L'Italia napoleonica e la Russia nel 1812. Mostra dei giovani artisti ciociari. Università di...

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“Soldati! marciamo innanzi... I destini della Russia debbono compiersi” - Napoleone L’Italia Napoleonica e la Russia nel 1812 Mostra dei Giovani Artisti Ciociari Ottobre 2012 Università degli studi di Cassino e del lazio Meridionale Roma Centro Russo di Scienza e Cultura * Roccasecca Villa Paolozzi

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Итальянцы Великой Армии Наполеона в походе на Россию 1812 г. Выставка молодых художников области Чочария, Кассино.

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LItalia Napoleonica e la Russia nel 1812Mostra dei Giovani Artisti Ciociari Ottobre 2012

Soldati! marciamo innanzi... I destini della Russia debbono compiersi - Napoleone

Universit degli studi di Cassino e del lazio Meridionale

Roma Centro Russo di Scienza e Cultura * Roccasecca Villa Paolozzi

Cristiano Gabrielli ACME, 2012, particolare cm 300x520x250, terracotta patinata in bianco, resina, foglia oro, legno verniciato, ferro zincato verniciato, tessuto, guaina liquida, USB, tavoletta grafica su back light, cera elettroformata in argento, specchio. .

LITALIA DI NAPOLEONE E LA RUSSIA NEL 1812MOSTRA DEI GIOVANI ARTISTI CIOCIARI

Ideazione e progetto Organizzazione Curatori Catalogo

Tatiana Polo Associazione culturale Villa Paolozzi Tatiana Polo Ida Rongione Tatiana Polo Ida Rongione Martina Salvatore Rettore Universit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Ministro Consigliere dellAmbasciata della Federazione Russa in Italia Assessore alla cultura Provincia di Frosinone Presidente Sberbank di Mosca Direttore Generale Universit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Sindaco di Cassino Preside del Liceo Artistico di Cassino, Sede distaccata I.I.S. A. Righi Direttore Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma Russista Universit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Gloria Canini Tatiana Polo Margarita Zhivova DigiStamp communication Martina Salvatore Martina Salvatore, Maurizio Orlandi, Zuleika Crispino, Chiara Casale

Presentazioni Ciro Attaianese Dmitry Shtodin Antonio Abbate Maksim Poletaev Ascenzio Farenti Giuseppe Golini Petrarcone Ina Gloria Guarrera Oleg Ossipov Tatiana Polo Traduzioni dal Russo in Italiano Traduzioni dallItaliano in Russo Correttore delle bozze in Russo Grafica e stampa Foto Allestimento

Cassino, Palazzo dellUniversit a Folcara Inaugurazione: venerd 12 ottobre 2012 La mostra rester aperta fino a 19 ottobre 2012 dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Roma. Centro Russo di Scienza e Cultura, p-zza Cairoli, 6, 21 ottobre 2012 La mostra rester aperta fino al 29 ottobre 2012 Roccasecca. Galleria Villa Paolozzi, v-lo Paolozzi 13, Roccasecca 31 ottobre 2012 La mostra rester aperta fino al 4 novembre 2012

Presentazioni

E con autentica soddisfazione, scevra da qualunque retorica, che lUniversit di Cassino e del Lazio Meridionale ospita il festival LItalia di Napoleone e la Russia nel 1812, dedicato al bicentenario della vittoria della Russia su Napoleone. Al di l del valore celebrativo, levento costituisce unoccasione unica per analizzare e riflettere, con lapproccio scientifico che proprio dellaccademia, su eventi che hanno fortemente influenzato non solo il nostro passato, ma anche il nostro presente. Un patrimonio culturale importante soprattutto per le giovani generazioni che solo da una conoscenza profonda della storia possono attingere valori utili per proiettarsi nel futuro. Il carattere internazionale della manifestazione assicurato non solo dal tema trattato, ma anche e soprattutto dalla presenza di autorevoli ospiti provenienti dalla Federazione Russa e dalla Francia che, sono sicuro, non faranno mancare il loro prezioso supporto allinstaurarsi di stabili rapporti di collaborazione del nostro Ateneo con le istituzioni dei loro paesi di origine. Il tutto nella consapevolezza che linternazionalizzazione dellistruzione superiore rappresenta un processo irreversibile, che trae origine proprio dalla natura intrinsecamente internazionale della didattica e della ricerca universitaria e che trova una concreta rappresentazione in manifestazioni come questa. Prof. Ciro Attaianese Rettore dellUniversit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale

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Vorrei iniziare con un fatto storico. Nell estate del 1940 molti addetti militari stanziati a Berlino, comunicavano ai propri governi che nel Terzo Reich erano spariti dagli scaffali delle librerie tutte le opere dedicate alla campagna russa di Napoleone nel 1812. Da questo fatto tutti loro hanno tratto una conclusione quasi banale: i nazisti studiavano lesperienza bellica del temuto imperatore francese. La guerra del 1812, conosciuta in Russia come Guerra Patriottica, suscita in ogni cittadino russo un sentimento di orgoglio per la patria. La gloria e il dolore la caratterizzano allo stesso modo. Essa certamente gioia per la vittoria, slancio patriottico della societ russa, eroismo di massa dei partigiani, degli ufficiali e dei soldati, ma ha anche portato con s il disastro economico, i lutti e le perdite umane, i saccheggi e le esecuzioni di massa degli invasori, gli incendi di Mosca e delle altre citt. Fu la prima Guerra Patriottica nella storia dello Stato Russo. Patriottica per i russi fu inizialmente anche la prima guerra mondiale, la cosiddetta Grande Guerra degli occidentali, che solo successivamente entr nella storiografia russa con lappellativo di imperialistica. Larmata dellimperatore francese Napoleone Bonaparte non era chiamata Grande per caso: era composta dai rappresentanti dei diversi popoli europei (in tutto entrarono sul territorio dellImpero Russo 630 mila persone), e per circa un terzo era formata dai cittadini dei diversi stati della penisola italiana. Erano principalmente soldati del Regno dItalia e del Regno di Napoli, anche se la partecipazione dei napoletani era inferiore a quella dei cittadini del Regno dItalia. Sotto il comando di Eugenio Beauharnais i soldati italiani componevano il quarto corpo darmata, che si articolava in due reggimenti della guardia donore, due reggimenti di cavalleria, venti reggimenti dei leggeri e dieci della cavalleria. Gli storici asseriscono che, fatta eccezione degli

