Lo scambio tra il Liceo “E.Medi” di Villafranca ed il ... · viaggio in Germania dal 19 al 29...

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  • Lo scambio tra il Liceo “E.Medi” di Villafranca ed il Gymnasium Dinkelsbühl ha festeggiato nell’a. s. 2008/2009 il decennale.

    In questo periodo si è instaurato un solido rapporto di collaborazione e di amicizia tra le due scuole e l’esperienza si rinnova di anno in anno con interesse ed entusiasmo immutati da parte degli alunni, delle famiglie e degli insegnanti.

    Quello che segue è il “diario” degli alunni delle classi 3E e 4D, che hanno partecipato al viaggio in Germania dal 19 al 29 settembre 2009, a conclusione dell’attività di scambio iniziata nell’a. s. 2008/2009: immagini, impressioni ed emozioni personali e collettive di dieci giorni che resteranno per sempre impressi nella mente e nei cuori di tutti.

    Un ringraziamento particolare va ai colleghi tedeschi, i professori Dietlind e Hartmut Müller: la loro disponibilità, la loro capacità organizzativa e soprattutto il loro entusiasmo instancabile hanno reso il soggiorno indimenticabile per gli alunni e fanno sì che per me, che collaboro con loro fin dall’inizio di questa esperienza, il lavoro sia sempre stimolante e nuovo ed il ritrovarsi un incontro tra amici.

    Grazie anche al Dirigente Scolastico, Prof. Mario G. Bonini, che ha voluto festeggiare con noi il 10° anniversario ed ha potuto conoscere di persona la bellissima Dinkelsbühl ed il territorio circostante, nonché gustarne le specialità gastronomiche grazie al tema comune sviluppato quest’ anno: “Non solo pizza – nicht nur Kartoffeln : le infinite varietà della cucina italiana e tedesca “.

    Buona lettura!

    Maria-Cristina Ballerini

  • Il viaggio di andata 19 SETTEMBRE 2009: Dopo nemmeno una settimana di scuola eravamo già pronti a partire per la Germania; destinazione Dinkelsbühl, cittadina della Baviera con la quale il nostro Liceo compie da 10 anni. uno scambio culturale. Personalmente non vedevo l’ora di arrivare, per rivedere tutti i miei amici tedeschi conosciuti all’inizio di aprile in occasione della loro visita in Italia. Il treno è partito puntualmente alle 8.59; ci attendeva un lungo viaggio che ci avrebbe portato a Monaco. Qualche problema con l’assegnazione dei posti e con delle valigie troppo pesanti c’è stato, ma tutto è stato risolto brillantemente grazie anche ai maschi della classe, che hanno messo a disposizione le loro braccia per la giusta causa...☺

    Alle 14.30 scendevamo dal treno alla stazione di Monaco, dove ci aspettava l’autobus che ci avrebbe portato in due ore circa dai nostri amici. Alle 17.10 eravamo giunti a Dinkelsbühl, dove ci attendeva il saluto dei nostri partner e della nostra nuova famiglia. Per quanto strano possa sembrare, il viaggio per me è volato, perchè non vedevo l’ora di ritrovare tutti gli amici conosciuti prima, con alcuni dei quali personalmente ho stretto un bellissimo rapporto, nonostante la lingua diversa. Eravamo tutti un po’ agitati perchè non sapevamo come ci saremmo trovati, ma devo dire che il trattamento della mia famiglia è stato ottimo. Una volta scesi dal bus, e’ stato il momento degli abbracci collettivi, non solo tra i rispettivi partner ma anche con altri amici e amiche conosciuti precedentemente. Non posso che essere soddisfatto di questa esperienza, durante la quale ho stretto un ottimo rapporto con molte persone ed ho avuto la

    possibilità di conoscere un’altra cultura. Un’esperienza che consiglio vivamente di rifare!

    Gianfranco Bonomini 3E

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    SABATO 19 SETTEMBRE, ORE 7: La sveglia suona e a differenza delle altre mattine sono subito in piedi pronta a prepararmi, fare colazione e partire. Oggi la destinazione non è la fermata dell’autobus, bensì la stazione di Verona dove alle 9 circa (precisamente alle 8.59) prenderò il treno per Monaco insieme alle mie compagne di classe, alla classe 3E e alle professoresse Ballerini e Lestingi. Arrivo alla stazione alle 8.10 e, nonostante il ritrovo sia alle

  • 8.30, trovo già molte ragazze della 3E ed alcune mie compagne. Siamo tutte un po’ agitate, ma soprattutto intente a trasportare le nostre super-valigie, che pesano moltissimo. Iniziamo a parlare delle nostre aspettative e dei regali che abbiamo portato alle nostre partner. Come al solito non mancano quelle che hanno scordato a casa dentifricio o spazzolino (vero Elena??) o peggio il pigiama. Arriva la fatidica ora: si sale!! Grazie all’aiuto di Gianfranco riusciamo a caricare le valigie e a sistemarci nei due vagoni a nostra disposizione. Ultimi saluti e

    ultime raccomandazioni dalle mamme (frase più gettonata: “Mi raccomando, mangia!”) ed il treno parte. La prima mezzoretta la trascorriamo tranquillamente parlando o ripassando qualche frase in tedesco, poi la stanchezza si fa sentire e così alcune iniziano a dormire mentre altre ascoltano la musica. Il viaggio è veramente lungo, così propongo di giocare a “Domino” con le carte da briscola. È un gioco che mi ha insegnato mia nonna, facile e divertente. Io, Caterina, Giulia ed Helene iniziamo a giocare e nonostante le altre non lo conoscessero vincono sempre; addirittura Helene si premia ad ogni vincita mangiando un panino! Ogni tanto ci fanno visita le nostre professoresse per vedere come stiamo e per raccomandarci che, all’arrivo a Monaco, stiamo attente ai documenti perché c’è tanta gente ecc. ecc. Ma noi siamo troppo concentrate sul gioco e non badiamo loro più di tanto (scusateci! ☺ ). Ore 14.27: finalmente Monaco!! Possiamo scendere dal treno e sgranchire le gambe!! La stazione è molto grande, ma soprattutto affollata. In occasione dell’ Oktoberfest vediamo tantissimi tedeschi e tedesche vestiti con gli abiti tipici bavaresi. Questo ci lascia a bocca aperta,cosa che per loro invece è naturale. Ora ci aspettano altre ore di viaggio in autobus per arrivare a Dinkelsbühl. Dopo aver mangiato qualcosa trasportiamo le nostre valigie all’autobus, dove un gentile autista ce le carica. Presi i posti si parte. Durante il viaggio ammiriamo il bellissimo paesaggio che ci accompagnerà per dieci giorni. Molti dormono di nuovo o cantano canzoni italiane ad alta voce. Finalmente giungiamo davanti a scuola, dove le nostre partner ci stavano aspettando e lì scatta un mega applauso (non si sa perché) ed ognuno cerca di individuare il/la proprio/a partner. Dopo le raccomandazioni delle nostre profe tutti scendono dall’autobus e corrono a salutare i/le rispettivi/e partner. Tutte quelle ore di treno e di pullman, credetemi, sono valse la pena. Inizia qui la nostra splendida esperienza nel piccolo paesino di Dinkelsbühl!!

    Sara Albertini 4DL

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    L’arrivo a Dinkelsbühl e l’accoglienza delle famiglie Quando la corriera era nei pressi di Dinkelsbühl ci siamo alzati dai nostri posti per vedere meglio fuori dai finestrini e per cercare la scuola, dove ci aspettavano i compagni tedeschi che non vedevamo ormai da sei mesi. Eravamo emozionati e soprattutto molto curiosi di conoscere le famiglie. Arrivati al parcheggio ci hanno applaudito e come siamo scesi ci hanno accolto a braccia aperte. Ognuno si è precipitato a salutare il proprio partner e ovviamente non sono mancate le lacrime. I genitori ci hanno gentilmente aiutato a scaricare le valigie perché per noi erano troppo pesanti e ci hanno accompagnato alle rispettive macchine. La casa dove alloggiavo era molto grande e devo dire piuttosto disordinata, ma non si trattava di

  • un’eccezione perché ho sentito anche il parere di altri compagni e l’impressione è stata la stessa. Appena sono entrata mi aspettava una cena calda preparata appositamente per il mio arrivo dalla mamma della mia Partnerin: spaghetti alla carbonara con l’insalata. Mi sono presentata subito ai membri della famiglia, che poi mi hanno mostrato la casa e la mia camera da letto,che condividevo con la mia compagna tedesca. Dopo aver mangiato ho consegnato loro i regali portati dall’ Italia. Fortunatamente sono stati graditi e, avendo ormai preso confidenza, mi sono messa sul divano a guadare la televisione con la famiglia, che ha colto l’occasione per fare domande su di me e sulla vita nel mio paese. Mi hanno fatto sentire a mio agio fin dall’inizio ed hanno sempre cercato di coinvolgermi nei loro discorsi, anche in quelli più complicati, chiedendomi ogni volta se capivo di cosa stavano parlando. Alla sera io e la mia Partnerin siamo andate a letto presto, perché ero stanca a causa del viaggio.

