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pagine 5/6 Droga e Università Inchiesta sul rapporto tra gli studenti e le sostanze stupefacenti. pagina 15 Comitato Pari Opportunità Costituito il 9 maggio, ne fanno parte docenti, tecnici e studenti. pagina 7 Le scoperte dello SMAArt Il Centro d’Eccellenza perugino svela i segreti dei Maya. pagina 10 Manager in Olanda Intervista ad Andrea Ragnetti, “laureato illustre” in Scienze Politiche. Le hit parade degli Atenei L’Università degli Studi di Perugia tra i primi posti nelle graduatorie nazionali l ’UNIVERSITÀ P e r i o d i c o d e l l A t e n e o d i P e r u g i a il servizio alle pagine 3/4 anno XXIV n. 4 - luglio/agosto 2006 Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% legge 662/96 DCB Centro 1 Perugia Prezzo 1 Euro

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pagine 5/6

Droga e UniversitàInchiesta sul rapporto tra gli studenti

e le sostanze stupefacenti.

pagina 15

Comitato Pari Opportunità Costituito il 9 maggio, ne fanno parte

docenti, tecnici e studenti.

pagina 7

Le scoperte dello SMAArtIl Centro d’Eccellenza perugino

svela i segreti dei Maya.

pagina 10

Manager in OlandaIntervista ad Andrea Ragnetti,

“laureato illustre” in Scienze Politiche.

Le hit parade degli AteneiL’Università degli Studi di Perugia tra i primi posti nelle graduatorie nazionali

l’UNIVERSITÀP e r i o d i c o d e l l ’ A t e n e o d i P e r u g i a

il servizio alle pagine 3/4

anno XXIV n. 4 - luglio/agosto 2006Poste Italiane S.p.A.Sped. in abb. post. 70% legge 662/96DCB Centro 1 PerugiaPrezzo 1 Euro

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l’UNIVERSITÀ

2 l’Università n. 4 - luglio/agosto 2006

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Periodico d’informazionedell’Ateneo di PerugiaAnno XXIV - n. 4luglio - agosto 2006Autorizzazione del Tribunale di Perugian. 659 del 7/3/1983

Direttore: Laura Marozzi

In redazione:Francesco Bircolotti, Andrea Possieri

Hanno collaborato:Erika Baglivo, Erika Bellini, GiulianoCarella, Fabio D’Andrea, Elio De Nardis, Giuseppe Moscati, Adriana Rossi, Nicoletta Stradaioli, Leonardo Varasano.

Redazione: Piazza dell’Università, 106123 Perugia (PG)e-mail: [email protected].: 075/5852395 - Fax: 075/5852182

Progetto grafico, impaginazione e stampa:Réclame Progetti Srl

l’UNIVERSITÀ

Da questo numero riserviamo la seconda pagina del periodico alla “foto del mese”, al fine di pubblicare gli scatti migliori sul tema dell’Università degli Studi di Perugia.

Le fotografie possono essere inviate all’indirizzo e-mail: [email protected] o spedendola a: Staff Comunicazione e relazioni esterne, Piazza dell’Università 1, 06123

Perugia. Per informazioni: tel. 075.585.2395, fax 075.585.2182

Fotografare l’Università degli Studi di Perugia

La foto del mese

La redazione de l’Università è aperta agli studenti per periodi di stage. Per informazioni rivolgersi a: Staff Comunicazione e relazioni esterne, Piazza dell’Università 1,

06123 Perugia - Tel. 075.585.2395 - fax 075.585.2182 e-mail: [email protected]

Stage e collaborazioni con l’Università

Fotografia realizzata da Lara Martini.

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l’UNIVERSITÀ

3 Classifiche delle mie brame

L’Ateneo di Perugia è stabilmente ai primi posti delle classifiche del 2006 stilate

dai quotidiani La Repubblica e Il Sole-24 Ore. Al quinto, secondo il giornale ro-

mano; al dodicesimo, secondo la testata milanese di Confindustria. Lo Studium perusinum, dunque, viene inserito saldamente nella hit parade delle eccellenze.

Le graduatorie che segnalano le migliori Università italiane sono ormai un refrain

tradizionale che, da alcuni anni, contraddistingue il periodo estivo. Ogni esta-

te, infatti, i maggiori quotidiani stilano una nuova classifica degli Atenei del Bel

Paese premiando le migliori Accademie e assegnando la maglia nera alle ultime

posizionate. Graduatorie da prendere con le molle, è bene ricordarlo subito. Seb-

bene gli indicatori statistici si raffinino sempre più, queste speciali classifiche

rischiano spesso di fornire fotografie parziali (a volte anche fuorvianti) delle realtà

universitarie. Da esse, per esempio, è assai difficile percepire la reale quali-

tà della docenza e degli insegnamenti, così come l’effettiva preparazione degli

studenti o le concrete condizioni di vita della popolazione universitaria. Insom-

ma, questo tipo di graduatorie lasciano spazio a molte perplessità. Gli indicatori

statistici utilizzati, anche se forniscono informazioni interessanti, non riescono a

essere rappresentativi di tutta la complessa realtà accademica. Su questo punto

pare esserci un coro unanime dei docenti intervistati da l’Università (si veda il

box a pagina 4).

Detto ciò, a onor di cronaca, non si può non rilevare come l’Ateneo perugino

continui a occupare le migliori posizioni in tutte le diverse classifiche che sono

state pubblicate. Secondo l’indagine compiuta dal quotidiano La Repubblica, condotta in collaborazione con il Censis, lo Studium Generale occupa il quinto

posto nazionale tra le “grandi” Università pubbliche. Il quotidiano fondato da

Scalfari, infatti, stila quattro differenti classifiche a seconda della dimensione

degli Atenei che si distinguono in “mega”, “grandi”, “medi” e “piccoli”. A que-

ste differenziazioni vanno aggiunte, poi, le Università “private” e i “politecnici”.

Nella categoria di riferimento, dunque, l’Ateneo di Perugia risiede stabilmente

ai piani alti.

Classifiche delle mie brameSecondo La Repubblica, lo Studium perugino si colloca al 5° posto;

per Il Sole-24 Ore al 12°. Nel mondo accademico, però, sono numerose le perplessità sui criteri di compilazione delle graduatorie stilate dai due quotidiani.

Il Sole-24 Ore, invece, stila un’unica graduatoria generale tenendo in conside-

razione, però, sei differenti indicatori: i “laureati in tempo”, “l’attrattività”, “la ca-

pacità di autofinanziamento”, “i talenti”, la “dispersione” e gli “inattivi”. In questa

speciale classifica l’Ateneo umbro si colloca al dodicesimo posto. Insomma, da

servizio di Andrea Possieri

Primo piano

Per Perugiail punto di forza imprescindibileè la folta presenza di studenti“fuori sede”:43 su 100non sono umbri

continua a pagina 4

POSIZIONE ATENEO SERVIZI BORSA STRUTTURE WEB VOTO

1 Siena 102 87 100 102 97,8

2 Calabria 110 85 85 94 93,5

3 Pavia 94 84 102 93 93,3

4 Trieste 85 80 103 98 91,5

5 Perugia 86 89 86 93 88,5

6 Genova 79 85 102 86 88

7 Verona 78 91 87 91 86,8

8 Roma – Tor Vergata 70 74 99 94 86,5

9 Parma 78 74 99 94 86,3

9 Urbino 97 72 73 103 86,3

11 Cagliari 80 82 78 90 82,5

12 Messina 76 83 79 84 80,5

13 Lecce 73 68 81 94 79,0

14 Milano – Bicocca 71 75 83 82 77,8

15 Roma – Tre 68 81 69 93 77,8

16 Chieti 73 67 75 93 77,0

17 Napoli – Seconda 66 67 73 67 68,3

Nella tabella a fianco:La classifica dei “grandi” Atenei(fonte La Repubblica)

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l’UNIVERSITÀ

4 l’Università n. 4 - luglio/agosto 2006

POSIZIONE ATENEO PUNTI

1 Milano – Politecnico 394,0

2 Modena 393,6

3 Padova 378,7

4 Ancona 369,4

5 Parma 363,4

6 Torino – Politecnico 354,5

7 Pavia 341,8

8 Trento 333,6

9 Bologna 333,0

10 Firenze 331,9

11 Ferrara 331,7

12 Perugia 330,1

13 Venezia – Iuav 329,9

14 Udine 325,8

15 Torino 325,1

16 Siena 319,4

17 Messina 313,4

18 Piemonte – Orientale 312,8

19 Chieti 311,2

20 Venezia – Cà Foscari 304,4

Primo piano

I giardinidel Rettorato.

qualunque parte lo si guardi, lo Studium si colloca nella “serie A” dell’Accademia

nazionale, rinforzando la tradizione consolidata nei suoi sette secoli di storia.

Non si possono non notare comunque le difformità di valori assegnati ai singoli

Atenei dalle due differenti classifiche. Clamoroso, per esempio, è il caso di Siena:

al primo posto delle Accademie italiane secondo La Repubblica, solo sedicesima

secondo Il Sole-24 Ore. Oppure Lecce: tredicesima secondo il quotidiano roma-

no, addirittura sessantesima per la testata milanese.

Nonostante queste evidenti discrasie, alcuni dati utilizzati per costruire le clas-

sifiche sono estremamente interessanti. Per esempio, l’indice di “attrattività”,

che si riferisce alla quota di studenti provenienti da altre regioni sul totale degli

iscritti. Questo fattore, infatti, sembra essere l’arma in più dell’Ateneo perugino:

su 100 iscritti, ben 43 provengono da fuori regione.

Se si compara questo dato con quelli delle “grandi” Università, il nostro Ateneo si

situa al secondo posto preceduto soltanto da Bologna. Una percentuale di “fuori

sede” molto alta che nella classifica generale de Il Sole-24 Ore (che racchiude

grandi e piccoli Atenei) è superata solamente dalle Università marchigiane di

Camerino e Urbino (59,6 la prima, 53 la seconda) e da quelle emiliane di Ferrara

(52,7), Bologna (49) e Parma (49).