stessi francesi, in confronto alle altre nazioni gli italiani combattevano in modo eccellente, esattamente come i polacchi. A questo proposito mi vien da dire che non mi sono noti nellItalia di oggi nessuna associazione o ente patriottica, che si occupi della commemorazione dei veterani italiani delle guerre napoleoniche. Se tale ente esista, sarebbe interessante venirne a conoscenza. Lo stesso si pu dire anche degli armamenti. I trofei che i russi conquistarono durante la battaglia di Borodino si rivelarono essere cannoni di fabbricazione prussiana. Larmata napoleonica, tutto sommato, rappresentava un paurosa macchina bellica internazionale. Del generale Gelo e del fantomatico inverno russo si sentito spesso parlare. Sono convinto che le enormi dimensioni del Paese e le sue rigide condizioni climatiche hanno giocato un ruolo importante nella disfatta, e nella successiva miserabile ritirata degli invasori. Tuttavia, non stato questo il fattore decisivo che ha assicurato la vittoria ai russi. In fin dei conti sono stati lo spirito di sacrificio, il coraggio delle persone, la sapiente tattica di combattimento, di cui ha dato prova il comando militare russo, a determinare la superiorit delle nostre forze. Siamo onesti, il pericolo rappresentato da Napoleone ha unito il popolo russo. Per quanto oggi possiamo saperne su questo argomento, non possiamo ricordare tutti gli atti deroismo del nostro popolo e della sua armata. Napoleone venne in Russia gi forte dellesperienza della guerriglia spagnola, ma la tattica bellica di quel tempo non era preparata a ci che avvenne sulle distese sconfinate della Russia. Le persone comuni formavano la milizia popolare, che, in modo non inferiore alle forze militari vere e proprie, combatteva con successo il nemico, annientando i convogli di coda della Grande Armata. Leroismo dei contadini divenne eroismo generale. Di questi eroi ce ne furono molti: Egor Suslov, Gherasim Kurin, Vasilissa Kozina, Eremei Cetvertakov, Vassilij Vassilkovskij sono solo alcuni dei loro nomi. Non faccio invece i nomi dei militari professionisti, che sono ben noti, e che gi da tempo hanno un posto nel pantheon dei grandi del popolo russo.

Le conseguenze dellinvasione napoleonica sui destini della Russia furono indelebili. Dopo aver respinto linvasore, larmata russa entr in Europa e arriv fino a Parigi. Certo, questa volta noi eravamo i vincitori stranieri, ma non uccidemmo gli abitanti, e non saccheggiammo. Non posso fare a meno di dire qualcosa che forse sar noto a tutti: dopo la ritirata dei russi dalla Francia, nella lingua francese apparvero parole come bistr, zakusk (con laccento sullultima sillaba). Anche nella lingua russa lera napoleonica lasci per sempre un segno. Era allora che apparve il noto termine val, comitiva poco raccomandabile. Molti prigionieri francesi rimasero poi in Russia. Leggete pure linizio dell Eugenio Oneghin di Puskin. Ma non tutto riguarda solo la dimensione politica e suscita amarezza. Per esempio, esiste una divertente leggenda (forse qualcuno dei presenti la conosce) secondo la quale un giorno nei paraggi di Reims i soldati e gli ufficiali russi capitarono nel podere di Madame Clicquot, gi vedova, e degustarono copiosamente il famoso Champagne, che veniva prodotto nella sua azienda vinicola. Il maggiordomo, spaventatissimo, si present alla padrona e con orrore le disse: Madame, questi tremendi Russi si ubriacano nel Suo podere e svuotano le cantine. La signora rispose imperturbabile: Si calmi, pagheranno tutto e anche di pi, ma dopo, non adesso. E possiamo oggi dire che la pratica signora francese non si sbagli nel suo tornaconto economico: presto lo Champagne Veuve Clicquot cominci ad essere immancabilmente fornito alla corte degli zar e questa fornitura continu per un secolo intero. Lepoca napoleonica ebbe influenza anche sulla coscienza politica russa. In Europa gli ufficiali russi per la prima volta acquisirono in massa le nuove idee europee sulla libert, diffuse dalla Rivoluzione Francese. Impressionati da ci che videro e sentirono in Europa, i nobili cominciarono a creare societ di pensiero libero; quegli stessi nobili divennero poi i decabristi autori della rivolta che si svolse sulla

piazza del Senato di San Pietroburgo nel dicembre del 1825. Ma questa unaltra storia. Grazie dellattenzione. Dmitriy Shtodin Ministro-consigliere dellAmbasciata della Federazione Russa in Italia

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La Cultura quale strumento per indagare e rafforzare la comune identit europea, quale ponte per unire paesi e culture diverse, quale messaggio sociale di pace e reciproca collaborazione. Con tale spirito, altamente meritorio, nasce il Festival Culturale LItalia napoleonica e la Russia nel 1812, evento di portata scientifica eccelsa per celebrare la ricorrenza del bicentenario della guerra napoleonica in Russia. La guerra di Russia e la conseguente sconfitta di Napoleone ad opera dellesercito dello Zar Alessandro I rappresentano senzaltro uno degli eventi fondamentali della Storia dellumanit. Un bivio, di quelli strategici. Se il grande generale di Ajaccio, infatti, avesse trionfato, il destino futuro dellEuropa avrebbe preso tuttaltra direzione: Napoleone, probabilmente, si sarebbe spinto dalla Russia alla conquista del Vicino Oriente e limpero francese avrebbe affermato la sua egemonia su un territorio sconfinato. Ecco perch la battaglia di Borodino del settembre 1812, con la quale si suole identificare la guerra di Russia, costituisce una data memoranda, che giustamente inorgoglisce il popolo russo: essa segna, infatti, la sconfitta di Napoleone e il fallimento del suo disegno egemonico sul continente europeo. Tale ricorrenza meritava, senza dubbio, lorganizzazione di un grande evento quale appunto il Festival Culturale LItalia napoleonica e la Russia nel 1812, voluto dallassociazione culturale giovanile Villa Paolozzi di Roccasecca, in collaborazione con lUniversit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, del Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma. Indicativo della portata scientifica della manifestazione, il lungo elenco di patrocini e collaborazioni che pu annoverare liniziativa: oltre allUniversit di Cassino e del Lazio Meridionale, la Banca di Mosca della Sberbank della Federazione Russa, lAmbasciata Russa in Italia, il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, il Centro Russo

