L’Offerta di Formazione Professionale regionale in Italia · formativa finanziata con fondi...
Transcript of L’Offerta di Formazione Professionale regionale in Italia · formativa finanziata con fondi...
L’Offerta di Formazione
Professionale regionale in Italia
I risultati dell’Indagine ISFOL-OFP
DIMENSIONI INFORMATIVE:
1. Le strutture formative
2. Qualità e innovazione
3. Sistemi di analisi dei fabbisogni
4. Le attività formative a finanziamento pubblico
Autori: Roberto Angotti (responsabile)
Angelo Del Cimmuto, Giovanna Filosa, Vincenza Infante, Emanuela Silvi,
Camilla Micheletta
Data: aprile 2014
Gruppo di ricerca
«Indagini sulla
domanda e sull’offerta
di formazione»
1
L’Indagine campionaria sull’Offerta di Formazione Professionale in
Italia ricostruisce le caratteristiche dell’offerta formativa a livello
regionale, per comprendere l’adeguatezza dei sistemi locali alla
domanda di professionalità dei mercati del lavoro e per studiarne
gli aspetti innovativi in rapporto con gli scenari post-crisi.
Questa nuova edizione dell’Indagine si ispira
alla prima rilevazione statistica effettuata dall’ISFOL nel 1974
L’INDAGINE ISFOL-OFP
L’OFFERTA DI FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE IN ITALIA
2
QUANTITATIVA
L’INDAGINE OFP È SUDDIVISA IN DUE FASI:
QUALITATIVA
L’analisi qualitativa,
focalizzata sul tema della
qualità e delle modalità di
organizzazione dell’offerta
formativa, ha analizzato le
politiche regionali attraverso:
a) 70 interviste tematiche a
funzionari regionali,
stakeholder, esperti,
rappresentanti di organismi
formativi e del partenariato
economico e sociale;
b) 12 Focus Group in
altrettanti realtà regionali.
La fase quantitativa ha
coinvolto un campione di
1225 sedi operative di
strutture formative ‘attive’,
che avevano avviato, nel
triennio precedente
l’indagine, almeno un’attività
formativa finanziata con fondi
pubblici o privati.
Il campione è
rappresentativo dell’universo
statistico delle strutture
formative attive, accreditate
presso le Regioni italiane.
3
L’INDAGINE HA CONSENTITO DI RICOSTRUIRE UN’IMMAGINE COMPLESSIVA
DEI SISTEMI FORMATIVI REGIONALI E DI RILEVARE NUMEROSE INFORMAZIONI
DI DETTAGLIO SU 12 DIMENSIONI:
1. CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’OFFERTA DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
2. QUALITÀ E INNOVAZIONE NELLE STRUTTURE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
3. SISTEMI PER L’ANALISI DEI FABBISOGNI DI FORMAZIONE
4. ATTIVITÀ FORMATIVE REALIZZATE CON FINANZIAMENTI PUBBLICI
5. ATTIVITÀ FORMATIVE REALIZZATE CON FINANZIAMENTI PRIVATI
6. MODELLI DI GOVERNANCE DEI SISTEMI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
7. SISTEMI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
8. SISTEMA E MODALITÀ DI RELAZIONE CON LE REALTÀ IMPRENDITORIALI
9. GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
10. LOGICHE E METODOLOGIE DEL CICLO DELLA QUALITÀ ED EFFICACIA DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
11. COOPERAZIONE TERRITORIALE E TRANSNAZIONALE
12. EFFETTI DELLA CRISI E STRATEGIE ANTICRISI
IN QUESTA PRESENTAZIONE IL FOCUS E’ SULLE SEGUENTI DIMENSIONI:
1. LE STRUTTURE
FORMATIVE
2. QUALITÀ E
INNOVAZIONE
4. LE ATTIVITÀ
FORMATIVE A
FINANZIAMENTO
PUBBLICO
4
3. SISTEMI DI
ANALISI DEI
FABBISOGNI
Si evidenzia una tenuta complessiva del sistema formativo attraverso
l’erogazione di un numero consistente di attività:
• 63 mila corsi di formazione professionale sono realizzati annualmente
in Italia, di cui 40 mila corsi finanziati con fondi pubblici dalle Regioni e
23 mila con fondi privati dalle imprese o dai fondi interprofessionali;
• l’utenza complessiva raggiunta è pari a quasi 1 milione di allievi, di cui
670 mila formati attraverso i corsi finanziati con fondi pubblici e il resto
con fondi privati.
