L’Ortodonzia italiana al fianco dei bimbi terremotati 2017/suso_2017_01.pdf · Longhin: “Il...

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ANNO XV n. 1 Gennaio Febbraio 2017 La terra si è fatta ancora sentire a tutta forza, come quel leone che ruggisce nel cuore della notte per mostrare la sua regalità agli altri abitanti della fo- resta. In realtà non ha mai smesso di tremare distruggendo con sé tutto ciò che incontra: terrore, macerie, vite spezzate, lacrime di tanti che increduli, in un attimo hanno perso tutto e quando pensano di potersi rilassare, forse ripartire, ecco che riprende a ruggire stavolta con tanta neve ed un inverno glaciale con paesaggi mai visti a memoria umana. Non vogliamo rifare noi una cronaca che seguiamo quotidianamente con attenta apprensione, ma riteniamo necessario mantenere alto un livello di attenzione sulle popolazio- ni che combattono per la sopravvivenza e il recupero di una vita dignitosa. Troppo spesso in altre occasioni abbiamo assistito ad una corsa immediata a sostegno di comunità in difficoltà. E poi, cessata l’urgenza rientrare in un silenzio complice del tempo che ci attraversa e che ci porta dinanzi nuove tragedie. Questa volta gli Ortodontisti, al fianco di SUSONEWS, voce dell'Orto- donzia Italiana, hanno deciso di portare avanti la campagna di raccolta fondi TERRE ORTO per mantenere costante l’attenzione sul dramma che ha colpito le popolazioni del Centro Italia. Già iniziata da alcuni mesi in tutt’Italia ed oltre, andrà avanti nei prossimi due anni con mille iniziative. Le loro necessità sono tante ma noi vogliamo dedicare i nostri sforzi alla raccolta di denaro da met- tere a disposizione delle istituzioni nei territori colpiti per progetti riguardanti i bambini delle scuole primarie. Nostro compagno di viaggio sarà Michele D'Attilio, ortodontista e professore all'Università di Chieti, che ci presenterà i luoghi e le vicende di tanti o di pochi, descrivendo le loro esigenze e desideri ed indicandoci le strade per far loro ritrovare una difficile tranquillità e ridare un sorriso ai bambini. Invito pertanto tutti i colleghi ortodontisti ad attivarsi nella raccolta con inizia- tive presso le loro comunità, grandi o piccole che siano, in un’opera continua di sensibilizzazione, in modo che si possa raggiungere insieme un grande risultato finale: quello dell’Ortodonzia italiana a fianco dei terremotati. TERRE ORTO, fai una donazione per i bambini! Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO L’Ortodonzia italiana al fianco dei bimbi terremotati La CAO FNOMCeO accredita le società scientifiche odontoiatriche Attraverso Terre Orto L'impegno degli ortodontisti italiani soprattutto a non dimenticare 3 Scienza e tecnica Nella giornata mondiale del sonno si ripropone la problematica dei turbamenti di funzione essenziale per il benessere dell’organismo 6 Attualità Bilancio del Traumatology Dental Day. Preziosa maratona a favore di una Odontoiatria sociale sostenibile e di qualità 9 Speciale SIDO Alla vigilia dello Spring Meeting SIDO a Firenze, l’intervista di Damaso Caprioglio all’attuale presidente Paola Cozza 12 Norme e prassi Longhin: “Il dentista è divenuto imprenditore grazie alla Società tra Professionisti (STP). Ma la categoria lo sa”? 13 Speciale Siof I morsi sono prove legali? Finora si è sempre pensato di sì, ma una ricerca americana mette in dubbio la loro affidabilità forense 13 Tesi, ieri, oggi, domani Continua la rievocazione delle tesi. Di scena Giuliana Laino, per sua ammissione influenzata nella scelta da papà Alberto LA LINGUA BATTE Il tema dell'accreditamento delle Società Scienti- fiche Odontostomatologiche, già da anni, è stato dibattuto dalla CAO FNOMCeO, ma attualmente, stante le novità legislative in arrivo, assume par- ticolare importanza. “Adotta un’opera” si intitola l’iniziativa del Comune di Amatrice per sollecitare gli aiuti in favore della ricostruzione del paese. Le “opere” sono elencate in un elenco redatto dal Comune stesso ed artico- lato in 105 voci, destinate tuttavia a crescere come viene annunciato in un comunicato, che elenca gli edifici più svariati bisognosi di aiuto: dalle chiese, contraddistinte dal nome del santo, al municipio, alla caserma, al centro culturale, fino agli ospeda- li vecchio e nuovo. Una molteplicità che di per sé è uno specchio fedele della vastità e della varietà delle distruzioni effettuate dal sisma. Il Comune di Amatrice ha varato un proprio piano di raccolta. Chi intende indirizzare la propria raccolta su un progetto specifico – suggerisce il Comune – potrà depositare le somme con la causale di preferenza sull’opera selezionata, giudicandola “più meritevo- le” di assistenza. Il sito di Amatrice verrà aggior- nato in tempo reale sullo stato di completamento dell’opera – promette il Comune - dall’esecuzione del progetto all’autorizzazione, dalla realizzazione al collaudo. Sulla falsariga del Comune di Amatrice gli ortodontisti hanno varato TERRE ORTO inizia- tiva così denominata, che prevede da un lato l’al- largamento del ventaglio dei paesi da soccorrere (non solo quindi Amatrice), dall’altro restringendo la rosa alle scuole e quindi ai bambini quali desti- natari, obiettivo primo della loro azione solidale. Con quest’iniziativa gli ortodontisti italiani si impe- gnano a sovvenire in qualche modo, con offerte e varie iniziative ai loro bisogni nel più generale impegno a “non dimenticare”, parole forse tra le più pronunciate dai politici ma anche spesso, tra le più disattese. E SUSO News più che mai portatore della voce degli Ortodontisti, come recita lo slogan sulla testata, si impegna sin d’ora a tenere infor- mati i propri lettori degli sviluppi di TERRE ORTO, dandone fedele resoconto. Michele D’Attilio segue a pag. 2 1 SUSO Sindacato Ortodonzia [email protected] Per informazioni e notizie www.suso.it TERRE ORTO Fai una donazione per i bambini delle città terremotate del Centro Italia BANCA CARIGE IT30L0343112900000000477280 Intestato a SUSO: Largo Re Umberto 104 – 10128 Torino TERRE ORTO Ortodontisti dopo il terremoto ANNO XV n. 1 Gennaio Febbraio 2017 50 Crediti ECM in modalità FAD se ti associ o rinnovi l'iscrizione al SUSO Corso FAD La Responsabilità Odontoiatrica e i rapporti di attività professionale in Ortodonzia L’accesso al corso è consentito solo esclusivamente ai soci in regola con la quota associativa 2017. Per informazioni e iscrizioni inviare mail a: [email protected] NOVITÀ 2017

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ANNO XV n. 1 Gennaio Febbraio 2017

La terra si è fatta ancora sentire a tutta forza, come quel leone che ruggisce nel cuore della notte per mostrare la sua regalità agli altri abitanti della fo-resta. In realtà non ha mai smesso di tremare distruggendo con sé tutto ciò che incontra: terrore, macerie, vite spezzate, lacrime di tanti che increduli, in un attimo hanno perso tutto e quando pensano di potersi rilassare, forse ripartire, ecco che riprende a ruggire stavolta con tanta neve ed un inverno glaciale con paesaggi mai visti a memoria umana. Non vogliamo rifare noi una cronaca che seguiamo quotidianamente con attenta apprensione, ma riteniamo necessario mantenere alto un livello di attenzione sulle popolazio-ni che combattono per la sopravvivenza e il recupero di una vita dignitosa. Troppo spesso in altre occasioni abbiamo assistito ad una corsa immediata a sostegno di comunità in difficoltà. E poi, cessata l’urgenza rientrare in un silenzio complice del tempo che ci attraversa e che ci porta dinanzi nuove tragedie. Questa volta gli Ortodontisti, al fianco di SUSONEWS, voce dell'Orto-donzia Italiana, hanno deciso di portare avanti la campagna di raccolta fondi TERRE ORTO per mantenere costante l’attenzione sul dramma che ha colpito le popolazioni del Centro Italia. Già iniziata da alcuni mesi in tutt’Italia ed oltre,

andrà avanti nei prossimi due anni con mille iniziative. Le loro necessità sono tante ma noi vogliamo dedicare i nostri sforzi alla raccolta di denaro da met-tere a disposizione delle istituzioni nei territori colpiti per progetti riguardanti i bambini delle scuole primarie. Nostro compagno di viaggio sarà Michele D'Attilio, ortodontista e professore all'Università di Chieti, che ci presenterà i luoghi e le vicende di tanti o di pochi, descrivendo le loro esigenze e desideri ed indicandoci le strade per far loro ritrovare una difficile tranquillità e ridare un sorriso ai bambini. Invito pertanto tutti i colleghi ortodontisti ad attivarsi nella raccolta con inizia-tive presso le loro comunità, grandi o piccole che siano, in un’opera continua di sensibilizzazione, in modo che si possa raggiungere insieme un grande risultato finale: quello dell’Ortodonzia italiana a fianco dei terremotati.

TERRE ORTO, fai una donazione per i bambini!

Pietro di MichelePresidente Nazionale SUSO

L’Ortodonzia italiana al fianco dei bimbi terremotati

La CAO FNOMCeO accredita le società scientifiche odontoiatriche

Attraverso Terre OrtoL'impegno degli ortodontisti italiani soprattutto a non dimenticare

3 Scienza e tecnicaNella giornata mondiale del sonno si ripropone la problematica dei turbamenti di funzione essenziale per il benessere dell’organismo

6 AttualitàBilancio del Traumatology Dental Day.Preziosa maratona a favore di una Odontoiatria sociale sostenibile e di qualità

9 Speciale SIDOAlla vigilia dello Spring Meeting SIDO a Firenze, l’intervista di Damaso Caprioglio all’attuale presidente Paola Cozza

12 Norme e prassiLonghin: “Il dentista è divenuto imprenditore grazie alla Società tra Professionisti (STP). Ma la categoria lo sa”?

13 Speciale SiofI morsi sono prove legali? Finora si è sempre pensato di sì, ma una ricerca americana mette in dubbio la loro affidabilità forense

13 Tesi, ieri, oggi, domaniContinua la rievocazione delle tesi. Di scena Giuliana Laino, per sua ammissione influenzata nella scelta da papà Alberto

LA LINGUA BATTE

Il tema dell'accreditamento delle Società Scienti-fiche Odontostomatologiche, già da anni, è stato dibattuto dalla CAO FNOMCeO, ma attualmente, stante le novità legislative in arrivo, assume par-ticolare importanza.

“Adotta un’opera” si intitola l’iniziativa del Comune di Amatrice per sollecitare gli aiuti in favore della ricostruzione del paese. Le “opere” sono elencate in un elenco redatto dal Comune stesso ed artico-lato in 105 voci, destinate tuttavia a crescere come viene annunciato in un comunicato, che elenca gli edifici più svariati bisognosi di aiuto: dalle chiese, contraddistinte dal nome del santo, al municipio, alla caserma, al centro culturale, fino agli ospeda-li vecchio e nuovo. Una molteplicità che di per sé è uno specchio fedele della vastità e della varietà delle distruzioni effettuate dal sisma. Il Comune di Amatrice ha varato un proprio piano di raccolta. Chi intende indirizzare la propria raccolta su un progetto specifico – suggerisce il Comune – potrà depositare le somme con la causale di preferenza sull’opera selezionata, giudicandola “più meritevo-le” di assistenza. Il sito di Amatrice verrà aggior-nato in tempo reale sullo stato di completamento dell’opera – promette il Comune - dall’esecuzione del progetto all’autorizzazione, dalla realizzazione al collaudo. Sulla falsariga del Comune di Amatrice gli ortodontisti hanno varato TERRE ORTO inizia-tiva così denominata, che prevede da un lato l’al-largamento del ventaglio dei paesi da soccorrere (non solo quindi Amatrice), dall’altro restringendo la rosa alle scuole e quindi ai bambini quali desti-natari, obiettivo primo della loro azione solidale. Con quest’iniziativa gli ortodontisti italiani si impe-gnano a sovvenire in qualche modo, con offerte e varie iniziative ai loro bisogni nel più generale impegno a “non dimenticare”, parole forse tra le più pronunciate dai politici ma anche spesso, tra le più disattese. E SUSO News più che mai portatore della voce degli Ortodontisti, come recita lo slogan sulla testata, si impegna sin d’ora a tenere infor-mati i propri lettori degli sviluppi di TERRE ORTO, dandone fedele resoconto.

Michele D’Attilio

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SUSO Sindacato Ortodonzia

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Per informazioni e notizie

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TERRE ORTOFai una donazione per i bambini delle città terremotate del Centro Italia

BANCA CARIGE IT30L0343112900000000477280

Intestato a SUSO: Largo Re Umberto 104 – 10128 Torino

TERRE ORTO

Ortodontistidopo il

terremoto

ANNO XV n. 1 Gennaio Febbraio 2017

50 Crediti ECM in modalità FAD se ti associ o rinnovi l'iscrizione al SUSO

Corso FADLa Responsabilità Odontoiatrica

e i rapporti di attività professionale in Ortodonzia

L’accesso al corso è consentito solo esclusivamente ai soci

in regola con la quota associativa 2017.

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NOVITÀ 2017

Il record della distanza l’ha battuto probabilmente Maria Leo-nardi che veniva da Catania. Ma anche altri, come Domenico Ciavarella da Foggia e Alessandra Leone proveniente diretta-mente da Lecce, non scherzavano quanto a kilometraggio. Il primo incontro del Consiglio Nazionale SUSO si è svolto nella sede storica di Torino, con la partecipazione di almeno una ventina di consiglieri. Ma, numeri a parte, è stato l’entusiasmo, il senso della novità (volti nuovi, nuovi obiettivi) a rendere l’in-contro letteralmente galvanizzante. Sono venuti da lontano non tanto e non solo per dovere di partecipare, essendo stati appena eletti ma per la sensazione di trovarsi alla svolta si-gnificativa di un sindacato che nel celebrare di recente (e de-gnamente) i suoi “primi” 40 anni di vita, si è riproposto nuovi obiettivi, rinfrescando antichi ideali. E che invece di avvitarsi sull'onda dei ricordi e dell’autocompiacimento, sta misurando le proprie forze per una discesa in campo già avviata, senza troppe esitazioni, all’insegna del “rilancio” e del “cambio passo”, due slogan che hanno accompagnato il nuovo corso del SUSO negli ultimi tre anni. Propulso-re del rinnovato slancio verso gli ideali sindacali non è tuttavia e solamente la giovane età dei Consiglieri nazionali e locali, solita-mente più portata agli entusiasmi, ma anche il revival del giornale che riecheggiando uno slogan caro al presidente rieletto Pietro di Michele ha cambiato an-ch’esso passo volgendo da una diffusione ai minimi termini verso una presenza ed incisività “coagulan-ti”. È viva la speranza che, rafforzandosi il sostegno pubblicitario, possa passare dalle attuali 16 alle 20 pagine, incrementare le uscite e rafforzare l’edizio-ne informatica. La testata rinnovata tuttavia non è solo un momento fondamentale nell’evoluzione di un Sindacato che dopo essere stato “ribaltato” do-vrà, grazie alla sua “mission” e “vision”, pro-cedere a ranghi serrati come un’azienda. Perché da un’informazione allargata e più

puntuale si è passati all’assunzione di un impegno solida-le, una campagna in favore verso le popolazioni colpite dal terremoto, secondo l’appello che il Presidente SUSO lancia nella Rubrica “La lingua batte…” Forse perché personalmente coinvolto nel sisma che cinque anni fa danneggiò pesantemen-te il Modenese e nel quale la sua attività professionale subì gravissimi danni, di Michele ha esortato a “non dimenticare”, tentazione che in questi casi appare veramente dietro l’angolo. I Consiglieri hanno accolto con trasporto l’invito ad attivarsi con denaro e con varie altre iniziative perché la tragedia dell’Italia centrale non cada effettivamente nel dimenticatoio: al propo-sito per una concreta ed efficace raccolta fondi si è concreta-mente auspicato un sovrapprezzo d’iscrizione al SUSO ovvero un’autotassazione. Sul fronte del rinnovamento e del rilancio sindacale è venuto l’annuncio del presidente di una SUSO School da tenersi nei prossimi mesi per la formazione dei nuo-

vi quadri direttivi, dal momento che non può esservi rilancio senza un minimo apprendistato delle nuove leve, visto che “sindacalisti non ci si improvvisa”. Tra gli altri temi trattati, la sottolineatura delle date sindacalmente e professionalmente

più importanti dell’anno in corso, lo studio di una nuo-va polizza professionale, la proposta di un allestimen-to di corso per assistenti alla poltrona. I presenti sono stati inoltre invitati a ricercare nuovi sponsor sia per il sostentamento della testata sia per la gestione del sindacato stesso. In tale ottica di risparmio si è dato avvio alla ricerca di una sede altrettanto rappresenta-tiva come l’attuale, ma assai meno onerosa.

Patrizia Biancucci

A pag. 14 le impressioni di unneo Consigliere di Torino alle prese con la

prima riunione sindacale.