    Elena Faccioli 4D

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    Dopo ore di viaggio che ci sono parse interminabili, il cartello stradale ci indica che stiamo finalmente entrando nella cittadina di Dinkelsbühl. La felicità si diffonde nell’aria,ma saltano alla mente anche mille preoccupazioni: mi troverò bene? Sarà come me l’aspetto? Vorrò disperatamente tornare a casa o vorrò restare qui per sempre? Ma non c’è tempo per pensarci molto, perché all’orizzonte già si stagliano le sagome indefinite dei nostri partner, che ci attendono ansiosi. Raccogliamo velocemente tutte le nostre cose e via! Tutti ad abbracciare i nostri amici, a rintracciare partner sperduti e a scambiarci occhiate che significano mille cose, da “ che bello,sono felicissima!” a “ aiuto,sono già a corto di parole!”. Eppure in ogni sguardo brilla una strana scintilla di entusiasmo! Velocemente ci allontaniamo dal ritrovo davanti alla scuola e ognuno si dirige verso la propria temporanea nuova dimora. Le famiglie si sono mostrate subito simpatiche ed entusiaste del nostro arrivo e ci hanno aiutati nell’assecondare i nostri bisogni. Dopo i primi momenti necessari per sistemare le proprie cose, scatta il momento delle domande a raffica da parte delle famiglie, domande poste un po’ per curiosità,un po’ per conoscere le nostre abitudini e comportarsi per quando possibile di conseguenza. Finiti i “convenevoli” i nostri partner non hanno tardato ad organizzare dei ritrovi per passare insieme la nostra prima serata tedesca e per cominciare a gustarci la nostra favolosa esperienza!

    Daniela Ronca 3E

  • Le domeniche in famiglia DOMENICA 20 SETTEMBRE: Lucia, Daniela, Debora, Debbie, Joana, Giulia, Caterina, Jelena, Irina ed io siamo andate, con le rispettive partner, in un caffè a Dinkelsbϋhl per un brunch. Qui, dopo aver capito che dopo il brunch non si pranza,ci siamo abbuffate! Dopo una breve visita della città, ci siamo fermate in un parco, dove abbiamo scherzato e riposato insieme. Più tardi, in un campeggio, abbiamo giocato a minigolf insieme, divertendoci un mondo. Dopo aver cenato a casa di Annika in compagnia, abbiamo trascorso la serata in un cocktail bar in città, cantando le canzoni di Laura Pausini.

    Veduta del parco di Dinkelsbhϋl

    DOMENICA 27 SETTEMBRE: Carina, la mia partner, ed io, Julian, Marian, i suoi fratelli e la loro mamma Renate abbiamo pranzato in un ristorante nei pressi di Mönchsrot. Dopo un’enorme Schnitzel, Kartoffelsalat e Spezi ho conosciuto lo zio Klaus e con lui siamo andati a Hesselberg, una località montuosa nei pressi della città. C’era un bellissimo paesaggio e si potevano vedere, in lontananza, Dinkelsbϋhl ed i paesini limitrofi. Qui, dopo una passeggiata, abbiamo mangiato un gelato in un bar e chiacchierato insieme. Più tardi a casa, abbiamo guardato il film “ Il diavolo veste Prada”, in tedesco ovviamente, mangiando dolciumi e patatine (la nostra cena!) e commentando gli attori e i vestiti più belli. Finito il film, stanche della camminata, siamo andate a dormire.

    Il paesaggio dall’ Hesselberg Photopause!!

    Otto Helene 4D

  • Mi sono sicuramente divertito in quelle due domeniche passate con la famiglia di Maxi, il mio partner. La prima domenica siamo andati a Rothenburg o.d.T., dove abbiamo visitato 2 musei. Uno rievocava una incredibile leggenda legata alla storia della città: un politico, per salvare Rothenburg dai nemici che l’assediavano, ha bevuto, tutto d’un fiato, circa un gallone (3,15 L) di vino (sui fogli informativi davanti alle ricostruzioni non c’era scritto se era sopravvissuto, ma io credo che sia morto subito). In tedesco questo avvenimento si chiama “Meistertrunk”. In quello stesso museo erano conservati inoltre cimeli della guerra dei Trent’anni, anch’essi con ricostruzioni. Erano esposti vicino documenti originali dell’epoca, per esempio atti notarili vicino alla ricostruzione del notaio. Nel sotterraneo vi era un rifacimento delle prigioni e torture dell’epoca. All’uscita del museo Maxi mi ha chiesto: “Non sognerai strumenti di tortura stanotte?” ”Spero di no!” gli ho risposto. A Rothenburg c’è anche il negozio (molto caro!) di Natale aperto tutto l’anno. Ho anche assaggiato le “Schneeballen”, (pesantissime) palle di pasta fritta di vari gusti. In seguito abbiamo visitato il museo criminale, dove ,praticamente, c’è ogni tipo di maschera della vergogna.

    Rothenburg ob der Tauber, Rathausplatz

    L’ultima domenica siamo andati ad Ansbach, ma non al centro commerciale, che ho sentito dire sia molto povero, bensì alla residenza di Ansbach. Ha centinaia di stanze, ma di queste solo venticinque sono aperte al pubblico. Dopo sia andati da un parente di Maxi ed infine siamo tornati a casa.

    Federico Serpelloni 3E

    Porta del tribunale di Ansbach

  • Il Gymnasium di Dinkelsbühl e l’accoglienza a scuola 21 SETTEMBRE 2009: La sveglia suona per il secondo giorno nella mia nuova camera, oggi però un po’ prima. È lunedì e finalmente è arrivato il fatidico giorno per vedere la scuola dei nostri amici tedeschi. Faccio un salto veloce in bagno, una colazione super rapida con dei panini freschi e via fuori dalla porta: il gelo mi assale. È mattina presto e per la strada c’è nebbia e freddo, ci si deve proprio coprire molto. Il pullman arriva con un po’ di anticipo a scuola e ho il tempo di godermela per bene da fuori: un edificio un po’ grigio che, anche a prima vista, dimostra la sua “vecchiaia” e un altro nuovo e pieno di finestre. Questo è ciò che si vede dal cortile interno del Gymnasium. Ci rifugiamo tutti insieme in una saletta calda all’interno dell’edificio vecchio, dove tutti si stanno salutando come se fossero anni che non si vedevano. Alle otto in punto siamo bloccati da un suono strano, una specie di gong (che non ci stupisce del tutto dato che la prof. Ballerini ci aveva già avvisato!): è la campanella. Nel giro di due minuti tutti i ragazzi tedeschi sono spariti nelle loro classi e noi dobbiamo spostarci da soli in un’aula dell’edificio nuovo. Sulla porta troviamo ad aspettarci una sorridente Frau Müller e un gentilissimo Hartmut che ci tiene aperta la porta per farci passare, salutando tutti con un “Buongiorno!”. Entrati, prendiamo posto in banchi nuovi e su sedie comodissime.

