MAGAZINE - Salute Buongiorno · 2018-10-02 · di oliva è uno sbiancante naturale dei denti, in...

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INTERVISTA: FAMIGLIE ALLARGATE Erika Tortora Psicologa Clinica e della Salute COPIA DISTRIBUITA GRATUITAMENTE No.7 LUGLIO 2017 20 PAGINE MAGAZINE Vacanze in città VIVERE MEGLIO Sbiancamento denti MEDICINA Make-up dell’estate BELLEZZA

Transcript of MAGAZINE - Salute Buongiorno · 2018-10-02 · di oliva è uno sbiancante naturale dei denti, in...

INTERVISTA:FAMIGLIE ALLARGATE

Erika Tortora Psicologa Clinica e della Salute

COPIA DISTRIBUITA GRATUITAMENTE

No.7LUGLIO 201720 PAGINE

MAGAZINE

Vacanze in cittàVIVERE MEGLIO

Sbiancamento dentiMEDICINA

Make-up dell’estateBELLEZZA

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SommarioSALUTEBUONGIORNO - TRIMESTRALE - ANNO IlI - LUGLIO 2017 - N. 7

Salute

Buongiorno

SOCIETÀ

FAMIGLIE ALLARGATELe famiglie felici non hanno definizioni

BELLEZZAMAKEUPLibertà e essenzialità

ABBRONZATURAPerfetta con frutta e verdura

VIVERE MEGLIOGIARDINAGGIOColtivare la terra per curare l’anima

VACANZE IN CITTÀQuando l’estate è in città

MEDICINASBIANCAMENTO DENTISorriso perfetto? Si può!

AMMINISTRAZIONE E REDAZIONE:Via Comunale Vecchia, 6 - 80126 NapoliAutorizzazione n 30 del 9/6/2014STAMPA: Grafiò di Bottone RaffeleVia Napoli, 157 - 80018 Mugnano di Napoli (NA)L’ABBONAMENTO E’ GRATUITO PER TUTTIPuoi ricevere “SALUTE BUONGIORNO” gratis direttamente a casa tua inviando un’email con i tuoi dati personali (Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Città) a: [email protected]

DIR.EDITORIALEDott. Pasquale Caiazza

DIR. RESPONSABILEDott.ssa Assunta Lutricuso

GRAFICA/IMPAGINAZIONEGiuseppe MazzocchiDott.ssa Serena Sarno

CURIOSITÀMUSICOTERAPIA

il linguaggio delle emozioni

BAMBINI E SONNOandare a letto presto riduce l’obesità

PERDITA DI CAPELLI?La causa ce la spiegano i topi

ESPERIENZA DIVOLONTARIA ADAMARANTE

SVE AMARANTEScoprire se stessi abbattendo ogni pregiudizio

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A volte lavarsi i denti tre volte al giorno non basta per avere un sorriso bianco e splendente perché l’igiene orale è solo una delle cause della mancanza di smalto. L’età, la genetica, la som-ministrazione di troppi antibiotici che rendono i denti più vulnera-bili, le infezioni di vario tipo, un metabolismo irregolare e persino il clima, possono causare l’ingi-allimento dei denti.Per fortuna esistono dei rimedi naturali per ottenere lo sbianca-mento dei denti, prima di ricor-rere alla medicina o a un dentista. Le sostanze e gli alimenti amici del nostro sorriso sono: il limone, il bicarbonato di sodio, la salvia, l’acqua ossigenata, l’aceto di mele, le fragole, l’olio d’oliva, la buccia d’arancia e la radice di araak. I risciacqui con acqua e limone sono il perfetto preparato per chi ha questo problema, ma non biso-gna eccedere con questo tratta-mento perché l’acidità del limone potrebbe produrre l’effe-tto contrario e rovinare lo smalto.Un altro alleato per un sorriso perfetto è il bicarbinato di sodio che, mescolato con l’acqua, si transforma in una pasta dentale che lucida e eliminina tutte le macchie fastidiose e antiesteti-che. Anche con il bicarbonato, però, bisogna fare attenzione perché l’uso eccessivo può causa-

re ipersensibilità dentale e rovi-nare lo smalto.La salvia, ancora, è una pianta dalle mille proprietà, perché è ricca di acido carnosico, acidi fenolici, flavonidi e salvina, sostanze che hanno molteplici benifici: sono sbiancanti, combat-tono i batteri e contrastano l’ali-tosi. L’uso di questa pianta è sem-plice: applicare alcune foglie di salvia essicate sui denti una o due volte a settimana per ottenere un effetto duraturo nel tempo.L’acqua ossigenata, invece, è un rimedio poco usato perché la sostanza crea non poco disgusto se usata per risciacquare i denti. Da usare con moderazione, insie-me all’acqua e al bicarbonato di sodio, produce gli effetti deside-rati. Anche l’aceto di mele è ottimo per eliminare il giallo dei denti, non a caso esiste il noto proverbio: “Una mela al giorno leva il medico di torno”. L’acidità della mela corrode le macchie e garantisce una pulizia generale della bocca. Anche l’acidità della fragola produce gli stessi benefici risultati. Basta tagliare in due il frutto e strofinarlo sui denti una volta alla settimana.Sembra strano ma persino l’olio di oliva è uno sbiancante naturale dei denti, in grado di pulire a fondo le chiazze senza rovinare la superficie esterna della vostra dentatura. Bisogna bagnare una

garza o dell’ovatta con una goccia d’olio e passarla sui denti. Infine, il rimedio dei rimedi, la sostanza più agressiva ed efficace contro le macchie gialle, in quanto concentrato di moltre altre sostanze antibatteriche è la radice di Araak che, non a caso, viene chiamata anche “radice spazzolino“. Essa è composta da diverse sostanze che combattono la sporcizia accumulata sullo smalto tra cui: bicarbonato di sodio, silicio, potassio e fluoro. Ma se i rimedi naturali non basta-no perché il vostro problema è più serio, ci si può rivolgere a un dentista di fiducia o ricorrere al trattamento laser .I trattamenti dal dentista consi-stono nell’eliminazione delle macchie grazie a una soluzione a base di perossido d’idrogeno, fotoattivata da una lampada ad alta energia posta a diretto con-tatto con i denti. Attraverso l’applicazione di un gel a base di perossido di idroge-no il laser agisce penetrando lo smalto dentale e raggiungendo le molecole pigmentate dei denti, responsabili di macchie o del loro ingiallimento, frantumandole mediante reazioni di ossidoridu-zione. Non c’è da preoccuparsi, l’ingi-allimento dei denti ha più di una soluzione!

