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LUGLIO 2019 Anno 25 - n. 277 Direttore : Luigi Allori. Redazione : Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Stefano Siso Clerici, Roberta Coccoli, Beatrice Cor à, Riccardo Degregorio, Teresa Garofalo, Antonietta Gattuso, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Angelo Longhi, Priscilla Losco, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori : Laura Albani, Valia Allori, Davide Casale, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Michele Michelino, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Stefano Parisi, Antonio Pizzinato, Giovanni Poletti, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo, Fabrizio Ternelli, Dario Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove” : Andrea Bina. Pubblicità : Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione : Roberto Sala (tel. 3341791866). UNIVERSITÀ La nuova rettrice pag. 6 è Giovanna Iannantuoni PIANO QUARTIERI Rivoluzione pag. 3/4 a Niguarda TARIFFE ATM Aumenti ma non per pag. 4 gli abbonamenti MUNICIPIO 9 Intrigata pag. 5 la faccenda SEVESO Ancora pag 5 di fuori RESISTENZA Tre libri pag. 10 nuovissimi RELAX Una giornata pag. 12 al Parco Nord Migranti, Mattarella: “Salvare vite umane dà prestigio all’Italia Il “Piano Quartieri” di Niguarda presentato ai cittadini Una rivoluzione dai tempi della copertura del Seveso Dalle parole ai fatti S u “Zona Nove” di aprile 2018 il Sindaco Beppe Sa- la, da noi intervistato, lanciava una proposta entusiasmante: “Niguarda è uno dei quartieri che hanno fatto la storia di Milano. Il nostro impegno è di rinnovarlo in accordo con i cit- tadini, facendone un modello per le altre periferie della città”. E aveva aggiunto: “Per riqualificare Niguarda non ba- sta però riordinare le case e gli spazi e renderli più sicuri e fruibili, bisogna ripensare il quartiere come un unicum con il resto della città, senza discon- tinuità fra il centro e le aree più distanti”. Un mese ribadiva: “Trasformeremo Niguarda ren- dendola un modello per il rilan- cio delle altre periferie milane- si”. E subito c’era stato un coro di approvazioni. Il presidente del Municipio 9 Giuseppe Lar- dieri: “La proposta è un punto di partenza imprescindibile per iniziare un percorso inno- vativo sulle periferie”. La vice- presicente del Consiglio Co- munale Beatrice Uguccioni: “Niguarda è una delle aree su cui investire e sarà importante la costanza e la determinazio- ne con cui si porteranno avanti i progetti” E Giorgio Bugliesi, presidente dei Commercianti e degli Artigiani di Niguarda, dà un giudizio entusiastico citan- do il presidente di Confcom- mercio Sangalli, che per il ri- lancio delle periferie ha pro- posto di “concentrare gli sfor- zi su un quartiere test per realizzare un modello di rife- rimento utile per tutto il ter- ritorio”. E - incredibile - dopo le promesse arrivano propo- ste operative ben de- finite. Vedere per cre- dere alle pagg. 3-4. (disegno di Gero Urso) GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected] - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 64 del 8 febbraio 1997. Editore: Associazione Amici di “Zona Nove” - via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi). (disegno di Sergio Bernasconi: Niguarda anni ‘30) “Zona Nove” è su www.niguarda.eu (archivio) e su www.zonanove.com (giornale online) 32.000 COPIE DISTRIBUITE COMITATO BICOCCA Un anno di lavoro pag. 8 al servizio del quartiere Solo su zonanove.com • Sbinamento M5 a Bresso e Cusano: dalle parole ai fatti? • Al giardino dell’Isola Pepe Verde “Love Songs”, un libro di Giorgio Arcari • ©inema a scuola: il progetto “Scatola magica. diritti, azione!” • Tutte le poesie premiate a Poesiàmoci in Zona Nove 2019 • La scrittura come ricerca del benessere, a cura della psicoterapeuta Marisa Nigri • Lo Zodiaco di luglio • ... Granelli, assessore ai Trasporti e all’Ambiente, e Maran, assessore all’Urbanistica, oltre al sindaco Sala, sono infatti i responsabili dei Piani di quartiere che riguardano la periferia milanese, in primis Niguarda. Dove sono previsti importanti interventi di riqualificazione ambientale (un nuovo giardino nell'area di Villa Trotti ove è prevista anche una grande piazza di 1.800 mq con alberi e aiole); di pedonalizzazione del centro storico di via Passerini e piazza Belloveso; di potenziamento dei trasporti pubblici (nuovi collegamenti con Affori, Precotto e le linee metropolitane); di riqualificazione di via Ornato in modo da impedire la sosta selvaggia sui marciapiedi e agevoli la pedonalità, a vantaggio anche degli esercizi commerciali... Insomma, per Niguarda l’intervento più incisivo e profondo dai tempi della copertura del Seveso. pagg. 3-4 Guadagni dal --------- 1961 MODA DONNA MAGLIERIA E INTIMO UOMO/DONNA ARTICOLI SARTORIA E RICAMO V.le Sarca 163 tel. 02 6427508 MM5 BICOCCA • TRAM 7 - 31 • BUS 52 NUOVA IDEA Orario: da martedì a giovedì ore 9.00 - 18.30 venerdì ore 8.30 - 20.00 sabato ore 8.00 - 15.30 venerdì e sabato su appuntamento AGOSTO APERTO Chiuso dal 15 al 19 Viale Sarca 163 - 20126 Milano (angolo via Rodi) Tel. 02.6428586 Parrucchieri Buone vacanze a tutta la clientela PROSSIMA APERTURA Via Val Maira, 4 ang. V.le Suzzani Fronte Chiesa Pratocentenaro Discrezione e serietà, il nostro modo di rispettare il dolore 800-200955 Onoranze Funebri P.za Ospedale Maggiore, 6

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LUGLIO 2019Anno 25 - n. 277

Direttore: Luigi Allori. Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Stefano Siso Clerici, Roberta Coccoli, Beatrice Corà’, RiccardoDegregorio, Teresa Garofalo, Antonietta Gattuso, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Angelo Longhi, Priscilla Losco, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori: Laura Albani, Valia Allori, Davide Casale, Stefano Bartolotta,Silvia Benna Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, MonicaLandro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Michele Michelino, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Stefano Parisi, Antonio Pizzinato, Giovanni Poletti, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, MargheritaRampoldi Meyer, Vittorio Sardo, Fabrizio Ternelli, Dario Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”: Andrea Bina. Pubblicità: Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).

UNIVERSITÀ La nuova rettrice pag. 6è Giovanna Iannantuoni

PIANO QUARTIERIRivoluzione pag. 3/4a Niguarda

TARIFFE ATMAumenti ma non per pag. 4gli abbonamenti

MUNICIPIO 9Intrigata pag. 5la faccenda

SEVESOAncora pag 5di fuori

RESISTENZATre libri pag. 10nuovissimi

RELAXUna giornata pag. 12al Parco Nord

Migranti, Mattarella: “Salvare vite umane dà prestigio all’Italia

Il “Piano Quartieri” di Niguarda presentato ai cittadiniUna rivoluzione dai tempi della copertura del Seveso

Dalle parole ai fatti

Su “Zona Nove” di aprile2018 il Sindaco Beppe Sa-

la, da noi intervistato, lanciavauna proposta entusiasmante:“Niguarda è uno dei quartieriche hanno fatto la storia diMilano. Il nostro impegno è dirinnovarlo in accordo con i cit-tadini, facendone un modelloper le altre periferie dellacittà”. E aveva aggiunto: “Perriqualificare Niguarda non ba-sta però riordinare le case e glispazi e renderli più sicuri efruibili, bisogna ripensare ilquartiere come un unicum conil resto della città, senza discon-tinuità fra il centro e le aree piùdistanti”. Un mese ribadiva:“Trasformeremo Niguarda ren-dendolaun modello per il rilan-cio delle altre periferie milane-si”. E subito c’era stato un corodi approvazioni. Il presidentedel Municipio 9 Giuseppe Lar-dieri: “La proposta è un puntodi partenza imprescindibileper iniziare un percorso inno-vativo sulle periferie”. La vice-presicente del Consiglio Co-munale Beatrice Uguccioni:“Niguarda è una delle aree sucui investire e sarà importantela costanza e la determinazio-ne con cui si porteranno avantii progetti” E Giorgio Bugliesi,presidente dei Commercianti edegli Artigiani di Niguarda, dàun giudizio entusiastico citan-do il presidente di Confcom-mercio Sangalli, che per il ri-lancio delle periferie ha pro-posto di “concentrare gli sfor-zi su un quartiere test perrealizzare un modello di rife-rimento utile per tutto il ter-ritorio”. E - incredibile - dopole promesse arrivano propo-ste operative ben de-finite. Vedere per cre-dere alle pagg. 3-4.

(disegno di Gero Urso)

GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLARedazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected] - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 64 del 8 febbraio 1997.

Editore: Associazione Amici di “Zona Nove” - via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).

(disegno di Sergio Bernasconi: Niguarda anni ‘30)

“Zona Nove” è su www.niguarda.eu (archivio) e su www.zonanove.com (giornale online)

32.000 COPIE DISTRIBUITE

COMITATO BICOCCAUn anno di lavoro pag. 8al servizio del quartiere

Solo su zonanove.com• Sbinamento M5 a Bresso e Cusano: dalle parole ai fatti? • Al giardino dell’Isola Pepe Verde“Love Songs”, un libro di Giorgio Arcari • ©inema a scuola: il progetto “Scatola magica. diritti,azione!” • Tutte le poesie premiate a Poesiàmoci in Zona Nove 2019 • La scrittura come ricerca

del benessere, a cura della psicoterapeuta Marisa Nigri • Lo Zodiaco di luglio •

... Granelli, assessore ai Trasporti e all’Ambiente, e Maran, assessore all’Urbanistica, oltre al sindacoSala, sono infatti i responsabili dei Piani di quartiere che riguardano la periferia milanese, in primisNiguarda. Dove sono previsti importanti interventi di riqualificazione ambientale (un nuovo giardinonell'area di Villa Trotti ove è prevista anche una grande piazza di 1.800 mq con alberi e aiole);di pedonalizzazione del centro storico di via Passerini e piazza Belloveso; di potenziamentodei trasporti pubblici (nuovi collegamenti con Affori, Precotto e le linee metropolitane);

di riqualificazione di via Ornato in modo da impedire la sosta selvaggia sui marciapiedi e agevolila pedonalità, a vantaggio anche degli esercizi commerciali... Insomma, per Niguarda l’intervento

più incisivo e profondo dai tempi della copertura del Seveso. pagg. 3-4

Guadagni dal --------- 1961

• MODA DONNA ••MAGLIERIA E INTIMO

UOMO/DONNA •• ARTICOLI SARTORIA

E RICAMO •

V.le Sarca 163tel. 02 6427508

MM5 BICOCCA• TRAM 7 - 31 • BUS 52

NUOVAIDEAOrario: da martedì

a giovedì ore 9.00 - 18.30venerdì ore 8.30 - 20.00sabato ore 8.00 - 15.30

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AGOSTO APERTOChiuso dal 15 al 19

Viale Sarca 163 - 20126 Milano(angolo via Rodi) Tel. 02.6428586

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PROSSIMA APERTURA

Via Val Maira, 4 ang. V.le Suzzani

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Discrezione e serietà,il nostro modo

di rispettare il dolore800-200955

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Fumetti negli occhiPRIMA DI SFOGLIARE IL GIORNALE

Giovanni Beduschi

Questo particolare di un murale di via Gregorovius è signi-ficativo perché soprattutto durante l’estate (le vacanze)

molti animali nostri amici e compagni di ogni giorno vengonoabbandonati e, molte volte, maltrattati dai loro cosiddetti pa-droni pur di “disfarsene” e partire per luoghi lontani dove, for-se, non sono accettati come esseri viventi che tanto fanno dibuono durante l’anno! Zoom in Zona vuole ricordare che l’amo-re è anche quello verso i nostri “quattro zampe”. Quindi, primadi partire, siate consapevoli del gesto orrendo che vorreste fa-re! Con questo, spero che in zona e oltre, ci siano solo Amici de-gli Animali e, quindi, auguriamo buone vacanze!

OOM DI ONA

a cura di Beatrice Corà

In via Gregorovius…

Festival della Biodiversità2019: salviamo le lingue!

Lorenzo Meyer

La tredicesima edizione delFestival della Biodiversità, or-

ganizzato da Parco Nord Milano, siterrà dal 12 al 22 settembre 2019 esi ispirerà ai valori e agli intentistabiliti dall’Unesco che ha procla-mato il 2019 “Anno internazionaledelle lingue indigene”. L’obiettivodichiarato è quello di “preservarle,

tutelando i diritti e il benessere di chi è in grado di tenerle in vita”.Delle 6.700 lingue parlate al mondo, la stragrande maggioranza è indi-gena. Una lingua si estingue ogni due settimane e con la crescita delnumero di persone che parlano quelle dominanti - come l’inglese, il ci-nese e lo spagnolo - a discapito della diffusione di quelle meno conosciu-te, si stima che potrebbero sparire tra il 50 e il 90 per cento delle lingueal mondo entro la fine di questo secolo.Gli indigeni sono in prima linea nella salvaguardia dell’80 per cento dellabiodiversità che ci resta, quindi tutelare i loro territori e il loro legame conessi è nell’interesse di tutto il pianeta. Il Festival delle Biodiversità decli-nerà questo tema in tre ambiti: iniziative che consentono di riscoprire l’im-portanza delle lingue negli ambiti della tutela dei diritti umani, della co-struzione della pace e dello sviluppo sostenibile, garantendo diversità cul-turale e dialogo interculturale; iniziative che valorizzano l’unicità delle lin-gue indigene e dei loro contesti naturali, capaci di definire l’identità socia-le e culturale di queste comunità; iniziative da cui risaltino il ruolo degliecosistemi connessi alle popolazioni e al linguaggio della natura da un pun-to di vista scientifico ed emotivo.

Grande festa-concerto per i 25 anni di Emergency

I Caminantes di Progetto Nin corsa al Parco Nord

Don Augusto Casolo

Parco Nord, 8 giugno, Progetto N in cor-sa: cinque kilometri di felicità, mi ver-

rebbe da dire. Non competizione, ma conta-gio di pace: mentre tutto attorno si muoveper arrivare prima degli altri, per acquista-re punti social, per parlare sopra le paroledegli altri, per imbalsamarsi davanti a unTV canale GF, l’abbraccio nel Parco ti rac-conta un altro mondo. Sicuramente più giu-sto! Si cammina e si parla ascoltandosi conl’orecchio del cuore; ogni tanto una sosta

per meravigliarsi e stupirsi del sorso d’acqua, un accenno di corsa per veri-ficare se per caso non stiamo sognando, e via. L’importante è andare e an-dare insieme; si capisce che è vera l’espressione del poeta Machado:“Viandante, non c’è un sentiero, il sentiero si traccia camminando…” Si im-para ad ogni passo; è possibile vedere avanti, disegnare futuro.I “caminantes” non erano la folla delle maratone; una cinquantina di ami-ci che hanno avuto la voglia di negarsi alla poltrona. Un’esperienza volutaper esprimere vicinanza a chi con l’Associazione Progetto N si impegnaquotidianamente a riaccendere la speranza in chi l’aveva dimenticata.Bello. Belle soprattutto tre immagini che porterò con me: quella di un ado-lescente che, il polso quasi ammanettato a quello di un non vedente adul-to, lo ha scortato dalla partenza all’arrivo! Quella di un bimbo peruvianoche è riuscito a far iscrivere la mamma per poter correre lui: due occhi ne-rissimi che sprizzavano gioia, e dolce fierezza.Quella di alcuni sessantenni che per mesihanno confezionato un pomeriggio distante,credendoci come si fa ogni volta che si regalatempo per un dono nuovo offerto agli altri. Horivisto alcuni miei scolari di quarant’anni fa e,come loro, anche gli alberi del parco sono or-mai diventati ultra-maggiorenni; abbiamocommentato insieme come tutto può cresceree cresce silenziosamente vicino e dentro a noi.I tigli e gli olmi elargivano sorrisi compiaciuti.