LA TENUTA DEL SISTEMA FORMATIVO
5
24,7% nel Nord-Ovest
17,4% nel Nord-Est
23,9% al Centro
34,1% nel Sud
Il 62,4% delle strutture ha avviato almeno un’attività formativa finanziata con fondi
pubblici.
L’accesso ai fondi pubblici è stato particolarmente elevato fra le strutture dislocate
nel Nord-Est (70,9%).
La percentuale più bassa nell’accesso ai fondi pubblici si registra nel Nord-
Ovest (59,3%).
Il 34,7% delle strutture intervistate fa riferimento a un organismo più ampio che
opera a livello nazionale, regionale o locale (es.: enti “storici” di ispirazione
religiosa, centri di formazione professionale di natura sindacale, del mondo
cooperativo e dell’associazionismo imprenditoriale). Si tratta di un fenomeno
maggiormente diffuso nel Nord-Ovest.
LE STRUTTURE FORMATIVE
Dove sono collocate
6
24,7%
17,4%
23,9%
34,1%
Strutture formative accreditate (%)
Nord ovest
Nord est
Centro
Sud e Isole
LE STRUTTURE FORMATIVE
Dove sono collocate
7
59,3
70,9
62,160,5
62,4
55,6
37,0
26,724,2
34,7
Nord ovest Nord est Centro Sud e Isole Totale Italia
Area geografica
Strutture con attività formative finanziate con fondi pubblici
Appartenenza della sede operativa ad un organismo più ampio
LE STRUTTURE FORMATIVE
Dove sono collocate
8
Anzianità di servizio:
Oltre la metà delle strutture ha iniziato ad erogare formazione solo a partire dal
2000, ma più di un quinto possiede una lunga tradizione in campo educativo,
avendo iniziato a operare nel settore tra il 1950 e il 1990.
Un numero altrettanto consistente di strutture ha avviato le attività negli anni
Novanta.
Le strutture più consolidate sono quelle presenti nel Nord-Est (43,9%), mentre
nel Mezzogiorno la maggior parte degli enti (40,6%) ha avviato le prime attività
solo dopo il 2005.
Anzianità di accreditamento presso le Regioni:
Il 48,6% degli enti attualmente operanti ha ottenuto l’accreditamento prima del
2004.
Un gruppo, pari al 30,5%, ha provveduto ad accreditarsi fra il 2005 e il 2008,
mentre il 17,5% solo a partire dal 2009
LE STRUTTURE FORMATIVE
Da quanto tempo operano nel campo
della formazione
9
22,5
43,9
12,6
17,5
22,221,9 21,7
26,7
20,0
22,4
28,4
17,8
35,9
20,6
25,7
17,1
13,9
23,0
40,6
26,0
Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Italia
1950-1990 1991-1999 2000-2005 2006 in poi
LE STRUTTURE FORMATIVE
Da quanto tempo operano nel campo
della formazione (Anzianitò di servizio)
10
La maggior parte delle strutture (61,6%) risulta oggi accreditata per la
macro-tipologia “Formazione continua e apprendimento permanente”,
contro il 57,2% di quante hanno ottenuto l’accreditamento per la
formazione superiore e il 28,2% per i percorsi del “Diritto/dovere
all’istruzione e alla formazione”.
Poche sono le strutture (17,1%) accreditate come “servizio per l’impiego”,
diffuse soprattutto nel Nord-Ovest (24,5%).
Buona parte (65,3%) degli enti è, infine, in possesso della certificazione di
qualità, acquisita prevalentemente per scelta autonoma e non per
rispettare prescrizioni regionali.
LE STRUTTURE FORMATIVE
Tipologia di accreditamento
11
Distribuzione delle strutture formative intervistate, per tipologia di accreditamento e possesso di
certificazione, per area geografica (valori percentuali)
Nord ovest Nord est Centro Sud e Isole Totale Italia
Macrotipologia di accreditamento:
- Diritto-Dovere all’Istruzione e alla Formazione 23,2 24,4 18,6 40,5 28,2
- Formazione superiore 46,9 56,9 47,5 71,5 57,2
- Formazione continua / permanente 61,0 66,3 50,3 67,4 61,6
- Servizi al lavoro 18,2 24,5 13,9 14,9 17,1
Strutture formative accreditate in possesso di certificazione di qualità 82,5 48,4 72,8 56,3 65,3
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]
LE STRUTTURE FORMATIVE
Tipologia di accreditamento
12
Per quanto riguarda la vocazione specifica delle strutture intervistate, la
formazione rivolta ai giovani rappresenta quella più diffusa, seguita dalla
formazione rivolta ai lavoratori occupati, mentre la formazione per i
disoccupati è maggiormente radicata nelle regioni del Sud.