    Frau Müller inizia con un discorso di benvenuto (ovviamente in tedesco) e ci illustra le modalità per non perdersi nella scuola. Per far questo ha bisogno della lavagna che, con un gesto veloce, abbassa, sollevando un “Oh!” generale da parte nostra. Ad un certo punto la spiegazione viene interrotta da un battito alla porta: apriamo ed entra una signora alta e magra. Ad un gesto fulmineo della prof. Ballerini, che ci dice che è la preside, ci alziamo in piedi e ascoltiamo attenti il suo discorso di benvenuto. Quando la preside se ne va, la parola torna alle profe. Ci vengono consegnati dei fogli utili per il nostro soggiorno, che vengono commentati un po’ insieme, dopodichè siamo pronti per cominciare il nostro giro per la scuola. Innanzi tutto ci fanno vedere l’edificio nuovo, tutto in parquet e con aule molto spaziose; la cosa che ci stupisce di più, però, è che al piano terra c’è una stanza piena di divani. Increduli, ci chiediamo a cosa possa servire: è una delle tante aule dove i ragazzi tedeschi si ritrovano per studiare o far passare le ore libere della giornata (una cosa che da noi sarebbe impensabile per il troppo chiasso!). A differenza nostra, invece, gli studenti in queste aule sono molto silenziosi. Oltre a questi spazi, dislocati un po’ in tutti gli edifici, vi sono anche aule meno carine: un esempio è l’aula multimediale. Infatti, diversamente da quella del nostro liceo, in quest’aula ci sono cuffie rotte, tenute male e “lasciate al loro destino” e un sistema di registrazione a cassette. Ovviamente, anche se sembra lontano chilometri, il liceo di Dinkesbühl, in alcuni aspetti, ci ha fatto sentire a casa: molti studenti per raggiungere le aule devono farsi alcuni piani di scale (che abbiamo fatto anche noi per vedere la scuola!!!!); inoltre, le aule-computer non sono molto differenti dalle nostre. Anche qui, in molti casi, i computer danno dei problemi e ciò ha ostacolato un po’ la riuscita del nostro “Ricettario”. Ma, a differenza dell’ Italia, i siti internet

  • accessibili sono pochi, solo quelli di interesse scolastico e non di svago. Un’altra differenza con le scuole italiane è la presenza di una mensa a parte, dove il servizio offre un’ottima cucina tedesca e dove i ragazzi possono passare insieme e in tranquillità la loro pausa-pranzo, chiacchierando un po’ tra un bicchiere di Apfelsaft e una Currywurst.

    Maddalena Biasi 3E

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    Il rinfresco di benvenuto 21 Settembre 2009: Dopo un caloroso benvenuto e la presentazione del Gymnasium di Dinkelsbühl, Frau e Herr Müller ci portano alla nuovissima mensa della scuola. Lì ci aspettano tutti i nostri partner che, con molta pazienza, hanno addobbato l’edificio con fazzoletti e fiori nei colori della bandiere italiana e tedesca. Vi erano numerose specialità culinarie bavaresi, come le Bretzel (un tipo di pane molto popolare in Germania), panini ai salumi con gli immancabili cetrioli al loro interno. Come bibite avevamo Apfelsaft (succo di mele) e molte altre . L’intento di questo rinfresco era però quello di unire le due culture, tedesca ed italiana, non solo a livello scolastico, ma anche a livello relazionale. Infatti ho approfondito amicizie che, durante l’estate, trascorsa lontano gli uni dagli altri, erano state accantonate o addirittura perse. Questo scambio mi ha insegnato molto. Infatti questo progetto ha il fine non solo di studiare la lingua tedesca ma anche quella di conoscere una cultura diversa dalla nostra. Un esempio è la cucina, ma ne potrei fare molti altri! Insomma, questa esperienza mi ha positivamente colpita. Grazie a chi l’ha resa indimenticabile!

    Lucia Santoro 3E

    Centrotavola con i colori della bandiera italiana La mensa del Gymnasium di Dinkelsbühl

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  • La visita guidata a Dinkelsbühl 21 SETTEMBRE 2009: Dopo una breve pausa a scuola una studentessa del Gymnasium, Rebecca, ci ha fatto da guida attraverso la pittoresca cittadina di Dinkelsbühl. Ci siamo subito resi conto della bellezza medievale di questo luogo avvicinandoci al centro: dopo aver attraversato una porta nell’antica cinta muraria hanno cominciato a susseguirsi davanti ai nostri occhi tipici negozi ornati con pittoresche decorazioni. La nostra prima tappa é stata davanti alla statua di Christoph Von Schmid, una delle più celebri personalità di Dinkelsbühl, autore di un canto natalizio noto in tutto il mondo. Qui la nostra guida ci ha illustrato i principali passi della storia di Dinkelsbühl e dintorni. Per esempio ci ha narrato di come la Guerra dei Trent’anni avesse portato il paese ad una grave crisi economica ma anche di come dopo la Seconda Guerra Mondiale la città fosse rinata economicamente, pur rimanendo un agglomerato urbano piuttosto ristretto. Ci é inoltre stato raccontato di come il paese si trovi all’incrocio di due antiche strade commerciali e di come nel 1300 le mura della città fossero state allargate a causa dell’ aumento demografico. Successivamente abbiamo aggirato la cattedrale gotica di S. Georg fino ad arrivare alla vetrata più famosa di tutta la chiesa: questa particolare vetrata, infatti, invece delle classiche decorazioni ha un motivo a forma di Brezel , sormontato dalle figure stilizzate di un martello ed un compasso. Queste tre immagini rappresentano le tre corporazioni i cui lavoratori avevano donato una certa somma di denaro alla cattedrale, in cambio del privilegio di avere il loro marchio esposto e visibile a tutta la popolazione. Passando sull’altro lato della cattedrale abbiamo osservato come il campanile sia piuttosto sottile in confronto all’enorme corpo centrale della chiesa. Questo poichè la sua costruzione non è mai stata terminata. Dopo la visita di questa stupenda costruzione ci siamo soffermati davanti ad alcuni degli edifici che nella storia hanno avuto un ruolo rilevante, per poi passare attraverso la Porta di Rothenburg, sulla quale abbiamo visto lo stemma di Dinkelsbühl e oltre la quale si estende il Gaulweiher(il laghetto di Rothenburg). Dopo la visita siamo ritornati a piedi a scuola, ammirando in silenzio i più suggestivi angoli del paese.

    Debbie Sanna 3E

    Spitalhof Gaulweiher

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  • Le presentazioni Powerpoint Alla faccia di tutti coloro che dicevano: “Ah si, 10 giorni in Germania, ho capito io, andate solo a divertirvi!”… Ebbene, cari miei, sappiate che tutti noi siamo stati sottoposti anche all’ardua prova della comprensione della lingua tedesca (con traduzione ovviamente istantanea) attraverso le presentazioni Powerpoint che i nostri cari compagni di scambio tedeschi avevano preparato per illustrarci la bella cittadina di Dinkelsbühl con relativa festa annuale, la Kinderzeche; le città che di lì a pochi giorni avremmo visitato, cioè Nürnberg (Norimberga) e la patria della famosa Oktoberfest, ovvero la splendida München (Monaco). Tuttavia la maggior parte delle presentazioni non riguardavano né monumenti né feste: Schwarzwälder Kirschtorte,

    Schwarzwälder Kirschtorte

    Fisch, Bretzel, Weißwurst, Bratwurst, Kartoffelnsalat, Sauerkraut und Bier… questi i principali argomenti che, se non sono Sehenswürdigkeiten (attrazioni e luoghi da visitare), sono sicuramente attrazioni da gustare in un sol boccone!! Attraverso spiegazioni degne di uno chef francese e immagini di pietanze prelibate (e diciamolo: fatte vedere alle 12.30 erano una vera e propria tortura e i nostri stomaci, in tutta risposta, brontolavano rumorosamente!), i nostri amici ci hanno fatto conoscere i loro piatti più tipici con relative leggende ad essi legate ed istruzioni per la preparazione.

