L'utilizzo di strategie comunicative e degli stili relazionali per ... · Mauro Cozzolino...

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L'utilizzo di strategie comunicative e degli stili relazionali per creare legami e aumentare la partecipazione alle attività della scuola a cura di Prof. Mauro Cozzolino, Psicologo-Psicoterapeuta Docente di Psicologia Generale Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Salerno

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L'utilizzo di strategie comunicative

e degli stili relazionali per creare

legami e aumentare la

partecipazione alle attività della

scuola

a cura di

Prof. Mauro Cozzolino, Psicologo-Psicoterapeuta

Docente di Psicologia Generale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Salerno

Mauro Cozzolino Facoltà di Scienze della Formazione UNISA

Il funzionamento sociale della mente

� Tutto ciò che proviene dall’ambiente è soggetto a processi di interpretazione sulla base delle conoscenze possedute, delle proprie esperienze e del proprio stato attuale

� Ciò significa che uno stesso evento potrà essere vissuto e spiegato in maniera profondamente diversa da due individui che abbiano strutture di conoscenza differenti e che siano guidati da differenti motivazioni

Mauro Cozzolino Dipartimento di Scienze Dell'Educazione UNISA

Il funzionamento sociale della mente

� Per comprendere come verrà interpretata una situazione da uno specifico individuo è spesso più importante una conoscenza approfondita dell’individuo che percepisce piuttosto che della situazione stessa

� Tutti questi meccanismi di base guidano sia i nuovi processi di acquisizione delle informazioni dall’ambiente, influenzando cosa sarà notato e cosa no, sia le operazioni di interpretazione e di attribuzione di significato.

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I bisogni cognitivi della mente

� Si intendono dei principi generali che regolano il nostro modo di acquisire, elaborare, selezionare e dotare di significato le informazioni sociali con cui veniamo in contatto.

� Due bisogni primari, in questo senso, sono:� Il bisogno di risparmiare risorse cognitive

� Il bisogno di mantenere un’immagine positiva del sé ai propri occhi e a quelli degli altri

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I bisogni cognitivi della mente

� Entrambi i bisogni prendono forma e si realizzano attraverso specifici processi cognitivi, per lo più automatici, che sono:� Egocentrismo dei processi di pensiero

� Resistenza al cambiamento

� Accessibilità cronica

� Predominio del qui ed ora

� Processi consapevoli e inconsapevoli

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La formazione delle impressioni e

la fissità funzionale

� La formazione delle impressioni sugli altri, siano essi studenti, le loro famiglie, colleghi, ecc. si basa sui seguenti meccanismi:� Il desiderio di confermare la propria ipotesi

� L’effetto primacy

� Le teorie implicite della personalità

� La comprensione degli altri attraverso la comunicazione non verbale

I LIMITI DELLA FISSITA’ FUNZIONALE

� Il soggetto di fronte ad oggetti a luifamiliari, o inseriti in un contestofamiliare, tende ad attribuire una certafunzione precedentemente appresa,mentre la soluzione del problema glirichiede di interpretare la funzione deglioggetti in una nuova maniera. La suaprecedente organizzazione funzionale gliimpedisce la ristrutturazione del campo ela soluzione.

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La formazione delle impressioni

� Le impressioni che costruiamo sugli altri ovvero un modo parziale, limitato e riduttivo di raccogliere, elaborare e dare significato alle informazioni sono veramente dure a morire.

Lo stile relazionale prevalente e la

fissità funzionale

� Tutti noi, nel corso della nostra storiapersonale, abbiamo sviluppato unostile relazionale prevalente, checi contraddistingue, esso puòessere più simmetrico o piùcomplementare.

