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1 Via Carlo Besta, 1 - Sondrio 23100 tel 0342 - 21 33 51 - cell 328 79 17 725 www.apicoltori.so.it - [email protected] Premessa Nell'incontro di venerdì 1 luglio tenutosi a Faedo Valtellino i tecnici dell'Associazione Pro- duori Apisci della Provincia di Sondrio hanno fornito le indicazioni per il piano di loa alla Varroa 2016. Da diversi anni una delle strategie che riesce a dare buoni risulta nel controllo di questo parassita è il blocco di covata, metodologia di loa bio-meccanica parcolarmente efficace che permee di ulizzare un prodoo poco impaante e relavamente poco costo- so come l’Api-bioxal a base di acido ossalico. Le valutazioni prima della scelta Prima di scegliere la loa bio-meccanica in alternava a quella "chimica" o farmacologica è però opportuno tener presente alcuni elemen: 1. Effeuare una buona valutazione degli alveari e dell'apiario nel suo complesso; se più del 20% delle famiglie dell'apiario risultano deboli a causa di intense sciamatu- re, o sono nuclei che non si sono pienamente sviluppa, il blocco di covata, o ancor peggio l'asportazione della covata matura, può risultare troppo impaante sulle famiglie stesse in un periodo per loro delicato. Negli ulmi anni infa, in diverse zone del territorio, da metà luglio fino a fine agosto, non ci sono state fon alimen- tari sufficien per permeere alle famiglie deboli o ai nuclei, di prepararsi adegua- tamente all'inverno; 2. evitare di impiegare metodologie differen per la loa alla Varroa nello stesso apiario soprauo se queste implicano traamen in momen non contestuali portando quindi il rischio di re-infestazioni fra gli alveari; 3. rispeare la tempisca; l’ingabbiamento della regina deve essere effeuato nella prima decade di luglio. In questo modo i traamen finali avvengono a fine luglio o nei primi giorni di agosto dando il tempo alle famiglie di prepararsi e riprendersi per l'invernamento; 4. il blocco di covata è una tecnica molto impegnava e facosa; il lavoro deve essere quindi preparato e ben organizzato per tempo. In questo periodo gli alveari sono molto popolosi, le api sono spesso agguerrite e togliere e rimeere mol melari per ricercare le regine oltre ad essere facoso, può anche risultare frustrante. Quale Blocco di covata? Il blocco di covata consiste nell'impedire all'ape regina di deporre affinché la Varroa non ab- bia la possibilità di nascondersi nelle celle di covata e risultare così protea dai traamen. - osservazioni e consigli - Blocco di covata Azione di contrasto alla Varroa - il favo trappola di Adolfo Percelsi - Giampaolo Palmieri -

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Via Carlo Besta, 1 - Sondrio 23100 tel 0342 - 21 33 51 - cell 328 79 17 725 www.apicoltori.so.it - [email protected]

Premessa Nell'incontro di venerdì 1 luglio tenutosi a Faedo Valtellino i tecnici dell'Associazione Pro-

duttori Apistici della Provincia di Sondrio hanno fornito le indicazioni per il piano di lotta alla

Varroa 2016. Da diversi anni una delle strategie che riesce a dare buoni risultati nel controllo

di questo parassita è il blocco di covata, metodologia di lotta bio-meccanica particolarmente

efficace che permette di utilizzare un prodotto poco impattante e relativamente poco costo-

so come l’Api-bioxal a base di acido ossalico.

Le valutazioni prima della scelta Prima di scegliere la lotta bio-meccanica in alternativa a quella "chimica" o farmacologica è

però opportuno tener presente alcuni elementi:

1. Effettuare una buona valutazione degli alveari e dell'apiario nel suo complesso; se più del 20% delle famiglie dell'apiario risultano deboli a causa di intense sciamatu-re, o sono nuclei che non si sono pienamente sviluppati, il blocco di covata, o ancor peggio l'asportazione della covata matura, può risultare troppo impattante sulle famiglie stesse in un periodo per loro delicato. Negli ultimi anni infatti, in diverse zone del territorio, da metà luglio fino a fine agosto, non ci sono state fonti alimen-tari sufficienti per permettere alle famiglie deboli o ai nuclei, di prepararsi adegua-tamente all'inverno;

2. evitare di impiegare metodologie differenti per la lotta alla Varroa nello stesso apiario soprattutto se queste implicano trattamenti in momenti non contestuali portando quindi il rischio di re-infestazioni fra gli alveari;

3. rispettare la tempistica; l’ingabbiamento della regina deve essere effettuato nella prima decade di luglio. In questo modo i trattamenti finali avvengono a fine luglio o nei primi giorni di agosto dando il tempo alle famiglie di prepararsi e riprendersi per l'invernamento;

4. il blocco di covata è una tecnica molto impegnativa e faticosa; il lavoro deve essere quindi preparato e ben organizzato per tempo. In questo periodo gli alveari sono molto popolosi, le api sono spesso agguerrite e togliere e rimettere molti melari per ricercare le regine oltre ad essere faticoso, può anche risultare frustrante.

