MADRE TERESA DI CALCUTTA (la mostra appena conclusa) 30 ... · Allora il padrone di casa chiama...

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30 ottobre 2016 www.compastlentate.it Comunità pastorale Lentate - 27/10/16 LM Le persone importanti o troppo impegnate si defilano fur- bescamente appena vengono invitate all’impegnativo ban- chetto. Allora il padrone di casa chiama coloro che vivono lungo le strade, dietro le siepi, i mendicanti e gli infermi. A un’unica condizione: che indossino un abito di festa, che rivestano il cuore e il volto di entusiasmo e di gratitudine davanti a quella grande gioia immeritata. Gesù è entrato (vi morirà) in Gerusalemme. L’evangelista Matteo raccoglie la predicazione del maestro nella città santa in tre sezioni: un trio di parabole polemiche (Mt 21,28 22,14), le dispute con i vari gruppi giudaici (Mt 22,15-46: cf Marco) e la diatriba contro i Farisei (Mt 23). Le tre parabole sono: quella dei due figli invitati dal padre ad andare nella loro vigna (21,28-32), quella dei vignaioli omicidi che maltrattano i servi inviati dal padrone e poi ne uccidono il figlio (21,33-44) e questa dell’invito alla festa nuziale (22,1-14). Queste tre parabole formano una sola unità: hanno uno stesso tema (invito-proposta) che le colle- ga di fronte ai medesimi interlocutori e poi i molti vocaboli che in esse si ripetono. Gli interlocutori di Gesù sono i capi del popolo, i sacerdoti e gli anziani. Questa terza parabola riguarda quindi la missione dei disce- poli: dapprima inviati al solo popolo di Israele e poi inviati a tutte le Genti, sino ad arrivare all’ultimo giudizio. La ter- za parabola è anche la più esplicita e diretta. Essa afferma esplicitamente che Gerusalemme sarebbe stata distrutta. Ma notiamo ovviamente una difficoltà radicale: è davvero una parabola di Gesù questa che racconta dapprima di una chiamata totalmente gratuita e, di seguito, presenta un’inappellabile condanna per colui che è entrato al ban- chetto senza abito nuziale? Ma che è mai questa veste nuziale? E indubbiamente in tut- ta la parabola si insiste molto proprio sulla dignità dell’abito nuziale. Vediamo allora se riusciamo a spiegarci. Nella Chiesa si è convocati nella libertà più genuina, senza differenza di sesso, di nazione, di razza …, tutti sono indi- stintamente chiamati a partecipare alla gioia del regno! Ma non ci si deve dimenticare che nessuno nella comunità cristiana possiede già, per il semplice fatto di essere stato “invitato” (cioè battezzato, comunicato e cresimato), la salvezza del Regno. Appartenere alla Chiesa solo perché siamo stati battezzati e abbiamo fatto la prima comunione e cresima non genera alcun diritto, ma richiama ogni volta a un dovere, quello di essere «Chiesa di Gesù», al suo servizio. Il giudizio - nella parabola - contro coloro che, pur appartenendo a Israele e invitati per primi, sono stati tuttavia esclusi, non deve far montare in superbia le Genti (i “forestieri”) che hanno vi- sto il rifiuto di buona parte di israeliti prima di loro. Ciò che fu vero per Israele, rimane vero ancora anche per la Chiesa: l’invito non significa la sicurezza “automatica” di essere salvati. Coloro che formano la comunità dei discepo- li devono mostrare con le loro opere e la loro vita che cosa significhi essere testimoni per altri. Ciò era vero per Israele al tempo di Gesù, come è vero oggi per la Chiesa: «molti sono gli invitati, ma pochi sono gli eletti». L’abito nuziale che dunque è necessario per la vita della chiesa perché si possa essere ammessi alla convocazione di tutti al banchetto nuziale per il Figlio non è se non la rispo- sta di fede (con tutto quanto esso comporta: anche nelle opere suscitate dalla fede). Se manca tale risposta, non è possibile entrare alla festa nuziale, nonostante vi sia una chiamata universale alla salvezza. In altri termini, la veste nuziale della parabola è la nostra progressiva e libera scel- ta di VIVERE DA CRISTIANI. Tutto, infatti, può essere perdo- nato da Dio, eccetto il rifiuto di accogliere lo stile di vita nella fede offerto dal Padre, rivestendo il cuore e il volto di entusiasmo e di gratitudine davanti a questa grande gioia immeritata, perché il Dio di Gesù rispetta la decisione della nostra libertà qualunque essa sia e non la vuole assoluta- mente umiliare anche se c’è il rifiuto e il tanto frequente defilarsi furbesco. donitalo [email protected] 30 ottobre 2016 - SECONDA DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE commento della pagina di vangelo Lettura del Vangelo secondo Matteo 22, 1-14 In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pron- ta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». AVVISI DELLA COMUNITÀ PASTORALE SACERDOTI PER LE CONFESSIONI lunedì 31 ottobre 2016 nelle chiese parrocchiali dalle 16.30 BIRAGO don Ambrogio, CAMNAGO don Angelo, CIMNAGO don Italo, S. VITO don Andrea, COPRENO (dalle 16) don Mario A. sabato 5 novembre 2016 nelle chiese parrocchiali dalle 