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Coltivare la terra è un lavoro che ci riconnette con le nostre radici più profonde, non solo storiche, gran parte dei nostri avi erano contadini, ma anche umane e spirituali poiché è dalla terra che riceviamo il nostro sostentamen-to primario e da essa che attingia-mo la forza e la vita. Il lavoro agricolo, inoltre, aiuta chi lo svolge a riattivarsi su ritmi di vita più regolari e sani, quelli propri della natura. Il giardinaggio, ad esempio, è un’attività sempre più praticata, sia dalle donne che dagli uomini, capace di dare numerosi benefici. Un’attività che può essere eserci-tata a ogni età e che può risultare benefica soprattutto per coloro che non amano molto il movi-mento e prediligono rimanere in casa. Essa riduce lo stress, man-tiene in salute il cervello, tanto che uno studio afferma che è una delle attività più efficienti per combattere il rischio di demenza senile. Rinforza il sistema immu-nitario, grazie al contatto con l’aria pulita e all’esposizione alla luce del sole e, infine, consente di praticare un sano esercizio fisico, non troppo stancante e utile soprattutto per le persone anzia-ne. E cosa ancora più importante riduce il rischio di depressione o, in alcuni casi, può essere curativo contro questa malattia. Non a caso, in molti centri di salute

mentale o di recupero dalle tossi-co dipendenze, tra le attività didattiche e ludiche c’è quella del giardinaggio.Abbiamo intervistato Margherita Tesauro, madre e moglie, che da anni si occupa di giardinaggio e ne conosce tutti i segreti. Per lei la passione per la terra ha radici molto lontane, suoi genitori hanno un orto e un giardino e lei, fin da piccola, ha assistito alla coltivazione dei prodotti agricoli. «Osservavo i miei genitori lavo-rare la terra, ma a me piaceva il giardinaggio. Facevo crescere tutti i tipi di fiori: margherite, gigli, rose, ibiscus, dalie e orten-sie». «Certo, occuparsi della terra- continua Margherita- non è una passeggiata, c’è bisogno di un impegno costante. Il giardino non può essere lasciato a se stesso, necessita di essere innaffiato e curato, ma soprattutto protetto dai parassiti e dalle erbe infestan-ti». Nella sua casa Margherita ha un piccolo giardino, ma circa un anno fa, insieme al marito Paolo e alle figlie, prese in affitto uno spazio agricolo a Monterusciello, vicino Pozzuoli. «Nell’orto lavo-ravamo circa quattro ore alla settimana.» ha raccontato «Ave-vamo diviso il terreno in due parti: una zona con agricoltura sinergica e l’altra con agricoltura tradizionale, ma entrambe total-

mente biologiche, ovvero senza l’uso di pesticidi. Quella sinergi-ca è un tipo di agricoltura che prevede il sostentamento delle piante in maniera vicendevole: sono le piante stesse ad alimen-tarsi l’una con l’altra. Il terreno viene coperto dalla paglia e reso umidiccio in modo da evitare la crescita delle erbacce. Per quella tradizionale, invece, le piante vengono disposte in maniera alternata per non essere attaccate dai parassiti».Ma tecniche agricole a parte, l’esperienza dell’orto riguarda tutti i cinque sensi più quello dell’anima. «Quando vado nel mio giardino- ha detto Margheri-ta- mi rilasso completamente, mi dimentico ogni brutto pensiero, ogni tristezza. Riscopro me stessa, mi inebrio dei profumi e dei colori di quel posto. L’orto è una terapia». Anche Gandhi lo diceva che «coltivare è un modo indiretto di prendersi cura di sé, di tornare alle origini e imparare il valore dell’attesa».Oggi Margherita ha un piccolo appezzamento nell’azienda agri-cola Mirabella, sul Lago d'Aver-no. Qui insieme al marito hanno piantato: patate, zucchine, pomo-dori , melanzane, peperoni, peperoncini, zucche, insalate varie, erbe aromatiche come: timo, basilico, prezzemolo e sedano.

6 - SaluteBuongiorno

VIVERE MEGLIO

COLTIVARE LA TERRA PER CURARE L’ANIMA

E anche una pianta d'anguria e delle piante di meloni Cantalupo. Qui, insieme alla sua famiglia, viene a rilassarsi e a trovare la pace.

Seminate la consolida maggiore (Symphytum officinale) nelle porzioni più in ombra del vostro orto e crescerà velocissima. Una scelta intelligente è quella di seminarla sotto la chioma degli alberi da frutto, i suoi fiori attira-no molti insetti impollinatori che non potranno che migliorare il

raccolto.Con le foglie di questa pianta potete preparare un macerato (1 kg di foglie fresche ogni 10 litri d’acqua, 200 gr se usate foglie secche) che stimola le difese naturali degli ortaggi scongiuran-do la comparsa di patologie fungine (ottimo se usato insieme al macerato di ortica). Le foglie fresche, possono essere usate come pacciamatura alla base di pomodori o di patate, decompo-nendosi rilasceranno nel suolo utili nutrienti.Non solo, ponete le foglie di con-solida anche nel cumulo del com-postaggio, attiveranno il processo rendendolo più veloce ed effica-ce.

Trifoglio rosso Il trifoglio (Trifolium pratense), una leguminosa come pisello e

fagiolo, è così comune da essere spesso considerata un’erbaccia. Non estirpatela, bensì seminate-la! Sfrutterete la sua naturale capacità di arricchire il terreno di azoto, caratteristica comune a tutte le piante della famiglia. Appena fior isce i n - t e r -

ra-

te- l a come specie da sove- scio o, se preferite, lasciatela come riserva di nettare per le api che, attirate dall’idea di un dolce bottino, inizieranno a popolare il vostro orto.

MargheritaE DEL SUO ORTO

LA STORIA DI

Coltivare la terra è un lavoro che ci riconnette con le nostre radici più profonde, non solo storiche, gran parte dei nostri avi erano contadini, ma anche umane e spirituali poiché è dalla terra che riceviamo il nostro sostentamen-to primario e da essa che attingia-mo la forza e la vita. Il lavoro agricolo, inoltre, aiuta chi lo svolge a riattivarsi su ritmi di vita più regolari e sani, quelli propri della natura. Il giardinaggio, ad esempio, è un’attività sempre più praticata, sia dalle donne che dagli uomini, capace di dare numerosi benefici. Un’attività che può essere eserci-tata a ogni età e che può risultare benefica soprattutto per coloro che non amano molto il movi-mento e prediligono rimanere in casa. Essa riduce lo stress, man-tiene in salute il cervello, tanto che uno studio afferma che è una delle attività più efficienti per combattere il rischio di demenza senile. Rinforza il sistema immu-nitario, grazie al contatto con l’aria pulita e all’esposizione alla luce del sole e, infine, consente di praticare un sano esercizio fisico, non troppo stancante e utile soprattutto per le persone anzia-ne. E cosa ancora più importante riduce il rischio di depressione o, in alcuni casi, può essere curativo contro questa malattia. Non a caso, in molti centri di salute

