Macedonio Fernández-La materia del nulla

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Macedonio Fernndez (Buenos Aires, 1874 10 febbraio 1952) stato un losofo e poeta argentino.Nelbiennio1891-1892,comestudenteuniversitario,pubblica ne El Progreso una serie di articoli di costume inclusi poi in Pape-lesantiguos.DiventaamicointimodiJorgeBorges(padredi JorgeLuisBorges),concuicondividel'interesseperlostudio della psicologia e per la losoa di Arthur Schopenhauer.Nel1897silaureaingiurisprudenzaall'UniversitdiBuenos Aires.PubblicaarticolisuLaMontaa,quotidianosocialista direttodaLeopoldoLugoneseJosIngenieros.Macedoniofu amico personale di Juan B. Justo, con cui era in corrispondenza.Nel1898diventaavvocatoel'annoseguentesposaElenade Obieta, da cui ha quattro gli.Nel 1904 pubblica alcuni poemi sulla rivista Martn Fierro.Diformazionesimbolista,entranellavitaletterariacolgruppo giovanile ed ultraista radunato intorno alla rivista Martn Fierro. amico di Jorge Luis Borges che lo considera suo maestro.Lasuapoesiaoriginale,densaepensosa,connotedisottile umorismo. Muerte es beldad (1942) e Poemas (1953) contengo-noisuoiapportipivivieduraturi.InItalia,sesiesclude"Il museodell'eterna,primoromanzobello",pubblicatada"Il Melangolo", la sua opera risulta inedita.Lesueoperesonostatetralemaggiorifontidiispirazioneper numerosi scrittori fra i quali il poeta di St. Vincent e Grenadine, oggi residente in Italia, Macedonio Merendez e l'italiano Mauro Corona.Introduzione Inbaliadellamemorzaedellesueoscillazioni, eccomi adettareciche il tempomi lasciadelle careecertamentemisterioseimmagini che,per me, furonoMacedoniafernandez. Nel corso di una vita ormai lunga ho conversato conpersone famose;nessunamihaimpressio-nato come lui,eneppure in modo analogo.Cer-cava di nascondere, non di esibire, la sua straor-dinaria intelligenza; parlava come ai margini del dialogo,etuttaviane erail centro.Preferivail tonointerrogativo,il touo di modesta domanda, aU'affermazionecattedratica.Nonpontificava mai; la sua eloquenza era fatta di poche parole e persinodi frasitronche.Iltonoabitualeeradi cautaperplessit.Possoscimmiottare,manon definire,quella voce piana, arrochita dal tabac-co.Ricordo lafmnte vasta, gli occhi di un colore 7 indefinito,la chioma eibaffi grigi,la figurami-nuta equasi volgare.Il corpo in lui era quasi un pretestoper lospirito.Chinon[haconosciuto pu pensare ai ritratti di MarkTwain o' di Paul Valry.La prima di queste somiglianze l'avrebbe rallegrato,manonlaseconda,poichsospetto che Valry, per lui, fosse una specie di ciarlatano dellapignoleria.La sua simpatia per lecosedi Francia era assai imperfetta; di Victor Hugo, che io ammiravo eammiro, ricordo di avergli sentito dire:Piantala con quel gallego insopportabile.n lettore sen' andato elui continua aparlare. La seradel famosomatchCarpentier-Dempsey,ci disse:Al primo cazzotto di Dempsey, il francesino sar gi in platea achiedere che gli restituiscano i soldi perch lospettacolo finitotroppo presto. Glispagnoli preferiva giudicarlidaCervantes, cheerauno dei suoi dei,enon da GracUinoda Gongora,che gli sembravanodellecalamit. Ereditaidamiopadrel'amiciziaeilcultodi Macedonio.Versoil 1921tornammodall'Euro-pa, dopo un soggwrno di molti anni. Le librerie di Ginevraeun certogenerosostiledivitaorale che avevo scoperto a .Madrid mi mancavano mol-to, all'inizio; dimenticai questa nostalgia quando conobbi, orecuperai,Macedonio.La mia ultima emozione,inEuropa,fuildialogocolgrande scrittore ebreo spagnolo Rafael Cansinos Assens, in cui c'erano tutte le lingue e tutte le letterature, come selui stesso fossel'Europa etutti ipassati d'Europa.InMacedoniotrovaiun' altracosa. Eracomese Adamo,il