LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il...

14
L’antica Grecia INSEDIAMENTI PRIMA SVILUPPO LE CARATTERISTICHE FISICHE DELLA GRECIA DESCRIZIONE La Grecia occupa la penisola tra il Mar Mediterraneo e il Mar Egeo e ha un territorio in gran parte montagnoso, privo di grandi pianure. L’agricoltura non ha mai potuto rendere lun- go i grandi fiumi. I primi insediamenti sul terri- torio si verificarono attorno al 2000 a.C. da parte di popola- zioni nomadi di stirpe indoeu- ropea: Achei, Ioni e successi- vamente gli Èoli. Il mare rappresentava l’unica risorsa per lo sviluppo econo- mico: per pescare, per com- merciare, per conquistare nuo- ve terre e allargare i propri orizzonti. Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013 16 Parte A Le radici del nostro tempo

Transcript of LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il...

Page 1: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

L’antica Grecia

INSEDIAMENTI

P R I M ASVILUPPO

LE CARATTERISTICHE FISICHEDELLA GRECIA

DESCRIZIONE

La Grecia occupa la penisolatra il Mar Mediterraneo e il MarEgeo e ha un territorio in granparte montagnoso, privo digrandi pianure. L’agricolturanon ha mai potuto rendere lun-go i grandi fiumi.

I primi insediamenti sul terri-torio si verificarono attorno al2000 a.C. da parte di popola-zioni nomadi di stirpe indoeu-ropea: Achei, Ioni e successi-vamente gli Èoli.

Il mare rappresentava l’unicarisorsa per lo sviluppo econo-mico: per pescare, per com-merciare, per conquistare nuo-ve terre e allargare i propriorizzonti.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

16

Parte A

�Le radici d

el nostro tempo

Page 2: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

Calcide

EretriaMegara

Corinto

SpartaThera

Creta

Samo

Lesbo

Mileto

Rodi

Focea

Dori Colonie doricheIoni Colonie ionicheEoli e Achei Colonie eoliche e achee

Principali città fondatrici di colonie

Colonie greche in Egitto

L’antica Grecia

INSEDIAMENTI SVILUPPO

LA GRANDE COLONIZZAZIONE

DESCRIZIONE

I popoli che avevano occupatola Grecia fondarono città au-tonome e indipendenti. Esiste-va tuttavia il comune senti-mento di appartenere a unostesso popolo.

L’aumento della popolazione ela scarsità di terre da coltivare,oltre alle lotte politiche fra lediverse città, spinsero alcunigruppi a ricercare nuovi inse-diamenti lungo le coste del Me-diterraneo.

Nei nuovi insediamenti vennerofondate delle città, che eranocolonie indipendenti, ma in tut-to simili alle città di origine.Questa fase viene definita gran-de colonizzazione: le coloniegreche, alcune delle quali di-vennero molto potenti, si dif-fusero in tutto il Mediterraneo.

D O P O

EREDITÀLA CULTURA GRECA La nostra civiltà equella di tutto il mondo occidentale ha le sueorigini nell’antica civiltà greca. È sufficienteosservare alcune parole che usiamo abi-tualmente, ad esempio democrazia, filoso-fia, geografia, olimpiade, teatro, tecnica, ma-

tematica, geometria: sono tutte di originegreca.La cultura greca ha svolto un ruolo fonda-mentale nello sviluppo del pensiero umanoe tutta la civiltà europea trova in essa il suofondamento.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 3: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

1. I popoli del mare� Che cosa

significa ilterminetalassocrazìa?

� Quando e dove sisviluppò la civiltàminòica?

� In che modo eraorganizzata lasocietà cretese?

� Dove vivevano iFenici?

� Perché i Fenicisono definiti i“signori delmare”?

Parte A

�Le radici d

el nostro tempo

LE PAROLEDELLA STORIA

PORPORA Indica il coloranteper tessuti che nell’antichitàveniva estratto da unmollusco (il murexbrandaris), dotato di unapiccola ghiandola cheproduce un inchiostrodall’intenso colore rosso. Imolluschi sgusciati eranomacerati in grandi vaschecon acqua salata in cuivenivano immersi i tessuti dilana. Quando la lana avevaassorbito il colore, venivaesposta al sole perasciugarsi.Nell’antichità i tessuticolorati con la porpora eranomolto ricercati su tutti imercati e molto costosi: perquesto motivo la porporadivenne un prodottoimportante per l’economiafenicia.

I Cretesi abili marinaiSin dall’antichità il Mediterraneo rappresentòun’importante via di comunicazione e quindidi scambi commerciali e culturali. Intorno al2000 a.C. si affermarono civiltà di marinai ecommercianti che dominarono non tanto leterre quanto il mare: le talassocrazìe (dal grecothálassa, mare e kratía, dominio), cioè veri epropri imperi marittimi fondati sul commercio.Tra queste la civiltà più antica si sviluppò nel-l’isola di Creta: viene chiamata minòica in ono-re del mitico re Minosse. L’epoca del suo mas-simo splendore va dal XIX al XV secolo a.C.La letteratura greca descrive l’antica Cretacome abitata da abili marinai e l’archeologiaconferma queste notizie. Nell’arte cretese tro-viamo immagini di ambienti marini, di navi edi gente di mare.Oggetti di origine cretese sono stati trovati invarie zone del Mediterraneo, dalle coste del-l’Asia fino all’Italia meridionale e centrale. Co-sì pure sono stati trovati a Creta oggetti prove-nienti dall’Egitto o dalla Mesopotamia. Tuttociò conferma un attivo commercio marittimo.Si tratta di una civiltà urbana: Cnosso e Festoerano i centri principali. Le città sorgevanointorno agli splendidi palazzi dei re; nessunafortificazione li difendeva. Nelle campagnepascolavano grandi greggi di pecore: la lanaera uno dei principali prodotti esportati.Verso il 1450 a.C. la talassocrazia cretese tra-montò bruscamente: per ragioni che ancoraoggi gli storici dibattono, Creta si indebolì efu invasa dagli Achei, un popolo guerrieroproveniente dalla Grecia.

