo la trasfigurazione della vi-
sione oggettiva in una pittura ar-
teau Noir, Bibémus, dove l’artista rea-
lizza moltissime sue opere. La sua è
una produzione che si divide tra l’atti-
vità en plein air o, come amava ripetere,
sur le motif, e lavori in studio, dove crea
soprattutto i ritratti o le nature morte,
ma dove in realtà spesso rielabora, rifi-
nisce, sviluppa i temi cominciati al-
l’aperto. Il tema, dunque, dell’anima
mediterranea dell’artista, che si traduce
in una più spiccata propensione per le
declinazioni luministiche e cromatiche
del midì, come il titolo della mostra
suggestivamente ci suggerisce. Il per-
corso della mostra segue la biografia
dell’artista, intrecciandone comunque
le tematiche più care e congeniali, dalle
prime opere realizzate attorno al 1860,
nel solco della tradizione artistica del-
l’epoca, passando per i magnifici e inar-
rivabili ritratti di amici, familiari, gente
comune, arrivando ai paesaggi, dap-
prima vicini agli esiti impressionisti,
monica ed essenziale. L’esposizione,
promossa dall’Assessorato alla Cultura
Comune di Milano e prodotta da Pa-
lazzo Reale e Skira, che ha curato ogni
aspetto della progettazione e organizza-
zione della mostra (oltre al catalogo e
alla pubblicazione di ben altri quattro
libri), e curata da Rudy Chiappini con
la collaborazione di Denis Coutagne,
propone una splendida selezione di
quaranta dipinti provenienti da grandi
musei internazionali, primo fra tutti il
Musée d’Orsay, cui si deve un fonda-
mentale contributo per la realizzazione
di questo straordinario evento esposi-
tivo. Il tema centrale dell’esposizione
riguarda l’attività di Cézanne in Pro-
venza, con perno ad Aix e nei celebri
atélier - a cominciare da quello di Jas
de Bouffan, la casa di campagna pa-
terna, e poi Lauves e quello degli ultimi
anni, ma anche i luoghi a lui cari come
l’Estaque, Gardanne, Bellevue, Châ-
poi superati in una visione più
concreta e formalmente defi-
nita, incontrando le celebri na-
ture morte, dove il maestro
porta all’estremo la sua ricerca
di essenzialità e la sintesi tra co-
lore e volume, sino agli ultimi
straordinari dipinti degli inizi
del Novecento. La mostra inizia
dunque con il celebre Portrait
de l’artiste del 1875; seguono i
bellissimi dipinti murali Les
quatre saisons, eseguiti da Cé-
zanne per la casa paterna tra il
1860 e il 1861: prove pittoriche
già di grande qualità, dove sono
presenti echi della tradizione
classica francese. Si entra
quindi nel vivo della mostra con
i soggetti narrativi che Cézanne
sceglie di dipingere dal 1870 e
cioè quando lascia sempre più
spesso Parigi per la Provenza:
qui adotta lo stile en plein air
suggeritogli dall’amico Pis-
sarro, schiarisce i colori, cer-
cando di renderne più ricche le
tonalità. E veniamo ai ritratti,
che rivelano una cifra stilistica
del tutto originale e personalis-
sima: in mostra troviamo il po-
tente Portrait d’Henry Gasquet,
panettiere e amico di infanzia di
Cézanne, padre del poeta, cri-
tico d’arte e autore della prima
biografia del maestro, pubbli-
cata nel 1921, che ha rivelato
particolari inediti sulla vita
dell’artista. Per arrivare infine
alle splendide nature morte,
davvero irripetibili nelle forme,
nei colori, nelle composizioni,
indagate nei minimi particolari,
realizzate sia ad olio che con
splendidi quanto delicati acque-
relli. La parte finale della mo-
stra è una sequenza spettacolare
con gli ultimi lavori dei primi
anni del Novecento, tra cui
Moulin sur une riviére, Le mont
Sainte-Victoire vue des Lauves
e le straordinarie tele Paysan
assis e Le jardinier Vallier.
Paolo Sasso
La table de cuisine, 1888
Portrait de l'oncle
Dominique, 1866
Ritratto
di Henri Gasquet, 1896
Pianeta
Sogni
3122 NOVEMBRE 2011
GNOCCHETTI AI TOTANETTI E PESTO
Ingredienti per 4 persone
500gr. di gnocchetti freschi, 8 totanetti freschi, 8 pomodo-
rini ciliegia, 4 cucchiai di pesto , 1/2 cipolla, 2 spicchi di
aglio, vino bianco qb, olio, sale, peperoncino
Procedimento:
- Lavare i totanetti, pulirli,tagliarli a pezzetti e a rondelle.
- Tagliare finemente la cipolla e farla soffriggere con
l'aglio.
-Tagliare i pomodorini a pezzetti e aggiungerli al soffritto
(cuocendo per 2-3 minuti).
- Aggiungere i totanetti e far saltare a fuoco medio/alto
per 2 minuti (aggiungendo un pò di vino bianco).
- Aggiungere il pesto, dare una mescolata,salare e ag-
giungere poco peperoncino ,30 secondi di cottura e to-
gliere dal fuoco.
- A questo punto cuocere in abbondante acqua salata gli
gnocchetti (o qualsiasi altra pasta a piacere) e condirli.
......Buon appetito!
Comics
Le ricette di Sandra Savino
I pacchetti possono essere di diverso tipo, non ho capito bene quale, ad ogni modo ti elenco una serie
di significati a cominciare dal pacchetto di denari: beni contestati, di sigarette: proposte vacillanti, di
tabacco: provvedimenti da prendere, di lettere: accordo raggiunto, di carte: suggerimenti utili, di cam-
pioni: prove da superare, di caramelle: rapporti difficili, di fiammiferi: istinti impulsivi, azionario: im-
prese rischiose, postale: fiducia mal ripagata, raccomandato: insidia nascosta, riceverlo: delusione,
spedirlo: notizie in arrivo, perderlo: raggiungimento di una meta, trovarlo: novita' sgradite.
Quando sogno mi capita spesso di avere a che fare
con i pacchetti, farli, disfarli impacchettarli e e tan-
t’altro che vuol dire tutto questo? Attendo una ri-
sposta immediata , la prego non mi faccia stare
con l’ansia…
Giovanna B. Potenza