    Insomma, un bel modo per avere un piccolo assaggio di quello che saremmo andati a mangiare in seguito! Da notare, oltre che la nostra bravura nel comprendere il tedesco, è anche l’ attenzione degli alunni italiani in classe:

    Caterina Turrini 4D

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  • L’ organizzazione scolastica e gli insegnanti Dopo essere stati accolti calorosamente dalla preside e dalla professoressa Müller, ci siamo divisi in gruppi già prestabiliti per assistere alle lezioni. Nonostante alcuni disguidi e problemi di orientamento, data la disposizione delle aule, abbiamo potuto partecipare a lezioni di matematica,inglese,francese ecc. Ci ha sorpreso la disciplina e il rispetto dei ragazzi: nessuno parlava durante la lezione, gli insegnanti erano simpatici e spiritosi: hanno chiesto il nostro nome, mettendoci subito a nostro agio. Con nostro stupore abbiamo constatato che la scuola non era composta da uno, bensì da tre edifici: uno di essi è stato completato pochi anni fa e presenta all’ interno tutte le più moderne tecnologie: ampie vetrate sul cortile, lavagne che si possono aprire, chiudere, alzare o abbassare (privilegio per i più bassi!), tapparelle che si chiudono con un semplice tasto,ecc… L’ altro edificio è sicuramente più vecchio, ma presenta tutti i benefici e gli spazi dell’ altra costruzione. In entrambi esiste una stanza dedicata al tempo libero e per le ore in cui l’ insegnante è assente, con tanto di TV, divanetti, forno a microonde ecc… Nella terza costruzione si trovano principalmente laboratori di fisica e chimica ( molto curati ed accessoriati). Il sistema scolastico è molto diverso da quello italiano: gli studenti hanno un loro programma della settimana e oltre alla materia, viene scritta anche l’ aula in cui devono recarsi. Ogni ora, al suono della campana, gli alunni devono spostarsi in una stanza sempre diversa: è sorprendente la velocità con cui i ragazzi cambiano classe! L’ organizzazione e la puntualità sono molto importanti: dal pullman all’ orario di ritrovo all’inizio delle lezioni. Durante la mattinata ci sono due pause di 15 minuti, una alle 9.30 e l’ altra alle 11.15. La scuola termina alle 13 (con la possibilità di pranzare in mensa ,con prenotazione online ) e poi le lezioni ricominciano,terminando alle 15.30 o, in qualche caso, addirittura alle 17.

    Federica Tosoni 3E

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    Il primo giorno di scuola in un paese straniero, si sa, è molto emozionante. Sarà perché la possibile reazione degli studenti “del posto” fa un po' paura, in fondo un gruppo di più di 30 studenti italiani non passa certo inosservato! Lunedì 21 settembre abbiamo avuto il nostro primo incontro a scuola, dopo una bella (e lunga, per alcuni) domenica in famiglia. Come si può ben immaginare, alla vista del Gymnasium qualcuno non ha saputo trattenere un “wow” di meraviglia: un edificio nuovo, che dava uno strano effetto di trasparenza, viste le enormi finestre che mostravano indiscrete l'interno delle aule.

  • Dopo il caloroso benvenuto della preside abbiamo ricevuto alcune informazioni su come, dove e cosa fare; siamo stati divisi in gruppi di 5-6 persone che durante la settimana si dovevano spostare in diverse aule: alcuni dovevano soltanto cambiare piano, altri dovevano cambiare edificio, altri ancora (i più sfortunati) dovevano fare un percorso labirintico per raggiungere aule sperdute chissà dove. Tuttavia, grazie all'ottima organizzazione e al programma dettagliato, non ci sono stati problemi. Dalle 10:30 alle 11:15 abbiamo fatto la prima lezione seria: storia, con tanto di spiegazione e lettura. E' stata una bella esperienza, ci siamo sentiti quasi parte della classe quando abbiamo ricevuto un libro per seguire ciò di cui si stava parlando. Il clima era molto aperto e rilassato: gli studenti intervenivano spesso e la classe si concedeva ogni tanto qualche momento di risate. Ovviamente noi facevamo finta di aver capito tutto! Per cultura generale: gli studenti tedeschi hanno un grande quaderno contenente il materiale didattico di tutte le materie, che portano sempre con sé. Arrivano inoltre a fare 9 ore di scuola in un giorno, ma, com'è facile immaginare, c'è quasi sempre qualche professore che manca: la scuola infatti ha provveduto a mettere a disposizione degli studenti una sala per le ore buche, dotata di tutti i comfort. Comodo, vero?

    Irina Vranescu 4D

    Pausa davanti alla scuola

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  • Il progetto “Ricettario”:

    lavoro di preparazione e risultati 22 SETTEMBRE 2009: Dopo un’ora di lezione in classi diverse, ci siamo divisi in due gruppi per iniziare a preparare il ricettario dello scambio. Infatti, come tutti ben sappiamo e come ci ha ricordato anche Frau Müller, la cucina italiana è fin troppo conosciuta nel mondo, mentre quella tedesca è un po’ sottovalutata. Allora, pieni di curiosità, ci siamo consultati con i nostri partner ed abbiamo iniziato a scrivere e a tradurre le ricette che avrebbero composto il nostro personale Kochbuch. Le ricette si dividevano in tre categorie: antipasti, piatti principali e dessert. Eravamo tutti entusiasti di metterci alla prova in cucina con i nostri partner ed eravamo ancora più entusiasti quando ci hanno detto che avremmo assaggiato tutti i piatti… che fame! Tra i piatti che avremmo preparato c’erano zuppe, minestre, polpette, Kartoffelsalat, wurstel, crauti, ma soprattutto, per tutti i golosoni, c’erano tantissimi dolci, che sembravano (e si sono anche rivelati) squisiti. L’apparenza non inganna sempre! La parte più complicata è stata sicuramente la traduzione dal tedesco all’italiano, ma, grazie anche all’aiuto delle nostre prof, non ci sono stati fraintendimenti. Nell’ora successiva abbiamo copiato le nostre ricette al computer e ci siamo divertiti a decorare e a personalizzare le pagine cercando immagini su internet che ci hanno fatto incuriosire ancora di più. Questo lavoro, divertente seppur faticoso, ci ha coinvolto per una parte della mattinata e i risultati non si sono fatti attendere. Infatti, il Kochbuch che ne è uscito è stato un regalo graditissimo per il preside, che l’ha ricevuto come ricordo dello scambio dalla preside della scuola tedesca. Noi ovviamente eravamo tutti contenti e orgogliosissimi del frutto del nostro lavoro e i nostri partner bavaresi non lo erano meno di noi. Le ricette erano spiegate in modo semplice ed efficace e per questo dobbiamo ringraziare la pazienza e la disponibilità delle mamme tedesche, che hanno prestato un po’ del loro tempo per la ricerca delle ricette più buone e che rappresentassero meglio la loro terra! Il loro sforzo non è stato vano: i piatti erano veramente “lecker” ed abbiamo tutti apprezzato questa cucina così varia e particolare, ma, allo stesso tempo, così poco conosciuta.

    Giorgia Bozzini 3E

    Schwäbische Hochzeitsuppe Rahmschnitzel

  • Visita ad una fabbrica di Lebkuchen 23 settembre 2009: , durante la mattinata, abbiamo visitato il regno dei biscotti piu buoni della Baviera, cioè la fabbrica di Lebkuchen Schmidt , un’azienda con sede a Norimberga

    specializzata nella produzione di dolci con pan di zenzero, alle mandorle e dolci tipici tedeschi. Giunti alla destinazione dei golosi, i proprietari hanno offerto a tutti Lebkuchen e caffè e ci hanno mostrato un video sulla produzione di questi dolci squisiti.

    Successivamente, tutti noi siamo e ntrati nel reparto vendita... il paese delle meraviglie, in quanto vi erano tanti tipi di questi biscotti in varie confezioni e scatolette magnifiche, tanto che non si riusciva a scegliere quelle più belle per stupire i propri famigliari. Ovviamente ci siamo fatti tante foto in quel negozio favoloso e tutti abbiamo acquistato a piene mani!. I Lebkuchen sono biscotti speziati, tipici della Germania ma famosi anche presso le altre popolazioni di lingua tedesca. Sono una specialità̀ tradizionale natalizia. La ricetta dei Lebkuchen non e standard, ma prevede decine di variazioni, a seconda delle

    regioni. Il Lebkuchen per antonomasia è comunque quello di Norimberga, i cui ingredienti sono: • farina • marzapane • zucchero • varie spezie come cannella, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata… • uova • miele • agrumi canditi • frutta secca (nocciole, noci, mandorle )

    Spesso i Lebkuchen vengono ricoperti di cioccolata o di glassa. Ne esistono vari tipi: Pfefferkuchen, Gewurzkuchen, Elisen Lebkuchen , Höniglebkuchen, Lebkuchenherze ecc. È stata una mattinata golosa, come tutti i giorni dello scambio del resto, in quanto il tema comune prevedeva spesso assaggi di qualche specialità tedesca. P.S. I biscotti migliori sono i Lebkuchenherze, tanto che sono andati a ruba in pochi secondi, prima ancora che scoprissimo la loro vera bontà !☺ È stato amore a prima vista!