Un segnale decisamente incoraggiante che premia gli sforzi effettuati, in questi

ultimi anni, per consolidare una tradizione pluriennale da alcune zone “storiche”

di provenienza (Calabria, Puglia e Lazio), ma soprattutto che testimonia le capa-

cità di questo Ateneo nel reggere l’urto della concorrenza universitaria. Special-

mente quella dei piccoli centri accademici nati nell’ultimo periodo e disseminati

in tutto il territorio nazionale.

Nella tabella a fianco:La classifica generale

delle “Università pubbliche”(fonte Il Sole-24 Ore)

Alcuni indicatori forniscono delle informazioni utili sul rendimento degli Atenei ma

le classifiche, nel loro complesso, non riescono a rappresentare in modo esaustivo

la realtà universitaria. È questo, in sintesi, il giudizio espresso da alcuni docenti

delle Facoltà perugine. Perplessità che vengono evidenziate efficacemente dal

professore Giorgio Eduardo Montanari, Preside della Facoltà di Scienze Politiche.

“Per valutare queste classifiche – afferma il docente di Statistica – bisogna fare

una duplice riflessione. In primo luogo, le graduatorie presentano un difetto all’ori-

gine: sono basate sul reperimento di informazioni immediatamente disponibili, fa-

cilmente reperibili sul sito web del Ministero dell’Università. Questo vuol dire che

si prendono in considerazione solo degli aspetti quantitativi (che sono, di per sé,

parziali) e che manca una adeguata impostazione metodologica a monte. In se-

condo luogo, sarebbero necessari degli “studi di validazione” in grado di mettere

in relazione gli indicatori con la realtà universitaria. Faccio un esempio: la progres-

sione di carriera degli studenti. Il basso numero di fuori corso non è sempre indice

di qualità degli studi in un Ateneo. In alcuni casi potremmo essere in presenza di

un’efficace azione di tutorato che facilita l’apprendimento degli studenti; in altri

casi, invece, potremmo essere in presenza di esami più semplici che permettono

un facile accesso agli anni successivi. Insomma, è fondamentale capire quale

realtà c’è dietro a questi indicatori. Nonostante tutto, però, almeno per gli aspetti

considerati, da alcuni valori possiamo trarre indicazioni utili dal confronto con gli

altri Atenei. Quello che manca, ripeto, sono gli “studi di validazione” degli indica-

L’OPINIONE DELLE FACOLTÀ: CLASSIFICHE NON ESAUSTIVE, MANCANO GLI “STUDI DI VALIDAZIONE”tori”. Il Preside della Facoltà di Ingeneria, professore Corrado Corradini, fornisce

un giudizio in linea con il pensiero di Montanari: “Le classifiche degli Atenei

sono in qualche misura utili, però non sono rigorosamente rappresentative della

qualità delle Università. Faccio un esempio relativo alla Facoltà di Ingegneria,

con il parametro “Relazionali internazionali”. Con questo indicatore, infatti, ci si

riferisce principalmente al numero degli studenti che partecipano al programma

di scambio internazionale Erasmus. La nostra Facoltà, però, ha deciso di non

incentivare questo scambio perché le lauree in Europa nel settore ingegneristico

sono di qualità sicuramente inferiore alle nostre. In altre parole, riconosciamo

raramente l’equipollenza degli esami svolti all’estero, richiedendo nella maggior

parte dei casi un colloquio integrativo da effettuarsi in Italia dopo il rientro dello

studente dal soggiorno all’estero. Inoltre, è alquanto riduttivo valutare i rapporti

internazionali quasi unicamente con il numero di studenti in mobilità in entrata e

in uscita verso e dall’estero”.

Più morbido, invece, il commento del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia,

professore Giorgio Bonamente. Il docente di Storia Romana sostiene, infatti, che

“le classifiche sono un punto di riferimento molto utile sebbene presentano dei

momenti di debolezza. Tuttavia, un criterio non è mai neutro e va accettato te-

nendo conto di questo margine di relatività. Dando uno sguardo alle classifiche,

comunque, non posso non notare che l’Ateneo di Perugia è collocato bene e

quindi non posso che esserne soddisfatto”.

Classifiche delle mie brame

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l’UNIVERSITÀ

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trofe alla cittadella universitaria sono state trovate dagli addetti alla pulizia tracce

del consumo di sostanze stupefacenti – ad esempio delle siringhe – ma non è

possibile legare, in alcun modo, questi ritrovamenti alla vita dello Studium dove,

nelle aule, nei corridoi e nelle sale studio, non sembra trovare posto questa piaga

sociale. L’Ateneo come un’oasi felice? Per ora sì, ma nulla è più sbagliato del

cullarsi sugli allori. Per cercare di avere altre risposte, ci siamo rivolti a uno dei

responsabili del servizio di assistenza medica di base offerto dall’Ateneo presso

la Casa dello studente di via Faina (IV padiglione), il dottore Marcello Damiani,

medico generico: “In base alla mia esperienza pluriennale, posso dire di non aver

mai avuto la percezione di un preoccupante fenomeno droga tra gli studenti del-

l’Università degli Studi di Perugia. Mai un tossicodipendente in crisi d’astinenza.

Ma non ho mai visto neppure ragazzi ubriachi. Certo, droghe leggere di cui è

difficile percepire i sintomi circoleranno pure, ma niente tossici. È vero anche che

un ragazzo che ha problemi di eroina è probabile non venga da noi, ma vada al

pronto soccorso o al Sert. È certo, comunque, che se l’incidenza del fenomeno

fosse macroscopica e dunque preoccupante, qualche caso arriverebbe anche a

noi”. Quindi aggiunge dando motivi di sollievo: “Se all’interno dell’Ateneo c’è un

fenomeno droga, esso non è un fenomeno statisticamente evidente e rilevante.

Niente spazio per la droga

servizio di Erika Baglivo,Nicoletta Stradaioli e Leonardo Varasano

continua a pagina 6

Niente spazio per la droga Viaggio tra la popolazione universitaria per conoscere il rapporto tra gli iscritti

e le sostanze stupefacenti: in Ateneo la situazione si mantiene tranquilla e sotto controllo. I dati forniti dalle Forze dell’ordine sul consumo tra i giovani.

Focus

Le opinionidegli intervistatisi dividono tra chi minimizza il problemae chi ne segnalala gravità

Esiste un concreto rischio-droga interno all’Ateneo? L’Università è un microcosmo

del tutto speculare rispetto alla realtà che la circonda e dunque anche teatro di

spaccio e consumo di droghe? E se questo fenomeno esiste pure nell’Ateneo,

che incidenza ha? Tutte domande sempre più cogenti, soprattutto in virtù del

triste primato di morti per overdose - primato, tra l’altro, che non rischia di essere

spodestato a breve, visto il divario esistente con la media nazionale - raggiunto

dalla città e dalla provincia di Perugia. Diciamo subito che, a tutt’oggi, non esi-

ste, secondo le fonti di polizia, un problema-droga che investe in particolare la

cittadella accademica. Non sono stati rilevati episodi né di spaccio né di consumo

conclamato di sostanze stupefacenti all’interno dell’Accademia da parte di stu-

denti. In sintesi, nel recente passato, non sono avvenute operazioni di polizia che

si sono concentrate nell’ambiente universitario e, di conseguenza, non esistono

statistiche che descrivano una presenza di questo fenomeno. Anche gli addetti

alla sicurezza dell’amministrazione centrale dell’Ateneo confermano questa si-

tuazione. Non sono stati segnalati episodi che possono essere legati alla presenza

di una questione-tossicodipendenza tra la popolazione studentesca, né sono stati

rilevati fenomeni delinquenziali che possano essere ricondotti alla presenza di

una qualche forma di associazione malavitosa. Purtroppo, lungo le strade limi-

Dalla lettura dei dati forniti dalla Polizia di Stato si rileva che, dal 2003 a oggi, in

Umbria si è registrato un boom nei sequestri di stupefacenti. A destare maggiore

preoccupazione è la forte crescita delle quantità di droghe come cocaina (13,753

Kg nel 2005 con un aumento del 10,46% rispetto al 2004), eroina (+66,55%) e

hashish (+242,19%). Mentre marijuana e cannabis erano in passato le droghe

più diffuse, oggi il loro consumo sembrerebbe essere in calo. Certo, i soli dati

relativi ai sequestri non permettono di descrivere il fenomeno della reale diffu-

sione delle sostanze psicotrope, ma senza dubbio preoccupa la crescita delle

quantità di droghe pesanti, notoriamente le più pericolose. In particolar modo

0

10

20

30

40

50

60

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100

1102004

2005

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“la polvere bianca”, che in passato rappresentava “la droga dei ricchi”, è oggi

chiaramente molto più accessibile, inaugurando una pericolosa tendenza tra chi

con leggerezza “sniffa”, illudendosi, forse, che non usando una siringa il danno sia

minore. La provincia di Perugia si rivela il centro di questo traffico, dal momento

che la quasi totalità dei sequestri si è verificata proprio nel capoluogo umbro. Il

culmine si segnala nei mesi invernali, gennaio e febbraio. E proprio nello stesso

periodo, nel capoluogo di regione, si sono verificati tre decessi. L’unico dato in

controtendenza è il numero delle persone segnalate all’autorità giudiziaria, in calo

rispetto al 2004.