mentale o di recupero dalle tossi-co dipendenze, tra le attività didattiche e ludiche c’è quella del giardinaggio.Abbiamo intervistato Margherita Tesauro, madre e moglie, che da anni si occupa di giardinaggio e ne conosce tutti i segreti. Per lei la passione per la terra ha radici molto lontane, suoi genitori hanno un orto e un giardino e lei, fin da piccola, ha assistito alla coltivazione dei prodotti agricoli. «Osservavo i miei genitori lavo-rare la terra, ma a me piaceva il giardinaggio. Facevo crescere tutti i tipi di fiori: margherite, gigli, rose, ibiscus, dalie e orten-sie». «Certo, occuparsi della terra- continua Margherita- non è una passeggiata, c’è bisogno di un impegno costante. Il giardino non può essere lasciato a se stesso, necessita di essere innaffiato e curato, ma soprattutto protetto dai parassiti e dalle erbe infestan-ti». Nella sua casa Margherita ha un piccolo giardino, ma circa un anno fa, insieme al marito Paolo e alle figlie, prese in affitto uno spazio agricolo a Monterusciello, vicino Pozzuoli. «Nell’orto lavo-ravamo circa quattro ore alla settimana.» ha raccontato «Ave-vamo diviso il terreno in due parti: una zona con agricoltura sinergica e l’altra con agricoltura tradizionale, ma entrambe total-

mente biologiche, ovvero senza l’uso di pesticidi. Quella sinergi-ca è un tipo di agricoltura che prevede il sostentamento delle piante in maniera vicendevole: sono le piante stesse ad alimen-tarsi l’una con l’altra. Il terreno viene coperto dalla paglia e reso umidiccio in modo da evitare la crescita delle erbacce. Per quella tradizionale, invece, le piante vengono disposte in maniera alternata per non essere attaccate dai parassiti».Ma tecniche agricole a parte, l’esperienza dell’orto riguarda tutti i cinque sensi più quello dell’anima. «Quando vado nel mio giardino- ha detto Margheri-ta- mi rilasso completamente, mi dimentico ogni brutto pensiero, ogni tristezza. Riscopro me stessa, mi inebrio dei profumi e dei colori di quel posto. L’orto è una terapia». Anche Gandhi lo diceva che «coltivare è un modo indiretto di prendersi cura di sé, di tornare alle origini e imparare il valore dell’attesa».Oggi Margherita ha un piccolo appezzamento nell’azienda agri-cola Mirabella, sul Lago d'Aver-no. Qui insieme al marito hanno piantato: patate, zucchine, pomo-dori , melanzane, peperoni, peperoncini, zucche, insalate varie, erbe aromatiche come: timo, basilico, prezzemolo e sedano.

Anche chi non l’ha visto, di sicuro, conosce questo film anche solo per sentito dire o almeno ne conosce il titolo, perché è tanto famoso da essere diventato meta-fora di vita. Stiamo parlando di “Quando la moglie è in vacanza”, pellicola del 1955, con la bellissi-ma Marilyn Monroe. Il film gira tutto intorno al trava-glio interiore del protagonista che, in assenza della moglie e del figlio, in vacanza nel Maine, rima-sto solo in città conosce l’affasc-inante nuova vicina, interpretata da Marilyn, e se ne invaghisce. Tutto questo per dire che non sempre restare in città equivale ad annoiarsi e a perdere le mille opportunità che una vacanza può offrire. Certo, il paragone con il film è un po’ azzardato, non ci si può certo aspettare che restare a casa significhi incontrare Marylin Monroe dietro l’angolo, ma, con fantasia e creatività, è possibile vivere un’estate alternativa e ugualmente avventurosa anche in città. Come? Ecco alcuni spunti interessanti per poter dire ai

vostri amici: “Anche io ho molto da raccon-tare sulla mia estate”.Innanzitutto resta-re a casa è un’occasione per visitare la propria

città e vedere tutti quei posti che ancora non conosciamo. Napoli, ad esempio, offre una miriade di possibilità culturali per cui c’è solo l’imbarazzo della scelta. A partire dai musei, Museo Arche-ologico Nazionale, Museo di Capodimonte, Certosa di San Martino, Palazzo delle Arti e Villa Pignatelli, per finire alle rarità napoletane, uniche nel mondo, come il Cristo Velato, Napoli sotterranea, il tesoro di San Gennaro e la tomba di Virgi-lio, nella nostra città non esiste possibilità di annoiarsi o di non sapere cosa fare. E non dimenti-chiamo l’archeologia che la nostra terra offre: l’anfiteatro Flavio e il Macellum nella splen-dida cornice di Pozzuoli, il Parco archeologico di Cuma con l’antro della Sibilla, le terme e il castello di Baia. Ma la cultura, si sa, non è tutto. E per le famiglie con bambini piccoli occorrono altri program-mi, basati sullo svago e sul diver-timento. Ma niente paura perché ce n’è per tutti i gusti. Ad esem-pio, a Pontecagnano, in provincia di Salerno, c’è un bellissimo parco acquatico ricco di attrazio-ni per i più piccoli. Raggiungerlo non è difficile e il viaggio non è lungo, solo un’ora di macchina da Napoli e potrete trascorrere una giornata spensierata. Inoltre, sempre sul litorale salernitano si trovano bellissime spiagge con un

mare splendido e deliziosi risto-rantini di pesce. Ma per il mare non occorre viaggiare fino a Salerno, perché anche Napoli offre un litorale pulito e cristalli-no, per esempio a Marechiaro. Altra alternativa sono le isole. Tra tutte vince Procida perché è la meno cara delle tre e anche se non può vantare le acque capresi, ha comunque un mare pulito, in cui è piacevole fare il bagno. Inol-tre è possibile raggiungere l’isola anche dal porto di Pozzuoli e non

solo dal molo Beverello. E, infine, non possiamo tralascia-re le numerose sagre e feste di paese che rendono piacevole l’estate di chi resta in città. Ad esempio, dal 29 giugno al 2 luglio, a Monte di Procida (NA) ci sarà anche quest’anno il tanto atteso “Festival della cistecca” dove potrete gustare il famoso panino montese e tante altre prelibatezze. A Saviano (NA), invece, dal 3 al 5 luglio, partirà la sagra della focaccia; a Bacoli “Birra e Festa” e a Schiava, piccola frazione al confine tra Napoli e Avellino, ci sarà la Sagra della pizza fritta e la notte della tamor-ra, dal 16 al 17 luglio. E questi sono solo alcuni dei tantissimi eventi gastronomici e folkloristici in programma per l’estate. Morale della favola: bisogna fare di necessità virtù, abbandonare i cliché e lasciarsi andare. Non dimenticatevi di Marylin!

8 - SaluteBuongiorno

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Lo Sapevi Che ?Il ginkgo biloba è il più antico degli alberi sulla terra, risale addirittura all’era dei dinosauri!!È tra i rimedi naturali più utilizzati per curare gli acufeni , infatti l’estratto delle foglie di questa pianta è spesso consigliata per la sua capacità di migliorare la microcircolazione periferica e in particolare quella cerebrale alleviando così l'acufene soprattutto nei soggetti la cui sintomatologia è provocata da problemi pressori e di circolazione.