primouomo,pensassee 8 risol'vesse nel Paradiso i problemi fondamentali, CatJsinos era la somma del tempo, e Macedonio la giovane eternit,L'erudizione gli sembravauna. cosa vana, un modo macchinoso di nOli pensare. In un cortile di calle Sarandi, ci disseun giorno cheseavessepotuloandareio,campagnae sdraiarsi a mezzogiorno sulla terra e chiudere gli. occhi e capire, di.straendosi dalle circostanze che cidistraggono,avrebbepotuto,'isulvereimme-diatamente l'enigma. dell'universo.Non.so se que-sca f elicit glifu data. ma senza dubbio la.intra-vide.AlcuniallnidopotmurtediMacedonia, lessicheincertim.onasteribuddistiilmaestro suoleravviva,reil fuococonqualcheimmagine sacra, o destinare a usi infami i libri canonici, per insegnare ai neofili che la lettera uccide elo spi-rito vivifica;pensa,i chequesta curiosa lwtizia si addiceva aUe abiludirli ment(llidi Macedonio, ma che gli avrebbe dal ofastidio che gliela riferissi , dato il suo carattere esotico. Agli adepti del bud-dismo Zen dfastidio che gli si pO,l'li delle origini storich.edellalorostessadottrina; cosaMace-donioavrebbe dat.o fastidioche gli parlassero di una pratica contingente enon dell' intima verit, che ora equi, a, Buenos Aires.L'essenza onirica dell' Essereera uno deitemi preferiti di Macedo-nio,maquando osai.ro,ccontarglicheun cinese aveva sognato di essere lma farfalla e11011sape-va, al risveglio, se era url uomo che a'tlevadiessereunafarfallaounafarfallacheora sognavadiessereunuomo,Macedonianonsi riconobbeinquell'anti.cospecchioesilimita 9 chiedermi ladatazionedeltestochecitavo.Gli parlai del quinto secolo prima dell' eru cristiana, eMacedonio osserv chela lingua cinesedoveva esseretanto cambiatadaquei lontani tempi che di tutte le parole del racconto farfalla em proba-bilmente l'unicadalsensononincerto. L'attivit menta1e di i1'Iacedonioera incessante e rapida,anche sel'esposizionepoteva esserelen-ta;nleconfutazioninleconfermealtruilo interessavano.Seguivaimperturbubilelasua idea.Ricordocheattribu aCervuntesquestu o quella opinione; quulche imprudente fecenotare che in un determinato capitolo del Don Chisciotte silegge esattamente il contrario;Macedonionon cambirotta di fronteaquel piccolo ostacolo,e disse:Pu darsi, ma Cervantes lo scrisse per non guastarsi con la questura.1Uio cugino Guillermo ]uan,chestudiavaallaScuolall/avalediRio Santiago,venneatrovare]l,facedonio,ilquale osservche in quell'istituto, che accoglieva tunti provinciali, si doveva suonare molto la chitarra. Miocugino gli risposecheera fdadiversi mesi, ma non uveva mai sentito suonare una chitarra; J1acedonioaccolsequellanegazionecomeuna conferma,emidisse,coltonodichicompleta un' affermazione altrui:Vedi, un notevolecentro chitarristico. L'indolenza ci spinge a presupporre che gli altri siano fattianostraimmagine;MacedonioFer-nandezcommettevail generosoerrorediattri-buirelasuaintelligenzaatuttigliUQmini.In primo luogo l'attribuiva agli argentini, che costi-lO tuivano,com' natura.le,isuoiin terlocutori.Miamadreloaccusunavoltadi sostenitore, odi esser .5tal.o!>Qsteni Lore.di lUtti i diversi e successivi presidenti della Repub-blica,Tali vicissitudini.che lo f eceropa.ssare;/1. un sologiornodal cultodiYrigoyenaquellodi Uriburu, procedevano dalla sua conrinzione ch.e BuenosAiresnon pu sbaglio.rsi.Ammirava, ov-viQmentesenzaaverlil.e.tti,JosuQuesadae Enrique Larreta, pcr l'unica e sufficiente ragione chetuttiliammiravano.Quest,asuperstizione dell'argentfloLoindusseaopinarecheUnanJU,-no, e gli altri spagnoli, si erano messi.a pensare, e spessoapen!uuebene,perch sapevano che sa,-rebbero stati letti aBuenos Aires.Amavaperso-nalmente e apprezzava letterariamente Lugones, dicuifu