Lo spettacolo In scena al Parenti Gioele Dix “Dio è un ... · jazz nel gusto per la variazione....

1
GioeleDix ;Dioèuncomico eiosono ilsuoprofeta< Intervista ©RIPRODUZIONERISERVATA SARACHIAPPORI U morismoapplicato alleSacreScritture.A piùdidieciannidalla primauscitacon Mondadori,GioeleDix tornainlibreriaconunodeisuoi titolimigliori, LaBibbiaha (quasi)sempreragione ,nuova edizioneampliata,questavolta perClaudiana.Praticheper un8ermeneuticaludica,ma tutt8altrochedisimpegnata.Dio cheneigiornidellaCreazionefa meravigliemaancheparecchi pasticci,EsaùeGiacobbe ;gemellidiversi<,Gionail profetaribellechepernon andareaNinivefiniscenella panciadellabalena.Daunlibro all8altro,conpredilezioneperla Genesi,ilpassoèlieve,la narrazionecorposa. Avevavogliadiaggiungere dellecose? «Èlamateriaadavere potenzialitàenormi.Mipiace navigarcidentro,trovarenuove rotte.Nonsonounbarzellettiere, hounenormerispettoperla Bibbiamaperquestolamettoin discussione,lasottopongoal dubbio,alparadosso.Nonrido dellaBibbia,ridoconlaBibbia». L8interrogazionecontinua dellesacrescrittureètipica dellatradizioneebraica,cheè anchelasua. «ComedicevaPrimoLevi,;èil giocodisinteressatodell8ingegno. Spaccarecapelliinquattrononè mestieredaperdigiorno,ma a llenamentomentale<.Mi a ffascinal8ideadell8esercizio dell8intelligenza,sonodeliziato quandoascoltoqueirabbiniin gradodiparlareperorediunsolo versetto.Dettoquesto,ho incontratoesponentidialtre religionialtrettantodispostia interrogarsi,aragionare». Hacambiatoeditore,dal giganteMondadorièpassatoa Claudiana. «Mipiacevachelasecondavitadi questolibrofosseall8internodi unapiccolacasaeditricelegataa unacomunità,quellavaldese,con cuic8ègrandeaffinità:l8interesse maipedanteversoilmondo biblico,losguardocurioso, disincantatoconcuiaffrontanoi temilegatiallaspiritualità,la capacitàdidialogooltrelerigidità delleconfessioni». Qualisonolenovitàdi questaedizione? «Duecapitoli.UnosuNoè, personaggiostraordinario. InnanzituttoDiolofaaspettare parecchio,gliannunciacheci saràildiluviomalasciapassare unsecolo.Noè,checomunqueha già500anni,nonstaconlemani inmano,siprepara,piantagli a lberi,litaglia(unbiblista contabilehacalcolatochene sianoserviti40.000),costruisce l8arca,praticamenteun condominioditrepianiesi imbarcaconlamoglie,treifigli,le nuoreetuttiglianimalimentresi scatenailfinimondo.Avetemai pensatoalmazzochehadovuto farsi?Garantireipasti,vigilare sugliaccoppiamenti,coordinare ilsonnodeglianimalidiurnicon lavegliadiquellinotturni.Malui nonsiscomponemai,uomodi pocheparoleemoltifatti». El8altrocapitolo? «Siintitola;Appuntiperunaterza edizione<,sonoframmenti, pensieri,ipotesiintorno personaggiestoriesucuimi piacerebbelavorare,Sodomae Gomorra,Sansone,Mosé». LaBibbiaha(quasi)sempre ragione.Èilquasiafarela differenza? «Sepensassichehasempre ragione,probabilmentenonla trovereicosìinteressante. ConsideroDiounproblema parzialmenteirrisolto,un cantiereaperto.Certononsi trattadiunlibroteologico, tantomenodiunoutingreligioso. L a Bibbiamipiaceperchésembra nonessercilimiteaglispunti,alle suggestioni,allepossibilitàdi smontarlaerimontarla.Ognuno trovandoilsuofilo.PrendaV asco, lacanzone Dannatenuvole èilsuo Qohelet». QuestoDio,insomma,riesce ancheafarciridere. «VoltairedicevacheDioèun comicocherecitadavantiaun pubblicotroppospaventatoper ridere.Dioèpersonaggio,ma a ncheregistaeproduttoredi tuttolospettacolo,inconflittodi interessi,mafaniente.Sisporcale mani,simetteingioco.Igrandi personaggidellaBibbia rappresentanolasfidadell8uomo chefronteggiaDio.Lorispettano, masonodisubbidienti, contestatori,inquieti». Lospettacolo InscenaalPa conilmonolog diunuomofel D a tempo,anziforseda sempre,GioeleDixnonè solouncomico.Lasua ;animalità<dapalcoscenicoè alserviziodiunaricerca d8autore.Poiilgarbosorni iltalentoperlabattuta,il sounddell8umoristarendono suoiesercizidipensiero terribilmentedivertenti,m spassoèunmezzononunfin La suaèun8affabulazione elegante,esistenzialista,quas jazznelgustoperlavariazion Nelnuovomonologo, Vorrei esserefigliodiunuomofe (inscenaalteatroParentifino domenica,aggiuntauna replicaalle19.30),entrain scenacanticchiando Iborghesi diGaber,comeadireche spessoipadridimenticanodi esserestatifigli,quindis passaaOmero,conun8Odissea commentatadalpuntodivista diTelemaco,ilfiglioinatt unpadrechenontorna,il ragazzinocresciutoall8ombra dell8eroeassentequindianc piùingombrante. GioeleDixèmaestronell8art delladigressione,delle parentesi(neapreparecchie,l chiudequasitutte)edelle associazioni.C8èdunque Omero,lettoancheingreco cosìpoterdeviaresugustos reminiscenzedistudiclassi macisonosoprattuttolemol notealtesto:personali, letterarie,esilaranti.Chiose postilleumoristiche,manon solo,inundivagarechehail ritmodiunariflessionein corso.Ridiamoeci inteneriamoperlagoffaggine diTelemacomascopriamo ancheilsuocoraggionel cercaredisbrogliarelapesant ereditàpaterna.Cifacciamo un8ideadichecosafacesse UlisseconCalipsosull8isol Ogigia,poiperòcompare Elena,nonpiùgiovane,così comelaimmaginaGhiannis Ritsos.Perchésiragionaanche dellavecchiaiaedellamorte deipadri,equiservonoMil KunderaeValerioMagrelli,che accompagnaversoladedica finale,commovente. 2s.ch. L8incontro GioeleDixpresenta ilsuolibro;La Bibbiaha(quasi) sempreragione< (Claudiana,foto) lunedì26 novembrealle20,30alTempio dellaChiesaValdese,invia FrancescoSforza12,conilpianista CesarePiccoegliinterventidi LidiaMagieRobertoVignolo. Cultura Società,Spettacoli,Sport ©RIPRODUZIONERISERVATA Il libro XIII Giovedì 22 novembre 2018 C U L T U R A