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SOCIETÁ

La mia esperienza di volontaria è iniziata il 3 febbraio scorso. Sono partita da Napoli, carica di sogni e di aspettative, per vivere il mio Sve (Servizio di Volontariato Europeo), ad Amarante, città nel nord del Portogallo.Quando sono arrivata mi sono dovuta adattare a moltissimi cam-biamenti, a cominciare dalla lingua. Qui, infatti, condivido la mia esperienza con altri ragazzi provenienti da tutta Europa (Ro-mania, Finlandia, Slovenia, Polo-nia, Grecia, Bulgaria e Francia) e con i quali comunico esclusiva-mente in inglese. Questi ragazzi hanno tutti un curriculum alta-mente professionale, come Sylvia che è un’ingegnere o Timea che parla sei lingue. Hanno tutti viag-giato, fatto stage all’estero e parlano più di una lingua. Vivere con loro è un continuo scambio di idee, di stimoli e di possibilità. Con la gente del posto e negli

istituti dove lavoro, invece, parlo il portoghese, una lingua bellissi-ma e molto musicale. Tre mesi sono un tempo più che sufficiente per imparare una lingua, o almeno per acquisirne un livello basico. Ed è davvero stimolante, oggi, saper parlare due lingue, oltre all’italiano.Le mie attività di volontaria sono tante, ma principalmente lavoro con i bambini, in tre istituti diffe-renti: una scuola dell’infanzia, due scuole elementari e un orfa-notrofio. Nelle scuole mi occupo di tenere lezioni in portoghese su vari temi (ad esempio nozioni di geografia sui paesi dell’Europa), aiutare i bambini nelle attività didattiche e giocare con loro nell’intervallo. Stare a contatto con i più piccoli non solo mi aiuta a migliorare il mio portoghese (i bambini sono gli insegnanti migliori perché hanno un linguaggio semplice e ripetono

più volte le stesse cose), ma mi consente di fare l’insegnante, una cosa che mi piace moltissimo e che in Italia non avrei potuto fare, se non dopo un lunghissimo percorso formativo post-laurea. Ma è l’esperienza in orfanotrofio quella più bella, intensa e anche difficile. Qui sono a contatto con bambini di età diverse, ognuno con le sue esigenze, e ognuno con una storia molto difficile alle spalle. Qualcuno ha perso i geni-tori, qualcun altro è stato abban-donato e altri sono stati tolti a famiglie disastrate. Essi hanno bisogno di continue cure e atten-zioni e io mi affeziono ogni giorno di più a loro, tanto da non riuscire a immaginare, un giorno, di doverli lasciare, per tornare in Italia. Tra le altre attività, ci sono la fattoria, il giardino con l’orto, la casa di riposo e il centro per persone con disabilità.

10 - SaluteBuongiorno

La mia esperienza di volontaria ad Amarante (Portogallo), tra attività sociali e incontri

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Per quanto riguarda quest’ultima è stato molto difficile per me,

all’inizio, lavorare in questo posto perché non avevo mai inte-ragito con persone affette da disa-bilità mentale. Non nascondo il fatto di essermi trovata a disagio nei primi tempi. Forse avevo addirittura paura. Ma, dopo poche settimane, il mio stato d’animo è completamente cam-biato. Oggi parlo, rido e lavoro con loro con la più totale tran-quillità. Ho scoperto che è possi-bile stabilire relazioni umane ed affettive con queste persone e che sono proprio loro a dare qualcosa a noi volontari e non il contrario.Nella casa di riposo di Amarante vivono circa una cinquantina di anziani, qualcuno fortemente malato, ma la maggior parte ancora attivi e lucidi. Con loro svolgiamo attività motorie e ludi-che. Preferiscono soprattutto giocare con la palla e adorano raccontare del loro passato e delle loro vita prima di arrivare al centro.Infine, in fattoria trovo la pace interiore. Adoro essere a contatto con la natura, vedere gli animali

liberi di correre e di riposarsi al sole, sentire l’odore delle piante e avere le mani sporche di terra. Qui mi sento libera, serena, lontana da ogni stress. E, lavoran-do nell’orto, ho imparato moltis-sime cose sulla semina, le piante e i vari tipi di concime.Ma c’è una cosa che mi dà più soddisfazione di tutto: insegnare italiano ai portoghesi. Ho una mia classe tutti i lunedì pomeriggio. I miei alunni sono cinque signori di Amarante che adorano l’Italia e desiderano imparare la nostra lingua. I Portoghesi conoscono il nostro Paese, spesso vengono in vacanza nella nostra terra e ne parlano benissimo. Questo Paese mi ha accolto, mi ha dato una casa, un lavoro e mi fa sentire viva. Il Servizio di volon-tariato europeo è un’esperienza di grande crescita interiore che consiglio a ogni giovane come me desideroso di imparare una lingua nuova, migliorare l’inglese, viag-giare, conoscere nuove persone e aiutare gli altri. Tutto quello che conosciamo e tutto quello che ci raccontano i media è solo una parte di verità. L’altra parte di verità è fatta di occhi che si guar-

dano, di mani che si toccano e di storie di vita vera. E così, ad esempio, ho imparato che i ragaz-zi musulmani sono molto più simili a noi di quello che pensavo, che hanno i nostri stessi sogni e le nostre stesse paure. Che in Finlandia fa talmente freddo che i giovani sognano tutto il tempo di vivere vicino al mare del Sud. Che i polacchi ridono anche quando dentro piangono, perché non permettono alle cose brutte di destabilizzarli. Così, anche se nelle cose più pratiche, questa esperienza, si sta rivelando un viaggio interiore. Una scoperta di me stessa, un modo per superare i miei limiti e provare a volare più in alto. Sono passati pochi mesi ma mi sento già così ricca, così piena, così cambiata che mai avrei potuto anche solo immaginarlo. Qui, nella mia nuova vita porto-ghese, ho abbattuto ogni pregiu-dizio e ho scoperto che razza, cultura, religione, luogo di nasci-ta non contano. Quello che conta è quanto siamo disposti ad amare e che per amare bisogna conosce-re, mai giudicare. Basta solo avere il coraggio di andare.