    Ana Preteca 3E

  • Visita a Norimberga 23 SETTEMBRE 2009: Insieme ai nostri partner tedeschi abbiamo visitato questa metropoli situata in Franconia. Appena arrivati nel centro della città siamo stati accolti dalla nostra guida, Monica, che ci ha accompagnati ad esplorare le meraviglie di questa città storica, situata sulle rive del fiume Pegnitz. Il fiume taglia la città in due parti, caratterizzate rispettivamente a nord dalla chiesa di San Sebaldo, a sud dalla chiesa di San Lorenzo. Norimberga venne fondata nell'XI sec. e già nel XIII sec. divenne libera città imperiale. Durante il Sacro Romano Impero era una città molto ricca grazie ad una fiorente attività commerciale. Il castello medievale che domina la città fu la residenza di tutti gli imperatori di Germania fino al XVI secolo. Si accede ad esso attraverso un ponte in legno che veniva utilizzato come auto-difesa dagli attacchi esterni perché crollava e si poteva ricostruire facilmente. Nella storia contemporanea, Norimberga ha rivestito un ruolo importante sia come sede di raduni di propaganda hitleriana e città in cui furono emanate le leggi antisemitiche del 1935, sia, alla fine della seconda guerra mondiale, come sede del tribunale speciale alleato che processò i criminali di guerra nazisti. Abbiamo visto inoltre la Vergine di Norimberga, un sarcofago usato come strumento di tortura. In questa regione il cibo è ottimo, infatti vi è un famoso detto: “Mangiare come Dio in Franconia”. La specialità di questo territorio è la carpa. Dopo l’ interessante visita guidata abbiamo ringraziato le guida e siamo andati ad assaggiare le Bratwürste, la specialità di Norimberga!

    Debora Peretti 3E

    Il castello di Norimberga

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    Le Bratwürste di Norimberga

    La prima volta che ho visto una Bratwurst mi sono stupita di quanto fosse piccola; questo perché qui in Italia ci si immagina un Wurstel di dimensioni sproporzionate, accompagnato da crauti e verze. Ma così non è.

  • E’ pur sempre vero che la somiglianza con la nostra salsiccia balza subito all’occhio e si è quindi più propensi ad assaggiare la ricetta tedesca. Tuttavia in pochi sanno che le Nürnberger Bratwürste sono legate ad una leggenda: molto tempo fa, un uomo sposato fu arrestato. La moglie, per timore che il marito non mangiasse abbastanza, ogni notte gli portava alcune Bratwürste; poiché erano troppo grosse, la moglie comincio a fabbricare salsiccie così piccole da poterle far passare per il buco della serretura della cella. La donna non fu mai scoperta e l’uomo fu scarcerato più in forma che mai. Fu così che La Wurst divenne una rinomata specialità tedesca. Tutt’ora se si vuole mangiare una vera Bratwurst si deve prendere in considerazione soprattutto una città: Norimberga.

    Barbara Pellegrino 3E

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    La visita in municipio 24 SETTEMBRE 2009: Noi italiani, accompagnati dalle nostre insegnanti e da Frau Müller, siamo andati al municipio di Dinkesbühl. Davanti ad esso ci aspettava il vice-sindaco, Frau Hildegard Beck. Prima di entrare abbiamo conosciuto una giornalista del quotidiano locale, venuta per assistere al discorso del sindaco e per scrivere un articolo sulla nostra esperienza di scambio culturale. Ci ha scattato una foto davanti al Comune, dopodiché il sindaco ci ha invitati a entrare e ci ha fatto accomodare nella sala conciliare del municipio. Ha iniziato il suo discorso dandoci il benvenuto e chiedendoci come stava andando la convivenza con i nostri partner e le rispettive famiglie. Ci ha poi presentato la cittadina di Dinkesbühl con l’aiuto anche della cartina geografica del paese disegnata su una parete della stanza. L’ha presentata sia dal punto di vista fisico, sia parlando dell’aspetto economico, mostrandoci per esempio dove sono collocate le maggiori industrie, sia facendo qualche accenno alla storia del paese. Ha poi lasciato un po’ di tempo a noi per eventuali domande e curiosità. Abbiamo perciò chiesto come si possono divertire i giovani e quali sono i punti di ritrovo principali. Frau Beck ne ha citati alcuni, ma soprattutto si è soffermata a parlare di un bar, di proprietà della chiesa ma molto frequentato proprio perché con gli anni è diventato un luogo di ritrovo per i giovani.

  • Dopo questo spazio dedicato alle nostre domande,la signora ha raccontato della stessa esperienza di scambio culturale vissuta anche da suo figlio. Ha concluso distribuendo alcuni fascicoli sulla storia di Dinkesbühl e augurandoci una buona permanenza in città.

    Miriam Centini 3E

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    Visita all’ Historisches Museum di Dinkelsbühl 24 SETTEMBRE 2009: È giovedì pomeriggio e, dopo aver visitato il municipio di Dinkelsbühl, è il turno dell’ Historisches Museum. Ci dirigiamo verso l'edificio, che si trova in centro e veniamo accolti dalla guida, Ralph Schneider, il quale inizia la visita spiegandoci l'origine della città di Dinkelsbühl nel Medioevo: è una storia davvero affascinante. Come borgo, il paese ha tutte le caratteristiche tipiche di un paese medievale, come per esempio un fossato, delle mura di cinta e una chiesa gotica. Visitiamo il museo giungendo (dopo essere passati sotto delle lance che si aprono automaticamente!) alla stanza delle torture. In quel periodo la giustizia si amministrava con punizioni dure: per un furto veniva tagliata una mano o si rischiava di essere sottoposti alle più terribili torture! Fortunatamente non è più così. Siamo alle ultime stanze, facciamo le ultime foto e proviamo i tipici elmi di antiche armature!

    Siamo giunti alla conclusione di questa visita, ringraziamo la guida e andiamo via.

    Emanuela Della Valle 3E

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    I POMERIGGI LIBERI LUNEDI’ 21 SETTEMBRE: DOPO LA VISITA A DINKELSBÜHL ABBIAMO AVUTO DEL TEMPO LIBERO IN CUI POTER FARE SHOPPING. ERAVAMO SOLO NOI ITALIANI PERCHÉ I NOSTRI PARTNER ERANO ANCORA IMPEGNATI CON LE LEZIONI. CI SIAMO DIVISI IN PICCOLI GRUPPI ED ABBIAMO FATTO UNA PASSEGGIATA FERMANDOCI NEI NEGOZI DI SOUVENIRS CHE PIÙ CI INTERESSAVANO E NE ABBIAMO APPROFITTATO PER PRENDERE QUALCHE REGALO PER I NOSTRI GENITORI E PARENTI E QUALCHE CARTOLINA. NATURALMENTE NON POTEVAMO TORNARE DALLA GERMANIA SENZA AVER ASSAGGIATO LA BIRRA: PER QUESTO SARA, HELENE ED CI SIAMO FERMATE IN UN BAR IN CENTRO DOVE ABBIAMO INCONTRATO UN CAMERIERE ITALIANO. IL POMERIGGIO È PASSATO IN FRETTA ED ERA GIÀ ORA DI RITORNARE A SCUOLA DOVE ALLE 17.00 DOVEVAMO RITROVARCI CON I NOSTRI PARTNER PER TORNARE A CASA CON LORO. MARTEDI’ 22 SETTEMBRE: LA MIA PARTNER, CORNELIA, HA FINITO LE LEZIONI PRESTO RISPETTO AGLI ALTRI GIORNI, ALLE 15.30, ED HA DECISO DI PORTARMI INSIEME A LEI A SCUOLA-GUIDA. PER LEI ERA LA TERZA GUIDA E PER UN’ORA E MEZZA ABBIAMO GIRATO DINKELSBÜHL E I CAMPI CHE LO CIRCONDANO. ERO PERPLESSA PERCHÉ LEI NON HA ANCORA 17 ANNI E MI SONO CHIESTA COME MAI COMINCIASSE LE GUIDE COSÌ PRESTO, MA, DOPO AVERLE POSTO QUESTA DOMANDA, HO CAPITO CHE IN GERMANIA I RAGAZZI RICEVONO IL FOGLIO ROSA GIÀ A 17 ANNI E POSSONO GUIDARE FINO AI 18 ANNI SOLO CON LA PRESENZA DI UN ADULTO IN MACCHINA. SOLO DOPO I 18 ANNI SONO LIBERI DI GUIDARE DA SOLI. GIOVEDI’ 24 SETTEMBRE: LA MIA PARTNER HA FINITO SCUOLA ALLE 17.00 ED ABBIAMO DECISO DI RAGGIUNGERE ALTRE RAGAZZE ITALIANE CON LE LORO PARTNER AD ANSBACH, UNA CITTADINA CHE DISTA UN’ORA DI AUTOBUS DA DINKELSBÜHL. ARRIVATE IN CITTÀ CI SIAMO DIRETTE VERSO IL CENTRO COMMERCIALE DOVE LE ALTRE RAGAZZE AVEVANO GIÀ INIZIATO LO SHOPPING. DOPO AVER DATO UN’OCCHIATA AI LORO ACQUISTI ABBIAMO ATTRAVERSATO TUTTO IL CENTRO COMMERCIALE

  • FERMANDOCI NEI NEGOZI CHE PIÙ CI PIACEVANO. PRIMA DI TORNARE VERSO LA FERMATA DELL’AUTOBUS ABBIAMO VISITATO UN PO’ LA CITTÀ E NATURALMENTE I SUOI NEGOZI!

