L'Orafoglio - 08 06

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Periodico dell’Oratorio san Pio V - Milano Anno 8, Numero 6 - Giugno 2009 Vi aspettiamo anche su www.orafoglio.co.cc Filippo Rossi Uniti nella Danza Che strano che un Oratorio abbia la propria Scuola di Danza!?! Questo pensiero, forse, prima o poi lo abbiamo avuto tutti e solo chi ormai è familiare alla Scuola di Danza del Teatro Oscar non si stu- pisce più. Non si sorprende di ritrovare l’attenzione, i valori e l’arte educativa propri dell’Oratorio, accompagnati alla pro- fessionalità e alla passione per la danza. Insegnanti, allieve e genitori che hanno condiviso questo progetto possono raccontarci come la danza, e la disciplina che neces- sariamente la caratterizza, sono capaci di far crescere e maturare. don Simone connua a pagina 10 L’Oratorio di san Pio V rappresenta un grande e significavo luogo di incontro e di educazione per i ragazzi e le famiglie, aperto a persone che abitano anche fuori del territorio parrocchiale, senza disnzioni di nazionalità e di religione. don Giorgio connua a pag. 2 Con l’Oratorio prepariamo il nostro Futuro IN QUESTO NUMERO Domani 21/04.09 Festa dell’Oratorio Cocktail Estivi Sport Rubrica Libri pag. 6 pag. 7 pag. 12 pag. 8-9 pag. 15 ESTATE 2009 Tema Oratorio Estivo ‘09 Preghiera dell’Educatore Corso Educatori Presentazione in Duomo pag. 2 pag. 5

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L'Orafoglio - Anno 08 Numero 06

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Periodico dell’Oratorio san Pio V - Milano Anno 8, Numero 6 - Giugno 2009Vi aspettiamo anche su www.orafoglio.co.cc

Ed Vedder, Long Nights, 2007

Filippo Rossi

continua in pag. 9

Uniti nella DanzaChe strano che un Oratorio abbia la propria Scuola di Danza!?!Questo pensiero, forse, prima o poi lo abbiamo avuto tutti e solo chi ormai è familiare alla Scuola di Danza del Teatro Oscar non si stu-pisce più. Non si sorprende di ritrovare l’attenzione, i valori e l’arte educativa propri dell’Oratorio, accompagnati alla pro-fessionalità e alla passione per la danza. Insegnanti, allieve e genitori che hanno condiviso questo progetto possono raccontarci come la danza, e la disciplina che neces-sariamente la caratterizza, sono capaci di far crescere e maturare.

don Simonecon�nua a pagina 10

L’Oratorio di san Pio V rappresenta un grande e significa�vo luogo di incontro e di educazione per i ragazzi e le famiglie, aperto a persone che abitano anche fuori del territorio parrocchiale, senza dis�nzioni di nazionalità e di religione.

don Giorgiocon�nua a pag. 2

Con l’Oratorio prepariamoil nostro Futuro

IN QUESTO NUMERO

Domani 21/04.09Festa dell’OratorioCocktail EstiviSportRubrica Libri

pag. 6pag. 7pag. 12pag. 8-9pag. 15

ESTATE 2009

Tema Oratorio Estivo ‘09

Preghiera dell’Educatore

Corso Educatori

Presentazione in Duomo

pag. 2

pag. 5

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CON L'ORATORIO PREPARIAMO IL NOSTRO FUTURO(continua da pag. 1)

In questo senso possiamo vedere ilnostro Oratorio anche come stru-mento di integrazione e di costruzio-ne di una società fondata sul rispet-to vicendevole e sull'accettazione dinorme condivise in vista del benecomune.Sono veramente tante le persone chesono positivamente impressionatedal nostro Oratorio: dalla bellezza e

funzionalità delle strutture, dalla va-rietà delle proposte e attività, dal nu-mero dei ragazzi e famiglie che lofrequentano, dal clima sereno, fra-terno e accogliente che vi trovano.C'è veramente da ringraziare il Si-gnore per tutto questo, reso possi-bile anche dal fatto di avere un sa-cerdote che dedica il suo ministerototalmente ai nostri ragazzi, aiutatoda alcune suore, genitori, adolescen-ti e giovani che collaborano con lui.

La nostra comunità ha volu-to fortemente avere un Ora-torio con ambienti e struttu-re decorose e funzionali - perquesto ha accettato il rischiodi contrarre un grosso debi-to: l'Oratorio infatti è costa-to 1.600.000,00 euro. Oggirimane ancora da pagare lasomma di 240.000,00 euro.Sicuramente la comunità èstata molto, molto generosama da qualche tempo le of-ferte si sono inaridite.Una spiegazione può essereil fatto che abbiamo dovutotogliere i grandi pannelli da-vanti alla Chiesa - lo abbiamofatto per motivi di sicurezza- ma forse per molti è statocome se si dicesse che tutti iproblemi finanziari fosserorisolti.Debbo anche informare chein questi mesi sono aumen- don Giorgio

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tati in modo vertiginoso i costi ener-getici (faccio alcuni esempi: da set-tembre 2008 a maggio 2009 il costodella luce è stato di 25.017,69 euro -acqua III-IV trimestre 2008 + I trime-stre 2009 euro 5.311,00 - metano finoa gennaio 2009 euro 39.254,56).Nel 2008 abbiamo pagato più di25.000,00 euro per interessi passivialla banca: c'è stato un parrocchianoche ha prestato alla Parrocchia, sen-za interessi, la somma di 200.000,00e questo farà risparmiare gli interessima diventa una questione d'onore re-stituire al più presto possibile.

Vorrei chiedere a tutti di sentirsi cor-responsabili anche di questo aspettodella vita comunitaria ritornando adessere generosi. Questo permetteràdi seguire con maggiore serenità tut-ti gli aspetti educativi e di proseguirele tante manutenzioni che gli ambien-ti parrocchiali richiedono e che, for-zatamente, sono state sospese in que-sti ultimi tempi.Sono consapevole che per molte fa-miglie ci sono grandi difficoltà e pre-occupazioni. La Parrocchia non di-mentica di mettere al primo posto leesigenze dei poveri, ma mi sembrache si possano condividere insiemeanche i pesi della famiglia parrocchia-le, per il bene di tutti.Grazie, grazie per la vostra compren-sione!

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ELOGIO DELLA LENTEZZA

don Simone

Il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensitàdell’oblio… La nostra epoca si abbandona al demone dellavelocità, ed è per questo motivo che dimentica tanto facil-mente se stessa. Ma io preferisco rovesciare questa afferma-zione: la nostra epoca è ossessionata dal desiderio di dimen-ticare, ed è per realizzare questo desiderio che si abbandonaal demone della velocità. Se accelera il passo è perché vuole farcicapire che ormai non aspira più a essere ricordata; che è stanca dise stessa, disgustata di se stessa; che vuole spegnere la tremula fiam-mella della memoria.

(M. KUNDERA, La lentezza, Adelphi)

Dobbiamo seriamente domandarci come e perché oggi si è giunti a elogiare la lentezza e a riscoprirne il fascino.Basta fare un giro in libreria e ci si accorge di come le pubblicazioni su questo argomento si sprecano. Elogiandola lentezza, non si fa altro che denunciare come, nel rapporto della nostra società attuale con il tempo, si nascon-de qualcosa di disumano, di alienante. Oggi l’uomo soffre la malattia del tempo e per guarire si avverte il bisognodi rallentare, di prendere tempo, di disporre del tempo, di fuggirne la tirannia: solo ora ci si accorge che divoran-do il tempo, in realtà è il tempo stesso a divorarci.