Quale Blocco di covata? Il blocco di covata consiste nell'impedire all'ape regina di deporre affinché la Varroa non ab-

bia la possibilità di nascondersi nelle celle di covata e risultare così protetta dai trattamenti.

- osservazioni e consigli -

Blocco di covata Azione di contrasto alla Varroa - il favo trappola di Adolfo Percelsi

- Giampaolo Palmieri -

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Tale principio è stato declinato in mille modi poiché l'inventiva agli apicoltori certamente

non manca. In questo contesto esaminiamo il blocco di covata con il confinamento della re-

gina su un favo del nido. Un metodo sicuramente molto interessante perché la covata depo-

sta su questo favo diviene fortemente attrattiva per il parassita essendo l'unica recettiva. Si

intrappola così buona parte del parassita presente nell'alveare e quindi non sussiste la ne-

cessità di effettuare trattamenti intermedi.

L'apicoltore Adolfo Percelsi ha proposto una gabbia auto-costruita che rende questo meto-

do, oltre che interessante, anche particolarmente poco costoso.

Seguiamo come l’apicoltrice Cristina, nostra associata, ha utilizzato questo metodo per po-

terne cogliere gli aspetti più importanti, ma anche gli aspetti pratici che ci possono aiutare

nei nostri apiari.

1 - Le regine devono essere tutte marcate per tempo. Quando si deve effettuare il blocco della co-vata gli alveari sono al loro massi-mo della popolazione. Una mac-chia di colore sulla regina per-mette di individuarla molto più velocemente.

2 - Fra nido e melario deve essere presente l'escludi regina. La ricer-ca della regina deve limitarsi al nido. Doverla cercare anche fra i favi del melario renderebbe im-possibile attuare questa tecnica.

3 - I nidi devono essere su 9 favi + diaframma perché un favo ingab-biato occupa il doppio dello spa-zio.

4 - Cristina, per velocizzare le opera-zioni, preferisce, in genere, toglie-re in anticipo un favo vecchio agli alveari e tenere nidi a 8 favi. Al momento del Blocco di covata arriva in apiario con i favi prece-dentemente tolti già parzialmente ingabbiati da inserire dagli alveari di provenienza. I Favi sono con-trassegnati con il numero dell’al-veare di provenienza ma per sicu-rezza i vengono anche trattati con Vita Oxygen ®

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5 - Se si ingabbia un favo prelevato dal nido al momento conviene comunque scrollarlo dalle api per poter eseguire poi più rapi-damente le operazioni di rimo-zione della cera e del propoli che potrebbero ostacolare la chiusura della gabbia.

6 - Ogni cosa è pensata per velociz-zare le operazioni. Le fascette da elettricista si rivelano efficaci e rapide per fissare il telaio delle gabbie auto-costruite al favo e poi, una volta inserita la regina, permettono una veloce e sicura chiusura.

7 - L'apposita pinza per catturare la regina ne permette il momenta-neo ingabbiamento lasciando libere entrambe le mani di ese-guire le diverse operazioni che devono essere svolte successiva-mente.

Nota - raccogliere la regina con questa apposita pinza riduce il rischio di accidentali danneggia-menti e permette l'uso dei guanti di cuoio che altrimenti sarebbero da evitare poiché tolgono la ne-cessaria sensibilità. Questi guan-ti, oltre a proteggere meglio fan-no sudare meno le mani sotto il sole di luglio.

8 - Al centro del nido, vengono pie-gate le linguette metalliche dei distanziatori per far posto al favo ingabbiato che occuperà due posizioni.

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9 - Si introduce la pinza—gabbia con la regina fra il favo trappola e la rete. Successivamente si aspetta che la regina esca ed incominci a muoversi sulla superficie del fa-vo.

10 - Una volta constatato che si può chiudere la gabbia senza dan-neggiare la regina, si stringono le fascette e si rimuove la plastica in eccesso con una forbice da elettricista o con una tenaglia.

11 - Se la rete rimane un po’ solle-vata in alcune parti e non aderi-sce bene alle guide in legno, ba-sta mettere un po’ di propoli. E’ un’efficace invito alle api a com-pletare l’operazione e la regina non ha così modo di uscire dal suo confinamento

12 - L’operazione è conclusa. Il favo può essere posizionato all’inter-no del nido e i melari rimessi nel-la posizione originaria.

13 - Si può liberare la regina e to-gliere il favo trappola dopo il 18° giorno e prima del 21° . Prima cioè che iniziano ad aprirsi le cel-lette con la Varroa richiamata su questo favo. Il favo va distrutto o, disopercolato e la covata ri-mossa con un getto d’acqua in pressione.

14 - il trattamento viene effettuato intorno al 24° giorno