Ricche città sulle coste del LibanoAlcuni secoli dopo il tramonto della civiltàminoica, si affermarono i Fenici. Fenicio per iGreci significava rosso e probabilmente indi-cava la porpora, il prezioso colorante chequesto popolo produceva e commerciava.I Fenici vivevano lungo le coste del Libano

B

A dal 2000 a.C. circa e la loro civiltà ebbe ungrande sviluppo a partire dall’XI secolo a.C.Tra le più importanti città da loro fondatetroviamo Sidone e Tiro. I Fenici non formaro-no mai uno Stato unitario (ciascuna città eraretta da un proprio sovrano) e questo fu unmotivo di debolezza: infatti finirono primasotto il controllo egizio, poi subentrarono gliAssiri, i Persiani e i Greci.Per secoli la grande ricchezza dei Fenici deri-vò dal legname. I cedri del Libano fornivanoun prezioso materiale da costruzione richie-sto in tutto il Vicino Oriente, soprattutto inMesopotamia, povera di vegetazione ad altofusto. I Fenici raggiungevano la Mesopota-mia navigando sull’Eufrate e in questo mododivennero esperti di navigazione. Col tempoimpararono a costruire navi più grandi e ro-buste e navigarono nel Mediterraneo.

Commercianti di merci e schiaviI Fenici commerciavano materie prime (rame,stagno, pelli, avorio, legname pregiato), tessu-ti e coloranti, oggetti di lusso (in metallo, ve-tro e pietre preziose). Molti prodotti artigiana-li venivano dall’estero; altri erano fabbricatidirettamente da loro perché erano abilissiminella lavorazione dei metalli e del vetro e nel-la produzione di tessuti di lana e di lino.Un’altra attività era il commercio di schiavi,spesso prigionieri catturati durante azioni dipirateria.A partire dal IX secolo a.C. i mercanti fenicicrearono in varie località del Mediterraneodelle basi commerciali. Solitamente erano pic-coli centri che fornivano approdo sicuro perle navi e magazzini per le merci. Solo in al-cuni casi occuparono un vasto territorio dan-do vita a grandi città: è il caso di Cartagine,fondata secondo la tradizione nell’814 a.C. inNord Africa (sulle coste dell’odierna Tunisia),che divenne una delle più grandi potenze delmondo antico.

C

250 a.C.500 a.C.1000 a.C.3000 a.C. 2000 a.C. 1500 a.C.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 4: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

L’antica Grecia

DAL FENICIO ALL’ITALIANO

La più importante invenzionedei Fenici fu l’alfabetofonetico. Al posto di svariatecentinaia di segni, essi ebberol’idea di utilizzare soltantoventidue caratteri, ognuno deiquali indicava un suono.Il nome alfabeto deriva dalledue prime lettere fenicie – alefe beth – che i Greci chiamaronoalfa e beta (cioè a e b).Così semplificata la scrittura

era finalmente alla portata ditutti: non era più necessariostudiare complicati sistemi,come i geroglifici o i carattericuneiformi, e la professione discriba perdeva d’importanza.Dal sistema alfabetico fenicionacquero l’alfabeto ebraico,greco e arabo; da quello grecoderivarono l’alfabeto latino (ilnostro) e quello cirillico (in usonei Paesi slavi).

1250 150010007505002500

1. Lo scheletro della nave era formato dalla chiglia, una lunga erobusta trave in legno che andava da prua a poppa e da cuipartivano altre travi ricurve che davano forma alla fiancata dellanave. Sulle travi si inchiodava la copertura esterna, il fasciame,costituito da tavole tenute insieme da una linguetta e un passante.Una copertura di bitume rendeva la nave impermeabile.

6. In mancanza divento o con ventocontrario le naviprocedevano a remi.Le navi commercialiavevano una fila di8-12 rematori perlato e il ritmo divoga era dato da unflautista. I remierano fissati concorde a perni che nefacilitavano larotazione.

7. Attorno a questi vasi, fatti con un appositofondo a punta, venivano poste delle pietreche avevano la doppia funzione di nonrovesciare il contenuto dei recipienti e di fareda contrappeso per dare stabilità alla nave.

8. Un remo, più grande deglialtri e posto a poppa, indicava larotta da seguire. La stella polareera il fondamentale punto diriferimento per seguire la rotta.

2. Le ancoreerano formateda una grossapietra dotata dipaletti appuntitiche si potevanofacilmenteconficcare sulfondo marino.

3. Le merci erano poste onella parte centrale del ponte onella stiva. Sul ponte venivanocollocati il legname (resistenteall’acqua), il cuoio e il pesce;nella stiva vi erano i recipienti diterracotta con le merci delicate.

4. Al centro della nave c’eraun alto albero che reggeva unavela rettangolare. Le navi fenicieavevano un’unica vela cheveniva innalzata solo quando siincontrava un vento favorevole.

5. Ogni nave avevaa poppa una grandegiara piena d’acquapotabile perl’approvvigionamento quotidiano. I Fenicinavigavanoesclusivamentelungo la costa e ognisera sbarcavano e sirifornivano di nuovaacqua.

RICOSTRUZIONE I “signori del mare”I Fenici controllavano le vie di comunicazione marittima e divennero gliesclusivi intermediari negli scambi tra la Mesopotamia e l’Occidente. Con leloro eccezionali flotte solcarono il Mediterraneo, raggiunsero le isolebritanniche, esplorarono le coste atlantiche dell’Africa e le isole Canarie, forseraggiunsero le coste americane.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 5: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

2. I Micenei e la guerra di Troia� Quali popoli si

stabilirono inGrecia?

� Chi erano iMicenèi?

� Quando si svolsela guerra diTroia?

� Che cosa sonol’Iliade el’Odissea?

� Come eracostruita larocca di Micene?

Parte A

�Le radici d

el nostro tempo

LE PAROLEDELLA STORIA

PERDERE IL FILO È un mododi dire usato per esprimerel’interruzione di un discorsoo di un ragionamento: inquesto senso il termine filosignifica “direzione”.Per comprenderne l’origineoccorre ricordare il mito delLabirinto. Quando Teseo fumandato dagli Ateniesi aCreta per uccidere ilMinotauro, Arianna, la figliadi Minosse, gli diede ungomitolo di filo da dipanarelungo il labirinto in modo dapotere trovare la via di uscitauna volta compiuta la suamissione. Dunque, chi perdeil filo non trova più la suastrada!