di Scienza e Cultura di Roma, dellAssociazione LAlbatros di Roma. Va sottolineato, inoltre, un ulteriore titolo di merito: ottima , infatti, lidea di allargare lorizzonte di riferimento del Festival oltre il momento di approfondimento storico pi strettamente legato alle vicende belliche, dando spazio allindagine sulla diplomazia, la politica, la letteratura, larte, i costumi, la vita quotidiana. Un Festival ad ampio raggio, dunque, che segnala vivacit, che certamente arricchir la conoscenza su un periodo tanto importante della nostra storia e che vedr il contributo di studiosi italiani e russi, evidenziando, al di l delle ragioni di conflitto contingente, soprattutto gli aspetti di unit e identit tra le nazioni in campo nel 1812. Come non sottolineare, inoltre, la chiave pi strettamente artistica legata allevento, con la possibilit di gustare una splendida mostra di scultura e pittura contemporanea dedicata allItalia Napoleonica e alla Russia dei tempi della guerra, in cui troveranno spazio 40 opere di giovani artisti, bidimensionali e tridimensionali. Infine il luogo, anzi i luoghi prescelti dallorganizzazione per il Festival e la mostra collegata: lItalia, terza nazione per numero di soldati presenti nellesercito napoleonico, la Grande Arme o esercito delle 20 nazioni; e poi Roma, ma soprattutto la nostra provincia: Cassino, attraverso il centro culturale per eccellenze del territorio rappresentato dallUniversit della Citt Martire e del Lazio Meridionale e, infine, Roccasecca, la patria di San Tommaso DAquino, certamente uno dei padri fondatori del pensiero europeo. Un motivo dorgoglio in pi che ha spinto la Provincia di Frosinone a patrocinare e sostenere levento, convinti come siamo che la Cultura, la Conoscenza, lapprofondimento dei valori che sono alla base dello Spirito occidentale, siano lunica strada per costruire un futuro in cui alle ragioni della forza e del conflitto, dellimperialismo e del profitto, che la Storia ha dimostrato essere perdenti, vadano sostituiti valori come la collaborazione, lincontro, la solidariet, fondamenti indispensabili di una societ che opera concretamente per includere e non escludere, per perseguire e non sfuggire il Bene comune.

La guerra di Russia, la sconfitta di Napoleone, cos come le sconfitte tedesche del XX secolo, costituiscono una lezione ancora oggi attuale: lEuropa non si costruisce dallalto, con legemonia di una nazione sulle altre o, come sembra accadere oggi, con la dittatura dei parametri e vincoli fiscali. Ogni tentativo orientato lungo queste direzioni destinato a fallire: lEuropa si pu costruire unicamente mettendo insieme i Valori e lIdentit, la Storia e la Cultura di tutte le realt in essa presenti. E questo linvito che, a duecento anni di distanza dalla campagna di Russia, trova piena cittadinanza nella nostra epoca segnata ancora da divisioni e conflitti: oggi pi che mai, infatti, appare fondamentale riflettere sulle vicende del passato e da esse trarre linsegnamento necessario cos come questo Festival ci esorta a fare. Antonio Abbate Assessore alla Cultura della Provincia di Frosinone

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Quando si viene al tema dello scontro militare tra Russia e Francia allinizio del XIX secolo, gli storici si soffermano soprattutto sullopposizione tra lo zar Alessandro e il feldmaresciallo Kutuzov da un lato, e limperatore Napoleone e il maresciallo Murat dallaltro. In questa chiave sono letti gli avvenimenti del 1812 anche nella maggior parte delle opere letterarie. Solo Lev Tolstoj riusc ad evitare questa interpretazione, ponendo la guerra nazionalistica dei popoli di entrambi gli eserciti al centro del quadro storico. Ma da chi era composto lesercito di Napoleone? Chi furono quei conquistatori della Russia, quegli invasori e saccheggiatori di Mosca, che poi fuggirono via sotto i colpi dellesercito di Kutuzov, dei cosacchi e dei partigiani? Tra di loro cerano i rappresentanti di tutte le nazioni conquistate da Bonaparte, compresi, naturalmente, non pochi italiani. Chi erano? Come si comportarono con la popolazione russa? Molti di quei soldati erano analfabeti, e non sapevano niente della Russia. A qualcuno la marcia su Mosca deve essere apparsa come unavventura interessante, anche se poi si volse in tragedia. Al tempo della campagna di Napoleone in Russia tra lItalia e lImpero russo si erano sviluppati intensi scambi diplomatici, economici e culturali, che avevano le loro radici gi nel XV secolo. Cosa dunque spinse gli italiani lungo il cammino per la Moscovia? Agostino Bagnato, autore del libro Anno 1812. La Russia brucia. Gli italiani nella steppa , prova a dare una risposta obiettiva a queste domande, proponendo una sorta di biografia collettiva degli italiani che hanno partecipato alle guerre napoleoniche, e cercando di analizzare con la massima imparzialit le ragioni e le cause delle azioni di entrambe le parti. Le testimonianze raccolte negli archivi e nelle vecchie pubblicazioni, inclusi i diari e le memorie dei partecipanti alla spedizione, rappresentano un materiale importantissimo per linterpretazione e il ripensamento dei fatti di quellepoca, e

contribuiscono, a loro volta, a sviluppare la reciproca comprensione tra due paesi e due culture. Questo libro, che , a suo modo, una triste verit, deve anche servire al consolidamento degli attuali rapporti tra Russia e Italia, fondati sul rispetto, sulla collaborazione e sul reciproco interesse. Per questi motivi la Sberbank di Mosca, nellambito della politica di promozione culturale, sostiene e valuta positivamente questa ricerca, ritenendola utilissima nel guardare in modo nuovo alle cause di uno degli episodi pi sanguinosi delle guerre di rapina napoleoniche. La Russia ha respinto linvasione francese, ma non ha serbato rancore verso gli italiani, quei figli dellAusonia felice, che allora come oggi parlano la lingua di Petrarca e dellamore, come alcuni anni pi tardi li cant Aleksandr Pukin. La Sberbank di Mosca intende contribuire al futuro sviluppo dei rapporti culturali italo-russi, con la consapevolezza di chi sa che il rispetto e il reciproco arricchimento culturale sono i mezzi necessari per incontrare dignitosamente il futuro. Maksim Poletaev Presidente della Sberbank di Mosca.