Vi è uno stretto legame tra velocità e oblio da un lato, e tralentezza e memoria dall’altro. Occorre chiarire che qui perlentezza non si intende in alcun modo la lungaggine. La len-tezza non è né stanchezza, né pigrizia, né tanto meno de-motivazione. Non è quel sentimento di pesantezza che fre-na e inibisce ogni autentico slancio, ogni forza di vita. Lalentezza che qui elogiamo è quell’attitudine interiore, quel-la dimensione dello spirito che consente di dare a ogni no-stra azione, a ogni nostro pensiero, parola e sentimento ilsuo giusto valore. Fare l’elogio della lentezza significa affer-mare la necessità di cogliere il senso di ciò che si è e si fa,non solo dando o prendendo tempo, ma soprattutto vivendo ogni azione, parola e pensiero non malgrado iltempo ma nel tempo. In altre parole la lentezza è il dono di chi vive e percepisce il tempo non più come unnemico ma come un alleato.

All’inizio dell’estate e nel desiderio – sacrosanto! – delle vacanze, l’augurio per tutti sia quello di ritrovare assie-me alla lentezza, il senso di ciò che facciamo e la liberazione da certi ritmi frenetici che tanto ci consumano. Infondo, a pensarci bene, è questo il paradosso dell’uomo contemporaneo: tutto è finalizzato a guadagnare tempo,ma la constatazione più frequente è quella di non averne mai abbastanza.

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Il tema proposto quest’anno dalla FOM per l’Oratorio Estivo 2009, punta sullostupore, sulla curiosità e sull’interesse che solo i ragazzi sono capaci di provare quando, alzandolo sguardo, in una notte limpida, lontano dalle luci abbaglianti della città, si trovano davantiallo spettacolo meraviglioso delle stelle. Ci metteremo tutti, grandi e piccoli, ad ammirare lestelle, quelle che sovrastano la nostra testa e sono sempre lì, in un numero imprecisato e

infinito, ad indicarci qualcosa di indescrivibile, aformare costellazioni che sembrano assomi-gliarci e a suscitare il nostro desiderio di ca-pire qualcosa di più di noi, del nostro mon-do, dell’universo che ci avvolge, imparandoa guardare oltre, più lontano di quanto sipossa fare ad occhio nudo.Non dobbiamo dare per scontato che lo splendo-re delle stelle sia così evidente ai ragazzi, spesso distrattida altre luminosità infinitamente più scarse ma così capaci di anco-rarli a terra e di non far vedere più in là del loro naso.E allora occorrerà esercitarsi a tirar su la testa, anzi a mettersi “nasinsu”, per guar-dare il cielo e contare le stelle, creando le condizioni migliori per una visione limpi-da e chiara.Basterà alzare il naso perché automaticamente anche lo sguardo si rivolga versol’alto e si abbia voglia di fare un bel respiro per accogliere aria pura che rigenera erasserena. Contemplando il firmamento del cielo, insegneremo ai ragazzi a guar-dare oltre, a cercare il senso del creato e a restare affascinati dalla sua grandezza,

bellezza e armonia che rimanda al Creatore. Forse per alcuni non sarà diretto il riferi-mento al Creatore; per questo racconteremo a tutti di una promessa che Dio fa all’uomo, di un desiderio divino che sitraduce in vita per tutti, a tal punto che per il Padre tutto rientra in un disegno più grande, dalle stelle sopra di noi al piùpiccolo fra gli uomini. Tutti sono importanti, a tal punto che noi siamo considerati da Dio come le stelle del cielo, capaci diun’energia irradiante tale da illuminare tutto intorno. È così che Dio ci ha pensati ed è così che Dio ci vuole. Sentirsi come lestelle del cielo aiuterà i ragazzi a guardarsi dentro, in cerca dei desideri più profondi. Innanzitutto occorrerà purificare la vitada tutto ciò che non fa brillare e non fa stare a testa alta. Perquesto inviteremo i ragazzi a non essere superficiali ed esplo-rare il proprio cuore. Soprattutto chiederemo loro di accorger-si che, per noi, il Cielo ha deciso di venirci incontro, aiutandocicosì a tenere i piedi ben ancorati a terra. Non possiamo, dun-que, non stare “nasinsu”, imparando anche a pregare per en-trare in dialogo con Colui che sta più in alto di tutti ed è capacedi entrare intimamente in comunicazione con noi. È Dio cheispira in noi – grazie alla sua Parola fatta carne - i pensieri piùbelli, i progetti di infinito che richiamano la nostra origine e ciproiettano verso il futuro. E non sarà fuorviante invitare i ra-gazzi a sentirsi un po’ delle “stars”, gente che vuole il massimodalla vita e che però – a differenza delle celebrità – sa mettersialla scuola della “stella polare”, della stella fissa che indica uncammino costellato di bontà e di amore, di condivisione e dicompassione, dove non esiste chi resta isolato ed escluso, dovenon c’è chi è fuori dal gioco, ma fa parte di una comunione chenon è frutto di immaginazione ma è legame profondo – attra-zione gravitazionale – che, pur nell’unicità e nella distanza, ci faconsiderare della stessa componente del Cielo. La stella polareche ci orienta quando siamo “nasinsu” ha un nome ed è Gesù,Colui che è nato sotto il segno di una stella luminosa per essere“luce del mondo”, faro che irraggia calore e mostra la direzioneper chiunque voglia seguirlo. Mettendoci “nasinsu” saremo in-vitati a dire il nostro “sì” a Lui perché, illuminati dalla sua Paro-la, possiamo propagare la sua luce infinita.

Preghiera dell’EducatoregggggeeeeeggggggggggggggegggggggegggegeggggggeeeggggggggggeggggggggggeeggggeggSignore Dio nostro,

ti guardiamo con il naso all’insù.

Volgiamo dirti grazie per il creato,

per la luna e le stelle, per la terra,

il mare e i monti,

per gli animali e per noi,

uomini e donne, capolavoro tuo.

Signore Gesù,

grazie perché sei venuto in mezzo a noi,

ti sei fatto uno di noi.

Ti sentiamo vicino, come cielo aperto

che abbraccia la terra.

Vogliamo imparare da Te

a prenderci cura dei più piccoli.

Accompagna questi giorni

di oratorio estivo.

Fa’ nascere nuove amicizie tra noi,

rafforza quelle già esistenti

e rendici tuoi discepoli

nella vita di ogni giorno.

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Maddalena Fabrizi e Costanza Modenese

Formarsi per educare...Corso educatori

Cesare Tosi

RUBRICA: RICETTA DEL MESE

SCALOPPINECON FUNGHI

ERRATA CORRIGEVi riproponiamo la ricetta del numero

scorso che è stata erroneamentetagliata in fase di impaginazione.