LE STATISTICHE DELLA POLIZIA A PERUGIA

Nel grafico:Persone segnalate all’Autorità giudiziaria (dati per 100 mila abitanti di popolazione residente).Fonte: Polizia di Stato

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l’UNIVERSITÀ

6 l’Università n. 4 - luglio/agosto 2006

8

Focus

Niente spazio per la droga

QUANTITÀ DI DROGHE SEQUESTRATE NEL PRIMO QUADRIMESTRE DEL 2006 (FONTE: POLIZIA DI STATO)

Perugia Terni

Gen Feb Mar Apr Gen Feb Mar Apr

Tot. droga sequestrata (Kg) 10,930 17,123 1,214 0,788 3,180 0,033 0,053 0,106

Eroina (Kg) 0,005 0,012 0,099 0,025 0,000 0,000 0,010 0,000

Cocaina (Kg) 1,553 0,073 0,934 0,331 0,140 0,030 0,007 0,001

Cannabis Hashish (Kg) 9,333 17,015 0,179 0,432 3,040 0,003 0,035 0,105

Marijuana (Kg) 0,038 0,002 0,001 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000

Anfetaminici Ecstasy (Kg) 0,000 0,021 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000

Ecstasy (n.) 179 1

Operazioni (n.) 21 15 23 13 7 3 3 3

Persone

denunciate

Arresto (n.) 32 16 35 17 14 12 15 4

Libertà (n.) 3 5 1 1 1 2 16 1

Irreperibilità (n.) 1

di cui Minori (n.) 1

Stranieri (n.) 16 8 27 13 6 2 2 2

Decessi (n.) 1 2

D’altronde, a Perugia, di questi argomenti s’interessano periodicamente i Rettori

di entrambi gli Atenei cittadini. Fino ad ora si può star tranquilli. La mia esperienza

presso l’ufficio immigrati della Usl, inoltre, mi fornisce il parametro della gravità. E,

anche in base a questo, posso dire che l’Università è ancora tranquilla”. Insomma,

la situazione, dal punto di vista medico, appare sotto controllo. Per avere, però, un

altro angolo visuale della questione, abbiamo chiesto l’opinione dei diretti interes-

sati, degli studenti e dei rappresentanti delle maggiori associazioni studentesche.

Lo spaccato che emerge è alquanto complesso e tutt’altro che scontato. “Non

credo si debba essere allarmisti – afferma Michele, studente di Scienze della

Comunicazione –, mi riferisco in particolar modo alle cosiddette ‘droghe leggere’,

alla marijuana. Una canna, insomma, non compromette la salute”. Non la pen-

sa allo stesso modo Giulia, iscritta al primo anno di Lettere: “Il problema della

droga non va sottovalutato e va combattuto con l’informazione, la prevenzione

e la sicurezza anche dentro l’Università laddove ce ne fosse bisogno”. Secondo

Cristina, studentessa di Ingegneria, “l’Università in genere potrebbe diventare,

nel prossimo futuro, un luogo a rischio perché ci sono tantissimi giovani, cioè dei

potenziali consumatori. Servirebbe controllare l’Università in modo capillare con le

forze dell’ordine”. Il problema della sicurezza è sentito anche da Marco, studente

di Economia: “Vorrei che Polizia e Carabinieri fossero più presenti in Ateneo. Ho

notato come alcune Facoltà hanno posizionato delle telecamere a circuito chiuso

per meglio controllare quegli spazi più nascosti e quindi più a rischio. Forse però

non è ancora sufficiente”. Secondo Francesco Zappulla, presidente dell’associa-

zione Azione Universitaria, “le feste e i locali frequentati da studenti universitari

si prestano quali luoghi privilegiati per la diffusione di stupefacenti. Lo stesso si

può dire, potenzialmente, dei collegi universitari. Bisogna stare attenti – continua

Zappulla – perché è capitato che nelle retate della Polizia incappassero sedicenti

studenti, cioè ragazzi che usavano lo studio solo come una copertura: control-

lare l’ambiente universitario è comunque un’operazione fattibile, soprattutto in

una città di medie dimensioni come Perugia”. La lettura del fenomeno droga in

rapporto alla vita universitaria fatta da Zappulla, è solo in parte condivisa da Gia-

como Chiodini, coordinatore del sindacato studentesco Sinistra universitaria/Udu:

“Il fenomeno dell’uso di sostanze stupefacenti da parte degli universitari non va

sottovalutato ma va legato principalmente alla giovane età. Non si può parlare di

‘emergenza droga’ riferendosi al mondo universitario: non ho mai visto tossicodi-

pendenti o spacciatori all’interno delle Facoltà”.

SEQUESTRI DI SOSTANZE STUPEFACENTI NEL 2005(IN PARENTESI È RIPORTATA LA VARIAZIONE PERCENTUALE RISPETTO AL 2004, FONTE: POLIZIA DI STATO)

Regione o Provincia Eroina (Kg) Cocaina (Kg) Hashish (Kg) Marijuana (Kg) Cannabis (n.) Droghe Sintetiche (n.) Altre droghe (n.)

Umbria 6,473

(66,55)

13,753

(10,46)

65,259

(242,19)

34,551

(-30,35)

261

(-55,00)

820

(-37,36)

167

(-85,53)

Perugia 6,723 12,886 48,934 34,406 820

Terni 0,015 0,868 16,325 0,144

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l’UNIVERSITÀ

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Maya, civiltà senza segreti

servizio di Giuliano Carella

Per la prima volta, grazie al Centro di Eccel-

lenza dell’Università degli Studi di Perugia

SMAArt (Scientific Methodologies Applied to Archaeology and Art), in collaborazione con

il Dipartimento di Paleografia e Medioevistica

dell’Università di Bologna, è stato possibile

effettuare analisi spettroscopiche non inva-

sive (ovvero senza effettuare prelievi) su uno

dei quindici codici precolombiani esistenti al

mondo. Si tratta del famoso “Codice Cospi”,

conservato presso la Biblioteca Universitaria

di Bologna. A condurre le analisi, coordina-

te da Costanza Miliani (ricercatrice del CNR

Istituto ISTM), è stato il gruppo di ricerca dei

professori Antonio Sgamellotti e Brunetto Gio-

vanni Brunetti, docenti di Chimica generale

ed inorganica del Centro SMAArt. Il testo, ri-

salente al XV secolo, è l’unico conservato in

Italia dell’antica civiltà precolombiana.

Contiene il calendario pittografico astrologico

che affianca, alla scansione solare dei giorni

e dei mesi, le corrispondenti divinità, in modo

da determinare i giorni fausti e quelli infausti

per le attività umane e i riti. Ma non solo: in

esso sono rinvenibili, insieme alle suddivisioni

numeriche e alla significazione dei colori di-

pinti, la geometria cosmica, la numerologia e

il simbolismo religioso fissati dalle misteriose

popolazioni mesoamericane. Quasi tutti i reperti simili al Codice sono stati bru-

ciati pubblicamente dai conquistadores spagnoli, che li consideravano “opera

del diavolo”, in quanto collegati ai riti antichi. Secondo notizie certe, il “Codice

Cospi”, venne introdotto in Italia il 26 dicembre 1665 - come riportato sulla

copertina - quale regalo da parte di un certo Valerio Zani al marchese Ferdi-

nando Cospi, il quale prima lo conservò nel proprio museo e poi lo donò nel

1672 al Senato di Bologna, assieme alla sua intera collezione; quindi, il tutto

fu trasferito nel 1743 all’Istituto delle Scienze del capoluogo emiliano. All’inizio

degli anni ’90, l’Ateneo bolognese aveva già tentato di effettuare i rilievi sul

prezioso libro precolombiano, con l’equipe dell’ormai compianto professore

Alessandro Bertoluzza, docente di Biochimica. Ma saltò tutto, perché non si

trovarono i fondi necessari per assicurare il trasporto del testo dalla biblioteca

al Dipartimento di Chimica “Cimician”. Da allora, dopo quasi trent’anni, grazie

allo sviluppo delle moderne tecnologie, “la montagna è andata da Maometto”.

O meglio, con le strumentazioni portatili ad alta tecnologia per indagini non

invasive in situ del laboratorio mobile (MOLAB), possedute dallo SMAArt di

Perugia, è stato possibile compiere analisi quali la fluorescenza a raggi X, la

spettroscopia infrarossa, la colorimetria, la fluorescenza UV-Vis, la spettrosco-

pia micro-Raman. Le indagini hanno permesso uno studio integrato sul “Codi-

ce Cospi”, sia sul recto che sul verso, caratterizzando la natura del supporto,

della preparazione, dei pigmenti, oltre a fornire indicazioni sulle tecniche ese-

cutive e sui coloranti impiegati. Pare, infatti, che i materiali scelti dalle civiltà

mesoamericane per la composizione dei colori non venissero amalgamati ar-

bitrariamente: per esempio, le tonalità ottenute dalle terre avevano valenza di

collegamento con il “Mondo di Sotto”, mentre quelle fatte con le piante punta-

vano in alto, al cielo. A mettere in contatto i due Atenei è stata la professoressa

Laura Laurencich Minelli, docente in pensione di Storia delle civiltà indigene

d’America all’Università di Bologna, affascinata dal codice al punto da parlarne

continuamente ai suoi allievi, fra i quali il figlio del professore Sgamellotti. “Mio

padre – le disse un giorno il ragazzo durante un ricevimento – fa analisi non

distruttive sui colori...”. Da lì, il fortunato sodalizio. Le tecnologie del centro

SMAArt, inoltre, sono state già utilizzate per studiare opere celebri come il

“David” di Michelangelo o “La Madonna dei Fusi” di Leonardo da Vinci.

Maya, civiltà senza segreti

Il calendario astrologico precolombiano contenuto nel prezioso “Codice Cospi” studiato dallo SMAArt, con il suo laboratorio mobile di analisi chimico-fisiche.

Ricerca

Uno degli interventi internazionali del laboratorio Molab: lo studio di alcuni dipinti di Renoir e Cezanne presso il Courtauld Institute di Londra.

Cos’è il Molab

Il Molab (Mobile Laboratory) è un insie-

me unico di tredici strumenti portatili

ad alta tecnologia, ideato dai professori

Antonio Sgamellotti e Brunetto Giovan-

ni Brunetti dell’Università degli Studi

di Perugia. È a disposizione dei ricer-

catori europei che svolgono attività di

studio e conservazione di opere d’arte,

per misure non-invasive in situ, ossia

nello stesso luogo in cui essi stanno,

quindi in grado di svolgere il loro lavoro

in una sala di un museo o su un monu-

mento all’aperto. Normalmente, infatti,

i ricercatori si devono spostare in un

laboratorio, al fine di poter utilizzare gli

strumenti ivi operanti. Nel caso del Mo-

lab, invece, è il laboratorio a muoversi,

insieme a un gruppo di operatori, verso

il luogo in cui si trova l’opera d’arte.