    Giulia Oliosi 4DL

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    I POMERIGGI LIBERI SONO SOLITAMENTE IL MOMENTO PIÙ TEMUTO SIA DAI PARTNER ITALIANI SIA DA QUELLI TEDESCHI. IL QUESITO CHE TUTTI SI PONGONO È UNO SOLO:COSA POSSIAMO FARE PER EVITARE MOMENTI DI SILENZIO TERRIBILMENTE IMBARAZZANTI IN CUI NESSUNO SA COSA DIRE PER ROMPERE IL GHIACCIO? SECONDO ME, PERÒ, SONO STATI I MOMENTI PIÙ BELLI DI TUTTI PERCHÉ ESSENDO TRASCINATA DALLA MIA PARTNER HO POTUTO IMMERGERMI COMPLETAMENTE NEGLI USI, COSTUMI,TRADIZIONI MA SOPRATTUTTO NELLA LINGUA TEDESCA. LA MIA COMPAGNA TEDESCA MI HA PORTATO A VISITARE DUE PAESINI MOLTO CARINI SULLA ROMANTISCHE STRASSE, ROTHENBURG E NÖRDLINGEN:SONO DUE PAESI DI ORIGINE MEDIEVALE MOLTO PITTORESCHI IN CUI SONO PRESENTI SEMPRE MOLTI TURISTI (ANCHE ITALIANI).SONO RIUSCITA POI A FARE UNA PASSEGGIATA SULLA COLLINA PIÙ ALTA DELLA FRANCONIA, L’ HESSELBERG (600 METRI!). IL PAESAGGIO VISTO DA LASSÙ È SEMPLICEMENTE FAVOLOSO:È UNA DISTESA DI PRATI VERDI INTERVALLATI OGNI TANTO DA UN PICCOLO LAGHETTO. E’ BELLISSIMO POI OSSERVARE I PAESINI DALL’ALTO PERCHÉ SI PUÒ NOTARE ANCORA DI PIÙ QUANTO SIANO PICCOLI CONFRONTATI ALLA MIRIADE DI PRATI E A TUTTA LA NATURA CHE LI CIRCONDA. NEL TEMPO LIBERO IO E LA MIA PARTNER TEDESCA ABBIAMO RISO, PARLATO E SCHERZATO E CIÒ MI HA DATO MODO DI INSERIRMI NELLA SUA VITA PROPRIO COME SE NE FOSSI STATA ANCHE IO INSIEME A LEI LA PROTAGONISTA: È UN’ESPERIENZA CHE MI RIMARRÀ PER SEMPRE NEL CUORE E CHE SE POTESSI RIFAREI ALTRE MILLE VOLTE.

    Chiara Saccardi 3E

    Vista dalla torre di Nordlingen Una delle vie più famose di Rothenburg

  • Vista dall’Hesselberg Compagne di avventure sull’Hesselberg ☺

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    Visita di Monaco in autobus 25 SETTEMBRE 2009: Come da programma gita a Monaco. Nonostante la stanchezza, accumulata durante primi sei giorni nella “verde Dinkelsbühl”, in ognuno di noi la voglia e la curiosità di visitare la famosa Monaco non è sparita. Siamo partiti puntuali alle 8 ma, avendo trovato un po’ di traffico, siamo arrivati nella famosa metropoli solo verso le 11. Per prima cosa ci aspettava la visita della città in autobus con guida in lingua italiana che ci ha spiegato ciò che stavamo vedendo. L’ho trovata molto interessante perché ciò ci ha permesso di conoscere e vedere varie parti, luoghi, edifici, e monumenti restando seduti comodamente in pullman. Abbiamo visto la sede della BMW, il vecchio stadio e vari edifici e costruzioni antiche. Ma la cosa che mi ha colpito particolarmente tra le tante è stato il modernissimo palazzo del museo Brandhorst, la cui facciata è interamente ricoperta da più di 36.000 bastoncini di ceramica colorata. Monaco si è presentata come una città bellissima e soprattutto interessante;insomma, una città da visitare!

    Beatrice Savio 3E

  • La suggestiva facciata del La torre della BMW nuovissimo museo Brandhorst

    Monaco gastronomica 25 SETTEMBRE 2009: siamo andati a Monaco con il secondo gruppo di tedeschi, accompagnati delle professoresse Ballerini, Lestingi e Müller. La guida che ci ha fatto visitare la città ci ha spiegato quali sono i piatti tipici di Monaco: per esempio non si può trovare un tedesco a cui non piacciano le Bretzel o le Bratwürste… ovviamente accompagnate da un Maß, un bel boccale di birra!!! Tra un negozio e l’altro abbiamo sperimentato anche noi queste specialità. Per quanto riguarda le Bretzel c’è da dire che vengono solitamente farcite con burro in quantità e mangiarne una intera significa farsi venire la nausea ed avere problemi di stomaco per tutta la giornata…! Le Bratwürste, invece, con una buona dose di Ketchup e maionese, sono fantastiche! E' stata una splendida esperienza culinaria...!

    Silvia Gaspari 3E

    Brezel Weißwurst

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    Il pranzo cucinato in famiglia

  • SABATO 26 SETTEMBRE: in base al tema dello scambio, e’ stato organizzato il pranzo nella mensa scolastica con i piatti tipici tedeschi cucinati da noi assieme ai nostri partner tedeschi. Durante la mattinata, noi ragazzi ci siamo dedicati alla preparazione della ricetta tradizionale prescelta; ognuno di noi si è “messo ai fornelli” ed é diventato per un giorno chef della cucina tedesca, sorprendendo tutti – in primo luogo sé stessi- con le proprie capacita’ culinarie! Si e’ dimostrato, infatti, che con tutta la varieta’ delle pietanze offerte, e’ stato molto difficile scegliere il piatto migliore, in quanto ciascuno meritava di essere votato. Il menu prevedeva: l’antipasto/primo, il secondo e il dessert; la scelta e’ stata affidata alle coppie. Ad aprire il “banchetto” sono state alcune ragazze tedesche vestite con i tipici Dirndl, il che ha reso l’atmosfera ancora piu’ originale! Finalmente è arrivato il momento “x” della giornata...la degustazione delle nostre specialita’: la nostra reazione di fronte a tante golosita’ e’ stata tale che dopo pochi minuti sul tavolo non era rimasto più nulla! (tutta opera di...meglio non fare nomi!) ☺☺ Tutti i piatti sono stati apprezzati, ma in base ad una democratica votazione i piatti migliori sono stati: 1°: Zucchinisuppe 2°: Spätzle 3°: Schokoladenpudding

    Inoltre la preside del Liceo di Dinkelsbühl ha regalato al nostro preside, che ci ha raggiunto per vivere con noi gli ultimi giorni dello scambio, un ricettario. Per festeggiare i dieci anni dello scambio Villafranca-Dinkelsbühl é stato inoltre piantato nel giardino davanti alla mensa del Gymnasium un albero di Ginko biloba, simbolo della forza dell’unione tra le nostre culture ma, soprattutto, dell’amicizia instauratasi tra di noi!!

    Joana Dascalu 3E

  • Speriamo che questo legame si consolidi col tempo e duri per sempre.