"La CAO FNOMCeO accredita le società scientifiche odontoiatriche"Infatti, è noto che nei giorni scorsi il Senato ha approvato, con modifiche, il ddl sulla responsa-bilità professionale sanitaria (il cd ddl Gelli) che si trova, per l’approvazione finale, alla Camera dei Deputati. In tale ddl, all’art. 5 (Buone pratiche clinico-assistenziali e raccomandazioni previste dalle linee guida) trova espressione la volontà del Ministero della Salute, anche se non da tut-ti approvata, di affidare a Società Scientifiche Mediche e Odontostomatologiche accreditate il ruolo di elaborazione di raccomandazioni e linee guida cliniche utili ad indirizzare un eser-cizio professionale di sempre maggiore qualità; elementi che avranno una notevole ricaduta sia sul piano penale che civile nello svolgimento del-la professione. Da un censimento effettuato dalla FNOMCeO e per l'odontoiatria dalla CAO Nazio-nale, risulta che in Italia il numero di Associazioni che si autodefiniscono “Medico Scientifiche” sono molto numerose e la loro costituzione societaria appare essere molto variabile. Da quanto sopra esposto, considerato che, come affermato dalla Corte Costituzionale (da ultimo con sentenza n. 405 del 24/10/2005), l’organizzazione degli Ordini risponde all’esigenza di tutelare il rilevante interes-se pubblico di garantire il corretto esercizio della professione a tutela dell’affidamento della colletti-vità, risulta, pertanto, di tutta evidenza l’importanza del ruolo della FNOMCeO (per la parte odontoia-trica la CAO Nazionale). La FNOMCeO (per la parte odontoiatrica la CAO Nazionale) quale Ente ausilia-rio dello Stato, pubblico non economico, si pone come protagonista principale e guida del prossimo percorso di accreditamento delle Società Scientifi-che Odontostomatologiche, a salvaguardia dell'au-tonomia della professione odontoiatrica in tutte le proprie componenti specialistiche e in relazione di collaborazione con gli Organi del Ministero della Salute e della Conferenza Stato-Regioni, nel pie-no rispetto delle rispettive competenze. Infatti, la FNOMCeO (per la parte odontoiatrica la CAO Na-zionale) rappresenta l’unico Organo Istituzionale autofinanziato e senza scopo di lucro che costitui-sce la rappresentanza esponenziale di tutta la pro-fessione, mediante gli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri italiani e attraverso i quali viene garantita la tutela della professione tramite la ve-rifica del rispetto del codice deontologico medico. Tutela della professione che si esprime anche con la garanzia di un controllo sulla formazione conti-nua, inteso non solo come verifica/registrazione diretta/indiretta dei percorsi formativi di ciascun iscritto ma anche e soprattutto a garanzia di un’of-ferta formativa scientificamente provata, libera da condizionamenti di qualsiasi natura, avulsa da in-teressi politici ed economici. La FNOMCeO, e per l'odontoiatria la CAO Nazionale, sono pertanto gli unici Organi dotati di tutte le caratteristiche idonee a svolgere una funzione terza di controllo affinché le Società Scientifiche Odontoiatriche posseggano i requisiti fondamentali di cui sopra e, di conseguen-za, può assumere il ruolo di accreditamento delle stesse, sulla base di un modello di collaborazione collegiale e partecipato che ha visto le Associazioni stesse, attraverso i loro Organi Ufficiali, coinvolte nella progettazione del sistema. Tale ruolo guida è stato, dalle stesse rappresentanze delle Società Scientifiche, attribuito alla CAO FNOMCeO che, attraverso un gruppo di lavoro, ha predisposto un elaborato contenente i requisiti che le Società Scientifiche, per poter essere accreditate come tali, devono possedere. Elaborato, che costituirà un vero e proprio Statuto, molto dettagliato (ba-sti pensare che è costituito da 36 punti, suddivisi in cinque articoli) al fine di garantirne la qualità, la comprovata reputazione scientifica, l’indipendenza “scientifica” nei giudizi di validità sui trattamenti, nonché l’autonomia delle Società Scientifiche ac-creditate nei confronti dei portatori di interessi economici. Il tutto sottoposto alla valutazione di un Board, presieduto dal presidente CAO Nazionale e composto da 4/5 Presidenti CAO provinciali indicati dalla CAO Nazionale. Ovviamente l’accreditamento potrà essere revocato qualora non venissero più rispettati i requisiti necessari previsti dallo Statuto.

...è stato l'entusiasmo, il senso della

novità (volti nuovi, nuovi obiettivi) a

rendere l’incontro letteralmente galvanizzante

Sandro Sanvenero Consigliere Segretario

CAO Nazionale

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ANNO XV - N. 1 - 2017SUSO newsNotiziario d'Informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia.

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Coordinamento redazionalePatrizia Biancucci

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In RedazionePietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra Leone, Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi, Alberto Pezzini, Federico Picchioni, Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri

Hanno collaboratoVirginio Bobba, Luca Buggio, Gianvito Chiarello, Elena Comino, Michele d’Attilio, Giulio del Mastro, Fausto Fiorile, Roberto Giammarini, Antonio Gracco, Giuliana Laino, Marco Lama, Luca Levrini, William Manuzzi, Fernando Muià, Paolo Picchioni, Sebastiano Rosa, Sandro Sanvenero, Fabrizio Sanna, Marta Traversa,Mario Turani

Segreteria di RedazioneAngela Rosso

Chiuso il giornale al 17/02/2017Finito di stampare nel mese di febbraio 2017

Stampa e concessione della Pubblicità

Infodent srl Strada Cassia Nord K. 86.300 01100 ViterboReferenti: Sig. Baldo Pipitone • M. 336 773328 [email protected] Paola Uvini • M. 347 [email protected]

segue da pag. 1

Un brindisi augurale suggella il compimento del primo Consiglio nazionale SUSO svoltosi a Torino il 21 gennaio

Un incontro ad alta partecipazione nel rinnovato impegno a lavorare per il sindacato

Il nuovo Consiglio Nazionale SUSO

SVEGLIAMOCI!Il 17 Marzo ricorre

la Giornata Mondiale del Sonno

Una domanda “classica” del paziente:

“Quanto durerà il mio trattamento”?

Agenesie dentarie e trattamento

multidisciplinareIl trattamento delle agenesie dentarie rappresenta una sfida in campo odontoiatrico e il suo successo richie-de un approccio e una competenza multidisciplinare nella gestione e formulazione di una diagnosi corretta per l’eziologia multifattoriale di questa condizione. Sulla base di queste considerazioni “Il trattamento mul-tisciplinare delle agenesie dentarie”. è stato scelto come tema per il terzo Simposio Ortodontico Alpe Adria. Della durata di due giorni (24 e 25 novembre 2016) il Congresso si è svolto presso il Centro “A. Luciani”, ver-satile location per grandi eventi nella splendida cornice di Padova. Il Congresso ha visto alternarsi alcuni tra i maggiori esperti in Ortodonzia, implantologia e riabilitazione cosmetica. L’evento ha totalizzato 520 iscritti. Antonio Gracco ha evidenziato come la gestione di questi pazienti inizia da piccoli, con una prima valutazio-ne del pedodonzista, per poi proseguire con l’ortodontista e successivamente con protesista o implantologo. La loro gestione risulta quindi complessa nella programmazione terapeutica, ma anche e soprattutto da un punto di vista umano. Da numerosa letteratura si evince che non si tratta di un’anomalia rara della dentizio-ne, essendo i casi di agenesie collegati ad un’incidenza significativa nella popolazione mondiale e anche in quella italiana. Il range di frequenza è stimato tra il 2,7% e l’11,3%. Le possibilità di trattamento illustrate in caso di agenesie dentarie sono la chiusura ed apertura degli spazi. Una possibilità terapeutica nell’ambito della prima, vede la sostituzione dell’incisivo laterale mancante con il canino, senza problemi, come attesta la letteratura. L’assenza delle guide canine non determina problemi funzionali mentre la presenza di denti naturali permette una igiene migliore. Per la buona riuscita del trattamento dicono Marco Rosa e Renato Cocconi sin dal posizionamento degli attacchi bisogna permettere che il canino sia estruso e che il primo premolare venga invece intruso per rispettare la architettura gengivale corretta, che prevede gli zenit dei canini alla stessa altezza di quelli degli incisivi centrali, Mentre quelli degli incisivi laterali mezzo millimetro più occlusali. Deve essere eseguito un molaggio selettivo del cingolo dei canino in modo tale che si instauri una corretta funzione di gruppo. Segue poi la coronoplastica sul canino e sul premolare. La decisione dell’a-pertura o della chiusura degli spazi agenetici dipende dalla gestione e dalla necessità o meno di estrazioni

Molte iniziative in tutta Italia approfondiscono e portano all’attenzione del pubblico uno degli aspetti più impor-tanti della salute: il dormire bene. Il 17 marzo, infatti, ricorre la decima giornata Mondiale del Sonno, even-to annuale che lo celebra richiamando l'attenzione ai disturbi provocati dall'as-senza di riposo.

Organizzato dall'Asso-ciazione Mondiale di Medicina del Sonno (World Association of Sleep Medicine) con 394 delegati in 72 paesi del mondo, ricorre sempre il venerdì prima dell’equinozio di primavera, poco prima del cambio dell'ora legale, corrispondente alla privazione di un'ora di sonno. Quest’anno lo slogan sarà "Sleep soundly, nurture life" (Dormire sonni tranquilli, fare crescere la vita). Gli odontoiatri, ed in particolare gli ortodontisti, non devono essere sordi rispetto a questo richiamo perché sono operatori sanitari in prima linea per la gestione di tale aspetto. Sia per le apnee notturne, sia per il bruxismo. Non dimentichiamo infatti che anche il bruxismo è una patologia del sonno.

Relativamente alle OSAS è ormai assodato il fatto che i dispositivi orali sono indicati nella cura del rus-samento e delle OSAS lievi e medie. Le più impor-tanti evidenze della letteratura ed un documento di linee guida del Ministero della salute italiano in-dicano, infatti, come siano efficaci in tali condizioni. Si può dunque delineare un confine tra OSAS gravi (da trattarsi con CPAP o chirurgia maxillo facciale) e OSAS medie e lievi (sotto 25 di AHI) che invece pos-sono essere trattate con l’applicazione di dispositivi orali dall’odontoiatra, dopo avere informato il pa-ziente di tutte le alternative terapeutiche.

Ovviamente l’odontoiatra deve avere una puntuale formazione clinica in am-bito odontoiatrico e della medicina del sonno per applicare l'"apparecchio” adatto poiché non tutti i dispositivi orali sono ido-nei. Il tipo di avanzamento mandibolare, l’aumento della dimensione verti-

cale, la chiusura della mandibola, le terapie accessorie e la collabo-razione sono variabili

sulle quali è necessaria formazione e competenza. Inoltre, nella piena responsabilizzazione del ruo-lo, essere consapevole che una errata terapia può portare il paziente ad un grave incidente stradale, ad avere esiti cardio circolatori, ed una qualità della vita fortemente ridotta. In Italia ad oggi vi è una forte sensibilizzazione al problema OSAS e russamento. Basti pensare alle importanti limitazioni introdotte per la concessione della patente di guida.

Cosa fare nella pratica? Per esempio impegnarsi du-rante il mese di marzo a chiedere a tutti i pazienti “Lei russa?”, “ha sonnolenza notturna?”, “digrigna i denti?” In caso di riposta affermativa procedere clinicamente con questionari che approfondiscano la gravità della sonnolenza diurna, fare un attento esame clinico dello smalto dentario per verificare eventuali abrasioni e nel sospetto ulteriore, richie-dere una polisonnografia.

Quando esponiamo ai pazienti il piano di cura, la durata del trattamento ortodontico è uno degli aspetti maggiormente richiesti. Gli illustriamo in modo minuzioso il caso, descriviamo la diagnosi, gli obiettivi di cura e le tecniche che possiamo uti-lizzare, poi costantemente ci chiedono … quanto costa e quali sono i tempi di cura.

Non è una svalutazione della nostra professiona-lità, piuttosto la attenzione e focalizzazione a due aspetti oggi ritenuti fondamentali per i nostri pa-zienti: il costo ed il tempo. Nel concetto di “tempi di cura” non bisogna considerare unicamente il periodo tra l’inizio e la fine della cura, ma anche i tempi di permanenza nello studio, i tempi tra gli appuntamenti ed i tempi di eventuali urgenze.

Il tempo è un aspetto importante per tutti, ed in particolare per i nostri pazienti: desiderano avere trattamenti brevi, venire il meno possibile nel nostro studio ed avere appuntamenti velo-ci. Nostro compito è quello di trovare il giusto equilibrio tra limite biologico di spostamento del dente e desiderio del paziente di ridurre al massimo i tempi. I “tempi di cura” devono essere dunque affrontati in ognuno di questi aspetti, e valutati nel suo complesso descrivendo i “van-taggi di tempo” che potremmo avere utilizzando una determinata tecnica, un diverso obiettivo di cura oppure avvalendosi di nuove tecnologie come i vibration device.

Nella definizione dei tempi di cura alcuni di noi sono abituati  a ragionare in semestri, altri in anni, altri ancora superano il problema parlando di raggiungimento dell’obiettivo di cura rimanendo generici. In ogni caso rispondere alla domanda “quanto dura il trattamento ortodontico” è molto difficile perché mettiamo in gioco la nostra credi-bilità, l’esperienza nel valutare il caso e la capacità di utilizzare le nuove tecnologie. Con il sopravven-

to degli allineatori ortodontici i tempi di cura sono diventati più precisi nella loro preventivazione. Inoltre, ad oggi vi è la possibilità di utilizzare dei dispositivi di accelerazione del movimento orto-dontico; quando si percepisce nella discussione del piano di cura che il paziente desidera tem-pi brevi ed i movimenti dentali sono complessi, sono dispositivi particolarmente utili. Secondo alcuni autori, con questi strumenti, è possibile dimezzare i tempi di cura e soddisfare un grande desiderio del paziente.

Non solo, ma renderebbero più predicibili i movi-menti dei denti ed il fastidio correlato. Penso che le nuove tecnologie (allineatori ed acceleratori del movimento), unitamente ad una ottima organiz-zazione dello studio, possano veramente ridurre i “tempi di cura” nel loro complesso.

Non solo tempi più brevi di cura, ma anche poco tempo alla poltrona, appuntamenti poco frequenti e riduzione delle urgenze. Per questo motivo ritengo importante che l’evoluzione delle tecnologie sia da integrarsi nel nostro lavoro, con fiducia, entusiasmo ed analisi della letteratura. Tutte queste sono considerazioni personali.

Purtroppo (o  per fortuna) dimostrano quanto noi ortodontisti siamo diversi nel proporre ai pazienti con uguali malocclusioni,  differenti piani di cura; ognuno di noi offre obiettivi di cura, tecniche e tecnologie diverse, che ad oggi porteranno a dif-ferenti  “tempi di cura”.

dell’arcata inferiore. Alcuni autori hanno attestato che la dimensione degli incisivi centrali in pazienti con agenesie degli incisivi laterali sia ridotta rispetto alla norma, con accurata valutazione e pianificazione del trattamento anche da un punto di vista conservativo e protesico, per ripristinare le adeguate proporzioni dentali. Moderne tecniche adesive permettono una preparazione minimale degli elementi tali da consegna-re al paziente una preparazione protesica minimamente invasiva solo sullo smalto dei denti. La letteratura conferma che non vi è nessun problema a livello parodontale per i soggetti che subiscono la chiusura degli spazi. Le moderne metodiche di gestione assoluta dell’ancoraggio scheletrico attraverso l’uso di dispositivi ortodontici quali TADs permettono un approccio più semplice e rapido nella gestione della chiusura degli spazi nella maggior parte delle malocclusioni. Per quanto riguarda invece l’apertura degli spazi esistono due possibilità di trattamento: protesi a sostegno implantare o consegna di Maryland bridge. Tiziano Testori e Domingo Martin hanno illustrato come il posizionamento degli impianti può avere alcuni effetti indesiderati, come la mancanza di supporto della teca vestibolare e l'incidenza delle perimplantiti. In pazienti ancora in crescita o con una quota di crescita residua, si può inoltre verificare infraocclusione dell'impianto dovuto al fatto che i denti adiacenti continuano ad erompere mentre l'impianto è integrato nell'osso. Questo significa che nel lungo termine l'impianto non ha un successo predicibile. Nella programmazione del trattamento im-planto-protesico, devono essere considerati e valutati attentamente l’età del paziente, la tipologia del difetto osseo, la conoscenza dei criteri per il posizionamento di impianti in zona estetica, la valutazione del supporto parodontale in quanto necessario per dare un maggior grado di naturalezza al restauro. Lo spazio minimo da mantenere per eseguire un impianto è di 6 mm (3 mm è il diametro minimo dell'impianto ed è richiesto 1,5 mm dal dente mesiale e distale per la preparazione protesica). Nikolas Perakis ha spiegato come in tecnica adesiva è possibile eseguire dei ponti Maryland nel caso in cui si abbia la necessità di aprire gli spazi. Dalla letteratura emerge che sono molto operatori dipendente. Bisogna controllare attentamente la mobilità delle alette che sostengono il restauro. La preparazione dei denti adiacenti è limitata allo smalto. Quelli di ul-tima generazione presentano una sola aletta e questo crea non pochi problemi di gestione. Mauro Fradeani ha spiegato come per una buona gestione di un caso dal punto di vista protesico ed estetico bisogna iniziare dall’analisi globale del paziente, quindi dal viso, per poi andare ai frame più vicini le labbra e terminare con le analisi più dettagliate dei denti. Il 70% della popolazione ha una linea del sorriso medio-alta con situazioni anche di gummy-smile e questo obbliga il protesista a cercare il massimo risultato estetico dal punto di vista protesico e ortodontico. Analizzare il viso è un punto fondamentale, per valutare problematiche verticali ma anche orizzontali quali labbra ed occhi e per non perdere la visione di insieme del caso, le valutazioni vanno chiaramente fatte prima di iniziare il lavoro. In conclusione quindi, attualmente, il trattamento delle agenesie dentarie vede come soluzione ottimale di prima scelta e con prognosi a lungo termine migliore, la gestione con chiusura degli spazi agenetici nella maggior parte dei casi.

Antonio Gracco

Luca Levrini L. L.