Il 17% delle strutture considerate non ha una vocazione specifica.
Area geografica
Totale ItaliaNord
OvestNord Est Centro
Sud e
Isole
Giovani 31,0 36,4 29,0 26,7 30,0
Occupati 25,4 34,3 27,1 24,0 26,9
Disoccupati 12,4 8,9 11,6 26,9 16,5
Adulti o lavoratori over 50 0,9 1,6 3,5 0,9 1,7
Soggetti con svantaggio sociale o
psico-fisico5,2 6,8 3,4 3,3 4,4
Immigrati e/o minoranze (chiedenti
asilo, rifugiati)0,1 0,4 2,0 0,1 0,6
Donne 1,9 0,7 6,7 2,1 2,9
Non ha una vocazione specifica 23,1 10,9 16,7 16,0 17,0
LE STRUTTURE FORMATIVE
Filiere di intervento
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]
13
Le strutture erogano in genere un’ampia gamma di servizi, forniti alle
persone e alle imprese, anche diversi dalle attività formative.
Ampio spazio hanno i servizi di orientamento e lo sportello informativo, il
tutoraggio, la progettazione di percorsi formativi individualizzati, il
riconoscimento e la certificazione delle competenze acquisite ma anche la
gestione e il coordinamento di attività formative su commessa.
Meno diffuse risultano essere il bilancio delle competenze e il counselling,
la realizzazione di indagini e studi (fra cui le analisi dei fabbisogni
formativi), l’analisi organizzativa delle imprese e l’outplacement.
LE STRUTTURE FORMATIVE
Servizi erogati
14
Tipologie di servizi non formativi per tipologia di utenti (%)
Servizi ad utenti singoli
(alle persone)
Servizi alle
imprese Non erogato
Sportello informativo 42,7 13,7 55,2
Orientamento 47,3 7,6 51,0
Bilancio di competenze 28,8 6,7 67,4
Counselling 21,8 6,4 74,5
Riconoscimento/certificazione delle competenze comunque acquisite 36,6 7,1 60,4
Progettazione percorsi formativi individualizzati 37,4 17,8 52,7
Coaching 16,5 6,0 79,9
Tutoraggio 41,4 13,1 51,0
Placement 18,6 np 81,4
Incontro domanda e offerta – supporto alla ricerca di lavoro 28,6 7,9 67,8
Outplacement (ricollocamento lavoratori per conto di aziende) np 2,8 97,2
Inserimento lavorativo soggetti svantaggiati 17,5 2,9 81,0
Supporto alla creazione d’impresa 19,6 7,9 75,9
Analisi organizzazione d’impresa np 11,0 89,0
Realizzazione indagini, studi, elaborazioni dati mercato del lavoro, analisi
dei fabbisogninp 15,8 84,2
Gestione e coordinamento azioni formative per soggetti esterni (su
commessa)np 26,3 73,7
Organizzazione di attività ricreative 18,4 np 81,6
Organizzazione di attività congiunte allievi / famiglie 17,0 np 83,0
Altro 10,2 88,2
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]
LE STRUTTURE FORMATIVE
Servizi erogati
15
Emerge una capacità di risposta del sistema formativo, attraverso un atteggiamento
di tipo proattivo ai cambiamenti e alle richieste di utenti e committenti.
La quasi totalità degli organismi formativi (98%) ha reagito alla crisi in modo
dinamico, adottando una o più misure ed elaborando strategie diversificate. La
scelta più importante, adottata con maggior frequenza dagli organismi formativi con
l’obiettivo dichiarato di contrastare la crisi, può essere riassunta nelle seguenti
modalità:
• per il 50,8% degli organismi l’azione più rilevante per contrastare la crisi è
l’ampliamento e differenziazione della propria offerta formativa;
• per il 25,1%, l’intervento più significativo è stato quello di ampliare le proprie
reti di relazioni territoriali ed extraterritoriali per la ricerca di nuovi mercati o di
introdurre innovazioni tecnologico-organizzative;
• il 10,4% ha cercato o avuto accesso a fonti di finanziamento specifico anti-crisi;
• l’ 8,6% ha provveduto ad aggiornare e riqualificare il proprio personale.
