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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XI - n. 523 - 28 novembre 2010 Prima settimana di Avvento "Luce del Mondo” Il Papa, la Chiesa, i segni dei tempi. Una conversazione del Santo Padre Benedetto XVI con Peter Seewald.". L’intervista al Papa sulle grandi questioni che segnano la teologia del momento, le diverse vi- cende politiche che accompagnano da sempre le relazioni tra diversi Paesi e, infine, gli interro- gativi che spesso occupano gran parte del dibattito pubblico. Siamo dinanzi a un Papa che non si sottrae a nessun domanda, che tutto desidera chiarificare con un linguaggio semplice, ma non per questo meno profondo, e che accetta con benevolenza quelle provocazioni che tante questioni possiedono. Ridurre l'intera intervista a una frase estrapolata dal suo contesto e dall'insieme del pensiero di Benedetto XVI sarebbe un'offesa all'intelligenza del Papa e una gratuita strumentalizzazione delle sue parole. Ciò che emerge dal quadro complessivo di queste pagine, invece, è la visione di una Chiesa chiamata ad essere 'Luce del mondo', segno di unità di tutto il genere umano. Non è un volume scritto da Benedetto XVI; eppure qui si condensa il suo pensiero, le sue pre- occupazioni e sofferenze di questi anni, il suo programma pastorale e le aspettative per il futuro. L'impressione che si ricava è quella di un Papa ottimista sulla vita della Chiesa, nonostante le difficoltà che l'accompagnano da sempre. È un'intervista che per molti versi diventa una provocazione a compiere un serio esame di co- scienza dentro e fuori della Chiesa per giungere a una vera conversione del cuore e della men- te. Le condizioni di vita della società, l'ecologia, la sessualità, l'economia e la finanza, la stessa Chiesa... sono tutti temi che richiedono un impegno particolare per verificare la direzione cultu- rale del mondo di oggi e le prospettive che si aprono per il futuro. Benedetto XVI non si lascia impaurire dalle cifre dei sondaggi, perché la verità possiede ben altri criteri: 'la statistica non è il metro della morale'". Benedetto XVI ritorna spesso in queste pagine al rapporto tra modernità e cristianesimo. Una relazione che non può né deve essere vissuta parallelamente, ma coniu- gando in modo corretto fede e ragione, diritti individuali e responsabilità sociale. In una parola, 'Rimettere Dio al primo posto'. Questa è la conversione che Benedetto XVI chiede ai cristiani e a quanti vorranno ascoltare la sua voce. È questo il compito che il Papa si prefigge per il suo pontificato e, onestamente, non si può negare quanto esso appaia arduo. Un volume da leggere e su cui meditare per comprendere ancora una volta in che modo la Chiesa può essere nel mondo annuncio di una bella notizia che reca gioia e serenità. Il libro-intervista del Papa tratta ampiamente del conflitto della fede cristiana con il nostro tem- po, ma in almeno due passi riconosce con parole impegnative 'la moralità della modernità' e l'esistenza di una 'modernità buona e giusta'. A queste affermazioni in positivo andrebbero uniti

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello

Anno XI - n. 523 - 28 novembre 2010 – Prima settimana di Avvento

"Luce del Mondo”

Il Papa, la Chiesa, i segni dei tempi.

Una conversazione del Santo Padre Benedetto XVI con Peter Seewald.".

L’intervista al Papa sulle grandi questioni che segnano la teologia del momento, le diverse vi-

cende politiche che accompagnano da sempre le relazioni tra diversi Paesi e, infine, gli interro-

gativi che spesso occupano gran parte del dibattito pubblico. Siamo dinanzi a un Papa che non

si sottrae a nessun domanda, che tutto desidera chiarificare con un linguaggio semplice, ma

non per questo meno profondo, e che accetta con benevolenza quelle provocazioni che tante

questioni possiedono.