Fumetti senza arrostoZorro Nove

• Salvini o Salvonarola? Tra il ministro degli Interni e laMagistratura non corre buon sangue. È così da quando ha preteso chela Lega restituisse i 49 milioni sottratti allo Stato (seppure in 80 an-ni!) e dopo che ha costretto - lui, povero angelo! - a licenziare suoi col-laboratori in odore di mafia e ha chiedere ai 5 S(udditi) di votare con-tro la richiesta dei magistrati di processarlo.Già nel 2016, in un comizio il leggiadro legaiolo aveva detto:“Qualcuno usa gli stronzi che male amministrano la giustizia; difen-derò qualunque leghista indagato da questa schifezza che si chiamamagistratura italiana che è un cancro da estirpare”. E ora rilancia “of-feso” dalla Gip di Agrigento che ha osato non convalidare l’arresto diCarola Rackete, capitana della Sea Watch, che lui aeva giù sbattuto inprima pagina come criminale: “Se qualche giudice vuole fare politicasi tolga la toga, si candidi in Parlamento con la sinistra e cambi le leg-gi che non gli piacciono”. Ma stavolta la rete ha risposto pan (senzanutella) per focaccia: Uno ironico:”No Matte’, sei te che se vuoi fare ilmagistrato ti devi laureare e devi superare un concorso. È più compli-cata per te la questione”. Un altro più propositivo: “Bisogna che qual-cuno spieghi a Salvini la suddivisione dei poteri nello Stato (legislati-vo, esecutivo e giudiziario). Lui non può e non deve interferire in un po-tere che non è di sua competenza”.

Una tre giorni di dibattiti, incontri e mostre per un compleannodavvero speciale: i 25 anni di Emergency, l’associazione fondata

da Gino Strada attiva nella cura delle vittime di guerre nel mondo.La musica e l’intrattenimento sono stati rappresentati dalla grandefesta-concerto che si è tenuta la sera del 29 giugno nella splendida

cornice dell’Arena Civica ‘Gianni Brera’. Con grande entusiasmo, da-vanti a circa 6.000 spettatori, si sono susseguiti (vedi foto) DanieleSilvestri, Nina Zilli, Il Terzo Segreto di Satira, Luca Bottura, Nada,Paolo Rossi, Chiara Galiazzo, Luca Barbarossa, per finire, a notte fon-da, con gli spumeggianti Lo stato sociale. (foto di Stefano Parisi)

Isola: il flash mob perinaugurare gli Ibm Studios

Giorgio Meliesi

Sei ballerini, quattro pertiche, un cerchio e un’orchestra dal vivohanno dato vita il 27 giugno in piazza Gae Aulenti a un raduno

di persone convocate in un luogo pubblico tramite Internet, e-mailo sms per inaugurare l’Ibm Studios, il nuovo spazio collocato nelcuore dell’area hi-tech dell’Isola, all’interno dell’ìedificio ideato dal-l’architetto Michele De Lucchi. La nuova sede è suddivisa in trearee: Ibm Garage, Ibm M Strategy e Design Lab, allo scopo di offri-re un luogo fisico a imprese e cittadini per ottenere supporto a temicome intelligenza artificiale, la cyber security e il cloud, che indicaun paradigma di erogazione di servizi offerti on demand da un for-nitore ad un cliente finale attraverso la rete Internet (come l’archi-viazione, l’elaborazione o la trasmissione dati). Come sottolineatodal direttore marketing dell'azienda, l'edificio ha anche il fine di co-stituire uno spazio creativo dove sia possibile trovare competenze,piattaforme e tecnologie per promuovere l’innovazione e lo sviluppodi nuove applicazioni per le aziende e per la città di Milano: “Saràun luogo dove affronteremo il tema di come la tecnologia stia cam-biando le nostre abitudini e il modo di fare affari”.

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Il “Piano Quartieri” di Niguarda presentato ai cittadiniUna rivoluzione dai tempi della copertura del Seveso

Sergio Ghittoni

Il Partito Democratico di Niguarda, dopo unlungo processo di analisi delle opinioni deicittadini, (questionari e raccolta di firme adesempio sulla questione dell’asfalto della viaOrnato, dialogo con le associazioni e le realtàdel quartiere) ha raggiunto il culmine dellasua azione ospitando un incontro martedì 25luglio con gli assessori per la presentazione delfamoso “Piano Quartieri” di Niguarda.Malgrado il caldo soffocante la serata ha vistouna partecipazione massiccia di persone (lamaggior parte delle quali probabilmente en-trava in una sede di partito per la prima vol-ta) al punto che la pur capiente sala del Circo-lo non è stata sufficiente e alcuni si sono dovu-ti accomodare sul marciapiede con le loro se-die, una cosa mai vista.Ma, d’altra parte, il tema proposto era di gran-de interesse: una vera rivoluzione per il quar-tiere, forse l’intervento più incisivo e profondodai tempi della copertura del Seveso.Gli assessori invitati erano due, PierfrancescoMaran, all’Urbanistica, e Marco Granelli, aiTrasporti e viabilità. Purtroppo la concomitan-za della riunione di Consiglio comunale perl’approvazione del nuovo piano tariffario Atmha impedito a Granelli di essere presente e siè fatto rappresentare da Matteo Bianchi, uncomponente del suo staff, al corrente di tutto epreparato a fondo sul tema.Maran quindi ha cominciato a illustrare il pro-getto, partendo però da una considerazione. IlComune ha deciso di affrontare di petto il pro-blema delle periferie in seguito ad alcuni stu-di che evidenziano quanto attrattiva stia di-ventando la nostra città, al punto che la suapopolazione pare abbia già superato il milionee quattrocentomila unità e nei prossimi dueanni ci si aspetta una ulteriore crescita di al-tre 55.000 persone, prevalentemente giovani,prevalentemente single, prevalentemente abasso reddito, quindi studenti universitari oneoassunti. Ci si aspetta pertanto un graveproblema abitativo: servono 55.000 piccoleabitazioni (mono e bilocali) in affitto e con ca-noni bassi. Il Comune non può certo mettersia costruire tutte queste case. Non solo deva-sterebbe il territorio, ma anche volendo nonriuscirebbe mai a approntarle in tempo per farfronte alla necessità. Il piano quindi è decen-trare il più possibile, contando sul fatto che lemolte abitazioni periferiche sfitte possano farfronte all’emergenza abitativa, rendere le peri-ferie vivibili e attrattive, ridando loro quell’“anima” caratteristica che avevano prima didiventare dormitori. Sono stati citati diversiesempi: di come la ristrutturazione della piaz-za di Dergano sia stata la prima notizia appar-sa sui giornali nazionali con la parola “Derga-no” nel titolo da quando venne uccisa una cop-pia in quel quartiere 35 anni fa. E di come ilmercato immobiliare di Dergano si sia im-provvisamente risvegliato: coloro che vorreb-bero abitare all’Isola, ma non ne hanno i mez-zi, hanno cominciato a considerare Derganocome una “propaggine” dell’Isola e la case sonoandate a ruba. In negativo invece l’altro esem-pio: di come gli appartamenti a Villa SanGiovanni, l’ultimo quartiere di Milano primadi Sesto lungo viale Monza, siano meno richie-

sti e quindi meno costosi di quelli di SestoMarelli. Eppure a Villa San Giovanni c’è unafermata metro esattamente come a SestoMarelli, ma pare che la gente vada più volen-tieri a vivere in un posto conosciuto, con un ca-rattere, una personalità e una riconoscibilitàche a Villa San Giovanni non viene attribuita.

A Niguarda, invece, carattere e personalitànon fanno difetto, ma certo l’assenza di un ve-ro centro del borgo non aiuta. E così, approfit-tando di due eventi concatenati, lo sblocco delprogetto edilizio sul terreno della villa Trottidella cooperativa Abitare e il prossimo cente-nario (nel 2023) dell’incorporazione del comu-ne di Niguarda in Milano, si è deciso un inter-vento radicale, che coinvolge urbanistica, ver-de, viabilità e trasporti pubblici.• Il quartiere nel verde Il primo obiettivo diquesto “Piano Quartieri” niguardese è “Il quar-tiere nel verde” e prevede interventi per imple-mentare e migliorare la connessione ecologicadel Parco Nord, poi la riqualificazione dell’areaverde di via Guido da Velate, la riprogettazionedella via Racconigi, con la creazioni di nuovispazi nell’area verde per le attività all’aria aper-ta. Poi altro verde è previsto nell’area della excaserma Mameli, per non parlare del nuovogiardino a fianco dell’intervento della cooperati-va Abitare al posto della villa Trotti.• Avvicinare i quartieri con i trasportipubblici La seconda direttrice dell’interventoha come parola d’ordine “Avvicinare i quartie-ri” e consta di diversi interventi viabilistici, co-me il prolungamento della linea tranviaria 7,che collegherà il quartiere con le metro 5 (Bi-cocca), 3 (Affori centro), 1 (Precotto) e 2 (Gob-ba) passando da via Racconigi, via Maiorana edal Pronto Soccorso dell’ospedale di Niguarda.È prevista anche una pista ciclabile lungo via-le Fulvio Testi e un’altra accanto al nuovo per-

corso della linea 7 per via Racconigi. Si ipotiz-za anche una modifica del percorso dell’auto-bus 41 per collegare Affori col centro di Ni-guarda. L’idea che sta dietro a questi interven-ti è che non si possa più solo realizzare un tra-sporto pubblico a raggiera, tra centro e perife-ria, ma che sia necessario collegare i quartieritra di loro, senza la necessità di transitare dalcentro. Si pensa infatti anche di usare le infra-strutture ferroviarie per realizzare una “circleline”, una linea che colleghi ad anello i quartie-ri periferici tra di loro, approfittando delle sta-zioni ferroviarie esistenti e della rete delle me-tropolitane. Che la città diventi “multicentri-ca” e che lavoro, servizi, opportunità venganodecentrate in modo che ci si possa sentire pie-namente cittadini milanesi anche vivendo inperiferia. Nel quartiere di Niguarda, come ve-dremo, sono previsti ampi spazi per la mobi-lità pedonale e aree con limite a 30km/ora. Ècontemplata anche una dotazione semaforicaintelligente per la linea 4, al fine di accelerar-ne la velocità di percorrenza.• Un quartiere contro le piene del SevesoUn altro capitolo dell’intervento va sotto il no-me di “Un quartiere resiliente” e consta di unaserie di azioni di prevenzione e mitigazionedelle piene del Seveso. Oltre alle vasche di la-minazione, di cui “Zona Nove” ha già scritto in-numerevoli volte, si prevede anche un inter-vento per la rigenerazione delle vasche di con-tenimento in via Valfurva e la conseguente ri-qualificazione dello spazio pubblico.•La ricucitura del centro storicoEd ecco-ci quindi all’aspetto forse più eclatante di tut-to l’intervento, chiamato “La ricucitura delcentro storico”. Si tratta di riqualificare la viaOrnato con nuovi elementi di arredo urbanoche impediscano la sosta selvaggia sui marcia-piedi e agevolino la pedonalità, con vantaggioanche per gli esercizi commerciali. E poi unimportante intervento nel centro di Niguarda,con la completa riprogettazione della piazzaBelloveso, con la ipotesi di renderla completa-mente pedonale o in alternativa di lasciareuna corsia per il transito automobilistico, e leimportanti novità sulla viabilità della via Pas-serini. Si vuole infatti mettere in connessionele principali funzioni pubbliche e le principaliattività commerciali, religiose, sociali e cultu-rali del quartiere. Il tutto che deve fondersi ar-monicamente col progetto della cooperativaAbitare sul terreno della villa Trotti con lanuova piazza e il nuovo giardino.Il progetto è radicale, ambizioso, ma non irrea-lizzabile, visto che i costi previsti non sono fuo-ri portata, e porterà un cambio sensibile nelnostro modo di vivere il quartiere. Certo, rimangono fuori molti aspetti impor-tanti, primo fra tutti il problema della pisci-na Scarioni, ma anche largo Rapallo e le que-stioni legate al depuratore, ma certo non ri-cordiamo un tale sforzo progettuale da partedel Comune, pur con la collaborazione dellacooperativa Abitare. Dopo tanto lamentarciperché le periferie si sentivano abbandonatea sé stesse, qualcosa finalmente si muove.Ora, un conto è progettare e ben altra cosa èrealizzare, ma senza progettare di sicuro nonsi può realizzare nulla.

Granelli Maran

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Tariffe Atm: 2 euro per la corsa semplice a partire dal 15 luglioNiente aumenti per gli abbonamenti e molte agevolazioni

Michele Cazzaniga.

LA NIGUARDA CHE CI PIACE/2

Qui tutta da vedere, capire e commentare la Niguarda prossima Andrea Bina

Il piano su Niguarda si pone due obiettivi principali: connettereNiguarda ai centri limitrofi di Affori e Precotto sia in termini in-frastrutturali sia con il rafforzamento delle funzioni attrattive nelquartiere (fig. 1). Significativo l’apporto per questo risultato del-l’ampliamento della metrotramvia 7 che collegherà il quartierecon le linee metropolitane 5 Lilla (Bicocca), 3 Gialla (Affori Cen-tro), 1 Rossa (Precotto) e 2 Verde (Gobba). Il tracciato in previsio-ne è inserito in via Racconigi insieme all’introduzione di una nuo-va pista ciclabile che si connetterà al tracciato ciclabile previstosu via Fulvio Testi. È ipotizzato anche il cambiamento del percor-so della linea autobus 41 che connetterà, in attesa della costruzio-ne della metrotramvia 7, il centro di Niguarda con le fermate di

Affori. Inoltre Il collegamento nord-sud del tram 4 sarà migliora-ta attraverso il preferenziamento semaforico. Si cercherà inoltredi consolidare il collegamento nord-sud verso il centro città attra-verso la definizione di nuove centralità distribuite lungo gli assiviari principali. (fig. 2)Il secondo obiettivo principale riguarda la vivibilità del quartiere:si punta alla valorizzazione dello spazio pubblico già presente ead attivare nuove aree del quartiere come ad esempio via Valfur-va, via Racconigi e via Guido da Velate (fig. 3). Significativa an-che la volontà di rendere attrattivo il centro storico di Niguarda,punto nodale di incontro dei principali assi viari del quartiere:cambieranno volto a Niguarda l’intervento di riqualificazione del

tratto centrale di via Ornato e la pedonalizzazione dell’area diPiazza Belloveso e via Passerini. (fig. 4-5)In questo ridisegno dei quartieri rivestiranno notevole impor-tanza le aree verdi. La forte presenza e vicinanza al Parco Nordpermetterà la creazione di nuove connessioni verdi al quartierecome ad esempio la tanto attesa riqualificazione dell’area verdedi via Guido da Velate e la riprogettazione di via Racconigi. Nondimentichiamo inoltre che l’intervento sulla Caserma Mamelipermetterà la creazione di una grande area a verde pubblico.Inoltre il centro storico di Niguarda avrà un nuovo giardino nel-l’area di Villa Trotti ove è prevista anche una grande piazzapubblica di circa 1.800 mq. (fig. 6)

1 2 3

4 5 6

Mercoledì 26 giugno il Consiglio comunale, ha approvato, con 27voti a favore e 6 contrari, le agevolazioni tariffarie, a compen-

sazione dell’aumento del costo della corsa singola che il Comune diMilano applicherà al trasporto pubblico a partire dal prossimo 15luglio, quando entrerà in vigore la riforma.Alcune delle agevolazioni rientrano nel pacchetto di proposte deli-berate dalla Giunta, come ad esempio il mantenimento del costodell’abbonamento annuale agli attuali 330 euro, a tutela dell’utiliz-zo continuativo del trasporto pubblico da parte di cittadini e lavo-ratori e la possibilità di rateizzarne il costo con una modalità chetende a non comportare costi aggiuntivi per il servizio, altre invecesono il frutto di emendamenti dei consiglieri e dell’intenso lavoro dimediazione fra maggioranza e opposizione che ha portato all’appro-vazione di questa riforma copernicana attesa da anni.Questi i cambiamenti da metà luglio:• GratuitàGratis il servizio trasporti fino a 14 anni d’età, per da-re un aiuto concreto alle famiglie. Gratuito anche l’abbonamentoper gli over 65 con Isee inferiore a 16mila euro e, grazie agli emen-damenti del Consiglio, potranno viaggiare gratis le insegnanti (unaogni 10 ragazzi) che accompagnano le scolaresche in gita. La gra-tuità sarà applicata anche agli animali d’affezione.