16.30 BIRAGO don Italo, CAMNAGO don Mario A., CIMNAGO don Ambrogio, S. VITO don Angelo, COPRENO (dalle 16) don Andrea inoltre 20 minuti prima di ogni s. Messa, compresi i funerali I MAGNIFICI 7 domenica 30 ottobre ore 21.15 martedì 1 novembre ore 21.15 mercoledì 2 ottobre ore 21.1 PETS - VITA DA ANIMALI sabato 29 ottobre ore 21.15 domenica 30 ottobre ore 15.00 e 17.30 mercoledì 2 novembre ore 15.00 e 17.30 APPUNTAMENTI COMUNITARI domenica 30 ottobre - dopo la messa delle 11 - benedizione delle campane di Copreno. Nella settimana successiva il campanile ritorna pienamente efficiente. solennità di TUTTI I SANTI - 1 novembre s. messe secondo gli orari festivi ore 15 celebrazione dei Vespri e processione al cimitero di tutte le parrocchie COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI - 2 novembre ore 7 si celebra solo una s. messa nella parrocchiale di s. Vito ore 15 s. messa in tutti i cimiteri ore 21 s. messa in tutte le parrocchie (a s.Vito nella stessa messa anche suffragio peri defunti del mese di ottobre) GRUPPI D’ASCOLTO - APRIAMO LA BIBBIA ! CONTINUIAMO: ecco gli appuntamenti di NOVEMBRE lunedì 7 a S.VITO - mercoledì 9 a BIRAGO lunedì 14 a COPRENO - martedì 8 a CAMNAGO giovedì 17 a CIMNAGO sempre alle 21 - nei luoghi abituali degli scorsi anni, con il testo preparato dalla Diocesi sul Vangelo di Matteo «E uscì a seminare». Parlare in parabole INIZIAZIONE CRISTIANA PROSSIMI APPUNTAMENTI PER BAMBINI E GENITORI 2^ primaria: domenica 6 novembre 2016: ore 15 presso l’oratorio S. Angelo di Lentate 5^ primaria Birago e Camnago: sabato 12 novembre 2016 ore 18 s. Messa e a seguire incontro in oratorio Camnago 3^ e 4^ primaria San Vito: domenica 13 novembre 2016 ore 11 s. Messa e a seguire incontro in oratorio Sant’Angelo 1^ media Birago-Camnago-Copreno: domenica 13 novembre ore 11 s. Messa e a seguire incontro in oratorio Copreno Famiglie in cammino Il prossimo appuntamento è sabato 5 novembre 2016 presso l’Oratorio S.Angelo - Lentate don Italo ci introduce all’esortazione apostolica Amoris Letitiaedi Papa Francesco sull’amore nella Famiglia ore 19,15 cena insieme - ore 21 incontro per i genitori e giochi per i ragazzi siete tutti invitati ! PER INFORMAZIONI: [email protected] [email protected] In occasione della festa della Madonna del S. Rosario è stata allestita nel parco di Villa Cenacolo una mostra su Santa Madre Teresa, canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, proprio in questo anno giubilare, lei che è stata madre della Misericordia per tutti noi. Amava profondamente Gesù e a 18 anni partì missionaria per il Bengala, dove vide nel ’43 la carestia a Calcutta e nel ’46 la morte per le strade per una guerra di religione tra induisti e mussul- mani. Ed è il 10 settembre del 1946 quando, andando in treno verso Darje- eling, sentì la voce di Gesù che le chie- se di lasciare la congregazione di Lore- to e fondare una nuova comunità reli- giosa, le Missionarie della Carità. Gesù, attraverso locuzioni interiori, le rivelò la Sua sofferenza nel vedere i poveri ab- bandonati, la Sua pena perché non lo conoscevano, il Suo ardente desiderio, la Sua sete di loro. Gesù le chiese inoltre: “PortaMi nei bu- chi dei poveri, nelle loro case buie e infelici. Vieni, sii la mia luce. Rifiuterai di fare questo per me, di prenderti cura di loro, di condurli a Me?” Madre Teresa rispose: “Tu sai, Gesù, che sono pronta ad andare immediata- mente”. Seguendo la mostra, è stato possibile ripercorrere la vita della Madre attra- verso documenti inediti che sono stati ritrovati dopo la sua morte: lettere scritte dalla religiosa alla sua famiglia, al suo padre spirituale, all’Arcivescovo di Calcutta che hanno permesso di in- contrare la sua quotidianità e la sua umanità. Ed è così emersa l’esperienza dell’oscurità interiore, che l’ha costretta a dipendere dalla misericordia del Si- gnore. Ella è stata scelta e amata da Dio, ma anche rifiutata da Dio fino alla morte. Madre Teresa scriveva al suo padre spirituale: “Questo terribile senso di abbandono-questa incredibile oscuri- tà-questa solitudine- questa continua nostalgia di Dio-Desidero ardentemente Dio, ma poi questo è ciò che provo. Dio non mi vuole-Dio non esiste…Questo tormento e questa sofferenza sono dif- ficili da spiegare” Lei dichiarò: “Se mai diventerò una santa- sarò di sicuro una santa dell’oscurità. Sarò continuamente as- sente dal Paradiso per accendere la luce a coloro che, sulla Terra, vivono nell’oscurità”. Le tantissime persone che hanno visita- to la mostra hanno potuto fare un cam- mino con lei e, alla fine del percorso, hanno potuto conoscere di più Madre Teresa. Per lei, i poveri erano persone speciali, meravigliose, avevano un po- sto privilegiato nel suo cuore. Imparia- mo proprio da lei a guardare ed acco- gliere tutti coloro che sono nel bisogno, perché nel loro volto possiamo vedere “il volto sfigurato di Gesù sulla Croce”. Gli amici di AVSI MADRE TERESA DI CALCUTTA (la mostra appena conclusa)