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SCIENZA E TECNICA

Immagine di mandibola protrusa da dispositivo orale per la cura della apnea notturna

Considerazioni tratte dal Simposio svoltosi a Padova

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SCIENZA E TECNICA

La Scuola di Bologna: da sempre un punto di riferimento per

l’OrtodonziaRaccontare la storia dell’Ortodonzia a Bologna, nata e cre-sciuta tra le mura dell’Istituto A. Beretta, significa fare un tuf-fo nel passato di oltre mezzo secolo per provare a rivivere anni di conquiste e di entusiasmi che hanno coinvolto una generazione di medici, cultori di una giovane disciplina fino ad allora quasi sconosciuta. Questo gruppo ebbe la forza di credere in un ideale e riuscì a dar vita ad una Scuola che è stata e resterà per sempre un punto di riferimento per l’Ortodonzia. La storia ha in Giorgio Maj il principale attore protagonista. Nato a Bologna il 28 Aprile 1916, viene assun-to nel 1940-41 dal Prof. Arturo Beretta in qualità di Assi-stente provvisorio nella clinica Odontoiatrica dell’Università. Negli anni 43-44 e 44-45 ricopre il ruolo di Aiuto Volontario presso la stessa Clinica dedicandosi in particolare ad attività didattiche e di ricerca. In quegli anni l’incontro con Edmon-do Muzj si rivela di fondamentale importanza, infondendogli la passione per l’Ortodonzia dento–maxillo-facciale.Grande studioso e ricercatore in ambito ortognatodontico, Muzj era riusci-to a dare a questa disciplina un’ impostazione scientifica che si rivelò poi indispensabile per la sua evoluzione. Le sue ricerche sul profilo facciale e la conseguente classificazione delle anomalie dento facciali appaiono ancora oggi significative, se non fondamentali, nell’evoluzione del pensiero ortodon-tico, presupposti indispensabili per una completa comprensione degli attuali punti di arrivo. Nel 1945-46 gli viene affidato l’incarico di insegnamento e di-rezione della Clinica Odontoiatrica della Facoltà di Medicina dell’Università di Modena. In seguito negli anni dal ‘49 al 56 si dedica all’insegnamento dell’Or-topedia dento-maxillo facciale presso l’Università di Bologna finché nel 1957, in seguito a regolare concorso per titoli ed esami viene nominato Primario del Reparto di Ortognatodonzia dell’Istituto Malattie della Bocca “A. Beretta”.Come già detto, questa Scuola traeva le sue origini dall’opera di un altro gran-de Maestro della materia, Edmondo Muzj-, che ben presto diventerà un faro nel panorama dell’Ortodonzia Italiana. Dal Reparto di Maj passeranno tanti medici, molti dei quali diventeranno famosi e porteranno la voce di “Bologna” in giro per l’Italia. I Collaboratori storici (C. Luzi, P. Lucchese e S. Bassani) sotto la sua guida creano non solo un Reparto cui affluiscono in numero progressivamente crescente da ogni parte d’Italia bambini affetti da anomalie dento-facciali, ma anche un centro di studio e di ricerca di vasto servizio, i cui risultati, a più riprese presentati nei vari Congressi internazionali, prospet-tano nuovi orientamenti nel campo dell’eziopatogenesi, della diagnosi, della prognosi e della terapia delle anomalie dento-facciali.Il Reparto di Ortognatodonzia dell’Istituto Beretta accoglie inoltre numero-si stomatologi provenienti da ogni parte d’Italia, desiderosi di approfondire la preparazione di questa branca specialistica. Nel 1957 a Parigi la Scuola Bolognese presenta un nuovo metodo di analisi cefalometrica che sarà poi riproposto in un contesto internazionale anche a Ginevra, Bonn e Washin-gton nell’ambito del Congresso della American Association of Orthodontics.Il metodo di analisi di Maj, Luzi e Lucchese sviluppato a cavallo degli anni 50/60 presenta infatti aspetti rivoluzionari per l’epoca in cui è stato svilup-pato; basato sullo studio della variabilità morfologica dello scheletro facciale permette di comprendere come lo stato normale possa essere la risultante di combinazioni molteplici tra le variazioni delle singole parti. Nel 1959 a Marsiglia G. Maj viene eletto Presidente dello European Ortho-dontic Society con l’incarico di organizzare a Bologna il Congresso del 1961 a

cui parteciparono numerosi ortodontisti di fama mondiale, alcuni dei quali presentarono comunicazioni di grande im-portanza. In quegli anni G. Maj e i suoi collaboratori diventa-no un punto di riferimento per l’Ortodonzia italiana e la loro attività di ricerca instancabile dà luogo alla pubblicazione di numerosi lavori che impegnano altri illustri colleghi tra cui M. Adorni Braccesi, B. Miotti, G. Borea. Purtroppo all’inizio degli anni 60 la Scuola di Bologna perde uno dei suoi più validi Maestri: Cesare Luzi è infatti chiamato a dirigere il re-parto di Ortodonzia dell’Ospedale G. Estaman di Roma. Maj ed i suoi collaboratori continuano comunque la loro intensa attività clinica e di ricerca di cui sono frutto i 2 Manuali di Ortodonzia (1964-1968) scritti in collaborazione con P. Luc-chese e S. Bassani e il Manuale: “Il trattamento ortodontico con estrazioni sistematiche”, scritto in collaborazione con S. Bassani nel 1969.

Alla fine degli anni ‘70 si verificano a Bologna alcuni mutamenti in ambito sanitario che avrebbero avuto un forte impatto sulla Scuola Bolognese. L’Isti-tuto Beretta, che aveva sede presso la Clinica Odontoiatrica, viene trasferito in una ex casa di cura privata “Villa Sabaudia” nella prima periferia della città. Anche il Reparto di Ortodonzia, insieme con quelli di Chirurgia, Protesi, Radio-logia e Conservativa viene trasferito, perdendo quel cordone ombelicale che lo legava all’Università nell’ambito della Clinica Odontoiatrica, trasformandolo di fatto da centro oltre che di cura e di ricerca in uno più strettamente clinico. Tali cambiamenti non furono graditi da molti collaboratori storici di Maj tra cui P. Lucchese che si dimise dall’incarico ed insieme con lui altri Assistenti di quell’epoca. L’inizio degli anni 80 vede quindi un profondo ricambio nel team del Reparto di Ortodonzia. Nella nuova sede dell’Istituto sotto la guida di Maj e del suo aiuto S. Bassani entrano nuovi giovani Assistenti che saranno chiamati a portare avanti il grande lavoro clinico che il Reparto comporta. Risale a quel periodo anche la mia assunzione come Assistente che mi diede la possibilità di vivere gli ultimi anni di ricerca e lavoro all’interno del Reparto fino al 1982, anno in cui Maj si ritirò lasciando il testimone a Bassani il quale resterà Primario del Reparto fino al 1997. Grande appassionato, instancabile studioso e dotato di una impareggiabile manualità Bassani ha continuato l’opera del suo Maestro sia come insegnan-te che come clinico. All’interno dell’Istituto negli anni del suo primariato si è avvalso della collaborazione di nuovi Assistenti e di tanti affezionati allievi volontari. Con il suo ritiro, il primariato si estingue chiudendo un ciclo iniziato quasi cinquant’anni prima. Nel periodo descritto la Scuola Bolognese ha rap-presentato una pietra miliare nello sviluppo e nell’evoluzione della disciplina che va al di là di quegli anni “ruggenti”.L’insegnamento di Maj e dei suoi più stretti collaboratori, in particolar modo per quello relativo all’eziopatogenesi e alla diagnosi delle anomalie dento fac-ciali, si rivela infatti ancora oggi di fondamentale importanza da un punto di vista scientifico e clinico. L’ultima sua fatica editoriale è il terzo volume del Manuale di Ortodonzia scritto con Bassani ed edito nel 1980.Questo testo insieme con i primi due volumi è ancora oggi un’opera interessante, piena di spunti che permettono di approfondire le concezioni sulla variabilità della morfologia cranio facciale e prospettano una classificazione delle anomalie dento facciali che rimane ancor oggi valida.

Paolo Picchioni

Alla fine degli anni ‘70 si

verificano a Bologna alcuni

mutamenti in ambito

sanitario...

Reparto Ortodonzia Beretta, anni '50 Da sinistra Cesare Luzi, Edmondo Muzj, Giorgio Maj, Francesco Paolo Lucchese

La scomparsa di Luigi Conte: il cordoglio del SUSO

Il SUSO si associa all’unanime cordoglio del mondo della Sanità per l’improvvisa scomparsa di Luigi Con-te, Segretario Generale della FNOMCeO (Federazio-ne degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) e membro autorevole della Commissione Nazionale per la formazione continua. Nato a Barano d’Ischia il 17 gennaio 1948, il Dr. Luigi Conte era laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Chirurgia d’Ur-genza e Pronto Soccorso presso l’Università degli studi di Napoli e in Chirurgia pediatrica presso l’Università degli studi di Ferrara. E’ stato Direttore della struttura organizzativa semplice Dipartimentale di Day Surgery dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria del-la Misericordia di Udine. Già Presidente e attualmente Vice presidente dell’Ordine dei Medici ed odontoiatri della provincia di Udine, il Dr. Conte era, dal 2012, Segretario del Comitato Centrale della FNOMCeO (precedentemente Consigliere), coordinando l’Ufficio Nazionale per l’ECM. Era coordinatore della sezione IV- Indicazione e sviluppo obiettivi formativi nazionali e coordinamento di quelli regionali- della Commissione ECM su designazione della FNOMCeO. Di seguito il co-municato stampa pubblicato sul sito FNOMCeO:“È un momento di grande tristezza per la perdita di un caro amico e medico, rappresentante convinto e appas-sionato della professione e della Istituzione ordinistica, per le quali sino all’ultimo ha lavorato con entusiasmo e generosità e per le quali tanto si è speso in questi anni.” Il SUSO esprime le più sentite condoglianze alla fami-glia e si unisce al cordoglio dei medici italiani per la perdita di uno stimato Collega.

Ufficio Stampa SUSOCoordinatrice

Patrizia Biancucci

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ATTUALITÀ

Sì è conclusa nel 2016, dopo una maratona di 3 anni per l'Italia, la mission SIOF - SUSO del Traumatology Dental Day. Obiettivo dichiara-to: rendere consapevoli gli operatori sanitari delle direttive da segui-re in caso di traumi dentali. Obiettivo realizzato: 25000 professionisti raggiunti in tutta la penisola. Modena, Torino, Bari, Padova, Catanza-ro, Lecce, Catania, le tappe organizzate dai Consigli Direttivi SIOF SIDO SUSO, integrate da altri appuntamenti a carico delle altre partnership del progetto. 50000 poster sulla gestione delle emergenze stampati in italiano e in inglese, affissi negli studi odontoiatrici ma anche nelle strutture atte a ricevere in primo soccorso i traumatizzati, quali ospe-dali e ambulatori medici e pediatrici. Fino a ieri solo il 4% dei medici era in grado fornire un  trattamento iniziale appropriato. Spesso la prima figura chiamata ad intervenire è un operatore sanitario sprov-visto di formazione specifica, essendo la Traumatologia oro-facciale una branca trascurata dell’Odontoiatria, nonostante l’elevata  preva-lenza in tutto il mondo e l’importante ripercussione sugli individui e sulla società. Uno studio condotto negli USA ha evidenziato che in età pediatrica sono interessati dal 15 al 30% degli  individui. Un bambi-no su 5 che ha i denti sporgenti, nella sua vita è destinato a subire un trauma dentale. Gli elementi dentali più spesso interessati sono gli incisivi centrali  superiori (50%) e laterali superiori (30%). Le più frequenti cause di traumi oro-facciali sono 59% gioco, 21% attività sportive, 12% atti di violenza, 11% incidenti della strada. 

La cavità orale è anche un sito bersaglio della violenza sessuale sui minori, per cui ogni volta occorre sospettare violenze e/o maltratta-menti. Nel 50% dei casi di violenza sono presenti lesioni oro-facciali o al capo in genere, ma le denunce non superano il 7%. Questa triste circostanza ha suscitato l'interesse dell'UNESCO che attraverso la SIOF ha concesso il patrocinio all'iniziativa. Fondamentale l’impor-tanza di conservare il dente avulso idratato correndo dal dentista possibilmente nella prima ora dall’incidente: Il liquido può variare da una soluzione fisiologica al latte (ancor meglio), il quale contenen-do caseina (ossia una quota calcica) in quei minuti preziosi permette al dente di conservare le qualità vitali. Se si riesce a reimpiantarlo entro un’ora, è molto probabile che manterrà la propria integrità in maniera pressoché "completa”. Nelle varie tappe itineranti sono state divulgate nozioni da tesaurizzare per i casi di emergenza ma anche linee guida che vanno ben oltre quelle ministeriali. Grazie a questo Convegno si sono fatti oggi tanti piccoli passi in avanti a favo-re di un’Odontoiatria sociale di qualità e sostenibile, grazie in partico-lare all’instancabile Pietro di Michele, vera staffetta di ogni edizione locale del Traumatology Dental Day.

Gianvito Chiarello

Terapia e prognosi delle retrusioni mandibolari A Napoli il XIV Congresso SINET Il 13 Maggio 2017 all’Hotel Palazzo Alabardieri di Napoli la SINET Società Italiana di Terapia non estrattiva, tiene il suo XIV  Congresso nazionale. Avendo quale scopo statutario la promozione, divulgazione e valorizzazione delle tecniche non estrattive in Ortodonzia, loro possibilità e limiti, la Società dedica questa edizione alla “Terapia e prognosi  delle retrusioni mandibolari”. Obiettivo dell’incontro – spiega Adolfo Ferro, il Presidente Società – è conoscere e cercar di stabilire quan-to si sappia oggi sulla crescita mandibolare e suoi riflessi clinici. Un contributo importante alla conoscenza del problema – dice - proviene dal-le ricerche cliniche e sperimentali di A. Petrovic e della sua Scuola. “Occorre analizzarle alla luce delle diverse esperienze – osserva - integrandole nel piano diagnostico, terapeutico e prognostico. La terapia si diversifica nel caso di crescita dei pazienti visto che la crescita mandibolare ha un carattere evolutivo dalle varie diversificazioni in fase precoce, nell’adolescenza e dell’età adulta”. Altro tema di interesse del Convegno sono le con-troversie che accompagnano la terapia, specie se le prognosi non è chiara, così come per quella chirurgica.Per informazioni e iscrizioni: [email protected]

Il futuro dell’Ortec? Mantenere comunicazioni scientifiche

ad alto livello e creare eventi che rafforzino i contatti personali

Intervista a Roberto Giammarini, neo presidente dell'Ortec eletto a Firenze durante l'ultimo Congresso SIDO

Come ci si sente a ricoprire il ruolo di Presidente Ortec?È un grande onore, come quello di avere la responsabilità di rap-presentare l’Associazione di Tecnici Ortodontisti con la storia più lunga nell’ortodonzia italiana e internazionale. I Soci che hanno fondato l’Associazione e i molti che ne hanno fatto parte in seguito sono Tecnici Ortodontisti che hanno la-sciato un segno inequivocabile nella nostra professione. Grazie a loro, il lavoro quotidiano di ogni singolo laboratorio è reso più proficuo. Avendo anch’io ricevuto elementi fondamen-tali per la mia cultura ortodontica, cercherò con il mio impegno di ripagare quanto di meglio ho tratto dalla mia esperienza in ORTEC.

Ha progetti specifici per questo nuovo biennio?L’anima portante della nostra associazione è sicuramente la “CULTURA”. Quindi con il Consiglio  cercheremo di predispor-re un programma stimolante di eventi come è sempre stato. In questo periodo di estrema globalizzazione l’attenzione è rivolta al dispositivo ortodontico e alle nuove esigenze di mer-cato, il che ci porta ad avere un atteggiamento più manageria-le dell’attività, con una forte componente artigianale e sempre maggiori aspetti imprenditoriali. Cercheremo di fornire ai soci degli aggiornamenti utili in questo settore. 

In che modo pensate di realizzare questo scopo?Da diversi anni l’Ortec organizza un Convegno nazionale a giu-gno a Rimini ed un Congresso nazionale in autunno. A corolla-rio di tali manifestazioni vengono organizzati corsi di Formazione sul territorio nazionale. Continueremo su questa strada. Il nostro sforzo sarà rivolto sempre a mantenere le comunicazioni scientifiche di alto livello, ma altresì creare eventi sociali che possano rafforzare i contatti personali. Crediamo che vivere un’Asso-

ciazione sia anche trascorrere piacevoli momenti tra colleghi, in questo aspetto potremmo avere dei margini di miglioramento. 

Che rapporti ha la sua Associazione con gli specialisti in ortodonzia?La storia della nostra Associazione ci pone come interlocutore privilegiato con l’odontoiatra specialista in ortodonzia. L’elevata professionalità che si può riscontrare in entrambe le categorie le unisce nei loro intenti. Il nostro scopo sarà quello di rafforza-re la collaborazione tra il clinico ed il tecnico.

Come reputa l’associazionismo nel nuovo millennio?Negli ultimi anni, i sistemi di comunicazione virtuale hanno spersonalizzato i rapporti interpersonali, dando l’illusione che anche in assenza di una comunicazione verbale diretta si possa interloquire in modo efficace. Il ruolo dell’associa-zione è quello di confrontarsi realmente e formare delle re-lazioni professionali stabili. Per me l’Associazione deve rap-presentare il punto di riferimento di ogni tecnico. Per raggiungere e consolidare tale scopo penso che l’unica strada percorribile sia l’aggiornamento culturale. L’evidente limite della comunicazione virtuale è l’incapacità di poter va-lutare realmente l’interlocutore.

Qualche notizia personale?Vivo e lavoro a Porto San Giorgio, ridente cittadina balneare della costa marchigiana.

Essendo anche cittadino inglese ho il desiderio di proseguire lo scambio di culture tra le associazioni tecnico-ortodontiche europee. Tale progetto è stato intrapreso da chi mi ha preceduto e sicuramente sarà uno degli obiettivi di questo Consiglio Direttivo.

L’anima portante della nostra

associazione è sicuramente la

“CULTURA”.

Roberto GiammariniPresidente Ortec

Bilancio del Traumatology Dental DayPreziosa maratona a favoredi una Odontoiatria sociale

sostenibile e di qualità

SINET Edizione 2016

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ATTUALITÀ

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I viaggi della speranza e il declino del settore si evitano

defiscalizzando le spese dei cittadiniIn occasione del viaggio del-la speranza riportato da LA STAMPA di Torino e collegato al problema della pubblicità odontoiatrica, Fausto Fiorile ha espresso in un comunicato stampa le sue considerazioni sul tema, che qui riportiamo integralmente. In merito all'articolo  "Da Cuneo alla Croazia con i pendolari dei denti"  apparso sulla Stampa di Torino il 29 dicembre (http://www.lastampa.it/2016/12/29/scienza/benessere/salute/da-cu-neo-alla-croazia-con-i-pendola-ri-dei-denti-D4GNplqMgLp6BEL-ZMEKf4J/pagina.html), che ha sollevato critiche, da noi condi-vise, sulla correttezza della pro-cedura utilizzata dal giornalista nel raccontare la cronaca dei “viaggi” alla volta della Croazia, come Presidente AIO volevo fare alcune riflessioni e da lì partire per mettere a fuoco alcune soluzioni da proporre con obiettivi chiari da condividere. 