• Giovani Invariato il costo dell’abbonamento ridotto per i giova-ni, che potranno beneficiarne fino ai 27 anni anziché 26; inoltreestese le agevolazioni fino ai 30 anni con Isee sotto i 28mila euro(mensile e annuale rispettivamente a 22 e 200 euro) a prezzo inva-riato rispetto a oggi. Dedicata ai giovani anche un’altra novità: finoai 27 anni, per chi è abbonato al trasporto pubblico, scende da 29 a12 euro il costo dell’abbonamento al BikeMi; dai 28 anni il costopassa da 29 a 24 euro.• BikeMi Per tutti, a partire dall’introduzione del nuovo sistematariffario, sarà possibile “caricare” l’abbonamento del BikeMi sullatessera Atm integrando completamente i due servizi. L’Ammini-strazione si impegna inoltre a verificare anche con gli operatori dimicromobilità - car e scooter sharing, car pooling ed altri - possibilifacilitazioni per gli abbonati al trasporto pubblico.• Over 65 Facilitazioni anche sugli abbonamenti per gli over 65con reddito Isee tra 16 e 28mila euro: il costo dell’annuale sarà di200 euro. Ancora più conveniente il nuovo ‘Senior Off Peak’ che, aparità di costo, varrà in superficie da inizio servizio (e non solo dal-le 9.30), ovunque e sempre anche nel fine settimana e sarà disponi-bile per tutti dai 65 anni e per i pensionati dai 60 anni.• ScontiViene introdotto un abbonamento annuale a 50 euro per

persone con Isee inferiore ai 6mila euro, per i disoccupati conIsee inferiore ai 16.900 euro e per i detenuti in permesso lavo-rativo esterno al luogo di detenzione. A favore delle famiglie losconto del 50% sul costo dell’abbonamento annuale per i genito-ri con tre figli a carico. Confermata dal 2020 l’introduzione delbiglietto breve, del biglietto elettronico e, per quanto riguardagli abbonamenti, il pluriennale scontato al 10%. Inoltre per iprossimi tre anni l’Amministrazione si impegna a bloccare ilprezzo degli abbonamenti annuali.• Altre novità Introdotta la possibilità della timbratura multiplaanche nella rete metropolitana nell’ambito dei 90 minuti di validitàdel biglietto. Il biglietto singolo che passa da 1,50 a 2 euro avrà va-lidità su un’area più estesa, non solo a Milano ma anche nei 21Comuni di prima fascia, tra cui Rho Fiera, Sesto San Giovanni,Rozzano, San Donato, Bresso, Bollate, Segrate, Cinisello Balsamo,Vimodrone, Cesano Boscone, Corsico, Settimo Milanese, Novate,Cologno Monzese, Peschiera Borromeo.• Importante I biglietti acquistati prima del 15.7 possono essereutilizzati entro 90 giorni a partire dal 15.7 e cioè fino al 12.10.2019.Gli abbonamenti emessi prima del 15.7 mantengono la loro validitàterritoriale e possono essere utilizzati fino alla loro scadenza.

Biglietti Atm digitali: in un anno i pagamenticon carta di credito sono saliti fino al 20% e più

Anna Aglaia Bani

Afine dello scorso giugno ilpagamento del biglietto

Atm con carta di credito (paga-mento contactless) ha tagliato iltraguardo del primo anno di vi-ta. Introdotto per i viaggi in me-tropolitana questo strumento dipagamento sta fortemente cam-biando le abitudini dei viaggia-tori che sempre di più scelgono

di utilizzare strumenti di pagamento virtuali. Obiettivo di Comunee Atm è quello di arrivare nel 2023 all’80% del venduto su sistemidigitali. Non sarà facile ma se pensiamo che l’anno scorso soltantoil 5% dei biglietti singoli urbani era digitale con l’introduzione delcontactless la percentuale è salita al 20% si può pensare che quel-la percentuale monstre possa essere alla portata.Durante le giornate del Salone del Mobile, inoltre, il totale dei tito-li virtuali ha raggiunto picchi del 30%. Il dato proporzionalmente èancora più rilevante se si considera che il 2018 è stato anche l’annorecord di Atm per numero di passeggeri trasportati sulle quattro li-

nee con 369 milioni di persone che hanno scelto di muoversi in me-tropolitana, un aumento pari al 6% rispetto all’anno precedente.L’introduzione del contactless ha avuto una risposta assoluta-mente positiva: quasi 1 milione gli utenti che in questi primi12 mesi hanno deciso di utilizzare la nuova modalità per viag-giare in metropolitana (+200% rispetto al primo mese di avviodella sperimentazione) e oltre 8 milioni i viaggi effettuati(+300% rispetto a luglio 2018) per una media giornaliera di ol-tre 30.000. Il 92% delle transazioni sono state effettuate concarte di credito italiane.

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Seveso: contro le esondazioni si è fatto moltoMa per vincere la battaglia c’è ancora da soffrire

Andrea Bina

Municipio 9: sempre più intricata la situazione Ma il presidente Lardieri ostenta sicurezza

Michele Cazzaniga

Continua la telenovela tutta internaalla maggioranza del Municipio 9

che ogni mese ci riserva una sorpresa, ul-tima delle quali la clonazione di un par-tito. Ma andiamo con ordine.Il 6 giugno si è svolto una seduta delConsiglio di Municipio 9 che aveva fra ivari punti all’ordine del giorno una “pe-sante” mozione di censura contro il presi-dente Giuseppe Lardieri. Dall’esito dellevarie votazioni i dubbi che la maggioran-za in Municipio 9 sia solo sulla carta sonosempre più concreti. Infatti sulla mozioneche parlava della situazione di via Imbo-nati presentata da Forza Italia viene boc-ciata dagli altri partiti di centrodestra.Ancora più sconcertante la votazione del-la mozione sullo stallo dei lavori del Mu-nicipio presentata dal Pd. In questo casoForza Italia esce dall’aula per mandareun messaggio politico inequivocabile. Lamaggioranza, o meglio quel che rimane,

non va sotto perché un consigliere delM5S vota con gli altri partiti del centrode-stra, fedeli al presidente Giuseppe Lardie-ri. E per quel che riguarda la mozione dicensura contro il Presidente del Municipio9 presentata dal Pd e votata a scrutiniosegreto l’esito è da brividi: non passa perun voto e si ipotizza che sia stato lo stessoconsigliere del M5S a graziare GiuseppeLardieri e quel che rimane della sua (ex)

maggioranza. Dulcis in fundo per quelche riguarda la mozione presentata dalM5S contro il capogruppo di Forza Italial’esito certifica la rottura definitiva: igruppi del centrodestra fedeli al Presi-dente del Municipio 9 hanno votato a fa-vore insieme al M5S.A posto così? Non ancora. Nella seduta diConsiglio del 27 giugno in aula consiliaredel Municipio 9 è avvenuta la clonazione diun nuovo partito. Abbiamo infatti ForzaItalia Berlusconi e Forza Italia Parisi con laprima che resta in maggioranza e la secon-da che va all’opposizione perché non più insintonia con Giuseppe Lardieri.Contro questa situazione piuttosto imba-razzante che si respira in via Guerzonimercoledì 26 giugno un gruppo di cittadi-ni e i consiglieri del gruppo Pd hanno or-ganizzato un manifestazione (flash mob)per denunciare lo stallo dei lavori del-l’Istituzione municipale.

Nonostante gli sforzi del Comune per pu-lire l'alveo del Seveso e per migliorare

la procedura di allerta e gestione dello scol-matore e delle squadre di emergenza, il Se-veso continua a fare danni e creare disagi.L’ultima esondazione è del 22 giugno: sotto-passi che si riempiono di acqua con le autobloccate, strade, negozi, box e cantine im-praticabili. Nulla di nuovo sul fronte delSeveso. In poche ore nel corso della mattina,a causa delle forti piogge, l’incubo esonda-zione si è concretizzata due volte, la secon-da - più forte - è durata quasi 50 minuti.Per ripristinare le condizioni ordinarie sonostati impiegati 19 mezzi Amsa per la puli-zia, oltre 30 pattuglie della Polizia Localeper la gestione della viabilità, 2 squadre diMM per gli interventi idrici e 19 unità dellaProtezione Civile. In campo anche Atm, cheè prontamente intervenuta per la deviazio-ne delle linee di superficie interessate dalmaltempo e la protezione delle stazioni del-la linee 3 e 5 della metropolitana. Come sivede un dispiegamento di uomini e mezziche può molto per alleviare i disagi ma nul-la può contro l’esondazione stessa. L’unicobaluardo che abbiamo è lo scolmatore dinord ovest che viene attivato e utilizzato almeglio ma ha capacità limitate.Per capire cosa è stato fatto in questi an-ni dal Comune per ridurre/azzerare que-sta vera e propria calamità naturale e co-sa verrà fatto nei prossimi due anni ripor-tiamo un ampio stralcio di quanto hapubblicato sui social Marco Granelli, as-

sessore all’ambiente di Palazzo Marino:“Sempre mi impressiono quando un torrenteche nasce appena sopra Como e di solito aMilano è profondo 20-30 cm, appena arrivanotemporali forti, qui vicino a Milano o nellaBrianza o nel Comasco, in 30 minuti diventaun fiume alto 3 metri ed esonda con forza al-lagando Niguarda e Milano. La prima esonda-zione che ho incontrato è stata quella del 6agosto 2011, e poi tante, e alcune di 6, 10, 12ore come quelle del 2014, e ripetute 3, 4, 8 vol-te all’anno. Meno male che anche oggi le eson-dazioni sono state brevi (20 e 50 minuti) e chenon ne capitano più così tante. Merito del ca-nale scolmatore, potenziato e attivato per tem-po, merito di una buona capacità di assorbi-mento del tratto tombinato di Milano e di unPiano di protezione civile che si attiva in anti-cipo. Ma questo non basta. Abbiamo bisognoche il Piano per il Seveso, approvato nel 2015con Governo, Regione, Aipo, Comune di Mila-no, divenga in fretta realtà, e superi i continuiricorsi e rallentamenti che già ci hanno fattoperdere due anni di tempo. Sono contento chenei giorni scorsi Aipo abbia pubblicato la garaper far ripartire la realizzazione delle vaschedi Senago (30 milioni di € di cui 20 di Milanoe 10 di Lombardia). Sono contento che Comu-ne di Milano e MM abbiano terminato e vali-dato il progetto esecutivo della vasca di Mila-no Parco Nord, una vasca ampia 37.000 mqma che restituirà al parco 90.000 mq di nuovearee, progetto esecutivo che settimana prossi-ma verrà presentato al Commissario governa-tivo (Regione Lombardia) per il decreto di ap-

provazione, così che MM potrà pubblicare lagara quanto prima e poi nel 2020 far partirei lavori. Sono contento che Regione Lombar-dia e Aipo stiano per approvare i progetti ese-cutivi delle aree golenali di Cantù e della va-sca di Lentate sul Seveso così che le gare po-tranno partire questa estate e nel 2020 i la-vori anche per queste opere. Insomma, senessun’altro decide di mettere i bastoni fra leruote con ricorsi e controricorsi, nel 2022 po-tremmo avviare un sistema con 3 vasche e learee golenali. E sono anche contento che sistia lavorando per depurare le acque del Se-veso con l’applicazione dell’accordo e con gliinterventi dei servizi idrici e fognari dei ge-stori Cap e Brianza Acque. Stamattina nel-l’acqua dell’esondazione in via Valfurva ab-biamo trovato un pesciolino di 10 cm, rimes-so subito nel Seveso dalle solerti mani deglioperatori MM. Il Seveso sta cambiando, nonfermiamoci, affinché dopo 40 anni, oggi e abrevissimo, sia possibile non vivere più con ilterrore dei temporali. E poi domandiamociperché temporali così. Forse il problema delcambiamento climatico esiste, e allora lavo-riamo decisi anche su quello, con Area B, conil potenziamento del trasporto pubblico, conil cambio dei veicoli (10 milioni di contributiper privati messi dal Comune di Milano), conil cambiamento delle caldaie (22 milioni dicontributi messi dal Comune di Milano), contanti nuovi alberi e recupero di suolo comeprevisto nel Pgt.”Aspettiamo il contributo di chiunque ab-bia altre proposte.

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ISTITU IONI

Università Milano-Bicocca: da ottobre alla guida nuovamente una donnaE intanto il “nostro” ateneo raggiunge traguardi di rilievo a livello internazionale

Valeria Casarotti-Teresa Garofalo

Come cambia la vita degli italiani in questo millennio?Una ricerca curata dall’Università Bicocca con l’Instat e l’Ipsos

Teresa Garofalo

Dal prossimo ottobre fino al 30settembre 2025 a guidare

l’Università Milano-Bicocca saràancora una donna, Giovanna Ian-nantuoni. Succederà come nuovorettore a Cristina Messa, la primadonna ai vertici di un ateneo mila-nese che nell’arco dei sei anni delsuo mandato si è fatta apprezzareper le capacità, l’impegno e la pas-sione con cui ha operato portandola nostra università a traguardi dirilievo a livello internazionale. Ilpiù recente riconoscimento è arri-vato proprio in giugno da parte di

U-Multirank, il ranking universitario e indipendente che ha dapoco pubblicato la graduatoria dell’edizione 2019. Sono stati esa-minati 1.711 atenei di 96 paesi e la graduatoria è stata fatta va-lutando le pubblicazioni scientifiche, le collaborazioni internazio-nali, l’impegno a livello regionale, la percentuale dei laureati, lamobilità degli studenti. Milano-Bicocca spicca per la qualità dellaricerca e rispetto allo scorso anno risulta migliorata ottenendo lavalutazione massima nel campo delle pubblicazioni scientifiche,in quello delle entrate da fondi regionali e per il numero di pub-blicazioni realizzate in partnership con l’industria. Ora il testimone passa ancora una volta a una donna che ha tutte lecarte in regola per continuare nel lavoro di affermazione e di sviluppodel nostro ateneo nel mondo. Eletta lo scorso 11 giugno Giovanna Ian-nantuoni, settima donna rettore in Italia, si è laureata all’UniversitàBocconi e ha conseguito il dottorato in Economia presso la Louvain laNeuve University. Alle spalle una carriera all’estero presso i più prestigiosi dipartimentidi Economia, dagli Stati Uniti a Cambridge e a Madrid, esperienze chele hanno permesso di acquisire approfondite conoscenze delle miglioripratiche nella ricerca, nella didattica e nei rapporti con le imprese.Molte le sue pubblicazioni su riviste internazionali di economia e mol-ti anche i progetti vinti a livello nazionale e internazionale.

Giovanna Iannantuoni conosce molto bene anche la realtà dell’ateneoMilano-Bicocca perché come prima coordinatrice del Dottorato diEconomia e presidente della Scuola di Dottorato di questo ateneo haavuto modo di collaborare con i colleghi di tutte le aree dei variDipartimenti. Tra gli obiettivi del suo programma quelli di dare aMilano-Bicocca un ruolo di sempre maggior rilievo a livello internazio-nale e instaurare una collaborazione ancora più forte con le imprese. Nell’augurare un lavoro proficuo e sereno al nuovo rettore, a nome ditutta la redazione ringraziamo la dottoressa Cristina Messa per l’im-portante attività svolta a favore dell’ateneo, la disponibilità e la colla-borazione con il nostro giornale e con la zona.• Giovanna Iannantuoni parla di sé: “Dopo la laurea in DisciplineEconomiche e Sociali (DES) presso l’Università Bocconi, ho conseguitoil PhD in Economics presso la Louvain la Neuve University (2001). Hotrascorso diversi anni all’estero presso i più prestigiosi dipartimenti ineconomia, quali Rochester University, Carlos III de Madrid, University

of Cambridge. Sono stata fellowdel Trinity Hall College (Univer-sity of Cambridge). Inoltre ho la-vorato nella divisione equity-mar-ket della Credit Suisse First Bo-ston (Londra). Dopo questa avvin-cente esperienza internazionalesono rientrata in Italia all’Uni-versità di Milano Bicocca. La miaesperienza internazionale mi haarricchita in termini di conoscen-za delle migliori pratiche nella ri-cerca, nella didattica e nei rappor-ti con le imprese.I miei interessi di ricerca sono fo-calizzati su teoria dei giochi, decisioni di political economy e microeco-nomia. In particolare, mi occupo di studiare le proprietà dei concetti disoluzione dei modelli di teoria dei giochi, e alle loro applicazioni ai di-versi sistemi elettorali. Ho pubblicato sulle riviste internazionali piùprestigiose in economia (tra le quali American Economic Review, Eco-nomica, Social Choice and Welfare, Mathematical Social Sciences).Infine ho vinto molti progetti internazionali e nazionali come respon-sabile scientifico (quali la Ramon y Cajal Fellowship, Trinity HallFellowship, PRIN, Cariplo)Nella nostra Università sono stata prima coordinatrice del dottorato diEconomia, e poi sono stata nominata Presidente della Scuola di Dotto-rato. Questa esperienza è stata per me davvero un’occasione unica perconoscere da vicino tutti i dipartimenti dell’Ateneo collaborando con icolleghi di tutte le aree in almeno quattro dimensioni: valorizzare l’ap-porto dei dottorati sul fondo di finanziamento ordinario; innovareprofondamente la didattica multi-disciplinare offerta agli studenti; in-vestire sull’internazionalizzazione sia dei collegi docenti che degli stu-denti; puntare sul rapporto con le imprese nazionali ed internazionalifirmando in tre anni oltre 140 dottorati industriali”.