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30 ottobre 2016 www.compastlentate.it

Comunità pastorale Lentate - 27/10/16 – LM

Le persone importanti o troppo impegnate si defilano fur-bescamente appena vengono invitate all’impegnativo ban-chetto. Allora il padrone di casa chiama coloro che vivono lungo le strade, dietro le siepi, i mendicanti e gli infermi. A un’unica condizione: che indossino un abito di festa, che rivestano il cuore e il volto di entusiasmo e di gratitudine davanti a quella grande gioia immeritata. Gesù è entrato (vi morirà) in Gerusalemme. L’evangelista Matteo raccoglie la predicazione del maestro nella città santa in tre sezioni: un trio di parabole polemiche (Mt 21,28 – 22,14), le dispute con i vari gruppi giudaici (Mt 22,15-46: cf Marco) e la diatriba contro i Farisei (Mt 23). Le tre parabole sono: quella dei due figli invitati dal padre ad andare nella loro vigna (21,28-32), quella dei vignaioli omicidi che maltrattano i servi inviati dal padrone e poi ne uccidono il figlio (21,33-44) e questa dell’invito alla festa nuziale (22,1-14). Queste tre parabole formano una sola unità: hanno uno stesso tema (invito-proposta) che le colle-ga di fronte ai medesimi interlocutori e poi i molti vocaboli che in esse si ripetono. Gli interlocutori di Gesù sono i capi del popolo, i sacerdoti e gli anziani. Questa terza parabola riguarda quindi la missione dei disce-poli: dapprima inviati al solo popolo di Israele e poi inviati a tutte le Genti, sino ad arrivare all’ultimo giudizio. La ter-za parabola è anche la più esplicita e diretta. Essa afferma esplicitamente che Gerusalemme sarebbe stata distrutta. Ma notiamo ovviamente una difficoltà radicale: è davvero una parabola di Gesù questa che racconta dapprima di una chiamata totalmente gratuita e, di seguito, presenta un’inappellabile condanna per colui che è entrato al ban-chetto senza abito nuziale? Ma che è mai questa veste nuziale? E indubbiamente in tut-ta la parabola si insiste molto proprio sulla dignità dell’abito nuziale. Vediamo allora se riusciamo a spiegarci. Nella Chiesa si è convocati nella libertà più genuina, senza differenza di sesso, di nazione, di razza …, tutti sono indi-