La mia esperienza di volontaria è iniziata il 3 febbraio scorso. Sono partita da Napoli, carica di sogni e di aspettative, per vivere il mio Sve (Servizio di Volontariato Europeo), ad Amarante, città nel nord del Portogallo.Quando sono arrivata mi sono dovuta adattare a moltissimi cam-biamenti, a cominciare dalla lingua. Qui, infatti, condivido la mia esperienza con altri ragazzi provenienti da tutta Europa (Ro-mania, Finlandia, Slovenia, Polo-nia, Grecia, Bulgaria e Francia) e con i quali comunico esclusiva-mente in inglese. Questi ragazzi hanno tutti un curriculum alta-mente professionale, come Sylvia che è un’ingegnere o Timea che parla sei lingue. Hanno tutti viag-giato, fatto stage all’estero e parlano più di una lingua. Vivere con loro è un continuo scambio di idee, di stimoli e di possibilità. Con la gente del posto e negli

istituti dove lavoro, invece, parlo il portoghese, una lingua bellissi-ma e molto musicale. Tre mesi sono un tempo più che sufficiente per imparare una lingua, o almeno per acquisirne un livello basico. Ed è davvero stimolante, oggi, saper parlare due lingue, oltre all’italiano.Le mie attività di volontaria sono tante, ma principalmente lavoro con i bambini, in tre istituti diffe-renti: una scuola dell’infanzia, due scuole elementari e un orfa-notrofio. Nelle scuole mi occupo di tenere lezioni in portoghese su vari temi (ad esempio nozioni di geografia sui paesi dell’Europa), aiutare i bambini nelle attività didattiche e giocare con loro nell’intervallo. Stare a contatto con i più piccoli non solo mi aiuta a migliorare il mio portoghese (i bambini sono gli insegnanti migliori perché hanno un linguaggio semplice e ripetono

più volte le stesse cose), ma mi consente di fare l’insegnante, una cosa che mi piace moltissimo e che in Italia non avrei potuto fare, se non dopo un lunghissimo percorso formativo post-laurea. Ma è l’esperienza in orfanotrofio quella più bella, intensa e anche difficile. Qui sono a contatto con bambini di età diverse, ognuno con le sue esigenze, e ognuno con una storia molto difficile alle spalle. Qualcuno ha perso i geni-tori, qualcun altro è stato abban-donato e altri sono stati tolti a famiglie disastrate. Essi hanno bisogno di continue cure e atten-zioni e io mi affeziono ogni giorno di più a loro, tanto da non riuscire a immaginare, un giorno, di doverli lasciare, per tornare in Italia. Tra le altre attività, ci sono la fattoria, il giardino con l’orto, la casa di riposo e il centro per persone con disabilità.

Ferzan Ozpetek in “Saturno contro” fa dire a uno dei suoi personaggi: “Ma il problema non è accettare, ma condividere”. Anche decontestualizzata dal film, questa frase ha un potere enorme. Il sottinteso è chiaro: quando c’è amore non ci sono ostacoli, quando si ama davvero qualcuno è possibile condividere le sue scelte e la sua vita. Ma non sempre è così facile perché i sentimenti non possono mai essere incasellati e spartiti in bianco e nero, i sentimenti sono labili e contorti. E se è complesso per un adulto accettare il cambia-mento e le scelte di vita altrui, lo è ancora di più per un bambino. Le celebrità italiane, a tal propo-sito, ci consegnano alcuni qua-dretti familiari con tanto di ex mogli e ex mariti, figliastri, fratellastri ecc… che non hanno nulla da invidiare alla cara imma-gine della famiglia del Mulino bianco, ormai totalmente supera-ta perché assolutamente lontana dalla realtà. Tra i Vip, per quanto riguarda le famiglie allargate, sui social e sulle riviste di gossip, spicca, tra tutti, la famiglia Facchinetti-Marcuzzi. Dopo la fine della loro storia d’amore, Alessia Marcuzzi e Francesco Facchinetti hanno mantenuto rapporti cordiali, anche e soprat-tutto per il bene della figlia. Si sono rifatti entrambi una nuova vita e spesso postano foto di cene e riunioni di gruppo con tutti i componenti della nuova e grande famiglia allargata. Ma nella vita vera cosa succede? Alle persone comuni, le cui vite sono fatte di scadenze, soldi a fine mese, bollette da pagare, figli da iscrivere a calcio, stress da troppo lavoro e depressione da non lavoro, che cosa accade? Lo abbia-mo chiesto a Erika Tortora,

Psicologa Clinica e della Salute, iscritta all’albo degli Psicologi della Regione Campania, specia-lizzanda in Psicoterapia ad orien-tamento fenomelogico antropoa-

nalitico presso Asl Napoli 1, esperta in Psicologia Giuridica, Presidente associazione Esserci, e Psicologa presso l’Associazione Nirvana Sportello Antiviolenza Cisl Siulp. Un curriculum invi-diabile per la sua giovane eta, appena 31 anni.“Qual è il comportamento giusto, ammesso che esista un comporta-mento giusto, da usare con i bam-bini quando una coppia decide di separarsi? E se uno dei due geni-tori, o entrambi, crea un nuovo nucleo familiare con altri figli, come fare a conciliare la vecchia famiglia con la nuova? Le famiglie allargate esistono, è un dato di fatto, ma la vera domanda è: sono anche felici?”“Quando c’è una separazione tra due coniugi, - speiga la dottores-sa- inevitabilmente vi è un cam-biamento che coinvolge tutto l’assetto familiare; ciò che deve

restare invariato è l’aspetto geni-toriale e la sua funzione. La geni-torialità rappresenta una funzione assai complessa che incorpora in sé, sia aspetti individuali relativi

quindi alla nostra idea (in parte conscia e in parte inconscia) di come un genitore deve essere e, sia aspetti di coppia ossia della modalità relazionale che i partner condividono nell’assolvere questo specifico compito. L’equ-ilibrio di questi due aspetti divie-ne complicato quando c ‘è una separazione, in quanto questi due aspetti si intrecciano in un dise-quilibrio che inevitabilmente viene riversato sui figli, spesso moneta di scambio per ottenere vantaggi economici e non. L’equ-ilibrio dei figli viene preservato solo se le dinamiche di coppia non vanno ad inficiare le dinami-che genitoriali”.“Come fare per far si che queste dinamiche geni-toriali non vengano deviate?”“Va detto che non si può essere genitori sempre allo stesso modo perché sarà necessario assolvere impegni differenti a seconda dei

