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Parrocchia SS. Consolata, Pontenuovo Parrocchia S. Michele dei Mucchietti Parrocchia SS. Nazario e Celso, Pigneto Parrocchia S. Pietro, Rometta SASSUOLO (MO) Diocesi Reggio Emilia-Guastalla www.upmadonnadelcarmelo.it Parroco Don Marco Ferrari tel. 0536 872512 e-mail: [email protected] Collaboratori Don Romano Messori tel. 0536 872512 Don Sandro Puliani tel. 0536 883747 e-mail: [email protected] Segreterie Consolata Telefono: 0536 872512 Orario: Lu-Ve: 9-12.30, Gio 16-19 Rometta Telefono: 0536 883747 Orario: Lu e Me:8.30-12.30 Lu-Sa: 16-19 (venerdì chiuso) San Michele Telefono: 0536 852304 Orario: sabato 10-12 Domenica 1 aprile 2018 PASQUA - RESURREZIONE DEL SIGNORE - (ANNO B) At 10,34a.37-43 Sal 117 Col 3,1-4 Gv 20,1-9 Parrocchia Feriali Festivi SS. Consolata 7.15 Carmelo 8.00 Casa della Carità 16.00 Casa Serena (solo mercoledì) 19.00 Chiesa Parrocchiale (Lunedì, Merco- ledì, Venerdì) 10.30 - 19.00 Chiesa parrocchiale 8.30 Carmelo 9.30 Salone Casa della Carità S. Michele 18.30 11.00 S. Nazario e Celso/Pigneto 9.30 S. Pietro/Rometta 19.00 (Martedì, Giovedì, Sabato) 8.30 - 10.30 Madonna del Carmelo UNITÀ PASTORALE ORARIO SANTE MESSE Cristo è la Risurrezione e la vita Maria di Magdala esce di casa quando è ancora notte, buio nel cielo e buio nel cuore. Non ha niente tra le mani, non porta aromi co-me le altre donne, ha soltanto il suo amore che si ri-bella all'assenza di Gesù: «amare è dire: tu non morirai!» (Gabriel Marcel). E vide che la pietra era sta-ta tolta dal sepolcro. Il sepolcro è spalancato, vuoto e risplen- dente, nel fresco dell'alba. E fuori è primavera. Il sepolcro è aperto come il guscio di un seme. Il segno è un corpo assente dalla tomba. Manca un corpo alla contabilità della morte, i suoi conti sono in perdita. Manca un ucciso alla contabilità della violenza, e questo vuol dire che il carnefice non avrà ragione della sua vittima in eterno. Il Signore Gesù non è semplicemente il Risorto, l'attore di un evento che si è consumato una volta per tutte nel giardino fuori Gerusalemme, in quell'alba del primo giorno dopo il sabato. Un evento concluso? No. Se noi tutti insieme formiamo il corpo di Cristo, allora contemporanea a me è la croce, e contemporanea a me è anche la Risurrezione. Chi vive in lui, chi è in lui compreso, è preso da lui nel suo risorgere. Cristo è il Risorgente, adesso. Sorge in questo momento dal fondo del mio essere, dal fondo di ogni uomo, dal fondo della storia, continua a risorgere, a immettere con la mano viva del creatore germi di speranza e di fiducia, di coraggio e libertà. Cristo Gesù ri- sorge oggi, energia che ascende, vita che germina, masso che rotola via dal- l'imboccatura del cuore. E mi indica la strada della pasqua, che vuol dire passaggio inin- terrotto dall'odio all'amore, dalla paura alla libertà, dall'effimero all'eterno. Pasqua è la festa dei macigni rotolanti via, adesso, dalla bocca dell'anima. E ne usciamo pronti alla primavera di vita nuova, trascinati in alto dal Cristo Risorgente in eterno. Cristo non è semplicemente il Risorto, non è solo il Risorgente, egli è la Risurrezione stessa. L'ha detto a Marta: io sono la Risurrezione e la vita ( Gv 11 ,25 ). In quest'ordine preciso: prima la risurrezione e poi la vita. Ci saremmo aspettati il contrario. Invece no: prima viene la risurrezione, da tutte le nostre tombe, dal nostro respiro insufficiente, dalla vita chiusa e bloccata, dal cuore spento, dal gelo delle relazioni. Prima la risurrezione di noi, «né caldi né freddi, né buoni né cattivi; di noi, i morti vivi» (Ch. Peguy) e poi la vita piena nel sole, e poi la vita meriterà finalmente il nome di vita. La sua Risurrezione non riposerà finché non sia spezzata la tomba dell'ultima anima, e le sue forze non arrivino all'ultimo ramo della creazione. E il mondo intero sarà carne risorta per la tua carne, crocefisso Amore.