stintamente chiamati a partecipare alla gioia del regno! Ma non ci si deve dimenticare che nessuno nella comunità cristiana possiede già, per il semplice fatto di essere stato “invitato” (cioè battezzato, comunicato e cresimato), la salvezza del Regno. Appartenere alla Chiesa solo perché siamo stati battezzati e abbiamo fatto la prima comunione e cresima non genera alcun diritto, ma richiama ogni volta a un dovere, quello di essere «Chiesa di Gesù», al suo servizio. Il giudizio - nella parabola - contro coloro che, pur appartenendo a Israele e invitati per primi, sono stati tuttavia esclusi, non deve far montare in superbia le Genti (i “forestieri”) che hanno vi-sto il rifiuto di buona parte di israeliti prima di loro. Ciò che fu vero per Israele, rimane vero ancora anche per la Chiesa: l’invito non significa la sicurezza “automatica” di essere salvati. Coloro che formano la comunità dei discepo-li devono mostrare con le loro opere e la loro vita che cosa significhi essere testimoni per altri. Ciò era vero per Israele al tempo di Gesù, come è vero oggi per la Chiesa: «molti sono gli invitati, ma pochi sono gli eletti». L’abito nuziale che dunque è necessario per la vita della chiesa perché si possa essere ammessi alla convocazione di tutti al banchetto nuziale per il Figlio non è se non la rispo-sta di fede (con tutto quanto esso comporta: anche nelle opere suscitate dalla fede). Se manca tale risposta, non è possibile entrare alla festa nuziale, nonostante vi sia una chiamata universale alla salvezza. In altri termini, la veste nuziale della parabola è la nostra progressiva e libera scel-ta di VIVERE DA CRISTIANI. Tutto, infatti, può essere perdo-nato da Dio, eccetto il rifiuto di accogliere lo stile di vita nella fede offerto dal Padre, rivestendo il cuore e il volto di entusiasmo e di gratitudine davanti a questa grande gioia immeritata, perché il Dio di Gesù rispetta la decisione della nostra libertà qualunque essa sia e non la vuole assoluta-mente umiliare anche se c’è il rifiuto e il tanto frequente defilarsi furbesco.

donitalo [email protected]

30 ottobre 2016 - SECONDA DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

commento della pagina di vangelo Lettura del Vangelo secondo Matteo 22, 1-14 In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio

campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pron-ta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

AVVISI DELLA COMUNITÀ PASTORALE SACERDOTI PER LE CONFESSIONI

lunedì 31 ottobre 2016 nelle chiese parrocchiali dalle 16.30 BIRAGO don Ambrogio, CAMNAGO don Angelo, CIMNAGO don Italo, S.

VITO don Andrea, COPRENO (dalle 16) don Mario A.

sabato 5 novembre 2016 nelle chiese parrocchiali dalle 16.30 BIRAGO don Italo, CAMNAGO don Mario A., CIMNAGO don Ambrogio,

S. VITO don Angelo, COPRENO (dalle 16) don Andrea inoltre 20 minuti prima di ogni s. Messa, compresi i funerali

I MAGNIFICI 7 domenica 30 ottobre ore 21.15 martedì 1 novembre ore 21.15 mercoledì 2 ottobre ore 21.1

PETS - VITA DA ANIMALI sabato 29 ottobre ore 21.15 domenica 30 ottobre ore 15.00 e 17.30 mercoledì 2 novembre ore 15.00 e 17.30

APPUNTAMENTI COMUNITARI

domenica 30 ottobre - dopo la messa delle 11 - benedizione delle campane di Copreno. Nella settimana successiva il campanile ritorna pienamente efficiente.

solennità di TUTTI I SANTI - 1 novembre s. messe secondo gli orari festivi ore 15 celebrazione dei Vespri e processione al cimitero di tutte le parrocchie COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI - 2 novembre ore 7 si celebra solo una s. messa nella parrocchiale di s. Vito ore 15 s. messa in tutti i cimiteri ore 21 s. messa in tutte le parrocchie (a s.Vito nella stessa messa anche suffragio peri defunti del mese di ottobre)

