LLaa pprriimmaa sseezziioonnee SSccuuoollaa ddeellll ... storielle di... · C’era una volta un...

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L L a a p p r r i i m m a a s s e e z z i i o o n n e e S S c c u u o o l l a a d d e e l l l l i i n n f f a a n n z z i i a a C C . . C C o o l l l l o o d d i i P P R R E E S S E E N N T T A A

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LLaa pprriimmaa sseezziioonnee

SSccuuoollaa ddeellll’’iinnffaannzziiaa

““CC..CCoollllooddii””

PPRREESSEENNTTAA

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C’era una volta un bambino di nome Francesco che non aveva

paura dei pipistrelli ,anzi li adorava e passava le notti d’estate a

osservarli svolazzare nel buio della notte. Una sera quando tutta

la famiglia era andata a letto, Francesco uscì fuori per inseguire

un pipistrello che aveva bussato alla sua finestra poiché lui

pensava che lo stesse chiamando. Ad un certo punto il

pipistrello si avvicinò a Francesco e gli disse -“Ciao Ragazzo,

sei stato scelto per diventare il nostro capo, perché abbiamo

notato che ti siamo molto simpatici. Tu avrai il compito d’ora in

poi, di sconfiggere i malvagi e aiutare i Carabinieri come tuo

padre. Ora spetta a te accettare o no la proposta”- Francesco,

senza esitare, accettò la proposta e da quel giorno divenne

Bartman, Il Ragazzo-Pipistrello che combatte i cattivi. Quando

doveva risolvere un problema, lui si trasformava e indossava

mantello e stivali neri e una tuta azzurra con una cinta gialla.

Tutti lo adoravano e quando lo incontravano gli chiedevano

perfino gli autografi.

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Questa è la storia di Rebecca, una bambina di tre anni che da grande

voleva diventare una ballerina. Amava danzare nella sua stanza, per

strada,a scuola, insomma, ovunque. Bastava che lei sentisse una

bella melodia e subito si esibiva con un balletto. Un giorno però non

poté più indossare le sue scarpette preferite. Rebecca era cresciuta,

com’è normale per tutti i bambini e le scarpette rosa non le entravano

più. La mamma fu costretta a comprarne un paio nuove. Ma la

bambina pensava che le sue vecchie scarpette fossero magiche e le

permettevano di danzare bene. Un pomeriggio decise di indossare le

nuove scarpette , ma cadeva continuamente,scivolava e inciampava:

un disastro! Povera Rebecca....il suo sogno di diventare ballerina

stava andando in fumo. Aveva perso fiducia in se stessa, quando un

pomeriggio sentì una vocina provenire dal cassetto in cui erano

conservate led vecchie scarpette. Rebecca si fece coraggio e aprì il

cassetto e vide uscire timidamente una fatina ballerina che le disse di

non preoccuparsi che presto sarebbe riuscita a ballare nuovamente

bene, doveva solo chiudere gli occhi e gridare:”Io ce la posso

fare...Io ce la posso fare... Io ce la posso fare” a quel punto

Rebecca senti una dolce musica e, senza pensarci cominciò a

danzare,come non aveva fatto mai...

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C’era una volta una fanciulla di nome Federica, ma tutti la chiamavano

Biancaneve perché aveva la pelle delicata e bianca come la neve. Lei era la

più bella del reame, ma c’era la matrigna cattiva che era invidiosa della sua

bellezza e così decise di inviare nel bosco un cacciatore per ucciderla. Però

lui non la uccise, e le suggerì di scappare lontano dal castello e non tornare

più. Così la ragazza corse lontano finché trovo una casetta. Apparteneva ai

sette Nani. Era una casa molto sporca e disordinata perché i Nani erano

sempre in miniera a lavorare. Così Biancaneve fece loro una bellissima

sorpresa: ordinò e pulì tutto e preparò un squisita minestra per cena. I Nani

al rientro non credevano ai loro occhi e decisero di ospitare per sempre la

bella Biancaneve. La matrigna però aveva scoperto che lei era ancora viva e

che si trovava nella casa dei Nani. Così decise di trasformarsi in una

vecchietta e le offrì una mela rossa, ma avvelenata. Così la fanciulla le diede

un morso e cadde, per un maleficio, in un sonno profondo. I Nani furono

avvisati dagli animaletti del bosco e quando corsero a casa e la videro,

piansero si disperarono .Non sapendo che altro fare, la adagiarono su un

letto di cristallo in mezzo al bosco. Un giorno passò di lì un principe su un

cavallo bianco. Si avvicinò e le diede un bacio e magicamente si ruppe

l’incantesimo e Biancaneve si risvegliò. Lei vedendo il principe se ne

innamorò e dopo qualche tempo lo sposò e vissero felici e contenti.