12 - SaluteBuongiorno

SOCIETÁ

LE FAMIGLIE FELICI

L’intervista all’esperta, la psicologa Erika Tortora

cambiamenti che la vita ci porta. Adottare modalità comunicative e “rivisitare” continuamente il proprio stile educativo in modo funzionale rispetto all’evento che si presenta può essere una buona strategia per l’equilibrio dei figli. Ciò avviene anche quando uno dei due coniugi, o entrambi,

creano una nuova famiglia; vi è un ulteriore modifica del nucleo familiare che inevitabilmente coinvolge e integra il “vecchio” con il nuovo. Uno stile comunica-tivo semplice ed empatico, una buona dose di autenticità del genitore, un ascolto dei figli

costante possono rivelarsi un buon deterrente per relazioni non conflittuali. Ciò che è impor-tante sottolineare, è che non esistono “giuste norme” di com-portamento per impedire che nascano difficoltà all’interno di qualsiasi famiglia sia essa nucleare o ricomposta, perché quando si

parla della vita ci sono un’infinità di situazioni che non possono essere previste o presupposte, tantomeno racchiuse in un manuale di istruzioni o in brevi norme comportamentali, ma che vanno appunto soltanto vissute, affrontate ed elaborate nella loro

unicità, singolarità e particolari-tà.”“ Se c’e un segreto per dare vita a una nuova famiglia che inglobi anche quella precedente, qual e questo segreto?”“Per i figli accettare e accogliere un nuovo compagno e una nuova compagna di mamma e papà significa essere pronti per fare un passo importante dove i nuovi partner dovrebbero avere, attra-verso un attento e profondo lavoro su di sé, ben chiari i propri confini e quelli degli altri; se si riesce nell’affermazione di preci-si ruoli, con la ricostruzione di nuove regole e di un nuovo asset-to familiare, allora si potrà giun-gere all’elaborazione della perdi-ta dei legami precedenti e alla continua rinegoziazione di ruoli all’interno del nuovo nucleo familiare formatosi. È Importan-te sottolineare che se ci concen-triamo sulla realtà psicologica, è la qualità dei rapporti che regge il sistema familiare, al di là di membri non consanguinei, non conviventi, non riconosciuti giuridicamente; più le relazioni sono buone tra tutti, più si vive in una dimensione di Famiglia, di casa, dove sentirsi di appartenere, protetti ed amati. A qualunque età.”

Ferzan Ozpetek in “Saturno contro” fa dire a uno dei suoi personaggi: “Ma il problema non è accettare, ma condividere”. Anche decontestualizzata dal film, questa frase ha un potere enorme. Il sottinteso è chiaro: quando c’è amore non ci sono ostacoli, quando si ama davvero qualcuno è possibile condividere le sue scelte e la sua vita. Ma non sempre è così facile perché i sentimenti non possono mai essere incasellati e spartiti in bianco e nero, i sentimenti sono labili e contorti. E se è complesso per un adulto accettare il cambia-mento e le scelte di vita altrui, lo è ancora di più per un bambino. Le celebrità italiane, a tal propo-sito, ci consegnano alcuni qua-dretti familiari con tanto di ex mogli e ex mariti, figliastri, fratellastri ecc… che non hanno nulla da invidiare alla cara imma-gine della famiglia del Mulino bianco, ormai totalmente supera-ta perché assolutamente lontana dalla realtà. Tra i Vip, per quanto riguarda le famiglie allargate, sui social e sulle riviste di gossip, spicca, tra tutti, la famiglia Facchinetti-Marcuzzi. Dopo la fine della loro storia d’amore, Alessia Marcuzzi e Francesco Facchinetti hanno mantenuto rapporti cordiali, anche e soprat-tutto per il bene della figlia. Si sono rifatti entrambi una nuova vita e spesso postano foto di cene e riunioni di gruppo con tutti i componenti della nuova e grande famiglia allargata. Ma nella vita vera cosa succede? Alle persone comuni, le cui vite sono fatte di scadenze, soldi a fine mese, bollette da pagare, figli da iscrivere a calcio, stress da troppo lavoro e depressione da non lavoro, che cosa accade? Lo abbia-mo chiesto a Erika Tortora,

Psicologa Clinica e della Salute, iscritta all’albo degli Psicologi della Regione Campania, specia-lizzanda in Psicoterapia ad orien-tamento fenomelogico antropoa-

nalitico presso Asl Napoli 1, esperta in Psicologia Giuridica, Presidente associazione Esserci, e Psicologa presso l’Associazione Nirvana Sportello Antiviolenza Cisl Siulp. Un curriculum invi-diabile per la sua giovane eta, appena 31 anni.“Qual è il comportamento giusto, ammesso che esista un comporta-mento giusto, da usare con i bam-bini quando una coppia decide di separarsi? E se uno dei due geni-tori, o entrambi, crea un nuovo nucleo familiare con altri figli, come fare a conciliare la vecchia famiglia con la nuova? Le famiglie allargate esistono, è un dato di fatto, ma la vera domanda è: sono anche felici?”“Quando c’è una separazione tra due coniugi, - speiga la dottores-sa- inevitabilmente vi è un cam-biamento che coinvolge tutto l’assetto familiare; ciò che deve

restare invariato è l’aspetto geni-toriale e la sua funzione. La geni-torialità rappresenta una funzione assai complessa che incorpora in sé, sia aspetti individuali relativi

quindi alla nostra idea (in parte conscia e in parte inconscia) di come un genitore deve essere e, sia aspetti di coppia ossia della modalità relazionale che i partner condividono nell’assolvere questo specifico compito. L’equ-ilibrio di questi due aspetti divie-ne complicato quando c ‘è una separazione, in quanto questi due aspetti si intrecciano in un dise-quilibrio che inevitabilmente viene riversato sui figli, spesso moneta di scambio per ottenere vantaggi economici e non. L’equ-ilibrio dei figli viene preservato solo se le dinamiche di coppia non vanno ad inficiare le dinami-che genitoriali”.“Come fare per far si che queste dinamiche geni-toriali non vengano deviate?”“Va detto che non si può essere genitori sempre allo stesso modo perché sarà necessario assolvere impegni differenti a seconda dei

NON HANNO DEFINIZIONI

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È finita l’era del trucco sofisticato e ricercato, le nuove tendenze vogliono esaltare la naturalità della donna e riportarla indietro nel tempo, quando era ancora una giovane e pura Lolita.Il trend make up per l’estate 2017 gioca tutto sugli opposti: tinte forti e luminosità naturale, un trucco che valorizzi la carna-gione naturale ma allo stesso tempo esalti lineamenti e punti forti delle donne, come occhi e labbra, con colori accesi e dirom-penti. La parola d’ordine è libertà: uscire fuori dagli schemi del trucco geometrico e perfetto per esaltare la donna nella sua femmi-nilità naturale. Real e free per far sì che il make up sembri reale, indossato e vissuto da una donna in carne ed ossa, e non più un’opera da makeup artist.