GRUPPI D’ASCOLTO - APRIAMO LA BIBBIA ! CONTINUIAMO: ecco gli appuntamenti di NOVEMBRE

lunedì 7 a S.VITO - mercoledì 9 a BIRAGO lunedì 14 a COPRENO - martedì 8 a CAMNAGO

giovedì 17 a CIMNAGO sempre alle 21 - nei luoghi abituali degli scorsi anni,

con il testo preparato dalla Diocesi sul Vangelo di Matteo «E uscì a seminare». Parlare in parabole

INIZIAZIONE CRISTIANA

PROSSIMI APPUNTAMENTI PER BAMBINI E GENITORI

2^ primaria: domenica 6 novembre 2016: ore 15 presso l’oratorio S. Angelo di Lentate

5^ primaria Birago e Camnago: sabato 12 novembre 2016 ore 18 s. Messa e a seguire incontro in oratorio Camnago

3^ e 4^ primaria San Vito: domenica 13 novembre 2016 ore 11 s. Messa e a seguire incontro in oratorio Sant’Angelo

1^ media Birago-Camnago-Copreno: domenica 13 novembre ore 11 s. Messa e a seguire incontro in oratorio Copreno

Famiglie in cammino Il prossimo appuntamento è sabato 5 novembre 2016 presso l’Oratorio S.Angelo - Lentate

don Italo ci introduce all’esortazione apostolica “Amoris Letitiae” di Papa Francesco sull’amore nella Famiglia

ore 19,15 cena insieme - ore 21 incontro per i genitori e giochi per i ragazzi

siete tutti invitati ! PER INFORMAZIONI: [email protected]

[email protected]

In occasione della festa della Madonna del S. Rosario è stata allestita nel parco di Villa Cenacolo una mostra su Santa Madre Teresa, canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, proprio in questo anno giubilare, lei che è stata madre della Misericordia per tutti noi. Amava profondamente Gesù e a 18 anni partì missionaria per il Bengala, dove vide nel ’43 la carestia a Calcutta e nel ’46 la morte per le strade per una guerra di religione tra induisti e mussul-mani. Ed è il 10 settembre del 1946 quando, andando in treno verso Darje-eling, sentì la voce di Gesù che le chie-se di lasciare la congregazione di Lore-to e fondare una nuova comunità reli-giosa, le Missionarie della Carità. Gesù, attraverso locuzioni interiori, le rivelò la Sua sofferenza nel vedere i poveri ab-bandonati, la Sua pena perché non lo conoscevano, il Suo ardente desiderio, la Sua sete di loro. Gesù le chiese inoltre: “PortaMi nei bu-

chi dei poveri, nelle loro case buie e infelici. Vieni, sii la mia luce. Rifiuterai di fare questo per me, di prenderti cura di loro, di condurli a Me?” Madre Teresa rispose: “Tu sai, Gesù, che sono pronta ad andare immediata-mente”. Seguendo la mostra, è stato possibile ripercorrere la vita della Madre attra-verso documenti inediti che sono stati ritrovati dopo la sua morte: lettere scritte dalla religiosa alla sua famiglia, al suo padre spirituale, all’Arcivescovo di Calcutta che hanno permesso di in-contrare la sua quotidianità e la sua umanità. Ed è così emersa l’esperienza dell’oscurità interiore, che l’ha costretta a dipendere dalla misericordia del Si-gnore. Ella è stata scelta e amata da Dio, ma anche rifiutata da Dio fino alla morte. Madre Teresa scriveva al suo padre spirituale: “Questo terribile senso di abbandono-questa incredibile oscuri-tà-questa solitudine- questa continua

nostalgia di Dio-Desidero ardentemente Dio, ma poi questo è ciò che provo. Dio non mi vuole-Dio non esiste…Questo tormento e questa sofferenza sono dif-ficili da spiegare” Lei dichiarò: “Se mai diventerò una santa- sarò di sicuro una santa dell’oscurità. Sarò continuamente as-sente dal Paradiso per accendere la luce a coloro che, sulla Terra, vivono nell’oscurità”. Le tantissime persone che hanno visita-to la mostra hanno potuto fare un cam-mino con lei e, alla fine del percorso, hanno potuto conoscere di più Madre Teresa. Per lei, i poveri erano persone speciali, meravigliose, avevano un po-sto privilegiato nel suo cuore. Imparia-mo proprio da lei a guardare ed acco-gliere tutti coloro che sono nel bisogno, perché nel loro volto possiamo vedere “il volto sfigurato di Gesù sulla Croce”.