Nella foto in alto a sinistra Giovanna Iannantuoni, mentre, nella foto inalto a destra, Cristina Messa.

Esami di Maturità: due prove scritte invece di tre, niente tesina, gli orali decisi da tre buste chiuse!

Antonietta Gattuso

Una risposta arriverà da “Ita.li.-ItalianLives, indagine sui corsi di vita in Ita-

lia”, un progetto di ricerca avviato dal Di-partimento di Sociologia e ricerca socialedell’Università Milano-Bicocca in collabora-zione con l’Istituto Nazionale di Statistica(Istat) e la società di ricerca Ipsos. Finanziato dai fondi che il Miur (Ministerodell’Istruzione, dell’Università e della Ri-

cerca) destina ai Dipartimenti di eccellenza, il progetto ha l’o-biettivo di studiare il mutamento sociale nel nostro Paese e trac-ciare per la prima volta l’identikit degli italiani e delle loro fa-

miglie nel terzo millennio. L’indagine sui “corsi di vita” in Italiaai giorni nostri durerà tre anni e si basa sullo studio su base vo-lontaria di cinquemila famiglie rappresentative dell’intera real-tà nazionale selezionate in base a rigorosi criteri scientifici. Aciascun membro della famiglia di età uguale o superiore a 16anni, nella prima fase dell’indagine, l’Ipsos sottoporrà un que-stionario per ricostruire la “storia di vita” della persona perquanto riguarda l’istruzione, il lavoro, la famiglia, i luoghi di re-sidenza, la mobilità geografica, la salute, la qualità della vita, lapartecipazione politica. La seconda e terza intervista svolte telefonicamente nel 2020 enel 2021 aggiorneranno i ricercatori sui cambiamenti avvenuti

nella vita dei singoli individui. Tali informazioni permetterannoagli esperti di analizzare importanti tematiche come i percorsieducativi, gli esiti delle riforme scolastiche, il cambiamento delmondo del lavoro, i processi di nuzialità e fecondità, la dinami-ca dei processi migratori, le condizioni di benessere e deprivazio-ne delle famiglie.Si tratta di dati preziosissimi che potranno essere utilizzati dascienziati sociali, economisti, politici per accrescere il bagagliodelle conoscenze dei vari fattori che influenzano la vita dellepersone, attivarsi, come è già avvenuto anche in passato, permodificare o promuovere nuove leggi, fare insomma scelte uti-li per il nostro futuro.

Più di 400mila studenti di quinta superiore quest’anno han-no affrontato gli esami di maturità: il 19 giugno hanno ini-

ziato con la prima prova di italiano, il giorno dopo si è svolta laseconda prova e poi si è partiti subito con gli orali, perché a par-tire da quest’anno non c’è più la terza prova (che era un test adomande su diverse materie). Il nome ufficiale della maturità è “Esame di Stato di IstruzioneSecondaria di Secondo Grado”. ma noi la conosciamo meglio co-me Maturità perché il termine è rimasto nel linguaggio comuneanche dopo che ha smesso di essere il nome ufficiale dell’esame,dall’anno scolastico 1998-1999.L’abolizione della terza prova non è l’unica novità di quest’anno:altre riguardano le valutazioni degli studenti e i criteri di am-missione agli esami. Non c’è stato più bisogno di avere almenosei in ogni materia per essere ammessi, ma la media del sei acui concorre anche il voto in condotta. Inoltre è cambiato il pun-teggio delle singole prove e i crediti del triennio hanno contatomolto di più rispetto alla prova orale. Fino all’anno scorso veni-vano assegnati fino a un massimo di 25 punti per il credito sco-lastico, fino a 15 per ciascuna delle tre prove scritte, fino a 30per il colloquio. Con le nuove regole il voto finale resta sempreespresso in centesimi, ma dà maggiore importanza al percorso

fatto negli ultimi tre anni, in modo progressivo: il credito scola-stico ha potuto incidere fino a 40 punti (max 12 punti in terza,13 in quarta e 15 in quinta), le due prove scritte fino a 20 punticiascuna, il colloquio fino a 20 punti.La composizione della commissione non cambia rispetto agli al-tri anni: un presidente esterno più tre commissari interni e trecommissari esterni. Le nuove regole sono contenute in otto de-creti legislativi approvati dal Consiglio dei Ministri e riferiti al-la legge 107, cioè alla riforma scolastica approvata nel luglio2015 dal Parlamento, voluta dal governo di Matteo Renzi e co-nosciuta come la “Buona Scuola”. La prima prova, il tema di ita-liano, è sempre stato uguale per tutti, ma da quest’anno le tipo-logie fra cui scegliere sono state tre e non più quattro: non c’èstata infatti la traccia a carattere storico. Sono rimaste invecel’analisi del testo (tipologia A), il testo argomentativo (tipologiaB) e il tema d’attualità (tipologia C). Sono state previste duetracce per la tipologia A (testi in prosa o poesia che sono statiscelti tra le opere degli autori che sono vissuti dall’Unità d’Italiaa oggi e non solo nel Novecento), tre per la tipologia B (tre trac-ce) e due per la tipologia C (due tracce). Per quanto riguarda lematerie della seconda prova, a gennaio il Ministero dell’Istru-zione ha reso note le materie della seconda prova, che sono sta-

te diverse a seconda dell’indirizzo scolastico. A differenza degliscorsi anni, quest’anno le seconde prove hanno compreso duematerie per ogni istituto (per esempio matematica e fisica per iLicei Scientifici e latino-greco per i Licei Classici). La prova orale è il punto su cui studenti e professori si sono la-mentati di più poiché è stata una vera e propria novità. È stataeliminata la tesina e al suo posto gli studenti hanno dovuto sce-gliere fra tre buste preparate dalla commissione d’esame, checontenevano materiali utili per poter iniziare il colloquio, peresempio un testo poetico o in prosa, un quadro, una fotografia,un’immagine tratta dai libri di testo, un articolo di giornale, unatabella con dei dati da commentare, un grafico o uno spunto pro-gettuale. La scelta dei materiali (testi, documenti, progetti, pro-blemi) è stata effettuata tenendo conto della specificità dell’in-dirizzo e del percorso effettivamente svolto nella classe. Ognicommissione ha preparato un numero di buste pari al numerodei candidati più due, così che ogni studente ha potuto sceglieretra una terna di buste e iniziare la propria interrogazione ba-sandosi sul contenuto di quella. I maturandi hanno dovuto an-che presentare una relazione sull’esperienza di alternanza scuo-la-lavoro e sono stati interrogati anche sulle attività di Cittadi-nanza e Costituzione.

In mostra alla scuola primaria Locatelli la Pinacoteca di BreraBeatrice Corà

Il 30 maggio è stata inaugurata la mostra “L’anello perduto” incollaborazione con l’esperta museale dr.ssa Cristina Moretti,che illustra il percorso del progetto “Alla scoperta della Pinaco-teca di Brera”. Invitati dall’insegnante Daniela Di Rienzo, ab-biamo seguito il lavoro della sezione C, dalla seconda classe finoal quinquennio. Ci spiega la loro insegnante: “Protagonisti diquesto fantastico progetto sono stati gli alunni che hanno piùvolte visitato Brera apprezzandone i dipinti e le opere d’arte, ca-landosi pienamente nei personaggi visti. Di anno in anno han-no osservato gli spazi della Pinacoteca, gli oggetti, la natura de-scritta nei dipinti, le espressioni e i gesti dei personaggi, impa-rando a leggere il linguaggio delle mani e del corpo. Poi hannomimato diverse situazioni emotive, riproducendo le principaliemozioni: gioia, dolore, allegria, tristezza, disgusto, rabbia. Han-no ascoltato la lettura di un racconto e individuato il dipinto cor-rispondente. In quinta sono stati condotti a riflettere su qualifatti e misfatti costituiscono la storia di ogni opera e ne hannodeterminato la collocazione nel museo. Così, come veri investi-gatori, hanno risolto tre casi: ‘Il caso dell’affresco staccato’, ‘Il mi-

stero della tela divisa’ e ‘Identikit di un committente’ per rico-struire la loro storia. Per risvegliare la curiosità nei confronti delpassato, ho invitato a ricercare oggetti di famiglia che avessero

una storia. Non importava che fossero antichi o di valore mache avessero importanza per le vicende della loro famiglia.Hanno poi intervistato i genitori per raccogliere dati e infor-mazioni che hanno trascritto in una sorta di catalogazione conle relative foto. Hanno preparato il catalogo, il logo, le locandi-ne, gli inviti. Hanno poi allestito una mostra per illustrare illavoro fatto negli anni a Brera e, in classe, una mostra con glioggetti portati da casa ‘nella stanza dei ricordi’, alla presenzadei genitori, delle altri classi. Ma è stato nella stanza dei ricor-di che le emozioni sono state forti, ogni oggetto ha un signifi-cato unico per ciascun alunno. La storia degli oggetti è ripor-tata in un bellissimo catalogo curato dai nostri piccoli ‘storiciin erba’ che ricapitola quanto appreso da genitori e parenti.Una sceneggiata di tipo ‘teatrale’ ha concluso la mostra gesti-ta dagli alunni e dalle insegnanti.La cosa più importante è che per loro è stata un’occasione perimparare a studiare la storia in modo diverso e concreto”.Noi, di Zona Nove, ringraziamo l’insegnante Daniela Di Rienzoe tutti i propri collaboratori per l’invito a visitare la mostra!

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Coperativa Duecento: approvato il bilancio 2018La strategia messa a punto l’anno scorso dai soci sta dando i risultati sperati

Andrea Bina

Lo avevamo scritto negli ulti-mi due articoli dedicati alla

Cooperativa Duecento che il pia-no predisposto dal CdA, presie-duto da Francesco Tripodi, e ap-provato dall’assemblea dei soci,era lo spartiacque per dare unfuturo sicuro alla storica Coope-rativa di Abitanti. A che puntosiamo? Com’è andato il 2018? Stia-mo andando nella direzione giu-sta? Lo abbiamo chiesto diretta-mente al Presidente.

Com’è andato il 2018 per per la Cooperativa Duecento?Il 17/6/2019 si tenuta l’Assemblea Generale dei Soci per l’approva-zione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018, che ha chiuso conrisultato molto positivo. Aldilà dei numeri, il risultato ottenuto èfrutto della scelta fatta dai Soci nella scorsa assemblea e che si è di-mostrata vincente, portando la cooperativa fuori da una situazionedi stallo finanziario, permettendo alla stessa di poter guardare al

futuro in modo ottimistico. Certo c’è ancora molto da fare, mapossiamo sostenere che il peggio è passato, senza però abbas-sare la guardia.E per quanto riguarda l’intervento del Borgo che non pochimugugni ha suscitato?Possiamo affermare che questo progetto, nonostante le molte per-plessità di alcuni soci e non solo, si è rivelato un intervento di altaqualità e crediamo che, in un periodo di grande difficoltà e di crisicome quella che ha attraversato il nostro Paese in questi anni, riu-scire in 24 mesi a chiudere le assegnazioni, sia veramente un fattoeccezionale, ma non casuale. La cooperativa e tutti i suoi collabora-tori, ai quali va un sentito ringraziamento, hanno dimostrato che laserietà, la professionalità e la grande disponibilità, consentono direalizzare risultati che alle volte sembrano irraggiungibili.Come vede il futuro di Duecento e più in generale delle coo-perative in un contesto così particolare qual'è Milano?Pensando al futuro, in questo momento, con ciò che sta accaden-do nel mondo e nel nostro Paese, non ci è consentito di essere ot-timisti come è giusto che sia e che ci saremmo meritati dopo tut-ti gli sforzi fatti. Immaginare e programmare un futuro come lo

abbiamo immaginato e sperato per noi, per le generazioni future,per i nostri figli, quando prevale l’arroganza, la violenza, l’ingiu-stizia, l’ignoranza, la povertà e le guerre, diventa difficile. Ma noiper fortuna operiamo in una oasi felice. Tutti gli indici, conferma-no che Milano, unico caso in Italia, registra segnali positivi, inparticolare nel settore immobiliare ove sono previsti importantiinvestimenti, anche in quello destinato all’affitto, grazie anche al-le scelte operate dalla Giunta che governa la città. La popolazio-ne è in crescita e il bisogno di casa aumenta, seppur con aspettinuovi. Non arrivano più i contadini dalla campagne per lavorarea Milano, ma studenti, ricercatori, insegnanti, e altre categorieche hanno bisogno di una casa per un periodo limitato. E poichésono un inguaribile ottimista, ritengo che le cooperative dovreb-bero saper dare risposte alle nuove domande di casa anche me-diante l’adeguamento delle proprie mission. Questo permetterà,come è sempre stato nei primi 150 anni di storia del nostro mon-do, di garantire un futuro alle nostre cooperative. In conclusionela nuova cooperazione mutualistica che accetta la sfida della mo-dernità e la persegue per essere un motore di cambiamento e giu-stizia sociale del Paese. “Cambiare l’Italia cooperando”.

Strage di Viareggio, dieci anni dopo: il ricordo delle 32 vittimeMichele Michelino

Per tutto il giorno i treni in transito alla stazione di Viareggiohanno fischiato e, in serata, un lungo corteo di migliaia di

persone ha sfilato per le vie del centro storico fino a viaPonchielli, luogo del disastro ferroviario, per ricordare le 32 per-sone che persero la vita quel 29 giugno 2009, quando uno dei va-goni del treno merci deragliò, uno dei carri si forò e il gpl esplo-se bruciando tutto, la stazione e i palazzi, le vite e le storie di in-tere famiglie. La commemorazione quest’anno si è tenuta a po-chi giorni dalla riconferma in appello, delle condanne per i ver-tici di Ferrovie, in particolare sette anni per Mauro Moretti, examministratore delegato di Fs e Rfi, e sei anni per MicheleMario Elia (ex ad di Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia).All’assemblea del pomeriggio - tenutasi al palazzetto dello Sportdi Viareggio - erano presenti tutti i Comitati formatisi in questaItalia delle stragi. Presente anche il ministro della GiustiziaAlfonso Bonafede. Oltre al Comitato delle vittime della strage di Viareggio - “Ilmondo che vorrei” - sono intervenuti una rappresentante del-la strage del Vajont, da 56anni in attesa di giustizia, i familia-ri della Moby Prince (141 vittime), quelli di Rigopiano, diAmatrice, del terremoto dell’Emilia e dell’Aquila, di San Giu-liano di Puglia, dove 27 bambini morirono per il crollo di unascuola, ma anche i rappresentanti delle associazioni dedicateai morti sul lavoro dell’Ilva di Taranto e il Comitato della Di-fesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio che rac-

coglie i familiari delle vittime dell’amianto della Breda, Pirelli,Ansaldo, Falck, del Teatro alla Scala (molte residenti nel IXmunicipio).Nell’assemblea il rappresentante del Comitato ha ricordato al

ministro che l’amianto, in particolare, è responsabile della mor-te di 100.000 persone l’anno (più di 4.000 nella sola Italia, 11 algiorno, una ogni due ore), oltre ai 1500 morti sul lavoro, affer-mando che ci sono più vittime sul lavoro che in guerra. Ha ricor-dato inoltre che, nel decreto “Sblocca cantieri”, è prevista una ri-duzione del 30% dei premi assicurativi contro gli infortuni chedevono essere pagati all’Inail dalle aziende: una vera beffa perle vittime e un grosso regalo alle aziende.Il 29 giugno non è stato solo un momento di unità e di solida-rietà nel ricordo della strage di Viareggio, ma anche un momen-to di incontro con altri comitati e associazioni che hanno ricor-dato al Ministro della Giustizia che ormai “non hanno più fidu-cia nello Stato” e che l’Italia è il paese delle stragi impunite. Ilministro dopo aver ascoltato tutti ha ringraziato le Associazionie i Comitati, riconoscendoli quali veri artefici della legge controla prescrizione; ha però evitato di rispondere sull’amianto limi-tandosi ad affermare “che bisogna imparare dagli errori per nonripeterli e lo Stato deve stare vicino e chiedere scusa”. E ancora“L’anno scorso sono venuto qui e ho parlato della legge sulla pre-scrizione, la legge Viareggio. Lo dico senza enfasi, l’impegno èstato portato avanti: diventerà efficace a gennaio 2020”. Intanto però i lavoratori e i cittadini - senza serie leggi sullasicurezza nei luoghi di lavoro e bonifiche del territorio - conti-nuano ad ammalarsi e morire aspettando una giustizia chenon arriva mai.