Questo elimina i rischi connessi con

il trasporto dell’opera in un laboratorio

e riduce notevolmente i costi, perché

trasporto e assicurazione sono molto

meno costosi per gli strumenti che per

le opere. Confrontando e combinando

tra loro i dati ottenuti con le differenti

strumentazioni portatili, senza muovere

l’opera d’arte e senza prelevare alcun

campione, si possono ottenere infor-

mazioni significative che, nel caso di

dipinti, consistono nella rivelazione ad

alta risoluzione del disegno prepara-

torio, nella evidenziazione di possibili

microsollevamenti e ritocchi non do-

cumentati, nella identificazione della

quasi totalità dei pigmenti e coloranti e

nella indicazione dei gruppi di apparte-

nenza delle vernici e dei leganti.

Grazie al Molab i ricercatori possono spostarsi nei luoghi dove sono conservatele opere d’arte

Eccellenze

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l’UNIVERSITÀ

8 l’Università n. 4 - luglio/agosto 2006

Mondo Universitario

L’offerta formativa per l’ann o accademico 2006/2007Istituiti 132 Corsi di laurea. Si punta sulla qualità della didattica e sui servizi agli studenti con un’attenzione particolare al mercato del lavoro.

L’offerta formativa per l’anno accademico 2006/2007

Mondo Universitario

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Corsi di laurea triennale

Assistenza sanitaria (sede di Città di Castello)

Dietistica

Fisioterapia (sede di Foligno)

Infermieristica (sede di Foligno)

Infermieristica (sedi di Terni)

Infermieristica (sedi di Perugia e Città di Castello)

Infermieristica (telematico)

Logopedia

Ostetricia

Podologia

Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (Città di Castello)

Tecniche di laboratorio biomedico

Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia

Corsi di laurea specialistica a ciclo unico

Medicina e Chirurgia (sedi di Perugia e Terni)

Odontoiatria e protesi dentaria

Corsi di laurea specialistica

Biotecnologie mediche

Facoltà di Medicina Veterinaria

Corsi di laurea triennale

Igiene e qualità delle produzioni animali

Corsi di laurea specialistica a ciclo unico

Medicina veterinaria

Corsi di laurea Interfacoltà

Corsi di laurea triennale

Biotecnologie

Coordinamento delle attività di protezione civile (sede di Foligno)

Economia e cultura dell’alimentazione

Scienze motorie e sportive

Storia della società, della cultura e della politica

Tecniche erboristiche

Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali

Scienze della comunicazione

Corsi di laurea specialistica

Scienze e tecnologie per la conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico

Comunicazione istituzionale e d’impresa

Comunicazione multimediale

Protezione e difesa civile

Scienze e tecnologie delle produzioni animali

Scienze e tecniche dell’attività sportiva

Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative

Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana

Facoltà di Lettere e Filosofia

Corsi di laurea triennale

Filosofia

Lettere

Lingue e culture straniere

Operatore dei beni culturali (teledidattico)

Scienze della comunicazione (teledidattico)

Scienze dei beni archeologici e antropologici

Scienze dei beni storico-artistici, archivistico librari e musicali

Mediazione linguistica applicata (sede di Perugia)

Corsi di laurea specialistica

Archeologia preistorica classica, medievale e generale e topografica

Filologia, letterature e storia dell’antichità

Storia, filologia e analisi del testo letterario

Etica delle relazioni umane

Lingue e letterature moderne

Scienze antropologiche

Storia dell’arte

Caratteri originari della storia europea

Lingue straniere per la comunicazione internazionale

Facoltà di Economia

Corsi di laurea triennale

Economia aziendale

Economia e gestione dei servizi turistici (sede di Assisi)

Economia e legislazione d’impresa

Economia dei mercati e degli intermediari finanziari

Statistica e informatica per la gestione delle imprese

Economia e amministrazione delle imprese (sede di Terni)

Economia e gestione delle imprese (teledidattico, sede di Terni)

Corsi di laurea specialistica

Consulenza economica e giuridica per le imprese

Economia del turismo (sede di Assisi)

Finanza

Management aziendale

Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa (sede di Terni)

Facoltà di Farmacia

Corsi di laurea triennale

Controllo di qualità nel settore industriale farmaceutico e alimentare

Informazione scientifica sul farmaco

Corsi di laurea specialistica a ciclo unico

Chimica e tecnologie farmaceutiche

Farmacia

Corsi di laurea specialistica

Biotecnologie farmaceutiche

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l’UNIVERSITÀ

9

L’offerta formativa per l’ann o accademico 2006/2007Istituiti 132 Corsi di laurea. Si punta sulla qualità della didattica e sui servizi agli studenti con un’attenzione particolare al mercato del lavoro.

L’offerta formativa per l’anno accademico 2006/2007

Mondo Universitario

Facoltà di Scienze della Formazione

Corsi di laurea triennale

Scienze della professionalità educativa

Esperto nella progettazione dell’insegnamento a distanza (sede di Terni)

Scienze e tecnologie della produzione artistica (sede di Terni)

Scienze per l’investigazione e la sicurezza (sede di Narni)

Corsi di laurea specialistica

Consulenza pedagogica e coordinamento di interventi formativi

Screen production: scienze dello spettacolo audiovisivo (sede Terni)

Corsi di laurea del previgente ordinamento

Scienze della formazione primaria

Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

Corsi di laurea triennale

Chimica

Chimica ambientale

Fisica

Informatica

Matematica

Matematica per le applicazioni

Scienze biologiche

Scienze naturali

Scienze geologiche

Corsi di laurea specialistica

Biologia e ambiente

Biotecnologie chimico-industriali

Fisica

Matematica

Metodologie biochimiche e biomolecolari applicate

Risorse e rischi geologici

Scienze chimiche

Scienze della natura e dell’ambiente

Scienze molecolari biomediche

Facoltà di Scienze Politiche

Corsi di laurea triennale

Relazioni internazionali

Scienze politiche

Scienze sociali e del servizio sociale

Cooperazione internazionale per lo sviluppo e la pace (sede di Terni)

Scienze sociali della comunicazione interculturale (sede di Terni)

Corsi di laurea specialistica

Ricerca e programmazione delle politiche sociali

Relazioni internazionali (sede di Perugia e Terni)

Scienze politiche

Corsi di laurea internazionali interuniversitari

Corsi di laurea triennale

Biotecnologie orientate alla creazione d’impresa

Gestione degli agro-ecosistemi mediterranei

Corsi di laurea specialistica

Applicazioni mediche delle biotecnologie

Facoltà di Agraria

Corsi di laurea triennale

Gestione tecnica del paesaggio

Scienze agrarie e ambientali

Scienze e tecnologie agroalimentari

Scienze e tecnologie delle produzioni animali

Viticoltura ed enologia

Corsi di laurea specialistica

Biotecnologie agrarie e ambientali

Tecnologie e biotecnologie degli alimenti

Difesa delle risorse agroalimentari e ambientali

Economia e gestione dei sistemi agro-alimentari, ambientali e territoriali

Scienze dei sistemi colturali e dell’ambiente agrario

Facoltà di Giurisprudenza

Corsi di laurea triennale

Scienze giuridiche

Scienze dei servizi giuridici

Funzionario giudiziario e amministrativo (telematico)

Corsi di laurea magistrale a ciclo unico

Giurisprudenza

Facoltà di Ingegneria

Corsi di laurea triennale

Ingegneria civile

Ingegneria per l’ambiente e il territorio

Ingegneria energetica (sede di Terni)

Ingegneria informatica e delle telecomunicazioni (sede di Orvieto)

Ingegneria meccanica

Ingegneria informatica ed elettronica

Ingegneria gestionale (sede di Terni)

Corsi di laurea specialistica

Ingegneria civile

Ingegneria dei materiali (sede di Terni)

Ingegneria elettronica

Ingegneria informatica e delle telecomunicazioni

Ingegneria meccanica

Ingegneria per l’ambiente e il territorio

Corsi di laurea specialistica a ciclo unico

Ingegneria edile-architettura

Nell’immagine al centro:Un particolare della matricola del Collegio dei giuristi (1630-1782)

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l’UNIVERSITÀ

10 l’Università n. 4 - luglio/agosto 2006

Alumni

Una vita “itinerante” sempre in viaggio tra l’Italia e l’Europa. Sono queste le parole

utilizzate da Andrea Ragnetti, membro del Comitato direttivo e Chief Marketing Officer della Philips ad Amsterdam, per descrivere la propria biografia. Un’infanzia

trascorsa tra Roma, Cagliari, Palermo e Perugia seguendo il padre che percorreva

in lungo e in largo la penisola per conto della Perugina. E poi, dopo gli studi liceali e

universitari nel capoluogo umbro, ha inizio un’itineranza professionale tra le mag-

giori aziende europee: Portogallo, Francia, Gran Bretagna, Olanda e, naturalmente,

Italia le mete di questo percorso. Dalla vita nella città di provincia a quella nelle

maggiori capitali europee. Tutto inizia durante la stesura della tesi di laurea in Teo-

rie e tecniche della comunicazione di massa con il professore Paolo Mancini della

Facoltà di Scienze Politiche. Nel 1986 Andrea Ragnetti si trasferisce a Londra per

studiare il canale televisivo Channel Four. Nel frattempo si sposa e inizia a lavorare

nel Regno Unito. Un azzardo, una scommessa. A conti fatti una scommessa vinta.

Inizia così una carriera professionale brillante, che lo ha portato ad essere uno dei

sette manager che amministrano una multinazionale come la Philips.

Tutto è iniziato a Perugia... Certamente sì! Sono nato a Roma nel 1960, poi ho vissuto un paio d’anni a Ca-

gliari, quindi circa quattro anni a Palermo e poi di nuovo a Roma. A Perugia ho fre-

quentato la scuola media, il Liceo classico Mariotti e infine l’Università. La mia vita

universitaria è stata un po’ “complicata”. Inizialmente mi sono iscritto a Medicina

e Chirurgia e ho frequentato per quattro anni, poi ho cambiato e mi sono iscritto

a Scienze Politiche. Nel frattempo ho fatto il servizio militare. Mi sono laureato nel

1988, un anno dopo aver iniziato a lavorare.

