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Mezzi porosi: l’applicazione dei moti ondulatori (1)
magazine.darioflaccovio.it/2013/09/27/mezzi-porosi-lapplicazione-dei-moti-ondulatori/
Romolo Di Francesco
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Prima parte: dalla teoria generale ai test di validazione
Lo scienziato francese d’Alembert (figura 1) era un
uomo di vasti interessi che spaziavano dalla medicina
alle scienze naturali, alla matematica e anche alla legge.
Tra i suoi studi più importanti sono da ricordare il
principio di d’Alembert (che afferma che le azioni e le
reazioni interne a un sistema di corpi rigidi sono in
equilibrio tra loro), così come trattati dedicati alla
musica, al problema dei tre corpi, alla precessione degli
equinozi, al moto in mezzi resistenti, alle perturbazioni
lunari e – non ultimo – all’equazione differenziale, alle
derivate parziali e relativa soluzione, che governa il
problema della corda vibrante nella sola condizione
monodimensionale (anche se in realtà è di dimensione 1+1 trattando il tempo e una dimensione lineare) tramite
funzioni trigonometriche utili per la loro periodicità.
Era il 1747 e ci vollero altri tre anni affinché, grazie a Eulero, tale soluzione raggiungesse la piena maturità
matematica –
così come oggi è ancora conosciuta – e ci volle ancora altro tempo affinché si giungesse alla scrittura
dell’equazione generale nello spazio (di dimensione 3+1) e nel piano (di dimensione 2+1) e alla ricerca delle
relative soluzioni.
Così oggi tali soluzioni, basate sulla linearità
dell’equazione di d’Alembert (del secondo ordine
di tipo iperbolico) e sulla simmetria sferica,
sono applicate a tutti i campi scientifici e tecnici
interessati dalla propagazione di vibrazioni
come ad esempio l’acustica, l’elettromagnetismo,
la fluidodinamica e la sismologia, mentre varianti
dell’equazione differenziale originaria sono
presenti anche all’interno della meccanica
quantistica e della relatività generale.
Nell’affrontare il problema della propagazione
delle vibrazioni nei mezzi porosi (quali ad esempio le terre, le rocce, il calcestruzzo, le ceramiche e molti altri)
ripartiamo dal termine fisico e dalla definizione matematica di onda: nel primo caso con onda si indica una
qualunque perturbazione che ha origine in una sorgente e si propaga con velocità v nello spazio-tempo
trasportando energia e quantità di moto ma non materiale; nel secondo caso un’onda è una soluzione periodica
dell’equazione differenziale che ne descrive il moto.
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