Comitato Bicocca: spenta la prima candelina di un anno vissuto intensamenteIl 29 maggio l’Associazione di Volontariato “Comitato Bicocca” ha festeg-giato il suo primo anno di attività. In questi ultimi mesi ha raccolto l’a-desione di diversi residenti, che hanno a cuore il proprio quartiere e chesi rendono disponibili affinché lo si possa vivere nelle migliori condizionipossibili. L’obiettivo è rendere consapevoli i cittadini della Bicocca di po-tersi avvalere, partecipando in prima persona, di una realtà nata dal bas-so e quindi a contatto diretto con le esigenze e le problematiche del quar-tiere che, forte del fatto di essersi costituita come Associazione, può far datramite con le Istituzioni. Per cercare di promuovere e far conoscere que-sta importante realtà territoriale “Zona Nove” ha chiesto a chi la animad’illustrare le attività degli ultimi mesi. Ecco quanto ci è pervenuto.“Un elemento di grande valore è l’ingresso del Comitato Bicocca, ad ot-tobre 2018, nel Distretto Bicocca: una rete tra Università, Istituzioni,Centri di Ricerca, Aziende, Fondazioni Culturali e Scientifiche,Associazioni. L’obiettivo è valorizzare l’area nord della Città Metropo-litana, favorire la collaborazione fra istituzioni, l’attrazione di talenti,la creazione di opportunità di crescita e sviluppo, migliorare la qua-lità dei servizi, della vita dei residenti e di quanti operano sul territo-rio. Grazie a questo canale abbiamo potuto prender parte a un impor-tante evento alla fine di maggio: “Urbana 2019”, una opportunità diconfronto che vuole mettere in relazione alcune periferie con le Uni-versità, tra cui Bicocca, con un’analisi da diversi punti di vista sullavivibilità. Poter avere, all’occorrenza, il sostegno di realtà così signifi-

cative migliora ogni possibile intervento che la nostra associazionepossa voler attuare sul territorio.A novembre 2018 abbiamo potuto organizzare un importante incontro sulrapporto dei cittadini con le istituzioni per migliorare la qualità della vi-ta, con la presenza degli assessori comunali Marco Granelli e Pierfrance-sco Maran, oltre al presidente del Municipio 9 Giuseppe Lardieri e docen-ti dell’Università Bicocca. Il punto di partenza è stato l’esito di un’indagi-ne condotta dal team di ricerca Base (Bicocca Ambiente Società Economi-ca) nelle settimane precedenti che ha rimarcato i punti di forza e di debo-lezza del nostro territorio.Stiamo anche operando per mantenere contatti con esponenti delleforze dell’ordine locali e dei dirigenti scolastici dei plessi presenti sulterritorio per creare sinergie sempre più complete e rispondenti allenecessità del quartiere; così come possiamo ricordare la presentazio-ne di una ricerca sociologica sui NIL di Niguarda e Bicocca, effettua-ta da un laureando dell’Università Bicocca, in collaborazione conOsservatorio Mameli, alla quale siamo stati invitati per il temastrettamente connesso al nostro territorio.Il Comitato, per la salvaguardia dei beni comuni segnala alle autoritàcompetenti la necessità di piccoli interventi manutentivi che ci vengono se-gnalati, ad esempio per il Parco della Torre, al cui decoro teniamo molto,ma anche la realizzazione della casetta dell’acqua in fondo a viale Suzzani,fortemente voluta e problematiche più strutturali come ad esempio quelle

legate alla rumorosità del tram 7 e la pericolosità di viale Fulvio Testi.Appuntamenti ormai consueti sono le Colazioni di Quartiere, che or-ganizziamo un sabato al mese presso i bar del circondario; per noi so-no importanti occasioni per confrontarci, ma soprattutto per conoscer-ci, farci conoscere e riscoprire il nostro territorio. Sul sito www.comita-tobicocca.it e sulla pagina Facebook e Instagram vengono comunicatipuntualmente i giorni e i luoghi stabiliti.Abbiamo creato, a maggio, insieme al Comitato Soci Coop Bicocca-Sesto eall’Osservatorio Mameli un momento di sensibilizzazione per lo smaltimen-to corretto dell’olio alimentare esausto. Come Comitato Bicocca abbiamo col-laborato all’evento della rievocazione della Battaglia della Bicocca del 1522promossa dall’Università e, sempre a maggio, collaborando con la professo-ressa Novella Vismara di Scienze del turismo e comunità locali, abbiamoconfermato la nostra disponibilità per la ripetizione dell’evento l’anno pros-simo. Stiamo anche cercando di organizzare, con la disponibilità della pro-fessoressa Franca Zuccoli visite organizzate nell’Ateneo del nostro quartiere,per rendere più forti i rapporti tra cittadini e università.Abbiamo infine in programma di aderire alla fine di settembre a unevento di portata nazionale come “Puliamo il Mondo” sostenuto daLegambiente. L’evento sarà collegato alla presentazione del libro “L’uo-mo e la farfalla. 6 domande su cui riflettere per comprendere i cam-biamenti climatici” che si terrà alla libreria Franco Angeli. Info: comi-tatobicocca.it/puliamoilmondo”.

Page 9: LUGLIO 2019 Anno 25 - n. 277 •MAGLIERIA E INTIMO …...LUGLIO 2019 Anno 25 - n. 277 Direttore: Luigi Allori.Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli,

GLI APPUNTAMENTI DEL MESEa cura di Grazia Morelli

Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.

l VENERDÌ 12 LUGLIO

Hangar BicoccaVia Chiese

CittàdiMilano, Giorgio Andreotta Calò, a cu-ra di Roberta Tencon. Fino al 21/7. ReheelaGowda, Reamain, a cura di Nuria Enguita eLucia Aspesi, Fino al 15/9.

Art ActionVia Dante 12/A - Bresso

Mostra Fotografica Il Vestiario incantato,Fabio Lesca (Orario: 18.30-20. chiuso dome-nica e festivi), Fino al 31/7.

Museo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Con V.O. Sott. Italiano, alle 17, Soldados doAraguaia. (Brasile, 2017, 72’). Alle 19, SemDescanso, (Brasile, 2018, 78’). Alle 21, Algu-ma Coisa Assim, (Brasile Germania, 2017).

l SABATO 13 LUGLIO

Museo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Alle 15, Selezione cortometraggi in collabora-zione con Festin-Festival de cinema itineran-te dedicato alla lusofonia, con produzioni dalBrasile e Portogallo. (Portogallo, Brasile,2018, 90’)

l DOMENICA 14 LUGLIOMuseo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Alle 15, Krenak, V.O. Sott. Italiano (Brasile,2017, 74).

l GIOVEDÌ 18 LUGLIO

Museo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Alle 18, Welcome back Mr. Allen!, AnythingElse. (Usa, 2003, 108’). Alle 20,30, Il Corriere- The Mule (USA, 2018, 116’).

l SABATO 20 LUGLIO

CarroponteVia Granelli,Sesto S, Giovanni

Alle 21,The Darkness in concerto.

Museo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Per Welcome back Mr. Allen!, alle 16 NewYork Stories, V.O. Sott. Italiano, (Usa, 1989,120’). Alle 18.15, Hollywood ending, (Usa,2002, 114’). Alle 21, Dirty Dancing (Usa,1987, 105’).

l MARTEDÌ 16 LUGLIOMuseo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Per Welcome back Mr. Allen! Alle 16, Unacommedia sexy in una notte di mezza estate).V.O. Sott. Italiano. (Usa, 1982, 98). Alle 18,Tutti dicono i love you (USA, 1996, 110’). Alle20.30, Torna a casa Jimi! (Cipro, Germania,Grecia, 2018, 92’).

Teatro degliArcimboldi

Alla 21, Danza, Milano Opera & Ballet, Lavie en rose...Bolero.

l VENERDÌ 19 LUGLIO

Museo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Per Welcome back Mr. Allen!, con V.O. Sott.Italiano, alle 16 Shadows And Fog alle 18,Manhattan Murder Mystery (Usa, 1993,105’). Alle 21, Taxi Driver, (Usa, 1976, 113).

l MERCOLEDÌ 17 LUGLIO

CarroponteVia Granelli,Sesto S, Giovanni

Alle 21, A$AP Rocky in concerto.

l DOMENICA 21 LUGLIO

Museo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Per Welcome back Mr. Allen!, con V.O. Sott.Italiano, alle 16 Broadway Danny Rose, (Usa,1984, 86’), alle 18 Piano to Zanskar, (Uk,2018, 86’). Alle 20:30 Zelig, (Usa, 1983, 78’).

CarroponteVia Granelli,Sesto S, Giovanni

Alle 21,New York Ska�Jazz Ensemble in con-certo.

l MARTEDÌ 23 LUGLIO

Museo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Alla 16, Welcome back Mr. Allen! Criminalida strapazzo (Usa, 2000, 94’). Alle 18, Tuttoquello che avreste voluto sapere sul sesso*(*ma non avete mai osato chiedere), V.O. Sott.Italiano. Alla 20.30, Can you ever forgive me?(Usa, 2018, 106’).

l MERCOLEDÌ 24 LUGLIO

Museo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Per Welcome back Mr. Allen!, alle 16 Mariti emogli, (Usa, 1992, 107’). Alle 18, BroadwayDanny Rose, V.O. Sott. Italiano (Usa, 1984,86’). Alle 20:30, Un Uomo Tranquillo (Usa,2019, 118’).

l GIOVEDÌ 25 LUGLIOMuseo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Per Welcome back Mr. Allen!, alle 16 Harry apezzi (Usa, 1997, 95’). Alle 18, Una commediasexy in una notte di mezza estate.V.O. Sott.Italiano (Usa, 1982, 98’). Alle 20:30, Cafarnao- Caos e miracoli (Libano/Usa, 2018, 123’).

l VENERDÌ 26 LUGLIOMuseo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Per Welcome back Mr. Allen!, con V.O. Sott.Italiano alle 16 Crimini e misfatti (Usa, 1989,107’). Alle 18, Io e Annie, (Usa, 1977, 93’). Alle21, La mente che cancella, (Usa, 1977, 89’).

l SABATO 27 LUGLIOMuseo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Alle 18, Welcome back Mr. Allen! Radio days,V.O. Sott. Italiano (Usa, 1987, 85’).

l DOMENICA 28 LUGLIOMuseo Interattivo del Cinema (Mic)Viale F. Testi

Per Welcome back Mr. Allen!, con V.O. Sott.Italiano, alle 16 Manhattan, (Usa, 1979, 96’).Alle 18, Piano to Zanskar, (UK, 2018, 86’). Alle20, Hannah e le sue sorelle, (Usa, 1986, 103’).

l MERCOLEDÌ 31 LUGLIOCarroponteVia Granelli,Sesto S, Giovanni

Alle 21, Grupo Compay Segundo in concerto.

Immagini di Franco Massaro

Visti e fotografatiFreccia rossa - Crocothemis erythraea Libellula azzurra

mediocre discreto bello imperdibile

FILMS IN ONAa cura di Silvia Cravero

Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella

Dolore e coraggio• ATTENTI A QUELLE DUE ( ) Regia: Chris Addison.Cast: Rebel Wilson, Anne Hathaway, Tim Blake Nelson, Alex Sharp.Anno: 2019. La protagonista è Josephine Chesterfield, un’inglese af-fascinante con un debole per le truffe ai danni di uomini facoltosi ecreduloni. Nel suo ordinato e ricco universo irrompe Penny Rust,un’australiana tanto pasticciona e disordinata quanto Josephine ècalcolatrice e astuta. Se da un lato Penny accumula contanti raggi-rando le sue prede nei bar di quartiere, dall’altro Josephine riempiela sua cassaforte di enormi diamanti abbindolando le sue vittime insfarzosi casinò. Nonostante i loro metodi così diversi, entrambe so-no delle abilissime maghe della truffa, fino a decidere di sfidarsi perdimostrare chi è davvero la più brava!• ATTACCO A MUMBAI - UNA VERA STORIA DI CORAG-GIO ( ) Regia: Anthony Maras. Cast: Dev Patel, NazaninBoniadi, Armie Hammer. Anno: 2019. Novembre 2008, alcuni jiha-disti del Pakistan mettono in atto una serie di attacchi terroristi-ci a Mumbai in India e sequestrano il leggendario Taj MahalPalace Hotel, tenendo prigionieri oltre 500 ospiti e dipendenti.• DOLOR Y GLORIA ( ) Regia: Pedro Almodovar. Cast:Penelope Cruz, Asier Etxeandia, Antonio Banderas, Leonardo Sbara-glia, Nora Navas. Anno: 2019. Il film ripercorre i ricordi di SalvadorMallo, regista cinematografico oramai sul viale del tramonto, l’infan-zia negli anni ‘60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna in cer-ca di fortuna, i primi desideri, il suo primo amore da adulto nellaMadrid degli anni ‘80 e il dolore per la separazione, la scrittura cometerapia per dimenticare l’indimenticabile, la scoperta del cinema edil senso di vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girarefilm. Nel rievocare il suo passato, il regista ritrova passione, speran-za ed il senso di un’esistenza.• ROCKETMAN ( ) Regia: Dexter Fletcher. Cast: RichardMadden, Taron Egerton, Bryce Dallas Howard, Tate Donovan.Anno: 2019. Il film racconta l’incredibile avventura del percorso ditrasformazione del protagonista, da timido pianista prodigio Re-ginald Dwight a superstar internazionale Elton John. Il film, ac-compagnato dalle canzoni più amate di Sir Elton John narra di co-me un ragazzo di provincia sia diventato una delle figure più ico-niche della cultura pop. • PALLOTTOLE IN LIBERTÅ ( ) Regia: PierreSalvadori. Cast: Pio Marmaï, Adèle Haenel, Audrey Tautou, Da-mien Bonnard, Vincent Elbaz, Hocine Choutri. Anno: 2019. In unacittadina della Costa Azzurra, la giovane detective Yvonne scopreche il suo defunto marito, il capitano della polizia Santi, non eral’uomo coraggioso che lei credeva. Egli, infatti, aveva mandato inprigione l’innocente Antoine per otto anni, sfruttandolo come ca-pro espiatorio. Yvonne è decisa ad aiutare il giovane, nonché affa-scinante, Antoine a uscire di prigione...• IL TRADITORE ( ) Regia: Marco Bellocchio. Cast:Fabrizio Ferracane, Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, FaustoRusso Alesi. Anno: 2019. Il film è incentrato su Tommaso Buscetta, ilmafioso che aiutò Falcone e Borsellino a far luce sull’organizzazionedi Cosa Nostra e sui suoi vertici. Un racconto fatto di violenze e didrammi, che inizia con l’arresto in Brasile e l’estradizione di Buscet-ta in Italia, passando per l’amicizia con il giudice Falcone e gli irrea-li silenzi del Maxiprocesso alla mafia. Ed è proprio nel momento incui la giustizia sembra aver segnato un punto, che Cosa Nostra ricor-da all’Italia che la sua sconfitta è ben lontana. Scoppia la bomba aCapaci e Buscetta alzerà il tiro facendo il nome di Andreotti: un tra-gico boomerang che lo costringerà a fuggire dall’Italia.