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C’era una volta un bambino di nome Umberto che amava trascorrere le domeniche pomeriggio a

giocare con il suo papà con i soldatini, con il re e la regina .

Suo zio , avendo notato che adorava questi giocattoli, ad ogni occasione ne comprava uno e così il

suo esercito era diventato sempre più numeroso. Passava ore ed ore senza stancarsi, inventando

battaglie e duelli appassionanti. La sera prima di andare a dormire, riponeva i soldatini in una

scatola . Una notte Umberto dormiva nella sua stanza con le sorelle, quando all’improvviso fu

svegliato da un rumore di soldati in marcia. Prima pensò che stesse sognando , ma poi lo squillare

di una tromba lo destò completamente. Erano davvero i suoi soldatini che erano saltati fuori dalla

scatola e marciavano in direzione del suo letto. Sobbalzò dal letto non capendo bene cosa stesse

succedendo. Il re rivolgendosi ad Umberto disse -“ Ho ammirato la tua dedizione e la tua passione

per il mio esercito e così questa notte voglio nominarti Capitano delle guardie Reali, affinché

possa sempre guidare con onore e rispetto il mio esercito e proteggere il mio regno dagli invasori

nemici.”- Il bambino non seppe cosa rispondere. Era sbalordito e al tempo stesso spaventato.

Cosa avrebbe dovuto rispondere? Era sempre stato il suo sogno essere il Capitano e questa era

l’occasione giusta. E così accettò . Ma nel momento in cui doveva indossare l’abito regalatogli

dalla regina sentì un suono squillante. DRRRIIIINNNN. Era la sveglia che suonava e Umberto

doveva alzarsi per andare a scuola. Era deluso perché era stato solo un sogno... –“Uffaaaa” -

sbottò. Ma nel momento in cui si alzò vide sulla sedia accanto al suo letto il vestito di Capitano e

tutto contento lo indossò per la festa in maschera organizzata dalla scuola .

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C’era una volta un bambino di nome Riccardo che era abilissimo con la

spada e sapeva cavalcare benissimo i cavalli. Lui ne possedeva uno

tutto nero che aveva chiamato Tornado. Riccardo viveva in un paese

molto povero e la gente lavorava tanto, ma era costretta a consegnare

tutto quello che guadagnava a persone potenti,ricche e prepotenti. La

sua mamma poverina, dopo aver lavorato tutto il giorno non riusciva

nemmeno a comperare il pane per i suoi figli. Riccardo era triste e non

riusciva più a sopportare questa situazione e pensò che grazie alla sua

spada e il suo cavallo poteva cambiare le cose. Decise di diventare un

giustiziere misterioso e da allora si fece chiamare Zorro. Indossava

mantello e maschera neri e cavalcava il suo Tornado. Andava dai ricchi

e rubava i soldi per restituirli ai poveri. Il suo simbolo di

riconoscimento era una Z che tracciava sui vestiti o sui muri con la sua

spada. Da Allora il suo paese divenne più tranquillo e la sua mamma

aveva un po' di soldi per fare la spesa e per poter preparare dei

deliziosi pranzetti per Riccardo e i suoi fratelli.