Gli antenati dei GreciLa storia della Grecia inizia attorno al 2000a.C., quando venne invasa in ondate succes-sive da alcuni popoli nomadi di stirpe indo-europea: Achèi, Iòni, Èoli, Dori. Erano gli an-tenati dei Greci (come li chiamavano i Roma-ni) o Ellèni, come loro stessi si chiamavano.Tra questi popoli i primi a distinguersi per ca-pacità e organizzazione furono gli Achei,giunti in Grecia secondo alcuni storici dallapenisola balcanica, secondo altri dalla Russiameridionale.Si trattava di audaci guerrieri che facevanouso del cavallo, ancora sconosciuto in Grecia.Dopo aver sconfitto le popolazioni locali, gliAchei fondarono alcune città, tra cui Tirinto,Argo, Pilo, Atene e Micene, la più importan-te, da cui deriva l’attributo di micenèo datoalla loro civiltà.

La civiltà micenea e la sua espansioneGli Achei fondarono delle città-fortezza, go-vernate da un re scelto fra i guerrieri più va-lorosi: erano circondate da grandi mura fuo-ri dalle quali si trovavano le case di contadi-ni, artigiani e schiavi.La società micenea aveva una struttura pira-midale:� nel suo palazzo il re era circondato da un’ef-

ficiente burocrazia che riscuoteva i tributi eamministrava la città;

� al di sotto vi era una potente aristocraziaguerriera ricca di terre;

� più sotto ancora si trovava la popolazione,che lavorava le terre del re e dell’aristo-crazia;

� e al gradino più basso c’erano gli schiavi.Ogni città-fortezza difendeva la propria indi-pendenza e scatenava sovente la guerra con-tro le città rivali per compiere razzie di be-stiame e sottrarre i raccolti.L’economia si fondava sull’agricoltura e sull’al-

B

A levamento: grano, olio, ortaggi, miele, legumi,latte, formaggi, carne e pesce. Il commercio sibasava sul baratto (la moneta era sconosciuta)e non era molto sviluppato. L’artigianato rag-giunse invece buoni livelli e si distinse per laproduzione di oggetti in bronzo, tessuti di la-na e lino, ma anche per la lavorazione estre-mamente raffinata dell’oro.Ma gli Achei, popolo di guerrieri, non pote-vano restare a lungo imprigionati in una ter-ra priva di pascoli e montagnosa. Infatti at-torno al XV secolo a.C. invasero Creta (chetennero fino al 1200 a.C.), giunsero sulle co-ste dell’Asia Minore e nelle isole di Samo, Mi-leto e Rodi. La fama degli Achei è però so-prattutto legata alla guerra contro Troia, unaricca città dell’Asia Minore, conquistata ver-so la fine del XIII secolo a.C.

La guerra di TroiaNon conosciamo con precisione i motivi diquesto scontro: forse fu una guerra commer-ciale, dovuta al fatto che Troia controllava loStretto dei Dardanelli imponendo agli Acheipesanti pedaggi per raggiungere il Mar Nero;o forse si trattò solo di una tipica guerraachea per saccheggiare bestiame, raccolti, oroe schiavi.Due poemi hanno reso celebre questa guerra:l’Iliade, che narra le vicende del lungo asse-dio e della caduta di Troia (o Ìlio) e l’Odissea,che racconta il travagliato ritorno a Itaca,un’isola nell’Egeo, di uno dei suoi eroi, Ulis-se (o Odisseo).Comprendere quanto ci sia di storicamentevero nell’Iliade e nell’Odissea non è facile. En-trambi i poemi sono stati attribuiti a un’unicafigura leggendaria, Omero, ma in realtà nonfurono opera di un solo autore. Si tratta dipoemi che per secoli vennero tramandati oral-mente da generazioni di aèdi (cantori) o dirapsòdi (cantastorie) e che nel VI secolo a.C.vennero trascritti in via definitiva.

C

250 a.C.500 a.C.1000 a.C.3000 a.C. 2000 a.C. 1500 a.C.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 6: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

Etolia

Acaia

Arcadia

Creta

Attica

Messenia

Laconia

Elide

Tessaglia Eolide

Ionia

Doride

Eubea

BeoziaFocide

Argolide

Sparta

Atene

L’antica Grecia

Le etnìe grecheA causare il declino degli Achei fu probabilmente una nuova invasione dipopoli nomadi, tra cui i Dori, che giunsero in Grecia a partire dal XIII-XIIsecolo a.C. Comincia così un periodo oscuro di cui poco si conosce anche perla scomparsa della scrittura, ma è da ora che inizia la prima colonizzazionedi un vasto territorio che crea le basi per lo sviluppo della pólis.

1250 150010007505002500

LA MASCHERA DI AGAMENNONEDopo aver individuato il sito su cuiera sorta la città di Troia descrittadall’Iliade, nel 1876 l’archeologotedesco Heinrich Schliemann (1822-1890) scoprì a Micene una mascherad’oro che pensò fosse diAgamennone, il più potente dei reche parteciparono alla guerra di Troia,nato a Micene.Questo manufatto, ottenuto

lavorando a sbalzo una sottile laminad’oro precedentemente appoggiatasul viso di un defunto, è tuttora notocome “maschera di Agamennone”anche se ormai da tempo si è stabilitoche risale a un periodo antecedentealla guerra di Troia. Oggi questa maschera dall’espressionesevera, cupa e misteriosa è conservataal Museo archeologico di Atene.

IoniDoriGreci nord-occidentaliEoliArcadi

2. Eoli e Ioni erano popolazioni diorigine indoeuropea che avevano giàiniziato a popolare la Grecia insiemeagli Achei a partire dal 2000 a.C.

1. Attorno all’VIII secolo a.C.l’occupazione territoriale dellaGrecia e delle isole del MarEgeo presenta un gran numerodi comunità distinte in varieetnie corrispondenti ai diversidialetti: Ioni, Dori, Grecinordoccidentali, Eoli, Arcadi.

4. L’Arcadiaoccupava il centrodel Peloponneso.

3. Gli Achei,sopravvissuti al crollodella civiltà micenea,si rifugiarono in unaristretta area delPeloponneso che daloro prese il nome diAcaia.

