L’ORDINE DEI CAVALIERI MASSONI ELETTI COHEN DELL'UNIVERSO

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L’ORDINE DEI CAVALIERI MASSONI ELETTI COHEN DELL'UNIVERSO Ancora oggi la biografia e perfino la corretta grafia del nome di Dom Martinez de Pasqually sono incerte e ricche di omissioni 1 : il luogo e data di nascita sono imprecisati, forse nacque a Grenoble in un periodo compreso tra il 1715 e 1730 e la sua morte avvenne a Santo Domingo (dove si era recato pare per questioni ereditarie) il 20 settembre del 1774. Sicuramente era in possesso di una patente massonica regolare, riconosciuta dal Grande Oriente di Francia, ereditata dal padre, il quale l’aveva ricevuta da Charles Edward Stuart 2 tramite il Cavaliere Ramsay. Paqually iniziò la sua attività intorno al 1755, quando gli fu ordinato di viaggiare per la Francia in modo da far conoscere la dottrina Cohen. e appena due anni dopo, all’interno della Loggia Josuè, nacque il primo Tempio visibile degli Eletti Cohen. La sua missione continuò incessantemente negli anni successivi per arrivare a fondare nell’equinozio di primavera del 1767 il Sovrano Tribunale dell’Ordine dei Cavalieri Massoni eletti Cohen dell’Universo, dopo 13 anni di intensi preparativi. L’Ordine visse appena 14 anni, la metà dei quali senza potere godere della influenza carismatica e spirituale del fondatore: ragion per cui l’ultimo sovrano (tale Sebastian de Las Casas) fu costretto a mettere in sonno l’Ordine. I cohen superstiti, salvo quelli che proseguirono autonomamente sulle orme del loro Maestro, si indirizzarono verso il Rito Scozzese Rettificato 3 (creato dal 1 Estratto e riprodotto con l'autorizzazione dell'autore, di Akira, Hiram dentro di noi, Perugia, novembre 2009. 2 L’autenticità della Bolla a firma dello Stuart sancisce la regolarità dell’Ordine, più volte ingiustamente contestata. 3 Willermoz, fondatore a soli ventitre anni della Loggia Perfetta Amicizia a

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L’ORDINE DEI CAVALIERI MASSONI ELETTI COHEN DELL'UNIVERSO

Ancora oggi la biografia e perfino la corretta grafia del nome di Dom Martinez de Pasqually sono incerte e ricche di omissioni1: il luogo e data di nascita sono imprecisati, forse nacque a Grenoble in un periodo compreso tra il 1715 e 1730 e la sua morte avvenne a Santo Domingo (dove si era recato pare per questioni ereditarie) il 20 settembre del 1774.

Sicuramente era in possesso di una patente massonica regolare, riconosciuta dal Grande Oriente di Francia, ereditata dal padre, il quale l’aveva ricevuta da Charles Edward Stuart2 tramite il Cavaliere Ramsay. Paqually iniziò la sua attività intorno al 1755, quando gli fu ordinato di viaggiare per la Francia in modo da far conoscere la dottrina Cohen. e appena due anni dopo, all’interno della Loggia Josuè, nacque il primo Tempio visibile degli Eletti Cohen. La sua missione continuò incessantemente negli anni successivi per arrivare a fondare nell’equinozio di primavera del 1767 il Sovrano Tribunale dell’Ordine dei Cavalieri Massoni eletti Cohen dell’Universo, dopo 13 anni di intensi preparativi. L’Ordine visse appena 14 anni, la metà dei quali senza potere godere della influenza carismatica e spirituale del fondatore: ragion per cui l’ultimo sovrano (tale Sebastian de Las Casas) fu costretto a mettere in sonno l’Ordine. I cohen superstiti, salvo quelli che proseguirono autonomamente sulle orme del loro Maestro, si indirizzarono verso il Rito Scozzese Rettificato3 (creato dal cohen G.B. Willermoz su un impianto più strettamente massonico, risultante dalla “fusione fredda” con la Stretta Osservanza Templare) ovvero sulla Via aperta da Louis Claude de Saint Martin (ex segretario dell’Ordine), che senza voler mai fondare un Ordine proprio finì col creare un proprio sistema che comunque aveva un consistente debito con la mai rinnegata cosmologia martinezista.