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C’era una bambina di nome Beatrice, ma tutti la chiamavano Cappuccetto

Rosso perché la sua nonna le aveva cucito una mantellina rossa che

indossava sempre. Un giorno la mamma le diede un cestino di frutta per

portarlo alla sua nonnina che era a letto ammalata. La mamma le

raccomandò inoltre di non parlare con nessuno durante il tragitto. Ma

trovatasi nel Bosco incontrò il lupo cattivo che la ingannò proponendogli

una gara, Vinceva chi fosse arrivato prima a casa della nonna. Ma il lupo

avendo fatto la strada più corta arrivò prima della bambina, Cappuccetto

Rosso quando arrivò, bussò ed entrò. Vide la nonnina a letto, ma c’era

qualcosa di strano in lei. In realtà era il lupo che si era travestito con la

camicia da notte della nonna e la cuffietta. Non fece in tempo a dire nulla

che già si ritrovò nella pancia del lupo, che soddisfatto del pranzetto, si

stese sul letto per fare un riposino. Ma lo strano russare del lupo attirò

l’attenzione del cacciatore che capì subito ed aprì la pancia per salvare la

vita Cappuccetto Rosso e sua nonna. Da quel giorno Cappuccetto Rosso

capì la lezione e non si fermò più a parlare con gli sconosciuti.

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C’era una volta una coniglietta morbida e soffice di nome Francy Banny, che

viveva insieme alla sua famiglia , in una casetta, vicino ad un albero di un

bosco. Era una coniglietta molto curiosa e non si accontentava mai di ciò

che vedeva, voleva sapere ogni perché. Voleva capire come funzionavano le

cose e così chiedeva spiegazione ai suoi genitori e alle maestre. Alcune

volte si accontentava di ciò che le veniva risposto, altre volte no. Perciò un

giorno decise di partire per conoscere il mondo! Così salutò tutti e con il suo

fagottino sulle spalle andò aldilà del bosco. Durante il suo viaggio osservava

con curiosità i fiorellini del prato, i diversi alberi , incontrava tanti nuovi amici

animaletti. Quando era stanca si stendeva sul prato e osservava la forma

delle nuvole, le libellule e le farfalle che volavano nell’aria. Camminando e

saltellando ad un certo punto cadde in un buco che era scavato nel terreno e

si ritrovò nel formicaio delle formiche laboriose. Il caposquadra delle

formiche le fece visitare tutte le stanzette e spiegò come si svolgeva il loro

lavoro. Arrivata in una stanzetta si ritrovò davanti una scena commovente.

C’era una mamma formica che coccolava le sue figliolette appena nate. In

quel momento si rese conto che gli mancavano i suoi genitori e che le

bastava quanto aveva scoperto.Era arrivata l’ora di ritornare a casa per

riscoprire il piacere di sentirsi al sicuro, amata e coccolata.

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C’era una volta Davide un bambino che mentre era a scuola e

faceva degli esperimenti, fece cadere una bottiglietta

contenente una sostanza pericolosa, odorò il gas e cadde in un

sonno profondo. Dopo varie settimane, il bimbo si svegliò ed

aveva acquisito dei poteri magici: lui da quel momento fu in

grado di muoversi a velocità supersonica e tutti lo chiamarono

“Flash”. Quando Flash si muove risulta invisibile perfino ad

esseri super-veloci come Superman. La sua velocità gli

consente di camminare sull'acqua, sui soffitti o addirittura per

aria. Un giorno un gattino si era allontanato dalla sua mamma

e si era perso per la strada. Si sentiva solo ed impaurito e

cominciò a correre raggiungendo la strada dove stava per

essere investito da un automobile. All’improvviso arrivò Flash

che in un nano -secondo afferrò il gattino prima che fosse

schiacciato dalla macchina e lo mise in salvo, restituendolo a

mamma gatta che per ringraziare gli fece le fusa .

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C’erano una volta tre bambini, Riccardo Morron, Amaya e Greg, che vivono