5. I Dori scesero in Grecia da norda partire dal XIII-XII secolo a.C. eoccuparono soprattutto la parte sud;poi, come era capitato agli Achei,anche loro attraversarono il mare.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 7: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

3. Il mondo di Omero� A quale periodo

storico fannoriferimento ipoemi omerici?

� Da quali valorieracaratterizzata lasocietà?

� Come erano vistigli dei?

� Che cosa sipensavasuccedesseall’uomo dopo lamorte?

� Come avvenne lascoperta diTroia?

Parte A

�Le radici d

el nostro tempo

LE PAROLEDELLA STORIA

Molti termini presenti neipoemi omerici sono entrati inuso nella nostra lingua.Eccone alcuni.NETTARE Bevanda degli dei;vino eccezionale.EUROPA Principessa feniciasedotta da Zeus; patrona diuna delle quattro parti delmondo antico.ODISSEA Lungo viaggiodisseminato di insidie.

I valori della società omericaLa società cantata da Omero non è quella mi-cenea, ma quella dei secoli oscuri, quandol’Iliade e l’Odissea vennero composte e i loroversi tramandati oralmente. La poesia in quelperiodo aveva una funzione importante: di-vertire trasmettendo tutti i valori su cui sifondava la società.Nei poemi omerici uno dei valori fondamenta-li era l’onore, che andava difeso e affermatocon il coraggio e la forza fisica. Chi subivaun’offesa doveva vendicarsi, dimostrando dinon essere vile. E questo era un dovere più cheun diritto: chi non si vendicava perdeva l’ono-re e quindi il rispetto della comunità. La pub-blica stima era fondamentale; la sua perditaprovocava un senso di disagio, di colpa, di ver-gogna e allora alla vita che diventava penosasi preferiva la morte: non c’era spazio per i vi-li e il bene supremo non consisteva nell’agirebene, ma nel meritarsi la pubblica stima.Gli eroi omerici incarnano i modelli di com-portamento cui l’individuo doveva adeguarsi.Ettore, fratello di Paride e valoroso guerrierotroiano, è in questo senso una figura emble-matica: sceglie di affrontare l’invincibileAchille, l’eroe acheo, e quindi di andare in-contro a una morte certa, piuttosto che sal-vare la propria vita al riparo delle mura diTroia. Se non si fosse comportato così, sareb-be apparso come un vile e ciò gli avrebbecausato infinita vergogna.

Dei ed eroiLe storie narrate nell’Iliade e nell’Odissea vedo-no tra i loro protagonisti, accanto agli eroi, an-che gli dei: sono loro a muovere le sorti dei vi-venti. Omero li raffigura come uomini e donnedotati di poteri eccezionali.Possono di volta in volta assumere sembianzediverse, compiere magie con le quali stravolge-re il corso degli eventi, ma si comportano co-me uomini e donne comuni: parteggiano per

B

A capriccio o per ripicca per i Greci o per i Troia-ni, litigano, si odiano, si amano. E gli uominiper ottenere favori e protezione rivolgono loropreghiere o offrono, sugli altari, vittime sacri-ficali o cibi.Anche gli eroi, i grandi combattenti, i fonda-tori di città o colonie erano considerati più si-mili agli dei che agli uomini e, come gli dei,godevano di un culto. I sacrifici loro rivoltiprevedevano l’uccisione di un animale, il cuisangue colava nella terra perché le loro animepotessero cibarsene e riprendere forza.

La visione dell’uomoNel mondo di Omero l’uomo è un essere com-posto da due parti: una visibile, il corpo, e unainvisibile, l’anima (in greco psyché). L’anima èil soffio vitale, che al momento della morteesce dalla bocca come vapore: il verbo spirare(nel senso di morire) rimanda proprio a questaimmagine.Dopo la morte le anime sopravvivono nel regnodelle ombre, l’Ade, dove appaiono come debo-li immagini: l’anima era considerata un’ombra,un’entità fuggevole come il fumo, che riprodu-ceva i tratti del corpo che aveva abbandonato,ma che continuava a esistere vicino ai vivi.Solitamente le anime erano invisibili, ma iGreci credevano nella possibilità di comuni-care con loro grazie al sogno, ritenuto unevento reale, oppure nel caso in cui un vivofosse riuscito a penetrare nell’Ade. L’Odissearacconta il viaggio nell’Ade di Ulisse, che siintrattiene con l’anima della madre: non puòriabbracciarla perché è solo un’ombra, mapuò riconoscerla perché la psyché è una re-plica, un “doppio” dell’individuo.La visione dell’uomo che emerge dagli scrittiomerici verrà in seguito approfondita dalpensiero greco: l’anima verrà riconosciutacome l’essenza più profonda dell’uomo, chevive solo momentaneamente nel corpo e hacome vero destino l’aldilà.

C

250 a.C.500 a.C.1000 a.C.3000 a.C. 2000 a.C. 1500 a.C.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 8: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

L’antica Grecia

Quel tesoro di PriamoDopo aver identificato il luogo dove sorgeva Troia,l’archeologo tedesco Heinrich Schliemann presentò almondo parte dei monili in oro e dei manufattiritrovati, subito individuati come il “tesoro diPriamo”, dal nome del mitico re troiano che subìl’assedio narrato nell’Iliade.

1250 150010007505002500

4. Orecchini ecollana in orofinemente lavorati.

LA PACE, IL LATO FEMMINILE DELL’ILIADEAlessandro Baricco, lo scrittorecontemporaneo che ha elaborato unaversione moderna dell’Iliade, riflette sullapace e sul ruolo delle donne all’internodel poema.«I Greci, nell’Iliade, hanno tramandato trale righe di un monumento di guerra, lamemoria di un amore ostinato per lapace. A prima vista non te ne accorgi

accecato dai bagliori delle armi e deglieroi. Ma nella penombra della riflessioneviene fuori [...] il lato femminiledell’Iliade. Sono spesso le donne apronunciare, senza mediazioni, ildesiderio di pace. Relegate ai margini delcombattimento, incarnano l’ipotesiostinata e quasi clandestina di una civiltàalternativa, libera dal dovere della

guerra. Sono convinte che si potrebbevivere in un mondo diverso e lo dicono.Le tre donne incontrate da Ettore,tornato in città, supplicano tutte la pace:la madre [Ecuba] lo invita a pregare;Elena lo invita al suo fianco a riposarsi;Andromaca [la moglie] gli chiede diessere padre e marito prima che eroe ecombattente».