Ci scusiamo con i lettori

INGREDIENTI (per 6 persone)- Sei fette da 150 g di pollo- Un cucchiaio di polpa di pomodoro- Un cucchiaio d’olio- Un paio di spicchi d’aglio- Tre cucchiai di besciamella- Un po’ d’acqua- Mezzo bicchiere di vino bianco- Sale e pepe- 400g di champignon (o 100 g di funghi porcini secchi)

PREPARAZIONETagliare gli spicchi d’aglio in piccoli pez-zi, metterli in una padella con l’olio,aggiungere le fettine di carne, metteresale, pepe e la polpa di pomodoro, ag-giungere infine il vino bianco e un po’d’acqua. Lasciare cuocere per 12 - 15minuti, aggiungere i funghi e infine queicucchiai di besciamella. Cuocere anco-ra cinque minuti circa.

Venerdì 22 maggio, noi educatori sia-mo andati in piazza del Duomo per in-contrare tutti gli altri adolescenti delladiocesi di Milano, per capire il signifi-cato del tema dell’oratorio estivo, masoprattutto per ricevere il mandato delCardinale. Prima del lungo mo-mento davanti al sagrato del Duo-mo, abbiamo girato per i vari stan-ds, dove erano mostrati i balli, igiochi e i laboratori. Quando poici siamo radunati per accoglierel’Arcivescovo, ci siamo resi contoche eravamo davvero tanti, riem-pivamo la piazza intera! Noi di s.Pio quest’anno non eravamo mol-ti, a differenza dell’anno passato, ma èstato comunque divertente e costrutti-vo; il Cardinale ci ha invitati a guardareil cielo; e il tema (Nasi in su - guarda ilcielo e conta le stelle) ci ha aiutati a ca-pire che non bisogna arrendersi mai e

In Duomo per guardare le stellePresentazione dell’Oratorio Estivo 2009: incontro con l’Arcivescovo

che si deve seguire sempre la propriastella. Oltre al momento di preghiera ealla lettura di un brano del Vangelo, nonsono mancati i consueti balli e il “miti-co” Pasquale come sempre ci ha pre-sentato il suo nuovo ban: una delle sue

solite strane canzoni! È stata davverouna serata interessante e spassosa…Speriamo di partecipare più numerosil’anno prossimo: così il divertimentosi moltiplicherà!

Nei lunedì di maggio noi ragazzi adole-scenti abbiamo frequentato il corso edu-catori. Esso, pensato su tre livelli, “Ani-matori”, “Educatori” e “Responsabili” èun vero e proprio corso di formazione.Durante gli incontri i nostri educatori cihanno fatto riflettere su alcune temati-che importanti, che poi durante l’orato-rio estivo dovremo applicare: dalle teo-ria alla pratica… I lunedì del corso sonostati quattro: il primo lunedì noi adole-scenti ci siamo trovati tutti insieme e donSimone e gli educatori ci hanno fatto ri-flettere sulle analogie e le differenze tral’oratorio estivo e il villaggio turistico me-diante la visione di alcuni sketch trattida un programma televisivo. Nei lunedìsuccessivi, divisi a gruppi ci siamo con-centrati sulla creatività e sulla collabora-

zione con l’aiuto dei 18-19enni. Inoltreun lunedì c’è stato un incontro più tostocon i nostri educatori che ci hanno fattoriflettere sul buttarsi ad esempio nel fareun ban o sulla distanza educativa che deveesserci con i bambini che educhiamo, chesecondo il nostro progetto educativo è disei anni. Abbiamo poi fatto due test a ri-sposta multipla per mettere a confrontoalcune casistiche mettendoci dal nostropunto di vista e trattando i rapporti e lesituazioni che noi troviamo con i nostribambini ad esempio all’oratorio estivo eda un’altra parte fingendo di essere edu-catori degli adolescenti e trattando rap-porti e situazioni di questo tipo. È il pri-mo anno che faccio questo corso: speroche quanto imparato mi sia utile anchesul campo!

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Un ringraziamento particolare, oltre che a tutti gli adolescenti che hanno partecipato al nostro progetto, va aDavide “Cesareo” Civaschi, chitarrista degli Elio e le Storie Tese, per l’aiuto nel riarrangiamento del brano, e aLuca “Angus” Tragella, che ci ha prestato il suo preziosissimo aiuto durante le prove.A breve il brano sarà inciso da noi su CD e venduto per finanziare la ricostruzione in Abruzzo!

L’unione fa la forza, dicevano, e l’unione di 56 tra i più grandi artisti della musica italiana non poteva deluderci. È la solida-rietà a unirli tutti, la solidarietà verso le vittime del terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile. scorso

Così nasce DOMANI 21/04.2009, da un’idea dell’ex PFM Mauro Pagani, elaborata insieme a Lorenzo “Jovanotti” Cherubini e a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Una canzone piena di cantanti, di voci diverse, di speranze comuni: un inno alla vita che si riallaccia alla statunitense We are the world.

Il progetto è semplice: raccogliere la maggiore quantità di fondi possibile per finanziare la ricostruzione del Conservatorio e del Teatro Stabile dell’Aquila, devolvendo il ricavato della vendita del brano. Nessuno, né artisti, né produttori, né tecnici, ci guadagnerà niente: ognuno ha messo i propri mezzi a disposizione gratuita del progetto. L’unica pecca è rappresentata, come spesso accade, dalla SIAE, che tratterrà parte del ricavato, facendo sì che su 5€ solo circa la metà arrivi immediatamente a destinazione.

Musicalmente, il risultato è valido: la canzone è un adattamento di un brano di Pagani del 2003, riarrangiato per fare spazio a ogni artista. Ognuno con il suo sound diverso, va a coprire una piccola fetta della canzone, spesso anche meno di una frase, dando vita a un variegatissimo collage di musica e voci dall’impatto piacevole.

Un progetto che per la prima volta in Italia ha riunito insieme così tanti nomi famosi (chi più, chi meno…), è un bel passo in avanti sia per la nostra musica che per la solidarietà, e speriamo proprio che non venga dimenticato troppo facilmente.

L’idea di Elena ci piace subito moltissimo, e in pochi giorni viene a formarsi una crew di voci e strumenti abbastanza numerosa per potercela fare. Il tempo è pochissimo: due setti-mane di tempo per essere pronti all’esibizione. La prima settimana scorre rapida tra prove di arrangiamento, sofferte

sostituzioni nella crew strumentale, qualche prova ascoltando la canzone. Qualcuno comincia a disperare.

La seconda settimana è una full-immersion: tutti i giorni si prova dalle 21 alle 22.30, qualche volta anche oltre; si torna a casa stanchissimi, magari anche un po’ arrabbiati perché la parte non viene come si vorrebbe, ma questo spirito com-petitivo con se stessi, questa voglia di mettersi in gioco e di farcela anche se i risultati non sembrano arrivare, è ciò che

ci ha portato fin qui. Fino a un risultato che, fatte le dovute proporzioni, non ha niente da invidiare a Pagani&co.

Arriva domenica, dopo il Campanellino d’Oro. Finalmente tocca a noi. In mezzo all’emozione, qualcuno si dimentica le parole, qualcuno non accorda la chitarra… ma il risultato c’è, ed è come piace a noi. Non saranno il vento o i larsen a rovinare la nostra canzone; non ci interessa se l’emozione del momento ci fa scordare le parole: non si può guardare la

meta prescindendo dalla strada.

E la nostra, di strada, è stata senz’altro faticosa, senza dubbio difficile, innegabilmente stancante. Nulla di più bello, se percorsa insieme.