vite normali di giorno, ma di notte si trasformano in supereroi

(rispettivamente in Riccardo boy, Gufetta e Geco) e affrontano supercattivi

della loro stessa età (Romeo, Lunetta e il Ninja della notte).Gattoboy ha un

vestito tutto blu e azzurro, Gufetta è vestita di rosso e Geco è vestito di

verde. Un giorno Riccardo boy andò in campagna e aveva catturato e poi

rinchiuso in una scatola di scarpe tante farfalline perché le voleva regalare

alla sua mamma. Ma una volta aperta la scatola le farfalline cominciarono a

volargli intorno e sbattevano le loro ali sul suo viso perché erano arrabbiate

di essere state rinchiuse. Riccardo Boy capì subito il perché di quello strano

comportamento e chiese scusa e solo in quel momento si allontanarono. Da

lontano Lunetta aveva osservato tutta la scena e pensò che potesse

utilizzare le farfalle per sconfiggere Riccardo boy, ma come sempre si

sbagliava. Infatti lei cominciò ad impartire ordini alle farfalle assumendo un

atteggiamento di potere. Ma le graziose farfalle capirono le sue cattive

intenzioni e anziché colpire Riccardo Boy, colpirono lei, costringendola a

scappare via per nascondersi. Quella volta quella dispettosa ebbe una bella

lezione: “Chi è sgarbato non viene ascoltato”!

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C’era una volta una fanciulla di nome Giulia, ma tutti la chiamavano

Biancaneve perché aveva la pelle delicata e bianca come la neve. Lei era la

più bella del reame, ma c’era la matrigna cattiva che era invidiosa della sua

bellezza e così decise di inviare nel bosco un cacciatore per ucciderla. Però

lui non la uccise, e le suggerì di scappare lontano dal castello e non tornare

più. Così la ragazza corse lontano finché trovo una casetta. Apparteneva ai

sette Nani. Era una casa molto sporca e disordinata perché i Nani erano

sempre in miniera a lavorare. Così Biancaneve fece loro una bellissima

sorpresa: ordinò e pulì tutto e preparò un squisita minestra per cena. I Nani

al rientro non credevano ai loro occhi e decisero di ospitare per sempre la

bella Biancaneve. La matrigna però aveva scoperto che lei era ancora viva e

che si trovava nella casa dei Nani. Così decise di trasformarsi in una

vecchietta e le offrì una mela rossa, ma avvelenata. Così la fanciulla le diede

un morso e cadde, per un maleficio, in un sonno profondo. I Nani furono

avvisati dagli animaletti del bosco e quando corsero a casa e la videro,

piansero si disperarono .Non sapendo che altro fare, la adagiarono su un

letto di cristallo in mezzo al bosco. Un giorno passò di lì un principe su un

cavallo bianco. Si avvicinò e le diede un bacio e magicamente si ruppe

l’incantesimo e Biancaneve si risvegliò. Lei vedendo il principe se ne

innamorò e dopo qualche tempo lo sposò e vissero felici e contenti.

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C’era una volta Bianca Minnie una topolina che viveva in un

paese chiamato Topolinandia. Lei era romantica e sognatrice,

ma anche molto allegra. Aveva la passione per la moda. Il suo

migliore amico si chiamava Topolino e il suo cane, Pluto. Un

giorno Bianca Minnie voleva un nuovo vestito e così chiese alla

sua mamma. –“Mamma ho visto in un negozio un vestito

bellissimo tutto rosso con i pois bianchi, me lo compri per il

compleanno?”- Ma la mamma le disse –“Amore mio, siamo solo

a febbraio ed il tuo compleanno è il 3 ottobre !!!”- E lei –“si lo so

mamma, ma lo desidero tanto...” Così la mamma ebbe un

idea...e disse –“Ho avuto un idea! Che ne pensi se lo

acquistiamo per mascherarti a Carnevale? Poi trascorsa la festa

potrai indossare il vestito quando tu vorrai”. E Bianca Minnie

rispose –“Ti voglio un sacco di bene mamma, hai avuto una

bellissima idea!”- E così quel carnevale la mamma comprò il

vestito e Bianca Minnie lo indossò tutta contenta.

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C’era una volta Pierre che faceva parte di un equipaggio di una nave di 4

pirati. Lui era il più alto, poi vi era Jack che era il più basso,Dick era zoppo e

Ron aveva una benda sull’occhio. Un giorno partirono con la loro nave per

cercare il “Grande Tesoro” su un’isola sperduta del Mar dei Sargassi. Ma la

loro nave in realtà era una zattera tutta sgangherata fatta con delle assi e

quattro chiodi che le tenevano insieme. Remarono per giorni e giorni, finché

non li sorprese una tempesta che rovesciò la zattera e i poveri pirati si

dovettero aggrappare ai barili che galleggiavano sull’acqua. La mattina dopo,

la tempesta si era ormai placata e loro erano naufragati su un isola. Quando

ripresero i sensi si ritrovarono accerchiati da della gente che viveva lì. Questi

furono molto cortesi e offrirono da mangiare e da bere e dei vestiti puliti ed

asciutti. Ma loro erano dei pirati, e si sa che non è gente molto onesta e

cortese. Infatti quando quella gente andò a letto li Pirati di nascosto rubarono

la mappa del tesoro e andarono alla ricerca del Grande Tesoro.