3. Il tesoro venne donato da Schliemannalla Germania, ma, durante la secondaguerra mondiale, finì nelle mani dei Russi.Attualmente si trova al Museo Puškin diMosca, conteso da quattro nazioni: la Turchia(dove è stato trovato), la Grecia (erede dellatradizione omerica), la Germania (a cuivenne donato dallo scopritore) e la Russia(che lo rivendica come risarcimento per idanni di guerra subiti dalla Germania).

5. Diadema inoro che potevaornare la testadi un sovrano.

1. La moglie di Schliemann indossa quello che almomento del suo ritrovamento venne definito il “tesoro diPriamo”. L’attribuzione al re troiano apparve al momentoassai affascinante e pochi dubitarono della sua autenticità:in realtà sembra che l’archeologo tedesco abbia messoinsieme pezzi sparsi provenienti da luoghi diversi.

2. Schliemann riuscì a esportare segretamente in Greciai gioielli. Il governo turco lo accusò di esportazione illegalee ci fu un processo. Perso il processo, l’archeologo si offrìdi pagare al governo turco una considerevole cifra perdiventare proprietario indiscusso di tutta la collezione.

DOCUMENTO

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 9: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

4. La pólis greca� Com’era

organizzata unapólis?

� Chi erano icittadini?

� Perché alcuniuomini eranoschiavi?

� Qualiconseguenzeebbe la “grandecolonizzazione”?

� Perché venneintrodotta lamoneta?

Parte A

�Le radici d

el nostro tempo

LE PAROLEDELLA STORIA

CITTADINO Questo termineha due significati, unogeografico e l’altro politico.In senso geografico indical’abitante della città, incontrapposizione all’abitantedella campagna.In senso politico indica chigode della cittadinanza diuno Stato, cioè di colui che faparte di uno Stato con tutti idiritti e i doveri che nederivano. Nelle antiche città-stato cittadino era chi avevail diritto di partecipare allavita politica della città; neerano esclusi schiavi, donnee stranieri.

L’affermazione dell’aristocraziaGli Achei avevano dato luogo a delle città-for-tezza, monarchie (dal greco mónos, solo e ar-chía, comando), governate da un re, il basiléus,il cui potere non era fondamentale: era un“primo tra uguali” e i suoi compiti con il tem-po diminuirono sempre più.Durante il cosiddetto periodo oscuro si diffu-se in Grecia una nuova forma di governo ba-sata su una forte alleanza tra tutti gli aristo-cratici (dal greco áristos, migliore e arché, go-verno): erano coloro che possedevano quasitutte le terre coltivabili, gli animali da alleva-mento, i cavalli e che potevano offrire al-l’esercito gli uomini meglio equipaggiati. Daquesta alleanza di “uguali tra uguali” nasce lapólis (al plurale póleis), la città-stato greca.Dall’VIII secolo a.C. lo sviluppo della pólis feceuscire la Grecia dall’età oscura e cominciò l’etàarcaica che durò fino agli inizi del V secolo a.C.All’origine della pólis era dunque l’aristocra-zia a gestire il potere. Con il tempo, però, laripresa e la crescita delle attività economichefavorirono la creazione di un nuovo grupposociale, composto da piccoli proprietari terrie-ri, commercianti e artigiani: il démos (popolo,in greco). Agli occhi del démos il governo de-gli aristocratici costituiva una oligarchia (dalgreco olígoi, pochi), un governo di pochi chenon tutelava abbastanza gli interessi comuni.Ciò causò durissimi scontri tra aristocrazia edémos, al termine dei quali in alcuni casi si af-fermò la tirannia (cioè il governo di un solo ari-stocratico sostenuto dal consenso del démos),in altri, come ad Atene, si attuò il progressivoabbattimento del potere aristocratico e il pas-saggio a una nuova organizzazione politica: lademocrazia, che significa governo del popolo.

Le caratteristiche della pólisCon l’affermarsi del démos, le póleis assunse-ro le loro caratteristiche definitive. Tre sonogli elementi fondamentali:

B

A � la città vera e propria, dove vi erano le ca-se per l’abitazione, le botteghe artigiane,una piazza per il mercato e le assemblee el’acròpoli, la città alta;

� il territorio che si estendeva intorno alla cit-tà, dove si praticavano l’allevamento e l’agri-coltura;

� i cittadini, cioè coloro che potevano parte-cipare alla vita politica e influire sulle co-muni decisioni; ma pochi avevano questo di-ritto: in nessuna pólis i cittadini superaronoun quarto della popolazione.

Il mondo greco è, dunque, un mondo di piccoliStati indipendenti. Solitamente ciascuna pólisaveva una superficie piuttosto ristretta: Argoaveva una superficie di 1400 km2, Corinto di880 km2; facevano eccezione Atene, con 2550km2 e Sparta con 8400 km2.Il senso di autonomia fu così radicato nel-l’animo degli antichi Greci da impedire l’af-fermazione di un’unica autorità centrale. No-nostante ciò, già in età arcaica, i Greci prese-ro coscienza di appartenere allo stesso popo-lo e di avere in comune la stessa lingua e lastessa cultura: in sintesi, la stessa patria.

La grande colonizzazioneA partire dall’VIII e VII secolo a.C., l’aumen-to della popolazione, la scarsità di terre colti-vabili e le lotte politiche fecero nascere inmolti il desiderio di migliorare la propria vi-ta. Da tutta la Grecia partirono gruppi di co-raggiosi che raggiunsero nuove terre e fon-darono póleis indipendenti, ma simili comeorganizzazione alle città di origine: erano lecolonie, che spesso raggiungevano potenza eprosperità economica e potevano a loro voltacreare altre colonie. In un paio di secoli granparte del Mediterraneo venne raggiunto dallaciviltà greca e sulle coste dell’Italia meridio-nale le colonie furono tanto numerose chequesta parte dell’Italia venne chiamata MagnaGrecia, cioè Grande Grecia.