IL FENOMENO DEL TURISMO ODONTOIATRICO Il problema vero da affrontare non è il giornalista che sulla carta stampata, sul web o in tv finisce per fare da megafono ad un fenomeno noto. Quand'anche in qualità di associazioni odonto-iatriche ottenessimo sempre di essere sentiti come “altra campana” nel contesto di simili servizi, il fenomeno continuerebbe. Siamo purtroppo di fronte a una delle tante ma-nifestazioni del “Turismo odontoiatrico” e del Bu-siness da quest’ultimo generato. Questo è il pro-blema da affrontare e risolvere. Due aspetti sono da considerare in questa  “partita”. Il primo, più importante, riguarda i pazienti: moltissimi stanno ricevendo cure incongrue, che nei prossimi anni saranno motivo di ulteriori interventi a comples-sità crescente e a costi sempre più alti. Oggi le cli-niche dell’Est Europa offrono in molti casi terapie complesse (implanto-protesi) senza che i pazienti siano stati nemmeno visitati. Si pubblicizzano te-rapie mirabolanti creando bisogni che addirittura non esistono! L’overtreatment, con le gravi impli-cazioni mediche associate, è ormai diffusissimo tra i pazienti che si recano all’estero. Il secondo aspetto è economico. Il turismo odontoiatrico in questi anni ha consolidato una filiera di interessi economici vera e propria che lo alimenta a sua volta. Guadagnano i dentisti dell’est (e talora col-leghi italiani che operano oltre confine), gli autisti con i loro autobus, i procacciatori di pazienti, gli alberghi ed i ristoranti locali; dal fenomeno trae giovamento tutta l’economia di un territorio che si parli di Croazia, di Romania, di Serbia, di Ungheria o di qualsiasi altro Paese. Con il turismo odonto-iatrico stanno migrando enormi masse di denaro senza controllo dall’Italia verso l’estero, con riper-cussioni negative su tutto il comparto del dentale che in Italia, ricordiamo, solo per la parte medica, è rappresentato da circa 44.000 professionisti con partita IVA a cui sono collegati oltre 100.000 dipendenti. 

PERCHÉ SI È SVILUPPATO IL TURISMO ODON-TOIATRICO? Il turismo odontoiatrico si è sviluppato innanzi tutto perché molti pazienti hanno bisogno di cure importanti. È mancata la prevenzione, e qualche volta in passato colleghi inclini a trattare troppo – o peggio figure non abilitate all’esercizio dell’O-dontoiatria sotto la copertura di medici con pochi scrupoli – sono intervenuti con terapie estrattive eccessive ed anche invalidanti. Il fatto che in Italia la politica non abbia mai affrontato il tema della prevenzione delle patologie del cavo orale è sen-za dubbio il motivo principale per cui oggi quasi

tutta la popolazione è affetta da carie e parodontopatie, con tutte le complicanze del caso. I cittadini che si recano dal denti-sta solo al momento del dolore anziché con periodiche visite di controllo, sono i pazienti che tra-scurando lo stato di salute della propria bocca presentano spes-so i problemi più gravi. Questi pazienti hanno necessità di cure più complesse e quindi più co-stose. Da qui l’illusione per molti di trovare all’Est, la soluzione de-finitiva ai loro problemi. I pazien-ti si recano all’estero per rispar-miare sui costi che purtroppo in Italia, superato un certo grado di complessità, non è più possibile contrarre oltre un certo limite. Il

Dentista italiano, il cui livello di professionalità è riconosciuto tra i più alti al mondo, non potrà mai essere competitivo per l’aspetto economico ri-spetto a colleghi che lavorano in Paesi con ali-quote fiscali bassissime, in un contesto in cui il costo del lavoro è un quinto del nostro, e la vita in generale costa più o meno un terzo. Accanto a ciò, la deregulation sulla pubblicità sanitaria dal 2006 ha contribuito a diffondere, attraverso trop-pi messaggi ingannevoli, un’informazione distorta, fondata su assunti quali ad esempio quello che impianti e ceramiche siano sempre la soluzione migliore a qualsivoglia problema della bocca. Oggi il cittadino non ha più la piena consapevolezza di quanto importante sia mantenere nella bocca i propri denti e quindi quanto importante sia cu-rare il proprio cavo orale precocemente, piutto-sto che approdare tardivamente alle soluzioni estreme (estrazioni, impianti e tanta protesi fissa) quasi sempre quelle che più vengono proposte all’estero.

COSA FARE? Il primo passo per superare il turismo odontoia-trico con le sue distorsioni è rendere economica-mente più sostenibili le cure oggi del tutto a carico dei cittadini italiani. Come Associazione Italiana Odontoiatri, pensiamo che l'unico modo sia inter-venire nelle cure prima che i problemi da risolvere in bocca diventino troppo importanti e le soluzioni complesse. Perciò dobbiamo incentivare l’accesso alle cure.  Dobbiamo fare in modo che i cittadini si rechino più  spesso dal dentista per le visite di controllo e possano più facilmente intercettare eventuali patologie. Chiediamo da tempo nelle leggi Finanziarie una norma che consenta incenti-vi fiscali importanti per favorire le cure in ambito odontoiatrico. Sappiamo quali potrebbero essere le obiezioni…un’operazione di questo tipo non è sostenibile dal bilancio dello Stato... bugia!  Così come la norma sugli incentivi fiscali per le ristrut-turazioni edilizie è sostenibile, allo stesso modo lo potrebbe essere quella sulle spese odontoiatriche. Rendere completamente detraibili le spese per le cure odontoiatriche non coperte dal Servizio sanitario nazionale, oltre che operazione etica e doverosa da parte di uno Stato che non è in grado di garantire nemmeno il minimo delle prestazioni, avrebbe i seguenti effetti positivi:

A) Risparmio economico sulle cure eseguite da parte dei cittadini, che in questo modo si potrebbero recare dal proprio Odontoiatra di fiducia più spesso intervenendo precocemente qualora necessario. B) Emersione di tutte le prestazioni eseguite in neroC) Lotta all’esercizio abusivo delle prestazioni odontoiatriche D) Effetto disincentivante rispetto al turismo odontoiatrico: ingenti risorse economiche, che

Il primo passo per superare il turismo odontoiatrico conle sue distorsioni

è rendere economicamente più sostenibili le

cure oggi del tutto a carico dei

cittadini italiani.

oggi vanno all’estero, resterebbero sul territo-rio italiano. La norma sulla detraibilità fiscale va accompagnata da un  piano sanitario odontoia-trico nazionale che parta e si fonda innanzitutto su un Progetto di prevenzione odontoiatrica da perseguire negli anni senza interruzione così come è stato fatto in alcuni Paesi del Nordeuropa. Un simile piano di prevenzione non può essere sviluppato senza la collaborazione ed il coinvol-gimento operativo dei 44.000 Studi odontoiatrici presenti sul territorio nazionale e deve fondarsi su una campagna di comunicazione in grande stile che faccia passare tra i cittadini messaggi fondamentali quali l’importanza dell’igiene orale e del fluoro, della sana alimentazione, dell’attività fisica e delle visite periodiche dal Dentista.  Tale campagna purtroppo può non rivelarsi efficace in un contesto ambientale in cui paradossalmente primeggia una pubblicità sanitaria promossa con messaggi distorti! Messaggi di alto valore etico possono essere diffusi con efficacia solo a de-terminate condizioni. A nostro avviso, non è più rinviabile  una modifica della legge Bersani  che consenta una regolamentazione della pubblicità in un ambito, quello sanitario, che tutela il “Bene” a tutti noi più caro.

Fausto Fiorile

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ATTUALITÀ

Torino, "La Stampa": la reazione delle

associazioni di categoriaIl 29 Dicembre scorso, a pag. 13 del quotidiano “La Stampa” di Torino è comparso un articolo, a firma di Amedea Franco, dal titolo “ Da Cuneo alla Croazia con i pendolari dei denti“  avente come oggetto un’inchiesta gior-nalistica sul cd. turismo odontoiatrico, ovvero il flusso organizzato trami-te vettori ed agenzie per il trasporto di persone e di pazienti dal nostro paese a quelli dell’Est Europa,  per sottoporsi a trattamenti medico odontoiatrici. Con un ampio e dettagliato resoconto la giornalista illustra le varie fasi del viaggio effettuato,  grazie ad  un operato-re specializzato: dalla partenza dalla   nostra re-gione all’arrivo presso le strutture odontoiatriche in  Croazia,  soffermandosi diffusamente sulle fasi cliniche: visita,  diagnosi,  interventi odontoiatrici e  soprattutto sulle  relative tariffe,  comparando-le   costantemente con i preventivi proposti   dai dentisti italiani ai quali gli stessi pazienti si erano precedentemente rivolti.

Il quadro che emerge da quanto esposto nel   re-portage,  risulta essere estremamente  ed  unica-mente positivo. Vengono infatti magnificati   il mo-dello  organizzativo delle strutture odontoiatriche, il

livello delle  strumenta-zioni   tecnologicamente avanzate, la qualità delle terapie, le competenze e  l’efficienza degli ope-ratori  sanitari. Rimarca-to, infine, soprattutto il vantaggio economico ri-spetto all’Italia,  tanto da  configurare l’immagine di un vero “paradiso del sorriso”  come riportato testualmente nella pri-ma pagina del giornale. Le associazioni torinesi

di categoria ANDI, AIO, SUSO e SUMAI all’unani-mità sono a manifestare rammarico e disappunto esprimendo nel contempo  fondate preoccupazio-ni per il fuorviante messaggio rivolto ai cittadini pa-zienti. Rammarico per la parzialità dell’informazione e per la continua e reiterata rappresentazione di re-altà professionali diverse e non paragonabili, a par-tire dai percorsi formativi pre e post laurea, ai costi della gestione degli studi odontoiatrici italiani , al ri-spetto di  regolamenti e norme tra le più garantiste per il paziente degli Stati europei, che comportano comunque una aggravio economico per lo studio.

In Italia è inoltre notorio che i costi del mercato del lavoro sono molto elevati, senza parlare del-la fiscalità italiana, dai livelli di tassazione tra i più alti in Europa, Non è certo corretto quindi propor-

re facili paragoni tra i costi italiani e quelli stranieri. Ma soprattutto preoccupa il messaggio che viene esposto e proposto ai cittadini: tutto  facile,  tutto positivo e subito. In realtà nell’odontoiatria con-temporanea i percorsi diagnostico terapeutici necessitano di tempi tecnici adeguati, la ricerca di performance in termini solo di ”tempi“ non è certo un obiettivo primario della medicina. Al contrario è divenuto  un “must“ del marketing sanitario ed odontoiatrico in particolare.

La mission che si prefigge l’odontoiatria italiana  è la presa in carico del paziente, saperne  interpre-tare e possibilmente assecondare i bisogni e le aspettative terapeutiche. Soprattutto poterlo seguire nel tempo   per ridurre l’incidenza delle complicanze o intercettarle precocemente. In sin-tesi, porre al centro del rapporto medico pazien-te “l’alleanza terapeutica“ vera sfida della medicina moderna per la tutela dei pazienti che si recano prevalentemente all’estero per interventi di im-plantologia dove il successo è legato al rispetto dei tempi clinici e ai materiali utilizzati.

A distanza di anni, la cura dei pazienti in tempi molto brevi e  il contenimento dei costi  possono determinare gravi problemi di salute odontoiatri-ca, con perdita di impianti e  conseguente vanifica-zione della riabilitazione protesica. In questi casi, inoltre, i pazienti non possono rivalersi sul denti-sta straniero in quanto dovrebbero attivare una causa per un risarcimento nel paese dove si sono recati per le cure. Prima di rivolgersi all’estero per cure odontoiatriche, sarebbe opportuno pertanto considerare i tanti aspetti, soprattutto negativi, che la scelta può comportare. Inoltre dopo alcuni anni in cui, favorito dall’interesse mediatico, il turi-smo odontoiatrico aveva creato grandi aspettati-ve, oggi il fenomeno si sta ridimensionando e si co-mincia a vederlo in Italia con una certa diffidenza. Un sondaggio del maggio del 2012 condotto dal prestigioso  istituto di ricerca  Ispo presieduto da  Renato Mannheimer  ha evidenziato che solo

il 4% degli italiani si è rivolto all’estero per effet-tuare cure odontoiatriche e tra questi la metà di loro non lo rifarebbe, mentre l’81% non è disposto a farlo e solo il 15%, pur non avendolo mai fatto, lo prenderebbe in esame. Una recente indagi-ne, presentata a novembre di quest’anno al Con-gresso AIOP (Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica) dall’autorevole Agenzia Doxa ha eviden-ziato che solo l’1% degli italiani si è fatto realizzare una protesi all’estero.

Dietro la fittizia attività di informazione e di servi-zio nei confronti dei pazienti, l’articolo si configura in conclusione  come un vero messaggio pubbli-citario/promozionale, amplificato dall’autorevolez-za della testata utilizzata a favore delle strutture odontoiatriche operanti in Croazia. Vengono in-fatti evidenziate tramite locandine e loghi le loro ragioni sociali, nonché esplicitate le tariffe dei trattamenti, mettendone in risalto l’estrema con-correnzialità rispetto alle tariffe dei professionisti italiani (ed in questo si ravvisano palesi violazioni della legislazione sulle norme della comunicazione medico scientifica e sulla concorrenza del mercato a scapito dei professionisti sanitari italiani).

Le associazioni torinesi di categoria, quindi, sono a chiedere alla Direzione del giornale ed ai giornalisti che si occupano di tematiche sanitarie di poter re-plicare argomentando su quanto richiamato nella presente lettera. E di aprire in  futuro un dialogo e fattivo confronto su temi di pressante attualità, quale la tutela della salute orale. Le Associazioni, impegnate da tempo nel promuovere   la cultura della prevenzione tra la popolazione e la divulga-zione di una corretta informazione medico scienti-fica, auspicano vivamente di poter “aver voce “ sul-le pagine del Vostro  quotidiano.

Virginio Bobba, Presidente ANDI TorinoSebastiano Rosa, Presidente AIO Torino

Patrizia Biancucci, Presidente SUSO Torino Fernando Muià, Segretario SUMAI Torino

Non è mai troppo tardi per rivedere la liberalizzazione pubblicitaria

Nel luglio del 2014, nell'articolo "Non so voi" defini-vo giustiziere Pier Luigi Bersani, quando nel 2007 allora Ministro dello Sviluppo Economico, diede un colpo quasi mortale al futuro della categoria. Con la sua legge, infatti, liberalizzò praticamente la pubblicità in campo medico-odontoiatrico con le terribili conseguenze che tutti noi professionisti abbiamo e stiamo ancora pagando. Da subito le associazioni di categoria, torinesi e non, all'u-nanimità e in accordo con gli Ordini professionali, accolsero quest’obbrobrio con grandi per-plessità,  In questi anni abbiamo assistito ad una sempre maggior liberalizzazione delle norme sul-la pubblicità sanitaria, con forme aggressive, volgari e degradanti, messe in atto principalmente (ma non solo) da organizzazioni odontoiatriche con principale connotazione commerciale, so-stenute da società di capitale, che nulla hanno a che fare con attività di servizio a favore dei cittadini e salute dei pazienti. ANDI, AIO e SUSO hanno sempre segnalato, alle autorità compe-tenti, i tanti illeciti e le forme più eclatanti di pubblicità sanitaria non rispettose delle norme vi-genti, richiamando più volte l'attenzione su questa problematica, ipotizzando e sostenendo forme di intervento per giungere a sostanziali modifiche della deleteria normativa. Il 9 novembre il sito web di Odontoiatria 33, riprendendo un comunicato dell'Ufficio Stampa FNOMCeO emesso nella stes-sa data, ha divulgato la notizia che il Presidente Nazionale della Commissione Albo Odontoiatri, Giuseppe Renzo, esasperato dalle ultime notizie riguardanti alcune modalità di pubblicità sanitaria odontoiatrica, ha deciso, finalmente di rivolgersi a tutti i Presidenti Provinciali CAO ed alle autorità

politiche. Non solo per denunciare tale situazione ma soprattutto per proporre una revisione della Legge Bersani per quanto attiene alla liberalizza-zione in materia di pubblicità sanitaria. Dalla let-tera inviata si apprende che verranno sottoposte, alla "politica", alcune specifiche richieste quali:- L'opportunità di fornire agli Ordini gli strumen-ti per tutelare il diritto dei cittadini alla salute.

- La possibilità di operare pre-ventivamente sulla correttezza del "messaggio".- Ribadire che la salute NON è una merce e non può sottosta-re alle regole del commercio e concorrenza- L'inutilità della concorrenza tra i professionisti per abbatte-re le tariffe.Le associazioni di categoria tori-nesi, ANDI, AIO, SUSO e SUMAI, all'unanimità, esprimono vivo apprezzamento per questa pre-sa di posizione, anche se tardiva, condividendone le motivazioni ed i principi ispiratori e ribadi-scono pertanto di essere pronte a sostenere questa iniziativa e a valutare ogni forma di fattiva collaborazione per individuare i passi necessari all’effettiva revisio-ne delle norme vigenti in materia

di pubblicità sanitaria. Etica, deontologia, decoro e qualità  della professione non sono concetti desueti ma rappresentano ancora valori fondanti della pro-fessione che i "professionisti seri" vogliono salva-guardare con l'unico intento di tutelare la salute dei pazienti. Non dobbiamo essere "meglio" di un altro ma diventare la miglior espressione di noi stessi: questa è l'unica forma di "pubblicità'" vincente per la soddisfazione nostra e di coloro che a noi si rivolgo-no per tutelare la salute.