mollO amico, ma qualche volta gi,oc con latrovata di scrivereun articoloin cuimanifestato la sua meraviglia chLugoncs, mal-gradolesuem.oltelettureeilsuo;lldiscutibilc l.alento,non si foss e m.ai dedicalO a, scrivere.Pel'-chnoncidunver so '!, si chiedeva. :l1acedoniopossede'Vainsommogradolearti dell'inazione e dellasolitudine.La vita pastorale inunI,erntorioquasidesertoavevailuegnatoa noiargentinil'abitudi,nedellasolitudinesenza, noia;latelevisi.Qlle.iltelefono,e.perchlwn dirlo?,lalettura,hanno la colpct di averci fatto disimpararequel prezioso dOliO.Macedonio era. capaceeliMal' solo,senza farnulla, per chi.e ore. Un.libro troppofamoso parla dell'uomo chestasoloeaspetta;Macedoniostavasoloe 11 nullaaspeuava.abba"dolwndosi docilmenteal quietofluire del tempo. Aveva abituato isuoisensi a non percepire le cose sgradevoli ea indugia.re in una soddisfazionequalsiasi:[' odore del tabacco inglese, di una zucca di ma.t.e odiun volume - n mondo come volont erappresentazione,ricordo - rilegatoallaspagrwla.Ilcasoloportavain stanze modeste,senza finestra o con chedava su un soffocato cortile interno,in pen-sioni delOnceodelquartieredeiTribunali ;io aprivo la porta. ed eccol Macedonio,sedutosul Lettoosuunasediadallaspallieradiritta.Mi dava l' impressione di no" essersi mosso per ore e di non sentire lo. chiusura e la penombra dell' am-biente. Non ho conosciuto nessuno piJreddoloso di lui.Usava avvolgersi in un asciugamnno,che gli pendeva sul petto esulle spalle, un po' aU' ara-ba;unabombettadacocchiereounapaglietta nera potevano coronarequellastruttura (i gau-chosinfagou atidi certe litografie me 1.0ricorda-no).Glipiacevaparlaredella" lusingatermi-ca ";tale lusinga , in pratica, era costituila da lre fiammiferi che accendeva contemporaneam.ente e siaccostavaalventredispostia'ventaglio.La mano sinistra governava quell' p-ffimeroe mi,nimo riscaldamento;ladestraaccentuavaqualche ipotesi di carattere estetico o metafi sico.Il timore delle .pericoloseconseguen.zediunabruscain-freddaturagliaveva consigliatolaconvenienza di dormir 'vestito d'inverno;il calore addizionale del letto non gli importava. Sos terleva che la bar-ba,cheassicurauna temperaturacostante.era 12 una protezione naturale contro il mal di denti. La dietetica ei dolciumi lo interessavano.Un giorno discussealungolerispettivevirtesvantaggi dellameringaedell'aliajor;dopounaseriedi imparziali escrupoloseconsiderazioniteoriche, si pronunci afavore della pasticceria nazionale etir fuori una polverosa valigia che teneva SOltO illetto.Dalsuofondoesum,tramanoscritti, mate e tabacco,alcune cose confuse che avevano ormaiperdutoillorocaratteredialfajorodi meringa,echecioffrconinsistenza.Questi aneddoticorronoilrischiodisembrarridicoli; tali ci parvero a quel tempo, e li ripetevurn,o,forse esagerandoliunpo',masenzailminimocalo dellanostrariverenza.IVonvogliochedi Mace-doniosi perdanulla.lo,che ora indugio aregi-strare questi assurdi particolari, continuo acre-derecheilloroprotagonistasial'uomopi straordinariocheabbiaconosciuto.Senzadub-bioaBoswell sar accaduto lo stesso con Samuel Johnson. Loscriverenoneralavoroper MacedoniaFer-nandez.Viveva(pidi chiunquealtroabbia co-nosciuto)perpensare.Siabbandonavaquoti-dianamentealle vicissitudini esorprese del pen-siero,comeunnuotatoreaun grande fiume,e quel modo di pensare che si chiama scrivere non gli costavail minimosforzo.Il suo pensieroera tanto vivido come la redazionedelsuo pensiero; nella solitudine della sua stanza onell' agitazione di un caff, colmava pagine epagine con la dise-gnata scrittura di un' epoca che ignorava la mac-13 chinadascrivereeper laqualeuna calligrafia chiatafaceva parle dellebuonemaniere.Le sue