Ridurre l'intera intervista a una frase estrapolata dal suo contesto e dall'insieme del pensiero di

Benedetto XVI sarebbe un'offesa all'intelligenza del Papa e una gratuita strumentalizzazione

delle sue parole. Ciò che emerge dal quadro complessivo di queste pagine, invece, è la visione

di una Chiesa chiamata ad essere 'Luce del mondo', segno di unità di tutto il genere umano.

Non è un volume scritto da Benedetto XVI; eppure qui si condensa il suo pensiero, le sue pre-

occupazioni e sofferenze di questi anni, il suo programma pastorale e le aspettative per il futuro.

L'impressione che si ricava è quella di un Papa ottimista sulla vita della Chiesa, nonostante le

difficoltà che l'accompagnano da sempre.

È un'intervista che per molti versi diventa una provocazione a compiere un serio esame di co-

scienza dentro e fuori della Chiesa per giungere a una vera conversione del cuore e della men-

te. Le condizioni di vita della società, l'ecologia, la sessualità, l'economia e la finanza, la stessa

Chiesa... sono tutti temi che richiedono un impegno particolare per verificare la direzione cultu-

rale del mondo di oggi e le prospettive che si aprono per il futuro. Benedetto XVI non si lascia

impaurire dalle cifre dei sondaggi, perché la verità possiede ben altri criteri: 'la statistica non è il

metro della morale'". Benedetto XVI ritorna spesso in queste pagine al rapporto tra modernità e

cristianesimo. Una relazione che non può né deve essere vissuta parallelamente, ma coniu-

gando in modo corretto fede e ragione, diritti individuali e responsabilità sociale. In una parola,

'Rimettere Dio al primo posto'. Questa è la conversione che Benedetto XVI chiede ai cristiani e

a quanti vorranno ascoltare la sua voce. È questo il compito che il Papa si prefigge per il suo

pontificato e, onestamente, non si può negare quanto esso appaia arduo.

Un volume da leggere e su cui meditare per comprendere ancora una volta in che modo la

Chiesa può essere nel mondo annuncio di una bella notizia che reca gioia e serenità.

Il libro-intervista del Papa tratta ampiamente del conflitto della fede cristiana con il nostro tem-

po, ma in almeno due passi riconosce con parole impegnative 'la moralità della modernità' e

l'esistenza di una 'modernità buona e giusta'. A queste affermazioni in positivo andrebbero uniti

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i passaggi in cui riconosce le prevaricazioni religiose del passato: dalle 'atrocità' commesse 'in

nome della verità' alle 'guerre di religione' e ai 'rigorismi' nei confronti della corporeità, con i qua-

li 'si giunse a impaurire l'uomo'. Nel conflitto con il mondo moderno occorrerà dunque chiedersi

a ogni passo 'in che cosa il secolarismo ha ragione' e dove gli si dovrà invece 'opporre resi-

stenza'.

Benedetto XVI cerca con cautela e coraggio una via pragmatica attraverso cui i missionari e al-

tri operatori ecclesiali possano aiutare a vincere la pandemia dell'aids senza approvare ma an-

che senza escludere - in casi particolari - l'uso del profilattico. Riafferma il carattere 'profetico'

dell''Humanae Vitae' di Paolo VI ma non si nasconde l'esistenza di una vera difficoltà a 'trovare

strade umanamente percorribili' per dare seguito a quella profezia e riconosce che 'in questo

campo molte cose debbono essere ripensate ed espresse in modo nuovo".

Il Papa "si dichiara 'molto ottimista rispetto al fatto che il Cristianesimo si trovi di fronte a una di-

namica nuova' che forse lo porterà ad assumere 'un aspetto culturale diverso'; ma anche

'deluso' perché 'la tendenza generale del nostro tempo è di ostilità alla Chiesa". Infine Benedet-

to XVI "sogna il ritrovamento della 'semplicità' e 'radicalità' del Vangelo e del cristianesimo". Si

tratta di "comprendere la drammaticità del nostro tempo, di rimanere saldi nella Parola di Dio

come la parola decisiva e al tempo stesso di dare al Cristianesimo quella semplicità e quella

profondità senza le quali non può operare".