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Parrocchia SS. Consolata, Pontenuovo Parrocchia S. Michele dei Mucchietti Parrocchia SS. Nazario e Celso, Pigneto Parrocchia S. Pietro, Rometta

SASSUOLO (MO) Diocesi Reggio Emilia-Guastalla www.upmadonnadelcarmelo.it

Parroco

Don Marco Ferrari tel. 0536 872512 e-mail: [email protected]

Collaboratori

Don Romano Messori tel. 0536 872512

Don Sandro Puliani tel. 0536 883747 e-mail: [email protected]

Segreterie

Consolata Telefono: 0536 872512 Orario: Lu-Ve: 9-12.30, Gio 16-19

Rometta Telefono: 0536 883747 Orario: Lu e Me:8.30-12.30 Lu-Sa: 16-19 (venerdì chiuso)

San Michele Telefono: 0536 852304 Orario: sabato 10-12

Domenica 1 aprile 2018

PASQUA - RESURREZIONE DEL SIGNORE - (ANNO B) At 10,34a.37-43 Sal 117 Col 3,1-4 Gv 20,1-9

Parrocchia Feriali Festivi

SS. Consolata 7.15 Carmelo 8.00 Casa della Carità 16.00 Casa Serena (solo mercoledì)

19.00 Chiesa Parrocchiale (Lunedì, Merco-

ledì, Venerdì)

10.30 - 19.00 Chiesa parrocchiale 8.30 Carmelo 9.30 Salone Casa della Carità

S. Michele 18.30 11.00

S. Nazario e Celso/Pigneto 9.30

S. Pietro/Rometta 19.00 (Martedì, Giovedì, Sabato) 8.30 - 10.30

Madonna

del Carmelo

UNITÀ PASTORALE

ORARIO SANTE MESSE

Cristo è la Risurrezione e la vita

Maria di Magdala esce di casa quando è ancora notte, buio nel cielo e buio nel cuore.

Non ha niente tra le mani, non porta aromi co­me le altre donne, ha soltanto il suo amore

che si ri­bella all'assenza di Gesù: «amare è dire: tu non morirai!» (Gabriel Marcel).

E vide che la pietra era sta­ta tolta dal sepolcro. Il sepolcro è spalancato, vuoto e risplen-

dente, nel fresco dell'alba. E fuori è primavera. Il sepolcro è aperto come il guscio di un

seme.

Il segno è un corpo assente dalla tomba. Manca un corpo alla contabilità della morte, i

suoi conti sono in perdita. Manca un ucciso alla contabilità della violenza, e questo vuol

dire che il carnefice non avrà ragione della sua vittima in eterno.

Il Signore Gesù non è semplicemente il Risorto, l'attore di un evento che si è consumato

una volta per tutte nel giardino fuori Gerusalemme, in quell'alba del primo giorno dopo il

sabato. Un evento concluso? No. Se noi tutti insieme formiamo il corpo di Cristo, allora

contemporanea a me è la croce, e contemporanea a me è anche la Risurrezione. Chi

vive in lui, chi è in lui compreso, è preso da lui nel suo risorgere.