Se ce l’hanno fatta loro, ci siamo detti, perché non possiamo riuscirci anche noi? Il progetto è ambizioso: raccogliere tutti gli adolescenti disponibili e presentare la nostra cover di

DOMANI 21/04.2009 alla Festa dell’Oratorio.

testi di Filippo Rossi

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Festa dell’ORATORIOROOl Oll’OOROORllllllllllllll OOOOOOOOll OOOOOOOOOOOi

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NasInSù per contemplare le stelle

3a elementare

SI PUO’ PARAGONAREAL LIEVITO

Silvia Buffone

“Il regno dei cieli si può paragonare allievito, che una donna ha preso e impa-stato con tre misure di farina perché tut-ta si fermenti”.Ecco le parole che i bambini di 3a ele-mentare e i loro genitori hanno ascol-tato in un tardo pomeriggio di una belladomenica di maggio. Parole intensenella loro disarmante semplicità. Sem-plice, eppure prezioso, è stato ancheil gesto di consegna del Vangelo da par-te di ciascun genitore al proprio bam-bino. Queste parole e questa consegnasono state la conclusione, non solo delpercorso sulle parabole, ma anche del-l’intero primo anno di iniziazione cri-stiana. Un anno che è stato all’insegnadell’accoglienza nella gioia, nel nomedi Gesù. Accoglienza paziente (moltopaziente!) da parte di quindici geni-tori, che hanno saputo “buttarsi” nel-l’avventura di allenatori/allenatrici;accoglienza fresca e sorridente da par-te di dodici animatori che non hannoesitato a cogliere quest’occasione bel-la di servizio gioioso. A tutti loro unGRANDE GRAZIE e l’augurio, per ilprossimo anno, di non esaurire né lapazienza, né il sorriso, nella fiducia diun lievito, che, nascosto, li farà cre-scere.

È lo slogan che accompagnerà l’estate2009 dei ragazzi di tutti gli oratori e noi,per non essere da meno, abbiamo volutodare questo tema anche alle festa dell’ora-torio celebrata sabato 30 e domenica 31maggio. Incertezze metereologiche, uni-co possibile pontedella stagione, nonhanno potuto nullasulla voglia di stare in-sieme e divertirsi dimolte famiglie che sisono ritrovate pertrascorrere insiemequesta due giorni difesta. Il tema condut-tore ha segnato lascelta dei giochi, de-gli stands e delle decorazioni sparse perl’oratorio. La clemenza di giove pluvio ciha consentito di svolgere tutto il program-ma senza modifiche o sospensioni, e cosìgiochi, balletti, canti e finali di pallavolo ecalcio si sono regolarmente tenuti neitempi e luoghi previsti. Sabato sera i grandihanno avuto momenti di grande “tensio-ne emotiva” sulle note delle musiche lati-no-americane che accompagnavano l’esi-bizione del corso di ballo… E poi musicaper tutti i coraggiosi che si sono cimentati

con il karaoke. Domenica mattina appun-tamento alla s. Messa delle 9.30 con ilmandato educativo ai ragazzi che anime-ranno l’oratorio estivo. Noi tutti grandipresenti alla s. Messa abbiamo sentito ungrande senso di riconoscenza per la di-

sponibilità di questiragazzi che dedi-cheranno le loroprime settimane divacanza ad occu-parsi dei più picco-li. E così si è dato ilvia all’avventuradella prossimaestate.Abbiamoascoltato le canzo-ni che saranno la

colonna sonora dell’oratorio estivo, e ten-tato di imparare balli e bans che divente-ranno il “tormentone” dell’estate, alme-no per i nostri figli. Abbiamo potuto ve-dere i nostri piccoli cimentarsi con la dan-za e con il canto mentre i “grandi” effon-devano energie e profumi dagli stands ga-stronomici. È stato il vento a darci il se-gnale di chiudere i “baccanali” con folatedispettose che ci hanno costretto a pren-dere la via di casa e salutarci.

Michela Magni

Una grande festaSabato 30 maggio ore 18.00: è iniziata lafesta dell’oratorio. Due giorni dedicati allostare tutti insieme, condividendo molti mo-menti di gioco e di grande divertimento.Sabato ci sono state le finali per il terzo eil quarto posto della “Primavera Cup” dicalcio e di pallavolo. Sono stati aperti glistands gastronomici e tutti abbiamo potu-to cenare, scegliendo fra piatti gustosi siadolci che salati. Alcuni genitori, poi, sisono esibiti in una serie di balli e sonostati proprio bravi. Dopo cena c’è stata laserata karaoke durante la quale molti ra-gazzi e ragazze dell’oratorio hanno canta-to, divertendosi e divertendo il pubblico.Domenica, dopo la s. Messa dei ragazzi, ivari gruppi di catechismo hanno aperto iloro stands dedicati ai giochi e alla vendi-ta. La loro fantasia ha dato vita a giochiveramente divertenti: dall’abbattimento diun muretto di mattoni al bowling dei pin-guini, dalle stelline da colpire con gettid’acqua al twister gigante e a due giochicon il pallone. Sempre in mattinata c’èstata la partita di calcio Torneo Primaveri-le s. Pio V Top Junior – Kolbe e sono stati

riaperti gli stands gastronomici. Il pome-riggio è trascorso velocemente grazie auna serie di eventi diversi e coinvolgenti.Si è cominciato con la presentazione deltema dell’oratorio estivo, seguita dai cantie dai balli, creati all’insegna dello slogan“NasInSu”. Si è proseguito con un mo-mento di preghiera con il don. Ci sonostati i balli di gruppo e si è svolto il con-corso “Scarpette Magiche”. La secondaparte del pomeriggio è stata, invece, de-dicata al canto. Sul palco in piazzetta -sotto folate di vento gelido che hannofatto temere l’arrivo di un temporale perfortuna mai giunto – i bambini del Campa-nellino d’Oro hanno cantato una decinadi canzoni divertenti e piene di ritmo. Adaccompagnarli con musica dal vivo i no-stri bravissimi musicisti Roberto, Marin,Fabian. Ha vinto la canzone “Ma che piz-za”. C’è stata, infine, un’altra esibizionemolto emozionante quella degli adole-scenti del nostro oratorio che hannocantato la canzone “Domani 21.04.09”dedicata all’Abruzzo. Cena organizzatasempre dai genitori degli stands gastro-

nomici e, a seguire, le finali per il primoe secondo posto della “Primavera Cup”di pallavolo e di calcio. Hanno vinto i vi-ola nella pallavolo e i gialli nel calcio. Sonostate tante le persone coinvolte nell’or-ganizzazione di questa festa e che biso-gnerebbe ringraziare: dai genitori deglistands gastronomici che ci hanno fattomangiare cibi sfiziosi per due giorni airagazzi dell’audio grazie ai quali abbiamoavuto non solo le esibizioni musicali pro-grammate, ma anche tanta musica in li-bertà che ci ha fatto ballare ogni voltache lo desideravamo; dai volontari delbar, sempre aperto, a tutti coloro che sisono resi disponibili per garantire l’or-ganizzazione dei tornei, dei concorsi ca-nori, dei giochi, la pulizia, ecc. E’ unelenco lungo che dà il segno di quantepersone sono pronte a collaborare perfar sì che ogni anno la nostra festa siaun appuntamento non solo fattibile maanche sempre coinvolgente. Noi bambi-ni e ragazzi ci siamo divertiti veramentetanto e molti di noi hanno trascorso tut-ti e due i giorni in oratorio, senza per-dersi neanche un minuto di festa!