Chi desidera il libro lo può trovare in parrocchia.

Avvento, tempo di attesa e di preparazione..

anche in parrocchia qualcosa si muove..

LE DONNE DEL CUCITO ci ricordano 8 dicembre TRADIZIONALE VENDITA DI

BENEFICENZA per i poveri e la parrocchia. Grazie!!!

ALFREDO GRAZIANO del Consiglio pastorale da la sua disponibilità per allestire il

presepe in Chiesa e cerca aiuto.. se qualcuno volesse dare una mano dia la

propria disponibilità in segreteria o ai sacerdoti. Grazie!!!

CATECHISTI E ANIMATORI CIRENE s’incontrano giovedì alle h. 18,30 per organizza-

re la festa di Natale (venerdì 17) cercano genitori che vogliono collaborare.

Grazie!!!

LISA, FRANCA, ANTONELLA che con altre ogni venerdì puliscono la chiesa cercano aiuto.. se qualcuno volesse dare una mano dia la propria disponibilità in se-

greteria o ai sacerdoti. Grazie!!!

DON LAURENT predicherà il ritiro spirituale in preparazione al Natale. Prendi

nota per te e per tutti gli amici che vuoi si preparino bene all’incontro con il BAMBINO CHE VIENE, domenica 19 dalle h. 16 alle h. 20. Grazie!!!

Chi lo desidera può, senza fare il versamento alla posta o in banca, offrire il pro-

prio contributo per il sostentamento di tutto il clero che opera in Italia, rivolgen-

dosi o alla segreteria parrocchiale o ai preti.

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BARCA Non so se si scriva in questo modo ma è l’unica parola che ho imparato e che riuscivo a pronun-

ciare (non perché la lingua del Burkina Faso sia difficile, ma perché io non sono portato per le

lingue!). Erano tutti felici e sorridenti quando lo dicevo a loro. È la parola che grandi e piccoli

continuamente mi rivolgevano in qualsiasi luogo o momento - nelle loro aule, nelle loro case, nel-

le loro capanne, nei loro campi o villaggi - m’incontrassi con loro. Ma che vuol dire? Semplice-

mente GRAZIE.

Grazie dico anch’io alla Provvidenza che mi ha condotto a vivere questa esperienza che non è so-lo mia, lo capisco dalla legittima curiosità con la quale mi avete accolto al ritorno. (Giovedì 2 di-cembre alle h. 9, la prossima settimana la sera, mi incontro con chi lo desidera per condividere l’esperienza; anche nel sito della parrocchia www.vicariatusurbis.org/santamariadomenicamazzarello/

potrete vedere fotografie e alcune verranno anche stampate).

Ero un po’ perplesso nell’accogliere l’invito di don Alfonso per la notevole spesa sostenuta per il

viaggio e le varie profilassi alle quali sono stato tenuto a sottopormi; con quanto speso (un po’

con i vostri regali per il compleanno come vi ho detto e altro attingendo alle mie casse personali)

si potrebbero “adottare” 12 bambini. La gioia donata a don Alfonso, a don Pasquale a Fra Alber-

to e agli altri due fratelli della Sacra Famiglia, a ogni persona incontrata – compresi i genitori ed i

fratelli di don Laurent – e la gioia ricevuta mi hanno fatto cambiare idea. È aiuto, è adozione ve-

dere, toccare, condividere fisicamente: non è la logica dell’incarnazione?

Le lacrime di gioia, di paura, di dolore hanno accompagnato il viaggio.

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I bambini il primo giorno piangevano di paura: chi è questo uomo bianco, questo gigante! L'ulti-

mo giorno i bambini piangono perché gli è stato detto che il gigante bianco va via!