William Manuzzi

ANDI, AIO e SUSO hanno sempre

segnalato, alle autorità

competenti, i tanti illeciti e le forme

più eclatanti di pubblicità sanitaria non

rispettose delle norme vigenti

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Speciale SIDO

Un percorso professionale ricco di traguardi e riconoscimenti

Mentre già si lavora per celebrare degnamente i 50 anni della Società

Paola Cozza parla del prossimo Spring Meeting SIDO di Firenze

all’insegna del "Vivi in SIDO 2017"

Nata a Roma, laureata nell'83 in Medicina, spe-cializzata in Odontostomatologia e in Ortogna-todonzia, Paola Cozza diviene Ordinario nel 2004 nella Facoltà di Medicina di Tor Vergata, per il settore Med 28 (Malattie odontostoma-tologiche), assumendo l’anno dopo la direzio-ne della Scuola Specializzazione in Ortognato-donzia e dal 2010 la presidenza del Corso di laurea magistrale in Odontoiatria, nella stessa Università.

Tra i suoi campi di ricerca, quelli legati al pa-ziente in crescita, le sindromi respiratorie e l’ortopedia dento facciale. Autrice di un volume sulla terapia mio funzionale di supporto a quel-la ortodontica e sui risultati di molti protocolli clinici rivolti alla risoluzione di vari tipi di maloc-clusioni nonché al recupero di elementi dentali inclusi, le viene affidato nel 2005 il Progetto di ricerca d’ateneo intitolato Effetti della terapia ortodontica nei pazienti adulti con problematiche respiratorie nel sonno.

Nel giugno dell’anno seguente, a Las Vegas riceve dall'American Association of Orthodon-tists il “Joseph E, Johnson Table Clinic  Award” e nel 2008 il Premio FEO per Role of compu-ted  tomography in the evaluation of orthodontic treatment in adult patients with obstructive sleep Apnea Syndrome (OSA), quale miglior articolo eu-ropeo pubblicato.

Direttore responsabile delle Riviste "Ortognato-donzia Italiana dal 2006 al 2009 e “Mondo or-todontico” dal 2010, per il biennio 2008/ 2009 viene eletta Consigliere culturale SIDO, di cui diventa segretario dal 2010 al 2012. Designata quale presidente Sido Incoming nel 2013, ne assume la presidenza attiva quest’anno, alla vigilia del 50 anno di fondazione (2018). Ricor-renza importante che non mancherà di riflet-tersi sul suo attuale mandato.

Paola Cozza, Presidente SIDO 2017

Al di là della carriera ricca di soddisfazione di cui altrove diamo notizia, prima di ogni domanda vorrei sottolineare la dedizione che Paola Cozza ha dato alla SIDO, che spiega forse il motto (Vivi in Sido 2017) scelto per la sua presi-denza. In effetti il logo vuole identificare la necessità per tutti di una Società in cui condividere idee, conoscenze ed attività. Per tutti coloro che fanno Ortodonzia, la SIDO è o dovrebbe es-sere punto di riferimento. Soprattutto per i giovani che ne-cessitano di punti fissi, di ritrovo, di momenti da condividere e in cui aggiornarsi. Con "Vivi in Sido" vorrei trasmettere la sensazione di una comunità condivisa. Nel programma generale hai parlato di un aggiornamento individuale a mezzo corsi in Sido o a mezzo FAD e di dare una visibilità collegiale con portale Web. Cosa significa?  Due e ben distinti sono i progetti; a quello di formazione legato a corsi già fatti l'altr'anno, avrei aggiunto tre corsi, an-

cora non pubblicizzati, per i giovani. Uno a nord, uno al centro, uno a sud, con giornate di aggiornamento seguite da colleghi illustri, dove i giovani dovranno prenotarsi per potervi partecipare. Faremo anche giornate legate alle attività d’inquadramento in campo clinico. Altro progetto è legato alla visibilità. Dopo aver dedicato molto tempo agli ortodontisti, è l’ora di darci al pubblico, che deve conoscere questa figura ancora non ben chiara, nel senso che oggi si va dall'odontoiatra e non dall'Ortodontista. La mia mission pertanto è aprire un sito dedicato al pubblico per farglielo conoscere assieme alla SIDO.

Parli di un sito smart dove puoi trovare risposte semplici alle domande più frequenti e soluzioni pratiche ai dubbi più comuni. Come si presenta?Avremo due portali: uno per il pubblico e uno per i soci SIDO, al quale stiamo cercando di migliorare l'accessibilità e l'interagibilità. Ci sarà il portale ove i giovani ortodontisti potranno fare domande, avere supporti, attività interatti-ve con altri colleghi e la SIDO. L'altra area sarà per il pubblico ove si potranno chiarire dubbi e trovare riferimenti semplici e veloci. I siti oggi si evolvono, occorre tenersi al passo con i tempi, facendone strumenti facili da usare.

Veniamo agli appuntamenti più importanti. Ci vuoi parlare dello Spring Me-eting di metà marzo a Firenze intitolato "Top clinical daily practice?"L’idea era utilizzare dei topics cioè argomenti clinici di pratica. Quindi si ascol-terà un argomento trattato in un’unica sala da 4 oratori. Ho individuato il primo attore, ossia il più esperto che darà il suo apporto scientifico inno-vativo, affiancato da tre giovani che apporteranno la loro esperienza. Sei gli argomenti pratici, storici ma anche attuali: i canini inclusi facenti parte stori-camente della mia ricerca scientifica, le terze classi, l'estetica, le mini viti e l'an-coraggio scheletrico. In ognuno si potrà ritrovare qualche piccola perla clinica da portarsi a casa. Nella Opening lecture di venerdì mattina il professor Palleck

tratterà in particolare l’approccio linguale, altro argomento clinico di eccellenza.E il secondo appuntamento?Momento ancor più importante, sarà il 48º Congresso inter-nazionale SIDO, dal 19 al 21 ottobre. Intitolato Competence in Orthodontistics si terrà nella magica zona dell'Auditorium Parco della Musica a Roma creato dal grande Renzo Piano. Oltre ai corsi precongressuali, prevede momenti fondamen-tali di relazioni; dal deficit mandibolare nella seconda classe, alle asimmetrie, ecc.

Ce ne vuoi parlare?I due temi più importanti sono le seconde classi da retrusio-ne mandibolare affrontate il venerdì, mentre al sabato verrà trattato il tema delle asimmetrie. Tema complesso, difficile, ma speriamo in qualche suggerimento utile per la pratica quotidiana. Oltre ai corsi precongresso in allestimento, ne avremo due paralleli: la Digital Dentistry in Orthodontics e

la Giornata dei disturbi temporo-mandibo-lari. Quale valore aggiunto la SIDA, Società dei disturbi dell'ATM, terrà il suo congresso in chiusura alla SIDO. Sabato sono previsti due eventi paralleli: la Società Italiana del Sonno terrà anch’essa il suo Congresso e l'IBO. Come al solito gli odontotecnici faran-no la loro giornata, ma sarà diversa: venerdì pomeriggio e sabato verranno non solo gli odontotecnici Ortec ma anche quelli (spero) di altre società. 

Hai invitato i soci a trovare un nome al sito, premiando quello più simpatico… Come dicevamo all’inizio, l’obiettivo di quest'anno è la "SIDO per il pubblico" . Dob-biamo creare un sito dal nome accattivante, che stimoli a cercare su Internet e di facile accesso, per fare in modo che quando si cerca un ortodontista si sappia che si tratta di uno specialista di formazione qualificata.

Vi sono anche convenienze economiche per i soci e gli specializzandi?È il secondo anno che facciamo pacchetti in-teressanti, tipo due convegni, più la serata di gala, più la formazione FAD. Abbiamo ideato una FAD ad hoc per il 2017. Sono PDF in ita-liano, semplici da leggere, facili da compilare

e da risolvere. Credo che in tale pacchetto formativo ci siano tutti i piaceri e doveri di ogni socio SIDO durante l’anno. Come ti prepari con il Consiglio SIDO per festeggiare in modo memorabile il 50º della nostra Società?Ora sto pensando al 2017, ma vi è chi sta già lavorando per il 2018, un Co-mitato che si dedichi esclusivamente a questo. Io ho proposto un'idea, forse più innovativa; proiettarsi verso il futuro. Negli anni passati abbiamo sempre dedicato tempo a filmati anche bellissimi sulla storia della SIDO. Ora dob-biamo guardare di più a come potrà essere il seguito. Quel che faremo però sarà una sorpresa. In qualità di presidente Sido quali altri congressi, soprattutto internaziona-li, presenzierai quest'anno? Quali tematiche porterai avanti?Sicuramente all'American Association of Orthodontists e alla European Orthodontic Society. A fine mese partirò per il Michigan per partecipare al Moyers, uno dei più importanti congressi scientifici dell’anno. Il Top clinical tip sarà la Sleep Apnea Syndrome, che mi interessa molto.

Viviamo momenti difficili per la crisi economica e naturalmente sono i gio-vani specialisti a risentirne di più. Quale opportunità si potranno avere quest'anno con la SIDO, oltre ai corsi in varie regioni?Probabilmente si potrà pensare di aprire anche ai giovani iscritti un evento interessante in qualche università. In questo momento, però, siamo ancora troppo presi dal prossimo Spring Meeting.

Intervista a cura di Damaso Caprioglio

Avremo due portali: uno per

il pubblico e uno per i soci SIDO, al quale

stiamo cercando di migliorare

l'accessibilità e l'interagibilità.

ALTRE NOTIZIE EAPPROFONDIMENTISUL SITO: www.sido.it SIDO Società Italiana di Ortodonzia

Addentrarsi nella giungla delle tasse con il consulente fiscale

Con la Circolare n. 1/2017 Mau-rizio Tonini, Consulente fiscale SUSO informa gli Associati sulle principali novità fiscali recente-mente emanate e che rivestano per essi un possibile interesse. L’aggiornamento ha inizio con le nuoveCOMUNICAZIONI TRIMESTRALI

Dal 2017 viene disposto l’obbligo di trasmettere trimestralmente in via telematica all’Agenzia delle Entrate i dati delle fatture emes-se e ricevute. Abolito l’obbligo di presentazione dello “spesome-tro” annuale che viene sostitui-to con quattro trimestrali, nelle nuove comunicazioni trimestrali i dati dovranno essere inviati in forma analitica per ogni singolo documento. Le modalità di trasmissione saranno disciplinate da un apposito provvedimento del Di-rettore dell’Agenzia delle Entrate, ma per ogni do-cumento dovranno essere comunicati almeno• i dati identificativi dei soggetti coinvolti nelle ope-razioni;• data e numero della fattura;• base imponibile;• aliquota applicata;• imposta;• tipologia dell’operazione.Le nuove comunicazioni dovranno essere trasmes-se entro l’ultimo giorno del secondo mese successi-vo ad ogni trimestre, ad eccezione di quella relativa al secondo trimestre che dovrà essere effettuata entro il 16 settembre. Per l’anno 2017 la comunica-zione relativa al primo semestre dovrà essere effet-tuata entro il 25 luglio 2017. Esonerati dalle predet-te comunicazioni dovrebbero essere unicamente i soggetti che adottano il regime dei “ contribuenti minimi” ed il regime “forfettario”. Con la stessa tem-pistica prevista per le comunicazioni trimestrali del-le fatture, i soggetti passivi IVA dovranno comunica-re i dati relativi alle sue liquidazioni periodiche Per questo adempimento sono però esonerati quelli non obbligati alla presentazione della dichiarazione annuale o all’effettuazione delle liquidazioni perio-diche. Per questa nuova comunicazione non si ap-plica la deroga prevista per la presentazione delle comunicazioni dei dati delle fatture emesse e rice-vute relative al primo semestre 2017. Pertanto, an-che nel 2017, i dati delle liquidazioni relative ai primi due trimestri dovranno essere comunicati secondo i termini ordinariamente previsti (entro il 31 maggio per il primo trimestre ed entro il 16 settembre 2017 per il secondo).

DICHIARAZIONE ANNUALE IVAI termini di presentazione della dichiarazione annuale IVA ven-gono modificati. Quella relativa all’anno di imposta 2016 deve essere presentata tra il 1° ed il 28 febbraio 2017. Quella relativa agli anni di imposta decorrenti dal 2017 deve essere presentata tra il 1° febbraio ed il 30 aprile dell’anno successivo.

BLACK LISTÈ stato eliminato, già dal pe-riodo di imposta in corso al 31/12/2016, l’obbligo di comuni-care i dati delle operazioni con controparti aventi sede, residen-za o domicilio in Stati a fiscalità privilegiata.

ACQUISTI INTRACOMUNITARIA decorrere dall’1/01/2017 viene abrogata la tra-smissione dei modelli INTRASTAT relativi:• agli acquisti intracomunitari di beni;• alle prestazioni di servizi ricevuti da soggetti stabi-liti in un altro Stato della UE.

DICHIARAZIONI INTEGRATIVELe Dichiarazioni dei redditi, IRAP e dei sostituti di imposta possono essere integrate mediante pre-sentazione di una successiva dichiarazione per correggere errori od omissioni, compresi quelli che abbiano determinato l’indicazione di un mag-giore o di un minore imponibile o, comunque, di un maggiore o di un minore debito d’imposta, ov-vero di un maggiore o di un minore credito, uti-lizzando modelli conformi a quelli approvati per il periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione, entro i termini di decadenza del potere di accerta-mento. Si applica pertanto una disciplina uniforme nella presentazione delle dichiarazioni integrative, sia per quelle “a favore del fisco” che per quelle “a favore del contribuente”. Prima l’orientamen-to dell’Agenzia delle Entrate era di ammettere la presentazione di una dichiarazione integrativa “a favore del contribuente” solo entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al perio-do d’imposta successivo. L’eventuale credito risul-tante dalla dichiarazione integrativa “a favore del contribuente”, derivante dal minore debito o dal maggiore credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione nel modello F 24, secondo le regole ordinarie, se la dichiarazione integrativa è presentata entro il termine prescritto per la pre-sentazione della dichiarazione relativa al periodo successivo. Se, invece, la dichiarazione integrativa

è presentata oltre il termine prescritto per la pre-sentazione della dichiarazione relativa al periodo successivo, si stabilisce che il relativo credito può essere utilizzato in compensazione nel modello F24 per eseguire il versamento di debiti maturati a par-tire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa. In tal caso, nella dichiarazione relativa al periodo d’impo-sta in cui è presentata la dichiarazione integrativa è indicato il credito derivante dal minor debito o dal maggior credito risultante dalla dichiarazione inte-grativa. Modifiche analoghe sono state apportate in relazione all’integrazione delle dichiarazioni annuali IVA.Le dichiarazioni IVA possono essere integrate me-diante presentazione di una successiva dichiarazio-ne, per correggere errori od omissioni, compresi quelli che abbiano determinato l’indicazione di una maggiore o di un minor imponibile o, comunque di un maggiore o di un minore debito d’imposta, ovve-ro di una maggiore eccedenza detraibile, utilizzan-do modelli conformi a quelli approvati per il periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione, entro i ter-mini di decadenza del potere di accertamento.Anche in relazione all’IVA viene quindi prevista una disciplina uniforme sia per le dichiarazioni integra-tive “a favore del fisco” che per quelle “a favore del contribuente”.L’eventuale credito risultante dalla dichiarazione integrativa IVA “a favore del contribuente” se deriva da una dichiarazione presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al perio-do d’imposta successivo può essere:• portato in detrazione in sede di liquidazione pe-riodica o di dichiarazione annua-le;• utilizzato nell’anno in compen-sazione nel modello F24;• chiesto a rimborso, sempreché ricorrano i requisiti previsti per l’anno per il quale è presentata la dichiarazione integrativa.

Se invece il credito deriva da una dichiarazione presentata oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, può esse-re:• chiesto a rimborso, ove ricorra-no i requisiti previsti per l’anno per il quale è presentata la di-chiarazione integrativa• utilizzato in compensazione nel modello F24, per eseguire il versamento di debiti maturati dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.In tal caso nella dichiarazione IVA relativa al perio-do d’imposta in cui è presentata la dichiarazione integrativa è indicato il credito derivante dal minor debito o dal maggior credito risultante dalla dichia-razione integrativa.

ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE DI PAGAMENTOViene introdotta una sanatoria per il pagamento delle cartelle di pagamento e degli accertamenti esecutivi, che comporta forti sconti per chi ne fru-isce. Vi rientrano tutti i carichi affidati agli Agenti della Riscossione dal 2000 al 2016. Sarà possibile estinguere il debito senza corrispondere le sanzio-ni comprese in tali carichi e gli eventuali interessi di mora.Sono dovute le somme a titolo di capitale, di interesse diverso da quello di mora e gli aggi di riscossione. La definizione non deve essere inte-grale per tutte le cartelle di pagamento; può riguar-dare una o più cartelle di pagamento/accertamenti

esecutivi. Anche i debitori che hanno pagato solo parzialmente il debito sono ammessi alla proce-dura. Tuttavia per i soggetti che hanno dilazioni di pagamento in corso, l’ammissione alla sanatoria è subordinata al regolare pagamento delle rate scadute nel periodo compreso tra l’1/10/2016 ed il 31/12/2016. Per fruire della sanatoria, il contribuente deve presentare domanda entro il 31/03/2017, indicando se opta per il pagamento in unica soluzione o rateale. Entro il 31/05/2017 l’Agente della Riscossione co-munica al contribuente l’entità complessiva delle somme da versare; quella delle singole rate e l’e-satta data in cui deve avvenire il pagamento, che potrà essere effettuato in 5 rate, ma il debito deve essere pagato per il 70% nel 2017 e per il restante 30% nel 2018. La definizione della sanatoria non si perfeziona con la presentazione della domanda o il versamento della prima rata, ma con l’integrale pa-gamento delle somme. Con pagamento rateale, la definizione è subordinata al tempestivo e integrale versamento di ognuna. Ove la sanatoria non si per-fezioni, vengono meno i relativi benefici e saranno dovuti per intero sanzioni e interessi.