Cominciarono scavare nel punto indicato sulla mappa ma quando trovarono

il baule e lo aprirono trovarono stelle filanti, trombette, coriandoli e maschere

per festeggiare il Carnevale. Loro si aspettavano di trovare monete e gioielli

ed invece trovarono un tesoro più grande perché con questi oggetti potettero

fare una bellissima festa di Carnevale e divertirsi tutti insieme.

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C’era una volta un Principe Azzurro di nome Mattia’. Egli viveva in

un castello detto degli “Imperiali”,nel regno incantato di Franchville

Fontain. Era un principe coraggioso e valoroso che aveva vinto tante

battaglie contro i popoli nemici e affrontato creature malvagie. Un

giorno gli abitanti del suo regno chiesero aiuto al Principe. Essi gli

chiesero di sconfiggere un drago “Sputafuoco” uscito dalle acque del

lungo fiume Reale che stava seminando terrore e stava distruggendo le

loro case. Egli subito parti’ sul suo cavallo bianco e con se’ non porto’

nessuna spada e nessun soldato. Aveva solo una fionda e tante palline

di ghiaccio. Appena giunse davanti all’enorme bestia ebbe un po’ di

paura, ma poi appena il drago apri la bocca per far uscire il fuoco, egli

abilmente gli lancio’ con la fionda le pallottole di ghiaccio e cosi’,

anziché fuoco, usci’ solo del fumo. Il drago deluso di questa sconfitta

scappo’ via lontano in un altro paese e Finalmente gli abitanti di

Franchville Fontain potettero continuare a vivere tranquillamente grazie

alle gesta eroiche del loro Principe. Il giorno dopo tutti gli abitanti

organizzarono una bellissima festa in onore del Principe Mattia

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C’era una volta un bambino di nome Gerard. La sua mamma

un giorno gli compro quattro tartarughine d’acqua, perché gli

facessero compagnia. Li aveva chiamati Leonardo, Raffaello,

Michelangelo e Donatello. Mentre ritornavano a casa,successe

una cosa un signore che correva nella direzione opposta, urtò

il braccio di Gerard facendo cadere per terra la vaschetta che

conteneva i piccoli animaletti, questi purtroppo caddero in un

tombino della fogna. Gerard cominciò a piangere a dirotto, ma

non si poteva fare più nulla. Diventò triste e rimase nella sua

cameretta per molti giorni. Dopo qualche giorno, sentì in

televisione che erano state viste delle straner creature uscite

dalle fogne. Erano 4, verdi, proprio come le sue tartarughe, ma

molto, molto più grandi .Si erano trasformate nelle Tartarughe

Ninja.

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Uno studente di nome David, viveva in una grande città dell’America chiamata New York. Un giorno viene morso da un ragno radioattivo durante un esperimento scientifico. L’incidente lo cambia in meglio. Si ritrova a possedere “fantastici poteri”. Può aderire alle pareti, camminare sul soffitto, sollevare pesi enormi. Si ritrova addirittura con un senso speciale che lo avverte dei pericoli imminenti (lo chiama “senso di ragno”). Non appena si è accorto dei suoi nuovi poteri, David ha pensato di divertirsi e fare un po’ di soldi. Ma un giorno gli capita di vedere un ladro in fuga, e non lo insegue (come avrebbero fatto senz’altro Superman, Batman o i Fantastici Quattro), ma si gira dall’altra parte. In seguito scoprirà che, se lo avesse fermato, quello stesso ladro non avrebbe derubato il suo caro zio Ben… Da allora David si sentì in colpa, e capì che doveva utilizzare i suoi superpoteri per aiutare gli altri. Un sera si trovava nel parco e giocava a saltare da un albero all’altro e per muoversi, utilizzava la ragnatela che sparava dalle sue mani . Ad un certo punto si accorse che tutte le luci del parco si erano spente e lui capì subito che c’era qualcosa che non andava. Infatti un gigantesco robot stava divorando tutti i lampioni della luce. Quando Spiderman si trovò di fronte al mostro, gli sparò contro la ragnatela che lo avvolse come una mummia, così da non potersi più muovere. Quando giunse la Polizia, Spiderman consegnò quel mostro cattivo e ritornò a casa felice di aver fatto un buona azione.