La Messa di saluto: il cuore, il volto, gli occhi, la voce non possono trattenere le lacrime: ci a-

miamo. La loro gioia è la mia, la loro speranza è la mia, la loro sofferenza sono i nostri peccati di

oggi, di ieri e degli anni di colonizzazione e sfruttamento. In Dio tanto uguali perché tutti abbia-

mo un identico cuore che ama, condivide, soffre; in Dio siamo molto diversi nel riconoscerlo, nel

pregarlo, nell'amarlo, nel temerlo, nel cercarlo ma Lui é per ciascuno e per tutti; Lui é il Dio con

noi per salvarci. É l'Uomo! Bellissimo: nutriti dall'unico Pane! Cercati dalla stessa Parola alla ri-

cerca della Parola che salva: il Silenzio, Dio é silenzio, Dio é canto e ballo perché é tutto; come i

nostri canti- a volte - non esprimono nulla! Le loro assemblee liturgiche silenziose, perché Dio lo

si accoglie e si ascolta nel silenzio; la nostra risposta è silenzio perché il canto, il ballo sono silen-

zio e manifestazione di stupore alla presenza del TOTALMENTE ALTRO CHE È CON NOI. Anche il

pianto dei bimbi é preghiera, non rompe il silenzio ma è richiesta di attenzione o manifestazione

di disagio che vede la mamma o il fratellino più grande pronto a prendere in braccio il piccolo e il

silenzio, come d’incanto, si ristabilisce.

Nelle prossime settimane continuerò le riflessioni e la pubblicazione di altre foto.

Chi fosse interessato per le adozioni ricordiamo che è richiesto un impegno per quattro anni – è

la durata del corso di formazione per i catechisti – con l’esborso di euro 100 annuale per adotta-

re un bambino, euro 350 annuale per adottare una famiglia.

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I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A) Antifona d'ingresso

A te, Signore, elevo l’anima mia, Dio mio, in te confido: che io non sia confuso.

Non trionfino su di me i miei nemici. Chiunque spera in te non resti deluso. (Sal 25,1-3)

Colletta

O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo

che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno dei cieli. Per il no-

stro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito San-

to, per tutti i secoli dei secoli. Oppure:

O Dio, Padre misericordioso, che per riunire i popoli nel tuo regno hai inviato il tuo Figlio unige-

nito, maestro di verità e fonte di riconciliazione, risveglia in noi uno spirito vigilante, perché

camminiamo sulle tue vie di libertà e di amore fino a contemplarti nell’eterna gloria. Per il nostro

Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 2,1-5) Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.

Dal libro del profeta Isaìa

Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.

Alla fine dei giorni,

il monte del tempio del Signore

sarà saldo sulla cima dei monti

e s’innalzerà sopra i colli,

e ad esso affluiranno tutte le genti.

Verranno molti popoli e diranno:

«Venite, saliamo sul monte del Signore,

al tempio del Dio di Giacobbe,

perché ci insegni le sue vie

e possiamo camminare per i suoi sentieri».

Poiché da Sion uscirà la legge

e da Gerusalemme la parola del Signore.

Egli sarà giudice fra le genti

e arbitro fra molti popoli.

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,

delle loro lance faranno falci;

una nazione non alzerà più la spada

contro un’altra nazione,

non impareranno più l’arte della guerra.

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Casa di Giacobbe, venite,

camminiamo nella luce del Signore. Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 121) Rit: Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:

«Andremo alla casa del Signore!».

Già sono fermi i nostri piedi

alle tue porte, Gerusalemme!

È là che salgono le tribù,

le tribù del Signore,

secondo la legge d’Israele,

per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,

i troni della casa di Davide.

Chiedete pace per Gerusalemme:

vivano sicuri quelli che ti amano;

sia pace nelle tue mura,

sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amici

io dirò: «Su di te sia pace!».

Per la casa del Signore nostro Dio,

chiederò per te il bene.

SECONDA LETTURA (Rm 13,11-14a) La nostra salvezza è più vicina.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno,

perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.

La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo

le armi della luce.

Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non

fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo. Parola

di Dio

Canto al Vangelo (Sal 84,8)

Alleluia, alleluia.

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Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. Alleluia.

