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Luca Indovina Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria Taratura dosimetrica di un fascio di elettroni prodotto da un acceleratore lineare impiegato per TOTAL SKIN ELECTRON THERAPY (TSET)

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Luca Indovina

Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria

Taratura dosimetrica di un fascio di elettroni prodotto da un acceleratore lineare impiegato per

TOTAL SKIN ELECTRON THERAPY (TSET)

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Caratterizzazione dosimetrica di un fascio di elettroni idoneo per trattamenti che prevedono l’irraggiamento cutaneo totale del paziente (TSET) delle patologie (linfomi).Il fascio di elettroni in oggetto di energia nominale di 6 MeV prodotto dal LINAC SATURNE 43 è stato degradato a un’energia di circa 3MeV, per avere un valore di dose variabile tra il 100% e l’80% entro i primi 6mm.

L’esperienza dell’UCSC

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A. Piermattei et al.La Radiologia Medica 108: 549-559, 2004

L’esperienza dell’UCSC

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248cm 110cm

pavimento

pareteisocentro

Sorgente a 110°

Scala 1:20

130cm

100cm

Sorgente a 73° filtro

20cm

CONDIZIONI DI IRRAGGIAMENTO

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1. Filtro degradatore costituito da una lastra di perspex di superficie 204x125cm2 e di spessore 1 cm.

2. Distanza isocentro – superficie esterna filtro degradatore, DIF=248cm.

3. Distanza superficie interna filtro degradatore–superficie paziente, DFP=20cm. La superficie interna del filtro degradatore è posta a 110cm dalla parete.

4. Distanza sorgente–superficie paziente, DSP=369cm.

5. Il punto di riferimento in fantoccio di acqua è posizionato a 130cm da terra, nella regione intermedia non irraggiata dal fascio duale.

6. Il campo, senza collimatori aggiuntivi per elettroni, misura 40x40cm2 alla SAD=100 cm.

7. Il fascio di elettroni da 6 MeV è usato con un rateo di 400 u.m./min.

8. Il trattamento è eseguito con 6 fasci duali, corrispondenti ciascuno a una rotazione del paziente, intorno al proprio asse, di 60°.

CONDIZIONI DI IRRAGGIAMENTO

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Una delle tecniche con cui può essere eseguita la TSET prevede:

• l’uso di un filtro degradatore per ridurre l’energia del fascio e quindi per diminuire il potere di penetrazione della radiazione nel tessuto ed inoltre migliorare l’omogeneità delle dose;

• l’uso di 2 campi angolati (che costituiscono il fascio duale) per migliorare ulteriormente l’uniformità della fluenza degli elettroni e contemporaneamente

diminuire la contaminazione di fotoni.

CARATTERISTICHE DELLA TECNICA

Le particolari caratteristiche del volume bersaglio impongono che il fascio di elettroni da utilizzare abbia, tra l’altro, le seguenti propriettà:

•massima superficializzazione della dose.

•massima omogeneizzazione della dose su un grande campo di irraggiamento.

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1 (0°)

2 (60°)

3 (120°)

4 (180°)

5 (240°)

6 (300°)

CONDIZIONI DI IRRAGGIAMENTO

Il trattamento è eseguito con 6 fasci duali, corrispondenti

ciascuno a una rotazione del paziente, intorno al proprio asse, di 60°

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• Definizione dei campi duali

• Caratterizzazione dei campi duali

• Dosimetria assoluta

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Sono state eseguite misure con camera a ionizzazione Capintec modello PR06C:

• volume sensibile = 0,65 cm3.• diametro interno = 6,4 mm con cappuccio di equilibrio

elettronico in lucite di spessore pari a 4 mm.

La c.i è stata posta in aria, lungo l’asse verticale, corrispondente alla superficie del paziente, alla distanza di 20 cm dal filtro (DSP = 369cm).