L’adozione di queste scelte è diffusa omogeneamente fra le regioni, senza
differenze territoriali. Emerge un primato delle strutture meridionali nella
introduzione di innovazioni tecnologico-organizzative.
QUALITÀ E INNOVAZIONE
nelle strutture di formazione
professionale
16
Al di là di quella che è considerata l’azione più rilevante fra quelle adottate
per contrastare gli effetti della crisi economica, il 25% degli organismi
formativi ha dichiarato di aver accompagnato tale scelta introducendo
comunque qualche tipo di innovazione.
Questa capacità di tenuta e di reazione alla crisi, dimostrata dagli
organismi formativi, può essere, in parte, spiegata con l’adozione di
comportamenti virtuosi operata negli anni precedenti.
Al di là della necessità di contrastare la crisi, si è assistito negli ultimi anni
ad una tendenza ad introdurre strutturalmente una serie di innovazioni da
parte del sistema di formazione professionale:
• il 41,1% ha introdotto innovazioni di prodotto o di servizio
• il 24,7% ha introdotto innovazioni organizzative
• il 22,1% ha introdotto innovazioni di processo
• il 12,1% ha introdotto innovazioni di marketing
QUALITÀ E INNOVAZIONE
nelle strutture di formazione
professionale
17
Le innovazioni di prodotto hanno riguardato principalmente l’attivazione di nuovi
servizi di supporto alla formazione (come il bilancio delle competenze) o di nuove
dotazioni strumentali (piattaforme e-Learning, videoconferenza). E’ più diffusa al
Sud (44,1% contro una media nazionale del 41,1%).
Importanti sono state anche le innovazioni metodologiche (ad esempio l’utilizzo
del coaching) così come la realizzazione di corsi di a distanza o misti (in presenza
e on line) e la diversificazione dei settori economici relativi ai corsi erogati.
Le innovazioni organizzative attivate hanno riguardato l’introduzione di modelli di
qualità totale, l’organizzazione del lavoro (decentramento decisionale, lavoro di
team, riconoscimento responsabilità individuali) o le relazioni esterne
(partecipazione a reti stabili tra enti di formazione, accordi formali ed informali
per progettazione). Ha interessato soprattutto le strutture del Nord est (26,9%).
Le innovazioni di processo hanno riguardato l’informatizzazione delle procedure
amministrative o la revisione del ciclo di produzione delle attività formative
(riprogettazione sulla base dei risultati della valutazione). Ha interessato
soprattutto le strutture del Nord est (25,8%).
Le innovazioni di marketing hanno riguardato l’utilizzo di nuovi mezzi o tecniche di
promozione pubblicitaria o l’inserimento in nuovi mercati e l’utilizzo di nuove fonti
di finanziamento. Diffusa soprattutto nel Nord ovest (14,6%).
QUALITÀ E INNOVAZIONE
nelle strutture di formazione
professionale
18
Per quanto riguarda le procedure adottate in maniera sistematica per la
realizzazione di analisi dei fabbisogni, la maggiore parte delle strutture
formative (61,4%) ha dichiarato di effettuare rilevazioni dei fabbisogni
professionali delle aziende del territorio.
Tale approccio è particolarmente diffuso tra le strutture dislocate nel
Centro e nel Sud Italia (65,7% delle strutture del Centro e 61,7% di quelle
del Sud).
In aggiunta o in alternativa ad una relazione più diretta con il tessuto
imprenditoriale, il 51,5% dei rispondenti ha dichiarato di utilizzare
soprattutto indagini svolte dagli attori istituzionali.
Solo il 20,9% delle strutture non ha adottato modalità sistematiche di
rilevazione ed analisi dei fabbisogni, valore che sale al 29,6% tra le
strutture delle regioni del Nord est.
I SISTEMI PER L’ANALISI DEI
FABBISOGNI DI FORMAZIONE
19
L’impegno degli enti nel segmento della formazione iniziale si è
concentrato in prevalenza sui percorsi triennali di IeFP e sui corsi post-
diploma, seguiti a distanza dai percorsi post-qualifica, mentre risulta
molto inferiore la quantità di enti che hanno sviluppato corsi di alta
formazione, master e dottorati di ricerca.
Rispetto al primo inserimento lavorativo, i corsi organizzati nell’ambito
dell’apprendistato professionalizzante costituiscono la principale tipologia
formativa avviata all’interno di un segmento che, nel complesso, sembra
sviluppare un’offerta formativa ancora limitata.