VANGELO (Mt 24,37-44) Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni

che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito,

fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e

travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel

campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà

portata via e l’altra lasciata.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire

questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si

lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non imma-

ginate, viene il Figlio dell’uomo». Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

All’inizio di questo nuovo anno liturgico chiediamo al Signore di renderci attenti e disponibili al-

la sua parola, affinché possiamo essere pronti ad accoglierlo quando irromperà nella nostra vita.

Preghiamo dicendo: Vieni e aiutaci, Signore.

- Per la Chiesa,perché aiuti i cristiani del nostro tempo a vivere con gioia l’attesa del Signore e a

riconoscere nella realtà quotidiana i segni della sua venuta, preghiamo

- Per i governanti, perché attraverso le leggi e gli ordinamenti, cerchino in primo luogo il bene

comune a tutela soprattutto dei più deboli, preghiamo

- Per quanti sono nella sofferenza e nel dolore, perché possano incontrare il volto amorevole di

Dio attraverso i gesti di carità e di servizio di quegli uomini e quelle donne che sono pronti a farsi

loro prossimi, preghiamo

- Per ciascuno di noi, perché la vigilanza alla quale il Vangelo ci invita si traduca in atteggiamenti

concreti di apertura verso Dio e il prossimo, preghiamo

O Padre, ascolta le nostre preghiere. Ravviva in noi il desiderio di incontrarci con tuo figlio Ge-

sù, per ricevere da lui un solido orientamento nella fede e l’impulso a operare nella carità. Te lo

chiediamo proprio in nome di Gesù Cristo, nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Accogli, Signore, il pane e il vino, dono della tua benevolenza, e fa’ che l’umile espressione della

nostra fede sia per noi pegno di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELL’AVVENTO I La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,

nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo

a te, Signore, Padre santo,

Dio onnipotente ed eterno,

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per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento

nell’umiltà della nostra natura umana

egli portò a compimento la promessa antica,

e ci aprì la via dell’eterna salvezza.

Verrà di nuovo nello splendore della gloria,

e ci chiamerà a possedere il regno promesso

che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,

cantiamo con gioia l’inno della tua lode: Santo... Oppure:

PREFAZIO DELL’AVVENTO I/A Cristo, Signore e giudice della storia

È veramente giusto renderti grazie

e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,

Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.

Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,

in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,

apparirà sulle nubi del cielo

rivestito di potenza e splendore.

In quel giorno tremendo e glorioso

passerà il mondo presente

e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.

Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,

perché lo accogliamo nella fede

e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.

Nell’attesa del suo ultimo avvento,

insieme agli angeli e ai santi,

cantiamo unanimi l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione

“Vegliate, perché non sapete in quale giorno verrà il Signore”. (Mt 24,42)

Preghiera dopo la comunione

La partecipazione a questo sacramento, che a noi pellegrini sulla terra rivela il senso cristiano del-

la vita, ci sostenga, Signore, nel nostro cammino e ci guidi ai beni eterni. Per Cristo.

COME VORREI CHE TU VENISSI Come vorrei che tu venissi tardi,per avere ancora tempo di annunciare e di portare la tua carità agli altri.

Come vorrei che tu venissi presto, per conoscere subito, alla fonte, il calore della carità.

Come vorrei che tu venissi tardi, per poter costruire nell’attesa, un regno di solidarietà, di attenzione ai

poveri. Come vorrei che tu venissi presto, per essere subito in comunione piena e definitiva conte.

Come vorrei che tu venissi tardi, per poter purificare nell’ascesi, nella penitenza, nella vita cristiana la

mia povera esistenza.

Come vorrei che tu venissi presto, per essere accolto, peccatore, nella tua infinita misericordia.

Come vorrei che tu venissi tardi, perché è bello vivere sapendo che tu ci affidi un compito di responsabi-

lità. Come vorrei che tu venissi presto, per essere nella gioia piena.