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LA FACOLT DI SCELTA Introdurre il tema della partecipazione degli Italiani alla Campagna di Russia del 1812 fa pensare innanzitutto a chi fossero in realt gli Italiani dellepoca vista lUnit nazionale lontana ancora 50 anni. Ma molto pi fa riflettere valutare cause e condizioni che provocarono quello come altri conflitti. Chi ha scelto di fare cosa e perch, leggeremmo oggi sui moderni manuali della societ della comunicazione. Innanzitutto esauriamo subito che la seconda versione della Grande Arme napoleonica accoglieva italiani nella condizione di sudditi francesi, diretti o indiretti. Al momento di entrare in guerra, infatti, larea compresa tra le attuali regioni del Piemonte, della Liguria, della Toscana, di parte dellEmilia con Parma e Piacenza, dellUmbria ed infine Roma erano direttamente parte dellimpero francese. Il vicer Eugenio Beauharnais, cognato di Napoleone, governava il Regno dItalia, quindi la Lombardia, il Veneto, il resto dellEmilia e le Marche. Joachim Murat, esponente dellidea napoleonica di nobilt di derivazione sociale, in realt suo fedele compagno darmi, Maresciallo dellImpero Francese e marito della sua stessa sorella Carolina, era Re di Napoli; re del Regno delle due Sicilie anche se govern realmente solo nella parte continentale. Nessun alleato italiano quindi, solo diramazioni pi o meno limpide della stessa autorit. Autorit che comandava occupando il gradino pi alto della gerarchia di potere: limperatore appunto. Ma anche luomo, che nel rivestirne il ruolo era solito pensare come attraverso la sua persona e per voleri soprannaturali, si dovesse compiere il disegno di una Europa unita e unica. Lui ubbidiva al disegno della visione che gli veniva dalluniverso, i suoi uomini ubbidivano a lui, e basta. Apparentemente ognuno senza facolt di scelta.

Soprattutto lEuropa geografica, secondo queste visioni, appariva realmente un piano di conquista, dunque un campo di battaglia. Capace di rappresentare solo nella sua interezza la grandezza delluomo che avrebbe saputo compierne per primo la costruzione. E luomo semplice, che su di essa viveva, cambiava bandiera, nazionalit, sudditanza non per diritto, ma per il volere dellarchitetto statista, regnante o politico del momento. Evidentemente senza facolt di scelta. Episodi del genere si sono succeduti ancora non pi tardi di centanni dopo; poi qualche decennio dopo. E le morti a quel punto non si sono pi contate. Ma stranamente le due condizioni che ricorrevano erano sempre le stesse: il desiderio di segnare nuovi confini dettato da un disegno superiore e limperativo di farlo senza facolt di scelta per luomo. Onorando la memoria dei tanti cittadini nati sul suolo italico e morti nel rincorrere questi disegni, il mio auspicio severo quanto assertivo : conquistata la facolt di scelta, apprezzata come inesauribile fonte di vantaggi e libert il suo valore, nel contempo non dimentichiamo cosa ha provocato non averla. Ascenzio Farenti Direttore Generale Universit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale

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LItalia di Napoleone e la Russia nel 1812 senza ombra di dubbio un progetto di grandissimo valore storico e culturale ed motivo di grande orgoglio, oltre che di prestigio, ospitare questo Festival allinterno dellUniversit della nostra citt. Lapprofondimento portato avanti con grande competenza da storici, studiosi e ricercatori di fondamentale importanza per far chiarezza su un periodo storico che ancora oggi presenta dei lati oscuri. In tal senso Lanno 1812. La Russia brucia. Per una biografia collettiva degli italiani nella steppa una preziosissimo contributo perch consente al lettore di conoscere, attraverso testimonianze del tempo, le vicende umane e militari di tutti i protagonisti che caratterizzarono quel periodo storico. Come noto, la storia sono i popoli a farla, perch senza lapporto delle popolazioni i grandi condottieri non avrebbero mai avuto modo di raggiungere i proprio obiettivi. Cos stato anche, sebbene lesito si sia poi rivelato negativo, per linvasione della Russia da parte di Napoleone nel 1812. Il suo formidabile esercito, la Grande Arme, era composto da soldati provenienti da ogni paese che la Francia aveva conquistato, compresa lItalia nelle sue molteplici articolazioni statuali. Numerosi sono stati gli italiani, infatti, che hanno preso parte alla campagna di Russia sia nella marcia verso Mosca che nel corso della tragica ritirata. Poche per risultano essere le testimonianze sul ruolo che i soldati italici svolsero in quella circostanza, nonostante essi siano stati decisivi a Smolensk prima e a Malojaroslavec poi, detta La battaglia degli Italiani, oltre che nellattraversamento dei fiumi Vop e Beresina. Proprio per questo, ancora oggi, a distanza di duecento anni continuano le ricerche e gli studi per far luce e conoscere meglio gli avvenimenti accaduti nel corso della campagna di Russia. Ecco perch non posso fare altro che complimentarmi con tutti coloro che si sono dedicati a questo tipo di iniziativa, convinto che la

conoscenza della storia sia presupposto imprescindibile per superare le barriere storiche e culturali e per rafforzare lamicizia tra i popoli, elemento fondamentale per la salvaguardia della pace nel mondo. Il Sindaco Giuseppe Golini Petrarcone

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Buongiorno a tutti i presenti. Sono il Dirigente Scolastico dellIstituto Superiore Righi, Liceo Artistico di Cassino. Sono stata molto lieta di collaborare a questo progetto, che ha dato lopportunit agli alunni del mio Istituto di operare in un contesto internazionale con la produzione di 48 opere che voi tutti avete potuto ammirare durante il percorso che vi ha condotto fin qui. Proprio in merito a questo voglio ringraziare insieme allassociazione culturale Villa Paolozzi di Roccasecca, che ha ideato e realizzato questo concorso, in collaborazione con lUniversit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e la Sberbank della Russia, tutti gli alunni autori di queste opere che, in un tempo brevissimo, hanno partecipato con entusiasmo, rigore e competenza mettendo in campo il loro talento e la loro sensibilit artistica. Il Liceo Artistico si caratterizza, in questo contesto urbano, per la significativa azione che svolge nellambito culturale ed artistico del territorio, proponendosi come promotore di iniziative didattiche, culturali e di interazione con enti, istituzioni pubbliche e mondo produttivo. Propone un offerta formativa ampia ed articolata. Infatti attualmente sono in funzione gli indirizzi di Rilievo e catalogazione dei beni culturali, Arte e restauro delle opere pittoriche, Grafica, Architettura e ambiente e Arti figurative. Gli studenti che aderiscono a questo percorso formativo, raggiungono, attraverso lattivit creativa, quegli obiettivi educativi e formativi caratteristici dellistruzione superiore, utilizzando, tuttavia modalit diverse nelle quali rivestono un ruolo decisivo limpegno, adeguati livelli attitudinali e una forte motivazione personale. Un grazie sentito va anche a quei docenti che, con il loro impegno

e la loro dedizione, hanno permesso ai loro alunni di ottenere questi eccellenti risultati. Nella speranza che vi siano nuove occasioni di incontro e opportunit di consolidare il rapporto creatosi con gli Enti promotori rinnovo il mio saluto e la mia viva soddisfazione, per questo evento a tutti i presenti. Ina Gloria Guarrera Dirigente Scolastico I.I.S. A.Righi, Liceo Artistico di Cassino