Gli amici di AVSI

MADRE TERESA DI CALCUTTA (la mostra appena conclusa)

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ANIMAZIONE DOMENICALE

DOMENICA 30/10 E 6/11 - ANIMAZIONE NEGLI ORATORI DI CAM-

NAGO CON JESSICA, LENTATE

S.ANGELO CON FABIO E COPRENO COL

SEMINARISTA FABIO

AVVISI DOMENICA 30 ORE 20.45 IN ORATORIO A

BARLASSINA SERATA DI TESTIMONIANZA

DEL CAMPO DI LAVORO A GERUSALEMME

LUNEDI 31 NOTTE DEI SANTI PER ADO A

MILANO

MARTEDI 1 NOV AL S. ANGELO

ALLE 16.30 CASTAGNATA E A

SEGUIRE CENA INSIEME GIOVEDI 3 ORE 21 A BARLASSINA

INCONTRO GIOVANI

SABATO 5 ORE 19.00 INCONTRO

CHIERICHETTI DI SAN VITO IN CHIESA

DOMENICA 6 INCONTRO DEI CHIERICHET-

TI DI BIRAGO IN CHIESA DOPO LA MESSA

DEL MATTINO

SABATO 5 ORE 21 SERATA FOTO

FIACCOLATA DA SASSELLO AL S.ANGELO

CONSEGNA DEI CATECHISMI INIZIAZIONE CRISTIANA

Sabato 8 Ottobre, si è svolto il primo incontro del nuovo anno catechistico. Ore 09.30 all’Oratorio S.Angelo bambini di 4’ di S.Vito e i loro genitori con le catechiste si sono ritrovati tutti insieme nel salone che, con l’introduzione di Mariella l’aiuto di un gentile papà,hanno fatto la conoscen-za di un amico che ci starà accanto tutto quest’anno….è il

pescatore Pietro (diventato pesca-tore di uomini). Nell’occasione Mariella ha pre-sentato la nuova catechista Rosi, salutata con un caloroso applau-so da tutti i pre-

senti ,che sostituirà Rossana impossibilitata a proseguire, formati i tre gruppi che si ritroveranno tutti i sabati al matti-no sempre 09.30 siamo saliti per celebrare una piccola Ce-rimonia presieduta da Don Andrea che ha rinnovato l’importanza di questa figura semplice ma che si è fidata di Gesù. Alla conclusione sono stati consegnati i Vangeli mancanti consegnati il 15 maggio e i nuovi sussidi ai bam-bini. Un grazie a don Andrea per la celebrazione un grazie grande a Mariella che ha saputo guida-re il tutto con delica-tezza e un grazie grande anche ai ge-nitori che si sono potuti fermare per-ché il catechismo è si per ma anche con i bambini.

PROFESSIONE DI FEDE

Domenica 2 ottobre i ragazzi di prima superiore han-no vissuto la loro professione di fede che è una testi-monianza pubblica della loro scelta di credere in un momento particolare della loro giovinezza. Questo periodo per i ragazzi è di grande cambiamento tra scuola superiore e gruppi di amici. Tante cose cam-biano e loro crescono anche molto in fretta. Poter fis-sare alcuni punti fermi per la loro vita di fede in un momento in cui tante cose cambiano è veramente una grande opportunità di non perdere l’orientamento e di non sentirsi persi. Don Andrea "Domenica 1 Ottobre io e il mio gruppo di ado abbia-mo fatto la professione di fede. È stata un’esperienza molto significativa. L’ha resa ancora più speciale il fatto che con me c’erano tutti i miei amici e gli educa-tori che mi hanno accompagnata in questo cammino. È stata un’occasione per stare insieme, divertirsi e allo stesso tempo crescere.” Mara “La professione di fede è un passo che ho scelto di fare senza essere stata condizionata da nessun altro. È stata davvero una bella esperienza perché insieme alle persone a cui voglio bene, ho esposto davanti a tutti senza avere paura ciò in cui credo.” Martina “Ho scelto di fare la professione di fede non per mo-da né per obbligo, ma per un mio personale interesse. Mi sembrava giusto e molto bello concludere il cam-mino dei preado con un gesto significativo fatto con accanto le persone con cui l’ho iniziato.” Beatrice “Ho scelto di fare la professione di fede per riuscire a essere ancora più vicino al Signore e ci sono riusci-to grazie anche all’aiuto di coloro che mi sono stati accanto in questo percorso.” Gabriele “Per me la professione di fede è un grande passo. Io l’ho fatta perché voglio crescere sia spiritualmente che come persona. Abbiamo fatto un passo molto im-portante e per me fondamentale per la crescita nel nostro cammino di fede.” Desireè