Cristiana Novelli e Claudia Cazzaniga

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GIOVANISSIMI - BLU

GIOVANISSIMI - ROSSI

Primaverile agli sgoccioliAnche il torneo primaverile volge al termine e i nostri strepitosi atleti anche quest’anno han-no dato prova di grande grinta e coraggio; sicuarmente è ancora possibile migliorare, ma irisultati ottenuti sono comunque ottimi. Lasciamo ora che i nostri ragazzi si godano la meri-tata pausa estiva!

ITNUP IG IV AP CS AFG SFG RD

C/airaccaZ.tsI 71 6 6 0 0 44 61 82

ULB/VoiPnaS 01 6 3 0 3 72 22 5

ocnaiB/COC 6 6 2 0 4 31 32 01-

B/adraugiNMSO 3 6 1 0 5 21 53 32-

ITNUP IG IV AP CS AFG SFG RD

2/onailuiG.SigiuL.S 6 2 2 0 0 9 2 7

OSSOR/VoiP.S 3 2 1 0 1 11 5 6

omareTosG 3 2 1 0 1 4 7 3-

BoirasoR 0 2 0 0 2 3 31 01-

Anche quest’anno si è svolto il torneo di primavera, appunta-mento fisso di fine stagione. La categoria è rimasta quella del-l’anno scorso, dunque abbiamo visto sul campo atleti di dai 16anni in poi. Le emozioni non sono mancate e l’agonismo hacaratterizzato molte partite, soprattutto quelle di calcio. Allafine la squadra dei gialli havinto a calcio e quella deiviola a pallavolo; riteniamoperò che in fin dei conti

non è stata la posizione in classifica raggiunta o il numero dicoppe conquistate (anche perché lo sappiamo tutti che a finestagione “szero tituli”), il vero obiettivo di questo torneo, mail divertimento che ha caratterizzato tutte le partite.

Grandi emozioni nella Primavera Cup

Campionato con-cluso brillantemen-te per la squadradei giovanissimirossi, purtroppo i 12punti conquistatinon sono bastati aottenere il passag-gio alle fasi finali.

Resta comunque la soddisfazione e la consapevolezza di aver disputato un’ottima stagione rimanendo sempre alvertice in entrambi i tornei, invernale e primaverili, disputati. Speriamo che anche nel prossimo campionato lasquadra riesca ad ottenere questi importanti successi

Stessa posi-zione per igiovanissimiblu, secondi,ma legger-mente più di-stanziati dal-la vetta. Il bi-

lancio è comunque positivo. Rimane forse un po’ di amaro in bocca per non essere riusciti, in nessuno dei duetornei, a conquistare le fasi finali pur avendo una rosa altamente competitiva. Siamo convinti che l’esperienzamaturata sui campi durante questa stagione sarà d’aiuto ai nostri ragazzi nelle competizioni future.

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RAGAZZI

ALLIEVI

TOP JUNIOR PALLAVOLO JUNIORES

Davide Servino & Giorgio Conte

ITNUP IG IV AP CS AFG USG RD

onazzurBigiuLnaS 7 3 2 1 0 61 01 0

itnoMerdaP 6 3 2 0 1 11 11 0

oilgisaBoiclaC 4 3 1 1 1 11 6 5

19/ebloK 4 3 1 1 1 11 21 1-

A/izzagaRadeM 4 3 1 1 1 6 21 6-

rotciVomaniD 3 2 1 0 1 4 3 1

VoiP.S 3 2 1 0 1 4 4 0

etazzaLigiuLnaS 1 2 0 1 1 9 01 1-

igiuLnaSsutriV 1 3 0 1 2 8 21 4-

ITNUP IG IV AP CS AFG USG RD

VoiP.S 3 1 1 0 0 5 4 1

oirehcaMolraC.S 3 1 1 0 0 2 1 1

sueruaL 0 0 0 0 0 0 0 0

69/iMsutriV 0 2 0 0 2 5 7 2-

ITNUP IG IV AP CS AFG SFG RD

ebloK 9 3 3 0 0 11 3 8

G/iMaroruA 9 4 3 0 1 51 01 5

idreVinnA 6 3 2 0 1 02 8 21

VoiP.S 6 3 2 0 1 81 31 5

aiccarTaL 3 2 1 0 1 7 7 0

itnoMerdaP 3 3 1 0 2 6 31 7-

isissA 0 2 0 0 2 5 61 11-

issoRilovaiD 0 4 0 0 4 6 81 21-

ITNUP IG IV AP CS IVS EPS SD

isissA 5 2 2 0 0 6 2 4

sediF 3 1 1 0 0 3 0 3

airaM:S 3 1 1 0 0 3 1 2

sipsA 3 1 1 0 0 3 1 2

onitraM.SocerG 1 1 0 0 1 2 3 1-

alroG 0 1 0 0 1 1 3 2-

olraC.S.loP 0 1 0 0 1 0 3 3-

VoiP.S 0 2 0 0 2 1 6 5-

Sembra che le nostresquadre si siano ab-bonate alla secondaposizione visto cheanche i ragazzi oc-cupano il secondogradino del podio. E’questo un importan-

te traguardo, questa squadra infatti aveva abituato il suo pubblico a prestazioni meno elevate negli scorsi anni,i buoni risultati ottenuti durante questa stagione hanno riportato il team ad un posto che gli spetta, a competerenelle prime posizioni.

Campionato con-cluso - e guardateun po’ - secondi an-che gli allievi. Dopouna battaglia infini-ta con la squadradel Kolbe i nostri ra-gazzi hanno avuto

la peggio, dovendo così salutare le speranze di accede-re alla fase finale. E’ stato però un campionato emozio-nante che ha dato la possibilità ai nostri di mettere inluce le loro potenzialità, sarà dunque importante conti-nuare ad impegnarsi per ottenere risultati brillanti an-che l’anno prossimo.

Unica squadra al di sotto del secondo posto, i nostri top junior. Dopoun torneo primaverile caratterizzato da alti e bassi la squadra si ritro-va al quarto posto con una partita ancora da disputare. Siamo convintiche il questo gruppo abbia le potenzialità per far bene in qualsiasitorneo ma probabilmente i continui problemi di rosa dovuti a infortuni

e squalifiche hanno pesato sulbilancio finale. Ci auguriamoche questa squadra, magaricon qualche nuovo innesto tattico, possa continuare a giocare il suo cal-cio e raggiungere importanti obiettivi. Un grande in bocca al lupo va infi-ne alle ragazze di pallavolo, sempre piene di impegno e di grinta. Pur-troppo i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative, ma l’annoprossimo siamo sicuri che scaleranno la classifica iridata.Forza ragazze!