Cristo è il Risorgente, adesso. Sorge in questo momento dal fondo del mio essere, dal

fondo di ogni uomo, dal fondo della storia, continua a risorgere, a immettere con la mano

viva del creatore germi di speranza e di fiducia, di coraggio e libertà. Cristo Gesù ri­

sorge oggi, energia che ascende, vita che germina, masso che rotola via dal­

l'imboccatura del cuore. E mi indica la strada della pasqua, che vuol dire passaggio inin-

terrotto dall'odio all'amore, dalla paura alla libertà, dall'effimero all'eterno. Pasqua è la

festa dei macigni rotolanti via, adesso, dalla bocca dell'anima. E ne usciamo pronti alla

primavera di vita nuova, trascinati in alto dal Cristo Risorgente in eterno.

Cristo non è semplicemente il Risorto, non è solo il Risorgente, egli è la Risurrezione

stessa. L'ha detto a Marta: io sono la Risurrezione e la vita ( Gv 11 ,25 ). In quest'ordine

preciso: prima la risurrezione e poi la vita. Ci saremmo aspettati il contrario. Invece no:

prima viene la risurrezione, da tutte le nostre tombe, dal nostro respiro insufficiente, dalla

vita chiusa e bloccata, dal cuore spento, dal gelo delle relazioni. Prima la risurrezione di

noi, «né caldi né freddi, né buoni né cattivi; di noi, i morti vivi» (Ch. Peguy) e poi la vita

piena nel sole, e poi la vita meriterà finalmente il nome di vita.

La sua Risurrezione non riposerà finché non sia spezzata la tomba dell'ultima anima, e

le sue forze non arrivino all'ultimo ramo della creazione. E il mondo intero sarà carne

risorta per la tua carne, crocefisso Amore.

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U. P. Madonna del Carmelo “Le statistiche sui suicidi giovanili sono tutte trucca-te”, tuona il Papa. “Questo è un peccato sociale, e la società è responsabile di questo”, esclama. Con il Sinodo, spiega Francesco, la Chiesa vuole “mettersi in ascolto dei giovani, nessuno escluso”, “non per fare politica o per una artificiale „giovano-filia‟, ma perché abbiamo bisogno di capire meglio quello che Dio e la storia ci sta chiedendo”. “Cosa cerchi nella tua vita? Dillo, ci farà bene ascol-tarlo. Di questo abbiamo bisogno: di sentire il vostro cammino nella vita”, la domanda-simbolo del tema dell‟appuntamento di ottobre: il discernimento. “I giovani oggi chiedono alla Chiesa vicinanza”: no, allora, ai “guanti bianchi”, alla tentazione di “prendere le distanze per non sporcarsi le mani”, sì invece alla sfida di ringiovanire la Chiesa imparando dai giovani a “lottare contro ogni egoismo e a co-struire con coraggio un giorno migliore”, come ha chiesto loro il messaggio del Concilio. Sono i giovani, per Francesco, l’antidoto alla logica del “si è sempre fatto così”, che è un vele-no per la Chiesa, “ma un veleno dolce, perché ti tranquillizza l‟anima, ti lascia come anestetizzato e non ti fa camminare”. “Un passo avanti”, ma guar-dando le radici, l‟itinerario di marcia suggerito ai gio-vani. La loro impronta è la creatività, ma le radici sono i vecchi, i nonni, quelli che hanno vissuto la vita e che sono vittime dalla “cultura dello scarto”. La tratta “è un crimine contro l‟umanità, un delitto contro l‟umanità, e nasce da una mentalità malata”, secondo la quale “la donna va sfruttata”. Rispon-dendo alla domanda di una giovane vittima della tratta, il Papa fa notare che in Italia il 90% dei clienti sono battezzati, cattolici, e chiede perdono per loro. Il mondo virtuale non va demonizzato, ma se non è adeguatamente padroneggiato “può arrivare ad un livello di alienazione così grande che rende la no-stra società non soltanto liquida, come diceva il grande Bauman, ma gassosa”. (Da “La Libertà”)

INCONTRO SAGRA Giovedì 5 aprile, ore 20,30 alla Conso, in-contro con alcuni rappresentanti delle Par-rocchie dell‟UP per pensare al tema delle sagre parrocchiali.