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Esiti comunicativi e relazionali

� Le fonti che hanno facilitato la formulazione di uno stile relazionale prevalente sono:� le prime relazioni con le nostre figure

significative

� le prime relazioni con gli altri adulti significativi

� le relazioni familiari presenti nel nostro specifico percorso personale

� le esperienze relazionali di coppia (passate e presenti)

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Esiti comunicativi e relazionali

� Alcune possibili strategie di superamento degli svantaggi (correlati al bisogno di semplificazione) che possiamo mettere in campo nell’interazione con l’altro sono:� sviluppare una certa consapevolezza sul nostro

modo di funzionare dal punto di vista cognitivo, comunicativo e relazionale

� autosservarsi e monitorarsi rispetto ai pericoli insiti nei processi cognitivi, comunicativi e relazionali di cui abbiamo parlato

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Esiti comunicativi e relazionali

� ricercare proprio nella differenza come risorsa e non come limite, una possibile via d’accesso alla relazione con l’altro

� attivare un processo operativo di trasformazione di alcuni processi cognitivi, comunicativi e relazionali

� sviluppare una competenza comunicativa e relazionale capace di integrare il nostro stile relazionale prevalente con un altro stile relazionale più efficace in funzione dell’interlocutore, del contesto e degli obiettivi.

Grazie dell’attenzione!

Project N°: 502610-LLP-1-2009-1-IT-COMENIUS-CMP

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Aspetti della Comunicazione

� Una comunicazione non soltanto trasmette informazione ma, al tempo stesso, impone un comportamento.

� Ogni comunicazione è comportamento, ma anche ogni comportamento è comunicazione.

� In una relazione "sana" l’aspetto relazionale recede sullo sfondo.

� Viceversa, le relazioni "malate" sono caratterizzate da una lotta costante per definire la relazione, mentre l’aspetto di contenuto diventa meno importante.

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Aspetti della Comunicazione

� Aspetto di contenuto

� Report (notizia)

� Cosa si dice

� Digitale

� Verbale

� Cognitivo

� Computer data

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Aspetti della Comunicazione

� Aspetto di relazione o metacomunicazione

� Command (comando)

� Come si dice

� Analogica

� Non verbale

� Affettivo

� Computer program

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Aspetti della Comunicazione

La comunicazione verbale ha un peso molto meno rilevante rispetto al non

verbale.

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Aspetti della Comunicazione

� La comunicazione non verbale è rappresentata da fattori di diverso tipo, generalmente definiti come linguaggio del corpo, quali:� la postura � lo sguardo � la mimica facciale � la gestualità � le espressioni del volto � i rapporti spaziali che si creano con le altre persone (la distanza)

� i movimenti del tronco, degli arti, del capo � l'abbigliamento

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Aspetti della Comunicazione

� La comunicazione paraverbale, infine, è rappresentata da: � tono

� qualità della voce

� velocità di eloquio

� vocalizzazioni emissione di suoni

� sospensioni

� pronuncia inflessioni dialettali

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Aspetti della Comunicazione

� Gli scambi comunicativi possono essere improntati all’uguaglianza dei due partner, e in questo caso vengono definiti simmetrici,

� oppure possono essere improntati alla differenza, allora sono definiti complementari.

� Il primo caso, ovvero la relazione simmetrica, è quella di colleghi, amici, il secondo quello della relazione asimmetrica, detta anche complementare è contraddistinto dalle coppie madre-figlio, insegnante-allievo, capo-dipendente.

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Aspetti della Comunicazione

� Nel rapporto simmetrico, ciascuno dei due tende a essere uguale all’altro, o meglio, a non essere da meno dell’altro. Ciascuno si comporta come se volesse dire "Io conto quanto te".

� Nel rapporto asimmetrico, uno assumerà una posizione dominante e l’altro quella complementare.

� Il rapporto è complementare quando è impostato sulla differenza: uno è "quello che sta al di sopra" (one-up), l’altro "quello che sta al di sotto" (one-down).

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Esiti comunicativi e relazionali

� L’interazione simmetrica comporta il rischio dell’escalation

� quella complementare può portare alla rigidità