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La prima domenica di settembre 2012 alcune centinaia di migliaia di persone si sono riunite nel campo di Borodino, non lontano da Moaisk, nella regione di Mosca. Sul celebre campo di battaglia del XIX secolo hanno avuto luogo le celebrazioni storico-militari in occasione del bicentenario della guerra patriottica russa contro la Francia napoleonica. Il culmine dei festeggiamenti si avuto con la ricostruzione della battaglia di Borodino. Pi di tremila appassionati di storia militare, con gli indumenti e lequipaggiamento depoca degli eserciti russo e francese, hanno riprodotto la battaglia dei giganti. Cinquecento tra i partecipanti alla ricostruzione sono arrivati da dieci paesi europei. Nellautunno del 1982, e poi anche nel 1983, dedicai tre mesi della mia vita al campo di Borodino. Noi, studenti del primo anno alla facolt di giornalismo della MGU, lUniversit statale di Mosca, raccoglievamo l le patate. I trattori aravano la terra e noi mettevamo nei sacchi i tuberi divelti dal terreno argilloso, per poi ammucchiarli proprio accanto allobelisco di Kutuzov, alla ridotta di evardino, e agli altri monumenti sormontati da aquile bicefale. Nessuno di noi riusc a trovare un qualche artefatto di quellepoca memorabile (sebbene ci sperassimo). Ciononostante, tutta lepopea colcosiana studentesca fu adombrata dal marchio del 1812, il Giorno di Borodino. Gli studenti e le studentesse ventenni giocavano a russi e francesi, la guerra del 1812 rappresentava il tema principale del giornale murale di campo (gli studenti stavano nel classico campo sovietico dei pionieri), nella vita quotidiana entrarono in uso gli appellativi monsieur e mademoiselle E forse nessuno a quel tempo indovinava che combatterono non soltanto russi e francesi (e per russi intendiamo i figli del multietnico Impero russo). Allora, quando la battaglia di Borodino compiva i 170 anni, erano in pochi a sapere che nella campagna di Bonaparte furono coinvolti anche altri popoli. Nellesercito di

Napoleone i polacchi risultano secondi per numero, e terzi gli italiani, se solo italiani li possiamo chiamare, dato che lItalia come unico stato si form solo cinquanta anni dopo la battaglia di Borodino, nel 1861. Ma nel 1812 limperatore francese trascin alla conquista della Rus gli abitanti del Regno di Napoli e degli altri stati della penisola appenninica. Nellesercito francese combatterono anche svizzeri, tedeschi, e i rappresentanti degli altri popoli. Questa pagina di storia comincia ad esserci rivelata solo oggi, grazie agli sforzi di storici, appassionati, e archivisti. I trascorsi festeggiamenti in onore dei duecento anni dalla battaglia di Borodino sono chiamati a gettare nuova luce sugli avvenimenti di quei grandi e difficili giorni. O.Ossipov Rappresentante del Rossotrudniestvo in Italia

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LARTE TRA STORIA E ILLUSIONE Valutando il progetto della mostra LItalia di Napoleone e la Russia nel 1812, parte integrale del omonimo Festival, dedicato al bicentenario della tragica campagna di Napoleone in Russia, gli sponsor, nella persona di Vladimir Ziskind, economista onorato della Federazione Russa e consigliere del Presidente della Sberbank della Russia, hanno espresso il desiderio di vedere coinvolti in essa prevalentemente artisti giovani provenienti da tutto il Lazio meridionale. Trovatosi il consenso del Rettore dellUniversit degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Prof. Ciro Attaianese, che acconsent di ospitare tra le mura del suo Ateneo tutto il Festival, articolato in convegno e la mostra, e assicuratosi il patrocinio morale dellAmbasciata Russa in Italia, da una parte, e lappoggio del Sindaco di Cassino lOn. Giuseppe Golini Petrarcone, dallaltra, lassociazione culturale giovanile Villa Paolozzi rimbocc le maniche e con entusiasmo si mise al lavoro di organizzazione. Ma presto il compito si rivela arduo. Diventa subito evidente, che largomento del Festival, cio la sorte degli Italiani con Napoleone in Russia, alla maggior parte delle persone contattate risultava totalmente sconosciuto. Nessuno dei Professori dellAteneo di Cassino si fece avanti per partecipare al convegno di studi. Aderirono gli studiosi come Prof. Sergio Bertolissi dallUniversit Orientale di Napoli, Dott-ssa Antonietta Angelica Zuccone, responsabile della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, Dott. Piero Crociani, Collaboratore della Commissione Italiana di Storia Militare del Ministero della Difesa e infine Dott. Alexej Bukalov, Direttore della ITAR-TASS a Roma, tutti e quattro autorevoli esperti e noti autori di libri e saggi in materia. Un particolare tocco artistico aggiunse il musicolo Maestro Valerij Voskobojnikov. Anche la Dirigente del Museo Napoleonico di Roma Dott-ssa Giulia Gorgone parsa

piacevolmente colpita dalliniziativa e ha promesso di partecipare personalmente al convegno cassinate. Il Direttore della rivista romana Lalbatros Prof. Agostino Bagnato, innamorandosi del progetto, simpegn a scrivere per loccasione un libro, ovvero una specie di enciclopedia sullargomento, che attende di essere collocato sul posto donore negli scaffali della saggistica moderna. Ma gli artisti contattati sono rimasti dubbiosi. Ed , tutto sommato, comprensibile, se ci rendiamo conto, che il ricordo sulla campagna russa di Napoleone oggi vago anche in Russia. Come scrive nel Commersant Vlast Serghej Khodnev (N37-991), secondo il sondaggio della Fondazione Obshestvennoje mnenije (Opinione pubblica) il 31% dei cittadini russi non sa, con chi la Russia combatteva nella guerra del 1812, mentre il 71% non ha idea, quale Zar si trovava in quel periodo sul trono dellImpero. Se lepopea napoleonica in Russia non interessa il popolo dei vincitori, figuriamoci quello dei vinti. In Italia, pare, non ci sia un museo o un monumento, dedicato agli eroi italiani di quella campagna. Anche la letteratura tace. Tutto ci che rimasto sono le memorie dei veterani, le loro lettere, i loro diari, oltre qualche riferimento parziale nei giornali dellepoca. Dopo varie ricerche, siamo stati costretti ad aggrapparsi a questo materiale storico-letterario, facendone una raccolta dei brani e proponendola ai diversi artisti come spunto per la loro immaginazione. Ma lAccademia di Belle Arti di Frosinone ed i Licei artistici della Ciociaria sono rimasti sempre poco convinti, eccezion fatta per il Liceo Artistico di Cassino, sede associata del I.I.S. A.Righi. Sar forse la lungimiranza della Dirigente Scolastica Ina Gloria Guarrera, o gli sforzi e abilit pedagogica dei docenti Antonietta Basacchi, Daniela Gambinossi, Katiuscia Pessia, Laura Quattrini, Monia Reale, Ida Rongione e Francesca Simone, o forse anche la vicinanza stessa dellUniversit, alma mater per i soci della Villa Paolozzi e luogo della manifestazione, pegno tangibile della seriet del progetto, o piuttosto lintreccio di tutti questi fattori, che hanno permesso di compiersi un piccolo miracolo: in tempi brevissimi gli studenti di questo Liceo hanno prodotto una cinquantina di opere tra pittura,