«Si è sempre fatto così»: e la Chiesa invecchia

“La gioventù non esiste, esistono i giovani”. I loro volti, i loro sguardi, le loro storie, i loro dubbi, le loro illusioni, la loro audacia nell‟affrontare il futuro con coraggio e parresìa. È all‟insegna della concretezza e della volontà di ascolto il discorso, in gran parte pronunciato a braccio, con cui il Papa ha aperto il pre-Sinodo dei giovani che si è svolto in Vaticano dal 19 al 24 marzo. 300 ragazzi da tutti i continenti si sono confrontati per una settimana per elaborare un documento che diverrà parte integrante – come ha garant ito lo stesso Francesco – dell‟appuntamento di ottobre. La faccia tosta, il coraggio, la capacità di ridere e di piangere, persino i tatuaggi trovano posto nelle parole del Papa, che dopo le testimonianze dei rappresentanti dei cinque continenti ha dialogato ancora a braccio rispondendo ad altre domande dei giovani su argomenti come la tratta, il discernimen-to, le insidie del mondo digitale, le malattie da evita-re nella Chiesa. Che solo con i giovani non invec-chia ed è in grado di trovare un antidoto alla logica velenosa del “si è sempre fatto così”. “Nei momenti difficili il Signore fa andare avanti la storia con i giovani”, dice Francesco citando la vi-cenda di Samuele. I giovani non hanno vergogna. Hanno più forza per ridere, anche per piangere. Francesco rifiuta con decisione una lettura semplici-sticamente sociologica dell‟universo giovanile: “Esistono storie, volti, sguardi, illusioni, esistono i giovani”. Parlare della gioventù è facile, basta procedere per astrazioni o percentuali: la via maestra è invece quella di seguire i giovani, che certo “non sono il Premio Nobel della prudenza”. “Qualcuno pensa che sarebbe più facile tenervi a distanza di sicurez-za, così da non farsi provocare da voi”, il monito: “Ma non basta scam-biarsi qualche messaggino o con-dividere foto simpatiche. I giovani vanno presi sul serio!”. “Mi sembra che siamo circondati da una cultura che, se da una parte ido-latra la giovinezza cercando di non farla passare mai, dall‟altra esclude tanti giovani dall‟essere protagonisti”, la denuncia del Papa: “È la filosofia del trucco”, di quegli adulti che si truc-cano per sembrare più giovani ma poi non fanno spazio ai giovani, li lascia-no giovani, non li lasciano crescere. “Spesso siete emarginati dalla vita pubblica e vi trovate a mendicare occupazioni che non vi ga-rantiscono un domani”, le parole per stigmatizzare i dati sulla disoccupazione giovanile. Un giovane che non trova lavoro “si ammala di depressione, cade nelle dipendenze, si suicida”.

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CASA DELLA CARITÀ PROGETTO “Di casa in casa”

Giunti al termine del periodo di 3 mesi della

famiglia di Michele e Simona e bimbi, condivi-diamo con voi le testimonianze dei bimbi, degli ospiti, di un ausiliare e degli adulti coinvolti in questo tratto dell’esperienza “Di casa in casa”.

Buona Pasqua a tutti! Stare qui mi piace perché si sta sempre in compa-

gnia. Al mattino si sentono le canzoni delle lodi e poi facciamo la preghiera prima di andare a scuola in cap-pella. L‟Anna viene sempre a casa nostra per vedere il gatto e sbaciucchiarci. Mi mancherà! Poi ho festeggia-to il mio compleanno ed è stata un‟esperienza fantasti-ca! Ah…qui si mangia bene!!!! Gabriele, 10 anni

Quello che mi piace della Casa della Carità è che mangiamo in compagnia. E poi mi mancherà anche Checco, suor Katia, Angelo, l’Anna e l’Antonella e mi mancherà pure il giardino. Checco mi mancherà per-ché mi fa le coccole e mi tira i capelli. Oh dimenticavo! Mi mancheranno persino sr Josiane e Vera perché sono state sempre gentili con me. Il venerdì, quando andiamo a cena con gli ospiti in salone, se c’è qualcosa che non mi piace, la Luciana mi prepara sempre l’uovo all’occhio di bue. Cristian, 7 anni