Transcript of Lo spettacolo In scena al Parenti Gioele Dix “Dio è un ... · jazz nel gusto per la variazione....

Gioele Dix“Dio è un comicoe io sonoil suo profeta”

Intervista

©RIPRODUZIONE RISERVATA

SARA CHIAPPORI

Umorismo applicato alle Sacre Scritture. A più di dieci anni dalla prima uscita con Mondadori, Gioele Dix

torna in libreria con uno dei suoi titoli migliori, La Bibbia ha (quasi) sempre ragione, nuova edizione ampliata, questa volta per Claudiana. Pratiche per un’ermeneutica ludica, ma tutt’altro che disimpegnata. Dio che nei giorni della Creazione fa meraviglie ma anche parecchi pasticci, Esaù e Giacobbe “gemelli diversi”, Giona il profeta ribelle che per non andare a Ninive finisce nella pancia della balena. Da un libro all’altro, con predilezione per la Genesi, il passo è lieve, la narrazione corposa.

Aveva voglia di aggiungere delle cose?«È la materia ad avere potenzialità enormi. Mi piace navigarci dentro, trovare nuove rotte. Non sono un barzellettiere, ho un enorme rispetto per la Bibbia ma per questo la metto in discussione, la sottopongo al dubbio, al paradosso. Non rido della Bibbia, rido con la Bibbia».

L’interrogazione continua delle sacre scritture è tipica della tradizione ebraica, che è anche la sua.«Come diceva Primo Levi, “è il gioco disinteressato dell’ingegno. Spaccare capelli in quattro non è mestiere da perdigiorno, ma allenamento mentale”. Mi affascina l’idea dell’esercizio dell’intelligenza, sono deliziato quando ascolto quei rabbini in grado di parlare per ore di un solo versetto. Detto questo, ho incontrato esponenti di altre religioni altrettanto disposti a

interrogarsi, a ragionare».Ha cambiato editore, dal

gigante Mondadori è passato a Claudiana.«Mi piaceva che la seconda vita di questo libro fosse all’interno di una piccola casa editrice legata a una comunità, quella valdese, con cui c’è grande affinità: l’interesse mai pedante verso il mondo biblico, lo sguardo curioso, disincantato con cui affrontano i temi legati alla spiritualità, la capacità di dialogo oltre le rigidità delle confessioni».