Perché scelse di iscriversi all’Università degli Studi di Perugia?Perché abitavo a Perugia e volevo frequenta-

re un Ateneo vicino alla mia abitazione. E poi

perché era una buona Università. La mia fami-

glia mi avrebbe visto volentieri medico, perché

avevo in qualche modo la carriera “assicura-

ta”: uno zio medico senza figli maschi che mi

avrebbe lasciato volentieri la sua “pratica”. Poi

mi sono reso conto che le mie motivazioni non

coincidevano affatto con la professione medica

e ho lasciato questi studi con grande dispiacere

di mio padre… che a quel punto mi ha “tagliato

i viveri”. Da quel momento, mi sono mantenuto

giocando a pallacanestro con il Perugia Basket.

Per un certo periodo mi ha allenato Stefano

Mogini (altro ex Alumno dell’Ateneo di Perugia,

intervistato su l’Università n. 3/2006, n.d.r.) poi

mi sono arrangiato, vendendo anche enciclo-

pedie.

Fin quando arriva la decisione a Scienze Politiche...Sì, mi sono iscritto alla Facoltà che volevo e ho

dato tutti gli esami in tre anni e mezzo, facen-

do anche il servizio militare. Successivamente,

sono andato a Londra per preparare la tesi di laurea in Teorie e tecniche della

comunicazione di massa e studiare l’allora nascente televisione inglese Channel Four. Sono stato un anno nella capitale britannica: studiavo, lavoravo in un albergo

per mantenermi e nel frattempo mi sono anche sposato.

Da Londra ho iniziato a scrivere ad una serie di aziende per avere dei colloqui di

lavoro e mi sono reso conto di aver fatto la scelta giusta. Dall’Inghilterra le aziende

che prima non mi avevano considerato a quel punto mi rispondevano. La mia era

stata una scommessa, che alla fine posso dire di aver vinto. Non nego che a un

certo momento la mia situazione mi sembrava disperata: sposato e senza soldi.

Che locali frequentava durante l’Università?Soprattutto quelli frequentati da studenti stranieri, in particolare uno, del quale non

ricordo il nome, in via dei Priori. Gli stranieri erano un po’ emarginati dal resto della

popolazione universitaria, eppure in mezzo a loro c’erano tante persone interessan-

ti, mi sembrava una follia non conoscerli meglio. Di fatto lo studente italiano non si

“mischiava” con gli stranieri, erano due mondi distinti. Corso Vannucci era comun-

que il luogo di ritrovo anche per chi, come me, viveva in maniera “schizofrenica”.

Coglievo la tranquillità del vivere in provincia ma anche l’angoscia di un contesto

pressoché immutabile: quasi sempre le stesse facce, gli stessi commenti.

Lo scontro politico nell’Università degli anni Ottanta era ancora presente?La mia generazione era quella della “Milano da bere”, dell’ossessione del succes-

so economico e della carriera. Ma l’etica del lavoro e del successo cominciava a

cambiare. Si iniziava a parlare anche di qualità della vita, oltre che di carriera. Ho

vissuto a cavallo di questo cambiamento.

Di politica si parlava di più al Liceo, alla fine degli anni Settanta. Ho conosciuto in

quel periodo un po’ d’impegno politico e di scontri. All’Università molto meno. Ero

in ritardo e molto determinato a recuperare il tempo perduto, quindi non pensavo

ad altro.

Si ricorda qualche docente che l’ha particolarmente colpita?Non ho vissuto l’Università in maniera “cerebrale” ma con pragmatismo. E credo

proprio che all’Università italiana manchi ancora un po’ di pragmatismo. Devo an-

che dire, però, che all’Università incontrai il mio futuro professionale, il marketing,

nel corso di un incontro organizzato da un’azienda all’interno dell’Ateneo.

Che differenza c’è tra il laureato europeo e quello italiano?Quello europeo innanzitutto parla inglese. L’italiano no. Nella nostra cultura c’è

tutto per avere successo nell’economia globalizzata, dove il mondo cambia ogni

cinque anni.

Servono flessibilità e capacità di organizzare il caos e gli italiani in questo sono

bravissimi. Ma hanno una palla al piede: l’Italia, la qualità della vita, il non volersi

spostare dal loro luogo di nascita, il non voler imparare un’altra lingua. Esiste una

sorta di provincialismo. Anche qui però la qualità della vita comincia a scendere e

ciò forse darà una scossa a questo stato di cose. Gli italiani che hanno fatto car-

riera nel mondo sono bravissimi, l’italiano medio però... Su cento laureati italiani

in Ingegneria solo in tre conoscono bene l’inglese. In Olanda cento su cento sono

bilingue. L’inglese non dà lustro intellettuale ma è fondamentale. Per questo i nostri

laureati spesso non possono espatriare.

Rifarebbe le sue scelte?Rifarei tutto, per filosofia personale non rinnego nulla. Alla fine tutto dipende dalla

passione che si mette nelle cose.

L’impronta peruginaal marketing mondialeAndrea Ragnetti da Scienze Politiche è approdato alla Philips. Tutto iniziò con la tesi in Teoria e tecniche della comunicazione di massa sulla TV inglese Channel Four.

La laurea nell’Ateneo umbro

poi il lavoro all’estero: Londra,

Parigi, Roma e infine

Amsterdam

servizio di Andrea Possieri

e Leonardo Varasano

L’impronta peruginaal marketing mondiale

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l’UNIVERSITÀ

11

Il professore Giuseppe Ermini nel seguire l’evoluzione dell’istituzione della quale

fu a lungo Rettore, non aveva potuto fare a meno di constatare come, rispetto alle

glorie dello Studium delle origini e soprattutto del XIV secolo, quello dei secoli

successivi appariva immancabilmente diverso, per non dire peggiore. La perdita

della libertà comunale sembrava aver intaccato lo spirito originario dell’istituzione

universitaria, sottomessa ai desideri dei papi sovrani, ora munifici, ora dispotici.

Tutto ciò che di quell’epoca l’Ateneo salvava era la vitalità scientifica dei docenti

che, nonostante tutto, erano riusciti a proseguire la gloriosa tradizione, soprattutto

giuridica, del passato.

Se si volesse a tutti i costi stabilire una data simbolo, si potrebbe risalire a quel

1370 che segnò, dopo anni di crisi soprattutto economica, la fine del libero co-

mune. Ancor più significativo è il 1400, quando, con la spontanea sottomissione

al Duca di Milano, Perugia entra nell’orbita dei “poteri forti” della penisola. Anche

Ermini distingue il passaggio dallo Studio signorile a quello principesco in tre fasi

successive, dal 1400 al 1625. In ogni caso, mentre la città si dibatteva tra domìni

e trattative, tra guerre e truppe da pagare e mentre si andavano delineando sem-

pre più chiaramente i rapporti con la Curia pontificia, lo Studium viveva risentendo

più delle carestie e pestilenze ricorrenti che degli sconvolgimenti politici. Anzi,

si potrebbe dire che l’Università di Perugia, contrariamente ad altre Università

legate a vere e proprie Signorie, presenta almeno nominalmente una continuità

istituzionale sorprendente.

Sono sempre il Collegio dei Priori e quello dei Camerari delle Arti e, a partire dai

primi decenni del ‘300 i Savi dello Studio, a gestire la vita universitaria cittadina,

come costante è l’impegno economico nell’assicurare i salari ai docenti e dunque

un decoroso funzionamento dell’attività didattica. A leggere gli statuti cittadini, si

fatica a percepire il passare di quasi tre secoli di storia dal primo statuto del 1285

a quello a stampa del 1526. Allo stesso tempo però, se è più difficile cogliere

i mutamenti di una istituzione universitaria come quella perugina rispetto, per

esempio, a Studium come quello di Padova, si comprende bene come la vita di

un universitario dell’inizio del Trecento a Perugia dovesse essere molto diversa da

quella di uno del ‘500.

Cosa era cambiato? Basta citare alcuni aspetti fra i tanti che componevano la

vita universitaria. Tra questi, il più evidente è forse la componente dottorale. Man

mano che la città perdeva la sua autonomia, infatti, lo Studium era sempre più

ambìto dai cittadini più eminenti. Le maggiori famiglie perugine, in particolare la

componente nobiliare, già a partire dalla fine del ‘300 ma soprattutto dal ‘400

in poi, cominciarono a intraprendere la carriera universitaria, dapprima quella

giuridica e, in seguito, con un po’ di ritardo, quella medica.

Lo Studium accoglieva i suoi cittadini come docenti e anzi, col tempo, molti insigni

lettori di diritto finirono per svolgere un ruolo di primo piano nella vita cittadina,

dividendosi tra insegnamento, avvocatura, attività di consulenza nelle questioni

più delicate - sia pubbliche che private - e nelle ambascerie presso pontefici e

sovrani. Questa realtà sempre più municipale dello Studium dovette ribaltare la

sua funzione originaria: anziché aprire la città all’esterno, tutt’al più riusciva a

portare l’esterno dentro la città, attraverso la componente studentesca forestiera.

È dunque poi così vero che fu l’amministrazione cittadina a mantenere viva l’isti-

tuzione universitaria a Perugia, opponendosi allo strapotere pontificio, o non fu

piuttosto l’intervento dei pontefici, in quanto grandi e ricchi sovrani, a permettere

che questa non soffocasse insieme all’autonomia della città? Considerando che le

spese per lo stipendio dei docenti erano ovviamente assicurate dalla munificenza

del signore, poiché la città non poteva più gestire in autonomia le proprie risorse,

si può dire che uno strano equilibrio di poteri permise che si lasciasse nelle mani

delle consuete magistrature cittadine la facoltà di prendere parte alla gestione

dello Studium.