VOLUNTARY DISCLOSURE Viene riaperta la procedura di voluntary disclo-sure introdotta dalla L. 186/2014. In particolare sarà possibile presentare istanza di adesione alla nuova collaborazione volontaria entro il prossimo 31/07/2017 ed inviare una relazione con le infor-mazioni ed i documenti di supporto per ricostruire la provenienza dei redditi e loro utilizzo, nonché gli imponibili oggetto di regolarizzazione, entro il

30/09/2017, data entro la qua-le dovranno essere presentate eventuali istanze integrative. La voluntary bis potrà riguardare le violazioni commesse sino al 30 settembre 2016 (relative quin-di ai periodi di imposta sino al 2015).Quindi, anche in virtù di specifi-che proroghe dei termini di ac-certamento tributario:• per le violazioni reddituali, la procedura dovrà riguardare gli anni dal 2010 al 2015, in caso di dichiarazione infedele e dal 2009 al 2015 in caso di omessa; e, ove applicabile il raddoppio dei termini, gli anni dal 2006 al 2015 in caso di dichiarazione infede-le e dal 2004 al 2015 in caso di omessa;• per le violazioni degli obblighi di monitoraggio fiscale (quadro

RW), gli anni da regolarizzare saranno dal 2009 al 2015 per le attività detenute in Paesi non conside-rati black list anche in virtù di specifici accordi inter-nazionali; e gli anni dal 2004 al 2015 per le attività detenute in paesi black list.Rispetto alla precedente versione della voluntary disclosure i contribuenti potranno effettuare il versamento del dovuto in autoliquidazione entro il 30/09/2017, beneficiando delle sanzioni ridotte già previste per la prima applicazione della voluntary. Ciò può comportare, tuttavia, un maggior rischio a carico del contribuente per eventuali contestazioni dell’Agenzia delle Entrate. E’ sempre possibile pro-cedere ad un pagamento in tre rate mensili di pari importo ed in tal caso il pagamento della prima rata deve essere effettuato entro il 30/09/2017.Qualora i contribuenti non procedessero all’au-toliquidazione di quanto dovuto, si indicheranno nell’istanza presentata, come nella precedente ver-sione, solo gli imponibili oggetto di regolarizzazio-ne. La liquidazione di imposte, interessi e sanzioni arriverà dall’Agenzia delle Entrate e, in questo caso,

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NORME E PRASSI

Dal 2017 viene disposto

l’obbligo di trasmettere

trimestralmentein via telematica all’Agenzia delle

Entrate i dati delle fatture emesse e

ricevute.

Viene introdotta una sanatoria

per il pagamento delle cartelle

di pagamento e degli accertamenti

esecutivi, checomporta

forti sconti per chi ne fruisce.

vi sarà un aggravio del 10% delle sanzioni.

QUADRO RWViene introdotto un nuovo esonero dalla compila-zione del quadro RW del modello Unico. Gli immo-bili situati all’estero, per i quali non siano intervenu-te variazioni nel corso del periodo d’imposta, non dovranno più essere indicati nel quadro RW ai fini del monitoraggio fiscale. Si conferma comunque l’obbligo di liquidazione e di versamento dell’IVIE.

STUDI DI SETTOREViene disposta l’abolizione degli Studi di Settore e dei parametri contabili, riforma che verrà attuata attraverso:• la sostituzione con appositi indici sintetici di affi-dabilità fiscale, a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31.12.2017;• la contestuale eliminazione delle disposizioni che prevedono l’utilizzo degli studi di settore e dei pa-rametri contabili ai fini dell’accertamento.L’individuazione degli indici sin-tetici di affidabilità viene deman-data ad un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. A seconda del risultato dell’appli-cazione di tali indici, potranno essere previsti livelli di premialità per i contribuenti più affidabili, anche consistenti nell’esclusione o nella riduzione dei termini per gli accertamenti.

VERSAMENTI IMPOSTENei confronti delle persone fisi-che, delle società di persone e dei soggetti equiparati (es. studi professionali associati), le nuo-ve scadenze per il versamento del saldo e della prima rata di acconto delle imposte derivanti dai modelli UNICO e IRAP, sono stabilite:• al 30 giugno, invece del giorno 16, senza maggio-razione dello 0,4%;• al 30 luglio, invece del giorno 16, con la maggio-razione dello 0,4%.In relazione ai soggetti IRES, i versamenti del saldo e della prima rata di acconto delle imposte deri-vanti dai modelli UNICO e IRAP devono invece es-sere effettuati entro l’ultimo giorno del sesto mese successivo a quello di chiusura del periodo d’impo-sta, invece che entro il 16, con possibilità di differi-re il versamento di 30 giorni ed una maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse corrispettivo.Per i soggetti IRES che approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi dalla chiusura dell’eser-cizio, i versamenti devono avvenire entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di approvazio-ne del bilancio, invece che entro il 16. Se il bilancio non è approvato nel termine, i versamenti devono comunque essere effettuati entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza dello stesso, invece che entro il giorno 16.Resta ferma in ogni caso la facoltà di versamento entro i successivi 30 giorni, con la maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse corrispettivo.

F24 CARTACEOAbolito l’obbligo, da parte dei contribuenti non ti-tolari di partita IVA, di presentare esclusivamente in via telematica i modelli F24 con un saldo finale superiore a 1.000,00 euro, senza che siano state effettuate compensazioni. Era stato introdotto dall’1/10/2014. I soggetti non titolari di partita IVA possono quindi ritornare a presentare i modelli F24 in formato cartaceo, con un saldo finale di qua-lunque importo, purché non siano utilizzati crediti in compensazione.

SOSPENSIONE TERMINI PER IL MESE DI AGOSTOI termini per la trasmissione di documenti e delle informazioni richieste ai contribuenti dall’Agenzia delle Entrate e per i pagamenti degli avvisi bonari derivanti dalla liquidazione delle dichiarazioni sono sospesi dal 1° agosto al 4 settembre di ogni anno.

DETRAZIONI CASAVengono prorogate per il 2017 le detrazioni dall’im-posta sul reddito del 50% delle spese sostenute per il recupero edilizio e per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici collegati ad una ristrut-turazione e del 65% per le spese sostenute per il risparmio energetico. La detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non

inferiore ad A+, nonché A per i forni, è riconosciuta a condizione che gli interventi di recupero del pa-trimonio edilizio siano iniziati dall’1/01/2016.

SUPER AMMORTAMENTIViene prorogata la possibilità di beneficiare dei super – ammortamenti. In caso di acquisizione di beni strumentali nuovi entro il 31 dicembre 2017, per la determinazione delle quote di ammorta-mento e dei canoni di locazione finanziaria de-ducibili, il costo di acquisizione è maggiorato del 40 per cento. L’agevolazione compete ai fini delle imposte sui redditi e non dell’IRAP e consiste nel riconoscimento di una maggiorazione del 40% del costo fiscalmente ammesso in deduzione a titolo di ammortamento o di canone leasing. Secondo la nuova disposizione, l’agevolazione è applicabile an-che agli investimenti effettuati entro il 30/06/2018, a condizione che entro il 31/12/2017 il relativo or-dine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura pari ad almeno

il 20% del costo di acquisizione. Esclusi dall’agevolazione dei su-per-ammortamenti, oltre agli in-vestimenti in fabbricati e beni con coefficienti di ammortamento inferiore al 6,5% già indicati nella precedente normativa, anche gli investimenti in autovetture ad uso promiscuo. Nella nuova ver-sione dell’agevolazione, possono beneficiare della maggiorazione del 40% gli automezzi esclusiva-mente strumentali o adibiti ad uso pubblico.

RIVALUTAZIONE TERRENI E PARTECIPAZIONIViene prorogata la possibilità di rivalutare fiscalmente il valore delle partecipazioni non quota-te e dei terreni posseduti al di fuori dell’esercizio di impresa. La

facoltà di rideterminare il valore di acquisto è fina-lizzata alla riduzione della plusvalenza tassabile in presenza di una futura vendita. La rivalutazione ri-guarda le partecipazioni ed i terreni posseduti alla data del 1° gennaio 2017 e richiede la perizia ed il pagamento della prima o unica rata dell’imposta sostitutiva entro il 30 giugno 2017. Le aliquote del-le imposte sostitutive vengono confermate all’8% sia per le partecipazioni che per i terreni.

INTERESSI LEGALIIl tasso di interesse per gli interessi legali viene ri-dotto dall’1/01/2017 dallo 0,20% allo 0,10% in ra-gione d’anno.La riduzione comporta la diminuzio-ne degli importi dovuti in caso di pagamento con ravvedimento operoso. Il tasso da applicare nella determinazione degli interessi moratori in caso di tardivo pagamento è quindi pari:- all’1,50% dall’1/01/2011 al 31/12/2011- al 2,50% dall’1/01/2012 al 31/12/2013- all’1% dall’1/01/2014 al 31/12/2014- allo 0,50% dall’1/01/2015 al 31/12/2015- allo 0,20% dall’1/01/2016 al 31/12/2016- allo 0,10% dall’1/01/2017 fino al giorno di versa-mento compreso.

RIDETEREMINAZIONE ALIQUOTE IVAModificando la clausola di salvaguardia introdotta con la legge di stabilità 2015 (L. 190/2014), viene rideterminata l’incremento delle aliquote IVA. E’ previsto che l’aliquota ordinaria, attualmente nella misura del 22%, sia aumentata:• al 25% a decorrere dall’1/01/2018;• al 25,9% a decorrere dall’1/01/2019.In tal modo l’incremento di 2 punti percentuali ini-zialmente previsto per l’1/01/2017 viene annullato. Si dispone inoltre che l’aliquota IVA ridotta del 10% sia aumentata al 13% a decorrere dall’1/01/2018 (invece che a decorrere dall’1/01/2017, come pre-visto). Gli incrementi si applicano nella misura e nei termini di decorrenza suindicati, tranne che subentrino provvedimenti normativi per consegui-mento di maggiori entrate o di risparmi di spesa.

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NORME E PRASSI

Referendum abrogativo sul Jobs Act

I buoni lavoro non sono più così buoni prima parte

Con la raccolta di oltre tre milio-ni di firme di cittadini favorevoli, a luglio 2016 si è palesata per la prima volta ed in forme concre-te, l’attesa reazione del mondo sindacale (e non solo) alla con-testatissima riforma del lavoro. Ossia, contro il Jobs Act, la pro-mozione di una proposta refe-rendaria con effetto abrogativo, riguardante la modifica dell’art. 18 dello Statuto, l’uso dei buoni lavoro nel lavoro accessorio ed il ripristino della responsabilità solidale dell’azienda appaltatrice con quella che prende l’appalto in caso di violazioni ai diritti dei lavoratori. La riforma, lo ricor-diamo,  rinvia ad un insieme di norme approvate tra il 2014 e il 2015 - quali il Decreto Poletti (D.L. n.34/14) e la L. n.183/14, contenente dele-ghe successivamente attuate dal Governo nel 2015 - che modificavano istituti importanti: il con-tratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, gli ammortizzatori sociali e l’indennità di disoccu-pazione nonché l’uso dei voucher per retribuire il lavoro accessorio, sino alla modifica del famige-rato art. 18 dello Statuto. Superato il vaglio della Cassazione a dicembre 2016, l’analisi di legittimità dei tre quesiti referendari veniva sottoposta alla Corte Costituzionale, che l’11 gennaio 2017 ne ammetteva due: il quesito su buoni lavoro e quel-lo sulla responsabilità solidale tra committente ed appaltatore negli appalti. Le motivazioni non sono attualmente note ma è il caso di ricordare come il referendum sia il principale istituto di de-mocrazia diretta previsto dall’ordinamento, con-sentendo agli aventi diritto al voto - con un si o un no - di esprimere la propria volontà, nel caso di specie di tipo abrogativo. L’esercizio di tale diritto è però condizionato al vaglio di legittimità della Corte Costituzionale, te-nuta a verificare la conformità dei quesiti ai princi-pi costituzionali e ammettere al referendum solo quelli che non risultino poco chiari, non univoci e relativi a leggi collegate alla Costituzione ovvero attenuativi di trattati internazionali. Dunque, tra aprile e giugno 2017 i cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi su due questioni importanti in materia di lavoro una delle quali at-terrà alla possibile abolizione dei cd voucher, per molti sinonimo di lavoro precario perché privo di continuità e di accesso alle prestazioni previden-ziali. Pagato con i voucher, il lavoro accessorio, oggetto di abbondanti disquisizioni dottrinali e attenzioni mediatiche, perché nato come forma di contratto di prestazioni occasionali al di fuori del lavoro principale, sembra essersi trasformato nello strumento ideale per inquadrare come pre-stazioni saltuarie, forme di lavoro di ben altra ti-

pologia ed evadere norme fiscali o previdenziali. L’istituto del la-voro accessorio veniva introdot-to dal D.Lgs. n. 276/2003 e si ca-ratterizzava per il meccanismo di liquidazione del compenso del lavoratore fondato sui buo-ni. Era stato pensato in origine solo per determinati lavori oc-casionali (cura ed assistenza, ripetizioni private, giardinaggio, manifestazioni sportive o cultu-rali) e con limitazioni anche sui soggetti che potevano utilizzarlo (disoccupati, pensionati, studen-ti, casalinghe) e sul compenso (sino a tremila euro annui) al fine di contrastare il lavoro nero e semplificare le procedure am-ministrative. Nel 2008, tuttavia, il lavoro ac-

cessorio viene ripensato ed esteso ad attività di vendemmia di breve durata, a carattere saltuario, e a lavori in altri settori produttivi ed in agricoltura e, successivamente, per pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti da parte degli enti locali, con la possibilità di acquistare i voucher in tabaccheria. Nel 2012 l’istituto viene ulteriormente liberalizzato e reso fruibile in qual-siasi settore produttivo, con il limite del compen-so annuo di 5.000 euro netti per singolo presta-tore, con riferimento alla totalità dei committenti. Oggi, a seguito del Jobs Act, per lavoro accesso-rio deve intendersi l’attività di natura occasio-nale resa nella generalità dei settori produttivi - soggetti occupati in altra attività subordinata o autonoma, studenti, pensionati o percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito -, entro il limite di compensi complessivi annui non superiori ad €7.000,00 netti (pari ad €9.333,00 lordi) con riferimento alla totalità dei committenti o €2.020,00 netti (pari ad €2.693,00 lordi) con riferimento a ciascun committente.Ebbene, l’utilizzo irregolare di tale tipologia con-trattuale che il presidente Inps ha definito “la nuova frontiera del precariato”, emergerebbe, tra gli altri indicatori, anche dall’abnorme impiego dei buoni lavoro, facilmente rilevabile in quanto trat-tasi di cartelle numerate e datate, con un valore nominale prefissato per un’ora di lavoro ed ac-quistabili da professionisti e imprenditori tramite modalità telematica e tabaccherie autorizzate.Al popolo la parola sui buoni lavoro, forse non più così buoni.

Oggi, a seguito del Jobs Act, per lavoro

accessorio deve intendersi l’attività

di natura occasionale resa nella generalità

dei settori produttivi

Abolito l’obbligo, da parte dei contri-buenti non titolari di partita IVA, di

presentare esclu-sivamente in via

telematica i modelli F24 con un saldo finale superiore a

1.000,00 euro

Avv. Marco LamaGiuslavorista

Maurizio ToniniConsulente fiscale SUSO

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NORME E PRASSI SPECIALE SIOF

La ricerca scientifica richiama automaticamente l’obbligo giuridico di aggiorna-mento. Ospitiamo pertanto in questo numero le ultime notizie relative all’ECM a cura della responsabile Emmedue Group Formazione, Marta Traversa che con questo numero dà inizio alla rubrica fissa in materia di aggiornamento, entrando pertanto a pieno titolo nel novero dei consulenti SUSO.

Due le novità riguardanti l'obbligo formativo del triennio testé concluso (2014/16) e di quello appena iniziato (2017/19) in seno alla Commissione Nazionale per la formazione continua riunitasi lo scorso 13 Dicembre 2016. Viene innanzitutto consentito al professionista sanitario di completare il conseguimento dei crediti formativi relativi al triennio 2014/16 entro il 31 Dicembre 2017, nella misura mas-sima del 50 (cinquanta) per cento del proprio obbligo formativo. I crediti acquisiti nel 2017 quale recupero del debito formativo di quel triennio non saranno ov-

viamente computati ai fini del soddisfacimento dell'obbligo formativo relativo a quello successivo (2017/19). L'altra delibera regola l'obbligo formativo del nuovo triennio appena iniziato. I crediti da acquisire sono sempre 150, ma vengono applicati degli sconti. I professionisti che nel precedente triennio hanno acquisito un numero compreso tra 80 e 120 crediti hanno diritto a una riduzione di 15 sul totale (i crediti complessivi diventano 135) mentre coloro che hanno acqui-sito tra 121 e 150 crediti hanno diritto a una riduzione di 30 sul totale (i crediti totali diventano 120). A vostra disposizione per ogni chiarimento o dubbio (tel. 3661736627)

Al via a Modena il 10 e 11 marzo il corso di perfezionamento in Odontoiatria Forense ed Etica della Professione

La parola alla consulente Due novità nella disciplina degli ECM: una per il passato, una per il futuro

Longhin: “Il dentista è divenuto imprenditore grazie

alla STP. Ma la categoria lo sa”?

Anche quest’anno Modena ospita il corso di perfezionamento in Odontoiatria Forense ed Etica della Professione organizzato dalla SIOF. Fortemente voluto da Pietro di Michele, Presi-dente uscente SIOF dopo due mandati (e dopo aver intensamente contribuito alla crescita della società) il corso giunge alla terza edizione sotto la guida di Claudio Buccelli, titolare della Cattedra di Medicina legale alla Federico II di Napoli, il quale presiederà la SIOF nel prossimo triennio. In considerazione del successo riscosso con le prime due edizioni, dell’entusiasmo dimostrato dai discenti delle precedenti edizioni, quest’an-no il corso si arricchisce di un quinto incontro. Come di consueto, l’obiettivo è la formazione specifica dei professionisti che desiderano de-dicarsi alla responsabilità professionale, in col-laborazione con il medico legale. A tal fine du-rante i vari incontri vengono forniti gli elementi necessari per poter effettuare una corretta valutazione dell’attività professionale e dei suoi risultati. Altro importante obiettivo del corso è contribuire a creare nel professionista un’etica comportamentale e delineare ciò che maggior-mente lo tutela nel rapporto con il paziente che con la struttura, in considerazione del fatto che un modus operandi etico e prudente costitui-sce già di per sé uno dei meccanismi più efficaci di prevenzione del contenzioso per il professio-nista. La cordiale ospitalità modenese ha fatto in modo che i discenti delle prime edizioni sia-no poi stati accolti come graditi ospiti anche nei corsi successivi, con la creazione di sinergie di collaborazione tra docenti e nuovi partecipan-ti: un gruppo vivace e coeso che partecipa con entusiasmo alle iniziative proposte nel corso dell’anno dalla SIOF. Il calendario degli incontri è già stato delineato, gli incontri fissati nei giorni 10–11 marzo, 7-8 aprile, 19-20 maggio, 23-24 giugno e 29-30 settembre. L’inizio delle lezioni stabilito alle ore 14 del venerdì (consentendo dunque ai corsisti fuori sede di raggiungerla senza eccessive penalizzazioni per l’attività la-vorativa) e il termine alle ore 18 del sabato. Du-rante gli incontri si avvicendano relazioni svolte dai più autorevoli medici legali, sia docenti uni-versitari che liberi professionisti, da clinici dedi-ti alla responsabilità professionale e da giuristi, con un’offerta formativa composita e completa. In ogni incontro vengono inoltre proposti casi pratici di contenzioso, discussi collegialmente e per i quali viene descritta la corretta metodica di gestione. Nell’ultimo incontro ciascun par-tecipante presenta una consulenza tecnica di parte su un singolo caso affidatogli, analizzata nella forma e nel contenuto in base alla quale viene poi simulata la discussione che farà se-guito alla visita collegiale.