Io non ero tanto convinto del progetto “Di casa in casa”, perché non riuscivo a capire cosa potesse dare una famiglia estranea alla Casa e a noi ausiliari….Mi sono ricredu-to, perché ho constatato che ospiti e ausiliari hanno goduto di queste presenze con gioia e molta condivisione, sia del gioco con i bimbi con gli ospiti, sia dei lavori normali che si fanno alla Casa tra noi ausiliari e loro genitori. Da quello che ho potuto vedere con gioia è che quando una famiglia torna alla propria casa c‟è sempre un po‟ di tristezza da ambo le parti.

Grazie Signore per questo bel progetto! Valter, un ausiliare

Per noi è stato molto positivo avere in casa la fami-glia di Simona e Michele e i loro bimbi Gabriele, Cri-stian e Daniele, come era stato positivo il tempo tra-scorso con le altre famiglie. Prima di tutto la presenza dei bambini, che giocano e anche se a volte fanno un po’ confusione, non ci disturba, perché i bambini sono fatti così! Poi è stato bello avere un animale: il gatto è molto simpatico! Ci piace avere occasioni di dialogo con la famiglia, il tempo che trascorrono a chiacchiera-re con noi. È stato bello avere accolto le famiglie, per-ché ci portano gioia e felicità! Se vogliamo andare mol-to sul concreto….la pizza di Michele è stato un ele-mento molto positivo! Non abbiamo ancora trovato delle cose negative di questa esperienza! Antonella, Anna, Katia, Roberta, ospiti della CdC

Sono già passati tre mesi?!?! Il tempo passa veloce: già devo “lasciare andare” un‟altra famiglia con la qua-le ho costruito un bel rapporto di amicizia. Che cos‟è che costruisce, giorno dopo giorno? O meglio: chi

U. P. Madonna del Carmelo è il costruttore? Mi sembra sempre più chiaro che “ è

il Signore che costruisce la casa”, cioè questi legami di comunione. I pilastri sono la preghiera e la vita di fami-glia o di comunità, cioè il vivere gli uni per gli altri, come ci ha insegnato Gesù. Da sposi, da suora, da figli, da ospiti, da ausiliari…tutti abbiamo questa spinta interiore dello Spirito: amare! E i piccoli sono i veri maestri! Non so perché, ma vedo ripetersi l‟esperienza della gioia nelle famiglie che fanno “Di casa in casa” e in noi. E vorrei che altre famiglie potessero provare…

sr Katia, suora

Dopo questi tre mesi, in cui la nostra famiglia è stata alla Casa della Carità, facendo l’esperienza “Di Casa in Casa”, sento che porto a casa nostra una valigia diver-sa. Mi porto a casa un nuovo modo di vivere la mia fede e la consapevolezza dello stare sempre di fronte a Dio in tutto ciò che faccio e che sono. La vita della nostra famiglia non è cambiata nelle cose da FARE: si lavora, i bimbi vanno a scuola, fanno sport, il catechismo. Danie-le con i suoi 3 anni ha riempito la Casa della Carità e la vita degli ospiti con il suo modo travolgente di essere bambino. Qui si gioca e si prega allo stesso momento! Non siamo stati ausiliari. La vita della Casa della Carità come la vita della nostra famiglia è ben rodata nei suoi ritmi. C’è stata condivisione e capacità di sostegno negli

imprevisti, da ambo le parti e la spontanea domanda: come posso darti una mano? Ma non è un obbligo, è un farsi PRESENTI, un ESSERCI anche solo a mangiare a cena con la cuoca che comunque cucina per tutti e anche per noi, che diventiamo ospiti….. chiudendo un cerchio in cui siamo tutti u-guali davanti al Signore. In questi tre mesi abbiamo imparato a STARE ai piedi del