letterepicasualinoneranomenoingegnosee prodighe delle pagine cile destinava alla stampa, eforselesuperavano in grazut.Macedonionon attribniva il minimo valore alla sua parola scrit-ta; quandotrasloca,va,non si, portava, viai ma-noscrittid'indolemetafu;icaoletlera.riachesi eruno accumulati sul ta'volo e riempivano earmadi.ltloltopersecos,forseirrevocu,bil-mente.Ricordodiaverglirimproverato distrazione;mi disse che supporre che pussiamo perderequalcosaunasuperbia,datochela mente/tmanatantopoveradaessercOIldan-nataatrovare,perdereef'iscopriresemprele stessecose.Un' altraragionedellasua facilit letteruria era Fincorreggibile disprezzo per le 50-narit verbaliepersino per l'eufonia.NOlisono unlettoredisuonettini,dichiartalvolr.a. ,ele ansie prosodichediLllgonesodi Dario glisem.-bravanQ delvane. OpinU'lJa che la poesw sta neicaratteri,nelleideeoinuna giustificazione estetica dell'universo; io, col tempo, sono gin,nto a sospetta,rechestia.essenzialmenteneU' intona-rione,in uncerlQ respiroMacedonw cercava la musica nella musica,non nellinguag-giooIl chenonimpediscecheneisuoitesti-anzitutt.o.neUasuaprosa- percepiamouna musicainvolontariachecorrispondeallaca-denzapersonaledellasuavoce.Macedoniaesi-gevadalromanzochetuuii personaggi fossero eticamente perfetti,; la nosl,ra epoca sembra pro-14 porsiilcontrario,senzaaltraeccez;.oneche quella molto onorevoledi Shaw,chehl,immagi-na_to emodellato eroi e santI..Dietro la sorridente cortesiael'arialUtpo'lont anadiMacedonio bauevanodne p aure,quelladel eql.Lella della morte. Quest' ultima lo indnsse a 'l egare l' io, perch non cifosse un io che morisse; la prima, a negare che il dolorcjisico potesse eS.'i ereintenso. Voleva persu.adersi .e persuaderei ,che l'organi-smoumanoincaparRdiunfort epiacere,e quindi di unforte dolore. Latour eio gli sentimmo pronunciarequestapittorescametafora:Inun mondoin cui ipiact:ri sono dabazar , idolori non possonoesseredaferrament a.Fuinutileobiet-tareil piacere l'D" sempre da bazar , e che il mondo,invltre,no nharagione disimme-trico.Per non affrontare letenaglie del dentis ta, Macedonia soIevapraticareil tenaceartificiodi allentarsicontinuamente identi;talemanipola :ione venivaoperatadietro la mano che faceva da paravento,mentre ladestra, insisteva. Non so se il successo abbia coronato questafatica di giorni edi anni.Chi sta per soffrire(tndolore cerca, per buon istinto, di nort pensard ; Macedo-nio sosteneva, al contrario, chedobbiamo imnw-ginarci previamente il dolore etuttelesue circo-stanze,perchlarealtnoncispa'venti.Cos s' immaginavalasalad'att esa ,laportachesi. socchiude .i lsaluto.la poltrona,iferri,rodare degliantisettici,l'acquatiepida,lepressioni,le luci,lapenetrazionedell'a,goelalacerazione finale.Questapreparazioneimmaginativado-15 tieva essere perfetta enon lasciare il minimospi-raglioall'insolito;Macedoniononlacomplet mai .Forsequestometodonon fualtrocheu.n mododi giu.stificareleterribiliimmaginichelo perseguitava,no. Il meccanismo della fama gli interessa'viI"non il suoconseguimento.Per Wlanno odue gioccol vastoevagoprogettodiesserepresidentedella Repubblica.Moltepersonesipropongonodi aprire una tabaccheria e quasi, nessuno di diven-ture presidente; da questa pa,rticolaril statistica deducevachepi faciledi'ventarepresidente che padrone di una tabaccheria.Qualcuno di noi osservcheera lecitoanchededurrecheap"ire "natabaccheria pidijJicileche arrivarealla presidenza;Macedoniaassentconseriet.La, cosa pi necessaria (ci ripeteva) la divulgazione del proprio nome.Collaborare aUa pagina lette-raria di qualche. grande quotidiano erafacile, ma ladivulgazioneottenutaContalemezzocorreil rischiodiesseretrivialecomeJulioDantasole