Signore, non so quello che voglio, ma di una cosa sono certo: il meglio è la volontà. Aiutami ad esser

pronto a compiere in qualsiasi tempo e situazione la tua volontà d’amore per noi, adesso e al tempo del-

la mia morte. Amen

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Elogio della noia..

La scuola è una noia. I grandi sono una noia. Lo studio è una noia. Ma anche questa festa è una noia. Lo aveva già detto con immaginifica potenza BAUDELAIRE: “Ma in mezzo ai mostri che guaiscono, urlano, grugniscono entro il serraglio infame dei nostri vizi, uno ve n’è, più laido, più cattivo, più immondo. Sebbene non faccia grandi gesti, né lanci acute strida, ridurrebbe volentieri la terra a una rovina e in un solo sbadiglio in-goierebbe il mondo. È la Noia!” La noia. Il nemico mortale degli studenti, il nemico mortale delle nostre giornate. La noia che ti prende sia quando lavori sia quando sei in vacanza. Anzi a volte ci si annoia di più in vacanza che al lavoro. La noia non dipende da quello che si fa, ma è una con-dizione del cuore. Non è altro che un preziosissimo indicatore: non stai vivendo tutta la vita che c’è da vivere, la tua vita non è all’altezza della vita vera. Manca qualcosa. Ci sono due possibili soluzioni.

La prima facile, ma incerta: cercare subito un’emozione forte che mi tiri fuori dalla no-ia. Compro qualcosa di nuovo, lavoro di più, mi sballo… Ma finito l’effetto “adrenalina” ritorno alla noia di prima, divenuta però più profonda, perché sono caduto da più in al-to.

Seconda soluzione: mi fermo e mi chiedo cosa mi manca? Cosa manca alla mia vita per essere all’altezza di sé stessa? Di cosa ho nostalgia? La risposta è: manca la meraviglia. La meraviglia sta in ciò che è nuovo, ma non in senso cronologico: l’ultima cosa che è uscita (l’ultimo film, l’ultimo paio di scarpe… insomma il nuovo della pubblicità), che è sinonimo di “meno vecchio”. Il vero “nuovo” invece è ciò che sa darmi sempre di più di quello che è. E dove si trova? Un po’ nella realtà, un po’ nel cuore che sa accoglierla: un amico vero, un bel romanzo, un panorama, il quadro di un artista, un progetto da realizzare, Dio… e chi più ne ha più ne metta. E cosa sa es-sere sempre nuovo ogni volta che lo interroghi? Ciò che ha profondità di spirito. Ci annoiamo perchè ci accontentiamo delle superfici, ma la vita non si inganna. Occorre scovare quel qual-cosa di meraviglioso che si nasconde in ogni si-tuazione, ma questo richiede impegno e atten-zione.

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Non sempre abbiamo questo coraggio, e per questo costringiamo noi e i nostri figli a riempire il tempo come una specie di stomaco bulimico. Abbiamo paura di annoiarci, abbiamo paura che si annoino. Ma proprio la noia ci costringe a cercare quell’equilibrio che manca. Lasciamo che i nostri ragazzi si annoino, non c’è niente di male. La noia li porterà a contatto con sé stessi rapidamente e forse sarà l’inizio di una ricerca del vero nuovo, che “le cose più recenti” non riescono mai a soddisfare.

Concludiamo la lettura del Messaggio che il Papa Benedet-

to XVI ha inviato ai giovani per preparare la XXVI Giornata

mondiale..

Dopo aver descritto il cuore intrepido dei giovani, averne

accostato la risposta vera che la fede pretende di avere.. il

Papa individua la chiesa come la compagnia nella quale

sperimentare questa vera risposta!

Nell’ultima parte della lettera Benedetto XVI commenta con i giovani un altro brano

della Scrittura, il noto episodio relativo all’apostolo san Tommaso, assente quando la se-

ra di Pasqua il Signore risorto appare ai discepoli. Quando gli riferiscono

dell’apparizione, Tommaso dubita: «quando gli viene riferito che Gesù è vivo e si è mo-

strato, dichiara: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito

nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo” (Gv 20,

25)».