Quali sono le novità di questa edizione?«Due capitoli. Uno su Noè, personaggio straordinario. Innanzitutto Dio lo fa aspettare parecchio, gli annuncia che ci sarà il diluvio ma lascia passare un secolo. Noè, che comunque ha già 500 anni, non sta con le mani in mano, si prepara, pianta gli alberi, li taglia (un biblista contabile ha calcolato che ne siano serviti 40.000), costruisce l’arca, praticamente un condominio di tre piani e si imbarca con la moglie, tre i figli, le nuore e tutti gli animali mentre si scatena il finimondo. Avete mai pensato al mazzo che ha dovuto farsi? Garantire i pasti, vigilare sugli accoppiamenti, coordinare il sonno degli animali diurni con la veglia di quelli notturni. Ma lui non si scompone mai, uomo di poche parole e molti fatti».

E l’altro capitolo?«Si intitola “Appunti per una terza edizione”, sono frammenti, pensieri, ipotesi intorno personaggi e storie su cui mi piacerebbe lavorare, Sodoma e Gomorra, Sansone, Mosé».

La Bibbia ha (quasi) sempre ragione. È il quasi a fare la differenza?«Se pensassi che ha sempre

ragione, probabilmente non la troverei così interessante. Considero Dio un problema parzialmente irrisolto, un cantiere aperto. Certo non si tratta di un libro teologico, tantomeno di un outing religioso. La Bibbia mi piace perché sembra non esserci limite agli spunti, alle suggestioni, alle possibilità di smontarla e rimontarla. Ognuno trovando il suo filo. Prenda Vasco, la canzone Dannate nuvole è il suo Qohelet».

Questo Dio, insomma, riesce anche a farci ridere.«Voltaire diceva che Dio è un comico che recita davanti a un pubblico troppo spaventato per ridere. Dio è personaggio, ma anche regista e produttore di tutto lo spettacolo, in conflitto di interessi, ma fa niente. Si sporca le mani, si mette in gioco. I grandi personaggi della Bibbia rappresentano la sfida dell’uomo che fronteggia Dio. Lo rispettano, ma sono disubbidienti, contestatori, inquieti».

Lo spettacolo

In scena al Parenticon il monologodi un uomo felice

Da tempo, anzi forse da sempre, Gioele Dix non è solo un comico. La sua

“animalità” da palcoscenico è al servizio di una ricerca d’autore. Poi il garbo sornione, il talento per la battuta, il sound dell’umorista rendono i suoi esercizi di pensiero terribilmente divertenti, ma lo spasso è un mezzo non un fine. La sua è un’affabulazione elegante, esistenzialista, quasi jazz nel gusto per la variazione.Nel nuovo monologo, Vorrei essere figlio di un uomo felice (in scena al teatro Parenti fino a domenica, aggiunta una replica alle 19.30), entra in scena canticchiando I borghesi di Gaber, come a dire che spesso i padri dimenticano di essere stati figli, quindi scarta e passa a Omero, con un’Odissea commentata dal punto di vista di Telemaco, il figlio in attesa di un padre che non torna, il ragazzino cresciuto all’ombra dell’eroe assente quindi ancor più ingombrante. Gioele Dix è maestro nell’arte della digressione, delle parentesi (ne apre parecchie, le chiude quasi tutte) e delle associazioni. C’è dunque Omero, letto anche in greco e così poter deviare su gustose reminiscenze di studi classici, ma ci sono soprattutto le molte note al testo: personali, letterarie, esilaranti. Chiose e postille umoristiche, ma non solo, in un divagare che ha il ritmo di una riflessione in corso. Ridiamo e ci inteneriamo per la goffaggine di Telemaco ma scopriamo anche il suo coraggio nel cercare di sbrogliare la pesante eredità paterna. Ci facciamo un’idea di che cosa facesse Ulisse con Calipso sull’isola di Ogigia, poi però compare Elena, non più giovane, così come la immagina Ghiannis Ritsos. Perché si ragiona anche della vecchiaia e della morte dei padri, e qui servono Milan Kundera e Valerio Magrelli, che accompagna verso la dedica finale, commovente. – s.ch.

L’incontroGioele Dix presenta il suo libro “La Bibbia ha (quasi) sempre ragione” (Claudiana, foto) lunedì 26

novembre alle 20,30 al Tempio della Chiesa Valdese, in via Francesco Sforza 12, con il pianista Cesare Picco e gli interventi di Lidia Maggi e Roberto Vignolo.

CulturaSocietà, Spettacoli, Sport

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il libro

XIII

Giovedì22 novembre

2018

CULTURA