grafica e scultura. La riflessione sui racconti commoventi e talvolta macabri degli antenati italiani hanno prodotto questa grandiosa esplosione artistica, nella quale il principio della storicit si amalgamato con lapproccio degli artisti giovanissimi, consci e padroni di tutte le tecniche di espressione, che larte contemporanea abbia mai elaborato. Palesemente la mostra va oltre il semplice collaudo del linguaggio stilistico affermato, visto come alcuni autori manifestano il superamento della fase di apprendistato, sfociando in un linguaggio autonomo, inaspettatamente profondo e carico di energia creativa. Direi, che linsieme delle tele e sculture proposte in questa giovanile rassegna forma un nuovo volto con i delineamenti tipici e immediatamente riconoscibili dellarte italiana, solita a trattare gli argomenti storici e plasmarli in una nuova realt complessa e liberata dal peso della quotidianit. Infatti, molte opere si presentano come un tunnel, dove il vento della fantasia vortica e provoca limmaginazione a penetrare oltre a ci che locchio vede raffigurato. Il portone letterario, attraverso il quale siamo entrati, rimane ormai allombra, dietro le nostre spalle. Per raggiungere questo effetto ognuno si attrezza come pu: dallostentato astrattismo allestetica del videogioco, dalla pittura su tela ai collage dei vecchi ferri di cavallo, dai pezzi di stoffa bianca attorcigliata alla plastica fusa. E con una certa meraviglia ci accorgiamo, che alla fin fine il tema proposto non poi tanto arcano per questi artisti e che ci stanno dentro comodi-comodi. I duecento anni dalle peripezie e disgrazie, che subirono gli italiani di Napoleone in Russia, una distanza giusta per la riflessione artistica: da una parte il tema lascia a ciascuno la libert di dire ci che ognuno vuole, e daltra parte, non fa smarrire completamente il filo emotivo. Probabilmente, i professori non saranno tanto generosi da mettere i voti massimi. Come i genitori pi responsabili verso i propri figli, nascondono orgoglio per gli allievi, intavolando prima di tutto preoccupazioni e suggerimenti. Ma devono riconoscere, che i ragazzi avevano pochissimo tempo per realizzare le opere: dallinizio di maggio alla fine di settembre, intervallato inoltre dalle vacanze.

Hanno lavorato pi che altro da soli, nei mesi di questa estate rovente, mentre i loro coetanei pensavano solo a divertirsi. E questo carica le opere di ulteriore valore morale. Leccezionale panorama della nuova arte italiana, succube di tendenze che attendono e promettono il proprio sviluppo, in questa mostra racchiuso da una pregiata cornice di due nomi ciociari affermati: Cristiano Gabrielli e Patrick Al, artisti anchessi ancora molto giovani, cui opere sono pubblicate sulla copertina frontale e del retro del presente catalogo. Listallazione scenografica del Maestro Gabrielli si riferisce al proclama di Napoleone, lanciato allinizio del conflitto. Soldati! leggiamo in esso, - La Russia ci pone tra il disonore e la guerra. La scelta non potrebbe essere dubbia: marciamo dunque innanzi! Passiamo il Niemen! Portiamo la guerra sul suo territorio. La pace metter un termine a quellorgogliosa influenza che la Russia ha esercitato da cinquantanni sugli affari di Europa. Queste patetiche quanto aggressive esclamazioni sono tradotti nellopera del Maestro Gabrielli in un immagine di incredibile suggestione. Al centro dello stemma lenorme bocca spalancata urla il suo richiamo, mostrando la formidabile dentatura. Al posto della faccia e della testa un gomitolo o una chioma di capelli e al posto del corpo due manine che sembrano fatte di stoffa imbottita delle marionette da teatrino. La pompa magna, raccontata con il lessico tipico del barocco, trionfa nello sfondo composto di enormi ali, di rami bianchi e dorati e di elementi architettonici. Due microfoni sopra le manine restituiscono la composizione alla modernit. La maschera urlante ridicola quanto patetica diventa una geniale metafora e una condanna della propaganda militarista. Diverso il messaggio dello scultore Patrick Al con la sua Sfinge. Guardato dallinterno del tema di Napoleone, fa ricordare la sua vittoriosa campagna dEgitto. Ma il materiale adoperato i vecchi bulloni ed i pezzi di chiss quale macchinario antiquato recuperato in chiss quale deposito trasforma la classica allegoria dellenigmatico e mistico in una dimensione robotica del nuovo uomo-animale. Infine, qualche osservazione sulla nostra installazione La Grande