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La prima donnaa fare un lavoro da uomini

Beatrice Corà

Tre libri sulla Resistenzapresentati dall’Anpi

Riccardo Degregorio

Tra le tante iniziative culturali organizzate dalla sezione AnpiMartiri Niguardesi, ricordiamo le più recenti presentazioni di in-

teressanti libri. Tre pubblicazioni che inquadrano diversi aspetti del-la Resistenza al fascismo; tre validi suggerimenti di lettura.• Il primo è “Italiani nei lager. Linguaggio, potere, resisten-za”. L’autore è Rocco Marzulli, storico earchivista, che in questo saggio tocca unaspetto ancora poco conosciuto della de-portazione degli italiani, non solo milita-ri, nei campi di concentramento nazisti.Marzulli, dopo un lungo lavoro di ricerca,basandosi sui racconti e testimonianzeorali e scritte, parla dell’importanza dellinguaggio come strumento di lotta persopravvivere e solidarizzare. La non co-noscenza del tedesco e delle lingue deglialtri prigionieri mette i nostri in ulterio-re difficoltà e li porta ad assimilare unasorta di lingua franca, gergale, un incro-cio tra diversi idiomi, che diventa ancheun linguaggio in codice che li aiuta ad af-frontare la durissima vita dei campi, araccogliere informazioni, a evitare i peri-coli, a resistere. Una ricchissima biblio-grafia della memorialistica dei deporta-ti, in appendice, completa l’opera.• Di Massimo Castoldi, professore di fi-lologia italiana e collaboratore della Fon-dazione Memoria della Deportazione, è“Insegnare libertà. Storia di mae-stri antifascisti”. Sono dodici storie dimaestre e maestri, di diversa estrazione- socialisti, cattolici, liberali - e di varie lo-calità, che seppero in modi diversi oppor-si alla cultura e all’educazione che il fa-scismo voleva imporre agli scolari. Con-sapevoli che il maestro debba avere unruolo centrale nella società, di educatorein senso ampio. Non solo per insegnare aleggere e scrivere ma, soprattutto, peraccompagnare i bambini ad inserirsinella comunità di appartenenza, acqui-sendo i valori di rispetto, libertà e solida-rietà. Ruolo che - nonostante le direttivedel Regime - questi e altri maestri volle-ro e seppero perseguire anche nel Ven-tennio, rischiando molto. Alcuni, con va-ri artifizi, riuscirono a mantenere la cat-tedra ma molti dovettero lasciare l’inse-gnamento, furono perseguitati, oggettodi violenze e deportati, qualcuno perseaddirittura la vita. • Infine una citazione per l’ultimo im-portante lavoro di Daniele Biacchessi,“L’Italia liberata. Storie partigiane”,presentato in anteprima alla Casa dellaMemoria. Il volume ripercorre la storia del fascismo per poi raccon-tare la guerra di Liberazione soffermandosi approfonditamente sulletanti stragi e sulle principali battaglie partigiane. Ma, soprattutto,raccoglie testimonianze, dirette e indirette, di partigiani, spesso ine-dite. Tra queste una bellissima intervista al niguardese Carlo Rovelli,partigiano nella Val Grande, raccolta da Nico e Lino Tordini.

Radio Popolare in festanel parco del Paolo PiniAinizio giugno, Radio Popolare è tornata nel parco dell’ex

Ospedale Psichiatrico Paolo Pini con “All you need is pop”,grande festival popolare ricchissimo di concerti, spettacoli, in-contri, arte, cultura e politica. Un weekend di festa e anche unmomento per incontrare la comunità di Radio Popolare. Tra glialtri, particolarmente interessante il dibattito tra MaurizioLandini e Giuseppe Sala, che ha visto un’alta partecipazione dipersone. (Foto di Stefano Parisi)

EVENTI CULTURALI

a cura di Luigi Luce

Al Centro Culturale della Cooperativaun settembre pieno di proposte

Il programma dei concertiUn parco archeologico industriale, una struttura d’acciaio alta

venti metri e un palco: nell’area ex-Breda di Sesto San Gio-vanni si presenta così un punto di riferimento della migliore esta-te musicale. Anche nell’estate 2019 il Carroponte 2019, (Milano),torna la meta privilegiata di artisti italiani, band internazionali efestival a tema. Solo per luglio-settembre gli appuntamenti sonomolto: The White Buffalo (16 luglio), A$AP Rocky (17 luglio), TheDarkness (20 luglio), New York Ska-Jazz Ensemble (21 luglio),Grupo Compay Segundo (24 luglio), The Skatalites (31 luglio. Ilrock viene proposto in tutte le sue sfaccettature: tra i concerti inprogramma spiccano l’hardcore dei Neruosis in concerto con gliYob (12 luglio) e dei Sick of It All (11 agosto). Fra gli italiani spic-cano Marlene Kuntz (18 luglio), Loredana Bertè (4 settembre),Emis Killa (8 settembre) e Måneskin (14 settembre).

Memoria e fantasia nelle tele di Urso e nelle foto di LescaValeria Casarotti-Teresa Garofalo

Per chi segue da tempo l’attività di Art Action, la piccola galleriad’arte del pittore Gero Urso, entrare in questi giorni in via Dante

15 a Bresso è come fare un salto indietro nel tempo. Si prova la sen-sazione di un dejà-vu e in realtà le16 immagini fotografiche che ve-diamo esposte ci riportano al giu-gno di 12 anni fa, a un evento me-morabile sia per la location siaper il soggetto della mostra stes-sa. Ospiti del Ricetto di Candelo,un bellissimo borgo medievale inprovincia di Biella, erano allora16 tele di Gero Urso raffigurantiAnna, modella e compagna di vi-ta dell’artista, immortalata congli abiti indossati ai vernissagesdelle personali tenute da Gero invari paesi europei. Accanto a ogni quadro un mani-chino indossava lo stesso splendi-do vestito completo di accessori,guanti, gioielli e gli immancabilicappellini, passione di Anna, cheil dipinto riproduceva fedelmente.L’originalità e la bellezza de “Il Vestiario Incantato” stava proprio nelgioco di rimandi tra la realtà degli abiti esposti e il fascino evocativodelle tele, il tutto racchiuso nella splendida cornice della Sala Ceri-monie dell’antico Castello, dove passato e presente, storia e leggenda,realtà e mistero si intrecciano e si armonizzano. Tra i moltissimi visitatori un giovanissimo fotografo, Fabio Lesca,colpito dalla singolarità della mostra, fissa con i suoi scatti l’evento,e sono proprio sue le bellissime fotografie che Art Action ha volutoriproporre dopo tanti anni, un emozionante “amarcord” per chi 12anni fa era presente a Candelo. Nelle fotografie di Fabio Lesca unosfondo in bianco e nero, cupo, misterioso, fa da cornice, porta in pri-mo piano ed esalta la preziosità degli abiti, l’eleganza delle forme,la luminosità dei colori e il valore artistico dei dipinti. Una tecnicaaffascinante l’uso del bianco e nero che valorizza i soggetti e per-mette a chi guarda di spaziare con la fantasia, andare oltre il “Ve-

stiario Incantato” chiuso nello scrigno prezioso di un “CastelloIncantato” come è quello di Candelo. Molte sono le storie recenti raccontate dai dipinti di Gero Urso e mol-

te le storie più antiche sussurratedalle mura del vecchio maniero,storie che si perdono nel tempo eche con le sue immagini intrigan-ti e suggestive Fabio Lesca da va-lente professionista riesce moltobene a evocare. Quella della foto-grafia è stata fin dall’infanzia unavera passione per Fabio.”Avevosolo 8 anni - ci racconta - quandoho iniziato a ‘giocare’ con unamacchina fotografica compatta,più tardi sono passato a unaCanon T60 e dopo molti scatti,qualche errore ma anche moltiprogressi ho potuto avere tra lemani le fantastiche Nikon F75 eF70 che mi hanno permesso discoprire nuovi orizzonti. Così gra-zie anche all’aiuto e ai suggeri-menti di due noti fotografi biellesi

da semplice hobby la fotografia è diventata per me un lavoro. Comeprofessionista ho potuto accreditarmi per seguire grandi eventi di ca-rattere sociale, importanti cerimonie pubbliche, iniziative culturali,artistiche di rilievo e campionarti sportivi a livello europeo e mondia-le. All’attività di fotografo oggi affianco anche quella di grafico soprat-tutto per quanto riguarda realizzazioni di progetti su commissione epubblicazioni editoriali e commerciali”. Un campo molto ricco e varie-gato questo in cui si muove Fabio, un artista disponibile allo studio ealla ricerca, curioso e pronto a sperimentare tecniche nuove e semprepiù sofisticate. Del suo lavoro ci parla con grande entusiasmo. Daisuoi occhi e dalle sue parole è evidente la passione che lo anima e chelo porta a risultati notevolmente interessanti come possiamo consta-tare osservando le “magiche” immagini da lui realizzate per il“Vestiario Incantato”di Gero e Anna.La mostra, da non perdere, rimarrà aperta al pubblico fino al 31 luglio.

Prima di lasciare i lettori di “Zona Nove” con gli auguri di buo-ne vacanze, il Centro Culturale della Cooperativa ricorda che

a settembre riprenderà l’attività.Segnaliamo il ritorno degli Incontridel Venerdì per i quali sono già fis-sato alcuni appuntamenti: dallaletteratura alla Street Art, dalle mi-grazioni nella storia e mitologia al-la Cina odierna. Ancora mostre eviaggi in compagnia di AnnaTorterolo, critica e storica dell’arte.A Palazzo Reale vedremo GiorgioDe Chirico con opere provenientidai grandi musei internazionali ein ottobre è previsto un nuovo viag-gio a Venezia con focus sulla Bien-nale d’arte. Inoltre passeggeremosui Navigli con Clara Amodeo,esperta di Street Art e con LallaFumagalli, che guida straordinarievisite a tema in quella inesauribilefonte di idee e opere che è il Cimitero Monumentale. Di tutto que-sto riparleremo prossimamente, ma teniamo a segnalarvi già treeventi che si terranno tra ottobre a dicembre e che ci stanno par-ticolarmente a cuore.Il primo di essi, domenica 17 novembre, è la partecipazione aBook City con uno nuovo spettacolo teatrale.Un reading di racconti tragicomici di scrittori russi: daAnton Cechov, il più famoso, a Michail Zoscenko, autore di cen-tinaia di storie umoristiche con forti accenti grotteschi sugli

aspetti negativi della realtà post-rivoluzionaria.Il secondo appuntamento prevede la proiezione di un film, o me-

glio un docu/film, già presentatoin Zona 1 e 3 e che ora sarà porta-to anche nella nostra zona. Titolo:“La straordinaria storia deiteatri di Milano”, primo atto diuna trilogia che farà rivivere i tea-tri milanesi (alcuni tuttora esisten-ti ed altri scomparsi) dall’antichitàai giorni nostri e il mondo variopin-to che ruotava intorno ad essi.Prodotto dall’associazione SlowCity, è un film in cui momenti di vi-ta cittadina del passato vengono ri-costruiti con documenti, cronachegiornalistiche, aneddoti, tradizioni.La musica e la presenza di tre at-tori riportano alla ribalta la magiadella recitazione. L’ultimo appuntamento del 2019

(sabato 21 dicembre) prevede il tradizionale concerto di Natale delCentro Culturale, che quest’anno sarà “meno tradizionale” del so-lito. Vi anticipiamo solo che si aggancerà a una trasmissione anni’60 della BBC, emittente televisiva inglese, per un… Natale coni Beatles. Dunque musica dal vivo con tastiera, basso, chitarra evoce con le più belle canzoni che hanno accompagnato la vita dimolti di noi. Ovviamente il concerto chiuderà con un caloroso au-gurio: Happy New Year di Paul McCartney.Info: 02/66114499 - 349/0777807.

Matilde Serao, giornalista e scrittrice come il marito, Edoardo Scarfogliofu definita da Giosuè Carducci la più forte prosatrice d’Italia e

Benedetto Croce le riconobbe una fantasia limpida e viva. Matilde nasce a Patrasso (Grecia) il 7 marzo 1856 da Francesco Serao, av-vocato e giornalista napoletano che aveva sposato una nobile greca, PaolinaBorely. Ragazzina molto vivace, respira fin dall’adolescenza l’odore delpiombo, che a quei tempi serviva per la stampa; infatti, il padre la portavacon sé in redazione. Imparò tardi a leggere e scrivere ma, appena quindi-cenne, pur senza titolo di studio, per la sua notevole intelligenza venne am-messa come uditrice alla Scuola Normale “Eleonora Pimentel Fonseca” aNapoli e in poco tempo riuscì ad ottenere il diploma di maestra. L’anno se-guente abiurò alla religione ortodossa per il cattolicesimo.La vocazione letteraria non tardò a divenire importante per lei. Iniziò conbrevi articoli per un quotidiano, poi proseguì con novelle e racconti. Lasciòquindi Napoli per Roma, dove collaborò a un settimanale scrivendo di tut-to. Nel 1883 il suo primo romanzo, “Fantasia”, la rende famosa. Conoscequindi Edoardo Scarfoglio con cui nel 1885 si sposa. Nascono 4 figli. Insie-me fondano un quotidiano, “Il Corriere di Roma”, che non avrà vita facileper poi aprire “Il Mattino” di Napoli ma in quei tempi dovette affrontare unperiodo amaro sia per la salute che per il tradimento del marito. Ma è nel1903 che entra nella sua vita un altro giornalista, Giuseppe Natale, e conlui a fianco fondò e diresse - prima donna nella storia del giornalismo ita-liano - un nuovo quotidiano “Il Giorno”. Si distinse per le sue battaglie pacate e poco polemiche e riscosse un gransuccesso. Dall’unione con Natale nacque una bimba che Matilde volle chia-mare Eleonora, in segno di stima per la Duse. Dopo la morte di Scarfoglio(1917) la Serao sposò Giuseppe Natale e, morto anche il secondo marito, ri-mase sola con la medesima vitalità per il suo lavoro giornalistico e lettera-rio. Matilde morì a 71 anni, a Napoli, il 25 luglio 1927, colpita da un infar-to mentre era intenta a scrivere. Lascia uno sterminato elenco di titoli. Perla sua epoca è stata definita una “ribelle” perché scrisse molto sulle donne.Pur non potendo ancora essere definita femminista!

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Quando l’arbitro Lattanzi di Roma prese in mano il fischiet-to e decretò la fine della partita, scoppiai a piangere.