C

250 a.C.500 a.C.1000 a.C.3000 a.C. 2000 a.C. 1500 a.C.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 10: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

L’antica Grecia

L’orizzonte della pólisOgni pólis era autosufficiente. Ciascuna aveva un proprio governo,proprie leggi, proprie divinità protettrici, una propria moneta, unproprio esercito costituito dai cittadini che consideravano lorosupremo dovere accorrere in armi al primo segnale di pericolo.

1250 150010007505002500

LA MONETAPer lungo tempo il commercio venneeffettuato con il baratto, ma eradifficile calcolare il valore del prodottoe gli scambi erano faticosi (percomprare oggetti lavorati o tessutipreziosi erano necessari interi carichi dibestiame). Per valutare un prodotto lo siconfrontava con l’oro e con l’argento,operazione complessa perché ogni volta

occorreva pesare l’oro e l’argento. Fucosì che in Grecia si iniziò a mettere incircolazione pezzi di metallo con unpeso fisso, garantito dal marchioimpresso dallo Stato; in questo modoun sacchetto di monete potevasostituire un carico di grano.I Greci non furono i primi a inventare lamoneta, ma per primi diffusero la

circolazione monetaria. Molte cittàconiarono le proprie monete, ma fuquella di Atene che si impose comemoneta internazionale: la dracmacorrispondente a 4,3 grammi d’argento;l’òbolo equivalente a 1/6 di dracma; iltalento usato per i grandi pagamentiperché corrispondeva a circa 26 chilid’argento.

1. Nel centrourbano abitavano gliartigiani e i mercanti.

2. Le città vicine al mareavevano anche il porto: daqui partivano e quiarrivavano merci di ogni tipo.

6. Verso i confini esternidel territorio vi erano boschiche costituivano spesso lafrontiera della città.

4. L’acropoli era la parte alta della città, sede delpotere religioso, con uno o più templi. Anche setutti i Greci erano legati al culto di alcuni dei comuni(Zeus, Apollo, Afrodite ecc.) ogni pólis aveva propriedivinità protettrici. L’acropoli era fortificata e lapopolazione vi si radunava in caso di pericolo.

3. La piazza, il luogo di riunione pereccellenza, era chiamata agorà. Vi sisvolgeva il mercato, ma era anche illuogo in cui si riunivano le assemblee,dove cioè i cittadini prendevano ledecisioni riguardanti la collettività.

5. Il territorio circostante era in gran partecoltivato. Suddiviso in appezzamenti privati,era percorso da strade e presentava piccoliinsediamenti (fattorie) dove viveva chicoltivava la terra. Alcune aree eranodestinate al pascolo.

RICOSTRUZIONE

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 11: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

5. Sparta e Atene� Qual era la

principaleattività diSparta?

� Che cosadistinguevaAtene e Sparta?

� Che cosapropose lariforma diSolone?

� Perché conClìstene si iniziaa parlare didemocrazia?

� Come eral’acropoli diAtene?

Parte A

�Le radici d

el nostro tempo

LE PAROLEDELLA STORIA

SPARTANO Come sostantivo iltermine indica il cittadino diSparta; come aggettivodesigna qualcosa che ha ache fare con Sparta.L’aggettivo significa anchesevero, austero, privo diqualsiasi conforto ericchezza, in riferimento allasobrietà di vita e alla severitàdei costumi attribuite agliSpartani.Allo stesso modo l’aggettivoLACÒNICO alla lettera indical’appartenenza alla Laconia,la regione di Sparta; e insenso figurato qualifica unmodo di esprimersi conciso,sintetico, essenziale oppureuna persona poco loquace.

Sparta: una pólis militareSparta venne fondata intorno al IX-X secoloa.C. in Laconia (nel sud del Peloponneso) daiDori. Secondo la costituzione (la legge che sta-biliva come organizzare lo Stato), introdottadall’antico re Licurgo, la società era divisa intre gruppi sociali:� gli ilòti: gli schiavi, discendenti delle popo-

lazioni conquistate, privi di diritti politici;� i perièci: gli abitanti dei dintorni, dediti

all’agricoltura, al commercio e all’artigiana-to. Erano liberi, ma privi dei diritti politici;

� gli spartiàti: gli aristocratici, dediti esclusi-vamente alla guerra, che non accettarono maidi mescolarsi con le altre classi sociali. Costi-tuivano la minoranza della popolazione, maerano gli unici a godere dei diritti politici.

Sparta era governata da questo ristretto grup-po di militari: poteva contare su un esercitoparticolarmente forte e valoroso, ma con iltempo questo sistema organizzativo mostrò ipropri limiti. Dediti solo alla guerra, gli spar-tiati non attribuivano grande importanza alleattività economiche e questo impedì lo svi-luppo commerciale e culturale che caratteriz-zava le altre póleis.

Atene: la costituzione di Solone Atene sorgeva nell’Attica, aveva un grandeporto naturale, il Pireo, e un territorio ricco diminiere di piombo e argento e cave di marmo.Attorno al suo nucleo si svilupparono fiorentiattività agricole, artigianali e commerciali. Gliaristocratici al potere dovettero presto farefronte all’avanzata del démos, la parte di po-polazione, economicamente attiva, che godevadei diritti di cittadinanza e che aspirava a con-tare di più nelle decisioni della comunità. Siaprì una fase di lunghi scontri.Agli inizi del VI secolo a.C. Solone introdusseuna soluzione di compromesso che consentì aldémos di partecipare alla vita pubblica. La suariforma costituzionale trasformò Atene in una

B

A timocrazìa (dal greco timé, censo e krátos, potere)in quanto il potere veniva distribuito secondo ilcenso, cioè in base alla ricchezza posseduta.I cittadini vennero divisi in quattro classi sociali.Tutti partecipavano all’assemblea che elegge-va i magistrati (l’ecclesìa) e a un tribunale po-polare che si occupava di cause politiche. Gliappartenenti alla prima classe, quella più ric-ca, potevano essere arconti, cioè rivestire la ca-rica amministrativa più alta; gli appartenenti al-la seconda e terza classe potevano essere elettinelle altre cariche; i cittadini della quarta clas-se, che non possedevano nulla o che avevanoun reddito molto basso, non avevano il dirittodi accedere ad alcuna carica.