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C’era una volta una bambina di nome Denise che possedeva un mazzo di

carte, regalatele dal suo caro nonno. Lei era molto gelosa di queste carte e

non voleva che nessuno gliele toccasse. Ma lei non sapeva

giocarci.Distribuendole sul tavolo, le osservava per interi pomeriggi. Le carte

erano suddivise in quattro gruppi di simboli. Vi erano cuori, picche, quadri e

fiori. Ma a lei piaceva soprattutto il gruppo delle carte con il simbolo dei cuori

e osservava con particolare ammirazione la carta della regina di cuori. Con

lei parlava e inventava storie fantastiche. Un pomeriggio Denise torna da

scuola particolarmente stanca e la mamma le dice di mettersi un po' a letto

per riposare, ma lei non voleva rinunciare al suo gioco pomeridiano: ormai

per lei era diventata una necessità. Così distribuisce le carte sul tavolo e

comincia a sbadigliare, appoggia la testa sulle braccia e cade in un sonno

profondo. Sogna così di essere diventata la regina di cuori che vive in un

bellissimo castello tutto rosa, in un regno in cui gli alberi avevano il tronco

rosa e la chioma a forma di cuore fucsia, le nuvole , le case,le carrozze

erano tutte a forma di cuore. Era un mondo fantastico, proprio come lo

immaginava lei, ma all’improvviso sente qualcuno che le accarezza il viso:

era la sua mamma, accortasi che si era addormentata, l’aveva presa in

braccio per appoggiarla sul lettino. Denise aprì per un momento gli occhi,

sussurrando alla madre-“Sono diventata una Regina di Cuori”-

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C’era una volta una fanciulla di nome Jasmine, ma tutti la chiamavano

Biancaneve perché aveva la pelle delicata e bianca come la neve. Lei era la

più bella del reame, ma c’era la matrigna cattiva che era invidiosa della sua

bellezza e così decise di inviare nel bosco un cacciatore per ucciderla. Però

lui non la uccise, e le suggerì di scappare lontano dal castello e non tornare

più. Così la ragazza corse lontano finché trovo una casetta. Apparteneva ai

sette Nani. Era una casa molto sporca e disordinata perché i Nani erano

sempre in miniera a lavorare. Così Biancaneve fece loro una bellissima

sorpresa: ordinò e pulì tutto e preparò un squisita minestra per cena. I Nani

al rientro non credevano ai loro occhi e decisero di ospitare per sempre la

bella Biancaneve. La matrigna però aveva scoperto che lei era ancora viva e

che si trovava nella casa dei Nani. Così decise di trasformarsi in una

vecchietta e le offrì una mela rossa, ma avvelenata. Così la fanciulla le diede

un morso e cadde, per un maleficio, in un sonno profondo. I Nani furono

avvisati dagli animaletti del bosco e quando corsero a casa e la videro,

piansero si disperarono .Non sapendo che altro fare, la adagiarono su un

letto di cristallo in mezzo al bosco. Un giorno passò di lì un principe su un

cavallo bianco. Si avvicinò e le diede un bacio e magicamente si ruppe

l’incantesimo e Biancaneve si risvegliò. Lei vedendo il principe se ne

innamorò e dopo qualche tempo lo sposò e vissero felici e contenti.