1. Antonia Ventura e Alfredo Argentero 2. Antonella Giannini e Giuseppe Valente 3. Tiziana Zibra e Liliana Volontè 4. M.Giulia Bonfanti e Adriana Arosio 5. Rosanna Galliani, Rosarita Bianchi e Piera Garbagnati 6. Antonella Ceppi e Pinuccia Ceppi

7. Mariella Radice, Katia Galimberti e Wilma Falasco 8. Marinella Galli e Anna Dionisio 9. Gabriella Ceppi e Lina Monti 10. Flavio Busnelli e Laura Ciffarelli 11. Elia Biscaro e Rosangela Fumeo 12. Mariuccia Monti e Albina Garbagnati

NATALE 2016: VISITA ALLE FAMIGLIE NELLE PARROCCHIE DI S.VITO E BIRAGO QUESTI SONO I VISITATORI CHE INIZIERANNO LUNEDÌ 14 NOVEMBRE

CIRCA LA SEPOLTURA DEI DEFUNTI E LA CONSERVAZIONE DELLE CENERI IN CASO DI CREMAZIONE Un po’ improvvisa giunge per tutti i cristiani del mondo questa ISTRUZIONE da parte dei nostri pastori. Siamo nei giorni del ricordo dei defunti … certo qualche riflessione bisogna farla! Non è riportato il testo integrale ma solo alcuni passaggi che ci possono aiu-tare a delle scelte importanti nella corretta venerazione di chi ci ha preceduto e ora riposa nella misericordia del Padre.

donitalo [email protected]

Istruzione “Ad resurgendum cum Christo” ……

3. Seguendo l’antichissima tradizione cristiana, la Chiesa raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro. Nel ricordo della morte, sepoltura e risurrezione del Signore, mistero alla luce del quale si manifesta il senso cristiano della morte, l’inumazione è innanzitutto la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale. La Chiesa, che come Madre ha accompagnato il cristiano durante il suo pellegrinaggio terreno, offre al Padre, in Cristo, il figlio della sua grazia e ne consegna alla terra le spoglie mortali nella speranza che risusciterà nella gloria. Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne, e inten-de mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia. Non può permettere, quindi, atteggiamenti e riti che coinvolgono concezioni errate della morte, ritenuta sia come l’annullamento definitivo della persona, sia come il momento della sua fusione con la Madre natura o con l’universo, sia come una tappa nel processo della reincarnazione, sia come la liberazione definitiva della “prigione” del corpo. Inoltre, la sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri risponde adeguatamente alla pietà e al rispetto do-vuti ai corpi dei fedeli defunti, che mediante il Battesimo sono diventati tempio dello Spirito Santo e dei quali, «come di strumenti e di vasi, si è santamente servito lo Spirito per compiere tante opere buone».

……

5. Qualora per motivazioni legittime venga fatta la scelta della cremazione del cadavere, le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o, se è il caso, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica. La conservazione delle ceneri in un luogo sacro può contribuire a ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana. In tal modo, inoltre, si evita la possibili-tà di dimenticanze e mancanze di rispetto, che possono avvenire soprattutto una volta passata la prima generazione, nonché pratiche sconvenienti o superstiziose. ……

6. Per i motivi sopra elencati, la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita. Soltanto in caso di circostanze gravi ed eccezionali, dipendenti da condizioni culturali di carattere loca-le, l’Ordinario, in accordo con la Conferenza Episcopale o il Sinodo dei Vescovi delle Chiese Orientali, può concedere il permesso per la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica. Le ceneri, tutta-via, non possono essere divise tra i vari nuclei familiari e vanno sempre assicurati il rispetto e le adegua-te condizioni di conservazione.

7. Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista, non sia permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di pro-cedere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono motivare la scelta della cremazione.

8. Nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si devono negare le esequie, a norma del diritto.