D’altro canto, però, nulla poteva accadere senza previo consenso del legato, del

camerario e degli altri vicari. Se questo vale in generale per tutte le dominazioni

che conobbe Perugia tra XIV e XVI secolo, tanto più si applica alla dominazio-

ne pontificia. Alla città fu concessa una sorta di autonomia controllata, ma che

corrispondeva anche a un forte interesse nel conservare in buona salute una

Università dello Stato pontificio, in un’epoca in cui molte se ne stavano fondando

accanto a quelle della prima ora, come Bologna, o almeno della seconda, come

Roma e appunto Perugia. Nel ‘500 infatti il panorama delle Università europee

cambia completamente e si assiste a una vera e propria esplosione di fondazioni

universitarie. Nei soli domini pontifici tra il ‘300 e il ‘500 si passò da tre a otto

nuovi Studia generalia, nella penisola da sei a tredici, in Europa da sedici a ses-

santacinque. L’Università di Perugia, dunque, entrava suo malgrado a far parte di

un piano più vasto e complesso che certo non sempre abbracciava le esigenze

dell’élite locale, anche se la politica dei pontefici, almeno fino alla riforma voluta

da Urbano VIII nel 1625, non impedì che sopravvivesse un legame anche affettivo

tra la città e il suo Studium.

L’Ateneo per nobili in carriera Nonostantesi perda la libertà comunale, i docenti proseguonola gloriosa tradizione giuridica

L’Ateneo per nobili in carriera

Da sinistra a destra i ritrattidi Ristoro Castaldi (1507-1564),Tobia Nonio (1528-1570)e Pietro degli Ubaldi,fratello di Baldo (XIV sec.).

articolo di Erika Bellini

Storia

Nel passaggio dal Comune alla Signoria l’Università si trasforma.E nel Quattrocento una nuova vitalità scientifica accende l’Accademia umbra.

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l’UNIVERSITÀ

12 l’Università n. 4 - luglio/agosto 2006

Le novità in libreriaLauree honoris causa 2000-2005. Lectiones doctorales

Curato dallo Staff Comunicazione e relazioni esterne dell’Ateneo perugino è uscito il volume che raccoglie i materiali

relativi alle prestigiose lauree honoris causa del primo quinquennio del Duemila. Vengono così riproposti i testi delle

lectiones doctoralis, che spaziano dal diritto (Peter Stein) alle radici cristiane dell’Europa (Kirill), dall’arte teatrale (Luca

Ronconi) alla letteratura e filologia moderna (Luigi Meneghello), dalla ricerca sulle cellule staminali (Yair Reisner) a

quella chimico-farmacologica di frontiera (Frank Walsh), dagli aspetti socio-politici della globalizzazione (Rolando Mosca

Moschini) a quelli economico-sociali del mondo aziendale (Carlo Colaiacovo). In relazione al riconoscimento conferito a

Kirill, tra l’altro, compaiono anche i discorsi dei vescovi umbri Vincenzo Paglia e Giuseppe Chiaretti.

La pubblicazione, che costituisce il secondo volume della collana ideata nell’ambito delle iniziative per le Celebrazioni

del VII Centenario della nostra Università, si arricchisce di significative immagini (oltre alle foto dei relatori), quali alcune

icone d’epoca attinenti ai temi trattati, tra cui si fanno apprezzare soprattutto una miniatura del 1574 (I dottori giuristi in Collegio) e uno stemma del 1630 (Collegio dei Medici di Perugia). A integrazione dei testi citati sopra, inoltre, di ogni

autore si riporta un breve curriculum vitae seguito dalle ragioni che hanno motivato il conferimento delle lauree e dall’in-

dicazione del docente promotore. Il volume può essere richiesto allo Staff Comunicazione e relazioni esterne.

Alessi Bernini Borromini - Tre rilievi indiziari

Tre elementi indiziari guidano l’indagine, tre sentenze tendenziose orientano la sintesi dell’ultimo libro scritto da Paolo

Belardi, il dodicesimo della collana diretta da Roberto de Rubertis ed edita da Officina.

Una finestra-rudere nel giardino di Pieve del Vescovo a Corciano, un giudizio critico sul colonnato della piazza di San

Pietro a Roma, uno sbiadito disegno della chiesa della Madonna del Prato a Gubbio, sono infatti le premesse che con-

sentono all’autore di ritenere i tre protagonisti rei di aver infranto le regole, a quel tempo universalmente condivise ed ap-

plicate: “Alessi si è reso colpevole di cedimento pittoresco; Bernini si è macchiato di licenziosità sintattica; Borromini ha

praticato il revisionismo critico”. Queste, in estrema sintesi, le sentenze di Belardi, mirabilmente sintetizzate da Giuseppe

Pagnano, che ne ha curato l’acuta prefazione. Nonostante l’apparente eterogeneità dei materiali, i tre rilievi, oggetto di

questo libro, si presentano come frammenti a incastro di un’unica e complessa questione basilare per la disciplina. Lo

scavo di rilievo, ricorsivo e profondo, è condotto attraverso considerazioni, osservazioni e ragionamenti presentati in

forma dialettica: l’autore non rifiuta il dubbio e l’incertezza, quando oggettivamente non vi sono né l’uno né l’altro, ma al

tempo stesso dipana, con continuità e ostinazione, un filo conduttore che, separando ciò che conta da ciò che è mera

didascalia, legittima la storia dei rapporti più significativi tra ricerca estetica e ricerca scientifica. È necessario sfocare

particolari per cogliere ciò che vi è di essenziale, sembra in fin dei conti dimostrare l’autore. Ed è così che, nel suo studio,

Paolo Belardi riconduce le tre indagini a un solo e unitario discorso sul disegno di architettura: nel primo caso emerge

ancora una volta come la pittura rappresenti l’occasione per un’ulteriore distinzione fra i metodi di indagine del reale;

nel secondo caso invece la storia delle teorie delle proporzioni sembra trovare un’altra occasione di contrasto insidioso

tra una concezione armonistica, deduttiva, costruttiva e un’altra, estetico-normativa, induttiva e mimetica; nel terzo

caso, infine, i rapporti di ricerca geometrica delle figure rivelano la speculazione astratta e idealizzante che si consuma

nell’equilibrio dinamico tra identità, differenze e fraintendimenti colti.

Del perturbante, Simmel e le emozioni

L’opera di Georg Simmel si viene da tempo rivelando come qualcosa di più del lascito in moneta contante che egli stesso aveva

descritto. Dopo una fase in cui molti l’hanno esplorata clandestinamente, riportandone spunti presto incorporati in altre teorie,

nuove generazioni di studiosi hanno scelto un approccio nuovo, che riconosce il debito con l’antico maestro, dipartendosene per

nuove traiettorie, auspicabilmente capaci di interpretare meglio una quotidianità sempre più sfuggente e confusa. È questo il caso

di Silvia Fornari, che, con Del perturbante, Simmel e le emozioni (Morlacchi, 2005), prosegue un percorso di costante emancipa-

zione dall’Autore di riferimento e di messa a punto di un’originalità teorica che si appunta, con coraggio ed efficacia, su un tema a

dir poco ”sdrucciolevole”: lo stigma che la cultura occidentale ha posto da lungo tempo su tutto ciò che non appare riducibile alla

ratio strumentale è infatti ancora ben vivo. E il segno di questo stigma la Fornari lo ritrova ed evidenzia nell’originale trattazione

di una delle emozioni più citate e invocate e perciò più lise! L’amore: sotto le spinte intellettualistiche e utilitarie esso diviene

paradossalmente “passione fredda”, ennesima caduta nella materia cartesiana; resta tuttavia viva, come brace, l’aspirazione al

rinnovamento spirituale che ogni passione ardente è capace di portare alla vita assediata da forme e routine, e quindi a maggior

ragione quella che ne è la regina, il caldo trasporto amoroso.

Le novità in libreria

di Paolo Belardi

recensione di Adriana Rossi

Seconda Università di Napoli

di Silvia Fornari

recensione di Fabio D’Andrea

di AA. VV.

recensione di Giuseppe Moscati

AA. VV., (2005),Lauree honoris causa 2000-2005.

Lectiones doctorales,S. Maria degli Angeli (Assisi),

Tipolito Properzio.

Paolo Belardi, (2006),Alessi Bernini Borromini - Tre rilievi indiziari

Roma, Officina Edizione.

Silvia Fornari, (2005),Del perturbante, Simmel e le emozioni,

Perugia, Morlacchi.

Libri

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l’UNIVERSITÀ

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Immatricola-azione “lampo”

articolo di Andrea Possieri

Immatricola-azione “lampo”

Inaugurato il nuovo spazio all’interno delle Segreterie dedicato alle matricole: accoglienza, informazioni sulle Facoltà, iscrizioni on-line e servizi per gli studenti.

Al via la Start Cup Perugia Camerino 2006

Si sono svolte “Lugliorienta” e “Agosto-

rienta”, due iniziative promosse dall’Uffi-

cio Orientamento Universitario per aiuta-

re i neo diplomati a conoscere l’offerta

formativa dell’Università degli Studi di

Perugia. “Lugliorienta” si è rivolta a tutti

coloro che intendevano iscriversi alle Fa-

coltà di Medicina e Chirurgia, di Medicina

Veterinaria e di Farmacia.

Per questo tipo di corsi, il consueto inter-

vento di orientamento, previsto per ago-

sto, è stato anticipato a luglio per consen-

tire a coloro che intendevano iscriversi di

potersi adeguatamente preparare al test

d’ingresso previsto per potervi accedere.

Il 26 luglio è stato possibile assistere alla

presentazione della Facoltà di Medicina

e Chirurgia, del Corso di laurea in Odon-

toiatria e protesi dentaria e delle Lauree

sanitarie triennali. Poi è stata la volta della

Facoltà di Medicina Veterinaria, quindi a

fine mese è stato possibile visitare la Fa-

coltà di Farmacia. Lo stesso modello per

“Agostorienta”, che si è invece soffermata

su tutte le altre Facoltà dell’Ateneo.