Questa esperienza è comprensibile: tutti «vorremmo poter vedere Gesù». E oggi da un

certo punto di vista gli ostacoli sono più gravi che al tempo dell’apostolo san Tommaso:

«oggi per molti, l’accesso a Gesù si è fatto difficile. Circolano così tante immagini di

Gesù che si spacciano per scientifiche e Gli tolgono la sua grandezza, la singolarità

della Sua persona». Il Papa confida che questa situazione lo ha indotto a sottrarre tem-

po ai doveri del suo ufficio per completare la sua opera Gesù di Nazareth: «durante

lunghi anni di studio e meditazione, maturò in me il pensiero di trasmettere un po’ del

mio personale incontro con Gesù in un libro: quasi per aiutare a vedere, udire, toccare

il Signore, nel quale Dio ci è venuto incontro per farsi conoscere».

Ma da un altro punto di vista, nonostante le falsificazioni spacciate per scientifiche,

oggi per noi vedere Gesù è più facile che per san Tommaso in quella sera di Pasqua.

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Possiamo infatti realmente «vederlo» nei sacramenti dell’Eucarestia e della Penitenza,

così come – secondo la parola stessa del Signore – «nei poveri e nei malati». «Cari gio-

vani, imparate a “vedere”, a “incontrare” Gesù nell’Eucaristia, dove è presente e vici-

no fino a farsi cibo per il nostro cammino; nel Sacramento della Penitenza, in cui il Si-

gnore manifesta la sua misericordia nell’offrirci sempre il suo perdono».

È evidente, però, che per essere capaci di «vedere» in questo modo occorre la fede. E

che la fede, per non inaridirsi immediatamente, dev’essere «coltivata». Per «acquisire

una fede matura, solida, che non sarà fondata unicamente su un sentimento religioso

o su un vago ricordo del catechismo della vostra infanzia» il Papa raccomanda ai gio-

vani: «Aprite e coltivate un dialogo personale con Gesù Cristo, nella fede. Conoscetelo

mediante la lettura dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa Cattolica; entrate in

colloquio con Lui nella preghiera, dategli

la vostra fiducia: non la tradirà mai!». Di

grande rilievo appare qui il riferimento,

accanto ai Vangeli, al Catechismo della

Chiesa Cattolica del 1992. In quasi tutti i

suoi interventi più solenni Benedetto XVI

reitera l’invito a servirsi di questo stru-

mento tanto fondamentale quanto tra-

scurato. Non si tratta solo di un libro, ma

di una questione decisiva che attiene

all’essenza stessa del cristianesimo. La

fede si «coltiva» solo nella Chiesa e ha

bisogno della Chiesa. Se ci mettiamo a

leggere i Vangeli al di fuori della Chiesa finiamo per costruirci un Dio contraffatto e fa-

sullo, modellato a immagine dei nostri desideri. Quando finalmente incontra san Tom-

maso dopo la Resurrezione, «Gesù esclama: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; be-

ati quelli che non hanno visto e hanno creduto!” (Gv 20,29)». In quel momento il Signore

non si rivolge solo a san Tommaso. In realtà «egli pensa al cammino della Chiesa, fon-

data sulla fede dei testimoni oculari: gli Apostoli. Comprendiamo allora che la nostra

fede personale in Cristo, nata dal dialogo con Lui, è legata alla fede della Chiesa: non

siamo credenti isolati, ma, mediante il Battesimo, siamo membri di questa grande fa-

miglia, ed è la fede professata dalla Chiesa che dona sicurezza alla nostra fede perso-

nale. Il Credo che proclamiamo nella Messa domenicale ci protegge proprio dal peri-

colo di credere in un Dio che non è quello che Gesù ci ha rivelato: “Ogni credente è

come un anello nella grande catena dei credenti. Io non posso credere senza essere

sorretto dalla fede degli altri, e, con la mia fede, contribuisco a sostenere la fede degli

altri” (CCC166). Ringraziamo sempre il Signore per il dono della Chiesa; essa ci fa pro-

gredire con sicurezza nella fede, che ci dà la vera vita».