14 - SaluteBuongiorno

BELLEZZA

Per il makeup dell’estate vincono gli estremi:

LIBERTÁ E ESSENZIALITÁ

OCCHI: TRUCCO SMUDGYPer gli occhi la tendenza è l’eyeliner “smudgy” , disfatto, macchiato e imperfetto per donare l’effetto cat-eyes. Aloni sfumati, mascara incro-stati, kajal non troppo perfetti nella rima dell’occhio. Per questo tipo di trucco il nero e il grigio sono perfetti per creare sfumature che allungano l’occhio, ma per l’estate 2017 bisogna osare e sperimentare anche altri colori, come le nuance turchesi e le varie tonalità del mar-rone. Abbinato a questo make up, naturalmente occorre un mascara intenso che renda le ciglia spesse e voluminose. IL RITORNO DEL BLUSHL’estate 2017 ci regala il ritorno agli anni ’80, con il ritorno del blush super colorato. Il blush farà tendenza e andrà applicato sulle palpebre, sulle tempie e sulle gote. I colori sono il rosa e il pesca per ricreare un look naturale e fresco, dall’effetto bonne mine (dal francese di bell’aspetto, o tutta salute), in modo da mettere in luce i lineamenti. Ma non solo effetto bonne mine, andrà molto anche quello strong con i colori corallo, ruggine e sabbia, da applicare sugli zigomi fine alle tempie. Colori freschi e sbarazzini, ma anche innocenti e sofisticati, un trucco alla Lolita con un incredibile effetto beautifying. LABBRA: ROSSO FUOCOOra passiamo alle labbra con il ritorno del rossetto rosso. Forte, acceso e sensuale conquista tutte le donne; ma attenzione, se decidete di applicarlo il resto del trucco dovrà essere rigorosamente leggero. Le nuance su cui puntare sono: il pesca, l’arancio elettrico, il fucsia, e il viola-grigio. Ma i rossetti spaziano fino all’azzurro soft e perfino bicolor: ciliegia sopra, fucsia sotto. Per chi ha labbra sottili meglio il gloss, per chi ha labbra carnose si possono osare rossetti scuri.NUDE LOOKInsieme al rossetto si potrà accostare un trucco che crei punti luce naturali sul viso, per esempio usando le gocce di olio essenziale tam-ponate su zigomi e tempie. Lo scopo è quello di puntare sulla naturali-tà che può raggiungere picchi estremi con il nude look, sempre più puro e luminoso. Ma cos’è il nude look? È la filosofia del niente sulla faccia, il trucco è che non c’è il trucco. Di solito questo tipo di make up si riserva all’uomo, con correzione delle imperfezioni, ma per il 2017 sarà la vera tendenza anche per le donne. Lo scopo è ringiovanire la donna, riportarla quasi all’adolescenza, alla Lolita di cui sopra. Peter Philips, famoso make up artist, dal backstage della sfilata Christian Dior, dove hanno sfilato eteree liceali, ha dichiarato: -Un sapientissi-mo uso della luce, che se fino alle scorse stagioni si limitava allo “stro-bing”, cioè l’enfasi della pelle con auree di luce soffusa, la prossima primavera-estate calcherà l’evidenza della texture fino a trasformare la luce in materia e arrivare al “wet”, l’effetto bagnato, lucente-.

Qualche mese fa abbiamo collaborato ad un’iniziativa originale di un’associazione culturale no profit Poesie metropolitane, in gruppo di giovani ragazzi (Rosa Mancini, Ales-sandro Tolino, Maria Concetta Dragonetto e Paola Capocelli),accu-munati dall’amore per la poesia che nel 2015 danno il via ad un progetto culturale e innovativo per il nostro territorio, allo scopo di promuovere un nuovo genere poetico: “la poesia metropolitana”: versi per la strada e la città, poesie su calamite, manifesti, poesia ovunque.L’associazione, lo scorso maggio ha realizzato insieme alla collaborazione del nostro magazine, Radio no fron-tiere e il B&B ToledoStation una gara poetica dal nome “Poesie in viaggio”.La poesia è un viaggio ci rivela la presidente dell’associazione Rosa Mancini, un viaggio oltre noi stessi, oltre il foglio, un viaggio che parte dallo scrittore e arriva al lettore, un

viaggio che con la nostra associazio-ne lega l’urbano con il passante perché la poesia può essere in ogni luogo.Poesie in viaggio ha visto la raccolta di una settantina di poesie inedite sulla pagina Facebook di Poesie metropolitane, una gara poetica aperta a tutti gli appassionati che invita, come tutte le gare promosse dall’associazione, a farsi avanti ed emozionarsi attraverso la scrittura. La gara è durata tre settimane al termine delle quali una giuria nella quale abbiamo fatto parte anche noi (Serena Sarno di Salute Buongiorno, Fabrizio De Lella del B&B ToledoSta-tion, Federico Mancini di Radiono-Frontiere, Silvia Brindisi autrice del libro “Chi parla poco ha gi occhi che fanno rumore”, Vincenzo Furfaro autore di “Distratte Memorie”) ha sancito la vincita di tre poesie.I versi delle poesie vincitrici sono stati stampati su delle calamite magnetiche dell’associazione con degli sfondi inediti di Napoli: foto

scattate da Giovanni Rota e Stefano Minopoli. Il 27 maggio un tratto di Via Toledo è stata invasa da centinaia di calamite poetiche e proposte al passante che non doveva fare altro che staccarla dalla superficie di ferro e portarla con se nel suo viaggio.La sera al B&B Toledo Station, le poesie vincitrici sono state le prota-goniste indiscusse dell’evento che ha visto la partecipazione di numerosi artisti, come il cantautore Nicola Dragotto, le attrici Tonia Carbone e Gabriella Vitiello, il compositore Davide Di Pinto, la pittrice Flavia Flab, lo scrittore calabrese Vincenzo Furfaro la studentessa e poetessa francese Gabrielle Kourdadze e il corpo di ballo Keira Ballet.Le poesie sono state musicate, recita-te, dipinte e ballate prova del fatto che la poesia è contaminazione e unisce tutti i generi artistici.

15 - SaluteBuongiorno

POESIE IN VIAGGIO

LA VALIGIALa valigia è un lontano sogno,di me ragazzo e folle vagabondo.Ferma nell'angolo come impegno,incatenata alle etichette del mondo.La valigia è la vita non bruciata,su strade lontane e da scoprire,che sia cosa giusta o sbagliataè passaporto che non fa morire.La valigia non ha destinazione,come la mente vaga perenne,non si ferma ad unica stazione e non ha confini ne transenne.La valigia è li, sempre pronta, di vecchi stracci e sentimenti, finché la mia vita non tramonta,allevia i rimpianti ed i tormenti !

Davide Brandi

E PENSARTIE pensarti,lungo il sentiero impervio dei ricordimentre nel viaggio fingo di vedertie mi sovviene, il recitar dei pascoli innevatie i baci innamorati del silenzio;un brulicare di giorni in divenire.I nostri passimi parlano di pioggia... e sole,e ritorno di rondine al suo nido.Siamo gabbiani nell'azzurro cieloche solcano misteri alla derivascevri, da ogni altro fato, ogni destino.Mi porto dentro gli occhi ogni avvenenzache vidi nei tuoi occhi di cicala,quando farfalla mi innamorai dei fiorie dei colori, che incontrai lungo il cammino;del mondo che vivemmo.Ti dedico ogni istante che ho taciutoquando la meraviglia mi parlava,mentre migravo verso foreste e laghie sulle montagne arse delle dune.Navigheremo ancora in solitariafin dove il mare curva all'orizzonte,saremo vele che urlano impazzitenel tempo, finché vita ne ha memoria.