Arme. Le foto del catalogo captano il momento dellesecuzione della sua parte grafica. Su strisce di carta larghe 1.20 m e lunghe 10 m. gli studenti hanno scritto delle frasi nelle cinque lingue pi parlate allinterno dellImpero Napoleonico: il Francese, il Polacco, lItaliano, il Tedesco e lOlandese. Incollate su un supporto di cartone, queste strisce sono infilzate su cinque lance di metallo, le quali pendono dallalto della balaustra del primo piano sulle teste degli spettatori. Tutta la composizione diventa un manifesto accusatorio nei confronti dellabuso delle lingue e del sfruttamento di chi ne parla, a scopi militari, politici o personali. Oggi come allora le lingue del mondo hanno davvero bisogno di essere difese. Certo, una mostra di tale intensit dei contenuti e dedicata ad un argomento che sta tanto a cuore dei Russi non poteva che essere pienamente apprezzata dal Direttore del Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma Dott. Oleg Ossipov, che acconsent di accoglierla nella splendida e prestigiosa sede dellIstituzione da lui guidata. Il Direttore Ossipov, rappresentante della Rossotrudnicestvo, e se mi permesso di dire, uomo di gran fascino personale, ha trasformato il Centro in un paradiso per i nostalgici della cultura russa, con i suoi concerti, mostre, convegni, tenuti dai migliori musicisti, artisti, intellettuali della Russia. Ovviamente per gli organizzatori di questo Festival prendere posto in questo contesto stato un grande onore. Infine, lassociazione culturale Villa Paolozzi ospiter la mostra nella propria galleria darte a Roccasecca. Lo spirito, con cui lavorano i membri della nostra societ, quello della solidariet, tipica dellassociazionismo italiano. Maurizio Orlandi, oltre ad essere volontario della Croce Rossa, organizza molti eventi essendo membro del direttivo della Pro Loco della sua citt, Atina. Lanno scorso ha avuto la possibilit di fare volontariato come animatore in un centro estivo russo sul Mar Nero. Anche Zuleika Crispino, che proviene da una famiglia impegnata civilmente gestendo la Caritas di Aquino, indubbiamente votata a questo tipo di pensiero. Gloria Canini si dedica al servizio civile ed assiste i disabili e gli anziani. Vorrei ringraziarli

tutti per leccellente lavoro di supporto logistico-organizzativo che hanno svolto insieme a Martina Salvatore, un vulcano di energia e campionessa di dedizione alla causa culturale. E c con noi anche Chiara Casale e Eva Tomassi. Ci sono inoltre i simpatizzanti, come giornalista Sergio Procacci, studente a Cassino anche lui, legato saldamente al paradigma culturale russo dalla sua passione per i scacchi. A marzo scorso egli pubblic nel giornale Linchiesta, dove allora collaborava, una serie di articoli sul Festival in preparazione, e per questo vorremmo esprimerli un sentito grazie. Tutti loro studiano Russo, che oltre a non essere una lingua facile, li costringe a studiare pi di chi ha scelto altre lingue ottenendo gli stessi crediti, pur non essendo nemmeno tra le lingue pi richieste a livello professionale, il che li caratterizza come persone che non mettono lutile e il facile dinanzi a tutto, ma che vanno a comporre uno strato pi acculturato rispetto alla media della societ. Ecco il fiore della giovent venuta dopo la nostra generazione per contare non i soldi, ma le stelle cadenti. Con loro possibile attuare altri progetti ambiziosi anche lanno prossimo. Tatiana Polo, Critica darte, russista dellUniversit degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, presidente dellassociazione culturale Villa Paolozzi di Roccasecca.

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Opere

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1 - Noemi Bardaro - tempera - 50x70 - - 50x70

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2. Gianmarco Gentile tecnica mista 50x70 5070

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3 - Arianna Chialastri tecnica mista - 100x70 - 100x70

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4 - Ilaria Carello tecnica mista - 120x70 p - 120x70

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5 - Mirco Petrucci - matita - 50x70 - - 50x70

OSTROWNO 24 LUGLIO La nostra Armata si accamp tutta in faccia a Witebsk. Vidi per la prima volta, in questa campagna, la tenda imperiale. Le bande della Guardia Imperiale risuonarono in quel grandioso accampamento. La notte era bellissima. I fuochi della nostra linea, guardati da una piccola altura, ove espressamente mi portai dal posto che occupavo coi miei granatieri, mi fecero provare nello stesso tempo un sentimento di gioia e di terrore. Memorie di Franceso Baggi edite da Corrado Ricci Napoleone I in Italia (1805). Campagna dAustria (1809). Campagna e prigionia di Russia (1812-1815). Bologna, Ditta N.Zanichelli 1898, p.93 . . . . , , , . , I (1805). (1809). . , ., 1898, . 93

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6 - Marika Buono acrilico - 50x70 k - 50x70

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7 - Morena Rossi - acrilico - 50x60 - - 50x60

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8 - Celeste Prats - acrilico - 60x70 - - 60x70

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9 - Luciana Fionda - acrilico - 50x70 - - 50x70

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10 - Alexandra Moise acrilico 50x70 5070

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11 - Matteo Coppola - tempera - 50x70 - - 50x70

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12 - Giulia Casatelli - acrilico - 70x50 - - 70x50

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13 - Ilaria Rizza - acrilico - 100x70 - - 100x70

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14 - Ilaria Rizza - acrilico - 70x50 a - - 70x50

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15 - Alexandra Moise acrilico - 50x70 - - 50x70

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16 - Giulia Casatelli - tempera - 70x50 - - 70x50

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17 - Martina Midea - tempera - 30x60 - - 30x60

Il 15 agosto, giorno natalizio dellImperatore, egli diede la battaglia di Smolensk e prese questa citt posta sul Dnjepr. I Russi lavevano abbandonata, dopo forte resistenza, e si erano ritirati, abbruciando tutto quello che poteva essere divorato dalle fiamme. Mi rammento di avere veduto un albero di pomi, cotti sul loro fusto, dalle fiamme vicine. Memorie di Franceso Baggi edite da Corrado Ricci Napoleone I in Italia (1805). Campagna dAustria (1809). Campagna e prigionia di Russia (1812-1815). Bologna, Ditta N.Zanichelli 1898, p.95

15- , , , . , , , . , , , . , I (1805). (1809). . , ., 1898, . 95

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18 - Piera Latina - acrilico- 70x50 - - 70x50

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19 - Manuela Riccio - acrilico - 70x50 - 70x50

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20 - Ilaria Di Mambro - ferro - 60x80 - - 60x80

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21 - Aldo Rea - siporex -

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22 - Melissa Cicero - acrilico - 50x70 - - 50x70

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23 - Chiara Mignacca acrilico, stucco- 40x30 , - 40x30

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24 - Maria Macera - acquerelli - 50x70 - - 50x70

Il conte Rostopchin, governatore della citt, comand agli abitanti tutti di abbandonarla; lasci in libert i galeotti, che ebbero lordine dincendiarla in ogni punto. Memorie di Franceso Baggi edite da Corrado Ricci Napoleone I in Italia (1805). Campagna dAustria (1809). Campagna e prigionia di Russia (1812-1815). Bologna, Ditta N.Zanichelli 1898, p.97

, , ; , . , I (1805). (1809). . , ., 1898, . 97

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25 - Mariangela De Meo tecnica mista - 60x30 - 60x30

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26 - Arianna Chialastri tecnica mista - 200x50 - 200x50