Il percorso informativo tra i corsi di studio

è iniziato il 31 agosto con la presentazione

della Facoltà di Ingegneria e si è concluso

il 13 settembre con la Facoltà di Lettere e

Filosofia. Tutte le giornate di orientamento

si sono svolte presso le sedi di ciascuna

Facoltà, alla presenza dei Presidi, dei

Presidenti dei Corsi di laurea e dei do-

centi che hanno illustrato i vari percorsi

formativi e hanno risposto alle domande

dei visitatori.

L’Ufficio Orientamento è tuttora a disposi-

zione degli studenti, per informazioni:

Tel. 075.5729602 (fax 075.5725532)

oppure e-mail: [email protected].

Orientamento: come scegliere la Facoltà giusta

In Ateneo

Sette postazioni con operatori per il perfezionamento delle pratiche di immatri-

colazione; otto desk per le operazioni self-service di pre-immatricolazione; dieci

punti di informazione sulle diverse Facoltà dove l’aspirante matricola può ottenere

notizie e materiale informativo sui corsi.

Sono questi i numeri che sintetizzano l’attività del “Punto Immatricolazioni”, il

nuovo spazio creato dall’Università degli Studi di Perugia per accogliere le aspi-

ranti matricole.

La nuova struttura è stata inaugurata lo scorso 27 luglio dal Pro Rettore, profes-

soressa Anna Torti, che ha dato inizio alla cerimonia con il rituale taglio del nastro.

Sono intervenuti anche il Direttore am-

ministrativo, dottoressa Angela Maria

Lacaita, e il Dirigente della Ripartizione

Didattica, dottore Alessandro Balducci,

alla presenza dei Presidi delle undici

Facoltà.

Collocato all’interno delle Segreterie

Studenti dell’Ateneo, il “Punto Imma-

tricolazioni” agevolerà i neo diplomati

nella realizzazione di tutte le opera-

zioni necessarie per iscriversi all’Uni-

versità rendendo accessibili, in uno

stesso luogo l’orientamento, l’offerta

didattica, le procedure burocratiche

di immatricolazione, i servizi A.Di.S.U.,

le modalità di calcolo e di pagamento

delle tasse.

Un’importante novità è costituita an-

che dall’introduzione della fase di pre-

Fornire a borsisti, ricercatori, assegnisti,

laureati e laureandi le competenze di

base per l’avvio di un’attività d’impresa.

Questo il fine del corso di formazione

(organizzato dall’Università degli Studi

di Perugia, Consorzio Cresci e circuito

Inter Get Up) durante il quale la dotto-

ressa Laura Bizzarri, (Ufficio per il Tra-

sferimento delle Conoscenze dell’Ateneo

perugino) ha annunciato che sono aper-

te le iscrizioni alla Start Cup Perugia Ca-

merino 2006, business plan competition

locale giunta alla sua terza edizione.

Durante i tre giorni del corso, svolto-

si a Palazzo Murena, il dottore Andrea

De Carlo, commercialista e consulente

dell’Ateneo di Perugia, ha fornito le indi-

cazioni di base relative alla costituzione

d’impresa, allo statuto societario e ai

rapporti societari in genere. Il professore

Alessandro Montrone ha poi illustrato la

procedura di approccio alla compilazio-

ne di un business plan, trattando, tra gli

altri, anche il tema delle indagini di mer-

cato, approfondito successivamente dal

dottore Giovanni Zazzerini. È stata anche

l’occasione per discutere i temi relati-

vi ai finanziamenti alle imprese, trattati

dettagliatamente dalla professoressa

Rita Moroni, e alla struttura organizzativa

delle srl, descritta nello specifico dal dot-

tore Zazzerini.

La sessione conclusiva è stata intera-

mente dedicata alla tutela della proprietà

intellettuale, con l’avvocato Nicola Sbren-

na che si è occupato del codice della

proprietà intellettuale e del Regolamento

brevetti d’Ateneo, strumento indispen-

sabile per la tutela delle idee innovative

frutto della ricerca accademica.

Lo scorso 4 luglio il Preside della Facoltà

di Giurisprudenza, professore Mauro Vol-

pi, è stato eletto al Consiglio Superiore

della Magistratura. Con 678 voti, espres-

si dal Parlamento in seduta comune, è

uno degli 8 componenti laici che sie-

deranno nell’organo di autogoverno dei

magistrati per il quadriennio 2006-2010.

Mauro Volpi è professore universitario di

prima fascia dal 1990 e ha insegnato

Diritto Costituzionale Italiano e Compa-

rato nella Facoltà di Scienze Politiche e

Diritto Costituzionale Comparato nella

Facoltà di Giurisprudenza dell’Università

di Perugia. Al momento insegna Diritto

Costituzionale e Diritto Pubblico Compa-

rato nella Facoltà di Giurisprudenza. Dal

1994 al 2005 è stato membro del Co-

mitato direttivo e attualmente è membro

del Comitato Scientifico e insegna Diritto

Pubblico nella Scuola di giornalismo ra-

diotelevisivo di Ponte Felcino. Ha orga-

nizzato numerosi convegni di rilievo na-

zionale e internazionale, ha tenuto molte

conferenze all’estero (tra cui alla Sorbo-

na di Parigi) e ha al suo attivo importanti

pubblicazioni per case editrici autorevoli

come Il Mulino e Laterza.

Il professore Mauro Volpi eletto al Consiglio Superiore della Magistratura

News

iscrizione self-service via web. In questo modo, le aspiranti matricole potranno

effettuare, anche dal computer di casa, l’inserimento nella banca dati dell’Ateneo

dei propri dati anagrafici, del titolo di studio superiore e dell’autocertificazione

dei redditi, così da ottenere l’immediato rilascio del libretto universitario e godere

immediatamente di tutti i servizi derivanti dall’immatricolazione.

Allo stesso tempo, l’Amministrazione universitaria potrà beneficiare, grazie alle

nuove procedure, di un risparmio reale di tempo, di una drastica riduzione degli

errori di trascrizione e, infine, della possibilità di utilizzare in tempo reale i dati

delle immatricolazioni per tutte le attività amministrative.

Da sinistra, il presidente della II Circoscri-zione Petrit Haznedari, il Pro Rettore Anna Torti, il Direttore Amministrativo Angela Maria Lacaita e il Consigliere comunaledi Perugia Marco Tosti.

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l’UNIVERSITÀ

14 l’Università n. 4 - luglio/agosto 2006

In Ateneo

Ottima performance del gruppo di tiro a volo del Circolo Universitario San Martino

di Perugia che, per la prima volta nella sua storia, si classifica al terzo posto della

graduatoria finale del Trofeo Nazionale Universitario. Una prestazione che, senza

dubbio, ha premiato il carattere, il sacrificio e lo spirito di squadra. Grazie a que-

ste qualità il dream team perugino è riuscito a battere compagini blasonate che

potevano contare su tiratori di categoria superiore. Pur non avendo nelle proprie

fila tiratori di Eccellenza, infatti, ovvero appartenenti alla 1° e alla 2° categoria

della FITAV (Federazione Italiana Tiro a Volo), il Circolo Universitario San Martino è

riuscito ad arrivare al terzo posto di una manifestazione che ha visto partecipare

89 tiratori in rappresentanza di ben 16 Atenei per complessive 22 squadre. La

competizione, svoltasi a Carisio, in provincia di Vicenza, è stata organizzata dal-

l’Università degli Studi di Torino e ha visto la vittoria dell’Ateneo di Catania davanti

a quello di Padova. Il risultato della squadra perugina, formata da Enrico Cassetta,

Giovanni Magara, Fausto Sorbaioli e Vito Rastelli, è maturato dopo due giorni di

gara densa di colpi di scena.

Dopo i 50 piattelli del primo giorno della competizione, la compagine umbra era

al quinto posto della classifica, ma la determinazione e uno splendido rush finale

hanno fatto recuperare i punti decisivi per risalire fino al podio. Individualmente,

nella categoria “agonisti”, i tiratori del nostro Ateneo si sono classificati al primo

e al terzo posto. A primeggiare è stato Enrico Cassetta, vero dominatore della

categoria in entrambe le giornate, con 85 piattelli su 100. Nel gradino più basso

del podio si è classificato, invece, Giovanni Magara che con un’entusiasmante

rimonta (che lo ha portato dal settimo posto del primo giorno al terzo) ha chiuso

la propria prestazione totalizzando 82 piattelli. Nella categoria “dilettanti”, invece,

Fausto Sorbaioli ha conquistato il quarto posto sfiorando il “bronzo” per soli due

piattelli. Anche Vito Rastelli, dopo la promozione nella nuova categoria ottenuta

l’anno scorso, ha ottenuto un onorevole piazzamento e ha contribuito al terzo

posto definitivo della squadra perugina in questo prestigioso torneo a livello na-

zionale.

Un bronzo per l’AteneoImportante affermazione del Circolo Universitario San Martino che per la prima volta nella sua storia sale sul podio del Trofeo Nazionale Universitario di tiro a volo.

articolo di Elio De Nardis

Un bronzo per l’Ateneo

È stato presentato presso la Facoltà

di Ingegneria di Perugia il “Progetto

Camerun” per la realizzazione di una

scuola materna/elementare per i bam-

bini di Yaoundè. Il progetto ‘ecososte-

nibile’, in base a un accordo stipulato

tra il Dipartimento di Ingegneria civile

e ambientale dell’Università degli Stu-

di di Perugia e la Educational Rights

Onlus (Associazione riconosciuta dal-

l’ONU nata per il diritto allo studio nei

paesi sottosviluppati), è stato realizza-

to da un gruppo interdisciplinare for-

mato da studenti, borsisti, dottorandi

e docenti della Facoltà di Ingegneria.

All’incontro hanno partecipato, tra gli

altri, il Preside di Ingegneria Corrado

Corradini, Justine Edanga (Presidente

dell’Associazione interculturale Ita-

lia/Camerun), Pietro Caschera (Presi-

dente Associazione Educational Rights

Onlus) e Wladimiro Boccali (Assessore

all’Urbanistica e alla Cooperazione in-

ternazionale del Comune di Perugia).