Atene: la democrazia di ClìsteneLa riforma di Solone però non riuscì a impedi-re il conflitto fra il démos e l’aristocrazia. A in-tuire come appianare il dissidio fu Clìstene chefece approvare una costituzione (508 a.C.), cheprevedeva l’uguaglianza politica di tutti i cit-tadini di fronte alla legge: mantenne le carichepubbliche volute da Solone, ma introdusse unacomplessa ripartizione territoriale della regio-ne; poi suddivise la popolazione in 10 tribù,ciascuna delle quali era composta da cittadinidi tutti i territori. In questo modo ogni tribùera formata da grandi aristocratici che abita-vano nelle pianure, piccoli proprietari terrieri ocontadini che abitavano nelle zone più mon-tuose, marinai e pescatori che abitavano lun-go la costa. Ogni tribù nominava 50 consiglie-ri che andavano a formare il consiglio dei 500(la bulè), che divenne il principale organo del-lo Stato. Così tutti i cittadini ateniesi avevanola garanzia di essere rappresentati. Dalla citta-dinanza rimasero ancora esclusi le donne, glistranieri e gli schiavi.La riforma di Clistene rappresentò la prima for-ma, seppure imperfetta, di governo democratico:tutti quelli che godevano dei diritti di cittadi-nanza erano uguali di fronte alla legge.

C

250 a.C.500 a.C.1000 a.C.3000 a.C. 2000 a.C. 1500 a.C.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 12: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

L’antica Grecia

L’acropoli, simbolo di AteneL’acropoli di Atene era il simbolo del potere religioso, politico e artisticodella città. Distrutta nel V secolo a.C. dai Persiani, che ne incendiarono tuttigli edifici, venne ricostruita durante il governo di Pèricle (443-429 a.C.). Iresti dei suoi templi e dei suoi edifici sono ancora visibili ai giorni nostri.

1250 150010007505002500

6. I propilèi: il termine (dal greco pró, avanti epýle, porta) indica l’edificio che svolgeva la funzionedi ingresso monumentale all’acropoli.Rappresentava il confine tra la città e i suoi santuari.

5. Il tempietto di Atena Nike fu costruito duranteuna fase della guerra del Peloponneso favorevole agliAteniesi: per questo motivo Atena è soprannominataNíke, che in greco vuole dire vittoria.

7. La Pinacotecaospitava le operepittoriche dei grandimaestri del tempo.

8. In questo recintocresceva l’ulivo sacro,secondo la tradizionedonato da Atena alla città.

9. L’Eretteo fu l’ultimoedificio realizzato nell’acropoli.Fu il tempio di Atena Polìade,cioè protettrice della pólis.

2. Il Partenone era il più grandetempio del mondo greco: lungo70 metri con colonne alte 10metri, tutto in marmo, aveva sulfrontone centrale un fregiocomposto da sculture. Intendevasuscitare nei cittadini un senso dielevazione religiosa e l’orgoglio diessere Ateniesi.

1. Al centro dell’acropoli sorse il Partenone, il tempiodedicato ad Athena Parthénos, la dea vergineprotettrice della città. All’interno vi era un’enorme statuain oro e avorio di Atena, opera dello scultore Fidia.

4. Statua diAtena in bronzo.

3. Questo edificio,la calcotèca, era ildeposito per le armi.

RICOSTRUZIONE

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 13: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

6. La Grecia in guerra� Perché le città

grechecombatterono iPersiani?

� Che cosa è laguerra delPeloponneso?

� A qualiconseguenzeportò?

� Chi eraAlessandroMagno e checosa fece?

� Quando siformarono iregni ellenistici?

Parte A

�Le radici d

el nostro tempo

LE PAROLEDELLA STORIA

PERDERE LA TREBISONDAUsiamo questa espressioneper indicare una sorta diconfusione mentale, laperdita della ragione. Il mododi dire ha le sue radici nellaspedizione che Ciro il Giovaneorganizzò (V secolo a.C.)contro il fratello Artaserse II,re dei Persiani: 10 000mercenari greci dovetteroritirarsi da Trapezùnte,chiamata poi Trebisonda(l’odierna Trabzon, inTurchia) e la perdita diTrebisonda venne associata auna sconfitta, vale a dire allaperdita di controllo di unterritorio. Da qui, perestensione, il significato cheha oggi.

Ascesa e declino delle póleisMentre in Grecia si sviluppava la civiltà dellepóleis, in Oriente, nell’attuale Iran, si formaval’impero persiano. Nel VI secolo a.C., sotto laguida dei re Ciro II e Cambise II, i Persiani in-trapresero una campagna di conquiste militari esi impadronirono di un vasto territorio (dallavalle dell’Indo alla Libia). Poi nel V secolo reDario I (circa 549-486 a.C.) estese il controllopersiano anche sulle fiorenti colonie grechedella Ionia e dell’Asia Minore.Una tale forza di espansione provocò la ribel-lione di alcune città greche che intrapreserouna guerra contro il colosso persiano (490 a.C.-478 a.C.). Lo scontro fu vinto dalle città grecheche, oltre a difendere i propri interessi, affer-mavano un diverso sistema politico e culturalerispetto alla monarchia assoluta dei Persiani.Atene uscì molto rafforzata da questa vittoria econobbe una fase di grande sviluppo economi-co e culturale. Questo periodo, tra il V e il IVsecolo a.C., è il momento culminante di quellache viene definita età classica: tutta la Grecia,ma soprattutto Atene, produsse in campo arti-stico, filosofico, letterario opere fondamentaliper lo sviluppo della cultura occidentale.Molte póleis però, in primo luogo Sparta, se-guivano con diffidenza i progressi di Atene.Si formarono così due blocchi contrapposti,da una parte le città alleate di Atene e dal-l’altra quelle alleate di Sparta, che si scontra-rono in una lunga e logorante guerra: laguerra del Peloponneso (431-404 a.C.). Atenefu sconfitta e lo scontro segnò l’inizio dellacrisi delle póleis come istituzione politica: an-che in Grecia stava per nascere un governounitario sotto la guida del re di Macedonia.