Gabriella Ceretti

Gli odontoiatri hanno sbandiera-to con grande enfasi la circolare 23.12.2016 prot. 415099 con cui il Ministero dello Sviluppo Economi-co in risposta ad un quesito posto dall’Ufficio del Registro di Trento, è intervenuto a fare chiarezza sulle c.d. “società odontoiatriche”.

Strumento variegato, poco cono-sciuto dai dentisti, ma soprattutto da loro visto con molta diffidenza in quanto paravento usato dagli abu-sivi, piattaforma sfruttata dai centri low cost al punto da portarli a leg-gere il documento del MiSE come un successo per la categoria. Una soddisfazione poco attenta delle reali implicanze che il pronunciamento chiarificatore assu-me nell’attuale panorama della professione. Il documento è pubblicato nel portale della FNOMCeO, ma merita sinte-tizzarne lo snodo di fondo oggetto di riflessione. Una srl ha comunicato all’Ufficio del Registro di Trento la denuncia di inizio attività odontoiatrica, essendo iscritta come tale alla CCIAA. L’Ufficio ha sospeso la pratica ed ha investito della questione il Ministero al quale faceva presente l’inaccogli-bilità della domanda in quanto essendo l’attività odontoia-trica un’attività c.d. protetta, non ne è consentito l’esercizio in forma societaria salvo che nella forma della Società tra Professionisti (StP). Il quesito è doviziosamente argomentato con attenta analisi del quadro evolutosi a partire dalla legge 1815/39 che per prima ha vietato lo svolgimento delle c.d. professioni pro-tette nella forma delle società commerciali. L’interrogativo dell’Ufficio è però retorico in quanto è notorio che se l’at-tività professionale protetta costituisce l’oggetto esclusivo della società commerciale, non è consentito fare ricorso allo strumento della srl specie dopo la L. 183/2011 che ha isti-tuito la società tra professionisti quale contratto ad hoc per l’esercizio dell’impresa professionale collettiva. La circolare si è quindi limitata a chiarire che “la disciplina inerente la StP costituisce, allo stato attuale, l’unico contesto nel cui ambito è possibile l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordi-nistico secondo i modelli societari”.

L’enfasi data dalla categoria al documento denota però una scarsa lungi-miranza. È infatti noto come le società commerciali utilizzate per erogare prestazioni odontoiatriche siano strutture con un oggetto sociale ben più complesso, essendo costruite come società di servizi che la stessa circola-re ritiene pienamente lecite. Essa ricorda infatti come nell’ambito dell’atti-vità sanitaria sia consentita la costituzione di società commerciale, purchè avvenga per offrire un prodotto diverso e più complesso rispetto all’opera dei singoli professionisti, come nel caso dell’organizzazione dei beni stru-mentali per l’esercizio dell’attività, tra i quali solitamente è annoverata anche l’autorizzazione a poter gestire un ambulatorio odontoiatrico. Nihil sub sole novi. Una lettura più lungimirante porta invece ad intravedere nella circolare

uno stimolo al capitale di penetrare ancor di più il mercato dell’odonto-iatria, diventando gestore diretto proprio della professione. La novità più importante introdotta dal D.I. 34/2013 per la StP è infatti la possi-bilità di riunire nello stesso soggetto giuridico le competenze di profes-sionisti iscritti all’Albo con quelle di imprenditori soci di capitale. Questi potranno detenere fino a 1/3 del capitale sociale, quota più che suf-ficiente a consentire di dominare la società. Se a questo si aggiunge che l’incarico professionale non sarà più conferito al singolo professionista dal cliente bensì alla società, che la funzione di amministratore della StP

potrà essere attribuita anche a un socio non professionista e addirittura ad un soggetto esterno, che la StP dovrà esse-re iscritta nel registro delle imprese CCIAA, emerge chiaro che la circolare ha sdoganato l’impresa odontoiatrica ed ha altresì riconosciuto all’odontoiatra la qualità di impren-ditore. È questa la vera novità della circolare che riconosce espressamente la possibilità di esercitare l’odontoiatria in forma d’impresa. Cade quindi anche l’ultimo tabù che impediva all’odonto-iatra di vestire i panni dell’imprenditore, figura avversata per decenni dalla categoria, incapace di uscire dall’ottica delle piccole botteghe, incapace a pensare l’odontoiatra di domani fuori dallo schema di un futuro già vissuto. Eppu-re in Europa l’impresa odontoiatrica è una realtà presente dal 1990. E’ un settore dove il capitale ha investito molto. E’ uno strumento che ha dimostrato di saper aggregare i gio-vani professionisti rendendoli più competitivi, consentendo loro di accedere ai fondi comunitari, di beneficiare di tante agevolazioni riservate agli imprenditori. Un nuovo modo di fare il dentista, nuovo modo di pensarlo, ancora tutto da in-ventare, ma soprattutto una scommessa. Il MiSE con la sua circolare gli ha dato forse involontariamente l’abbrivio, ma a giudicare dai commenti la categoria non sembra averlo colto. Non so dire se lo strumento sia buono. Come ogni

novità necessita di tempo non solo per permettere di sperimentare gli effetti, ma soprattutto per conquistare la fiducia dei tanti soggetti coinvolti. I pazienti ne sembrano entusiasti a giudicare dal numero di quelli che si affidano alle strutture societarie. Molto meno i professionisti ancora troppo schiavi di un pensare vecchio. In questo panorama gli imprenditori ed i soggetti economici stanno ancora a guardare se tale istituto societario risponda effettivamente ai loro bisogni. Agli odontoiatri ribadiamo però che per far uscire dalle sec-che l’odontoiatria occorre smettere di pensare al nuovo come un futuro già vissuto.

"È infatti noto come le società

commerciali utilizzate

per erogare prestazioni

odontoiatriche siano strutture con un oggetto sociale ben più

complesso".

Avv. Roberto LonghinConsulente legale SUSO

Marta TraversaConsulente per la formazione SUSO

Info: [email protected]

Iscrizioni: emmeduegroup

[email protected]

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Un'idea nata durante un soggiorno di studio in Spagna

TESI, IERI OGGI, DOMANI

SPECIALE SIOF

Giuliana Laino: “La mia tesi sulle leghe dei fili

di nichel-titanio”Qual è il titolo della sua tesi? Dove la discusse e in quale anno? Mi sono laureata nel luglio del 2008 presso l’Uni-versità degli Studi di Napoli “Federico II” con una tesi di laurea sperimentale in Ortognatodonzia, il cui relatore era il Prof. Roberto Martina. Il titolo era: “Effetti delle escursioni termiche nel cavo orale sul-le proprietà termomeccaniche e calorimetriche dei fili ortodontici elastici e superelastici” .

Perché scelse proprio quel tema? Fu lei a propor-lo o le venne suggerito da qualcuno?Lo scelsi perché l’anno precedente alla mia laurea avevo vissuto, a Santiago de Compostela (Spagna) durante il mio progetto Erasmus. Tra i professori di Ortodonzia conobbi David Suarez Quintanilla, il quale stava lavorando alla stesura del capitolo di un libro: “The phenomenon of Low Friction Techni-ques: state of the art”, pubblicato nel novembre del 2006 durante la presidenza SIDO di Alberto Laino, nonché mio padre. Il Prof. Quintanilla, con cui intra-presi una collaborazione professionale, mi chiese di eseguire alcuni test (sia prove meccaniche che termiche) su una serie di fili ortodontici che gli era-no stati forniti. Tornata in Italia, condussi la ricerca presso l’Istituto di Ricerca per Materiali Compositi e Biomedici (IMBC) a Napoli grazie alla collaborazione con gli ingegneri Roberto de Santis e Antonio Glo-ria. Ed in seguito mi applicai alla stesura della mia tesi sperimentale.

Visto che lei è figlia d'arte ci fu una qualche "in-fluenza, diretta o indiretta sulla scelta?Assolutamente si! Sin dall’età di 8 anni, nel parco giochi di Disneyland a Parigi, mio padre mi scattò una foto vicino ad una statua a forma di dente. Sicuramente anche la scelta di iscrivermi ad

odontoiatria ed in seguito la laurea, con la tesi in Ortodonzia, sono stati il frutto della volontà di una figlia che voleva continuare con piacere ed inte-resse ciò che il padre aveva costruito. Allo stesso tempo non nascondo che ci sia stata un’influenza da parte di un padre che ha sempre riposto grandi aspettative in sua figlia.

Come si svolse la dinamica della discussione? Che cosa ricorda di quei momenti?La discussione della mia tesi si svolse nell’Aula Ma-gna Gaetano Salvatore, gremita di parenti, amici e professori. Eravamo circa 20 laureandi. Ricordo che ero molto emozionata; era la mia prima presenta-zione orale davanti ad una schiera di professori che indossavano la toga. Andò tutto bene, mi laureai con 110/110 e lode e dignità di stampa. Fui orgo-gliosa che la mia tesi abbia rappresentato l’inizio di un percorso che si concluse con la stesura e pub-blicazione di un articolo, grazie al prezioso aiuto del mio correlatore, l’ingegnere Roberto de Santis, dal

“Andiamoci piano con l’attribuzione ai morsi

del valore di prova” Lo dicono i ricercatori americani

di Medicina legalePer le sue importanti implicazioni questa notizia lanciata il 20 di-cembre dal periodico web Dental Tribune Italy Daily merita un com-mento approfondito che verrà pubblicato prossimamente. PHOENIX, USA - In medicina le-gale, la rilevazione del segno del morso è un metodo comune-mente utilizzato per identificare il trasgressore che ha causato alla vittima questo tipo di lesio-ne. Tuttavia, i ricercatori sono sempre più scettici circa la validi-tà dell'identificazione come pro-va accusatoria. Un nuovo studio condotto da scienziati americani (vedi "Forensic bitemark iden-tification: weak foundations, exaggerated claims" pubblicato

online il 16 novembre sul Journal of Law and the Biosciences) ha rivi-sto l’attuale stato della ricerca sull’i-dentificazione del morso. Secondo l’indagine, in medicina legale oggi non sono sufficienti né la ricerca né l’evidenza empirica a convali-dare l'efficacia di questo metodo di prova."Solo di recente si è riconosciuta come essenziale una valutazione basata sull’evidenza medica foren-se, per giustificare delle pretese. Ma questo è successo almeno un secolo dopo di quanto sarebbe stato necessario” ha detto l’auto-re principale della ricerca Michael Saks, psicologo e professore di diritto presso l'Arizona State Uni-versity. “Di conseguenza anche

l’adozione del morso come mezzo provato d'iden-tificazione è diventato argomento di dibattito". Gli odontologi forensi affermano di riuscire a risalire con precisione da un morso ad una ben definita chiostra di denti, l’unica che avrebbe potuto lasciare tale se-gno sulla scena del crimine. Tuttavia a sostegno di tale affermazione non esiste sufficiente evidenza scientifica. Il segno del morso sulla scena di un reato racchiude solitamente solo un’informazione limitata dal momento che solo una parte della dentatura è vi-sibile in tale segno. Inoltre, le informazioni disponibili spesso non sono chiare poiché il “luogo di registra-zione dell’impronta” è la pelle della vittima, la quale, elastica com’è, è soggetta a distorsione sia al momen-to della ricezione del morso che successivamente. I ricercatori sottolineano che negli ultimi anni, grazie al test del DNA, sono state scagionate diverse persone accusate erroneamente sulla base del segno lasciato dai denti. Molte ricostruzioni di errori giudiziari rive-lano che gli errori derivanti dall’odontoiatria forense sono secondi solamente a quelli provocati dalle testi-monianze oculari. Come fonte di prova ingannevole, gli errori degli odontologi forensi sono tra i più alti di tutte le modalità d’identificazione applicate. L’Ameri-

can Board di Odontologia Forense ha condotto uno studio di affidabilità sulle perizie rilasciate da specia-listi qualificati. Dopo aver selezionato un centinaio di fotografie di lesioni da morso avvenute nella pratica, hanno chiesto a 38 odontologi forensi di esaminarle e di rispondere a tre interrogativi: 1) C'è sufficiente evidenza per determinare se la lesione è un segno lasciato da un morso? 2) È un segno di un morso umano, non umano o solo un’ipotesi? 3) Il segno del morso mostra archi distinti e identificabili e precise caratteristiche dei denti? Solamente in 14 dei 100 casi considerati, almeno l'80 per cento ha dato la stessa risposta alle tre domande. "Le affermazioni dell’odontoiatria forense, per decenni, sono andate ben oltre le prove portate a supporto. Più che avalla-re le affermazioni teoriche con risultanze pratiche, la ricerca recente ha confermato le deboli fondamenta dell’identificazione attraverso il morso” dicono i ri-cercatori che consigliano ai giudici di esaminare più attentamente le prove esortando la comunità scien-tifica a estendere la ricerca sulle tecniche di indagine tra cui anche questo tipo di identificazione.

NOTA L’articolista ricorda come nel 1992, Ray Krone venne ingiustamente accusato di omicidio e condan-nato a morte, perché il segno del morso indicava una compatibilità tra la dentatura di Krone e la lesione da morso riscontrata sulla vittima. Un odontologo foren-se sostenne quindi che fosse stato inferto da lui ma nel 2002 dopo la sua morte, venne scagionato grazie all’analisi del DNA.

Fonte: http://www.dental-tribune.com/articles/news/ameri-cas/32282_researchers_argue_it_is_time_to_stop_using_bite_marks_in_forensics.html

I ricercatori sottolineano che negli ultimi anni, grazie al test del DNA, sono state

scagionate diverse persone accusate

erroneamente sulla base del segno

lasciato dai denti

titolo: “Calorimetric and thermomechanical properties of titanium-based orthodontic wires: DSC-DMA rela-tionship to predict the elastic modulus” nel Journal of Biomaterial Application.

È passato un po' di tempo. Come vede quel tema, oggi? Le capita di averci a che fare? Penso che l’avvento delle leghe di nichel-titanio su-perelastiche abbia dato il via ad una nuova era nel campo del trattamento ortodontico, perché svi-luppano una forza relativamente bassa e costante alla temperatura corporea per un lungo periodo di tempo, cosa che è considerata fisiologicamente desiderabile durante un trattamento ortodontico. Trovo dunque che quel tema sia estremamente at-tuale e di impiego quotidiano nella mia pratica cli-nica, essendomi specializzata in Ortognatodonzia.

È contenta di averlo scelto o ce n'era un altro che le stava a cuore? In parole povere lo sceglierebbe ancora?

Se tornassi indietro non cambierei nulla. Sceglierei nuovamente quel tema non solo perché di grande interesse per me, ma anche perché mi ha portato a collaborare con professionisti (italiani e stranieri) di estrema competenza e con i quali si è instaurato un legame di stima reciproca e affetto.

Quali sviluppi vede di questo tema nel futuro? Sebbene i fili ortodontici siano stati l’oggetto di numerose ricerche e di un notevole progresso nel campo dei materiali dentari negli ultimi 60 anni, attualmente le nuove frontiere dell’ortodonzia permettono di riallineare i denti utilizzando degli allineatori trasparenti. Di conseguenza penso che ad oggi nuove ricerche siano orientate maggior-mente verso lo studio dei materiali innovativi di cui sono costituite le mascherine, siano essi ter-moplastici trasparenti o in resina trasparenti con realizzazione diretta o da fresatura gestita da si-stemi CAD-CAM.

SUSO News

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INCONTRI E CONGRESSI

È istituito dall’Università degli Studi di Napoli Federico II il corso di Ma-ster universitario di II livello in “Line-amenti medico legali della professione odontoiatrica”.

Coordinato dal Prof. Claudio Buccel-li, di alta formazione permanente e perfezionamento scientifico, il corso si rivolge al laureato in Odontoia-tria e Protesi Dentaria e al Medico Chirurgo iscritto all'Albo provinciale con l’obiettivo di formare figure al-tamente specializzate. Mediante un approccio teorico pratico e con ap-porto multidisciplinare, consentirà un affinamento culturale in ambito medico legale attraverso l'approfon-dimento delle principali tematiche etico-deontologiche e forensi della disciplina.

Sede principale delle attività, il Di-partimento di Scienze Biomediche Avanzate, quello di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odon-

tostomatologiche dell’Ateneo, con seminari ed esercitazioni itineranti presso sedi universitarie e strutture sanitarie pubbliche distribuite sul territorio nazionale.

L’accesso avviene per titoli ed esa-mi, con un numero max. di 30 par-tecipanti, la frequenza, di durata annuale, comporterà il riconosci-mento di 60 crediti formativi univer-sitari (CFU). Il contributo di iscrizio-ne è pari a euro 4.000,00, ripartite in due rate.

Il bando di ammissione al master è di prossima emissione con l’indica-zione della tempistica per la presen-tazione delle domande di partecipa-zione e del calendario delle prova.