«La scelta di credere in Cristo e di seguirlo non è facile; è ostacolata dalle nostre infe-

deltà personali e da tante voci che indicano vie più facili». Da soli, rischieremmo di la-

sciarci scoraggiare. Nella Chiesa e con la Chiesa possiamo scegliere di credere e ri-

manere fedeli a questa scelta. Per questo il Papa convoca i giovani alla GMG!!!

Page 12: Luce del Mondo” · "Luce del Mondo” Il Papa, la Chiesa, i segni dei tempi. Una conversazione del Santo Padre Benedetto XVI con Peter Seewald.". L’intervista al Papa sulle grandi

Nell’ambito della catechesi del gruppo adolescenti IO HO SCELTO VOI vivremo una serie d’incontri sul tema dell’affettività SOGNASTUDIAAMA sarà con noi la prof. Adalgisa D’Agostini insegnante di biologia presso la scuola superiore e insegnante MN

gli incontri saranno venerdì alle ore 19,45 26 novembre, 3 - 17 dicembre sono aperti a tutti (adolescenti e giovani)

Giorno Appuntamenti della settimana..

DOMENICA 28

I DI AVVENTO

h. 10 Celebrazione per i bambini piccoli (fino a 7 anni)

h. 10,30 CATECHESI familiare IO SONO CON VOI (primo anno)

h. 10,30 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 1

h. 11,30 CATECHESI VENITE CON ME

h. 11,30 CATECHESI familiare SARETE MIEI TESTIMONI 2

h. 11,30 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 3

LUNEDÌ 29 h. 19 Comunità Gesù Risorto: preghiera carismatica

MARTEDÌ 30 h. 16,45 CATECHESI familiare IO SONO CON VOI (primo anno di Comunione)

h. 16,45 CATECHESI VENITE CON ME

h. 19,45 incontro del gruppo adolescenti VI HO CHIAMATO AMICI

MERCOLEDÌ 1

LECTIO DIVINA h. 9 e h. 18,45

h. 15,30 GRUPPO MADRE MAZZARELLO (donne del cucito)

h. 16,45 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 1

h. 16,45 CATECHESI familiare SARETE MIEI TESTIMONI 2

h. 16,45 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 3

GIOVEDÌ 2 h. 9 Conversazione con don Giuseppe sul viaggio in Burkina Faso

h. 18,30 incontro catechisti, animatori CIRENE, genitori per programmare

festa di Natale del 17 dicembre

VENERDÌ 3

h. 9 ADORAZIONE EUCARISTICA

h. 17 Centro di accoglienza CIRENE - Centro d’ascolto

h. 19,30 incontro del gruppo adolescenti IO HO SCELTO VOI l'affettività SO-GNASTUDIA AMA

h. 21 Corso in preparazione al matrimonio cristiano

SABATO 4 h. 15 giunta consiglio pastorale parrocchiale

h. 17 gruppo di preghiera San Padre Pio

DOMENICA 5

II DI AVVENTO

h. 10 Celebrazione per i bambini piccoli (fino a 7 anni)

h. 10,30 CATECHESI IO SONO CON VOI (primo anno)

h. 10,30 CATECHESI familiare SARETE MIEI TESTIMONI 1

h. 11,30 CATECHESI familiare VENITE CON ME

h. 11,30 CATECHESI SARETE MIEI TESTIMONI 2

h. 11,30 CATECHESI familiare SARETE MIEI TESTIMONI 3

PARROCCHIA SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA - TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308

E MAIL: [email protected]@DIOCESI.LODI.IT www.vicariatusurbis.org/santamariadomenicamazzarello/

LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12, H. 17, H. 19 IL SABATO LA MESSA FESTIVA È ALLE H. 18

NEI GIORNI FERIALI LA MESSA È ALLE H. 8,30, H. 18

CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA

SEGRETERIA: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30