Era già da qualche minuto che respingevo le lacrime con lasperanza di un gol al novantesimo, ma a quel punto non c’e-ra più niente da fare. Allora, cominciai a singhiozzare. Lì, su-gli spalti dei popolari diSan Siro, mentre sul cam-po i giocatori dell’Atalan-ta si abbracciavano felicie i nostri si avviavano me-sti a centrocampo per sa-lutare il pubblico. Al mio fianco, papà Ilde-brando mi guardava conaria di rimprovero. Cono-scendolo, pure lui era mol-to deluso, anzi arrabbiato,per quello 0-0 che allonta-nava il Milan dallo scu-detto 1968-69. Tuttaviamascherava perfettamen-te i suoi sentimenti, fin-gendo l’aria superiore dichi attribuisce a una par-tita di calcio un valore limitato. Un atteggiamento da “gran-de”, incomprensibile per i miei sette anni. Per compiacerlo chiusi gli occhi, deglutii e mi imposi di smet-terla. Mi alzai dal duro cemento, piegai il cuscinetto rossone-ro, avvolsi la bandiera e mi incamminai con lui verso l’usci-ta. Un signore, sorridendo, mi rivolse una parola di con-forto ma io restai a testa bassa per tutto il tempo che oc-corse a percorrere il lungo viale verso piazzale Lottoe salire sulla nostra Fiat 124.Ero veramente disperato, e fino all’arrivo in vialeSarca risposi a monosillabi ai tentativi di con-versazione intavolati da mio padre. Soprat-

tutto, però, ero indignato verso il mondo. Quello che era suc-cesso era profondamente ingiusto: il Milan aveva giocato be-nissimo e Sormani, Rivera, Prati avevano sfiorato parecchievolte la rete. L’Atalanta era stata dominata, quasi mai avevasuperato il centrocampo e il suo portiere aveva parato l’impa-

rabile. Non solo: i suoigiocatori erano statisleali, perdendo tempobuttandosi a terra e fin-gendo di essere infortu-nati, rallentando la ri-messa in gioco del pallo-ne oppure passando mol-to spesso la palla indie-tro a De Rossi. Eppure,alla fine, erano stati pro-prio loro, i bergamaschi ,a essere premiati!Io, bimbo equilibrato,dall’innato senso di giu-stizia, questo non lo riu-scivo a capire, ad ammet-tere. Ma come era possi-bile? Ciò significava che

non basta avere ragione per far sì che le cose vadano bene.Significava che l’ingiustizia può trionfare sempre e co-munque, nonostante uno faccia il proprio dovere, sia cor-retto e a posto con la propria coscienza.Sì, significava proprio questo. Era l’8 marzo 1969, e gra-zie a quel Milan-Atalanta avevo scoperto una Leggefondamentale della vita: non sempre vince chi meri-ta. Anzi, quasi mai. La legge immorale del calcio. Edell’esistenza.Football magister vitae. Da quel pomeriggio difine inverno, l’innocenza della mia infanziainiziò a svanire.

Football Magister Vitaea cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi

Una domenica di festa al Lago del Parco Nord

REPORTER DI ONA

a cura di Franco Bertoli

Domenica 23 giugno si è svolta, al Lago di Niguarda (foto 1), la se-conda “Festa del Seveso” organizzata dall’Associazione Amici

Parco Nord, Ente Parco Nord e Consulta delle Associazioni del ParcoNord. Grande la partecipazione dei cittadini, sia per godere dei variintrattenimenti (esibizione di modelli navali radiocomandati (foto 2),giochi per i bambini (foto 3), musica di ogni genere dalla folk del grup-

po “I Confini di ArcadiA” ai gruppi della “Associazione Musicale diMonza” ed al grande concerto serale di musica lirica del “Clavicem-balo Verde”) che per curiosare tra le numerose bancarelle (foto 4) ma-gari, visto il sole cocente, dopo una sosta al bar “Sun Strac” sulla rivadel lago (foto 5). Il tutto piacevole, decisamente! E pensare che soltan-to 5 anni fa non esisteva nulla se non un grande prato! Poi, all’inizio

del 2014, via ai lavori (foto 6) che sono terminati a metà del 2016 conla creazione di un lago, alimentato dalle acque del canale Villoresi, diquasi 500 metri di lunghezza per 60 di larghezza e profondo 4 me-tri. Fatto salvo il divieto tuttora presente della balneazione, le per-plessità che avevamo avanzato a settembre 2016 in un articolo dedi-cato sonio state superate. Complimenti!

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Il “Campo giochi” estivo

BELLEZZA IN ONA

a cura di Franco Massaro

Eppur si muove! Già, c’è sempre qualche novità in Zona, anchequando tutto pare immobile. Se passate al Lago Niguarda, in

questi giorni di calura, troverete parecchi bimbi che se la spassanoallegramente in mezzo agli spruzzi di queste fontane verticali.Abbandonati i campi gioco tradizionali, con le altalene e gli scivoli,senza rimpianti, lottano con i getti d’acqua, moderni draghi da vin-cere. Interessante notare che il popolo infantile è sempre compostoda elementi di ogni parte del mondo, come a scuola o in asilo. Ci so-no i bimbi “pallidi” e quelli “neri”, i cinesi e gli indiani, maschietti efemminucce. Una bellezza!Giorni fa c’era un piccolo, ancora con il pannolino addosso, che, scap-pato alla mamma, godeva sotto la fontana e protestava disperata-mente per non esserne allontanato. Forse ai grandi interesserà poco,ma per i piccoli è veramente una festa!

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Come mantenere le protesi mobiliDott. Nunzio M.Tagliavia, medico odontoiatra

Due vicende che richiedono qualche riflessioneFranco Mirabelli (senatore della Repubblica del Pd)

Il Fondo di Garanzia dell’Inps per il recupero di retribuzioni e TfrAvv. Alessia Castellana

CONSULENZA LEGALE

Estate tempo di eczemi, eritemi e dermatiti. Ecco come evitarliPaola Chilò

Estate: stagione del sole, del calore, dell’afa,dell’abbronzatura, ma anche di rossori, pru-

riti e manifestazioni cutanee. Queste ultime sipossono prevenire con metodi naturali che coin-volgono anche un’alimentazione adeguata. Laprima regola è evitare gli alimenti che produco-no “calore”, come le carni rosse, i salumi, le frit-ture, gli alcolici, il sale, i formaggi. Le spezie, perquanto siano benefiche grazie al loro potere an-tibatterico ed antisettico, in questo periodo è me-

glio diminuirle in caso di arrossamenti cutanei, pruriti o erite-mi solari. È invece da prediligere il pesce azzurro (salmone,sgombro, sardine, aringhe…) per la presenza di omega 3, i qua-li hanno un’azione benefica sull’organismo, anche a favore delladimensione cutanea che risulterà essere meno secca e più resi-stente all’ambiente esterno. Yogurt al mattino con semi di lino esemi di chia è la colazione ideale.È indispensabile aumentare l’apporto quotidiano di acqua, insie-

me alla frutta e ai vegetali ricchi di bioflavonoidi, in particolare i“frutti rossi” e la “frutta e verdura arancione” nelle quali è presen-te un’alta concentrazione di vitamina A. La vitamina E è altrettan-to importante per la pelle e si può trovare nell’olio dei germe di gra-no, nell’olio di oliva e nei cereali integrali. Non scordiamoci il “be-nedetto limone”, eccellente dissetante e riequilibrante generale.Anche il fegato, con la sua attività di filtraggio delle tossinecorporee, può essere appesantito e divenire una concausa dimanifestazioni cutanee e pruriti, pertanto è buona norma ognitanto consumare delle zuppe di miso (condimento derivato daisemi della soia gialla, di origine giapponese), con tarassaco everdure a foglia verde ed amare, per alleggerirne il lavoro. Attraverso un piano alimentare adeguato si risolvono anche glieczemi estivi, poiché si ristabilisce un corretto funzionamentoenzimatico. A questo proposito possono essere d’aiuto alcuni oli-goelementi indicati per integrare l’alimentazione in funzione diuna corretta prevenzione: il rame, il selenio e lo zinco.Risulta inoltre molto conveniente assumere tutti i giorni dei

complessi di minerali basificanti mirati per tutto il periodoestivo, che agiscono nell’abbassare il livello di acidosi tissuta-le la quale può presentarsi con espressioni cutanee come erite-mi solari e piccole dermatiti.Ma quale simbologia c’è dietro una pelle arrossata, a una eru-zione cutanea o a un eczema? C’è il simbolo del “fuoco”! Qual-che cosa che brucia dentro e si esprime attraverso la pelle enon attraverso le parole. La pelle è il filtro che c’è fra il nostromondo interno e il mondo esterno; si ammala quando siamotroppo rigidi ed intransigenti con noi stessi. Tanto più le nostrerelazioni sono fluide, tanto meno vi sono sintomi cutanei.Perdonarsi più spesso ed accettare i propri lati oscuri peresprimersi più liberamente, fa bene alla pelle!

Paola Chilò, Naturopata - Esperta in riequilibrio alimentare/in-tolleranze con orientamento psicosomatico - Per informazioni o ap-puntamenti: Tel. 3396055882 - Studio Naturopatia in via Terruggia 1,20162 Milano - [email protected] - www.paolachilonaturopata.it

NATURA E SALUTE

FILO DIRETTO CON LE ISTITUZIONI

FILO DIRETTO CON LE PROFESSIONI

Nei momenti di crisi aziendale può accadere chele imprese non riescano a garantire ai dipen-

denti il pagamento delle retribuzioni e/o del Tfr. In tali ipotesi, si è portati a ritenere che non si riu-scirà ad ottenere quanto dovuto, soprattutto nell’i-potesi in cui il datore di lavoro sia soggetto a falli-mento o ad altra procedura concorsuale.Esiste però un efficace strumento di tutela attra-verso cui lavoratori subordinati e soci delle coope-

rative possono riscattare il Tfr e le retribuzioni degli ultimi tre mesidi lavoro mediante accesso ad un Fondo pubblico.Il così detto “Fondo di garanzia” istituito dall’Inps, sussistendone i re-quisiti, si sostituisce al datore di lavoro provvedendo a pagare i se-guenti crediti: Trattamento di Fine Rapporto, retribuzioni maturate

negli ultimi tre mesi, comprensive di ratei di tredicesima e altre men-silità aggiuntive, somme dovute a titolo di prestazioni di malattia ematernità e contributi al fondo di previdenza complementare.Il Fondo interviene nei casi in cui il datore di lavoro sia soggettoa procedure concorsuali (ad esempio fallimento, concordato pre-ventivo, liquidazione coatta amministrativa) anche se pendentiavanti un’autorità giudiziaria di altro Stato dell’Unione Europea,nonché nei casi di infruttuoso tentativo di esecuzione forzata adiniziativa individuale.In ultimo, l’intervento del Fondo è garantito quando, deceduto il da-tore di lavoro, l’eredità sia giacente e/o sussista altra condizione d’in-certezza per l’assenza di eredi, la rinuncia all’eredità o l’accettazionecon beneficio d'inventario.Vista la concreta possibilità di avviare efficacemente e proficuamen-

te azioni volte all’ottenimento di quanto spettante, è importante nontrascurare di verificare almeno preliminarmente l’esistenza dellecondizioni di intervento del Fondo.Lo Studio è pronto ad assistervi nelle varie fasi necessarie per ot-tenere quanto dovuto e non erogato dal datore di lavoro e si offredi accertare la sussistenza dei requisiti per accedere al Fondo,predisporre e raccogliere tutta la documentazione necessaria allapresentazione della domanda all’Ente, nonché a valutare e diri-mere i possibili risvolti che ne possono scaturire (quali errori nel-l’erogazione delle somme).

Per chi desiderasse approfondire, Avv. Alessia Castellana V.lePremuda 16 Milano, Tel. 02.36768630 [email protected]

Le protesi mobili attuali, comunemente defini-te “dentiere”, sono molto più evolute rispetto a

quelle di anni fa. La prima differenza è nell’in-gombro: infatti, oggi, grazie all’ampia diffusionedelll’implantologia, si possono usare le viti degliimpianti come supporto di ancoraggio. Questapossibilità permette così di ridurre in manieraimportante le dimensioni delle protesi mobili e,

altro fattore non trascurabile, quello di renderle più stabili. Ridu-cendo, se non eliminando, l’uso della pasta adesiva. Altre importan-ti evoluzioni delle protesi mobili, le troviamo nelle caratteristichedei materiali. Accanto alle protesi con leghe metalliche, come peresempio gli scheletrati con metalli, attualmente sono disponibili i ti-pi in acetalica e nylon-resina. Queste protesi mobili hanno altrivantaggi come la leggerezza, la maggiore adattabilità e l'esteticasuperiore. La leggerezza per l’assenza di metalli che ne permette diridurre notevolmente gli spessori e i fastidi che ne derivano, men-tre l’adattabilità è dovuta dal tipo di materiale a comportamentoflessibile. Sempre per questa assenza, la protesi è più estetica per iganci e altri componenti non in metallo, ma di colore bianco o rosa.Tutte queste caratteristiche permettono configurazioni delle prote-si molto ampie e sono utilizzabili anche come soluzioni provvisorie

dopo l’inserimento di viti implantologiche. Merita qualche con-siderazione la gestione di una protesi mobile nelle ore successi-ve alla consegna.Dopo la consegna, specie se non si abbia mai indossato una protesimobile, è possibile un’aumento della salivazione e la sensazione diparlare in maniera diversa dal solito. Sono fenomeni che tenderan-no a scomparire spontaneamente nei giorni successivi. Esistono di-versi trucchi per agevolare la normalizzazione: per ridurre il fasti-dio della salivazione può essere utile sciogliere caramelle al gustodi menta, e per tornare a parlare in maniera consueta esercitarsi,nei primi giorni, a leggere ad alta voce. Un fastidio che frequente-mente si presenta dopo la consegna di una protesi mobile è il dolo-re gengivale da pressione. Un fenomeno che quasi mai si risolvespontaneamente e che va comunicato al dentista, che comunqueavviserà il paziente di questa eventualità. A volte occorre più di unaseduta correttiva alla protesi, prima di far scomparire questo tipodi irritazione, insieme all’uso di specifici gengivari e collutori.Da ricordare che le protesi mobili, una volta superati questi pri-mi problemi vanno mantenute con molta attenzione. Per comin-ciare, l’igiene deve essere accurata, perché una protesi non pulitadopo ogni pasto principale potrebbe essere essa stessa causa digengiviti, sanguinamento e perdita dei denti superstiti. A tal sco-

po è sufficiente spazzolarla attentamente con spazzolino e denti-fricio per poi immergerla per qualche minuto in un collutorio. Èinoltre consigliabile tenere le protesi anche durante la notte, permantenere una corretta occlusione delle due arcate e così proteg-gere l’articolazione temporomandibolare. Per quanto riguarda ilmantenimento sul lungo periodo va ricordato che una protesi mo-bile almeno una volta ogni due anni necessita di un controllo ac-curato da parte del dentista.Per concludere, va sottolineato il fatto di come la protesi mobile rap-presenti la soluzione per ripristinare una corretta masticazione egradevolezza estetica, quando non siano possibili altre soluzioni. Eda sempre, l’obiettivo del nostro studio dentistico rimane quello ditrovare le soluzioni migliori per ogni paziente, con la minima inva-sività e adeguatezza per il suo caso.

www.dentalmainoni.itDott. Nunzio M. Tagliaviamedico chirurgo odontoiatriavia L. Mainoni D’Intignano 17/A20125 MilanoTel. 026424705