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Danza(con�nua da pag. 1)

L’intuizione originaria – da non smarrire mai! – man�ene tu�a la sua freschezza: il desiderio e l’esigenza di offrire all’interno dell’Oratorio un’a�vità “al femminile” che potesse insegnare non solo un giusto ed equilibrato rapporto con il proprio corpo, ma anche garan�re un solido canale educa�vo, un luogo umano cioè, dove accompagnare a cres-cere come persone, nelle relazioni e nell’autos�ma.Osservando le nostre ragazze ballare spesso rimaniamo colpi� dalla loro libertà e dalla loro gioia: danzare significa ritrovare la propria innocenza e libertà, ma con tu�o un lavoro preliminare, lungo e fa�coso. Il corpo, infa�, deve essere profondamente lavorato per trovare la propria libertà. Se ci pensiamo bene questo è profondamente vero, nella vita di ognuno: solo custodendo ogni giorno ciò che è essenziale, affrontando l’abitudine e la prova del tempo, a un certo punto si ritrovano le forze della vitalità e della verità. Anche la fede ci insegna che la libertà è al di là della ascesi, ma non può mai fare a meno dell’ascesi. Possano la nostra Scuola di Danza e tu�e le a�vità del nostro Oratorio aiutarci nel realizzare una vita vera, gioiosa e libera.

don Simone

Carissimi ragazzi e genitori,è tradizione della nostra Scuola portare in scena con cadenza biennale uno spe�acolo corale interpretato da tu� gli allievi dei diversi corsi; la preparazione di questo spe�acolo è molto impegna�va, ma alla se�ma edizione sappiamo che ne vale davvero la pena!E’ una festa che viviamo tu� insieme, è il premio di tanto lavoro. Insieme impariamo che non c’è successo che si possa o�enere senza impegno, ma che proprio quando si è fa�cato tanto, la gioia del risultato raggiunto è ancora più grande.Quest’anno lo spe�acolo ci emoziona ancora più del solito perché cade alla fine di un anno par�colarmente importante nella vita della Scuola e alla vigilia di un anniversario significa�vo.Fin dal suo primo apparire, la Scuola di Danza del Teatro Oscar si è proposta all’a�enzione di Milano non solo come punto di appren-dimento di materie coreu�che ma sopra�u�o per il proge�o educa�vo che pone a�enzione alla crescita umana dell’allievo.Un tragi�o in crescendo che ha richiamato l’a�enzione di operatori ed is�tuzioni con i quali la Scuola intra�ene oggi un proficuo, costante colloquio. Ringrazio in modo par�colare A.I.D.A., Associazione Insegnan� Danza Accademica diploma� al Teatro alla Scala, per la collabora-zione che investe i programmi dida�ci e lo svolgimento degli esami di valutazione degli allievi.Tra le is�tuzioni il mio grazie va al Consiglio Regionale della Lombardia, che sos�ene e ha dato il suo patrocinio al proge�o “Danzare la vita” e il Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, che ha dato il patrocinio a questo spe�acolo.Nel se�embre 2008 la Scuola si è trasformata in “Scuola di Danza, Canto e Recitazione”: sono infa� sta� avvia� i nuovi corsi di canto e recitazione che abbiamo voluto affiancare ai corsi di danza per allargare la possibilità di cogliere le potenzialità espressive di ogni allievo e aprire la Scuola ad una maggiore partecipazione maschile.Coerentemente alle finalità educa�ve che la Scuola si propone e sulla base delle esperienze maturate negli anni preceden�, nel corso dell’anno sono sta� prepara� alcuni spe�acoli a scopo benefico: a novembre le ragazze hanno partecipato alla manifestazio-ne pro adozione “Un sorriso per tu�” organizzato dall’Associazione “Il valore di un sorriso” al Teatro Civico di Vercelli.A dicembre abbiamo voluto dedicare lo spe�acolo “Danzare la vita” alla nostra Mar�na ad un anno dalla sua nascita al Cielo. Abbiamo messo tu�o il nostro amore.Un anno di grande impegno dunque e, come dicevo, all’orizzonte un altro importante traguardo: nel 2010 ricorre il decennale della fondazione della Scuola e desideriamo prepararci a festeggiarlo nel migliore dei modi, insieme a don Stefano, con il quale ho condi-viso l’idea e la creazione di questa scuola nel 2000, a don Simone che ha raccolto il tes�mone con entusiasmo e ci accompagna in questa meravigliosa avventura, alle mamme e ai papà che negli anni hanno creduto nel nostro proge�o e hanno dato il loro concreto e volontario aiuto e a voi tu� ragazzi e ragazze, che siete l’anima della nostra Scuola.In ques� dieci anni vi ho conosciuto uno per uno e ognuno di voi mi ha trasmesso qualcosa d’importante. Abbiamo fa�cato e gioito, ma sopra�u�o siamo cresciu� insieme e di questo vi ringrazio, con tu�o il mio cuore.

Monica Cagnani

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Il 24 maggio 2009 ho fa�o il mio secondo saggio di danza.Il tema di quest’anno era “Il mago di Oz” una storia che io non ho mai visto o le�o. Come per gli anni scorsi i pezzi rappresentavano specifici ruoli che le ragazze dovevano imitare ballando.Ovviamente io ero molto emozionata durante le lezioni finali che non dovevano essere trascurate per qualsiasi mo�vo.Nelle ul�me due se�mane prima del saggio le prove per me si sono intensificate parec-chio fino poi ad arrivare a sabato 23 quando ci sono state quelle generali. Abbiamo provato lo spe�acolo dall’inizio alla fine anche se con lunghe pause, indispensabili per perfezionare i balli che non riuscivano.La maggior parte del tempo si passava sedu� sulle poltrone della platea a guardare gli altri. Quando invece toccava a te potevi finalmente diver�r�. Dopo queste prove ero molto sicura su quello da fare. Poi finalmente è arrivata la domenica. Alle ore 14.00 mi sono dovuta recare al teatro per iniziare a prepararmi. Ero felice come tu�e le altre mie compagne. L’emozione di salire di nuovo sul palco e vedere tu�a quella gente che era lì a guardar� era veramente forte. Il primo mio balle�o è stato quello dei mas�chini. Entrata in scena, mi è apparsa una massa di persone.La cosa che più si notava erano però i foglie� del programma che venivano sventola� per fare aria. In effe� faceva molto caldo. Finito il pezzo siamo corse tu�e di sopra nei camerini dove ci siamo cambiate immediatamente per le streghe anche se quest’ul�me si trovavano all’o�avo posto nel secondo tempo e quindi mancava tanto. Nonostante ciò avevamo subito iniziato a cotonarci i capelli e a truccarci. Inoltre il pezzo delle streghe�e è piaciuto a tanta gente. Finito lo spe�acolo ero sia stanchissima che felice. Questa esper-ienza è stata ancora una volta eccezionale! Camilla Caroni

Al termine dello spe�acolo “Il Mago di Oz”, il consigliere comunale Gianfranco Baldassarre ha consegnato, a nome del Comune di Milano 6 targhe di riconosci-mento alla Scuola di Danza del Teatro Oscar. Di seguito le mo�vazioni legate ai singoli riconoscimen�:

A MONICA CAGNANI Fondatrice e Dire�rice della Scuola di Danza, Canto e Teatro del Teatro Oscar

Al PROGETTO EDUCATIVO DELLA SCUOLA DEL TEATRO OSCAR

Per LA SCENOGRAFIA E L’AIUTO PALCOSCENICO DE “IL MAGO DI OZ” Per I COSTUMI DE “IL MAGO DI OZ”

Un fiore all’occhiello della Scuola di danza del teatro Oscar è il “proge�o assisten�” che propone alle allieve più grandi e meritevoli, per capacità tecniche ma soprat-tu�o per disponibilità, a�enzione e cura per il prossimo, l’importante incarico di diventare figure di riferimento per le allieve più piccole.