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    Un progetto che ha permesso di integrarci con le famiglie dei nostri partner tedeschi è stato il cucinare insieme. In occasione del pranzo di sabato, ognuno dei nostri partner ha scelto di preparare un piatto tipico del proprio paese, selezionando tra antipasti, primi e dolci. E’ stata un’esperienza importante, che ha permesso anche di creare un buon dialogo con i genitori dei nostri amici. Avevamo in precedenza scritto le ricette traducendole in italiano, ciò ci ha permesso di comprendere senza alcuna difficoltà ogni fase della preparazione. E’ stato divertente scattare le foto del nostro lavoro, trasformare un’attività apparentemente noiosa in un momento di gioco e di dialogo allo stesso tempo. Queste esperienze sono importanti, perché aiutano anche ad alimentare i rapporti di amicizia e confidenza. Durante la preparazione del piatto ci si dava una mano a vicenda, ci si dividevano i compiti e ci si fidava l’uno dell’operato dell’altro. Molto spesso anche le attività più semplici, che quasi risultano banali, possono trasformarsi in splendidi ricordi ed arricchire anche le capacità e le conoscenze di chi tra i fornelli solitamente passa poco tempo.

    Camilla Pacchioni 4D

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    Il pranzo autogestito di sabato 26 SETTEMBRE 2009: Dopo una settimana di permanenza in casa dei nostri carissimi amici ci siamo messi alla prova cucinando coi nostri partner dei piatti tipici italiani/tedeschi. Abbiamo trascorso il sabato mattina divertendoci a cucinare, divisi in gruppi di quattro persone ciascuno: 2 italiani e 2 tedeschi. A preparare la Currywurst c'eravamo il mio partner tedesco Luca, la sua migliore amica Karo, Emanuela (mia amica e partner italiana di Karo) ed io. Abbiamo cucinato tutti insieme questo piatto a casa di Karo ed i suoi genitori che ci hanno dato una mano fornendoci gli ingredienti necessari e spiegandoci il modo di preparazione (ad essere sinceri ci hanno aiutato fin troppo). Grazie anche a loro il piatto è risultato ottimo. Per chi non conoscesse questo rinomato piatto tedesco: consiste essenzialmente in salsiccie condite con una salsa a base di ketchup con eventuale contorno di patatine fritte.

  • Oltre a cucinare, si dovevano scrivere le ricette (sia in tedesco che in italiano), cercare immagini su internet e scattare foto per sponsorizzare meglio il proprio piatto allo scopo di accumulare maggior punteggio per la premiazione finale. Tutti noi abbiamo dato il massimo perchè speravamo che il nostro piatto potesse risultare il vincitore, ma non è stato così! Verso mezzogiorno tutti insieme ci siamo ritrovati nella mensa della scuola per assaggiare e scegliere i piatti più gustosi. Sui tavoli non é rimasto nulla, soprattutto dei dolci che neanche erano sufficienti, vista la loro

    squisitezza. Alla fine a tutti i piatti fu dato un voto personale. Primi piatti, secondi piatti e desserts:tutto fu consumato, digerito e votato! Sia noi italiani che i nostri partner tedeschi fummo entusiasti del lavoro svolto, ma soprattutto orgogliosi dei nostri risultati culinari. Non avevamo nient'altro da aggiungere se non: GUTEN APPETIT !!!!!!!!

    Letizia Zamboni 3E

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    Poiché il tema di questo decimo scambio era la cucina tedesca e italiana, non poteva di certo mancare un bel pranzo con alcune delle più famose ricette tedesche. Per rendere la cosa più coinvolgente gli organizzatori hanno pensato bene di ingaggiare proprio noi alunni per prepararle… e per renderla ancora più interessante hanno pensato di organizzare una vera e propria sfida...una sfida culinaria! Sabato, il settimo giorno della nostra permanenza, era un vero e proprio "giorno della verità"! Ciascuna coppia doveva preparare una ricetta già stabilita e devo dire, per esperienza, che non è stato per niente facile, come purtroppo tutti noi temevamo. Per fortuna tutti abbiamo avuto un grande appoggio delle mamme, che hanno contribuito alla realizzazione di ciascun piatto.. Il ritrovo era in mensa alle ore 12.00 circa. Tutti quanti entusiasti abbiamo portato i nostri capolavori poco prima, in modo da avere un po' di tempo per preparare i tavoli. Prima della degustazione è stato piantato un albero di Ginko, simbolo della forza, in onore di questi 10 anni di scambio tra le nostre due scuole, il liceo Medi di Villafranca ed il Gymnasium Dinkelsbühl. A questo evento hanno partecipato anche i presidi delle rispettive scuole e ovviamente anche le due professoresse, Ballerini e Müller, organizzatrici per tutti questi anni. Poco dopo era arrivato il tanto atteso momento...ovvero il momento di provare le nostre ricette. Ognuno di noi aveva ricevuto il fogliettino per votare la propria preferita. E finalmente, pian piano, iniziavano ad arrivare i vari piatti..tutti mooolto invitanti!! Purtroppo, e sottolineo purtroppo, molti di noi avevano pensato che sarebbero arrivati contemporaneamente sia i primi che i secondi piatti, perciò, per poter votare correttamente, avevamo pensato di provare un po'

  • di tutto. Dopo aver mangiato un piatto colmo di varie delizie, tutti stavamo impazientemente aspettando i dessert. E invece.....dopo sono arrivati i secondi piatti... Per correttezza abbiamo cercato di mangiare qualcosa anche di questi, ma la maggior parte di noi era già sazia. I dolci, però, nonostante tutto, hanno avuto più successo! Le varie torte, biscotti e budini dopo meno di dieci minuti erano finiti ed il tavolo era completamente vuoto! Completamente sazi, ma contenti, dopo questo veramente interessante e bellissimo pomeriggio siamo tornati a casa, ansiosi di sapere quale sarebbe stata la ricetta più votata!

    Jelena Zivojinovic 4D

    La classe 4D a tavola

    La produzione di formaggio al

    caseificio di Wassertrudingen Eravamo molto incuriositi dalla nuova esperienza che avremmo vissuto. Non ci saremmo mai aspettati di partecipare alla preparazione del formaggio. Appena arrivati la nostra guida ci ha spiegato la storia del caseificio, che produce formaggio da più di 20 anni. Siamo entrati in una stanza dove l’odore di formaggio era abbastanza forte, ci siamo seduti attorno al tavolo per ascoltare la guida che, a dir la verità, all’inizio faceva abbastanza paura: aveva uno strano modo di parlare, ma in realtà cercava solamente di farci partecipare e di coinvolgerci nel suo lavoro, cosa che è riuscita perfettamente,perché dopo un quarto d’ora ci siamo lasciati andare e siamo subito entrati in sintonia. Sul tavolo c’erano 3 pentole, ognuna delle quali conteneva del latte cosi tutti potevano lavorare. Prima di cominciare il casaro ci ha fatto annusare un formaggio stagionato 10 anni e le nostre facce erano abbastanza sconvolte dall’odore che emanava.

    l’alza e abbassa coperchio ☺☺☺☺ un formaggio stagionato 10 anni… che profumo!!!

    Poi abbiamo cominciato e tutti hanno fatto qualcosa: chi ha versato l’acqua, chi ha provato l’emozione di mescolare con le proprie mani l’impasto, e proprio in questo momento è nato il motto: “langsam und genussvoll” che ancora adesso ripetiamo per ridere e ricordarci quel divertente posto dove facevamo foto e facce buffe dallo stupore e dalla curiosità. E’nato anche un nuovo lavoro:l’alza e l’abbassa coperchio, attività molto praticata in quelle due ore. Andava fatto con sentimento e gioia di vivere per immedesimarsi nel personaggio!! Alla fine,dopo tutta

  • la nostra fatica siamo stati premiati con degli assaggi che erano a dir poco deliziosi. Ci hanno anche dato un foglio con l’indirizzo e il numero di telefono del caseificio, cosi da poterli chiamare se avessimo bisogno del loro aiuto per preparare un gustoso fomaggio.

    Jagoda Jedrzejczyk 3E

    Lucia mescola il latte cagliato Gli assaggini e la guida… “langsam und genussvoll!!!”