Raffaele Ventola

VIAGGIOAstuto miraggio nell’arancio del soleche contempla quella valigiamalandata, di pezza e pelle vissuta.Un raggio delicato scende,illumina il vetro appannato da un soffio.I respiri che bruciano, le mani chesi annodano e le labbra che sisfiorano.Non andiamo, non torniamo.Restiamoin movimento, eterno sospeso.Palpitodel treno.

Valentina Esposito

Estate è una parola che fa pensare a molte cose. Per esempio al mare, alle vacanze, al relax, alle ferie, ai viaggi, ai falò sulla spiag-gia e, naturalmente, al sole. Quanto ci piace starcene sdraiati sulla spiaggia come lucertole. E ci piace ancora di più avere una pelle dorata per l’abbronzatura. Ma attenzione, con il sole non si scherza, soprattutto se si sta tanto tempo nell’acqua di mare perché essa riflette i raggi ultravioletti doppiamente. E allora, come fare per avere un’abbronzatura perfetta con una pelle sana? Partiamo dall’abc: via gli oli e tutti i preparati per trasformare la pelle in una cala-mita per il sole, perché il primo passo per avere una pelle scura

ma sana è pro-teggerla. Ecco qualche consiglio che vi permetterà di avere un’abbr-onzatura da rivista patinata, ricorrendo solo a rimedi natu-rali. Come sempre tutto parte dall’ali-

mentazione, in questo caso da frutta e

verdura. Carote, insalata, cicoria, peperoni, pomodori, melone, albicocche, fragole e ciliegie: questi i cibi più “abbronzanti”, perché ad alto contenuto di vita-mina A, in grado di stimolare la produzione di melanina, ma anche di proteggere l'organismo da possibili scottature. Inoltre, questi alimenti aiutano anche a prevenire gli sbalzi di pressione e i mancamenti tipici della stagione estiva, quando il caldo si fa insop-portabile soprattutto in alcune ore del giorno. Fra tutti gli alimenti, le carote, ad esempio, contengono 1200 microgrammi di vitamina A ogni 100 grammi di polpa.Una sostanza che contribuisce a proteggerci dai raggi solari e a donarci una bella abbronzatura è

il beta-carotene che ha anche un’azione anti-ossidante, utile a combattere l’invecchiamento precoce. Questa sostanza si trova soprattutto nelle carote crude e nella frutta e verdura di colore giallo, arancione o rosso, come i peperoni, i pomodori, ma anche l’anguria, il melone e le ciliegie. La particolarità del beta-carote-ne, inoltre, è quella di accumular-si nel tessuto adiposo, facendo assumere alla pelle il tipico colo-rito arancione che, assieme alla melanina, contribuisce a una più rapida e gradevole abbronzatura.Nell’elenco di sostanze abbron-zanti seguono le vitamine anti-ossidanti A, C, ed E che combattono anche l’azione dei radicali liberi e facilitano l’asso-rbimento da parte del corpo del beta-carotene. Esse sono conte-nute in broccoli, bietole, man-dorle, nocciole e zucchine. Infine, gli aminoacidi essenziali, conte-nuti nei legumi, sono importanti per nutrire la pelle e idratarla. Essi sono utili come alimenti “post-sole”. Una bella zuppa di legumi dopo una giornata in spiaggia è meglio di una crema doposole. Sul sito della Coldiretti, la princi-pale organizzazione degli impren-ditori agricoli a livello nazionale ed europeo, si legge: “Alla buona alimentazione vanno accompa-gnate regole di buon senso nell'e-sposizione al sole, soprattutto all'inizio della stagione. È quindi importante conoscere il proprio fototipo ed utilizzare creme adeguate alla propria pelle, soprattutto su bambini, ridurre al minimo le esposizioni ai raggi solari, specie nelle ore centrali della giornata, non esporsi al sole con profumi ed essenze e utilizza-re indumenti adeguati come cappelli e occhiali.”

16 - SaluteBuongiorno

BELLEZZA

ABBRONZATURA PERFETTA

CON FRUTTA E VERDURA

LA TOP TEN COLDIRETTI DEI CIBI CHE CONTENGONO VITAMINA A 1. Carote 12002. Radicchi 500-6003. Albicocche 350-5004. Cicorie e lattughe 220-2605. Meloni gialli 2006. Sedano 2007. Peperoni 100-1508. Pomodori 50-1009. Pesche 10010. Cocomeri e ciliegie 20-40

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I ricercatori della “Texas University Southwestern Medical Center” hanno fatto una sensazionale scoperta sulla crescita dei capelli: se cadono, la colpa è tutta di una proteina. La ricerca che ha portato a questa scoperta, in realtà, verteva su tutt’altro: come la Neurofibromatosi di tipo 1, una malattia genetica rara, provochi lo sviluppo di alcuni tipi di tumore. Studiando il caso, gli scienziati si sono imbattuti nella proteina KROX20, scoprendo che nel bulbo pilifero del topo la produzione di questa proteina ha anche un'altra funzione: quella di far crescere i peli. La ricerca ha dimostrato che i topi hanno perso la loro pelliccia quando è stata eliminata la proteina.

La musica è l’origine di tutte le Arti, il linguaggio universale per eccellenza, la cosa senza la quale la nostra vita sarebbe vuota, forse addirittura triste. Forse è per questo o per altre ragioni non quantificabili che essa è una terapia efficace contro molti disturbi e malattie. La musicoterapia agisce sulle emozioni e le libera. Essa è efficace per aiutare i bambini non vedenti o con problemi di apprendimento, gli autistici e le persone affette da disabilità gravi e gravissime. Esistono tre figure di musicoterapeuta: il musicoterapista di base, formato nelle tecniche di riabilitazione dopo il diploma di scuola media superiore; il professionista, diplomato al Conservatorio; lo psicologo che ha imparato a usare anche delle tecniche musicoterapiche.

CURIOSITÁ

I bambini che vanno a letto presto sono più sani. A dirlo uno studio america-no, del “Penn State College of Medicine”, pubblicato sulla rivista Jama Pedia-trics. Gli scienziati americani hanno osservato 250 bambini e le loro mamme, che hanno ricevuto visite periodiche da parte di un gruppo di ostetriche. I risultati della ricerca dicono che i bimbi che vanno a dormire tra le 20 e le 21 riducono il rischio di obesità infantile del 50 %.Secondo una ricerca di Assirem (Associazione scientifica italiana per la ricerca e l’educazione nella medicina del sonno), il 50% dei bambini italiani, invece, va a letto molto tardi, con conseguenze anche sullo stress e sulle capacità di apprendimento a scuola.

Musicoterapia: il linguaggio delle emozioni

Bambini e sonno: andare a letto presto riduce l’obesità

Perdita di capelli? La causa ce la spiegano i topi

18 - SaluteBuongiorno

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