La formazione continua è invece preponderante, se è vero che la metà
delle strutture ha erogato corsi di questo tipo, con una significativa
incidenza delle attività rivolte a lavoratori in mobilità o in CIG ma anche
della formazione permanente per gli adulti. Infine, l’offerta formativa
rivolta a categorie di utenti a rischio di esclusione ha interessato più di un
quarto delle strutture.
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
20
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
Strutture formative che hanno erogato attività formative a finanziamento
pubblico - AF 2011-2012 (%)
FILIERE DI ACCREDITAMENTO % Enti che erogano corsi
A. FORMAZIONE PROFESSIONALE INIZIALE E ALTA FORMAZIONEPercorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale 24,3
Percorsi quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale 5,0
Percorsi post-qualifica 13,2
Percorsi post-diploma 22,3
Percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore 6,2
Percorsi realizzati all’interno degli Istituti Tecnici Superiori 4,7
Alta formazione: Master e dottorati di ricerca (percorsi universitari) 3,5
Alta formazione: altri corsi di Alta formazione (master, post-lauream) non universitari 8,8
TOTALE 58,2
B. PRIMO INSERIMENTO LAVORATIVO: APPRENDISTATO E ALTRE TIPOLOGIE FORMATIVE PER L’INSERIMENTOApprendistato per l’espletamento del Diritto-Dovere (attualmente: Apprendistato per la
qualifica e per il diploma professionale)7,3
Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere 14,0
Alto Apprendistato (attualmente: Apprendistato di alta formazione e ricerca) 2,0
Primo Inserimento lavorativo 6,9
TOTALE 23,0
C. FORMAZIONE CONTINUA E PERMANENTEFormazione continua 45,6
di cui: Corsi di reinserimento per l’autoimprenditorialità e la creazione d’impresa 11,4
di cui: Riqualificazione lavoratori in mobilità o in Cassa Integrazione Guadagni (CIG, Legge
2/2009)21,8
Formazione permanente per adulti 23,0
Formazione ex lege (es. sicurezza sul lavoro, patenti di mestiere) 9,7
TOTALE 59,6
D. FORMAZIONE PER FASCE DEBOLI
Corsi per categorie a rischio di esclusione 28,0
E. ALTRO
Altra tipologia di corsi 9,0
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]
21
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
I numeri delle attività formative erogate
Le strutture che hanno erogato un’offerta formativa finanziata con fondi pubblici
hanno realizzato, in media, più di 40 mila corsi, pari a oltre 9 milioni di ore di
formazione, resa disponibile per un’utenza complessiva di circa 670 mila allievi.
I corsi di formazione continua e permanente sono molto più numerosi rispetto
alle altre tipologie (in media 16,8 corsi per struttura), ma hanno una durata
nettamente inferiore rispetto a quelli di formazione iniziale o di alta formazione
(97,6 ore in media per corso, contro le 611 ore medie per corso della formazione
iniziale ed alta formazione).
Il numero medio di allievi coinvolti da ogni struttura varia dalle 272 unità, nel
caso della formazione continua e permanente, alle 48 unità nel caso della
formazione rivolta alle fasce deboli della popolazione.
22
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
I numeri delle attività formative erogate
N. medio di corsi nelle strutture formative che hanno erogato attività formative
a finanziamento pubblico
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]
23
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
I numeri delle attività formative erogate
N. medio di ore per corso, nelle strutture formative che hanno erogato attività
formative a finanziamento pubblico
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]24
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
I numeri delle attività formative erogate
N. medio di allievi partecipanti a corsi, nelle strutture formative che hanno
erogato attività formative a finanziamento pubblico
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]
25
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
I contenuti dei percorsi formativi
La maggior parte delle strutture (37,4%) ha erogato corsi aventi come contenuto
principale l’informatica di base, mentre un altro 29,1% corsi relativi ai temi della
salute e della sicurezza sul luogo di lavoro.
Emergono alcune caratterizzazioni di tipo territoriale: le lingue straniere sono
state oggetto di formazione in una struttura su quattro, ma nel Nord-Ovest hanno
avuto una maggiore diffusione, così come nel Nord-Est le tematiche relative alla
meccanica e alla lavorazione dei metalli sono più diffuse rispetto al dato
nazionale.