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C’erano una volta tre bambini, Antonio Leon, Amaya e Greg, che vivono vite

normali di giorno, ma di notte si trasformano in supereroi (rispettivamente in

Toniboy, Gufetta e Geco) e affrontano supercattivi della loro stessa età

(Romeo, Lunetta e il Ninja della notte).Toniboy ha un vestito tutto blu e

azzurro, Gufetta è vestita di rosso e Geco è vestito di verde. Un giorno

Toniboy andò in campagna e aveva catturato e poi rinchiuso in una scatola

di scarpe tante farfalline perché le voleva regalare alla sua mamma. Ma una

volta aperta la scatola le farfalline cominciarono a volargli intorno e

sbattevano le loro ali sul suo viso perché erano arrabbiate di essere state

rinchiuse. Toniboy capì subito il perché di quello strano comportamento e

chiese scusa e solo in quel momento si allontanarono. Da lontano Lunetta

aveva osservato tutta la scena e pensò che potesse utilizzare le farfalle per

sconfiggere Toniboy, ma come sempre si sbagliava. Infatti lei cominciò ad

impartire ordini alle farfalle assumendo un atteggiamento di potere. Ma le

graziose farfalle capirono le sue cattive intenzioni e anziché colpire Toniboy,

colpirono lei, costringendola a scappare via per nascondersi. Quella volta

quella dispettosa ebbe una bella lezione: “Chi è sgarbato non viene

ascoltato”!

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Vi fu un tempo in cui esisteva il Regno dei Ghiacci Eterni ai confini del Regno

della Fantasia. La Principessa di quel regno si chiamava Francy , era

bellissima, ma tutti la odiavano perché aveva il cuore di ghiaccio e perché era

antipatica e arrogante. Un giorno venne a trovarla un giovane ragazzo di nome

Ric, che la voleva sposare, ma non sapeva come chiederglielo. Allora le offrì

una rosa congelata, ma la principessa la scaraventò a terra e questa si

frantumò in mille pezzi. Poi riprovò portandole un anello con un prezioso

diamante,ma anche questa volta fu disgustata dal gesto e lanciò in aria il

regalo. Il giovane era scoraggiato, quando ebbe un idea fantastica. Pensò di

regalargli un po' di raggi di sole. Pensò che forse questo avrebbe fatto

sciogliere il cuore di ghiaccio. Così Ric andò nel regno del Sole e catturò

qualche raggio di sole e lo imprigionò in un bauletto. Quando lo ricevette la

principessa, stava per lanciarlo in aria come era successo di nuovo,ma poi lo

scrigno si aprì e i raggi del sole la colpirono nel petto e lei svenne e cadde a

terra. Quando si risveglio, accanto a lei c’era Ric e lei ormai che non aveva più

il cuore di ghiaccio perché si era sciolto, si innamorò di lui e non servirono doni

e oggetti vari per proporle di sposarlo:bastò una semplice domanda. Ric le

chiese –“Mi vorresti sposare principessa Francy?”- E lei disse subito di si. Da

quel giorno vissero per sempre felici e contenti.

Page 21: LLaa pprriimmaa sseezziioonnee SSccuuoollaa ddeellll ... storielle di... · C’era una volta un bambino di nome Francesco che non aveva ... avvisati dagli animaletti del bosco e

C’era una volta un Principe Azzurro di nome Giosue’. Egli viveva in un

castello detto degli “Imperiali”,nel regno incantato di Franchville

Fontain. Era un principe coraggioso e valoroso che aveva vinto tante

battaglie contro i popoli nemici e affrontato creature malvagie. Un

giorno gli abitanti del suo regno chiesero aiuto al Principe. Essi gli

chiesero di sconfiggere un drago “Sputafuoco” uscito dalle acque del

lungo fiume Reale che stava seminando terrore e stava distruggendo le

loro case. Egli subito parti’ sul suo cavallo bianco e con se’ non porto’

nessuna spada e nessun soldato. Aveva solo una fionda e tante palline

di ghiaccio. Appena giunse davanti all’enorme bestia ebbe un po’ di

paura, ma poi appena il drago apri la bocca per far uscire il fuoco, egli

abilmente gli lancio’ con la fionda le pallottole di ghiaccio e cosi’,

anziché fuoco, usci’ solo del fumo. Il drago deluso di questa sconfitta

scappo’ via lontano in un altro paese e Finalmente gli abitanti di

Franchville Fontain potettero continuare a vivere tranquillamente grazie

alle gesta eroiche del loro Principe. Il giorno dopo tutti gli abitanti

organizzarono una bellissima festa in onore del Principe Giosue’.