    Il party di addio 28 SETTEMBRE 2009: Dopo nove giorni difantastica permanenza in Germania, era arrivato purtroppo il temuto “ultimo giorno”. La serata prima della partenza avevamo organizzato infatti un party di addio a casa di una delle nostre partner di scambio. Eravamo in una stanza spaziosa vicino al giardino, con musica ed un piccolo rinfresco. Nonostante la comune voglia di divertirsi, quel lunedì era carico di malinconia: mancavano solo poche ore al nostro addio. Ognuno di noi sapeva che quella era l'ultima occasione di passare del tempo tutti insieme, con quelle persone tanto diverse ma in un certo senso simili che avevamo avuto la possibilità di conoscere meglio durante il breve periodo di scambio. Non si voleva per questo sprecare nemmeno un prezioso secondo della festa, da condividere con i nostri nuovi amici tedeschi; sono state ore indimenticabili, ricche di risate e divertimento, passate forse anche troppo velocemente. Tutti facevano foto ricordo o scrivevano frasi ai partner come ad esempio: ''Don't forget me'' (addirittura sulle braccia!). Ma verso mezzanotte era ormai venuto il momento di tornare a casa per cercare di dormire un po' prima del lungo viaggio di ritorno in treno del giorno successivo.

    Francesca Pelosi 4D

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    Sono già trascorsi dieci giorni dal nostro arrivo in Germania e sembra ieri quando, scendendo dall’autobus, ci siamo ritrovati di fronte ai nostri partner dopo mesi senza esserci visti. Purtroppo è già arrivata la nostra ultima sera da trascorrere qui in Germania. Noi ragazzi italiani continuavamo a chiedere dove ci avrebbero portato, ma nessuno ce l’ ha voluto dire perché volevano fosse per noi una sorpresa. Verso le 21 io e altre ragazze siamo arrivate a casa di Cornelia, la partner di Giulia, dove abbiamo incontrato tutti i nostri compagni.

  • Alcuni di loro erano in giardino a parlare e farsi foto, altri invece erano dentro, intorno a dei tavoli che erano stati preparati con le bevande.

    C’era un atmosfera felice tra noi perché ci stavamo divertendo, ma sapevamo che quella sarebbe stata l’ultima sera con i nostri partner tedeschi. Abbiamo trascorso la serata ridendo, scherzando, bevendo sangria e scattando le ultime foto di questo fantastico scambio. C’era anche chi si passava in continuazione un pennarello indelebile per lasciare una dedica sul corpo dei compagni con i quali si era vissuta questa esperienza.

    Purtroppo era già ora di andare a casa perché la mattina seguente dovevamo svegliarci presto per la partenza, e così verso le 23 abbiamo tutti iniziato ad avviarci verso casa. È stata una serata stupenda, organizzata molto

    bene dai nostri amici tedeschi perché siamo riusciti a passare tutti insieme le ultime ore tra sorrisi, lacrime, foto e abbracci. Siamo tornati a casa entusiasti della serata, ma con la tristezza nel cuore, consapevoli di dover partire il giorno dopo.

    Alessia Zammataro 3E

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    La premiazione dei migliori piatti

    La mattina della partenza ci siamo recati per l’ultima volta nella scuola dei nostri partner: era una mattina particolarmente triste e si respirava un’aria malinconica. Dopo aver depositato le valigie in una stanza della scuola, siamo andati in un’aula per la premiazione dei piatti che avevamo preparato il sabato precedente. Noi italiani abbiamo prima compilato un questionario riguardante lo scambio poi, finalmente, è arrivato il momento della premiazione.

  • Le insegnanti avevano messo a disposizione dei premi, consistenti in collane ed orecchini, per i vincitori. Come miglior antipasto sono state premiate Barbara e Lena, per aver cucinato una zuppa di zucchine. Per il miglior piatto principale le vincitrici sono state Miriam e Fabiana, con la partner Antonia e Chiara, con la compagna Tamara per aver cucinato gli Spätzle mit Lendchen, una novità per noi italiani, ma che è stata comunque molto apprezzata. E infine, come miglior dessert ha vinto il classico, ma sempre buono, budino al cioccolato, preparato da Debora e dalla sua partner Katharina.

    Finita la premiazione gli italiani hanno voluto fare un piccolo pensiero agli amici tedeschi: è stata letta una lettera,sia in italiano che in tedesco, per ringraziarli dei bellissimi dieci giorni passati insieme. Molti alunni si sono commossi ascoltando queste parole e realizzando che questa esperienza era giunta troppo velocemente al termine. Gli alunni della 3 E, inoltre, hanno dato come pensierino una foto di classe con tutte le firme ed una dedica significativa. Terminato tutto ciò era ormai giunta l’ora sei saluti. Siamo prima passati a prendere le valigie e borsette varie, piene di cibo e regali fattici dai nostri partner, e lì ci siamo salutati per la prima volta. Poi ci siamo avviati al pullman dove ci siamo dovuti salutare per l’ultima volta. Questo è stato un momento tristissimo: tutti i ragazzi si salutavano, si abbracciavano e tanti, ma davvero tanti, piangevano. Ci siamo così salutati con la promessa di sentirci e, magari, di rivederci presto.

    Giulia Sembenini 3E

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    Gli addii e la partenza 29 SETTEMBRE 2009: Alzarsi la mattina con la consapevolezza che ormai è l'ultima volta è molto faticoso, scendere le scale, caricare la valigia,vedere la casa che man mano si fa sempre più lontana...la prima lacrimuccia stringendo forte i nostri "genitori tedeschi" che si uniscono a noi in questo triste giorno. La loro stupenda accoglienza, generosità e il calore delle famiglie rendono la partenza ancor più difficile perchè ci hanno fatto sentire a nostro agio, a casa nostra, ci hanno dedicato il loro tempo rendendo la nostra permanenza assolutamente fantastica!. Giunti alla scuola la sensazione di sconforto si percepisce nell'aria: gli occhi sono già lucidi e i

  • fazzoletti di carta vanno a ruba, perchè è forte la consapevolezza che si sta per concludere una delle esperienze più belle della nostra vita, che ci ha segnato nel profondo, ci ha fatto crescere e interagire con persone splendide che non dimenticheremo. Passerà molto tempo prima di rivedersi, la consapevolezza di ciò è demoralizzante, ma in noi c'è sempre la speranza di potersi un giorno incontrare di nuovo e ridere serenamente dei bei momenti passati insieme. Grazie a questa grande opportunità abbiamo instaurato dei legami che spero rimarranno consolidati nonostante la distanza e forse proprio per questo motivo il saluto finale è stato cosi triste: sembrava infatti di essere all'interno di un film, con abbracci collettivi e pianti incessanti.

    Purtroppo nella vita come tutte le cose anche quelle bellissime sono destinate a concludersi: questa era la sensazione, salendo gli scalini stretti dell’autobus che ci avrebbe riportato verso la stazione di Monaco. Stavamo tornando verso la vita di tutti i giorni, dove tutto ci aspettava come l’avevamo lasciato… C'è un tempo per incontrarsi e un tempo per dirsi addio... per fortuna questo è solo un arrivederci alla prossima!

    Fabiana Dall’Oca 3E

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    Un’altra esperienza è finita. È finita tra le lacrime strazianti dei partner tedeschi e di quelli italiani. Una bella e indimenticabile avventura conclusa tra le risate,tra i pianti e una forte e sincera amicizia instaurata con i partner. I ricordi in questo momento sono tanti, sono tante le immagini che si accavallano una sull’altra, in questo giorno dove anche il più forte, il più fiero trattiene a stento le lacrime.

    Tutti così diversi, ma in questo giorno speciale così uguali. Un percorso iniziato il 28 Marzo 2008 e conclusosi il 29 Settembre 2009, un periodo molto significativo della nostra vita dove

  • abbiamo avuto la possibilità di conoscere persone speciali: sempre allegre, con voglia di fare, disponibili e in fondo molto semplici. Il nostro bus non è mai stato così silenzioso, non si ha fiato per parlare, non si vuole nemmeno pensare di dover tornare alla normalità, alla solita routine. Le facce oramai sono segnate dal pianto, dalla sofferenza di alcuni di noi; non vi è pace per alcuni, solo un incolmabile vuoto. Quest’ oggi anche il cielo di Dinkelsbuhl piange per noi anche se questo non è un addio, ma un semplice arrivederci!!

    Nicolò Pamploni 3E

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    CLASSI 3E e 4D