L’impero macedoneLa Macedonia (una regione situata immedia-tamente a nord della Grecia) agli inizi del IVsecolo a.C. era ancora molto arretrata. Nel359 a.C. salì al trono Filippo II, un sovrano

B

A dotato di una fortissima personalità, con am-bizioni espansionistiche che:� rafforzò l’esercito macedone che per molti

anni fu imbattibile su tutti i campi di battaglia;� approfittando del momento di crisi vissuto

dalle póleis, indebolite dai trent’anni di guer-ra del Peloponneso, sconfisse Atene e Tebenella battaglia di Cheronèa (338 a.C.);

� progettò una guerra contro l’impero per-siano, ma morì prima di poterla iniziare.

Gli succedette il figlio Alessandro, poi chia-mato Magno (il Grande), che riprese il proget-to paterno di estendere il regno macedoneverso l’Asia. Nel giro di dodici anni, Alessan-dro conquistò tutte le terre attorno alla parteorientale del Mediterraneo, vinse definitiva-mente in varie battaglie i Persiani e proseguìla sua espansione verso l’Oriente, raggiun-gendo la valle dell’Indo. Il suo sogno eraquello di unire in un unico popolo Greci ePersiani, ma non poté portare a termine l’or-ganizzazione del nuovo impero: nel 323 a.C.,a soli trentatré anni, morì di febbri malariche.

L’età ellenisticaQuando Alessandro morì i suoi generali divi-sero l’impero in diversi Stati indipendenti e ri-vali fra loro. Ciascun sovrano esercitava unpotere assoluto sul proprio territorio, ma intutti i regni la lingua ufficiale fu il greco.Il regno più importante fu quello d’Egitto, go-vernato dal generale Tolomeo. I suoi discen-denti, chiamati Tolomei, mantennero il tronoper circa tre secoli, fino alla conquista romana.Il periodo che va dalla morte di Alessandro(323 a.C.) fino alla conquista romana dell’Egit-to (30 a.C.) viene detto età ellenistica (da Ellèni,il nome con cui i Greci si chiamavano). Fuun’epoca di grande sviluppo, durante la qualeanche la cultura conobbe grandi progressi.I Romani conquistarono militarmente i regniellenistici e la Grecia, ma a loro volta rimasero“conquistati” dalla cultura greca ed ellenistica.

C

250 a.C.500 a.C.1000 a.C.3000 a.C. 2000 a.C. 1500 a.C.

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013

Page 14: LSB ScenariStoria Progettola produzione di tessuti di lana e di lino. Un’altra attività era il commercio di schiavi, spesso prigionieri catturati durante azioni di pirateria. A

Indo

Tempio diAmmone

Granico

Isso

Gaugamela

Alessandretta

Pella

Atene

Gordio

Mileto

Tiro

Menfi

Babilonia

Arbela

Susa

Ecbatana

Pasargade

Persepoli

Niceforio

Alessandropoli

AlessandriaAria

Alessandriad’Aracosia

Proftasia

AlessandriaCarmania

AlessandriaOrite

AlessandriaEscate

AlessandriaOpiane Bucefala

AlessandriaSogdiana

Alessandria

SardiEfeso

MACEDONIA

TRACIA

MEDIA PARTIA

SOGDIANA

BATTRIANAGRECIA

LIDIA

FENICIA

ARIA

CARMANIA

GEDROSIA

CILICIA

EGITTO

L’antica Grecia

Alessandro tra storia e mitoNessuna impresa militare ha mai suscitato, in tutta la storia dell’umanità,più ammirazione di quelle compiute da Alessandro Magno nella costruzionedel suo impero. Per la prima volta un uomo portò il suo esercito fino agliestremi confini del mondo conosciuto.

1250 150010007505002500

TRA GRECI E PERSIANI CI FU UNO SCONTRO DI CIVILTÀ?

Nelle guerre fra póleis greche eimpero persiano la storiografia,prima che guerre di espansione,vede uno scontro di civiltà.In effetti le póleis greche del Vsecolo a.C. avevano unaconcezione dello Stato e dellavita pubblica imperniata sullapartecipazione dei cittadini, suldibattito e sul confronto

pubblico. Il modello di Statopersiano vedeva ancora il recome capo assoluto dei suoisudditi e la legge comemanifestazione della volontà delsovrano. I Greci erano fieri dellaloro libertà, della loro condizionedi cittadini opposta a quella disudditi.In questo senso, le guerre

persiane furono anche unoscontro di civiltà, determinatodalla volontà dei Greci di nonsottomettersi al regime persiano.L’espressione “scontro di civiltà”è stata ripresa più volte nel corsodella storia per indicare unconflitto tra popoli con culture etradizioni assolutamenteinconciliabili.

4. Ritornando verso est (331 a.C.)sconfisse definitivamente i Persiani aGaugamèla. Per vincere il più grandeimpero del mondo Alessandroimpiegò soli tre anni: in questo modoriuscì a unificare sotto il suo dominiodue civiltà profondamente diverse.

3. Alessandro decise poi di spingersi nel cuoredell’Asia e arrivò fino alle valle dell’Indo, l’ultimaterra di cui si conosceva l’esistenza. Questaspedizione in Oriente durò nove anni. L’esercitopercorse 9 000 chilometri, migliaia di uominimorirono per le lunghe marce e le malattie. Lostesso Alessandro fu gravemente ferito in battaglia.

5. Conquistò l’Egitto e vifondò una città che dalsuo nome chiamòAlessandria e che inseguito diventò unimportante centro culturaledi tutto il mondo antico.

1. Succeduto a soli vent’anni al padre,Alessandro iniziò l’espansione del suoimpero verso est, sconfiggendo iPersiani sul fiume Grànico (334 a.C.).

2. Ampliò il suo dominio all’internodell’impero persiano conquistandoIsso (333 a.C.). Da qui proseguì conl’occupazione della Fenicia.

BattaglieCittà fondate da Alessandro

Impero di AlessandroStati dipendenti da AlessandroItinerario di Alessandro

Gentile - Ronga - Rossi, Report del tempo © Copyright by Editrice La Scuola, 2013