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27 - Marica Vitale tecnica mista - 70x50 - 70x50

In seno della patria, Vicino ai cari amici, I giorni pi felici Contento vo passar. Memorie di Franceso Baggi edite da Corrado Ricci Napoleone I in Italia (1805). Campagna dAustria (1809). Campagna e prigionia di Russia (1812-1815). Bologna, Ditta N.Zanichelli 1898, p.283

, , , . , I (1805). (1809). . , ., 1898, . 283

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28 - Mafalda Fardelli e Mariangela Testa tecnica mista 70x50 7050

Il fluido atmosferico prese ad un tratto laspetto pi bizzarro e terribile: un furiosissimo colpo di vento da ponente preced una colonna daria folta ed insalubre. Lorizzonte fu ben tosto coperto da un vasto e densissimo strato di nubi, che minacciarono una di quelle furiose tempeste, che sogliono spesso nellestate avvenire in quelle regioni. Cesare De Laugier de Bellecour In Russia nel 1812: memoria dun ufficiale italiano Libro IV, p. 293

; . , , . 1812 : IV, . 293

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29 - Alessia Conetta tecnica mista - 70x50 - 70x50

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30 - Emanuela Villino - pastelli - 70x50 - - 70x50

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31 - Melissa Cicero - acrilico - 70x50 - - 70x50

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32 - Valeria Notarangeli - acrilico - 70x50 - - 70x50

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33 - Ilaria Carello acrilico 70x50 7050

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34 - Giada Verre - acrilico - 70x50 - - 70x50

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35 - Ilaria Carello acrilico - 70x50 p - - 70x50

La violenza del vento atterra i fasci darme, pone sossopra e seco trasporta, elmi, caschi e tutto ci che la sua forza pu spingere. La truppa che scorre sbandata a recuperare i suoi oggetti, il lungo rimbombo del tuono, le fulminanti strisce dei lampi, lagitazione e il bisbiglio della vicina foresta, il vigoroso fischio del vento, la polvere densissima che solleva, la confusione che momentaneamente fa nascere, quel cielo cos minaccioso, quel terreno sterile ed arenoso, limitato allintorno da lunghe e nere foreste o pianure spaziose senza riparo, mentre porse un campo vastissimo di meditazione agli animi timidi e superstiziosi, dava a tutti noi laspetto sinistro dun armata disordinata e sconfitta. Cesare De Laugier de Bellecour In Russia nel 1812: memoria dun ufficiale italiano Libro IV, p. 293

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36 - Matteo Coppola - inchiostro - 60x70 - 60x70

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37 - Alessia Conetta tempere - 70x50 - - 70x50

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38 - Sareeta Cavallaro - tempere - 70x50 - - 70x50

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39 - Ilenia Evangelista - acrilico - 70x50 - - 70x50

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40 - Celeste Prats - acrilico - 60x50 - - 60x50

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41 - Francesca Martino - acrilico - 50x40 - - 50x40

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42 - Sareeta Cavallaro - tempera - 70x50 - tempera - 70x50

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43 - Davide Macr - acrilico - 70x50 - - 70x50

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44 - Valeria Notarangeli - acrilico - 50x70 - - 50x70

Quelle gravi e densissime nubi nelle quali ci trovavamo come ravvolti e oppressi, si sciolsero infine e dei torrenti di pioggia caddero per trentasei ore continue. Le strade e i campi rimasero allagati; il caldo estremo, fin allora sofferto, si cambi ad un tratto in un freddo pungente. Quattromila cavalli perirono nella notte e nei susseguenti bivacchi per leffetto di questa improvvisa mutazione. Questa spaventosa burrasca si era estesa in una linea di 50 leghe, quasi sopra tutta larmata. Cesare De Laugier de Bellecour In Russia nel 1812: memoria dun ufficiale italiano Libro IV, p. 293

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45 - Aurora Massarino - acrilico- 40x30 - - 40x30

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46 - Ilenia Evangelista - tempera - 100x70 - - 100x70

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47 - Chiara Panicucci tecnica mista- 100x70 - 100x70

I Francesi passarono la Wjazma e penetrarono in citt [...]. In questa giornata il caldo fu pi ardente del consueto. I soldati che non avevano trovato se non poche e sozze sorgenti per dissettarsi, vi si precipitavano in folla, sdraiandosi per bere, o per empire le loro fiaschette; i secondi li tiravano a forza per prender posto a vicenda; calcavano i nuovi venuti quelli che per terra chinati cercavano farsi strada fra le gambe degli altri; alcuni alzavano e gettavano le loro marmitte al di sopra delle teste dei primi arrivati per attingere quel liquido fangoso che raccattavano: ne nacquero delle questioni ed i soldati vennero quasi alle mani fra loro. Il vice-r stesso se volle dissettarsi fu astretto a bere di quellacqua sudicia e malmenata. Cesare De Laugier de Bellecour In Russia nel 1812: memoria dun ufficiale italiano Libro IV, p. 370

[...]. . , ; - , , ; , ; - , : . -, , . 1812 : IV, . 370

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48 - Pietro Barone - acrilico - 50x70 - - 50x70

Tatiana Polo Installazione La Grande Arme Lance di metallo (lunghezza 4 m.), cartone, carta (10 m x 1.20 m), acrilico Struttura in metallo: laboratorio artigiano Vincenzo Insardi Esecuzione grafica: Jurgen Janku, Alessia Conetta, Celeste Prats, Francesco Ferraro, Anna Picano Di Tucci, Noemi Boccia, Roberto Mastronicola, Gabriele Leone , , , : : , , , , , , ,

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Morena Rossi Manuela Villino

Francesca Martino

Pietro Barone

Piera Latina

Noemi Bardaro

Davide Magr Gianmarco Gentile Manuela Riccio Chiara Panicucci Maria Macera

Matteo Di Rollo

Alessia Conella

Mafalda Fardelli Mariangela Testa

Aldo Rea

Ilaria Di Mambro

Francesco Ferrara Anna Picano Di Tucci

Giulia Casatelli

Alessandra Moise Matteo Coppola

Marica Buono Valentina Risco Chiara Bianchi Celeste Prats

Cristiano Gabrielli

Ilaria Carello Noemi Boccia Mariangela De Meo Aurora Massarino

Luciana Fionda

Ilaria Rizza

Ilenia Evangelista Martina Midea

Chiara Panicucci

Melissa Cicero

Gabriele Leoni Sareeta Cavallaro Jurgen Janku

Patrick Al

Mirko Petrucci

Marika Vitale

Valeria Notarangelo

Roberto Mastronicola Arianna Chialastri Giada Verre