ODONTOIATRIA

DAL SENATO DELLA REPUBBLICA

La prima questione è quella del Seveso, cheè tornato ad esondare creando non pochi

problemi in particolare a chi vive nelle zoneallagate, ma più in generale alla mobilità e al-la viabilità. Ho letto, il giorno dopo, molti com-menti che raccontano di una inerzia che durada decenni e di una incapacità delle istituzio-ni di affrontare il problema. Io penso che non

sia così e che questa lettura rischi di nascondere le reali re-sponsabilità. Intanto sui livelli di inquinamento del torrente, ilcui stato preoccupante è determinato dagli scarichi delle azien-de che nessuno controlla. Il piano varato dallo scorso Governoha consentito di ultimare le reti fognarie dei Comuni per impe-dire che gli scarichi civili vadano a sporcare le acque del Seve-so, ma ora è necessario che Regione ed Arpa intervengano percensire ed impedire i versamenti altamente inquinanti delleaziende. Lo chiediamo da tempo con scarsi, se non nulli, risul-tati. Detto questo pulire il Seveso non è sufficiente. La tesi percui se le acque fossero pulite non ci sarebbero problemi quandoesondano è singolare, visto che comunque ci sarebbero danninelle abitazioni e nei negozi allagati e che comunque verrebbe-ro trascinati dall’acqua anche gli scarichi fognari. Bisognaquindi completare il piano previsto e finanziato nel programmadi intervento varato nella scorsa legislatura. Si è già intervenu-ti per pulire ed aumentare la portata della parte chiusa e tom-binato del torrente, si è completato l’allargamento dello scolma-

tore di nord ovest e si è predisposto un piano più efficace di ge-stione dell’emergenza. Cose utili per migliorare la situazione eridurre la frequenza delle esondazioni, ma non per evitarle. Ciòche serve sono le vasche di laminazione i cui progetti nel tem-po sono diventati sempre meno impattanti e che, se le acque sa-ranno pulite, lo saranno ancora meno. Però i tempi di realizza-zione di questi interventi sembrano infiniti, tra ricorsi e azien-de assegnatarie dei lavori che falliscono. Ciò che doveva esserecompletato in tre anni è ancora da realizzare. E qui c’è una re-sponsabilità precisa dell’attuale Governo che a inizio dello scor-so anno ha deciso di cancellare l’Unità di Missione che aveva ilcompito e i poteri necessari per velocizzare le opere. Quindi, seoggi il piano previsto e approvato non si è ancora realizzato, seil Seveso resta uno dei corsi d’acqua più sporchi e se ancora nelgiugno 2019 i cittadini devono subire i disagi e i danni delleesondazioni ci sono responsabilità precise. Quelle che ho cerca-to di riassumere.La seconda vicenda ha come epicentro Sesto S. Giovanni, mariguarda anche il nostro territorio. Qui, nel nord Milano sorge-vano grandi industrie e gli operai durante l’occupazione nazi-fascista diedero vita a scioperi importanti e ad azioni di Resi-stenza. Molti furono deportati nei campi di concentramento emolti di essi persero li la vita. Le storie di 11000 di quelle vit-time sono state raccolte e archiviate dall’Aned (l’Associazionenazionale ex deportati) di Sesto e Monza in 20 anni di lavoroprezioso che oggi è punto di riferimento per tanti ricercatori

italiani e stranieri. Ora il Comune di Sesto S. Giovanni ha de-ciso di vendere la palazzina di via dei Giardini in cui ha sedeAned insieme a molte altre associazioni, senza minimamentepreoccuparsi del destino di quello che è un patrimonio prezio-so della città medaglia d’oro della Resistenza. Di fronte a que-sta ennesima scelta miope e divisiva della Giunta Di Stefanosi sta mobilitando una parte importante della città per difen-dere la propria storia e la propria identità. Su questo sono in-tervenuto al Senato, per chiedere al Governo di intervenire.Credo sia giusto non lasciare nulla di intentato per evitare losfratto dell’archivio, sperando che, anche nelle stanze del-l’Amministrazione sestese, cominci ad entrare un po’ di buonsenso. Ma la gravità di questa vicenda, oltre alla violenza chesi fa alla storia e ai deportati politici, sta nella idea che ispirail Sindaco e i suoi Assessori. Quando l’assessore invita Aned apresentare un progetto che si occupi anche delle vittime del-l’11 settembre vuol dire che ritiene che i deportati sono mortidi sinistra mente quelli di New York sarebbero di destra. C’èuna idea aberrante che esclude la convivenza civile ma riducetutto a uno scontro ideologico senza fondamento in cui i depor-tati in quanto oppositori politici non sono persone che hannopagato le loro battaglie di libertà e democrazia ma nemici per-ché collocati in un altro campo che non va bene, mentre i mor-ti dell’11 settembre in quanto vittime del terrorismo islamicovanno bene. Così si alimentano solo odio, rancore, scontro e sidemolisce una comunità.

Page 15: LUGLIO 2019 Anno 25 - n. 277 •MAGLIERIA E INTIMO …...LUGLIO 2019 Anno 25 - n. 277 Direttore: Luigi Allori.Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli,

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ONA NOVE

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NON C’È SPERANZADI CAMBIAMENTO

Non voterò mai personaggi che,pur di prendere voti, spargono ealimentano odio utilizzando deicapri espiatori che la storia met-te a disposizione momento permomento facendo leva sul mal-contento della gente. Il malcon-tento basato sulle tante ingiusti-zia che si vedono, si sentono e chetutti sanno e che tutti predicanoe promettono di voler eliminare,ma che alla fine, arrivati al pote-re, questi tutti diventano nessu-no e nulla si fa per cambiare le si-tuazioni e risolvere i problemidella povera gente. Un fatto chemi balza agli occhi è il comporta-mento di quella gente, sedicentepadana, che fino a ieri usava co-me capro espiatorio il terrone, po-vera gente in cerca di lavoro chesi trasferivano con le famiglie nel“ricco” nord: ricordiamo i cartelliesposti fuori dai palazzi “Non siaffitta ai meridionali”? Ebbenegli stessi fondarono una “LegaNord” a difesa dell’invasione deiquei popoli extra-padani che mi-nacciavano la cultura e la civiltànordista. Ricordate i raduni allefonti del Po, l’odio verso la bandie-ra italiana e verso l’Inno Nazio-nale italiano di Mameli arrivan-do a proporne la sostituzione conil “Va pensiero” di Verdi? Tutto di-menticato: è bastato togliere

Nord dalla Lega e il gioco era fat-to. Anche perché un nuovo caproespiatorio si era presentato: “i mi-granti”, la paura del diverso, l’oc-casione del terrorismo islamico,la mancanza di lavoro tutto ser-viva per alimentare la “rabbia”:era una nuova opportunità danon perdere, da servire calda cal-da sul piatto dorato dell’egoismoumano. Ma se gli uni hannosfruttato questo “malcontento”gli altri non hanno fatto nienteper smorzarlo, chiusi nel loroegoismo di onnipotenza non ve-devano, non capivano che lagente era al limite della soppor-tazione. La gente voleva uncambiamento, ma come si puòcambiare con uomini che noncambiano mai... anni, anni nellapolitica... un servizio che si è tra-sformato in mestiere... gli idea-li?... dimenticati! Chi è al gover-no non usurpa, c’è perché havinto le elezioni, cerca di mette-re in atto quello che è stato pro-messo, di chi è la colpa? Comesempre le opposizioni accusano,accusano su cose che dovrebberoessere fatte, ma non ascoltano ladomanda che viene loro fatta:“Perché non le avete fatte voi?”,“Perché non avete gestito l’arri-vo dei profughi in modo correttoe perché non siete riusciti ad im-porre all’Europa la giusta e do-verosa ospitalità di questa gente

che fuggiva dalla guerra?”. Gigi Pasquali (giugno)

AUTO IN SOSTAUN’IDEA DAL GIAPPONE

Ogni volta che usciamo di casavediamo le file di macchine po-steggiate lungo i marciapiedi im-pedendo o ostacolando la norma-le circolazione. Un missionariocarmelitano rientrato in Italiadopo tanti anni trascorsi inGiappone, ha accennato alla ca-ratteristica particolare delle stra-de giapponesi libere da macchinein sosta. La regola è che all’attodell’acquisto si deve attestare l’u-bicazione del relativo box. Curio-sa e interessante pratica, conqualche difficoltà da studiare esuperare, dovremmo adottarlaanche noi.Michele Palma (giugno)

UNA PANCHINA ROSSAALLA CASSINIS

Sono il vicepresidente dell’asso-ciazione genitori Gino Cassinisscuola media. Con il presidenteMauro Baldassari e tutto il diret-tivo dei genitori in collaborazionecon alcuni docenti della scuolatra cui la professoressa MarcellaFusco ed alcuni alunni abbiamorealizzato nel giardino di frontealla scuola una panchina rossaper sensibilizzare i ragazzi e tut-ti gli abitanti della zona sul fem-

minicidio: la panchina rossa, colo-re del sangue, è infatti il simbolodel posto occupato da una donnache non c’è più, portata via dallaviolenza. Abbiamo inaugurato lapanchina rossa durante la festadella scuola questo sabato, e rin-graziamo Beatrice Uguccioni cheha presenziato facendoci sentirela sua vicinanza e il suo affetto aNiguarda e ai Niguardesi. Matteo Ferrario (giugno)

SOSTA SELVAGGIAIN VIA ORNATO

In via Ornato con le auto poste-giate tutto rimane uguale: lemamme e le nonne coi passeggi-ni devono litigare, i disabili incarrozzella devono scendere dalmarciapiedi col pericolo del tram4 ecc. È dal 2011 quindi otto anniche tutto è rimasto uguale. Vedoche dei problemi della gente noninteressa a nessuno.Gianni Paolo Fumagalli (giugno)• Provi a leggere il “Piano Quar-tieri” di Niguarda (a pag 3): forsetrova qualcosa che le interessa.LA

PER LA TARIGIOCO DELL’OCA

I milanesi sono in attesa di paga-re la Tari ma i bollettini non sonoancora stati spediti come ci co-municano dal call-center del Co-mune. I più zelanti, ancora ci so-

no quelli che non confidano neicondoni, vorrebbero rispettare ladata di scadenza del 16 giugno econfidando nei servizi telematicisi attivano per entrare nelloSportello del Cittadino. In questoSportello dove, con grande pa-zienza, viste le complicate proce-dure, magari erano entrati l’annoprecedente.... per vedere l’impor-to da pagare. L’operazione, nono-stante tutti i proclami sulla sem-plificazione burocratica, risultamolto difficile... ID, password,PIN e quant’altro ottenuti l’annoprecedente non funzionano più.E allora? Non si trova il sistemaper entrare attraverso le proce-dure di accesso; alla fine la signo-rina del call-center svela il miste-ro... il gioco dell’oca si deve ripete-re ma previa cancellazione dellaregistrazione precedente. Questovuol dire compilare nuovo forminviare fotocopia carta d’identitàe codice fiscale e poi aspettare larisposta con il nuovo codice di ac-cesso, perchè la nuova registra-zione sia fatta e sperare di entra-re nell’agognato eden dello spor-tello al cittadino...Lettera firmata (giugno)

LA STRAGEDEI CARTELLI

Unisco due foto, la prima in viaRacconigi, cartello stradale depo-sitato in prossimità area cani da

mesi abbandonato tra il marcia-piede e il prato (foto 1): il secondoalla fine di via Girola e Via Gra-ziano, in prossimità dei binaridella linea tramviaria n.4 (foto.2). Mi chiedo: possibile che nessu-no intervenga?Lettera firmata (giugno)

ONA FRANCAa cura di Sandra Saita

Estate in cittàCare lettrici, cari lettori, Buone Vacanze!

Questo mese Zona Franca vi ripresentaun nostro articolo di 20 anni fa (luglio1999). Sono trascorsi tanti anni ma all’exPaolo Pini-Via Ippocrate 45, in “Da vicinonessuno è normale”, fanno ancora serate emanifestazioni comequella da noi raccon-tata nel 1999. “Festa per tutti al-l’ex Paolo Pini: dapochi mesi il PaoloPini non è più unmanicomio. Gli exospiti vivono ormaitutti fuori in appar-tamenti e comunitàprotette. Può diven-tare, il Pini, una ri-sorsa per la città, ungrande cantiere diprogetti riguardantila socialità e l’im-presa sociale? Veni-te a vedere, fino al 5settembre all’ex ospe-dale Paolo Pini, Af-fori, “Da vicino nessuno è normale”: ogni po-meriggio dedicato ai bambini e ai ragazzi eogni sera agli adulti con teatro, musica,poesia, cinema. Alla prima sera, il 5 giugno,c’ero pure io, spinta da tante motivazioni,certa che avrei rivisto qualche ragazzo delCrt e qualche altro di quelli che aiutano alservizio bar. Sono in anticipo e mentre miincammino lungo il viale guardo i padiglio-ni deserti e mi colpisce un senso di silenzioprofondo. Eppure questo posto io lo conosce-vo diverso. Riesco a vedere nello specchiodei ricordi noi bambini sui carri alla festadell’uva e loro (li chiamavano i matti) che ciguardavano da dietro la rete. A quei tempi- erano gli anni 50 - il Paolo Pini si chiama-va Villa Fiorita. Era circondato da canali eda distese di campi di frumento, papaveri,fiordalisi. Capitava che qualcuno saltassela cinta e scappasse. Attorno c’era solo laferrovia e poi la cascina dove abitavo io. Perloro era un rifugio venire da noi. Si nascon-devano dietro le stalle, dove c’erano le latri-ne. Qualcuno urlava: “A ghe’ scapà un mat.A l’è andà de dre dei ort. Bagai anì in ca” (Èscappato un matto, è andato dietro gli orti,bambini in casa!). Si andava tutti in casa,ma io stavo dietro l’uscio a guardare un uo-mo con un pigiama a righe. Lui non urlava,

ma era rigido. E oggi so che lui cercava aiu-to perché aveva paura. Ed è per questo chesono qui questa sera: anche perché lorohanno camminato sempre con me. La VillaFiorita fu trasferita a un certo punto aBrugherio e il manicomio diventò l’ospeda-

le psichiatrico PaoloPini. Oggi hanno chiu-so i manicomi mac’è tanto da fare an-cora. E se mi è per-messo chiedo unaiuto maggiore perle famiglie che vivo-no al loro internoun problema di di-sagio mentale. Esta-te, tempo di vacan-ze. Ma dicono cheun milanese su duequest’anno rimarràa Milano, vuoi perlavoro, vuoi per man-canza di soldi. Allo-ra invito a trascor-rere almeno una se-rata al Paolo Pini.

Auguro a tutti gli amici di “Zona Nove unaserena estate”. Perché prendo sempre a cuore la battagliadella psichiatria? Perché come volontaria so-no anni che conosco il problema dei repartima nulla è cambiato. Esattamente nel 1999c’era il nuovo reparto Grossoni definito unodei reparti più belli dell’ospedale di Niguar-da, con ampio giardino. Dopo pochi anni èstato abbattuto per costruire il Blocco Nord,con la promessa che, entro due anni, avreb-bero ristrutturato il vecchio padiglione In-fettivi, con tanto di giardino per i pazientidella psichiatria. La promessa non è statamantenuta, sono cambiati i dirigenti, i pri-mari, i medici, tanti infermieri, ma loro - imalati, noi - stiamo ancora aspettando... Oggi sono attive nell’area del Paolo Pini le se-guenti organizzazioni: Asl Milano, AziendaOspedaliera Niguarda Ca’ Granda, Provinciadi Milano, Istituto Scolastico Lagrange,Istituto Tecnico Agrario Pareto, La Fabbricadi Olinda Cooperativa Sociale, AssociazioneOlinda, Associazione Il Giardino degli Aromi,Associazione Arca, Azzurra Cooperativa So-ciale, Nucleo Acli, Arci Grossoni, Bandad’Affori, Società sportiva afforese.Ancora buone vacanze e che l’autunno por-ti una buona novella!

Il parrucchiere Stefano,2 negozi, 16 collaboratori

Stefano Saini

Quante volte passeggiando per le strade delnostro quartiere rimaniamo sorpresi nel

vedere l’ennesima cessata attività? Eppurenel quartiere Bicocca c’è chi, con coraggio epassione, ha deciso di investire per ampliarsi.Si tratta del parrucchiere Damian sito in via-le Suzzani 155. Con grande entusiasmo il pro-prietario Stefano ci ha raccontato la crescitadel suo negozio.Partiti in due e con tanta voglia di fare il salo-ne, è diventato punto di riferimento nella zo-na, il settore insegna: ‘’O viaggi benissimo o ri-schi la chiusura. Oggi mediamente il clientepreferisce spendere bene seppur meno fre-quentemente ricercando professionalità’’. La voglia di emergere non è mai mancata e po-co dopo la nascita del primo negozio c’è stata ladecisione di aprire un altro esercizio in ViaPianell. Nell’ultimo anno l’ulteriore amplia-mento; ad oggi lo staff può contare la bellezza di16 collaboratori. La novità è rappresentata an-che dall’estetica che sta riscontrando un gran-de successo grazie alle qualità delle ragazze.

La parola futuro non spaventa anzi, in estateci sarà la ristrutturazione del salone di PratoCentenaro e si sta pensando all’apertura di unterzo punto vendita sempre in zona. L’inten-zione è quella di far diventare i negozi dei pic-coli spazi culturali dove poter condividere li-bri, film ed esperienze con la creazione di alcu-ni eventi speciali con la presenza di insegnan-ti di yoga e ikebana. La coesione con il quartiere è un punto crucia-le, i nuovi progetti e la riqualifica della zonasono fondamentali per chi gestisce un’attività,ci racconta Stefano, “Ci sentiamo pienamenteimmersi in questo contesto e siamo molto sod-disfatti delle novità del vicinato”. Con i clienti è riuscito a creare un grande rap-porto di fiducia e rispetto. A breve ci sarà an-che un grande appuntamento con una sorpre-sa per il decennale, un momento dedicato atutti i clienti ma anche a coloro che per la pri-ma volta si affacciano al mondo Damian. In-somma non ci resta che aspettare per un nuo-vo taglio estivo.

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