Alle ASSISTENTI GIULIA DIMINO E PAOLA SCARTON e a MORENA RUIU, Che presso la Scuola di Danza del Teatro Oscar ha iniziato il ciclo di formazione che l’ha vista allieva, assistente ed infine insegnante a pieno �tolo.

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Energetic 0,6 dl di succo d'arancia

0,6 dl di succo di pompelmo0,6 dl di Red Bull

sciroppo di lamponecube� di ghiaccio

Shakerare bene nello shaker gli ingredien� insieme a 2-3 cube� di ghiaccio,versare nei bicchieri e colmare con la Red Bull.Infine aggiungere una spruzzata di sciroppo di lamponee servire con un paio di cube� di ghiaccio.

Blue Lagoon0,3 dl sciroppo di Blue Curaçao*2 dl di Tonic Watercube� di ghiaccio

Miscelare i due ingredien� in un bicchiere miscelatore, servire in un bicchiere alto con molto ghiaccio,una cannuccia ed una ciliegia candita.

*Sciroppo analcolico, dal colore blu e dal sapore simile all’arancia.

Pink Florida 1 dl di succo di pompelmo rosa

1 dl di ne�are di cranberry*succo di limone

cube� di ghiaccio

Versare insieme il succo di pompelmo rosa e il ne�are di cranberry,aggiungere una spruzzata di succo di limone e servire con ghiaccio.

*mir�llo rosso americano, dal sapore simile alla ciliegia.

i cocktail per l Estatei

di Davide Cajro

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Tempo di esamiCome poteva mancare sul nostro “Orafoglio” un pensiero pertutti i ragazzi che si avvicinano, più o meno volentieri, più omeno preparati, più o meno coraggiosi, più o meno disinvol-ti… più o meno... ma INESORABILMENTE… si avvicinano agliesami? Eccolo qui: chi lo espone è una addetta ai lavori cheogni anno si trova a dover preparare le provescritte, a correggerle, ad ascoltare e valu-tare tante prove orali: ma, sarò sincera:agli esami non ci si abitua mai.Credo sia assolutamente inutile e pro-babilmente ripetitivo raccomandareserietà nello studio, ritmi di vita il piùpossibile regolari, dieta sana e adegua-ta al clima, molte ore di sonno e primecolazioni ricche di zuccheri prima degliscritti… questi sono i consigli validi, mali trovereste, di questi tempi, su qual-siasi rotocalco! Piuttosto, vi svelerò alcunisegreti… Dietro le prove d’esame si muove un “macchina bu-rocratica” complicatissima, ma nonostante i nostri ministridell’istruzione, che nel tempo si sono succeduti con idee sem-pre più originali sulle prove da somministrare e sulle valuta-zioni da attribuire, cerchino di catalizzare l’attenzione degliinsegnanti soprattutto su questo aspetto, la gran parte deidocenti che ho conosciuto in questi anni, passando di scuola

una dei tanti che saranno lì con voi

in scuola , non si lascia distrarre da tanta carta.Pur lavorando con attenzione anche curando questoaspetto formale, l’attenzione dei “prof” è soprattuttorivolta a ciascuno di voi. C’è sempre la preoccupazio-ne di preparare temi d’esame accessibili a tutti e di

aiutarvi, durante le prove orali, a dare ilmeglio di voi stessi… Quindi anche se

ci sentite un po’ al di là della barrica-ta, sappiate che, numerosissimi, ivostri insegnanti cercheranno diaiutarvi e di sostenervi nell’impre-sa. Certo è che se gli studenti af-frontano la prova dopo un anno sco-lastico vissuto con serietà, la pre-parazione finale risulterà più sem-

plice; se invece vi siete concessiqualche sconto su compiti e pagine

da studiare, dovrete faticare di più, macon un po’ di volontà, sperimenterete, forse per laprima volta, che organizzare lo studio per una provacosì importante e non come quotidiana preparazionedi qualche pagina assegnata per compito, può essereuna prova di autonomia che alla fine vi darà anche sod-disfazione. Strumenti? Quelli che vi sono più conge-niali: schemi, riassunti, mappe, registratori… esercizida fare e da rifare, consultando i quaderni utilizzatidurante l’anno o gli appunti raccolti durante le lezioni.Si può parlare a voce alta per preparare l’orale: gli or-sacchiotti di peluche ascoltano sempre con pazienza evanno benissimo, evitate le mamme che sono moltocritiche, anche lo specchio può andare bene, se riusci-te a rimanere seri, trovarsi un paio di volte con un com-pagno di classe può aiutarvi… Non vi dico quante voltecerti alunni mi hanno stupito per come in sede d’esa-me hanno saputo sfoderare il meglio di sé. Per ultimo,un segreto che fa sorridere, ma ve lo svelerò in via deltutto eccezionale: presentarsi all’orale vestiti con “bonton” viene spesso molto apprezzato. Non entro nelmerito, ma la forma, in questo caso, si fa portavocedella sostanza. La prova è importante e non è sbaglia-to sottolinearlo con un abbigliamento adeguato. Inbocca al lupo a tutti voi, con tutto il cuore.

la nona edizione del

con la canzone

è stata vinta da:

Consigli di una professoressa

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Matricole e... “fagioli”No, non è il ricordo di una ricetta a basedi legumi, ma di una “primavera” riccadi tanti germogli,per fiori dai moltipetali… Giardino? ilPolitecnico! Germo-gli? matricole, uscitefresche dalla “maturi-tà” e appenaiscritte alle fa-coltà, con il pri-mo “bollino” sultesserino. Ah, sì, i“fagioli”, quelli del se-condo anno, con duebollini; a seguire, via via, glianziani.Password per entrare a far parte delgiardino? il “papiro”. Non so se questa“tradizione” esista ancora, ma a queltempo era importante. Consisteva in unfoglio più o meno grande, rilasciato daanziani (sul quale venivano riportateformule matematiche, principi di fisica,disegni, motti e rime opportunamenteriviste e scorrette, opportunamentenon riportabili su questa pagina, ma al-cuni veri capolavori nel loro genere), apagamento; più lo pagavi, meno erroriaveva; meno lo pagavi, più errori con-teneva e questo era un guaio perché,se venivi fermato da un anziano, dove-vi pagare per gli “errori” che l’anziano“doveva correggere”. Sconsigliabile poifarsi trovare senza papiro. Ricordo unamatricola, trovato senza e restio al pa-

gamento, correre dietro al tram per re-cuperare i suoi pantaloni appesi al cavodella “pertichetta”...