Irraggiamenti di 100 u.m. per diverse angolazioni possibili di fasci duali, hanno permesso di individuare la distribuzione più omogenea della fluenza degli elettroni ottenuti rispettivamente con la testata posta a 73° e a 110°. (slide successive).

Definizione dei campi duali

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campo singolo con testata a 73°

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

1.2

1.4

1.6

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

altezza da terra (cm)

segn

ale (n

C)

campo singolo con testata a 110°

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

1.2

1.4

1.6

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

altezza da terra (cm)se

gnale

(nC)

Distribuzioni dei segnali, ottenuti con la c.i. PR06C per i campi singoli

rispettivamente con testata a 73° e 110°

DEFINIZIONE DEI CAMPI DUALI

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Sommando le due distribuzioni si ottiene la distribuzione di dose alla superficie del paziente per il fascio duale normalizzata al punto di riferimento che si trova a 130 cm da terra.

L’omogeneità è compresa entro il 10% da 20 cm a 190 cm di altezza dal pavimento, che risulta l’intervallo utile dove è possibile posizionare il paziente

fascio duale

60

70

80

90

100

110

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

altezza da terra (cm)

dist

ribu

zio

ne

rela

tiv

a di

do

se (

%)

Distribuzione relativa di dose per il fascio duale. Le distribuzioni sono state ottenute a una distanza DSP = 369 cm, in corrispondenza della superficie del paziente più vicina al filtro.

DEFINIZIONE DEI CAMPI DUALI

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• Definizione dei campi duali

• Caratterizzazione dei campi duali

• Dosimetria assoluta

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La caratterizzazione dosimetrica del fascio duale è stata effettuata utilizzando un diodo al silicio per elettroni, Scanditronix, tipo-p, mod. DEB0002239, una c.i RK83-05 Scanitronix e dei film gammagrafici Kodak X-Omat V.

Con il diodo e la c.i. sono state eseguite misure in fantoccio di acqua Nucletron, con la superficie alla DSP = 369cm dalla sorgente.

Film gammagrafici Kodak X-Omat V sono stati inseriti in un fantoccio cilindrico di PMMA di 15 cm di altezza e di 30 cm di diametro e irraggiati con campi duali. Il piano del film risultava parallelo al pavimento e all’altezza del punto di riferimento, a 130cm da terra.

CARATTERIZZAZIONE DEL FASCIO DUALE

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STRUMENTAZIONE UTILIZZATA PER IL CONTROLLO DOSIMETRICO IN UNA SITUAZIONE ASSIMILABILE ALLA SITUAZIONE CLINICA

E PER LA DOSIMETRIA ASSOLUTA

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Un fascio di elettroni di energia nominale da 6 MeV e’ stato degradato a un energia di circa 3 MeV , per avere un valore di dose variabile tra il 100% e l’80% entro i primi 6 mm.

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 5.5 6.0

profondità (cm)

DP

P (

%)

Fascio duale

Fascio singolo

Fascio DSS 100cm

Confronto tra le DPP tra un fascio standard di elettroni da 6 MeV e un fascio degradato in energia da utilizzare per eseguire la TSET

EFFETTO DEL FILTRO DEGRADATORE SULLA DPP

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0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

110

-16 -14 -12 -10 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6 8 10 12 14 16

asse orizzontale (cm)

Dis

trib

uzio

ne r

elat

iva

di d

ose

(%)

Per il controllo dell’omogeneità sull’asse trasverso l’asse centrale del fascio è stato determinato il profilo della distribuzione relativa di dose in acqua passante per il punto di riferimento, alla profondità del build-up. L’omogeneità di dose è risultata entro il 3% per un tratto di 30cm.