26
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
I contenuti dei percorsi formativi
Area geografica Totale
ItaliaNord Ovest Nord Est Centro Sud e IsoleInformatica di base/uso del computer/alfabetizzazione 48,1 36,4 35,7 31,5 37,4
Salute e sicurezza sul luogo di lavoro 26,3 29,7 38,8 23,6 29,1
Informatica professionale/specialistica 33,9 32,7 24,9 21,2 27,3
Lingue e culture straniere 30,3 25,2 21,4 20,0 23,8
Gestione e amministrazione aziendale 29,2 27,6 18,6 19,0 23,0
Servizi alberghieri e della ristorazione 19,9 25,0 13,3 21,2 19,8
Marketing e pubblicità 19,4 20,9 13,1 13,9 16,4
Meccanica e lavorazione dei metalli 17,7 22,1 10,7 15,2 16,0
Segreteria e lavoro d’ufficio 17,8 21,9 12,6 10,8 15,1
Servizi sanitari 16,0 13,0 12,9 17,1 15,0
Contabilità e fisco 21,9 20,6 11,3 7,2 14,3
Assistenza sociale, consulenza e orientamento 11,9 11,3 18,5 13,8 14,0
Trasformazione degli alimenti 6,8 15,3 6,1 18,9 12,3
Elettronica, elettrotecnica, automazione 10,8 17,3 11,7 10,2 12,1
Autoimprenditorialità 12,1 12,1 14,3 10,3 12,1
Abilità comunicative 14,9 13,6 14,3 6,5 11,7
Energia (incluso fotovoltaico) 9,4 13,7 15,0 9,1 11,5
Lingua italiana per stranieri 11,5 16,1 15,2 5,5 11,3
Acconciatura, estetica, benessere 12,4 9,6 12,8 9,5 11,0
Gestione delle relazioni 13,8 14,1 11,6 6,5 10,9
Commercio all’ingrosso e al dettaglio 11,7 17,0 11,4 6,3 10,9
Elettricità 8,8 11,6 9,8 12,3 10,8
Servizi per l’infanzia e i giovani 10,0 10,2 9,1 11,8 10,4
Tessili, abbigliamento, calzature, cuoio e pelle 4,8 7,6 6,7 18,7 10,4
Edilizia e ingegneria civile 13,2 10,7 10,6 7,6 10,2
Protezione dell'ambiente 13,0 7,4 12,4 7,6 9,9
Viaggi, turismo e tempo libero 4,8 8,4 8,3 10,3 8,2
Tecniche audio-visive e produzioni mediali, grafica (poligrafia, editoria) 7,6 9,8 5,7 6,2 7,1
Trasporti e logistica 6,6 7,2 7,7 6,0 6,8
Materiali (legno, carta, plastica, vetro), Grafica (produzione cartotecnica) 5,5 15,1 2,5 5,4 6,7
Finanza, credito e assicurazioni 8,1 9,5 5,8 4,0 6,5
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]
27
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
Profilo socio-demografico degli allievi
Il profilo socio-demografico degli allievi mostra una prevalenza dell’utenza
femminile nel Centro e una maschile nel Nord-Est.
È evidente una netta maggioranza delle classi di età giovanili (18-34 anni)
rispetto ad una presenza residuale delle classi over 50.
I non occupati rappresentano quasi il doppio rispetto agli occupati, con un
valore massimo espresso nel Sud.
I titoli di studio più diffusi sono la licenza media e il diploma di scuola secondaria
di secondo grado.
Solo una quota marginale di utenti è costituita da cittadini extracomunitari.
28
LE ATTIVITÀ FORMATIVE A
FINANZIAMENTO PUBBLICO
Profilo socio-demografico degli allievi
Area geograficaItalia
Nord ovest Nord Est Sud Centro
Genere
Maschi 50,4 54,2 45,4 49,5 49,7
Femmine 49,6 45,9 54,6 50,5 50,3
Classe d'età
14 - 17 anni 15,9 29,0 12,9 19,2 18,8
18-34 anni 46,4 37,2 48,9 48,2 45,8
35-54 anni 32,7 28,3 33,5 28,4 30,6
55 e oltre 5,0 5,5 4,7 4,3 4,8
Condizione occupazionale
Occupati 46,6 42,0 46,6 25,8 38,8
Non occupati 53,4 58,0 53,4 74,2 61,2
Titolo di studio
Fino alla licenza media 30,9 39,7 29,7 41,9 36,0
Qualifica (triennale, quadriennale IFP, ecc.) 12,6 13,3 9,1 10,5 11,2
Diploma di scuola secondaria superiore 38,3 28,4 40,5 34,8 35,7
Titoli di livello universitario 18,2 18,7 20,7 12,8 17,1
Fonte: ISFOL, Indagine OFP [Indagine sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia]
29