1 Estratto e riprodotto con l'autorizzazione dell'autore, di Akira, Hiram dentro di noi, Perugia, novembre 2009.2 L’autenticità della Bolla a firma dello Stuart sancisce la regolarità dell’Ordine, più volte ingiustamente contestata.3 Willermoz, fondatore a soli ventitre anni della Loggia Perfetta Amicizia a Lione, nel 1764 entrò in contatto con

Martinez. Nel 1774, anno della morte del suo Maestro, fece entrare la Loggia di Lione nella Stretta Osservanza con il solo scopo di riformare tutto il sistema cavalleresco Templare con le dottrine e rituali acquisite durante il suo apprendistato Cohen. Durante il Capitolo generale della massoneria d’ispirazione Templare, detto il Convento delle Gallie, riuscì ad imporre l’introduzione del cerchio interno composto dal grado di Cavaliere Beneficente della Città Santa e dai gradi di Professo e Gran Professo in cui venivano introdotti gli insegnamenti Cohen. Il successivo convento di Wilhelmsbad del 1782 confermò le posizioni politiche Willermoziste per la formazione di un baluardo allo strapotere massonico inglese e togliere il controllo del templarismo ai tedeschi, ma l’introduzione della dottrina Cohen fu un fallimento.

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Le influenze alla base della dottrina martinezista sono come è immaginabile di difficile individuazione, passando da elementi gnostici a quelli cabalistici o addirittura islamici (secondo Amadou). Un dato non trascurabile viene dallo stesso termine “cohen”, di possibile derivazione ebraica, da Cohanim, ovvero i ministri del culto membri della casta sacerdotale del servizio divino nel Tempio ebraico e consacrata alla conservazione e trasmissione dei segreti della Torah.

Martinez, coadiuvato da Saint Martin che aveva maggiore attitudine alla scrittura, ha lasciato ai suoi adepti le Dieci istruzioni agli uomini di Desiderio, compendio di quello che sarebbe poi diventato il “Trattato della reintegrazione degli Esseri nella loro primitiva virtù e potestà”, in cui si rileggono in chiave esoterica e simbolica (facendo giusto qualche concessione alla massoneria ed al cristianesimo) i libri del Vecchio Testamento, riservando un grandissimo spazio alla figura di Mosè. L’estrema complessità del testo non consente qui un’analisi compiuta: quel che si può dire e che il Trattato contiene l’invito agli “Uomini di Desiderio” a ritornare alla purezza originale grazie al culto Tradizionale primitivo con la ricostituzione della condizione di Uomo-Dio riflesso del Padre come prima della caduta. Vi si propone, come accennato, un cammino di reintegrazione attraverso una durissima ascesi dove l’uomo apprende il modo in cui dominare gli spiriti negativi e diventare il signore di se stesso fino al conseguimento del sacerdozio Cohen che permette di poter comunicare con le gerarchie celesti. Basti pensare, quanto alla durezza della metodica Cohen, che l’esecuzione corretta del cerimoniale comportava infatti un lavoro in preparazione fatto di digiuni, preghiere e rituali per un totale di tre settimane, l’inizio delle operazioni era fissato per il primo giorno del primo quarto di luna di marzo e doveva essere preceduto da una messa in onore del Santo Spirito, obbligatoriamente la conclusione dei lavori era fissata per la fine dello stesso quarto. L’Ordine era strutturato in dieci gradi, includendo i tre gradi simbolici che Martinez considerava solo un brodo di coltura per i possibili teurghi (non a caso i tre gradi venivano conferiti insieme): alla classe del Sagrato (comprendente anche il grado di Maestro perfetto) seguiva la classe del Portico, poi quella del Tempio ed infine quella del Santuario, riservata ai Maestri Reau-croix, in cui si attuavano quelle operazioni teurgiche per le quali il Cohen si era preparato in precedenza.

La costruzione massonica dell’Ordine peraltro, più che per una reale esigenza del Sovrano, serviva per fornire una struttura rassicurante ai suoi adepti, al pari delle rituarie giornaliere di stampo cattolico: il nucleo fondante dei Cohen è infatti sempre stato il culto teurgico, che richiedeva grande dedizione ed un rigore assoluto ma che prometteva di ristabilire l’Uomo nelle sue originarie prerogative. Da ciò, insieme alla grande complessità della cosmologia martinezista (basata sull’aritmosofia e su un parzialmente originale studio della tetraktys pitagorica), deriva la forte impronta lasciata dall’Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti Cohen dell’Universo nel panorama esoterico dei secoli successivi, a dispetto della vita relativamente breve dell’Ordine e del suo fondatore. Non è un caso che soltanto sei sono stati i Sovrani (compreso quello attuale) in oltre duecentocinquanta anni dalla fondazione dell'Ordine.