CARATTERIZZAZIONE DEL FASCIO DUALE

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DPP in acqua per un fascio duale, ottenute con la camera a ionizzazione RK posta in acqua e con pellicola gammagrafica X-Omat V posta in fantoccio di PMMA. I valori di dose ottenuti con il film sono stati riportati a quelli in acqua

CARATTERIZZAZIONE DEL FASCIO DUALE

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Energia media superficiale E0 = 2,4MeV

Energia media alla profondità di z = 6mm Ez = 0,61MeV

Range pratico Rp = 16mm

Profondità di massima dose dmax = 2mm

Profondità dell’80% di dose d80 = 7mm

Profondità del 50% di dose d50 = 10mm

CARATTERIZZAZIONE DOSIMETRICA DEL FASCIO DUALE

L’ Energia media Ez alla profondità z è legata alla energia media superficiale E0=k·Rp dalla Ez = E0 (1-z/Rp) ed è determinata in condizioni di irraggiamento con campo singolo, ortogonale alla superficie di ingresso del fantoccio, per il quale è determinato il range pratico Rp.K è determinato tramite metodi montecarlo e vale 2.42 per il fascio da 6 MeV.

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• Definizione dei campi duali

• Caratterizzazione dei campi duali

• Dosimetria assoluta

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Determinazione della valore assoluto di dose assorbita in acqua

• Per la determinazione della dose è stata utilizzata una c.i. ESC77 – ENEA (volume sensibile = 0,24cm3; diametro interno = 4mm), collegata Ad un’elettrometro Capintec 192.

• La misura è stata eseguita in un fantoccio cilindrico di acqua di 40 cm di altezza e di 30 cm di diametro. La c.i. è stata posizionata all’interno del fantoccio alla minima profondità possibile.

• Il punto effettivo di misura della c.i. è risultato a 6,7 mm di profondità e a un’altezza di 130 cm da terra. L’irraggiamento per la determinazione della dose è stata effettuata alla distanza di trattamento e in condizione di campo duale.

• Bisogna connsiderare che la profondità del massimo di dose (dmax) per il campo duale centrale, si trova nei primi 3mm. Il punto effettivo di misura (6,7 mm) viene a trovarsi in corrispondenza dello 82% del massimo di dose.

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Determinazione della valore assoluto di dose assorbita in acqua

• La determinazione della dose nel punto di riferimento è stata effettuata utilizzando le indicazioni del Protocollo Nazionale di dosimetria, dove:

• M’ è il segnale della camera a ionizzazione espresso in C• ksat = 1,001• kT,P = 1,018• ND = 11,10 Gy/C

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Determinazione della valore assoluto di dose assorbita in acqua

2

1

6

3

4

5

Alla profondità dmax di ognuna delle 6 direzioni di irraggiamento TSET si ha una dose totale DT = 0,177 cGy/UM.

Il rateo di dose nel punto in dmax è risultato essere di circa 30,8 cGy/min, in accordo con il rateo minimo di 25 cGy/min suggerito dalla letteratura.

punto

angolo

(°)

M’ alla profondità di 6,7mm (nC)

DPP (%)

M’ alla dmax

(nC) dose (cGy)

R rendimento di dose

(cGy/u.m.)

1 0 0,537 – (0,012) 82 0,640 7,65 0,0765 2 60 0,227– (0,012) 49 0,439 5,25 0,0525 3 120 - - - - - 4 180 - - - - - 5 240 - - - - - 6 300 0,219– (0,012) 49 0,422 5,04 0,0504

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La dose DW (dmax) per singolo fascio duale incidente è in relazione con la dose totale Dpaziente (cGy/UM) (dovuta all’irraggiamento completo) tramite l’espressione:

Dpaziente (cGy/UM) = DW (dmax) . B

dove B = R0°/(R0°+R60°+R120°) è un opportuno fattore moltiplicativo che tiene conto dei contributi di dose dei due campi duali adiacenti.In base ai risultati ottenuti il fattore B è risultato essere pari a 2,3, coerentemente con i valori riportati in letteratura.

L’unico paziente trattato presso l’UCSC ha ricevuto una dose superficiale di 36 Gy frazionata in 18 sedute da 2 giorni ciascuna.

Determinazione di dose per trattamenti