Certo è che la caccia alle ma-tricole era attiva e, a vol-te, eseguita con fantasia.Un pomeriggio ero in cen-tro con un mio amico, e

“fagiolo” come me,quando, in piaz-

zetta Mercanti,un paio di stu-denti, con la so-

lita cagnara goliar-dica, avevano fermato

una matricola senza papiro edopo aver saputo da lui che il padre eratitolare di un’officina, quindi con unacerta “disponibilità di liquido”, invitava-no altri eventuali studenti presenti a“condividere” il fortunato incontro conuna bevuta al vicino bar Zucca. Al grup-petto di una decina di ragazzi che si eraradunato al bar, tra i quali eravamo an-che noi due, i due anziani ritiravano itesserini per essere certi che il gruppet-to fosse di veri studenti, quindi, invita-to alla cassa l’incauta matricola, questa,invece di estrarre il portafogli, tiravafuori il suo tesserino: otto bolli! Hannopagato tutti, tranne ovviamente i duesoci, per riavere i tesserini. Fortunata-mente tra quelli non c’eravamo noi duegrazie a una “felice diffidenza” del mioamico verso la troppa invitante dispo-nibilità della finta matricola. Questo gio-

chetto però funzionava, perché l’ho vi-sto fare un’altra volta nel bar che c’è al-l’interno del Politecnico.Un’altra volta invece, ancora matricola,stavo uscendo dal Politecnico con unmio compagno del liceo, matricola an-che lui, quando dietro a noi e verso dinoi veniva un gruppo di sei o sette stu-denti che ci avevano individuati comeprobabili matricole… Ho messo in boc-ca una pipa da 60 lire che avevo com-perata per darmi un tono in caso di bi-sogno e ho detto al mio compagno dilasciare parlare me, poi, voltandomi ver-so “l’orda famelica”, ho detto in modosecco e deciso: “No. Mollate: l’ho tro-vato io, è mio!”. Evidentemente sonostato convincente perché non ho dovu-

to correre dietro a nessun tram. Tradi-zioni “vivaci”, certo, ma senza quel fon-do di “bullismo” che spesso vediamonelle relazioni tra giovani di oggi, pro-babilmente dovuto alla mancanza diuna identità personale. Dobbiamo par-larne!

Soluzione del cruciverba pubblicato nel numero scorso:

diacono Francesco

Ricordi

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Silvia Cesa-Bianchi

Angelo Panzani

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Cari lettori, vi consiglio, come libro di questo mese, “Corrierino delle Famiglie” di Giovan-ni Guareschi. Un romanzo divertente e movimentato: sembra la storia di una normalefamiglia ma, ad affondare il naso in quelle pagine, si scopre un mondo tutto nuovo. Siparla della vita di una famiglia, simpatica e un po’ strampalata, osservata dal punto divista del personaggio principale: il padre, che vive nella vita di tutti giorni fantasticheavvventure alle prese con una moglie decisamente con la testa fra le nuvole, con la “Pa-

sionaria”, un bambina intorno ai sei anni con un carattere tutto da scoprire oppure al più posato figlio Alberti-no che, pur essendo più grande della sorella, rimane sempre un po’ sottomesso. Scoprirete come si possaridere partendo da uno dei più normali avvenimenti casalinghi (e casa vostra non vi sembrerà più l’unica gab-bia di matti). Comunque, qualunque cosa cerchiate, in quella piccola casetta vicino a Milano, può succedere.Non voglio dirvi altro, ma vi consiglio di lasciare un po’ di spazio nella vostra libreria, perchè di questo libronon sarete mai stanchi.

Francesca Novelli

Il libro “Il visconte dimezzato”, di Italo Calvino, narra la storia di Medardo, visconte di Terralba, che, duranteuna guerra contro i turchi, viene colpito da una cannonata. In ospedale, viene salvata solo la metà destra delsuo corpo: quella cattiva. Così, quando torna nella sua terra, compie molte cattiverie,mettendo in difficoltà anche chi gli vuole bene. Dopo una serie di eventi, entra in scenala metà sinistra di Medardo, quella buona, che era stata salvata da degli eremiti. Illettore si trova di fronte alle azioni buone della metà sinistra e a quelle crudeli delGromo (la metà destra). Anche la storia d’amore, che vede protagonista Pamela, unagiovane contadina del villaggio, verrà da lei vissuta in maniera diametralmente diversaa seconda che abbia a che fare con il Medardo buono (l’affettuoso) o con quello cattivo(il possessivo). Come dice lo stesso Calvino, il tema dell’uomo tagliato in due ha ungrosso significato contemporaneo perché tutti ci sentiamo in qualche modo incomple-ti e a tutti può capitare di realizzare una parte di noi stessi e non l’altra. Ecco perchéquesto libro mi è piaciuto e mi ha anche divertito con numerosi effetti a sorpresa.

Questo mese vi propongo “Cristo con gli Alpini” di don Carlo Gnocchi. Quando si vuol cerca-re una spiritualità nella sofferenza, nella prova, nella durezza di alcune vicende, incontriamomolta resistenza ad iniziare da noi stessi perché non riusciamo a convincerci di un disegno diDio nelle sofferenze, specialmente estreme. Quando si vuol scoprire una spiritualità sempli-ce, nella quotidianità altrettanto semplice, vissuta da persone comuni, pur se sottoposte adure prove, incontriamo la stessa resistenza perché non riusciamo a capire che è nell’alter-

narsi dei giorni, nelle prove che affrontiamo anche se non volute, che si cela la spiritualità del quotidiano.Ebbene questo semplice volume ricco però di episodi realmente accaduti, con molte sofferenze e privazionisopportate, sarà certamente una risposta alla nostra ricerca di una genuina e profonda spiritualità. Le sensa-zioni che potranno scaturire dalla lettura di questo libro saranno sicuramente piccoli tesori nell’intimo cammi-no di fede di ciascuno di noi e sempre ciascuno di noi potrà conoscere aspetti della “storia” che, speriamo, nonvengano mai dimenticati insieme a tutti coloro che hanno perso la vita in quel “grande orrore” che è la guerra.

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Non soggetto ad imposta. Stampa presso tipografia esternaTiratura 1000 copie.

OTTICA Vacchini

via Lazzaro Papi, 1220135 MILANO

Telefono:02.59900324

Calendario AppuntamentiDal Al Cosa? Per chi?

Lunedì 15giugno

Venerdì 19giugno

Stage di Danzaa Spiazzi di Gromo

Per tutte le ragazze interessate

Lunedì 15giugno

Venerdì 19giugno

1° settimana di oratorio estivo

(9:00 ‐17:00)

Per ragazzi dalla 1° elealla 3° media

e gli educatori adolescenti

Lunedì 22giugno

Venerdì 26giugno

2° settimana di oratorio estivo

(9:00 ‐17:00)

Per i ragazzi dalla 1° elealla 3° media

e gli educatoriadolescenti

Venerdì 26 giugnoFesta di fine oratorio 

estivoPer tutti!!!

Lunedì 29giugno

Sabato 4luglio

Vacanza a San Simone (BG)

1° turno

Per ragazzi dalla 1°alla 4° elementare e i loro educatori

Sabato 4luglio

Sabato 11luglio

Vacanza a San Simone (BG)

2° turno

Per i ragazzi dalla 5° elementare alla 3°

media e i loro educatori

Sabato 25luglio

Sabato 1agosto

Campo Brancopresso Campello (SO)

Scout del Branco MI92

Lunedì 20 luglio

Venerdì 31luglio

Campo Repartopresso Arnoga (SO)

Scout del Reparto MI92

Sabato 1agosto

Domenica 9agosto

Campo Clanpresso Caserta

Scout del Clan

Lunedì 7settembre

Venerdì 11settembre

Oratorio Estivo di settembre(9:00 ‐16:00)

Per i ragazzi dalla 1° ele. alla 2° media. 

Saranno protagonisti i ragazzi di 3° media