sigarette"43".Conveniva insinuarsi nell' imm.a-gi nazionedella gente irtm.odo pi sottile ed enig-matico.Macedonia scelsedi approfittaredelsuo curiosonomedibattesimo;mia sareUaealcune suearnichescrivevanoil nomedi.Macedoniosu striscedicnrta obigliett;'ni .chedimenticavano accuratamentenellepasticcerie,neitram.sui marciapiedi,negli androni dellecaseeneicine-matografi.Un'altra abilitconsisteva nell' ingra-ziarsi lecomunit straniere;Macedonio,conso-gnante gravit, ci riferiva di,a'ver lasciato al Club 16 dei Tedeschi un volume di$fatto di Schopenhauer, con la Sila firma eannotazioni a matita.Da que -ste manovre pi o menola cui esecu-zione non bisognava affrettare, perch dovevamo procederecon estrema cautela,sorse il progetto diun granderomanzo fantastico,ambientatoa Buenos Aires ,che cominciammo 0 - scriveretu_loti, insieme. ( Se non .5baglio, Julio Cbar Dabove con-serva ancora il manoscriuo dei primi due capito-li.; credo che avremmo pOluto po'"torlo atermine, per;1'1acedoniorimandava,perch gli piaceva parlare dellecose,non eseguirle).U opera s'inti-tolavaL' uomochesar p."esidente;i personaggi della storia erano gli amici diMacedonio, e all'ul-tima pagina illetlore avrebbe ricevuto la rivela-z;wnecheil libroera statoscritto da Fernandez,il protagonista, edai fratelli Oabove e da Jorge Luis Borges, che si uccise alla fine del capitolo nono,edaCarlosPrez Rulz,cheebbe quellasingolareavventuraCOnl'arcobaleno.c cos via. Vi si intrecciavano due argomenti:u.no, visibile,icuriosimaneggidiMacedoniaper di-ventarepresidentedellaRepubblica;unaltro. segreto,lacospirazioneorditadaurtasettadi milionarinevrastenicieforsepazzi,perconse-guirelostessorisultato.Questi decidono di seuI zare eminare learesisumza dellagente mediante unaseriegradualediin-venzllniscomode.La prima ( quellach.eci sugger.ilromanzo) steva nelle zuccheriereautomatiche,che difatto impedisconodiaddolcireilcaff. Ad essa fanno seguito altre: la pellna doppia, con Ull pennino ad 17 ogni punta,cheminacciadibucare gli occhi;le ripidescaleincuinoncisonoduescalinidi ugualealtezza;ilraccomandatissimopettine-rasoio,che ci taglia ledita; gli utensili fabbricati conduenuovematerieantagonistiche,dimodo chelecosegrandisianomoltoleggereequelle molto piccole pesantissime, per beffare lanostra aspetUltiva; la moltiplicazione dei paragrafi im-pastati nei libri gialli;lapoesiaenigmaticaela pitturadadaistaocubista.Nelprimocapitolo, dedicaloquasiinteram.entealla perplessiteal timorediungiovaneprovincialedi frontealla dottrina che l'io non esiste,edi conseguenza non esiste lui,figura un solo artefatto, la zuccheriera automatica.Nelsecondo ne compaiono due,ma in modo laterale e fugace;il nostro proposito era di presenlarliin proporzionecrescente.Voleva-moinoltrecheman manoche si imbizzarrit!ano ifatti, si imbizzarrisse anche lostile; per il primo capitolo scegliemmo il tono colloquiale di Pio Ba-roja; l'ultimo avrebbe corrisposto alle pagine pi barocchediQue'vedo.Alla .finecadeil governo; MacedoniaeFernandezLatourentranoalla Casa Rosada,ma ormai nulla significa pi nulla in quel mondo anarchico.Inquesto romanzo in-compiuto ci pu ben esserequalche involontario riflessodell'Lomoche fuGiovem. AMacedoniala letteratura importa'L'amenodel pensiero e la pubblicazione meno della letteratu-ra,cioquasiniente.jUiltonocerca-vanolagiustificazionedellapropriavitanella stesuradiunapoesiaoforsediunapagina; 18 Macedoniavoleva capirel' universoesaperechi eraosapere se era qualcuno.Scrivere epu,bbli-care per lui /t rano cose subalterne. Al di ldelfin-cantodelsuodialogoedellariserva,a presenza dellasuaamicizia,Macedoniaciproponeva l'esempiodi.un nwdointellettuale elivivere.Co-lera che oggi .