Ma quanta plastica sprechiamo

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MA QUANTA PLASTICA SPRECHIAMO? Quando abbiamo saputo l’argomento del concorso di quest’anno siamo andate in giro nella nostra scuola a vedere dei “segnali dal verde”. Abbiamo notato che anche nella nostra scuola qualcosa si fa già per rispettare l’ambiente, infatti in ogni classe ci sono i bidoni della raccolta differenziata e dividiamo carta e indifferenziata. Un giorno in mensa mentre stavamo mangiando ci siamo chieste: Cosa succede con tutti quei piatti, le posate e i bicchieri di plastica che usiamo? A scuola siamo in tanti e mangiamo tutti i giorni quindi usiamo un sacco di plastica. Allora siamo andate a vedere fuori dalla porta, c’erano cinque sacchi neri pieni di plastica. Abbiamo chiesto alla nostra maestra Maddalena cosa succede con questi sacchetti e ci ha detto che finiscono nei rifiuti non differenziati. A noi questa cosa non è piaciuta per niente. Abbiamo chiesto se si poteva fare qualcosa e siamo andate ad intervistare la segretaria della nostra scuola, la signora Patty. Lei ci ha spiegato che la scuola si era già informata perché non piace a nessuno buttare via tanta plastica. Abbiamo anche chiesto perché non si possono buttare i piatti, i bicchiere e le posate usate nel bidone della plastica. Patti ci ha risposto che i piatti sono sporchi di cibo e dovrebbero essere puliti per poterli mettere nella raccolta differenziata. Ma pulirli non è possibile e poi comunque quei piatti non sono riciclabili. Un’alternativa alla plastica potrebbero essere i piatti in carta biodegradabili ma costano troppo. La scuola si era anche informata per comprare dei piatti di ceramica, posate vere e bicchieri di vetro che possono essere lavati in lavastoviglie. Le lavastoviglie industriali però costano molto e in più si sprecherebbe un sacco di acqua e di energia. Purtroppo non abbiamo ancora trovato una soluzione per il problema dei rifiuti della scuola ma non ci arrenderemo. Vogliamo andare in comune e chiedere cosa si può fare, anche perché non solo nella nostra scuola si usano i piatti di plastica ma anche in altre scuole. Quindi se noi ogni giorno buttiamo via 5 sacchi pieni di plastica, così anche le altre scuole del nostro comune, di altri comuni e di tutta la provincia, e di altre province, della regione e di tutte le regioni d’Italia, ci avete mai pensato che montagna di plastica buttiamo tutti i giorni? Secondo noi tutti dovremmo farci questa domanda e cercare una soluzione. Noi sicuramente non ci fermiamo qui. Vittoria e Giovanna, classe 4° scuola elementare BVL, Zola Predosa (BO) Giornalisti nell’erba 2012

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Inchiesta di Giovanna Tragni e Vittoria Amanti, 9 anni di Bologna

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MA QUANTA PLASTICA SPRECHIAMO?

Quando abbiamo saputo l’argomento del concorso di quest’anno siamo andate in giro nella nostra scuola a vedere dei “segnali dal verde”. Abbiamo notato che anche nella nostra scuola qualcosa si fa già per rispettare l’ambiente, infatti in ogni classe ci sono i bidoni della raccolta differenziata e dividiamo carta e indifferenziata. Un giorno in mensa mentre stavamo mangiando ci siamo chieste: Cosa succede con tutti quei piatti, le posate e i bicchieri di plastica che usiamo? A scuola siamo in tanti e mangiamo tutti i giorni quindi usiamo un sacco di plastica. Allora siamo andate a vedere fuori dalla porta, c’erano cinque sacchi neri pieni di plastica.

Abbiamo chiesto alla nostra maestra Maddalena cosa succede con questi sacchetti e ci ha detto che finiscono nei rifiuti non differenziati. A noi questa cosa non è piaciuta per niente. Abbiamo chiesto se si poteva fare qualcosa e siamo andate ad intervistare la segretaria della nostra scuola, la signora Patty. Lei ci ha spiegato che la scuola si era già informata perché non piace a nessuno buttare via tanta plastica. Abbiamo anche chiesto perché non si possono buttare i piatti, i bicchiere e le posate usate nel bidone della plastica. Patti ci ha risposto che i piatti sono sporchi di cibo e dovrebbero essere puliti per poterli mettere nella raccolta

differenziata. Ma pulirli non è possibile e poi comunque quei piatti non sono riciclabili. Un’alternativa alla plastica potrebbero essere i piatti in carta biodegradabili ma costano troppo. La scuola si era anche informata per comprare dei piatti di ceramica, posate vere e bicchieri di vetro che possono essere lavati in lavastoviglie. Le lavastoviglie industriali però costano molto e in più si sprecherebbe un sacco di acqua e di energia. Purtroppo non abbiamo ancora trovato una soluzione per il problema dei rifiuti della scuola ma non ci arrenderemo. Vogliamo andare in comune e chiedere cosa si può fare, anche perché non solo nella nostra scuola si usano i piatti di plastica ma anche in altre scuole. Quindi se noi ogni giorno buttiamo via 5 sacchi pieni di plastica, così anche le altre scuole del nostro comune, di altri comuni e di tutta la provincia, e di altre province, della regione e di tutte le regioni d’Italia, ci avete mai pensato che montagna di plastica buttiamo tutti i giorni? Secondo noi tutti dovremmo farci questa domanda e cercare una soluzione. Noi sicuramente non ci fermiamo qui.

Vittoria e Giovanna, classe 4° scuola elementare BVL, Zola Predosa (BO) Giornalisti nell’erba 2012