Signore. Simona, mamma

Premetto che non ho mai frequentato la Casa della Carità in modo attivo, se non ai pranzi organizzati dalla parrocchia qualche domenica. Sono entrato un po' pre-occupato perché pensavo che, per stare qua, avrei per-so del mio tempo lontano dalle mie abitudini. Invece qui ho scoperto la gioia dei piccoli gesti da parte degli ospi-ti: le carezze di Checco, i sorrisi dell‟Anna, i saluti della Patty e da qualche giorno anche Angelo mi sorride. Co-sì, loro sanno farmi capire, che dopo tre mesi che siamo qui, ora faccio parte della loro vita, e loro della mia. Mi ha sorpreso anche il modo naturale con cui i bimbi si sono relazionati agli ospiti, e ho notato anche una nuo-va serenità nella nostra famiglia. Ero convinto che fare l‟esperienza “Di Casa in Casa” mi obbligasse a DARE la mia disponibilità per aiutare gli ospiti, ma invece mi so-no sorpreso a RICEVERE in dono il vedere nei piccoli la presenza del Signore. Michele, papà

MANDATO A GIUSEPPE E LISA Domenica 8 aprile, nella Messa delle ore 10,30 alla Consolata, preghiera di Mandato per Giuseppe e Lisa che inizieranno l‟esperienza dei 3 mesi alla Casa della Carità secondo il progetto “Di casa in casa”.

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Parrocchia ROMETTA

LUNEDÌ DELL'ANGELO Lunedì 2 aprile: unica santa Messa ore 10,30

CATECHISMO Sabato 7 aprile ore 15,00: incon-

tro bambini 2^ elementare con catechiste e condivisione della Parola per i genitori Domenica 8 aprile ore 9: incontro ragazzi di 2^ media con animatori e condivisione del-la Parola per i genitori a seguire santa Messa comunitaria

Parrocchia SAN MICHELE

DOMENICA DI PASQUA S. MESSA ORE 11.00; Ve-spri comunitari ore 18.00

LUNEDI' DELL'ANGELO Ore 10.30 S. Messa in Chiesa a cui seguirà la benedizione degli automezzi nel Piazzale della Chiesa edin Viale Beniamino Socche

RITIRO 1° COMUNIONE Domenica 8 aprile i ragazzi di 4° elementare di San Michele e Pigneto si ritroveranno a Pigneto per un giorno di ritiro in preparazione alla 1° Comunione. Inizio ritiro ore 9,30 con la Messa.

MATRIMONIO Ricordiamo nella preghiera Michela Bondi e Andrea Sighinolfi che sabato 7 aprile alle ore 16,30 riceveranno il Sacramento del Ma-trimonio.

MELOGRANO Domenica 1 aprile: raccolta per il Melograno (Messa solenne ore 9,30).

RITIRO 1° COMUNIONE Domenica 8 aprile i ragazzi di 4° elementare di San Michele e Pigneto si ritroveranno a Pigneto per un giorno di ritiro in preparazione alla 1° Comunione. Inizio ritiro ore 9,30 con la Messa.

Parrocchia di PIGNETO

Parrocchia SS. CONSOLATA

1 aprile: Domenica di Risurrezione

Sante messe ad orario festivo 2 aprile: Lunedì dell’Angelo

Sante messe ad orario festivo

INCONTRO SAGRA Giovedì 5 aprile, ore 21. Incontro in prepa-razione alla Sagra.

PRIMA CONFESSIONE

Sabato 7 aprile, ore 14,30 Celebrazione della 1° Confessione dei ragazzi di 3° ele-mentare.

INCONTRI GENITORI E RAGAZZI 3° elementare: domenica 8 aprile 4° elementare: domenica 15 aprile

SCOUT Domenica 8 aprile, ore 21: Incontro Co.Ca. e assemblea regionale

MELOGRANO La raccolta di BISCOTTI E TONNO ALL'OLIO per il Melograno sarà domenica 8 aprile dalle 10 alle 10.30.