A San Martino di Castrozza si è svol-to il 3° Convegno Invernale “Memo-rial Prof. Francesca Ada Miotti” organiz-zato dal Sodalizio degli Odontoiatri, Odontostomatologi e Chirurghi Maxillo-Facciali Ospedalieri del Tri-veneto (SOOCMFOT) con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “S. Maria della Misericordia” di Udine, l’Azien-da Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento, il SUSO e la SIOF. In programma un corso di aggiornamento (relatore, Alessio FRANCHINA) su “Workflow digitale applicato alla gestione clini-ca di casi implantari avanzati” e uno sull’ “Ortognatodonzia e chirurgia Ortognatica: implicazioni etiche e medico legali in una società che cambia”. Al di là dei contenuti me-dico-legali, tematiche consuete per la SIOF, interessante è apparsa la disamina panoramica delle nuove realtà assistenziali nel mondo odon-toiatrico, sempre più complesso ed impegnato a confrontarsi con un terreno fino a pochi anni difficilmen-te immaginabile. Disabili, immigrati, detenuti e tutte le figure che richie-dono un maggior impegno in ter-

mini di energie e di risorse e soprattutto di contenuti umani. È stata presentata in particolar modo la realtà odontoiatrica pubblica dell’Emilia Romagna e del Tren-

tino, esempi di efficace funzionalità operativa, specie se confrontate con parallele situazioni sanitarie di altre regioni italiane. Se ben utilizza-to l’uso sempre più presente dell’in-formatica e della digitalizzazione ha spiegato Pietro di Michele, past president SIOF, può portare real-mente a notevoli risparmi di tempo, denaro ed operatività, basta pen-sare alle fasi di presa dell’impronta e della archiviazione documentale pre-durante e post cura. Sottoline-ata continuamente l’importanza di un corretto “inquadramento” medi-co-legale nello svolgimento, ma so-prattutto all’inizio del rapporto tera-peutico odontoiatra-paziente onde evitare spiacevoli sorprese se non addirittura pericolose complicanze.

Master alla Federico II"I lineamenti medico legali

della professione odontoiatrica"

A San Martino di Castrozza il 3° Convegno invernale

“Memorial Prof. Francesca Ada Miotti”

Al primo Consiglio Direttivo diTorino tanti giovani verso un comune obiettivo: avvicinare i colleghi al sindacato

Una giornata particolare con un SUSO “last minute”

Martedì 17 Gennaio, è partita l’avventura del nuovo Direttivo della sezione di Torino. Tanti i volti nuovi, a partire dal presidente Patrizia Biancucci che ha raccolto il testimone da Wil-liam Manuzzi. Tanto entusiasmo e voglia di fare ma soprattutto di coinvolgere figure nuove e giovani. Sono infatti 4 i nuovi del membri del consiglio under 35, a riprova che il solco trac-ciato dal Presidente Pietro di Michele con il suo “rilancio in SUSO” sta dando i suoi frutti. In que-sto senso, il giornale, gli incontri, le attività so-cial hanno svolto un ruolo determinante nella conoscenza dell’attività sindacale ma non sono sufficienti. Tutto ciò che è “vetrina” va benissi-mo per tenere aggiornati chi già conosce e vive la realtà del sindacato, ma non possono essere un traino per chi ne è lontano. Bisogna cercare di arrivare ai colleghi con serate e dibattiti che stimolino la loro curiosità su argomenti a volte visti come distanti, coinvolgendoli con l’entusia-smo di chi per anni ha dedicato tempo ed ener-gia per tenere viva tale realtà. E proprio da qui si è cercato di partire, con idee e spunti per cer-care di avvicinare sempre più ortodontisti alla realtà SUSO. Non vi è dubbio come sia difficile riuscire ad avvicinare giovani appena affaccia-tisi al mondo del lavoro, senza trattare temati-che di natura clinica ma prettamente sindacale e proprio per questo la mission del Consiglio è trovare il mezzo per far arrivare l’importanza di tali tematiche nella nostra attività. Come? Tra le tante proposte uscite, quella sicuramente più affascinante ma di maggior complessità rea-lizzativa, è il ritorno del SUSO all’interno delle Scuole di Specialità. Dai giovani presenti, che da poco hanno terminato il percorso accademico di specializzazione, è emerso come la realtà sindacale sia poco o nulla conosciuta in ambito accademico e come i giovani colleghi fatichino a capire l’importanza di informazioni su tali te-matiche. Parte dell’incontro è stata poi dedica-ta all’importanza della partecipazione collettiva alla realizzazione di articoli per il giornale. Fon-damentale la presenza di un "regista" che ci ha spronato a riempire il foglio bianco con i nostri pensieri, la nostra visione del SUSO e delle sue attività.I primi frutti di questo nuovo corso sono già emersi, accompagnati dalla speranza che sia l’inizio di una grande e bella avventura.

Fabrizio Sanna

Ore 6.30. La consueta sveglia del mattino mi ricorda come poltrire sotto le coperte non possa essere annoverato tra le mie possibilità. Ma non mi preoccupo, perché l’entusiasmo di una nuova giornata inizia ad impadronirsi del mio corpo ancora cullato fra le braccia di Morfeo. Una rapida doccia, colazione abbondante, scelta del vestia-rio, balzo in macchina e via destinazione Università.

Ore 8. Inizia la mattina in Specialità: telefono, appuntamen-ti, burocrazia, pazienti in ritardo, pazienti scontenti, attacchi staccati, archi che pungono ed ecco che l’entusiasmo per una nuova giornata, all’alba delle 8.30 è già bell’e esaurito. Tengo duro, risolvo tutti i “problemi”, esaurisco gli impegni mentre un’altra mattinata volge al termine.

Ore 13. Fine dei giochi, reparto chiuso. Mi sono meritato un lauto banchetto: Eataly ricaricherà le mie batterie.

Ore 14. Inizia la mia “seconda giornata” lavorativa, direzione studio. L’agenda è fitta ma sono sicuro di poter affrontare tutto. Puntualmente l’entusiasmo si spegne dopo poco. Bambini in lacrime alla vista di uno specchietto, adulti distrutti dopo 30 minuti sdraiati con la bocca aperta, materiale da ordinare, conti da far quadrare, collaboratori da seguire. Sembra che al fine non ci sia mai peggio ma non bisogna mai sfidare il fato.

Ore 16. Mi accorgo dell’avvento della peggior catastrofe possibile per l’orto-dontista moderno, ovvero aver dimenticato il computer all’Università. In un attimo gli ultimi 6 anni della tua vita lavorativa ti scorrono in mente come un fiume di ricordi. Colpito ma non vinto, lasci tutto al collaboratore, salti in macchina e con tempi da formula 1 attraversi la città per recuperare la tua appendice più importante. Ritorni al tuo rifugio e ti attendono ancora 3 ore di lavoro per portare a casa la tua giornata.

Ore 20. Finalmente è finita, le luci dello studio si spengono, le assistenti esco-no e tu rimani a sistemare le ultime cose. Poi completi l’ultimo di una infinita serie di cambi d’abito della giornata.

Ore 20.30. LA RIUNIONE SUSO! Diciamocelo francamente: ma con che vo-glia, dopo una giornata così, devo andare alla consueta riunione mensile?

Io mi do malato. Ma si, tanto sono appena arrivato, non si accorgeranno nemmeno della mia presenza. Ma poi mi dico che in fondo non è corretto, ho preso un impegno e devo cercare di rispettarlo. E quindi ci vado.Fino a 3 anni fa non conoscevo neanche l’esistenza del SUSO. Non avevo considerazione per l’attività di categoria, la consideravo tempo perso. A chi me lo domandava ri-spondevo sempre con un’ altra domanda: cosa mi dà esse-re iscritto a quello o questo? Si sono mai mossi per me? Ti sembra io abbia tempo da perdere a parlare di baggianate? Un giorno un amico, un mentore, mi ha risposto cosi: ”Non chiederti cosa possano fare gli altri per te, chiediti invece cosa possa fare tu per gli altri. Troppo facile giudicare da fuori, entra in campo, mettici la faccia! Non ti piacciono le cose? Benissimo, legittimo. Prova a cambiarle. O almeno prova a dare il tuo contributo per farlo”.

Aveva ragione. Ho cominciato a pensare di voler almeno vedere se avessi qualcosa di concreto da dare, qualcosa di intelligente da dire. Ed eccomi qua. Perché in una realtà in cui siamo bombardati ogni secondo da ogni genere di informazione ed in cui ognuno si sente libero di riempire ogni spazio vuoto pur non avendo niente da dire, vorrei provare a vedere se abbia qualcosa di intelligente da dire almeno nel mio campo. Perché in una realtà in cui a 30 anni devi aver già fatto tutto ed esser il mi-gliore in ogni cosa, vorrei provare a rallentare ed a confrontarmi con persone che hanno una cosa preziosissima da insegnarmi: l’esperienza. Perché in una realtà in cui sono tutti pronti a dire come fosse meglio prima, senza pensare che il presente lo hanno “costruito” loro, voglio provare a migliorare il mio futuro. Utopistico? Forse. Tempo perso? Probabile. Otterrò mai qualcosa per il mio impegno? Non credo. Io, però, intanto ci provo, a battere il mio tempo, a lasciare la mia impronta. Che serva o meno, almeno potrò dire di averci provato.Ore 23.30 Sono a casa. A scanso di cataclismi la mia giornata è finita. E sono contento: di essere andato a discutere per 3 ore, aver rispettato un impegno ed avere condiviso. Ora posso finalmente dormire.

"Non chiederti cosa possano fare

gli altri per te, chiediti invece cosa possa fare tu per gli altri".

Fabrizio SannaDirettivo Provinciale SUSO

Torino

Claudio Buccelli

Mario TuraniUfficio Stampa SIOF

ALTRI APPROFONDIMENTI

SUL NOSTRO SITO: www.suso.itInfo:

http://www.unina.it/-/13466005-ma_sba_lineamenti-medico- legali-della-professione-odontoiatrica

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Una variante di Herbst rimovibile per pazienti O.S.A.S

in età pediatricaINTRODUZIONEL’Obstructive Sleep Apnea Syn-drome (OSAS) è una patologia del ritmo respiratorio notturno piutto-sto diffusa che può arrivare ad inci-dere notevolmente sulla qualità di vita del paziente. Sono in particola-re compromessi gli scambi respira-tori ed il pattern del sonno. Infatti, durante il sonno la respirazione è difficoltosa e rumorosa con effetti negativi che si riflettono sulla qua-lità del riposo dei pazienti che ne sono affetti. I pazienti presentano inoltre frequenti pause d’apnea i cui effetti negativi si riflettono in termini di efficienza degli scam-bi respiratori. Durante il giorno compaiono: ipersonnia, irritabilità, decadimento cognitivo e problemi di concentrazione, tutti legati alla scarsa qualità del sonno. La tera-pia chirurgica è molto efficace, ma indicata solamente in situazioni particolari. La terapia non chirurgica, specie quella d’avanzamento mandi-bolare, è invece la più comunemente utilizzata. Gli

autori propongono un nuovo mo-dello di cerniera di Herbst rimovi-bile, di facile realizzazione e como-do utilizzo anche in pazienti in età prescolare. Esso si è dimostrato inoltre efficace nel migliorare i rap-porti di II Classe spesso presenti in questi piccoli pazienti. L’OSAS non trattata, specialmente se di grado severo, compromette la qualità della vita personale, professionale e relazionale del paziente e può portare a gravi complicanze pol-monari e cardiache.

DESCRIZIONE DEL DISPOSITIVOViene proposto, come ausilio te-rapeutico per le OSAS, un nuovo modello di cerniera di Herbst ri-movibile, adatto anche ai pazienti più giovani, in dentatura total-mente decidua. Per ottenere la protrusione mandibolare, nei pa-

zienti più giovani, si era inizialmente valutata la co-struzione di placche termoformate unite da elastici di II Classe. Tuttavia, la conformazione dei denti de-

tura, più stabile, che richiamasse l’azione della cer-niera di Herbst. Il dispositivo progettato si presen-ta come un doppio semi-posizionatore separato, tra le due arcate, da un piano perfettamente piat-to (fig. 1e 2). Le due parti sono unite da un giunto meccanico molto simile alla cerniera di Herbst, che permette di mantenere la parte inferiore in una posizione protrusa rispetto al mascellare, unite tra loro in maniera solidale che consentono una co-moda apertura della bocca e piccoli movimenti di lateralità. (fig. 3). Stante la scarsa ritentività offerta dai denti decidui, nella costruzione delle placche si è utilizzata una resina elastomerica che, iniettata in muffola ad alta pressione (6 atm), con le sue carat-teristiche di aderenza ed elasticità consente una ritenzione sufficiente anche sugli elementi decidui. La polimerizzazione a caldo permette di ottenere una ottima biocompatibilità e stabilità dimensiona-le nel tempo. Della cerniera di Herbst si è utilizzato solo il perno e la testa a sfera di aggancio (fig. 4), la cannula applicata sulla porzione mascellare è stata sostituita da un filo in acciaio ad alta resilienza, di 0,9 mm di diametro, saldato alla testa a sfera che nella porzione terminale è modellato in modo da formare un occhiello dove il filo mandibolare pos-sa scorrere al fine di permettere un’agevole aper-tura della bocca (fig. 5 e 6). All’interno della parte mascellare del dispositivo, viene inglobato un filo metallico di diametro 1,2 mm che, decorrendo lungo la zona vestibolare, rende solidali i perni, saldati delle cerniere dei due lati, situati all’ester-no del materiale elastomerico all’altezza dei mo-lari decidui (fig.7 e 8). Un filo metallico di uguale spessore viene inglobato vestibolarmente nella porzione mandibolare del dispositivo, in modo tale che, scorrendo all’esterno dell’elastomero tra canino e molare crei la guida di scorrimento (fig. 9). La cerniera così costruita oltre a posizionare anteriormente la mandibola, permetta al piccolo paziente di aprire la bocca senza che ciò provochi un facile distacco del dispositivo dalle arcate den-tarie (fig. 10).

Bibliografia: http://www.comunicadhoc.it/files/doc/susonews1_17_bibliog_ortec.pdf

cidui, che offrono pochissima ritenzione, e la forza estrusiva degli elastici stessi avrebbero rischiato di compromettere la stabilità occlusale delle placche. Ci si è allora orientati all’utilizzo di un’apparecchia-

L’Obstructive Sleep Apnea

Syndrome (OSAS) è una patologia

del ritmo respiratorio

notturno piuttosto diffusa che può arrivare

ad incidere notevolmentesulla qualità di

vita del paziente.

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LA FINESTRA SUL LABORATORIO

Caso clinico RisultatiGli autori riportano un caso clinico trattato col nuovo presidio proposto. L’ap-parecchiatura è stata applicata ad un piccolo paziente, di sesso maschile, di 3 anni e 2 mesi, affetto da una grave OSAS, accertata dal punto di vista strumen-tale e proveniente dalla sezione di patologia respiratoria della Clinica Pediatrica dell’Università di Parma. Precedentemente il paziente era stato sottoposto a trattamento chirurgico di adenoidectomia, senza tuttavia ottenere risultati fun-zionali stabili; si era infatti reso necessario ripetere l’intervento, a causa della recidiva di ipertrofia-iperplasia linfoide, conseguente alla persistenza della re-spirazione orale. Il paziente presentava anche una palese problematica di II Classe dentale associata ad evidenti caratteristiche antropometriche di difetto mandibolare sagittale.L’approccio terapeutico scelto è stato l’avanzamento mandibolare notturno con un apparecchio rimovibile. Si decideva di applicare il nuovo presidio pro-posto, basato sul principio della cerniera di Herbst. Venivano quindi rilevate le impronte delle arcate dentali e del morso di costruzione inadeguata posizione di protrusiva oltre alle fotografie del viso. Veniva deciso di non eseguire subito accertamenti radiografici attinenti un approfondimento di diagnosi ortodon-tica (teleradiografia latero-laterale del cranio ed analisi cefalometrica), poiché l’indicazione alla terapia era motivato dalla difficoltà respiratoria e l’analisi cefa-lometrica avrebbe potuto solo quantizzare il difetto di II Classe, ma non certo orientare la diagnosi o la scelta del piano di cura.Si procedeva alla costruzione del dispositivo con la parte inferiore in una posi-zione di protrusione, rispetto alla superiore, di 4 mm.Con le necessarie istruzioni d’uso ai genitori, si prescriveva l’applicazione dell’ap-parecchio durante le ore del sonno.

Alle successive visite di controllo i genitori riferivano un deciso miglioramento della rumorosità della respirazione notturna e della tranquillità e continuità del sonno. Le apnee divenivano sporadiche e migliorava anche il livello generale di reattività ed attenzione diurna del piccolo paziente. Parallelamente si poteva constatare, dopo circa sei mesi di trattamento, un miglioramento molto evi-dente della malocclusione di II Classe sia in termini di rapporti occlusali che di proiezione antropometrica ed estetica del mento in direzione sagittale. L’effetto veniva ritenuto molto positivo ed interessante sia perché ottenuto in tenerissi-ma età che per la tipologia di apparecchio. Esso infatti risultava molto conforte-vole e, essendo utilizzato solamente durante il sonno, non interferiva con la vita di relazione del piccolo paziente.

ConclusioniL’OSAS è una patologia del ritmo respiratorio grave e spesso misconosciuta. La terapia meccani- ca è certamente quella di prima scelta poiché di rapido intervento e al bisogno reversibile. Gli apparecchi, proposti nel tempo, sono riferibili alle diverse metodologie di trattamento; i più confortevoli sembrano es-sere quelli che prevedono l’avanzamento in posizione protrusa della mandibola durante il sonno. Gli autori presentano un nuovo modello di cerniera di Herbst rimovibile, in resina elastomerica, che si è dimostrato efficace nel migliorare il pattern respiratorio e del sonno e ben tollerato anche nei pazienti più giovani. Il nuovo presidio si è dimostrato inoltre efficace, nonostante l’uso soltanto not- turno, nel migliorare i rapporti occlusali di II Classe che spesso accompagnano queste situazioni cliniche.

Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3

Fig. 4

Fig. 5Fig. 6 Fig. 7 Fig. 8 Fig. 9 Fig. 10

* CLMODP dell’Università degli studi di Parma

Odt. Marco Melegari*

Prof. Alberto Di Blasio*

Prof. Mauro Gandolfini*