Il professore Paolo Verducci, che

ha curato gli aspetti architettonici e

costruttivi del progetto, ha spiegato

che “in questo caso, si è cercato di

contemperare il recupero di mate-

riali e tecniche costruttive locali con

l’esigenza di produrre un’architettura

chiara e autonoma sul piano formale”.

Inoltre, il professore Umberto Desideri,

responsabile per la progettazione degli

impianti e del risparmio energetico, ha

ricordato che per la scuola saranno

necessari dei sistemi di climatizza-

zione dell’ambiente e che perciò già

“sono in fase di studio alcuni sistemi

solari attivi e un sistema di raffre-

scamento dell’aria senza consumo di

energia elettrica”.

A Ingegneria nasce un progetto di scuola “sostenibile” per i bambini del Camerun

Pet therapy, un Master a Perugiaper curare con l’aiuto degli animali

Nella foto da sinistra,Enrico Cassetta, Fausto Sorbaioli,

Giovanni Magara e Vito Rastelli.

Curare disabili, anziani e bambini con

l’aiuto degli animali, in particolare dei

cani. È questo l’obiettivo finale del Master

di 1° livello in “Attività e terapie assistite

svolte con l’ausilio di animali

(AAA/AAT)”, con cui si intende

formare professionisti specia-

lizzati per lo svolgimento di at-

tività e terapie realizzate con

l’impiego di animali. Il corso,

che sarà attivato nell’anno

accademico 2006-2007, è

nato dalla collaborazione tra

la Facoltà di Medicina Vete-

rinaria e quella di Medicina e

Chirurgia dell’Università degli

Studi di Perugia. Il Master,

che vede gli animali quali

co-terapeuti per l’uomo (co-

munemente pet therapy), è ri-

servato ai laureati del vecchio

ordinamento e ai possessori della laurea

specialistica presso le Facoltà di Medici-

na e Chirurgia, Medicina Veterinaria, Psi-

cologia, Sociologia, Scienze Biologiche,

Scienze della Formazione. Possono inol-

tre partecipare al corso i possessori di un

diploma universitario dell’area sanitaria

o del diploma di assistente sociale, o di

una laurea conseguita all’estero che for-

nisca competenze equivalenti a tali titoli.

Il Master è aperto a un numero massimo

di 25 partecipanti, di cui il 50% riservato

alle donne. L’ammissione è subordinata

all’espletamento di una selezione per

titoli e colloquio orale, volta a verificare

il possesso da parte dei candidati delle

conoscenze di base indispensabili per

partecipare. La quota di iscrizione è

subordinata alla presenza di eventuali

cofinanziamenti e potrà raggiungere un

massimo di 2.600 euro.

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l’UNIVERSITÀ

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Al via le azioni del Comitato Pari Opportunità

articolo di Andrea Possieri

Ufficialmente si è costituito il 9 maggio scorso: oltre al Presidente, Alessandra Sensini, ne fanno parte dodici componenti, equamente suddivisi tra docenti, tecnici e studenti.

“Voglio dire a tutti coloro che operano in questa Università, e in particolar modo

alle donne, di essere consci del proprio valore, orgogliosi del lavoro che fanno e di

quanto danno all’Ateneo di Perugia”. Sono queste le parole con le quali si presenta

il Presidente del neonato Comitato per le Pari Opportunità, dottoressa Alessandra

Sensini, ricercatrice presso la Sezione di Microbiologia del Dipartimento di Me-

dicina Sperimentale e Scienze Biochimiche. “Ovviamente – continua Alessandra

Sensini – ora che esiste questo Comitato non significa che tutti i problemi saranno

risolti ma, attraverso questo strumento, si potranno cogliere e rappresentare le

istanze e le esigenze di tutto il mondo universitario”. Dopo una lunga fase di ge-

stazione, dunque, anche a Perugia è nato il Comitato per le Pari Opportunità. Il 9

maggio si è ufficialmente costituito e si sono già svolte le prime riunioni.

Oltre al Presidente, Sensini, ne fanno parte dodici componenti equamente sud-

divisi tra personale docente, tecnici-amministrativi e studenti. I docenti sono le

professoresse Francesca Conti e Caterina Firenze, le dottoresse Antonella Barbati

e Valeria Marsili. Gli amministrativi sono Anna Muraro, Giuseppa Montagnoli, Anna

Montanucci e Brunella Pagnotta.

I rappresentanti degli studenti sono Valentina Abbati, Sara Bistocchi, Beatrice Ra-

madori e Francesca Varasano. Il compito che si prefigge il Comitato è quello di

promuovere la realizzazione di “azioni positive” per garantire le pari opportunità

nel lavoro e nello studio, tra uomini e donne, all’interno dell’Università. Scopo ul-

timo, afferma il regolamento, è quello di individuare e “evitare discriminazioni di

genere” e di essere promotore delle iniziative necessarie per la loro rimozione. In

casi di molestie sessuali o di mobbing, per esempio, il Comitato dovrà intervenire

e proporre codici di condotta. “Adesso siamo in una fase di conoscenza e di ap-

profondimento”, afferma Alessandra Sensini. “Si potrebbe dire che stiamo facendo

un periodo di formazione. Ogni membro del Comitato sta valutando la realtà uni-

versitaria in cui è immerso quotidianamente e sta studiando cosa succede altrove.

Infatti, stiamo studiando i regolamenti delle altre Università e abbiamo preso i primi

contatti informali con il consigliere regionale per le pari opportunità, Marina To-

schi”. Benché all’inizio, il Comitato ha già preso tre decisioni importanti: aderire al

“Coordinamento nazionale dei Comitati

Pari Opportunità delle Università Italia-

ne” (Coordinamento UNI CPO); richie-

dere all’Amministrazione centrale un

capitolo di spesa dedicato; conoscere il

numero degli uomini e delle donne (ol-

tre che la loro distribuzione professio-

nale) all’interno dell’Ateneo di Perugia.

Infine, è prevista anche la costruzione

della propria pagina web. Sarà, quindi,

anche una comunità virtuale, attraver-

so la quale conoscere tutta l’attività del

Comitato e segnalare tutte le situazioni

discriminatorie.

Al via le azioni delComitato Pari Opportunità

È stato presentato, nel corso di una

conferenza stampa a Palazzo Murena,

il Master di II livello in “Styles of Life”, istituito dalla Facoltà di Lettere e Filoso-

fia dell’Università degli Studi di Perugia

in cooperazione con la Beijing Universi-

ty of Technology. Il Master, nato con la

collaborazione di Confindustria Umbria

e Camera di Commercio di Perugia, e

sostenuto da “Brunello Cucinelli”, “Ba-

rilla”, “Arnaldo Caprai”, “Studio Roscini”

e “Raggio Verde”, è riservato a studenti

italiani e cinesi. L’iniziativa di alta forma-

zione è stata illustrata dal Rettore, dal Pro

Rettore, professoressa Anna Torti, dal

coordinatore del Master, professore Ser-

gio Rufini, e dall’imprenditore Brunello

Cucinelli. Sono, inoltre, intervenuti la pro-

fessoressa Anna Tung Chang, docente di

Sinologia nella Facoltà di Lettere e Filo-

sofia e co-coordinatrice del Master, e la

professoressa Elda Gaino, delegata per le

Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Sulla

specificità del Master è entrato il profes-

sore Sergio Rufini, ricordando che l’idea

maturò due anni fa quando si tenne a

Perugia il convegno sul tema “Dalla

Cina Imperiale alla Cina Globale”.

“La peculiarità del master – ha

spiegato il professore Sergio

Rufini – sta nel fatto di voler

affrontare simultaneamente

due aspetti del sapere: la

formazione economica e

quella culturale, senza far

prevalere l’una sull’altra. Si

punta, infatti, a far cresce-

re gli allievi, italiani e cinesi,

approfondendo la conoscenza

degli stili di vita dei due Paesi”.

Master di II livello in “Styles of Life”per studenti italiani e cinesi

Nel luglio scorso l’Amministrazione

centrale dell’Università degli Studi

di Perugia, ha nominato con decre-

to rettorale, tre nuovi dirigenti. Alla

dottoressa Tiziana Bonaceto è stato

conferito l’incarico di Dirigente della

Ripartizione Gestione Risorse Finan-

ziarie a decorrere dal primo luglio e

per la durata di tre anni. La dottores-

sa Claudia De Giorgi, invece, è stata

nominata Dirigente della Ripartizione

Affari Generali, Legali e Contratti a de-

correre dal primo luglio e per la durata

di tre anni. Infine, al dottore Maurizio

Padiglioni è stato assegnato l’incari-

co di Dirigente della Ripartizione del

Personale, anche in questo caso per

la durata di tre anni, ma decorrenti dal

15 dicembre 2005.

Proprio nell’ambito di questa Ripar-

tizione, nel mese di luglio il dottore

Padiglioni ha provveduto a nominare

responsabile ad interim dell’Ufficio

Manutenzione Ordinaria l’ingegnere

Antonio Pagnotta, già responsabile

dell’Area Sviluppo edilizio e Gestione

Global Service, e la dottoressa Laura

Bizzarri, nell’ambito della completa

riorganizzazione della Ripartizione

Ricerca, responsabile dell’Area per

il trasferimento della conoscenza e

per la valorizzazione dei risultati del-

la ricerca. L’Ateneo, infatti, da anni

sta operando numerosi interventi per

offrire una nuova e più efficace orga-

nizzazione amministrativa che garan-

tisca lo svolgimento di tutte le attività

didattiche e di ricerca e possa offrire

servizi sempre migliori alla popolazio-

ne studentesca.

Riorganizzazione degli uffici amministrativi,nominati tre nuovi dirigenti dell’Ateneo

In Ateneo

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Edicola P.zza Vittorio Veneto (Stazione Fontivegge)Edicola P.zzale Bellucci (Stazione S. Anna)Edicola P.zza CavallottiEdicola Monotti, S. Andrea delle Fratte (ex Ospedale Silvestrini) Edicola Via F. Innamorati (Elce)Edicola P.zza FortebraccioEdicola “L’Amuleto”, Strada S. LuciaEdicola Via A. Vecchi (Elce)Edicola San Marco Fornaci

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